Monthly Archives: Maggio 2025

Sorteggiato il tabellone del Roland Garros, Sinner debutta contro un francese

AGI – Sorteggiato il tabellone di singolare maschile del Roland Garros, il secondo torneo del Grand Slam della stagione, in programma a Parigi dal 25 maggio all’8 giugno, che distribuisce un montepremi complessivo di 56.352 milioni di euro.

Jannik Sinner, numero 1 del ranking mondiale e del tabellone, debutterà contro il francese Arthur Rinderknech e  potrà incontrare Carlos Alcaraz solamente in finale. Lo spagnolo, campione in carica, è in fiducia e arriva dalla vittoria agli Internazionali d’Italia proprio contro l’altoatesino.

Ma il cammino di Sinner verso l’eventuale finale appare piuttosto duro: al secondo turno sfiderà uno tra Terence Atmane e Richard Gasquet, all’ultimo torneo della carriera, poi potenziale terzo turno con Alejandro Davidovich Fokina. Dagli ottavi in poi ci saranno gli impegni più gravosi. Il possibile ottavo è con Arthur Fils, esploso definitivamente in questa stagione e ancor più temibile con il caldo pubblico francese a favore. Ai quarti Sinner potrebbe incrociare la testa di serie peggiore: il numero 5 del seeding Jack Draper, che non fa della terra la sua superficie preferita, ma rappresenta un ostacolo fisico non da poco. In semifinale niente Taylor Fritz, inserito nello spicchio di Alcaraz, ma Alexander Zverev. Il numero 3 del mondo sta vivendo un momento complicato, ma a Parigi ha sempre reso alla grande e lo scorso anno si è spinto fino in finale.

Alcaraz esordirà con Kei Nishikori. Secondo turno ipotetico con Fabian Marozsan, avversario di Luca Nardi, terzo turno con Zizou Bergs, ottavo con uno tra Stefanos Tsitsipas e Ben Shelton e quarto con Casper Ruud. Nello stesso spicchio di tabellone dello spagnolo c’è Lorenzo Musetti. Il cammino del numero 8 del mondo non propone grosse insidie fino agli ottavi di finale. Esordio con un qualificato/lucky loser e secondo turno con uno tra Valentin Royer e Roberto Carballes Baena. Al terzo turno potrebbe arrivare uno tra Mariano Navone e Brandon Nakashima. Agli ottavi si profila la super sfida con Holger Rune. Il danese, testa di serie numero 10, se dovesse essere in grado di reggere l’urto fisico dei cinque set rappresenterebbe un ostacolo durissimo per Musetti. La grande continuità fisica dimostrata nell’ultimo anno garantisce al tennista toscano di poter lottare ad armi pari con tutti i giocatori anche in match lunghi.

In caso di raggiungimento dei quarti di finale, l’avversario potrebbe essere Taylor Fritz, che su terra è più che attaccabile. Semifinale in proiezione con Alcaraz, da cui Musetti ha perso in finale a Montecarlo e in semifinale a Roma. Le possibilità per accumulare altri punti, in vista della stagione su erba, ci sono eccome. Per quanto riguarda gli altri italiani, è arrivato il forfait di Matteo Berrettini, a caccia della condizione fisica ideale dopo il ritiro contro Ruud agli Internazionali. Flavio Cobolli aprirà con un qualificato/lucky loser. Matteo Arnaldi se la vedrà con il numero 29 del seeding Felix Auger-Aliassime, mentre Francesco Passaro incontrerà l’olandese Jesper de Jong. Esordi complicati per Mattia Bellucci, Lorenzo Sonego e Luca Nardi, che giocheranno rispettivamente con Jack Draper, Ben Shelton e Fabian Marozsan. Su terra Luciano Darderi può impensierire la testa di serie numero 23 Sebastian Korda.

Al femminile, sorteggio duro per Jasmine Paolini. La numero 4 del mondo dovrà difendere la finale dello scorso anno persa con Iga Swiatek. La polacca, scesa numero 5 Wta dopo le deludenti uscite a Madrid e Roma, è stata inserita proprio nello spicchio di tabellone della tennista toscana.

La finale dell’edizione 2024, dunque, potrebbe ripetersi ai quarti. In caso di approdo in semifinale Paolini – per lei esordio con la cinese Yuan – potrebbe trovare la numero 1 del mondo Aryna Sabalenka o Qinwen Zheng, che a Roma ha eliminato proprio la bielorussa. Le altre due azzurre in tabellone, Lucia Bronzetti ed Elisabetta Cocciaretto, apriranno rispettivamente con Ekaterina Alexandrova (20) e una qualificata.

 

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Sinner domina Ruud e va in semifinale a Roma

AGI – “E’ stata la mano di Dio” per dirla con Sorrentino, o quella di Papa Leone XIV che forse ha ispirato Sinner nell’udienza di ieri. Più laicamente il 6-0 6-1 rifilato a Casper Ruud che porta l’azzurro in semifinale contro Tommy Paul si deve alla sua testa, alle sue gambe e soprattutto al suo braccio (non a caso uno striscione lo raffigurava come un Braccio di Ferro dai capelli rossi, con i bicipiti in vista). Sinner ha chiuso la pratica in un’ora e 4 minuti. I precedenti con l’americano parlano di tre vittorie a una per l’azzurro (ci ha perso tre anni fa sull’erba di Eastbourne).

Il match che è andato in scena sul Centrale è stato un monologo tennistico di Sinner, un massacro sotto gli occhi del solito pubblico arancione e di un plotone di celebrities in tribuna autorità (da Paolo Bonolis a Noemi, da Massimo Giletti a Ferzan Ozpetek passando per il ministro dell’Economia Giorgetti).

L’azzurro ha cominciato a dettare legge strappando il servizio a Ruud a zero, a inizio match e l’esibizione è continuata tra vincenti, schiaffi al volo, drop shot, cambi di rotazione contro cui Casper mai nella parte del “fantasmino” cinematografico come oggi niente ha potuto. Tanto che sul 4 a zero per l’azzurro il pubblico intenerito e soprattutto in cerca di spettacolo ha cambiato beniamino iniziando a tifare per il norvegese. Il primo set si è concluso in 42 minuti con Ruud riuscito a incamerare appena sette punti. Il primo vincente della vittima sacrificale è arrivato solo sul 2 a zero nel secondo set per Jannik, accolto con un boato dal pubblico (c’era chi gridava “Jannik, ‘sto biglietto m’è costato ‘na cifraaa”).

La prima occasione per evitare il doppio “ovetto” come lo chiamano i giocatori della domenica Ruud l’ha sprecata mettendo fuori un rovescio, ma poi e’ finalmente riuscito ad approfittare della seconda occasione andandosi a prendere il punto con un dritto d’attacco: 2 a 1, con braccia alzate verso il cielo e risata di Ruud accompagnati dagli applausi. Il primo e l’ultimo game: nonostante il norvegese n. 7 del mondo sia riuscito ad alzare un po’ il livello nel secondo set, Sinner non ha smesso di tirare vincenti sulle righe.

Si va 5 a 1, con Ruud al servizio: 0-40 come nel primo game, tre match point e ovviamente il tennista del Papa approfitta del primo con una bordata di dritto davanto alla quale Ruud resta pietrificato. Gioco, partita, incontro e un bell’abbraccio tra i due. Ruud, tra l’altro, è tra i colleghi che più hanno difeso Sinner nel momento buio del caso Clostebol. 

Le parole di Sinner

“Siamo venuti qua con tanti dubbi, abbiamo giocato la prima partita che era un ottimo inizio per me. Poi nella seconda partita mi sono sentito un po’ diverso e siamo rimasti lì in campo per provare ad avere una sensazione migliore in campo. Credo che la partita contro Francisco era importante per me perche’ c’erano tanti momenti difficili. Oggi ho alzato di nuovo il livello pero’ soprattutto avevo un piano di gioco che avevo in testa e sono riuscito“. Lo dice Jannik Sinner al microfono di Sky Sport al termine della gara in cui ha travolto 6-0 6-1 Casper Ruud.

“Sono partito molto bene, pero’ poi ho continuato a giocare su questo livello tutta la partita e quindi oggi è stata veramente una giornata molto molto positiva – aggiunge – le cose possono cambiare in un attimo, domani c’è un altro giocatore con altre difficoltà, quindi non prendiamo nulla di scontato, pero’ credo che dopo tre mesi arrivare qua a Roma e far semifinale è davvero un ottimo torneo”.

Sorprendente il mondo in cui ha liquidato il vincitore di Madrid. “Beh, credo che lui gioca molto bene se gli dai tempo, lo sappiamo tutti, soprattutto col dritto – spiega Sinner – i primi colpi sono fondamentali contro giocatori che hanno un dritto fortissimo da parte del rovescio. Oggi ho cercato di variare abbastanza, di giocare sia sul rovescio ma poi a volte cambiare il rovescio a lungo linea e di giocare inside-in ma anche inside-out col mio dritto. Man mano andava avanti la partita – analizza il n.1 del mondo – le condizioni cambiavano perché alle sette è leggermente più veloce, poi dopo, verso le otto, sette e tre quarti-otto, è molto più umido quindi il campo è più pesante e si può mettere anche qualche volta la smorzata. Io ieri ho visto la partita di Lorenzo e le smorzate qua sono ottime, soprattutto la sera perché è un campo ‘morto’. A un certo punto, quindi, tatticamente oggi ci siamo preparati molto bene. Devo dire grazie anche al mio team e poi ho fatto la mia parte in campo, provando a giocare questo match tatticamente in modo perfetto.

Il tifoso Salvini sul Milan: “Deluso da una società inesistente”

AGI – “Non sono triste per la sconfitta, capita di perdere. Sono deluso da una società inesistente, amareggiato”: il vicepremier Matteo Salvini, grande tifoso del Milan, ha commentato così la finale di Coppa Italia persa con il Bologna, a margine di un evento in Senato sull’agricoltura. “Una partita la vinci o la perdi, io ho iniziato a tifare il Milan quando era in Serie B. Ma oggi manca la passione, c’è solo il business. Così cade anche la poesia“, ha aggiunto il leader della Lega, esprimendo il suo disincanto nei confronti della gestione del club.

L’incontro con i tifosi del Bologna

Salvini è poi stato accolto al Consiglio federale della Lega presso i Gruppi Parlamentari dal coro di alcuni tifosi del Bologna, rimasti a Roma dopo la finale, che gli hanno cantato “è andata così, così“. Sportiva la risposta del ministro che ha stretto la mano ad alcuni di loro e ha ammesso: “Avete meritato“.

 

 

 

Trump’s meeting with Sharaa, unthinkable just months ago, boosts Syrians’ hopes

Syria’s interim leader met the US president in Riyadh after he announced he would lift sanctions on Syria.

Il Papa scherza con i giornalisti, “sì a una partita di tennis ma senza Sinner”

AGI – Papa Leone XIV ha scherzato con i giornalisti, al termine dell’udienza ai rappresentanti dei media mondiali venuti a Roma per il Conclave. Incalzato da una giornalista per organizzare una partita di tennis di beneficenza per le Pontificie Opere Missionarie, conoscendo la sua passione per questo sport, Leone XIV ha subito replicato “Certo, va bene“.

La battuta su Sinner

“Io porto Agassi“, ha detto la giornalista scherzando, e il Papa ha replicato: “Basta che non porti Sinner“, scherzando sul doppio senso: sia perché l’italiano è il numero uno del mondo, sia perché il suo cognome in inglese significa “peccatore“.

Il doppio con i giornalisti

Altri giornalisti si sono poi detti pronti a giocare a tennis in un doppio. E il Papa, sempre scherzando, ha risposto: “Gioco, ma non bene…“.

Gli autografi del Pontefice

Ha firmato autografi Papa Leone XIV, al termine dell’udienza ai media del mondo, anche…su una pallina da baseball. E ha indossato una sciarpa peruviana. Il Pontefice non si è sottratto all’entusiasmo degli operatori della comunicazione. Con loro ha scherzato e ha scambiato qualche parola.

 

 

La giornalista peruviana Paola Ugaz gli ha regalato una sciarpa di lana d’alpaca proveniente dalle Ande, tessuta da donne di comunità a basso reddito. Lui l’ha prontamente indossata e ha ribadito la sua solidarietà congedandosi con un “aspettatevi presto notizie su di me in Perù”. A un’altra giornalista, vestita di bianco, ha invece scherzato sull’abbinamento cromatico mettendosi di fianco a lei per una foto.

 

 

 

Ranieri: “Non resto alla Roma neanche con a Champions”

AGI – “Non c’è nulla che potrà farmi cambiare idea. Io amo la mia squadra e i miei colori, tutto quello che mi porterebbe egoisticamente a fare un altro anno sarebbe uno sbaglio per la Roma. Per cui dico no. Verrà un nuovo allenatore e dovrà avere il tempo per conoscere tutto, lo aiuterò in tutto quello che mi chiederà”. Così Claudio Ranieri, nella conferenza stampa in vista della sfida di domenica tra Roma e Fiorentina per la 35^ giornata di Serie A, risponde a chi gli chiede se ci sono possibilità di ripensamento in caso di qualificazione alla Champions League.

Corsa al quarto posto

A proposito di corsa al quarto posto, aggiunge: “Dipende tanto dalla freschezza della squadra e dagli episodi che arrivano, chi li sfrutta prima ha una buona possibilità. È una lunga lotta per entrare in qualcosa di importante. Non mi piace promettere, ma sono una persona positiva e ambiziosa. Voglio il massimo da me stesso e chiedo lo stesso ai giocatori. All’ultimo vedremo quello che abbiamo fatto, senza rimpianti”. E sugli avversari viola, diretti concorrenti per un posto in Champions: “Domenica abbiamo di fronte una signora squadra, che nelle ultime dieci partite hanno perso solo ieri sera. La Fiorentina ha le carte in regola per andare in finale di Conference. È una squadra che ha buonissimi giocatori, grande qualità”.

La versione di Ranieri

Dare il massimo, fino all’ultimo secondo, per lottare per un posto in Champions League. Ma senza rimpianti. E, soprattutto, senza pressioni. È questo il pensiero di Claudio Ranieri, che nella conferenza stampa in vista della sfida contro la Fiorentina (in programma domenica alle 18) spiega: “Non abbiamo pressioni perché sappiamo da dove veniamo. Stavamo con la testa sott’acqua, ora l’abbiamo tirata fuori e cominciamo a respirare. E ora che respiriamo dobbiamo spingere. La pressione ce l’hanno gli altri, che stanno lassù dall’inizio”.

Quello con i Viola, infatti, è a tutti gli effetti uno spareggio per continuare a inseguire il quarto posto, ora lontano due punti per i giallorossi: “È una lunga lotta per qualcosa di importante. Non mi piace promettere, ma sono una persona positiva e ambiziosa. Voglio il massimo da me stesso e dai giocatori. Alla fine vedremo quello che abbiamo fatto, ma senza rimpianti”.

Rendimento di Dovbyk

Al centro del dibattito anche il rendimento di Dovbyk, a segno per undici volte in Serie A (sedici in totale) ma sempre sul banco degli imputati: “Credo ancora in lui, non è un acquisto sbagliato, perché quando prendi il capocannoniere della Liga significa tanto. Ha portato punti importanti, come primo anno è positivo”. La buona notizia per la Roma è che “la squadra sta bene, tranne Dybala ci siamo tutti: anche Nelsson e Saud sono recuperati”.

Un’abbondanza che ha portato spesso a scelte difficili, come un impiego minore, nelle ultime partite, dei vari Paredes, Hummels e Saelemaekers: “Essendo tutti disponibili, scelgo quelli più confacenti nel cercare la vittoria” contro l’avversario di turno. Per questo, “quando dico che scelgo la sera prima è la verità”, ha concluso Ranieri.

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