L’incidente è avvenuto attorno alle 7.30 di lunedì 10 luglio, quando una moto si è scontrata con un bus Atac in via Cristoforo Colombo. Alla guida della Bmw Rt, il fotografo del Coni Ferdinando Mezzelani, immediatamente trasportato in gravissime condizioni al pronto soccorso del San Camillo dove è stato operato. Durante l’intervento, terminato nelle prime ore del pomeriggio, i medici hanno dovuto procedere con l’amputazione della gamba. La prognosi è riservata. Intanto gli agenti della polizia locale di Ostia hanno effettuato i rilievi e sentito i primi testimoni per ricostruire la dinamica dell’incidente.
Mezzelani, una vita dietro l’obiettivo fotografico
Sempre accompagnato dalla sua fedele macchina fotografica, Ferdinando Mezzelani, 59 anni, ha testimoniato con il suo obiettivo i principali eventi sportivi, dalle olimpiadi ai mondiali di calcio, come quando nel 2006 immortalò Cannavaro mentre alzava la coppa al cielo. Di recente, Mezzelani è stato anche l’autore della prima immagine di Noemi Bocchi, ospite sugli spalti di Francesco Totti.
Mentre a Roma, all’istituto superiore di Sanità, proseguono le analisi per identificare il sierotipo legato alla trasmissione del batterio, nell’isola il servizio di Igiene pubblica della asl di Sanluri sta effettuando «controlli a tappeto» per capire le cause del contagio da colera che ha colpito un uomo di 71 anni.
Angioni della asl di Cagliari: «Nulla resterà intentato»
Goffredo Angioni, che alla asl di Cagliari dirige il reparto Malattie infettive e ha in cura il 71enne, ha dichiarato che l’uomo «inizialmente ha fatto capire di aver mangiato cozze crude, ma non c’è la certezza che lo fossero. Nelle campagne di Arbus quest’uomo cura un orto e lì si stanno analizzando le verdure, l’acqua del pozzo e la rete fognaria. Si valuta anche se abbia avuto contatti con persone che arrivano da Paesi dove il colera è una realtà: nulla resterà intentato».
Dopo l’opposizione incontrata da ben 12 associazioni francesi che l’hanno accusata di essere neofascista, Beatrice Venezi, direttrice d’orchestra e consigliera per la musica del gioverno Meloni, ha ricondiviso in una storia del suo profilo Instagram un sondaggio creato dall’account Dì la tua, una pagina utilizzata per raccogliere il parere dei followers su vari argomenti quotidiani, attraverso «idee diverse ma rispetto del prossimo».
Il sondaggio: «Giusto così o che teste di c….?»
Invitata a dirigere un concerto a Nizza previsto per il prossimo Capodanno, Beatrice Venezi ha rilanciato il sondaggio della pagina che prevede due scelte: «Giusto così» o «Che teste di ca…?». Nella stessa storia del profilo della Venezi, in basso, è presente anche la scritta «solidarietà per Beatrice Venezi».
Numeri da record per la prima settimana di incassi al Pantheon con ingresso a pagamento. La conferma arriva anche dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: «I numeri relativi alla prima settimana di ingressi a pagamento al Pantheon sono decisamente positivi. Oltre 50 mila i visitatori per un incasso di quasi 200 mila euro». I biglietti per l’ingresso al monumento hanno un costo pari a cinque euro.
Il «sorpasso» dei pagamenti web su quelli fisici
Un altro dato emerso nella settimana è la scelta effettuata dai visitatori per la modalità di acquisto del biglietto di ingresso, per il quale Sangiuliano ha espresso soddisfazione: «È importante il sorpasso degli acquisti su piattaforma rispetto a quelli alla biglietteria fisica, segno di un progressivo affermarsi del neonato sistema di pagamento tramite web. Un dato che mi rende felice riguarda, inoltre, i 4.830 ingressi ridotti, giovani tra i 18 e i 25 anni che hanno scelto di visitare, nell’arco degli ultimi sette giorni, uno dei monumenti antichi meglio conservati al mondo».
La popstar ha pubblicato il suo primo post su Instagram dopo il recente malore e il ricovero in ospedale in terapia intensiva nel giugno scorso: «Il primo pensiero quando mi sono risvegliata in ospedale è stato per i miei figli. Il secondo è che non volevo deludere chi aveva comprato il biglietto per il mio tour e chi ha lavorato indefessamente con me negli ultimi mesi per mettere a punto lo show. Detesto deludere la gente».
Le parole di Madonna ai fan: «Tornerò il prima possibile»
L’artista, che ha scritto di essere «in via di guarigione», ha ringraziato il suo pubblico «per l’energia positiva, le preghiere, gli auguri di guarigione e le parole di incoraggiamento» affermando «ho sentito il vostro amore». Ringraziamenti, ma anche prossimi progetti al centro del post di Madonna: «Ora il mio obiettivo è tornare in salute e forte. Vi assicuro che tornerò il prima possibile! Al momento il piano è riprogrammare la parte nordamericana del tour e iniziarlo in Europa in ottobre».
La chiamata al 118, la richiesta di aiuto, il tutto ripreso in un video e postato su Tik Tok. Due giovani di circa vent’anni hanno avuto l’idea di chiamare l’ambulanza, simulando un malore, per farsi dare un passaggio dalla zona industriale di Coriano a Riccione. L’impresa, costatagli una denuncia, è stata ripresa minuto per minuto in un video postato su Tik Tok, divenuto virale.
La frase alla fine del video «Ragazzi ci siamo risparmiati la camminata»
Il video, in 22 ore, ha totalizzato 50 mila visualizzazioni e circa ottomila like, oltre a centinaia di condivisioni. Nel filmato si sente chiaramente il ragazzo autore della telefonata dire all’operatore del 118 «Mica la chiamo per niente». L’Ausl Romagna ha denunciato penalmente i due giovani, identificati dai carabinieri di Riccione: saranno indagati per interruzione di pubblico servizio e procurato allarme.
Nuovi guai per Gérard Depardieu. La stella del cinema francese è stato accusato di violenza sessuale sul set di un telefilm da un’assistente di scena. La testimonianza esclusiva è stata raccolta e pubblicata da France Inter, che ricorda anche come recentemente l’attore sia stato denunciato da altre 13 donne per aggressione e incriminato per un presunto stupro. La donna, protetta dall’anonimato e chiamata Lea, ha attaccato Depardieu: «Mi ha bloccata contro il muro ma non ha potuto fare niente per la sua pancia».
La testimonianza: «Si è tirato giù i pantaloni»
Lea ha raccontato di temere rappresaglie professionali e per questo ha chiesto l’anonimato. L’assistente di scena non ha ancora denunciato formalmente l’accaduto alle autorità, sebbene il tentato stupro risalirebbe a diversi anni fa, quando la ragazza aveva 27 anni. «All’inizio si trattava di commenti sul mio fisico davanti a tutto il team tecnico», ha raccontato a France Inter, spiegando che poi si è arrivati a proposte «sempre più insistenti di rapporti sessuali, anche a pagamento, oltre a mani che vagavano, sulle natiche e nell’inguine». La parte centrale del suo racconto è però un’altra. Lea spiega che un giorno è rimasta da sola in stanza con Depardieu e che lui si sarebbe «tirato giù i pantaloni»: «Sono andata nel panico e ho lasciato la stanza di corsa. Mi ha raggiunto nel corridoio, inchiodato contro il muro, ma la sua pancia stava bloccando tutto, quindi non ha potuto fare niente».
Le denunce di 13 donne per fatti tra il 2004 e il 2022
Gérard Depardieu alcuni mesi fa è stato accusato di violenze sessiste e sessuali da altre 13 donne. A svelarlo è stato Mediapart, che parlato di episodi accaduti tra il 2004 e il 2022. I legali dell’attore francese non hanno commentato le ultime accuse. Dal canto suo, Depardieu ha sempre negato gli episodi passati, compreso quello legato all’attrice Charlotte Arnould, per cui è stato incriminato per sospetto stupro e violenza sessuale.
Il cantante, che per uno dei due appuntamenti romani del suo tour Tzn 2023 non aveva potuto prendere parte all’evento benefico dello scorso 24 giugno a Campovolo, si esibirà martedì 11 luglio sul palco dello stadio Dall’Ara di Bologna. L’artista, attraverso l’associazione Italia Loves Romagna, ha deciso di devolvere 200 mila euro a favore delle popolazioni alluvionate dell’Emilia Romagna.
Tiziano Ferro, il tour
La tournée del cantante, iniziata lo scorso giugno allo stadio G. Teghil di Lignano Sabbiadoro, ha toccato dieci città diverse. Dopo la data di martedì 11 luglio a Bologna, il tour si avvierà verso la data conclusiva del 14 con lo show allo stadio Euganeo di Padova.
Egregio Jakub Jankto, ci perdoni l’ardire se le scriviamo queste righe e soprattutto se siamo così diretti: ma lei è davvero sicuro di voler tornare a giocare in Italia? Glielo chiediamo perché i cosiddetti rumors di calciomercato la danno molto vicino al Cagliari. Che, esattamente come lei si accingerebbe a fare, torna in Serie A. Con la differenza che la squadra sarda è stata soltanto in Serie B. E invece lei, nel frattempo, ha deciso di fare coming out dichiarando pubblicamente la sua omosessualità e rivendicando il diritto a sentirsi libero. Gesto bello e liberatorio, di grande impatto per tutti coloro, colleghi calciatori e non, che continuano a vivere il disagio di non poter “uscire dall’armadio” (espressione ispanica di grande efficacia, nel descrivere l’uscita allo scoperto) e perciò si condannano a una vita d’indicibile sofferenza. Ma detto della nobiltà del suo gesto, ribadiamo l’interrogativo: se la sentirebbe davvero di tornare in Italia?
Il vecchio luogo comune: «nel calcio maschile non esistono gay»
Non si tratta di una domanda oziosa, ma di una sincera preoccupazione verso la sua persona. Lei torna in questo Paese circondato da un’aura ben diversa rispetto a quando ne era andato via. Allora, estate del 2021, lei era un qualsiasi calciatore sul cui orientamento sessuale nessuno perdeva il tempo a interrogarsi. Tanto più che, come vuole il luogo comune, «nel calcio maschile non esistono gli omosessuali» e in Italia ancor più che altrove. Pregiudizio di eterosessualità, tendenza machismo. E invece adesso torna da omosessuale dichiarato, in quello che si sta rivelando essere il peggior Paese d’Occidente in materia di rispetto delle diversità e dei diritti civili. Il Paese della ministra Roccella e del senatore Pillon, delle mancate registrazioni per i figli delle coppie omogenitoriali e di un virilismo che sarebbe anche da parodia se non incidesse così pesantemente nell’implementazione delle politiche e nella gestione della vita quotidiana.
Uno sport già intossicato dal razzismo come reagirà all’omofobia?
Soprattutto, lei rimette piede nel calcio nazionale più troglodita dell’universo. Intossicato da un razzismo che non trova argini e se ne infischia di ogni sanzione. E certo ne avrà anche memoria, perché durante gli anni da lei trascorsi a Udine e poi a Genova sponda Sampdoria le sarà capitato di assistere a episodi d’assoluta meschinità. Con interi stadi che prendono di mira un calciatore soltanto a causa del colore della sua pelle, e poi magari trovano difensori d’ufficio che si battono «per il buon nome di una città intera» o sostenendo che «non è mica razzismo, ma soltanto uno fra i tanti modi di offendere». Ecco, tenga presente questo trogloditismo diffuso e pensi a quale reazione – chimica, emotiva, culturale – potrà suscitare la possibilità d’insultare il primo calciatore dichiaratamente gay nel campionato italiano. Praticamente un tiro al bersaglio, e forse senza che si possa nemmeno reprimere direttamente l’omofobia. Perché adesso gli arbitri possono interrompere, e al limite sospendere, una gara in caso di manifestazioni di razzismo. Ma come dovranno comportarsi in caso di comportamenti omofobi? Siamo proprio sicuri che il regolamento dia loro copertura e facoltà di interrompere la gara anche in questa fattispecie?
Il “clima d’opinione” si preannuncia pesante: vero ministro Abodi?
Ma soprattutto, caro Jankto, c’è che il cosiddetto “clima d’opinione” nei suoi confronti si preannuncia già preoccupante. Non si sa ancora se lei tornerà nel nostro campionato e già si sommano le esternazioni da quadrupedi. Come quella del quotidiano Libero, che nei giorni in cui lei fece coming out ironizzò, sostenendo che lei si fosse ricordato di farlo soltanto perché a fine carriera (come se a 27 anni d’età si fosse già sul viale del tramonto). O come quel sedicente opinionista del Foglio che ironizzò sul «prenderlo dove piace a Jankto». Persino il ministro dello Sport Andrea Abodi, che pure è una delle rare persone presentabili in questo impresentabilissimo esecutivo, ha esternato nelle scorse ore sostenendo che la sua pubblica dichiarazione di omosessualità sia stata una «ostentazione» che non lo trova d’accordo.
Aspettiamo al varco le tifoserie avversarie (ma anche la sua)
Insomma, caro Jankto: questo è. Lei torna in Italia soltanto per fare il suo mestiere, cioè giocare a calcio. Ma andrà a finire che a ogni partita le toccherà impersonare un ruolo da eroe dei diritti civili. Nel confronto con le tifoserie avversarie, ma magari anche con la sua qualora il suo rendimento lasciasse a desiderare. È veramente pronto per tutto questo? Se sì, allora in bocca al lupo. Staremo comunque al suo fianco, senza se e senza ma.
Il Tribunale Federale Nazionale, presieduto da Carlo Sica, ha condannato l’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, per il secondo filone dell’inchiesta Prisma sulle manovre legate agli stipendi del club nelle stagioni 2019/2020 e 2020/2021. Ai 24 mesi di squalifica per le plusvalenze si aggiunge una nuova pesante sanzione: 16 mesi di inibizione e 60 mila euro di multa. Si tratta della sentenza di primo grado e non appena il tribunale pubblicherà le motivazioni sarà la difesa di Agnelli a decidere se impugnare la decisione in sede di Corte d’Appello. Nelle ore scorse, la procura federale aveva chiesto 20 mesi di inibizione.
Niente patteggiamento per Agnelli
Il filone dell’inchiesta Prisma che ha portato alla nuova inibizione di 16 mesi è lo stesso per cui la Juventus ha patteggiato, con una multa di 718 mila euro senza nuovi punti di penalizzazione. Ad Agnelli è stato contestato il rapporto con gli agenti dei calciatori e la «mancata lealtà», per cui è stato deferito. Si pensava che l’ex presidente potesse patteggiare, ma il dialogo tra i suoi legali e la procura federale non sono andati a buon fine. Intanto l’11 luglio la palla passerà al Tar del Lazio. Per il filone legato alle plusvalenze, gli avvocati di Agnelli hanno presentato ricorso al Tribunale amministrativo dopo aver passato tutti i gradi della giustizia sportiva. L’ex presidente bianconero è rimasto l’unico ad essere giudicato, perché il 30 maggio scorso tutti gli altri imputati hanno deciso di patteggiare, pagando una multa.
La Juventus prepara la nuova stagione
Intanto la Juventus prosegue il proprio cammino verso la nuova stagione. Dopo l’annuncio di Cristiano Giuntoli, lo scorso 7 luglio, la squadra guidata da Massimiliano Allegri si è radunata e partirà già nelle prossime settimane per il ritiro negli Stati Uniti. Prosegue anche il mercato bianconero, con nel mirino il centrocampista della Lazio Milinkovic-Savic e i possibili addii di Dusan Vlahovic e Paul Pogba. Per il primo arrivano offerte dalla Premier League, mentre il secondo ha ammiratori nel ricco campionato arabo.
E’ avvenuto lungo la statale 42 nel pomeriggio di lunedì 10 luglio, poco dopo le 15, l’incidente mortale che ha visto coinvolti un’auto e un mezzo pesante. Dopo lo scontro, entrambi i mezzi hanno preso fuoco. Per l’automobilista non c’è stato nulla da fare: è stato ritrovato carbonizzato all’interno del veicolo. Nessuna conseguenza grave per il conducente del tir, 51 anni, le cui condizioni non hanno richiesto il trasporto in ospedale.
Chiusura provvisoria per la strada statale 42
L’azienda regionale emergenza urgenza della Lombardia ha fatto sapere in una nota che sul posto sono intervenuti un’automedica, un’ambulanza, i vigili del fuoco, i carabinieri e il personale Anas. A seguito dell’incidente, proprio l’Anas ha reso noto che la strada statale 42del Tonale e della Mendola è stata chiusa provvisoriamente al traffico nel comune di Brusaporto, Bergamo e il traffico viene gestito con deviazioni.
Tullio Patassini, ex deputato della Lega, fa il pieno di nomine. E dopo il mandato a presidente del nuovo collegio sindacale di Acquirente unico, è arrivato anche l’incarico al dipartimento per la Programmazione e il coordinamento della politica economica (Dipe), la struttura generale della presidenza del Consiglio di supporto al presidente in materia di coordinamento della politica economica e di programmazione degli investimenti pubblici di interesse nazionale. L’incarico, in realtà, è arrivato anche prima della nomina in Au, visto che il Dpcm è datato 26 aprile 2023. Patassini rimarrà in sella fino ad aprile 2025, con un compenso di 50 mila euro. L’ex deputato del Carroccio, inoltre, non ha mollato nemmeno la Camera visto che è riuscito a ritagliarsi un ruolo a Montecitorio nella presidenza della commissione Attività produttive, guidata dal collega leghista Alberto Gusmeroli.
EasyJetcancellerà 1.700 voli da luglio e fino alla fine dell’estate. La compagnia aerea low cost eliminerà le tratte soprattutto nell’area britannica, a causa delle restrizioni dell’Unione Europea sul traffico aereo e dei controlli sempre più serrati, ma anche della guerra e degli scioperi. E la maggior parte dei voli riguarda l’aeroporto di Gatwick, a Londra. A spiegarlo è la stessa società, che in un comunicato scrive: «L’intero settore sta vivendo condizioni difficili quest’estate, con spazi aerei più limitati a causa della guerra in Ucraina e potenziali nuovi scioperi dei controllori del traffico aereo».
Le cancellazioni non legate alla carenza dei piloti
EasyJet spiega che «abbiamo quindi apportato alcuni aggiustamenti preventivi al nostro programma». Le modifiche effettuate non riguardano aspetti principali del piano volo, tanto che la compagnia conferma che «più di 90 mila voli» saranno portati a termine durante l’estate. E inoltre i vertici spiegano che il 95 per cento dei clienti che hanno acquistato biglietti per i voli interessati dalle cancellazioni sono già stati sistemati su altri aerei. EasyJet ha anche spiegato che le cancellazioni sono sono legate né alla carenza di piloti né degli equipaggi, come invece accaduto nell’estate del 2022, con lunghe code agli imbarchi, ritardi e centinaia di voli annullati.
EasyJet, problemi con il peso di un aereo
Nei giorni scorsi, la compagnia aerea è finita sulle prime pagine dei giornali britannici per la vicenda legata al peso di uno dei suoi velivoli. Il volo da Lanzarote a Liverpool ha rischiato di non partire perché troppo pesante. E così EasyJet ha offerto 500 euro ciascuno a chiunque avesse deciso di scendere, permettendo agli altri di partire. Servivano una ventina di volontari e alla fine lo staff ha convinto 19 passeggeri. Il video è stato pubblicato da Liverpool Echo. Nella clip si sentiva l’appello del capitano e l’offerta della società. Il volo alla fine è partito con oltre due ore di ritardo.
La conferma è arrivata dalla figlia Jennifer su Instagram: Francesco Sanavio, imprenditore veneziano e fondatore nel 1975 della Franton Music, è morto all’età di 80 anni. Nell’ambiente musicale italiano è stato tra i primi promoter a portare nel nostro Paese alcuni dei più grandi artisti internazionali. I funerali si terranno giovedì 13 luglio presso la chiesa di San Paolo di via Stuparich, a Mestre, alle ore 9.
Scomparso il promoter della scena black in Italia
La sua attività di promoter fu fondamentale per la diffusione della black music nel nostro Paese. Da James Brown a Ray Charles, da B.B. King a Chuck Berry: sono solo alcuni dei nomi della cui promozione nel panorama nazionale si occupò Sanavio. Insieme a Franco Mamone, scomparso nel 1998, ebbe un ruolo chiave nel successo della Pfm.
La sua firma sulla edizione Sanremese del 1990
Grazie a Sanavio, nel 1990, venne organizzata una edizione storica del Festival di Sanremo, di ampio respiro internazionale durante la quale i big della musica internazionale interpretarono i brani in gara, tradotti in inglese, come accadde con Ray Charles e Good Love Gone Bad, abbinato a Gli amori di Toto Cutugno.
I Pinguini Tattici Nucleari saranno in concerto allo stadio San Siro di Milano. Le date milanesi fanno parte del tour dell’estate 2023 della band indie rock bergamasca conosciuta per successi musicali come Ringo Starr. L’appuntamento è per l’11 e il 12 luglio, due date nelle quali i Pinguini porteranno sul palco i loro più grandi successi regalando un grande spettacolo con due ore di musica.
Pinguini Tattici Nucleari a Milano: la scaletta dei brani
La band composta da Riccardo Zanotti, Nicola Buttafuoco, Elio Biffi, Lorenzo Pasini, Simone Pagani e Matteo Locati ha presentato la seguente scaletta musicale nella prima esibizione di Mestre:Zen
Giovani Wannabe
Tetris
Hold On
La storia infinita
Bergamo
Hikikomori
Coca Zero
Nonono
Ricordi
Lake Washington Boulevard
Scatole
Giulia
Cena di Classe
Irene
Dentista Croazia
Antartide
Freddie
Non sono cool/Scooby doo/L’ultima volta/Verdura/Melting pop/Fede (Dj set)
Ridere
Rubami la Notte
Ringo Starr
Scrivile scemo
Pastello bianco
È dunque plausibile che, anche nelle date milanesi, la band si discosti più di tanto.
Le prossime date del tour
Entrambe le date milanesi sono sold out, la tournée ha registrato un successo sorprendente facendo registrare in quasi tutti i concerti il tutto esaurito. La band, tra le più apprezzate nel panorama musicale italiano, è nata a Bergamo nel 2010 ed è stata creata da Riccardo Zanotti, frontman del gruppo, arrivando al grande successo nel 2202 quando si è fatta conoscere al grande pubblico con il brano Ringo Starr piazzatosi al terzo posto al Festival di Sanremo. I Pinguini Tattici Nucleari stanno toccando i maggiori stadi delle città italiane e, dopo gli appuntamenti di Milano, saranno il 15 luglio allo Stadio Artemio Franchi di Firenze, il 19 luglio allo Stadio Olimpico di Torino, il 23 e 24 luglio 2023 allo Stadio Olimpico di Roma, il 27 luglio 2023 allo Stadio San Nicola di Bari, il 30 luglio 2023 al San Filippo Franco Scoglio di Messina e il 9 settembre alla RCF Arena di Reggio Emilia (Campovolo).
La modella e attrice transgender Rikkie Valerie Kolle è la nuova Miss Olanda 2023. La giura l’ha proclamata reginetta e ha sentenziato che «ha una storia forte e una missione chiara». Lei su Instagram esulta: «Ce l’ho fatta. È incredibile ma ora posso definirmi Miss Netherlands 2023. Sono così felice e orgogliosa che non so come descriverlo». La notizia della sua vittoria ha generato risposte contrastanti sui social, tra i tanti messaggi di complimenti e i commenti con insulti. Lei però non arretra e ai giornali ha dichiarato che continuerà ad andare avanti per la propria strada, con il supporto della famiglia e degli amici. Kolle è già conosciuta nei Paesi Bassi per aver partecipato a programmi televisivi come Holland’s Next Top Model e per il proprio impegno in favore dei diritti della comunità Lgbtqia+.
Rikkie Valerie Kolle sin da piccola si dichiarava donna e ha cambiato nome all’età di 11 anni. Lei stessa ha raccontato la sua storia: «Sono nata in un corpo sbagliato. Prima ero il piccolo Rik, ma ho sempre voluto essere Rikkie. È come se la transizione da uomo a donna mi abbia fatto sentire a casa». Poi l’inizio della terapia ormonale a 16 anni e l’intervento chirurgico. La nuova Miss Olanda ha raccontato anche di aver subito atti di bullismo: «Quando ero Rik e mi dichiaravo transgender non è stato facile, ne ho sofferto. Ma ho sempre avuto il supporto amorevole della mia famiglia e dei miei amici». Ora fa i conti con chi la insulta sui social. Tra i commenti peggiori anche chi la definisce una «aberrazione». C’è però anche chi la difende e la definisce «stupenda».
La prima miss transgender incoronata nel 2018
Non si tratta della prima miss transgender al mondo. Nel 2018 è stata eletta Miss Spagna la modella transessuale Ángela Ponce, che poi ha concorso anche per Miss Universo. Manifestazione a cui parteciperà anche Kolle: «Sì, sono una donna trans e voglio condividere la mia storia. Ma sono anche Rikkie e questo è ciò che conta per me».
Stasera 10 luglio 2023, sul canale televisivo Iris, andrà in onda il film Defiance – I giorni del coraggio alle ore 21.00. Si tratta di una pellicola che ha debuttato nei cinema di tutto il mondo tra il 2008 e il 2009 e appartiene ai generi drammatico e guerra. Il regista è Edward Zwick mentre la sceneggiatura è stata scritta da Clayton Frohman, in collaborazione con il regista. All’interno del cast del film ci sono attori internazionali molto famosi come Daniel Craig, Liev Schreiber, Jamie Bell e Alexa Davalos.
Defiance – I giorni del coraggio, trama e cast del film in onda stasera 10 luglio 2023 su Iris
Defiance – I giorni del coraggio racconta la storia di un gruppo di ebrei che, durante la Seconda guerra mondiale, decisero di sfidare le truppe dell’esercito tedesco. Siamo nell’agosto del 1941 nella Bielorussia occupata dalle truppe di Hitler. Le unità operative naziste sono in cerca di alcuni ebrei in fuga, in particolare dei quattro fratelli Bielski Tuvia (Daniel Craig), Zus (Liev Schreiber), Asael (Jamie Bell) e Aron (George MacKay), la cui famiglia è stata uccisa dai soldati tedeschi. Per questa ragione i fratelli hanno giurato di vendicarsi, si rifugiano nella foresta di Naliboki, vicino al fiume Neman, e lì incontrano altri ebrei. Decidono di formare una coalizione e organizzare un campo per vivere insieme e difendersi dai nazisti. Dopo qualche tempo, il loro gruppo cresce sempre di più e gli uomini sono costretti a rubare nelle fattorie vicine per poter offrire a tutti cibo. Inoltre, l’accampamento si sposta di volta in volta per evitare che la polizia collaborazionista riesca a rintracciarli.
Grazie a un piano molto astuto, i fratelli Bielski riescono a ottenere la loro vendetta e decidono di realizzare degli agguati contro le truppe naziste. Gli attacchi diventano però così tanti che le vittime richiamano l’attenzione delle autorità, che iniziano a indagare sul gruppo di ebrei. Per questa ragione, Tuvia, il vero leader del campo, decide di non procedere con gli agguati ma di far perdere le proprie tracce e di rimanere nascosti. Due suoi fratelli non sono d’accordo con questa decisione e poco prima dell’inverno Zus decide di unirsi a un gruppo di partigiani sovietici. I due gruppi, quello comandato da Tuvia e quello dei partigiani di Zus, seppur con visioni differenti troveranno un accordo fino all’inverno, quando con l’arrivo della fame e a causa di alcuni tradimenti l’equilibrio diventerà sempre più precario.
Defiance – I giorni del coraggio, 5 curiosità sul film
Defiance – I giorni del coraggio, la sceneggiatura del film tratta da un libro
La sceneggiatura di questa pellicola, scritta dal regista Edward Zwick e da Clayton Frohman, è tratta dal romanzo del 1993 scritto dall’autore Nechama Tec e intitolato Gli ebrei che sfidarono Hitler. Il libro, così come il film, è ispirato a fatti realmente accaduti.
Defiance – I giorni del coraggio, i luoghi delle riprese
Le riprese del film sono state effettuate in Lituania. Inizialmente, il regista e la produzione volevano girare la pellicola in diverse location tra Romania e Polonia ma poi optarono per il suddetto paese.
Defiance – I giorni del coraggio, le origini delle comparse nella pellicola
Alcune delle comparse che si intravedono nella pellicola non sono attori professionisti. In realtà sono stati scelti perché discendenti degli ebrei fuggiaschi che trovarono rifugio nell’accampamento dei fratelli Bielski.
Defiance – I giorni del coraggio, la performance di George MacKay
L’attore George MacKay era molto giovane quando venne scelto per far parte del cast del film. Il regista ha raccontato che, quando arrivò sul set, l’attore era reduce da un incidente automobilistico e aveva un occhio nero. Tuttavia, subito volle partecipare alle riprese con entusiasmo ed energia. Zwick rimase colpito dalla voglia di fare del giovane e tempo dopo lo raccomandò al collega Sam Mendes per il film 1917.
Defiance – I giorni del coraggio, l’errore dell’arma scelta nel film
Il personaggio interpretato da Daniel Craig nelle prime scene del film ottiene da un fattore un’arma particolare: la pistola M1873 11mm dell’esercito francese. In realtà, questo è un errore perché nel 1941 in Bielorussia era impossibile trovare munizioni per un’arma di questo genere.
Ma l’assemblea di Ita Airways per l’approvazione dell’aumento di capitale e il rinnovo del cda (l’attuale è in prorogatio) quando si terrà? Entro luglio, assicuravano qualche tempo fa fonti vicine all’azienda. Siamo al 10 del mese, ma di convocazione non c’è traccia. E non ci sarà, a quanto pare. Motivo? Il Mef, ovvero l’azionista della compagnia, non può procedere con l’aumento di capitale (250 milioni, ultima tranche dei 1.350 autorizzati dalla Commissione europea) perché la società è finita in 2446, l’articolo del codice civile che obbliga a intervenire quando le perdite superano un terzo del capitale sociale, cosa che la rende tecnicamente fallita.
Il Mef potrebbe ricorrere a un prestito soci da convertire in capitale dopo l’arrivo di Lufthansa
Ma il suo ad Fabio Lazzerini non aveva di recente dichiarato che i conti andavano meglio? Evidentemente era un auspicio magari dovuto a un piccolo miglioramento congiunturale. La stagione estiva, che per il settore aereo parte a marzo, va bene a tutte le compagnie per motivi facili da intuire. Lazzerini però non considerava le enormi perdite dovute alla gestione operativa della compagnia che senza interventi obbligherebbero Ita a portare i libri in tribunale. E che comunque costringono il Mef a non poter completare l’aumento di capitale e convocare l’assemblea. Per ovviare a questa situazione al ministero dell’Economia stanno pensando di ricorrere a un escamotage, ovvero un prestitosoci da convertire in capitale dopo l’arrivo di Lufthansa. Una soluzione molto borderline sia per il diritto societario delle Spa, sia per realtà in fase di operazioni strategiche come nel caso di Ita.
Si profila lo spettro della vecchia Alitalia
In questo contesto quindi è fondamentale che Lufthansa arrivi il prima possibile, altrimenti la strada è già segnata. Il tutto mentre, passato il flusso di traffico dell’estate, si profila la stagione invernale storicamente meno profittevole, è lì vedremo gli aerei a terra. Sono bastati nove mesi di gestione Lazzerini per arrivare a questo punto, pesantissimo. Qui si capisce perché l’ad si è affrettato a darsi il premio produzione e perché il direttore finanziario, Roberto Carassai, è andato via, contro una gestione che sta evocando gli spettri (e per i contribuenti italiani gli incubi) della vecchia Alitalia, di cui Lazzerini era tra l’altro già Direttore Generale.
Dopo aver minacciato azioni legali contro Meta per il lancio del nuovo social Threads, Elon Musk è passato agli insulti diretti. Su Twitter ha infatti pubblicamente offeso Mark Zuckerberg chiamandolo «cuck». Si tratta di un termine dispregiativo che può assumere vari significati, anche se i più diffusi sono «codardo» e «cornuto». In particolare, indicherebbe una persona del tutto priva di personalità che arriva a rinnegare i propri ideali nella speranza di essere preso in considerazione dagli altri, soprattutto dalle donne. L’offesa è giunta in risposta a un post in cui l’account del fast food Wendy’s ha proposto ironicamente al numero uno di Meta un viaggio nello spazio con l’obiettivo di fare un nuovo dispetto al leader di SpaceX. Intanto Threads continua a crescere, tanto da aver sfondato il tetto dei 100 milioni di account e aver aggiunto l’opzione di lanciare hashtag.
Elon Musk ha proposto anche di misurare la lunghezza del pene
Non pago dell’insulto, Elon Musk ha registrato un’ennesima caduta di stile lanciando una speciale sfida a Mark Zuckerberg. Ha proposto infatti di chiudere una buona volta la loro faida misurando la lunghezza dei loro peni per stabilire chi ce l’ha più lungo. Al momento Zuckerberg ha preferito non rispondere alle provocazioni, contrariamente a quanto fatto in merito a un potenziale duello sul ring. «Dimmi dove», aveva infatti replicato il leader di Meta, accettando uno scontro di arti marziali miste. Musk aveva dunque indicato il Vegas Octagon, gabbia del Nevada utilizzata per gli incontri di Ultimate Fighting Championship (Ufc). La loro battaglia tuttavia potrebbe svolgersi in tribunale, dato che tramite le parole del legale Alex Spiro Twitter ha accusato Meta di aver sfruttato segreti industriali per ottimizzare il lancio di Threads. Immediata la replica: «Falsità. Nessun ex dipendente di Twitter ha lavorato sullo sviluppo dell’app».
Brutto incidente quello accaduto ad Alessandra Fumagalli, ex protagonista di Uomini e Donne dove venne scelta del tronista Luca Daffrè. Niente di grave per lei, i danni riguardano solamente la sua auto.
L’incidente di Alessandra Fumagalli
Il sinistro si è verificato sabato 8 luglio 2023. L’influencer ha reso noto l’accaduto attraverso alcune stories di Instagram, mostrando una foto con lei seduta sul marciapiede con una targa della macchina in mano. Questa la didascalia scritta a corredo dell’immagine: «Ho fatto un incidente e sono su un marciapiede ad aspettare i vigili». Fumagalli ha poi riferito che l’auto con la quale si è scontrata non si è fermata ad aiutarla. Solo in seguito ha scoperto che stava andando a un matrimonio ed era proprio lui lo sposo. Ha poi voluto rassicurare tutti dicendo che lei non si è fatta nulla e che il ragazzo che l’aveva tamponata si è rifatto vivo: «Good news, il ragazzo oggi è tornato e stiamo sistemando tutto. Io sto bene, ho solo la macchina da buttare. E mi è rimasta la targa in mano come gadget».
Chi è Alessandra Fumagalli
Alessandra era stata scelta dal tronista Luca Daffrè alla fine del suo percorso a Uomini e Donne. Una frequentazione, la loro, che però, fuori dal programma, è durata circa una settimana. Usciti insieme dallo studio il 10 maggio, il 18 hanno annunciato la fine della storia. La relazione terminò di comune accordo. Lui ha dichiarato che si sono accorti entrambi di essere l’uno l’opposto dell’altro e c’erano quindi continue incomprensioni. Alessandra ha poi raccontato com’erano andate le cose, dicendo che aveva trascorso poco tempo insieme dopo essere usciti dal programma.