Daily Archives: 12 Luglio 2023

Caso Orlandi, il portavoce del Vaticano: «Nessuna violazione della confessione»

Il Vaticano ha affidato al suo portavoce Matteo Bruni la dichiarazione sulle ultime vicende del caso Orlandi che hanno coinvolto la sorella di Emanuela, Natalina Orlandi in merito alle presunte molestie dello zio Mario Meneguzzi: «L’ufficio del promotore di giustizia sta cooperando attivamente con le autorità competenti italiane. Proprio in questo spirito, il 19 aprile scorso, i magistrati vaticani hanno consegnato riservatamente all’Italia, coperta dal segreto istruttorio, la documentazione disponibile relativa al caso, inclusa quella raccolta nei mesi precedenti nel corso dell’attività istruttoria».

La Santa Sede, tramite il suo portavoce Matteo Bruni, ha dichiarato di condividere il desiderio di «verità» della famiglia Orlandi.
Natalina Orlandi, sorella di Emanuela (foto Imagoeconomica).

La Santa Sede «condivide il desiderio di verità della famiglia»

Nella comunicazione di Bruni si precisa che «La Santa Sede condivide il desiderio della famiglia di arrivare alla verità sui fatti e, a tale fine, auspica che tutte le ipotesi di indagine siano esplorate» specificando che «in merito alle notizie che coinvolgono un parente di Emanuela, si rileva che la corrispondenza in questione indica espressamente che non vi è stata alcuna violazione del sigillo sacramentale della confessione».

Scandalo sessuale BBC: il giornalista coinvolto sarebbe Huw Edwards

La rivelazione ai media è arrivata dalla moglie, Vicky Flind, nonostante lo stretto riserbo degli ultimi giorni: sarebbe Huw Edwards il giornalista della Bbc accusato dal tabloid Sungruppo Murdoch – di aver pagato un ragazzo attualmente ventenne per ricevere fotografie sessualmente esplicite, fin da quando era ancora 17enne.

Secondo quanto affermato dalla moglie Vicky Flind, sarebbe Huw Edwards il giornalista della BBC al centro dello scandalo sessuale.
Huw Edwards, giornalista BBC (Getty Images).

Edwards e i «problemi di salute mentale»

La dichiarazione della moglie è stata diffusa poco dopo che Scotland Yard aveva annunciato di aver concluso le proprie verifiche su quanto riferito dal Sun, ritenendo che non vi fosse materiale sufficiente per avviare alcuna indagine penale. Vicky Flind, in un documento, ha affermato che il marito è «in ospedale» alle prese con «problemi di salute mentale e forme di depressione» aggravatesi dopo le recenti rivelazioni della stampa. La moglie si è inoltre scusata con i colleghi coinvolti indirettamente nei sospetti mediatici aggiungendo che il marito risponderà a tutte le contestazioni e accuse di comportamenti inappropriati «non appena starà bene». Il giornalista intanto è stato sospeso dalla BBC e sottoposto a un’inchiesta disciplinare interna.

Sardegna, l’istituto superiore della Sanità non conferma il caso di colera

La risposta dell’istituto superiore di Sanità è arrivata: «I risultati delle analisi hanno evidenziato che il ceppo batterico in esame appartiene alla specie vibrio cholerae, ma non ai sierogruppi che causano il colera. Il ceppo ritrovato è abbastanza comune negli ambienti acquatici salmastri e normalmente non provoca sintomi. Pertanto gli esperti del dipartimento di Malattie infettive hanno emesso risposta ufficiale per cui non si conferma il caso di colera per quanto concerne il campione in esame».

Smentito il caso di colera in Sardegna. L'istituto superiore della Sanità riferisce che non si tratta degli stessi sierogruppi responsabili.
Esami laboratorio (Getty Images).

Il caso scoppiato dopo il ricovero di un 71enne

I sospetti sul contagio si erano diffusi dopo che un pensionato di 71 anni era stato ricoverato nel reparto Malattie infettive dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, dove era stata riscontrata la presenza del vibrione. Il paziente era stato sottoposto a un terapia antibiotica di brevissima durata. Alla base del ricovero, vi erano altre cause non legate alla positività riscontrata solo dopo gli approfondimenti.

 

Biden e la quasi gaffe: Zelensky diventa «Vladimir»

Durante una conferenza stampa dopo il vertice Nato a Vilnius, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si rivolge a Volodymyr Zelensky dicendo «Vladimir e io…». Inevitabile l’associazione con il presidente russo Vladimir Putin. Biden tuttavia è corso ai ripari, correggendosi subito dopo: «Non dovrei essere così informale» e riprende il suo discorso con «Il signor Zelensky e io…».

Torino, operaio muore schiacciato dal motore dell’auto che stava riparando

Un operaio di 58 anni, Angelo Devito, è morto nella mattinata di mercoledì 12 luglio in un’officina meccanica di via Lessona. L’uomo stava riparando un’auto posta su un ponte sollevatore quando il motore si è improvvisamente sganciato cadendogli addosso, senza dargli scampo. L’operaio è deceduto sul colpo. L’area è stata posta sotto sequestro da parte dei carabinieri. Sul posto anche i tecnici dello Spresal.

Angelo Devito, 58 anni, è morto mentre riprarava il motore dell'auto che l'ha schiacciato dopo essersi sganciato.
Carabinieri, 112 (Getty Images).

I militari al lavoro per ricostruire la dinamica

Al fine di vagliare ulteriori elementi per ricostruire l’accaduto, i militari hanno acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza interne ai locali dell’officina. L’uomo era sposato e padre di due figli. La salma è stata trasportata all’obitorio a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Napoli, rogo della Venere degli stracci: fermato un clochard

Le riprese delle telecamere di videosorveglianza hanno consentito di individuare in poche ore il probabile autore del rogo che ha distrutto la Venere degli stracci di Pistoletto. Su delega della procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli, la polizia di Stato ha sottoposto a fermo S.I., 32enne senza fissa dimora per il reato di incendio e distruzione di beni culturali.

Le indagini svolte dalla squadra Mobile e dal personale del commissariato Decumani hanno portato al fermo di un senza fissa dimora.
Rogo Venere degli stracci, Napoli (foto Twitter).

Le indagini lampo della squadra mobile 

Le indagini che hanno consentito di individuare il presunto responsabile dell’incendio sono state svolte dalla squadra mobile e dal personale del commissariato Decumani. Il 32enne è stato rintracciato in una mensa sita in via Marina. Il provvedimento eseguito è una misura precautelare, disposta in sede di indagini preliminari. Il clochard resta persona sottoposta alle indagini.

La reazione di Michelangelo Pistoletto dopo il rogo

L’artista Michelangelo Pistoletto, dopo aver appreso della distruzione della sua opera, la Venere degli Stracci, ha affermato che la prima reazione «è stata di un forte controllo dell’emozione, perché la ragione deve vincere, sempre. Ma dall’altra parte l’emozione e la ragione esistono sempre e sono una dualità che deve trovare un accordo, un bilanciamento, un’armonia». E ha aggiunto «Questa società stracciona purtroppo ha preso il sopravvento, è come un’autocombustione del lato peggiore dell’umanità».

 

Sciopero dei treni del 13 luglio confermato: nulla di fatto tra sindacati e Salvini

Lo sciopero dei treni del 13 luglio è stato confermato. Nonostante il tavolo di confronto con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini al Mit, i sindacati hanno deciso di non revocare la mobilitazione. All’incontro erano presenti anche i vertici di Trenitalia e Italo e il leader della Lega sperava di scongiurare lo sciopero. Già dopo il faccia a faccia sugli investimenti infrastrutturali del Pnrr, però, è stato il segretario della Cgil, Luigi Sbarra, a parlare di «margini» che non ci sono. A ribadire la chiusura è stata Uiltrasporti.

I sindacati: «La revoca non è un’opzione»

Il segretario generale Claudio Tarlazzi e i segretari nazionali Roberto Napoleoni e Ivan Viglietti di Uiltrasporti, come spiega Repubblica, hanno dichiarato: «La convocazione da parte del Mit sugli scioperi arriva fuori tempo massimo, la revoca non è quindi un’opzione possibile». Una posizione confermata anche da Eugenio Stanziale, segretario nazionale di Filt-Cgil: «Il ministro ci ha chiesto se c’erano le condizioni per rinunciare allo sciopero, oggettivamente le condizioni non c’erano perché c’è un tempo per tutto e non si può pensare che lo sciopero venga disdetto poche ore prima che inizi».

Nonostante l'incontro con Salvini, i sindacati confermano lo sciopero dei treni del 13 luglio
Due treni fermi in stazione a Milano (Getty).

I sindacati chiedono «un adeguato piano di assunzioni, una mitigazione dei carichi di lavoro nella programmazione dei turni degli equipaggi, favorendo la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della vita privata, il rilancio del settore manutenzione e ridare centralità alla rete vendita e assistenza ai passeggeri e investimenti tecnologici, crescita professionale e percorsi formativi per tutto il personale degli uffici».

Sciopero del 13 luglio: si fermano Trenitalia e Italo

Lo stop di 24 ore coinvolgerà il personale di Trenitalia e di Italo ed è stato proclamato dalle sigle Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal. Lo scioperò inizierà alle 3 di giovedì 13 si concluderà alle 2 di venerdì 14 luglio. I portali delle due compagnie informano i passeggeri sulle eventuali modifiche. Trenitalia specifica che saranno «garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero dalle ore 6:00 alle ore 9:00 e dalle 18.00 alle ore 21.00».

Nonostante l'incontro con Salvini, i sindacati confermano lo sciopero dei treni del 13 luglio
Un uomo aspetta il treno accanto a un binario vuoto (Getty).

Con la card Dedicata a te puoi fare la spesa, ma solo quella che ti dice il governo

La card è tua ma la spesa te la faccio io. Cosa si potrà comprare con “Dedicata a te“, la tessera presentata dal governo Meloni per sostenere con 382,5 euro le famiglie meno abbienti?

Con la card Dedicata a te puoi fare la spesa, ma solo quella che ti dice il governo
Francesco Lollobrigida tra Giancarlo Giorgetti e Marina Elvira Calderone (Imagoecomomica).

Carni solo quelle giuste, altrimenti chi lo sente Lollobrigida

Dall’elenco pubblicato spunta qualche sorpresa. Per dire: le carni suine, bovine, avicole, ovine, caprine e cunicole sì (ovviamente non quelle sintetiche contro cui il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha dichiarato guerra). Ma rientrano anche gli affettati, tipo salame, mortadella o prosciutto? Non si capisce. L’acqua minerale è nell’elenco, ma altre bibite nein. La deputata del Partito democratico Maria Cecilia Guerra si è divertita su Twitter a fare le pulci all’elenco: «Con la carta #DedicataATe potrai acquistare: pescato fresco ma non pesce surgelato, caffè te e camomilla ma non tisane, miele naturale ma non marmellate, zucchero ma non sale. Mai il paternalismo di Stato (Sei povero? decido io quel che è bene per te) si era spinto a tanto».

Con la card Dedicata a te puoi fare la spesa, ma solo quella che ti dice il governo
L’elenco di prodotti acquistabili con la card Dedicata a te.

Farine di cereali sì, quelle di grillo ovviamente no

Insomma, si potrà comprare per esempio il tonno in scatola? Pare proprio di no. E i biscotti? Il governo prevede l’acquisto di «prodotti della panetteria (sia ordinaria sia fine), della pasticceria e della biscotteria». Ma rientrano anche i pacchi di frollini? E le fette biscottate? Dubbio. Il cioccolato sì, i gelati no. Pomodori pelati e conserve di pomodoro? Sì sì. I sughi pronti no. Le farine di cereali sì, quelle di grillo ovviamente no.

Foggia, fratellini annegati, parla lo zio: «Potrebbero essere caduti inseguendo una rana»

Daniel e Stefan, i fratellini di sei e sette anni morti annegati nella notte tra martedì 11 e mercoledì 12 luglio, potrebbero essere caduti nel vascone accidentalmente. L’ipotesi è stata sostenuta da uno zio, che ha affermato: «I bambini spesso giocavano con le rane. Potrebbero essere caduti nel vascone mentre le stavano inseguendo. Non erano abituati a fare il bagno nella vasca. Sapevano che andare in quel posto era pericoloso e che non ci potevano andare».

Lo zio di Daniel e Stefan ha confermato che i due bambini conoscevano la pericolosità della zona vicina al vascone.
Intervento vigili del fuoco per il recupero dei fratellini nelle campagne di Manfredonia, Foggia (foto Facebook).

Lo zio dei fratellini: «Non si allontanavano per nessuna ragione»

L’uomo ha aggiunto che «giocavano sempre davanti al casolare e non si allontanavano per nessuna ragione». Il vascone, a pochi metri dall’abitazione dove vive la famiglia, è recintato anche se in una parte della protezione c’è un buco nella rete. La madre, disperata, non ha voluto rilasciare dichiarazioni, riporta l’Agi. Spetterà ora alla procura di Foggia chiarire la dinamica e le eventuali responsabilità. Al momento, non si esclude nessuna ipotesi.

I funerali di Daniel e Stefan

Giovedì pomeriggio, nella cattedrale di Manfredonia, si terranno i funerali dei due fratellini. La tragedia ha scosso l’intera comunità: il padre e la madre di Daniel e Stefan sono braccianti agricoli regolarmente assunti dall’azienda agricola proprietaria del podere dove vivono da diversi anni. Oltre a Daniel e Stefan, i coniugi hanno altri due figli: una bambina di otto anni e un bambino di pochi mesi.

 

Caso La Russa, Meloni: «Io non sarei intervenuta. Solidarizzo con la ragazza»

Giorgia Meloni interviene sul caso La Russa. La premier, a Vilnius per il vertice Nato, ha risposto alle domande dei giornalisti circa le parole del presidente del Senato in difesa del figlio Leonardo Apache, denunciato da una 22enne per violenza sessuale. La premier è stata lapidaria: «La politica resti fuori. Comprendo da madre la sofferenza del presidente del Senato anche se non sarei intervenuta nel merito della vicenda». Poi le parole sulla giovane: «Tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che denuncia e non mi pongo il problema dei tempi». La Russa, nel difendere il figlio, aveva parlato proprio del tempo intercorso tra il presunto  stupro e la denuncia della 22enne.

Giorgia Meloni sul caso La Russa: «Capisco la sofferenza ma non sarei intervenuta»
Giorgia Meloni tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il leader ucraino Volodymyr Zelensky (Imagoeconomica).

Meloni: «Nessun conflitto con la magistratura»

«Approfitto per fare chiarezza», ha continuato poi Giorgia Meloni. «Ci sono state molte polemiche, ho letto cose curiose. Non c’è, dal mio punto di vista, alcun conflitto con la magistratura. Chi confida nel ritorno dello scontro tra politica e magistratura credo che rimarrà deluso». Per la premier non ci sarà alcuna guerra con i magistrati: «Rafforzare la terzietà del giudice è un modo per aggredire la magistratura? Non sono d’accordo, così si garantisce la maggiore efficienza della magistratura. Qual è il nesso tra una polemica che nasce su un fatto specifico e la separazione delle carriere? Le due cose non sono legate. Si rischia di scivolare su un dibattito che non aiuta. Consiglio prudenza. Sono due materie completamente diverse».

Meloni sul caso Santanchè: «Questione extrapolitica»

La premier ha poi affrontato il caso legato alle indagini della procura di Milano su Daniela Santanché e le imprese Visibilia e Ki Group. «La questione è extrapolitica», ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia, «non riguarda la sua attività di ministro che sta facendo molto bene. È una questione molto complessa, va vista nel merito quando il merito sarà completamente conosciuto, ma credo che questo competa alle aule dei tribunali e non alle trasmissioni tv. L’anomalia è che al ministro non viene notificata l’indagine, ma viene notificata a un quotidiano il giorno stesso in cui lei va in Aula per l’informativa. Io segnalo un problema di procedura».

LEGGI ANCHE: Le tensioni in Fratelli d’Italia tra Roma e Milano per i casi La Russa e Santanchè

Infine Meloni interpellata sul sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, dopo l’imputazione coatta per rivelazione del segreto di ufficio sul caso Cospito, ha attaccato: «La questione di Delmastro mi ha molto colpita, è una questione politica. È stata adottata una procedura coattiva nei suoi confronti, fatto che non avviene quasi mai, mi sono informata e sono numeri di irrilevanza statistica».
Giorgia Meloni sul caso La Russa: «Capisco la sofferenza ma non sarei intervenuta»
Giorgia Meloni al vertice Nato a Vilnius, capitale della Lituania (Imagoeconomica).

Europee, il M5s corteggia i giornalisti dimenticando la lezione del passato

«Siete voi i responsabili veri del degrado mentale, di pensiero di questo Paese». «Siete degli esaltati. Con le vostre non cose coprite le cose vere. Quando vi comporterete bene con me, con noi e con il Movimento faremo delle belle interviste». Solo per citare le ultime uscite. Ancora prima, il fondatore del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, dal palco di un suo spettacolo aveva definito i giornalisti «puttane di regime». E poi ancora, «pennivendoli», «dead man walking» (cioè condannati a morte). Per arrivare all’invenzione del “Giornalista del giorno”, gogna sul sacro Blog e al «vi mangerei solo per il gusto di vomitarvi». Un rapporto burrascoso quello tra il comico genovese e la stampa. Tanto che un giornalista di Rete4 lo ha addirittura trascinato a processo dopo averlo denunciato per un’aggressione a Marina di Bibbona.

Europee, il M5s corteggia i giornalisti dimenticando la lezione del passato
Beppe Grillo (Imagoeconomica).

Da Carelli a Di Nicola fino a Paragone: gli eletti con il M5s che poi hanno cambiato casacca

Eppure sono molti i giornalisti che nel tempo sono saliti sul treno del Movimento. Tutti assimilati da uno stesso comun denominatore: dopo l’elezione, da quel treno sono scesi. Anche in questo negli anni il M5s si è allineato alla “casta”. Di iscritti all’Ordine, infatti, il parlamento è sempre stato pieno. Per dire, Giorgia Meloni e Matteo Salvini risultano essere giornalisti, ma non hanno mai realmente esercitato (se si toglie la parentesi di Radio Padania e del giornale del Carroccio per il leghista). Anche Antonio Tajani è giornalista e qualche articolo effettivamente lo ha scritto, tra il Settimanale e il Giornale. Fa comunque strano che nonostante gli insulti ricevuti, i cronisti siano comunque stati folgorati dalle stelle. Nella scorsa legislatura, il M5s ha portato alla Camera Emilio Carelli, prima volto del Tg5 poi fondatore e direttore responsabile di Sky TG24. Vista l’esperienza, Carelli si è prestato più volte a presentare le kermesse del Movimento.

Europee, il M5s corteggia i giornalisti dimenticando la lezione del passato
Emilio Carelli passato dal M5s a Impegno civico (Imagoeconomica).

Al Senato, invece, avevano trovato posto Primo Di Nicola – firma de L’Espresso, poi alla versione online de Il Fatto Quotidiano e infine direttore dell’abruzzese il Centro – e Gianluigi Paragone – direttore de La Padania prima di passare a Libero e con una carriera in tv tra Rai, con L’Ultima parola, e a La7, con La gabbia. All’Europarlamento siede invece la ex Iena, Dino Giarrusso. E cosa hanno in comune tutti questi nomi? Una volta entrati nelle istituzioni, sono poi usciti dal M5s. Carelli dopo una breve parentesi nell’esperienza centrista di Coraggio Italia è andato con Luigi Di Maio. Così come Primo Di Nicola, tra i primi sostenitori della rielezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblica. Paragone, già ai ferri corti con i vertici, dopo essere stato espulso nel 2020 per aver votato contro la Legge di Bilancio, si è lanciato nell’esperienza personale di Italexit. Nessuno di questi è stato rieletto. Giarrusso anche è uscito dal gruppo del Movimento e ha flirtato con il Pd, ma gli è andata male. Nell’elenco può entrare anche Donatella Bianchi, volto Rai, e candidata alle scorse regionali del Lazio ma che in Consiglio praticamente non ha mai messo piede preferendo tornare ad occuparsi di Linea blu.

Europee, il M5s corteggia i giornalisti dimenticando la lezione del passato
Gianluigi Paragone, ex M5s ora Italexit (Imagoeconomica).

Conte ci riprova e nel totonomi per le Europee finiscono Costamagna, Santoro, Tarquinio e Pedullà

Sicuri che la lista sia finita? Il Movimento ha aperto il casting in vista delle prossime Europee. E dove guarda? Ai giornalisti. Nel totonomi, infatti, sono finiti Luisella Costamagna – di cui si era già parlato sempre per le Regionali nel Lazio – e Michele Santoro. Difficile convincere la prima (che va verso la conduzione di una trasmissione in Rai) e troppo divisivo il secondo, anche se se ne apprezzano le posizioni pacifiste sull’Ucraina. Più probabili, invece, l’ex direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, e l’attuale guida de La Notizia, Gaetano Pedullà, da sempre vicino al Movimento. Insomma, il treno sta ripassando. Fino alla prossima fermata.

LEGGI ANCHE: Da Giarrusso a Paragone, i progetti degli ex M5s

Napoli, Mauro Meluso è il nuovo ds: l’annuncio su Twitter di De Laurentiis

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha ufficializzato l’arrivo del nuovo direttore sportivo. Si tratta di Mauro Meluso, che prenderà il posto di Cristiano Giuntoli, ora alla Juventus. L’annuncio è arrivato sul profilo Twitter dello stesso patron azzurro: «Sono lieto di annunciare che Mauro Meluso è il nuovo Direttore Sportivo del Napoli. Benvenuto nella nostra famiglia e auguri di buon lavoro!». Meluso, 58 anni, torna in attività dopo due anni di stop. Nell’estate del 2021 l’addio allo Spezia, club bianconero che è riuscito a salvare prima della separazione.

De Laurentiis annuncia: Meluso è il nuovo ds del Napoli
Aurelio De Laurentiis (Imagoeconomica).

Chi è Mauro Meluso

Si tratta di un colpo a effetto di De Laurentiis, visto che il nome di Meluso non è mai stato accostato nei giorni scorsi al Napoli. Da calciatore ha vestito le maglie di Lazio, Cremonese, Salernitana, oltre a Foggia, Casarano, Messina e Fermana. Il ritiro dal calcio giocato è arrivato nel 1995 e da lì è partita la carriera da direttore sportivo. Il dirigente, ha guidato squadre come Foggia, Padova, Pisa, Sangiovannese, Teramo e Ternana. Nel 2011 l’arrivo al Frosinone, in qualità di responsabile del settore tecnico. Nel Lazio resterà tre anni, prima di volare in Calabria, al Cosenza. Dopo altri due anni, il passaggio al Lecce. Con i pugliesi conquista due promozioni in due anni, riportandoli in serie A. E nella massima serie porta anche lo Spezia, dove arriva nel 2019 e resta fino alla salvezza del maggio del 2021.

De Laurentiis annuncia: Meluso è il nuovo ds del Napoli
Lo stadio “Diego Armando Maradona” di Napoli (Getty).

I tifosi su Wikipedia: «Tutti qui per capire chi sia»

Immediate le reazioni sui social, tra chi parla di sorpresa e chi di «aureliata», c’è anche chi corre a studiarne il profilo su Wikipedia. E proprio sul portale, alcuni tifosi del Napoli hanno aggiornata la pagina, inserendo subito la nomina ma anche una frase sibillina, poi cancellata: «Sì, siamo tutti qui per capire chi sia. Forza Napoli sempre». Molti supporter napoletani danno comunque fiducia a De Laurentiis: «Inutile stare lì a guardare la carriera del nuovo ds Meluso, la società merita credito di fiducia per lo scudetto vinto. Non facciamo l’errore dell’anno scorso».

 

Viareggio, incidente sulla Darsena: morto il 22enne Leonardo Brown

Leonardo Brown, il giovane che lo scorso quattro luglio era rimasto coinvolto in un tragico incidente stradale, è morto a soli 22 anni, a sette giorni esatti dal ricovero. Insieme a lui, al momento dello scontro con uno scooter, viaggiava anche la fidanzata Emma Genovali, 20 anni, ancora ricoverata. La coppia era in sella a una bici elettrica nel quartiere della Darsena ed era diretta in spiaggia.

Non ce l'ha fatta Leonardo Brown, il giovane di soli 22 anni che il quattro luglio era rimasto coinvolto in un incidente sulla Darsena.
Leonardo Brown e Emma Genovali (foto Facebook).

La corsa in ospedale e il ricovero

Le condizioni di Leonardo erano apparse da subito molto gravi, illeso invece il conducente alla guida dello scooter. Il 22enne era ricoverato nel reparto di rianimazione. Fino all’ultimo, i medici hanno tentato di salvarlo, ma il suo cuore ha cessato di battere martedì 11 luglio. La famiglia ha fornito il consenso per l’espianto degli organi «compatibilmente con le esigenze della procura al momento non note».

I messaggi di cordoglio sui social

Leonardo, attivo nel volontariato e appassionato di musica, era anche l’allenatore dei portieri dei ragazzi della scuola calcio dell’Asd Lido di Camaiore. I suoi ragazzi nei giorni successivi all’incidente avevano dedicato uno striscione alla coppia con scritto «Forza Leo ed Emma». Dopo aver appreso la triste notizia, sulla bacheca della pagina Facebook della scuola calcio è comparsa la frase: «Ciao Leo insegna agli angeli a parare». Anche la Croce verde Viareggio ha pubblicato un post sui social: «Lo ricordiamo da concittadini, come sportivo e come collega poiché pur giovanissimo già allenava i ragazzi a Lido di Camaiore. […] Un dolore immenso per Viareggio che abbraccia con tutto l’amore possibile la famiglia del ragazzo. Un pensiero anche per la fidanzata Emma che è ancora in ospedale e lotta per vita. Emma Restisti! Vola alto Leonardo».

TIM, La forza delle connessioni: il nuovo spot contro gli stereotipi

Sarà on air da giovedì 13 luglio 2023 il nuovo spot istituzionale del Gruppo TIM con protagoniste le Azzurre che rappresenteranno l’Italia ai Mondiali di calcio femminile al via il 20 luglio in Australia e Nuova Zelanda. Al centro della storia, diretta dalla regista Cinzia Pedrizzetti, una bambina tifosa della Nazionale femminile che, spinta dalla passione, vuole realizzare il sogno di diventare una calciatrice professionista andando oltre i limiti e i pregiudizi che ancora oggi possono essere un ostacolo difficile da superare anche nel mondo dello sport.

Lo spot di TIM contro gli stereotipi

Lo spot è un nuovo capitolo della campagna La Forza delle Connessioni che pone l’accento sull’importanza delle relazioni per superare le distanze e trovare forza e motivazione per realizzare progetti sempre più ambiziosi. TIM è impegnata a superare gli stereotipi di genere. Da top partner della Nazionale di calcio femminile, sostiene il talento delle donne in ogni ambito, a partire dal mondo dello sport, convinta che la gender equality sia un motore chiave di innovazione, crescita e attrazione di talenti.

TIM, La forza delle connessioni: il nuovo spot contro gli stereotipi
Frame dello spot di TIM contro gli stereotipi (TIM).

La hit dei Måneskin The Loneliest è la colonna sonora dello spot che andrà in onda sulle principali emittenti televisive nel formato 30 secondi e 45 secondi, sulle reti Publitalia con una versione speciale da 50 secondi, sul web con una video strategy dedicata e sui social.

Harry Potter e la pietra filosofale, una prima edizione del libro venduta a 12 mila euro

Una prima edizione di Harry Potter e la pietra filosofale è stata venduta in Gran Bretagna alla cifra di 10.500 sterline, pari a circa 11.700 euro. Il volume è uno dei 500 esemplari in prima tiratura in copertina rigida e l’asta per accaparrarselo è stata serrata. Il primo romanzo della serie scritta da J.K. Rowling è stato pubblicato dalla casa editrice Bloomberg nel 1997. La copia è in ottime condizioni ed era stata acquistata per 25 sterline da un collezionista nel 1998. All’interno anche la firma dell’autrice, che ne ha aumentato il valore. Non si tratta però di un record. Nel 2019 è stato venduto un altro dei 500 volumi della prima tiratura per circa 54 mila euro da una casa d’aste di Londra. L’anno dopo, nel 2020, a Dallas ne è stato acquistato un altro per 98 mila euro.

Venduta a 12 mila euro una prima edizione di Harry Potter e la pietra filosofale
Una prima edizione di Harry Potter e la pietra filosofale esposta in un museo (Getty).

La famiglia pensava di aver perso il libro

La vendita del libro non è stata affatto semplice. La sorella del collezionista, scomparso a inizio 2023, pensava di aver perso la copia di Harry Potter e la pietra filosofale. La famiglia era consapevole del valore del libro ma sembrava ormai perduto, a causa di un trasloco avvenuto nel 2019 in cui il collezionista ha spostato tutti i libri nello Straffordshire. La donna ha raccontato alla Bbc: «Sapevamo che possedeva quel libro, ma se gli chiedevi di localizzarlo non ne era in grado». A trovarlo è stata la casa d’aste Winterton, che lo ha poi messo in vendita per conto della famiglia stessa. Ad accaparrarselo è stato un acquirente di Los Angeles, la cui identità non è stata svelata.

Le caratteristiche della prima edizione

Diversi i requisiti della prima edizione. Per essere identificato come tale, il libro deve avere la copertina rigida e laminata, con il disegno di Thomas Taylor in cui Harry è davanti al treno per Hogwarts. Poi la casa editrice, Bloomsbury, scritta in fondo alla pagina del titolo e la data del copyright, il 1997. Inoltre, occhio ai numeri della linea di stampa: nella pagina dei diritti d’autore bisogna leggere tutti i numeri da 10 a 1, in ordine decrescente, con l’ultimo a indicare la stessa stampa. E poi c’è anche un errore da rintracciare a pagina 53. Harry riceve da Hogwarts la lista con il materiale da acquistare e nella prima edizione c’è scritto due volte «1 bacchetta». La ripetizione è stata corretta nella seconda stampa, ma poi è riapparsa in altre stampe successive. La saga ha venduto più di 500 milioni di copie ed è stata tradotta in 80 lingue.

Venduta a 12 mila euro una prima edizione di Harry Potter e la pietra filosofale
Harry Potter è un fenomeno globale (Getty).

Marco Giallini: età, moglie, figli e film dell’attore

Marco Giallini, nato a Roma il 4 aprile 1963, è un attore e conduttore televisivo. Nella sua lunga carriera è stato candidato per sei volte sia ai David di Donatello sia ai Nastri d’Argento. In passato ha lavorato molto anche a teatro con Arnoldo Foà ed Ennio Coltorti.

Marco Giallini: biografia e carriera

Ha esordito al cinema facendo una comparsa in Grandi magazzini (1987), ma il vero e proprio debutto è stato con L’anno prossimo vado a letto alle dieci di Angelo Orlando nel 1995. Tre anni dopo il regista Marco Risi l’ha notato e l’ha inserito nel cast del film L’ultimo capodanno. Sempre nel 1998 è arrivato un altro ruolo per lui in L’odore della notte, diretto da Claudio Caligari. Nel 2000, con Almost Blue di Alex Infascelli, presentato al Festival di Cannes, ha acquisito notevole successo e ha così iniziato a recitare in diversi film di registi esordienti. Quattro anni dopo Infascelli lo ha chiamato per recitare nel film Il siero della vanità e in quell’anno è stato anche uno dei protagonisti di Non ti muovere di Sergio Castellitto.

Marco Giallini, tra la carriera e la vita privata
Filippo Timi, Denise Tantucci, Edoardo Falcone, Marco Giallini, Giuseppe Battiston e Andrea Sartoretti al Festival del Cinema di Roma nel 2022 (Getty Images).

Il successo di pubblico per Giallini è arrivato nel 2008 con il ruolo de Il Terribile nella serie tv Romanzo criminale, in onda sul canale satellitare Sky Cinema 1. Nel 2010 ha recitato nel film di Carlo Verdone Io, loro e Lara ed è tornato a recitare con Castellitto in La bellezza del somaro. Tra i film in cui è comparso negli anni seguenti ci sono ACAB – All Cops Are Bastards di Stefano Sollima (2012), Buongiorno papà (2013) di Edoardo Leo, Loro chi? di Francesco Miccichè e Fabio Bonifacci (2015), Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese (2016) The Place sempre di Paolo Genovese (2017) e il recente Il principe di Roma di Edoardo Falcone (2022).

Marco Giallini: la vita privata

Nel 1988 Marco ha sposato Loredana, la madre dei suoi figli Rocco e Diego nati rispettivamente nel 1998 e nel 2004. Purtroppo, però, la moglie è morta a causa di un’emoraggia cerebrale nel giugno 2011. In un’intervista, Giallini aveva raccontato così la sua storia d’amore con lei: «Per 27 anni non ci siamo mai lasciati e non abbiamo mai litigato. Lei era la donna mia e io il suo uomo. Nel mondo, quante ce ne possono stare di persone per te? Una». Attualmente pare che l’attore abbia un nuovo amore. Si tratta di Giorgia Battisti, con cui è apparso sul red carpet della Festa del Cinema di Roma e di recente anche al Monte Carlo Film Festival. Sembra che i due convivano già dal 2020.

Rosanna Lambertucci dopo il matrimonio: «Ho capito quanto è importante l’ultimo amore»

Rosanna Lambertucci, in una lunga intervista a Chi, ha parlato delle nozze con Mario Di Cosmo, sposato il 7 luglio 2023. Per la conduttrice è stato il terzo matrimonio, ma «è come se mi fossi sposata per la prima volta».

Rosanna Lambertucci racconta il matrimonio con Mario Di Cosmo

I due sono convolati a nozze dopo otto anni di fidanzamento a Sabaudia, nella cornice del santuario di Santa Maria della Sorresca. Un luogo molto caro alla conduttrice, rifugio di molti momenti difficili. Una cerimonia con pochi intimi alla quale è seguita una festa al Palazzo Brancaccio con tanti amici vip come Nancy Brilli, Alba Parietti e Stefania Orlando. «Se qualcuno mi avesse detto che un giorno mi sarei sposata di nuovo e con una festa così magica, non ci avrei creduto. La vita è davvero imprevedibile», ha dichiarato la neo sposa. Quello con l’imprenditore è il terzo matrimonio per lei, un passo affrontato con coraggio e a lungo meditato dopo la morte del primo marito Alberto Amodei e che gli ha dimostrato che nella vita tutto può succedere.

Rosanna Lambertucci racconta l'emozione vissuta all'altare il giorno del suo matrimonio con Mario Di Cosmo.
Rosanna Lambertucci (Instagram).

È arrivata all’altare accompagnata dalla nipote

Lambertucci ha ammesso di aver fatto fatica a trattenere l’emozione all’altare: «Guardandolo mentre era seduto fiero accanto a me, ho capito quanto è importante l’ultimo amore. Quello sicuro, maturo, la meta definitiva». Ad accompagnarla è stata la nipote Caterina, una scelta significativa per lei dato che è molto legata alla ragazza. «Abbiamo lo stesso temperamento e vedere lei con quegli occhi pieni d’amore che aspetta la nonna e che l’accompagna all’altare è stato come se avessi rivisto in un attimo tutta la mia vita». Quindi l’ammissione, orgogliosa e serena: «Ora che è tutto finito posso dirlo: sono una donna felice».

Kundera, con D’Agostino e Venditti L’insostenibile leggerezza dell’essere divenne cult

La morte di Milan Kundera, scrittore di origine ceca scomparso a 94 anni, ha scosso l’editoria e i social. In poche ore, l’hashtag con il nome dell’autore è salito in cima ai trend topic di Twitter con numerosi post di fan che ricordano il suo pensiero e le sue opere. Fra queste, spicca L’insostenibile leggerezza dell’essere, considerato il suo capolavoro. Eppure, quando nell’ottobre 1984 Adelphi lo scelse per inaugurare la collana Fabula, passò in sordina. Quasi inosservato per sei mesi, ottenne l’attenzione generale solo grazie alla televisione. Roberto D’Agostino lo lanciò infatti il 29 aprile 1985 all’interno della trasmissione di Renzo Arbore Quelli della notte. Personaggio-spalla del noto conduttore, al fianco di Nino Frassica e Riccardo Pazzaglia, iniziò ad aprire ogni intervento con le parole «Come scrive Milan Kundera ne L’insostenibile leggerezza dell’essere…», creando un tormentone capace di cambiare la promozione televisiva dei libri.

Citato da Roberto D'Agostino, protagonista nei brani di Venditti e Bollani. Così il romanzo di Milan Kundera divenne famoso anche in Italia.
Lo scrittore Milan Kundera in una foto del 1973 a Praga (Getty Images).

Da Venditti a Bollani, il romanzo di Milan Kundera nella musica italiana

Pur senza mai parlare della trama né approfondire alcuni passi del libro, D’Agostino contribuì in maniera inequivocabile alla sua ascesa, facendolo diventare di moda. Tanto che nel 1986 Antonello Venditti ne prese in prestito il titolo per una traccia del disco Venditti e Segreti. Questa insostenibile leggerezza dell’essere offre uno spaccato degli Anni 80. «Che ti succede amico estetico», canta Venditti, «rincoglionirsi non conviene, non leggi manco La Repubblica, non ti solleva Milan Kundera…». Poche ore dopo la morte, lo stesso Venditti ha voluto ricordare lo scrittore sui propri canali social, condividendo un estratto live del brano e un cuore nero accanto al nome.

Quando Bollani cantava «Ku-ku-ru-ku-ku…Kundera»

Fra le canzoni impossibile poi non citare Hai mai letto Kundera?, con cui Stefano Bollani ha creato una parodia di Franco Battiato. «Ku-ku-ru-ku-ku…Kundera», canta a un certo punto l’artista, in chiaro riferimento a Cuccurucucù. Come Roberto D’Agostino ad Antonello Venditti, però, non ha mai spiegato cosa intendesse lo scrittore con l’espressione L’insostenibile leggerezza dell’essere. Per capirlo bisogna aprire le pagine del libro e leggere le parole dello stesso Kundera: «L’assenza assoluta di un fardello fa sì che l’uomo diventi più leggero dell’aria, prenda il volo verso l’alto, si allontani dalla terra, dall’essere terreno, diventi solo a metà reale e i suoi movimenti siano tanto liberi quanto privi di significato».

Omicidio Willy Monteiro, in appello pena ridotta a 24 anni per i fratelli Bianchi

La Corte d’Appello ha ridotto la pena dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, accusati dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte nel settembre 2020. I giudici hanno deciso di non confermare gli ergastoli e ridurre la pena a 24 anni di carcere. A un anno dalla sentenza di primo grado, arrivata il 4 luglio 2022, per i fratelli Bianchi cambia tutto. Nel processo di secondo grado sono stati condannati anche Mario Pincarelli e Francesco Belleggia rispettivamente a 21 e 23 anni di carcere per concorso in omicidio. In aula erano presenti tutti e quattro gli imputati, a pochi metri di distanza dalla madre di Willy, Lucia Monteiro.

Per l'omicidio di Willy Monteiro i fratelli Bianchi condannati in Appello a 24 anni
Un murales realizzato a Roma in ricordo di Willy Monteiro (Imagoeconomica).

Cos’è successo a Willy Monteiro

La notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro, il 21enne Willy Monteiro Duarte è stato ucciso a calci e pugni. Il giovane era un aspirante chef di origine capoverdiana e abitava da sempre a Paliano, in provincia di Frosinone. Secondo la ricostruzione, stava tornando a casa ma si è fermato a chiedere a un amico se avesse bisogno d’aiuto, avendolo trovato in difficoltà. Ed è stato allora che Marco e Gabriele Bianchi, appassionati di arti marziali e campioni di MMA, hanno iniziato il pestaggio, durato 50 secondi e culminato con la morte di Willy Monteiro. Una violenza considerata cieca, per cui sono stati condannati in primo grado all’ergastolo e in secondo a 24 anni.

Belleggia è l’unico ai domiciliari

Oltre ai fratelli Bianchi, chiamati spesso «gemelli» per la loro somiglianza, gli altri imputati sono Pincarelli e Belleggia. Il primo, anche lui in carcere, avrebbe avuto un ruolo defilato, pur partecipando al pestaggio di un amico di Willy Monteiro, che aveva provato a difenderlo. Il secondo, invece, è stato indicato soltanto dagli amici dei Bianchi e non ci sono testimonianze contro di lui, sebbene fosse presente in entrambe le occasioni. Belleggia è, tra i quattro, l’unico ai domiciliari. I guai con la legge dei fratelli Bianchi non finiscono. Nel novembre 2022 è stato aperto un altro procedimento contro Marco Bianchi per maltrattamento di animali. Nel mirino della procura di Velletri c’è anche il padre dei due, Ruggiero.

Per l'omicidio di Willy Monteiro i fratelli Bianchi condannati in Appello a 24 anni
I fratelli Bianchi (Facebook).

Paola Marella, chi è la conduttrice di Un sogno in affitto

Paola Marella, nata a Milano il 16 febbraio 1963, è un architetto e una conduttrice televisiva conosciuta per aver condotto Cerco casa disperatamente e Vendo casa disperatamente. Trasmissioni dedicate alla casa, all’arredamento ed allo stile.

Paola Marella: biografia e carriera

Ha frequentato il liceo classico e si è laureata nel 1988 in Architettura d’Interni presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, facendo gavetta nei cantieri come agente immobiliare. Sulla sua vita privata si conosce poco, è una donna e una professionista molto riservata. Sappiamo che è sposata da molti anni con Nico e che la coppia ha un figlio, Nicola, nato nel 1995. Dopo aver mosso i primi passi nel settore immobiliare, nel 2007 Paola è approdata in tv, su Real Time, al timone di programmi come Cerco casa disperatamente, Vendo casa disperatamente, Shopping Night: Home Edition insieme a Max Viola e le trasmissioni Hotel Cercasi e Changing Room, affermandosi come conduttrice ed esperta di stile ed arredamento. Dopo queste esperienze è giunta prima a Sky, dove ha conduce tuttora Un sogno in affitto, e poi su La7 con A te le chiavi. Ha scritto due libri, Arredo Casa Disperatamente e Welcome Style, e si è dedicata anche all’insegnamento tenendo corsi di Home Staging.

Dal 13 luglio su Sky con Un sogno in affitto

Marella continua ad alternare la professione di architetto a quella di conduttrice. Da giovedì 13 luglio alle 21.15 tornerà su Sky e in streaming su Now Tv con la trasmissione Un sogno in affitto, durante la quale accompagnerà degli ospiti alla ricerca di una location da sogno dove poter trascorrere delle vacanze o festeggiare un’occasione speciale nelle zone più belle d’Italia. Cinque le destinazioni selezionate tra ville settecentesche e tipici casali in campagna, attici e splendidi appartamenti in centro. Per ogni città Paola sarà pronta a raccontarne la storia e le curiosità architettoniche.

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