Daily Archives: 14 Luglio 2023

Colosseo, turista svizzera incide il suo nome su un basamento, denunciata

A sorprendere la ragazza, una turista svizzera di 17 anni, intenta a scrivere l’iniziale del suo nome su un basamento del Colosseo è stata una guida turistica italiana. Immediata la segnalazione alla vigilanza del parco archeologico e ai carabinieri giunti sul posto.

La turista intenta a scrivere l'iniziale del suo nome è stata notata da una guida turistica italiana. La giovane è stata denunciata.
Colosseo, visitatori (Getty Images)

La giovane era in vacanza con la famiglia

La turista, in vacanza con la famiglia nella capitale, dovrà rispondere di «deturpamento e deterioramento dei Beni culturali, divieto di imbrattare, disegnare, incidere o compromettere il patrimonio artistico, storico e monumentale della città». Solo poche settimane fa, si era verificato un altro atto di vandalismo per mano di un turista inglese immortalato in un video mentre incideva una scritta sul muro dell’anfiteatro.

 

Mondo Convenienza Torino, lo sciopero e lo sgombero: «I lavoratori non sono criminali»

Nella mattinata di venerdì 14 luglio, le forze dell’ordine sono intervenute per sgomberare il blocco dei lavoratori in protesta da tre giorni davanti ai cancelli del magazzino di Mondo Convenienza a Settimo Torinese. Il presidio è stato organizzato dai Si Cobas: «Questa lotta è determinata a non arrestarsi nonostante i tentativi di smobilitare la protesta promettendo un tavolo in Prefettura». La protesta è dei montatori, facchini ed autisti di Veneta Logistic che lamentano contratti sbagliati «orari infiniti e totale mancanza di sicurezza, dovendo portare a mano pesi di qualunque tipo e non a norma negli appartamenti ai piani».

I sindacati denunciano l’uso della forza nei confronti dei lavoratori

Il sindacato Sì Cobas di Torino ha dichiarato con una nota sui social che «Pur essendo la situazione di Mondo Convenienza ampiamente nota, azienda sotto processo per caporalato, contratto delle pulizie a montatori e autisti, orari infiniti e totale mancanza di sicurezza, dovendo portare a mano pesi di qualunque tipo e non a norma negli appartamenti ai piani, prefettura e questura difendono a spada tratta il grande sfruttatore, mandando ben sei camionette di celere per sgomberare i lavoratori in sciopero. Non contenti lo sgombero avviene anche con violenza, per insegnare ai lavoratori che devono lavorare col capo chino, subendo lo sfruttamento imposto. […]. Lo sciopero non è un problema di ordine pubblico ma un diritto dei lavoratori, i lavoratori in sciopero non sono criminali ma esercitano la libertà sindacale».

Davanti allo stabilimento di Mondo Convenienza a Settimo Torinese, le forze dell'ordine hanno effettuato lo sgombero di peso dei lavoratori in sciopero.
Sciopero lavoratori magazzini Mondo Convenienza Settimo Torinese (foto Facebook).

Grimaldi, Alleanza verdi: «I lavoratori chiedono semplicemente di non essere sfruttati»

E’ intervenuto su quanto accaduto il vice-capogruppo di Alleanza verdi sinistra, Marco Grimaldi: «Per l’ennesima volta si usa la forza. Basta, è intollerabile. I lavoratori chiedono semplicemente di non essere sfruttati. Chiedono che ci sia un fine turno, che vengano loro riconosciuti straordinari e indennità di trasferta se sono fuori città, che il salario sia dignitoso, che il lavoro sia sicuro. Le prefetture e le questure dovrebbero trattare come crimine lo sfruttamento, non la protesta».

Davanti allo stabilimento di Mondo Convenienza a Settimo Torinese, le forze dell'ordine hanno effettuato lo sgombero di peso dei lavoratori in sciopero.
Post Sì Cobas Torino (Facebook).

Silvana Accossato, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale, ha affermato: «Piena solidarietà ai lavoratori di Mondo Convenienza di Settimo Torinese che da 3 giorni stanno scioperando per chiedere maggiori diritti, un aumento dei salari, che vengano riconosciute loro le ore di straordinario e il rispetto delle norme di sicurezza. L’assessora Chiorino intervenga e convochi subito un tavolo di mediazione tra azienda e lavoratori».

Chiara Gribaudo su Twitter: «Presenterò un’interrogazione»

La deputata e vicepresidente del partito democratico Chiara Gribaudo ha scritto su Twitter: «Le cariche della Polizia nei confronti dei lavoratori di Mondo Convenienza sono inaccettabili. Alla richiesta di diritti, orari e salari giusti, si risponde con il dialogo non con la forza. E’ questa la concertazione sociale del governo Meloni? Presenterò un’interrogazione».

 

 

Padova, stalker investe un carabiniere. Il collega del militare gli spara e lo uccide

A Padova un uomo, Collaku Haxhi, già ammonito per stalking, ha violato il divieto di avvicinamento recandosi sotto casa della ex compagna che ha subito allertato le forze dell’ordine. Una volta giunti sul posto, i carabinieri lo hanno identificato per poi invitarlo ad allontanarsi. A quel punto l’uomo ha investito uno dei militari ed è poi sceso dall’auto armato di coltello. Il secondo carabiniere gli ha sparato uccidendolo.

A Padova un uomo di 55 anni è stato ucciso dai carabinieri dopo aver violato il divieto di avvicinamento e aver investito uno dei militari.
Ris, carabinieri (Getty Images).

La chiamata al 112 e l’arrivo dei militari

La sparatoria è avvenuta in via Castelfidardo, nel quartiere Sacra Famiglia, dove vive l’ex moglie dell’uomo, che lo aveva denunciato per stalking. La donna, accortasi della presenza del 55enne, ha chiamato i 112. All’arrivo dei militari, l’uomo in un primo momento ha fatto credere di volersi allontanare, per poi fare una manovra improvvisa e colpire con l’auto uno dei due carabinieri che in quel momento era chino sul cofano a compilare il verbale. Subito dopo è sceso dal veicolo con un coltello: il collega del militare investito ha sparato quattro colpi di arma da fuoco. Il 55enne è morto poco dopo il ricovero. Il carabiniere travolto dall’auto si trova ricoverato in ospedale, ma non è in pericolo di vita.

 

 

L’Italia rivendica al Louvre sette reperti archeologici, ma il numero potrebbe salire

Secondo le informazioni diffuse da Le Monde, un’anfora a fondo nero, datata al V secolo a.C. custodita nella galleria Campana nel museo Louvre a Parigi, è rivendicata dallo Stato italiano insieme ad altri sei reperti archeologici. L’opera è attribuita al pittore di Berlino, artista mai identificato, pilastro della ceramica ellenica, e appartiene alla collezione che fu acquisita da Napoleone III. Dopo un restauro, le sale della galleria erano state riaperte al pubblico all’inizio del mese di luglio.

La rivendicazione dei sette pezzi della collezione

L’acquisto della collezione composta da sette pezzi, da parte del museo, era avvenuto tra il 1982 e il 1998. Già nell’autunno di quest’anno potrebbe esserci un accordo tra Italia e Francia per riportare le opere in patria. Si apprende inoltre dal quotidiano francese che «sono passati circa dieci anni dai primi sospetti su questi pezzi e dall’inizio del dialogo tra i due Paesi».

Le indagini degli archeologi e l’origine incerta delle opere

Secondo le indagini degli archeologi gli oggetti della collezione, tra cui l’anfora del pittore di Berlino e il vaso antico del pittore di Ixion, avevano un’origine incerta, forse saccheggiati illegalmente. La direttrice del Louvre, Laurence des Cars, ha dichiarato a Le Monde che le opere dubbie sono «una macchia sulle collezioni del museo» e promette la massima collaborazione per risolvere la controversia. Sempre secondo la direttrice, «lo studio della provenienza è oggi una questione delicata, dal punto di vista scientifico, simbolico e politico». Una portavoce del Louvre ha rivelato inoltre ad AFP che una lista con altre opere era già stata inviata a febbraio dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. L’elenco non è mai stato reso pubblico.

L’Acropoli chiude dalle 12 alle 17: troppi malori tra i turisti per il caldo

In attesa dell’arrivo dell’anticiclone subtropicale Caronte, è l’ondata di calore denominata Cerbero ad aver portato le temperature oltre i 40 gradi in gran parte del sud dell’Europa. Come l’Italia, anche la Grecia fa i conti con il caldo record e per questo il governo ha deciso che l’Acropoli, una delle attrazioni principali del Paese, chiuderà nelle ore centrali della giornata. Ad Atene sono migliaia i turisti che ogni giorno scalano la collina che sovrasta la capitale per visitare il Partenone. Ma negli ultimi giorni è stato necessario l’intervento della Croce Rossa, sia per i tanti malori registrati, sia per distribuire bottigliette d’acqua ai visitatori accaldati.

LEGGI ANCHE: Previsioni meteo, nel weekend arriva Caronte: caldo record in tutta Italia

Ad Atene chiude nelle ore centrali il monumento simbolo della Grecia: troppi malori per il caldo
Volontari della Croce Rossa assistono alcuni turisti (Getty).

Lina Mendoni: «Proteggiamo lavoratori e visitatori»

Solitamente l’Acropoli è visitabile dalle 8 alle 20, per consentire a tutti i turisti di poter accedere senza creare grossi disagi e lunghe attese. La ministra della Cultura Lina Mendoni, però, ha spiegato all’emittente Ert che adesso sarà chiusa già alle 12 e fino alle ore 17 per «proteggere lavoratori e visitatori». La donna ha anche spiegato che il numero dei turisti è aumentato anche rispetto ai livelli precedenti alla pandemia: «Le sole visite del mese di giugno e di inizio luglio sono state l’80 per cento in più del 2019». Per questo ci saranno misure di controllo maggiori anche quando le temperature torneranno a scendere.

Ad Atene chiude nelle ore centrali il monumento simbolo della Grecia: troppi malori per il caldo
Una donna scatta una foto all’Acropoli (Getty).

La Grecia teme gli incendi 

Il governo greco spera di non incappare anche durante l’estate 2023 in quanto accaduto nei due anni precedenti. Per settimane diverse città della Grecia sono rimaste sotto scacco degli incendi, come sta accadendo adesso in Croazia. Vicino la città di Sibenik, sulle coste dell’Adriatico, il villaggio di Grebastica è stato devastato dalle fiamme, che hanno distrutto case e veicoli. La Dalmazia è la regione più colpita e si teme che con l’arrivo di Caronte la situazione possa anche peggiorare. Incendi si registrano anche in Bosnia e diverse altre aree dei Balcani.

Marco Mengoni, concerto Roma 2023: scaletta, ospiti e strade chiuse

È prevista per domani, sabato 15 luglio 2023 al Circo Massimo di Roma, la chiusura del tour negli stadi di Marco Mengoni. Per l’occasione l’artista ha invitato numerosi amici cantanti, tra cui Elodie, Bresh e Samuele Bersani, e la viabilità delle strade della capitale è stata modificata.

Marco Mengoni, concerto a Roma: scaletta e ospiti

Il cantante di Due vite, brano vincitore di Sanremo 2023, ha messo in scaletta numerose canzoni da cantare con le 45 mila persone attese nella capitale per un’occasione così unica. Questa la scaletta in programma:

  • Cambia un uomo
  • Esseri umani
  • No stress
  • Mi fiderò
  • Muhammad Alì
  • Voglio
  • Psycho Killer
  • Credimi ancora
  • Luce
  • Proteggiti da me
  • Due nuvole
  • Parole in circolo
  • L’essenziale/Pazza musica/Crazy in love
  • Due vite
  • Fiori d’orgoglio
  • Sai che
  • Hola
  • Ti ho voluto bene veramente
  • Guerriero
  • Ma stasera
  • Pronto a correre
  • Io ti aspetto
  • Proibito
  • Buona Vita

Mengoni ha annunciato che non sarà solo. Ad accompagnarlo sul palco, oltre ai cantanti già citati sopra, Dardust, Crookers, Mace, Whitemary ed Estremo, che cantano e suonano con lui all’inizio. Ad alternarsi sul palco anche Gazzelle ed Elodie nel medley L’essenziale/Pazza musica/Crazy in love.

Marco Mengoni, tutto pronto per il concerto del 15 luglio a Roma al Circo Massimo
Marco Mengoni all’Eurovision Song Contest 2023 (Getty Images).

Strade chiuse e viabilità modificata 

Tutta la città di Roma è in fermento per l’arrivo di Marco Mengoni e, per facilitare l’afflusso delle 45 mila persone previste, l’amministrazione comunale si è attivata modificando la viabilità. Sul sito web del Comune di Roma si comunica che dalle 20 di oggi venerdì 14 luglio sono chiusi via del Circo Massimo, piazzale Ugo La Malfa, via della Greca, via dell’Ara Massima di Ercole, via delle Terme Deciane, il lungotevere Aventino (tra piazza dell’Emporio e via di Santa Maria in Cosmedin) e via di Santa Maria in Cosmedin. Dalle 18 di sabato 15 luglio 2023 potrebbero essere chiuse anche via di San Gregorio, viale Aventino, piazza Bocca della Verità, via Petroselli e via del Teatro di Marcello, questo se l’afflusso dovesse essere troppo elevato.

Bonus psicologo, arriva la proroga dei termini per i residenti delle zone alluvionate

Il bonus psicologo è stato prorogato per i cittadini italiani residenti o domiciliati nelle zone colpite dall’alluvione di maggio 2023. Ecco dunque che, così come comunicato dall’Inps, dal 5 luglio al 31 agosto 2023 gli interessati dalla proroga potranno ancora sfruttare i benefici della misura, con gli psicoterapeuti che per inserire i dati di fatturazione avranno tempo fino al 15 settembre.

Bonus psicologo, la proroga per le zone alluvionate

L’Istituto nazionale di previdenza sociale, nel messaggio n. 2530 del 6 luglio 2023, ha specificato il bonus psicologo viene prorogato per i residenti o domiciliati delle zone alluvionate fino al 31 agosto 2023. Il 7 giugno scorso, si ricorda, sono scaduti i 180 giorni messi a disposizione dei beneficiari per poter sfruttare il bonus che, come da decreto, prevede un contributo economico del valore massimo di 600 euro per il pagamento delle spese di psicoterapia. La proroga è in linea con quanto stabilito dal decreto alluvioni, n. 61/2023, che ha previsto una serie di interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza. Tra queste c’è anche la sospensione dei procedimenti e dei termini amministrativi a partire dal 1° maggio e fino al 31 agosto 2023, ivi compresi i 180 giorni per l’utilizzo del codice univoco attribuito ai beneficiari del bonus psicologo. Ora, dunque, i cittadini che al 1° maggio erano residenti o domiciliati nelle zone colpite potranno contare su tempi più dilatati per poter ottenere un supporto psicologico professionale.

Le nuove date 

La funzione di prenotazione, inserimento e conferma delle sedute del periodo compreso tra l’8 giugno e il 31 agosto 2023 è dunque di nuovo disponibile a partire dal 5 luglio all’interno della procedura dedicata agli psicoterapeuti con pazienti beneficiari del contributo residenti nelle zone alluvionate. Gli psicoterapeuti, invece, potranno inserire i dati di fatturazione delle sedute confermate entro il prossimo 15 settembre. Per individuare i beneficiari della proroga si farà riferimento al codice di avviamento postale, il Cap, di residenza. Per i domiciliati, invece, è necessario presentare all’Inps una documentazione specifica.

I disastri di Todd Boehly col Chelsea e quegli strani intrecci finanziari

Il signor compro-tutto-io. L’americano Todd Boehly è entrato nel calcio con un piglio faraonico e non gli è ancora riuscito dismetterlo. Conosce soltanto il linguaggio del dollaro sonante e lo utilizza a profusione. È nel mondo del pallone da circa un anno ma ha già speso una quantità di denaro da manovra finanziaria di uno Stato di media taglia. Soltanto per comprare il Chelsea dall’oligarca russo Roman Abramovich ha speso 4,1 miliardi di sterline. Che in euro fanno 4,9 miliardi, quasi come il Prodotto interno lordo 2021 del Montenegro (5,17 miliardi di euro). E dato che una squadra bisogna rafforzarla, oltreché comprarla, ecco che sono stati impegnati altri 600 milioni di euro per acquistare calciatori a prezzi da Arabia Saudita. Con record dell’insensatezza toccato durante la finestra invernale del 2023, che per definizione dovrebbe essere dedicata soltanto a qualche intervento di aggiustamento, e invece ha visto il patron statunitense dei Blues spendere 327 milioni di euro in nuovi calciatori. Record assoluto per un calciomercato invernale, almeno fino a gennaio 2024.

I disastri di Todd Boehly col Chelsea e quegli strani intrecci finanziari
Todd Boehly ha speso nel Chelsea oltre 6 miliardi (Getty).

Tuchel, Potter, Lampard e Pochettino: la girandola degli allenatori

Basterebbero questi pochi dati per dare il senso di una dismisura forse ineguagliabile. Ma non sarebbe ancora abbastanza, se non si tenesse conto della schizofrenica gestione degli allenatori. Prima il licenziamento di Thomas Tuchel, l’allenatore tedesco vincitore della Champions League del 2021 e cacciato nel mese di settembre 2022 alle 8 del mattino, dopo una chiacchierata durata tre minuti. Al suo posto è arrivato Graham Potter, che era sotto contratto col Brighton e per questo è costato al Chelsea 26 milioni di euro soltanto perché il tecnico si liberasse dal vincolo. A lui è stato concesso un contratto da circa 60 milioni di euro netti per 5 anni, rotto però già a aprile 2023 con sostanziosa buonuscita la cui entità è rimasta sconosciuta. E dopo il disastroso passaggio da traghettatore di Frank Lampard è arrivato il turno di Mauricio Pochettino. Che ha firmato un contratto da 12 milioni di euro netti annui, che significa 233 mila euro alla settimana. E almeno in questo caso il vincolo è soltanto triennale, rispetto al quinquennale di Potter. Quanto al tecnico argentino, ha la certezza di cominciare la stagione sulla panchina dei Blues. Salvo varie e eventuali.

I disastri di Todd Boehly col Chelsea e quegli strani intrecci finanziari
L’allenatore del Chelsea Mauricio Pochettino (Getty).

La stagione più misera della storia recente del Chelsea: 12esimo posto

Un’ultima annotazione: i quasi 6 miliardi di euro spesi fra acquisizione del club, rafforzamento della squadra e un turnover di allenatori degno del miglior Luciano Gaucci hanno prodotto, in termini di risultati sportivi, la stagione più misera nella storia recente del Chelsea. In Premier League 12esimo posto, fuori al terzo turno sia in FA Cup sia in Coppa di Lega, fuori ai quarti di finale di Champions League. Una disfatta su tutta la linea, ma pagata a peso d’oro.

I disastri di Todd Boehly col Chelsea e quegli strani intrecci finanziari
Il magnate americano Todd Boehly (Getty).

Capitalismo americano senza scrupoli nel mondo del calcio

Lo si dovesse giudicare soltanto dal raccapricciante ingresso nel mondo del calcio, mister Boehly andrebbe ben oltre la bocciatura senza appello. Che molto stride con la sua carriera da businessman. E questo contrasto porta a interrogarsi. Perché un così fragoroso fallimento? Soprattutto: davvero molti dei proprietari di club europei che provengono dagli Usa si stanno comportando molto meglio di mister Boehly? Che certo di suo è un caso eclatante, ma rappresenta comunque una tendenza del capitalismo americano nel suo avvicinamento a uno spettacolo globale, quale il calcio è, che sfugge alla sua matrice culturale.

I disastri di Todd Boehly col Chelsea e quegli strani intrecci finanziari
Enzo Fernandez, uno degli acquisti più cari del Chelsea (Getty).

Il pasticcio delle multiproprietà e quelle ibridazioni azzardate

A dominare, tra questi nuovi padroni che giungono dall’altra sponda dell’Atlantico, è un confuso mix tra enfasi dell’innovazione, tendenza pasticciata alla multiproprietà calcistica e sportiva, ibridazioni azzardate fra distinte industrie dello svago, affarismo e un’imperizia che non si perdonerebbe a un dirigente di società di Serie D. Ma nonostante tutto ciò, i soggetti come mister Boehly perseverano nel tirare dritto senza dare retta a chicchessia. E non paghi dei disastri già cumulati, pensano a espandere il proprio impero anziché fermarsi un attimo per rimettere in ordine ciò che già hanno sotto il proprio controllo. Infatti il presidente e proprietario del Chelsea sta continuando a comprare. E oltre a annettersi calciatori e allenatori, mira a creare un sistema di club seguendo il modello inaugurato dal City Football Group e presto seguito da altri.

I disastri di Todd Boehly col Chelsea e quegli strani intrecci finanziari
Il super agente dei calciatori Jorge Mendes (Getty).

Triangolazione tra Blues, Strasburgo e Rio Ave, con lo zampino di Mendes 

A giugno 2023 ha acquisito una quota di maggioranza dello Strasburgo, club che milita nella Ligue 1 francese. E adesso si appresterebbe a fare altrettanto col Rio Ave. Che è un club portoghese e mica uno qualsiasi. È infatti uno fra i più allineati e coperti rispetto ai voleri e alle manovre del super agente dei giocatori Jorge Mendes. Che non per caso ha ripreso a fare affari col Chelsea da quando il club londinese è passato sotto la proprietà di Boehly, dopo che per anni Abramovich gli aveva chiuso le porte. Se davvero il Rio Ave dovesse andare sotto il controllo del magnate americano, si aprirebbe un flusso di calciatori e denaro tra Portogallo, Francia e Inghilterra da far perdere la testa. E mister Boehly continuerebbe a spendere come se non ci fosse un domani. A che pro, lui solo sa.

Messina Denaro a processo per estorsione ma con rito abbreviato

La richiesta di essere giudicato con rito abbreviato nel processo che lo vede accusato di estorsione a Palermo, avanzata da Matteo Messina Denaro attraverso la legale e nipote, Lorenza Guttadauro, è stata accolta. La decisione è a firma del gup del tribunale di Palermo Rosario Di Gioia. Il boss, attualmente detenuto a L’Aquila al 41bis, ha scelto il rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena, ponendo una condizione: sentire le «persone offese» di un tentativo di estorsione.

Il boss, tramite il suo legale, aveva richiesto il rito abbreviato. Il gup ha accolto la richiesta. con rinvio a settembre.
Matteo Messina Denaro (foto Imagoeconomica).

La lettera di rivendicazione della proprietà

In uno dei suoi interrogatori davanti ai pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Messina Denaro aveva respinto le accuse che gli venivano mosse in relazione a una lettera a sua firma in cui rivendicava la proprietà di un terreno di Campobello di Mazara (Trapani) che formalmente apparteneva a Passanante padre, che sarebbe stato però intestatario fittizio. Secondo il boss, riporta l’Agi, era stata una «sfida» perché Giuseppina Passanante ammettesse e restituisse il maltolto. Disposto dunque il rinvio a settembre, quando saranno «esaminati» Giuseppina Passanante, figlia di un prestanome del boss, e il marito.

Putin andrà al vertice Brics in Sudafrica nonostante il mandato d’arresto

Vladimir Putin si recherà in in Sudafrica ad agosto per il vertice del gruppo Brics. Questo nonostante il mandato di cattura internazionale spiccato a suo carico dalla Corte penale internazionale e lo scarso entusiasmo da parte dei vertici del Paese africano, che saranno messi in difficoltà dal viaggio dello zar. «Capiamo di essere vincolati dallo Statuto di Roma, ma non possiamo invitare qualcuno e poi arrestarlo. Per noi è un dilemma. Saremmo contenti se non venisse» ha detto alla testata sudafricana Mail & Guardian il vicepresidente Paul Mashatile.

Putin andrà al vertice Brics in Sudafrica nonostante il mandato d’arresto e il parere contrario di Pretoria.
Paul Mashatile (Getty Images).

Lavrov al posto di Putin: la proposta di Pretoria respinta da Mosca

Il Sudafrica ha proposto alla Federazione Russa che, al posto di Putin, fosse il ministro degli Esteri Sergei Lavrov a guidare la delegazione di Mosca a Johannesburg tra il 22 e il 24 agosto. La proposta è stata però rispedita al mittente, ha spiegato Mashatile, così come quella di un vertice da remoto, respinta da Brasile, India e Cina. La Repubblica Popolare si sarebbe offerta di ospitare il vertice, ma a dire no sono stati India e Brasile. Da parte sua, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa aveva detto che il vertice Brics si sarebbe tenuto in presenza e con Putin, nonostante il mandato della Corte penale internazionale.

LEGGI ANCHE: Putin incontrerà Erdogan in Turchia ad agosto

Putin andrà al vertice Brics in Sudafrica nonostante il mandato d’arresto e il parere contrario di Pretoria.
Sergei Lavrov (Imagoeconomica).

Il precedente: nel 2015 il Sudafrica non arrestò Omar al Bashir

Pochi giorno dopo il mandato d’arresto, la ministra degli Esteri sudafricana Naledi Pandor aveva dichiarato che il suo governo avrebbe consultato Mosca prima di prendere in considerazione qualsiasi azione. Le Forze armate hanno invece già messo in chiaro che non avrebbero mosso un dito contro il presidente russo. Il Sudafrica non ha condannato l’invasione dell’Ucraina, ribadendo la sua imparzialità e adoperandosi per una missione di pace insieme ad altri Paesi africani. Non è la prima volta che la Cpi fa pressioni sul Sudafrica affinché arresti un capo di Stato straniero. Era già successo nel 2015, quando Pretoria non ottemperò al mandato emesso nei confronti dell’allora presidente sudanese Omar al Bashir, nonostante un’ordinanza del tribunale locale lo avesse ordinato.

Il Consiglio di Stato salva gli orsi Jj4 e Mj5: sì al ricorso degli animalisti

La Terza sezione del Consiglio di Stato ha deciso di accogliere il ricorso presentato dalle associazioni animaliste contro i provvedimenti di abbattimento degli orsi Jj4 e Mj5. I due animali sono attualmente al sicuro e non saranno uccisi. L’ordinanza adesso sarà trasmessa al Tar, che fisserà l’udienza di merito. Per i giudici il provvedimento non è coerente e appare «sproporzionato». Dopo due sospensioni del tribunale amministrativo di Trento, il presidente della provincia autonoma Maurizio Fugatti aveva dichiarato: «Gli orsi vanno abbattuti o trasferiti».

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso degli animalisti: Jj4 e Mj5 vivranno
Maurizio Fugatti (Imagoeconomica).

I giudici: «Abbattimento è sproporzionato»

Nel documento firmato dai giudici si legge: «Il provvedimento che dispone l’abbattimento dell’animale appare sproporzionato e non coerente con le normative sovrannazionali e nazionali che impongono l’adeguata valutazione di misure intermedie, ferma restando la disposta captivazione a tutela della sicurezza pubblica, va sospeso l’ordine di abbattimento dell’animale. Il quadro normativo sovranazionale impone che la misura dell’abbattimento rappresenti l’extrema ratio e che possano essere autorizzate deroghe ai divieti di uccisione delle specie protette “a condizione che non esista un’altra soluzione valida” e nei soli limiti derivanti dai vincoli europei e internazionali».

Il Tar aveva sospeso l’abbattimento ad aprile

La vicenda legata agli orsi Jj4 e Mj5 va avanti da mesi. Il Tar di Trento ad aprile aveva sospeso entrambe le ordinanze, con grande soddisfazione delle associazioni animaliste. A presentare il primo ricorso è stato il presidente della Leal, la Lega antivivisezionista, Gian Marco Prampolini. «Con nostra grande soddisfazione», aveva dichiarato. «È più che mai necessario mettere punti fermi a una follia di sterminio dei plantigradi perseguita dalla giunta Fugatti. Vogliamo anche contestare i criteri di valutazione di pericolosità degli orsi considerati confidenti o aggressivi in quanto vittime essi stessi in primis di azioni di disturbo spesso anche volontarie da parte di curiosi, escursionisti e ancora più spesso cacciatori e bracconieri». Il Consiglio di Stato ha poi sospeso la decisione a giugno, prima della decisione definitiva.

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso degli animalisti: Jj4 e Mj5 vivranno
Un orso (Getty).

Congedo straordinario legge 104: la rinuncia del periodo già richiesto

L’Inps mette a disposizione dei contribuenti una nuova funzionalità per poter rinunciare, totalmente o solo in parte, al congedo straordinario previsto dalla legge 104. Si fa nello specifico riferimento al lasso di tempo di congedo retribuito che viene concesso a tutti i lavoratori e le lavoratrici dipendenti che abbiano la necessità di allontanarsi dal lavoro per assistere un familiare con disabilità gravi. Questo congedo, così come previsto dalla normativa nazionale, ha una durata di due anni e, con la stessa modalità con cui viene richiesto sul sito dell’Inps, può anche essere sottoposto a rinuncia da parte del contribuente beneficiario.

Rinuncia del congedo straordinario

Nel suo messaggio n. 2600 del 10 luglio 2023, l’Inps ha fornito maggiori dettagli sulla rinuncia del congedo straordinario per la 104 che era già stato richiesto in una precedente domanda. Entrando più nello specifico, i lavoratori e le lavoratrici dipendenti devono comunicare all’Inps la loro volontà di rinunciare, totalmente o solo in parte, al periodo di congedo che era stato richiesto attraverso lo sportello telematico delle domande online di congedo straordinario per assistere familiari disabili in situazione di gravità. ll percorso da seguire sul portale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale è il seguente: sezione Lavoro e poi Congedi, permessi e certificati, Congedi e infine Comunicazione di variazione. Al contribuente è chiesto di autenticarsi utilizzando le proprie credenziali Spid, Cns o Cie. L’Inps ha fornito anche maggiori dettagli in merito alla comunicazione di variazione che, per prima cosa, può essere effettuata solo in riferimento alle domande in corso di fruizione nel mese di presentazione della rinuncia. Questo vuol dire che il periodo richiesto in precedenza deve coprire, in tutto o in parte, il mese in cui si presenta la rinuncia. A questo si aggiunge che la data di rinuncia deve essere all’interno del mese di presentazione della comunicazione di variazione.

Giusy Buscemi: età, marito, figli e film dell’attrice

Giusy Buscemi, nome d’arte di Giuseppina Buscemi, è nata a Mazara del Vallo il 13 aprile 1993 ed è una modella, attrice e vincitrice della 73ª edizione del concorso di bellezza Miss Italia 2012.

Giusy Buscemi: biografia e carriera

Dopo essere stata incoronata Miss, ha debuttato come attrice sul grande schermo con il film Baci salati, l’opera prima di Antonio Zeta. Sono poi seguiti Nero infinito, un’altra opera prima di Giorgio Bruno (2013), e Fratelli unici di Alessio Maria Federici (2014) accanto a Luca Argentero e Raoul Bova. Nello stesso anno ha partecipato alla nona stagione di Don Matteo e poi alla miniserie tv La bella e la bestia. Sempre accanto a Terence Hill ha recitato nella fiction Un passo dal cielo, nonché ne La dama velata con Miriam Leone e Lino Guanciale.

Giusy Buscemi, tra carriera e vita privata
Giusy Buscemi e Jan Maria Michelini alla Mostra del Cinema di Venezia 2021 (Getty Images).

Per diversi anni ha lavorato nella fiction pomeridiana Il paradiso delle signore (2015-2017) ma anche nella serie tv internazionale I Medici (2018-2019). Il 2017 è l’anno in cui ha interpretato anche la giornalista freelance nei film Smetto quando voglio – Masterclass e Smetto quando voglio – Ad honorem, entrambi di Sydney Sibilla. Nel 2018 è stata nel cast del film di Ivan Silvestrini Arrivano i prof mentre nel 2021 è tornata nella fiction Un passo dal cielo ed è apparsa anche nell’altra fiction di successo di Rai 1 Doc- Nelle tue mani (2022).

Giusy Buscemi: la vita privata

Dopo tre anni di fidanzamento, il 13 maggio 2017 ha sposato a Roma il regista Jan Maria Michelini, conosciuto sul set di Don Matteo. L’11 febbraio 2018 è nata la loro prima figlia, Caterina Maria, seguita il 5 ottobre 2019 dal secondo figlio, Pietro Maria. Il 31 luglio 2022 è nato il loro terzo figlio, Elia Maria. Tra Giusy e il marito ci sono circa 13 anni di differenza. Lui è nato a Roma nel 1979 ed è figlio del politico e giornalista Alberto Michelini, ex deputato della Repubblica italiana dal 1987 al 2006. Dopo tanta gavetta, è approdato in Rai e ha diretto la prima stagione di Doc – Nelle tue mani e Un passo dal cielo. All’estero ha lavorato alle serie tv di successo Diavoli e I Medici.

Caso La Russa: incarico a un legale per «tutelare l’onorabilità» della famiglia

Lo staff del senatore e avvocato lo ha reso noto con una comunicazione pubblicata da Adnkronos: «Il presidente La Russa, dopo la nomina dell’avvocato Bazzoni da parte del figlio Leonardo» – indagato per violenza sessuale – «si è astenuto e si asterrà da qualsiasi commento diretto o indiretto sulla vicenda, avendo piena fiducia nell’operato dei magistrati della procura di Milano. Da un punto di vista mediatico, risulta, però, ormai passato il segno».

Con una comunicazione dello staff di La Russa è stata diffusa la notizia dell'incarico a un legale per tutelare l'onorabilità della famiglia.
Ignazio La Russa, presidente del Senato (foto Imagoeconomica).

Sono state fatte «ricostruzioni artefatte a fini suggestivi»

Nel testo si legge che: «Più volte sono state pubblicate su quotidiani, giornali on line e sui social, le foto di un altro figlio del presidente, col nome del fratello, nonché ricostruzioni artefatte a fini suggestivi della vita giovanile dei fratelli La Russa e dello stesso Leonardo (definito trapper per avere messo in rete solo nell’anno 2019, due canzoni col testo non suo, mentre è ormai al terzo anno di università)». Lo staff ha sottolineato: «Non sono financo mancati talk-show televisivi con esponenti privi di ogni conoscenza dei fatti ma forti delle loro convinzioni ideologiche, nonché offese ai La Russa che, di converso, si sono da sempre distinti per riconosciuta onorabilità, onestà e dirittura morale non solo con Ignazio, ma nei 50 anni continuativi di presenza dei La Russa in Parlamento».

L’invito è quello di «affidarsi unicamente al lavoro degli inquirenti»

«Non risulta più tollerabile» recita la comunicazione «la condotta di chi si sostituisce ai pm con pretese di indagine e richieste istruttorie. Travalica ogni rispetto l’operato di associazioni di sinistra che affiggono manifesti e preannunciano flash-mob politici e diffamatori. Per tacere dei social. Per queste ragioni, si rinnova l’invito ad affidarsi unicamente al lavoro degli inquirenti e ci si augura che termini ogni speculazione politica della vicenda».

Un incarico per «tutelare l’onorabilità» della famiglia

«Tuttavia, in ragione di quanto è sino a oggi accaduto, la famiglia La Russa si è vista costretta a incaricare l’avvocato Vinicio Nardo del foro di Milano per tutelare, nelle competenti sedi giudiziarie, l’onorabilità del Presidente e degli altri componenti della famiglia. L’avvocato Nardo, che non si occuperà della vicenda di Leonardo (per il quale Leonardo ha incaricato l’avvocato Bazzoni), sta raccogliendo tutti gli elementi che da giorni esulano dal normale esercizio del diritto di cronaca e di critica con riguardo alla famiglia La Russa».

Il governo dà il via alla «caccia libera»: scatta il piano contro cinghiali e selvaggina

In Italia, già dal primo luglio, è consentito abbattere la selvaggina con ogni tipo di mezzo, cinghiali compresi. Tutto grazie a un decreto del ministero dell’Ambiente, varato insieme al ministero dell’Agricoltura e ora in Gazzetta ufficiale. Il titolo è «gestione e contenimento della fauna selvatica» e il governo si è rifatto a un piano straordinario ispirato da Coldiretti. Sarà realizzato in cinque anni. Alle Regioni e alle due province autonome di Trento e Bolzano è consentiva l’apertura alla caccia di animali «ritenuti pericolosi», comprese le «specie esotiche invasive». Ogni governo regionale potrà decidere quali specie abbattere e in quale periodo dell’anno.

Cinghiali, cervi e lupi nel mirino del governo: via libera alla caccia con ogni mezzo
Una manifestazione di Coldiretti (Imagoeconomica).

La caccia possibile con reti, gabbie e trappole

Nel decreto è specificato che gli animali possono essere uccisi sia da operatori pubblici e veterinari, sia da privati cacciatori e aziende e fondi che si occupano dell’attività di caccia e contenimento. Sarà possibile farlo con reti, gabbie, trappole, ma anche utilizzando animali impagliati ed esche alimentari. E poi le armi: sono ammessi fucili laser e di precisione di ogni calibro, anche con ottiche termiche, fucili speciali, cerbottane e perfino l’arco. Contro alcuni uccelli pericolosi per l’uomo o per le attività agricole, potranno essere usati anche i falchi. Il decreto, inoltre, spiega che i «prelievi faunistici» sono possibili anche nelle aree protette.

Gli animali da cacciare: cinghiali, lupi e cervi

Ci sono poi le specie da cacciare. Si potranno uccidere cervi, stambecchi e lupi, oltre a «forme ibride presenti in natura» come gli «ibridi cane lupo». Il decreto si rivolge principalmente ai cinghiali. Alle Regioni viene chiesto di intensificare gli interventi del 50 per cento, e di ridurre del 30 per cento la popolazione degli ungulati, facendo diminuire anche i danni all’agricoltura e gli incidenti stradali. Nel documento del ministero si parla di «una riduzione sistematica dei cinghiali». Ma in realtà nel decreto si parla anche di centri di raccolta e di lavorazione, puntando alla commercializzazione della carne degli animali selvatici. Il ministero prevede la nascita di «uno o due grandi centri di lavorazione» e «l’individuazione di interlocutori commerciali interessati alla distribuzione delle carni sul mercato alimentare».

Cinghiali, cervi e lupi nel mirino del governo: via libera alla caccia con ogni mezzo
Una protesta degli agricoltori (Imagoeconomica).

Slamball, torna negli Usa il basket con i tappeti elastici: come si gioca

Lo slamball sta per tornare. Il 21 luglio a Las Vegas avrà inizio un campionato estivo dello sport che unisce la pallacanestro con l’hockey e il football americano e si gioca con tappeti elastici sul parquet. Sei le settimane di regular season, poi sarà tempo di play-off. Lo ha confermato alla Cnn il fondatore Mason Gordon, ex cestista amatoriale e produttore televisivo, che lo ideò nel 2002. Dopo sole due stagioni, però, la lega venne soppressa per divergenze con le emittenti televisive, che volevano concentrarsi più sullo spettacolo che sul vero agonismo, sulla linea del wrestling. Nel 2007 tornò sulla Cbs – e da noi su Italia 1 – salvo tramontare definitivamente l’anno successivo. «Credo fermamente in questo sport», ha spiegato Gordon alla Cnn, che spera di fare breccia nei giovanissimi grazie ai social media. «C’è un nuovo pubblico che vuole sempre la novità. Stavolta non ce ne andremo più». La nuova stagione andrà in onda negli Usa su Espn, mentre per l’Italia non ci sono annunci ufficiali.

Slamball, come si gioca al basket con i tappeti elastici sotto canestro

Ogni formazione di slamball si compone di quattro giocatori e quattro riserve che possono ricoprire tre ruoli differenti. In campo scendono infatti un difensore, che si muove solo sotto canestro, un regista e due attaccanti, chiamati Gunner. Quanto alla durata dei match, ci sono quattro tempi da sei minuti ciascuno. Il terreno di gioco ha le stesse dimensioni di quello del basket tradizionale, ma presenta quattro tappeti elastici posti nella zona corrispondente alla lunetta. Particolare la questione legata al punteggio. Ogni centro vale due punti se effettuato senza saltare, tre punti invece se eseguito in volo dopo acrobazie aeree sui trampolini. È possibile segnare anche dalla zona mediana del campo, dove si trova il classico parquet. In tal caso il canestro vale tre punti se fatto negli ultimi 120 secondi di match, solo due punti nel resto della gara.

Il 21 luglio parte il nuovo campionato di slamball, sport che unisce basket, hockey e football americano. Regole e protagonisti.
LaMonica Garrett, ex giocatore di slamball, in un’esibizione (Getty Images).

La grande differenza tra slamball e basket risiede però nei falli di gioco. Come per football americano e hockey, nel momento in cui il giocatore inizia il palleggio è possibile fermarlo con ogni mezzo utile, tra cui anche duri placcaggi. L’arbitro fischia soltanto quando un giocatore viene intralciato nel momento in cui sta per saltare su uno dei tappetini elastici. A differenza della pallacanestro, non esistono i tiri dalla lunetta. In caso di contatto irregolare, i due atleti coinvolti si affrontano uno contro uno sotto canestro. Impossibili le rimesse laterali, in quanto le linee perimetrali presentano una barriera in plexiglas come nell’hockey.

Fra i coach c’è stato anche il padre di Kobe Bryant

Tra i giocatori che hanno militato almeno un anno in una squadra di slamball ci sono anche alcuni atleti che in seguito hanno debuttato fra i professionisti di basket e football americano. Basti pensare a Dion Bailey, dal 2014 ai Seattle Seahawks in Nfl ma nel 2002 e nel 2003 regolarmente sui tappeti elastici. La Cnn ricorda anche le giocate di George Bird, Kevin Cassidy e soprattutto Stan “Shakes” Fletcher, il preferito dei tifosi per il suo stile devoto allo spettacolo. Sulla panchina di una squadra di slamball si è seduto infine anche Joe Bryant, ex cestista fra Philadelphia e Houston nonché padre della leggenda Nba Kobe.

Prigozhin: la prima foto dopo l’ammutinamento, scattata in un campo militare in Bielorussia

Un canale Telegram legato al gruppo Wagner ha pubblicato quello che potrebbe essere (il condizionale è d’obbligo) il primo scatto di Yevgeny Prigozhin dopo il fallito ammutinamento di fine giugno. La fotografia ritrae il fondatore della milizia paramilitare in una tenda da campo ad Asipovichy in Bielorussia, dove oggi i suoi mercenari stanno addestrando le forze territoriali locali.

Prigozhin: la prima foto del capo della Wagner dopo l’ammutinamento, scattata in un accampamento in Bielorussia.
Yevgeny Prigozhin.

Ci sono dubbi sull’autenticità dello scatto: potrebbe essere un fotomontaggio

Lo scatto ritrae Prigozhin seduto su una branda, in mutande e una maglietta color khaki, il braccio destro alzato in segno di saluto. La foto sarebbe stata scattata alle ore 7.24 del 12 luglio. Secondo altri canali Telegram, però, l’immagine sarebbe stata scattata il 12 giugno, ovvero prima del fallito ammutinamento della Wagner contro Mosca. Non è solo la data a creare dubbi: Prigozhin ha l’anulare della mano sinistra mutilato e proprio quella mano, nello scatto, è nascosta da uno zainetto. Potrebbe dunque trattarsi di un sosia o di un fotomontaggio.

Prigozhin: la prima foto del capo della Wagner dopo l’ammutinamento, scattata in un accampamento in Bielorussia.
Yevgeny Prigozhin nella foto che dovrebbe essere stata scattata in Bielorussia il 12 luglio.

I soldati della Wagner stanno addestrando in Bielorussia le forze locali

Se al momento non è dato sapere dove si trovi Prigozhin, se davvero in Russia come ha detto Aelxander Lukashenko, oppure ancora in Bielorussia, dove era riparato dopo la rivolta, i mercenari della Wagner (che hanno consegnato armi e munizioni all’esercito russo) hanno iniziato ad addestrare soldati dell’esercito di Minsk ad Asipovichy, a una novantina di chilometri dalla capitale, dopo aver lasciato la Russia. Lo ha comunicato il ministero della Difesa bielorusso. La scorsa settimana i servizi di sicurezza russi, con l’obiettivo di screditarlo, hanno diffuso una serie di selfie di Prigozhin, scattati mentre indossava vari travestimenti (barbe finte, parrucche e occhiali dalla montatura spessa) durante i suoi viaggi nei Paesi africani e mediorientali dove opera la Wagner.

Pupo, nuove polemiche: sarà in Bielorussia ospite al festival preferito da Lukashenko

Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, rappresenterà l’Italia al Festival Slavjanskij Bazaar di Vitebsk, in Bielorussia. Si tratta di una kermesse molto cara al leader bielorusso Aleksandr Lukashenko. Il cantante italiano compare al centro della locandina dell’evento dedicato alle «hit d’oro» e sarà l’ospite d’onore. Nel comunicato, gli organizzatori lo presentano come «ospite speciale», sottolineando come il «famoso cantante, musicista e compositore italiano», sia conosciuto per successi come CiaoGelato al cioccolato. Il festival vedrà sul palco dell’anfiteatro estivo di Vitebsk «gli esponenti più brillanti della scena degli Anni ’90 e 2000». Ci saranno band russe, moldave e bielorusse, oltre Pupo, ora fortemente criticato sui social.

Pupo sarà in Bielorussia per un festival: scoppia la polemica
Enzo Ghinazzi, in arte Pupo (Imagoeconomica).

Pupo attaccato sui social: «Non si smentisce mai»

Il profilo Twitter della comunità bielorussa a Roma, ha apertamente condannato la presenza di Pupo al festival, rilanciando la locandina e scrivendo: «I soldi non puzzano, anche se sono dei fasci». I commenti contro il cantante italiano continuano ad arrivare. In tanti scrivono «vergogna» e c’è anche chi sottolinea: «Che schifo, non si smentisce mai». Il riferimento è a un’altra polemica, sorta nell’aprile del 2023 quando l’artista avrebbe dovuto partecipare come superospite a un festival in Russia.

Pupo non va in Russia: «Non parto, ma non per le polemiche»

La manifestazione in questione era Road to Yalta, un programma patriottico in cui i concorrenti in gara cantano canzoni sovietiche sulla guerra, ma in lingue diverse dal russo. Dopo essere stato attaccato, Pupo ha dichiarato a Dagospia: «È successo l’imprevedibile sulla mia partecipazione al festival Road to Yalta. In virtù di riflessioni e assorto nei miei pensieri nel viaggio che sto facendo verso il Belgio, ho deciso di non partire per Mosca. Il motivo? Non certo per le polemiche e per tutto ciò che è accaduto in questi giorni ma per un fatto che vi spiegherò più avanti. Sono molto chiaro con tutti». In quell’occasione ad accusarlo è stato anche Al Bano: «Sono basito, non condivido per niente».

Pupo sarà in Bielorussia per un festival: scoppia la polemica
Pupo (Imagoeconomica).

Pietro Ragusa: età, biografia e vita privata dell’attore

Pietro Ragusa, nato a Firenze il 6 novembre 1965, è un attore italiano. Ha debuttato negli Anni 90 a teatro con una serie di spettacoli tra cui Overtones (1996), La tempesta (1996), All’improvviso (1997) e Deliziosi veleni (1998).

Pietro Ragusa: biografia e carriera

Dopo i primi anni sui palcoscenici italiani, ha esordito al cinema nel film tedesco Eine fast perfekte Scheidung (1997) di Reinhard Schwabenitzky e in Wash and Dry (1997) di Marco Della Fonte. Da ricordare anche le sue comparse in pellicole come Il talento di Mr. Ripley (1999) con Gwyneth Paltrow, Sesso annunciato (2000), Benzina (2001) e Amorestremo (2001). Con il film Il cuore altrove di Pupi Avati (2003), Ragusa ha iniziato a ricoprire ruoli più impegnati, seguiti dalla pellicola Le avventure acquatiche di Steve Zissou di Wes Anderson (2004), L’imbroglio nel lenzuolo di Alfonso Arau (2010), Mia madre di Nanni Moretti (2015), Arrivano i prof di Ivan Silvestrini (2018), Nevia di Nunzia De Stefano (2019) e Il colibrì diretto da Francesca Archibugi (2022).

Pietro Ragusa, tra la carriera e la vita privata
Lola Bello Durojaiye, Franca Abategiovanni, Pietra Montecorvino, Matteo Garrone, Rosy Franzese, Nunzia De Stefano, Virginia Apicella, Gianfranco Gallo, Pietro Ragusa e Simone Borrelli alla Mostra del Cinema di Venezia 2019 (Getty Images).

Nella sua carriera c’è stato spazio anche per la televisione. Tra le sue fiction e film tv si hanno Incantesimo (1998), Don Matteo 2 (2001), La stagione dei delitti di Liliana Cavani (2004), I Medici (2018-2019), Skam Italia (2020), Diavoli (2020) e Vita da Carlo di Carlo Verdone (2021).

Pietro Ragusa: la vita privata

Della vita privata dell’attore si sa molto poco. Non è infatti noto se al momento sia fidanzato o sposato, dettaglio che non è possibile carpire nemmeno dai social network dove Ragusa non ha un proprio profilo.

Maria Di Biase: età, biografia e vita privata dell’attrice

Maria Di Biase, nata a Montréal (Canada) il 17 dicembre 1974, è una comica, cabarettista e attrice. Insieme al compagno Corrado Nuzzo è parte del duo comico Nuzzo e Di Biase.

Maria Di Biase: biografia e carriera

Di origini molisane, Di Biase è laureata in matematica. Sia lei sia Nuzzo hanno lavorato singolarmente come attori teatrali prima di iniziare a collaborare. I due si sono conosciuti negli Anni 90 in teatro a Bologna. Lei studiava ancora all’università e recitava collaborando con attori del calibro di Natalino Balasso. A presentare Maria e Corrado sono stati degli amici in comune, ma i due non si sono fidanzati subito. La popolarità l’hanno acquisita nel 2004 nei programmi Mai dire Grande Fratello & figli, ed è stato questo l’anno in cui i due hanno deciso di formare il duo comico, collaborando a lungo con la Gialappa’s Band e partecipando a numerosi altri loro programmi come Mai dire Lunedì e Mai dire Reality.

Maria Di Biase, carriera e vita privata
Corrado Nuzzo e Maria Di Biase (Facebook).

Maria Di Biase ha esordito al cinema nel 2009 nel film di Ficarra e Picone La matassa. Tra gli altri film da lei interpretati nel corso degli anni ci sono anche Che vuoi che sia di Edoardo Leo (2016), Arrivano i prof di Ivan Silvestrin (2018), Odio l’estate per la regia di Massimo Venier e Tramite amicizia di Alessandro Siani (2023). Nel 2022 è approdata su Prime Video come concorrente della seconda edizione di LOL – Chi Ride è Fuori uscita il 24 febbraio 2022.

Maria Di Biase: la vita privata

L’attrice e comica condivide la vita insieme al compagno Corrado Nuzzo. I due non sono sposati e non hanno figli. Lui è nato a Tricase (Puglia) e ha cominciato e esibirsi come attore negli Anni 90. Recentemente ha partecipato alla serie Rai Le indagini di Lolita Lobosco (2021) con Luisa Ranieri.

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