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Il ko di Djokovic avvicina Sinner alla vetta

AGI - La clamorosa eliminazione di Djokovic al terzo turno degli Internazionali Bnl d'Italia di tennis può costare caro al serbo in chiave classifica Atp. Jannik Sinner, attualmente numero due del ranking internazionale, pur non avendo giocato a Roma, guadagna terreno nei confronti del serbo che perde nei suoi confronti 40 punti (-130 per Djokovic che lo scorso anno era arrivato ai quarti di finale contro -90 per l'azzurro che nel 2023 era arrivato agli ottavi): attualmente il serbo ha 9860 punti e l'azzurro 8725.

Il Roland Garros mette in palio ben 2000 punti e Djokovic ha solo da perdere visto che lo scorso anno vinse a Parigi, mentre Sinner, dal canto suo, ha tutto da guadagnare visto che nel 2023 uscì al secondo turno (prese appena 45 punti). Ai nastri di partenza, dunque, a Parigi il serbo si trova con 7860 punti mentre Sinner con 8680. Dunque sono 820 i punti di vantaggio a favore di Sinner che il serbo può "colmare" solo raggiungendo la finale (che dà 1200 punti).

L'altro giocatore che può rovinare la festa a Sinner è Daniil Medvedev. Se il russo si confermasse campione a Roma e poi vincesse Parigi arriverebbe a 9195 punti: unica soluzione che gli permetterebbe di sorpassare Sinner. In conclusione Sinner ha ottime possibilità di diventare il 29.mo numero 1 della storia dell'Atp. Anche senza giocare a Roland Garros.

Anm si mobilita. “Non trattiamo e non staremo zitti”

AGI - E mobilitazione sia. "Culturale e comunicativa", ok, ma i magistrati intendono riprendersi la 'piazza' del dibattito per spiegare alla gente la posta in palio e che non sono una casta, bensì l'argine all'arretramento dei diritti e delle garanzie costituzionali che il governo vorrebbe realizzare col piccone delle riforme.

L'Associazione nazionale magistrati - afferma la mozione finale approvata per acclamazione al termine di tre giorni di congresso, il 36esimo, celebratosi a Palermo e inaugurato venerdì dall'ovazione riservata a Sergio Mattarrella, "è determinata ad assumere ogni utile iniziativa per informare l'opinione pubblica in ordine alla propria argomentata opposizione a tale riforma, e invita da subito tutti gli iscritti a una mobilitazione culturale e comunicativa che faccia comprendere i rischi che questa comporta per l'effettiva tutela dei diritti dei cittadini e per la scrupolosa osservanza delle loro garanzie costituzionali".

Al centro soprattutto i nodi della separazione delle carriere e dell'"indebolimento" del Csm, temi su cui non è ammessa alcuna trattativa, perché "la Costituzione non si tocca" scandisce subito dopo l'ok assembleare al documento, il presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia, che parla di "cattivo" e "pericoloso" progetto di riforma.

 

"Non abbiamo da trattare. Il tema - spiega il presidente dell'Anm - non è discutere dei diritti dell'impiegato-magistrato, è un problema di cultura istituzionale e costituzionale. Non abbiamo da trattare, ma da parlare alla politica e alla società intera per dire che questa Costituzione ha ancora molto da dire, che non va toccata almeno per quanto riguarda la giurisdizione". Nessuna mediazione, quindi, ma bisogna farsi capire dalla gente: "Dobbiamo sapere comunicare per spiegare che non c'è nessuna chiusura corporativa, nessun atteggiamento da casta. Si tratta di magistrati, quindi di una porzione di cittadinanza, che vuole dire la propria. Poi che la politica decida". Sulla volontà di farsi sentire, la mozione è altrettanto esplicita: "Rivendichiamo l'importanza della partecipazione di tutti i magistrati al dibattito pubblico, non solo in quanto cittadini dotati di pari diritti rispetto agli altri, ma anche come portatori di esperienza, cultura, principi, ispirati ai valori costituzionali e alla legalità". Santalucia sul punto è netto: "Abbiamo posto l'attenzione su alcune regole di comportamento, ma questo non significa fare dei magistrati soggetti che devono stare in una zona d'ombra, in silenzio coatto. I magistrati possono e devono partecipare alla discussione pubblica, ma lo devono fare con lo stile e il profilo del magistrato". Poi, entrando nel merito, si rivolge direttamente al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che, intervenuto nel secondo giorno del congresso, aveva invitato al dialogo: "Non siamo contrari alle riforme, ma ci sono quelle buone e quelle cattive. Noi siamo contrari a una riforma che non apporterebbe alcun beneficio alla giustizia, che porrebbe in pericolo l'indipendenza della magistratura. Quindi al ministro che ci dice che non è in discussione l'indipendenza del pubblico ministero, che il pm del domani da lui disegnato avrà la stessa indipendenza di quello odierno, diciamo: ma se così è, perché toccarlo? Teniamoci l'indipendenza che abbiamo già".

Piuttosto, ribadisce la mozione finale, la separazione delle carriere "non è affatto funzionale a garantire la terzietà del giudice, ma appare piuttosto uno strumento per indebolire in modo sostanziale il ruolo del pubblico ministero e, conseguentemente, la funzione di controllo di legalità rimessa al giudice e lascia presagire che venga agitata come strumento di ritorsione e minaccia nei confronti della magistratura tutta". Il superamento dell'unica matrice culturale tra giudici e pubblici ministeri si tradurrebbe, è la tesi dell'Anm, "inevitabilmente nella rinuncia a valori nevralgici per la democrazia, e innanzitutto all'obiettivo della imparziale ricerca della verità che il pubblico ministero deve perseguire, come il giudice". Separare il pubblico ministero dal giudice, distinguere le carriere all'accesso e dal punto di vista ordinamentale, separare gli organi di autogoverno, "porterebbe alla istituzione di una figura professionale di 'pubblico persecutore', molto lontana dall'attuale organo dell'accusa, che oggi è preposto alla ricerca della verità ed è garante del rispetto delle prerogative dell'indagato, anche nella fase della raccolta delle prove da parte della polizia giudiziaria". Separare il pubblico ministero dal giudice avrebbe, inoltre, "gravissime ripercussioni sull'obbligatorietà dell'esercizio dell'azione penale indispensabile per l'attuazione del principio di eguaglianza del cittadino dinanzi alla legge". E ancora: "Le riforme prospettate indebolirebbero fatalmente il Csm, riducendone le competenze, eliminando quelle di maggior rilievo, compromettendone l'autorevolezza e alterando la proporzione tra componenti laici e togati. Tale indebolimento pregiudica la realizzazione dell'uguaglianza formale e sostanziale dei cittadini". Una prova di unita' e determinazione quella superata dai magistrati convenuti in Sicilia, per Santalucia: "La magistratura ha ritrovato la voglia di esserci, di parlare e di consultarsi insieme e all'esterno. È una mozione congressuale importante che dimostra una ritrovata unità e una consapevolezza e fermezza della magistratura, del suo importantissimo ruolo, dei doveri che questo ruolo comporta nei confronti della cittadinanza". 

 

Ucraina: forze russe avanzano a Kharkiv

AGI - Le forze russe continuano la loro avanzata attraverso l'Ucraina nord-orientale, conquistando una serie di piccoli insediamenti lungo il confine e costringendo le truppe ucraine a ritirarsi da alcune posizioni. Questa, secondo quanto riferiscono sia fonti militari russe che ucraine, la situazione al fronte nel conflitto tra Mosca e Kiev.
Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che le sue truppe hanno occupato altri quattro villaggi (Gatische, Krasnoye, Morokhovets e Oleinkovo) che si trovano a nord di Kharkiv, la seconda città più grande dell'Ucraina, a seguito della nuova offensiva lanciata venerdi' scorso. Le stesse forze armate ucraine ammettono che l'esercito russo sta avanzando con forza dal confine russo-ucraino verso Kharkiv.

 

"Oggi, durante i pesanti combattimenti, i nostri difensori sono stati costretti a ritirarsi da alcune altre posizioni e un altro insediamento è passato completamente sotto il controllo russo", ha detto nella tarda serata di ieri Hostri Kartuzy, membro delle forze speciali ucraine.

 

Secondo il generale Oleksandr Syrsky, comandante militare dell'esercito ucraino, la situazione nella regione di Kharkiv è "significativamente peggiorata" la scorsa settimana, anche se i tentativi russi di sfondare le linee difensive ucraine finora non hanno avuto successo. Le truppe ucraine, in inferiorità numerica e senza armi, sono già al limite nel tentativo di difendere un fronte di 600 miglia che va dal sud di Kharkiv alla città di Kherson sul Mar Nero. Con l'apertura di un nuovo fronte a nord di Kharkiv, l'esercito russo mira ad allungare ulteriormente le linee ucraine e a rendere più facile lo sfondamento in alcuni punti, dicono gli esperti militari citati dal New York Times.

 

"I russi hanno capito, proprio come molti analisti, che il principale svantaggio di cui soffre attualmente l'Ucraina sono gli uomini", ha affermato Franz-Stefan Gady, un analista militare residente a Vienna. "Assottigliando la prima linea, aumenti le probabilità di una svolta". Gady e altri esperti hanno affermato che l'obiettivo immediato della nuova offensiva russa è quello di costringere l'esercito ucraino a ritirare le truppe a sud di Kharkiv, in particolare intorno alla città merlata di Chasiv Yar, una roccaforte strategica ucraina nel sud-est della regione di Donetsk.


Intanto,Mosca ha accusato l'Ucraina di aver colpito un edificio di 10 piani nella città russa di Belgorod, a circa 45 miglia da Kharkiv. Vyacheslav Gladkov, governatore della regione di Belgorod, ha detto che 19 persone sono rimaste ferite nel bombardamento della città e ha annunciato che sono state estratte due vittime dalle macerie. 

Sud Corea: aiuto miliardario all’industria dei chip

AGI -  La Corea del Sud istituirà un pacchetto di aiuti del valore di oltre 7 miliardi di dollari per sostenere la sua industria dei semiconduttori. Questa iniziativa fa seguito all'impegno assunto l'anno scorso di costruire il più grande centro di chip del mondo utilizzando 240 miliardi di dollari di investimenti privati, principalmente da parte di Samsung Electronics, il più grande produttore di chip di memoria del mondo. Il governo "sta preparando un pacchetto di assistenza di oltre 7,2 miliardi di dollari per sostenere i 'fabless', i materiali per i chip e le attrezzature di produzione in tutti i settori dell'industria dei chip", ha dichiarato il ministro delle Finanze, Choi Sang-mok. Il pacchetto di 7,2 miliardi di dollari potrebbe essere creato attraverso "un nuovo fondo finanziato da istituzioni finanziarie pubbliche e private", ha detto Choi ai dirigenti dei produttori nazionali di chip. 

 

 L'iniziativa arriva mentre la quarta economia asiatica punta a investire pesantemente in sei tecnologie chiave, tra cui chip, display e batterie, tutte aree in cui i giganti tecnologici del Paese sono già ben consolidati. La Corea del Sud ospita due dei maggiori produttori di chip di memoria al mondo: Samsung Electronics e SK Hynix. I semiconduttori sono la principale esportazione di Seul e a marzo hanno raggiunto 11,7 miliardi di dollari, il livello più alto in quasi due anni, rappresentando un quinto delle esportazioni totali della Corea del Sud, secondo i dati diffusi dal ministero del Commercio.

Nel maggio 2022, Samsung ha annunciato un massiccio piano di investimenti da 450.000 miliardi di won per i prossimi cinque anni, con l'obiettivo di diventare un leader in settori chiave, dai semiconduttori ai prodotti biologici. Garantire le forniture di chip avanzati è diventata una questione cruciale a livello internazionale, con Stati Uniti e Cina impegnati in una feroce battaglia per il controllo del mercato dei chip.

All’Atalanta lo scontro Champions, Roma battuta 2-1

AGI - Quarta vittoria di fila in campionato e sesta nelle ultime sette tra tutte le competizioni per un'Atalanta indomabile, che batte anche la Roma nello scontro diretto e con ogni probabilità la taglia fuori dalla corsa alla Champions League. Al Gewiss Stadium finisce 2-1 con la doppietta di De Ketelaere e il rigore inutile di Pellegrini.

La squadra di Gasperini sale così al quinto posto solitario a 63 punti e con una gara in meno rispetto alle rivali, lasciando gli uomini di De Rossi a quota 60 e senza vittorie nelle ultime cinque uscite tra campionato ed Europa League.

Un finale di stagione davvero amaro per i capitolini, che in poche settimane si sono fatti scivolare di mano tutti gli obiettivi stagionali. L'avvio di gara sorride alla Dea che, dopo aver preso le misure agli avversari, indirizza chiaramente le sorti della sfida già prima dello scoccare di metà frazione: il protagonista assoluto è De Ketelaere, che firma una doppietta nel giro di un paio di minuti tagliando le gambe ai giallorossi.

Il resto del primo tempo è un dominio assoluto dei bergamaschi che colpiscono anche due legni, uno ancora con De Ketelaere e l'altro con Koopmeiners su punizione, e creano altre palle gol che avrebbero potuto rendere ancora più tondo il risultato all'intervallo.

Nella ripresa il copione della gara è praticamente lo stesso: l'Atalanta domina e crea occasioni a ripetizione, mancando però il colpo del definitivo ko. La Roma così resta a galla seppur in completo affanno e al 64' trova l'episodio per rimettersi in corsa del tutto a sorpresa: Abraham calcia sotto porta e viene falciato nello slancio da De Roon, l'arbitro fischia il rigore e Pellegrini lo trasforma nel 2-1. Al 77' i giallorossi sfiorano addirittura il pareggio ancora con il capitano, che calcia di prima sul cross basso di Angelino chiamando alla risposta in tuffo Carnesecchi, bravo anche poco più tardi sul mancino velenoso di Lukaku.

De Rossi va tutto a trazione interiore e ci prova con il terzo attaccante, ma nel finale è la Dea ad avere le possibilità di chiudere definitivamente il match in ripartenza, senza però sfruttarle (clamorosa quella fallita da Koopmeiners a porta vuota). Al triplice fischio resiste comunque il 2-1 nerazzurro. 

Putin rimuove il ministro della Difesa Shoigu

AGI - Il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di sostituire il ministro della Difesa Sergei Shoigu, in un'importante scossa alla leadership militare russa a più di due anni dall'inizio dell'offensiva in Ucraina. Putin ha proposto l'economista Andrey Belousov come sostituto di Shoigu, secondo un elenco di nomine ministeriali pubblicato dal Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento russo. Contemporaneamente Putin ha pubblicato i decreti che nominano Shoigu nuovo segretario del Consiglio di Sicurezza, in sostituzione di Nikolai Patrushev, alleato di lunga data di Putin.

"Shoigu continuerà a lavorare in questo settore (la difesa), che conosce bene", ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Lo conosce molto bene dall'interno, insieme ai suoi colleghi e partner del suo precedente posto di lavoro", ha aggiunto. Putin è costituzionalmente obbligato a nominare una nuova serie di ministri del governo - o a riconfermare quelli esistenti - dopo la sua vittoria nelle elezioni di marzo senza opposizione. I deputati del parlamento russo devono approvare le nomine del presidente, cosa che dovrebbero fare martedì. L'importante rimpasto arriva mentre le forze russe avanzano sul campo di battaglia per la prima volta da mesi. Shoigu è stato nominato ministro della Difesa russo nel 2012. Nonostante una serie di battute d'arresto militari per la Russia - tra cui la mancata cattura della capitale ucraina Kyiv e la ritirata dalle regioni nord-orientali di Kharkiv e di Kherson - Putin era rimasto al fianco di Shoigu fino a ora. Anche quando il capo dei paramilitari di Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha lanciato una sanguinosa insurrezione l'anno scorso chiedendo la rimozione di Shoigu. Belousov, il sostituto designato di Shoigu, non ha un passato militare. Nell'ultimo decennio è stato uno dei più influenti consiglieri economici di Putin. 

Violentata da due adolescenti, la denuncia di una 12enne

AGI - Una dodicenne ha denunciato di aver subito una violenza sessuale da parte di due ragazzi poco più grandi di 15 e 16 anni: i fatti risalirebbero ai primi di maggio e la minorenne si è presentata sabato mattina insieme ai familiari al pronto soccorso pediatrico del Policlinico di Modena, dove una visita medica ha confermato l'abuso, ha riferito 'Modena in diretta'. Il referto dei medici Policlinico è stato inviato alla procura di Modena.

La violenza sarebbe avvenuta a casa della 12enne, che aveva invitato un'amica e altri due ragazzi di qualche anno più grandi, ma comunque minorenni. I medici dell'ospedale hanno avvertito le forze dell'ordine e la ragazza è stata inserita nel percorso di sostegno psicologico previsti in questi casi. Domani la ragazza dovrebbe essere ascoltata in Questura a Modena in forma protetta e alla presenza di uno psicologo.

Argentina, è morta la terza vittima di un attacco incendiario a 4 lesbiche

AGI - La terza vittima di un attacco con molotov a una stanza d'albergo di Buenos Aires dove vivevano due coppie di donne è morta, ha dichiarato un leader della Federazione LGBT+ argentina. "La terza vittima dell'attacco è morta alle 10 di oggi", ha dichiarato Marìa Rachid, leader della Federazione LGBT+ argentina, a quasi una settimana dall'attacco, che gli attivisti considerano un crimine d'odio. Nelle prime ore di lunedì mattina, un uomo di 62 anni ha dato fuoco alla stanza di una pensione della capitale argentina dove vivevano due coppie lesbiche lanciando un esplosivo. Una donna è morta martedì, un'altra mercoledì e una terza domenica a causa delle ustioni riportate. La quarta, che ha riportato ferite minori, "si sta riprendendo e ha una buona prognosi", ha detto Rachid. L'aggressore è stato arrestato e si trova in ospedale dopo essersi inflitto lesioni.

Venerdì si è tenuta una manifestazione vicino al Congresso argentino per chiedere giustizia per l'attacco, mentre due giorni prima un centinaio di persone si sono riunite davanti alla pensione dove vivevano le donne e hanno acceso candele in una veglia improvvisata. Gli oppositori, le organizzazioni per i diritti umani e gli attivisti LGBT accusano il governo di Javier Milei di promuovere un discorso d'odio che passa dai social media alle strade. L'attacco è stato classificato come crimine d'odio dal ministero delle Donne della Provincia di Buenos Aires e dalla Federazione LGBT+ argentina. "Questo crimine d'odio non è un incidente isolato e fa parte del discorso che viene irresponsabilmente ripetuto dal governo nazionale", ha scritto il ministero degli Affari Femminili della provincia, governata dal leader dell'opposizione Axel Kicillof (peronismo, centro-sinistra). Da quando si è insediato a dicembre, Milei ha chiuso il Ministero delle Donne, l'Istituto nazionale contro la discriminazione e ha vietato il linguaggio inclusivo in tutte le comunicazioni della pubblica amministrazione. Ha inoltre definito il femminismo come "una lotta ridicola e innaturale tra uomini e donne".

Rabiot salva la Juventus al 91′, 1-1 con la Salernitana

AGI - Un gol di Rabiot in pieno recupero salva la Juventus da un'autentica figuraccia con la Salernitana, ultimissima in classifica e già condannata alla retrocessione in Serie B da diverse settimane. All'Allianz Stadium finisce 1-1 con la rete del francese ad annullare l'iniziale vantaggio di Pierozzi, con i bianconeri che sbagliano tanto e colpiscono anche tre legni, rischiando però all'ultimo secondo di incassare il colpo del ko fallito clamorosamente da Basic.

Quinto pareggio di fila in campionato per gli uomini di Allegri, che non vincono da oltre un mese e vengono raggiunti a quota 67 dal Bologna. La prima grande occasione del match capita al 9' ai padroni di casa con Vlahovic, che calcia da fuori area su appoggio di Cambiaso colpendo la traversa dopo un tocco di Fiorillo. I campani rischiano ma non disdegnano affatto a livello di voglia e intraprendenza, trovando a sorpresa il vantaggio al 27': sul corner di Sambia è perfetto lo stacco aereo di Pierozzi, che beffa un imperfetto Szczesny e firma l'1-0 granata.

Una decina di minuti più tardi la Salernitana ha anche una grande opportunità per il raddoppio, ma Ikwuemesi sbaglia il controllo a tu per tu con il portiere bianconero, bravo ad arginarlo in uscita pur rischiando di commettere fallo da rigore.

Prima dell'intervallo Cambiaso prova a scuotere i suoi con una conclusione a giro da fuori area, che finisce per sua sfortuna sulla parte esterna del palo. Nella ripresa Allegri prova a mischiare le carte in tavola per far cambiare ritmo ai suoi, ma non sembra essere pomeriggio fortunato per la Juve. Al 59' il neo entrato Chiesa mette Vlahovic a tu per tu con Fiorillo, il serbo pero' spreca tutto indirizzando a lato la sua conclusione, mentre al 66' è Gatti ad avere sulla testa la possibile palla del pareggio fallendola da pochi passi.

Nel finale i bianconeri continuano a premere sull'acceleratore e, dopo aver creato altre diverse chances (tra cui una clamorosa traversa di Miretti), trovano il pareggio in pieno recupero con Rabiot che indovina una spaccata da situazione di corner dopo una deviazione di tacco di Locatelli. All'ultimo secondo disponibile è Basic ad avere sul mancino il match point per la Salernitana, ma l'ex Lazio sbaglia da ottima posizione.

Brasile, la corsa contro il tempo per salvare gli animali

AGI - Anche cani, gatti, conigli, galline e cavalli sono tra le vittime delle storiche inondazioni nel sud del Brasile. A Porto Alegre, la capitale dello Stato colpito, un ospedale da campo per animali sta lavorando a pieno regime. Molti animali hanno trascorso giorni in acqua dopo che le piogge torrenziali dell'inizio del mese hanno fatto straripare i fiumi del Rio Grande do Sul, un importante stato agricolo.

Più di due milioni di persone sono state colpite da queste terribili inondazioni, che hanno ucciso più di 140 persone e ne hanno ferite circa 800, secondo l'ultimo rapporto di oggi della Protezione Civile. Cani e gatti, così come conigli, polli e maiali, sono arrivati spesso al rifugio, allestito sotto tende e avvolti in asciugamani. Gli animali, tra cui anche cavalli sedati prima di essere evacuati, vengono esaminati e fotografati in modo che i loro proprietari possano riconoscerli su internet una volta pubblicata la foto. Vengono poi curati e nutriti. La maggior parte proviene da Eldorado do Sul, una città completamente devastata sull'altra sponda del fiume Guaiba, che confina con la capitale regionale. Secondo le autorità brasiliane, nella regione sono stati salvati più di 10.000 animali.

 

"Abbiamo test rapidi. Se mostrano sintomi di malattie infettive, li separiamo e li inviamo alle cliniche e agli ospedali", ha dichiarato all'AFP Cintia Dias da Costa, veterinario di 48 anni, protetto dalla pioggia battente da un giaciglio. I cavalli vengono curati da specialisti equini e molti vengono accolti da università che offrono le loro strutture per ospitarli temporaneamente, spiega Fernando Gonzalez, un altro veterinario volontario di 51 anni.

 

Oltre alla tragedia umana, il destino degli animali ha toccato in modo particolare i brasiliani, che si sono mobilitati sui social network per salvare un cavallo intrappolato sul tetto di una casa sommersa a Canoas, alla periferia di Porto Alegre. Il cavallo è stato salvato dopo essere stato addormentato ed evacuato su un gommone. Chiamato Caramelo dalla gente del posto, il suo salvataggio è diventato rapidamente virale sui social network. "Caramelo è stato salvato", ha esclamato la First Lady Rosangela da Silva, conosciuta come "Janja", su X. In un altro video, diventato rapidamente virale, si vede un uomo singhiozzare su una barca mentre si riunisce ai suoi quattro cani salvati.

 

"Voglio contribuire in qualche modo e preferisco lavorare con queste creature, che sono innocenti e non possono farne a meno", spiega Priscilla Correa, una volontaria di 51 anni, con un cagnolino che le trema in grembo. Nel parcheggio di un vicino centro commerciale, i volontari hanno allestito un altro rifugio per animali. Alcuni giocano, altri sono sdraiati a terra, visibilmente esausti. "La nostra sensazione è che stiamo facendo qualcosa per dare visibilità alla causa animale (...) Dobbiamo capire che la vita degli animali ha un valore", dice Fernanda Ellwanger, una volontaria di 42 anni. 

 

 

 

Il Papa: “Disponibile a favorire lo scambio dei prigionieri di Ucraina e Russia”

AGI - "Continuiamo a pregare per la pace in Ucraina, Palestina, Israele e Myanmar". Lo ha detto Papa Francesco, che dopo la recita del Regina Coeli, rinnovando l'appello per la pace nel mondo.

"Rinnovo il mio appello per uno scambio generale di tutti i prigionieri tra Russia e Ucraina, assicurando la disponibilità della Santa Sede a favorire ogni sforzo a tale riguardo soprattutto per quelli gravemente feriti e malati". Papa Francesco, dopo la recita del Regina Coeli, ha voluto rinnovare il suo appello per la fine delle guerre nel mondo e in particolare ha chiesto a Russia e Ucraina di procedere a uno scambio di prigionieri anche con la mediazione della Santa Sede.

Poliziotto accoltellato, Christian risponde agli stimoli

AGI - Christian Di Martino, il poliziotto accoltellato a Milano, "è stato estubato a 48 ore dall'intervento". Fonti dell'ospedale, rendono noto che "il paziente non è però sveglio e non sta parlando ma ha reagito a qualche stimolo iniziale". Pertanto, "il paziente resta in prognosi riservata e la sua condizione è ancora considerata grave anche se prevale un cauto ottimismo".

Christian Di Martino è stato colpito tre volte alla schiena da coltellate che gli hanno provocato gravissime lesioni a un rene e all'intestino. Aveva cercato di bloccare un 37enne di origini marocchine. Il teaser usato non aveva fatto effetto sull'uomo che l'agente ha poi cercato di bloccare e nella colluttazione non si è accorto che aveva un lungo coltello da cucina. Operato per quattro ore e sottoposto a numerose trasfusioni, Di Martino non è fuori pericolo. 

Giro d’Italia: Kooij vince nona tappa, Pogacar resta leader  

AGI - Una volata atipica, una seconda beffa per Jonathan Milan. A vincere sul traguardo di Napoli è stato l'olandese Olav Kooij: il velocista della Visma Lease a Bike ha regolato la volata di gruppo anticipando l'azzurro della Lidl-Trek e il colombiano Juan Sebastian Molano (Uae Team Emirates). Ripreso negli ultimi metri Jhonatan Narvaez: il campione ecuadoriano era riuscito a guadagnare un buon margine nell'ultima salita di giornata nella nona tappa, la Avezzano-Napoli, di 214 chilometri.

 

Nessuna novità per quanto riguarda la classifica generale: Tadej Pogacar resta in maglia rosa. Domani primo giorno di riposo per la carovana, martedi' si ripartira' con la decima tappa, la Pompei-Cusano Mutri (Bocca della Selva), di 142 chilometri.Una volata atipica, una seconda beffa per Jonathan Milan. A vincere sul traguardo di Napoli è stato l'olandese Olav Kooij: il velocista della Visma Lease a Bike ha regolato la volata di gruppo anticipando l'azzurro della Lidl-Trek e il colombiano Juan Sebastian Molano (Uae Team Emirates).

 

 

Ripreso negli ultimi metri Jhonatan Narvaez: il campione ecuadoriano era riuscito a guadagnare un buon margine nell'ultima salita di giornata nella nona tappa, la Avezzano-Napoli, di 214 chilometri. Nessuna novità per quanto riguarda la classifica generale: Tadej Pogacar resta in maglia rosa. Domani primo giorno di riposo per la carovana, martedì si ripartirà con la decima tappa, la Pompei-Cusano Mutri (Bocca della Selva), di 142 chilometri.

 

Torino vince 2-1, Verona deve rinviare festa salvezza

AGI - Il Verona sogna la salvezza aritmetica, ma il Torino la ribalta in sei minuti e tiene viva la speranza europea: saranno cruciali gli ultimi 180 minuti. Al Bentegodi, gli uomini di Baroni gettano alle ortiche la rete del vantaggio siglata da Swiderski al 67': Savva e Pellegri spengono l'entusiasmo gialloblù. I ragazzi di Juric sembrano privi di idee per lunghi tratti della partita, ma hanno il merito nel finale di punire il calo fisico e mentale del Verona. Per quanto riguarda il primo tempo, l'unica occasione degna di nota è il colpo di testa centrale di Noslin, al 24', parato da Milinkovic.

 

Il Verona si fa preferire in termini di proposta offensiva, ma il Torino è molto compatto in campo e bravo a chiudere ogni spiraglio sulla propria trequarti. In generale, la prima frazione mette in luce una partita molto tattica e dai ritmi bassi. La ripresa, invece, regala decisamente più emozioni e il Verona prova da subito ad accelerare le operazioni, affidandosi a Noslin, in giornata. L'ex Fortuna Sittard, al 47', impegna nuovamente Milinkovic con un insidioso destro a giro.

 

Baroni aumenta ulteriormente il peso dell'attacco degli scaligeri, inserendo Suslov e Swiderski. Proprio quest'ultimo porta al 67' il Verona in vantaggio: Serdar ringrazia Tameze che gli regala la rimessa e dalla linea di fondo serve Swiderski, freddo nel battere Milinkovic. I padroni di casa hanno diverse chance per raddoppiare, ma all'improvviso il Torino si accende. Al primo tiro in porta, al 77', il debuttante Savva, su cross di Lazaro, sbuca in area di rigore e sigla il gol dell'1-1.

 

Bastano pochi minuti per spegnere la luce in casa Verona e il Torino confeziona la beffa, completando la rimonta: al 83' Pellegri da posizione laterale segna il 2-1, facendo passare la palla sotto le gambe di Montipò. Nel finale il Verona attacca disperatamente e, al 90', Henry si vede annullare il gol del possibile 2-2, causa fallo in attacco. Il Torino sale a quota 50 punti, per il Verona ci sarà ancora da soffrire.

 

Il tabellino

VERONA (4-2-3-1): Montipo 5.5; Centonze 5.5, Magnani 6 (18' st Dani Silva 6), Coppola 5, Cabal 6 (36' st Vinagre sv); Duda 5.5, Dawidowicz 5.5; Lazovic 5.5 (18' st Suslov 5.5), Serdar 6.5 (42' st Henry sv), Noslin 6; Bonazzoli 5.5 (17' st Swiderski 7). In panchina: Chiesa, Perilli, Corradi, Belahyane, Charlys, Tavsan, Mitrovic, Tchatchoua. Allenatore: Baroni 6.

 

TORINO (3-4-1-2): Milinkovic-Savic 6.5; Vojvoda 6 (11' st Linetty 6), Lovato 5.5, Masina 6.5 (31' st Dellavalle 6); Bellanova 5.5 (24' st Savva 7), Tameze 5, Ilic 6, Rodriguez 6 (11' st Lazaro 7); Ricci 5.5; Zapata 5.5 (11' st Pellegri 7), Sanabria 5.5. In panchina: Gemello, Passador, Buongiorno, Sazonov, Silva, Ciammaglichella, Kabic, Okereke. Allenatore: Juric 6.5.

 

ARBITRO: Marinelli di Tivoli 6. RETI: 22' st Swiderski, 32' st Savva, 38' st Pellegri. NOTE: giornata serena, campo in buone condizioni. Espulso Henry per proteste dopo il fischio finale. Ammoniti: Noslin, Magnani, Suslov, Pellegri, Linetty. Angoli: 7-4. Recupero: 1'; 5'.

 

Genova batte 2-1 Sassuolo che sprofonda in classifica

AGI - Vittoria in rimonta per il Genoa di Alberto Gilardino, che passa 2-1 sul Sassuolo inanellando la seconda vittoria nelle ultime tre partite e salendo, almeno momentaneamente, all'undicesimo posto. Classifica, invece, drammatica per il Sassuolo che, nonostante l'iniziale vantaggio siglato da Pinamonti, subisce le reti di Badelj e l'autogol di Kumbulla e resta penultimo a tre punti di distanza dalla salvezza.

 

Il primo segnale della gara lo lancia il Genoa, che dopo sette minuti passerebbe in vantaggio grazie al colpo di testa di Thorsby, ma dopo il controllo del Var il gol viene annullato per un precedente tocco di mano di un giocatore genoano. Si resta dunque sullo 0-0 con i rossoblu che mantengono il pallino del gioco fino all'episodio che sembra poter cambiare la partita: al 28' De Winter rifila un pestone in area all'indirizzo di Laurienté, con Mariani che richiamato dal Var segnala rigore per i neroverdi, poi concretizzato da Pinamonti. Vantaggio Sassuolo che lascia qualche strascico negativo nel finale di primo tempo del Genoa, poco lucido nelle successive manovre offensive.

In avvio di secondo tempo, però, gli uomini di Gilardino pareggiano.

 

Al 56', sugli sviluppi di un corner, interviene Thorsby che prolunga di testa un pallone che, da due passi, Badelj deve solo spingere in rete: 1-1. Risultato che durerà solo sette minuti, perchè sul contropiede avviato da Gudmundsson arriva il cross forte e teso di Ekuban e la deviazione sfortunata di Kumbulla, che batte il suo stesso portiere e consente ai rossoblu di passare in vantaggio. Colpo duro per la formazione di Ballardini, che nell'ultimo terzo di gara sbilancia in avanti il suo baricentro lasciando tanto campo al Genoa. Gli assalti finali dei neroverdi portano ad un nulla di fatto, consegnando così al Genoa l'undicesima vittoria del suo campionato. Il Sassuolo fallisce l'ennesima opportunità, ne restano solo due per seprare ancora, ma la situazione è davvero complicata per i neroverdi.

 

Il tabellino

GENOA (3-5-2): Martinez 6; Vogliacco 6 (1' st Ekuban 6.5), De Winter 5.5, Vazquez 6.5; Sabelli 6 (1' st Spence 6.5), Frendrup 6, Badelj 7 (40' st Bohinen sv.), Thorsby 6.5, Martin 6; Gudmundsson 6 (30' st Strootman 6), Retegui 5.5 (43' st Ankeye sv.). In panchina: Sommariva, Leali, Cittadini, Haps, Matturro. Allenatore: Gilardino 6.5

 

SASSUOLO (3-5-2): Consigli 5.5; Erlic 5.5 (42' st Mulattieri sv.), Kumbulla 4.5 (23' st Volpato 6), Ferrari 5.5; Toljan 5.5, Henrique 5.5 (42' st Lipani sv.), Obiang 5.5 (31' st Racic 6), Thorstvedt 6 (23' st Bajrami 6), Doig 6; Pinamonti 7, Laurienté 6.5. In panchina: Cragno, Pegolo, Viti, Tressoldi, Pedersen, Missori, Ceide, Boloca. Allenatore: Ballardini 5.5

 

ARBITRO: Mariani di Aprilia 6 RETE: 31' pt Pinamonti (rig.), 11' st Badelj, 18' st Kumbulla (aut.) NOTE: pomeriggio sereno, terreno di gioco in ottima condizione, circa 31.000 spettatori presenti. Ammoniti: Thorsby, Obiang, Doig Angoli: 3-7. Recupero: 5' pt, 5' st 

 

L’Anm approva la mozione congressuale “no alla separazione delle carriere”      

AGI - "L'interpretazione è l'essenza della giurisdizione. Senza adeguate garanzie di libertà della interpretazione nessun ordinamento può ambire a definirsi democratico. La magistratura italiana si impegna quotidianamente a praticare e a rispettare il principio costituzionale che vuole il giudice soggetto soltanto alla legge e che costituisce il presupposto dell'autonomia e dell'indipendenza della giurisdizione". Inizia così la mozione finale approvata per acclamazione dall'Associazione nazionale magistrati, atto conclusivo del 36esimo congresso svoltosi a Palermo.

IPERTROFIA SCADIMENTO E 'BUCHI' NORMATIVI
La magistratura italiana "denuncia pubblicamente la condizione di ipertrofia normativa in cui si trova a operare e lo scadimento qualitativo della produzione normativa, sempre più spesso improntata alla soluzione del contingente, senza un adeguato sforzo di coerenza sistematica". Cosi' come denuncia "la persistente assenza di una disciplina chiara e puntuale su importanti ambiti che toccano nel profondo le vite dei cittadini". La giurisdizione "non si sottrarrà mai al dovere di rispondere alla domanda di giustizia formulata dai cittadini, anche risolvendo in via interpretativa le aporie del quadro normativo, ispirandosi a prudenza e misura nell'esercitare la sua discrezionalità, ma chiede che altrettanto senso di responsabilità venga assunto dagli altri poteri dello Stato nel rispondere alle attese dei cittadini".

GIUSTIZIA TEMPESTIVA, MA FRENO A INTELLIGENZA ARTIFICIALE
La magistratura italiana conferma anche "il suo impegno volto ad assicurare che la risposta alla domanda di giustizia sia sempre più tempestiva, ma va mantenuto fermo il principio che l'attività del giudicare non può mai essere demandate all'intelligenza artificiale, che può e deve servire per assicurare più efficaci strumenti di organizzazione, non per supplire all'attività del giudicare, che è e deve restare prerogativa esclusivamente umana".

 

 

 

LIBERA INTERPRETAZIONE E IMPARZIALITÀ
Il tema della libertà dell'interpretazione "è intimamente connesso con quello della imparzialità del magistrato. Dell'ampia discrezionalità immanente all'attività interpretativa i magistrati italiani danno quotidianamente conto al popolo, nel cui nome amministrano la giustizia, con le motivazioni dei loro provvedimenti, che costituiscono il cuore pulsante dell'attività giurisdizionale".

NO A CRITICA FONDATA SULLA RICERCA NELLA VITA PRIVATA DEL MAGISTRATO
La dialettica tra i poteri trae alimento dalla critica, che puo' e deve avere a oggetto anche i provvedimenti giudiziari, "ma va ribadito che tale critica deve muovere dal rispetto reciproco, ispirarsi a continenza ed essere sempre motivata e ragionata, nell'interesse dello Stato e della fiducia che tutti i cittadini devono riporre nelle istituzioni democratiche. è dannosa per le istituzioni una critica che non parta dalle motivazioni del provvedimento giudiziario, e che sia fondata sulla ricerca nella vita privata del magistrato, di dichiarazioni o meri comportamenti che, talvolta travisati e comunicati ad arte, possano dare, all'opinione pubblica, l'impressione di un pregiudizio, di una partigianeria che ne ha guidato la penna". Questo modo di muovere critiche alle decisioni dei giudici "va contrastato con grande fermezza, perchè inquina il dibattito pubblico intorno alla giustizia e genera sfiducia verso la magistratura".

DIRITTO ALLA PARTECIPAZIONE AL DIBATTITO PUBBLICO
La partecipazione al discorso pubblico, "pur con la cautela imposta dal ruolo, puo' contribuire a una piu' consapevole considerazione delle implicazioni delle scelte che il decisore politico intende assumere, soprattutto quando vengono in rilievo possibili compressioni dei diritti fondamentali, nell'ottica del perseguimento delle finalità previste dalla Costituzione". 

 

 La magistratura italiana "ha conquistato un patrimonio di credibilità e di fiducia presso i cittadini, anche pagando un prezzo di sangue tra i piu' alti al mondo, ed è consapevole del fatto che esso va difeso nel quotidiano anche con le condotte dei singoli, perchè costituisce un capitale sociale inestimabile". Proprio per questo dobbiamo interrogarci su quali siano i temi, le modalità e i contenuti piu' idonei a prevenire strumentalizzazioni e a evitare che le nostre voci si confondano con il rumore di fondo di un dibattito, spesso confuso e sgrammaticato, e finiscano per ingenerare ancora piu' confusione e disorientamento nei cittadini". Tra i temi, "certamente" quelli attinenti alla funzione, al ruolo e alle attribuzioni della magistratura, "cosi' come quelli correlati alle leggi sostanziali e processuali che ne governano l'operato, comprese quelle che definiscono, accrescono o restringono il catalogo dei diritti. Nè possono esserne esclusi i temi che, essendo pertinenti all'equilibrio tra i poteri definito dalla Costituzione, incidono, anche indirettamente, sul ruolo della giurisdizione rispetto agli altri poteri pubblici". Si rivendica, quindi, "l'importanza della partecipazione di tutti i magistrati al dibattito pubblico, non solo in quanto cittadini dotati di pari diritti rispetto agli altri, ma anche come portatori di esperienza, cultura, principi, ispirati ai valori costituzionali ed alla legalità".

NO ALLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE, NESSUNA TRATTATIVA
Quanto alle riforme l'Anm ribadisce "la propria intransigente contrarietà alla separazione delle carriere e al complessivo indebolimento del Csm che ne costituiscono il contenuto principale". L'unicità della magistratura "è valore fondante del nostro associazionismo: tale sua caratteristica ontologica è incompatibile con ogni possibilità di mediazione e trattativa sugli specifici contenuti delle riforme". La separazione delle carriere "non è affatto funzionale a garantire la terzietà del giudice, ma appare piuttosto uno strumento per indebolire in modo sostanziale il ruolo del pubblico ministero e, conseguentemente, la funzione di controllo di legalità rimessa al giudice e lascia presagire che venga agitata come strumento di ritorsione e minaccia nei confronti della magistratura tutta". 

 

 Separare il pubblico ministero dal giudice, porterebbe alla istituzione di una figura professionale di 'pubblico persecutore', molto lontana dall'attuale organo dell'accusa, che oggi è preposto alla ricerca della verità ed è garante del rispetto delle prerogative dell'indagato, anche nella fase della raccolta delle prove da parte della polizia giudiziaria". Separare il pubblico ministero dal giudice "avrebbe gravissime ripercussioni sull'obbligatorietà dell'esercizio dell'azione penale indispensabile per l'attuazione del principio di eguaglianza del cittadino dinanzi alla legge. Alla logica della separazione l'Anm vuole contrapporre la logica della condivisione. La matrice culturale della giurisdizione deve essere strettamente condivisa tra giudici, avvocati e pubblici ministeri".

UN CSM PIÙ DEBOLE
Il Csm "è l'unico presidio posto dalla Costituzione a tutela dell'autonomia e indipendenza della magistratura, che è indispensabile per realizzare l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Le riforme prospettate indebolirebbero fatalmente l'organo di autogoverno dei magistrati, riducendone le competenze, eliminando quelle di maggior rilievo, compromettendone l'autorevolezza e alterando la proporzione tra componenti laici e togati. Tale indebolimento pregiudica la realizzazione dell'uguaglianza formale e sostanziale dei cittadini".

MOBILITAZIONE CULTURALE E COMUNICATIVA
L'Anm "è determinata ad assumere ogni utile iniziativa per informare l'opinione pubblica in ordine alla propria argomentata opposizione a tale riforma, e invita da subito tutti gli iscritti a una mobilitazione culturale e comunicativa che faccia comprendere i rischi che questa comporta per l'effettiva tutela dei diritti dei cittadini e per la scrupolosa osservanza delle loro garanzie costituzionali". 

 

 Tragedia sull’Ortles, muore scialpinista di 26 anni

AGI - Uno scialpinista di 26 anni è morto questa mattina sull'Ortles in Alto Adige dopo essere caduto mentre stava effettuando un'escursione assieme a un'altra persona. La tragedia si è consumata a circa 3.700 metri lungo il ripido canalone ‘Minnigerode' che scende dalla vetta posta a 3.905 metri. 

 

La vittima è un cittadino olandese con passaporto italiano. Secondo le prime informazioni dei soccorritori, l'uomo aveva raggiunto verso le ore 9 la vetta della montagna e insieme al compagno di escursione aveva iniziato la discesa lungo il versante sud. Probabilmente a causa della nebbia, lo scialpinista è caduto per poi precipitare per circa 500 metri. L'allarme è stato lanciato da un altro gruppo. I soccorritori sono giunti da Solda anche con l'elisoccorso 'Pelikan 3' ma l'escursionista era già deceduto. La salma è stata trasportata al vicino ospedale di Silandro. 

 

È Tom Arent Van de Plassche lo scialpinista di 26 anni morto oggi dopo essere caduto lungo la difficile 'via Minnigerode' sull'Ortles in Alto Adige. Tom era nato in Olanda ma residente da anni in Trentino dove lavorava per un'azienda di abbigliamento da montagna oltre a essere un atleta del trail runner e impegnato nella tutela dell'ambiente. 

Attacco a Belgorod, crolla un edificio. 19 feriti e 2 morti

AGI - Parte di un edificio residenziale di 10 piani è crollato nel sud-ovest di Belgorod dopo essere stato danneggiato dai detriti di un proiettile ucraino abbattuto. Lo fanno sapere le autorità russe secondo quanto riporta la Tass. Finora sono state segnalate 19 feriti, ma il numero potrebbe aumentare ulteriormente.


Secondo i media russi le forze ucraine hanno lanciato razzi su Belgorod e dintorni dalla mattina per la quinta volta nel corso della giornata. Intorno alle 11:40 ora di Mosca, le forze ucraine hanno effettuato un attacco colpendo le aree residenziali di Belgorod con i sistemi missilistici Tochka-U, Vilkha MLRS e i sistemi cechi RM-70 Vampire, ha riferito il Ministero della Difesa russo. La difesa aerea russa ha abbattuto i proiettili, ma i detriti di uno dei missili Tochka-U hanno danneggiato l'edificio. Dopo la caduta dei detriti di un razzo abbattuto, il condominio di 10 piani è crollato. L'intero edificio è stato danneggiato e almeno 16 appartamenti sono completamente crollati.

 

La Russia ha invitato la leadership dell'OSCE, a partire dalla presidenza maltese di turno, a condannare duramente "l'attacco terroristico del regime di Kiev contro le zone pacifiche di Belgorod, che ha provocato decine di vittime". Lo scrive Ria Novosti.

 

"Il brutale attacco terroristico di oggi da parte del regime di Kiev contro le zone pacifiche di Belgorod, che ha provocato decine di vittime, è stato effettuato utilizzando armi fornite dai paesi della NATO. Chiediamo alla leadership dell'OSCE, in particolare alla Presidenza in carica maltese, di condannarlo azioni criminali nella maniera più dura possibile", si legge nella dichiarazione della Missione permanente russa presso l'OSCE. 

 

 

Estratti due corpi

I corpi di due vittime sono stati estratti da sotto le macerie dell'edificio crollato parzialmente a Belgorod a seguito di un attacco delle forze ucraine. Lo scrive sul suo canale Telegram il governatore Vyacheslav Gladkov citato da Ria Novosti. "Le identità sono in fase di accertamento. Una commissione investigativa sta lavorando sul posto", ha scritto il governatore della regione.

 

Internazionali: Djokovic eliminato al terzo turno

AGI - Saluta amaramente Roma Novak Djokovic. Il numero uno del mondo è crollato al terzo turno del singolare maschile degli Internazionali d'Italia, torneo Atp Masters 1000, con oltre nove milioni di euro di montepremi, in corso sulla terra rossa del Foro Italico. Il serbo, primo favorito del tabellone, sei volte vincitore nella capitale, è stato sconfitto nei sedicesimi di finale dal cileno Alejandro Tabilo, numero 32 del ranking internazionale e 29esima testa di serie del seeding, col punteggio di 6-2 6-3. Altri risultati. Terzo turno: Thiago Monteiro (Bra) b. Miomir Kecmanovic (Srb) 6-2 4-6 7-6 (6); Karen Khachanov (Rus, 16) b. Francisco Cerundolo (Arg, 20) 6-2 6-4.

Perde un occhio a Lazio-Roma per petardo, ultra’ denunciato

AGI - Ha lanciato un petardo a Ponte Milvio, in occasione del derby Roma-Lazio del 6 aprile scorso, a causa del quale, un 21enne, perse un occhio. Per questo un 52enne, ultra' biancoazzurro e pluripregiudicato, è stato denunciato dagli agenti del XV Distretto Ponte Milvio della polizia.
Il 21enne, anch'egli tifoso laziale, era stato ferito mentre era diretto allo stadio, in compagnia del padre. Il giovane perse un occhio a causa di una scheggia. Il soggetto denunciato è stato individuato anche grazie al contributo della polizia scientifica. 
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