Daily Archives: 11 Agosto 2023

Mezzogiorno, SRM presenta il nuovo numero del Panorama economico di mezz’estate

Nell’attuale contesto socioeconomico meridionale caratterizzato da prezzi e costi in crescita, si evidenziano importanti fattori di resilienza che conducono a stime di crescita del Pil solo di poco inferiori al consensus nazionale (1,1 per cento rispetto all’1,2 per cento). In particolare, il turismo è a pieno titolo tra i settori più rilevanti per il rilancio dei territori. Significativo anche il ruolo dell’export che testimonia la capacità industriale e l’appetibilità del Made in Italy, prodotto nel Mezzogiorno, sui mercati internazionali. Grazie alle sue forze endogene, il Mezzogiorno può e deve puntare ad una nuova configurazione degli equilibri nazionali. È il messaggio che emerge dall’ultimo numero del Panorama economico di mezz’estate del Mezzogiorno pubblicato da SRM, centro studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo, che fornisce una visione del Mezzogiorno diversa in cui la voglia di investire, la presenza di realtà innovative e le prospettive di crescita evidenziano numeri inattesi e forniscono spunti di riflessione e di policy per la crescita del Paese.

I dati su occupazione, imprese e innovazione

Il primo dato da evidenziare è che l’occupazione aumenta. A fine 2022 nel Mezzogiorno si contano 6.115 mila occupati, oltre un quarto dell’Italia, con una crescita in linea col dato nazionale (+2,5 per cento contro +2,4 per cento). Si rafforza inoltre il tessuto imprenditoriale: nonostante un calo generale delle imprese, cresce il numero delle società di capitali con un +2,9 per cento al primo semestre 2023 rispetto al dato 2022 (+2,2 per cento in Italia).

Mezzogiorno, SRM presenta il nuovo numero del Panorama economico di mezz’estate
Industria (Imagoeconomica).

Sono attive oltre 160 mila imprese giovanili, quasi il 40 per cento del dato nazionale, con un tasso di imprenditorialità giovanile più alto di quello medio nazionale (9,4 per cento contro 8,1 per cento). Cresce anche l’export: al primo trimestre dell’anno si registra un +10 per cento (in linea con il dato Italia). Al Sud si contano anche 15.656 imprese innovative (18,4 per cento del Paese), con un accorciamento delle distanze rispetto alle altre aree: negli ultimi sei anni disponibili, sono cresciute del 51,5 per cento a fronte del +25 per cento a livello nazionale. Le competenze presenti, unite alle connessioni fisiche e digitali che l’area mostra e alla competitività del suo sistema imprenditoriale, possono dar vita a un nuovo percorso di crescita per ridisegnare gli storici equilibri che vedono il Sud come l’area dei “gap”. Le forze endogene del territorio sono il punto di partenza: Mare, Energia, Turismo e Ambiente sono tra i settori strategici per il rilancio.

Il settore marittimo e turistico

I porti, la logistica e lo shipping sono gli elementi che muovono l’economia del mare e che possono favorire la competitività del Paese. Grandi sono le potenzialità logistiche del Sud: i porti meridionali servono il 46 per cento del traffico merci italiano, pari a 226 milioni di tonnellate al 2022 (+1 per cento, in Italia +1,9 per cento).

Mezzogiorno, SRM presenta il nuovo numero del Panorama economico di mezz’estate
Porto (Imagoeconomica).

Al Sud sono inoltre presenti otto Zes per le quali il Pnrr ha previsto 630 milioni di investimenti. Le prime stime (a marzo 2023) mostrano un dato pari a 240 domande di investimento e 55 autorizzazioni uniche rilasciate dai Commissari di Governo. Dal punto di vista dell’energia, il Mezzogiorno si conferma un’area strategica dal rilevante potenziale di generazione elettrica da fonti green. Nel Sud si produce, infatti, oltre il 39 per cento del totale dei GWh generati da fonti rinnovabili in Italia. Guardando al settore del turismo, le regioni meridionali hanno rappresentato nel 2022 circa il 20 per cento dei flussi turistici nazionali, con oltre 21,8 milioni di arrivi, quasi 80 milioni di presenze e un recupero del 92 per cento rispetto ai dati pre-pandemici. Particolarmente significativa è stata la crescita della componente straniera, con un +130 per cento (in Italia +104,8 per cento). Rilevante è anche l’aspetto ambientale: cresce la sensibilità per tutto ciò che impatta sull’ambiente e il Sud, pur se con alcuni ritardi, mostra attenzione. Si contano, ad esempio, 176 Comuni rifiuti free (+11 Comuni nell’ultimo anno) con alcune regioni che duplicano (Sicilia) o triplicano (Sardegna) il loro impegno in tal senso.

Le prospettive future

Il percorso futuro di crescita è quindi legato a doppio filo alla capacità di utilizzare le risorse disponibili per i prossimi anni (oltre 200 miliardi fino al 2030). Si è a cavallo di due cicli di programmazione con, da un lato, le risorse residue della passata Agenda da spendere nel giro di pochi mesi e, dall’altro, un nuovo settennio tutto da configurare in termini di azioni e interventi. Complementari devono essere le azioni del Pnrr, che rappresenta tanto una grande opportunità per le prospettive che delinea quanto una considerevole sfida per i tempi che impone. È essenziale, quindi, concentrarsi su quei settori trasversali che possono garantire una reale crescita del territorio, puntando all’efficienza della spesa e attuando le riforme previste. Formazione, sostenibilità, innovazione, digitalizzazione ed economia sociale sono alcune di queste leve ed in questi settori il Sud evidenzia importanti aree di miglioramento e sfidanti obiettivi di crescita.

Deandreis: «Stime sul Pil positive, occorre puntare sulle risorse disponibili»

Questo il commento di Massimo Deandreis, direttore generale Srm: «Anche quest’anno, con il Panorama di mezz’estate si vuole fare il punto sul quadro socioeconomico del Mezzogiorno partendo dalla convinzione che numerose sono le sue potenzialità e che sia possibile tracciare un percorso di crescita e convergenza che lo allinei stabilmente al resto dell’Italia. Le stime sul Pil sono positive e bisogna puntare sull’efficiente utilizzo delle risorse disponibili per accrescerle ulteriormente. Pur se con innegabili difficoltà, c’è un Sud che innova, produce e compete con gli altri mercati; bisogna partire da tutto questo per il suo rilancio».

Salvini mostra il Ponte sullo Stretto su un Topolino del 1982: ma nella storia crolla (e lui non lo sa)

Matteo Salvini ha fatto sfoggio, in diretta su Facebook nella serata del 10 agosto, di una copia del 1982 di Topolino, con in copertina Paperon de’ Paperoni con in mano un ponte. E non uno qualsiasi, perché si tratta proprio del Ponte sullo Stretto di Messina, e per questo il ministro delle Infrastrutture lo ha mostrato ai suoi seguaci sui social, per rilanciare l’argomento. Peccato che il leader della Lega non deve aver fatto in tempo a leggere tutta la storia. All’interno del fumetto, infatti, il ponte crolla e la storia è tutt’altro che a lieto fine.

Salvini: «Nel Topolino si celebrava il Ponte» 

Il leader della Lega, in un video in diretta, ha parlato proprio della copia che ha ricevuto in regalo: «Mi hanno regalato questo. C’è questo Topolino del 1982 che costava 700 lire, che nostalgia. Non me lo ricordavo: celebra i cantieri e i lavori per il Ponte sullo Stretto di Messina. Sono passati 41 anni non c’è traccia del Ponte, anche se i progetti agli italiani sono già costati dei quattrini. Ma è un diritto alla mobilità e alla continuità territoriale per milioni di siciliani che devono andare a studiare, lavorare, farsi curare, senza aspettare ore. Mi mandate tanti video di turisti che stanno lì per ore sotto il sole ad aspettare il traghetto e a spendere ciò che spendono. Noi vogliamo dare una risposta dopo 50 anni di chiacchiere: il Ponte creerà lavoro, ricchezza, ripulirà l’acqua e l’aria. Ci sono i no ponte, come ci sono i tanti signor no. Ma noi andiamo dritti perché sarà per l’Italia un’immagine di efficienza».

Salvini mostra un Topolino con in copertina il Ponte sullo Stretto: lui incensa l'opera, ma nella storia la struttura crolla
Il crollo del ponte all’interno della storia (Twitter).

Nella storia il ponte alla fine crolla

All’interno di quel numero di Topolino, il 1401 uscito il 3 ottobre del 1982, Zio Paperone vuole costruire un ponte in grado di unire Sicilia e Calabria. Prima chiede agli scienziati di analizzare l’idea della campata unica, che però non funziona. Poi perde la sfida con il rivale Rockerduck, che lo anticipa e riesce a creare una struttura tra le due sponde dello stretto, interamente in crolla. Solo che nel finale arriva il colpo di scena. I turisti, attirati dal ponte, vogliono un souvenir e pian piano staccano frammenti di corallo, tanto da farlo crollare. Una storia che quindi non «esalta il Ponte e i cantieri», come dichiarato da Salvini, ma si focalizzava su rischi e sicurezza.

Lo scontro tra Evi e Bonelli nei Verdi è l’ultima spaccatura a sinistra

Per un’unione che si prepara tra ecologisti e progressisti, c’è uno scontro già in atto nella casa dei Verdi. Non c’è pace, infatti, sotto il tetto dei rossoverdi, l’alleanza tra Europa verde e Sinistra italiana che i leader dei partiti, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, hanno rilanciato volgendo lo sguardo alle Europee 2024. Un segnale di unità con l’obiettivo di costruire l’alternativa alle destre, cercando di allargare il progetto che si è presentato alle elezioni del settembre 2022 e ha centrato il ritorno in parlamento con il superamento della soglia del 3 per cento. Il sogno è un’interlocuzione con movimenti ecologisti e attivisti ambientali.

L’appello a Possibile e l’apertura di Brignone

«Questi movimenti da qualche anno mettono al centro l’inscindibilità di tre grandi questioni: l’ambiente, la democrazia e l’uguaglianza», hanno scritto Bonelli e Fratoianni nella lettera inviata a il manifesto, lanciando un appello anche a Possibile, il partito fondato da Pippo Civati e ora guidato dall’ex deputata Beatrice Brignone, che ha risposto: «Diamoci appuntamento a ottobre, con serietà e speranza, perché la sfida che abbiamo davanti richiederà tutti i nostri sforzi, al meglio delle nostre capacità, senza ambiguità né passi falsi». Insomma un’apertura per l’evento di inizio autunno messo in cantiere dalla leadership rossoverde. Si tratta di uno dei rari casi di tentativo di unificazione nella sinistra, storicamente campionessa di frammentazione. Tutto bene, quindi? Non proprio.

Lo scontro tra Evi e Bonelli nei Verdi è l'ultima spaccatura a sinistra
Beatrice Brignone di Possibile (Imagoeconomica).

Il Sole che (non) ride dopo i commissariamenti

In Europa Verde, il partito del Sole che Ride, c’è poco da sorridere. Le tensioni sono cresciute nelle ultime settimane: la linea del leader storico Bonelli è finita sotto accusa da parte di una minoranza interna che si sta coagulando intorno alla figura della deputata Eleonora Evi, eletta per la prima volta alla Camera dopo l’esperienza nell’Europarlamento e oggi anche co-portavoce dei Verdi proprio assieme a Bonelli. A questo gruppo, che raccoglie il malcontento di alcuni territori, non piace la gestione centralizzata del partito. Il commissariamento del partito deciso a Brescia, una delle federazioni più numerose in Lombardia, è stato l’ultimo atto che ha portato al deterioramento dei rapporti. E in altre zone si segnala la presenza di fazioni opposte nello stesso partito.

Lo scontro tra Evi e Bonelli nei Verdi è l'ultima spaccatura a sinistra
Eleonora Evi (Imagoeconomica).

La next gen dei Verdi mette in discussione tutta la strategia

Così, al netto dei personalismi, si sta consumando un confronto tra una linea più pragmatica, indirizzata all’alleanza organica con centrosinistra e Movimento 5 stelle, che fa capo a Bonelli, e un’altra più movimentista che punta a rendere più autonoma Europa Verde e attrarre con maggiore facilità gli attivisti oggi esterni al mondo della politica, capeggiata da Evi. Una dinamica che dall’esterno risulta difficile da interpretare, viste le percentuali di consenso. Ma la next gen dei Verdi italiani prepara la sfida, lavorando a una candidatura alternativa a Bonelli. Il malessere non è circoscrivibile a pochi casi singoli: riguarda l’intera strategia politica, estendendosi alla prospettiva di alleanza con Sinistra italiana.

Lo scontro tra Evi e Bonelli nei Verdi è l'ultima spaccatura a sinistra
Eleonora Evi ed Elisabetta Piccolotti, moglie di Nicola Fratoianni (Imagoeconomica).

Congresso anticipato per fare chiarezza: per ora è stallo

«Il tema della collocazione nella famiglia politica europea è dirimente, i candidati di Europa Verde andranno nel gruppo Greens/Efa, mentre Sinistra italiana ha un altro gruppo di riferimento. Questo punto impone una riflessione, perché dobbiamo rivolgerci agli elettori con un messaggio preciso», spiega Evi a Lettera43. Parole che rischiano di mettere in bilico il percorso di alleanza intrapreso con Fratoianni: Sinistra italiana dovrebbe modificare i propri connotati per presentarsi nel gruppo dei Verdi in Europa. Impensabile. Anche per questo Europa Verde aveva immaginato un congresso anticipato, entro il 2023, senza andare alla scadenza naturale del luglio 2024. Un tentativo di fare chiarezza all’interno, prima di altri passaggi elettori. Al momento è stato tutto congelato.

L’ipotesi Primarie e il coinvolgimento dei Fridays for future

Evi ha chiesto di prevedere l’elezione della nuova leadership attraverso le Primarie. «Bisognerebbe cambiare lo statuto», hanno fatto notare i vertici in carica alla deputata, che è intenzionata a tenere il punto in nome di una maggiore apertura all’esterno. Bonelli per il momento ha fermato gli ingranaggi della macchina congressuale per valutare le prossime mosse. Dal quartier generale del Sole che ride si punta ad abbassare i toni, spiegando che è in corso una «dialettica interna», perché ci sono obiettivi comuni, compreso il coinvolgimento dei Fridays for future. L’ambizione sarebbe la candidatura alle Europee di singole personalità provenienti dal movimento ispirato a Greta Thunberg. Ma il sentore è quello di un aumento delle tensioni, che rendono più fragile la traiettoria dei rossoverdi. Con possibili ricadute sull’alleanza e conseguenze elettorali più che nefaste su quel che resta a sinistra del Pd.

Il salario minimo è presente in 22 dei 27 stati membri dell’Unione Europea

Al primo luglio 2023, 22 dei 27 stati membri dell’Unione Europea avevano un salario minimo nazionale, inclusa Cipro (dal primo gennaio 2023). I paesi comunitari che ne sono privi sono Danimarca, Italia, Austria, Finlandia e Svezia. I salari minimi mensili variano notevolmente tra gli stati membri, da 399 euro in Bulgaria a 2.508 in Lussemburgo.

I dati sul salario minimo nei paesi dell’Unione Europea

Sulla base delle cifre del loro salario minimo mensile lordo nazionale, Eurostat ha classificato i paesi dell’Unione in tre gruppi:

  • quelli con un salario minimo nazionale superiore a 1.500 euro al mese, ovvero Lussemburgo, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Irlanda e Francia, con cifre che variano da 1.747 euro in Francia a 2.508 euro in Lussemburgo;
  • quelli con un salario minimo nazionale superiore a 1.000 euro ma inferiore a 1.500 al mese, cioè Spagna e Slovenia con rispettivamente 1.260 e 1.203 euro;
  • quelli con un salario minimo nazionale inferiore a 1.000 euro al mese, vale a dire Cipro, Grecia, Portogallo, Lituania, Malta, Polonia, Cechia, Estonia, Slovacchia, Croazia, Ungheria, Lettonia, Romania e Bulgaria, con cifre che vanno da 399 euro in Bulgaria ai 940 euro a Cipro.

Tutti i paesi candidati e potenziali candidati all’entrata nell’Unione Europea per i quali sono disponibili i dati apparterrebbero al gruppo tre, con livelli salariali minimi che vanno dai 375 euro in Albania ai 532 euro in Montenegro.

Salvini è «straconvinto»: vuole reintrodurre le Province

Il ministro Matteo Salvini è sicuro, anzi «straconvinto»: le Province vanno reintrodotte. Il vicepremier lo ha dichiarato a Forte dei Marmi: «Mi chiedono di reintrodurre le Province. Io da segretario della Lega ne sono straconvinto». E l’intenzione del governo di Giorgia Meloni sembra proprio questa. Si vuole abolire la riforma Delrio con cui erano stati depotenziati gli enti, rimasti in sospeso dopo che nel 2016 il referendum costituzionali si è chiuso con il voto contrario della popolazione all’abolizione.

Salvini: «Le Province servono per scuole e strade»

Matteo Salvini ha spiegato: «Le Province servono per scuole e strade ed è una battaglia che spero di portare al successo. Bisogna tornare all’elezione diretta, con le competenze, la scelta diretta dei cittadini e i soldi perché altrimenti strade provinciali e scuole superiori, che devono essere gestite dalle Province, senza soldi e senza personale non hanno manutenzione». Nell’idea del governo, gli enti tornerebbero al passato, con tutte le funzioni cancellate dalla riforma Delrio e con l’elezione diretta del presidente e del consiglio provinciale, come accadeva fino a sette anni fa. Oggi a eleggere i vari organi sono i sindaci.

Salvini, la Lega e il governo puntano a reintrodurre le Province
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini vuole reintrodurre le Province (Imagoeconomica).

L’iter è in fase avanzata

A volere la reintroduzione delle Province però non è soltanto il centrodestra. L’iter della riforma è in fase avanzato proprio perché anche il centrosinistra e il Movimento 5 stelle vogliono ripristinare gli enti. Sono state presentate otto proposte di legge da diversi partiti, tra cui Fratelli d’Italia, Lega, Pd, M5s e Azione. A esaminarle è la commissione Affari costituzionali del Senato, che tenterà di trovare la quadra e superare eventuali ostacoli. Uno è stato già riscontrato: il centrodestra ha proposto più volte di inserire nella riforma anche l’elezione diretta dei sindaci sopra i 15mila abitanti. Ma Pd ed M5s frenano.

Ryanair: «Noi investiamo, il governo italiano fa decreti illegali»

«Ryanair lancia oggi (ndr 11 agosto 2023) cinque rotte nazionali da e per Alghero per l’inverno 2023». Lo ha annunciato la compagnia irlandese Ryanair spiegando che «opererà oltre 30 voli settimanali» tra Alghero e destinazioni come Bologna, Milano-Bergamo, Milano-Malpensa, Napoli e Pisa.

L’ad di Ryanair minaccia di tagliare le attività sulle isole

Queste le parole dell’amministratore delegato Eddie Wilson: «Siamo contenti di annunciare le nuove rotte, ma mentre Ryanair investe in Sardegna trainando la crescita dell’isola con investimenti reali, il governo italiano, purtroppo, fa esattamente il contrario col suo decreto illegale e fuorviante che fissa un tetto ai prezzi, violando i regolamenti Ue e allontanando Ryanair dall’isola». L’ad ha ribadito che, «se il decreto non sarà cancellato, Ryanair sarà costretta a tagliare le sue attività su Sardegna e Sicilia nell’estate e inverno 2024 e ciò vorrà dire meno passeggeri a tariffe più alte».

Cipro, il Covid ha ucciso migliaia di gatti: sarà usata la pillola per gli umani

Cipro fa i conti con una nuova emergenza Covid. Non si tratta di un’altra variante in grado di mettere a repentaglio la vita dell’essere umano, ma di una mutazione che attacca i gatti. L’ondata ha portato il virus a contatto con centinaia di felini ed è scattata una corsa contro il tempo per salvarne il più possibile. I veterinari sono stati autorizzati a utilizzare le pillole anti-Covid precedentemente destinate ai pazienti umani. Ma si stima che da gennaio a luglio ne siano morti già oltre 300mila esemplari.

Migliaia di gatti sono stati uccisi dal Covid a Cipro
Un gatto in cura da un veterinario (Getty).

Pipis: «Abbiamo 80mila pillole»

Il direttore dei servizi sanitari del governo, Christodoulos Pipis, è stato contattato dal Guardian. E ha analizzato la situazione relativamente ai farmaci: «Abbiamo fatto il punto su 500 scatole di farmaci. È il primo lotto di 2mila confezioni che sarà reso disponibile. Ciascuna contiene 40 capsule, quindi stiamo parlando di un totale di 80mila». Ha poi parlato di «aumento allarmante» di peritonite infettiva velina, causata proprio dal coronavirus. Il focolaio è stato notato a Nicosia a gennaio. Poi in tre mesi si è diffuso in tutta l’isola. La pillola sarà distribuita al costo di 2 euro e 50 centesimi ciascuna, ma solo in seguito a una diagnosi formale del veterinario locale.

Migliaia di gatti sono stati uccisi dal Covid a Cipro
Una colonia di gatti randagi a Nicosia, la capitale di Cipro (Getty).

Da gennaio 300mila felini morti

A stimare il numero di gatti coinvolti è la Cat protection and Welfare society di Cipro, la Paws. Secondo uno studio, sono circa 300mila i felini, domestici e randagi, vittime del virus da gennaio 2023 e ne primi sei mesi dell’anno. Una stima che i veterinari, invece, tendono a minimizzare. Secondo i medici locali si tratterebbe invece di 8mila esemplari, numero comunque alto. La presidente della Pancyprian Veterinary Association, Nektaria Ioannou Arsenoglou, si è detta «felice che il farmaco sia stato approvato. Darà alle persone la possibilità di curare i propri gatti in modo da poterne salvare di più, farà la differenza».

Zelensky licenzia tutti i capi regionali del reclutamento

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato oggi il licenziamento di tutti i funzionari regionali incaricati del reclutamento militare per sradicare un sistema di corruzione che consente in particolare ai coscritti di sfuggire all’esercito. «Arricchimento illegale, legalizzazione di fondi ottenuti illegalmente, profitti illeciti, trasporto illegale attraverso la frontiera di coscritti. La nostra soluzione: licenziamo tutti i commissari militari», ha annunciato su Telegram.

Assunzioni agosto 2023, in crescita i contratti a termine e stagionali

Sono state rese pubbliche le stime dell’ultimo bollettino Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, relative alle assunzioni in Italia. Dal prospetto si evince che ad agosto 2023 sono previsti circa 293 mila nuovi ingressi e 1,2 milioni nel trimestre che va da agosto ad ottobre.

Aumentano i contratti stagionali e a tempo indeterminato

Dal documento, pubblicato l’8 agosto 2023, emerge che ad aumentare sono i contratti a tempo indeterminato, circa 6 mila unità in più. Maggiore è però, in termini assoluti, la crescita dei contratti a termine e stagionali, di cui si stima un incremento di circa 9 mila unità. Scendono, invece, i contratti di collaborazione occasionale e a partita Iva che, ad agosto 2023, registrano un meno 24,9 per cento (circa 4 mila unità), così come i contratti di somministrazione, in calo del 7,9 per cento (meno 3 mila unità). La movimentazione del mercato del lavoro è guidata principalmente dal settore dell’industria dove, secondo il bollettino Excelsior, ci sarebbero circa 84 mila lavoratori nel mese di agosto e 389 mila nel trimestre agosto-ottobre. Le nuove assunzioni interessano fortemente anche il settore dei servizi, con 209 mila nuovi ingressi ad agosto e una stima totale di 892 mila nel trimestre. Molto importante nel traino del mercato del lavoro è anche il settore turistico: sono 62 mila le assunzioni ad agosto e 200 mila quelle del trimestre. E ancora, nel settore dei servizi alle persone, sono 38 mila le nuove assunzioni ad agosto e 223 mila quelle del trimestre. Nel commercio sono 37 mila nel mese in corso e 162 mila nei tre mesi presi a riferimento, nel supporto a imprese e persone 27 mila ad agosto e 106 mila nel trimestre.

Operai specializzati tra le figure più ricercate

Ci sono alcune figure professionali che sono maggiormente ricercate dai datori di lavoro. Si tratta, nello specifico degli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni, dei fonditori, dei saldatori, dei lattonieri, dei calderai, dei montatori di carpenteria metallica, dei fabbri ferrai costruttori di utensili, dei tecnici in campo ingegneristico, dei tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi e degli ingegneri.

Luca Ruffino, funerali in forma privata. E si indaga sul telefono

Si terranno il 12 agosto, in forma privata, le esequie di Luca Giuseppe Reale Ruffino, il presidente di Visibilia Editore che si è suicidato sabato scorso nella sua abitazione in via Spadolini a Milano. A quanto si apprende, il manager che si è suicidato sparandosi alla testa lo scorso 5 agosto sarà cremato. Si conferma quindi lo «stretto riserbo» che i figli Mirko e Mattia hanno chiesto in una nota congiunta martedì scorso. Il 10 agosto è stata eseguita l’autopsia all’istituto di medicina legale di Milano, dalla quale non è emersa la presenza di alcuna grave malattia che possa spiegare il gesto estremo commesso dall’imprenditore.

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Cruciale l’esame di smartphone e computer

Potrebbe essere quindi importante, per accertare le cause del suicidio l’esame del cellulare, del computer e degli altri apparecchi che sono stati sequestrati dalla squadra mobile. A condurre le indagini coordinate dall’ufficio è la pm Maria Giuseppina Gravina. Importanti sono anche le testimonianze delle persone vicino a Ruffino. Almeno due saranno ascoltate anche oggi. Intanto la Guardia di Finanza si occupa dell’esame delle società che fanno riferimento al manager, che si è ucciso nella sua abitazione di via Spadolini. A testimoniare il momento di tensione che stava vivendo, i tanti mozziconi di sigaretta trovati nell’abitazione.

I funerali di Luca Ruffino saranno in forma privata il 12 agosto. Si indaga sul telefono per cercare nuovi elementi dopo il suicidio
Via Spadolini, dove abitava Luca Ruffino (ANSA).

La nota dei figli: «Non capiamo il gesto di papà»

Mattia e Mirko Ruffini hanno pubblicato una nota in cui hanno chiesto rispetto della privacy della famiglia già martedì 9 agosto. I figli del presidente di Visibilia Editore hanno scritto: «Siamo distrutti dal dolore per un gesto al quale non riusciamo a dare alcun senso. Nostro padre era un combattente e aveva costruito una solida realtà imprenditoriale. Confidiamo quindi nell’attività della Procura e nella possibilità che da questa possano trarsi utili elementi di comprensione».

Spid rinnovato per due anni, ma l’orizzonte è l’IT Wallet: cos’è?

Lo Spid è stato rinnovato per altri due anni. È questa la decisione presa dal governo in merito allo strumento che più interessa l’identità digitale dei cittadini italiani. L’esecutivo, in realtà, prende tempo e continua a lavorare all’IT Wallet, ovvero il portafoglio digitale europeo che dovrebbe riuscire a sistematizzare il caos che si è generato da quando esiste lo Spid. Il decreto per la sua introduzione era atteso a luglio 2023, ma così non è stato.

Spid prorogato di due anni

La proroga dello Spid sarà, come detto, di due anni, con il governo che ha dunque rinnovato la convenzione che lo lega ai fornitori di questo sistema di identità digitale. A sostegno di questa attività verranno anche stanziati dei fondi per coprire i costi subiti da questi fornitori per offrire lo strumento in perdita. Si stimano circa 40 milioni di euro. Lo Spid non viene dunque ancora sostituito, ma sarà attivo almeno fino al 2025 quando, verosimilmente, verrà sostituito dall’IT Wallet.

Cos’è l’IT Wallet

Questo strumento rientra nel progetto europeo sull’identità unica e sarà integrato direttamente nell’app IO. All’interno di questo portafoglio ci saranno la tessera sanitaria e la carta della disabilità, in un primo momento, così come, in seconda battuta, la patente e le carte o documenti di aziende private con cui il cittadino ha dei rapporti. Appare evidente che si tratti di un passo molto importante per abbandonare definitivamente il cartaceo e spostare molte delle attività quotidiane nel mondo digitale. Tutto passerà attraverso il proprio smartphone, in un processo di transizione digitale al quale l’Italia, per infrastrutture e competenze, sembra non essere del tutto pronta. C’è una vera e propria corsa contro il tempo da parte del governo italiano, visto che è necessario rilasciare una versione dimostrativa dell’IT Wallet entro dicembre 2023 e una versione pubblica entro il 30 giugno 2024.

Musk annuncia: «Il combattimento con Zuckerberg in Italia». Sangiuliano: «Vero, ma non a Roma»

In un momento molto particolare per il Paese, tra la discussione sugli extraprofitti, il salario minimo e l’autunno caldo che aspetta Giorgia Meloni, il governo trova il tempo per organizzare qualcosa di surreale. Cioè il combattimento tra Elon Musk e Mark Zuckerberg, che secondo quanto annunciato dal ceo di Tesla, SpaceX e Twitter (ormai diventata X), si terrà in Italia. Musk twitta: «Ho parlato con la premier italiana e il ministro della Cultura. Hanno concordato una location epica». E proprio Gennaro Sangiuliano ha ammesso: «Stiamo ragionando sul modo in cui organizzare un grande evento». Lo scenario non sarà il Colosseo. L’ipotesi è che possa tenersi a Pompei.

Musk e Zuckerberg si sfideranno in Italia. Il ceo di X: «Sarà nell'antica Roma»
Elon Musk ha confermato il combattimento contro il rivale Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e ceo di Meta (Getty).

Musk: «Niente di moderno, sarà nell’antica Roma»

Il miliardario ha rivelato altri dettagli in una serie di tweet. Tornando a parlare di come sarà gestito il live streaming, dopo le critiche ricevute da Zuckerberg diverse settimane fa: «Il combattimento sarà gestito dalle fondazioni mia e di Zuck. Il livestream sarà su questa piattaforma e su Meta». Poi ha fatto riferimento ancora dell’Italia: «L’inquadratura sarà l’antica Roma, quindi niente di moderno. Tutto porterà rispetto al presente e passato dell’Italia, e il ricavato andrà ai veterani». Già a giugno si era parlato del Colosseo come possibile scenario del combattimento. Musk ha poi twittato ancora, con una frase di Orazio: «Dulce est desipere in loco». Significa: «Dolce fare pazzie al momento più opportuno».

Sangiuliano smentisce: «L’evento non si terrà a Roma»

A smentire parzialmente Elon Musk ci ha pensato però il diretto interessato, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. In una nota ha spiegato: «Ho avuto una lunga e amichevole conversazione con Elon Musk, abbiamo parlato della comune passione per la storia dell’antica Roma. Stiamo ragionando sul modo in cui organizzare un grande evento benefico e di evocazione storica, nel rispetto e nella piena tutela dei luoghi. Non si terrà a Roma». E poi ha continuato: «Ma soprattutto è previsto che un’ingente somma, molti milioni di euro, sia devoluta a due importanti ospedali pediatrici italiani per il potenziamento delle strutture e la ricerca scientifica per combattere le malattie che colpiscono i bambini».

Dana White: «Ho incontrato il ministero per il Colosseo»

Le parole di Elon Musk sono arrivate a poche ore dopo quelle rilasciate dal presidente della federazione di arti marziali miste della Ultimate Fighting Championship, Dana White. L’imprenditore, che è anche un attore e un commentatore, è stato intervistato nel podcast Hotboxing di Mike Tyson. E ha dichiarato che si tratterebbe del combattimento del secolo, in grado di attrarre capitali fino a 1 miliardo di dollari tra diritti tivù e pubblicità. White ha anche rivelato: «Ho già avuto un incontro con il ministero della Cultura in Italia per organizzare l’incontro al Colosseo qualora si tenesse». A ulteriore conferma di quanto anche il ministro Sangiuliano sia intenzionato ad andare avanti, al di là della location.

Musk e Zuckerberg si sfideranno in Italia. Il ceo di X: «Sarà nell'antica Roma»
Turisti in visita al Colosseo (Getty).

Fisica, vicina la scoperta dalla quinta forza della natura: cos’è e come funziona

Secondo le leggi della fisica, l’intero universo è governato da quattro forze della natura. Ogni elemento o particella infatti interagisce con le altre grazie a gravità, elettromagnetismo e forze nucleari forte e debole. Si tratta di quello che gli scienziati chiamano modello standard, che dalla fine degli Anni 60 ha consentito di spiegare il comportamento del cosmo senza errori o falle. Un recente studio del Fermilab di Chicago, però, potrebbe essere vicino a una scoperta in grado di rivoluzionare tutto quello che sappiamo. Analizzando le particelle subatomiche dette muoni, gli esperti hanno notato un comportamento anomalo apparentemente inspiegabile. Potrebbe essere frutto di una quinta forza, finora solo ipotizzata e fantasticata. «Siamo vicini a qualcosa di nuovo, un terreno inesplorato», ha detto alla Bbc Brendan Casey, coautore del progetto. Se confermata, sarebbe la scoperta più importante dalla teoria della relatività di Albert Einstein.

Cos’è la quinta forza della natura e perché è rivoluzionaria

La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Physical Review Letters, è opera di un team del Fermi National Accelerator Laboratory (Fermilab), alle porte di Chicago. Gli scienziati hanno studiato il comportamento dei muoni, particelle elementari a carica negativa con massa 200 volte superiore agli elettroni che si formano per esempio quando i raggi cosmici incrociano l’atmosfera terrestre. Li hanno “lanciati” in un acceleratore di particelle circolare dal diametro di 15 metri fino a far raggiungere loro una velocità simile a quella della luce. Dopo circa 1000 giri, hanno iniziato a oscillare in modo anomalo, mostrando una proprietà non riscontrabile nelle quattro forze della natura. Il loro movimento magnetico sarebbe guidato da un’energia ancora sconosciuta, probabilmente la quinta forza. «I muoni possono essere analizzati in modo preciso nel modello standard», ha detto il professor Jon Butterworth dello University College di Londra. «Stavolta però i risultati sono diversi».

«Questa discrepanza tra risultato e previsione potrebbe essere il Sacro Graal della fisica», ha precisato al Guardian Mitesh Patel dell’Imperial College londinese. «Siamo al punto di partenza di una rivoluzione di quanto sappiamo sull’universo». Prima di appuntare una nuova teoria, però, i ricercatori avranno bisogno di ulteriori conferme attese entro il 2025. «Il prossimo passo sarà la resa dei conti», ha spiegato Patel. Gli ha fatto eco anche il fisico italiano Graziano Venanzoni, docente all’università di Liverpool che ha parlato alla Bbc di «qualcosa di importante che ancora non sappiamo descrivere». Oltre al Fermilab di Chicago, alcuni scienziati del Large Hadron Collider del Cern sono al lavoro per confermare la teoria della quinta forza. Con esperimenti diversi hanno raggiunto simili conclusioni, in attesa di conferma da ulteriori analisi.

Dal Big Bang alla materia oscura, cosa potrebbe cambiare nella fisica

Da tempo gli scienziati ipotizzavano la presenza di una quinta forza della natura capace di muoversi nel cosmo. La sua esistenza, se confermata, potrebbe infatti aiutare la comprensione sulle galassie, capendo perché continuano ad accelerare anche dopo il Big Bang o perché ruotano troppo velocemente rispetto a quanto dovrebbero in base alla materia che contengono. Forse, la quinta forza potrebbe persino svelare il segreto della materia oscura, ipotetica componente che non emetterebbe radiazioni elettromagnetiche. «Aprirebbe una nuova finestra sul mondo della fisica», hanno chiosato entusiasti gli scienziati del Fermilab.

Uno studio del Fermilab di Chicago potrebbe aver trovato le prove della quinta forza, cambiando il modello standard. Cos'è e come funziona.
Un dettaglio del Large Hadron Collider al Cern di Ginevra (Getty Images)

Meloni ha a cuore gli straordinari più che il salario minimo

Giorgia Meloni incontra le opposizioni per parlare di salario minimo. Nei giorni precedenti le forze dell’ordine dislocate nel cosiddetto “miglio quadrato” hanno discusso del tema del lavoro. «Il presidente venerdì torna dalle vacanze», era la frase che veniva ripetuta. Corollario: tocca cambiare i turni di lavoro delle scorte, richiamare in servizio chi già stava al mare, approntare controlli di sicurezza. In fondo, come dicono alcuni ex funzionari di Palazzo Chigi che ne hanno viste di tutti i colori, «queste sono le situazioni perfette per concedere un po’ di straordinari e aumentare i compensi dei fedelissimi, visto che tutti gli uffici, in un venerdì pomeriggio che si trova proprio in mezzo al mese agosto, dovrebbero essere chiusi». E gli straordinari pesano molto, in una busta paga. Ma non era meglio convocare e incontrare tutti “da remoto”, come ha fatto l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, per discutere della tassa sugli extraprofitti?

Sabato di funerali a Roma: ci sarà il ministro della Cultura?

Per un giorno addio vacanze, Capalbio domani sarà deserta. Gli intellettuali abbandonano lo stabilimento balneare “L’Ultima Spiaggia” per recarsi nella Capitale a dare un saluto, l’ultimo, a due amici scomparsi in ancor giovane età. Sì perché a Roma nella giornata di sabato sono in programma due funerali, che avranno come “spettatori” le stesse persone, visto che chi apprezzava la scrittrice Michela Murgia aveva lo stesso sentimento per il consigliere d’amministrazione della Rai Riccardo Laganà, militante M5s. Si comincerà con le esequie laiche per Laganà, che si svolgeranno dalle 10 alle 11 al Tempietto Egizio del cimitero Monumentale del Verano. Sosta tecnica per uno spuntino, e poi si va al funerale di Michela Murgia nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti, alle 15.30. Tanti si domandano: «Ma da Michela ci sarà anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano?». Alla fine della cerimonia, tutti sulla via Aurelia per tornare a Capalbio.

Meloni ha a cuore gli straordinari più che il salario minimo
Il ministro Gennaro Sangiuliano, al centro (Imagoeconomica).

L’intimo di Urso: un occhio al gruppo La Perla

Estate, tempo di costumi da bagno, bikini push up e altro ancora. Adolfo Urso si occupa anche dell’intimo da mare: il ministero delle Imprese e del Made in Italy, comunicano da via Veneto, sede del dicastero, «segue con attenzione l‘evolversi della situazione che sta interessando il gruppo La Perla e i suoi lavoratori». E così ecco programmato per il 5 settembre, a vacanze ormai terminate, un tavolo sulla crisi del gruppo, con i rappresentanti dell’azienda, delle parti sociali e dei sindacati.

Ferragosto con Sangiuliano o Piantedosi?

Il giorno di Ferragosto, per la stampa, è tradizionalmente dedicato all’incontro al Viminale con il ministro dell’Interno: in agenda tutti hanno già l’impegno con Matteo Piantedosi, per fare il punto sulla sicurezza in Italia. C’è una novità, però: proprio il 15 agosto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha convocato il pranzo di lavoro con i dirigenti del suo dicastero. Vogliamo forse perderci questa fantastica visione?

Ciano, l’Eiar e la cultura

Dicono che la storia si ripete. Nel gennaio 1931 il ministro delle Comunicazioni Costanzo Ciano intimò alla direzione generale dell’Eiar la necessità del controllo governativo sulle trasmissioni culturali e sui nominativi dei collaboratori. All’epoca c’era Benito Mussolini alla guida del Paese…

Rifiuti in fiamme in zona Giorgia

A Santa Marinella, comune del litorale della provincia di Roma, molti si sono preoccupati quando l’altra mattina un camion compattatore della nettezza urbana è stato avvolto dalle fiamme in via delle Colonie, nel parcheggio antistante il campo sportivo. Il mezzo pesante è stato completamente avvolto dalle fiamme. Tutto a poca distanza dal luogo amato da Giorgia Meloni per passare le vacanze.

Friuli Venezia-Giulia, per Coldiretti i danni da maltempo superano i 400 milioni

I danni complessivi causati dagli otto eventi meteo estremi che si sono susseguiti nell’ultimo mese in Friuli Venezia-Giulia ammontano a varie centinaia di milioni di euro. La stima – ancora parziale – riguarda sia i tetti devastati dalla grandine in un’ampia area del Friuli centrale sia la devastazione delle colture regionali.

In alcune zone oltre il 70 per cento della produzione è andata distrutta

In questo specifico ambito, Coldiretti Udine ha ipotizzato una perdita di almeno 400 milioni di euro, tra raccolti devastati e strutture gravemente danneggiate. Secondo quanto segnalato dagli operatori, in alcune zone è andato distrutto oltre il 70 per cento del prodotto. È ancora da ultimare la perizia relativa agli immobili che hanno subito danneggiamenti a causa della grandinata da record: nella sola Mortegliano (epicentro del fenomeno) sono state protocollate in municipio istanze di ristoro per 125 milioni di euro, cui si aggiungono quasi 24 milioni necessari al ripristino delle strutture pubbliche. Cifra che si moltiplicherà quando saranno completati i censimenti negli altri comuni colpiti.

Caso Segre-Seymandi, l’avvocato Piazzoni: «Illecita diffusione di dati personali»

Prima il video circolato sul web con le immagini del banchiere Massimo Segre che annuncia, durante una festa con decine di amici, di voler lasciare la futura sposa Cristina Seymandi, rea di essere innamorata di un altro. Poi le dichiarazioni della donna, che ha parlato del suo ex lanciando l’ipotesi che sia «manipolato da qualcuno». Ora l’ipotesi che si passi alle vie legali. A lanciarla è l’avvocato Davide Piazzoni, esperto in diritto di famiglia e diritti della personalità, che intervistato dal Corriere della sera ha spiegato: «Si potrebbe parlare di danno da illecita diffusione di dati personali».

Piazzoni: «Particolare tutela sui dati personali»

L’avvocato, che è il fondatore di Flin, Family lawyers international network, ha spiegato che la donna potrebbe anche fare causa chiedendo un risarcimento danni all’ex, ma non sarebbe semplice. I dati personali, soprattutto se legati alla sfera sessuale, godono «di particolare tutela, in base all’articolo 9, paragrafo 1, del regolamento dell’Ue 679 del 2016». E Piazzoni spiega che «bisognerebbe provare che la reputazione e l’immagine sociale e interiore della signora sono stati profondamente lesi da ciò che ha detto lui». E un altro elemento è la condizione della coppia, non ancora sposata: «I conviventi non hanno obbligo di fedeltà ovvero, il non rispettarla non comporta conseguenze giuridiche. Dopodiché, che ci sia un obbligo morale è altro paio di maniche».

Il caso Segre-Seymandi anima ancora i social. L'esperto legale Piazzoni parla di «diffusione illecita di dati personali»
Cristina Seymandi (Youtube).

Il legale: «In convivenza uno è libero e fa ciò che vuole»

Piazzoni ha continuato: «Partiamo da un presupposto: due conviventi sono liberi. E se io dico che lei mi tradisce, le creo un danno? Se ne può discutere ma, francamente, trattandosi di una convivenza, uno è libero e fa quello che vuole. Lui è stato piuttosto elegante nella sua esternazione, perché nella mia vita professionale sento ben di peggio: può essere fastidioso, ma dimostrare che la signora ha subito un danno ingiusto alla sua reputazione, perché tale deve essere per ottenerne il risarcimento, è una montagna da scalare. Ma la scelta dei vocaboli può fare la differenza. Qual è la reputazione lesa? Perché il rischio è di andare verso un latente sessismo. La donna non è forse libera di fare quel che vuole? Oppure deve essere sostanzialmente angelica, e nel momento in cui le dico che non lo è, a quel punto ledo la sua reputazione? Non l’ha insultata; ha riferito fatti che ritiene di poter provare. Ha però diffuso dei dati senza il suo consenso».

Michela Murgia, cuore e affetti nella sua Cabras: «Una grande donna»

La comunità di Cabras si stringe intorno alla madre, al fratello e alla zia di Michela Murgia, scomparsa a 51 anni per un tumore, che ancora vivono nel paese in provincia di Oristano. Un legame, quello tra la scrittrice e le sue radici, che non si è mai spezzato anche dopo il successo e il trasferimento nella penisola.

La città di Cabras ricorda Michela Murgia

«Michela non c’è più. Sentiremo subito la sua assenza, una grande perdita per tutti», ha il sindaco Andrea Abis sui social. «Michela era mia coetanea, stessa scuola, stessi ambienti, figli dello stesso tempo storico. Era una mente fervida, una intelligenza spiccata, colta, di forte personalità, schietta, coraggiosa, sempre schierata in modo chiaro, avvolgente, anticonformista. Non poteva che essere anche divisiva, di contrasto, ma è proprio grazie a queste figure che la società si mette in discussione, cambia, si evolve, migliora. Cabras ha dato i natali e cresciuto una grande donna che lascerà un segno nella società del nostro tempo».

La scrittrice aveva insegnato religione in alcune scuole sarde

Proprio a Cabras Michela Murgia ha mosso i primi passi nel mondo sociale del volontariato come protagonista delle attività dell’Azione Cattolica locale. Contemporaneamente gli studi a Oristano, al Lorenzo Mossa. Poi l’Istituto di studi religiosi dell’Arcidiocesi cattolica, sempre a Oristano, per studiare teologia. E per sei anni ha insegnato religione nelle scuole medie e superiori. Ha fatto la portiera in un hotel, anche di notte. Poi, dal 2007, il suo vero lavoro è stato quello di scrittrice.

Michela Murgia in politica: nel 2014 candidata a presidente della Sardegna

Non solo giornalista e scrittrice. Michele Murgia, scomparsa il 10 agosto all’età di 51 anni a causa di un carcinoma renale al quarto stadio, ha un breve passato anche in politica. La sua attività pubblica è partita da Azione Cattolica. Poi sono stati i movimenti indipendentisti sardi a candidarla a presidente della Sardegna, nel 2014. In quell’occasione si è fermata a poco più del 10 per cento dei consensi alle elezioni regionali. Poi c’ha riprovato alle Europee, sfiorando il 2 per cento da candidata in una lista formata da Si, Rifondazione comunista e l’Altra Europa.

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Murgia nel 2014: «Non tutti i politici sono uguali e ladri»

Nel 2014 è stata candidata dalla coalizione Sardegna possibile, da una lista civica, una di amministratori e dal partito indipendentista ProgReS-Progettu Republìca. Murgia si è presentata ai nastri di partenza della campagna elettorale come outsider. La scrittrice dichiarava: «Non è vero che tutti i politici sono uguali e che tutti sono ladri, noi siamo diversi e vogliamo dare ai sardi le risposte che chiedono e restituirgli la fiducia che hanno perso in questi anni». Puntava a superare il 25 per cento delle preferenze tentando di convincere gli indecisi. Si è fermata, invece, poco oltre il 10 per cento, soprattutto a causa del forte astensionismo di quella tornata elettorale. A vincere è stato il candidato di centrosinistra Francesco Pagliaru.

Michela Murgia è stata anche candidata alla presidenza della Sardegna nel 2014
Michela Murgia (Imagoeconomica).

Murgia: «Più tempo a fare politica che a scrivere»

Poco prima del voto, era stata la stessa Michela Murgia a spiegare la sua discesa in campo verso la presidenza della Sardegna. In occasione di un forum con l’Ansa ha spiegato: «Ho passato molto più tempo a fare politica nel senso civico del termine che a scrivere. In realtà credo che scrivere romanzi sia stato un incidente. Smettere di scrivere per candidarmi era naturale, la mia scrittura è stata più politica». Anche recentemente Murgia si è avvicinata alla politica. Lo ha fatto attaccando la premier Giorgia Meloni dopo che quest’ultima aveva espresso il desiderio di essere chiamata «il presidente del Consiglio», al maschile. Una scelta che la scrittrice ha fortemente criticato.

Giulia De Lellis e il neuroma di Morton: «Ho pensato di morire dal dolore»

Non sono giorni facili per Giulia De Lellis che, stando al suo racconto social, sta soffrendo di un «dolore così forte che non avevo mai provato».

«Un dolore troppo intenso mi arrivava al cervello»

Con una serie di Instagram Stories, l’ex volto di Uomini e Donne ha così spiegato quello che le è successo: «Nei giorni scorsi ho trascurato un fastidio che ora è diventato un dolore fisso insopportabile». Alla luce di quanto le è accaduto, si è subito messa alla ricerca di un esperto che la potesse seguire: «Sono disintegrata. Sono riuscita a trovare qualcuno che mi fa una radiografia, vi giuro pensavo di morire dal dolore. Mi erano venute delle fitte, la nausea, sudavo freddo. Una cosa che non mi era mai capitata nella vita». Ha poi spiegato come il problema non si sia in realtà presentato senza campanelli d’allarme. «Erano tanti giorni, dico la verità, che sentivo durante il giorno come una sorta di crampo, di spina, sotto le ultime tre dita del piede. Era un crampo strano e vedevo che stava durando più del normale. Ieri poi ha toccato l’apice, volevo andare in ospedale, sono stata troppo male, un dolore troppo intenso mi arrivava al cervello, non ho mai provato una cosa così. E ho iniziato a cercare qualcuno che potesse aiutarmi perché sto ancora malissimo. Non so neanche che scarpe mettere, ogni scarpa mi fa male».

Si tratterebbe di neuroma di Morton

Come spesso accade in questi casi, Giulia De Lellis si è immediatamente messa a cercare i suoi sintomi online. Ed ecco che ha deciso di condividere con i suoi follower la conclusione a cui è arrivata: via stories ha pubblicato una pagina che faceva riferimento al neuroma di Morton, una condizione che porta a un ispessimento dei nervi del piede. «Sono sicura di avere questa cosa qua, altrimenti non me la spiego che ci può stare lì in mezzo per avere questo dolore. Ho fatto le mie ricerche», ha scritto la showgirl che poche ore più tardi si è fatta visitare ricevendo da parte del personale medico la conferma rispetto ai suoi sospetti.

Microsoft chiude Cortana su Windows 11: al suo posto arriverà Copilot

Finisce definitivamente l’era di Cortana. Con un ultimo aggiornamento, Microsoft ha deciso di mandare in pensione su Windows 11 il suo assistente vocale, presentato soltanto nel 2014. Rimarrà attivo ancora per breve tempo, verosimilmente fino all’autunno, sulla versione precedente del sistema operativo e come integrazione di alcuni servizi mobile, tra cui Outlook e Teams, prima di spegnersi del tutto. Al suo posto arriverà Copilot, strumento creato ex novo dall’azienda di Redmond che si basa sull’intelligenza artificiale di ChatGPT. Oltre a rispondere alle domande dell’utente in tempo reale, potrà controllare le impostazioni di Windows e migliorare l’esperienza al computer.

In autunno debutterà l'assistente vocale Microsoft Copilot, basato sull'IA di ChatGPT. Cortana è ancora disponibile su Windows 10 e mobile.
Il Ceo di Microsoft Satya Nadella nel 2014 alla presentazione di Cortana (Getty Images).

Annunciato nel 2014 con i migliori auspici, il progetto Cortana traeva il suo nome dall’omonima intelligenza olografica di Halo, fra i videogame più famosi su Xbox. Non è però mai decollato secondo le aspettative di Microsoft. Anzi, ha subito le difficoltà incontrate sul mercato dall’ecosistema mobile dell’azienda fondata da Bill Gates, incapace di reggere il confronto con Android e iOS. Già cinque anni dopo il rilascio, nel 2019, come sottolinea anche The Verge gli sviluppatori cessarono di credere nel progetto, riducendo sempre più gli aggiornamenti, rimanendo indietro rispetto alla concorrenza. Con l’arrivo dirompente dell’intelligenza artificiale, capace di alimentare rapidamente le interazioni fra uomo e macchina, è arrivato il capolinea. Se infatti Google e Amazon hanno deciso di potenziare il loro assistente vocale con l’IA, Microsoft ha scelto di ricominciare ex novo.

Copilot, cosa sappiamo del nuovo assistente vocale di Microsoft

In autunno, in concomitanza con l’addio definitivo di Cortana, Microsoft presenterà al pubblico Copilot, il nuovo assistente vocale già disponibile in versione Beta per gli sviluppatori. «Rende esperto ogni utente, aiutandolo a personalizzare le impostazioni e connettersi alle app», ha spiegato a The Verge Panos Panay, responsabile di Windows. Per avviarlo, sarà sufficiente cliccare su un apposito pulsante sulla barra delle applicazioni oppure usando la combinazione di tasti Windows e C. Apparirà una barra verticale sul lato destro del desktop, che non si sovrapporrà mai alle altre finestre aperte pur restando sempre visibile. Nel suo evento Build 2023, Microsoft ha anche presentato alcune potenzialità dell’assistente vocale, che si basa su Bing Chat, che a sua volta utilizza la tecnologia di ChatGPT. Permetterà di scattare screenshot allo schermo, riassumere il contenuto di una pagina web o creare immagini ex novo da un messaggio di testo.

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