La sventata rapina è avvenuta nella notte tra lunedì 24 e martedì 25 luglio quando un tassista milanese ha salvato, facendolo salire a bordo, un giovane che, in via Paipiniano a Milano, veniva inseguito da quattro rapinatori. Il conducente dell’auto pubblica, come si può osservare nel video della sua dashcam postato sul web, ha notato i malviventi che stavano inseguendo il ragazzo. Fiutando il pericolo ha cominciato a suonare il clacson per farli desistere, inseguendo il gruppo, il tutto mentre ripeteva in collegamento con la centrale: «Non posso far finta di niente, non posso».
Il tassista aiuta questo ragazzo rincorso da dei delinquenti che lo volevano rapinare. Mentre Sala dorme Milano sta diventando una delle città più pericolose del mondo, per fortuna c'è ancora chi aiuta il prossimo. pic.twitter.com/3nMyZwqJWV
Il tassista al giovane: «Ora sei al sicuro, stai calmo»
Disturbati dall’arrivo del tassista, i quattro hanno così scelto di desistere mentre il ragazzo, visibilmente spaventato, è salito a bordo del taxi dove ha continuato a ringraziare l’uomo che lo ha tranquillizzato dicendogli: «Ora sei al sicuro, stai calmo. Ho visto subito che eri in difficoltà, sono un padre di famiglia». Poi l’ha portato a casa, facendolo sedere davanti, al posto accanto a quello dell’autista.
La cantautrice e attivista irlandese Sinéad O’Connor è morta a soli 56 anni. La notizia della morte arriva a un anno di distanza dal suicidio di Shane, uno dei suoi quattro figli. Come riportato dalla BBC, la famiglia ha rilasciato una breve dichiarazione: «È con grande tristezza che annunciamo la scomparsa della nostra amata Sinéad». La sua canzone Nothing Compares 2 U è stata nominata il singolo numero uno al mondo nel 1990 dai Billboard Music Awards. All’inizio del 2023, aveva ricevuto il premio inaugurale per Classic Irish Album agli RTÉ Choice Music Awards. Nel 2017 ha cambiato il suo nome all’anagrafe in Magda Davitt e nel 2018 in Shuhada’ Davitt, essendosi convertita all’Islam. Sinead O’Connor ha pubblicato nella sua carriera 10 album.
Irish singer Sinéad O’Connor – whose hit Nothing Compares 2 U propelled her to worldwide fame – dies aged 56https://t.co/Y5fylNGpq4
Nata a Dublino l’8 dicembre 1969, Sinéad Marie Bernadette O’Connor – questo il nome completo dell’artista – a 16 anni venne trasferita dal padre in un collegio a Waterford dove un insegnante riconobbe il suo talento, aiutandola a produrre un demo tape con due delle sue composizioni. Il suo primo album The Lion and the Cobra è uscito nel 1987, entrando nella top 40 nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Durante la sua carriera «ha fermamente rifiutato i tentativi della sua casa discografica di cambiare il suo look punk e diventare più femminile». Da anni conviveva con un disturbo bipolare e con la dolorosa condizione della fibromialgia. La cantante lascia tre figli.
MUR, il documentario esordio alla regia di Kasia Smutniak, sarà presentato in anteprima mondiale, in selezione ufficiale, sezione Tiff Docs al Toronto international film festival, il più importante festival nordamericano del cinema. La registra esordiente Kasia Smutniak ha commentato così la notizia della partecipazione del film al TIFF: «Mur è nato dalla necessità di comunicare la difficile situazione al confine Polonia – Bielorussia ma alla fine si è rivelato essere un viaggio intimo e inaspettato». Il film è scritto da Kasia Smutniak e Marella Bombini, prodotto da Domenico Procacci, Laura Paolucci, e dalla stessa Kasia Smutniak, per una produzione Fandango in associazione con Luce Cinecittà che curerà la distribuzione.
La trama e l’ambientazione
Marzo 2022: da pochi giorni la Russia ha invaso l’Ucraina e l’intera Europa si è mobilitata per dare asilo ai rifugiati. Il Paese che si è distinto per tempestività e generosità è stata la Polonia, lo stesso Paese che ha appena iniziato la costruzione del muro più costoso d’Europa per impedire l’entrata di altri rifugiati. Una striscia di terra che corre lungo tutto il confine bielorusso, chiamata zona rossa, impedisce a chiunque di avvicinarsi e vedere la costruzione del Muro, il protagonista della storia raccontata in questo film. Smutniak esordisce alla regia con un film che è allo stesso tempo un diario intimo e una denuncia. Il percorso, un incerto e rischioso viaggio nella zona rossa dove l’accesso non è consentito ai media, inizia davanti a un muro e davanti a un altro muro finisce.
L’aiuto degli attivisti locali
Grazie all’aiuto di attivisti locali e con una leggerissima attrezzatura tecnica, la regista raggiunge il confine e filma ciò che non si vuole raccontare. Cercando di riconciliarsi con il proprio passato, Kasia Smutniak torna a casa con una forte consapevolezza: l’accoglienza non deve fare distinzioni, chiunque sia in pericolo va soccorso, un continente che si definisca democratico non innalza muri. Realizzato con il contributo del ministero della Cultura – direzione generale cinema e audiovisivo. Le vendite internazionali sono a cura di Fandango Sales.
Il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini, rispondendo a un’interrogazione alla Camera ha dichiarato: «Dalle analisi svolte finora» sui prezzi dei biglietti aerei «sono emerse anomalie nell’aumento dei prezzi non collegati all’aumento del costo del carburante. Il governo intende intervenire con forza per contrastare pratiche scorrette e speculazioni che danneggiano l’intero comparto del trasporto aereo». E ha aggiunto: «Con Urso stiamo ragionando sul possibile inasprimento» delle sanzioni «in caso di pratiche commerciali scorrette».
In diretta dalla Camera per rispondere alle domande del Question Time. State con noi. https://t.co/kxbGBJehiO
Traffico aereo Sardegna e Sicilia, Urso: «Interverremo sulle prossime gare»
Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha inoltre affermato: «Interverremo sulle prossime gare in concessione che devono garantire il traffico con la Sardegna e con la Sicilia, per mettere un tetto al costo dei biglietti oltre il quale non si possa andare». Urso ha spiegato: «C’è un problema che riguarda l’Europa e riguarda il concetto di continuità territoriale: quello è un processo europeo strutturale, perché noi non possiamo passare ovviamente stabilire i prezzi, ma possiamo creare le condizioni, contribuire a modificare le normative perché non ci sia chi ne approfitti».
Meloni: «A disposizione delle Regioni tutti i mezzi di cui disponiamo»
Queste le sue dichiarazioni: «Sono sinceramente vicina al dolore di chi ha perso i propri cari e alle comunità maggiormente colpite. Il governo ha messo a disposizione delle Regioni tutti i mezzi di cui dispone e stiamo istruendo le richieste di stato di emergenza avanzate dalle Regioni colpite per deliberare le prime risorse. Siamo al lavoro per dare risposte immediate ed efficaci. Voglio ringraziare soprattutto i volontari, i vigili del fuoco, gli appartenenti alle forze armate e alle forze di polizia, tutte le squadre sono mobilitate. Così come polizia e magistratura, sono al lavoro per scoprire gli autori degli incendi dolosi. Chiaramente non possiamo che sperare che la riduzione della temperatura in Sicilia e l’attenuazione delle condizioni avverse al Nord rendano nelle prossime ore il lavoro meno difficile».
Nell’ottica di «non limitarci all’emergenza», ha quindi affermato che nei mesi scorsi il governo ha già incrementato le assunzioni di chi è chiamato al soccorso e aggiunto che con la prossima legge di bilancio intende aumentare le spese per la manutenzione di veicoli e aerei. L’obiettivo di medio termine che l’esecutivo si dà, ha continuato, è quello di superare la logica degli interventi frammentati varando un grande piano di prevenzione idrogeologico. «Insomma, ce la vogliamo mettere tutta per dare risposte immediate nel breve termine ma efficaci nel medio periodo», ha concluso.
La redazione de La Stampa è pronta a scioperare per 5 giorni dal primo di settembre. Ad annunciarlo è l’assemblea dei giornalisti, che in un comunicato chiede che vengano «ripristinate immediatamente corrette relazioni professionali e sindacali» nei propri confronti.
La nota: «Sconcerto e rabbia per la vendita dei giornali locali»
Nel comunicato, i giornalisti spiegano: «Tale decisione deriva dallo sconcerto e dalla rabbia per come direzione e azienda stanno gestendo la vendita dei giornali locali Gnn del Nord Est, cessione non ancora perfezionata ma che ha già comportato il passaggio all’Ansa dei contenuti nazionali prima realizzati dalla nostra testata. Questo contratto ha comportato la chiusura del settore che si occupava di fornire i contenuti Stampa ai suddetti giornali. I nostri colleghi sono stati ridistribuiti in altre sezioni del giornale, ma senza essere stati consultati o contattati, cosa espressamente richiesta dal Comitato di redazione alla direzione. Una mancanza di rispetto personale e professionale che stigmatizziamo e che è indice di una pessima considerazione del corpo redazionale. Solo un intervento del Cdr ha fatto sì che un caporedattore de La Stampa non venisse “prestato” per gestire i rapporti tra Ansa (altra testata) e i giornali locali Gnn che hanno un proprio direttore e una propria redazione».
L’assemblea dei giornalisti: «Nave alla deriva»
La redazione prosegue: «Tutto ciò è avvenuto perché, come da troppo tempo accade, le decisioni giornalistiche vengono assunte a tempo scaduto, nella totale disorganizzazione e senza alcuna consultazione con i diretti interessati. Un atteggiamento che il Cdr non è più disposto a tollerare, essendo anche una violazione del contratto nazionale. A ciò si aggiunge la grave situazione che denunciamo da tempo: settori e redazioni sguarniti, colleghi usati come tappabuchi, mancanza di organizzazione del lavoro e di strategie chiare nella transizione al digitale, arroganza o indifferenza nei rapporti personali. Situazione non più accettabile. Finché i rapporti professionali e sindacali non saranno correttamente ripristinati dalla direzione, verranno interrotte tutte le iniziative non strettamente legate alla produzione del giornale e del sito, a tutela della qualità de La Stampa e per rispetto dei nostri lettori. Potranno riprendere solo se si registrerà un deciso cambio di passo: la nostra nave oggi alla deriva deve tornare a essere l’imbarcazione corsara e agile prospettata dal direttore Massimo Giannini al momento del suo insediamento».
L’incendio scoppiato martedì 25 luglio a Djebel Zaghdouda nella delegazione di El Oueslatia del governatorato di Kairouan ha devastato 100 ettari di bosco nella zona di Khanguet El Ouechtati. A dichiararlo, il direttore della protezione civile locale, Hamdi Loussif, precisando che l’80 per cento del rogo era già sotto controllo ieri sera e che le cause dell’incendio sono ancora sconosciute. Per contenere le fiamme è stato necessario utilizzare cinque autopompe. Sempre secondo la stessa fonte, nell’incendio è esplosa una bomba risalente alla seconda guerra mondiale.
L'Ambassade des Emirats Arabes Unis en Tunisie exprime son entière solidarité avec toutes les personnes affectées par l'incendie de Melloula dans la délégation de Tabarka. Et salue l'intervention rapide de l'autorités tunisien. pic.twitter.com/95xtuDfKQt
Incendi domati: «I forti venti potrebbero riaccenderli»
Il portavoce della protezione civile di Tunisi, Moez Triaa, ha ricordato alla radio Mosaique Fm che negli ultimi tre giorni sono stati registrati quattordici incendi, in otto governatorati: Jendouba, Béja, Siliana, Kairouan, Nabeul, Biserta, Kasserine e Gabès, e che sei di essi sono ormai completamente sotto controllo. Per contenere le fiamme di altri otto sono invece tuttora al lavoro squadre dei vigili del fuoco. Triaa ha spiegato che gli incendi domati vengono costantemente monitorati poiché i forti venti potrebbero riaccenderli. Alcuni, come quelli di Melloula e Ain Sobah nel governatorato di Jendouba, contano ormai solo piccole sacche di fuoco.
«Proporrò alla Segreteria nazionale di Forza Italia ed agli alleati il nome di Adriano Galliani come candidato al collegio senatoriale di Monza. Sul suo nome ho trovato il convinto consenso della famiglia Berlusconi che ho incontrato oggi a Milano». Lo scrive su Twitter Antonio Tajani: dopo la morte del Cavaliere c’è un seggio vacante in Senato, che il segretario nazionale forzista pro tempore vorrebbe assegnare al suo storico collaboratore.
Le elezioni suppletive si terranno il 22 e 23 ottobre
Come prevede la legge, alla morte di un deputato o di un senatore come in questo caso, bisogna procedere alle elezioni suppletive nel collegio elettorale dove quest’ultimo era stato eletto. La notizia della candidatura di Galliani era circolata subito dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi ed era legata alle voci di cessione del Monza. Le elezioni suppletive si terranno il 22 e 23 ottobre. Per Galliani potrebbe essere un ritorno a Palazzo Madama: era già stato eletto fra le fila di Forza Italia per la legislatura partita nel 2018 e terminata nel 2022.
L’annuncio di Tajani ha scatenato l’ironia (amara) degli utenti di Twitter. Tra i commenti: «Dovrebbe far ridere?», «Tutto in famigghia», «O in alternativa Teo Teocoli», «Ma a questo punto perché non Dell’Utri?», «Che notiziona! Cercheremo di prendere sonno anche questa notte».
A poco più di una settimana dall’intervento chirurgico dopo la caduta in bicicletta, Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha aggiornato i fan sulle proprie condizioni di salute. Il cantante, attualmente a Santo Domingo, ha girato un video poi pubblicato su TikTok mentre è in sedia a rotelle in strada. E ha spiegato di non poter tornare in Italia per motivi medici: «Ci sono rischi di trombosi, prima di prendere un aereo c’è bisogno di tempo».
Jovanotti: «Tornare? Non so quanto ci vorrà»
«Buongiorno ragazzi, come state?», ha esordito Jovanotti prima di passare alle sue condizioni: «Qua sempre meglio, oggi sono stato seduto un’oretta. Sono senza flebo. Piano piano cerchiamo di fare un po’ di movimenti… Agosto lo passerò con Fabrizio Borra. Poi appena sarò in grado di prendere un volo lo farò. Dopo un intervento così grosso ci sono rischi di trombosi, prima di prendere un aereo c’è bisogno di un po’ di tempo per ristabilire la circolazione senza rischi. Non so quanto ci vorrà, ma si va avanti. Io ce la metto tutta e poi torniamo a ballare. Che botta comunque, vi mando un abbraccio e buona estate ovunque voi siate».
A raccontare quanto successo è stato lo stesso Lorenzo Jovanotti. Il 16 luglio il cantautore ha raccontato di aver avuto un incidente in bici mentre percorreva una strada tra le piantagioni di canna da zucchero. Dopo aver perso il controllo del mezzo è caduto, riportando gravi ferite e danni a clavicola e femore. Diverse le fratture rimediate e per questo è stato operato poche ore dopo. Il rapper aveva spiegato: «Ho rotto la clavicola e il femore in tre punti. Fa malissimo, fa un male bestiale. Però ho trovato un ortopedico qui a Santo Domingo e domani, forse, mi operano. Mi devono mettere un chiodo di titanio».
A Mario Draghi, Francesco Giavazzi e Roberto Garofoli devono fischiare fastidiosamente le orecchie. E adesso tra l’ex presidente del Consiglio e Giorgia Meloni, dopo l’idillio al momento della successione, rischia di esserci un motivo in più di frizione, dopo gli screzi sulla responsabilità dei ritardi del Pnrr. Il motivo si chiama Strada dei Parchi, la società del gruppo Toto, a cui esattamente un anno fa veniva revocata laconcessione delle autostrade A24 e A25, la cosiddetta Roma-L’Aquila-Teramo, per decisione di Draghi e con la supina acquiescenza dell’allora ministro dei Trasporti Enrico Giovannini. Poi gli attendenti Giavazzi, consigliere economico di Draghi, e Garofoli, capo di gabinetto ma anche influente consigliere di Stato, fecero il resto. Per ragioni che restano tuttora incomprensibili, il terzetto applicò alla concessionaria del gruppo abruzzese la norma dell’esproprio che il governo Conte minacciò di usare ma mai attivò contro i Benetton per il ponte Morandi, nonostante che in quel caso ci fossero stati 43 morti. Si basarono sul fatto che alcune Procure indagavano Strada dei Parchi con l’accusa di non aver fatto adeguate manutenzioni e quindi di mettere a rischio l’incolumità degli automobilisti. Peccato che ora in sequenza prima il tribunale dell’Aquila e poi quello di Teramo abbiano assolto tutti con formula piena (“il fatto non sussiste”) e che i commissari di Strada dei Parchi, nominati perché la società dei Toto è stata costretta a chiedere il concordato preventivo, abbiano rincarato la dose parlando di «brutale» interruzione della concessione autostradale nonostante la gestione «non presentasse criticità».
A Strada dei Parchi spetta la cifra complessiva di 2 miliardi e 313 milioni al netto dei danni morali
Di conseguenza il governo Meloni si trova costretto a rimediare all’errore di Draghi e dei draghiani di ferro. Come? Intanto ha fatto un primo passo con un decreto interministeriale, a firma Salvini e Giorgetti, con cui si riconosce a SdP un risarcimento pari a 1,2 miliardi di euro, che le servirà a uscire in bonis dal concordato. La cifra gliela ha indicata un parere di E&Y, assoldata in fretta e furia per rispettare la stessa legge Draghi, che prevedeva che entro un anno dovesse essere liquidato in via definitiva il concessionario estromesso. Ma ci vorrà un secondo passo, che per così dire rimuova la rimozione. E per farlo ci vorrà una nuova norma, che cancelli quella sbagliata di un anno fa. E siccome è ormai assodato che alla concessionaria ingiustamente rimossa spetti una cifra complessiva di 2 miliardi e 313 milioni al netto di danni morali – cifra che i commissari di Strada dei Parchi hanno formalmente definito «congrua» – cioè oltre 1,1 miliardi in più di quanto già assegnato a legislazione invariata – bisognerà capire se il governo proporrà ai Toto di transare pagando la differenza o invece restituire loro la concessione e ridare a Strada dei Parchi la gestione della Roma-L’Aquila-Teramo, nel frattempo data provvisoriamente ad Anas. Per decidere si è già formato un tavolo con i capi di gabinetto e i funzionari di Mit, Mef e Chigi. L’impressione è che ai Trasporti siano più orientati a pagare e all’Economia a restituire la concessione, tanto che alla fine sarà la presidenza del Consiglio a far pendere la bilancia da una parte o dall’altra.
Resta aperta la questione della messa in sicurezza delle due autostrade che spetta allo Stato
In tutti i casi, che torni SdP o che rimanga Anas (magari in attesa di rimettere la concessione a gara), resta da risolvere il vero problema di quelle due autostrade: la messa in sicurezza strutturale. Dal terribile terremoto dell’Aquila del 2009 sono passati ben 14 anni. Da allora si sono susseguite miglia di scosse di varia intensità, ci sono stati nove governi (Berlusconi IV, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte I e II, Draghi e ora Meloni), altrettanti ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti (Di Pietro, Matteoli, Passera, Lupi, Delrio, Toninelli, De Micheli, Giovannini, Salvini) e persino alcuni commissari ad hoc (l’attuale è Marco Corsini, nominato un anno e mezzo fa) ma gli interventi straordinari di natura anti-sismica di cui A24 e A25 abbisognano (si parla di 4-6 miliardi di spesa) sono ancora tutti da fare. E spetta allo Stato farlo. Altrimenti oltre al possibile (probabile?) danno erariale che la legge Draghi ha generato, nel deprecato caso di un nuovo terremoto (siamo nella zona a più alto rischio sismico d’Italia) scatterebbe ben altro danno. Chi pagherebbe? La lista è lunga, le preoccupazioni aumentano.
L’acqua è una risorsa limitata e preziosa, indispensabile per la vita delle persone e la sopravvivenza del Pianeta, per la cui salvaguardia è necessaria l’azione congiunta di cittadini, aziende e istituzioni, uniti in un impegno comune. Da questo presupposto A2A, secondo operatore in Italia nella generazione idroelettrica, ha avviato un percorso a tutela della risorsa idrica con un programma di iniziative volte a promuovere buone pratiche per il corretto utilizzo, la riduzione delle perdite, il recupero, il riuso e il miglioramento dei servizi dedicati ai cittadini.
Un documentario e un podcast per sensibilizzare sulla salvaguardia dell’acqua
Dopo il primo appuntamento con il Life Talk Non c’è vita senza acqua organizzato dal Gruppo con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo il 10 luglio 2023, ha preso il via la partnership fra A2A, Chora Media e Will Media volta a diffondere un messaggio di sensibilizzazione sul valore di questa risorsa essenziale a un pubblico più ampio possibile, attraverso linguaggi in linea con l’evoluzione del contesto digitale e vicini anche ai Millennials e alla Generazione Z. L’accordo ha portato alla realizzazione del documentario Senza Acqua, Troppa Acqua e del podcast Non c’è vita senza acqua. Il primo, scritto dall’esperto di sostenibilità di Will Media Mattia Battagion e dallo scrittore, attore e drammaturgo Marco Paolini, offre un punto di osservazione inedito sul tema dell’acqua, sulla sua importanza, sulle criticità e sulle iniziative che si possono mettere in atto per tutelarla. Da mercoledì 26 luglio è disponibile online sui canali YouTube, Facebook e ChiliTV di Will e sui canali digitali della Life Company.
Il podcast, diviso in tre episodi, alterna la conduzione di Serena Giacomin, fisica dell’atmosfera, climatologa e Presidente dell’Italian Climate Network ai contributi di diversi key opinion leader nell’ambito delle risorse naturali, tra cui il meteorologo e climatologo Luca Mercalli. Pensato per valorizzare i diversi temi e gli spunti emersi nel corso del Life Talk di cui sopra, si configura come un contesto ideale per offrire una maggiore consapevolezza su tematiche attuali centrali per il futuro del Pianeta. Le puntate sono ascoltabili dal 25 luglio su tutte le piattaforme audio (Spotify, Apple Podcast, etc.), sul sito web di Chora Media e su quello di A2A.
Le Giornate dell’Acqua in programma dal 27 al 30 luglio 2023 in Valtellina e Valchiavenna
A questi importanti progetti, A2A ha deciso di affiancare anche iniziative locali per valorizzare la risorsa idrica nei territori in cui il Gruppo è storicamente presente. Dal 27 al 30 luglio la Valtellina e la Valchiavenna diventeranno infatti il palcoscenico delle Giornate dell’Acqua attraverso una serie di attività ed eventi che coinvolgeranno attivamente cittadini e turisti. La tre giorni comincerà il 27 luglio a Bormio con un concerto in piazza di Paolo Fresu e Omar Sosa, organizzato all’interno della 24esima edizione de La Milanesiana ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi. Il 28 luglio è prevista a Sondrio una nuova tappa del Forum Multistakeholder di A2A in cui verrà presentato il Bilancio di Sostenibilità Territoriale dedicato alla Valtellina e alla Valchiavenna, che rendiconta anche i dati relativi alla produzione idroelettrica.
Aprono al pubblico le centrali di Grosio e Mese
Il 29 e il 30 luglio saranno dedicati all’apertura al pubblico delle centrali più grandi e potenti rispettivamente della Valtellina e della Valchiavenna, quella di Grosio e quella di Mese. Gli impianti apriranno alle visite dei cittadini per promuovere consapevolezza sul valore dell’acqua, con l’obiettivo di coinvolgere le comunità locali e favorire una gestione sempre più attenta di una risorsa così preziosa. I tour, gratuiti e guidati dai tecnici di A2A, saranno di 30-40 minuti circa. In dettaglio, la centrale di Grosio sarà aperta il 29 luglio dalle 9.00 alle 17.00 e la centrale di Mese il 30 luglio dalle 9.00 alle 17.30. Insieme a quella di Fraele, quest’ultima sarà anche teatro di un dj set. Il 28 luglio alle 21 è infatti previsto il concerto dei Technoir e dei Krakatoa nella centrale di Fraele, mentre il 29 luglio Saturnino, lo storico bassista di Jovanotti, e i Technoir suoneranno alla centrale di Mese.
Saranno inoltre organizzati due bike tour, entrambi sabato 29, che consentiranno alle persone di immergersi nella natura – in compagnia di una guida esperta – lungo un percorso di 25 km per le strade e i sentieri che collegano le centrali di Premadio e di Grosio attraverso la Ciclovia dell’Energia. Il primo tour si svolgerà la mattina con ritrovo alle ore 9.00, mentre il secondo sarà nel pomeriggio con ritrovo alle ore 14:00. In entrambi i casi, la partenza sarà dal Parcheggio della Centrale di Premadio Giuliano Zuccoli. I percorsi dureranno circa tre ore e si concluderanno con una visita alla centrale di Grosio. A disposizione dei partecipanti vi saranno e-bike, caschi e acqua. Per partecipare ai dj set e alle visite alle centrali idroelettriche è necessario iscriversi al link https://www.eventia2a.it/giornatedellacqua/.
Mal comune mezzo gaudio? Non per Filippo Facci, estromesso dalla Rai a striscia quotidiana già assegnata dopo le incaute dichiarazioni sul caso di Leonardo Apache La Russa, accusato di stupro. «Il fatto che abbiano eliminato la mia voce non mi fa essere contento per l’eliminazione di un’altra. Non siamo pari e patta, siamo due voci in meno», ha detto l’editorialista di Libero all’Adnkronos, che lo ha raggiunto per un commento sulla notizia di Roberto Saviano tagliato dal palinsesto della tv pubblica. «Se mi proponessero di tornare a patto che torni anche lui? Sì, certo. Ma anche altri: più voci ci sono meglio è», ha aggiunto Facci.
Saviano aveva già registrato le quattro puntate di Insider, faccia a faccia con il crimine
L’autore di Gomorra aveva già registrato tra l’altro le quattro puntate del programma Insider, faccia a faccia con il crimine, previste a novembre su Rai 3. Come scrive il Corriere, i vertici avrebbero deciso di eliminare Saviano dai palinsesti dopo alcuni attacchi dello scrittore al vicepremier Matteo Salvini, a seguito dei quali Forza Italia ha presentato un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai, chiedendo la sospensione del programma. L’amministratore delegato Roberto Sergio ha invece assicurato che la scelta di tagliare Saviano dai palinsesti «è aziendale, non politica».
La commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere che per la prima volta è bicamerale, si è costituita mercoledì 26 luglio, con l’elezione della presidente, delle vicepresidenti e delle segretarie. La presidente eletta è la deputata Martina Semenzato di Noi moderati.
Le vicepresidenti sono la senatrice Cecilia D’Elia (Pd) e la deputata Laura Ravetto (Lega). Le segretarie sono invece la deputata di Avs Luana Zanella e la senatrice di Fdi Elena Leonardi. Il M5s non ha partecipato al voto, non avendo ritirato la scheda.
Lo chef e food advisor Simone Rugiati ha commentato in una storia su Instagram gli effetti del maltempo al Nord e degli incendi al Sud Italia. L’ex concorrente di reality e conduttore di diversi programmi televisivi dà la sua spiegazione ai propri follower. «Mi sono svegliato presto e mi sono messo a leggere i vostri messaggi con video di cantine con acqua e ghiaccio a Milano e l’inferno in Sicilia», dichiara nella clip sui social. Poi la sua teoria: «Si passa da complottisti a toccare questi argomenti ma a me non me ne frega niente perché ci sono delle prove, c’è una manipolazione climatica, che è diverso».
Rugiati: «Da anni miscele spruzzate per non far piovere»
Lo chef prosegue: «Da anni vengono spruzzate in aria miscele solo per non far piovere per un evento di stato. Forse questo giochino è stato un po’ abusato». E poco dopo continua: «Si può manipolare il clima, in alcune zone si può causare pioggia, si può causare siccità. Questo adesso è palese se siete curiosi, non vi stupite più di tanto, lo dovete sapere che è così».
Selvaggia Lucarelli lo attacca: «Miscele? Le ha inalate tutte lui»
Il video ha fatto il giro dei social. In molti hanno commentato con ironia le parole di Rugiati definendolo «complottista». Tra chi lo critica c’è anche Selvaggia Lucarelli. La giornalista in un tweet scrive: «Lo chef Simone Rugiati e la manipolazione climatica: “Da anni vengono spruzzate miscele per non far piovere”. Le ha inalate tutte lui mi sa».
Lo chef Simone Rugiati e la manipolazione climatica: “Da anni vengono spruzzate miscele per non far piovere”. Le ha inalate tutte lui mi sa. pic.twitter.com/8qUT7Q7EW6
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) July 26, 2023
La risposta: «Ha abboccato il pesce stolto»
Rugiati, poche ore dopo, risponde ancora una volta su Instagram. Pur senza nominarla, lo chef attacca Selvaggia Lucarelli: «Ha abboccato il pesce stolto ed ha semplicemente amplificato il mio messaggio di stamattina. Questa è pubblicità a chi, come me, non ha voglia di avere altri follower, non ha voglia di altre rotture di scatole ma ha voglia di dirvi le cose. Che siano borderline come quelle di stamattina, che poi è stata usata per farsi pubblicità o usata in maniera stupida e offensiva». E poco dopo pubblica una canzone, il brano Fashion di Dillionaire, Lazza, Anna e Benny Benassi, che recita: «Conosco i veri selvaggi e tra quelli non c’è la Lucarelli».
Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, durante l’intervista nel programma Diario del giorno su Rete 4 ha dichiarato: «Siamo in attesa che dalle regioni colpite arrivi non solo la formale richiesta dello stato di emergenza (alcune lo hanno fatto) ma anche la delimitazione della zona rossa e la quantificazione dei danni. E’ ancora presto e in alcuni territori la calamità è tuttora in corso. Credo che la prossima settimana come Governo saremo in condizione di deliberare lo stato di emergenza e stanziare le prime necessarie risorse».
Musumeci: «Al primo posto la sicurezza del territorio»
Nel corso del programma, Musumeci ha proseguito dicendo: «Siamo assolutamente mobilitati e convinti che bisogna mettere al primo posto nell’agenda del Governo la messa in sicurezza del territorio. Se qualcuno aveva qualche tentennamento ora non può non prendere atto dell’evidenza. Quanto ai negazionisti, di fronte alla grandine gigante, ai nubifragi, ai tornadi, ai 47 gradi, chi vuole che possa negare? Siamo nella completa dimostrazione che le due Italie di questi giorni sono le facce di una stessa medaglia, che si chiama tropicalizzazione».
La forte inflazione che si registra in Italia impone una rimodulazione dei requisiti di reddito previsti per poter accedere a bonus e incentivi. È in quest’ottica che il ministero dell’Università e della Ricerca ha deciso di innalzare le soglie limite Isee nel modello universitario 2023 per l’ottenimento delle borse di studio. L’operazione, si legge nel decreto ministeriale n. 204/2023, rientra nelle pratiche volte a garantire il diritto allo studio universitario dei ragazzi e delle ragazze.
Alzato il limite Isee per poter richiedere una borsa di studio
Il modello Isee configura la situazione economica degli studenti e rappresenta dunque il parametro che viene utilizzato per decidere chi ha, o meno, diritto ad accedere alle prestazioni di diritto allo studio universitario. Nel corso dell’anno accademico 2022/2023 la soglia Isee per poter richiedere una borsa di studio era pari a 24.335,11 euro, mentre nel 2023/2024 salirà di circa 2 milla euro, per un totale di 26.306,25 euro. A questo si aggiunge che i singoli Atenei potranno anche decidere di estendere ulteriormente questa soglia limite. In ultimo si ricorda che, oltre che alla concessione delle borse di studio, la presentazione del modello Isee è necessaria per gli studenti al fine del pagamento delle rate universitarie.
Cresce anche il valore delle borse
A crescere non sarà solo la soglia Isee per la concessione delle borse di studio, ma anche il valore degli stessi incentivi all’istruzione universitaria. L’inflazione, infatti, richiede un adeguamento anche in tal senso, con gli studenti borsisti che potranno contare su un aiuto economico maggiore rispetto allo scorso anno. Entrando più nel dettaglio, sono previste borse di studio:
pari a 6.656,52 euro per gli studenti universitari fuorisede, ovvero circa 500 euro in più rispetto allo scorso anno;
di 3.889,99 euro per i pendolari, con un rialzo di 291,48 euro rispetto al 2022/2023;
di 2.682,77 euro, ovvero un + 201,02 euro, per gli studenti in sede.
Kevin Spacey è stato giudicato non colpevole di abusi e molestie sessuali, contestate a Londra nel corso di un processo su vicende risalenti a un periodo compreso tra il 2001 e il 2013. Il verdetto della giuria popolare, radunata dinanzi alla Southwark Crown Court, è arrivato il 26 luglio, dopo circa un mese di udienze. Il celebre attore americano, 63 anni e due volte premio Oscar, si era sempre dichiarato innocente rispetto alle accuse, riguardanti una decina di episodi, rivoltegli da quattro uomini più giovani, tra cui un ex aspirante attore.
Tre delle 12 accuse iniziali erano state cancellate nel corso delle udienze
A maggio A maggio del 2022 Spacey era stato incriminato dalla procura della Corona britannica per cinque presunte violenze nei confronti di tre uomini, commesse tra il 2005 e il 2013, in un periodo durante cui Spacey era direttore artistico dell’Old Vic Theatre di Londra. A novembre dell’anno passato si erano poi aggiunte altre sette incriminazioni per violenze sessuali nei confronti di un altro uomo, che avrebbe costretto a una «relazione sessuale non consensuale» tra il 2001 e il 2004. Tre delle 12 erano state cancellate nel corso delle udienze: al termine del processo, l’attore è stato giudicato non colpevole per tutti i nove capi di imputazione.
Dalle prime accuse nel 2017 Spacey ha smesso di lavorare come attore
Le prime accuse per la star di Hollywood erano arrivate già nel 2017, quando a puntare il dito contro di lui era stato il collega Anthony Rapp. Quest’ultimo aveva accusato il due volte premio Oscar di averlo molestato sessualmente durante una festa nel 1986, quando Rapp aveva 14 anni e Spacey 26. A ottobre 2022 era arrivato il proscioglimento. A quell’accusa, caduta nel nulla, ne erano seguite altre ed erano state avviate indagini sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito. Da quando era stato accusato di molestie e abusi sessuali Spacey – che si è sempre dichiarato innocente – ha praticamente smesso di lavorare come attore.
Dopo lo scambio dei dati con l’Inps, i Comuni italiani hanno iniziato dal 18 luglio ad inviare le lettere di assegnazione della carta risparmio Dedicata a te a tutti coloro che ne hanno i requisiti. Primi beneficiari del sostegno all’acquisto di beni alimentari sono i cittadini che presentano un Isee inferiore a 15 mila euro, ai quali è distribuita una PostePay con l’importo di 382,50 euro. La tessera, dopo l’arrivo della lettera, può essere ritirata presso l’ufficio postale di riferimento. Proprio Poste Italiane, al fine di risolvere i dubbi dei cittadini, ha fornito una serie di documenti e istruzioni da seguire per l’utilizzo della carta risparmio spesa.
Dedicata a te: i chiarimenti sulla domanda
Prima di tutto l’ente ha ricordato che, per ottenere la carta Dedicata a te, non è necessario presentare nessuna domanda, con l’assegnazione che viene gestita da Inps e Comuni. Chi riceve la lettera, come detto, può ritirare la card nell’ufficio postale indicato e ottenere così il contributo per poter acquistare beni alimentari di prima necessità. Per il ritiro, Poste Italiane sul suo sito ha pubblicato i documenti utili, ovvero:
il modello di domanda per la consegna o per la sostituzione in caso di smarrimento, furto o deterioramento;
il modello di delega per il ritiro della carta risparmio spesa;
la carta d’identità e il codice fiscale.
Come usare la carta
Poste Italiane ha poi fornito delle indicazioni in merito all’utilizzo che si potrà fare della card. Anzitutto non sarà possibile prelevare contanti dalla PostePay ricevuta, così come non è consentito ricaricarla. I 382,50 concessi potranno essere spesi solo per i beni alimentari di prima necessità individuati tramite il decreto attuativo. In nessun caso, inoltre, l’acquisto può essere effettuato online e, per pagamenti superiori a 25 euro, è necessario utilizzare il PIN associato alla carta comunicato al momento della consegna.
Una delegazione russa guidata dal ministro della Difesa Sergei Shoigu è arrivata a Pyongyang, raggiunta a stretto giro da quella capitanata da Li Hongzhong, membro del comitato politico centrale del Partito comunista cinese. Le due delegazioni prenderanno parte alle cerimonie che segnano il 70esimo anniversario dell’accordo di armistizio che pose fine alla guerra di Corea, che prevedono imponenti parate militari.
La solitaria Corea del Nord, “regno eremita” già in condizioni di normalità, si era ulteriormente isolata dall’estero allo scoppio della pandemia di Covid, tagliando ogni contatto diplomatico anche con Russia e Cina, i suoi principali partner economici e politici. Pur di evitare il Coronavirus, Kim Jong-un aveva interrotto le importazioni di beni essenziali come cibo e medicine: sforzi vani, visto che alla fine il contagio si è diffuso anche a Pyongyang e dintorni.
Le visite di Shoigu e Li sono le prime nel loro genere dal 2020
Le visite di Shoigu e Li sono le prime nel loro genere e di un livello così alto dal 2020. Secondo gli analisti, l’inclusione di inviati cinesi e russi nella parata del Giorno della vittoria (così viene chiamato l’armistizio del 1953 nel Nord) suggerisce un possibile allentamento delle restrizioni Covid, che sono ancora in vigore. Atterrato a in Corea del Nord, Shoigu è stato accolto da una fila di soldati e da uno striscione rosso decorato con le parole: “Benvenuto, compagno ministro della Difesa della Federazione Russa”, sia in coreano che appunto in russo.
Pechino e Mosca da decenni hanno forti legami con Pyongyang
Pechino e Mosca sono entrambe alleate di lunga data di Pyongyang. La Repubblica Popolare Cinese nell’autunno del 1950 inviò truppe a sostegno dell’esercito nordcoreano nella guerra contro il Sud. E anche l’Unione Sovietica fornì supporto. Dal crollo dell’Urss nel 1991, la Russia è rimasta un alleato naturale per la Corea del Nord: i due Paesi sono accomunati dalla reciproca antipatia per gli Stati Uniti. La doppia visita arriva sullo sfondo delle crescenti tensioni geopolitiche tra Washington e Mosca a causa della guerra in Ucraina, mentre sono sempre più logori anche i rapporti tra Usa e Cina a causa di Taiwan.
Caos e rissa sfiorata nell’amichevole fra il Manchester United e il modesto Wrexham, squadra di proprietà dell’attore Ryan Reynolds che milita nella Football League Two, quarta divisione britannica. Al decimo minuto del primo tempo, il portiere 23enne dei Red Devils Nathan Bishop si è reso protagonista di una sconsiderata uscita fuori dalla sua area di rigore, scontrandosi duramente con l’attaccante avversario Paul Mullin. Il centravanti dei gallesi è apparso sin da subito in condizioni gravi, tanto da rimanere a lungo a terra in difficoltà respiratoria. Immediato l’intervento dei medici di entrambe le squadre che, dopo sei minuti di trattamento, lo hanno ristabilizzato con l’aiuto di una maschera per l’ossigeno. Giunto in ospedale, al capocannoniere 28enne del Wrexham è stata riscontrata una lieve perforazione al polmone, che ha richiesto l’immediato ricovero. Lo stesso Mullin ha rassicurato tutti con una storia Instagram dalla sua stanza. «Grazie per i messaggi», ha detto l’attaccante. «Tutto bene qui».
Le scuse del portiere del Manchester United e le accuse del coach avversario
Bishop, ammonito dall’arbitro per l’intervento, è stato ricoperto di fischi dal pubblico per tutto il primo tempo, tanto da essere sostituito all’intervallo dall’allenatore Erik Ten Hag. «Volevo condividere le mie più sincere scuse con Mullin», ha spiegato il portiere del Manchester United dopo la gara. «È stato un totale errore di valutazione e un vero incidente senza intenti malevoli». Furioso però l’allenatore del Wrexham Paul Parkinson, che ha parlato con i media americani al termine del match. «È stato un intervento goffo e spericolato in una partita di pre-campionato, non sono affatto contento», ha spiegato il mister, che dovrà fare a meno del suo bomber per alcune settimane. «Sono furioso, è meglio che stia alla larga da noi per il momento».
Sulla questione si è espresso persino lo stesso Ryan Reynolds, che tuttavia non era allo stadio per seguire l’incontro. «Paul Mullin spende fino all’ultima goccia di sangue in tutto quello che fa», ha twittato la star di Hollywood. «L’intera famiglia del Wrexham spinge per una pronta guarigione». Mullin, come ha spiegato Associated Press, oltre ad essere il centravanti di riferimento dei gallesi, è anche un vero e proprio idolo della tifoseria. «Super Paul Mullin» e «Welcome to Wrexham» sono solo alcuni dei cori intonati dalla curva sia durante i match casalinghi sia in trasferta.
Paul Mullin puts his last drop of blood into everything he does. The entire @Wrexham_AFC community is pulling for a speedy recovery. pic.twitter.com/CclAD42nFw