Michelle Baldassarre, l’igienista dentale 55enne che lo scorso 9 febbraio venne trovata carbonizzata nelle campagne di Santeramo in Colle, in provincia di Bari si sarebbe tolta la vita prima ferendosi con un coltello al torace, e poi dandosi fuoco con un accendino, dopo essersi cosparsa il corpo di benzina. La conferma è arrivata dall’autopsia effettuata dal professor Francesco Vinci, contenuta in parte nella richiesta di archiviazione dell’indagine per istigazione al suicidio coordinata dalla procura di Bari.
Il rapporto del medico legale
Nel rapporto si legge che «È opinione della medicina legale che la lesività da punta e taglio a livello toracico fu antecedente a quella indotta poi dal calore». Pur non essendoci elementi di «assoluta certezza a riguardo», il medico legale sottolinea come la ferita da arma bianca «sarebbe stata comunque difficoltosa ove la combustione fosse stata già avviata, tenuto conto dell’estrema rapidità dello sviluppo dell’incendio in rapporto al mezzo utilizzato», cioè la benzina.
L’accusa delle figlie
Secondo le figlie, il fratello e le 3 sorelle della 55enne, riporta Il Messaggero, la donna si sarebbe suicidata a causa dei maltrattamenti subiti da parte del marito Vito Passalacqua. La famiglia si è costituita parte civile nel processo a carico dell’uomo, agli arresti domiciliari da dicembre, chiedendo che l’imputazione per maltrattamenti sia trasformata in maltrattamenti seguiti da morte. L’istanza dei familiari della vittima, formulata dagli avvocati Michele Laforgia e Maria Pia Vigilante, sarà valutata dal giudice entro il 19 aprile insieme alla richiesta di patteggiamento di 3 anni e mezzo avanzata dall’avvocato Maurizio Tolentino per conto dell’imputato.
L’Italia si porta sul 2-0 nella sfida di Coppa Davis contro il Cile a Bologna. Lorenzo Sonego, numero 38 del ranking Atp, ha battuto Nicolas Jarry (22 Atp) per 3-6, 7-5, 6-4 in due ore e 43 minuti. Il 28enne di Torino è stato protagonista di una rimonta che nel secondo set lo ha visto anche annullare ben quattro match point all’avversario.
SONNY THE KIIIIIINGGGGGGGGGGGG!
LORENZO SONEGO SHOW ALL'UNIPOL ARENA: Annulla 4 match point nel 2° set per restare nel match e poi si scatena letteralmente, sconfiggendo in rimonta Nicolas Jarry.
Matteo Arnaldi, numero 47 del ranking Atp, ha battuto Cristian Garin (103 Atp) per 2-6, 6-4, 6-3. Il 22enne di Sanremo ha pagato lo scotto del debutto in Davis, cedendo il primo set contro il più esperto avversario. Nei due set successivi ha mostrato carattere recuperando lo svantaggio e portando il punto all’Italia.
AR-NAL-DIS-MO TOTALEEEEEEEE!
Uno STREPITOSO Matteo Arnaldi batte in rimonta Cristian Garin (2-6 6-4 6-3) e ci regala finalmente il primo punto di questa fase a gironi di Coppa Davis.
Alberto Dainese ha vinto la 19esima tappa della Vuelta. L’italiano ha battuto allo sprint l’azzurro Filippo Ganna mentre lo statunitense Sepp Kuss è sempre più leader della corsa spagnola a due giorni dalla fine.
Completa il podio l’olandese Van der Berg giunto terzo mentre un altro italiano, Davide Cimolai, è quarto. In classifica generale Kuss ha un vantaggio di 17″ sul danese Jonas Vingegaarde di 1’08” sullo sloveno Primoz Roglic.
Secondo quanto appreso e diffuso dall’Ansa, da fonti dell’esecutivo europeo, poi confermato dalla stessa premier sui social, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha invitato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a visitare Lampedusa, da giorni coinvolta nel caos degli sbarchi dalle coste africane. Von der Leyen ha accettato ed entrambe, si apprende ancora, si recheranno «nel prossimo futuro» sull’isola.
Lavoriamo ogni giorno per mantenere gli impegni che abbiamo sottoscritto con voi, in ogni ambito, a partire dal ripristino della legalità e nel contrasto all’immigrazione illegale. pic.twitter.com/taHCjmNapy
Durante un colloquio telefonico tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il collega francese Gérarld Darmanin per fare un punto sulla situazione dei flussi migratori, i ministri, ha resto noto il Viminale, «hanno concordato sulla prioritaria esigenza di una strategia che punti ad un rapido rafforzamento della cooperazione operativa con i Paesi di origine che possa incidere efficacemente sul blocco delle partenze, onde evitare che il problema si ripercuota anche sui movimenti secondari». Piantedosi e Darmanin «manterranno stretti contatti per aggiornarsi anche in vista del prossimo Consiglio Affari Interni e Giustizia».
La proposta è chiara: il crocifisso sia «obbligatoriamente» esposto in luogo «elevato e ben visibile» in tutte le scuole, negli uffici della pubblica amministrazione, nelle carceri italiane, negli ospedali, non mancando di trovare posto anche nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti. A chiederlo nero su bianco, come riportato da Il Sole 24 Ore, proponendo alla Camera di approvare una legge (“Disposizioni concernenti l’esposizione del Crocifisso nelle scuole e negli uffici delle pubbliche amministrazioni”) è la deputata Simona Bordonali, leghista bresciana, prima firmataria della pdl appena depositata a Montecitorio dal gruppo del partito guidato da Matteo Salvini. Previste anche sanzioni a «chiunque rimuove in odio ad esso l’emblema della croce o del crocifisso dal pubblico ufficio nel quale sia esposto o lo vilipende» che dovrà essere «punito con l’ammenda da 500 a 1.000 euro».
La proposta di legge di Simona Bordonali della Lega, che prevede l'obbligo di esporre il Crocifisso in luogo visibile in diverse istituzioni pubbliche, è un passo importante per preservare l'identità cattolica dell'Italia. pic.twitter.com/UxP8y70zKX
Nel testo che introduce la legge, riporta il quotidiano, si ricorda come l’immagine del Cristo rappresenta «un valore universale della civiltà e della cultura cristiana, riconosciuto quale elemento essenziale e costitutivo e perciò irrinunciabile del patrimonio storico e civico-culturale dell’Italia». E ancora «Cancellare i simboli della nostra identità, collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i princìpi su cui si fonda la nostra società», spiegano i proponenti, con riferimento alle «polemiche relative alla presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche, documentate dalla stampa e dai mezzi di comunicazione nazionali».
L’elenco dei luoghi
Il testo di legge, articolato in 5 articoli sottolinea tra le finalità della nuova norma (art.2) quella di «testimoniare, facendone conoscere i simboli, il permanente richiamo del Paese al proprio patrimonio storico-culturale che affonda le sue radici nella civiltà e nella tradizione cristiana». Ecco dunque l’elenco dei luoghi dove non potrà mancare la croce simbolo del cristianesimo: «Nelle aule delle scuole di ogni ordine e grado e delle università e accademie del sistema pubblico integrato d’istruzione, negli uffici delle pubbliche amministrazioni» come «negli uffici degli enti locali territoriali, nelle aule nelle quali sono convocati i consigli regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali e delle comunità montane, nei seggi elettorali, negli stabilimenti di detenzione e pena, negli uffici giudiziari e nei reparti delle aziende sanitarie e ospedaliere, nelle stazioni e nelle autostazioni, nei porti e negli aeroporti, nelle sedi diplomatiche e consolari italiane e negli uffici pubblici italiani all’estero».
«Io non so se si tratti di un atto di guerra, ma quello che stiamo fronteggiando, con 127 mila immigrati entrati da inizio anno, secondo gli ultimi dati aggiornati dal Viminale, è un’invasione. Un’invasione pacifica, ma comunque un’invasione». Lo ha affermato il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli in un post pubblicato sui social.
«Il fatto che l’Austria rafforzi i controlli al Brennero come del resto fa la Francia a Mentone, che gli Stati a noi confinanti stiano sigillando i nostri confini» – ha scritto – «mi fa temere che questa impennata di arrivi non sia un fenomeno estemporaneo ma purtroppo strutturale perché organizzato, con una regia dietro». E ha aggiunto: «È evidente che a fronte di questi numeri, in assenza di una qualunque risposta da parte dell’Europa, l’Italia dovrà fare da sola: ma quale strada dobbiamo seguire? Quando Matteo Salvini era ministro degli Interni tutto ciò non si verificava, per cui a buon intenditor poche parole».
Stasera 15 settembre 2023 su Iris andrà in onda il film The Judge alle ore 21.00. Il regista è David Dobkin mentre la sceneggiatura è stata scritta da Nick Schenk, David Seidler e Bill Dubuque. Nel cast ci sono Robert Downey Junior, Robert Duvall, Vera Farmiga, Billy Bob Thornton, Melissa Leo e Vincent D’Onofrio.
The Judge, trama e cast del film stasera 15 settembre 2023 su Iris
La trama racconta la storia di Hank Palmer (Robert Downey Junior), un avvocato di Chicago senza scrupoli che ha come unico obiettivo quello di inseguire i soldi e ottenere ricchezze dai suoi clienti. Tuttavia, un giorno, il fratello Glen (Vincent D’Onofrio) lo chiama per comunicargli la morte della madre. Hank è costretto quindi a ritornare dalla piccola cittadina nella quale è cresciuto, Carlinville, in Indiana. Al funerale della madre oltre a Glen incontra anche il fratello Dale (Jeremy Strong).
L’incontro che lo segna maggiormente però, è quello che ha con il padre Joseph (Robert Duvall), giudice del tribunale locale. Dopo l’incontro, Hank sta per ritornare a Chicago, ma Glen lo chiama nuovamente e gli rivela che il padre è accusato d’omicidio per un incidente che non ricorda di aver commesso. La vittima è addirittura Mark Blackwell, un criminale che anni prima Joseph aveva fatto mettere in prigione con una sua sentenza. Hank decide quindi di difendere il genitore ma questo lo porterà a scontrarsi più volte con lui. Inoltre, l’avvocato dovrà difendersi anche dalla controparte legale rappresentata da Dwight Dickham (Billy Bob Thornton) che vuole fare di tutto per far arrestare Joseph e ottenere la fama.
The Judge, 5 curiosità sul film stasera 15 settembre 2023 su Iris
The Judge, la splendida interpretazione di Robert Duvall
Per il suo ruolo in questo film, Robert Duvall ha ottenuto una nomination agli Oscar. In questo modo, è diventato l’attore più anziano a ricevere una nomination per questo premio, visto che quando ha interpretato il suo ruolo aveva 84 anni.
The Judge, la sceneggiatura del film nella blacklist di Hollywood
La sceneggiatura di quest’opera, scritta nel 2012, è rimasta nella blacklist di Hollywood per due anni. Questa speciale lista raggruppa le migliori sceneggiature che sono state inviate alle principali case di produzioni ma non sono state scelte per essere portate sul grande schermo.
The Judge, il primo film prodotto da Robert Downey Junior
Robert Downey Junior è il protagonista di questo film ma è anche uno dei produttori. Infatti, The Judge è stato il primo film prodotto da Team Downey, la casa di produzione creata dall’attore e dalla moglie, Susan Downey.
The Judge, Robert Duvall non ricordava di aver lavorato con Robert Downey Junior
Robert Duvall e Robert Downey Junior avevano lavorato insieme sul set di altri due film, ovvero Conflitto di interessi nel 1998 e Le regole del gioco nel 2007. Tuttavia, Duvall non ricordava di aver lavorato con Downey Junior e l’ha salutato sul set di The Judge come se fosse la prima volta in assoluto, come ha confessato in una puntata del Graham Norton Show.
The Judge, due attori presi in considerazione dalla produzione per un ruolo principale
La produzione prima di assegnare il ruolo a Robert Duvall aveva preso in considerazione per la parte sia Jack Nicholson che Tommy Lee Jones. Alla fine, fu scelto Robert Duvall e questa per molti è una delle migliori interpretazione dell’attore negli ultimi anni.
È morto Yuri Urizio, il ragazzo italiano di 23 anni che era stato aggredito in viale Gorizia, zona Darsena a Milano, intorno alle 4 di mercoledì 13 settembre. Il giovane era stato trovato a terra incosciente e trasportato in codice rosso al policlinico di Milano. Dopo due giorni di agonia e quello che era stato definito un “cauto miglioramento” riscontrato ieri dai medici, il 23enne non ce l’ha fatta.
L’accusa passa a omicidio
Per l’aggressione era stato arrestato dalla polizia un 28enne tunisino, interrogato nella mattinata di venerdì 15 settembre davanti al gip. L’uomo, sin da subito, ha dichiarato di aver aggredito il giovane perché stava importunando una donna. Secondo quanto riportato da Repubblica, si tratterebbe di una ragazza, conosciuta in zona e anche da lui perché chiederebbe l’elemosina nel quartiere in cambio di cioccolata.
Si cerca la ragazza del video
Nelle telecamere del quartiere, riporta il quotidiano, è stata rintracciata la sua immagine vicino a quella della vittima e del presunto omicida, ma di lei si sono perse le tracce e al momento non sono state trovate persone compatibili con la descrizione fornita. Per il 28enne l’accusa passa dal reato di tentato omicidio a quello di omicidio.
Il giudice del lavoro di Trento ha dichiarato illegittimo il licenziamento di Saverio Tateo, ex primario dell’unità operativa di ginecologia e ostetricia dell’ospedale del capoluogo trentino. Tateo era stato licenziato dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), con il parere positivo del comitato dei garanti, l’8 novembre 2021, a nove mesi dalla scomparsa della ginecologa Sara Pedri, avvenuta il 4 marzo 2021. Il tribunale di Trento ha escluso che le 17 contestazioni disciplinari, in gran parte relative a presunti atteggiamenti vessatori, si configurassero come maltrattamenti. Il giudice ha inoltre condannato l’azienda sanitaria al pagamento delle retribuzioni degli ultimi due anni.
Sara Pedri: Giudice del lavoro dispone reintegro del dott. Saverio Tateo, primario di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara, dove lavorava la ginecologa scomparsa. Era stato licenziato nel 2021 da Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.#chilhavisto?https://t.co/bJzDc3LwQWpic.twitter.com/nyonUL9nsN
Sara Pedri, ginecologa 31enne di Forlì, era scomparsa il 4 marzo del 2021. La sua auto era stata trovata vicino al lago di Santa Giustina, dove si erano concentrate le ricerche sin da subito. Tra le ipotesi più probabili, quella di un gesto estremo dovuto al mobbing sul luogo di lavoro. Il corpo di Sara non è mai stato ritrovato: una delle ultime grandi operazioni di ricerca, condotta al lago nell’ottobre del 2022, aveva coinvolto cani specializzati arrivati dalla Baviera e sommozzatori attrezzati con elevata tecnologia subacquea.
In una guerra di logoramento vince chi ha il respiro più lungo, chi ha più riserve, che riesce a stare a galla, mentre l’avversario affonda lentamente. Dopo il fallimento dell’opzione A, passeggiata su Kyiv e regime change istantaneo, la Russia dall’aprile del 2022 sta seguendo il piano B, cioè conflitto su lunga durata, pluriennale, con tattica del salame già adottata dal 2014: affettare un pezzo di Ucraina alla volta, finché le condizioni lo consentono, strappando terra all’ex repubblica sovietica che entrerà, chissà se e quando, comunque lacerata nell’Unione Europea e nella Nato, e accelerando la distribuzione dei pesi nel nuovo ordine mondiale.
La riconquista dei territori occupati, Crimea compresa, si è rivelata solo propaganda
L’andamento in questi oltre 18 mesi di guerra indica che le previsioni iniziali dell’Occidente, quelle di staccare la spina a Mosca attraverso le sanzioni e l’isolamento internazionale, si sono rivelate aria fritta, almeno per ora. Altrettanto si può dire, scendendo sul piano militare, dei pronostici fatti già nell’autunno dello scorso anno, di una riconquista ucraina dei territori occupati, Crimea compresa, già nel corso di questa estate. Basta andare a guardarsi le dichiarazioni di politici, militari e analisti per capire che qualcosa nelle valutazioni non ha funzionato, anche al netto della propaganda che pervade l’opinione pubblica dalla notoria memoria corta. La controffensiva ucraina, annunciata in pompa magna dalla fine del 2022 e iniziata a giugno del 2023, è in atto da oltre tre mesi e ha prodotto poco, meno senz’altro di quanto sperato e promesso. I motivi sono vari e vanno naturalmente da quello che ha messo sul tavolo la Russia, nonostante i problemi interni, Prigozhin innanzitutto, ai deficit ucraini e dell’alleanza occidentale. E qui si ritorna al discorso della guerra di logoramento e alle riserve di Mosca e di Kyiv.
Kyiv, sul lungo periodo, soffrirà la mancanza di uomini
Guardando alla situazione ucraina è chiaro ora, come lo era anche prima dell’inizio del conflitto, sulla carta quindi, che sul lungo periodo i problemi riguardano in primo luogo armi e uomini. Questione di quantità e numeri, appunto. Nelle ultime settimane è risultato evidente quanto Kyiv dipenda per la sua difesa e per il contrattacco dagli aiuti occidentali, nel senso che gli armamenti non bastano mai. A questi in realtà si può comunque supplire, dato che le riserve e le nuovi produzioni Nato potranno comunque competere con quelle russe. Diverso invece il discorso per gli uomini: qui il divario e i limiti ucraini sono lampanti. Non è un caso che Kyiv stia iniziando a cambiare i meccanismi per il reclutamento, stringendo le maglie sui permessi di chi può evitare o ha evitato la coscrizione, dagli studenti sopra i 30 anni a chi se ne è andato temporaneamente all’estero passando per chi ha fornito certificati medici falsi. Nelle forze armate saranno chiamati anche coloro che prima ne erano esclusi per ragioni di salute, da chi soffre di leggere patologie mentali a chi è affetto da Hiv, ma non mostra sintomi; e anche le donne dovranno dare un contributo maggiore, dato che da ottobre chi ha una formazione medica dovrà iscriversi agli uffici di reclutamento. Questo non implica l’invio immediato al fronte, ma è un segnale che i numeri si stanno assottigliando.
Il mistero sulle reali perdite ucraine
L’Ucraina conta insomma nel dettaglio le perdite russe, ma ha coperto le proprie e adesso sembra che stia iniziando a raschiare il fondo. Difficile dire se sia davvero così, ma è un fatto che le avvisaglie non sono incoraggianti, considerando anche il fatto che Mosca non pare avere gli stessi problemi. La questione non è di estrema attualità ma è in ogni caso fondamentale per la prospettiva futura, visto che a quanto pare la controffensiva ucraina non è in grado di sfondare e l’arrivo dell’autunno e della stagione fredda rallenterà le operazioni sul fronte. Sarà il secondo inverno di guerra. Anzi, il decimo, contando la prima guerra nel Donbass cominciata nel 2014.
Il nuovo player leader nei servizi di ristorazione e retail per chi viaggia, nato dall’unione di Dufry e Autogrill, è stato protagonista indiscusso degli Airport Food & Beverage (FAB) + Hospitality Conference & Awards aggiudicandosi sei prestigiosi riconoscimenti e tre encomi speciali in occasione dell’evento tenutosi a Bangkok, in Thailandia. I FAB + Hospitality Conference & Awards, ideati da The Moodie Davitt Report, sono uno degli eventi più significativi a livello mondiale nel food & beverage aeroportuale e riuniscono tutti gli esperti del settore.
Il ceo di Dufry: «Creiamo valore per tutti gli stakeholder»
Queste le dichiarazioni di Xavier Rossinyol, ceo di Dufry che ha anche tenuto il keynote speech della conferenza: «In qualità di leader mondiale della Travel Experience, siamo molto orgogliosi di aver partecipato a un evento di rilevanza internazionale come i FAB Awards. Il 2023 è stato un anno cruciale per noi: le nostre due aziende, Dufry e Autogrill, si sono unite per creare un player unico sul mercato e i riconoscimenti ottenuti confermano che, come Gruppo combinato, possiamo creare valore per tutti gli stakeholder. In questa occasione speciale, siamo molto felici di esserci riuniti con i nostri partner commerciali in un momento di apprendimento e confronto, condividendo la nostra visione di rivoluzionare l’esperienza di chi viaggia attraverso la nostra strategia Destination 2027, che è stata elaborata sulla base di una profonda comprensione delle esigenze dei nostri stakeholder, dei bisogni dei clienti e dell’evoluzione dei trend del mercato».
I premi e gli encomi ricevuti
Di seguito i premi ricevuti:
FAB SUPERSTAR AWARDS WINNERS
STAR TEAM Europe – Back of House: Product Innovation & Concept Development & Training Europe & Italy, Various Airport, Autogrill Europe
STAR TEAM America – Back of House: F&B Team at Toronto Pearson Int. Airport, HMSHost North America
STAR INDIVIDUAL APAC – Back of House: Arianna Brezigar, Headquarter, HMSHost International
FAB CONCEPT WINNERS
AIRPORT CUSTOMER/ HOSPITALITY OF THE YEAR: James Beard Foundation @ORD Chef Series – Chicago O’Hare International Airport, HMSHost North America
AIRPORT FOOD HALL OF THE YEAR: Food Hall at Fiumicino Airport Terminal 1 – Leonardo da Vinci–Fiumicino Airport, Autogrill Italy
AIRPORT HEALTH-CENTRED OFFER OF THE YEAR: Exki – Brussels Airport, Autogrill Europe
Questi invece gli encomi speciali ricevuti da Dufry-Autogrill:
High Tide Bar – Regional Winner APAC for the Concept Award AIRPORT CUSTOMER/ HOSPITALITY OF THE YEAR
Path Water initiative – Highly commended for the Concept Award FOOD & BEVERAGE MARKETING CAMPAIGN OF THE YEAR
“Make it Happen” ESG Strategy at Seattle-Tacoma Airport – Highly commended for the ESG Award SUSTAINABILITY & ENVIRONMENTAL INITIATIVE OF THE YEAR
«Confindustria resta convinta che la mera introduzione di un salario minimo legale, non accompagnata da un insieme di misure volte a valorizzare la rappresentanza, non risolverebbe né la grande questione del lavoro povero, né la piaga del dumping contrattuale, né darebbe maggior forza alla contrattazione collettiva». Carlo Bonomi boccia senza appello la misura chiesta dalle opposizioni. E dal palco della sua ultima assemblea annuale da presidente, aggiunge: «La Costituzione ci obbliga a riconoscere al lavoratore un salario giusto» e questa funzione «è affidata alla contrattazione». L’industria, sottolinea, «negli ultimi 20 anni ha avuto dinamiche retributive di gran lunga superiori al resto dell’economia».
Dopo MarioDraghi “reclutato” da Ursula von der Leyen come collaboratore per stilare un report sulla competitività europea e l’ex vicepremier Luigi DiMaioinviato speciale dell’Unione europea nel Golfo Persico, ora l’Unione Europea trova un posto anche per Enrico Letta. All’ex primo ministro e segretario del Pd il Consiglio europeo ha chiesto «una relazione indipendente di alto livello sul futuro del mercato unico da presentare nella riunione di marzo 2024 e invita le prossime presidenze del Consiglio e della Commissione a portare avanti questi lavori, in consultazione con gli Stati membri».
Letta a Bruxelles per discutere sul futuro del mercato unico
L’ex primo ministro e segretario del Partito Democratico sarà infatti ospite martedì a Bruxelles della commissione mercato interno dell’Eurocamera per discutere sul futuro del mercato unico Ue. A comunicarlo sono stati gli uffici del Parlamento europeo. Il rapporto di alto livello dovrà essere presentato tra pochi mesi, durante la presidenza belga del Consiglio dell’Ue. Letta si occuperà di raccogliere i pareri dei diversi organismi europei e nazionali, del mondo imprenditoriale e sindacale e delle associazioni della società civile.
Letta: «Lavorerò con massimo impegno»
Enrico Letta ha commentato la notizia su X, l’ex Twitter, dove ha scritto: «Ringrazio le presidenze di Belgio e Spagna dell’UE nonché la Commissione europea per aver formalizzato il mio mandato per redigere una relazione sul futuro del mercato unico che sarà presentata all’Euco a marzo. Lavorerò con il massimoimpegno nella continuità delle idee di J. Delors».
Je remercie les presidences & de l’UE ainsi que la Commission d'avoir formalisé mon mandat pour rédiger un rapport sur l'avenir du marché unique qui sera présenté à l'#Euco en mars. Je travaillerai avec le plus grand engagement dans la continuité des idées de J.Delors.
La Commissione europea: «Mercato unico è fonte di ricchezza comune»
Nella nota diffusa dalla Commissione europea si legge: «Lanciato 30 anni fa, il mercato unico è il fiore all’occhiello dell’integrazione europea, una fonte di ricchezza comune. Di fronte a un mondo sempre più conflittuale, volatile e complesso, è necessario uno sforzo particolare in termini di ripensamento strategico».
Red Canzian, pseudonimo di Bruno Canzian, è un compositore, cantautore, polistrumentista e produttore discografico italiano noto per essere stato il bassista e la voce dei Pooh. È nato a Quinto di Treviso il 30 novembre 1951 e ha iniziato a suonare la chitarra giovanissimo, a soli 13 anni. Nella seconda metà degli Anni 60 è entrato a far parte del gruppo musicale Capsicum Red con il quale ha partecipato al Festivalbar nel 1971. Proprio durante la manifestazione, Canzian ha incontrato i Pooh che, qualche anno più tardi, l’hanno scelto come bassista e voce in sostituzione di Riccardo Fogli.
La carriera con i Pooh
Red Canzian è riuscito a conquistare sempre più spazio all’interno della band e negli Anni 90 ha iniziato a firmare i primi brani insieme a Stefano D’Orazio, con cui ha scritto tra i pezzi più importanti della discografia del gruppo: Stare senza di te, Tu dove sei, Io ti aspetterò, Portami via e Il cielo non finisce mai. Un sodalizio artistico, quello con i Pooh, durato fino al 2016. Dopo lo scioglimento della band, Canzian ha partecipato per la prima volta da solista al Festival di Sanremo nel 2018 con il brano Ognuno ha il suo racconto, con il quale si è piazzato al 15esimo posto. Nella sua carriera ha pubblicato tre album: nel 1986 Io e Red, con la partecipazione di Loredana Bertè, nel 2014 L’istinto e le stelle, al quale hanno collaborato Ivano Fossati e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, e nel 2018 Testimone del tempo, un concept album composto da 13 brani inediti realizzato con Ivano Fossati, Renato Zero, Enrico Ruggeri, Ermal Meta, Vincenzo Incenzo, Fabio Ilacqua, Gabriele Cannarozzo e Miki Porru.
Gli amori e la sua vita privata
Per quanto riguarda la sua vita privata, all’artista sono state attribuite storie d’amore con colleghe famose, da Marcella Bella a Patty Pravo fino a Loredana Bertè, Mia Martini e Serena Grandi. Il 29 giugno 1986 ha sposato la cantante Delia Gualtiero, sua compagna dal 1980 e da cui si è separato nel 1992 e dalla quale ha avuto una figlia, Chiara nata nel 1989. A questo primo matrimonio è seguito, il 9 luglio 2000, quello con Beatrice Niederwieser.
Salgono a 237 in Italia i casi di West Nile nell’uomo dall’inizio di maggio con 13 morti: cinque in Piemonte (+1), sei in Lombardia (+1), due in Emilia-Romagna (+1). Questi i dati del bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornati al 13 settembre. In quello precedente i casi erano 205, con 10 morti.
Nove le Regioni con dimostrata circolazione del virus
Sul totale dei casi, 138 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (24 Piemonte, 41 Lombardia, 17 Veneto, uno Liguria, 47 Emilia-Romagna, tre Puglia, uno Sicilia, tre Sardegna, un caso importato dall’Ungheria), 58 sono stati identificati in donatori di sangue (13 Piemonte, 29 Lombardia, due Veneto, 13 Emilia Romagna, un caso importato dalla Germania), 41 sono i casi di febbre (cinque Piemonte, 11 Lombardia, 22 Veneto, tre Emilia Romagna). Salgono a 49 le province con dimostrata circolazione del virus, in 9 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Puglia, Sicilia e Sardegna. Il primo caso umano di West Nile della stagione era stato segnalato dall’Emilia-Romagna a luglio, in provincia di Parma .
Quali sono i sintomi del virus West Nile
La febbre West Nile è causata da un virus trasmesso all’uomo prevalentemente dalle zanzare. La maggior parte delle persone infettate non mostra sintomi: insorgono problemi gravi solo nell’1 per cento circa dei casi. Fra i casi sintomatici, circa il 20 per cento presenta febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e manifestazioni cutanee. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave: disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Nei casi più critici (circa uno su mille) il virus può causare un’encefalite letale.
Stasera 15 settembre 2023 andrà in onda il film Diana – La storia segreta di Lady D alle ore 21.10 su Rai Movie. Il regista è Oliver Hirschbiegel mentre la sceneggiatura è stata scritta da Stephen Jeffreys. Nel cast ci sono Naomi Watts, Naveen Andrews, Douglas Hodge e Geraldine James.
Diana – La storia segreta di Lady D, trama e cast del film in onda stasera 15 settembre 2023 su Rai Movie
La trama racconta gli ultimi anni di vita di Diana Spencer (Naomi Watts). Diana è da sempre amata dal pubblico e dal popolo inglese che la reputa una principessa buona e sempre pronta ad aiutare i più deboli. Nel 1992 lei e il marito, il principe Carlo, si separano dopo una lunga e complicata relazione. Quest’evento dà il via a un periodo molto buio per Diana perché da una parte ci sono i paparazzi che vogliono scoprire il suo stato d’animo mentre dall’altra c’è la diffidenza degli altri membri della famiglia reale.
Nel 1995, comunque, la vita di Diana subisce una svolta inaspettata: la donna conosce Hasnat Khan (Naveen Andrews), un chirurgo pakistano molto attraente. Tra i due nasce un importante feeling e una relazione segreta. Nel 1996 Diana ottiene il divorzio da Carlo e inizia una serie di missioni umanitarie in tutto il mondo, facendosi amare sempre di più dalla popolazione. Tuttavia, durante una missione in Angola, i media scoprono la relazione della principessa con Hasnat Khan e la rendono pubblica. Il dottore, impaurito dall’immediata fama, decide di lasciare Diana e per lei inizia un periodo di crisi e sofferenza.
Diana – La storia segreta di Lady D, 5 curiosità sul film
Diana – La storia segreta di Lady D, gli abiti indossati da Naomi Watts
Secondo Vanity Fair, Naomi Watts ha usato degli abiti che hanno fatto parte del guardaroba di Lady Diana. Inoltre, ha usato una protesi sul naso per somigliare maggiormente alla principessa.
Diana – La storia segreta di Lady D, la prima scelta della produzione per la protagonista
Per la parte di attrice protagonista, la produzione aveva pensato a Jessica Chastain. Quest’ultima si era convinta ad accettare il ruolo ma poi ha dovuto rifiutare per altri impegni.
Diana – La storia segreta di Lady D, la reticenza di Naomi Watts ad accettare
Naomi Watts ha rifiutato il suo ruolo per ben due volte. L’attrice era preoccupata dall’interpretare una personalità storica così famosa e temeva anche la reazione dei figli della principessa. Comunque, dopo aver accettato il ruolo, si è documentata al meglio su Lady D, guardando documentari e spettacoli su di lei.
Diana – La storia segreta di Lady D, gli incassi al botteghino
Il lungometraggio è stato prodotto con un budget di 15 milioni di dollari e ha incassato in totale circa 22 milioni di dollari.
Diana – La storia segreta di Lady D, le location per le riprese
Per filmare le varie missioni umanitarie di Diana Spencer, la troupe si è spostata tra Croazia, Mozambico e India. Le altre riprese sono state effettuate in Inghilterra.
«Scardinare i vecchi stereotipi per raccontare come sta cambiando la Pubblica amministrazione, scoprire le opportunità del pubblico impiego e il valore di lavorare per la collettività». Si presenta così la nuova campagna di di comunicazione del dipartimento dell’Informazione e l’Editoria e del dipartimento della Funzione pubblica. Gli spot radio e tv saranno trasmessi sui canali Rai a partire da venerdì 15 settembre, mentre per il target “giovani e professionisti” sono stati predisposti materiali social ad hoc con contenuti dinamici per reel e stories.
Il posto fisso? «Era un sogno»
Presentata alla stampa dal ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, e dal sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini, ha un messaggio chiaro: lavorare nella Pa è «molto più che una semplice occupazione» perché «più che un posto fisso, è un posto figo!». Testimonial della campagna è la cantante Orietta Berti che ha commentato dicendo: «Quando ero ragazza il posto fisso era un sogno e chi lo aveva era un eroe. Se tu ami il lavoro e lo fai con entusiasmo, dopo i risultati vengono. Bisogna aspettare nella vita».
«ll mito del posto fisso è ormai superato»
Il progetto di comunicazione, selezionato tra quelli delle tredici agenzie creative che hanno partecipato alla procedura comparativa a seguito della pubblicazione della richiesta di offerta sul Mepa, punta a coinvolgere, in particolare, le nuove generazioni. «ll mito del posto fisso è ormai superato», ha commentato il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che con lo spot intende lanciare un messaggio forte, anche in senso provocatorio, per rinnovare l’immagine del lavoro pubblico.
L’incubo più grande degli studenti di scuola superiore diventa realtà. In provincia di Messina, a Spadafora, un’intera classe di un liceo linguistico, il “Galileo Galilei”, dovrà ripetere, a partire dal 20 settembre prossimo, gli esami di maturità. Gli alunni dovranno sostenere di nuovo le prove orali dopo che una loro compagna ha presentato ricorso per aver ottenuto un voto inferiore a 70, affermando di essere stata penalizzata nelle votazioni finali. Una storia che sembra ricalcare quanto raccontato nel film Immaturi, pellicola diretta da Paolo Genovese e arrivata nelle sale nel 2011.
L’ufficio regionale ha annullato gli esami
Ed è stato allora che è entrato in gioco l’Ufficio regionale scolastico. Durante un’ispezione fatta partire dopo il ricorso sono state rilevate «significativeirregolarità». Da qui la decisione: gli esami sono stati annullati. Adesso le famiglie preparano un nuovo ricorso, decise a impugnare l’annullamento. Gli esami, se confermati, saranno condotti da una nuova commissione, diversa da quella precedente che è stata oggetto di critiche.
La sindaca di Spadafora: «Storia surreale»
Sulla vicenda è intervenuta anche la sindaca di Spadafora, Tania Venuto. La prima cittadina, intervistata da Ansa, ha dichiarato: «Mi sembra una storia surreale. Conosco quella scuola perché io stessa ho studiato lì ed è sempre stato considerato un ottimo istituto, mi auguro si faccia chiarezza».
Stasera 15 settembre 2023 andrà in onda il film Non-Stop alle ore 21.20 sul canale Italia 1. Il regista è Jaume Collet-Serra mentre la sceneggiatura è stata scritta da Josh W. Richardson e Christopher Roach. Nel cast ci sono Liam Neeson, Julianne Moore, Lupita Nyong’o e Jason Butler Harner.
Non-Stop, trama e cast del film in onda stasera 15 settembre 2023 su Italia 1
La trama racconta la storia di Bill Marks (Liam Neeson), un agente federale che si trova su un volo partito da New York e diretto a Londra. Improvvisamente, Bill riceve sul telefono un messgagio da un mittente sconosciuto che lo intima di farsi dare 150 milioni di dollari dal governo. Se Bill dovesse rifiutare, ogni 20 minuti sul volo verrà uccisa una persona. L’agente decide quindi di contattare il suo superiore e spiegargli la faccenda per capire come muoversi. Quando però il superiore controlla il conto offshore al quale dovrebbero essere inviati i soldi, scopre che è intestato allo stesso Bill. Dopo aver ottenuto questa informazione, il capo dell’agente non si fida più di lui e lo abbandona.
A questo punto, Bill Marks dovrà vedersela da solo e si troverà ad affrontare i terroristi presenti sul volo. Ad aiutarlo ci sarà il personale dell’aereo che vuole evitare di perdere la vita. Oltre a ciò, l’agente federale dovrà anche scoprire chi ha rubato la sua identità e ha sfruttato i suoi dati per aprire un conto offshore. Tra tanti colpi di scena e l’azione frenetica, Bill farà in modo di salvare lui e i passeggeri che sono sul volo diretto a Londra.
Non-Stop, 5 curiosità sul film
Non-Stop, il set modellato su un aereo di linea
Il set realizzato per girare le scene è stato modellato su un aereo di linea. Tuttavia, aveva delle dimensioni più ampie rispetto a un classico aereo. Questo perché Liam Neeson è alto 1,93 metri e avrebbe avuto molte difficoltà a girare le scene di azione in uno spazio ristretto.
Non-Stop, la curiosità dell’accento di Liam Neeson
Nella maggior parte dei film, Liam Neeson interpreta personaggi e soldati statunitensi. Tuttavia, questo è uno dei pochi lavori nei quali può usare il suo vero accento irlandese. La pellicola, infatti, spiega accuratamente perché il personaggio di Neeson parla in un determinato modo.
Non-Stop, un’attrice chiedeva spoiler su una serie durante le riprese
Julianne Moore durante le riprese del film era sempre molto vicina a Michelle Dockery, l’attrice che interpreta Nancy in questa produzione. La stessa interpreta anche uno dei personaggi principali della serie Downtown Abbey e, a quanto pare, la Moore chiedeva insistentemente alla collega spoiler e anticipazioni in merito alla serie televisiva.
Non-Stop, tantissime comparse hanno fatto parte del progetto
Secondo alcune stime, ben 200 comparse sono state utilizzate per girare questo film. Quasi tutti hanno preso parte alle riprese, visto che solo cinque personaggi muoiono.
Non-Stop, la collaborazione tra i due attori protagonisti
I due attori protagonisti sono Liam Neeson e Julianne Moore. Entrambi avevano già recitato insieme, come marito e moglie, nella pellicola del 2009 Chloe – Tra seduzione e inganno.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che su Lampedusa c’è «dovere di solidarietàeuropea». Un messaggio chiaro, quello lanciato agli stati europei dal leader francese, che ha sottolineato come «le decisioni verranno prese con l’Italia». L’hotspot sull’isola è al collasso dopo i numerosi sbarchi degli ultimi giorni, che hanno portato in Europa migliaia di migranti. Intanto una delegazione della Commissione Europea si è recata a Lampedusa per una missione durante la quale stabilire il da farsi, dopo aver toccato con mano la situazione.
Macron ha proseguito e dichiarato: «Questa situazione dimostra che l’immigrazione è un fenomeno che riguarda tutti gli europei. Serve un approccio umanitario. La nostra responsabilità è prima di tutto quella di prendersi cura delle persone che sono arrivate. C’è un lavoro che si sta facendo tra i due governi e delle decisioni saranno prese. L’Europa deve proteggere meglio le proprie frontiere». Sull’argomento il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in mattinata ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo francese Gérald MoussaDarmanin. La priorità per entrambi è il «blocco delle partenze».
Hipper: «Serve maggiore solidarietà»
Intanto dalla Germania nei giorni scorsi è arrivata la notizia dello stop all’accoglienza dei migranti. La portavoce della Commissione Ue, Anitta Hipper, ha spiegato la posizione europea: «L’Italia ha il nostro pieno supporto politico. Stiamo lavorando con Roma dal punto di visto finanziario e operativo. Necessitiamo di solidarietà e contiamo su tutti i Paesi membri. Dobbiamo cooperare a stretto contatto, serve una maggiore solidarietà». Il portavoce tedesco Steffen Hebestreit ha rassicurato «i nostri amici a Roma», spiegando che si troverà il modo per riprendere la cooperazione.