Daily Archives: 13 Settembre 2023

Donna incinta al sesto mese muore e perde il bimbo: i parenti aggrediscono i sanitari

Una giovane donna incinta di 28 anni, Giorgia Migliarba, e il suo bimbo sono morti all’ospedale Villa Sofia di Palermo. Non si conoscono ancora le cause del decesso. La donna, già mamma di due bambini e in attesa del terzo, abitava in via Costante Girardengo nel quartiere dello Zen. A trasportarla in ospedale gli stessi familiari. L’ambulanza del 118 infatti, chiamata per prestare soccorso, al suo arrivo nell’abitazione non ha trovato la paziente.

La reazione dei parenti ripresa dai ricoverati

Secondo le prime informazioni, i parenti che l’hanno accompagnata nella struttura ospedaliera, si sono scagliati contro i sanitari aggredendoli; altri ancora si sono presentati al pronto soccorso e presso la camera mortuaria dell’ospedale, lanciando diversi oggetti contro le finestre. La loro reazione è stata ripresa con i cellulari da alcuni ricoverati. Sul posto sono arrivate le volanti della polizia e gli agenti in assetto antisommossa che hanno riportato la calma. Intanto, la procura ha disposto il sequestro della salma e il trasferimento all’istituto di medicina legale dell’ospedale Policlinico per eseguire l’autopsia.

Francesco Corsiglia, già imputato nel processo Grillo jr, indagato per abusi sessuali

Ancora guai giudiziari per Francesco Corsiglia, uno degli amici di Ciro Grillo, il figlio del fondatore del M5S, già a processo a Tempio Pausania per violenza sessuale. Il ragazzo è indagato dalla procura di Genova dopo che avrebbe sollevato il top a una ragazza di 19 anni mentre ballava in una discoteca di corso Italia, la passeggiata a mare della movida genovese.

Il pubblico ministero ha chiuso indagini 

La vicenda risale allo scorso luglio. Corsiglia è a processo per un presunto stupro avvenuto a luglio 2019 in Sardegna, insieme a a Grillo jr, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. La vittima era una studentessa italo-norvegese di 21 anni in un residence di Cala di Volpe, in uso alla famiglia Grillo. Il pubblico ministero Federico Panichi ha chiuso le indagini e inviato l’avviso. Adesso il ragazzo potrà decidere se farsi interrogare. A denunciare Corsiglia erano stati i carabinieri dopo che avevano incontrato per strada la ragazza sconvolta dopo l’accaduto.

 

Giorgia Meloni: «Draghi è autorevole, può avere un occhio di riguardo»

«Draghi è uno degli italiani più autorevoli che abbiamo, presumo che possa avere un occhio di riguardo per la nostra nazione, la considero una buona notizia». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Cinque Minuti, la trasmissione condotta da Bruno Vespa in onda su Rai Uno. Sulla richiesta della presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea, la premier ha affermato: «Non è stata assolutamente una richiesta contro di noi».

La premier sui ricollocamenti: «Sono la coperta di Linus»

Giorgia Meloni, durante la trasmissione, si è espressa anche sui ricollocamenti definendo la «questione secondaria» e aggiungendo: «Sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi, è una coperta di Linus, la questione non è come scarichiamo il problema, è fermare gli arrivi in Italia, non vedo ancora risposte concrete».

Alla domanda se si aspettasse il fermo della Germania all’accoglienza di migranti dall’Italia, ha risposto: «In parte sì perché noi abbiamo qualche tempo fa comunicato ai nostri partner che non potevamo più riaccogliere automaticamente i cosiddetti dublinanti, perché i nostri hotspot sono pieni e se la Ue non ci dava una mano a difendere i confini esterni» ha detto la premier.

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Firenze, minaccia l’ex di darle fuoco con una tanica di alcol

A Firenze, un 45enne ha prima minacciato di morte la ex moglie con una tanica di alcol etilico e poi l’ha inseguita in auto per le vie della città. Secondo quanto ricostruito dagli agenti delle volanti della questura di Firenze, tutto è avvenuto intorno alle due di notte nella zona Isolotto, quando la donna al suo rientro a casa si è trovata davanti l’ex marito.

La fuga in auto e l’inseguimento

Nonostate le minacce con il liquido infiammabile da parte del 45enne, la vittima è riuscita a fuggire in auto. Da quel momento è iniziato l’inseguimento da parte dell’ex marito che ha tentato di speronarla, bloccandola a un semaforo. A quel punto, come riportato dal Corriere Fiorentino, l’uomo sarebbe sceso dall’auto e, dopo averle bussato al finestrino, le avrebbe intimato di sbloccarlo su WhatsApp, sottolineando che tanto l’avrebbe aspettata sotto casa dove prima o poi sarebbe dovuta tornare.

Ritrovata nell’auto la tanica di alcol

Scattato il verde, la donna sarebbe riuscita a perderlo di vista e ad allertare il 112. I poliziotti hanno rintracciato e arrestato il 45enne vicino al proprio posto di lavoro, un ditta di pulizie nella provincia di Firenze. Nella sua auto è stata trovata e sequestrata una tanica di alcol etilico denaturato, la stessa verosimilmente con cui si era presentato sotto casa della ex. Gli agenti hanno anche sequestrato il telefono cellulare del 45enne, sul quale gli investigatori non escludono possano essere trovate tracce riconducibili all’accusa di atti persecutori.

I pinguini di Mr. Popper stasera sul Nove: trama, cast e curiosità

Stasera 13 settembre 2023 andrà in onda alle ore 21.25 sul Nove il film I Pinguini di Mr. Popper. Il regista è Mark Waters mentre la sceneggiatura è stata scritta da Sean Anders e John Morris. Nel cast ci sono Jim Carrey, Carla Gugino, Kelli Barrett e Madeline Carroll.

Stasera andrà in onda il film I Pinguini di Mr. Popper sul canale televisivo Nove, ecco trama, cast e curiosità.
La locandina del film (X)

I Pinguini di Mr. Popper, trama e cast del film in onda stasera 13 settembre 2023 sul Nove

La trama racconta la storia di Tom Popper (Jim Carrey) un bambino che ha il sogno di diventare un grande avventuriero, proprio come il padre. Tuttavia, crescendo nella frenetica New York e confrontandosi con la realtà, Tom si rende conto che non può inseguire i suoi sogni. Diventa quindi un imprenditore immobiliare molto impegnato e padre di due figli. Inoltre, Tom ha anche un matrimonio fallito alle spalle con Amanda (Carla Gugino). La sua routine sempre uguale cambia completamente quando gli vengono spediti ben 6 pinguini: si tratta di un eredità lasciata dal padre defunto in Antartide.

Tom non sa cosa farsene di questi pinguini e inizialmente vuole liberarsene perché rischiano di compromettere la sua vita lavorativa. Infatti, Popper deve occuparsi della delicata vendita del Tavern on the Green, un locale di Central Park storico e molto ambito. Se Tom dovesse concludere quest’affare potrebbe diventare socio dell’azienda per la quale lavora. Tuttavia, la cinica proprietaria del locale, Selma Van Gundy (Angela Lansbury) ha molti pregiudizi e rende difficile la vendita. Per Tom questa sarà una grande sfida da affrontare e dovrà dividersi tra questo compito arduo e il poter accudire i pinguini, amati anche dai suoi figli, che sono diventati a tutti gli effetti suoi nuovi amici.

I Pinguini di Mr. Popper, 5 curiosità sul film

I Pinguini di Mr. Popper, la cosa che ha convinto Jim Carrey

Jim Carrey ha deciso di accettare questo ruolo perché voleva avere la chance di ballare con i pinguini. In questo modo, Carrey avrebbe imitato il suo eroe Dick Van Dyke nell’iconica scena di Mary Poppins del 1964.

Stasera andrà in onda il film I Pinguini di Mr. Popper sul canale televisivo Nove, ecco trama, cast e curiosità.
La scena del ballo (X)

I Pinguini di Mr. Popper, le tante opzioni per il ruolo di attore protagonista

Inizialmente, il film doveva avere come protagonista Ben Stiller. Tuttavia, Stiller decise di abbandonare il progetto dopo che il regista Noah Baumbach venne rimosso dal suo ruolo. La parte di attore protagonista venne offerta anche a Owen Wilson e Jack Black ma alla fine andò a Jim Carrey.

I Pinguini di Mr. Popper, alcune scene girate con veri pinguini

In alcune scene, i pinguini sono veri, addestrati per compiere particolari movimenti. Le scene vennero girate in set refrigerati artificialmente così da ricreare le temperature dell’habitat dei pinguini.

I Pinguini di Mr. Popper, il film tratto da un libro per bambini

La sceneggiatura della pellicola non è originale, ma è tratta da un libro per bambini degli autori Richard e Florence Atwater. Tuttavia, ci sono alcune differenze con il film, infatti nel libro i pinguini sono 12 mentre nel lungometraggio sono solo 6.

I Pinguini di Mr. Popper, un buon incasso per la pellicola

Questo film è stato un ottimo successo al botteghino. Infatti, è stato realizzato con un budget di 55 milioni di dollari e ha incassato in totale circa 187 milioni di dollari.

Le cose che non ti ho detto stasera su Rai Movie: trama, cast e curiosità

Stasera 13 settembre 2023 andrà in onda il film Le cose che non ti ho detto sul canale Rai Movie alle ore 21.10. Il regista è William Nicholson che si è occupato di scrivere anche la sceneggiatura. Nel cast ci sono Bill Nighy, Annette Bening, Josh O’Connor e Rose Keegan.

Le cose che non ti ho detto è il film che andrà in onda questa sera su Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità.
Annette Bening in una scena del film (X)

Le cose che non ti ho detto, trama e cast del film in onda stasera 13 settembre 2023 su Rai Movie

La trama racconta la storia di una coppia di coniugi, Grace (Annette Bening) ed Edward (Bill Nighy). La coppia vive una vita tranquilla da anni ormai ed è sposata da più di 25 anni, 29 per la precisione. Le loro attività si svolgono a Seaford, una località graziosa dell’East Sussex, in Inghilterra. Entrambi hanno accumulato molti oggetti nella loro casa, tutti che fanno parte della loro vita, tra cui moltissimi libri. Sia Grace che Edward hanno degli hobby, la donna si dedica alla stesura di un’antologia di poesie mentre l’uomo è ossessionato dall’attendibilità delle informazioni che si trovano sul sito online Wikipedia.

Un giorno, il figlio Jamie (Josh O’Connor) visita i genitori per il weekend. Proprio in questa occasione, Edward confiderà al figlio che vuole lasciare la madre dopo tanto tempo trascorso insieme, per un’altra donna che lo rende felice e soprattutto libero. Quando Grace viene a sapere ciò gli crolla il mondo addosso, ma Edward è convinto nella sua decisione, fa i bagagli e decide di andar via. Grace cade in una profonda depressione e si sente molto sola nella cittadina. Solo grazie al figlio Jamie riuscirà a ripartire da zero e capire che alla sua età può ancora trovare la felicità.

Le cose che non ti ho detto, 5 curiosità 

Le cose che non ti ho detto, il film tratto da una storia reale

La storia raccontata nel film è tratta da una storia reale. In particolar modo, si tratta dell’esperienza personale di William Nicholson, regista del film, visto che i suoi genitori hanno deciso di divorziare dopo 33 anni di matrimonio.

Le cose che non ti ho detto, la collaborazione successiva tra due attori

Bill Nighy e Josh O’Connor hanno lavorato insieme come parte del cast di questo film del 2019. Nel 2020 poi, i due hanno collaborato una seconda volta come membri del cast del film Emma.

Le cose che non ti ho detto, gli incassi non entusiasmanti

La pellicola non ha avuto incassi entusiasmanti nonostante la presenza di attori protagonisti di alto livello. Secondo quanto riportato dal sito Imdb, in totale ha ottenuto 112 mila dollari.

Le cose che non ti ho detto è il film che andrà in onda questa sera su Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità.
I due protagonisti del film (X)

Le cose che non ti ho detto, le riprese in Inghilterra

Gran parte delle riprese sono state effettuate a Seaford, nell’East Sussex, in Inghilterra. Non a caso, in alcune scene è possibile notare i tipici paesaggi di quest’area della Gran Bretagna.

Le cose che non ti ho detto, un mix di ispirazioni per il regista

Il regista e sceneggiatore William Nicholson ha confessato che ha preso ispirazione da due opere per realizzare questo lavoro. Nel dettaglio, ha descritto la sua sceneggiatura, e di conseguenza il suo film, come un mix tra Breve incontro del 1945 e Chi ha paura di Virginia Woolf? del 1966.

WhatsApp, Zuckerberg annuncia il lancio dei canali in tutto il mondo

L’ora dei canali WhatsApp è giunta e arriveranno a breve anche in Italia. Il ceo di Meta, Mark Zuckerberg, ha annunciato con un post su Facebook che la nuova funzione dell’applicazione di messagistica sarà lanciata in tutto il mondo già nelle prossime settimane. Nel suo post ha scritto: «Oggi iniziamo a implementare i canali WhatsApp a livello globale e aggiungendo migliaia di nuovi canali che le persone possono seguire su WhatsApp. Puoi trovare i canali nella nuova tab “Aggiornamenti”». A corredo una foto in cui mostra un canale in cui lui stesso promette di «parlare delle nuove funzionalità di Meta e degli aggiornamenti».

I canali sono stati lanciati già in dieci Paesi

Sono già dieci i Paesi in cui sono stati lanciati i canali WhatsApp, in una sorta di beta test portato avanti già in estate da Meta. Adesso toccherà ad altri 150 Stati in tutto il mondo, tra cui l’Italia. I canali sono dei servizi broadcast ai quali ogni singolo utente può decidere di accedere, in base ai propri interessi, per ricevere aggiornamenti quotidiani, notizie o offerte. Un modello molto simile a quello utilizzato da anni da Telegram, principale antagonista di WhatsApp. Migliaia tra organizzazioni, squadre sportive e personaggi famosi hanno già fondato i propri canali per permettere ai propri fan di ricevere news in tempo reale.

WhatsApp, Zuckerberg annuncia il lancio dei canali in tutto il mondo
Mark Zuckerberg (Getty).

WhatsApp darà la possibilità di reagire con le emoji

Ogni utente potrà iscriversi al canale in maniera semplice e mantenendo l’anonimato. WhatsApp introdurrà però la possibilità di reagire alle singole news con le emoji, per dare feedback ai proprietari del canale senza mostrare agli altri l’identità di chi l’ha inviata. Sarà data la possibilità di filtrare le ricerche di canali in base al proprio Paese, ma anche di visualizzare i canali più recenti, quelli più attivi e quelli più popolari, in base a reazioni e numero di follower.

Interstellar stasera su Italia 1: trama, cast e curiosità

Stasera 13 settembre 2023 andrà in onda sul canale Italia 1 il film Interstellar, alle ore 21.20. Il regista è Christopher Nolan che ha scritto anche la sceneggiatura in collaborazione con il fratello Jonathan Nolan. Nel cast ci sono Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Casey Affleck e Matt Damon.

Interstellar è il film che andrà in onda questa sera su Italia 1, ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
Matthew McCounaghey in una scena del film (X)

Interstellar, trama e cast del film in onda stasera 13 settembre 2o23 su Italia 1

La trama racconta un futuro catastrofico per l’umanità: la Terra è continuamente piagata da tempeste di sabbia e riuscire a coltivare qualcosa è un’impresa difficile. L’unica speranza per gli esseri umani è il negazionismo. Joseph Cooper (Matthew McConaughey), un ex ingegnere della Nasa, insieme alla figlia Murph (Mackenzie Foy) cerca di vivere in questo mondo ma vorrebbe trovare una soluzione a tale problema. L’opportunità gli viene offerta da una sorta di miracolo, delle strisce di sabbia che nel suo soggiorno formano delle coordinate in codice binario. Dopo averle codificate, Joseph trova una base segreta della Nasa che sta per progettare un viaggio spaziale per trovare una speranza per l’umanità in un altro pianeta.

Joseph riesce a introdursi nella base e viene scelto per entrare a far parte della missione spaziale coordinata dal professor Brand (Michael Caine) e Amelia Brand (Anne Hathaway). L’obiettivo della missione è quello di partire alla ricerca di Mann (Matt Damon), un astronauta di una precedente spedizione che sembra essere l’unico sopravvissuto del suo team e che potrebbe aver trovato un nuovo pianeta sul quale vivere. Joseph deciderà quindi di partire e di trovare una soluzione per salvare la Terra, ma per fare ciò si perderà i migliori anni di Murph (Jessica Chastain) che crescerà e vivrà la sua vita da sola.

Interstellar, 5 curiosità sul film 

Interstellar, la consulenza per la creazione del buco nero

Per riuscire a creare visivamente il buco nero che serve ai protagonisti per viaggiare, la produzione ha chiesto una consulenza al dottor Kip Thorne. Solo grazie all’apporto dell’esperto il team degli effetti speciali, guidato da Paul J. Franklin, è riuscito a creare l’effetto che si vede nel film, utilizzando per l’occasione un nuovo software CGI personalizzato su misura.

Interstellar, la scena del campo di grano realizzata in modo originale

Per girare la scena nel campo di grano, il regista Christopher Nolan obbligò la produzione ad acquistare 500 ettari di terreno, coltivandoli e facendo poi crescere pannocchie e mais. In seguito, il mais venne venduto e generò anche un profitto per la produzione.

Interstellar, le teorie di Kip Thorne utilizzate per la seconda volta al cinema

Come detto prima, grazie alle teorie di Kip Thorne è stato possibile rappresentare il viaggio nel tempo e nello spazio attraverso un buco nero. Tuttavia, non è la prima volta che ciò appare. Un viaggio simile, basato sulle teorie del dottor Thorne, era stato rappresentato nel 1997 nel film Contact di Robert Zemeckis. Curiosamente, Matthew McConaughey fa parte sia del cast di Interstellar che di Contact.

Interstellar, il progetto poteva concretizzarsi anni prima

Nel 2006, Interstellar venne proposto a Steven Spielberg. La sceneggiatura venne scritta da Jonathan Nolan e la produzione doveva andare avanti, ma poi Spielberg decise di dedicarsi ad altro. Anni dopo, Jonathan Nolan decise di proporre il progetto al fratello e questa volta il lungometraggio venne completato.

Interstellar è il film che andrà in onda questa sera su Italia 1, ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
Una scena tratta dal film (X)

Interstellar, l’incidente di Anne Hathaway

Anne Hathaway ha sofferto di ipotermia durante le riprese effettuate dalla troupe in Islanda. Questo perché la sua tuta protettiva era aperta durante le scene.

Lavoratori immigrati in Russia, le possibili ripercussioni del crollo del rublo

Tagiki, uzbeki, kirghisi. E non solo. Dalla dissoluzione dell’Urss, la Russia ha calamitato un enorme numero di lavoratori provenienti dalle ex repubbliche socialiste sovietiche. Secondo le stime ufficiali i lavoratori immigrati sono a poco più di tre milioni, ovvero circa il 4-5 per cento dell’intera forza lavoro della Federazione Russa. Risorse preziose, che negli ultimi tre decenni di fatto hanno sostenuto l’economia del Paese. Ma il crollo del rublo ha appannato l’immagine della Grande Madre, soprattutto per chi arriva dall’Asia centrale.

Sempre più immigrati dall’Asia centrale stanno valutando la possibilità di lasciare la Russia

Sono centinaia di migliaia le persone che potrebbero (prima o poi) lasciare la Russia, dopo aver visto il valore del loro stipendio crollare. Questo si ripercuote ovviamente sulle rimesse inviate alle famiglie rimaste in Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan. Solo per fare qualche esempio, un anno fa un rublo russo valeva 183 sum uzbeki, valore oggi sceso a 126. «Il calo del valore del rublo influisce sull’attrattiva del mercato del lavoro russo», ha detto al Moscow Times Bakhrom Islamov, capo dell’Associazione della diaspora uzbeka. In un sondaggio condotto ad agosto su oltre 20 mila lavoratori uzbeki, la metà degli intervistati ha affermato che stavano valutando la possibilità di lasciare la Russia dopo che il il rublo era sceso a 100 rispetto al dollaro statunitense.

Lavoratori migranti in Russia dall'Asia centrale, le possibili ripercussioni del crollo del rublo: il Paese è già in carenza di manodopera.
Lavoratori agricoli nella regione di Krasnodar (Getty Images).

La Federazione Russa sta affrontando una grave carenza di manodopera

Oltre il 90 per cento di chi si è trasferito nella Federazione per lavorare proviene dall’ex Urss. Dai corrieri ai tassisti, fino agli operai edili e ai raccoglitori di frutta, i lavoratori dell’Asia centrale – poco costosi e numerosi – sono la linfa vitale di molti settori dell’economia. E un loro esodo si farebbe sentire bruscamente in tutto il Paese, amplificando la carenza di manodopera, qualificata e non, cominciata quando la Russia ha attaccato l’Ucraina: se da una parte sono venuti a mancare centinaia di migliaia di lavoratori richiamati al fronte, altrettanti sono passati all’industria bellica. E questo ha reso gli altri settori ancor più “affamati” di lavoratori stranieri. Un recente sondaggio, condotto dal Gaidar Institute, ha rilevato che il 42 per cento delle aziende sta affrontando una carenza record di manodopera. Il settore edile russo avrebbe un deficit dichiarato di 200 mila lavoratori. Tutto questo mentre il tasso di disoccupazione ufficiale è al minimo storico: 3 per cento. In generale, la Russia sta inoltre affrontando una forte crisi demografica. Secondo la Scuola superiore di economia di Mosca, il Paese ha bisogno di attirare tra 400 mila e 1,1 milioni di migranti ogni anno solo per mantenere stabile il numero della popolazione in età lavorativa nel lungo termine.

Il deflusso è già in corso, ma per vari motivi è difficile stabilirne l’entità

Secondo gli esperti il deflusso di lavoratori migranti è già in corso, ma definirne l’entità è estremamente complicato. Gli unici dati regolarmente pubblicati sulla migrazione riguardano ingressi e uscite rilevati dal servizio di frontiera, senza alcuna distinzione tra attraversamenti ripetuti, transfrontalieri, persone che tornano a casa per viaggi brevi, lavoratori stagionali, coloro che lasciano il Paese con visti, e così via. Come detto, le stime ufficiali parlando di tre milioni di lavoratori stranieri. Ma il numero reale è probabilmente molto più alto, data la portata dell’immigrazione clandestina, ampiamente diffusa al pari del lavoro nero nei settori a basso salario, unita al fatto che centinaia migliaia di persone originariamente arrivate in Russia dall’estero hanno poi acquisito la cittadinanza o la residenza permanente negli ultimi anni.

Lavoratori migranti in Russia dall'Asia centrale, le possibili ripercussioni del crollo del rublo: il Paese è già in carenza di manodopera.
Mosca, manifesto con l’immagine di Putin (Getty Images).

L’esodo di massa è da escludere: la Russia per molti rimane una speranza

Per il momento è da escludere un esodo di massa, ha spiegato a Moscow Times il ricercatore Denis Berdakov, esperto di questioni migratorie. D’altra parte, nella maggior parte dei Paesi dell’Asia centrale il mercato del lavoro è tutt’altro che fiorente: non avrebbe senso per molti tornare in patria. Solo in Uzbekistan, ogni anno 400 mila giovani entrano nel mercato del lavoro, ma l’economia nazionale non è in grado di fornire un impiego a tutti. Più che per motivi economici in tanti potrebbero lasciare perché, dopo aver ottenuto la doppia cittadinanza, rischiano ora di essere arruolati e di finire al fronte in Ucraina. Ma verrebbero comunque sostituiti da nuovi migranti.

A dire addio alla Russia saranno soprattutto i lavoratori più qualificati

Più che un calo generale dell’immigrazione, spiega Islamov, il futuro potrebbe riservare un cambiamento nel tipo di lavoratori che si trasferiranno in Russia: i lavoratori più qualificati, dagli ingegneri agli operai edili con maggiore esperienza, potrebbero infatti cercare opportunità altrove: in Kazakistan, ad esempio, ma anche nell’Europa dell’Est o in Estremo Oriente. Secondo Berdakov una quota tra il 5 e il 7 per cento dei lavoratori migranti qualificati potrebbe aver già lasciato la Russia a causa dell’indebolimento del rublo. Intanto, con l’economia russa già alle prese con una carenza record di manodopera, alcuni esponenti del governo di Mosca si sono già “attivati”. In un recente forum politico, il ministro dell’Economia Maxim Reshetnikov ha affermato che il Paese deve diventare molto più accogliente nei confronti degli immigrati: «L’Asia centrale è proprio accanto a noi, una regione in crescita con molti lavoratori». Basterà?

Mbda, accordo con Mitsubishi per collaborare sul progetto Gcap

Mbda Uk, Mbda Italia e la giapponese Mitsubishi electric corporation hanno annunciato, al salone della Difesa londinese Dsei 2023, «la firma di un accordo di collaborazione per lavorare sul dominio effetti e supportare la progettazione della piattaforma principale come parte del Global combat air program (GCAP). Le tre aziende – spiega una nota – lavoreranno insieme per garantire la perfetta integrazione dei sistemi di armamento sulla piattaforma Gcap», che coinvolge Italia, Uk e Giappone nel programma per sviluppare un sistema aereo di nuova generazione entro il 2035.

Sviluppo di sistemi di armamento evoluti

«Siamo veramente orgogliosi di questo accordo che» – commenta a margine Giovanni Soccodato, executive group director sales and business development di Mbda e managing director di Mbda Italia – «arriva in tempi rapidissimi, considerando che l’avvio della collaborazione su Gcap con il governo giapponese risale a meno di un anno fa. Questo ci consentirà di avviare velocemente attività che garantiranno sistemi basati su tecnologie avanzate. Sfruttando logiche di combattimento innovative, in contesti multi-dominio, dove la digitalizzazione, l’integrazione e l’interoperabilità tra i vari sistemi sarà un must, Mbda è pronta a mettere in campo tutte le sue risorse più avanzate per sviluppare e integrare sistemi di armamento evoluti e sistemi per la gestione degli ‘effectors’ che rispondano a questi requisiti, anche in un’ottica di efficientamento di tempi e costi».

TIM primo gruppo tlc al mondo per diversità e inclusione

TIM prosegue nel percorso definito dal piano di sostenibilità e si conferma come prima telco al mondo nella classifica delle aziende che si sono distinte per le politiche di inclusione e promozione della diversity. Questo posizionamento è stato certificato dal Refinitiv Diversity and Inclusion Index, dove il Gruppo mantiene una posizione di rilievo fra le imprese leader a livello mondiale: TIM SA (Brasile) è quarto al mondo e Gruppo TIM è ventiquattresimo, rientrando così nella top 25 delle aziende più virtuose per i temi di diversity & inclusion.

L’impegno di TIM confermato anche nei target ESG di Gruppo

Per TIM si tratta di un risultato importante che premia l’impegno della società e rappresenta un ulteriore stimolo per continuare nel programma Diversity & Inclusion lanciato quasi 15 anni fa e portato avanti nel tempo con impegno e partecipazione. Un percorso che prevede ancora molte sfide e opportunità da cogliere e interpretare, nella consapevolezza che l’inclusione non è solo un valore etico ma anche un formidabile motore di performance per l’azienda, strettamente correlato con engagement e soddisfazione delle persone. L’impegno di TIM per la diversità e l’inclusione è confermato anche nei target ESG di Gruppo. In particolare, l’obiettivo è raggiungere oltre il 29 per cento di donne in posizioni di responsabilità entro il 2025, in coerenza con il nuovo Codice Etico e la Carta dei Valori (che annovera l’inclusione come uno dei principi ispiratori dei comportamenti di tutta l’organizzazione. Ulteriori iniziative sono il progetto Women Empowerment e la Politica delle Risorse Umane e Pari Opportunità approvata dallo steering committee Gender Equality di TIM.

L’indice classifica oltre 12 mila aziende a livello globale

L’analisi realizzata da Refinitiv, società del London Stock Exchange Group e tra i principali fornitori al mondo di ricerche e dati in ambito finanziario, si basa su dati pubblici – bilanci, relazioni finanziarie, notizie stampa, siti web – in base a 24 parametri riconducibili a quattro categorie chiave: diversità, inclusione, sviluppo delle persone e gestione delle controversie. L’indice classifica oltre 12 mila aziende a livello globale e identifica le 100 principali società quotate in borsa con i luoghi di lavoro più diversificati e inclusivi.

Messico, presunti alieni mummificati presentati al Congresso

Il parlamento messicano ha ospitato un’audizione pubblica sui fenomeni anomali non identificati che sta facendo il giro del mondo. Il motivo? Durante l’incontro, il primo evento ufficiale sull’argomento-Ufo organizzato nel Paese, il divulgatore Jaime Maussan ha svelato i corpi mummificati di due «esseri non umani», che sarebbero stati rinvenuti nel 2017 in Perù, con solo tre dita per mano e teste allungate.

Maussan: «Questi esemplari non fanno parte della nostra evoluzione terrestre»

All’audizione hanno preso parte tre ex membri delle forze armate Usa, che già nei mesi scorsi hanno testimoniato davanti al Congresso degli Stati Uniti in merito agli Ufo: l’ex pilota della Marina Ryan Graves, l’ex ufficiale dell’Air Force David Grusch, l’ex comandante della Marina David Fravor. Ma a fare più scalpore è stato senza dubbio l’intervento di Maussan, che ha sorpreso il pubblico svelando il contenuto dei sarcofagi nella Sala verde della Camera dei deputati. Parlando sotto giuramento al palazzo legislativo di San Lazaro, l’ufologo ha detto che i corpi sarebbero stati identificati come i resti fossilizzati di individui extra-terrestri risalenti a mille anni fa: «Questi esemplari non fanno parte della nostra evoluzione terrestre. Non si tratta di esseri trovati dopo lo schianto di un Ufo. Sono stati rinvenuti in miniere di diatomite, un’alga fossile che ha 17 milioni di anni, fitoplancton che era abbondante all’epoca e che, quando è scomparsa, si è fossilizzata».

Le “mummie di Nazca” sarebbero però già state riconosciute come falsi

«È la prima volta che vita extraterrestre viene presentata in questa forma. Credo sia una chiara dimostrazione del fatto che abbiamo a che fare con esemplari non umani, non imparentati con nessuna altra specie del nostro mondo e che qualsiasi istituzione scientifica può verificarlo», ha continuato Maussan. «Dobbiamo avere il coraggio di accettarlo, siamo visitati da intelligenze non umane che vengono sulla Terra dalle profondità dell’universo, potremmo persino viaggiare verso altri universi». Il suo intervento ha però ottenuto l’effetto contrario rispetto a quello auspicato, minando la credibilità dell’audizione. Maussan ha infatti sottolineato che gli esemplari sono stati analizzati dagli scienziati dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, che sono stati in grado di estrarre il Dna e di utilizzare la datazione al radiocarbonio per stabilire l’età. Le cosiddette “mummie di Nazca”, però, sarebbero già state riconosciute come falsi, costruiti con parti di veri corpi umani. Alcuni test del Dna hanno stabilito che le mummie erano effettivamente umane, mentre altri campioni non hanno dato risultati univoci.

Qatargate: il Parlamento Ue adotta le nuove norme etiche

Il Parlamento europeo approva le nuove norme etiche contenute nel piano in 14 punti presentato dalla presidente Roberta Metsola dopo lo scoppio del presunto scandalo di corruzione Qatargate. Le modifiche al regolamento interno dell’Eurocamera sono state approvate in plenaria con 505 voti a favore, 93 contrari e 52 astensioni.

Stretta su conflitti d’interesse e redditi secondari

Il nuovo set di norme prevede, tra le altre cose, che tutti gli incontri dei deputati, o dei loro assistenti, con rappresentanti di lobby o di Paesi terzi siano pubblicati online, e una stretta su «conflitti d’interesse», «redditi secondari» e «regali». Le regole entreranno in vigore dal 1° novembre.

Falsi vini Doc in Sardegna: scoperta truffa da 3 milioni di euro

Sulle etichette facevano bella mostra di sé le indicazioni Doc, Igt e Docg. In realtà le bottiglie di Vermentino di Gallura e di Sardegna, Monica di Sardegna, Cannonau e Isola dei Nuraghi, di sardo avevano ben poco. Quei vini messi in commercio dall’azienda agricola Zanatta, con sede legale a Treviso e stabilimento produttivo a Olbia, erano in gran parte prodotti utilizzando uve e vini provenienti dal sud Italia, Puglia e Sicilia in particolare. Una doppia frode commerciale e fiscale da oltre 3 milioni di euro, scoperta dalla Guardia di finanza del comando provinciale di Sassari che ha sequestrato anche 5 mila ettolitri di vino per un valore pari a 1,5 milioni di euro.

Denunciati due amministratori della Zanatta

I due amministratori dell’azienda Zanatta sono stati denunciati alla Procura di Tempio Pausania per «dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, frode in commercio aggravata e contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari». Altri otto titolari di cantine sarde sono stati invece denunciati per «emissione di fatture per operazioni inesistenti». Le indagini condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf di Sassari, guidato dal tenente colonnello Paolo Masciocchi, con la collaborazione dei carabinieri della Compagnia di Bonorva, sono iniziate circa un anno fa e si sono concluse nel luglio scorso.

Falsi vini Doc in Sardegna scoperta truffa da 3 milioni di euro
Un agente della guardia di finanza nell’azienda Zanatta (Getty).

Guadagno illecito da 3 milioni di euro in tre anni

Secondo quanto riscontrato dai militari, la Zanatta utilizzava documenti di trasporto artefatti e contabilizzava fatture emesse da soggetti locali compiacenti per la fornitura di uva e vino che in realtà arrivavano da oltre Tirreno e che venivano utilizzati per la produzione di vini con indicazione geografica tipica nonché denominazioni di origine controllata e garantita, contravvenendo così ai disciplinari. I vini falsi doc venivano venduti sia con l’etichetta Zanatta sia ad altre aziende che poi la commercializzavano in buona fede e che risultano quindi parte lesa. In questo modo la Zanatta avrebbe guadagnato illecitamente circa 3 milioni di euro in tre anni.

Carlo Verdone: «La Roma? Siamo nelle mani di Lukaku e Dybala»

«Sto vivendo l’essere tifoso della Roma con un grande punto interrogativo davanti, non so dove vuole andare questa squadra, siamo in mano a Lukaku e Dybala». A dirlo è Carlo Verdone, alla conferenza stampa per la seconda stagione della serie in 10 episodi da regista (coadiuvato da Valerio Vestoso), coautore e protagonista (prodotta da Luigi e Aurelio De Laurentiis) tra autobiografia e invenzione di Vita da Carlo, al debutto su Paramount+ dal 15 settembre.

«Oggi vanno tutti in Arabia»

In realtà «mi stavo allontanando dal calcio, proprio ieri mi hanno ridato fiato i due goal di Frattesi» (nella partita della Nazionale contro l’Ucraina, ndr), ha spiegato. «Io amo un calcio con giocatori bandiera di una squadra, come lo sono stati Del Piero o Totti. Oggi le bandiere non ci sono più, vanno tutti in Arabia, è come se quello spirito si fosse disgregato».

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La principessa di Norvegia sposerà Verret lo sciamano nel 2024

La principessa di Norvegia Martha Louise, figlia maggiore del re Harald e della regina Sonja, sposerà Durek Verrett, che si è autoproclamato «sciamano delle sesta generazione», il 31 agosto 2024. La coppia lo ha annunciato mercoledì 13 settembre 2023. La storia d’amore tra la 51enne e l’afroamericano Verrett, un guru spirituale di Hollywood, non è piaciuta nel Paese scandinavo, dove per i suoi metodi e le dichiarazioni di medicina alternativa è stato etichettato come un «ciarlatano». Il matrimonio si terrà nella città di Geiranger sulle rive dell’omonimo fiordo dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. «Siamo incredibilmente felici di poter celebrare il nostro amore negli splendidi dintorni di Geiranger», ha segnalato la coppia in una nota.

I due avevano annunciato il loro fidanzamento nel 2022

Martha Louise e Durek Verrett hanno annunciato il loro fidanzamento nel giugno 2022, ricevendo la benedizione del re Harald che sposò anche lui una persona comune quando si unì a Sonja nel 1968. In una dichiarazione separata, rilasciata sempre mercoledì 13 settembre, il re, la regina e il principe ereditario Haakon si sono congratulati con la coppia e hanno affermato di essere «felici di accogliere Durek Verrett nella famiglia».

Nasce InTO Cinema, la piattaforma con le attività del Museo Nazionale

Nasce InTO Cinema, la piattaforma che rende disponibili online i contenuti e le attività del Museo Nazionale del Cinema. Si potrà ascoltare in live streaming o riascoltare le masterclass e gli incontri con registi e attori, seguire video lezioni, sfogliare i cataloghi delle mostre, guardare un corto del cinema muto. Realizzata con la Fondazione Compagnia di San Paolo, comprende cinque sezioni: Eventi, Esperienze e mostre, Formazione, Sala Virtuale che ospita tutti i film della collezione del muto e Agenda. L’accesso alla piattaforma – realizzata grazie al bando Switch Strategie e strumenti per la digital transformation della Compagnia di San Paolo e con Piemonte Innova, SwitchUp ed Ex Idea – al momento è gratuito: bisogna registrarsi e si entra nella hall, dalla quale si accede alle sezioni.

InTO Cinema, la piattaforma online dove è possibile visitare tutte le attività del Museo Nazionale del Cinema.
Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema (Getty Images).

Il presidente Enzo Ghigo: «Aumentiamo la fruizione a distanza dell’offerta»

«Vogliamo uscire dai confini fisici del Museo, coinvolgere i visitatori e le scuole per ampliare la fruizione a distanza dell’offerta culturale e cinematografica», ha spiegato il presidente Enzo Ghigo. «È stato un lungo percorso iniziato durante il Covid, non è stato facile trovare una piattaforma che ospitasse non solo film, ma anche masterclass ed eventi live», ha sottolineato il direttore Domenico De Gaetano. «La Compagnia di San Paolo ha supportato il Museo nel percorso di transizione digitale, consapevole di quanto oggi le tecnologie possano svolgere un ruolo di amplificatori dell’impatto sociale dell’operato delle istituzioni culturali», ha aggiunto Matteo Bagnasco, responsabile Obiettivo Cultura della Fondazione. Sono stati 13.114 gli studenti che, tra gennaio e maggio 2023, hanno partecipato alle prime sessioni del programma La scuola in prima fila utilizzando i servizi di video conference e live streaming della piattaforma.

Lampedusa, due ragazzi si tuffano e salvano quattro migranti: «Ma non siamo eroi»

Si chiama Francesca Matina e ha 31 anni la donna di Lampedusa che nel tardo pomeriggio di martedì 12 settembre, mentre era in barca con un amico, Gonzalo, e due zii, ha salvato quattro migranti gettandosi in mare a pochi metri dalla parete rocciosa della Tabaccara. Un gesto eroico, quello della giovane e dell’amico, che ricorda quanto fatto in un altro tratto dell’isola da Giorgio Lazzara. Lui, presidente dell’Associazione per i diritti degli anziani dell’isola, ne ha salvati altri 13 portandoli sulla propria barca. Ore delicate lungo le coste di Lampedusa, dove gli sbarchi continuano senza sosta.

Francesca Matina: «Io e Gonzalo non ci abbiamo pensato due volte»

Il racconto della 31enne è drammatico: «Salvare vite umane è un’esperienza bruttissima e bellissima allo stesso tempo. Ieri sera, per fortuna tutto è andato bene, ma purtroppo non finisce sempre così. Ero sulla barca con i miei zii Giacomo e Felicetta ed il mio amico Gonzalo stavamo levando l’ancora per rientrare, tanto che ci eravamo rivestiti, quando abbiamo visto questo barchino schiantarsi contro gli scogli. A questo punto, con Gonzalo non ci abbiamo pensato due volte e ci siamo gettati in mare coi salvagenti. Sono stati attimi di terrore, ma non potevamo lasciare morire quelle persone che gridavano e chiedevano aiuto».

Lampedusa, due ragazzi si tuffano e salvano quattro migranti «Ma non siamo eroi»
Una lunga coda di migranti in attesa di registrazione a Lampedusa: proseguono gli sbarchi da mesi (Getty).

La lampedusana: «Non siamo eroi»

La donna ha poi spiegato che i suoi zii hanno richiamato l’attenzione di un motoscafo che, essendo di dimensioni più piccole, si è potuto avvicinare ai naufraghi che ovviamente si sono subito aggrappati allo scafo. Francesca Matina ha proseguito: «Sono stati momenti di grande concitazione. Abbiamo avvertito la Guardia Costiera e alla fine tutti i 48 naufraghi, tra cui tre bambini, sono stati salvati. L’accoglienza fa parte della nostra indole. Noi lampedusani l’abbiamo nel sangue, ma oggi la sensazione che provo è quella di panico e rabbia. Non si possono accogliere persone in questo modo, ammassati sulle barche della Guardia Costiera, disidratati, sofferenti, distrutti dal viaggio. La verità è che siamo sempre stati soli nell’accogliere i migranti in fuga dai loro paesi. Lasciati senza aiuti e abbandonati dall’Europa. Non siamo degli eroi, siamo soltanto esseri umani che hanno cercato di salvare altri esseri umani in difficoltà. E stavolta è andata bene».

Libia, devastazione senza fine a Derna: «Stimati 20 mila morti»

È una devastazione senza fine quella che ha colpito la città portuale di Derna, in Libia, dove potrebbero essere circa 20 mila i morti per l’uragano Daniel che nella notte di sabato 9 settembre si è abbattuto sulla costa settentrionale della Libia. A fronte delle 10 mila vittime dichiarate dalle agenzie umanitarie ufficiali come la Mezzaluna rossa libica, la nuova drammatica stima arriva invece dal direttore del centro medico Al-Bayda, Abdul Rahim Mazi, citato dal Guardian, mentre gli aiuti internazionali cominciano a poco a poco ad arrivare sul posto.

I corpi delle vittime restituiti dal mare

Il mare continua a restituire i cadaveri delle vittime, riversi nelle strade, ma ci vorrà tempo perché un bilancio ufficiale sia confermato. La devastazione è anche peggiore di quanto si temeva inizialmente. «Il mare scarica costantemente dozzine di corpi», ha detto Hichem Abu Chkiouat, ministro dell’aviazione civile nell’amministrazione che governa la Libia orientale, ripreso dal quotidiano britannico, e ha aggiunto che la ricostruzione costerà miliardi di dollari.

A Belgrado il nuovo ufficio di SACE per supportare le imprese italiane nei Balcani

Per essere più vicina alle esigenze delle imprese italiane che operano in Serbia e nei Balcani, SACE ha aperto una nuova Casa delle Imprese a Belgrado presso la Camera di Commercio Italo-Serba con il supporto dell’ambasciata d’Italia. Presenti alla cerimonia, insieme all’amministratore delegato di SACE Alessandra Ricci e al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, anche l’ambasciatore italiano a Belgrado Luca Gori, il ministro per il Commercio serbo Tomislav Momirovic, il presidente della Camera di Commercio Italo-Serba Annino De Venezia e la chief International Business officer di SACE Michal Ron.

Partnership tra Italia e Serbia confermata dall’aumento degli scambi commerciali 

L’apertura della nuova sede a Belgrado va ad arricchire la rete di uffici SACE nel mondo che, insieme alla capillare presenza sul territorio nazionale, rappresenta un unicum di valore per accompagnare le aziende italiane in tutte le fasi del processo di export e internazionalizzazione. L’obiettivo dell’ufficio è quello di sostenere il Made in Italy affiancando le imprese che già esportano in Serbia e nei Balcani e fornendo alle aziende che vogliono raggiungere questi mercati tutti gli strumenti, l’esperienza e le competenze di SACE unite al valore aggiunto di un presidio fisico sul territorio. La Serbia rappresenta un importante destinazione per l’export italiano e un punto di riferimento per le imprese italiane che operano nei Balcani. La partnership tra Italia e Serbia è confermata dall’aumento degli scambi commerciali tra i due Paesi che nel 2022 ha superato i 4,1 miliardi di euro e che vede nuovi canali di opportunità per le aziende italiane in settori importanti come quello della transizione energetica, delle infrastrutture e dell’agritech, in cui il sistema delle imprese italiane rappresenta un’eccellenza. Questi settori sono stati al centro anche del Business & Science Forum Italia-Serbia realizzato a marzo 2023, che ha contato sulla partecipazione di oltre 150 aziende italiane e più di 250 imprese serbe e nel corso del quale sono stati organizzati più di 450 incontri B2B e firmati 13 accordi.

L’ad Ricci: «Supportiamo le imprese in nuove geografie ricche di opportunità per il Made in Italy»

Queste le dichiarazioni di Alessandra Ricci, amministratore delegato di SACE: «L’apertura del nuovo ufficio è il risultato dell’impegno costante del Gruppo, in linea con la nostra missione, per accompagnare le imprese che vogliono prendere la via dell’internazionalizzazione e accedere a nuovi mercati. Lo facciamo attraverso un network di relazioni, conoscenze e strumenti assicurativo-finanziari e grazie ad una rete interazionale che da oggi si arricchisce della nuova sede di Belgrado. Si tratta di un’iniziativa portata avanti insieme ad altri attori chiave del sistema paese, la Camera di Commercio Italo-Serba e l’ambasciata d’Italia a Belgrado, che testimonia l’obiettivo condiviso di supportare insieme la crescita delle imprese italiane in nuove geografie ricche di opportunità per il Made in Italy come la Serbia e i Balcani».

A Belgrado il nuovo ufficio di SACE per supportare le imprese italiane nei Balcani
Alessandra Ricci, ad SACE (Imagoeconomica).

Il ministro Urso: «Serbia priorità per il governo italiano»

Le ha fatto eco Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy: «La Serbia rappresenta una priorità del governo italiano, e non solo per gli importanti interessi economico-commerciali. Abbiamo rapporti politici profondi, forti sentimenti di amicizia che legano i nostri popoli e i nostri mercati sono reciprocamente spalancati. Le imprese italiane stanno facendo molto bene in questo vivace e giovane tessuto imprenditoriale, con oltre 1.200 aziende nazionali o con quota di partecipazione italiana che danno lavoro diretto a 34.300 persone, senza contare l’indotto. L’Italia in questo Paese significa il 4.5 per cento del PIL, il secondo investitore dopo la Germania per numero e valore dei progetti. È evidente che accanto a un tale sforzo, anche in termini di rinnovamento della nostra presenza imprenditoriale, si rende necessario consolidare la nostra presenza finanziaria istituzionale in Serbia».

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