Europee, Salvini punta su Vannacci al Nord scatenando i malumori nella Lega

Grandi manovre in casa Lega in vista delle Europee 2024. La tentazione del segretario Matteo Salvini è quella di candidare il generale Roberto Vannacci nelle file del Carroccio per farne la figura-bandiera della caccia leghista ai voti “a destra della destra” che possono far riprendere quota al partito. E di farlo nella circoscrizione-chiave per la Lega: quella del Nord-Ovest, comprendente Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria.

Europee, Salvini punta su Vannacci al Nord scatenando i malumori nella Lega
Il generale Roberto Vannacci.

Si tornerà a battere su euroscetticismo e ostilità a Bruxelles

Qui la Lega nel 2019 fece il boom: il Carroccio conquistò il 40,6 per cento, trainando il 34,8 per cento conquistato a livello nazionale, ottenne oltre 3 milioni di voti ed elesse nove eurodeputati. Ebbene, il numero di voti conquistati nelle quattro regioni e i seggi ottenuti si preannunciano pari o superiori al bottino che la Lega prevede per l’intera Italia a giugno 2024: con l’8-9 per cento dei consensi, gli eletti sarebbe tra gli otto e i 10 in tutta Italia. Ragion per cui la Lega ha bisogno di figure che spingano. Per Salvini Vannacci e, in prospettiva, Gianni Alemanno sono gli identikit ideali per risvegliare il richiamo della foresta che guidò l’affermazione leghista nel 2019: euroscetticismo, ostilità a Bruxelles, venature populiste e identitarie, battaglie di bandiera. E tanti saluti alla prospettiva di avvicinamento al Partito popolare europeo avviata da tempo dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Come l’invito a Marine Le Pen per partecipare al raduno di Pontida sembra certificare.

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Matteo Salvini (Imagoeconomica).

I 27 eurodeputati eletti nel 2019 sono destinati a ridursi a un terzo

Dal campo leghista, si ragiona, c’è un oggettivo freno a un appiattimento sul Ppe: con Fratelli d’Italia in posizione di governo e Forza Italia che, per ora, non sembra destina a implodere da qui alle Europee, le praterie a destra sono quelle preferibilmente cavalcabili. Questa è la posizione condivisa da buona parte dei 27 eurodeputati eletti nel 2019, destinati a ridursi a un terzo. Da un lato, un innesto come Vannacci potrebbe, se i calcoli di Salvini fossero corretti, far conquistare voti a destra. Ma piazzare il generale-scrittore, auto-improvvisatosi nel ruolo di Socrate dei nostri tempi perseguitato per le sue idee, in un collegio “borghese” come quello del Nord rischierebbe al tempo stesso di produrre slittamenti in un elettorato moderato e urbano a cui la Lega prova a fare ancora da riferimento.

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Isabella Tovaglieri (Imagoeconomica).

Gli uscenti Tovaglieri, Sardone e Ciocca sono i favoriti

C’è poi il tema, caldissimo, della lotta per i seggi. Se il Carroccio confermasse alle Europee i consensi tra il 15 e il 20 per cento mantenuti in Lombardia in buona parte delle circoscrizioni alle Regionali e ben performasse in Piemonte, potrebbe nella circoscrizione eleggere tre eurodeputati. A oggi, secondo quanto riportano fonti del Carroccio a Lettera43, i favoriti per l’elezione al Nord-Ovest sarebbero degli uscenti, partendo da due fedelissime del segretario: Isabella Tovaglieri, eurodeputata di Busto Arsizio, volto nuovo del salvinismo ed esponente attiva a criticare le varie politiche dell’Ue, dal Green Deal al clima; Silvia Sardone, milanese, nota per le sue prese di posizione law&order sulla sicurezza del capoluogo lombardo. A loro si aggiunge Angelo Ciocca, pavese che negli ultimi mesi si è unito al Comitato Nord fondato da Umberto Bossi ma che in passato, in Europa, è stato il volto più duro del salvinismo d’opposizione agli “eurocrati”: nell’ottobre 2018 divenne noto per aver platealmente calpestato le carte del Commissario francese Pierre Moscovici indirizzate dall’Ue all’Italia sulla bocciatura della manovra del governo Conte I.

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Silvia Sardone (Imagoeconomica).

Brescia e Bergamo irritate: ancora senza alcun esponente eletto?

Aspirano a poter rientrare in corsa anche Gianna Gancia, piemontese di Bra e moglie del ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli, e Marco Campomenosi, capo delegazione leghista all’interno del gruppo Identità e democrazia e che da Genova proverà a essere l’unico ligure capace di ottenere l’elezione nel Carroccio. Serpeggia timore e malcontento, invece, tra le roccaforti di Brescia e Bergamo che potrebbero essere l’ancora di salvezza elettorale della Lega alle Europee, come lo furono alle Regionali, senza eleggere alcun esponente.

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Gianna Gancia, moglie del ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli (Imagoeconomica).

Vannacci pronto a soffiare il posto a uno dei contendenti

In quest’ottica, chiaramente, Vannacci sarebbe l’elefante nella stanza. La sua posizione apparirebbe come quella di un’emanazione diretta di Salvini, teso a non ricandidarsi per evitare un impietoso confronto col boom del 2019, e non è detto che la conta dei consensi possa essere favorevole ad aumentare i seggi a disposizione. Anzi, qualora tutto andasse bene, è questo il ragionamento dei leghisti, Vannacci potrebbe soffiare il posto a uno dei contendenti per le tre, massimo quattro poltrone che la Lega strapperà a Nord-Ovest e tagliare la strada a molti degli outsider che ambiscono a inserirsi. Ragion per cui “paracadutare” l’ex comandante della Folgore in un territorio tanto complesso per le dinamiche locali in un voto dove le preferenze fanno la differenza apparirebbe problematico per i leghisti. Tutto questo, chiaramente, senza contare gli effetti che una conferma del gruppo parlamentare più euroscettico d’Italia, per quanto rimaneggiato nei numeri, avrebbe sui progetti di una maggiore influenza della Lega in campo comunitario. Destinati a restare, con ogni probabilità, solo sulla carta.

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