Le autorità ucraine hanno ordinato l’evacuazione dei civili nella regione di Kherson. Lo ha affermato su TelegramAlexander Prokudin, il capo dell’Amministrazione militare regionale. «Il Consiglio di difesa regionale di Kherson ha deciso di evacuare obbligatoriamente le famiglie con bambini dagli insediamenti sotto il costante fuoco nemico».
"The Regional Defense Counsel of Kherson decided to compulsorily evacuate families with children from areas subject to constant enemy fire." – Governor, Oleksandr Prokudin.
Prokudin ha aggiunto: «Stiamo cambiando la durata del coprifuoco» che ora dura «dalle 20.00 alle 6.00». L’Amministrazione sta lavorando «per prevenire un collasso energetico nella regione e ci stiamo preparando per le emergenze nelle infrastrutture critiche».
"The Ukrainian authorities announced the evacuation of the civilian population from some villages of the Kherson region", – writes AFP pic.twitter.com/uicGplQHbE
Hunter Biden, il figlio del presidente Usa, è stato incriminato con tre capi di imputazione. Lo riferiscono i media Usa. I tre capi di imputazione sono tutti collegati al possesso illegale di una pistola, acquistata mentendo sul suo consumo di droga. Il 6 settembre il procuratore speciale David Weiss aveva chiesto a un gran giurì di incriminare Hunter Biden prima del 29 settembre, ovvero prima che scadessero i termini di prescrizione per tali reati. Se condannato, rischia un massimo di 25 anni di prigione. Inoltre il procuratore speciale ha indicato che altre incriminazioni, collegate al mancato pagamento in tempo delle tasse, potrebbero essere presentate a Washington o in California.
Lo scorso giugno l’inchiesta sembrava essersi chiusa con l’accordo con cui Hunter si dichiarava colpevole di due reati minori fiscali, ed avviava un percorso extragiudiziario per evitare l’incriminazione per il possesso di armi. L’accordo però è saltato a luglio quando la giudice Maryellen Noreika ha espresso dubbi sulla sua struttura. Successivamente, l’11 agosto, l’attorney general, Merrick Garland conferiva a Weiss lo status di procuratore speciale, dandogli l’autorità di incriminare Hunter Biden in qualsiasi distretto del Paese.
L’amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (Rfi), Gianpiero Strisciuglio, nella registrazione della puntata di Cinque Minuti in onda su Rai Uno, ha dichiarato: «Sigifer non lavora più nei nostri cantieri, sulla nostra infrastruttura, sono stati presi provvedimenti, il tragico incidente impone misure di questo tipo».
Durante il programma, ha aggiunto: «Ho promesso a mio figlio che suo padre lavorerà con il massimo impegno e il massimo rigore perché non accada mai più una tragedia come questa. La gente non può andare al lavoro e non tornare a casa», definendo quanto accaduto a Brandizzo come «una violazione del sistema di regole con cui si devono effettuare i lavori sull’infrastruttura ferroviaria italiana».
Stasera 14 settembre 2023 andrà in onda il film intitolato Mia moglie è un fantasma sul canale Rai 3 alle ore 21.20. Il regista è Edward Hall mentre la sceneggiatura è stata scritta da Piers Ashworth, Meg Leonard e Nick Moorcroft. Nel cast ci sono Judi Dench, Dan Stevens, Isla Fisher, Leslie Mann e Aimee-Ffion Edwards.
Mia moglie è un fantasma, trama e cast del film stasera 14 settembre 2023 su Rai 3
La trama racconta la storia di Charles Condomine (Dan Stevens) uno scrittore inglese che è in crisi perché non riesce più ad avere l’ispirazione per riuscire a scrivere una nuova opera. Questo blocco non l’aiuta affatto dal momento che a Charles è stata commissionata la sua prima sceneggiatura e non può fallire tale incarico, perché si tratta di una grossa opportunità per lui. La seconda moglie Ruth (Isla Fisher) cerca di consolarlo e di fare tutto per riuscire a non farlo essere angosciato. Inoltre, Charles ha un sogno, quello di andare a Hollywood dopo aver raggiunto il successo e Ruth lo incoraggia a intraprendere questa direzione.
In preda alla disperazione, Charles decide di rivolgersi a una medium spiritica ciarlatana, ovvero Madame Arcati (Judi Dench). Quest’ultima è stata smascherata durante uno dei suoi spettacoli ma asserisce che è in grado di parlare con i morti. Durante una seduta spiritica con Charles, Madame Arcati riesce realmente a evocare uno spirito: quello di Elvira (Leslie Mann) la prima moglie defunta di Charles. Elvira è ancora innamorata del marito ed è gelosa di vederlo con Ruth. Seguiranno gag e imprevisti vari e Charles non dovrà soltanto fronteggiare il blocco dello scrittore ma anche tenere a bada le sue due mogli: una reale e l’altra fantasma.
Mia moglie è un fantasma, 5 curiosità del film
Mia moglie è un fantasma, Netflix e Prime Video hanno rifiutato di acquistare il film
Il film è stato rinviato per ben due volte al cinema a causa del Covid-19, nonostante fosse stato presentato in anteprima al Mill Valley Film Festival e al San Diego International Film Festival. Per questa ragione, la casa di produzione ha pensato di distribuirlo in streaming ma sia Netflix che Amazon Prime non hanno creduto nel progetto. Alla fine, la pellicola è stata venduta a Sky Cinema.
Mia moglie è un fantasma, il film tratto da una commedia del passato
In realtà, Mia moglie è un fantasma è l’adattamento cinematografico della commedia teatrale Spirito allegro di Noel Coward. La commedia è un classico in patria e viene proposta abitualmente nei migliori teatri della Gran Bretagna.
Mia moglie è un fantasma, un’attrice scartata per un ruolo
L’attrice Penelope Keith in diverse occasioni a teatro ha preso parte a questa commedia e ha interpretato il ruolo di Madame Arcati molte volte. Tuttavia, venne scartata dal casting della produzione cinematografica. Al suo posto, è stata scelta Judi Dench.
Mia moglie è un fantasma, alcune differenze con l’opera originale
In realtà ci sono delle differenze tra questo film e l’opera originale. In particolare, il finale della pellicola viene completamente stravolto e in questo adattamento viene data maggiore importanza alla sensitiva Madame Arcati.
Mia moglie è un fantasma, le riprese effettuate in Australia
La troupe ha iniziato le riprese a giugno 2019. Gran parte delle scene sono state girate nelle vicinanze di Sydney, in Australia.
Appartengono al settore giovanile del Real Madrid, i tre giocatori arrestati per la diffusione di un video, in un gruppo WhatsApp, a sfondo sessuale che coinvolge una ragazza. La vicenda è legata alla denuncia presentata il 6 settembre dalla madre della minorenne. L’identità dei calciatori non è stata ancora rivelata.
EXCLUSIVA | Detenidos tres jugadores del Real Madrid por un caso de revelación de secretos de tipo sexualhttps://t.co/9YLsKx96Q7
I fatti sarebbero avvenuti alle Canarie, secondo il quotidiano El Confidencial, e i giocatori farebbero parte della “cantera” del Real, alla filiale del Castiglia e alla terza squadra. Non è escluso che nel caso siano coinvolti anche altri calciatori, compresi elementi della prima squadra. Gli arresti sarebbero stati effettuati nel centro tecnico di Valdebebas, dove la Guardia Civil ha fermato i giocatori che si stavano preparando a scendere in campo per l’allenamento.
Il Real Madrid: «Adotteremo le misure opportune»
Nella nota ufficiale del Club si legge: «Il Real Madrid comunica di aver appreso che un giocatore del Castilla e tre giocatori del Real Madrid C hanno rilasciato una dichiarazione alla Guardia Civil in relazione a una denuncia per la presunta diffusione di un video privato su WhatsApp. Quando il club avrà conoscenza approfondita dei fatti adotterà le misure opportune».
Venezia non entra nella black list Unesco dei siti Patrimonio dell’umanità a rischio. Lo ha deciso il World Heritage Committee, riunitosi giovedì 14 settembre a Riyad, in Arabia Saudita. A dare la notizia, lo stesso Comune della città, che ha precisato che la decisione è stata presa all’unanimità. «Il lavoro di squadra» ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, «svolto in questi mesi dal ministero della Cultura insieme al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, alla Regione Veneto, al Comune di Venezia e alle istituzioni che compongono localmente il comitato di Pilotaggio del sito, ha fermato un’indebita manovra puramente politica e priva di un ancoraggio su dati oggettivi. L’organo dell’Unesco ha chiesto all’Italia di proseguire con determinazione nell’azione di tutela del sito».
Nell'ambito della 45^ Sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale #Unesco in corso a Riyad, oggi è stato deciso di non inserire #Venezia nella lista dei siti a rischio
Il ministro ha concluso dunque affermando che «Venezia non è in pericolo. Nella discussione, il Governo ha evidenziato i rilevanti progressi conseguiti negli ultimi anni per la salvaguardia del sito dalla minaccia dei cambiamenti climatici e dalle sfide poste dal turismo di massa. Il Comitato ha valutato positivamente l’impatto delle misure adottate per proteggere il patrimonio della città dal fenomeno dell’acqua alta, vedi il sistema MOSE e le barriere alla Basilica di San Marco, e per gestire gli afflussi turistici».
Secondo lo studio dell’Istituto Mario NegriOrigin pubblicato sulla rivista iScience e presentato a Palazzo Lombardia «la presenza dei geni che risalgono all’Uomo di Neanderthal ha giocato un ruolo importante nella diffusione del Covid in Val Seriana» una delle zone dove ci sono state più vittime nella prima ondata. Lo studio ha coinvolto l’intera comunità e hanno aderito 9.733 persone di Bergamo e provincia che hanno compilato un questionario sulla loro storia clinica e familiare riferita al Covid-19. Secondo i risultati, ha spiegato Marina Noris, responsabile del Centro di genomica umana dell’Istituto Mario Negri, «chi è stato esposto al virus ed è portatore dell’aplotipo di Neanderthal» aveva «più del doppio del rischio di sviluppare Covid grave (polmonite), quasi tre volte in più il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e un rischio ancora maggiore di aver bisogno di ventilazione meccanica rispetto ai soggetti che non hanno questo aplotipo».
Genoma risalente a 50 mila anni fa
I campioni di Dna sono stati analizzati mediante un Dna microarray, una tecnologia in grado di leggere centinaia di migliaia di variazioni (polimorfismi) su tutto il genoma, che ha permesso di analizzare per ogni partecipante circa 9 milioni di varianti genetiche e di rilevare la regione del Dna responsabile delle diverse manifestazioni della malattia. «La cosa sensazionale» – ha commentato Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri – «è che tre dei sei geni che si associano a questo rischio sono arrivati alla popolazione moderna dai Neanderthal, in particolare dal genoma di Vindija che risale a 50 mila anni fa ed è stato trovato in Croazia. Una volta forse proteggeva i Neanderthal dalle infezioni, adesso però causa un eccesso di risposta immune che non solo non ci protegge ma ci espone a una malattia più severa. Le vittime del cromosoma di Neanderthal nel mondo sono forse 1 milione e potrebbero essere proprio quelle che, in assenza di altre cause, muoiono per una predisposizione genetica».
«Abbiamo ottenuto un importante risultato, frutto di un dialogo produttivo e proficuo con la Commissione europea, il cui esito non era affatto scontato, tanto che in altre situazioni c’è stata una diminuzione di risorse. I fondi Pon sono infatti passati da 2,8 miliardi della passata programmazione a 3,8 dell’attuale, con un aumento secco di un miliardo». Così ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara parlando con l’ANSA.
«Questi soldi verranno utilizzati, per circa 1 miliardo, per il potenziamento di Agenda sud e l’estensione dei 10 punti di Agenda sud in quelle scuole del centro nord situate in aree periferiche dove si avverte un forte disagio. Altro tema strategico per me» ha aggiunto il ministro «è pagare i docenti che affiancano il tutor nell’attività di personalizzazione nell’orario extra curriculare. I fondi verranno poi impegnati per investimenti in laboratori, mense e palestre per almeno 1 miliardo, prevedendo anche un Piano estate, che significa consentire ai ragazzi che non hanno altri punti di riferimento, oltre la scuola, di avere un centro di aggregazione».
«La scuola come hub educativo»
«Questo non significa pensare a più lezioni ma concepire la scuola come hub educativo e formativo che irradia il territorio funzionale alla sua crescita». ll ministero dell’Istruzione, inoltre, ha già previsto la valutazione della capacità didattica con la lezione simulata. «È stata una delle modifiche più significative contenute nel decreto Pa bis per quanto riguarda la formazione degli insegnanti» – ha sottolineato il ministro Valditara – «e prevede proprio una lezione simulata. I concorsi per la assunzione dei nuovi 40 mila docenti con i fondi Pnrr prevederanno la valutazione della capacità didattica».
Luciano Spalletti, nuovo ct della Nazionale italiana, e Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter, sono tra i finalisti, cinque in tutto, del The Best FIFA Football Awards 2023. Il premio, giunto alla nona edizione, viene assegnato ogni anno alle migliori personalità del calcio mondiale, a seconda delle varie categorie. Spalletti e Inzaghi sono gli unici italiani. E tra gli allenatori sfideranno Pep Guardiola, Xavi e Ange Postecoglou, rispettivamente alla guida di Manchester City, Barcellona e Tottenham.
Nessun calciatore italiano candidato
Tra i calciatori, invece, non c’è nessun italiano. I candidati per il miglior giocatore sono 12. Dalla serie A ci sono Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia, che militano nel Napoli, oltre a Marcelo Brozovic, ormai ex Inter, passato in estate all’Al Nassr. Ci sono anche Lionel Messi, Kylian Mbappè, Declan Rice e ben sei giocatori del Manchester City. Si tratta di Julian Alvarez, Kevin De Bruyne, Ilkay Gundogan (ora al Barcellona), Erling Haaland, Rodri e Bernardo Silva.
Tra i migliori portieri anche l’ex Inter Onana
Tra i migliori portieri spicca l’ex Inter Andrè Onana, che in estate ha salutato Milano per trasferirsi al Manchester United. Dovrà vedersela col marocchino Bounou, Thibaut Courtois, Ederson e Marc-André ter Stegen. I Mondiali femminili hanno avuto un peso nelle 16 nomination per la categoria miglior giocatrice, con Aitana Bonmatì a guidare un quartetto di candidate spagnole, tra le quali c’è anche Jennifer Hermoso, protagonista suo malgrado del caso che ha portato alle dimissioni il presidente della Rfer, Luis Rubiales. Per le allenatrici, le vincitrici del premio 2021 e 2022, Emma Hayes e Sarina Wiegman, figurano nel quintetto nominato in tale categoria. Le votazioni sono aperte, con la giuria internazionale composta da capitani e allenatori delle nazionali, giornalisti. oltre che tifosi di tutto il mondo che siano registrati su Fifa.com e che potranno esprimersi entro il 6 ottobre prossimo.
Stasera 14 settembre alle ore 21.25 andrà in onda la prima puntata della nuova edizione di Ulisse – Il piacere della scopertasul canale Rai 1. Il conduttore del programma è Alberto Angela che presenterà numerosi servizi interessanti. Non mancheranno ospiti pronti a intervenire con approfondimenti e analisi su diversi temi. La puntata sarà disponibile in streaming e on demand anche sulla piattaforma RaiPlay.
Ulisse – Il piacere della scoperta, anticipazioni della puntata di stasera 14 settembre 2023 su Rai 1
Il conduttore guiderà gli spettatori alla scoperta dei luoghi magnifici della Sicilia descritti nell’opera Il Gattopardo. In particolare, attraverserà le località descritte nel romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e portati sul grande schermo da Luchino Visconti grazie alla sua opera cinematografica del 1963. La troupe del programma mostrerà i segreti di Palermo e dello spettacolare palazzo Valguarnera-Gangi, teatro dell’iconica scena del ballo con protagonisti Burt Lancaster, Claudia Cardinale e Alain Delon. Farà poi vedere la località Palma di Montechiaro, una cittadina barocca che è stata fonte di ispirazione per Giuseppe Tomasi: sembra infatti che lo scrittore si sia basato su di essa per creare l’immaginaria città di Donnafugata dove si svolge gran parte del romanzo.
Stasera #14settembre andrà in onda #Ulisse – “La Sicilia del Gattopardo”. Tra ville, chiese spettacolari e paesaggi suggestivi, il fascino di una terra ricchissima immortalata dalla letteratura e dal cinema. Con @albertoangela alle 21.25 su #Rai1pic.twitter.com/lcz04xAGYV
Alberto Angela condurrà poi gli spettatori alla scoperta del ricco monastero di clausura di Santa Caterina d’Alessandria. Fino a poco tempo fa questo luogo era chiuso al pubblico, ma la troupe della trasmissione è riuscita ad accedere e si occuperà di documentare e ricostruire la vita delle giovani aristocratiche siciliane che vivevano in questo luogo. Le telecamere di Ulisse arriveranno fino alle catacombe dei Cappuccini, un’area suggestiva nella quale in passato i palermitani venivano mummificati ed “esposti” con i loro abiti migliori, così da essere nobili anche nella morte. Nella puntata ci sarà anche un accenno naturalistico, visto che si farà una visita alla Riserva naturale orientata delle Saline di Trapani e Paceco, un luogo dove i mulini a vento accompagnano il paesaggio marino e creano una cornice meravigliosa.
Ulisse – Il piacere della scoperta, gli ospiti della puntata di stasera 14 settembre 2023 su Rai 1
Dato che si tratta di una puntata speciale a tema Sicilia e Il Gattopardo, uno degli ospiti di Ulisse sarà la protagonista del lungometraggio di Luchino Visconti, ovvero Claudia Cardinale. Sarà proprio lei a ricordare l’atmosfera che si respirava sul set e durante le riprese effettuate nello splendido palazzo Valguarnera-Gangi.
Un altro attore offrirà poi il suo contributo per ricordare il film e le scene divenute immortali nella mente degli spettatori, vale a dire Terence Hill. Non tutti lo sanno, ma l’attore prese parte alla pellicola, da giovanissimo, nel ruolo di un garibaldino. Hill racconterà diversi aneddoti e farà scoprire curiosità interessanti a tutti gli spettatori.
Negli Stati Uniti non è solo New York a dover affrontare la battaglia contro i topi: anche la capitale Washington è invasa dai ratti e per questo sono state organizzate delle ronde private con dei cani addestrati, in modo da scovare ed eliminare i roditori. La caccia ai ratti sarebbe illegale, ma i cittadini – come spiega il Washington Post – sono felici che ci sia qualcuno che cerca di risolvere il problema.
I cani cacciatori di topi sono quasi tutti terrier
A occuparsi delle ronde anti-roditori sono i Ratscallions, una “banda” formata da cani cacciatori di topi e dai loro proprietari. Girano per la città facendo ronde notturne con i loro cani: quasi sempre terrier, razza storicamente allevata per cacciare piccoli mammiferi. Dopo che un cane ha ucciso un topo, un membro del gruppo indossando guanti di lattice prende il cadavere per la coda e lo mette nel sacco nero. Non prima di uno scatto: infatti una tradizione di Ratscallions quella di posare per una foto trofeo dietro il “bottino”.
A New York cambiati 20 mila cestini, ormai rifugi per i ratti
A capo dei Ratscallions c’è Linda Freeman, allevatrice di Bedlington i cui cani vantano diversi premi vinti nelle principali mostre canine a stelle e strisce. Ha iniziato a lasciare che cacciassero i topi come prova delle loro capacità e questa idea si sta rivelando utile per Washington: nei primi sette mesi del 2023, sono arrivate alla città quasi 11 mila richieste di disinfestazione, mentre le chiamate per l’intero 2022 erano state circa 13 mila. Intanto a New York, per cercare di limitare l’annoso problema, è stato deciso di cambiare i 20 mila cestini verdi disseminati nella Grande Mela, diventati ormai dei rifugio per i topi.
È previsto per giovedì 14 settembre, l’annuncio Usa sulle sanzioni contro circa 150 aziende e individui stranieri sospettati di inviare tecnologia Usa alla Russia, in un nuovo sforzo per interrompere il flusso di merci di cui Mosca ha bisogno per portare avanti la sua guerra contro l’Ucraina. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti a conoscenza della decisione. Nel mirino società e persone che fungono da tramite nelle triangolazioni che Mosca usa per evitare le sanzioni occidentali, spesso acquistando prodotti da Cina, Turchia, Ungheria ed Emirati Arabi.
The U.S. on Thursday will sanction around 150 foreign companies and individuals allegedly shipping American technology to Russia, marking an expanding Western effort to cut off the flow of goods Moscow needs to prosecute its war against Ukraine https://t.co/PlfWDSx2s0
Nella blacklist dei dipartimenti di Stato e del Tesoro Usa ci sono anche due società finlandesi e i rispettivi dirigenti francesi ed estoni: secondo le autorità americane, Siberica e Luminor hanno spedito materiale elettronico ad aziende russe che riforniscono l’esercito di Mosca, comprese fotocamere per droni, filtri ottici ad alte prestazioni e batterie al litio. Sempre secondo il Wall Street Journal, Luminor ha spedito più di un milione di dollari di merci in Russia tra aprile e novembre, compresi chip per computer e lenti ottiche dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dalla Germania.
Along with direct sanctions, US sanctioned 2 Turkish firms for sending tools & components that could be used in Russian drones + French & Estonian nationals & their Finland-based firms Siberica & Luminor for exporting electronics used by military. https://t.co/GPe5o2Wtqapic.twitter.com/dwpPCWw0CY
Ad assumere il ruolo di vice caporedattore del Tgr Lombardia sarà Paola Colombo, già vice caposervizio e conduttrice. Un salto di carriera che però ha generato molte polemiche all’interno della redazione, non per le qualità professionali della giornalista ma per questioni di parentela. Colombo è la moglie del vice direttore delle testate regionali Rai, Roberto Pacchetti, che ora potrebbe essere costretto a fare un passo indietro a causa del conflitto di interessi.
Chiesto il ritiro delle deleghe di Pacchetti
Come rende noto Repubblica, l’assemblea dei giornalisti della Lombardia ha votato un documento in cui si chiede ad Alessandro Casarin, direttore del Tgr, di ritirare le deleghe a Pacchetti. A votarla sono stati in 41: poi 6 contrari e una scheda bianca. La richiesta è di assegnare il ruolo «a un vicedirettore che non abbia legami familiari con componenti della redazione», proprio per non alimentare il sospetto di favoritismi. Il Cdr ha subito denunciato il caso. E il documento è stato inviato anche all’amministratore delegato Roberto Sergio, al capo delle Relazioni industriali Rai e all’Usigrai.
Il sindacato: «La professionalità di Colombo non in discussione»
L’assemblea ha comunque sottolineato che l’attacco non è alla donna: «Riteniamo la collega Paola Colombo adatta a ricoprire la carica di vicecaporedattore. La sua professionalità non è in discussione, così come non lo è il suo percorso all’interno della redazione della Tgr Lombardia». Nel documento viene specificato che si tratta di «un problema di opportunità per il legame che Paola ha con il condirettore della Tgr, che ha anche la delega proprio sulla redazione della Lombardia. Questo rappresenta un vulnus che non possiamo ignorare. Perché rischia di esporre la testata, l’azienda, la direzione e financo la collega stessa ad attacchi imbarazzanti, interni ed esterni».
Grandi manovre in casa Lega in vista delle Europee 2024. La tentazione del segretario Matteo Salvini è quella di candidare il generale Roberto Vannacci nelle file del Carroccio per farne la figura-bandiera della caccia leghista ai voti “a destra della destra” che possono far riprendere quota al partito. E di farlo nella circoscrizione-chiave per la Lega: quella del Nord-Ovest, comprendente Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria.
Si tornerà a battere su euroscetticismo e ostilità a Bruxelles
Qui la Lega nel 2019 fece il boom: il Carroccio conquistò il 40,6 per cento, trainando il 34,8 per cento conquistato a livello nazionale, ottenne oltre 3 milioni di voti ed elesse nove eurodeputati. Ebbene, il numero di voti conquistati nelle quattro regioni e i seggi ottenuti si preannunciano pari o superiori al bottino che la Lega prevede per l’intera Italia a giugno 2024: con l’8-9 per cento dei consensi, gli eletti sarebbe tra gli otto e i 10 in tutta Italia. Ragion per cui la Lega ha bisogno di figure che spingano. Per Salvini Vannacci e, in prospettiva, Gianni Alemanno sono gli identikit ideali per risvegliare il richiamo della foresta che guidò l’affermazione leghista nel 2019: euroscetticismo, ostilità a Bruxelles, venature populiste e identitarie, battaglie di bandiera. E tanti saluti alla prospettiva di avvicinamento al Partito popolare europeo avviata da tempo dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Come l’invito a Marine Le Pen per partecipare al raduno di Pontida sembra certificare.
I 27 eurodeputati eletti nel 2019 sono destinati a ridursi a un terzo
Dal campo leghista, si ragiona, c’è un oggettivo freno a un appiattimento sul Ppe: con Fratelli d’Italia in posizione di governo e Forza Italia che, per ora, non sembra destina a implodere da qui alle Europee, le praterie a destra sono quelle preferibilmente cavalcabili. Questa è la posizione condivisa da buona parte dei 27 eurodeputati eletti nel 2019, destinati a ridursi a un terzo. Da un lato, un innesto come Vannacci potrebbe, se i calcoli di Salvini fossero corretti, far conquistare voti a destra. Ma piazzare il generale-scrittore, auto-improvvisatosi nel ruolo di Socrate dei nostri tempi perseguitato per le sue idee, in un collegio “borghese” come quello del Nord rischierebbe al tempo stesso di produrre slittamenti in un elettorato moderato e urbano a cui la Lega prova a fare ancora da riferimento.
Gli uscenti Tovaglieri, Sardone e Ciocca sono i favoriti
C’è poi il tema, caldissimo, della lotta per i seggi. Se il Carroccio confermasse alle Europee i consensi tra il 15 e il 20 per cento mantenuti in Lombardia in buona parte delle circoscrizioni alle Regionali e ben performasse in Piemonte, potrebbe nella circoscrizione eleggere tre eurodeputati. A oggi, secondo quanto riportano fonti del Carroccio a Lettera43, i favoriti per l’elezione al Nord-Ovest sarebbero degli uscenti, partendo da due fedelissime del segretario: Isabella Tovaglieri, eurodeputata di Busto Arsizio, volto nuovo del salvinismo ed esponente attiva a criticare le varie politiche dell’Ue, dal Green Deal al clima; Silvia Sardone, milanese, nota per le sue prese di posizione law&order sulla sicurezza del capoluogo lombardo. A loro si aggiunge Angelo Ciocca, pavese che negli ultimi mesi si è unito al Comitato Nord fondato da Umberto Bossi ma che in passato, in Europa, è stato il volto più duro del salvinismo d’opposizione agli “eurocrati”: nell’ottobre 2018 divenne noto per aver platealmente calpestato le carte del Commissario francese Pierre Moscovici indirizzate dall’Ue all’Italia sulla bocciatura della manovra del governo Conte I.
Brescia e Bergamo irritate: ancora senza alcun esponente eletto?
Aspirano a poter rientrare in corsa anche Gianna Gancia, piemontese di Bra e moglie del ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli, e Marco Campomenosi, capo delegazione leghista all’interno del gruppo Identità e democrazia e che da Genova proverà a essere l’unico ligure capace di ottenere l’elezione nel Carroccio. Serpeggia timore e malcontento, invece, tra le roccaforti di Brescia e Bergamo che potrebbero essere l’ancora di salvezza elettorale della Lega alle Europee, come lo furono alle Regionali, senza eleggere alcun esponente.
Vannacci pronto a soffiare il posto a uno dei contendenti
In quest’ottica, chiaramente, Vannacci sarebbe l’elefante nella stanza. La sua posizione apparirebbe come quella di un’emanazione diretta di Salvini, teso a non ricandidarsi per evitare un impietoso confronto col boom del 2019, e non è detto che la conta dei consensi possa essere favorevole ad aumentare i seggi a disposizione. Anzi, qualora tutto andasse bene, è questo il ragionamento dei leghisti, Vannacci potrebbe soffiare il posto a uno dei contendenti per le tre, massimo quattro poltrone che la Lega strapperà a Nord-Ovest e tagliare la strada a molti degli outsider che ambiscono a inserirsi. Ragion per cui “paracadutare” l’ex comandante della Folgore in un territorio tanto complesso per le dinamiche locali in un voto dove le preferenze fanno la differenza apparirebbe problematico per i leghisti. Tutto questo, chiaramente, senza contare gli effetti che una conferma del gruppo parlamentare più euroscettico d’Italia, per quanto rimaneggiato nei numeri, avrebbe sui progetti di una maggiore influenza della Lega in campo comunitario. Destinati a restare, con ogni probabilità, solo sulla carta.
La Nasa ha pubblicato i risultati del tanto atteso studio sugli Ufo. In un rapporto di 33 pagine, dal proprio quartier generale di Cape Canaveral l’agenzia spaziale ha analizzato per un anno centinaia di avvistamenti potenziali di Uap, fenomeni volanti non identificati. Costato 100 mila dollari, tuttavia, non sembra poter aggiungere molto a quanto già noto in precedenza. «Non abbiamo prove conclusive», hanno affermato gli esperti. «Tuttavia, non c’è motivo per dire che i rapporti esistenti abbiano fonte extraterrestre». Sebbene gli attuali dati siano negativi, la Nasa «non è nella condizione di escludere l’esistenza di vita aliena». Alcuni avvistamenti infatti, provenienti da fonti attendibili, appaiono ancora senza spiegazione. A tal proposito, si impegnerà a proseguire la ricerca in futuro, sfruttando le potenzialità delle nuove frontiere tecnologiche tra cui l’intelligenza artificiale.
The full report by the unidentified anomalous phenomena report (UAP) independent study team can be found here: https://t.co/RoY8p9ce5l
Based on the team's recommendations, NASA will appoint a director of UAP research. At 10am ET (1400 UTC), we'll livestream a briefing from…
La Nasa e il report sugli Ufo: «Qualche avvistamento è ancora inspiegabile»
«Molte delle missioni scientifiche della Nasa sono, almeno in parte, focalizzate sulla risposta alla domanda se esista vita oltre la Terra», si legge nel rapporto dell’agenzia. «La ricerca di segni di tecnologia aliena è un’estensione naturale di tali indagini». Un team di 16 esperti ha analizzato Ufo e Uap, per la maggior parte spiegabili come aerei, palloni aerostatici o velivoli militari. Sfatato, fra i tanti, il celebre video GoFast girato nel 2014 da un aviatore della Marina americana della USS Theodore Roosevelt. Il filmato infatti sembrava mostrare un oggetto muoversi a pelo d’acqua, prima di svanire nel nulla. Si è scoperto che l’oggetto si muoveva ad appena 64 chilometri orari, tipica velocità del vento a circa 4 mila metri di quota. A ingannare l’occhio umano è stato il rapido spostamento del jet che ha effettuato le riprese e l’angolazione della telecamera.
In alcuni casi, però, non è stato possibile trarre una spiegazione definitiva. «Molti testimoni credibili hanno riferito di aver visto oggetti che non riconoscevano nello spazio aereo», si legge nel rapporto della Nasa. «Una piccola manciata non può essere spiegata con certezza per carenza di dati». La mancanza di sufficienti fonti cui attingere rappresenta, come ha spiegato l’agenzia spaziale, il più grande ostacolo alla ricerca sugli Ufo. «Spesso mancano le prove che potrebbero far giungere a una conclusione definitiva». Sperando di poterne ottenere in futuro, la Nasa ha promosso un «approccio basato sull’evidenza e la trasparenza», pianificando collaborazioni e un utilizzo sapiente e condiviso delle risorse.
Dall’intelligenza artificiale ai satelliti di Elon Musk, gli strumenti del futuro
Al fine di potenziare la ricerca sugli Ufo e gli Uap, la Nasa promette di utilizzare nel prossimo futuro anche l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico. «App open source e altri metadati per smartphone provenienti da osservatori di tutto il mondo saranno fondamentali», si denota nel report. «Sarà necessario creare un sistema standardizzato per aggregare e organizzare le rilevazioni civili». I cittadini potranno, nel loro piccolo, giocare un ruolo cruciale nella ricerca, colmando le lacune degli strumenti scientifici. «Il loro contributo non può essere sottovalutato», ha spiegato lo scienziato David Spergels. «Per questo avvieremo varie attività di crowdsourcing». Probabile anche una collaborazione con la rete di satelliti Starlink di Elon Musk. «Tali costellazioni commerciali potrebbero fornire un potente complemento alle nostre fonti».
Infine, spazio anche per la recente rivelazione di “cadaveri alieni” in Messico. «Non possiamo fare alcuna congettura», ha spiegato la Nasa. «Chiediamo alle autorità locali di rendere pubblici i campioni disponibili per vedere cosa c’è di vero». In definitiva, dunque, non è ancora possibile rispondere alla domanda se siamo soli o meno nell’Universo. Per farlo, occorreranno verosimilmente molti altri anni di studio e forse tecnologie ancora non a disposizione degli scienziati. «Continueremo a cercare», ha detto Bill Nelson, amministratore della Nasa. «C’è ancora molto da imparare». In arrivo infatti un nuovo direttore per gli Uap, incaricato di studiare esclusivamente tali fenomeni.
Il parlamento della Svizzera ha respinto, giovedì 14 settembre 2023, una proposta per vietare l’importazione di foie gras, ma ha disposto che i metodi impiegati per la sua produzione siano indicatisullaconfezione. In Svizzera è vietata l’alimentazione forzata di anatre e oche, un metodo fondamentale per produrre il foie gras, ma non lo è l’importazione di prodotti derivati. I deputati elvetici concordano con la Camera alta del parlamento e con il governo che un divieto di import rischia di danneggiare il commercio con la Francia.
Ad aprile 2023 il governo svizzero aveva reso obbligatoria la dichiarazione dei metodi di produzione
Il governo «si è opposto, si oppone e si opporrà al divieto di importazione di foie gras», ha detto il presidente svizzero Alain Berset. «Il divieto di importazione è la misura più radicale possibile, che è giustificata solo se non ci sono altri modi per raggiungere l’obiettivo desiderato: trasparenza sui metodi di produzione e contributo al benessere degli animali», ha aggiunto. Ad aprile 2023, il governo svizzero aveva appoggiato una misura meno restrittiva chiedendo la dichiarazione dei metodi di produzione su alcuni prodotti animali come il foie gras e le cosce di rana. Ma il dibattito sul foie gras potrebbe presto riaccendersi, poiché gli attivisti per i diritti degli animali sperano di imporre un referendum sulla questione, raccogliendo 100 mila firme entro dicembre 2023.
È stato risvegliato dal coma farmacologico il ragazzo italiano di 23 anni aggredito in zona Darsena, a Milano, nella notte tra martedì 12 e mercoledì 13 settembre. Il giovane era stato trovato a terra incosciente in viale Gorizia ed era stato trasportato al policlinico di Milano in codice rosso.
Condizioni «in cauto ma progressivo miglioramento»
Attualmente si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva della struttura ospedaliera. Le sue condizioni sono «in cauto ma progressivo miglioramento». Lo si apprende da fonti sanitarie. Per il reato di tentato omicidio è stato arrestato dalla polizia un 28enne tunisino che sarà interrogato nella mattinata di venerdì 14 settembre dal gip. Agli agenti ha riferito di avere visto la vittima importunare una donna e che per questo gli si sarebbe scagliato contro.
Il numero di rilevamenti di attraversamenti irregolari alle frontiere esterne dell’Ue è aumentato di un quinto (+18 per cento) nei primi otto mesi del 2023, superando le 232 mila unità: si tratta del totale più alto nel periodo gennaio-agosto dal 2016. L’aumento è stato determinato principalmente dal numero di arrivi attraverso il Mediterraneo centrale. Il numero di attraversamenti irregolari su questa rotta ( 114.562) è quasi raddoppiato (+96 per cento) rispetto ai primi otto mesi del 2022. Lo rende noto Frontex, Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, sottolineando come la pressione da Tunisia e Libia «potrebbe persistere nei prossimi mesi con i trafficanti che offrono prezzi più bassi per i migranti in un contesto di feroce concorrenza tra i gruppi criminali».
Su tutte le altre rotte migratorie gli arrivi sono diminuiti
L’allarme era stato già lanciato, in giorni particolarmente complicati per Lampedusa, dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, secondo cui «la situazione potrebbe anche peggiorare». Gli arrivi sulla maggior parte delle altre rotte migratorie nel 2023 hanno registrato un calo, che va dal 5 per cento sulla rotta dell’Africa occidentale al 19 per cento su quella dei Balcani occidentali. Ma dal Mediterraneo centrale gli arrivi sono praticamente raddoppiati. Nel solo mese di agosto sono stati registrati oltre 25 mila arrivi: Costa d’Avorio, Egitto e Guinea le principali nazioni di partenza dei migranti.
Grave incidente avvenuto intorno alle 14.10 nella cantina Ca’ di Rajo, a San Polo di Piave in provincia di Treviso. Due operai sono caduti all’interno della cisterna, colti da un malore durante la pulizia di un silos. Uno dei due uomini è morto sul posto. L’altro è stato recuperato dai vigili del fuoco e trasporto in ospedale a Treviso. Sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco dai distaccamenti di Motta di Livenza e Conegliano. Sul posto anche i carabinieri e gli ispettori dello Spisal.
Poche ore prima, un incidente simile ha visto morire un operaio a Napoli Lisbino. Lavorava per una ditta impegnata in lavori di installazione di pannelli fotovoltaici ed è caduto da un’altezza di circa 10 metri. E sempre a Napoli, un lavoratore è stato investito da un camion nel deposito di Piazzale Ferraris, durante una manovra di uscita.
A Salerno un morto e un ferito su una nave
Un morto e un ferito, invece, in un altro incidente, stavolta all’interno di una nave Caronte & Tourist attraccata al porto di Salerno. Coinvolti il primo ufficiale della nave, schiacciato da un mezzo meccanico all’interno della stiva, e il suo secondo, trasportato in gravi condizioni all’ospedale Ruggi d’Aragona.
Acea ridurrà le emissioni di gas a effetto serra del 56 per cento entro il 2032. Lo afferma la multiutility spiegando di aver ricevuto la validazione da Science based targets initiative (Sbti), il network internazionale di valutazione dei target di mitigazione del cambiamento climatico. La certificazione, spiega l’azienda, «rappresenta un significativo riconoscimento del percorso di decarbonizzazione intrapreso da Acea a sostegno della transizione energetica».
L’impegno e gli obietti del Gruppo
E ancora: «Il Gruppo Acea si è impegnato a raggiungere i seguenti obiettivi: ridurre, entro il 2032, del 56 per cento le emissioni Ghg (di gas serra, ndr) per Mwh di energia generata, rispetto al 2020; nello stesso arco di tempo, ridurre del 32 per cento le emissioni Ghg indirette e del 56 per cento quelle derivanti dalla produzione di energia e dall’approvvigionamento di combustibili ed energia, inclusa quella venduta; infine, la riduzione del 30 per cento delle emissioni dovute al gas erogato e venduto ai clienti».
Progressiva riduzione delle emissioni
Sbti ha valutato i target di Acea in linea con la traiettoria Well below 2°C, l’obiettivo stabilito dall’Accordo di Parigi del 2015 per contenere l’innalzamento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, ricorda la società. «Il riconoscimento ottenuto da questo prestigioso network internazionale» – ha dichiarato Fabrizio Palermo, amministratore delegato e direttore generale di Acea – «conferma l’impegno del Gruppo per la progressiva riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra in tutte le proprie aree di business, in linea con i propri target di sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di fornire un contributo concreto al contrasto al cambiamento climatico».