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L’Europa vuole più rimpatri, occhi sull’intesa tra Italia e Albania

AGI - "Il vento sta soffiando a destra", ha detto il leader dell'estrema destra olandese, Geert Wilders, arrivato a Bruxelles per partecipare al primo vertice dei Patrioti europei e coordinarsi sulla posizione da assumere al Consiglio europeo, in particolare sulle migrazioni. Ma questa volta non è stato difficile trovare una linea comune. "Basta, non può entrare chiunque in Europa", ha detto la socialista danese Mette Frederiksen. "Dobbiamo fornire protezione a coloro che hanno bisogno di protezione. E lo faremo sempre e non lo metteremo in discussione ma non tutti possono venire. Dobbiamo poter scegliere chi entrerà secondo le nostre regole", le ha fatto eco il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, suo collega di partito.

 

Sostanzialmente i Ventisette sono d'accordo sulla necessità di rafforzare le politiche di rimpatrio e tutelare maggiormente i confini esterni e interni. Ma c'è divergenza su come farlo. Questa volta l'Italia si presenta al tavolo con una strategia già in corso di collaudo: l'intesa siglata con l'Albania per gestire le richieste di asilo fuori dal territorio nazionale ma sempre sotto giurisdizione italiana e secondo il diritto italiano.

 

La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha organizzato con la premier danese e il neo primo ministro olandese, Dick Schoof, una riunione informale pre-vertice con i Paesi interessati a studiare appunto soluzioni innovative per rispondere alle sfide migratorie a livello europeo. Hanno risposto all'appello dieci leader: Austria, Cipro, Grecia, Malta, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Ungheria. Ha partecipato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che aveva già scritto una lettera ai Ventisette che ha ottenuto ampio apprezzamento a destra. Il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, invece non partecipa mai ad appuntamenti del genere per questione di opportunità.

 

La riunione è stata l'occasione per la premier di presentare l'intesa Italia-Albania, all'indomani dell'arrivo dei primi migranti irregolari nel porto di Shengjin, sottolineandone il ruolo nell'azione di contrasto ai trafficanti di esseri umani e l'effetto di deterrenza. I leader si sono quindi confrontati su eventuali centri di rimpatrio fuori Ue - i Paesi Bassi già pensano all'Uganda mentre la Danimarca ci lavora con il Kosovo - e sulle condizioni per il rientro volontario dei profughi siriani. 

 

"Curioso notare come, mentre quasi tutta l'Europa discute delle nostre iniziative per contenere l'immigrazione irregolare e fermare la tratta di esseri umani, alcune Nazioni considerandole come modelli, la sinistra italiana pensi unicamente ad attaccarle in maniera inconsistente e gratuita. Difendere i confini e fermare il traffico di esseri umani non è solo un nostro dovere, ma una priorità per l'Italia e per tutta l'Europa", ha osservato su X Meloni.

 

Non sono però mancate le critiche a livello europeo al modello italo-albanese. Per Scholz "è una piccola goccia che non funziona per i grandi numeri, come quelli tedeschi"; per il belga Alexander De Croo "è inefficace e costoso"; per la Spagna si pone una questione morale; per Francia e Grecia sarebbe opportuno impegnarsi più sui rimpatri. In termini di gruppi, il Ppe apre all'iniziativa e la vorrebbe adottare anche per i centri di rimpatrio. Socialisti e Verdi invece la condannano.

 

Nel suo intervento al vertice la Presidente del Consiglio ha comunque ribadito che "la priorità è prevenire le partenze di migranti irregolari" e ha sottolineato come nel Patto per le migrazioni e l'asilo occorra "rispettare l'equilibrio tra responsabilità e solidarietà". Un messaggio a quei Paesi - vedi Germania, Olanda e Austria - che insistono sull'anticipazione dell'attuazione del Patto nella parte in cui vengono chiesti ai Paesi di primo approdo screening e procedure accelerate per evitare i movimenti secondari, i cosiddetti dublinanti.

 

Un'altra questione che si pone sempre con più forza è la possibilità di organizzare "ritorni volontari, dignitosi e sicuri" dei profughi siriani. In particolare per i 400 mila che attualmente vivono in Libano e che vorrebbero rientrare in patria. Ma l'eventuale strategia potrebbe essere adottata anche per i profughi siriani rimpatriati dall'Europa. "Se lasciano il Libano per la Siria vuol dire che la Siria è un luogo sicuro, quindi dobbiamo potervi rimpatriare le persone. E in futuro dobbiamo poterlo fare anche per l'Afghanistan", ha detto senza giri di parole il cancelliere austriaco, Karl Nehammer. Nel frattempo però la prima preoccupazione europea è che i 400 mila in Libano non vadano verso Cipro e Grecia, e quindi verso l'Europa.

 

Sulla definizione di Paese sicuro era intervenuta la Corte di giustizia dell'Ue solo la settimana scorsa: "Un Paese è sicuro quando lo è tutto il suo territorio", ha evidenziato. Tuttavia per i legislatori europei la sentenza decadrà con le nuove norme. Il regolamento che entrerà in vigore nel 2026 con il Patto prevede che "la designazione di Paese terzo sicuro può essere effettuata con eccezioni per determinate parti del suo territorio o categorie di persone chiaramente identificabili".

Mutui più leggeri dopo il taglio dei tassi della Bce. Ecco di quanto

AGI - I tassi calano, e di conseguenza il costo dei mutui diventa più 'leggero'. La decisione della Bce si rifletterà sui finanziamenti per gli acquisti di una casa, che secondo Crif, sono in risalita (nel solo mese di settembre la domanda ha registrato il +19%). Considerando che il taglio dei tassi Bce sia completamente assorbito dal tasso Euribor a tre mesi, che è il parametro di riferimento, secondo alcune simulazioni, il risparmio si farà sentire per le tasche dei consumatori.
Per il Codacons, il taglio determinerà un risparmio, sulle tipologie di mutuo più diffuse in Italia, compreso tra i 13 e i 30 euro al mese. Per un mutuo a tasso variabile a 20 anni di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio sulla rata mensile varia tra i 13 e i 27 euro, pari ad una minore spesa annua tra i 156 e i 324 euro.

Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrà un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, tra -180 e -360 euro annui.

Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 17 euro al mese, con un impatto da 204 euro su base annua.

Per il presidente Carlo Renzi, "il terzo taglio dei tassi è senza dubbio un segnale positivo, ma la strada per colmare i rialzi imposti dalla Bce negli ultimi due anni e' ancora molto lunga".
Secondo i calcoli di idealista/mutui, la rata per un mutuo a 30 anni da 200 mila euro a tasso variabile con spread allo 0,75 per cento scenderà dai 1026 euro di gennaio 2024 ai 925 euro di oggi - con un risparmio di 101 euro mensili e 1.212 euro annuali. In calo anche i mutui a tasso fisso che passano da una rata di 843 euro al mese in media a inizio anno per un mutuo con scadenza a 30 anni e spread allo 0,5 per cento agli attuali 792 euro, con un risparmio di 51 euro mensili e 612 euro annuali.

B-2, il bombardiere invisibile che costa quanto l’oro

AGI - Il B-2 è il bombardiere strategico stealth made in Usa, operativo da quasi 30 anni, dotato della tecnologia stealth (fantasma, non rilevabile dai radar) e costosissimo, quasi quanto l'oro, l'aereo più costoso della storia. È un aereo efficace, difficile da abbattere, con un raggio operativo pressoché illimitato (oltre 11.000 chilometri ma ha la possibilita' di rifornimento in volo). La sua 'impronta radar' è simile a quella di un freesbee. Il costo totale del programma, suddiviso per il numero di esemplari, porta ad un costo per velivolo di 2,13 milioni di dollari. Con un peso totale a vuoto di 71.668 chili, ciascun esemplare di B-2 costa circa 30 dollari al grammo, poco meno del prezzo dell'oro. I piani iniziali prevedevano l'acquisto di 135 esemplari, tagliato a 21 unità nel 1991 da George Bush Senior. Con il GPS Aided Targeting System (GATS, "Sistema di puntamento assistito dal GPS") e all'impiego di bombe guidate come le Joint Direct Attack Munition, può utilizzare il suo radar APQ-181 per correggere gli errori di puntamento e aumentare la precisione ancora di più rispetto alle bombe a guida laser. Il B-2 è, inoltre, in grado di colpire 16 obiettivi diversi in un singolo passaggio.

 

Le capacità stealth del B-2 derivano da una combinazione di ridotte emissioni all'infrarosso, acustiche, elettromagnetiche e di una limitata traccia rilevabile dai radar, rendendo molto difficile o impossibile l'individuazione da parte delle difese nemiche. Per fare un confronto, su una postazione radar un B-52 ha una sezione radar equivalente pari a quella di un Boeing 747, un B-1B a quella di un piccolo aereo da turismo mentre un B-2 a quella di un frisbee. Il bombardiere è altamente automatizzato e, a differenza degli aerei da combattimento biposto, permette ad un membro dell'equipaggio il riposo o l'uso della toilette o la preparazione di un pranzo mentre l'altro si occupa del volo.

 

Il B-2 ha partecipato finora a tre diverse campagne

Il "battesimo di fuoco" fu nel 1999 durante la Guerra del Kosovo, dove fu uno dei primi bombardieri a usare le bombe a guida satellitare JDAM. Prese parte anche alle operazioni in Afghanistan della missione Operazione Enduring Freedom e in Iraq nell'Operazione Iraqi Freedom. I raid sull'Afghanistan partivano dalla base di Diego Garcia, dove i B-2 venivano riforniti, riarmati e l'equipaggio veniva sostituito. Anche nelle prime missioni di Iraqi Freedom i decolli avvenivano da Diego Garcia, mentre in quelle successive i B-2 partivano direttamente dalla base di Whiteman nel Missouri. In questo modo le missioni duravano piu' di 30 ore (una arrivò addirittura a 50 ore). Nel febbraio 2008 un esemplare si schiantò in fase di decollo dalla Andersen Air Force Base, nell'isola di Guam, a causa dell'avaria di alcuni sensori.  

Frane ed esondazioni, il maltempo flagella la Liguria

AGI - L'ondata di maltempo non dà tregua alla Liguria, con frane, esondazioni e allagamenti e disagi anche per la circolazione ferroviaria. L'allerta arancione è stata prolungata fino alla giornata di venerdì, alle 8 del mattino per il Centro e alle 13 per il Levante. La perturbazione ha investito prima il Savonese e il Ponente e poi ha raggiunto Genova e il Levante con piogge particolarmente forti tra il capoluogo e il promontorio di Portofino.

 

A Genova nella zona di Sant'Ilario sono caduti 80 millimetri di pioggia in un'ora e il fiume Bisagno ha raggiunto la soglia di pre-allarme a Molassana. Il Fegino, già esondato nei giorni scorsi, ha raggiunto la soglia di guardia. Diversi gli allagamenti tra Nervi e Quarto, dove un fulmine ha colpito gli impianti di circolazione ferroviaria di Genova, disconnettendoli. I problemi alla circolazione dei treni sono stati acuiti dal guasto di uno scambio ferroviario a Genova Nervi con conseguenti ritardi e cancellazioni di regionali e Intercity.

 

Nel primo pomeriggio sono esondati il Sori, il Recco, il San Siro a Santa Margherita Ligure e il Tuia a Rapallo. Esondazioni anche per diversi rii della alta Val Bisagno, del levante genovese, delle aree tra Pieve Ligure e Avegno. A Rapallo il Boate ha superato i livelli di guardia ed è stato innalzato il ponte mobile con l'apertura delle paratie alla foce per favorire il deflusso delle acque. A Chiavari l'Entella ha esondato sul lato di Lavagna nella pista ciclabile. La Protezione civile ha invitato i cittadini ad allontanarsi dai corsi d'acqua e a non sostare in strada.
A Recco una scuola materna è stata evacuata e domani le scuole resteranno chiuse a Lavagna e a Sestri Levante. 

Ucciso Sinwar, il capo di Hamas. Netanyahu: “La guerra continua”

AGI - Le forze armate israeliane hanno confermato l'uccisione del capo di Hamas, Yahya Sinwar, eliminato durante un'operazione dell'esercito a Rafah. L'analisi del Dna effettuata sui resti ha dato esito affermativo. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha avvertito che l'eliminazione di Sinwar segna la "fine del governo di Hamas" ma ha avvertito che la guerra continuerà fino alla liberazione di tutti gli ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023. Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas ha convocato una riunione di emergenza del Consiglio esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) per discutere degli sviluppi.

Tel Aviv sapeva da mesi che Sinwar fosse a Rafah

Secondo quanto riportato dai media ebraici, le autorità di sicurezza israeliane sapevano da mesi che il leader Sinwar si nascondesse nel quartiere Tel Sultan di Rafah. I servizi di sicurezza ritenevano che si nascondesse sottoterra e che per gran parte del tempo si trovasse con sei ostaggi. Sulla base di tutte queste informazioni, l'IDF ha annunciato un'operazione a Tel Sultan che, a suo dire, aveva lo scopo di eliminare la brigata di Hamas nel quartiere, quando in realtà lo scopo era quello di eliminare Sinwar, secondo quanto riportato dai media israeliani.

 

Durante l'operazione, l'IDF ha preso di mira un raduno di operativi di Hamas, credendo che Sinwar fosse tra loro. Tuttavia, dopo aver identificato i corpi dei 26 terroristi uccisi nell'attacco, si sono resi conto che il leader di Hamas non era uno di loro, affermano i media ebraici. Le IDF non avevano informazioni precise sulla posizione di Sinwar e i soldati che lo hanno ucciso ieri si sono resi conto che si trattava di lui solo dopo il fatto.

Netanyahu: è la fine di Hamas a Gaza

"Continueremo la guerra con tutte le forze fino alla restituzione degli ostaggi", ha dichiarato Netanyahu in una conferenza stampa tv dopo l'annuncio della uccisione del leader di Hamas, "abbiamo dimostrato oggi quello che accade a chi cerca di farci del male. E come le forze del bene possono sempre sconfiggere le forze del male e dell'oscurità. La guerra è ancora in corso, ed è costosa", ha aggiunto. Netanyahu ha detto che ci sono "molte sfide che dobbiamo ancora affrontare" e che "dobbiamo rimanere resilienti" e "restare fermi sulla nostra posizione e continuare a combattere. Non fermeremo la guerra. Entreremo a Rafah", ha concluso. 

 

 "Questa è la fine del governo malvagio di Hamas", ha proseguito, "ve lo dico in modo chiaro: Hamas non governerà più la Striscia di Gaza. Oggi abbiamo regolato i conti", ha aggiunto. "Alle care famiglie degli ostaggi dico: questo è un momento importante nella guerra. Continueremo con tutta la forza finché tutti i vostri cari, i nostri cari, non saranno a casa".

 

"L'eliminazione di Sinwar segna una pietra miliare significativa nel crollo del governo di Hamas. Ai terroristi dico: i vostri leader stanno fuggendo e saranno eliminati. Chiedo a chiunque tenga i nostri ostaggi di deporre le armi e restituirle, e vi sarà permesso di andarvene e vivere. Ma se farete del male ai nostri ostaggi, sarete ritenuti responsabili e il vostro destino sarà segnato", ha concluso.

Biden: ora fermare guerra e devastazione

"Israele ha avuto tutto il diritto di eliminare la leadership e la struttura militare di Hamas. Hamas non è più in grado di portare a termine un altro 7 ottobre. Parlerò presto con il primo ministro Netanyahu e altri leader israeliani per congratularmi con loro, per discutere la via da seguire per riportare gli ostaggi alle loro famiglie e per porre fine una volta per tutte a questa guerra che ha causato tanta devastazione a persone innocenti", ha detto il presidente Usa, Joe Biden.

 

 "Ora c'è l'opportunità per un 'day after' a Gaza senza Hamas al potere, e per una soluzione politica che offre un futuro migliore sia per gli israeliani sia per i palestinesi. Yahya Sinwar era un ostacolo insormontabile per raggiungere tutti questi obiettivi. Questo ostacolo non esiste più. Ma molto lavoro rimane davanti a noi", ha aggiunto Biden.

 

Biden ha chiamato Netanyahu per congratularsi con lui per l'uccisione del leader di Hamas, afferma l'ufficio del primo ministro a Tel Aviv. "Il Presidente degli Stati Uniti ha elogiato le IDF e il loro eccellente lavoro", afferma l'Ufficio, secondo il quale entrambi i leader concordano sul fatto che ora esiste l'opportunità di procedere verso un accordo sulla liberazione degli ostaggi e che lavoreranno insieme per raggiungerlo.

Gallant: "Hamas si arrenda e rilasci gli ostaggi"

"Lo Stato di Israele ha reso giustizia con l'eliminazione di Yahya Sinwar, un vile assassino e terrorista. Yahya Sinwar è il terrorista, il maestro terrorista, che ha pianificato e portato a termine il massacro del 7 ottobre, durante il quale sono stati assassinati così tanti israeliani innocenti, bambini, donne e anziani", afferma Gallant in una dichiarazione. "L'eliminazione di Sinwar si aggiunge a una lunga serie di eliminazioni - da Nasrallah al capo militare di Hamas Muhammad Deif e molti altri. Inseguiremo ed elimineremo i nostri nemici", ha aggiunto. "Sinwar è morto mentre era in fuga. Non è morto come comandante, ma come qualcuno che si prendeva cura solo di se stesso. Questo è un messaggio chiaro per tutti i nostri nemici: l'IDF raggiungerà chiunque tenti di danneggiare i cittadini di Israele o le nostre forze di sicurezza, e vi consegneremo alla giustizia". "L'eliminazione di Yahya Sinwar invia un messaggio chiaro a tutte le famiglie dei caduti e alle famiglie degli ostaggi: stiamo facendo tutto il possibile per raggiungere coloro che hanno fatto del male ai vostri cari e per liberare gli ostaggi e restituirli alle loro famiglie", continua Gallant.

 

"È anche un messaggio chiaro per i residenti di Gaza. L'uomo che ha portato disastro e morte nella Striscia di Gaza, l'uomo che vi ha fatto soffrire a causa delle sue azioni omicide, la fine di quest'uomo è arrivata. È tempo di uscire, liberare gli ostaggi, [a coloro che sono coinvolti nei combattimenti] alzate le mani, arrendetevi. Uscite con gli ostaggi, liberateli e arrendetevi", conclude il ministro, che ha sentito il suo omologo americano, Lloyd Austin.

Meloni: ora soluzione a due Stati

 "Con la morte di Yahya Sinwar viene meno il principale responsabile del massacro del 7 ottobre 2023", osserva Giorgia Meloni. "La mia convinzione - riprende la presidente del Consiglio - è che ora si debba iniziare una nuova fase: è tempo che tutti gli ostaggi siano rilasciati, che si proclami un immediato cessate il fuoco e che si avvii la ricostruzione a Gaza". "Continueremo a sostenere con determinazione ogni sforzo in questa direzione e per la ripresa di un processo politico serio e credibile, che conduca alla soluzione dei 'due Stati'", conclude. 

 

Bisogna aprire nuovi orizzonti politici dopo l'uccisione di Sinwar", ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron, in una conferenza stampa al termine del Consiglio europeo, "è una svolta importante che dobbiamo cogliere". 

Chi era Yahya Sinwar, lo spietato leader di Hamas

Dopo la morte di Ismail Haniyeh, lo scorso luglio, Hamas aveva scelto all'unanimità Yahya Sinwar come proprio leader politico. Sinwar era uno dei fondatori, al fianco del primo storico leader, lo sceicco Yassin, del movimento di resistenza palestinese della cui ala militare è stato comandante. Per 23 anni a capo dell'apparato di sicurezza di Hamas, dal 2021 è stato il numero uno di Hamas a Gaza. A differenza di altri leader come Haniyeh o Khaled Meshal, Sinwar non ha mai lasciato Gaza e la sua elezione aveva dato un preciso segnale: ricompattare i ranghi e combattere. Nato nel 1962 nel campo profughi di Khan Younis, Sinwar cresce nel mito della resistenza e nella rabbia dell'ingiustizia vissuta dalla propria famiglia, originaria di Ashkelon ma costretta a migrare in uno dei campi profughi più popolosi e duri di Gaza.

 

Sempre a Khan Younis, non a caso, è nato Mohammed Deif, capo dell'ala militare di Hamas, fondatore delle brigate Ezzedin el Qassam, la cui morte è stata annunciata dall'esercito israeliano in un attacco a luglio di quest'anno, ma non confermata dal movimento islamico. Il primo arresto di Sinwar arriva nel 1982 e la detenzione dura solo un anno. A farlo finire in carcere è la vicinanza con Salah Shehadeh, uno dei leader storici di Hamas ed ex capo delle brigate Ezzedin el Qassam. Sinwar fa infatti parte di una unità antispionaggio della resistenza palestinese. Il primo arresto non impedisce a Sinwar di partecipare, sempre nel 1987, alla fondazione del movimento islamico di resistenza.

 

Nel 1988 arriva un secondo arresto e la condanna a 4 ergastoli per aver partecipato a un attacco in cui perdono la vita due militari israeliani. Ordina anche l'uccisione di quattro palestinesi accusati di collaborazionismo con lo stato ebraico. Rimane in carcere 23 anni, fino allo scambio del 2011 con il soldato Shalit, rapito dalle brigate Ezzedin el Qassam nel 2006. Passano quattro anni dalla sua liberazione e Sinwar entra nella lista internazionale dei ricercati degli Stati Uniti. Due anni dopo porta a termine la propria scalata all'interno del movimento e diventa numero due dell'ufficio politico, alle spalle di Ismail Haniyeh. Ma se Haniyeh per anni ha agito dall'estero e ricoperto ruoli di rappresentanza politica, è sempre stato Sinwar il vero capo di Hamas a Gaza, sul territorio. Potere mantenuto con il pugno di ferro nei confronti dei miliziani e tolleranza zero con i corrotti, come l'esecuzione del comandante di Mahmoud Ishitvi, reo di aver sottratto soldi al movimento. 

 

 

Settebello sospeso per sei mesi, niente Coppa del mondo a gennaio

AGI - L'Aquatics Integrity Unit della World Aquatics ha sospeso Il Settebello per 6 mesi a partire da oggi a seguito delle polemiche e proteste conseguenti la sconfitta contro l'Ungheria alle Olimpiadi di Parigi. La nazionale italiana di pallanuoto maschile non potrà quindi partecipare alla 18esima edizione della Coppa del mondo e quindi difendere l'argento conquistato nel 2023. La Nazionale maschile di pallanuoto era stata inserita nella Divisione 1 di qualificazione in programma dal 6 all'11 gennaio 2025 a Novi Sad in Serbia. La squalifica terminerà a meta' aprile del prossimo anno. L'appuntamento clou per il Settebello e per tutta l'Italia del nuoto e degli sport acquatici del 2025, saranno i Campionati mondiali che si terranno dall'11 luglio al 3 agosto a Singapore. I pallanuotisti azzurri sono già qualificati. 

 

La sospensione, di fatto, è una squalifica. Il Settebello da oggi e per i prossimi 6 mesi non potrà disputare partite ufficiali. Alla Nazionale italiana di pallanuoto maschile è stata inflitta anche un'ammenda di 50.000 dollari da pagare entro il 15 gennaio 2025. Ci sono altri 50.000 dollari (46.200 euro circa) condizionati a future infrazioni commesse entro il 17 ottobre 2026. La protesta era esplosa dopo il grave errore tecnico di arbitri e Var che ha compromesso il percorso olimpico del Settebello eliminato ai quarti di finale contro l'Ungheria.

 

Cosa era successo a Parigi

Il 9 agosto nel corso della semifinale valevole per i piazzamenti dal quinto al settimo contro la Spagna, i giocatori italiani durante l'inno nazionale si erano schierati di spalle alla giuria. Successivamente Francesco Condemi, il giocatore che era stato squalificato nell'incontro precedente, perso contro l'Ungheria, e decisivo per il cammino del Settebello verso la zona medaglie, aveva vinto lo sprint per la prima palla al centro ma poi si era fermato simbolicamente.

 

A sua volta il commissario tecnico del Settebello, Alessandro Campagna, aveva chiamato time-out sostituendo l'attaccante con il giocatore Francesco Di Fulvio rimasto, volontariamente, fuori dall'acqua per quattro minuti effettivi lasciando la squadra in inferiorità numerica. Una conseguenza di quanto era accaduto mercoledì 7 agosto nella partita Italia-Ungheria. I ricorsi avanzati dalla Federnuoto nelle 36 ore successive al match contro i magiari, tutti respinti, avevano portato all'ammissione da parte degli organi preposti della World Aquatics della mancanza di violenza e intenzionalità nell'azione di Condemi. L'azzurro non è stato squalificato per le partite successive.

 

Come riferisce la Federnuoto, "il 3 a 3 segnato dall'attaccante del Settebello contro l'Ungheria era valido e l'attaccante non sarebbe dovuto essere espulso, l'Italia non avrebbe dovuto giocare quattro minuti in meno, i magiari non avrebbero dovuto beneficiare del rigore del 4-2". La Federazione Italiana Nuoto a seguito della sospensione inflitta ha fatto sapere che non presentera' ulteriori ricorsi. La Fin nel contempo ribadisce "la necessita' che la giuria abbia a disposizione strumenti tecnici di alto livello professionale, onde evitare la possibilita' che si ripetano errori tanto clamorosi quanto lesivi per l'immagine della pallanuoto". Nel triennio 2021-2024 il Settebello allenato da Alessandro Campagna ha conquistato due argenti mondiali (finali perse ai rigori a Budapest 2022 e Doha 2024), un bronzo europeo (Zagabria 2024) e ha vinto per la prima volta nella storia la World League (2022). 

 

Sinner batte Djokovic e va in finale al Six Kings Slam

AGI - Jannik Sinner ha battuto Novak Djokovic al Six King Slam per 6-2, 6-7 e 6-4 e si è aggiudicato la finale del torneo di esibizione saudita. Il numero uno del mondo, che aveva superato il serbo anche quattro giorni fa nella finale del Masters 1000 di Shanghai, sfiderà il vincente tra Alcaraz e Nadal, a breve in campo.

La Bce taglia i tassi di 25 punti base 

AGI - Il Consiglio direttivo ha deciso di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. Pertanto, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,25%, al 3,40% e al 3,65%, con effetto dal 23 ottobre 2024.

"L'attività economica è risultata in qualche misura più debole del previsto nel corso degli ultimi mesi e la crescita dovrebbe rimanere bassa". Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa a Lubiana. Lagarde ha aggiunto che "i rischi per la crescita economica restano orientati verso il basso".

Per il futuro "restiamo dipendenti dai dati, le decisioni saranno prese di riunione in riunione", ha aggiunto precisando che "non ci impegniamo ad alcun percorso predeterminato di riduzione dei tassi".

 

Per l'Eurozona "in base ai dati non vediamo una recessione" in arrivo, ma piuttosto "un soft landing" ha infine concluso.

Le condanne per l’omicidio di Desirée sono tutte definitive

AGI - La Corte di Cassazione ha confermato, rendendole definitive, le condanne a 26 anni per Alinno Chima e a 22 anni per Mamadou Gara, inflitte dalla Corte d'Assise d'Appello di Roma nel processo di appello bis per la morte di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina deceduta in uno stabile di abbandonato in via dei Lucani nel quartiere romano di San Lorenzo. Per altri due imputati, Brian Minthe e Yousef Salia, le condanne erano già passate in giudicato: a 18 anni per il primo e all'ergastolo per il secondo.

 

Con la sentenza di oggi, pronunciata dalla quinta sezione penale della Suprema corte che ha rigettato i ricorsi dei due imputati, tutte e quattro le condanne diventano definitive. La corte d'Assise d'Appello di Roma, lo scorso 29 maggio, aveva fatto 'cadere' l'ergastolo nei confronti di Gara, riqualificando l'accusa di omicidio in quella di "morte come conseguenza di altro reato". I reati contestati nel procedimento - a seconda delle posizioni e a vario titolo - erano quelli di omicidio, violenza sessuale, morte come conseguenza di altro reato e somministrazione di sostanze stupefacenti.

 

Il processo di appello bis era stato disposto dalla stessa Cassazione che, nell'ottobre del 2023, aveva fatto cadere alcuni capi di imputazione. La sentenza della corte d'Assise d'Appello di Roma era arrivata il 29 maggio del 2024. Gli imputati, avevano scritto i giudici di piazzale Clodio nelle motivazioni, "a fronte della ormai gravissima condizione di debilitazione psico-fisica in cui versava la minore, che a quel punto già appariva in stato di incoscienza, non solo non prestavano il soccorso dovuto alla persona offesa, mostrando un'assoluta indifferenza verso la vita della giovane vittima, ma si opponevano fermamente e minacciavano chi suggeriva l'intervento di un'ambulanza che avrebbe impedito la morte della ragazza". Quindi il nuovo ricorso in Cassazione - da parte di due dei quattro imputati - e la nuova decisione dei Supremi giudici.

Donna trovata morta nel Fiorentino, arrestato il nipote

AGI - Uccide la zia a colpi di arma da fuoco, poi si barrica in casa e infine si dà alla fuga, prima di essere fermato dai carabinieri. E' quanto avvenuto questa mattina a Chiesanuova, piccolo borgo collinare del comune di San Casciano Val di Pesa, alle porte di Firenze. La vittima e' Laura Frosecchi, 59 anni. Il nipote, presunto autore dell'omicidio, 22. L'uomo, dopo aver sparato alla zia chiama i carabinieri. Al momento non si conoscono le motivazioni del gesto.
Secondo una prima ricostruzione questa mattina, poco dopo le 11, i Carabinieri della Stazione di San Casciano Val di Pesa vengono telefonicamente contattati da un giovane, residente del luogo, in forte stato di agitazione, che asseriva di aver poco prima sparato a una sua familiare mentre si trovava all'interno di un panificio della zona, dalla stessa gestito. I militari riconoscendo l'interlocutore si dirigono immediatamente presso l'esercizio commerciale segnalato costatando la presenza di una donna riversa a terra. Sul posto arriva anche il personale del 118, prontamente intervenuto, che purtroppo ne constata il decesso.
Ma del 22enne nessuna traccia. Gli investigatori si mettono alla sua ricerca e, nel frattempo iniziano a raccogliere alcune testimonianze degli abitanti del posto.
I militari, dopo aver cinturato la zona, richiedono l'ausilio dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Firenze, della Sezione Investigazioni Scientifiche e delle Aliquote di Primo Intervento alla ricerca del presunto responsabile che nel frattempo si era nascosto. Per oltre 2 ore del giovane nessuna traccia, fino a quando viene localizzato. I Carabinieri, dopo aver stabilito una lunga negoziazione anche grazie all'intervento degli specialisti dell'Arma riescono a rintracciarlo in un terreno in prossimità della sua residenza e lo bloccano prima che potesse tentare la fuga. Ma anche per farlo desistere da ogni ulteriore iniziativa anche autolesionistica. Nella piccola frazione regna lo sgomento e l'incredulità. La donna era molto nota, soprattutto perché l'attività commerciale che gestiva con il marito Stefano Bettoni era sempre aperta, spesso anche la domenica, per accogliere i tanti turisti che ogni fine settimana si muovono per fare le gite fuori porta.
 

Metà dei cittadini dei Paesi Ocse ha difficoltà a comprare casa. Sempre di più quelli che la cercano all’asta

AGI - “Perché in casa mia non ci sono appesi miei dipinti? Perché non posso permettermeli”. Questo celebre aforisma, attribuito a Pablo Picasso, cela una sottile ironia che riflette una realtà attuale: quella delle difficoltà economiche che molti cittadini incontrano nell'acquisto di una casa.

Non solo l'arredamento, ma l'intera abitazione rappresenta oggi una sfida finanziaria, con il mercato immobiliare che ha visto un'impennata dei prezzi al metro quadro in tutta Italia, simile a quanto accade per gli affitti. Infatti, secondo quanto riportato recentemente dal Financial Times, il 50% dei cittadini dei paesi OCSE ha affermato di essere insoddisfatto della disponibilità di alloggi a prezzi accessibili, una percentuale in crescita da quando le banche centrali hanno alzato i tassi d'interesse per contrastare la più grave inflazione degli ultimi decenni.

In effetti i costi delle abitazioni hanno subito un forte rialzo: secondo quanto riportato da Statista, dal 2015 i prezzi medi delle case nell'Unione Europea sono aumentati di circa il 50%, contribuendo così a una significativa diminuzione degli acquisti. In Italia il prezzo medio al metro quadro di un'abitazione supera i 1.800 euro, con un incremento del 2,2% solo nell'ultimo anno

Nei grandi centri urbani come Firenze e Milano, però, i prezzi possono raddoppiare o addirittura triplicare, rendendo questa spesa un obiettivo sempre più difficile da raggiungere. Nonostante la cultura dell'acquisto della casa sia profondamente radicata, oggi molti giovani italiani si trovano di
fronte a numerosi ostacoli economici per poter accedere alla proprietà, dovendo spesso ripiegare sull'affitto. Sempre stando a quanto indicato da Statista, alla fine del 2023 il costo medio di un affitto in Italia era di 12,7 euro al metro quadro, con le grandi città a fare da protagoniste per via dei prezzi più alti e della forte concorrenza sul mercato immobiliare. Questo è quanto emerge da un'indagine condotta sui siti internazionali da Espresso Communication per conto di APEP - Associazione Professionale per le Esecuzioni della Provincia di Padova.
 

“Le aste giudiziarie possono rappresentare una soluzione per coloro che incontrano difficoltà nell'acquisto di un'abitazione a causa delle attuali dinamiche del mercato immobiliare, permettendo un risparmio fino al 25% sul valore totale dell'immobile – ha detto all'AGI Bruno Saglietti, notaio e presidente di APEP, Associazione Professionale per le Esecuzioni della Provincia di Padova – I prezzi elevati non facilitano i giovani che devono trasferirsi per motivi di studio o lavoro, costringendoli a ricorrere all'affitto, un sistema che non può essere considerato un vero investimento”.

I dati raccolti dal centro studi dell'Associazione sul territorio nazionale mostrano che nei primi 6 mesi del 2024 la principale tipologia d'immobile in asta è stata l'appartamento ed è stato registrato un aumento della partecipazione di cittadini privati rispetto allo stesso periodo del 2023: quest'anno, infatti, la presenza di una persona fisica ha raggiunto l'82%, rispetto al 76% dell'anno precedente.

“Con l'attuale andamento del mercato immobiliare e i tassi d'interesse ancora elevati, è probabile che sempre più persone si rivolgeranno alle aste giudiziarie come una soluzione concreta per acquistare casa a prezzi più vantaggiosi. In futuro, se questo sistema dovesse essere maggiormente supportato da politiche pubbliche e ancora più diffuso a livello informativo, potrebbe diventare uno dei principali strumenti per chi cerca d'acquistare casa in un contesto economico difficile”, conclude il notaio.

Tenta di rubare dei “Gratta e Vinci” al bar ma il titolare lo uccide a colpi di forbici 

AGI - Ucciso a colpi di forbici per aver tentato di rubare alcuni "Gratta e Vinci" in un bar. E' finita all'alba di giovedì 17 ottobre la vita di 

Eros Di Ronza, 37enne già noto alla giustizia che, con l'aiuto di un complice, ha divelto la serranda del locale di via Giovanni da Cermenate, alla periferia sud di Milano. Il titolare, un 31enne di origine cinese che abita al piano di sopra, ha sentito dei rumori, tra cui l'antifurto, ed è sceso in strada armato di forbici in compagnia di altri connazionali, tra cui uno zio di 50 anni.

 

Il cinese avrebbe avuto un primo confronto appena fuori dal locale con Di Ronza, che era riuscito a prendere alcuni "Gratta e Vinci". La discussione sarebbe poi proseguita a poca distanza quando il 37enne e il complice hanno cercato di scappare. A quel punto Di Ronza sarebbe stato colpito più volte (almeno venti) al torace dal barista. Dopo un lungo interrogatorio in questura, il cinese e lo zio sono stati arrestati anche se soltanto il primo - secondo chi indaga - ha sferrato i colpi mortali a Di Ronza: l'altro, accusato di concorso in omicidio, lo avrebbe in qualche modo aiutato a bloccare il 37enne che assieme al complice si stava dando alla fuga a bordo di un motorino rubato il giorno precedente in via Brioschi. E' stato lo stesso proprietario dell'esercizio commerciale a chiamare il 112 dicendo che "un uomo stava morendo".

 

 

 

Arriva la nuova supercar della Ferrari. La F80 è la monoposto del futuro

AGI - Il traguardo degli 80 anni è ancora lontano, ma Ferrari - fedele alla sua filosofia - è già sulla griglia di partenza per celebrare la sua storia. Anima racing, forme sinuose ed essenziali di un disco volante, è nata, dopo quattro anni di lavoro e di cesello, la nuova supercar F80: l'auto che guarda al futuro, anzi al futuro ci è già arrivata con quasi due anni e mezzo di anticipo, il massimo di innovazione e prestazioni straordinarie. La vettura stradale più potente mai uscita dai cancelli di Maranello (dotata di un motopropulsore V6 ibrido, 1200 cv complessivi di potenza che possono spingerla fino a 350 km all'ora) è stata già 'prenotata' dai 799 privilegiati (le richieste sono state tra il doppio e il triplo) e le prime consegne avverranno alla fine del prossimo anno, fino al 2027 quando il Cavallino Rampante festeggerà appunto i suoi primi 80 anni di attività. Il prezzo italiano comprensivo di tasse è di 3,6 milioni di euro, 7 gli anni di garanzia: rivolta ai clienti più appassionati del marchio, è una supersportiva da pista guidabile alla stregua di una vettura di gamma. Con una particolarità unica: è una monoposto, ma omologata per due persone e si può definire come "1+". Il motore F163CF a V di 120, da tre litri di cilindrata, rappresenta la massima espressione del sei cilindri Ferrari: è infatti in grado di raggiungere ben 900 cv e conseguentemente un valore di potenza specifica record per un motore Ferrari di 300 cv/l, ai quali vanno aggiunti i 300 cv erogati dal sistema ibrido composto da assale (e-4WD) e motore (MGU-K) elettrico. Il motopropulsore è infatti impreziosito dall'inserimento di un turbo elettrico (e-turbo), per la prima volta in assoluto su una Ferrari, che grazie al motore elettrico posizionato tra ciascuna delle turbine e il compressore raggiunge un'elevatissima potenza specifica e una risposta immediata ai bassi regimi. Il legame con le gare, soprattutto di durata, è forte: la sua architettura e diversi componenti sono strettamente derivati dal motore della 499P vincitrice delle ultime due edizioni della 24 Ore di Le Mans.

 

 

L'obiettivo è quello di creare un perfetto connubio tra un'auto da corsa e una Ferrari da strada. L'architettura è disegnata per estrarre il massimo della performance, a partire dal telaio in fibra di carbonio. L'aerodinamica gioca un ruolo chiave e, grazie tra l'altro all'ala mobile e all'estrattore nella zona posteriore, al fondo, al triplano e all'S-Duct all'anteriore, riesce a generare 1050 kg di carico verticale a 250 km/h. Le prestazioni vengono ulteriormente enfatizzate dalle sospensioni attive che partecipano in modo diretto allo sviluppo dell'effetto suolo, dall'assale anteriore elettrico che permette di avere quattro ruote motrici per sfruttare al meglio coppia e potenza e dai nuovi freni con tecnologia CCM-R Plus derivata dal mondo delle competizioni. A spiegare la genesi del nuovo gioiello che si affiancherà alle supercar GTO, F40, F50, Ferrari Enzo e LaFerrari è stato, nella conferenza stampa di presentazione, Enrico Galliera, direttore commerciale e marketing Ferrari.

 

 

"La Supercar - ha detto - sono auto in cui mettiamo tutte le tecnologie più innovative: sono auto che lasciano qualcosa di nuovo per la nostra gamma, parlano di futuro". Galliera ha spiegato che nel lavoro di team per creare l'ultima nata e' stata data una risposta ad alcune domande essenziali: "Innanzitutto le nostre Ferrari vogliamo vederle su strada, quindi devono essere usate in ogni situazione. Poi abbiamo stabilito che la macchina doveva avere due posti per essere condivisa con qualcuno: ma è stata creata la prima vettura monoposto a due posti" cogliendo cosi' anche l'obiettivo del racing. Una scelta che nasce dall'esigenza di diminuirne la larghezza per ottenere benefici sull'aerodinamica (riduzione del drag) e ridurre il peso. Poi, ha proseguito Galliera, "abbiamo preso l'elemento della stampa additiva: una strategia già usata in Formula 1 per sviluppare componenti che risparmiano un sacco di peso". Infine il dubbio "era se mettere il motore più iconico, il 12 cilindri aspirato o quello con le prestazioni più efficaci: abbiamo deciso per il V6 turbo arricchito con un turbo elettrico che dà una potenza specifica straordinaria e una costanza di erogazione a qualsiasi regime. Poi lo abbiamo completato con il motore elettrico per mettere a terra tutta questa potenza". "Volevamo creare - ha concluso Galliera - un concetto di vettura che noi riteniamo molto innovativo e che continui a mantenere il sorriso sulle labbra dei nostri clienti". 

 

 

Gianmaria Fulgenzi, Chief Product Development Officer, ha illustrato gli aspetti piu' tecnici: "Il motore V6 120 è completamente nuovo e ridisegnato per questa vettura con 9000 giri/min. e 850 newton metro di coppia. Il motore elettrico e' molto compatto e leggero per la potenza che è in grado di erogare: pesa circa 8,8 chilogrammi. La batteria pesa 36 kg ed eroga 282 kW di potenza massima: è 70 kW in più della SF 90". Passando alla cabina Fulgenzi ha evidenziato che per la prima volta "non è simmetrica per un maggiore orientamento verso il driver, ma con il passeggero". Inoltre i piedi del pilota sono alzati di 103 mm in più rispetto a La Ferrari, cioè il conducente "è più sdraiato". Elemento molto importante è che "per i freni sono stati usati i dischi che vengono messi sul challenge, con una capacita' di frenare più' alta e anche di vita. La capacita' di frenata da 100 a zero in 28 metri e da 200 a zero in 98 metri, ed è la prima volta che riusciamo in questo obiettivo". Flavio Manzoni, Chief Design Officer, ha voluto evidenziare che "non c'e' stata un'idea di stile preconcetta, di sicuro non volevamo un approccio basato sulla continuita', un approccio nostalgico. Volevamo fare qualcosa di rottura, un oggetto estremamente futuristico".

 

 

Riguardo alla parte del pilota "l'obiettivo era di ridurre la larghezza della cabina considerevolmente, quindi abbiamo fatto slittare i due sedili: è regolabile solo il sedile del pilota". Cosi' i due posti si sono avvicinati di 50 millimetri e si è ridotto lo spazio: "Un connubio tra una monoposto e un'auto con il passeggero. Il sedile del passeggero è infatti nascosto otticamente". Quanto al nuovo volante Manzoni ha spiegato che "è molto più compatto, quasi rettangolare: permette la visibilità del quadro strumento in qualsiasi condizione". Il fianco ha un effetto "di disco volante o astronave". Il frontale "è un bell'esempio di determinismo, da tutte le varie funzioni scaturisce la forma in modo quasi naturale. C'è stata l'idea di integrare i proiettori e farli sparire con un effetto di mistero e di grande modernità". Infine nella parte posteriore "la figura rastremata, diventa una dorsale con sei prese d'aria (un numero simbolico che riflette il numero di cilindri del motore) e ai lati delle spalle larghissime dove non mancano muscoli molto poderosi. I fanali sono incastonati come due gemme molto hitech".  

 

Al via la 24esima edizione di “Donna, Economia & Potere”

AGI - Venerdì 18 e sabato 19 ottobre 2024 si svolgerà la 24esima edizione di “Donna, Economia & Potere", due giorni di confronto a Roma presso le Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia.
L'edizione di quest'anno, dal titolo “Il coraggio di sognare, la forza di cambiare”, è un'occasione per riflettere non solo sui progressi compiuti, ma anche sugli ostacoli che ancora rallentano il pieno contributo delle donne all'economia e alla società.
Definito sin dal suo esordio come la “Cernobbio delle donne”, l'appuntamento annuale della Fondazione Marisa Bellisario – al quale partecipano oltre 400 tra imprenditrici, manager e professioniste dall'Italia e dall'estero – vuole affrontare le questioni centrali del nostro presente e le sfide per il futuro mettendo al centro il pensiero e il contributo femminile.
Non sarà solo una celebrazione dei traguardi raggiunti, ma un appello corale a ripensare il ruolo delle donne nell'economia globale, con uno sguardo critico e ambizioso verso il futuro.
“Da 36 anni - sottolinea Lella Golfo, Presidente della Fondazione Bellisario -chiediamo che i gap di genere - il lavoro, la carriera, gli stipendi, la conciliazione - vengano posti al centro dell'Agenda Italia. Fino a ieri era un tema di democrazia, equità, Costituzione. Oggi è un tema di crescita, Pil, welfare. Oggi il pareggio del bilancio di genere è "la" priorità. Le rivoluzioni in atto, quella digitale in primis, rischiano di allargare i gap già profondi con conseguenze non solo per le donne ma per la tenuta del sistema Paese. È il momento di agire e il nostro appello è alla politica ma anche al mondo imprenditoriale: insieme si può e si deve”.
In un contesto globale caratterizzato da sfide economiche e sociali senza precedenti e da rapidi cambiamenti tecnologici, il divario di genere persiste come uno degli ostacoli principali alla crescita economica mondiale. E l'Italia si colloca al 71° posto nel Global Gender Gap Report 2023 del World Economic Forum, evidenziando un divario significativo rispetto ad altri Paesi sviluppati.
Il divario occupazionale, il gap salariale, la scarsa rappresentanza femminile nei luoghi di potere rimangono problematiche radicate, con impatti profondi non solo sulle donne, ma sull'intero sistema economico.


Il Programma

La 24ª edizione di Donna, Economia & Potere sarà caratterizzata da due fitte giornate di dibattito, che saranno aperte venerdì 18, alle 14.30, da Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario e dai saluti di Eugenia Roccella Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità e Francesco Rocca Presidente Regione Lazio.
I tavoli di discussione: Un'Europa da completare; Quote di genere: The next step; Rivoluzione Lavoro; Donne e Finanza; Donne e Governance; L'intelligenza artificiale: regole, mercato, etica; Ben-essere e Felicità; Disordine mondiale; Donne e Media; Sfida Made in Italy; Giovani, social e povertà educativa; Città sostenibili.
Anche quest'anno Lella Golfo ha fatto una "call to action" coinvolgendo donne ma anche uomini importanti per il nostro Paese, tra le presenza di rilievo anche quelle di: Alberta Figari (Presidente Tim), Lara Ponti (Vicepresidente Confindustria), Letizia Moratti (Europarlamentare), Alessandra Ricci (Amministratore Delegato SACE), Paola Angeletti (Chief Sustainability Officer, Gruppo Intesa Sanpaolo), Gina Nieri (Consigliere esecutivo MFE e Mediaset), Fabrizio Curci (CEO e General Manager Marcolin), Mirja Cartia d'Asero (Amministratrice Delegata Gruppo 24 ORE), Alessandra Ghisleri (Direttrice Euromedia Research), Marcello Cattani (Presidente Farmindustria), Valeria Sandei (Amministratore Delegato Almawave), Veronica De Romanis (Docente European Economics), Pina Picierno (Vicepresidente Parlamento europeo), Emilio Franco (Amministratore Delegato Mediobanca SGR), Claudia Cattani (Presidente BNL BNPParibas), le rettrici Antonella Polimeni (La Sapienza Università di Roma) e Anna Gervasoni (LIUC - Università Cattaneo), Giovanni Lo Storto (Direttore Generale Università Luiss Guido Carli), Alessandra Carra (Amministratrice Delegata Gruppo Feltrinelli), Nicoletta Spagnoli (Amministratore Delegato Luisa Spagnoli), Marina Migliorato (Consigliere di Amministrazione illycaffè), Flavia Mazzarella (Consigliere di Amministrazione Cassa Depositi e Prestiti), Claudio Velardi (Direttore Il Riformista) Chiara Soldano (CEO Gruppo assicurativo AXA Italia), Giovanna Melandri (Presidente Human Foundation), Irene Boni (Consigliere di Amministrazione Edizione e Safilo), Fabrizia Lapecorella (Vice Segretario Generale OCSE), Alessandra Dal Verme (Direttore Generale Agenzia del demanio), Stefania Lazzaroni (Direttrice Generale Fondazione Altagamma), Alessandra Priante (Presidente ENIT), Daniela Fatarella (Direttrice Save the Children Italia), Roberto De Agostini (Head of Media&Public Relations, Banca Mediolanum), Maria Laura Garofalo (Amministratore Delegato Garofalo Health Care), Maria Criscuolo (Presidente e Fondatrice Triumph Group International), Suor Anna Monia Alfieri (Senior Lecturer ALTIS, Graduate School of Sustainable Management), Giovanni Malagò (Presidente CONI), Francesco Vaia (Direttore Generale Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute), le direttrici Rita Lofano (AGI) e Flavia Giacobbe (Formiche).


Sabato 19, dalle 10, vedrà i saluti di Paola Casali (Direttore Patrimonio e Valorizzazione, Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia) e Claudia Cattani (Referente Lazio Fondazione Marisa Bellisario). Sarà poi presentata la 4/a edizione di B-Factor: Fattore Bellisario, il contest in collaborazione con Intesa Sanpaolo dedicato alle startup innovative al femminile, che si sfideranno di fronte ad una giuria coordinata da Carlo Alberto Carnevale Maffè (Sda Professor Di Strategy And Enterpreneurship, Bocconi School Of Management) e composta dal Lella Golfo (Presidente Fondazione Marisa Bellisario); Anna Amati (Socia Fondatrice Meta Group Ed Eureka! Venture Sgr); Paolo Cellini (Professore di Economia Digitale, Luiss Guido Carli); Luigi Gallo (Responsabile BU Incentivi E Innovazione, Invitalia); Flavia Mazzarella (Consigliere Di Amministrazione Cassa Depositi e Prestiti); Flavia Melchiorri Terribile (Vicepresidente Comitato Ocse per le Politiche Regionali); Alessandra Ricci (Amministratore Delegato SACE); Anna Roscio (Executive Director Sales & Marketing Imprese, Intesa Sanpaolo); Patrizia Rutigliano (Consigliere di Amministrazione Poste Italiane); Pietro Sebastiani (Ambasciatore).
 
L'evento è organizzato dalla Fondazione Marisa Bellisario, con il patrocinio del Senato della Repubblica Camera dei deputati Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Regione Lazio Comune di Roma Capitale e con la Media partnership RAI e Il Sole 24 ORE. La manifestazione gode del supporto di Intesa SanPaolo in qualità di main partner e con il contributo dei partner: Marcolin, BNL BNPParibas, Enel, Mediolanum, Deloitte, Farmindustria, Illy, iGreco, FiberCop e Capua.

Oltre 150 morti nella calca di Halloween 2022, assolto l’ex capo della polizia di Seul

AGI - Un tribunale sudcoreano ha assolto l'ex capo della polizia di Seoul Kim Kwang-ho dall'accusa di negligenza per la calca di Halloween che ha ucciso 159 persone nel 2022 nel quartiere della movida di Itaewon. I giudici - racconta Bbc.com - hanno ritenuto le prove dell'accusa insufficienti per poter dimostrare che il funzionario di polizia sia venuto meno ai suoi doveri prima dell'incidente.

 

Un agente di grado inferiore, invece, Lee Im-jae, è stato condannato il mese scorso a tre anni di carcere per non essere riuscito a prevenire la calca che ha scioccato il mondo.

 

 

La sentenza del tribunale è stata accolta con fortissime proteste da parte dei familiari delle vittime che confidano nel ricorso in appello dei pubblici ministeri. Kim, incriminato solo lo scorso gennaio, è stato poi rimosso dall'incarico a seguito di procedimento disciplinare. Anche due co-imputati di Kim presenti come agenti nel luogo in cui è avvenuta la calca, Ryu Mi-jin e Jeong Dae-gyeong, sono stati dichiarati non colpevoli.

 

La maggior parte delle vittime morte la notte del 29 ottobre 2022 era rappresentata da giovani che festeggiavano Halloween a Itaewon, zona di Seul nota per i suoi vivaci bar e ristoranti che fiancheggiano le stradine. La calca è avvenuta in uno di quei vicoli angusti, perchè quella sera erano presenti più di 100.000 persone.

 

Harry e Meghan comprano casa in Europa. Ecco dove

AGI – Il principe Harry e Meghan Markle hanno acquistato casa in Europa. I duchi di Sussex erano rimasti senza un ‘pied-à-terre' nel Vecchio Continente, dopo essere stati sfrattati da Fragmore Cottage, il cottage nei terreni del castello di Windsor che la coppia aveva ristrutturato subito dopo il matrimonio spendendo 2.5 milioni sterline, soldi poi restituiti ai contribuenti britannici dopo il divorzio dalla famiglia reale. Secondo quanto riporta Page Six, la coppia ‘ribelle' sarebbe interessata ad acquistare una proprietà in Portogallo, dove hanno casa anche la cugina di Harry – la principessa Eugenia – e suo marito Jack Brooksbank. L'ex coppia reale si sarebbe innamorata del Portogallo la scorsa estate durante una fuga romantica di tre notti nella penisola iberica.

 

L'acquisto, fa notare il Daily Mail, potrebbe portare l'attrice di “Suits” a richiedere un visto d'oro, che le consentirebbe di accedere ai 26 Paesi Schengen in Europa, tra cui Italia, Spagna e Grecia, senza restrizioni. All'epoca dello sfratto, un insider dichiarò al Sun statunitense che il re 75enne aveva iniziato il processo nel gennaio 2023, un giorno prima che Harry pubblicasse il suo libro di memorie bomba, “Spare”, contenente diverse accuse sulla sua famiglia.

 

I reali sono stati ufficialmente sbolognati dal cottage nel giugno dello stesso anno, e il principe Andrea sarebbe stato nominato proprietario della tenuta. La coppia tornata in pianta stabile in California, portando via anche alcuni regali della defunta Regina Elisabetta II. Attualmente i due risiedono a tempo pieno nella loro tenuta di Montecito con il figlio di 5 anni, il principe Archie, e la figlia di 3 anni, la principessa Lilibet Diana.

 

Difficile che le vacanze in Europa porteranno a un disgelo tra Harry e il Principe William: i due fratelli, avvistati entrambi ai funerali dello zio Lord Robert Fellowes a Norfolk lo scorso agosto, hanno mantenuto le distanze tutto il tempo.

 

Lella Golfo: “Un patto stato-imprese per mettere al centro le donne”

AGI- "Le donne devono essere messe al centro dell'agenda Italia. Non è più soltanto una questione di democrazia e di equità, ma di Pil, crescita economica e benessere. Serve un patto tra Stato e imprese per l'innovazione, che abbia come priorità la valorizzazione del lavoro femminile e giovanile". Lo afferma Lella Golfo, presidente della Fondazione Marisa Bellisario, in un'intervista al Sole 24 Ore. Golfo è, tra l'altro, cofirmataria con Alessia Mosca della legge 120/2011 che ha cambiato la presenza delle donne nei Cda. "La battaglia non è finita", assicura Golfo alla vigilia dell'evento "Donne, Economia & Potere", promosso dalla Fondazione, che si svolgerà domani e sabato a Roma.

 

Fino a vent'anni fa, "parlare di donne, economia e potere era quasi sacrilego", sottolinea la presidente della fondazione. "Ma già allora noi eravamo convinte che dove c'è il potere devono esserci le donne. Con la legge Golfo-Mosca, siamo riuscite a portare la quota di donne nei Cda delle società quotate dal 6,3% del 2009 al 43% del 2023. È stato un miracolo, che ci ha consentito di essere quinti al mondo e terzi in Europa e che ha fatto bene alle aziende: la produttività è aumentata del 4-6%". Il punto, però, rimarca Golfo, è che "le leggi servono ma non bastano. Bisogna andare oltre, l'obbligo deve trasformarsi in una cultura nuova, che vede nella partecipazione femminile un vantaggio, anche economico".

 

La presidente, tuttavia, nota un "cambiamento culturale" anche a livello di governo. "È passato il messaggio che i gap che riguardano le donne nuocciono al Paese intero. Il tema della natalità, per esempio, ha acquistato la giusta centralità così come quello della formazione Stem". E sulle pari opportunità Golfo rileva ad esempio come sia "inaccettabile che all'ultima assemblea Onu su 194 relatori le donne fossero appena 19". Il "disordine mondiale", ne è convinta la presidente, "esige uno sguardo femminile, capace di imporre altre ragioni rispetto alla forza e all'uso delle armi". "Rimbocchiamoci le maniche", è il monito di Golfo. 

Stati Uniti e Israele colpiscono milizie filo-iraniane in Siria e Yemen

AGI - Israele e Stati Uniti hanno preso di mira le milizie alleate dell'Iran in Siria e nello Yemen con missili e bombardieri pesanti. La Siria, i ribelli Huthi nello Yemen, Hezbollah in Libano e Hamas a Gaza appartengono tutti al cosiddetto asse di resistenza guidato dall'Iran, che il 1 ottobre ha lanciato un attacco missilistico su Israele.
Israele ha giurato di vendicarsi per l'attacco dell'Iran, scatenando la preoccupazione in tutto il mondo che quella che è già una guerra su più fronti potrebbe trasformarsi in un conflitto regionale totale. Il capo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, Hossein Salami, ha avvertito che Teheran e' pronta a colpire Israele "dolorosamente se commettesse l'errore di attaccate i nostri obiettivi, che siano nella regione o in Iran".

 

Secondo i media statali siriani, un attacco israeliano sulla città di Latakia, roccaforte del presidente Bashar al-Assad, ha ferito due civili. L'Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha sede in Gran Bretagna, ha affermato che il raid israeliano ha preso di mira un "deposito di armi di proprietà di Hezbollah". Quello dell'aviazione dello Stato ebraico è solo l'ultimo di centinaia di attacchi in Siria negli ultimi anni, tra cui molteplici lungo il confine libanese per chiudere la rotta di rifornimento di armi ed equipaggiamento dall'Iran a Hezbollah. Nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi gli Stati Uniti hanno condotto molteplici attacchi con bombardieri B-2 contro i depositi di armi, ha riferito il Pentagono. "Le forze statunitensi hanno preso di mira diverse strutture sotterranee che ospitano vari componenti di armi utilizzate dagli Houthi per colpire imbarcazioni civili e militari in tutta la regione", ha detto il Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin.Il B-2 è un aereo stealth in grado di volare senza scalo dagli Stati Uniti, con un carico utile di armi molto piu' pesante rispetto alla maggior parte degli altri aerei da guerra moderni.

 

Mohammed al-Basha, un analista della sicurezza specializzato su Yemen e Medio Oriente, ha affermato che l'uso di bombardieri B-2 indica che Washington sta assumendo "una posizione più' ferma" contro gli Houthi. "Questa operazione indica un cambiamento nella politica statunitense, indicando una posizione più ferma contro il comportamento destabilizzante del gruppo", ha affermato Basha. Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che 16 persone sono state uccise negli attacchi israeliani di ieri contro due edifici comunali nella città meridionale di Nabatiyeh. Oggi Israele ha emesso un avviso di evacuazione per i civili in una parte della valle della Beqaa libanese orientale, considerata roccaforte di Hezbollah. Le truppe israeliane e i miliziani sciiti si sono scontrati vicino al confine tra Libano e Israele, dove Hezbollah ha dichiarato di aver colpito quattro carri armati israeliani con missili guidati. 

Le strane palle nere comparse nelle spiagge australiane

AGI - Diverse spiagge a Sydney, in Australia, sono rimaste chiuse al pubblico per la comparsa di centinaia di 'misteriose palle nere'. Il litorale di Coogee, scrivono i media locali, è stato sgomberato dopo che i bagnini "hanno scoperto strani detriti neri a forma sferica trascinati lungo tutta la battigia" dalla corrente, ha affermato il consiglio comunale di Randwick in una nota. Nella giornata di mercoledì anche la località di Gordons Bay, poco più a nord, ha subito lo stesso destino. Le autorità hanno consigliato alla popolazione di evitare le spiagge, mentre i funzionari ambientali stanno eseguendo dei test dopo la rimozione del materiale ignoto.

 

Gli esperti chiamati a esaminare i primi risultati hanno spiegato che si tratta di un materiale inquinante a base di idrocarburi, compatibile con la composizione delle palline di catrame. "In questa fase, non si sa di cosa si tratti, tuttavia potrebbero essere 'palle di catrame' che si formano quando il petrolio entra in contatto con detriti e acqua, solitamente a causa di fuoriuscite di petrolio o infiltrazioni", si legge nella dichiarazione del consiglio di Coogee. Dopo la scoperta degli oggetti, di dimensioni variabili da palle da golf a palle da cricket, è stata immediatamente allertata la New South Wales Environment Protection Authority (NSW EPA).

 

In un post sui social media, il sindaco della città di Randwick, Dylan Parker, ha affermato che il consiglio sta lavorando a stretto contatto con l'EPA del NSW per sviluppare una metodologia di bonifica e mettere a punto un processo di smaltimento sicuro per i detriti. 

 

 

 

Strani ritrovamenti anche in Canada

Le palline sulle pittoresche spiagge di Sydney non sono gli unici oggetti strani apparsi sugli arenili. Martedì, i funzionari canadesi hanno confermato alla Bbc di aver indagato su macchie di una "sostanza misteriosa" bianca trascinate a riva, da settembre a oggi, nell'estremo nord-est della provincia di Terranova e Labrador. 

 

 

I residenti hanno descritto questi ritrovamenti come vischiosi e pastosi, grandi al massimo 15 centimetri, "come se qualcuno avesse provato a fare il pane ma avesse fatto un pessimo lavoro". I funzionari di Ottawa hanno dichiarato alla BBC di non aver ancora identificato completamente la sostanza, ma i test preliminari dimostrano che è "di origine vegetale".

 

Brucia a Mosca l’hotel Metropol, icona della guerra fredda

AGI - Un incendio si è sviluppato nell'Hotel Metropol, il più celebre e celebrato di Mosca. Lo rende noto l'agenzia Ria Novosti, precisando che le fiamme sono partite da una scatola di ventilazione durante alcuni lavori di saldatura. Tutti gli ospiti sono stati evacuati e il rogo è stato poi spento da oltre venti vigili del fuoco. 

 

Noto per essere il più grande albergo della capitale russa, costruito prima della rivoluzione bolscevica del 1917, fu nazionalizzato dall'amministrazione bolscevica, ribattezzato 'Seconda Casa dei Soviet' e adibito a residenze e uffici per la crescente burocrazia sovietica.

 

Successivamente, negli anni '30, tornò alla sua funzione originale di hotel e, tra il 1986 e il 1991, fu completamente restaurato da aziende finlandesi nell'ambito del commercio bilaterale tra l'Unione Sovietica e la Finlandia. Durante il periodo bellico, dal 1941 al 1945, l'hotel ospitava corrispondenti di guerra americani e britannici inviati a Mosca per coprire il Fronte Orientale.

 

Molti personaggi - popstar, monarchi e presidenti, poeti e artisti, stelle del cinema e ballerini - hanno soggiornato al Metropol Hotel: da Bernard Shaw e Bertolt Brecht, fino a Michael Jackson, David Bowie e Sophia Loren. Ma anche Lee Oswald, l'uomo che poi avrebbe sparato a John Kennedy, in attesa che fosse approvata la sua richiesta di visto. Circa l'80% del design degli interni dell'hotel risale all'epoca dell'Impero russo ed è stato accuratamente preservato. I lussuosi arredi e lo stile che è sopravvissuto alla Rivoluzione del 1917 e all'Unione Sovietica, in gran parte grazie allo status di "hotel per stranieri" che l'albergo acquisì quasi subito, rendono le sue 351 camere una testimonianza unica di epoche ormai archiviate.

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