Daily Archives: 3 Settembre 2023

La Follia bussa alla porta stasera su Rai 2: trama, cast e curiosità

Stasera 3 settembre 2023 andrà in onda su Rai 2 il film La Follia bussa alla porta alle ore 21.00. Il regista è David Benullo mentre la sceneggiatura è stata scritta da Daniel West. Nel cast ci sono Jennifer Taylor, Justin C. Schilling, Julia Terranova e Emily Sweet.

La Follia bussa alla porta è il film che andrà in onda questa sera su Rai 2, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Locandina e slogan del film (Twitter).

La Follia bussa alla porta, trama e cast del film in onda stasera 3 settembre 2023 su Rai 2

La trama racconta la storia di Susan (Jennifer Taylor) un’agente immobiliare molto ambiziosa che è decisa a concludere la vendita di una casa che per lei è molto importante. Se l’acquisto dovesse concretizzarsi da parte del compratore, Susan potrebbe guadagnare una commissione che le permetterebbe di sanare i suoi debiti ed evitare di vendere a sua volta la casa. Inoltre, questa vendita è importante per lei perché permetterebbe anche alla figlia Heather (Julia Terranova) di poter vivere felice e sicura. Heather si appresta a partire per il college, così si offre anche lei di trovare degli acquirenti per concludere la vendita, senza avere il pensiero di dover affannosamente trovare una nuova sistemazione per la madre.

Un giorno, quando l’orario delle visite si è concluso, si presenta alla porta della casa da vendere una coppia composta da Natalie (Emily Sweet) e Keith (Justin C. Schilling). Nonostante qualche tentennamento, madre e figlia decidono di far vedere la casa ai due. Tutto sembra andare per il meglio, ma nel quartiere si avvertono improvvisamente delle sirene della polizia. Susan inoltre si accorge che Keith sta sanguinando e presto capisce che la coppia in realtà ha appena commesso una rapina e sta cercando un luogo sicuro per nascondersi dalla polizia. La donna cerca di far uscire i rapinatori dalla casa ma questi ultimi si difenderanno in ogni modo e per madre e figlia inizierà un incubo.

La Follia bussa alla porta, 5 curiosità sul film stasera 3 settembre 2023 su Rai 2

La Follia bussa alla porta, la location per le riprese

Questo film, di produzione Netflix, ha avuto una location particolare: le riprese sono state effettuate a Oklahoma City ed è una meta che spesso non viene scelta per le produzioni statunitensi.

La Follia bussa alla porta, i commenti degli utenti

Le critiche del film La Follia bussa alla porta non sono state positive da parte degli utenti. Molti hanno criticato l’azione blanda e l’intelligenza degli antagonisti che non riescono mai a impensierire lo spettatore.

La Follia bussa alla porta, l’attrice protagonista famosa in una sitcom

L’attrice protagonista di questa pellicola thriller, Jennifer Taylor, è un volto noto sul piccolo schermo. Infatti, la Taylor ha interpretato il ruolo di Chelsea nella sitcom Due uomini e mezzo. Jennifer Taylor è stata impegnata in questa serie per un totale di 36 episodi.

La Follia bussa alla porta è il film che andrà in onda questa sera su Rai 2, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
L’attrice protagonista Jennifer Taylor (Getty Images)

La Follia bussa alla porta, l’esperienza del regista

David Benullo, regista di questo film, prima di partecipare a questo progetto ha lavorato come regista della seconda unità in diverse produzioni. Inoltre, si è occupato nel 2004 di scrivere la sceneggiatura del film Il giro del mondo in 80 giorni con Jackie Chan e Steve Coogan.

La Follia bussa alla porta, la collaborazione rinnovata tra regista e sceneggiatore

Il regista David Benullo e lo sceneggiatore Daniel West sono stati scelti per dirigere un altro thriller. Infatti, secondo il sito Imdb, è in fase di post-produzione il loro nuovo progetto intitolato Whispers in the Wall.

La vita straordinaria di David Copperfield stasera su Rai Movie: trama, cast e curiosità

Stasera 3 settembre 2023 andrà in onda il film La vita straordinaria di David Copperfield sul canale Rai Movie alle ore 21.10. Il regista è Armando Iannucci che ha collaborato alla sceneggiatura insieme a Simon Blackwell. Nel cast ci sono Dev Patel, Tilda Swinton, Hugh Laurie, Peter Capaldi e Gwendoline Christie.

Stasera andrà in onda su Rai Movie La vita straordinaria di David Copperfield, ecco trama cast e curiosità su questa pellicola.
Una scena del film (Twitter).

La vita straordinaria di David Copperfield, trama e cast del film in onda stasera 3 settembre 2023 su Rai Movie

La trama racconta la storia della vita di David Copperfield (Dev Patel), giovane che vive nell’Inghilterra industriale. David non ha il padre ma viene cresciuto con amore dalla madre Clara (Morfydd Clark) e vive un’infanzia felice anche grazie alle cure della tata Peggotty (Daisy May Cooper). La sua vita idilliaca viene sconvolta quando arriva Mr. Murdstone (Darren Boyd) un uomo violento che lo picchia e diventa il suo nuovo patrigno, sposando la madre di David.

Il giovane viene quindi costretto a lavorare nella fabbrica del patrigno fino a quando la madre non muore. Pieno di collera e tristezza, David decide di ribellarsi a Mr. Murdstone, decide di cercare fortuna lontano dalla sua casa e si rifugia dalla zia Betsey (Tilda Swinton) e dal suo inquilino stravagante, Mr. Dick (Hugh Laurie). Sembra essere l’inizio di un nuovo capitolo per David ma ci saranno ancora tante sfide da affrontare per lui.

La vita straordinaria di David Copperfield, 5 curiosità sul film stasera 3 settembre 2023 su Rai Movie

La vita straordinaria di David Copperfield, la reazione di Dev Patel alla proposta di entrare nel progetto

Dopo che Armando Iannucci gli ha proposto il ruolo di protagonista Dev Patel ha accettato senza neanche leggere la sceneggiatura. Questo perché l’attore ha sempre stimato il regista e voleva lavorare con lui in un progetto.

La vita straordinaria di David Copperfield, un ringraziamento speciale nei titoli di coda

Dopo la fine del film, nei titoli di coda, è possibile notare i ringraziamenti a Shelter. Si tratta di un’organizzazione che ha il compito di fornire aiuto e sostegno ai senzatetto che si trovano in Inghilterra e in Scozia.

La vita straordinaria di David Copperfield, un attore del cast non ha mai letto un libro di Dickens

L’opera è ispirata al romanzo David Copperfield di Charles Dickens e l’attore Darren Boyd, che nel film interpreta Edward Murdstone, voleva cogliere l’occasione di partecipare alle riprese per leggere questo libro, visto che non aveva mai letto un testo dello scrittore. Tuttavia, Armando Iannucci gli ha chiesto di non farlo, così da rendere autentica la sua interpretazione e non plasmata dal romanzo.

Stasera andrà in onda su Rai Movie La vita straordinaria di David Copperfield, ecco trama cast e curiosità su questa pellicola.
L’attore britannico Darren Boyd (Getty Images)

La vita straordinaria di David Copperfield, un’attrice ha svolto due ruoli nel film

L’attrice Morfydd Clark ha interpretato due ruoli nel film: appare infatti come la madre di David Copperfield, Clara Copperfield, e come Dora Spenlow, la ragazza che il protagonista ama.

La vita straordinaria di David Copperfield, un luogo simbolico in una scena

In una scena del film appare un hotel del Suffolk, in Inghilterra, molto importante per Charles Dickens. Si tratta dell’Angel Hotel di Bury St. Edwards, struttura nella quale Dickens ha soggiornato e dove ha ambientato parte del suo romanzo Il circolo Pickwick.

Vannacci, Bandecchi e i nuovi mostri fumettistici che sguazzano nella cretinocrazia

Il “caso Vannacci”. Fenomenologia di un generale sconosciuto ai più che dall’oggi al domani è diventato un personaggio. Un fenomeno, appunto, con l’autopubblicazione su Amazon del libro Il mondo al contrario: una raccolta di “discorsi da osteria”, si sarebbe detto quando la politica era una cosa seria, che lo hanno catapultato sulla scena pubblica. Nel giro di pochi giorni il “generale tempesta”, a sua insaputa, è diventato capo di un nuovo partito, protagonista assoluto sui social e pronto per candidarsi alle elezioni europee 2024.

La dinamica di ascesa e caduta dei fenomeni da baraccone

La dinamica mediale è ben spiegata da un thread su Twitter (X) di @symdona, di qualche anno anno fa, ma sempre attuale:
1. Media individuano soggetto buffo/pittoresco perché fa audience; 2. Il soggetto inizia a essere conosciuto al pubblico televisivo; 3. Meme su uscita fuori dagli schemi/pagliacciata fatta in TV; 4. arriva internet; 5. Il soggetto inizia a vivere di popolarità propria. Arrivano altre interviste “Puzza sì, ma quanto è autentico? Parla alle periferie!”; 6. Il soggetto si convince che può fare politica; 7. Fonda un partito/movimento o ne scala uno; 8. Il soggetto viene eletto. Come preventivabile, è uno scappato di casa che rutta in farfallino; 9. Editoriali su quanto era elegante De Gasperi al mare; 9. Il soggetto mette a rischio uno o più dei capisaldi della medio borghesia italiana (dal cesto delle offerte: alleanza atlantica, tasse sul patrimonio, morale cristiana etc.); 10. “DOVE ANDREMO A FINIRE CON QUESTI BARBARI SIGNORA MIA?”; 11. Calo di popolarità. Attacchi 24/7; 12. Mario Draghi.

Classe dirigente che brilla per strafottenza, cinismo e narcisismo

Ora non è escluso che il “caso Vannacci” così come è fulmineamente montato possa rapidamente sgonfiarsi. È certo però che esso, per quanto imprevisto, abbia cause strutturali e sia espressione dell’attuale e molto agitata vita sociale e politica. Il discorso è complesso, ma ridotto all’essenziale rimanda anzitutto alla società della “Dismisura”, descritta nell’omonimo saggio di Olivier Rey (Edizioni Controcorrente, 2018), che da un ventennio in forme leggere e da un decennio in modo pesante è il contenitore d’ogni genere di eccessi e scelleratezze. Psicopatici al potere del giornalista inglese Jon Ronson è l’altro testo di riferimento. Che già nel 2013 dichiarava ufficialmente morto il senso del limite, di contro all’ascesa di una classe dirigente e dominante (soprattutto politici, grandi imprenditori e manager) che come vediamo oggi brilla per comportamenti e dichiarazioni la cui cifra è strafottenza, cinismo e narcisismo inarrivabili.

Vannacci, Bandecchi e i nuovi mostri fumettistici che sguazzano nella cretinocrazia
Il generale Roberto Vannacci (Imagoeconomica).

Il dato che s’impone non è la riprovazione bensì l’ammirazione del pubblico

Tragica o comica che sia l’esternazione sui social del Flavio Briatore e della Daniela Santanchè di turno (sulla «Fiat che produce carrette» o sulle «vacanze alle quali hanno diritto tutti» (ma il lavoro un po’ meno), il dato che s’impone non è la riprovazione bensì l’ammirazione del pubblico. Anche perché l’autore a scusarsi, nel caso fosse opportuno, non ci pensa nemmeno. Fanno testo tre “imprese” di questi giorni. Il sindaco di Terni Stefano Bandecchi che scatena la rissa in Consiglio comunale, ma poi dichiara in un’intervista al Tg1 che «lo rifarebbe» (e intanto è indagato); il cantante Morgan che insulta il pubblico ad Agrigento, ma viene difeso dal sottosegretario Vittorio Sgarbi; Rosalba Pippa, detta Arisa, che si offre nuda sui social in cerca di marito.

Vannacci, Bandecchi e i nuovi mostri fumettistici che sguazzano nella cretinocrazia
Arisa e le foto in cerca di marito su Instagram.

L’irrefrenabile voglia di essere e mostrarsi inguardabili, orribili

«Il vecchio mondo sta morendo e il nuovo fatica a emergere. Ora è il momento dei mostri». L’estrema attualità di questa annotazione di Antonio Gramsci non significa che l’attuale sommovimento sociale debba risolversi nel modo tragico che fra le due guerre nel secolo scorso vide l’ascesa dei sistemi autoritari in Europa. Resta però indubbio che i “mostri” sono sempre espressione di tempi turbolenti e che la “mostruosità” attuale di “fatti e persone” viene pubblicamente esibita. La tivù è stata la principale levatrice di vite “fuori onda” e di fenomeni da circo. I nuovi mostri, evocanti il celebre film di Dino Risi, è peraltro il titolo di una rubrica del tg satirico Striscia la notizia. Ma è il web e i canali social che hanno democratizzato la voglia di essere e mostrarsi inguardabili, orribili. In diritto di sghignazzare su tutto e tutti. Pure papa Francesco è diventato meme, soggetto di irridenti applicazioni di intelligenza artificiale.

Vannacci, Bandecchi e i nuovi mostri fumettistici che sguazzano nella cretinocrazia
Il sindaco di Terni Bandecchi (Ansa).

Nemmeno più disastri e tragedie epocali ricompattano l’opinione pubblica

Naturalmente questa deriva etica ed estetica, come già detto, è espressione di un tempo inquieto e angosciato per un futuro nebuloso. Basta infatti un attimo per passare dalla proposta alla protesta, dalla possibilità di un accordo ragionevole al rifiuto di qualsiasi compromesso. Saltate le mediazioni siamo allo scontro quotidiano. Nemmeno più disastri e tragedie epocali (dal terremoto de L’Aquila alla recente alluvione in Romagna, passando per la pandemia di Covid-19) riescono a ricompattare l’opinione pubblica e a superare divisioni e polemiche feroci.

La “cretinocrazia” teorizzata dai due fondatori del Movimento 5 stelle

È questo il contesto in cui la politica e i politici si sono persi. E con loro sostenitori e militanti. Che sparite anche le sezioni, le associazioni d’area e gli strumenti di formazione politica (riviste teoriche e scuole di partito), si sono trasferiti quasi tutti sui social. Col risultato che non avendo più luoghi fisici e reali, dove darsi ritrovo e maturare idee e convinzioni attraverso il confronto dal vivo e fra persone, la maggioranza degli italiani ha cominciato a sdegnare la politica e a smettere di andare a votare. Mentre la minoranza che è rimasta si è riversata su Facebook e Twitter, plaudendo qualsiasi scempiaggine dei propri leader. I “mostri” di Bibbiano e di contro la sorpresa assoluta, soprattutto dei giornalisti, per un premier qual è stato Mario Draghi, che non ha mai fatto un tweet, sono le due facce di un identico smarrimento della politica. Precipitata nella “cretinocrazia” teorizzata dai due fondatori del Movimento 5 stelle, la ditta Casaleggio & Grillo, e caratterizzata da leaderismo e tribalismo. Ossia “partiti personali” e tifosi da Curva: pronti allo scontro e a imbracciare il meme, ma incapaci della minima critica al capo tribù che delira e posta spropositi.

Vannacci, Bandecchi e i nuovi mostri fumettistici che sguazzano nella cretinocrazia
Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio (Imagoeconomica).

“Fumettistico”, per ribadire il concetto che non è un fenomeno anomalo

Ciò a riprova dell’esistenza di una “simbiosi narcisistica”, più volte evocata durante la presidenza di Donald Trump, che lega un leader ai suoi seguaci «attratti magneticamente» e perciò incapaci di vedere il comportamento del leader come “fumettistico” (Narcissism can be contagious — and the repercussions extend beyond relationships) E qui, sul termine “fumettistico”, si può chiudere il discorso sul “caso Vannacci”: che per ribadire in concetto non è fenomeno anomalo. Perché se è un alieno lo è nella misura in cui «internet è una realtà aliena» come dichiarò David Bowie nel 1999 e come ricorda la storica dell’arte Valentina Tanni in Exit reality (Nero Edizioni), un saggio di prossima uscita che racconta come gli strumenti digitali e gli schermi che teniamo in tasca ci mettano in collegamento con una moltitudine di presenze strane. «Le stesse», scrive, «che negli ultimi 15 anni hanno plasmato le estetiche di internet, quell’insieme di sottoculture, narrazioni popolari, linguaggi visivi e sonori… grazie ai quali avvengono cose bizzarre, il tempo viene deformato e noi ci ritroviamo ad abitare un territorio che non è né di qua né di là… un mondo vagamente allucinato e un pianeta parallelo». È in questo spazio ibrido, cangiante, impermanente che all’improvviso è comparso il generale Roberto Vannacci.

Lucia Annunziata smentisce la candidatura alle Europee: «Né col Pd né con nessuno»

Lucia Annunziata ha smentito le voci di una sua possibile candidatura con il Partito Democratico alle elezioni europee in programma nel 2024. L’ex volto Rai, che ha lasciato l’emittente pubblica alla fine della scorsa stagione televisiva, ha dunque messo a tacere le indiscrezioni che la volevano in pole tra i candidati dem nel Meridione.

Niente politica per la giornalista: forse una trasmissione in radio

Questa la nota della giornalista: «Non mi candiderò mai e poi mai alle Europee. Né con il Pd né con nessun altro partito. Spero che questa smentita sia chiara abbastanza per mettere tranquilli tutti». L’ipotesi che Annunziata potesse scendere in politica tra le fila dei democratici era iniziata a circolare dopo che la stessa aveva criticato il governo di centrodestra nella lettera con cui aveva annunciato le sue dimissioni dalla Rai. «Sono arrivata a questa scelta perché non condivido nulla dell’operato dell’attuale esecutivo, né sui contenuti né sui metodi. In particolare, non condivido le modalità dell’intervento sulla Rai. Non ci sono le condizioni per una collaborazione», aveva infatti scritto all’amministratore delegato Roberto Sergio. Ma le voci si sono rivelate inesatte e per lei ci sarebbe in serbo un futuro non in politica, non in televisione bensì in radio. Dagospia ha infatti rivelato che la conduttrice potrebbe aver trovato una nuova casa sulle frequenze di Radio24, senza però specificare a che ora e per che programma.

Era già arrivata l’ironia di Fratelli d’Italia

Sulla possibile candidatura di Annunziata alle europee, Fratelli d’Italia era già intervenuta con ironia, con il capogruppo al Senato Lucio Malan che aveva scritto: «Chi l’avrebbe mai detto? Lucia Annunziata candidata con il Pd? Con la sua imparzialità, scevra di qualsiasi spirito di parte, sempre serena ed equilibrata, davvero non si poteva capire se fosse di destra o di sinistra!».

Federico Bucci investito mentre fa jogging: prof del Politecnico ricoverato a Verona

Federico Bucci, docente e prorettore della sede territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, è stato investito da un’auto mentre faceva jogging in una località sul lago di Garda. Dopo l’incidente è stato trasportato all’ospedale Borgo Trento di Verona, dove i medici l’hanno sottoposto a un delicato intervento chirurgico neurologico.

Un’auto lo ha travolto mentre stava correndo

Il professore, 64 anni e residente a Milano, stava trascorrendo qualche giorno di vacanza in una località lacustre che non aveva comunicato nemmeno agli amici più stretti. Nella mattinata di sabato 2 settembre 2023, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe andato a fare la solita corsetta quando un’auto lo ha travolto per cause ancora da accertare. Immediato l’allarme ai sanitari del 118 che, giunti sul posto, hanno giudicato sin da subito gravi le sue condizioni tanto da trasportarlo in ospedale in elisoccorso. Una volta arrivato nella struttura veronese, è stato operato alla testa. L’intervento sarebbe andato bene ma il prorettore resta in prognosi riservata.

Birmingham, imam insegna come si lapida una donna adultera: il video diventa virale

In un video diventato virale sui social, l’imam principale della moschea di Green Lane, punto di riferimento del fondamentalismo radicale nota per le posizioni estremiste a Birmingham, in Inghilterra, spiega in un sermone come si esegue correttamente un’esecuzione per lapidazione di una donna adultera. Le immagini hanno suscitato indignazione e scalpore e, come risultato, le autorità hanno revocato un finanziamento di 2 milioni di sterline a fondo perduto destinato alla moschea.

Il video, prima accessibile su YouTube, è sparito

Nel sermone, l’imam Sheikh Zakaullah Saleem ha illustrato così la corretta procedura per una lapidazione: la donna trovata colpevole di adulterio va prima «sepolta fino alla vita» per «salvaguardarne il pudore», e solo dopo si può dare inizio al lancio delle pietre, che termina quando la condannata muore per le lesioni. Il video del sermone, inizialmente accessibile su YouTube, è sparito. Ma sui social continua a essere condiviso da centinaia di utenti indignati.

Lo stesso imam aveva incitato le autorità britanniche a intraprendere azioni legali contro un’insegnante “colpevole” di aver mostrato in classe immagini (proibite dall’Islam) del profeta Maometto. Un altro imam della Green Lane Mosque, moschea che veniva citata in un documentario sull’Islam radicale dell’emittente Channel 4, in un sermone aveva spiegato che una donna deve accomodare i «bisogni sessuali» del marito ogni volta che quest’ultimo lo desideri, giustificando quindi anche lo stupro fra le mura domestiche.

Congelati fondi pubblici alla moschea

Come risultato di questi episodi, secondo quanto scritto sul Mail on Sunday, alcuni impiegati pubblici – definiti dal giornale «maldestri» – hanno deciso di congelare i fondi pubblici che loro stessi avevano destinato a finanziare un centro per i giovani annesso alla moschea.

Gran Premio di Catalogna, maxi incidente: Bagnaia cade e Binder lo travolge

Incidenti a catena al via del Gran Premio di Catalogna classe MotopGp, con il campione del mondo Francesco Bagnaia autore di una caduta spaventosa. Dopo le prime curve, il pilota della Ducati ha perso il controllo della sua moto volando in aria e ricadendo a terra tra le moto che arrivavano alle sue spalle.

Poco prima, subito dopo la partenza, un altro incidente aveva coinvolto cinque piloti: Bastianini è andato all’esterno ed è scivolato trascinando a terra Alex Marquez, Zarco, Di Giannantonio e Bezzecchi. Finiti sulla ghiaia, sono stati portati al centro medico del Montmelò e sembra che stiano tutti bene. Discorso diverso per Bagnaia, caduto in mezzo alla pista con la moto di Brad Binder che gli ha travolto la gamba destra all’altezza del ginocchio. Trasportato d’urgenza al centro medico, è cosciente ma sicuramente non prenderà parte alla corsa sul circuito catalano. La gara è stata fermata ed è ripartita pochi minuti dopo con Vinales in testa su Jorge Martin ed Espargaro.

Sex Education, The Continental e le serie tivù più attese di settembre

Gli scioperi in corso negli Stati Uniti, che hanno bloccato il lavoro degli sceneggiatori e degli attori, per ora non stanno causando troppi problemi ai progetti di network televisivi e piattaforme di streaming che avevano già molti titoli nella fase di post-produzione, e la fine dell’estate sarà accompagnata dall’arrivo di alcune serie tivù molto attese, tra cui l’adattamento live-action di One Piece. Il debutto delle avventure della ciurma creata da Eiichiro Oda è arrivato su Netflix il 31 agosto, anticipando un settembre all’insegna di ritorni e addii, come quello di Sex Education, e debutti sospesi tra piccolo e grande schermo, come avviene con la mini serie The Continental.

Le nuove stagioni: si parte con la saga La Ruota del Tempo

Venerdì primo settembre, su Prime Video, ha preso il via la seconda stagione dell’adattamento televisivo della saga La Ruota del Tempo, tratta dai romanzi di Robert Jordan. Il nuovo capitolo della storia segue quello che accade dopo la scoperta che Rand (Josha Stradowski) è il Drago Rinato, destinato a salvare il mondo o distruggerlo. Il cast è guidato da Rosamund Pike nel ruolo della donna che da anni stava cercando il giovane legato all’antica profezia. Tra nuovi pericoli, amicizie, amori e situazioni sovrannaturali, la serie continuerà a raccontare una storia all’insegna della ricerca della propria forza e dell’importanza dell’aiuto reciproco, elementi essenziali per sopravvivere in ogni occasione.

Pochi giorni dopo (il 6 settembre), questa volta su Disney+, spazio per la seconda stagione di I Am Groot, la divertente collezione di cortometraggi con al centro il beniamino dei fan di Guardiani della Galassia.

Totalmente diversa l’atmosfera che contraddistingue un altro adattamento di popolari romanzi: Virgin River arriva giovedì 7 settembre con la quinta stagione. I personaggi ideati da Robyn Carr saranno alle prese con gravidanze che obbligano a prendere scelte difficili, addii strazianti e un incendio, tutti tasselli del racconto che complicheranno ulteriormente la vita della protagonista, Melinda, interpretata da Alexandra Breckenridge.

Venerdì 8 settembre, su Sky, si ritorna nel passato dell’antica Roma con Domina, il progetto internazionale con star Kasia Smutniak nel ruolo di Livia Drusilla, che offre una prospettiva femminista e con più di un punto di contatto con le problematiche della società contemporanea rispetto a quanto ci si potrebbe attendere.

L’attualità, tra lotte per il potere e notizie di cronaca, è poi totalmente al centro della terza stagione di The Morning Show: episodi inediti a disposizione degli utenti di Apple TV+ dal 13 settembre, dopo lo scandalo sessuale che ha cambiato profondamente il programma di informazione in cui lavorava Alex (Jennifer Aniston) e fatto entrare in scena la determinata Bradley (Reese Witherspoon). Ora ecco l’arrivo di un magnate dei media che cambierà ancora una volta equilibri e certezze, personaggio interpretato da Jon Hamm, l’ex star di Mad Men.

Dai drammi alla leggerezza, tra i ritorni nel mondo delle serie tivù c’è quello di Vita da Carlo. Dal 15 settembre Paramount+ riporta la commedia ideata e interpretata da Carlo Verdone sugli schermi e, nelle nuove puntate, il protagonista sarà alle prese con la realizzazione di un film d’autore. Nel cast ci sarà spazio anche per alcune new entry, tra cui Sangiovanni e Ludovica Martino, mentre il livello delle guest star rimane davvero alto con nomi come quelli di Claudia Gerini, Zlatan Ibrahimovic e Gabriele Muccino.

Sono infine quattro gli episodi della terza stagione di Imma Tataranni – Sostituto procuratore: il 25 settembre ritorna infatti su RaiUno la serie italiana con Vanessa Scalera che ha conquistato il pubblico italiano e che, un po’ a sorpresa, potrà contare sulla presenza di Gianni Morandi, nei panni di se stesso, che aiuterà la pm a risolvere un caso.

 

Gli addii: quinta parte di Disincanto, la serie animata di Matt Groening

Netflix è famosa per aver spesso lasciato in sospeso gli spettatori cancellando a sorpresa le sue serie, ma i fan avranno per fortuna l’occasione di vedere l’epilogo di alcune storie molto apprezzate nel mese di settembre. Venerdì 1 arriva infatti la quinta parte di Disincanto, la serie animata ideata da Matt Groening, il creatore dei cult I Simpson e Futurama, che conclude le avventure della principessa Bean, amante dei pub e dai comportamenti molto poco “regali”, accompagnata nelle sue scorribande da Elfo e dal demone Luci.

Bisogna invece attendere il 21 settembre per la conclusione di Sex Education, lo show britannico con al centro Otis (Asa Butterfield), Maeve (Emma Mackey), Eric (Ncuti Gatwa), e i loro amici alle prese con la scoperta della sessualità e il passaggio alla vita adulta.

I debutti: attenzione all’irriverente Gen V

Tra i nuovi titoli più attesi sul piccolo schermo c’è Tapie: dal 13 settembre su Netflix è disponibile il progetto con star Laurent Lafitte nel ruolo dell’imprenditore, politico, attore e cantante francese Bernard Tapie, di cui si racconteranno vittorie e insuccessi, dando spazio anche a una dimensione privata della figura pubblica poco conosciuto.

Atmosfera totalmente diversa per uno dei titoli destinati a conquistare l’attenzione degli spettatori: il 22 settembre arriva infatti su Prime Video The Continental, progetto prequel della saga di John Wick che si addentra nella storia di Winston Scott, ruolo affidato a Colin Woodell, negli Anni 70 e alle prese con la nascita del famoso albergo ideato come rifugio dei mercenari.

Per concludere il mese in bellezza c’è poi l’irriverente Gen V: i fan di The Boys da tempo hanno segnato la data del 29 settembre per conoscere la nuova generazione di “super” pronti a oltrepassare i propri limiti e quelli fisici e sociali nel mondo sopra le righe ideato da Eric Kripke e Darick Robertson. Nel cast dello show c’è anche Patrick Schwarzenegger, figlio dell’icona del cinema action Arnold Schwarzenegger, nel ruolo di uno dei giovani supereroi che vengono messi alla prova in diverse sfide di combattimento presso la Godolkin University School of Crimefighting, gestita dalla Vought International.

L’ascesa dell’abbigliamento made in China, a partire dalle scarpe

Uno stile tradizionale ispirato alla cultura locale, affiancato da brand di abbigliamento, non più stranieri, ma creati e pensati appositamente per la clientela autoctona. In Cina sta andando in scena una rivoluzione silenziosa che, nel giro di qualche anno, potrebbe presto cambiare l’intero settore della moda cinese, o meglio ancora, ogni ambito del fashion, dallo sportwear allo streetwear, fino alle nicchie più lussuose ed esclusive. E pensare che a Pechino, fino a non molto tempo fa, indossare un abito Gucci o sfoggiare una borsa Prada erano segnali che garantivano uno status elevato agli occhi dell’opinione pubblica. Del resto la Cina, fin dal suo ingresso nell’economia internazionale (Anni 80), aveva sempre preferito produrre capi d’abbigliamento per i grandi brand occidentali – intascando così laute commissioni – che non perfezionare i propri, scadenti e sconosciuti oltre la Muraglia. A partire dagli Anni 2000 qualcosa è però cambiato. Il gigante asiatico stava tornando al centro del mondo e, soprattutto con l’avvento del presidente Xi Jinping, è diventata sempre più forte l’esigenza del Paese di farsi riconoscere come eccellenza in svariati ambiti, al pari e più dell’Occidente. Il diktat dall’alto è diventato sempre più chiaro: incamerare il know how straniero, fonderlo con la conoscenza e cultura cinese e creare alternative «con caratteristiche cinesi».

L'ascesa dell'abbigliamento made in China, a partire dalle scarpe
La Cina sta spingendo sullo sportwear (Getty).

Anche così si combatte la Guerra fredda a colpi di soft power

Ma per quale motivo la Cina dovrebbe puntare sulla moda? Semplice: la Guerra fredda con gli Stati Uniti – e più in generale con l’Occidente – si giocherà sempre di più a colpi di soft power. Per dare vita a una solida sfera d’influenza globale, Pechino ha bisogno di uno o più jolly da calare sul tavolo, proprio come fecero a suo tempo gli Usa con il mondo del cinema e, più in generale, con un immaginario culturale che continua ancora oggi a pervadere la quotidianità occidentale. In attesa di una fantomatica Hollywood cinese, o di un attore riconosciuto dal grande pubblico mondiale, il Dragone ha ideato vari brand tecnologici – come Huawei, Oppo e Xiaomi – presto diventati campioni nei loro settori di appartenenza. Poiché la guerra tecnologica con gli Usa rischia di compromettere l’ascesa hi-tech cinese, ecco che il Paese asiatico è pronto a virare su una valida alternativa.

L'ascesa dell'abbigliamento made in China, a partire dalle scarpe
Scarpe Li Ning (Getty).

Per la generazione Z (270 milioni di persone) il “Made in China” è un orgoglio

La rapida urbanizzazione e una classe media in espansione hanno accelerato il passaggio della Cina verso particolari stili di vita. La domanda di beni di consumo è aumentata, così come, tra le altre, la richiesta di indossare capi di abbigliamento firmati e alla moda. Per capire il peso di questo settore, che dovrebbe crescere a un tasso del 10 per cento da qui al 2026, nel 2021 le vendite di abbigliamento sportivo nella Repubblica popolare hanno toccato i 51,9 miliardi di dollari, pari al 13,4 per cento della torta dell’abbigliamento complessivo nazionale. La tendenza più interessante fa tuttavia rima con guochao («onda nazionale»): significa che il mercato dello sportwear si sta spostando verso etichette locali, e che i consumatori cinesi della cosiddetta generazione Z – un bacino di circa 270 milioni di persone – hanno trasformato l’etichetta “Made in China” da stigma da nascondere a simbolo d’onore. Insomma, se è vero che il mercato dell’abbigliamento sportivo in Cina è stato a lungo dominato da marchi americani ed europei, è altrettanto vero che, di recente, i consumatori cinesi sono sempre più interessati ai marchi locali.

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Scarpe da bambini del brand cinese Anta (Getty).

I brand in rampa di lancio nello sportwear: Li Ning, Anta e Xtep

Quale sarà la prossima Nike? Sul fronte dello sportwear cinese i brand più promettenti sono Li Ning, Anta e Xtep. Li Ning è stata fondata nel 1990 dall’omonima Li Ning, ginnasta cinese in pensione e medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1984 a Los Angeles. Dopo un’esistenza tutto sommato piatta, contrassegnata da una rovinosa “caduta in rosso” nei primi anni del 2010, la società ha svoltato quando ha deciso di espandere la sua gamma di abbigliamento sportivo, includendo lo streetwear alla moda, e diventando così popolare in un pubblico trasversale. Nel 2018, ha partecipato per la prima volta alla New York Fashion Week. In quell’occasione, ha sfoggiato abbigliamento sportivo sia con il suo logo principale che con un altro logo, rosso e bianco, riportante le parole “China Li Ning” scritte in lingua cinese. Nel 2022, i ricavi di Li Ning sono aumentati del 14,3 per cento su base annua, raggiungendo i 3,5 milioni di dollari, rispetto ai 3 milioni del 2021.

L'ascesa dell'abbigliamento made in China, a partire dalle scarpe
Scarpe Li Ning (Getty).

Stampanti 3d per le suole e prezzi competitivi: meno di 50 euro al paio

Usando la stessa strategia, e cioè quella di attingere al fiorente orgoglio nazionale della Cina, anche Anta ha saputo ritagliarsi uno spazio d’azione nel settore, enfatizzando design, qualità e prestazioni. Anta Sports Products, che gestisce il marchio, è stata fondata nel 1991. Per diversificare il proprio portafoglio e attirare una clientela più ampia ha acquisito i diritti sul marchio Fila in Cina, Hong Kong e Macao. L’azienda ha inoltre investito in brand internazionali come Amer Sports, proprietario di nomi noti come Salomon, Arc’teryx e Wilson. Infine troviamo Xtep, che può vantare una sede moderna nella città cinese di Jinjiang, nella provincia del Fujian. Al suo interno, l’azienda sviluppa gli ultimi modelli di scarpe sfruttando al meglio il Running science laboratory, un laboratorio dove i tecnici dell’azienda registrano dati, fanno prove e utilizzano stampanti 3d per creare le suole più comode. Il prezzo dei prodotti è competitivo: meno di 50 euro al paio.

Si muove qualcosa anche a livello dell’abbigliamento di lusso

Numeri alla mano, nel 2022 il mercato dello streetwear cinese era suddiviso tra Nike (22,6 per cento), Anta (20,4 per cento), Adidas (11,2 per cento) e Li Ning (10,4 per cento), con i brand locali pronti a fagocitare altro spazio operativo sulla scia di patriottismo e nazionalismo. Certo, a livello globale le creature del Dragone hanno ancora tanta strada da fare, visto che sono in ritardo rispetto ai loro competitor occidentali. Il loro piano è però quello di rafforzarsi in patria per poi emergere anche all’estero, sulla scia del percorso effettuato da Huawei nel campo degli smartphone e tablet. Intanto, in Cina si muove qualcosa anche a livello dell’abbigliamento di lusso. Come ha scritto il Financial Times parlando dello xin zhong shi (stile neo cinese), numerosi stilisti cinesi hanno lanciato le loro etichette per proporre collezioni con evidenti riferimenti alla moda tradizionale cinese. È l’ascesa del lusso del Dragone, un guochao più raffinato e ancora più intriso di cultura locale.

Ragazzo di 21 anni accoltellato a Milano: è grave

Un ragazzo egiziano di 21 anni è stato accoltellato in via Melchiorre Gioia, angolo viale Sturzo, a Milano. L’aggressione, opera di un uomo probabilmente connazionale, è avvenuta nella serata di sabato 2 settembre 2023. La vittima, ricoverata al Niguarda in gravi condizioni, era insieme ad altre cinque persone egiziane quando, senza alcun apparente motivo, è stata avvicinata dall’aggressore e colpito con un fendente allo stomaco.

Il giovane si trova in prognosi riservata

All’arrivo della polizia sul posto intorno alle 21, l’uomo si era già allontanato. Trasportato in codice rosso all’ospedale, il 21enne è stato immediatamente sottoposto a un intervento chirurgico e successivamente ricoverato nel reparto di terapia intensiva, dove è ricoverato in prognosi riservata. Non più in pericolo di vita, potrebbe essere risvegliato già nella giornata di domenica 3 settembre.

Cori anti-Juve intonati dai calciatori Milan: indaga la procura Figc

Secondo quanto appreso dall’Ansa, la procura della Federcalcio ha aperto un’indagine sui cori anti-Juve intonati dai calciatori del Milan durante il trasferimento in aeroporto dopo la partita con la Roma e poi postati sui social. Il procuratore federale Giuseppe Chinè, secondo quanto appreso, acquisiti i filmati diventati subito virali ha deciso di fare luce sull’episodio «per accertare l’eventuale violazione dei canoni di lealtà, probità e correttezza ed individuarne i responsabili». Il coro incriminato, partito dal bus rossonero, è stato: «Chi non salta è un gobbo juventino».

Assoutenti, con le vacanze a settembre risparmi dal 35 al 70 per cento

Se le vacanze di agosto sono state all’insegna dei rincari di prezzi e tariffe, chi sceglie il mese di settembre per trascorrere le ferie estive risparmia dal 35 al 70 per cento grazie al crollo dei prezzi nel settore del trasporto aereo, delle strutture ricettive e degli stabilimenti balneari. Lo ha affermato Assoutenti, che ha realizzato uno studio mettendo a confronto le tariffe di agosto con quelle in vigore a settembre in alcune note località turistiche italiane.

Tutti i rincari di agosto da hotel a traghetti

Chi è andato in vacanza ad agosto ha dovuto subire rincari del 21,9 per cento su base annua per i voli nazionali, mentre i voli internazionali sono cresciuti su base mensile del 9 per cento – ha spiegato Assoutenti che ha rielaborato gli ultimi dati Istat sull’inflazione. I pacchetti vacanza sono rincarati del 17 per cento su anno e le tariffe di alberghi, motel, pensioni del 12,2 per cento (+5,6 per cento per villaggi vacanze, campeggi, ostelli). Anche i biglietti dei treni sono saliti su base annua, con un incremento pari al 4,2 per cento, mentre i traghetti in un solo mese hanno subito un rincaro monstre del 27,1 per cento. Autobus e pullman +4,4 per cento su anno.

I risparmi a settembre

La situazione cambia radicalmente a settembre. Per una settimana a Gallipoli dal 9 al 16 settembre una famiglia di quattro persone, considerando volo più hotel, spende fino al 70 per cento in meno rispetto agli stessi servizi acquistati ad agosto. Per le mete più gettonate della Sardegna, il risparmio va dal 35 al 50 per cento, mentre per la Sicilia si arriva al -60 per cento su agosto. «I rincari nel comparto turistico hanno rappresentato quest’anno una vera e propria tassa sulle vacanze, aumenti spesso ingiustificati e frutto di mera speculazione», ha denunciato il presidente Furio Truzzi. «Gli operatori sono stati però puniti perché, come attestano i dati ufficiali, nella settimana centrale di agosto i prezzi troppo alti hanno allontanato i turisti e le strutture non hanno registrato il tutto esaurito. Un segnale che il governo e gli operatori del settore farebbero bene a non sottovalutare».

Mondiali di basket, l’Italia batte il Portorico e vola ai quarti di finale

L’Italbasket ha conquistato l’accesso ai quarti di finale ai Mondiali in corso nelle Filippine battendo il Portorico per 73 a 57. Un quarto di finale iridato mancava all’Italia dal Mondiale 1998, edizione in cui scese in campo anche l’attuale coach azzurro Gianmarco Pozzecco. Il successo sulla squadra portoricana garantisce agli azzurri un posto tra le migliori otto nazionali del mondo. La gara è stata dominata per larga parte dall’Italia trascinata da Ricci (15 punti) e dall’esperienza di Datome.

Pozzecco: «Partita tremenda»

Sarà il risultato di Serbia-Repubblica Dominicana a stabilire il posizionamento nel girone e il prossimo avversario (Stati Uniti o Lituania). La vittoria della Serbia ci darebbe il primo posto e, con ogni probabilità, lo scontro con i baltici. Queste le prime parole dell’allenatore dopo l’impresa: «Dedichiamo la partita a Matteo Spagnolo e alla sua famiglia per la perdita del nonno materno. Lui è un ragazzo meraviglioso. Sono cose a cui do un valore esagerato. Gli ho chiesto come stesse, lui mi ha detto “andiamo a vincere questa c… di partita”. Di quelli che capiscono il basket, solo il padre di Datome aveva previsto tutto ciò. È stata una partita tremenda». Gli ha fatto eco il presidente federale Gianni Petrucci: «Troppi anni che non arrivavamo tra i primi otto. Ora possiamo continuare a sognare».

Dalla Chiesa, Mattarella: «Sforzo corale nella lotta alla mafia». Meloni: «Non indietreggeremo»

A 41 anni dall’uccisione del generale dell’Arma dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, Sergio Mattarella e Giorgia Meloni sono intervenuti rispettivamente per «richiamare l’intero Paese a uno sforzo corale nell’impegno di lotta alla mafia» ed evidenziare il costante «impegno del governo per sradicare ogni forma di criminalità organizzata». Il 3 settembre 1982, la A112 sulla quale viaggiava il generale (da poco nominato prefetto di Palermo per contrastare Cosa Nostra) fu affiancata da una BMW dalla quale partirono alcune raffiche di Kalashnikov che uccisero lui e la moglie Emanuela Setti Carraro. Nello stesso momento, l’auto con a bordo l’autista e agente di scorta Domenico Russo, che seguiva la vettura di Dalla Chiesa, venne affiancata da una motocicletta dalla quale partì un’altra raffica che lo ferì gravemente portandolo, 12 giorni dopo, al decesso.

Mattarella: «Tutta la società italiana deve sentirsi coinvolta»

«Nel ricordo di quel tragico evento, l’intera comunità nazionale si stringe intorno agli ideali costituzionali di libertà, solidarietà e giustizia testimoniati, sino al sacrificio della vita, dall’impegno nelle istituzioni di Carlo Alberto Dalla Chiesa», si legge nella dichiarazione del presidente della Repubblica. «Nominato prefetto di Palermo, seppe portarvi la preziosa esperienza maturata negli incarichi precedenti, lottando con determinazione, in un contesto particolarmente difficile, per l’affermazione dei valori della legalità. […] Il suo esempio interpella oggi la coscienza civica e la responsabilità personale di coloro che ricoprono pubbliche funzioni, chiamati a costituire un efficace argine all’illegalità, alla corruzione e alle infiltrazioni criminali nel tessuto amministrativo ed economico».

Dalla Chiesa, Mattarella: «Sforzo corale nella lotta alla mafia». Meloni: «Non indietreggeremo»
Carlo Alberto Dalla Chiesa (Imagoeconomica).

Quindi il richiamo a uno sforzo congiunto per contrastare la criminalità organizzata: «Il quarantunesimo anniversario dell’attentato di via Carini richiama l’intero Paese a uno sforzo corale nell’impegno di lotta alla mafia. Tutta la società italiana deve sentirsi coinvolta: le istituzioni, le agenzie educative, il mondo delle associazioni. Dal contributo di tutti, dall’efficacia delle azioni di contrasto e di prevenzione, dai germi di consapevolezza che la società, le famiglie, la scuola, il terzo settore sapranno far sbocciare nelle giovani generazioni, dipendono la stabile affermazione della cultura della legalità e lo sviluppo di durature prospettive di progresso economico e sociale».

Meloni: «La vostra battaglia è la nostra»

Anche la premier Giorgia Meloni ha reso omaggio al prefetto assassinato nel 1982: «A 41 anni dal brutale attentato mafioso che ha causato la morte di Dalla Chiesa, di sua moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di scorta Domenico Russo, continua senza sosta l’impegno per sradicare ogni forma di criminalità organizzata. Al generale, esempio di integrità e coraggio, e a tutti i servitori dello Stato che sono caduti lottando per liberare l’Italia dal cancro della mafia, va il nostro più profondo ringraziamento e rispetto. La vostra battaglia è la nostra e non indietreggeremo mai».

Due alpinisti morti e due feriti sull’Ortles

È di due morti e due feriti il bilancio di un incidente di montagna avvenuto all’alba di domenica 3 settembre 2023 sull’Ortles. La tragedia si è verificata alle 6.20 sulla via normale, mentre la cordata era diretta verso la vetta. Secondo una prima ricostruzione, un alpinista sarebbe scivolato e, cadendo, avrebbe trascinato gli altri con sé. Le vittime sono un tedesco e un italiano. Sul posto sono intervenuti il soccorso alpino e gli elicotteri di soccorso di Elisondri, Pilikan 3 e Guardia di finanza.

Tabaccaia uccisa a Foggia, un sospettato fermato a Napoli. L’ipotesi: «Non è stata una rapina»

Svolta nelle indagini sull’omicidio di Franca Marasco, la tabaccaia di Foggia uccisa a coltellate lunedì 28 agosto 2023 nel suo negozio. I carabinieri, coordinati dal procuratore Ludovico Vaccaro e guidati dal comandante Michele Miulli, hanno identificato a Napoli un uomo di 40 anni che sospettano possa essere coinvolto nel caso. Dopo averlo interrogato, l’hanno fermato su disposizione della procura. Si tratta di un cittadino nordafricano che si sarebbe rifugiato nel capoluogo partenopeo dopo i fatti di via Marchese de Rosa.

Il sospettato è stato interrogato tutta la notte

L’uomo sarebbe stato individuato grazie ai filmati delle telecamere che si trovano in una delle zone adiacenti al luogo del delitto. I militari e i magistrati l’hanno sottoposto a interrogatorio per tutta la notte tra sabato 2 e domenica 3 settembre al fine di chiarire la dinamica dell’omicidio, che in un primo momento era stato legato a una rapina finita male. Il sospetto, però, è che ci sia altro. L’assassino sarebbe infatti fuggito prendendo solo il cellulare della vittima, lasciando intatta la cassa e non sottraendo altri oggetti di valore come i tagliandi dei Gratta e vinci. Stando ad alcune indiscrezioni, pare che da qualche tempo la titolare della rivendita di tabacchi subisse pressioni.

Si indaga sul movente del delitto

Gli investigatori vogliono capire che tipo di pressioni e se queste possano essere state il movente del delitto. L’arma utilizzata, un grosso coltello da cucina, era stata recuperata dai carabinieri il giorno stesso dell’omicidio a poca distanza dal negozio. A trovare il corpo della donna riverso in una pozza di sangue era stato un passante che ha poi dato l’allarme.

Incidente di Brandizzo, le telefonate prima della strage: «Fermi, devono passare due treni»

Ruotano intorno a cinque telefonate le indagini che la procura di Ivrea sta svolgendo sull’incidente di Brandizzo, dove cinque operai hanno perso la vita dopo essere stati travolti da un treno mentre lavoravano sui binari. In particolare, sotto la lente di ingrandimento c’è la mancata autorizzazione, da parte della sala di controllo della stazione di Chivasso, di iniziare i lavori. Più di una volta la tecnica di Rfi (non indagata e ascoltata come testimone) aveva intimato al collega Antonio Massa, indagato per omicidio plurimo e disastro ferroviario con dolo eventuale, di aspettare a mandare gli operai sul binario perché doveva ancora passare almeno un convoglio. Ma quest’ultimo, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe anticipato il via libera prima di riceverlo.

La tecnica Rfi ad Antonio Massa: «Deve ancora passare un treno»

«Gli operai non dovevano stare su quel binario a quell’ora», continuano a ripetere dal terzo piano del palazzo di giustizia secondo quanto riportato da La Repubblica. Perché, come ripetuto per due volte dalla tecnica di Rfi in sala di controllo, era previsto il passaggio di un treno che aveva accumulato dei minuti di ritardo. La prima telefonata tra lei e Massa, che aveva il compito di accompagnare la squadra di lavoratori sui binari, è avvenuta tra le 23.26 e le 23.29. «Possiamo cominciare?», ha chiesto lui alla collega, che ha risposto: «State fermi. Deve ancora passare un treno che è in ritardo. Aggiorniamoci dopo». Nessuno, però, sarebbe stato fermo. Gli operai avrebbero infatti ricevuto un ok orale dai loro superiori e iniziato a lavorare. Dai filmati delle telecamere della stazione e dai rumori di sottofondo nella seconda telefonata (poco dopo le 23.30), infatti, si deduce che avessero cominciato a spingere con attrezzi rumorosi sui binari.

La seconda chiamata: «Bisogna aspettare dopo la mezzanotte»

«Adesso possiamo andare?», ha chiesto nella seconda chiamata Massa, che aveva comunque già fatto iniziare i lavori. Ma l’addetta di Chivasso, per la seconda volta, ha risposto di no ribadendo che era previsto il passaggio di un treno: «Bisogna aspettare dopo la mezzanotte. Ci sono due fasce orarie possibili in cui lavorare dopo quell’ora, o prima o dopo l’1.30, ora in cui passerà un altro treno. Scegliete voi quale preferite». Gli operai sono rimasti sempre sul binario fino a quando, proprio durante la terza telefonata, è avvenuta la strage che l’addetta Rfi ha sentito in diretta. Le due telefonate successive sono strazianti. «Sono morti tutti! Sono morti tutti sui binari!», ha urlato Massa in lacrime. Mentre i corpi di Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Aversa e Kevin Laganà giacevano già senza vita.

La prassi di iniziare i lavori prima dell’autorizzazione non è infrequente

Nessuna autorizzazione dalla sala di controllo, dunque, sarebbe stata data né in forma scritta né oralmente per procedere all’inizio dei lavori. Una prassi, quella di cominciare prima del rilascio del via libera, che non sarebbe così infrequente nel mondo delle ferrovie. Dopo i blitz della finanza alla Si.gi.fer (la ditta di Borgo Vercelli per cui lavoravano le vittime) e negli uffici di Rfi, gli inquirenti cercano ora elementi di prova per dimostrare questa tesi che, se dimostrata, potrebbe far finire sotto indagine anche le due società.

 

Urso, toccata e fuga a Monza e Sangiuliano fischiato a Venezia: le pillole di Lettera43

Le veline governative diffondono a raffica i proclami: «L’eccellenza musicale italiana protagonista al Gran Premio d’Italia di Formula 1, sarà Il Volo a interpretare l’Inno Nazionale. Il brano, composto da Goffredo Mameli, sarà uno dei momenti clou del pre Gp, con Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble che saranno accompagnati dalla banda musicale della Polizia di Stato. Il suggestivo pre-gara sarà caratterizzato anche da una danza tricolore sulle note del violino elettrico suonato da Andrea Casta. A suggellare l’evento, l’ormai tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori». Bene, bravi. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso coglie l’occasione e ci mette del suo, comunicando la personale «partecipazione alla cerimonia dell’inno nazionale al Gran Premio di Formula 1», a Monza. Che vuole dire? Che se ne va subito dopo? Per non oscurare il presidente del Senato della Repubblica Ignazio La Russa? Come da tradizione, il più scaltro è Gennaro Sangiuliano, che nella città della monaca non ci va, preferendo altre mete: domenica infatti è a Scala, in provincia di Salerno, alla presentazione e proiezione in anteprima per la stampa del docufilm Beato Gerardo, il guerriero senza spada, in occasione della “tre giorni” di celebrazioni in onore del beato Gerardo Sasso, fondatore dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Scritto da Paola Miletich, prodotto e diretto da Marco Capasso, gode dell’alto patrocinio del Sovrano Militare Ordine di Malta. Nel docufilm saranno presenti tra gli altri gli interventi del Gran Maestro dello Smom, fra’ John Timothy Dunlap, del custode di Terrasanta, padre Francesco Patton, e dello stesso ministro Sangiuliano. All’anteprima partecipano il principe e Gran maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, fra’ Dunlap, il card. Silvano Maria Tomasi, l’ambasciatore dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi; il sindaco di Scala, Ivana Bottone, e i primi cittadini dei comuni della Costiera amalfitana. Altro che la Formula 1…

Urso, toccata e fuga a Monza e Sangiuliano fischiato a Venezia: le pillole della giornata
Adolfo Urso (Imagoeconomica).

Sangiuliano e i fischi a Venezia

È andato a Venezia per la Mostra del cinema Gennaro Sangiuliano, ma nessuno ha parlato dei fischi e del coro «leggi i libri» urlato quando è apparso in laguna. Come mai?

Lucia si candida, e pure Gennarino

Alla fine nel Partito democratico vissero tutti infelici e scontenti. Perché? Lucia Annunziata, già presidente della Rai, sarà la capolista del Pd alle Europee , nella circoscrizione meridionale, facendo girare le scatole ai vari cacicchi presenti nel Sud Italia. A questo punto cosa farà Giorgia Meloni? Visto che la compagna Elly Schlein sceglie una donna, giornalista, risponderà mettendo in lista chi fa il suo stesso mestiere, ovvero l’attuale ministro per la Cultura Gennaro Sangiuliano, che finalmente, se eletto, potrà guadagnare più di quanto riesce a mettere in tasca da titolare di un dicastero.

Urso, toccata e fuga a Monza e Sangiuliano fischiato a Venezia: le pillole della giornata
Lucia Annunziata (Imagoeconomica).

Che fine ha fatto don Stanislao? È pro Ucraina

Tutti lo ricordano, don Stanislao, poi diventato cardinale, braccio destro di Papa Giovanni Paolo II. Polacco come il suo mentore, tiene un profilo basso ma continua la sua lotta “contro il comunismo”: e quindi non sta dalla parte di Papa Francesco, come spifferano in Vaticano. «La Madonna ancora piange, perché vede questi figli, cattolici e non cattolici, uomini che soffrono. E anche questa Madonna grida nella società europea e non solo: aiutate questi poveri che cercano di salvarsi, cercano una vita migliore», ha detto l’ex arcivescovo di Cracovia in quel di Siracusa, dove ha presieduto la celebrazione eucaristica nell’ultimo giorno dei festeggiamenti per la Lacrimazione di Maria. Il cardinale ha ricordato «il ripetersi del dramma dei tanti profughi che periscono nelle acque del Mediterraneo. Ella stessa piange sulla loro sorte, ma consola anche coloro che ne subiscono la morte. La Madonna delle Lacrime asciuga quelle di chi ha trovato in Europa le condizioni per una vita dignitosa. Oggi, una croce particolare del nostro continente europeo è la guerra in Ucraina. I nostri fratelli e sorelle che vivono in territorio ucraino sono diventati vittime dell’aggressione russa. Questa terra viene loro sottratta, come pure il loro diritto alla vita, alla loro cultura e alla loro lingua». Ma non ditelo al cardinale Matteo Zuppi

Il sabotaggio del gasdotto Nord Stream e i dubbi sull’affidabilità dell’Ucraina

A quasi un anno dalle esplosioni sotto il Mar Baltico si può dare ormai per certo che a far saltare il gasdotto Nord Stream non siano stati i russi. Molto probabile invece che siano stati gli ucraini, stando a tutto ciò che in questi mesi hanno mostrato le indagini ufficiali, in primo luogo quelle della procura generale tedesca, e i vari elementi resi pubblici dalla stampa internazionale, dagli Stati Uniti alla Germania, passando per Svezia e Danimarca. La pista dei sabotatori ha quindi portato non a Mosca, ma a Kyiv, nel bel mezzo di una guerra in cui l’Ucraina dipende per la sua sopravvivenza dal sostegno occidentale.

Il sabotaggio del gasdotto Nord Stream e i dubbi sull'affidabilita? dell'Ucraina
Il sabotaggio del Nord Stream nel settembre 2022 (Getty).

Pur mancando l’ufficialità della questione, ammesso e non concesso che un giorno arriverà, la vicenda pone un sostanziale problema, ormai ben conosciuto all’interno delle cancellerie, ma nemmeno ai margini della discussione pubblica internazionale, piuttosto proprio assente: quello di come ci si debba comportare con un alleato che, oltre a combattere il nemico, bombarda un’infrastruttura critica di un Paese amico.

La Germania colpita alle spalle da un Paese di cui ha preso le difese

È chiaro che la narrazione del conflitto in Europa e negli Usa ha ben separato il ruolo di aggredito e quello di aggressore, come se in realtà fosse la prima volta che ciò accade, e perciò gli schieramenti sono definiti; è però ormai altrettanto evidente che nel caso Nord Stream si è di fronte a un episodio che rischia di provocare ulteriori fratture, oltre a quelle sempre state presenti, ma ignorate nel nome del nemico comune, nelle fila dell’alleanza occidentale: la Germania è stata colpita alle spalle da un Paese di cui ha preso le difese insieme con tutta la Nato, e l’Ucraina continua sostanzialmente a negare l’evidenza, come si si trattasse di un dettaglio insignificante.

Il sabotaggio del gasdotto Nord Stream e i dubbi sull'affidabilità dell'Ucraina
Un bilaterale tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il cancelliere tedesco Olaf Scholz (Getty).

I dubbi della Nato: quanto è credibile Kyiv e quanto è rischioso un conflitto più diretto?

Al di là delle motivazioni e ragioni dell’operazione di sabotaggio, che rimangono fondamentali nella cornice della guerra ibrida globale dove propaganda e disinformazione non sono ovviamente una prerogativa del Cremlino, l’esempio di Nord Stream è importante anche per intuire quale potrà essere il futuro del conflitto nel caso, facilmente immaginabile allo stato delle cose, che esso prosegua a bassa intensità sulle posizioni attuali. Il punto è quello della credibilità di Kyiv e di quanto la Nato voglia rischiare un conflitto molto più diretto con la Russia.

Il sabotaggio del gasdotto Nord Stream e i dubbi sull'affidabilita? dell'Ucraina
Un disegno del Nord Stream (Getty).

La strategia ucraina fatta di attacchi intensificati contro la Russia 

Nel corso di oltre un anno e mezzo di guerra sono stati innumerevoli gli episodi che hanno scatenato frizioni tra Ucraina e Stati Uniti, i veri antagonisti nel duello geopolitico che sta ridefinendo gli equilibri mondiali: Washington si è dissociata anche pubblicamente dalla strategia ucraina che, pur legittimamente, si è andata intensificando nel prendere di mira obbiettivi in territorio russo, sia con omicidi mirati (Dugina o Tatarsky) sia con attacchi mediante i droni (ultimo quello spettacolare all’aeroporto di Pskov). Ancora un po’ ibrida invece la posizione statunitense sulla Crimea, ma il fatto che gli F-16 sono ancora lungi da arrivare e il ritardo è dovuto a ragioni politiche, proprio ai dubbi cioè che gli Usa hanno sul fatto che non saranno utilizzati sul territorio russo, la dice lunga su quanto sull’affidabilità ucraina ci sia un grande punto di domanda.

L’escalation e i rischi di una risposta nucleare tattica

Chi ha fatto saltare Nord Stream, con un operazione di cui il presidente Volodymyr Zelensky sarebbe stato all’oscuro e che viene comunque ancora negata, si limiterà come continuamente promesso a non bombardare la Russia? Dopo oltretutto che da ormai da un paio di mesi si stanno intensificando in frequenza e profondità gli assalti con i droni, probabilmente già i nuovissimi Bevaer? Gli Stati Uniti, secondo alcuni osservatori i registi dell’operazione Nord Stream che ora puntano l’indice contro Kyiv, vorranno rischiare un’escalation che potrebbe costringere la Russia a una risposta nucleare tattica? O prima della primavera 2024, quando gli F-16 potranno entrare in azione, faranno pressioni sull’Ucraina in direzione di un compromesso che eviti la catastrofe?

Il sabotaggio del gasdotto Nord Stream e i dubbi sull'affidabilita? dell'Ucraina
I segni del bombardamento del gasdotto (Getty).

Nonostante il sabotaggio di Nord Stream sia finito nel dimenticatoio, con la complicità della gran parte media occidentali mainstream, rappresenta un punto chiave nell’ampio contesto conflittuale che parte ancor prima dell’invasione russa dell’Ucraina e rivela contraddizioni e opacità nel campo occidentale che avranno conseguenze sfavorevoli per Kyiv nel prosieguo della guerra.

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