Daily Archives: 6 Settembre 2023

Milano, aeroporto di Linate: problemi alle luci della pista

Sarebbe da imputare a un corto circuito in uno dei pozzetti elettrici, il guasto che ha mandato in tilt le luci della pista di decolli e atterragio dell’aeroporto di Milano Linate. Secondo le prime informazioni, diffuse dal Corriere della Sera, i tecnici hanno deciso di spegnere la segnaletica notturna per le ispezioni, prima di ripristinare le operazioni.

I voli sono stati momentaneamente sospesi sia in partenza sia in arrivo, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza, mentre gli aerei destinati al city airport sono stati dirottati negli altri scali di Malpensa e Bergamo.

Gli eredi di Lucio Battisti vincono in appello contro la Sony

La Corte d’appello di Milano, confermando la sentenza di primo grado, che aveva già respinto la richiesta di maxi risarcimento da 8,5 milioni avanzata dalla Sony Music ai danni degli eredi dell’artista, ha rigettato l’appello e condannato la major al pagamento delle spese processuali. Ad annunciarlo è una nota dei legali degli eredi di Battisti. I fatti risalgono al 2017, quando la Sony Music – riporta la nota – ha iniziato l’ennesima causa contro gli eredi di Lucio Battisti (Grazia Letizia Veronese e Luca Battisti). La richiesta di risarcimento del danno avanzata dalla Sony Music era stata di euro 8,5 milioni. La major discografica ha preannunciato che proporrà ricorso in Cassazione.

Eredi accusati di aver revocato il mandato alla Siae

L’accusa mossa dalla Sony Music contro gli eredi di Battisti è la stessa che Mogol aveva mosso contro di loro anni prima: aver opposto un diritto di veto a qualsiasi forma di sfruttamento economico delle opere musicali di Battisti. In particolare, gli eredi sono stati accusati dalla Sony Music di aver revocato il mandato alla Siae per l’utilizzazione online delle opere musicali di Lucio Battisti (in tal modo, impedendo alla Sony Music di commercializzare le registrazioni fonografiche delle canzoni interpretate da Battisti sulle principali piattaforme digitali, Spotify su tutte) e di aver ostacolato l’utilizzazione delle opere musicali di Battisti per le sincronizzazioni.

Londra, caccia all’uomo: evaso un ex soldato sospettato di terrorismo

Daniel Abed Khalife, 21 anni, accusato di aver piazzato falsi ordigni in una base militare, è evaso dalla prigione di Wandsworth dove era detenuto in attesa del processo per terrorismo e violazione dell’Official Secrets Act. Secondo la BBC, si ritiene che sia scappato attraverso la cucina della prigione legandosi al fondo di un furgone per la consegna del cibo. Intanto si sono accumulati lunghi ritardi negli aeroporti e nei porti per i controlli di sicurezza.

Al momento della fuga, indossava una divisa da cuoco

Pare che il detenuto, che ha servito in passato nella British Army, si trovasse nella cucina del penitenziario, attorno alle 8 di mercoledì 6 settembre, poco prima di darsi alla fuga. Secondo le informazioni diffuse dalla polizia, è stato visto per l’ultima volta indossare una divisa da cuoco, composta da una maglietta bianca, pantaloni a scacchi bianchi e rossi e stivali con punta in acciaio marrone. Il comandante Dominic Murphy, capo del comando antiterrorismo del Met, ha confermato che tutte le forze di polizia e i punti di frontiera del Regno Unito sono stati avvisati.

Milano, incidente in centro: gravissima una ragazza di 26 anni travolta da una moto

Una ragazza di 26 anni è stata travolta da una moto in via Fatebenefratelli, poco distante dall’incrocio con piazza Cavour. L’incidente si è verificato nella serata di mercoledì 6 settembre, intorno alle 19. Come riportato dal Corriere della Sera, sembra che la giovane, a piedi, stesse attraversando la strada in un punto privo di strisce pedonali, quando è stata travolta da una moto Ducati.

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La giovane ha battuto violentemente la testa sull’asfalto

Il motociclista, finito a terra, ha riportato solo escoriazioni, mentre la giovane, che ha colpito violentemente la testa sull’asfalto, si trova in gravissime condizioni. In base alle ricostruzioni della polizia locale, l’uomo avrebbe tentato una frenata disperata, non riuscendo però a schivare la ragazza. La 26enne è stata trasportata all’ospedale Niguarda in codice rosso. Sul posto i soccorritori del 118 con un’ambulanza e due auto mediche.

Pezzi di drone russo caduti in Romania, Iohannis: «Violata la sovranità di un Paese Nato»

Il ministro della Difesa romeno Angel Tilvar ha affermato che frammenti di un drone russo sono caduti sul territorio della Romania, Paese della Nato, nel corso di un recente attacco delle truppe di Mosca a un porto ucraino sul Danubio. Lo ha fatto in dichiarazioni all’emittente romena Antena 3. Nei giorni scorsi lo stesso ministero della Difesa di Bucarest aveva smentito seccamente le notizie rilanciate da Kyiv sulla caduta di pezzi del drone russo sul territorio romeno. Un’altra smentita era giunta ieri anche dal presidente romeno Klaus Iohannis.

Iohannis: «Grave violazione della sovranità»

La caduta dei frammenti di drone russo sul territorio della Romania «è una situazione completamente inaccettabile, che costituisce una grave violazione della sovranità e dell’integrità territoriale di uno Stato alleato della Nato». Ad affermarlo il presidente romeno Klaus Iohannis, dopo che il ministero della Difesa di Bucarest ha ammesso che pezzi di un drone di Mosca sono stati ritrovati sul suolo del Paese. Ieri il presidente aveva inizialmente dichiarato che «non è esistito né un drone né alcun pezzo di questo dispositivo che sia giunto sul territorio della Romania» smentendo le notizie di Kyiv al riguardo.

Il mio nome è Nessuno stasera sul Nove: trama, cast e curiosità

Stasera 6 settembre 2023 andrà in onda il film Il mio nome è Nessuno sul canale Nove alle ore 21.25. Si tratta di una pellicola western diretta da Tonino Valerii mentre la sceneggiatura è stata scritta da Ernesto Gastaldi. Nel cast ci sono Terence Hill, Henry Fonda, Jean Martin, Pietro Lulli e Mario Brega.

Stasera andrà in onda sul Nove il film Il mio nome è Nessuno, ecco trama, cast e curiosità sul film con Terence Hill.
Locandina del film (Twitter).

Il mio nome è Nessuno, trama e cast del film stasera 6 settembre 2023 sul Nove

La trama racconta la storia di Nessuno (Terence Hill), un giovane vagabondo che ama fare scherzi e vivere in totale libertà. Nonostante il suo spirito libero e canzonatore, Nessuno è estremamente abile con la pistola e sogna di incontrare il suo eroe: un cacciatore di taglie vecchio e stanco di nome Jack Beauregard (Henry Fonda). Quest’ultimo è disilluso dalla vita e non ha più lo smalto di un tempo. Tuttavia, dopo aver incontrato Nessuno, Jack decide di voler compiere la sua ultima impresa: affrontare il Mucchio Selvaggio.

Si tratta di una visione che appare e scompare, un gruppo di 150 elementi che nessuno è mai riuscito a battere. Quest’impresa non andrà a buon fine e il vecchio Jack continuerà a essere deluso. Nessuno allora, decide di organizzare un finto duello nel pieno centro di New Orleans per dare al suo idolo una fine eroica: secondo il vagabondo infatti, solo chi muore da eroe può essere ricordato nei libri di storia. Il duello verrà organizzato e vinto da Nessuno mentre Jack dopo aver finto la sua morte potrà fuggire in Europa, dove iniziare una nuova vita, lontano dal vecchio West selvaggio e sincero che ormai non esiste più.

Il mio nome è Nessuno, 5 curiosità sul film stasera 6 settembre 2023 sul Nove

Il mio nome è Nessuno, il film da un’idea di Sergio Leone

Il soggetto del film è nato da un’idea di Sergio Leone. Non a caso, è possibile notare questo dettaglio anche nei titoli di testa del film, visto che appare questa didascalia.

Il mio nome è Nessuno, Sergio Leone ha diretto anche alcune scene del film

In realtà, Sergio Leone non ha solo creato l’idea per far realizzare il film ma ha diretto anche alcune scene. Il regista ha parlato di ciò in un’intervista riportata dal sito gabrielligiorgio.it. In quell’occasione, Leone disse: «Lo ammetto, è opera mia. Tutto l’inizio, tanto simile a quello di Il buono, il brutto, il cattivo; il duello con i cappelli nel cimitero indiano, un ricordo di Per qualche dollaro in più; lo scontro di Beauregard con il mucchio selvaggio e il finto duello finale, sono tutte scene che ho girato personalmente. E senza falsa modestia, sono quelle che il pubblico ricorda di più».

Stasera andrà in onda sul Nove il film Il mio nome è Nessuno, ecco trama, cast e curiosità sul film con Terence Hill.
Il regista Sergio Leone (Getty Images).

Il mio nome è Nessuno, una location particolare per una scena

A un certo punto nel film è possibile ammirare una miniera che appare dietro una vetrata. La location scelta per girare questa scena è la miniera di Bodie, una città fantasma della California.

Il mio nome è Nessuno, un omaggio particolare a un regista statunitense

C’è un omaggio particolare in una scena del film: si può vedere chiaramente in un cimitero una lapide con sopra il nome di Sam Peckinpah, noto regista western. È stato Sergio Leone a volere questo particolare omaggio: il regista romano aveva proposto a Peckinpah di dirigere il film Giù la testa, ma lo statunitense rifiutò con modi bruschi. Per ripicca, Leone mostrò il nome del regista americano su una lapide, anche perché poi diresse lui stesso Giù la testa e ottenne un grande successo.

Il mio nome è Nessuno, una citazione del film in un lungometraggio di Stallone

Nel film viene raccontata una storiella su un pulcino salvato da un coyote. La stessa storiella verrà poi ripresa da Sylvester Stallone nel film Assassins.

Rubiales denunciato da Hermoso in procura per il bacio

La vicenda del bacio si fa sempre più complicata per Luis Rubiales. La calciatrice spagnola Jennifer Hermoso ha sporto denuncia presso la procura generale contro il presidente sospeso della Federcalcio iberica per l’episodio del bacio durante la premiazione e i festeggiamenti dopo la vittoria al Mondiale femminile. Lo ha reso noto la stampa spagnola. Nella giornata di martedì 5 settembre, l’atleta si è presentata alla procura generale a Madrid per una deposizione, ha scritto Efe.

Rubiales denunciato da Hermoso in procura per il bacio
Luis Rubiales (Ansa).

Egonu, Mazzanti e l’incapacità di gestire un talento d’eccezione e sovraesposto

Almeno su una cosa si sono trovati d’accordo: che è inutile provare a andare d’accordo. Paola Egonu e il commissario tecnico della Nazionale di pallavolo femminile Davide Mazzanti hanno deciso di separarsi per interposta federazione, nel senso che è dovuta intervenire la Federvolley per dare una parvenza di decisione consensuale a ciò che è una rottura forse insanabile. Ma al di là delle interpretazioni rimane il dato di fatto: la più forte volleysta italiana in attività resta fuori dal giro azzurro. Decisione data come momentanea e che dunque pone l’atleta fuori dal torneo preolimpico in programma a Lodz, in Polonia. Ma l’impressione è che quel “momento” sia destinato a durare almeno fino a quando Mazzanti siederà sulla panchina di una Nazionale reduce da un Europeo molto deludente, concluso con una bella medaglia di legno al collo.

Egonu, Mazzanti e l'incapacità di gestire un talento d'eccezione e sovraesposto
Paola Egonu nella sconfitta contro la Turchia (Getty).

Complicato gestire un talento dalla personalità debordante

Di questa situazione è ben consapevole il presidente federale Giuseppe Manfredi, il cui tentativo di mediazione ha prodotto null’altro che un comunicato congiunto in cui si parla di «scelta concordata». Ma una volta salvata la forma, rimane la sostanza: come è stato possibile che l’Italia trasformasse in un problema la sua principale risorsa? E qui si arriva al punto della questione: la gestione del talento individuale, specie quando si tratti di soggetti dalla personalità debordante. Impresa complicata, soprattutto se la persona in questione finisce, suo malgrado, per essere perennemente al centro della pubblica attenzione.

Rifondare? No, affondare: l’insensato ruolo da riserva

La Nazionale campione d’Europa in carica è arrivata quarta agli Europei. Se non si vuol proprio parlare di fallimento, certamente si può dire di un risultato nettamente deludente. Edificato già in sede di convocazioni, quando Mazzanti ha scelto la strada dello “svecchiamento”, perché sentiva di non avere più il polso della squadra. E dunque sono state lasciate a casa atlete che hanno fatto la storia recente del volley italiano come Monica De Gennaro, Cristina Chirichella e Caterina Bosetti. A Paola Egonu è stato riservato un trattamento che è una via di mezzo: convocata ma destinata a essere l’opposto di riserva, per lasciare spazio a Ekaterina Antropova. Una scelta che il campo non ha legittimato, tanto da costringere Mazzanti a ripensarci e chiamare in causa Egonu per farsi risolvere situazioni imbarazzanti.

Egonu, Mazzanti e l'incapacità di gestire un talento d'eccezione e sovraesposto
Il ct della Nazionale di pallavolo femminile Davide Mazzanti (Imagoeconomica).

La sconfitta con l’Olanda, epilogo degno di un’indegna storia

È stato sufficiente per un po’, ma poi lo scoglio della nazionale turca è stato troppo duro anche per Paola e per una squadra che evidentemente non ha risposto all’impulso di rinnovamento voluto dal commissario tecnico e dalla federazione. E la mesta finale per il bronzo, chiusa con una sconfitta 3-0 contro le olandesi senza che Egonu scendesse in campo, è stata l’epilogo degno di un’indegnissima storia. Che adesso è chiusa fino a che i protagonisti decidono di tenerla chiusa. O fino a che Mazzanti, che fra l’altro gode di una discreta sfiducia da parte del resto della squadra, rimane alla guida della Nazionale femminile. Perché è chiaro che i due litiganti siano ormai incompatibili. L’uno esclude l’altra. Se davvero voleva essere rinnovamento, questo rischia di fare un giro largo e compiersi eliminando chi ha pigiato il bottone d’avvio.

Egonu, Mazzanti e l'incapacità di gestire un talento d'eccezione e sovraesposto
Paola Egonu (Imagoeconomica).

Mediaticamente sovraesposta, ma Egonu resta quella che fa la differenza

Resta irrisolta la questione: si può rinunciare al migliore talento che si ha a disposizione per inseguire un’idea progettuale di squadra? Interrogativo che prima o poi ciascun allenatore di qualsiasi disciplina deve affrontare. E che nel caso specifico deve mettere in bilancio il sovrappiù di una personalità debordante, emotivamente esplosiva e mediaticamente sovraesposta. Paola Egonu è tutto questo, un profilo pubblico altissimamente sensibile. Non frazionabile, nel senso che non puoi scindere l’atleta dal personaggio pubblico, dal soggetto di carattere bizzoso, dal simbolo di un’italianità di nuovo tipo che proprio per questo deve passare parte del tempo a parare il malanimo degli hater o le minchiate del generale Vannacci. Rimane comunque la giocatrice che fa la differenza, che ti fa vincere le partite o quantomeno ti evita di perderle in modo umiliante. Chi gestisce un’atleta così deve gestire tutto il pacchetto. O altrimenti avere il coraggio di rinunciarvi in toto, senza compiere la scelta di compromesso qual è stata quella di inserirla nel gruppo ma metterla in posizione di rincalzo; salvo poi fare ricorso alla sua forza nei momenti d’emergenza. Un segno di debolezza del commissario tecnico, che in questa circostanza ha certamente dimostrato dei limiti nella gestione del talento d’eccezione.

Draghi torna a parlare: «All’Eurozona servono nuove regole e sovranità condivisa»

Alla fine Mario Draghi ha parlato. Non in tivù, almeno per ora, ma in uno spazio più accomodante, quello di un intervento sulla pagina web dell’autorevole Economist. Ovviamente l’ex premier non ha toccato i temi della politica italiana né di un suo eventuale ritorno. Ma ha parlato dell’Eurozona, dove servono «nuove regole e più sovranità condivisa». Secondo l’ex presidente della Banca centrale europea «le strategie che nel passato hanno assicurato la prosperità e la sicurezza dell’Europa, affidandosi all’America per la sicurezza, alla Cina per l’export e alla Russia per l’energia, sono diventate insufficienti, incerte o inaccettabili». Sul fronte delle politiche di bilancio «tornare passivamente alle vecchie regole sospese durante la pandemia sarebbe il risultato peggiore possibile».

Sister Act 2 – Più svitata che mai su Rai 1: trama, cast e curiosità

Stasera 6 settembre 2023 sul canale Rai 1 andrà in onda il film Sister Act 2 – Più svitata che mai alle ore 21.25. Il regista è Bill Duke mentre la sceneggiatura è stata scritta da James Orr, Jim Cruickshank e Judi Ann Mason. Nel cast ci sono Whoopi Goldberg, Kathy Najimi, Barnard Hughes, James Coburn e Wendy Makkena.

Stasera andrà in onda il film Sister Act 2 - Più svitata che mai sul canale Rai 1, ecco trama, cast e curiosità.
Una scena del film (Twitter).

Sister Act 2 – Più svitata che mai, trama e cast del film in onda stasera 6 settembre 2023 su Rai 1

La trama riprende la storia di Deloris Van Cartier (Whoopi Goldberg) che, dopo essere stata salvata dalle suore del convento di Santa Caterina, ha deciso di ritornare alla sua professione di showgirl nei casinò. Le consorelle che l’hanno salvata invece non se la passano bene dal punto di vista economico e, per far fronte alle spese, decidono di dirigere la Saint Francis High School che rischia di chiudere i battenti a causa dei pochi fondi a disposizione. Così Suor Maria Patrizia (Kathy Najima), Suor Maria Roberta (Wendy Makkena) e Suor Maria Lazzara (Mary Wickes) hanno un’idea: convincere Deloris a riprendere i panni di Suor Maria Claretta per poter insegnare musica ai ragazzi e avere successo con le lezioni.

Dopo un’iniziale tentennamento, Deloris accetta e decide di seguire le sue amiche. Il piano funziona in parte, visto che Deloris cerca di far nascere nei ragazzi l’amore della musica ma deve scontrarsi con la giovane Rita Watson (Lauryn Hill) che non vuole collaborare con l’insegnante. Comunque, a poco a poco le lezioni migliorano ma la situazione economica della scuola è sempre disastrosa. Le suore hanno quindi una nuova idea: far partecipare Deloris a un contest a Hollywood così da vincere un premio in denaro e salvare la scuola. L’idea ancora una volta è geniale ma, quando l’austero preside Padre Maurice (Barnard Hughes) scopre la vera identità di Deloris, farà di tutto per non farla partecipare al contest.

Sister Act 2 – Più svitata che mai, 5 curiosità sul film 

Sister Act 2 – Più svitata che mai, l’apparizione della figlia di Whoopi Goldberg

In una scena del film appare la figlia di Whoopi Goldberg, la piccola Alex Martin. Infatti, la piccola è un’alunna che recita la battuta sugli Skittles mentre si trova in classe con i suoi amici.

Sister Act 2 – Più svitata che mai, tanti attori debuttarono in quest’opera

Diversi attori debuttarono grazie a questo film. Nella fattispecie, hanno fatto il loro esordio sul grande schermo Lauryn Hill, Valeria Andrews, Erica Campbell, Deedee Magno e Ryan Toby.

Sister Act 2 – Più svitata che mai, il cameo del regista

Il regista Bill Duke ha deciso di apparire nel film per un breve cameo. Infatti, è il titolare del personaggio interpretato da Ron Johnson, colui che lo rimprovera quando quest’ultimo sta disegnando graffiti e parlando con gli amici, ignorando il lavoro che dovrebbe svolgere.

Sister Act 2 – Più svitata che mai, l’improvvisazione di un’attrice

L’attrice Lauryn Hill, che interpreta il personaggio di Rita, a un certo punto inizia a cantare versi rap mentre si trova nel campetto di basket. In questa scena l’attrice, al suo debutto cinematografico, improvvisò i versi ma per il regista le battute che disse erano perfette e vennero mantenute nel film.

Stasera andrà in onda il film Sister Act 2 - Più svitata che mai sul canale Rai 1, ecco trama, cast e curiosità.
Lauryn Hill oggi (Getty Images).

Sister Act 2 – Più svitata che mai, i rumors su Whoopi Goldberg

Per anni su internet in molti hanno sostenuto una particolare teoria: Whoopi Goldberg sarebbe stata scontenta di realizzare il primo film Sister Act e non voleva essere presente nel sequel. Tuttavia, le cose cambiarono quando Disney promise all’attrice di produrre il progetto dei suoi sogni, ovvero Sarafina! Il profumo della libertà. Ad ogni modo, non ci sono riscontri certi al riguardo e c’è da dire che Sarafina! debuttò al Festival di Cannes ben prima del lancio di Sister Act 2.

Ryder Cup 2023, all’All Star Match di Roma Djokovic, Bale e Sainz

Parata di stelle nell’All Star Match, evento che il 27 settembre a Roma precederà la Ryder Cup 2023 di golf, in programma dal 29 settembre all’1 ottobre. Al Marco Simone Golf & Country Club della capitale, infatti, approderanno campioni del tennis, del calcio e dei motori, che sfideranno all’ultima buca esponenti del cinema e dello spettacolo internazionale. Hanno confermato la loro presenza, tra gli altri, il fuoriclasse serbo del tennis Novak Djokovic, già in semifinale agli Us Open 2023, e gli ex calciatori Gareth Bale, grande appassionato di golf, e Andriy Shevchenko. Presente anche il pilota della Ferrari Carlos Sainz, sul podio al recente Gran premio di Monza alle spalle delle due Red Bull. «Non vedo l’ora di giocare a Roma», ha detto Djokovic sul sito della Ryder Cup. «Sarà un grande spettacolo soprattutto per i fan». L’evento sarà in diretta streaming sui canali social della competizione.

Da Fioravanti a Newton, chi ci sarà all’All Star Match della Ryder Cup

La partita amichevole vedrà scontrarsi due squadre con atleti di diversa nazionalità, diversificandosi così dall’evento professionistico che vedrà affrontarsi giocatori europei e statunitensi. Capitani dei due team saranno due volti storici della Ryder Cup, ossia Colin Montgomerie e Corey Pavin, che si affrontarono sul campo da golf nell’edizione del 2010 al Celtic Manor. «Abbiamo atleti di altissimo livello», ha spiegato il primo. «Una squadra variegata che porterà una propria abilità personale». Entusiasta anche il secondo, desideroso di rimettersi in gioco sui campi di Roma. «Sarà una partita divertente, anche se c’è sempre una vera voglia di vincere. Mi aspetto che il feroce istinto competitivo prenda il sopravvento».

L'evento si terrà al Marco Simone Golf & Country Club il 27 settembre, due giorni prima della Ryder Cup. Tutte le star attese nella capitale.
Gareth Bale durante una partita di golf dopo il ritiro dal calcio (Getty Images).

Nel team di Montgomerie, oltre a Djokovic e Bale ci saranno anche il surfista italiano Leonardo Fioravanti, il golfista paralimpico Kipp Popert e lo youtuber Garrett Hillbert. Vera e propria star del web, il creator vanta 12 milioni di follower sul suo canale YouTube e 18 milioni sul profilo TikTok. Nell’altra squadra invece, sotto la guida di Pavin, ci saranno Sainz e Shevchenko, assieme all’atleta paralimpico Tommaso Perino. Con loro anche l’attrice americana Kathryn Newton, nota per aver recitato nella serie Provaci ancora Gary e per aver vestito i panni di Cassie Lang nella saga Marvel Ant Man. All’All Star Match della Ryder Cup anche il giornalista sportivo ed ex atleta di fooball americano Victor Cruz, vincitore del Super Bowl nel 2012 con i New York Giants.

Firenze, l’indiscrezione su Batistuta candidato sindaco del centrodestra

Al momento è solo una suggestione, ma non è escluso che nei prossimi mesi possa diventare qualcosa di più. Il centrodestra starebbe pensando di proporre come candidato sindaco di Firenze alle prossime elezioni comunali Gabriel Omar Batistuta, ex attaccante e idolo viola degli Anni 90 che con il club ha disputato un totale di 332 partite tra campionati e coppe. Almeno stando a ciò che riporta La Nazione, secondo cui i contatti sarebbero già stati avviati con il massimo riserbo.

Il centrodestra punterebbe su un candidato civico per Palazzo Vecchio

La coalizione guidata da Giorgia Meloni sarebbe infatti dell’idea di puntare su un candidato civico per il capoluogo fiorentino, sapendo che la piazza resta ancora difficile da conquistare (discorso diverso per Prato, dove la partita è apertissima). Per questo durante l’estate avrebbe avuto dei contatti con figure di spicco della realtà cittadina, dal presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi a quello della Fondazione Crf Luigi Salvadori fino alla giornalista Cesara Buonamici. Poi la folgorazione: una Verona bis con «un grande centravanti che per la Fiorentina e per Firenze ha fatto tantissimo» (parole di Marco Stella, coordinatore regionale di Forza Italia).

Firenze, l'indiscrezione su Batistuta candidato sindaco del centrodestra
Gabriel Omar Batistuta (Getty).

Gli esponenti locali del centrodestra avrebbero già parlato con lui, ma le trattative sono condotte con massimo riserbo. Va aggiunto che al momento il bomber della Reconquista non sarebbe candidabile perché non ha la cittadinanza italiana ma argentina. Un nodo che potrebbe impedire a priori la candidatura dell’ennesimo calciatore dopo Damiano Tommasi, ex bandiera della Roma oggi primo cittadino veronese, e di Giovanni Galli, ex portiere viola che nel 2009 sempre il centrodestra scelse come candidato alla guida di Palazzo Vecchio.

Forza Italia: «La sfida per Firenze merita rispetto»

Intanto sono già giunti i primi commenti sull’ipotesi ventilata dal quotidiano fiorentino. Tra questi quello del già citato Stella: «Ho letto sui giornali che qualcuno, non so chi, si può essere avvicinato a lui. Io credo che la sfida per Firenze meriti rispetto, con i coordinatori regionali ci siamo già incontrati quattro volte, abbiamo pianificato un percorso che ci porterà all’individuazione dei candidati che non è quello di stare sui giornali. Io l’ho letto stamani, ma non ho letto dichiarazioni di nessuno che si è intestato quella candidatura». E ancora: «I nomi credibili sono quelli sui quali ci si confronta, si condivide la scelta, sono quelli che alla città possono dare una prospettiva sui contenuti. Io penso che Firenze meriti rispetto da parte del centrodestra e candidature che siano credibili».

Renzi Jr., gol all’esordio negli Stati Uniti: rete dopo due minuti

Un destro da fuori area, di prima intenzione, all’angolino basso di sinistra. È il gol di Francesco Renzi, il figlio dell’ex premier e senatore di Italia Viva Matteo Renzi, all’esordio negli Usa. Al 40esimo minuto della ripresa, appena 120 secondi dopo il suo ingresso in campo, ha infatti girato senza pensarci due volte un pallone che gli è giunto dopo un rimpallo al limite dei 16 metri. La sua marcatura, valida per 2-2, ha permesso alla Fiu Men’s Soccer, squadra sportiva intecollegiata della Florida International University, di evitare la sconfitta contro i pari età dell’Orlando. Il classe 2001 ha poi esultato vicino alla bandierina, accogliendo l’abbraccio dei compagni e della sua panchina. «Un autentico bolide», ha postato l’account social della squadra assieme al video del gol.

Per Francesco Renzi si tratta dunque del primo acuto della nuova carriera calcistica. Il giovane fiorentino ha infatti abbracciato gli States grazie a un nuovo percorso accademico che, dopo la laurea conseguita nella sua città, lo ha portato oltreoceano. «Un grande cannoniere arrivato dall’Italia», recitava il messaggio di benvenuto del club al momento dell’annuncio. Una fiducia ripagata già dopo pochi minuti di gioco. Prima di approdare negli Stati Uniti, Renzi Jr. aveva già mostrato le sue qualità da prima punta indossando le maglie dell’Udinese Under 19 e, in seguito di Pistoiese, Poggibonsi ma soprattutto Prato. In Rete circolano ancora i video di una sua splendida rovesciata contro San Donnino con tanto di dedica alla mamma Agnese Landini.

Il figlio di Matteo Renzi ha segnato il gol del pareggio con i suoi Fiu Men's Soccer, squadra dell'Università della Florida. Il video.
Francesco Renzi in un’intervista in Italia (YouTube).

Ucraina, missile russo sul mercato di Kostyantynivka: numerosi morti

Sono almeno 16, tra cui un bambino, le persone che sono rimaste uccise in un attacco missilistico sulla città ucraina di Kostyantynivka, nel Donetsk. Un mercato, alcuni negozi e una farmacia sono stati colpiti. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha affermato che si tratta di «persone che non hanno fatto nulla di male» rendendo noto che il bilancio delle vittime potrebbe aumentare.

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«Questo male russo deve essere sconfitto»

«Quando qualcuno nel mondo prova ancora ad avere a che fare con qualcosa di russo, significa chiudere gli occhi sulla realtà. L’audacia del male. La sfacciataggine della malvagità. Disumanità assoluta». A scriverlo su Telegram è il presidente ucraino Zelensky. «In questo momento, l’artiglieria dei terroristi russi ha ucciso 16 persone nella città di Kostyantynivka, nel Donetsk. Un mercato ordinario. Negozi. Una farmacia. Persone che non hanno fatto nulla di male. Molti feriti. Purtroppo il numero delle vittime e dei feriti potrebbe aumentare» affermando che «questo male russo deve essere sconfitto il prima possibile».

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Linda Evangelista: «Ho avuto due tumori al seno in cinque anni»

In un’intervista concessa al Wall Street Journal, Linda Evangelista ha raccontato, non senza una punta di positività residua, il dramma che sta vivendo dal 2018. L’ex supermodella è infatti costretta a lottare da anni contro un cancro al seno.

Il drammatico racconto: «Ho avuto due tumori al seno in cinque anni»

L’ex indossatrice, icona delle passerelle negli Anni 90, ha rivelato di essersi resa conto della malattia dopo una mammografia. Nel 2018 le è arrivata la prima diagnosi, e nel 2022 la seconda: in un primo momento, infatti, Evangelista si era convinta che il peggio fosse ormai alle spalle, ma il tumore è purtroppo tornato a quattro anni di distanza. Al giornale USA l’ex modella ha dichiarato che, stando alle parole del suo medico, la prognosi sarebbe al momento piuttosto positiva. Nonostante la situazione, di per sé molto delicata, Linda Evangelista non sembra tuttavia essersi completamente persa d’animo. Pur essendo perfettamente consapevole che la malattia si potrebbe ripresentare in futuro, ha commentato: «So di avere un piede nella fossa, ma sono nel mood di fare festa. Ho superato dei problemi di salute terribili. Sono felice di festeggiare il mio libro (Linda Evangelista Photographed by Steven Meisel) e la mia vita. Sono così felice di essere viva. Qualsiasi cosa arrivi ora è un bonus».

I proventi del suo libro saranno devoluti alla ricerca

Per quanto possa essere delicata la situazione, pare che Linda Evangelista non abbia mai perso l’ottimismo. L’ex modella, che si è autodefinita una «sopravvissuta in stand-by», si sta impegnando molto per sensibilizzare il suo pubblico femminile riguardo all’importanza della prevenzione al tumore al seno. A proposito, ha deciso di donare il ricavato del suo libro, in uscita il 16 settembre 2023, ad un’associazione impegnata nella ricerca contro il cancro alla mammella.

Giuliano Montaldo, i film in streaming: da Gli intoccabili a Sacco e Vanzetti

Il mondo del cinema piange Giuliano Montaldo, scomparso nella sua casa romana a 93 anni. Per ricordarlo, sono disponibili sulle varie piattaforme streaming alcuni suoi film indimenticabili, dai lavori come regista ai primi esordi da attore. Da Sky a Disney+ e Amazon Prime Video, passando per RaiPlay e Mediaset Infinity, ecco dove ritrovare i film più celebri del decano del grande e del piccolo schermo, che in carriera ha vinto due David di Donatello, uno come miglior attore non protagonista per Tutto quello che vuoi nel 2018, e uno alla carriera. In bacheca anche un Globo d’oro per il suo impegno nella storia del cinema, ottenuto nel 2021. L’accesso è gratuito, previa registrazione, per quanto riguarda le piattaforme di Rai e Mediaset, occorre sottoscrivere un abbonamento invece per visualizzare i film su Disney+, Sky e Prime Video.

Non solo i cult, ma anche gli esordi da attore e i documentari che lo ricordano. Dove recuperare i film di Giuliano Montaldo in streaming.
Giuliano Montaldo con il David di Donatello nel 2018 (Getty Images).

Gli intoccabili, Ad ogni costo e Marco Polo, i film diretti da Giuliano Montaldo

Dopo l’esordio con Tiro al piccione nel 1961, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, Montaldo ha realizzato numerosi film di grande successo. Nel 1967 diresse Ad ogni costo con Edward G. Robinson e Janet Leigh. Disponibile tramite abbonamento su Amazon Prime Video, racconta la storia di un docente che, dopo aver chiuso la carriera da insegnante a Rio, inizia a rubare diamanti. Sempre sulla piattaforma del colosso americano dell’e-commerce è possibile ritrovare il cult Sacco e Vanzetti del 1971 con Gian Maria Volonté e L’Agnese va a morire del 1976, tratto dall’omonimo romanzo di Renata Viganò. Il primo narra la storia vera di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, due anarchici italiani emigrati in America. Il secondo, con Ingrid Thulin nei panni della protagonista, racconta l’epoca della Resistenza.

Diversi i film in streaming anche su Mediaset Infinity e RaiPlay. Sulla piattaforma del Biscione è possibile guardare il capolavoro Gli intoccabili del 1969, in concorso al 22esimo Festival di Cannes, con protagonisti John Cassavetes e Britt Erkland. On demand anche il film Got Mit Uns (Dio è con noi), uscito nelle sale italiane l’anno successivo. Nel cast Franco Nero, volto del guardiamarina Bruno Grauber, e un giovane Bud Spencer nei panni del caporale Jelinek. La storia, ambientata nell’Olanda del 1945, segue due disertori del regime nazista che tentano di rientrare in Germania. Su RaiPlay, infine, sono disponibili i film Il giorno prima e Circuito chiuso, ma soprattutto la miniserie in otto episodi Marco Polo. Ambientata nel XII secolo, narra le avventure dell’esploratore attraverso l’Asia e le sue meraviglie.

Da Achtung! Banditi! a Il caimano, in streaming anche il Montaldo attore

Prima di spostarsi dietro la macchina da presa, Giuliano Montaldo prese parte ad alcuni progetti nelle vesti di attore. Esordì nel 1951, sotto la regia di Carlo Lizzani, nel film Achtung! Banditi! con Gina Lollobrigida, dove interpretò il commissario Lorenzo. Disponibile a noleggio su Amazon Prime Video, vantava nel cast anche Vittorio Duse, Andrea Checchi e Maria Laura Rocca. Su Disney+ è invece possibile reperire Il caimano, di Nanni Moretti con Silvio Orlando e Margherita Buy. Nel lungometraggio, Montaldo interpreta un vecchio regista di nome Franco Caspio. Su Sky e RaiPlay infine è possibile recuperare la performance in Tutto quello che vuoi, sua ultima recitazione risalente al 2018. L’interpretazione dell’anziano poeta Giorgio gli valse il suo primo David di Donatello come miglior attore non protagonista.

I documentari e lo speciale del Tg1 disponibili on demand su RaiPlay

Il catalogo di RaiPlay presenta anche diversi documentari che raccontano la vita e la carriera di Giuliano Montaldo. È possibile recuperare Giuliano Montaldo: quattro volte 20 anni di Marco Spagnoli che ne ripercorre le tappe più importanti attraverso immagini di repertorio, ma soprattutto Cavaliere di cinema e tv. Si tratta di un’intervista di Antonello Aglioti in cui il regista si racconta a cuore aperto, passando in rassegna i suoi film più importanti. Infine spazio anche per lo speciale del Tg1 realizzato da Fabrizio Corallo dal titolo Vera & Giuliano, che racconta la lunga relazione d’amore tra il regista e sua moglie Vera Vergani. Quest’ultima è al centro anche di una puntata della prima stagione de Il segno delle donne, produzione RaiStoria con Matilde Gioli.

Lugo, donna di 76 anni morta dopo sei interventi in cinque mesi: aperta un’inchiesta

La procura di Ravenna, con la pm Lucrezia Ciriello, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo sulla morte, il 2 settembre all’ospedale di Lugo, di una donna di 76 anni. Il fascicolo, al momento contro ignoti, nasce da un esposto dei familiari dell’anziana, assistiti dall’avvocato Chiara Rinaldi, che hanno chiesto di valutare negligenza, imprudenza e imperizia del personale sanitario che ha avuto in cura la paziente, ricoverata da fine marzo e sottoposta in cinque mesi a sei interventi per una protesi all’anca.

Secondo i parenti la morte sarebbe legata a infezioni contratte in ospedale

Nella mattinata di mercoledì 6 settembre 2023 è stato conferito l’incarico per l’autopsia, affidata al medico legale Dario Raniero, per accertare le cause del decesso della 76enne, secondo l’esposto dei parenti dei riconducibile a più infezioni ospedaliere. L’anziana, cardiopatica, venne ricoverata in Ortopedia per essere operata una prima volta all’anca il 28 marzo. A metà aprile, però, fu necessario intervenire per alcuni problemi della protesi e a inizio maggio è stato necessario un’operazione chirurgica per sostituirla. In seguito è emersa una prima infezione e a metà maggio l’anziana è stata ancora una volta operata alla protesi. A metà agosto le condizioni sono peggiorate, con il trasferimento nel reparto di terapia sub intensiva, dove il 2 settembre è morta.

Dl contro la criminalità minorile: nella bozza lo stop ai cellulari dai 14 anni

Emergono i primi dettagli contenuti nella bozza del dl di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, all’esame del pre Consiglio dei Ministri nella giornata di mercoledì 6 settembre. Tra le novità, come riportato dall’Ansa, l’avviso orale, con convocazione del minore da parte del questore, che «può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età». Inoltre, se il soggetto al quale è stato notificato l’avviso risulta condannato, per delitti contro la persona, il patrimonio ovvero inerenti ad armi o droga, anche con sentenza non definitiva, il questore può proporre al tribunale il divieto di utilizzare «piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonché il divieto di possedere telefoni cellulari».

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L’ammonimento al di sopra dei 14 anni

Potrà essere sottoposto alla procedura di ammonimento da parte del questore anche il minore al di sopra dei 14 anni. In questo caso, il questore provvederà alla convocazione «unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale». Applicata a chi «era tenuto alla sorveglianza del minore o all’assolvimento degli obblighi educativi» la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che «non provi di non aver potuto impedire il fatto». Con il provvedimento contenuto nella bozza, viene abrogato l’articolo del codice penale che prevede una multa di 30 euro e aggiunge un nuovo articolo che punisce fino a due anni di carcere «chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d’impartirgli o di fargli impartire l’istruzione obbligatoria».

Gaia Saponaro, chi è la moglie di Guido Crosetto

C’è chi, come Affari Italiani, li ha ribattezzati «Il gigante e la bambina».  Novella 2000 e Diva e Donna hanno pizzicato il ministro della Difesa Guido Crosetto al mare, in  compagnia della moglie Gaia Saponaro sulle spiagge di Pula, in provincia di Cagliari. Le immagini hanno scatenato i commenti anche acidi su X. «L’ho già visto sto film, si chiama Shrek», si legge sull’ex Twitter o ancora: «Mica scemo il Crosetto». Eppure, al di là dello stupore di alcuni, la coppia (piuttosto riservata) sta insieme da 20 anni.

Chi è Gaia Saponaro, la moglie di Guido Crosetto

Parlando della moglie, Guido Crosetto ha ammesso: «È molto più bella di me? Sì, vero!». Nel tweet, il politico si è anche detto stupito per le reazioni social e molto infastidito dal fatto che la sua privacy sia stata violata. «Girano sui social le pagine di un settimanale con foto strappate alla mia privacy», ha scritto il ministro su X. «È successo ad altri e tengo per me la mia rabbia. Non posso tenerla per commenti che riguardano mia moglie. Stiamo insieme da 20 anni. Siamo sposati, con 2 figli. È molto più bella di me? Sì, vero!».

Saponaro ha in effetti fisico statuario. Del resto è una ex pallavolista. Originaria della Puglia, Gaia Saponara ha alle spalle anche due lauree, un master e parla ben quattro lingue.

Gaia Saponaro è la moglie del ministro della Difesa Guido Crosetto ormai da 20 anni: ecco le curiosità su di lei.
Guido Crosetto e Gaia Saponaro (Imagoeconomica).

Già qualche anno fa un altro scatto di Saponaro  era apparso online, scatenando commenti simili a quelli già visti sotto le ultime foto dei magazine, reazioni alle quali Crosetto aveva replicato scrivendo: «Dieci giorni fa ho pubblicato una foto con mia moglie che ha suscitato in molti commenti sorpresi e sarcastici. Quindi ne condivido una senza di me con alcune informazioni: stiamo insieme da 15 anni, sposati, due figli, è pugliese e benestante. Ha molto humor ed ama l’horror».

Truffa sui finanziamenti statali alle imprese: quattro arresti

Quattro persone sono state arrestate in un’inchiesta della Gdf di Milano con al centro una presunta associazione per delinquere che agiva tra Milano e l’hinterland «con lo scopo di ottenere illecitamente finanziamenti garantiti dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese che venivano successivamente dirottati verso società estere», tra la Repubblica Ceca e la Svizzera.

Ottenuti finanziamenti attraverso società intestate a prestanome

L’organizzazione, come spiegano gli investigatori, «attraverso la costituzione e l’acquisizione di sette società intestate a sodali e prestanome, solo apparentemente operative, ha ottenuto da numerosi istituti di credito considerevoli finanziamenti» per un totale di oltre 5,4 milioni di euro, «garantiti dallo Stato» per oltre quattro milioni «per il tramite di Mediocredito Centrale Spa», ente concessionario per la gestione dei fondi del ministero dello Sviluppo Economico e per il rilascio della garanzia da parte del Fondo di garanzia per le Pmi. Nell’inchiesta sono stati contestati 35 capi di imputazione e ci sono 17 indagati. Attraverso «operazioni di maquillage contabile e produzione di documenti falsi», con «creazione di siti internet delle società con indicazione di noti partner commerciali» e «deposito di bilanci falsi riportanti risultati positivi di ricavi ed utili», le imprese apparivano sul mercato «solvibili ed affidabili», condizioni necessarie per ottenere i finanziamenti dagli istituti di credito garantiti da enti pubblici. Il gip ha anche disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di beni per oltre sette milioni di euro.

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