Daily Archives: 19 Settembre 2023

Al pattinatore russo Pyotr Gumennik è stato vietato di esibirsi con la musica dei Rammstein

Il pattinatore Pyotr Gumennik, vice-campione della Russia e leader della stagione in corso, non potrà esibirsi in gara con le musiche del gruppo tedesco Rammstein. Non è ancora chiara l’origine del divieto anche perché ufficialmente la Federazione russa di pattinaggio di figura ha smentito di aver posto restrizioni. Il suo programma corto, preparato per quattro mesi, avrebbe dovuto svolgersi sulle note di Sonne. Tuttavia, il 16 settembre, prima dell’inizio delle gare della nazionale russa a Mosca, Gumennik ha annunciato su Primo canale che «per ragioni indipendenti dalla sua volontà» non avrebbe pattinato sulle musiche dei Rammstein. Chiarendo che «non gli era stato permesso» e di averlo scoperto solo il giorno prima dell’inizio delle gare.

L’e-mail inviata al ministero dello Sport e la presa di posizione della Federazione degli sport invernali

Gumennik non ha specificato chi e perché gli è stato imposto questo divieto. La sua allenatrice Veronika Daineko ha però pubblicato un post più dettagliato su VKontakte in cui ha ricostruito la vicenda. Tutto è partito da un’e-mail che le ha mostrato una collega in cui un certo Evgeny Kartushin, capo dei fan della campionessa Sofia Samodelkina, definiva i Rammstein antipatriottici, chiedendo alle autorità di ristabilire l’ordine. La missiva sarebbe stata inviata anche al ministero dello Sport e alla federazione di tutti gli sport invernali. Daineko ha poi aggiunto che la federazione non avrebbe apprezzato l’esibizione con la musica dei Rammstein, senza però minacciare sanzioni all’atleta. Ecco così spiegato perché Gumennik è stato costretto a cambiare all’ultimo minuto il programma sostituendolo con quello dello scorso anno realizzato sulle musiche del film Dorian Gray.

Al pattinatore russo Pyotr Gumennik è stato vietato di esibirsi con la musica dei Rammstein
Pyotr Gumennik alla Rostelecom Cup 2020 a Mosca nel 2020 (Getty Images).

Il mondo del pattinaggio russo si schiera con Gumennik

Come riporta Sports.ru, il mondo del pattinaggio, tra cui i campioni ed ex campioni Alexander Gallyamov, Anastasia Mishina, Maxim Trankov, Matvey Vetlugin ed Elizaveta Tuktamysheva – si è schierato quasi all’unanimità con Gumennik. «Bandire i gruppi di lingua inglese o tedesca è una totale sciocchezza», ha  dichiarato il giornalista sportivo e conduttore di importanti eventi “patriottici” e pro-guerra Dmitry Guberniev. «Molti interpreti hanno atteggiamenti ambigui nei confronti del nostro Paese, ma perché questo dovrebbe danneggiare la creatività? Elton John vive con un uomo, quindi ora non ascolteremo le sue canzoni?». Favorevoli alla censura invece gli ex pattinatori Ilya Averbukh e Irina Rodnina, quest’ultima deputata della Duma dal 2007. La Federazione Russa di Pattinaggio di figura a sua volta ha negato di aver proibito a Gumennik di pattinare sulla musica dei Rammstein. Nella polemica è intervenuto addirittura il portavoce di Putin Dmitry Peskov che ha negato che il Cremlino segua la questione.

La passione dei russi per i Rammstein

I Rammstein sono una delle band occidentali più popolari in Russia dove si sono esibiti più volte. Il loro ultimo concerto a Mosca nel 2019 è stato seguito da decine di migliaia di fan. Il frontman Till Lindemann nel 2021 ha inoltre composto la colonna sonora del film patriottico Devyatayev e si è esibito sulla Piazza Rossa con bande militari russe in un evento organizzato dal ministero della Difesa. Nel 2022, aveva lavorato a un progetto solista a Mosca e Novosibirsk, ma pochi giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina ha annunciato la cancellazione dei suoi concerti.

Il sangue di San Gennaro si è sciolto: l’annuncio dell’arcivescovo Battaglia

A Napoli si è ripetuto il prodigio del miracolo di San Gennaro. L’annuncio è stato dato alle ore 10.03 di martedì 19 settembre 2023 ed è stato accolto da un lungo applauso da parte dei tantissimi napoletani che già dalle prime ore del mattino si erano ritrovati nella cattedrale per partecipare alla celebrazione dell’arcivescovo, Domenico Battaglia. In Duomo, qualcuno ha urlato: «Viva San Gennaro». Il miracolo è letto dai fedeli come segno di buon auspicio per la città e per la Campania. La liquefazione del sangue di San Gennaro avviene tre volte l’anno: il 19 settembre, giorno di San Gennaro, il sabato che precede la prima domenica di maggio, e il 16 dicembre.

Brad Pitt a Bolzano, l’ipotesi di un film su Ötzi: l’attore ha la mummia tatuata sul braccio

A riguardo, almeno per il momento, non ci sono conferme di sorta, ma sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) che Brad Pitt stia lavorando ad un nuovo film, probabilmente ispirato alla storia di Ötzi, un essere umano dell’età del rame ritrovato mummificato alla base del ghiacciaio del Similaun nel 1991.

Le ipotesi sull’arrivo di Brad Pitt a Bolzano

Per quale motivo un attore hollywoodiano del calibro di Brad Pitt dovrebbe trovarsi a Bolzano? Questa domanda, per ora, non ha una risposta certa. Secondo quanto riportato in anteprima dal portale Stol.it sembra che nel pomeriggio di lunedì 18 settembre 2023 Pitt sia atterrato con il suo jet privato all’aeroporto di Bolzano per passare qualche giorno a Merano. La voce di Bolzano specifica che il motivo della visita non è ancora chiaro: potrebbe trattarsi di una vacanza, oppure di un soggiorno di lavoro. Chi ha provato a ricostruire le motivazioni dietro questo soggiorno altoatesino di Brad Pitt è stato Il Corriere del Trentino, che sulle sue pagine online ipotizza che l’attore stia effettuando dei sopralluoghi per un film su Ötzi, progetto cinematografico che sarebbe da tempo nei suoi pensieri (sull’avanbraccio destro, infatti, l’attore ha tatuato proprio un’immagine della mummia di Similaun). L’altra ipotesi è che l’attore abbia deciso di prendersi qualche giorno di riposo dal lavoro e godersi un po’ di meritato relax in una delle spa della zona.

La storia e le curiosità su Ötzi

Non c’è dubbio che la mummia oggi ospitata nel museo archeologico dell’Alto-Adige di Bolzano vanti un certo fascino, anche in considerazione del fatto che non è stata trovata da archeologi esperti bensì casualmente da parte di una coppia di escursionisti tedeschi. La mummia vanta un’età compresa tra i 5.200 e i 5.300 anni ed è stata trovata insieme ad alcune armi di grande interesse archeologico. Ötzi, un potenziale pastore morto con ogni probabilità dopo essere stato colpito da una freccia, è inoltre il primo uomo tatuato di cui si abbia conoscenza.

Totti, Ilary e Noemi Bocchi allo stadio per vedere Cristian: gelo e nessun contatto

A poco più di un anno dall’annuncio ufficiale della loro separazione, per la prima volta Ilary Blasi e Francesco Totti si sono ritrovati allo stesso evento pubblico, una partita del figlio Cristian che sta giocando nella primavera del Frosinone. Tra i due membri dell’ex coppia non c’è stato alcuno scambio. Anzi, si potrebbe in questo caso parlare di gelo, visto e considerato non si sarebbero né salutati né tanto meno guardati.

I due sarebbero entrati da ingressi diversi

L’evento sportivo si è svolto presso lo stadio Tre Fontane della Capitale, dove Cristian Totti ha affrontato la Roma. Il padre è rimasto per tutto il tempo seduto sugli spalti accanto alla nuova compagna Noemi Bocchi, e così ha fatto anche Ilary. Secondo la ricostruzione di Sport Mediaset i due ex non si sarebbero nemmeno incrociati nel parcheggio accanto alla struttura sportiva, visto che sono entrati da due ingressi distinti posteggiando le rispettive auto in due posti differneti. Sembra ormai che l’unica cosa che li accomuna sia l’amore per i figli Chanel, Isabel e Cristian, sceso in campo per il suo esordio con il Frosinone all’88’.

Il gesto di Totti e la reazione social dell’ex cognato

In questo stesso contesto è tra l’altro emersa una nuova occasione di scontro tra Totti e i suoi ormai ex familiari. A un certo punto, nel corso del match, le telecamere di Sportitalia hanno pizzicato “Er Pupone” e la compagna Noemi Bocchi a guardare una Instagram Stories pubblicata da Ilary, mostrata da un’amica al loro fianco. La foto incriminata era nello specifico un selfie di Ilary Blasi allo stadio in compagnia dell’amica Melissa Monti. Totti è rimasto impassibile, fingendo indifferenza, forse consapevole del fatto che in quel momento avrebbe potuto avere le telecamere puntate addosso. La reazione dell’ex capitano della Roma però non sembra essere piaciuta a Ivan Peruch, il marito di Silvia Blasi, sorella della conduttrice, che ha ripreso il siparietto su Instagram con un meme pungente e la didascalia: «Tu guarda la madonna».

Elon Musk rilancia l’idea di X a pagamento: «Bisogna frenare i Bot»

La rivoluzione di Twitter da parte di Elon Musk non sembra ancora finita. Dopo aver cambiato il nome della piattaforma in X e aver imposto una limitazione al numero dei post visualizzabili al giorno, il prossimo passo sembra essere l’inserimento di un abbonamento per l’accesso ai contenuti. Il patron di Tesla e SpaceX ha infatti rilanciato l’idea di rendere il social network a pagamento per contrastare gli account falsi e la disinformazione. «Ci stiamo muovendo verso una piccola somma mensile per l’utilizzo del sistema», ha detto Musk durante una diretta con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in viaggio per New York per l’Assemblea generale dell’Onu. «È l’unico modo per combattere le armate dei Bot». Ancora nessuna conferma da parte della società sugli eventuali tempi di attivazione e costi.

LEGGI ANCHE: Elon Musk parla di X: «Magari falliremo, ma faremo il possibile fino alla fine»

Elon Musk e il pagamento su X già testato con il servizio Premium

«Creare un bot costa pochissimo, una frazione di centesimo», ha proseguito Musk. «Se qualcuno dovrà pagare anche solo pochi dollari o qualcosa del genere, una somma di poco conto insomma, il costo per la realizzazione di un account fake sarà molto alto». L’eccessiva spesa dunque, nei piani dell’imprenditore statunitense, scoraggerebbe automaticamente la proliferazione di profili fraudolenti. Inoltre, ogni nuovo bot avrebbe un costo a parte, anche se messo creato dallo stesso utente, fornendo così un’ulteriore barriera contro la disinformazione. Come ha riportato TechCrunch, tuttavia, Elon Musk non è entrato nel dettaglio, lasciando la questione ancora aperta. La stessa X non ha risposto né comunicato ancora nulla di ufficiale circa l’esistenza di un piano d’azione in corso.

In diretta con il premier israeliano Netanyahu, Elon Musk ha parlato anche di lotta all'antisemitismo: «Non cancelleremo i discorsi di odio».
Il patron di X Elon Musk a Washington (Getty Images).

Dall’acquisto dell’ex Twitter, Elon Musk ha già spinto in diverse occasioni i suoi utenti ad un abbonamento. Ne è un esempio X Premium, precedentemente noto come Twitter Blue, che al costo di otto dollari mensili oppure 84 annuali consente l’accesso a una serie di funzionalità ulteriori come modifiche dei post oppure un numero più elevato di caratteri a disposizione. Stando agli ultimi dati, confermati anche dalla Bbc, al momento il servizio conta circa 827 mila iscritti a fronte di 550 milioni di utenti complessivi. In totale, sulla piattaforma nascono dai 100 ai 200 milioni di post al giorno, ma non è chiaro se comprensivi anche delle pubblicazioni di bot e feed di notizie.

Spazio anche per la lotta all’antisemitismo: «Non cancellerò i commenti di odio»

Durante la sua conversazione con Netanyahu, Elon Musk ha avuto modo di parlare anche di antisemitismo. Un tema non casuale, che giunge a seguito delle recenti polemiche sulla società, accusata di non aver fatto abbastanza per contrastare gli insulti razziali online. «Ovviamente sono contrario a ogni forma di odio», ha spiegato il patron di X durante la conversazione. «La libertà di parola tuttavia significa qualche volta dire ciò che non piace ad altri. Non rimuoveremo i discorsi di odio». Il primo ministro israeliano, come ha ricordato anche la Bbc, ha accettato l’equilibrio tra libera espressione e moderazione dei contenuti, auspicando però verso una ferma condanna. «So che sei impegnato per trovare, nei confini del Primo Emendamento, una modalità per combattere l’antisemitismo», ha sottolineato Netanyahu. «Bisogna fermare qualsiasi odio collettivo».

Gessica Notaro e Filippo Bologni si sono sposati: le nozze alla Reggia di Venaria

Gessica Notaro che nelle scorse ore si è finalmente riuscita a prendere la sua personale rivincita convolando a nozze con il compagno Filippo Bologni.

Gessica Notaro e Filippo Bologno si sono sposati: una favola che si è avverata

La storia di Gessica Notaro è balzata agli onori delle cronache nel 2017, quando la donna (ex partecipante a Miss Italia e ad Amici) fu aggredita dall’ex fidanzato Edson Tavares con dell’acido. A partire dal giorno dell’aggressione, Notaro ha deciso di raccontare la sua drammatica esperienza in giro per l’Italia, facendosi portavoce di tutte le donne che come lei sono state vittime di abusi e violente domestiche. Ecco perché il matrimonio con Filippo Bologni (un noto campione di equitazione) ha assunto da questo punto di vista un significato ancor più importante.

Per il giorno più bello della sua vita, Gessica Notaro ha deciso di indossare il classico abito bianco e di arrivare nella splendida Reggia di Venaria, dove si è svolta la cerimonia, a bordo di una carrozza trainata da cavalli. Ad aspettarla Filippo, insieme ad altri 500 invitati tra cui Alena Seredova, di Paola Caruso, Jo Squillo e Federico Lauri alias Federico Fashion Style. La cerimonia, per il resto, non avrebbe potuto essere più romantica: la coppia si è dichiarata amore eterno sotto un arco di rose bianche nel cortile della Reggia e successivamente si è allontanata a bordo di una carrozza in mezzo ad una miriade di petali di rosa.

I festeggiamenti: Gessica Notaro sceglie un look più sensuale

Sposi e invitati hanno poi avuto modo di proseguire con i festeggiamenti all’interno del castello, godendosi un menu luculliano a base di risotto con pomodorini e scampi, ravioli di pesce e trancio di ombrina con crema di sedano rapa. Entrambi gli sposi si sono cambiati d’abito per l’occasione, con Gessica Notaro che ha scelto per la serata un abito decisamente più sexy, con qualche trasparenza in più e con uno spacco vertiginoso.

Schlein da Starmer, meeting con il leader dei Labour fissato per ottobre

Il prossimo 9 ottobre, la segretaria del Partito democratico Elly Schlein incontrerà il leader laburista Keir Starmer, a capo della sinistra britannica dopo la stagione di Jeremy Corbin. Starmer ha restituito ai Labour l’indirizzo aperturista nei confronti della “Terza via”. Quella oggi rappresentata in Italia da Carlo Calenda, sempre più vicino a rientrare nel campo largo, e Matteo Renzi. Cioè le formazioni che fanno riferimento alla sinistra che fu di Tony Blair. Per la segretaria dem si tratta del primo vero bilaterale. L’appuntamento è fissato per il prossimo 9 ottobre, quando la delegazione italiana composta da Schlein e Peppe Provenzano, già ministro del Sud durante il Conte II, si recheranno a Liverpoool per la festa annuale del Labour Party. 

Schlein da Starmer, meeting con il leader dei Labour fissato per ottobre
Keir Starmer, leader dei Labour (Getty Images) .

Starmer vola nei sondaggi e rilancia i labouristi in Inghilterra

Starmer in Inghilterra si è guadagnato il soprannome di “Pm in waiting”, primo ministro in attesa perché dopo 13 anni di sconfitte elettorali cominciate con Gordon Brown, ha riportato i laburisti a risalire nei sondaggi. Secondo l’ultima rilevazione realizzata dal sito Politico, Sir Keir a un anno dalle elezioni è dato al 44 per cento contro il 26 per cento dei conservatori di Rishi Sunak. Nel frattempo Schlein ha saltato il summit internazionale dei leader progressisti, evento a cui mancavano anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz e lo spagnolo Pedro Sanchez, impegnato a gestire la complicata fase post voto nel suo Paese.

Bonus autotrasportatori 2023, domande dal 18 settembre: cos’è e come funziona

Si sono aperte alle 15.00 di lunedì 18 settembre 2023 le domande per il bonus autotrasportatori merci in conto terzi 2023. Lo ha reso noto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con comunicato siglato in data 8 agosto 2023 contenente le indicazioni utili alla presentazione delle istanze. Le imprese interessate possono presentare richiesta per il ristoro dell’acquisto del carburante effettuato nel secondo trimestre del 2022.

Bonus autotrasportatori 2023: come funziona e a chi spetta

Il contributo si sostanzia in un credito di imposta che può raggiungere il massimo del 12 per cento delle spese sostenute nel periodo di riferimento (quello relativo al secondo trimestre del 2022). Le domande devono essere inoltrate dalle aziende tramite la piattaforma online dell’Agenzia delle dogane entro e non oltre le 23.59 del 6 ottobre 2023. La misura è prevista dalle Legge di bilancio 2023 ed è stata inserita per far fronte all’aumento del prezzo del carburante. A disposizione delle imprese è stato stanziato un fondo di 200 milioni di euro. Il bonus è rivolto alle aziende che hanno sede o stabile organizzazione in Italia e che si occupano del trasporto di cose per conto terzi. Altro importante requisito è l’utilizzo, da parte delle aziende, di mezzi di trasporto di categoria Euro 5 o superiore con una capacità di carico pari o superiore a 7.5 tonnellate. Il credito sarà assegnato nei limiti delle risorse disponibili stanziate dalle legge 197/2022.

Bonus autotrasportatori 2023: come presentare domanda

L’accesso alla piattaforma può essere effettuato dal legale rappresentate dell’impresa tramite SPID/CNS/CIE, che dovrà allegare all’istanza le informazioni necessarie alla determinazione del credito d’imposta. I due documenti, un file fatture e un file targhe, includono:

  • identificativo SDI fattura
  • tipo fattura
  • importo complessivo della fattura al lordo dell’IVA
  • importo a rimborso al lordo dell’IVA
  • targa del/i veicolo/i rifornito/i con il gasolio acquistato con la fattura indicata
  • eventuale presenza di un contratto di noleggio
  • codice paese automezzo

Bonus facciate, sequestrati 328 milioni di falsi crediti

Maxi sequestro di militari della Guardia di finanza di Brescia che, nell’ambito di un’indagine sull’utilizzo dei crediti fiscali relativi ai bonus facciate, bonus locazioni e sisma bonus hanno sequestrato oltre 328 milioni di euro di crediti ritenuti falsi. Emessa anche una misura cautelare interdittiva ed effettuate diverse perquisizioni in uffici e sedi di società in Lombardia e Veneto e nei confronti di commercialisti nelle province di Brescia, Ferrara e Barletta-Andria-Trani.

Le indagini nate dopo una segnalazione dell’Agenzia delle entrate

Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia economico finanziaria di Brescia sono nate da una segnalazione da parte dell’Agenzia delle entrate la quale, sulla base di controlli incrociati, ha individuato una serie di persone che avevano immesso nei propri cassetti fiscali crediti d’imposta di dubbia legittimità. La Gdf di Brescia, sviluppando l’analisi dei fattori di rischio – in particolare l’assenza di una struttura aziendale da parte degli appaltatori o comunque l’assenza di cantieri operativi – ha ricostruito una rete che, sull’intero territorio nazionale, autocertifica lavori suscettibili di rimborso fiscale, in realtà del tutto inesistenti. Partendo da una società bresciana, i finanzieri hanno fatto emergere ipotesi di reato quali truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio dei proventi illeciti. L’indagato colpito da misura interdittiva avrebbe generato crediti fiscali falsi cedendoli a persone giuridiche compiacenti, alcune a lui stesso riconducibili, prive di una struttura organizzativa imprenditoriale. Queste società, a loro volta, avrebbero trasferito i crediti falsi a più operatori, consentendo loro di utilizzarli per compensare debiti tributari o monetizzarli con intermediari finanziari.

Massimo Ciavarro: età, biografia e carriera dell’ex marito di Eleonora Giorgi

Massimo Ciavarro, nato a Roma il 7 novembre 1957, è un attore e produttore cinematografico. Diviso tra cinema e televisione, è diventato popolare con le commedie Anni 70 e Anni 80.

Massimo Ciavarro: biografia e carriera

Rimasto orfano da parte di padre quando aveva 14 anni, ha iniziato a essere conosciuto negli Anni 70 dal pubblico femminile facendo i fotoromanzi per il settimanale Grand Hotel. Ha poi recitato in commedie come Sorbole… che romagnola, regia di Alfredo Rizzo (1976), Sapore di mare 2 – Un anno dopo, regia di Bruno Cortini (1983), Vai alla grande, regia di Salvatore Samperi (1983), Giochi d’estate, regia di Bruno Cortini (1984) e Grandi magazzini, regia di Castellano e Pipolo (1986), interpretando sempre parti da bravo ragazzo. Ha poi preso parte anche a produzioni televisive come Un’australiana a Roma, regia di Sergio Martino (1987) con Nicole Kidman, Commesse (1999), Sei forte, maestro (2000), Valeria medico legale (2000-2002), Fratelli Benvenuti (2010), Che Dio ci aiuti (2011) e Romolo + Giuly: La guerra mondiale italiana (2018).

Massimo Ciavarro, tra la carriera e la vita privata
Eleonora Giorgi e Massimo Ciavarro alla cerimonia dei Nastri D’Argento 2006 (Getty Images).

Per un certo periodo è rimasto lontano dal cinema fondando alcune imprese e dedicandosi al settore delle costruzioni, ritornando poi a recitare al cinema in Nessuno si salva da solo, regia di Sergio Castellitto (2015), Poveri ma ricchissimi, regia di Fausto Brizzi (2017) e Natale a 5 stelle, regia di Marco Risi (2018). Insieme alla sua ex moglie ha fondato una casa di produzione cinematografica e nel settembre 2008 è stato anche uno dei concorrenti della sesta edizione de L’isola dei famosi, condotta da Simona Ventura, mentre nel 2013 aveva partecipato come concorrente alla seconda edizione del reality Pechino Express con il figlio Paolo.

Massimo Ciavarro: la vita privata

L’attore è stato sposato per diversi anni con l’attrice Eleonora Giorgi, da cui ha avuto il figlio Paolo. Poi, dopo 12, anni di matrimonio, i due si sono separati: «È stato molto doloroso perché comunque avevamo fatto tanto insieme. Debbo dire che ci ho messo del tempo per riprendermi. La vita però va avanti, grazie al cielo non abbiamo nessun tipo di conflittualità», ha raccontato Massimo a Vieni da me di Caterina Balivo. Il quale sembra aver ritrovato la serenità accanto a una nuova compagna: «Ho una persona a cui voglio molto bene. Voler bene è di più dell’amore, che è una cosa un po’ folle, contorta».

 

 

 

I deputati della Duma dal 2024 utilizzeranno solo auto made in Russia

Dal 2024 ai deputati della Duma verranno fornite solo automobili made in Russia. Lo ha deciso all’unanimità il Consiglio della Camera bassa dell’Assemblea federale. Come ha ricordato il presidente Vyacheslav Volodin, a Mosca, molti eletti hanno già cominciato a sostituire le auto di stato con quelle di marchi nazionali. Questa decisione, sostiene Volodin, «aiuterà lo sviluppo dell’industria automobilistica russa», senza contare il fatto che i soldi pubblici resteranno comunque nel Paese.

Putin e la stretta nazionalista sulle auto di stato

Come ricorda Meduza, il 3 agosto scorso, incontrando i rappresentanti del settore manifatturiero, Vladimir Putin aveva chiesto espressamente di fermare gli acquisti statali di auto straniere destinate ai funzionari. In quell’occasione il presidente sottolineò come in realtà tutti i dipendenti pubblici avrebbero dovuto guidare solo mezzi prodotti in Russia. La risposta di Volodin non si è fatta attendere. Il giorno successivo il presidente della Duma ha assicurato che i deputati stavano già ‘rottamando’ i veicoli di marca straniera  autonomamente scegliendo auto Moskvich, Lada e Aurus.

I deputati della Duma dal 2024 utilizzeranno solo auto made in Russia
Vladimir Putin (Getty Images).

Il precedente fallimentare di Yeltsin

In realtà l’idea di Putin non è nuova. Nel 1997 Boris Yeltsin vietò l’acquisto di auto straniere per i funzionari governativi, idea sostenuta dall’allora prima ministro Boris Nemtsov. L’iniziativa però fallì a causa delle lamentele per i ripetuti guasti. Due anni dopo Yeltsin – che in barba al suo stesso provvedimento utilizzò sempre auto estere – fu costretto ad annullare il decreto.

Meteo, previsioni martedì 19 e mercoledì 20: Italia divisa in attesa dell’autunno

Italia divisa dal meteo in attesa dell’autunno. Le previsioni degli esperti guardano alla perturbazione atlantica che ha attraversato il Paese nella giornata di lunedì 18 settembre e ad altri fronti instabili previsti da giovedì 21, ma con temperature alte e caldo africano al Sud. Nei prossimi giorni bagneranno il Centro-Nord con una fase più perturbata tra giovedì 21 e venerdì 22 quando si supereranno diffusamente i 40-50 mm in 24 ore.

Crollo termico di 10 gradi al Sud

I fenomeni più intensi, poi, da sabato 23 si sposteranno anche verso il Sud dove è previsto un crollo termico di 10 gradi entro la giornata di domenica 24. Piogge e temperature più tipiche del periodo, quindi, condurranno all’equinozio di autunno, che avverrà sabato 23 settembre alle ore 8.49. Nel frattempo, nelle prossime ore è previsto lo spostamento di un fronte atlantico verso il Nord-Est e le regioni centrali: sono attesi degli acquazzoni a macchia di leopardo specie su Toscana, Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Al Sud, invece, mercoledì 20 e giovedì 21 ancora caldo africano con 38 gradi a Siracusa, 36 a Taranto e 35 a Bari e Matera. Ma potrebbe esserci anche una sorpresa: dopo l’abbassamento delle temperature a cavallo dell’equinozio, la prossima settimana potrebbe tornare l’anticiclone su tutta l’Italia con temperature nuovamente simil-estive.

Francesco De Carlo: età, biografia e carriera del comico e conduttore televisivo

Francesco De Carlo, nato a Roma il 20 febbraio 1979, è un comico e conduttore televisivo. Oltre ad esibirsi con le sue stand-up comedy in Italia, è conosciuto anche all’estero.

Francesco De Carlo: biografia e carriera

De Carlo si è laureato in Scienze politiche e ha lavorato per circa quattro anni al Parlamento europeo e a Radio Globo come speaker. È proprio in radio che ha iniziato a esprimere le sue doti comiche, arrivando poi alla televisione in programmi come Coast2Coast del Trio Medusa (2012), Un, Due, Tre Stella! con Sabina Guzzanti (2012) e NeriPoppins di Neri Marcorè (2013).

Francesco De Carlo, tra la carriera e la vita privata
Francesco De Carlo (Facebook).

Ha dimostrato il suo talento  di stand-up comedian su Comedy Central con Stand Up Comedy e CCN – Comedy Central News, decidendo di portare i suoi spettacoli anche all’estero. Nel 2017, poi, ha presentato un programma in seconda serata su Rai 3 dal titolo Tutta colpa della Brexit, raccontando in modo autobiografico e in prima persona il suo viaggio a Londra. Durante il lockdown del 2020, insieme a Francesco Lancia, ha condotto il programma Tutti a casa, trasmesso in diretta su varie piattaforme streaming (YouTube, Facebook Watch e Twitch) facendo commentare a vari stand-up comedians notizie e fatti di attualità.

Francesco De Carlo: la vita privata

Il comico e conduttore è una persona molto riservata. Non si hanno dunque informazioni sulla sua vita sentimentale e privata.

Tiziano Ferro divorzia dal marito Victor Allen: «Ora devo pensare ai miei figli»

«Come sempre, che sia gioia o dolore, consegno a voi la mia storia». Inizia con queste parole il lungo post sui social con cui Tiziano Ferro ha annunciato il suo divorzio dal marito Victor Allen. «Da qualche tempo è iniziata una dolorosa separazione», ha proseguito l’artista. «L’ho affrontata in silenzio, proteggendo la riservatezza di tutti. Recentemente abbiamo avviato le pratiche di divorzio». Parlando di un momento delicato per la sua vita, Ferro ha poi spiegato di volersi ora concentrare e dedicare esclusivamente alla tutela dei suoi due figli, Margherita e Andres, che trascorrono gran parte del tempo assieme a lui. I due si erano sposati nel 2019 e da poco più di un anno, nel febbraio 2022, erano diventati genitori. «Questo momento buio passerà», ha però spiegato l’artista. «Torneremo a cantare e a ridere, a parlare della mia e della nostra vita».

Tiziano Ferro, per il divorzio annullato il tour di presentazione del romanzo

«Le circostanze non mi permettono di lasciare la California», ha spiegato Tiziano Ferro su Instagram con un post anche in inglese e spagnolo. «In questo momento non posso lasciare i miei figli e non posso portarli con me in Italia». Il cantante ha dunque con rammarico e tristezza annunciato di dover annullare tutte le date di presentazione del suo primo romanzo, La felicità al principio, in uscita per Mondadori il prossimo 3 ottobre. «Era un appuntamento che attendevo da una vita», ha proseguito sui social, ricordando anche la sua lotta contro un nodulo alle corde vocali. «Ho portato avanti un tour contro il parere dei medici. Non mi sarei mai privato della gioia di rivedervi dopo sei anni per cantare e ballare. Stavolta però è diverso».

L'annuncio con un post su Instagram: «Un grande dolore». Tiziano Ferro ha annullato il tour per presentare il suo primo romanzo.
Tiziano Ferro al Festival di Sanremo nel 2020 (Getty Images).

«Non si tratta di me e della mia salute, si tratta di due bambini piccolissimi e della loro serenità», ha ancora proseguito Tiziano Ferro su Instagram. «Chiedo immensamente scusa, ma adesso loro sono la mia priorità». Ha poi continuato ringraziando tutti i fan per l’affetto che gli hanno riservato negli anni, soprattutto nelle situazioni più complesse, prima di chiudere con un arrivederci. «Mi affido al vostro buon cuore. Ci vedremo comunque, anche nella distanza. Vi voglio bene, Tiziano». Numerosi i commenti anche di star della canzone italiana, dai Pinguini Tattici Nucleari a Paola Iezzi, che hanno dedicato un cuore o un pensiero di vicinanza al cantante per il difficile momento.

Victor Allen, chi è il marito da cui il cantante sta divorziando

Tiziano Ferro, da sempre molto riservato per quanto riguarda la sua vita personale, aveva incontrato Victor Allen a Los Angeles nel 2016, quando stava girando un suo video musicale. Americano, ex consulente della Warner Bros. di 58 anni, è oggi proprietario di un’agenzia di marketing a Los Angeles. I due, dopo tre anni di fidanzamento, annunciarono il matrimonio il 13 luglio 2019. A fare la proposta lo stesso Allen, nel giorno in cui Ferro ha compiuto 39 anni. L’unione è avvenuta nella dimora del cantante a Sabaudia con rito civile, ma il 25 giugno si erano già sposati in gran segreto a Los Angeles. Nel febbraio 2022 l’annuncio dell’arrivo di due bambini, Margherita e Andres, allora di soli nove e quattro mesi. A loro aveva anche dedicato il brano La prima festa del papà uscito nel novembre dello stesso anno.

Giorgio Napolitano in gravi condizioni di salute

Nella notte tra lunedì 18 e martedì 19 settembre sono diventate particolarmente critiche le condizioni di salute del presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, 98 anni compiuti il 29 giugno 2023. Da tempo l’ex capo dello Stato presenta un quadro clinico complesso e nelle ultime ore la situazione si sarebbe ulteriormente complicata. Il 21 maggio del 2022 Napolitano aveva subìto un’operazione all’addome ed era stato ricoverato nove giorni all’ospedale romano Spallanzani. Il decorso post operatorio era stato regolare.

Isola di Djerba in Tunisia nella lista dei patrimoni Unesco

L’Unesco ha inserito nella sua lista dei patrimoni dell’umanità l’isola di Djerba. La decisione è stata presa durante la 45esima sessione del Comitato per i Patrimoni mondiali tenutasi a Riad, ha fatto sapere il ministero della Cultura di Tunisi in una nota in cui elogia «gli sforzi congiunti tra i vari ministeri, alcune parti e la società civile» per l’approvazione del fascicolo intitolato Djerba: paesaggio culturale, testimonianza di una modalità di occupazione di un territorio insulare.

L'isola di Djerba patrimonio Unesco. Si aggiunge alla lista con gli altri 8 siti tunisini l'isola di Djerba.
Spiaggia Isola di Djerba (Getty Images).

Si aggiunge agli altri otto siti tunisini già nella lista

L’isola di Djerba si aggiunge dunque agli otto siti tunisini già inseriti nella lista del patrimonio mondiale, di cui sette siti culturali e un sito naturale. Il Parco Nazionale Ichkeul venne inserito nell’elenco nel 1980. Il lago Ichkeul è l’ultimo grande lago d’acqua dolce di una catena che un tempo si estendeva attraverso il Nord Africa. I siti culturali nella lista Unesco sono invece la Medina di Tunisi, Cartagine, l’Anfiteatro romano di El Jem (1979), Kerkouane (1986), la Medina di Sousse, la Medina di Kairouan (1988) e Dougga (1997).

Orsetta De Rossi: età, biografia e carriera dell’attrice

Orsetta De Rossi, nata a Roma il 21 settembre 1963, è un’attrice e doppiatrice divisa tra cinema, televisione e teatro. Cresciuta con la passione per la musica e per la recitazione, per sette anni ha frequentato il conservatorio di musica Santa Cecilia di Roma suonando il pianoforte. Si è poi diplomata all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D’Amico nel 1985 cominciando a lavorare per diverse produzioni teatrali per poi esordire sul piccolo schermo durante il programma La tv delle ragazze in onda su Rai 3 tra il 1988 e il 1989.

Orsetta De Rossi: biografia e carriera

De Rossi ha poi lavorato in varie serie televisive e film. Tra le serie alle quali ha preso parte vi sono La piovra 6 – L’ultimo segreto, regia di Luigi Perelli (1992), Vento di Ponente (2002), Il commissario Manara (2011), Tutti pazzi per amore 3 (2011), I Cesaroni 5 (2012), Squadra antimafia 5 (2013), Fabrizio De André – Principe libero, regia di Luca Facchini (2018) e Vivi e lascia vivere (2020).

Orsetta De Rossi, tra carriera e vita privata
Orsetta De Rossi (Facebook).

Sul grande schermo ha recitato in film come Caramelle da uno sconosciuto, regia di Franco Ferrini (1987), Nulla ci può fermare di Antonello Grimaldi (1989), La seconda volta, regia di Mimmo Calopresti (1995), Matrimoni, regia di Cristina Comencini (1998), L’amore è eterno finché dura, regia di Carlo Verdone (2004), 20 sigarette, regia di Aureliano Amadei (2010), La vita è una cosa meravigliosa, regia di Carlo Vanzina (2010), Sole a catinelle, regia di Gennaro Nunziante (2013) e Il giorno più bello, regia di Andrea Zalone (2022). De Rossi è conosciuta anche per aver doppiato attrici come Linda Hamilton, Rosalind Chao e Miranda Richardson.

Orsetta De Rossi: la vita privata

Essendo una persona molto riservata, non si hanno informazioni relative alla sua vita sentimentale. Non è infatti certo se sia sposata, se abbia un fidanzato o se abbia dei figli.

Per Zingaretti esordio alla regia con La casa degli sguardi

Sarà La casa degli sguardi, tratto dall’omonimo libro di Daniele Mencarelli, l’esordio alla regia di uno degli attori più popolari e amati del panorama italiano, Luca Zingaretti.

La casa degli sguardi: la trama

La trama ha come protagonista Marco, ragazzo di 20 anni con una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo. Scrive poesie e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere. Marco beve tanto, beve troppo. È in fuga dal dolore, ma soprattutto da se stesso. Dice che per vivere è necessario anestetizzare. È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo, e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi. Anche il padre, testimone di questo lento suicidio, è incapace di gestire tanta sofferenza. Ma tenta almeno di esserci ed essere presente. La madre è mancata da qualche anno e ha lasciato nel figlio un grande vuoto. Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù, il padre è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà.

La casa degli sguardi: cast e produzione

Il cast è composto da Gianmarco Franchini, Federico Tocci, Riccardo Lai, Alessio Moneta, Chiara Celotto, Marco Felli e Cristian Di Sante.
Il soggetto è di Gloria Malatesta, Stefano Rulli e Luca Zingaretti. La produzione è affidata a Bibi Film, Clemart con Rai Cinema e Stand By Me.

Cosa c’è dietro l’incontro tra Biden e Zelensky

Non c’è mai stato molto feeling tra Volodymyr Zelensky e Joe Biden. Il primo avrebbe voluto far entrare l’Ucraina nella Nato prima ovviamente che scoppiasse la guerra; il secondo avrebbe preferito che, dopo oltre un anno e mezzo di conflitto e l’aiuto generoso e interessato a stelle e strisce e dell’Alleanza atlantica, Kyiv avesse fatto qualcosina in più sul terreno, concentrandosi più sulle cose concrete che sulla loro narrazione: la forbice tra intenzioni e obiettivi raggiunti è ampia, tanto che a Washington si è tolto il piede dall’acceleratore e messo in conto che la controffensiva non porterà molto quest’anno e forse nemmeno in futuro.

Cosa c'è dietro all'incontro tra Biden e Zelensky
Volodymyr Zelensky a New York (Getty Images).

Biden, con le Presidenziali in arrivo, non può accettare un allargamento del conflitto verso Mosca

L’Ucraina potrebbe avanzare maggiormente se avesse missili a lungo raggio e F16, ma gli Usa frenano perché poco o nulla si fidano delle promesse ucraine, già ampiamente smentite, di non colpire in territorio russo e un’escalation nucleare, o bombardamenti a tappeto stile Dresda nella Seconda Guerra mondiale, non li vuole nessuno. Ecco dunque che i prossimi colloqui tra i due presidenti a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite saranno conditi da sorrisi e pacche sulle spalle, ma in concreto le posizioni rimarranno le stesse: da una parte il sostegno americano non è messo in discussione, ma stanare i russi fuori dalla Crimea e allargare il conflitto verso Mosca non è nell’interesse della Casa Bianca, oltretutto con le elezioni presidenziali in arrivo. Ormai si rincorrono le voci, vere o meno, di un compromesso che potrebbe stagliarsi all’orizzonte già durante il prossimo stallo invernale, con gli Stati Uniti a premere su Kyiv per il ridimensionamento degli obiettivi, cioè abbandonare l’idea di riconquistare la penisola sul Mar Nero e parte del Donbass in cambio di un armistizio che tuteli innanzitutto la popolazione ucraina stremata, evitando una guerra infinita che porterebbe al disastro per prima l’Europa intera e indebolirebbe anche gli Stati Uniti impegnati nel duello con la Cina.

Cosa c'è dietro all'incontro tra Biden e Zelensky
Il presidente Usa Joe Biden (Getty Images).

Zelensky porta in dono l’arresto di Kolomoisky, la nomina di Umerov e la privatizzazione dei colossi statali

Zelensky arriva negli Usa con un paio di regali sul piatto, simbolo anche della volontà di correggere i vizi di un Paese nella cui ricostruzione Washington è già in prima fila, grazie anche alla nomina di Penny Pritzker, imprenditrice miliardaria ed ex segretaria al Commercio nell’amministrazione Obama, come Rappresentante speciale Usa per la ripresa economica dell’Ucraina: l’oligarca Igor Kolomoisky dietro le sbarre, il nuovo ministro della Difesa Rustem Umerov, cuore in Crimea e grandi interessi Oltreoceano, il processo avviato di privatizzazione dei colossi dell’industria statale che finiranno lentamente in pasto a BlackRock e affini. Biden tiene il cordone della borsa che mantiene in vita l’Ucraina, può rallegrarsi dei doni, ma il gioco della Casa Bianca è più ampio.

Cosa c'è dietro all'incontro tra Biden e Zelensky
Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov (Getty Images).

Il tempo gioca contro Kyiv

L’”asse del Male” dei tempi di George Bush – Corea del Nord, Iran e Iraq – si era allargato già con Barack Obama e Donald Trump. Con Biden gli Usa ormai riescono a tenere saldi solo l’Europa e i tradizionali alleati nell’Indopacifico. La Cina sta con la Russia, appoggiata in parte da quel Grande Sud che tra Brasile e India cerca un ruolo indipendente, lontano dai diktat occidentali. L’Ucraina ha bisogno di tutta l’attenzione possibile da parte degli Stati Uniti che però non possono concentrarsi solo su questo tavolo e non possono farlo per molto tempo: il rischio è uscire in perdita, qui come altrove. E allora il tempo sta giocando contro Zelensky e l’Ucraina, che hanno bisogno di risultati convincenti, per evitare che gli Usa si spazientiscano e allentino anche la morsa sull’Europa, poi libera di muoversi in maniera meno organica, con il fronte anti-russo di baltici e polacchi relegato in seconda fila dal pragmatismo tedesco, francese e italiano. Come una volta. A New York in questi giorni si cercherà una soluzione per far rientrare la Russia nell’accordo sul grano: se venisse trovata, con qualche concessione per Mosca, sarebbe un buon segnale. Ma forse non per Kyiv.

Il domani che verrà stasera su Rai Movie: trama, cast e curiosità

Stasera 19 settembre 2023 su Rai Movie andrà in onda il film Il domani che verrà alle ore 21.10. Il regista è Stuart Beattie che si è occupato anche di scrivere la sceneggiatura. Nel cast ci sono Rachel Hurd-Wood, Lincoln Lewis, Caitlin Stasey, Denis Akdeniz e Phoebe Tonkin.

Il domani che verrà è il film che andrà in onda questa sera su Rai Movie, ecco tutte le informazioni sul film.
I personaggi del film (X).

Il domani che verrà, trama e cast del film in onda stasera 19 settembre 2023 su Rai Movie

La trama racconta la storia di Ellie Linton (Caitlin Stasey), una ragazza di 17 anni che lavora nella fattoria della sua famiglia. Un giorno chiede ai suoi genitori se può andare in campeggio a Rockpool Eden, una meta che tutti conoscono come l’inferno. Una volta che i genitori acconsentono, la ragazza parte insieme alle sue amiche Fiona (Phoebe Tonkin) e Corrie (Rachel Hurd-Wood). Si unisce alla compagnia anche il fidanzato di Corrie, Kevin Holmes (Lincoln Lewis).

Completano il gruppo di amici che parte per l’avventura Robyn Mathers (Ashleigh Cummings), Homer Yannos (Deniz Akdeniz) e Lee Takkam (Chris Pang). Tutto sembra andare per il meglio, i ragazzi si conoscono e hanno una sensazione positiva sul luogo. Insomma, sembra che questa sia per loro l’inizio di una meravigliosa vacanza. Durante la notte, però, avvertono degli aerei militari che volano sopra le loro teste. Al loro risveglio, il gruppo di ragazzi scopre con orrore ciò che è successo: tutti gli animali nelle vicinanze sono morti, i loro parenti sono spariti e manca l’elettricità. Dovranno quindi capire cosa sia successo e come poter risolvere la situazione.

Il domani che verrà, cinque curiosità sul film 

Il domani che verrà, un linguaggio completamente inventato

Nel film gli invasori parlano in uno strano linguaggio. Ebbene, si tratta di un linguaggio completamente inventato che è stato creato mescolando parole e accenti di lingue di varie parti del mondo.

Il domani che verrà, un grande successo al botteghino

Questa produzione australiana è costata ben 27 milioni di dollari ma ha ottenuto un grande successo al botteghino. Infatti, ha totalizzato circa 16 milioni di dollari ed è diventata la produzione australiana che ha incassato di più nel 2010.

Il domani che verrà, il primo capitolo di una mancata trilogia

Il film si basa sui libri dell’autore John Marsden. Questo progetto doveva essere parte di una trilogia, ma non è stata possibile produrla perché la casa di produzione aveva accumulato perdite a causa di altri flop al botteghino. In seguito, il produttore Christopher Mapp aveva annunciato lo sviluppo di una serie televisiva basata sui romanzi di Marsden ma dopo una sola stagione andata in onda in Australia è stata cancellata.

Il domani che verrà è il film che andrà in onda questa sera su Rai Movie, ecco tutte le informazioni sul film.
Locandina del film (X).

Il domani che verrà, un ruolo importante doveva andare a un’attrice molto famosa

L’attrice Phoebe Tonkin interpreta il ruolo di Fiona. In realtà, per questo ruolo aveva fatto un provino una giovane Margot Robbie, all’epoca appena maggiorenne, ma venne scartata dalla produzione.

Il domani che verrà, una differenza precisa con il romanzo

A un certo punto nel film vengono menzionate le città australiane di Townsville e Port Hedland. Questa è una netta differenza con il romanzo che usa sempre delle città fittizie e non reali.

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