Elon Musk rilancia l’idea di X a pagamento: «Bisogna frenare i Bot»

La rivoluzione di Twitter da parte di Elon Musk non sembra ancora finita. Dopo aver cambiato il nome della piattaforma in X e aver imposto una limitazione al numero dei post visualizzabili al giorno, il prossimo passo sembra essere l’inserimento di un abbonamento per l’accesso ai contenuti. Il patron di Tesla e SpaceX ha infatti rilanciato l’idea di rendere il social network a pagamento per contrastare gli account falsi e la disinformazione. «Ci stiamo muovendo verso una piccola somma mensile per l’utilizzo del sistema», ha detto Musk durante una diretta con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in viaggio per New York per l’Assemblea generale dell’Onu. «È l’unico modo per combattere le armate dei Bot». Ancora nessuna conferma da parte della società sugli eventuali tempi di attivazione e costi.

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Elon Musk e il pagamento su X già testato con il servizio Premium

«Creare un bot costa pochissimo, una frazione di centesimo», ha proseguito Musk. «Se qualcuno dovrà pagare anche solo pochi dollari o qualcosa del genere, una somma di poco conto insomma, il costo per la realizzazione di un account fake sarà molto alto». L’eccessiva spesa dunque, nei piani dell’imprenditore statunitense, scoraggerebbe automaticamente la proliferazione di profili fraudolenti. Inoltre, ogni nuovo bot avrebbe un costo a parte, anche se messo creato dallo stesso utente, fornendo così un’ulteriore barriera contro la disinformazione. Come ha riportato TechCrunch, tuttavia, Elon Musk non è entrato nel dettaglio, lasciando la questione ancora aperta. La stessa X non ha risposto né comunicato ancora nulla di ufficiale circa l’esistenza di un piano d’azione in corso.

In diretta con il premier israeliano Netanyahu, Elon Musk ha parlato anche di lotta all'antisemitismo: «Non cancelleremo i discorsi di odio».
Il patron di X Elon Musk a Washington (Getty Images).

Dall’acquisto dell’ex Twitter, Elon Musk ha già spinto in diverse occasioni i suoi utenti ad un abbonamento. Ne è un esempio X Premium, precedentemente noto come Twitter Blue, che al costo di otto dollari mensili oppure 84 annuali consente l’accesso a una serie di funzionalità ulteriori come modifiche dei post oppure un numero più elevato di caratteri a disposizione. Stando agli ultimi dati, confermati anche dalla Bbc, al momento il servizio conta circa 827 mila iscritti a fronte di 550 milioni di utenti complessivi. In totale, sulla piattaforma nascono dai 100 ai 200 milioni di post al giorno, ma non è chiaro se comprensivi anche delle pubblicazioni di bot e feed di notizie.

Spazio anche per la lotta all’antisemitismo: «Non cancellerò i commenti di odio»

Durante la sua conversazione con Netanyahu, Elon Musk ha avuto modo di parlare anche di antisemitismo. Un tema non casuale, che giunge a seguito delle recenti polemiche sulla società, accusata di non aver fatto abbastanza per contrastare gli insulti razziali online. «Ovviamente sono contrario a ogni forma di odio», ha spiegato il patron di X durante la conversazione. «La libertà di parola tuttavia significa qualche volta dire ciò che non piace ad altri. Non rimuoveremo i discorsi di odio». Il primo ministro israeliano, come ha ricordato anche la Bbc, ha accettato l’equilibrio tra libera espressione e moderazione dei contenuti, auspicando però verso una ferma condanna. «So che sei impegnato per trovare, nei confini del Primo Emendamento, una modalità per combattere l’antisemitismo», ha sottolineato Netanyahu. «Bisogna fermare qualsiasi odio collettivo».

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