Daily Archives: 5 Luglio 2023

Elena Milashina, le foto dei segni sul corpo della giornalista

Le foto dei segni sul corpo di Elena Milashina sono l’inequivocabile dimostrazione della violenza che ha dovuto subire la giornalista della testata in lingua russa Novaya Gazeta, aggredita e picchiata da uomini mascherati dopo essere atterrata all’aeroporto di Grozny, capitale della Cecenia, repubblica della Federazione Russa, assieme all’avvocato Alexander Nemov. I due erano diretti in tribunale per il processo contro Zarema Musayeva, madre di due attivisti locali che hanno contestato le autorità cecene.

Le foto della violenta aggressione dela giornalista Elena Milashina mostrano la brutalità del pestaggio di cui è stata vittima.
Segni sul corpo della giornalista Elena Milashina (foto Twitter).

Il pestaggio e i colpi sulle mani

Elena Milashina, che da tempo denuncia l’orrore delle persecuzioni anti Lgbt in Cecenia, dopo il brutale pestaggio compiuto con delle mazze, è stata rasata. Gli aggressori le hanno poi versato addosso dello iodio liquido. La giornalista ha subito un trauma cranico e quella che inizialmente si pensava fosse una frattura di diverse dita: in una prima versione dei fatti sembrava che le avessero spezzate, ma nella serata di martedì 4 luglio Milashina ha detto di avere solo contusioni, mentre Nemov ha riportato un taglio profondo sulla gamba. Tutte le attrezzature che avevano al seguito sono state distrutte. La giornalista e l’avvocato sono stati portati prima in un ospedale di Grozny e successivamente a Beslan, nella vicina regione dell’Ossezia settentrionale. Elena Milashina, nel 2020, era già stata picchiata da una dozzina di persone nella hall dell’hotel dove alloggiava.

Scheletro Roma, la procura: «Non vi sono elementi per dire che sia Andreea Rabciuc»

E’ ancora presto per dare un’identità allo scheletro ritrovato a Roma durante i lavori di manutenzione di un canale di scolo in un parco al Pigneto. Il procuratore della Repubblica di Ancona, Monica Garulli, ha sottolineato con una nota che «con riferimento alle recenti notizie di stampa relative al rinvenimento dello scorso primo luglio a Roma di resti di un corpo umano di sesso femminile dell’età di circa 30 anni, si ritiene opportuno rappresentare che, allo stato, non vi è alcun elemento per attribuirei suddetti resti alla ventottenne rumena, Andreaa Marcela Rabciuc, scomparsa il 12 marzo 2022 nelle campagne di Castelplanio».

Numero di emergenza 112 (foto Getty images).

Ignota l’identità del corpo ritrovato al Pigneto

Come diffuso da Adnkronos, nel documento si legge che «sono in corso i rituali accertamenti svolti dalle forze di polizia che procedono per verificare eventuali corrispondenze tra i resti di un corpo umano, la cui identità è ignota, e persone di cui è stata denunciata la scomparsa»

Forza Italia e il documento programmatico, tra ipotesi future e continuità con il passato

Un impegno a continuare «l’opera» di Silvio Berlusconi nel medesimo «spirito di unità che ha sempre voluto». Apre con queste premesse il documento programmatico in possesso di Adnkronos, messo a punto da Antonio Tajani, ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. La lettura delle parti è avvenuta mercoledì 5 luglio alla riunione dei gruppi parlamentari per poi essere postato sulle chat forziste. Il prossimo appuntamento è fissato per il 15 luglio, quando il documento sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio nazionale.

La bozza del documento programmatico del partito di Forza Italia, in possesso di Adnkronos, passerà in Consiglio nazionale il 15 luglio.
Antonio Tajani, Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Imagoeconomica).

Il manifesto politico come «cornice valoriale»

Il testo, visionato da Adnkronos, parla della «cornice valoriale» dalla quale «deriva l’appartenenza al Ppe» che «costituisce parte essenziale» dell’identità partitica. Una Europa descritta come «forte, salda nelle sue radici giudaico-cristiane e nei suoi valori liberali, protagonista nel mondo con una comune politica estera e di difesa, in stretto accordo con gli Stati Uniti e gli altri alleati della Nato». Forza Italia – si legge nella bozza – è impegnata in «un sostegno leale a questo governo per l’intera legislatura e per il futuro». Immancabile il riferimento alle nuove generazioni, al sostegno alla natalità per una tutela della vita «in ogni momento, dal concepimento alla morte naturale, e della famiglia tradizionale, orientata alla crescita dei figli».

Le priorità e gli obiettivi principali

Taglio della pressione fiscale, semplificazione di prelievo, recupero della competitività, flat tax da realizzare nella legislatura, riduzione degli oneri burocratici complessivi e semplificazone della PA, sono alcune delle priorità indicate nel documento. Nella bozza si parla anche di necessità di una «profonda riforma del sistema giudiziario». Definita «occasione irrinunciabile» l’impiego dei fondi del Pnrr, come altrettanto importante sono le «misure di facilitazione all’acquisto della prima casa» e un trattamento pensionistico «decoroso» con «l’impegno ad aumentare gradualmente le pensioni minime fino a mille euro».

Altro obiettivo «far crescere il tasso di occupazione della popolazione attiva al Sud di almeno 15 punti in dieci anni e ridurre il divario esistente nel PIL pro capite tra il Mezzogiorno ed il resto d’ Italia». Non poteva mancare neanche il «potenziamento e il miglioramento qualitativo della rete infrastrutturale (Ponte sullo Stretto, Tav , linee ferroviarie minori , banda larga , porti commerciali e turistici), il recupero e la valorizzazione del territorio e lotta al dissesto idrogeologico; la valorizzazione capillare delle risorse culturali; il rilancio del sistema produttivo manifatturiero». No ai precedenti «vincoli ambientali eccessivi» attuati in passato dalle «forze della sinistra europea» responsabili di «mettere a rischio la competitività delle imprese a tutto vantaggio dei prodotti importati da altre parti del mondo».

Bagnolo Piemonte: trattore si ribalta, muore agricoltore

Un agricoltore di 68 anni è morto in un incidente sul lavoro avvenuto in via Morelli, a Bagnolo, attorno alle 16.00 di mercoledì 5 luglio. Il trattore su cui era alla guida si è ribaltato improvvisamente. Immediato l’intervento dell’èquipe del 118 giunta sul posto insieme alle squadre dei vigili del fuoco arrivate da Saluzzo e dal distaccamento volontari di Barge.

L'incidente agricolo è avvenuto attorno alle 16 di mercoledì 5 luglio nelle campagna di Bagnolo, nel Cuneese.
Ambulanza (Getty Images).

Morti sul lavoro, settimo incidente nel Cuneese

Pesa il bilancio degli incidenti sul lavoro in provincia di Cuneo: si tratta infatti del settimo da inizio anno e del sesto dovuto in particolare al ribaltamento di un trattore. Intanto, spetterà ora ai Carabinieri della compagnia locale e ai funzionari dello Spresal, servizio prevenzione infortuni dell’Asl, anche loro sul posto, ricostruire la dinamica dell’incidente.

Incidente Casal Palocco, nuovo video con i momenti che precedono lo schianto

Gli inquirenti stanno vagliando il filmato di una telecamera del comune posizionata in via di Macchia Saponara che ha ripreso lo schianto tra il Suv e la Smart in cui è morto Manuel, il bimbo di 5 anni che ha perso la vita il 14 giugno scorso nell’incidente di Casal Palocco. Le immagini potrebbero essere utili alla Procura per acquisire nuovi elementi validi per la ricostruzione degli istanti che hanno preceduto l’impatto.

Dalle telecamere del comune è stato acquisito un nuovo video dal quale potrebbero emergere elementi utili per la ricostruzione della dinam
Incidente Casal Palocco (Facebook).

La nitidezza dei fotogrammi e la qualità del video

Secondo quanto riportato dal Corriere, si tratta di «fotogrammi in perfette condizioni» dai quali è possibile vedere le due macchine – la Lamborghini guidata dallo youtuber dei The Borderline Matteo Di Pietro, indagato con l’accusa di omicidio stradale, e la Smart condotta dalla mamma di Manuel – nitidamente filmate «senza contorni sgranati». In base a quanto riportato dal quotidiano, il video inquadra «la parte posteriore della Lamborghini qualche secondo dopo che si è immessa in via di Macchia Saponara».

Il video chiave per risalire alla dinamica dell’incidente

La dinamica dello schianto, in merito alla quale il video potrebbe avere un ruolo fondamentale, è affidata al consulente dell’accusa Lucio Pinchera, su incarico del pubblico ministero Fabrizio Tucci. Dalle immagini sarebbe possibile vedere la Smart in attesa di effettuare la svolta a sinistra con la freccia inserita e una Mercedes nera che, occupando lo spazio tra le due auto coinvolte, potrebbe aver compromesso la visibilità dei veicoli vicini.

Il testamento di Berlusconi aperto davanti a due testimoni

Il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto. Il procedimento è avvenuto davanti a due testimoni, gli avvocati Luca Fossati e Carlo Rimini, nello studio del notaio Attilio Roveda, dov’era depositato. Il primo dei due legali rappresenta i figli Marina e Pier Silvio mentre il secondo Barbara, Eleonora e Luigi. Entrambi gli avvocati hanno lasciato lo studio di Roveda a metà giornata, il 5 luglio. Adesso è attesa la lettura ai figli del Cav. Sono passati 23 giorni dalla morte del Cavaliere, il 12 giugno scorso.

Aperto il testamento di Silvio Berlusconi: attesa per la lettura
Da sinistra: Luigi, Marina e Pier Silvio Berlusconi durante i funerali del Cavaliere (Getty).

Attesa per la lettura ai figli

Il prossimo passo sarà quindi la lettura ai figli. Il notaio Arrigo Roveda, nelle scorse ore, è stato intercettato dai giornalisti e ha più volte sottolineato di non poter «dire niente, né oggi, né domani, né mai». Nessuna dichiarazione nemmeno da Fossati e Rimini. Molti i nodi da sciogliere, soprattutto su come sarà distribuito il pacchetto Fininvest e sul destino dei beni mobili e immobili di Silvio Berlusconi. E resta da capire quale sarà il lascito alla compagna Marta Fascina. Si parla di un assegno di 100 milioni di euro.

Aperto il testamento di Silvio Berlusconi: attesa per la lettura
Marta Fascina piange ai funerali di Silvio Berlusconi (Getty).

Cosa si scoprirà nel testamento

La redistribuzione del 61,21 per cento del capitale di Fininvest in possesso di Silvio Berlusconi, attraverso quattro holding è il nodo principale da sciogliere. Alcuni rumors parlano di un passaggio della società ai cinque fratelli, a cui si aggiungerebbe una quota «tecnica» che permetterebbe ai maggiori Pier Silvio e Marina di fare da guida ai figli più giovani, Barbara, Luigi ed Eleonora. A loro andrà il 40 per cento, mentre il restante 20 rappresenta la parte di cui disponeva Berlusconi per la successione. All’interno del testamento ci sono poi ville, quadri, barche, beni di vario tipo, ma anche il destino del Monza calcio, che gli eredi avrebbero già pensato di vendere.

Brasile, Luan del Corinthians aggredito dai tifosi: «Era in albergo con 10 ragazze»

Luan, attaccante brasiliano del Corinthians, è stato aggredito da un manipolo di tifosi del suo club, che hanno portato a termine una sorta di missione punitiva nei suoi confronti. Il centravanti, il cui nome completo è Luan Guilherme de Jesus Vieira, è uno dei più pagati della squadra ma da tempo è in rotta con la società. Nonostante il contratto in scadenza a dicembre 2023, il tecnico Vanderlei Luxemburgo lo ha messo fuori rosa per i suoi atteggiamenti extra campo. Luan, visto come capro espiatorio dagli ultras, inferociti per il pessimo inizio di stagione del Corinthians, è stato picchiato dopo essere stato trovato in un albergo con «10 ragazze nella stanza».

L'attaccante del Corinthians Luan è stato aggredito dai tifosi
L’attaccante Luan durante un match tra Corinthians e Penarol (Getty).

Luan ha riportato la lesione a una costola

I media locali hanno raccontato la notizia. Il calciatore si trovava in una suite di albergo a Barra Funda, a ovest di San Paolo. Secondo la ricostruzione, i tifosi hanno trovato la stanza e fatto irruzione. Le tv brasiliane mandano in onda un audio in cui si sente una voce parlare dell’accaduto: «Hanno preso Luan stamattina e lo hanno picchiato. C’erano circa 10 ragazze nella stanza. Sono entrati e lo hanno picchiato». Gli ultras presumono si trattasse di un’orgia. Luan ha rimediato una lesione alla costola per i calci e i pugni subiti. I tifosi lo accusano di pensare soltanto alle feste, con evidenti ripercussioni sia sulle proprie condizioni fisiche sia sulle prestazioni. Lui ha poi pubblicato su Instagram una storia con i vestiti macchiati di sangue e la scritta: «Non è solo calcio».

L'attaccante del Corinthians Luan è stato aggredito dai tifosi
Luan contro Skov Olsen in una partita tra Brasile e Danimarca nel 2016, alle Olimpiadi di Rio (Getty).

Il Corinthians: «Tristezza e indignazione»

Il Corinthians ha poi diramato una nota con cui condanna il gesto degli aggressori: «Lo Sport Club Corinthians Paulista ha ricevuto con tristezza e indignazione la notizia che l’atleta Luan è stato aggredito da presunti tifosi nelle prime ore di questo martedì a San Paolo. Il club segue l’istruttoria dei fatti e sta offrendo tutto il supporto necessario al giocatore, come ha sempre fatto dal suo arrivo nel 2020. Dopo l’ennesimo schifoso caso di violenza, il Corinthians si rammarica dell’attuale momento di intolleranza che domina il calcio brasiliano. Nulla giustifica la vile aggressione subita dall’atleta».

Francia, la rabbia delle banlieue per la promessa tradita su égalité e riscatto sociale

Una settimana esatta dopo la morte di Nahel Merzouk, 17 anni, ucciso il 27 giugno nella banlieue parigina di Nanterre da un poliziotto con un colpo di pistola durante un controllo stradale, in Francia sembra essere tornata la calma. Almeno per ora. Per giorni le proteste contro la polizia avevano portato in piazza migliaia di persone in tutto il Paese. Restano ancora evidenti i segni delle devastazioni, dei saccheggi, degli incendi. E si fanno i conti: oltre 4 mila auto andate a fuoco, centinaia di negozi saccheggiati, 3.300 arresti, in gran parte di ragazzi minorenni, e un morto. Oltre ai fatti e ai numeri rimane, però, aperto un interrogativo: perché?

Una storia già vista, come le rivolte esplose nel 2005

«In Francia esiste un problema tra la promessa di uguaglianza, l’égalité, e la realtà». Chi parla a Lettera43 è Maurizio Ambrosini, professore di sociologia delle migrazioni all’Università statale di Milano. Conosce molto bene la realtà francese perché insegna all’Università di Nizza e per anni ha tenuto corsi a Sciences Po a Parigi. Ciò che è accaduto in questi giorni è una storia già vista. Basta fare un passo indietro di 18 anni. Nel 2005 la rivolta esplose a Clichy-sous-Bois, a nord di Parigi, poche ore dopo che due adolescenti, Zyed Benna e Bouna Traoré, morirono fulminati all’interno di una centralina elettrica nella quale si erano rifugiati per scappare dalla polizia. Ieri come oggi tutto ruota intorno a una parola: sobborgo, in francese banlieue.

Francia, la rabbia delle banlieue per la promessa tradita su e?galite? e riscatto sociale
Maurizio Ambrosini, professore di sociologia delle migrazioni all’Università statale di Milano (Imagoeconomica).

I giovani senza scuola, sfruttati e mal pagati, delinquono

«Originariamente», spiega Ambrosini, «erano state progettate e abitate dalla classe medio-bassa francese, soprattutto operai. Con la crisi industriale degli Anni 80 e la fine del colonialismo, sono arrivate comunità di migranti molto poveri e i francesi se ne sono andati». Quarant’anni dopo la frattura tra il centro e la periferia, tra il benessere e la povertà è sempre più grande: «In questi decenni si sono spesi tanti soldi per costruire scuole, biblioteche, auditorium, per ristrutturare palazzi, aumentare e migliorare i trasporti, ma ci si è dimenticati di investire in politiche sociali. Chi vive nelle banlieue ha spesso lavori precari, sfruttati e mal pagati. I giovani il più delle volte non riescono a finire la scuola e finiscono per delinquere».

Francia, la rabbia delle banlieue per la promessa tradita su e?galite? e riscatto sociale
Scontri nelle banlieue (Getty).

Un problema di discriminazione sociale, ma pure razziale

Discriminazioni sociali a cui si aggiungono anche quelle razziali, soprattutto nella percezione di chi le subisce. Nell’ultimo rapporto del Consiglio francese rappresentativo delle associazioni delle persone nere, il 91 per cento degli intervistati ha dichiarato di essere stata vittima di discriminazioni razziale. Secondo Ambrosini è «inutile negarlo, la Francia ha un problema con le minoranze nordafricane. Le discriminazioni ci sono, ma non si vedono e non si combattono adeguatamente».

Sono nati in Francia, ma non si sentono francesi. Hanno il mito dell’Africa e pensano di essere stati traditi dalla Nazione che non li ha tirati fuori dalla povertà

Tutto questo non ha fatto altro che alimentare una frattura nella frattura. Quella tra i francesi frutto dell’immigrazione e i francesi e basta, i bianchi per intenderci. Come ha scritto Stefano Montefiori sul Corriere, il modello universalista francese (quali siano le tue origini, sei destinato a fonderti nello stampo francese) sembra essere entrato in crisi: «Siamo ormai», continua Ambrosini, «alla terza e quarta generazione di figli di immigrati. Sono nati in Francia, ma non si sentono francesi. Hanno il mito dell’Africa e pensano di essere stati traditi dalla Nazione che non li ha tirati fuori dalla povertà e non ha mantenuto le promesse di riscatto sociale rispetto ai padri e alle madri».

Servono organizzazioni anche religiose per dare sfogo alla rabbia

Ed è in questo vuoto di rappresentanza che si inserisce il tema della religione. Al funerale di Nahel molti ragazzi indossavano la tunica islamica come simbolo di un’appartenenza. Secondo l’ex premier francese il socialista Manuel Valls, intervistato dal Corriere, «la Francia è in crisi di autorità e l’islam ha un ruolo importante, forse eccessivo». Tesi che non trova d’accordo Ambrosini: «Io penso invece che sia necessario aumentare la presenza di strutture intermedie, come sindacati, partiti e anche organizzazioni religiose, proprio per trovare luoghi in cui la rabbia, soprattutto dei giovani, possa trovare uno sfogo non violento».

Francia, la rabbia delle banlieue per la promessa tradita su e?galite? e riscatto sociale
Marine Le Pen (Getty).

Chi ci guadagna in termini di consenso? Marine Le Pen

La violenza, appunto. Argomento che non si può eludere perché le immagini che sono arrivate da Parigi e da Marsiglia hanno più volte dato il senso di un limite superato. Il filosofo francese Pascal Bruckner, intervistato da La Stampa, sostiene che parte delle rivolte siano state armate e finanziate da bande criminali: «Essendo forme di protesta senza partito», aggiunge Ambrosini, «è probabile che abbiano trovato spazio anche fenomeni criminali». E così, mentre il presidente francese Emmanuel Macron, in nome dello Stato, ha provato a fare la voce grossa prendendosela con i social e invitando le famiglie a tenere a casa i minorenni, le opposizioni hanno organizzato ronde neofasciste a caccia dei manifestanti e istituito raccolte fondi per il poliziotto che ha sparato, in grado di raccogliere oltre un milione di euro: «I cittadini», conclude Ambrosini, «insoddisfatti rancorosi e probabilmente orripilati dalle rivolti giovanili di questi giorni, guarderanno con interesse soprattutto a Marine Le Pen. Il clima anti-istituzionale e di insoddisfazione politica profonda finirà per far crescere solo i suoi consensi».

Salvatore Parolisi in libertà con i permessi premio

Si è sempre professato innocente Salvatore Parolisi, condannato a 20 anni di carcere per l’uccisione della moglie Melania Rea nel 2011. Detenuto nel carcere di Bollate, lavora come centralinista. Contattato dagli inviati del programma «Chi l’ha visto?»  Parolisi romperà gli anni di silenzio che hanno caratterizzato il periodo nell’istituto detentivo e lo farà durante la trasmissione che andrà in onda mercoledì 5 luglio.

Salvatore Parolisi, condannato a 20 anni nel 2011 per l'uccisione della moglie Melania Rea, può usufruire di permessi premio giornalieri.
Salvatore Parolisi (foto Facebook).

Parolisi può usufruire di permessi giornalieri

Il rispetto delle norme comportamentali all’interno del carcere durante l’esecuzione della pena, ha consentito a Parolisi di usufruire di permessi giornalieri. Occhi puntati dunque sull’intervista dell’ex caporalmaggiore dell’esercito e sulle risposte che fornirà alle domande della giornalista. Parolisi in questi anni nell’istituto di reclusione ha intrapreso anche un percorso di studi, iscrivendosi alla facoltà di giurisprudenza alla Statale di Milano: sette gli esami dati finora, come riportato dal Corriere.

La figlia Vittoria non porta più il cognome del padre

La figlia di Salvatore Parolisi, che all’epoca dei fatti aveva 18 mesi, non ha più contatti con il padre. Dopo la perdita della patria potestà, Vittoria Rea ha ottenuto la cancellazione del cognome Parolisi dalla carta d’identità, mantenendo quello della madre che, all’età di 29 anni, scomparve nel nulla in provincia di Ascoli Piceno. Fu lo stesso marito a  denunciarne la sparizione raccontando che, nel mezzo di una gita al Pianoro di Colle San Marco, mentre la figlia giocava con l’altalena, la moglie si era allontanata per andare in bagno senza più fare ritorno. I sospetti si concentrarono quasi subito su Salvatore Parolisi. Dalle indagini emerse una relazione che l’uomo stava intrattenendo da tempo con un collega, Ludovica, e si delineò l’ipotesi del movente legato al desiderio di libertà dell’uomo dalla moglie Melania, uccisa con 35 coltellate.

Spunte blu a pagamento su Facebook e Instagram a breve anche in Italia

Sono passati cinque mesi dal primo annuncio, ma ora le spunte blu su Facebook e Instagram a pagamento sembrano vicine a sbarcare anche in Italia. Il 20 febbraio 2023 il Ceo di Meta, Mark Zuckerberg, ha annunciato che anche per i suoi social network ci sarà la possibilità di acquistare un account verificato, replicando il modello utilizzato da Elon Musk già da fine 2022 su Twitter. Dopo i primi esperimenti in Australia e Nuova Zelanda, adesso la novità «sarà disponibile per tutti nei prossimi giorni». A partire dall’America Latina, dove già nel corso della prima metà di luglio sarà possibile acquistare la spunta blu. In Italia arriveranno a breve.

Anche in Italia sarà introdotta la possibilità di acquistare account verificati su Facebook e Instagram
Le app di Instagram e Facebook su uno smartphone (Getty).

L’annuncio di Musk: «Meta Verified presto in tutto il mondo

Sul proprio profilo ufficiale, Mark Zuckerberg aggiorna quotidianamente gli utenti e i fan sulle nuove funzionalità di Facebook, Instagram e WhatsApp. Il 27 giugno scorso, ha lanciato quella che molti considerano una vera e propria bomba, riguardante il progetto Meta Verified, ormai a un passo dalla diffusione in tutto il mondo. Il Ceo ha scritto: «Meta Verified arriverà in America Latina questa settimana e continueremo a portarlo in più luoghi a livello globale nei prossimi mesi. Gli abbonamenti includono un badge di verifica, una protezione proattiva dell’account e l’assistenza».

La spunta blu costerà 13,99 euro al mese online

Rispetto a febbraio è stato aggiornato anche il tariffario. Dopo il primo annuncio si parlava di un abbonamento a 12 euro al mese. Prezzo che invece ora è di 13,99, purché sottoscritto online. Dalle app iOS e Android, invece, costerà 16,99 al mese, con una parte della quota che andrà direttamente a Apple e Google. Meta ha inoltre spiegato che «non ci saranno cambiamenti per gli account già verificati»: manterranno il proprio badge gratuitamente. Chi si abbonerà, invece, avrà «maggiore protezione dai furti d’identità attraverso un monitoraggio proattivo dell’account» per impedire «il furto dell’identità di persone con un pubblico online in crescita». A questo si aggiunge un supporto dedicato e «funzioni esclusive per esprimersi».

Anche in Italia sarà introdotta la possibilità di acquistare account verificati su Facebook e Instagram
Due ragazze guardano uno smartphone (Getty).

Radio Bruno Estate 2023 a Forlì: tutti i cantanti nel cast

La kermesse musicale Yoga Radio Bruno Estate 2023 raggiungerà per la sua quarta e ultima tappa Forlì. Il 19 luglio a piazza Saffi andrà in scena la migliore musica del momento. Sono stati svelati i primi artisti che saliranno sul palco.

I cantanti presenti all’ultima tappa di Yoga Radio Bruno Estate

L’evento ad ingresso gratuito promosso da Radio Bruno promette un finale elettrizzante, con tanti grandi artisti che si esibiranno: Diodato, Boomdabash, Emma Marrone, Paola e Chiara ed Elettra Lamborghini sono i primi nomi annunciati, ma si attendono altri ospiti. Il live, condotto da Alessia Ventura ed Enzo Ferrari, sarà trasmesso in diretta su Radio Bruno e in televisione sul canale 73 del digitale terrestre, ma sarà possibile rivedere l’evento in streaming sul sito ufficiale dell’emittente radiofonica e sull’applicazione ufficiale di Radio Bruno. Lo stesso appuntamento dal vivo sarà in replica sulla anche su La 5.

Musica e solidarietà

Yoga Radio Bruno Estate è una manifestazione gratuita che porta in piazza tanta buona musica e in questa edizione ha voluto dare il proprio apporto a sostegno dell’Emilia Romagna colpita dalla violenta alluvione. L’assessore al turismo del Comune di Forlì, Andrea Cintorino, ha dichiarato a Forlì Today: «C’è grande attesa per questo concerto Radio Bruno Estate che è sinonimo di qualità e professionalità. Sul palco di Piazza Saffi si esibiranno dal vivo artisti prestigiosi di fama internazionale, che coinvolgeranno il pubblico in uno straordinario evento musicale all’insegna del divertimento ma anche della solidarietà. Proprio a Forlì, infatti, si concluderà la raccolta fondi lanciata da Radio Bruno a favore delle comunità alluvionate attraverso l’acquisto di una simbolica maglietta. L’ingresso è gratuito proprio perché riteniamo che sia importante per la nostra città vivere un momento di svago e spensieratezza in piena libertà».

Rai, stoppata Giandotti per il dopo Berlinguer: Soldi prende tempo

Fermi tutti. Chi l’ha detto che il dopo Bianca Berlinguer in Rai sia già stato deciso? A Viale Mazzini stanno ancora mettendo insieme i pezzi dopo l’addio burrascoso della giornalista conduttrice di Cartabianca su Rai3, che ha deciso di traslocare in casa della più diretta concorrenza, cioè Mediaset. E tra le varie ipotesi che si fanno per riempire quel vuoto lasciato è già partita una battaglia in stile Succession.

Rai, stoppata Giandotti per il dopo Berlinguer: Soldi prende tempo
Da sinistra, il direttore generale della Rai Giampaolo Rossi, l’amministratore delegato Roberto Sergio e la presidente Marinella Soldi (Imagoeconomica).

Un sondaggio per valutare tutte le alternative

Si era fatto subito il nome di Monica Giandotti come naturale sostituta: la 45enne conduttrice di Agorà, con un passato anche a Unomattina e al Tg3, è stata però stoppata, almeno in questa fase preliminare. La presidente della Rai Marinella Soldi vuole infatti sondare bene tutte le possibilità e ha suggerito di organizzare un sistema di ricerca, per fare un sondaggio sulle alternative e valutare con precisione chi testare.

Rai, stoppata Giandotti per il dopo Berlinguer: Soldi prende tempo
Il programma della presentazione dell’offerta Rai 2023/24.

Presentazione dei palinsesti in pompa magna a Napoli

Di certo si saprà di più alla presentazione dell’offerta 2023/2024 in programma venerdì 7 luglio a Napoli, dove è in programma un evento in pompa magna. Dopo la conferenza stampa di mezzogiorno e un “light lunch” delle 14, è previsto addirittura una “Photocall con talent e vertici” alle 18.30 e uno show serale. L’amministratore delegato della nuova Rai meloniana, Roberto Sergio, evidentemente ci tiene a fare le cose in grande. Forse un po’ troppo.

Il Consiglio regionale della Lombardia omaggia il prefetto Mori con un messaggio di Mussolini

Il Consiglio regionale della Lombardia, sui propri canali ufficiali social, da tempo porta avanti la rubrica Accade Oggi, in cui ricorda personaggi d’alto spicco della storia Italiana. Il 5 luglio è toccato al prefetto Cesare Mori, originario di Pavia e di cui ricorre l’ottantunesimo anniversario della scomparsa. Conosciuto come il «prefetto di ferro», Mori è stato ricordato, però, con un testo che risale a quasi cento anni fa. A scriverlo è stato Benito Mussolini, che con quel messaggio gli ha conferito l’incarico di usare il pugno di ferro contro la mafia in Sicilia. Il tweet, con tanto di autografo del Duce, ha scatenato le polemiche.

Polemiche sul Consiglio regionale della Lombardia, che pubblica un post per ricordare Mori con le parole di Mussolini
L’Aula in cui si riunisce il Consiglio regionale (Twitter).

Il tweet sul «prefetto di ferro» con la firma di Mussolini

Nel corpo del tweet dell’account ufficiale del Consiglio regionale della Lombardia non si fa riferimento a Mussolini. «#5luglio #AccaddeOggi. Viene ricordato con l’appellativo di “prefetto di ferro” per i suoi metodi decisi contro chiunque infrangesse la legge. Nel 1942 moriva Cesare Mori, nato e cresciuto a Pavia. Tra le sue più eclatanti operazioni vi fu l’assedio di Gangi nel gennaio del 1926», scrive la pagina CR Lombardia. Nell’immagine, invece, il messaggio del Duce: «Vostra Eccellenza ha carta bianca, l’autorità dello Stato deve essere assolutamente, ripeto assolutamente, ristabilita in Sicilia. Se le leggi attualmente in vigore la ostacoleranno, non costituirà problema, noi faremo nuove leggi».

Polemiche sul Consiglio regionale della Lombardia, che pubblica un post per ricordare Mori con le parole di Mussolini
Una sessione di lavori in Consiglio (Twitter).

Il riferimento è all’assedio di Gangi. Majorino: «Vergogna»

Dopo quel messaggio, Mori si è recato in Sicilia e con 800 uomini delle forze dell’ordine ha fatto irruzione a Gangi, paese all’epoca roccaforte delle famiglie mafiose. Gli agenti hanno rastrellato malavitosi e latitanti casa per casa, con metodi caratteristici del pugno di ferro del prefetto. Pierfrancesco Majorino, consigliere regionale del Pd, è stato tra i primi a criticare: «Una inaudita vergogna, il frutto abominevole della voglia di revisionismo della destra politica. Quel contenuto non rappresenta noi, che del Consiglio regionale siamo parte integrante, ma soprattutto non rappresenta la stragrande maggioranza delle lombarde e dei lombardi. Va immediatamente rimosso il post e vanno fornite spiegazioni. Non è ammissibile che si faccia del revisionismo e dell’apologia del fascismo a spese dei lombardi». Post che, invece, è ancora online.

Federica Sciarelli: età, marito e biografia della conduttrice di Chi l’ha visto?

Federica Sciarelli, nata a Roma il 9 ottobre 1958, è una giornalista e conduttrice televisiva famosa per essere al timone di Chi l’ha visto? dal 2004. L’8 maggio 1991 è stata nominata Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dall’allora Capo di Stato Francesco Cossiga.

Federica Sciarelli: biografia e carriera

Dopo aver iniziato, ventenne, la carriera giornalistica, ha ottenuto il suo primo lavoro stabile all’Ufficio informazioni parlamentari, dove è rimasta per quattro anni. Nel 1987 cominciò a lavorare al Tg3 sotto la direzione di Sandro Curzi, occupandosi di politica. Nello stesso anno ha lavorato alla prima puntata della trasmissione Samarcanda. Fino al 1989 ha fatto l’inviata, poi nel 1990 è passata alla conduzione del programma Primo Piano. Dal 2004 ha iniziato a condurre Chi l’ha visto? su Rai 3. Nel 2006 ha pubblicato il suo primo libro, edito da Rizzoli, dal titolo Tre bravi ragazzi, realizzato a partire dagli atti del processo del massacro del Circeo. Sempre per Rizzoli, l’anno seguente ha pubblicato, con Antonio Mancini, uno dei protagonisti della banda della Magliana, Con il sangue agli occhi. Un boss della banda della Magliana si racconta.

Federica Sciarelli, tra vita privata e carriera in tv
Claudio Baglioni e Federica Sciarelli a Sanremo 2018 (Getty Images).

Dal 16 novembre 2019 ha iniziato a presentare in seconda serata su Rai 3 la docuserie Dottori in corsia – Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Nel marzo 2020 ha pubblicato il suo nuovo libro, Trappole d’amore (Storie di truffe romantiche) edito da Rai Libri, il primo relativo ai fatti legati alle truffe sentimentali tramite internet. Il 12 settembre dello stesso anno ha condotto su Rai3 lo speciale Sulla mia pelle – Cosa è successo dopo il film?, in onda prima e dopo la prima visione del film Sulla mia pelle, pellicola che narra la tragica vicenda della morte di Stefano Cucchi.

Federica Sciarelli: la vita privata

Per quanto riguarda la sua vita privata, in passato le è stata affibiata una relazione con il magistrato e procuratore Henry John Woodcock, mai confermata o smentita dai due.  Ha un figlio di 24 anni Giovanni Maria, avuto nel 1996, ma non è noto chi sia il padre.

Barbie, dopo il Vietnam anche le Filippine pensano di vietare il film

Non c’è pace per Barbie, il nuovo film sulla bambola Mattel con Margot Robbie e Ryan Gosling. Dopo il Vietnam, anche le Filippine starebbero pensando di vietare la distribuzione della pellicola. Il motivo è il medesimo, ossia la presenza in una scena di una mappa con la “linea a nove trattini” a forma di U, che la Cina utilizza per le sue rivendicazioni su vaste aree del Mar Cinese Meridionale. Lo ha reso noto il senatore locale Francis Tolentino parlando alla Cnn: «Se tale linea è effettivamente presente, è necessario vietare Barbie in quanto denigra la nostra società». Sui social intanto il pubblico si divide tra chi promuove il divieto e chi vorrebbe concentrarsi su azioni concrete contro la Cina.

Dopo il Vietnam, anche le Filippine pensano di vietare Barbie. Ecco perché
Il comunicato delle Filippine che annuncia il possibile divieto del film (Facebook).

Il 4 luglio il Movie and Television Review and Classification Board of the Philippines, che si occupa della regolamentazione di cinema e televisione nel Paese, ha iniziato i lavori di controllo. Non ha però aggiunto dettagli su quando potrebbe diramare la decisione ufficiale. Tolentino ha tuttavia aggiunto che le Filippine accetterebbero Barbie tranquillamente in caso di taglio della scena incriminata. L’Hollywood Reporter ha però spiegato come tale mossa potrebbe irritare la Cina e far perdere a Warner Bros, che distribuirà il film a livello mondiale, il mercato più fiorente dell’Asia. Diversa invece la situazione di Filippine e Vietnam, dove un successo di Hollywood non supera mai i 10 milioni di dollari di incasso.

Dopo il Vietnam, anche le Filippine pensano di vietare Barbie. Ecco perché
Margot Robbie alla premiere di Barbie negli Usa (Getty Images).

Non solo Barbie: da Abominable a Uncharted, i film bannati per la linea a nove trattini

Barbie non è però il primo film hollywoodiano a far adirare i governi di Filippine e Vietnam per colpa della linea a nove trattini. Nel 2022 i due Paesi hanno infatti vietato la distribuzione di Uncharted, film basato sull’omonimo videogioco Naughty Dog con Tom Holland. L’anno prima, invece, Netflix era stata spinta a rimuovere dal suo catalogo online per il Vietnam Pine Gap, produzione australiana con Steve Toussaint. Nel 2019 la censura aveva colpito invece il film di animazione della Dreamworks Abominable Il piccolo Yeti, che mostrava la linea a nove trattini in una delle scene iniziali.

Santanchè al Senato: «Mai ricevuto avvisi di garanzia. Contro di me campagna d’odio»

«Sono qui per difendere il mio onore e quello di mio figlio». La ministra del Turismo Daniela Santanché è intervenuta al Senato per l’informativa sul caso della presunta mala gestione delle società Visibilia e Ki Group. Ad accompagnarla anche Matteo Salvini, che siede al suo fianco. Dall’altra parte la ministra per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati, e altri nove ministri, con alcuni sottosegretari. Il governo sostiene Santanchè, che attacca: «Contro di me è in atto una strumentalizzazione politica. Sono qui per il rispetto che deve a questo luogo e ai cittadini che rappresentiamo». La ministra ha concluso anche affermando di essere «una persona felice. Non odio il mondo, quando mi guardo allo specchio mi piace quell’immagine che vedo riflessa».

Santanchè parla di «imboscata contro il governo»

La ministra inizia l’informativa dichiarando: «Affermo sul mio onore che non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia e che anzi per escluderlo ho chiesto ai miei avvocati di verificare che non ci fossero dubbi». Poi parla di «una campagna di vero e proprio odio nei miei confronti», portata avanti dalla stampa. «Il Domani», dichiara, «pubblica cose senza citare le fonti. Delle due l’una: o questo giornale mente sapendo di mentire oppure sceglie questo giorno, quello del mio intervento per una classica imboscata per colpire un ministro del governo contro cui si scaglia ogni giorno». E poco dopo Daniela Santanchè rincara la dose, parlando di «pratiche sporche e schifose», che proverrebbero nei suoi confronti dalla stampa.

La ministra Santanchè parla in audizione al Senato: «Qui per difendere il mio onore, mai avuto avvisi di garanzia»
La ministra Santanchè durante un evento a Roma (Imagoeconomica).

La ministra: «Per 30 anni mai nessuna accusa»

Santanchè si difende: «Faccio impresa da quando ho 25 anni, sono partita da Cuneo con la forza del lavoro contando solo su me stessa, ho raccolta importanti successi imprenditoriali, sono fiera di aver dato lavoro a tante persone. Ho investito nella pubblicità nell’intrattenimento e poi nell’editoria. Ho potuto scrivere pagine di successo. Non mi sono mai appropriata di nulla che non mi appartiene, non ho mai abusato delle mie posizioni apicali delle aziende, sfido chiunque a dimostrare il contrario». La ministra sul punto insiste: «Per 30 anni dal mio gruppo nessuno mi ha mai accusato di nulla. Oggi i miei collaboratori sapranno portare avanti la società, essendo io socia di minoranza. Non ho avuto mai favoritismi e mai li ho cercati».

Santanchè su Ki Group: «Nessun compenso stratosferico»

La ministra poi parla delle aziende e di Ki Group: «Nel 2010 il gruppo del settore biologico (di cui si parla) è stato preso non da me ma dal padre di mio figlio con cui non avevo più alcun legame e comunque con il suo intervento i lavoratori hanno avuto 12 mesi di retribuzione. Dalla Ki Group ho ricevuto nel triennio 2019-2021 27mila euro lordi, una media di 9mila euro l’anno. Non si tratta di compensi stratosferici». E poi passa al Tfr da corrispondere ai lavori della società: «Era corrispondere nel 2023. Ho chiesto informazione e posso dire che tutti verranno soddisfatti nei loro diritti di credito». Sul risanamento delle quattro società Visibilia, invece, Santanché dichiara: «Ho messo a disposizione il mio patrimonio, per tutto ciò mi sarei quasi aspettata un plauso e sfido chiunque a indicarmi un numero cospicuo di persone che impegnano tutto il patrimonio per salvare le aziende».

La ministra Santanchè parla in audizione al Senato: «Qui per difendere il mio onore, mai avuto avvisi di garanzia»
La ministra del Turismo Daniela Santanchè (Imagoeconomica).

«Le critiche più feroci da chi prenota nei miei locali»

Infine spazio anche per qualche frecciata extra politica: «Cosa resta alla fine? Note di colore sul mio abbigliamento, per le case, per le mie amicizie, per i nomignoli che mi sono stati dati. Mi hanno anche accusato erroneamente di aver preso delle multe in sosta vietata quando le multe erano dell’arma dei carabinieri a cui avevo dato in comodato una mia auto per rinunciare a una di scorta. Io non ho nessuna multa da pagare». Poi l’originale stoccata ai detrattori: «Mi fa sorridere che le critiche più feroci vengono da molti che in privato hanno tutto un altro atteggiamento nei miei confronti. A volte fa anche piacere prenotare nei locali di intrattenimento che io ho fondato. Ma io sono felice di farlo. E mi fermo qui per carità di patria…».

Roberto Giacobbo: età, moglie e figli del conduttore di Freedom oltre il confine

Roberto Giacobbo, nato a Roma il 12 ottobre 1961, è un conduttore televisivo, giornalista e scrittore. Prima del suo programma Freedom – Oltre il confine su Mediaset, ha lavorato in Rai con il programma Voyager.

Roberto Giacobbo: biografia e carriera

Dopo la laurea in Economia e commercio, nel 1984 ha intrapreso la carriera di giornalista collaborando con RDS. Ha quindi debuttato in televisione negli Anni 90 come autore di programmi quali  Ciao Italia, Ciao Italia Estate e Mezzogiorno in famiglia. Nel 1997 ha iniziato a occuparsi di argomenti relativi al mistero e in quegli anni ha scritto la nuova serie di Misteri per Rai 2, condotta da Lorenza Foschini. Nella stagione 1999-2000 è stato anche autore del programma La macchina del tempo, in onda in prima serata su Rete 4 e condotto da Alessandro Cecchi Paone.

Roberto Giacobbo, tra tv e vita privata
Roberto Giacobbo e la famiglia (Facebook).

L’esordio come conduttore è avvenuto nel 2000 con il programma Stargate – Linea di confine per Telemontecarlo (TMC) e il programma è diventato il primo magazine tv sui misteri dell’archeologia e la storia. Dal 20 maggio 2003, il giornalista è tornato in Rai come autore e conduttore del programma Voyager – Ai confini della conoscenza e di Ragazzi, c’è Voyager!, entrambi su Rai 2. Il 24 settembre 2009 è stato nominato vicedirettore di Rai 2 con responsabilità per i programmi di divulgazione e per ragazzi. Nel maggio 2018 è passato a Mediaset conducendo il nuovo programma Freedom – Oltre il confine prima in onda su Rete 4 e poi su Italia 1.

Roberto Giacobbo: la vita privata

Da diversi anni Giacobbo è sposato con Irene Bellini e ha tre figlie, Angelica, Giovanna e Margherita. La moglie è laureata in giurisprudenza ed è un’autrice televisiva, proprio come lui. La figlia Angelica ha 21 anni e studia Economia e management all’università Luiss. Giovanna ha 19 anni e studia Biotecnologia a Tor Vergata ma fa anche la modella, mentre Margherita ha 17 anni e frequenta il liceo.

Ancelotti e gli altri, quando i ct italiani vanno di moda sulle panchine all’estero

Gli allenatori italiani alla conquista del mondo. Con l’annuncio di Carlo Ancelotti alla guida del Brasile dal 2024, anno di scadenza del contratto che lo lega al Real Madrid, aumenta il numero di commissari tecnici azzurri sulle panchine delle nazionali estere. Un binomio che, tuttavia, non ha sempre funzionato. Se infatti Marco Rossi ha risollevato il gioco dell’Ungheria, non può definirsi positiva l’esperienza di Fabio Capello alla guida dell’Inghilterra e della Russia. Male anche Marcello Lippi, vincitore del Mondiale 2006 con l’Italia, con la Cina, meglio Giovanni Trapattoni con l’Irlanda. Senza poi dimenticare le brevi parentesi all’estero di Fabio Cannavaro, Cesare Maldini, Claudio Ranieri e tanti altri. Da febbraio 2023 Domenico Tedesco ha accettato la sfida di allenare il Belgio, orfano di Roberto Martinez (passato al Portogallo) e reduce dall’eliminazione al primo turno in Qatar.

Da Marco Rossi a Fabio Capello, gli allenatori italiani con le nazionali estere

Fabio Capello, doppia panchina fra Inghilterra e Russia

Già star del calcio italiano con il Milan di Silvio Berlusconi e dei tre olandesi e reduce della Liga conquistata nel 2006-07 con il Real Madrid, Fabio Capello ricevette la chiamata della nazionale inglese. Al Mondiale in Sudafrica del 2010, dopo un ottimo girone, fu vittima di un’ingiustizia agli ottavi contro la Germania. Sul 2-1 per i tedeschi l’arbitro non vide il netto gol di Frank Lampard, con palla ampiamente dietro la linea dopo aver impattato sulla traversa. Confermato anche per l’Europeo 2012, si dimise prima della competizione per disaccordi con la federazione. Ottenne subito la panchina della Russia, che riportò a un Mondiale dopo oltre 10 anni di assenza. Eliminato ai gironi di Brasile 2014, fu sollevato dall’incarico.

Giovanni Trapattoni e quel gol irregolare subito dalla Francia nel 2009

Giramondo già con i club, avendo allenato in Italia, Germania, Austria e Portogallo, Giovanni Trapattoni non si è lasciato sfuggire l’occasione di una nazionale straniera. Nel 2008 infatti accettò la panchina dell’Irlanda con l’obiettivo di ottenere il pass al Mondiale in Sudafrica. Giunto allo spareggio contro la Francia, ancora lontana dalla corazzata delle edizioni più recenti, fu vittima di un’incredibile beffa per errore arbitrale. In vantaggio 1-0 al 90’, gli irlandesi furono raggiunti sul pari da un gol di William Gallas su evidente assist di mano di Thierry Henry. Dopo l’amara delusione, il Trap si rifece nel 2012 portando l’Irlanda all’Europeo di Polonia e Ucraina, la prima volta dopo 24 anni. Perse tutte le partite del girone, tra cui quella con l’Italia, e nel 2013 lasciò dopo altre due sconfitte.

Marco Rossi, l’eroe dell’Ungheria che ha sfiorato le Finals di Nations League

Fra gli esempi più vincenti della scuola italiana all’estero c’è indubbiamente l’esperienza di Marco Rossi alla guida dell’Ungheria. Dopo aver militato nella nostra Serie C, ha accettato di allenare l’Honved di Budapest, vincendo nel 2017 il campionato che mancava da quasi 25 anni. Un successo che gli attirò l’attenzione della federazione ungherese, che l’anno seguente lo ha chiamato per difendere i colori della nazionale magiara. Dopo aver giocato un eccellente Euro 2020, sfiorando il pass per gli ottavi pur affrontando Francia, Germania e Portogallo, ha disputato un’ottima Nations League 2022-23. A un passo dalle Finals, ha detto addio al sogno perdendo a Budapest contro l’Italia di Roberto Mancini. Proverà a rifarsi a Euro 2024.

Carlo Ancelotti guiderà il Brasile dal 2024. Da Capello a Rossi, Lippi, Tedesco e Trapattoni, gli allenatori italiani delle nazionali estere.
Marco Rossi, ct dell’Ungheria, fra gli allenatori italiani più vincenti all’estero (Getty Images).

Marcello Lippi e Fabio Cannavaro, poche fortune per i due allenatori della Cina

Dieci trofei alla guida della Juventus, altri quattro con il Guangzhou Evergrande, ma soprattutto il Mondiale 2006 con l’Italia. È il palmares con cui Marcello Lippi, fra gli allenatori italiani più vincenti, si presentò nel 2016 sulla panchina della nazionale cinese. Vi rimase per tre anni, fino al 2019, con in mezzo una parentesi di appena tre mesi di Fabio Cannavaro. Dopo aver mancato la qualificazione al Mondiale di Russia 2018 e aver perso agli ottavi della Coppa d’Asia 2019, decise di lasciare definitivamente l’incarico, chiudendo tra l’altro la sua carriera da allenatore.

Carlo Ancelotti guiderà il Brasile dal 2024. Da Capello a Rossi, Lippi, Tedesco e Trapattoni, gli allenatori italiani delle nazionali estere.
Marcello Lippi per tre anni alla guida della Cina (Getty Images).

Alberto Zaccheroni, il commissario tecnico che allenava a gesti

Campione d’Italia alla guida del Milan nella stagione 1998-99, Alberto Zaccheroni non ha brillato invece con Inter e Juventus, di cui fu allenatore rispettivamente nel 2003-04 e per alcuni mesi nel 2010. Proprio dopo la conclusione del rapporto con i bianconeri, Zac ricevette l’offerta dal Giappone per guidare la nazionale in Coppa d’Asia. Trofeo che sollevò al primo colpo, battendo l’Australia in finale dopo i tempi supplementari. Il successo, arrivato dopo sette anni di astinenza per il Sol Levante, gli concesse grandi onori a Tokyo, tanto da essere ricevuto dall’imperatore Akihito in persona. Lasciò dopo il Mondiale 2014, eliminato ai gironi. Il capitano dei samurai, Yasuhito Endo disse che, in assenza di interprete, Zaccheroni parlava spesso a gesti con la squadra. Per Zac anche un’esperienza con gli Emirati Arabi fra 2018 e 2019, senza trofei.

Carlo Ancelotti guiderà il Brasile dal 2024. Da Capello a Rossi, Lippi, Tedesco e Trapattoni, gli allenatori italiani delle nazionali estere.
Alberto Zaccheroni con il mano la Coppa d’Asia 2011 (Getty Images).

Mangia, Ranieri e Maldini, gli altri allenatori azzurri giramondo

Oltre alle esperienze sopracitate, sono tanti i commissari tecnici azzurri che hanno vissuto una parentesi alla guida delle nazionali estere. Basti pensare a Claudio Ranieri che, prima di diventare l’eroe in Premier League per il Leicester, nel 2014 si sedette sulla panchina della Grecia. Ci restò appena quattro partite, tre delle quali perse, prima di essere esonerato. Diversi gli allenatori italiani che hanno guidato l’Albania. Gianni De Biasi lo ha fatto per ben sei anni fra 2011 e 2017, portando la nazionale per la prima volta agli Europei. Lo sostituì Christian Panucci fra 2017 e 2019, prima di lasciare l’incarico a Edy Reja, rimasto fino al 2022.

Carlo Ancelotti guiderà il Brasile dal 2024. Da Capello a Rossi, Lippi, Tedesco e Trapattoni, i ct italiani delle nazionali estere.
Claudio Ranieri, per sole quattro partite ct della Grecia (Getty Images).

Marco Tardelli ha allenato l’Egitto per otto partite nel 2004, Devis Mangia è stato a Malta tra 2019 e 2022. Impossibile non citare anche Cesare Maldini, padre di Paolo, che con Giuseppe Dossena come vice guidò il Paraguay al Mondiale 2002 in Corea e Giappone. Superò persino il girone, ma si fermò agli ottavi contro la futura finalista Germania. Infine, menzione speciale per Francesco Moriero, ex centrocampista dell’Inter e dal 2021 tecnico delle Maldive, che ha allenato anche alla Coppa d’Asia 2023.

Puglia, bimbo di sei anni annega durante il campo estivo

Tragedia nelle acque di Margherita di Savoia, comune di circa 11 mila abitanti in provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia. Un bambino di sei anni è annegato nella mattinata di mercoledì 5 luglio, durante alcuni giochi in mare in un campo estivo. La piccola vittima, di origini romene, viveva a Trinitapoli, poco distante dal lido Paradiso dei giovani nel quale si teneva il campo estivo. Nonostante il tempestivo arrivo dei soccorritori, non c’è stato nulla da fare. Nato a Cerignola, in provincia di Foggia, il bambino avrebbe compiuto sette anni il prossimo 21 luglio.

Il bambino stava giocando con i compagni

Secondo una prima ricostruzione, il piccolo stava giocando, come sempre, in mare. Era insieme ai compagni e ai responsabili nel tratto d’acqua antistante al lido. Poi la tragedia. Il personale del 118 è arrivato ma ha soltanto potuto constatare il decesso. Inutile anche l’intervento dell’elisoccorso. I carabinieri sono sul posto e hanno interrogato i presenti. Adesso partiranno le indagini per capire quanto successo e trovare eventuali responsabili penali all’interno della vicenda. Il portale pugliareporter.com spiega che tra le prime ipotesi c’è anche quella di un malore accusato prima di annegare.

Un bambino è annegato a Margherita di Savoia, in Puglia, durante un campo estivo
Un elicottero dell’elisoccorso (Imagoeconomica).

Poche ore prima annegato un bambino di due anni a Modena

La tragedia è avvenuta a poche ore di distanza da quanto successo a Sant’Antonio in Mercadello, frazione di Novi di Modena. Nella tarda sera di martedì 4 luglio, il piccolo Francesco Pioppi, di soli due anni, è accidentalmente caduto nella piscina montata nel giardino di casa ed è morto annegato. Anche in questo caso sono stati inutili i soccorsi. Il piccolo sarebbe uscito da casa in cerca del padre, all’esterno con un giardiniere.

Due tragedie in poche ore tra Ostia e Torvaianica

Tra lunedì 3 e martedì 4 luglio, inoltre, si sono registrate altre due tragedie simili. La prima a Torvaianica, dove il 47enne Paolo Florio è stato trascinato via dalla corrente e non si è salvato, nonostante i soccorsi. La seconda a Ostia. La vittima, l’82enne Arnaldo Talevi, ha accusato un malore a poche decine di metri dalla battigia. A intervenire sono stati due bagnanti, ma non c’è stato nulla da fare.

Un bambino è annegato a Margherita di Savoia, in Puglia, durante un campo estivo
Un’ambulanza del 118 a Bari (Imagoeconomica).

Rottamazione quater, domande chiuse il 30 giugno: ancora tempo per chi vive nelle zone alluvionate

Lo scorso 30 giugno era la data ultima per l’invio della rottamazione quater, ovvero la definizione agevolata delle cartelle esattoriali riferite ai carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. La scadenza, tuttavia, gode di una deroga per tutti i contribuenti residenti nelle zone alluvionate che, infatti, potranno presentare l’istanza fino al 30 settembre con il servizio online che è per questi soggetti nuovamente disponibile dal 3 luglio 2023.

La rottamazione quater per gli alluvionati

Così come già detto in precedenza, l’Agenzia delle entrate ha previsto una proroga della scadenza dell’istanza della rottamazione quater per i cittadini residenti nelle zone alluvionate. Entrando più nello specifico, è stabilito che i soggetti che alla data del 1° maggio 2023 risultano avere la residenza, la sede legale o operativa nei territori delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, indicati nell’Allegato 1 del decreto alluvione, possono godere di una proroga della scadenza di tre mesi (30 settembre 2023). Per quel che riguarda, invece, l’invio della comunicazione delle somme dovute per il perfezionamento della rottamazione da parte dell’Agenzia delle entrate-riscossione, questa arriverà entro il 31 dicembre 2023.

Il calendario aggiornato

Così come stabilito dal decreto n. 51/2023, il pagamento dei debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022 può essere effettuato in una soluzione unica entro il 31 ottobre 2023 (e non più entro il 31 luglio 2023), cioè nel numero massimo di diciotto rate. Di queste, la prima e la seconda, di importo pari al 10 per cento delle somme complessivamente dovute, hanno questa scadenza:

  • la prima il 31 ottobre;
  • la seconda il 30 novembre 2023;
  • le restanti, di pari ammontare, entro le date del 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ogni anno a decorrere dal 2024.
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