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Biden: “Resta fermo il nostro impegno per Israele”

AGI - "Negli ultimi mesi, abbiamo adattato la posizione militare degli Stati Uniti per aumentare il sostegno alla difesa di Israele. Le forze militari statunitensi rimarranno in posizione nella regione per servire importanti interessi nazionali, compresa la protezione delle persone e dei beni degli Stati Uniti dagli attacchi dell'Iran e delle milizie allineate all'Iran, e continuare a sostenere la difesa di Israele. Il nostro impegno resta fermo. In questo contesto, ho deciso il dispiegamento in Israele di un sistema di difesa missilistico balistico". Lo scrive il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in un messaggio ai leader del Congresso Usa.

 

"Negli ultimi mesi, abbiamo adattato la posizione militare degli Stati Uniti per aumentare il sostegno alla difesa di Israele. Le forze militari statunitensi rimarranno in posizione nella regione per servire importanti interessi nazionali, compresa la protezione delle persone e dei beni degli Stati Uniti dagli attacchi dell'Iran e delle milizie allineate all'Iran, e continuare a sostenere la difesa di Israele. Il nostro impegno resta fermo. In questo contesto, ho deciso il dispiegamento in Israele di un sistema di difesa missilistico balistico". Lo scrive il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in un messaggio ai leader del Congresso Usa.

 

 

Ok del Cdm alla manovra. Giorgetti “Prosegue approccio serio e responsabile”

AGI - "Il disegno di legge di bilancio, in linea con l'approccio serio e responsabile dei provvedimenti economici approvati finora dal Governo, dispone interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Tenuto conto del nuovo quadro di regole europee e del contesto economico, negativamente influenzato dall'incertezza globale connessa alla prosecuzione del conflitto russo-ucraino e al peggioramento della crisi in Medio Oriente, le misure contenute nel provvedimento si concentrano sulla riduzione della pressione fiscale e sul sostegno ai redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Sono previste, inoltre, risorse per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, per il rifinanziamento del fondo sanitario nazionale e per sostenere le famiglie numerose e incentivare la natalità". È quanto si legge in una nota dettagliata del ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti che dettaglia i contenuti della manovra che tra poche ore sarà trasmessa a Bruxelles. 

 

Proroga effetti riforma fiscale e taglio del cuneo fiscale 

Si rendono strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l'accorpamento delle aliquote IRPEF articolata su tre scaglioni già in vigore nell'anno in corso.

Rinnovo dei contratti – il governo mette da subito le risorse destinate a finanziare le procedure di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al triennio 2025-2027.

 

 

Sanità

Sono state incrementate le risorse anche per finanziare il rinnovo dei contratti. In particolare nel prossimo biennio lo stanziamento è in linea con la crescita del PIL nominale.

Supporto alle famiglie e bonus nascite 

Confermate e potenziate le misure sui congedi parentali. Introdotta anche una “Carta per i nuovi nati” che riconosce 1000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato. 
La manovra rafforza il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l'esclusione delle somme relative all'assegno unico universale dal computo dell'ISEE.
Tra le misure di carattere sociale, la carta “dedicata a te” è rifinanziata per il 2025 nella misura di 500 milioni. Nel compiuto delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico. Più numerosi i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali.

 

Lavoro e imprese

 In particolare nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all'occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Confermati inoltre la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella ZES e gli incentivi all'autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. 


Oltre alla conferma dei fringe benefits per tutti gli aventi diritto, gli importi vengono maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri.
Tra le misure fiscali si conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori

 

Pensioni

Sono confermate le misure dello scorso anno e potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l'età della pensione ma restano a lavoro. 

Investimenti pubblici – Il disegno di legge di bilancio stanzia anche risorse per assicurare che, successivamente al termine del PNRR, l'andamento della spesa per investimenti pubblici sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. In particolare, è previsto anche il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa.

Misure di revisione ed efficientamento della spesa delle amministrazioni pubbliche. Tra le altre coperture rilevanti, contributi del settore bancario e assicurativo.

 

Centrato il 6 al superenalotto, con una schedina da 3 euro vinti quasi 90 milioni

AGI -  Il SuperEnalotto rende milionaria Riva del Garda (TN) con un 6 del valore di 89,2 milioni di euro. La vincita del Jackpot è stata realizzata a Riva Del Garda presso il punto di vendita Sisal Tabaccheria Fortuna situato in Viale dei Tigli, 36. È la seconda vincita con punti sei del 2024. La sestina vincente è stata: 1 - 23 - 44 - 45 - 47 - 60 - Jolly 14 - SuperStar 19. Il Jackpot è stato centrato con una schedina da 3 euro. Con quella di stasera sono 116 i Jackpot assegnati dalla nascita del SuperEnalotto ad oggi. L'ultimo "6" da 101,5 milioni di euro è stato centrato a Napoli il 10 maggio 2024 con una schedina da 2 euro.

Boom di scommesse sulle elezioni Usa: Trump in lieve vantaggio

AGI - Milioni di dollari di scommesse vengono piazzate sulla corsa alla presidenza degli Stati Uniti con gli scommettitori che vedono leggermente favorito Donald Trump sulla candidata Dem Kamala Harris. Negli Usa dopo la revoca del divieto di scommesse è esplosa la corsa a puntare su uno dei due candidati. È quanto scrive il Financial Times.
La piattaforma Kalshi, la cui vittoria in tribunale a Washington contro il divieto ha aperto il mercato, offre agli investitori istituzionali l'opportunità di puntare fino a 100 milioni di dollari su Kamala Harris o Donald Trump per una vittoria a novembre.


Nei primi giorni dalla revoca del divieto, sono stati puntati più di 12 milioni di dollari e la società era pronta ad aprire a diversi operatori istituzionali sulla piattaforma, ha affermato il fondatore di Kalshi, Tarek Mansour. Si prevede che tali importi continueranno a crescere con l'avvicinarsi del giorno delle elezioni, con l'attrazione di più trader sulla piattaforma. Le scommesse sono strutturate come cosiddette opzioni binarie, scommesse all-or-nothing con un prezzo fino a 1 dollaro a contratto, in cui il vincitore tiene il dollaro e il perdente lo cede. Il prezzo prima dell'evento fluttua a seconda della sua probabilità.


I contratti che puntavano sulla vittoria di Trump  sono passati di mano a 54 centesimi, mentre quelli che scommettevano su Harris erano quotati a 47 centesimi, ampliando uno stretto divario che era oscillato tra 51 e 49 centesimi per ogni candidato nei primi giorni dopo l'avvio del mercato poco più di una settimana fa.

 

 

 


La possibilità di Kalshi e di altre piattaforme di dare la possibilità di scommettere agli americani deriva da una sentenza della corte d'appello della scorsa settimana che ha revocato il divieto chiesto dalla Commodity Futures Trading Commission, l'ente regolatore che ha bloccato la domanda iniziale della piattaforma di quotare i contratti elettorali. Per l'ente regolatore le scommesse elettorali erano assimilabili al gioco d'azzardo e rischiavano di danneggiare l'integrità del processo democratico. La corte ha revocato la sospensione, stabilendo che la CFTC non aveva dimostrato i possibili danni alle elezioni.

 

"È lo stesso meccanismo dei mercati future", ha affermato Steve Sanders, responsabile del marketing e dello sviluppo prodotti per Interactive Brokers, che ha lanciato i propri contratti dopo la vittoria in tribunale di Kalshi. "Ci sono persone che si proteggono dai rischi e ci sono speculatori che prendono una posizione sui movimenti di mercato a breve termine. Entrambi svolgono un ruolo importante", ha spiegato. 

 

 

 

Gli Usa minacciano Israele, aiuti a Gaza o stop alle armi 

AGI - La situazione umanitaria sempre più drammatica a Gaza suscita tensioni tra Israele e il suo principale alleato: secondo i media israeliani, il segretario di Stato americano Antony Blinken e il capo del Pentagono Lloyd Austin hanno inviato una lettera allo Stato ebraico chiedendogli di "adottare misure nei prossimi 30 giorni per migliorare la situazione umanitaria a Gaza", avvertendo che in caso contrario ci saranno "conseguenze" sulla "fornitura di armi".


Un tema importante per Israele che, secondo il Financial Times, deve affrontare una carenza di razzi e missili intercettori proprio mentre si trova nel mezzo della guerra contro Hamas a Gaza ed Hezbollah in Libano e si prepara per una possibile escalation con l'Iran. Nonostante le rassicurazioni di Boaz Levy, ad di Israel Aerospace Industries, sulla produzione serrata "24 ore su 24, sette giorni su sette", per Ehud Eilam, ex ricercatore presso il ministero della Difesa israeliano, "è solo questione di tempo prima che Israele inizi a rimanere senza intercettori e debba dare priorita' al modo in cui vengono schierati".

 

L'amministrazione Usa ha successivamente confermato le indiscrezioni di stampa: il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller, durante una conferenza stampa, ha detto che Blinken e Austin hanno inviato una lettera all'inizio di questa settimana al governo di Israele in cui avvisano Tel Aviv che la continua assistenza alla sicurezza di Israele da parte degli Stati Uniti sara' a rischio se non verranno apportati cambiamenti significativi per migliorare la crisi umanitaria a Gaza entro 30 giorni.

 

"Abbiamo bisogno di vedere ulteriori cambiamenti da parte del governo di Israele", afferma Miller, aggiungendo che ci sono implicazioni secondo la legge statunitense e Washington spera che Israele apporti i cambiamenti delineati nella lettera. Miller ha aggiunto che la lettera era una corrispondenza privata che gli Stati Uniti non avevano intenzione di rendere pubblica, ma poiché il contenuto è trapelato ha confermato e contestualizzato il messaggio di Washington, lasciando intendere che dietro la pubblicazione ci fossero funzionari israeliani. Miller ha anche dichiarato ai giornalisti che gli Stati Uniti sanno che è possibile far arrivare aiuti umanitari a Gaza e che è possibile superare gli ostacoli burocratici e logistici.


Da giorni organizzazioni internazionali rilanciano l'allarme per le condizioni di vita nella Striscia, particolarmente critiche dopo l'avvio di nuove operazioni dell'Idf nel nord e "le peggiori restrizioni agli aiuti dall'inizio della guerra", come ha affermato James Elder, portavoce dell'Unicef. La parte settentrionale "non ha avuto cibo, nessun aiuto alimentare in arrivo per tutto ottobre", ha dichiarato, sottolineando l'"inversione assoluta" rispetto all'inizio dell'anno quando c'è stata "una vera spinta per aprire nuove rotte e punti di accesso". L'ultimo bilancio fornito dal ministero della Salute, gestito da Hamas, riporta 42.344 morti, di cui 55 nelle ultime 24 ore, e 99.013 feriti. 

 

 

 

 

Sempre in tema di relazioni tra i due alleati, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che Israele prenderà in considerazione l'opinione degli Stati Uniti ma deciderà la sua risposta all'attacco iraniano in funzione del suo "interesse nazionale". La dichiarazione segue un articolo del Washington Post, secondo cui il capo di governo ha rassicurato la Casa Bianca la settimana scorsa che qualsiasi contrattacco sarà limitato a siti militari, non nucleari ne' petroliferi.


A Teheran intanto è riapparso in pubblico, dopo settimane di assenza, il comandante della Forza Quds dei Pasdaran, Esmail Qaani, che ha partecipato alla cerimonia funebre del generale Abbas Nilforoushan, ucciso il mese scorso in un raid israeliano in Libano insieme al leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Ad alimentare il mistero era il fatto che fonti iraniane di recente avevano riferito che Qaani si era sentito male durante un interrogatorio in Iran nell'ambito dell'indagine lanciata dai Pasdaran per capire come si era infiltrato il Mossad nella leadership del gruppo libanese filo-iraniano.


Da Beirut, si è fatto sentire il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, sottolineando che i conflitti in corso a Gaza e in Libano non si possono dividere e "la soluzione per Israele è smettere di sparare, un cessate il fuoco".

"Dato che il nemico israeliano ha preso di mira tutto il Libano, abbiamo il diritto, da una posizione difensiva, di prendere di mira qualsiasi luogo" in Israele, "sia al centro, al nord o al sud", ha aggiunto Qassem.


Il gruppo sciita ha annunciato di aver preso di mira con una salva di missili ieri sera i "sobborghi di Tel Aviv" e di aver abbattuto un drone israeliano. Il ministero della Salute ha riferito che ieri in 41 hanno perso la vita in Libano a causa degli attacchi israeliani, compresi 21 ad Aitou nel nord del Paese, e tredici ospedali sono stati completamente o parzialmente chiusi.
Il premier libanese Najib Mikati ha ribadito che il suo governo vuole un cessate il fuoco e "l'attuazione della risoluzione Onu 1701", che prevede il ritiro dei miliziani di Hezbollah a nord del fiume Litani. In quest'ottica, Beirut è pronto a rafforzare la presenza dell'esercito nel sud del Paese in caso di un cessate il fuoco, ha assicurato il capo dell'esecutivo, sostenendo che "lo Stato è pronto a imporre la sua sovranità su tutto il territorio".

 

"Il governo sta facendo tutto ciò che è in suo potere per rimuovere qualsiasi pretesto in mano agli israeliani", ha proseguito Mikati, indicando che "da una settimana e' stata rafforzata la sicurezza all'aeroporto" di Beirut, dove "tutto viene ispezionato" per evitare il trasferimento di armi dall'Iran a Hezbollah. 

 

 

 

Tensioni anche con la Francia

Tensioni tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente francese Emmanuel Macron. I due leader hanno avuto in mattinata un colloquio telefonico per discutere del conflitto tra Israele e Hezbollah. Secondo quanto riferisce una fonte all'AFP, Macron, in una riunione successiva del governo francese, avrebbe attaccato il premier israeliano.

 

"Il signor Netanyahu non deve dimenticare che il suo paese è stato creato da una decisione dell'ONU", ha detto Macron alla riunione settimanale del governo riferendosi alla risoluzione adottata nel novembre 1947 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite sul piano di dividere la Palestina in uno stato ebraico e uno arabo.

 

"Pertanto, questo non è il momento di ignorare le decisioni dell'ONU", ha aggiunto il capo dell'Eliseo.
"Un promemoria al presidente della Francia - è stata la risposta di Netanyahu affidata a una nota - non è stata la risoluzione delle Nazioni Unite a fondare lo Stato di Israele, ma piuttosto la vittoria ottenuta nella Guerra d'Indipendenza con il sangue di eroici combattenti, molti dei quali erano sopravvissuti all'Olocausto, compresi quelli del regime di Vichy in Francia".

 

 

 

 

 

 

 

Dopo la guerriglia urbana al tuscolano, il minimarket rimarrà chiuso 15 giorni

AGI - Resterà chiuso per 15 giorni il minimarket di via Flavio Stilicone dove, nella serata di giovedì scorso, a distanza di poche ore l'una dall'altra, si sono registrate prima una rissa e poi un'aggressione: diverse le persone coinvolte, cinque delle quali già denunciate a vario titolo all'autorità giudiziaria. Lo ha disposto il questore della capitale con un provvedimento ai sensi dell'articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, sulla base degli accertamenti effettuati dai poliziotti del Commissariato Tuscolano e dai carabinieri della Compagnia di Roma Casilina. Il video dello scontro tra latinos era diventato virale sui social e rilanciato da molti organi di informazione. 


La chiusura temporanea dell'esercizio commerciale si è resa necessaria alla luce non solo dei due interventi delle forze dell'ordine, scaturiti da una lite per l'acquisto di bevande alcoliche, ma anche di alcuni recenti controlli che avevano portato a sanzionare il titolare per una serie di violazioni amministrative e di carattere igienico-sanitario. L'uomo risulta gravato da precedenti e la sua attività era già stata sospesa per 5 giorni nell'agosto di tre anni fa. Come previsto dalla normativa, dopo la notifica del decreto, all'entrata del locale è stato apposto il cartello "Chiuso con il provvedimento del questore".

Muore a 83 anni Antonio Skarmeta, l’autore de “Il postino di Neruda”

AGI - Lo scrittore cileno Antonio Skarmeta, autore del famoso romanzo "Il postino di Neruda", da cui è stato tratto un film, è morto all'età di 83 anni dopo aver sofferto di Alzheimer, ha confermato il figlio all'AFP. "Mio padre è deceduto questa mattina. E' stato un lungo processo iniziato anni fa con l'Alzheimer e terminato con una morte naturale", ha dichiarato il figlio Fabiàn Skarmeta. "Come famiglia siamo tranquilli. Io e mia madre (Nora Marìa Preperski) siamo stati sempre con lui". Lo scrittore è diventato famoso in tutto il mondo con il suo libro "Ardente pazienza", che racconta la storia del rapporto tra un postino e il premio Nobel Pablo Neruda. Il libro è stato trasformato in un film con il titolo "Il Postino" e ha ricevuto quattro nomination agli Oscar.

 

Skarmeta ha vinto anche il Premio Casa de las Americas, il Premio Unesco nel 2003 e il Premio Planeta per due volte. Nel 2014 ha ricevuto il premio nazionale cileno per la letteratura. "Grazie, maestro, per la vita che hai vissuto. Per i racconti, i romanzi e il teatro. Per l'impegno politico", ha scritto il presidente del Cile, Gabriel Boric, sul suo account X. Il presidente lo ha ringraziato anche per il programma televisivo culturale "El show de los libros" (Lo spettacolo dei libri), "che ha ampliato le frontiere della letteratura" negli anni Novanta. Grazie "per aver sognato che la neve bruciasse nel Cile che ti ha fatto tanto male", ha detto Boric.

 

 

Nato il 7 novembre 1940 ad Antofagasta, nel nord del Cile, Skarmeta appartiene alla cosiddetta generazione degli anni Sessanta. Ha studiato filosofia all'Università del Cile, dove in seguito ha lavorato come regista teatrale e professore presso la Facoltà di Filosofia ed Educazione. Dopo il colpo di Stato del 1973 è andato in esilio, prima in Argentina e poi in Germania. Tra le sue opere teatrali ricordiamo "El entusiasmo", "Desnudo bajo el tejado" e "El baile de la victoria".

 

Ma la storia fittizia dell'amicizia del postino con il poeta Neruda a Isla Negra, pubblicata per la prima volta nel 1985, ha preso piede da sola. Il romanzo è stato trasposto in diverse versioni teatrali e cinematografiche e, visto il successo del film del 1994 "Il Postino" diretto da Michael Radford che ha ambientato la storia in Italia con l'interpretazione di Massimo Troisi, Philippe Noiret e Maria Grazia Cucinotta, è stato ribattezzato come "Il postino di Neruda". Skarmeta riposerà nel Teatro Nazionale Cileno, accanto al palazzo presidenziale La Moneda, nel centro di Santiago. 

 

Aumenta la povertà alimentare in Italia, nel 2023 quasi 5 milioni di italiani non aveva un pasto completo ogni due giorni

AGI -  Nel 2023 sono 4,9 milioni gli italiani - l'8,4% della popolazione over 16 - che non potuto permettersi un pasto completo ogni due giorni. L'impossibilità di mangiare fuori casa con parenti o amici almeno una volta al mese ha riguardato invece 2,9 milioni di  persone, cioè il 5,8% degli italiani sopra i sedici anni. Una crescita di un punto percentuale dei tassi di deprivazione materiale e sociale - 500mila persone per ciascun indice- rispetto al 2022 e un'inversione di tendenza dopo anni di calo. A salire del   40% sono anche gli aiuti alimentari distribuiti negli ultimi 5 anni. Sono i dati contenuti nel quinto rapporto sulla povertà alimentare di  ActionAid, “I numeri della povertà alimentare in Italia a partire dalle statistiche ufficiali”  che analizza la povertà alimentare nel nostro Paese a partire dalla sua intensità, diffusione, distribuzione regionale. La povertà alimentare è un fenomeno multidimensionale influenzato da istruzione, condizioni abitative e accesso al mercato del lavoro  e ha conseguenze materiali e psicologiche gravi su adulti e minori.  

 

Torna a crescere la povertà alimentare. La deprivazione alimentare materiale significa l'impossibilità di fare un pasto completo con carne, pollo, pesce o equivalente vegetariano almeno una volta ogni due giorni; quella sociale è il non potersi permettere di mangiare fuori casa con amici o parenti almeno una volta al mese. In Italia, tra il 2019 e il 2022, la deprivazione alimentare materiale era scesa dal 9,9% al 7,5%, mentre quella sociale dal 6,9% al 4,8%, un risultato a cui hanno contribuito le misure come il Reddito di cittadinanza introdotte a partire dal 2019. Tuttavia, nel 2023, la loro diffusione è aumentata di circa 1 punto percentuale, raggiungendo l'8,4% - 4,9 milioni di persone sopra i 16 anni - per la deprivazione materiale e per quella sociale il 5,8% - 2,9 milioni di italiani. Ciascuna voce sale di circa 500mila unità: nel 2022 erano stati infatti 4,37 milioni (il 7,5% della popolazione con almeno 16 anni di età) per la deprivazione materiale, mentre erano 2,4 milioni (4,8%) per quella sociale. Tale peggioramento riflette la crescente vulnerabilità delle famiglie italiane, aggravata dall'erosione del potere d'acquisto e dall'insufficienza delle politiche adottate per contrastare il fenomeno. L'Italia si trova ancora sotto la media europea: la UE registra
 un'incidenza di deprivazione alimentare materiale pari al 9,5% e quella sociale del 7,8%. In 5 anni +40% di aiuti alimentari in Italia. Tra il 2019 e il 2023, il numero di chi riceve aiuti alimentari FEAD (Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti) tramite enti del terzo settore dislocati in tutta Italia è aumentato del 40%, passando da 2,08 milioni a quasi 2,91 milioni di beneficiari (dati Ministero delle Politiche Sociali e del Lavoro). Tale incremento ha riguardato tutte le Regioni italiane ad eccezione del Friuli-Venezia Giulia. Ad esempio, in Sicilia si regista un aumento del 70%, mentre in Lombardia l'aumento è stato più moderato (+25,3%) fattori come i criteri restrittivi di accesso, lo stigma sociale e le barriere logistiche possono portare a una sottostima del bisogno reale. A conferma di ciò, ad esempio, nel 2022 il 9,6% della popolazione
 viveva in povertà assoluta, ma solo il 4,9% riceveva aiuti alimentari. Tale divario tra povertà assoluta e quota di beneficiari del FEAD è più marcato al Nord, rispetto al Sud. Come in Piemonte dove a fronte di un 7,1% di persone che vivono in povertà assoluta, solo il 3,6% ha beneficiato del FEAD, avviene così anche in Lombardia e Veneto.  

 

A guidare la classifica assoluta 2023 per aiuti distribuiti è Roma con 152.572 persone, segue Palermo con 115.796, al terzo posto Catania con 81.699; al quarto posto Napoli e i suoi 73.609 beneficiari, Milano è quinta con 62.157, Torino ha visto 49.713 persone chiedere pacchi alimentari, Genova poco sotto con 43.138, all'ottavo posto Reggio Calabria con 31.341, Firenze al nono con 21.452, infine Bologna al decimo con 20.195 persone. 

 

Nel 2023, le città di Catania (27,4%), Reggio Calabria (18,5%) e Palermo (18,4%) presentano i tassi più elevati di beneficiari rispetto alla popolazione residente. Al contrario, nelle città del Centro-Nord, l'accesso agli aiuti alimentari appare meno consistente. Milano e Roma, sebbene presentino un numero assoluto elevato di beneficiari (rispettivamente oltre 62mila e 152mila), mostrano percentuali relativamente basse: il 4,5% e il 5,5% della popolazione residente. Venezia, con una percentuale di beneficiari del 3,1%,
 risulta la città con il tasso più basso tra quelle analizzate. 


“La misurazione e gli approcci di intervento rappresentano le principali sfide nella lotta contro la povertà alimentare in Italia. Le statistiche ufficiali mostrano una realtà preoccupante: una parte crescente delle famiglie, specialmente nell'ultimo anno, è a rischio di non avere accesso a cibo sufficiente e adeguato, mentre un'ulteriore quota è a rischio di trovarsi nella stessa situazione. Sebbene gli aiuti alimentari siano aumentati, soprattutto a seguito della pandemia, rimangono una risposta necessaria ma insufficiente. Questo perché, pur affrontando le emergenze, non riescono a risolvere le cause strutturali della povertà alimentare. Per questo, è urgente rinnovare le politiche di contrasto, affiancando agli aiuti materiali nuove strategie di intervento. È fondamentale implementare un monitoraggio sistematico a livello locale che non si limiti alla dimensione economica dell'accesso al cibo, ma consideri anche aspetti come la socialità, le relazioni e il benessere fisico ed emotivo delle persone” dichiara Roberto Sensi, Responsabile Programma Povertà alimentare ActionAid Italia.  
 

Al tramonto caccia alla cometa del secolo

AGI - La 'cometa del secolo' continua a dare spettacolo nei tramonti autunnali, e a scatenare la caccia a occhio nudo del suo passaggio nel cielo. La cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-Atlas). La cometa ha raggiunto la minima distanza dalla Terra il 12 ottobre scorso, e sebbene la sua luminosità sia in diminuzione a causa del progressivo allontanamento del Sole (si stima una magnitudine pari a 3), è possibile fotografarla.

 

"Basta osservare il cielo in direzione ovest - spiega all'AGI l'astrofotografo siciliano Dario Giannobile, che aveva ripreso la cometa di Neanderthal sui crateri dell'Etna e ha 'catturato' Atlas sul borgo di Palazzolo Acreide in Sicilia - e identificare i due astri più brillanti ovvero Venere e la stella Acturus. La cometa si troverà esattamente a meta' tra i due oggetti celesti. Sarà possibile apprezzarne le caratteristiche principali ovvero la chioma e la coda. Avvicinandosi al Sole, una cometa si riscalda. Il calore fa sì che il suo ghiaccio misto a polveri sublimi diventando una chioma brillante che avvolge il nucleo e una coda che può estendersi per milioni di chilometri".

 

 

Non solo la coda, rende affascinante una cometa; c'è anche l'anti-coda. Si tratta, spiega l'astrofotografa Marcella Giulia Pace, di "un affascinante fenomeno ottico in cui la coda della cometa sembra puntare verso il Sole, opposta alla tradizionale coda che se ne allontana. Ciò accade - prosegue Pace, mentre imbraccia la macchina fotografica per riprendere Atlas che sorvola la spiaggia di Cava d'Aliga nel Ragusano - quando la Terra attraversa o si avvicina al piano orbitale di una cometa, permettendoci di osservare effetti prospettici unici. Le particelle di polvere più pesanti emesse dalla cometa rimangono lungo il suo percorso orbitale, formando una scia di detriti. Se ci allineiamo in modo da osservare questo disco di polvere di profilo, le particelle appaiono concentrate lungo una linea che sembra puntare verso il Sole".

 

 

 

Butti: “Sui cavi sottomarini il governo è in trattativa con Google”

AGI - "L'Italia è attrattiva rispetto agli investimenti di parecchie società straniere". È quanto ha sottolineato il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all'innovazione tecnologica Alessio Butti in occasione della riunione ministeriale G7 su Tecnologia e Digitale a Villa d'Este, a Cernobbio.

 

Dopo Microsoft che ha annunciato l'investimento nei data center in Italia, "sui cavi sottomarini sono allo studio progetti anche in fase avanzata, ad esempio con Google", fa sapere Butti."L'Italia è attrattiva rispetto agli investimenti di parecchie società straniere". Dopo Microsoft che ha annunciato l'investimento nei data center in Italia, "sui cavi sottomarini sono allo studio progetti anche in fase avanzata, ad esempio con Google", fa sapere Butti.

 

 "Google è ovviamente interessata assieme ad altri hyperscaler. Sta già ragionando con il governo italiano ed è interessata a stabilire basi per esempio in Sicilia. Qui mi fermo perche' sono in corso una serie di ulteriori accertamenti", ha aggiunto il sottosegretario. "Google è ovviamente interessata assieme ad altri hyperscaler. Sta già ragionando con il governo italiano ed è interessata a stabilire basi per esempio in Sicilia. Qui mi fermo perché sono in corso una serie di ulteriori accertamenti", ha aggiunto il sottosegretario.

 

"Sui cavi sottomarini non sfugge a nessuno la negoziazione in corso su Sparkle. È evidente che il governo, non da oggi, ritiene strategica quell'azienda".


"Sparkle già opera, lo ricordo, in joint venture con importanti aziende straniere", ha aggiunto Butti.

 

 

 

"I cavi sottomarini saranno sempre più strategici perché dal 95% al 99% del traffico internet passa li' sotto e circa il 16% di questo traffico interessa il mar Mediterraneo", ha sottolineato il sottosegretario.- "Sui cavi sottomarini non sfugge a nessuno la negoziazione in corso su Sparkle. È evidente che il governo, non da oggi, ritiene strategica quell'azienda".

 

 

 

Studenti in corteo a Foggia per ricordare i tifosi morti nell’incidente stradale di Potenza 

AGI - Martedì 15 ottobre le strade di Foggia si sono tinte di dolore e speranza. Un corteo spontaneo di studenti, partito dall'Istituto Einaudi-Grieco, ha attraversato la città per dimostrare solidarietà a Matteo e Samuele, i due giovani tifosi rossoneri di 18 e 15 anni ricoverati in gravi condizioni all'ospedale "San Carlo" di Potenza. I due ragazzi, che frequentano il quinto e il terzo anno dell'"Einaudi", sono i sopravvissuti al tragico incidente stradale avvenuto domenica sera sulla statale Potenza-Melfi, la SS658, costato la vita a tre loro amici: Samuel Del Grande (13 anni), Michele Biccari (17 anni), di Foggia, e Gaetano Gentile (21 anni) di Barletta.

 

In rianimazione, stesso reparto dei due giovani, si trova una donna lucana di 49 anni, che viaggiava nell'altra auto insieme al marito (di 49 anni, ricoverato in Chirurgia toracica) e ai due figli (di 13 e 10 anni, ricoverati in Pediatria). I ragazzi, un centinaio circa, accompagnati da fumogeni, cori e striscioni, si sono fermati davanti alle scuole frequentate dalle vittime, in particolare l'Istituto Pacinotti, dove studiava Michele. "Ci siamo noi per voi", recitava uno degli striscioni esposti dai giovani manifestanti, un messaggio di speranza rivolto ai due ragazzi che ancora lottano per la vita. 

 

 

Il cordoglio per le vite spezzate di Samuel, Michele e Gaetano ha attraversato la città, e culminerà in una veglia di preghiera presieduta dall'arcivescovo di Foggia-Bovino, monsignor Giorgio Ferretti, in programma questa sera in Cattedrale. A condividere l'iniziativa anche il Calcio Foggia. Secondo quanto ricostruito fino a questo momento i ragazzi deceduti erano a bordo di un minivan Renault sulla Strada Statale 658, dopo aver lasciato da circa otto minuti lo stadio "Viviani", dove si era appena conclusa la gara tra Potenza e Foggia, finita 1-1 e valida per la nona giornata di Serie C.

 

Per cause ancora in corso di accertamento, il minivan, guidato da un 54enne, padre di una delle vittime, si sarebbe scontrato frontalmente con una Volkswagen a bordo della quale viaggiava una famiglia composta da marito e moglie, entrambi 49enni, e i due figli. A quanto si apprende, il minivan potrebbe aver effettuato un sorpasso azzardato, superando un pullman: l'invasione di carreggiata avrebbe portato allo scontro frontale. Il 54enne, al momento, è indagato con l'accusa di omicidio stradale colposo. La procura di Potenza, che coordina le indagini della Polizia di Stato, ha deciso l'iscrizione dell'uomo nel registro degli indagati in seguito alla valutazione degli accertamenti condotti dalla polizia stradale. Sulle vittime sarà disposta l'autopsia. 

 

Israele-Turchia dalle prove di dialogo alle minacce di guerra

AGI - Dalla normalizzazione a una possibile guerra in meno di un anno. Si può riassumere così la caduta dei rapporti tra Turchia e Israele, una spirale apparentemente senza fine che segue l'inasprirsi dei rapporti tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
"La minaccia si avvicina e noi siamo pronti ad affrontarla", ha detto Erdogan, ribadendo un concetto ripetuto più volte espresso negli ultimi giorni per serrare i ranghi della Turchia, da sempre nazionalista e filopalestinese. Eppure Netanyahu aveva avuto un bilaterale con il leader turco a New York il 20 settembre 2023, pochi giorni prima del 7 ottobre. Incontro che era stato il coronamento di un lento processo di riavvicinamento tra due Paesi, che proprio per la Palestina, non si erano parlati per anni.

 

L'attacco di Hamas ha visto Erdogan reagire in maniera inizialmente cauta. Il recente riavvicinamento e i buoni rapporti con il gruppo palestinese avevano illuso il presidente turco di poter giocare un ruolo in una possibile mediazione. Al contrario i bombardamenti sulla popolazione civile hanno inasprito la retorica di Erdogan, presidente di un Paese fortemente filopalestinese. Erdogan ha così in una prima lunga fase ripetuto l'accostamento tra Netanyahu e il 'fuhrer' Adolf Hitler. 

 

I continui paragoni tra il governo israeliano e il terzo Reich, tra la violenza dei bombardamenti su Gaza e la furia nazista sono andati avanti per mesi. Allo stesso tempo, mettendosi contro buona parte della comunità internazionale e tutta la Nato, il leader turco ha sviluppato un secondo mantra: "Hamas è un gruppo di resistenza, non un'organizzazione terroristica". Parole cui però non seguivano fatti e azioni che l'opinione pubblica chiedeva a Erdogan. Dopo la sconfitta nelle amministrative di fine marzo il governo turco ha cambiato registro, prima ha bloccato l'export di alcuni prodotti, poi ha applicato sanzioni al fine di azzerare il commercio con lo Stato ebraico.

 

La Turchia si è inoltre unita al Sud Africa nella causa per genocidio contro Israele e i rapporti con Hamas sono andati avanti serrati. L'attacco israeliano al Libano, le minacce all'Iran, la mappa mostrata da Netanyahu all'Onu e in ultimo i colpi inferti al contingente Unifil, hanno però spinto Erdogan verso una nuova strategia e verso una nuova retorica. È per il leader turco ora chiaro che Israele punta a espandersi in Medio Oriente e "ha già messo gli occhi sull'Anatolia". Un allarme cui l'esercito di Ankara, il secondo nella Nato, ha risposto presente. Il capo dell'esercito ha dichiarato che i militari turchi "sono pronti ad affrontare qualsiasi minaccia". A nulla sono servite le rassicurazioni del presidente israeliano Isaac Herzog.

 

A oggi le parole degli israeliani per Erdogan non contano e incurante del messaggio giunto da Tel Aviv il leader turco ha garantito che l'intelligence sta monitorando "dalla A alla Z azioni e intenzioni di Israele" e rassicurato il Paese con un perentorio "il nostro piano è pronto". Erdogan anche oggi ha ribadito che "la minaccia si avvicina" e che "tutte le misure sono state prese", la Turchia è pronta ad affrontate "in maniera compatta ogni eventualità".

In bici nei corridoi del tribunale, il Csm assolve il giudice

AGI - 'Processato' e assolto dalla sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura per avere utilizzato il palazzo di giustizia come un velodromo.

Il giudice si è involato sulla bicicletta attraversando i corridoi del tribunale di Torino "per recarsi dal suo ufficio fino all'aula, distante alcune centinaia di metri, destinata alla celebrazione dei processi per direttissima per svolgere il proprio turno". Uno sprint giustificato dal ciclista in toga con un fulminante mal di schiena che nell''incolpazione' contenuta nel documento letto dall'AGI, viene definito "palesemente contrario al decoro e all'immagine dell'Ufficio e costituisce pure una violazione della normativa in materia di circolazione stradale che non consente l'utilizzo di veicoli in spazi strutturalmente interdetti alla circolazione e della normativa sul lavoro che impone al dipendente l'obbligo di prevenire possibili rischi alla sicurezza per se' e per gli altri".

 

Più lungo il 'capo d'accusa' che il tempo impiegato a sedersi dietro il banco di chi giudica la variegata umanità che popola i processi per direttissima, un mestiere impegnativo dove viene richiesta ai magistrati una certa rapidità nel prendere decisioni. Tutto comincia con una comunicazione del Presidente della Corte d'Appello di Torino datata 8 giugno 2021 "con la quale veniva diffidato il giudice dal percorrere abitualmente in bicicletta i corridoi del Tribunale". Scatta l'azione disciplinare e la Procura Generale chiede alla Corte d'Appello se, dopo la strigliata, il giudice "avesse perdurato nella condotta contestata".

 

Il presidente del Tribunale "riferiva che aveva cessato di tenere il comportamento contestato salvo che nell'occasione del processo per direttissima". Chiamato a discolparsi, il magistrato "ha precisato che si è trattato di un episodio assolutamente isolato determinato da un improvviso attacco di mal di schiena e che l'uso della bici gli aveva consentito di evitare il ricorso a un congedo per malattia con conseguente necessita' di sostituzione per l'espletamento del turno da parte di un collega".

 

Ed eccoci all'ordinanza con la quale sei magistrati della sezione disciplinare hanno 'scagionato' il collega' anche perché, a quanto pare, manca un 'codice della viabilità' nel palazzo.

"Si ritiene debba essere esclusa la sussistenza dell'addebito difettando gli elementi costitutivi della violazione contestata sia in considerazione dell'assenza di specifiche disposizioni emanate per disciplinare la circolazione all'interno del Tribunale di Torino sia in considerazione della condotta del giudice, pienamente ottemperante alla diffida del Presidente, disattesa in un solo in unico episodio giustificato da ragioni di salute e dalla necessita' di svolgere il turno adempiendo cosi' ai propri doveri d'ufficio".

In ogni caso, tagliano corto i 'giudici del giudice', non si ravvisano "i caratteri della gravità e della reiterazione' richiesti dall'illecito contestato di 'violazione dei doveri generali di correttezza e di equilibrio'". 

Una bimba dimenticata sullo scuolabus, ritrovata dopo 5 ore

AGI - A Morro D'Oro, in provincia di Teramo, una bimba di 3 anni è stata lasciata sola a bordo del bus per cinque ore, dalle 8 alle 13. Fortunatamente, è in buone condizioni di salute, anche se, per sicurezza, è stata trasportata in ospedale per accertamenti. La madre, come tutti i giorni, era andata poco dopo le 12 a scuola per riprendere la figlia. Ma sul posto ha scoperto, tra sorpresa e spavento, che la bambina non era lì. Gli insegnanti, allarmati quanto lei, le hanno riferito che la bambina non era mai arrivata a scuola quella mattina.

È stato a quel punto che sono iniziate frenetiche le ricerche, con crescente tensione. Inizialmente, nessuno sembrava sapere dove potesse trovarsi la bambina. Dopo alcuni minuti di angoscia, la madre ha avuto il sospetto che la figlia potesse essere stata dimenticata sullo scuolabus. La sua intuizione si è rivelata corretta.

L'autista e l'assistente si sono immediatamente recati al parcheggio per controllare ed è stato lì che hanno fatto la scoperta: la piccola era rannicchiata su un sedile posteriore, in lacrime, provata da tutte quelle ore sola e senza acqua. La madre, sotto choc, insieme agli operatori del servizio bus, ha accompagnato la bambina al pronto soccorso dell'ospedale di Giulianova (Teramo). Qui la piccola è stata immediatamente reidratata e sottoposta a una serie di controlli per assicurarsi che non avesse subito conseguenze: fortunatamente, dopo le prime cure mediche, è stata dimessa in buone condizioni.

I medici hanno comunque raccomandato alla famiglia di monitorare la situazione nei prossimi giorni, per escludere eventuali effetti tardivi dello stress subito. La bambina, dopo essere salita sul bus con ogni probabilità si era addormentata, sdraiandosi su due sedili. Questo avrebbe impedito all'accompagnatrice e all'autista di notare la sua presenza al momento della discesa dei compagni. Una distrazione che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. 

Un naufrago ha resistito per due mesi in mare

AGI - Un naufrago è stato ritrovato vivo dopo che aveva trascorso due mesi alla deriva nelle acque del mare di Okhotsk, nell'Estremo Oriente russo; i due compagni con i quali navigava sono invece morti. Lo ha riferito la Procura regionale; nel video diffuso si vede un uomo barbuto con un giubbotto di salvataggio arancione, nel cuore della notte, avvolto in una coperta su una piccola barca, in attesa che i soccorritori si avvicinino.

Secondo il comunicato della procura, lo scorso 9 agosto "due uomini e un adolescente di 15 anni, figlio di uno dei due, sono partiti su un catamarano" da un promontorio nella regione di Khabarovsk verso la regione di Sakhalin". Poco dopo, si sono persi i contatti con i navigatori. Solo ieri l'imbarcazione è stata individuata nelle acque del Mare di Okhotsk, nei pressi di un villaggio della regione della Kamchatka. Due occupanti dell'imbarcazione sono morti durante la deriva, il terzo, che è stato ritrovato, è vivo e gli viene fornita assistenza medica, si legge nel comunicato stampa. La procura ha aperto un'inchiesta "per violazione delle regole operative del trasporto marittimo che ha portato alla morte di due persone", conclude la nota. 

C’erano una volta Giresse e Zidane. Il Bordeaux prova a rilanciarsi dalla quarta serie

AGI - E' una delle squadre più antiche e prestigiose di Francia, vincitrice di sei scudetti, 10 trofei nazionali (fra cui tre di Lega) e due internazionali (tra cui una Coppa Intertoto): da agosto, però, il Bordeaux si trova ad affrontare una lunghissima risalita dopo essere sprofondato nella quarta serie, la National 2, dove il suo campionato è partito con una vittoria, tre pareggi e una sconfitta. Il primo successo è arrivato solo il 5 ottobre per 2-1 a Saumur, cittadina sulle rive della Loira: una dimensione provinciale quanto mai lontana dai fasti della fine del secolo scorso, quando a indossare la maglia blu dei 'Marine et Blanc' girondini erano campioni come Alain Giresse e Jean Tigana negli anni '80 o Zinedine Zidane negli anni '90.

 

La vittoria in rimonta è stata firmata dal 35enne ex attaccante di Liverpool e della nazionale inglese, Andy Carroll, un 'peso massimo' per questo livello di una doppietta nella ripresa. Il Football Club des Girondins de Bordeaux, questo il nome del club fondato nel 1920 sulle rive della Garonna da una polisportiva nata quarant'anni prima, era retrocesso in seconda divisione due anni fa e per due stagioni ha sfiorato la promozione in Ligue 1 mentre le finanze si facevano sempre più precarie. Dal 30 luglio la società è finita in amministrazione controllata per un debito di 90 milioni di euro accumulato da spregiudicate proprietà nell'ultimo decennio. La restituzione della licenza professionistica e la chiusura del settore giovanile, da cui sono usciti giocatori dell'attuale nazionale come Aurelien Tchouameni e Jules Kounde, sono servite a scongiurare il fallimento. 

 

 

Nel capitale sociale è entrata l'associazione "Girondins Socios" fondata da un gruppo di tifosi per preservare l'eredità calcistica del club. Ispirata al modello sudamericano e di alcuni club spagnoli, dove i tifosi possiedono una parte del club e hanno il diritto di voto per eleggerne il presidente, "Socios" mira a sostenere finanziariamente il club per aiutarlo nella risalita indicando gli azionisti con cui desidera collaborare. Una sorta di azionariato popolare a cui si può accedere con una quota a partire da 99 euro all'anno.

 

I soci sono arrivati a quasi 3mila con 250mila euro già raccolti. In estate si era parlato di un interessamento del gruppo proprietario del Liverpool, Fenway Sports, ma non se n'è fatto nulla anche per i costi esorbitanti legati all'uso dello stadio Matmut Atlantique, costruito per gli europei del 2016 e di proprietà comunale. Il nuovo allenatore, Bruno Irles, ha dovuto fare una corsa contro il tempo per mettere insieme una squadra per la gara d'esordio del 31 agosto contro il Poitiers ed è riuscito a reclutare solo 14 giocatori.

 

 

Alcuni sono gloriosi ex, come il difensore Cedric Yambere e il centrocampista Younes Kaabouni. Pur di rimpolpare i ranghi sono stati presi persino calciatori ritiratisi come l'ex nazionale Rio Mavuba, un ex canterano del club ora nello staff tecnico, e l'ex difensore Paul Baysse. L'esordio è stato epico: la partita a porte chiuse in un anonimo stadio di 3mila posti alla periferia della città ha visto i girondini pareggiare 1-1 con un gol di testa al 90mo del portiere Lassana Diabate.

 

Ora il Bordeaux deve far quadrare i conti: tra sponsorizzazioni e botteghino si stima che le entrate annuali si aggireranno sui due milioni di euro, in gran parte desinate a ripagare i debiti e un centinaio di dipendenti sono già stati licenziati. Il controverso patron spagnolo-lussemburghese 52enne Gerard Lopez, arrivato nel 2021 e reduce da negative esperienze finanziarie al Lille e alla Lotus in Formula 1, dovrà quindi mettere mano al portafoglio per arrivare agli otto milioni necessari per il bilancio del club.

 

A complicare le cose c'è anche lo scontro fra i due principali gruppi organizzati della tifoseria che ha reso necessario giocare diverse partite a porte chiuse per motivi di sicurezza. 'Curva Nord' accusa gli 'Ultramarines' di essersi appiattiti su Lopez e di essersi chiamati fuori dalle contestazioni contro la società, l'ultima a settembre alla presenza del sindaco, Pierre Hurmic. A far sperare c'è anche il ritorno allo stadio storico del club dopo una disputa con il comune: nella prima gara contro il Voltigeurs de Chateaubriant c'erano più di 10mila spettatori sugli spalti, anche per assistere all'esordio del bomber Carroll. Quella di Bordeaux è la sesta aerea metropolitana più popolosa di Francia con un milione e 200mila abitanti e ora una piazza attende impaziente una pronta risalita verso la Ligue 1. 

 

Oro ai mondiali giovanili di karate, e a 21 anni è un idolo della Palestina

AGI - È diventata una stella tra i palestinesi la 21enne Mariam Bsharat, vincitrice sabato scorso della medaglia d'oro ai mondiali di karate giovanili di Jesolo, in Veneto. Si tratta del primo successo iridato per un rappresentante della Palestina in una competizione di questo livello. "Una palestinese 'Kick ass' vince l'oro", ha titolato il sito Middle East Monitor alludendo al soprannome ispirato a una miniserie a fumetti Usa e al film del 2010. 


Nata a Nablus, in Cisgiordania, Mariam ha trionfato nella categoria cadetti Kumite 61 kg., battendo in finale per 2-0 l'egiziana Roaa Mohamed. Un podio completato dalla italiana Nicole Correddu, battuta proprio dalla campionessa palestinese in semifinale con il punteggio di 8-3. A soccombere ai colpi e alla tecnica della giovane di Nablus anche la bosniaca Ajlin Kurtanovic, la svizzera Esma Redzic e la belga Maissa Sridi. Visibilmente commossa, Mariam ha dedicato la vittoria al popolo palestinese. Non ha rilasciato dichiarazioni ma ha indicato più volte la bandiera nazionale cucita sul proprio Karategi bianco. Immagini che hanno suscitato commozione e giubilo sul web, diventando virali tra i palestinesi e neo media arabo.
Mariam Bsaharat aveva vinto anche due importanti tornei giovanili, quest'anno, a Manila nelle Filippine e a LaCoruna, in Spagna. Un'altra campionessa palestinese di karate, la 24enne Nagham Abu Samrah, era deceduta a gennaio dopo che era rimasta in coma e le era stata amputata una gamba a seguito delle ferite riportate in un bombardamento sulla Striscia di Gaza a metà dicembre.

 

 

Usa 2024, ecco perchè la sera delle elezioni non si conoscerà il nome del vincitore

AGI - L'esito delle presidenziali americane del 5 novembre è quanto mai incerto e sono molte le ragioni per cui non bisogna aspettarsi una proclamazione rapida del vincitore. Gli Stati Uniti non hanno un sistema di conteggio centralizzato dei voti elettorali come in Italia, dove il Ministero dell'Interno riceve i risultati e poi li comunica.

 

Negli Usa le elezioni sono gestite a livello statale se non addirittura a livello di contea. I voti dei vari seggi vengono contati e passati a una commissione elettorale statale che poi li sigilla e li passa al Congresso, dove in dicembre Senato e Camera riuniti li aprono, li ricontano e li certificano. Poi a gennaio le due Camere in seduta congiunta certificano l'esito alla presenza del Vicepresidente. E' una procedura che richiede mesi, quindi chi dirà la notte delle elezioni chi ha vinto le presidenziali? Per decenni l'onere e l'onore sono stati dell'Associated Press, alla quale negli anni si sono unite altre 'decision desk' - come vengono chiamate - dalla CNN alla Fox, dalla CBS alla NBC, fino alla ABC.

 

Fox News è considerata una delle più affidabili perché ha una sua decision desk che è disgiunta dalla gestione pro-Trump dell'emittente. Bisogna comunque tenere a mente che si tratta di una dichiarazione, non di una certificazione. Cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima notte elettorale? Va innanzitutto considerato che alle 23, ora di New York, quando in Italia sono le 5 del mattino del giorno dopo, avranno chiuso tutti i seggi. O almeno dovrebbero, perché chi è già in fila ha diritto di votare anche se il seggio chiude. Potrebbe così succedere che in un seggio che avrebbe dovuto chiudere alle 20, alle 22 si stia ancora votando.

 

 

Se ci fosse la vittoria a valanga di uno dei due candidati, si potrebbe conoscere il risultato già durante la notte. Ma nessuno si aspetta una vittoria a valanga né per Trump né per Harris, quindi uno scenario come quello del 2012, quando la conferma di Obama alla Casa Bianca fu annunciata già alle 23,48 è improbabile ed è più verosimile quello del 2000, quando nella sfida Bush-Gore il risultato si seppe a dicembre, e la Corte Suprema si espresse al termine di una interminabile battaglia a colpi di ricorsi. 

 

In quell'occasione fu un pugno di voti in Florida a decidere: nello Stato si stavano ricontando i voti e c'era un vantaggio di soli 547 voti di Bush su Gore. A dicembre la Corte Suprema decise che bisognava smettere di ricontare e sancì la vittoria di Bush. Dal 2020 il metodo elettorale negli Stati Uniti è cambiato e la maggioranza degli elettori oramai preferisce votare per corrispondenza. Nel 2020 c'era la pandemia e l'idea di mettersi in fila in un luogo affollato al chiuso per votare di persona non era gradevole per nessuno. Così il 70% degli elettori preferì votare per corrispondenza.

 

Successivamente il dato è sceso al 50 per cento, ma sembra che questa tendenza sia ormai consolidata. Con quale esito per il risultato? In Stati come la Pennsylvania, il Wisconsin, la Georgia, il Michigan è permesso contare i voti per corrispondenza solo dopo che si è finito di contare i voti espressi di persona. Ecco perché nelle elezioni del 2020 si verificò quello che fu chiamato "il miraggio rosso" che fece credere che Trump avesse vinto con una grande maggioranza: gli elettori repubblicani avevano preferito votare di persona e quelli democratici per posta così a mano a mano che venivano contati i voti per corrispondenza, Biden accorciava la distanza fino a raggiungere e superare l'avversario.

 

E' possibile che questo succeda anche in queste elezioni perché la Pennsylvania, che porta in dote 19 voti elettorali ed è considerato uno Stato fondamentale perché un candidato possa vincere, ha 9 milioni di probabili elettori e almeno il 40% di questi ha scelto di votare per corrispondenza. Il che vuol dire che 3 milioni e 600 mila voti dovranno essere contati dopo che si è finito di contare gli altri. 

 

E' chiaro che il risultato della Pennsylvania arriverà tardi, di sicuro non entro le 11 di sera quando chiuderanno tutti i seggi. Lo stesso varrà per gli altri stati chiave come Wisconsin, Michigan e Georgia. A complicare ulteriormente le cose in questa tornata elettorale c'è il fatto che dal 2020 a oggi alcuni stati in bilico, in particolare la Georgia, l'Arizona e il Michigan, hanno riempito le commissioni elettorali - quelle in cui convergono i voti dei vari seggi - di esponenti MAGA, cioè di trumpiani.

 

Le commissioni elettorali hanno il diritto di ordinare l'interruzione della conta dei voti se da uno dei seggi un qualsiasi osservatore riferisce che è stato testimone di brogli. Con il risultato che l'esito da quel seggio non solo non viene comunicato subito, ma probabilmente nemmeno nelle ore o addirittura nei giorni successivi perché una delle parti, che sia repubblicana o democratica, potrebbe contestare la decisione della commissione elettorale e appellarsi a un tribunale amministrativo elettorale o, se nemmeno questa decisione dovesse soddisfarlo, fare ricorso alla Corte Suprema. Ed ecco che la procedura si prolunga per settimane.

 

Se tutto filasse liscio, se gli osservatori in Georgia, Arizona, Michigan non avessero critiche da muovere alla conta dei voti, se la Commissione elettorale non bloccasse nessuna conta di nessun seggio, se ci fosse una valanga di voti per Trump o per Harris, si potrebbe avere il risultato nella notte elettorale. Ma se uno qualsiasi di questi intoppi dovesse scattare, si andrà alle calende greche, perché sono gli Stati in bilico quelli che decideranno se veramente uno dei candidati ha la maggioranza elettorale.

 

Calci e pugni all’arbitro a fine partita, adesso l’ex presidente dell’Ankaragucu rischia il carcere

AGI - Il pubblico ministero ha chiesto 13 anni di carcere per il presidente della squadra turca dell'Ankaragucu, Faruk Koca, che lo scorso 11 dicembre sferrò un pugno all'arbitro internazionale Halil Umit Meler. Le immagini dell'aggressione in campo al termine della partita con il Rizespor, finita 1-1 dopo un controverso rigore assegnato agli ospiti nel finale, avevano fatto il giro del mondo.

 

 

Koca è già stato squalificato a vita pochi giorni dopo l'episodio e il club è stato punito con una multa di 65 mila euro e con cinque partite disputate a porte chiuse. L'ex presidente della squadra della capitale è ora a processo davanti alla giustizia ordinaria e deve rispondere anche delle minacce rivolte a Meler, un "ti ammazzo" ripetuto più volte, e dei calci sferrati insieme ad altre tre persone quando il direttore di gara era già a terra.

 

 

Koca dal 2002 al 2011 ha ricoperto la carica di parlamentare nelle liste dell'Akp, partito del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, all'epoca premier. Lo stesso Erdogan aveva condannato senza mezze misure l'episodio e il partito aveva espulso Koca, rimasto iscritto pur non rivestendo cariche da più di dieci anni.

 

 

Funghi tossici in Toscana, 15 casi nell’ultimi fine settimana

AGI - Sono 15 i casi di intossicazione da funghi, avvenuti nell'ultimo fine settimana nelle tre province della Asl Toscana Sud Est. Otto casi si sono verificati a Siena, uno a Grosseto e sei ad Arezzo. I tecnici micologi del dipartimento della prevenzione hanno lavorato a supporto dei pronto soccorso. "In considerazione delle condizioni climatiche che prevedono un periodo di raccolta esteso e a seguito di un primo bilancio non confortante delle intossicazioni, occorre tenere la guardia alta contro i rischi - dichiara Leonardo Ginanneschi, responsabile dell'ispettorato micologico della Asl Toscana sud est - innanzitutto è raccomandato di sottoporre i funghi raccolti a consulenza di esperti agli sportelli micologici del territorio, si raccomanda inoltre di non consumare ovuli chiusi che possono causare conseguenze serie. Infine si consiglia di non far mangiare funghi ai bambini, agli anziani o ai malati. La consulenza agli sportelli micologici è gratuita". 

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