Daily Archives: 10 Agosto 2023

Michela Murgia morta a 51 anni: addio all’attivista e scrittrice

La scrittrice Michela Murgia è morta a Roma all’età di 51 anni. Nei mesi scorsi aveva rivelato di essere affetta da un carcinoma renale al quarto stadio e da settimane raccontava sui social il periodo della sua malattia.

 

Il successo letterario arrivato nel 2009

Michela Murgia era nata a Cabras, in Sardegna, nel 1972. Prima di diventare a tutti gli effetti scrittrice è stata tante cose, come per esempio un’insegnante di religione nelle scuole e la dirigente di una centrale termoelettrica. La ribalta dal punto di vista letterario arrivò nel 2009, quando il romanzo Accabadora vinse il premio Dessì, il Super Mondello e il premio Campiello. Ambientato nella Sardegna rurale degli Anni 50, è incentrato sulla figura, storicamente non comprovata, della femina accabadora, una donna che, con una sorta di eutanasia rituale, veniva chiamata dalle famiglie a dare la morte a chi era in fase terminale.

Le attività teatrali e il podcast Morgana

Ha poi scritto saggi come Ave Mary (2019), romanzi come Chirù (2015) e pamphet come Istruzioni per diventare fascisti e Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più. La sua popolarità è cresciuta grazie ai social network, oltre che tramite l’attività teatrale e un podcast, il progetto Morgana, diventato anche un libro, con Chiara Tagliaferri. Tra le sue opere anche Presente, L’incontro, il saggio breve sul femminicidio L’ho uccisa perché l’amavo. Falso!; e ancora Futuro interiore, L’inferno è una buona memoria, Noi siamo tempesta, God save the queer. Catechismo femminista e infine l’ultimo Tre ciotole, entrato subito in testa alle classifiche di vendita. Femminismo, tematiche gender e antifascismo da sempre i suoi cavalli di battaglia.

 

La famiglia queer raccontata negli ultimi mesi di vita

Quando scoprì e comunicò la gravità delle sue condizioni di salute, a maggio 2023, iniziò a far conoscere la sua “famiglia queer”, cioè il gruppo di persone, amici e «figli d’anima» che rappresenta il circolo dei suoi affetti più cari e con cui ha scelto di condividere la vita nella nuova casa alle porte di Roma. L’11 giugno Murgia aveva annunciato il ritiro dall’attività pubblica. A metà luglio aveva sposato l’attore e regista Lorenzo Terenzi. Ricoverata in ospedale, scriveva su Instagram: «A chi mi chiede come sto do la risposta che dava Cesare de Michelis: “posso stare meglio, ma non posso più stare “bene”».

Morto in un incidente Vito Cascella, assistente dei Modà

È morto nella notte tra mercoledì 9 e giovedì 10 agosto in un incidente a Cernusco sul Naviglio, Vito Cascella, a soli 47 anni. Secondo una prima ricostruzione, ha perso il controllo della moto finendo contro un palo all’incrocio con via Pavese, non lontano dalla stazione della metropolitana. Le condizioni sono apparse da subito gravissime. Nonostante la tempestività dei soccorsi con l’invio di un’ambulanza e un’automedica in codice rosso, Cascella è deceduto poco dopo il trasporto all’ospedale Uboldo di Cernusco.

Nella notte tra mercoledì 9 e giovedì 10 agosto, Vito Cascella, a lungo assistente dei Modà, è morto in un incidente a Cernusco sul Naviglio.
Kekko (Francesco Silvestre) dei Modà e Vito Cascella (Facebook).

Il saluto dei Modà postato sui social

Vito Cascella, di Cassano d’Adda, aveva a lungo collaborato con i Modà, il gruppo pop fondato da Kekko (Francesco Silvestre). La band ha affidato ai social il suo saluto al 47enne, pubblicando diversi suoi scatti con queste parole: «Ti ho fatto una promessa… non so quando succederà, ma ci proverò finché sarò in vita. Buon viaggio anima libera. Arrivederci Cash».

 

Memorandum Mef-Kkr, ministero fino al 20 per cento nella rete Tim

È stato siglato il memorandum of understanding tra Kkr e il ministero dell’Economia. L’accordo prevede un’offerta vincolante che stabilisce tra l’altro l’ingresso del Mef con una quota fino al 20 per cento nella Netco, la società della rete di Tim.

Governo, ruolo «decisivo nelle scelte strategiche»

Nel memorandum di intesa tra il fondo americano Kkr e il ministero dell’Economia e delle finanze inoltre, fa sapere il Mef, «i termini dell’offerta dal punto di vista dei rapporti tra le parti prevedono un ruolo decisivo del governo nella definizione delle scelte strategiche» della Netco, la rete di Tim. I prossimi passaggi «saranno relativi all’adozione di un Dpcm per completare l’iter procedurale».

Meloni-Barbie e Salvini-Ken, su YouTube la video parodia

Giorgia Meloni come Barbie, Matteo Salvini platinato come Ken che prova ad entrare nelle sue grazie e non dimentica di portare i pattini a rotelle, Ignazio La Russa come Ken rivale, la ministra Santanchè come Barbie mora, e poi Giuseppe Conte in partecipazione speciale nel ruolo fluido di Allan, Elly Schlein al posto di America Ferrera e Maurizio Gasparri come ceo di Mattel. Impazza su Youtube la parodia di Barbie, Georgie, realizzata con l’intelligenza artificiale, la tecnologia face swap per sostituire i volti (Meloni al posto di Margot Robbie, Salvini al posto di Ryan Gosling).

Scene identiche ma volti sostituiti

I testi sono gli stessi del film di Greta Gerwig campione mondiale d’incassi, le scene esattamente quelle di Barbie, mentre i volti sono stati sostituiti con quelli del panorama politico italiano. Il video è firmato da Ceci n’est pas une AI, account italiano con una manciata di iscritti, che risulta attivo da aprile 2023 e promette di applicare la creatività con video generati dall’intelligenza artificiale e con l’utilizzo di programmi open source Stable diffusion. Il risultato è decisamente divertente, ironico più che irriverente. Del resto dal primo giorno di uscita del film diventato fenomeno sociale, meme, parodie sui social impazzano, come pure gli avatar che permettono agli utenti di trasformarsi nei personaggi di Barbie.

Il fondatore di Yandex attacca la Russia: «Sono contro questa guerra barbara»

Arkady Volozh, cofondatore del motore di ricerca internet russo Yandex, ha condannato fermamente la guerra contro l’Ucraina: «Sono categoricamente contrario alla barbara invasione della Russia in Ucraina, dove ho, come tanti, amici e parenti. Sono inorridito dal fatto che ogni giorno cadano bombe sulle case degli ucraini». Lo ha dichiarato in una nota consegnata al portale indipendente Meduza.

Arkady Volozh, fondatore di Yandex, si scaglia contro la Russia e la guerra in Ucraina
Il logo russo di Yandex sulla facciata della sede di Mosca (Getty).

Volozh: «Sono contro la guerra»

L’imprenditore ha sottolineato nel documento consegnato al portale di non vivere più in Russia dal 2014, cioè da quando c’è stata l’annessione della Crimea. In quello stesso periodo il governo russo ha iniziato a istigare i ribelli nell’est dell’Ucraina. Volozh si sente «in parte responsabile delle azioni del Paese». Ma spiega anche che ha aiutato, dal febbraio 2022 a oggi, gli ingegneri russi fuggiti dal Paese a dare inizio a una nuova vita. Il cofondatore di Yandex ha dichiarato: «Ho dovuto rimanere in silenzio per molte ragioni. Si può discutere fino a che punto questa affermazione sia opportuna, ma non sulla sua essenza. Sono contro la guerra».

Arkady Volozh, fondatore di Yandex, si scaglia contro la Russia e la guerra in Ucraina
Yandex ha costruito anche un sistema di robot per il delivery funzionante già da diversi anni (Getty).

Volozh come Khodorskovsky, Deripaska e Borodin

Si tratta del quarto russo nella top 200 stilata da Forbes sugli uomini più ricchi in Russia ad essersi schierato contro Putin e la guerra. Prima di lui altri tre oligarchi: Mikhail Khodorkovsky, Oleg Deripaska e Andrei Borodin. È stato Khodorkovsy, già nei giorni immediatamente successivi all’inizio dell’invasione russa, a dichiarare: «Putin ha perso ogni razionalità e ogni pragmatismo. La sua emozionalità prevale sulla ragione e comprende solo il linguaggio della forza».

Barca in fiamme al largo di Livorno, in salvo nove persone

Grande paura per nove persone a bordo di un’imbarcazione andata a fuoco poche miglia a sud dell’isola di Gorgona, di fronte a Livorno. L’equipaggio, sei adulti e tre bambini, si è messo in salvo sulla zattera di salvataggio, prima di essere recuperato dalla motovedetta della Capitaneria di porto di Livorno, che si è poi diretta al porto turistico di Marina di Pisa. Le nove persone coinvolte stanno tutte bene. Mentre l’imbarcazione stava affondando, si è alzata una densa colonna di fumo ben visibile dalla costa.

Dotata di motore intrabordo, la barca di 13 metri era salpata dal porto di Marina di Pisa alle 9.48. Poi ha improvvisamente preso fuoco mentre stava navigando, per cause ancora da chiarire. Immediato l’sos: in attesa di giungere sul luogo dell’incendio, la Capitaneria ha dirottato sul posto una barca da diporto che era nelle vicinanze, per un primo soccorso.

Lucia Ocone: età, biografia e carriera dell’attrice

Lucia Ocone, nata ad Albano Laziale il 3 maggio 1974, è un’attrice, comica e imitatrice. È diventata famosa per le sue numerose imitazione e i ruoli comici in trasmissioni tv e film per il cinema.

Lucia Ocone: biografia e carriera

Ocone ha studiato recitazione con Beatrice Bracco per poi esordire in televisione negli Anni 90 nel programma Bulli e pupe, spin-off estivo di Non è la Rai. Da qui ha avuto inizio la sua carriera come comica, animando proprio Non è la Rai con le imitazioni della parrucchiera Deborah Tacchia o la maga Lucia tra il 1992 e il 1994. Nel 1997 Gianni Boncompagni l’ha portata nella trasmissione Macao, a cui sono seguiti i programmi Mai dire domenica (2002), Mai dire Grande Fratello (nel 2003-2004) e Mai dire lunedì (nel 2005). Come attrice, ha anche recitato in serie e miniserie tv come Una famiglia in giallo (2005), 7 vite (2007), I liceali 3 (2011), Il commissario Manara (2009–2011) e Tutti insieme all’improvviso (2016).

Lucia Ocone, tra carriera e vita privata
Lucia Ocone al Giffoni Film Festival nel 2019 (Getty Images).

Tra i film importanti in cui l’attrice ha recitato sul grande schermo ci sono invece Mi fido di te, regia di Massimo Venier (2007), Generazione 1000 euro, regia di Massimo Venier (2009), Maschi contro femmine, regia di Fausto Brizzi (2010), Femmine contro maschi, regia di Fausto Brizzi (2011), Immaturi – Il viaggio, regia di Paolo Genovese (2012), Tutta colpa di Freud, regia di Paolo Genovese (2014), Poveri ma ricchi (2016) e Poveri ma ricchissimi (2017), entrambi di Fausto Brizzi, Una famiglia mostruosa, regia di Volfango De Biasi (2021) e I cassamortari, regia di Claudio Amendola (2022).

Lucia Ocone: la vita privata

Essendo una persona molto riservata, non si hanno informazioni sulla sua vita privata. Non è dunque noto se sia fidanzata, sposata né se abbia figli.

Sassuolo, risponde a un annuncio per babysitter ma le dicono di vestirsi sexy per 200 euro

Una ragazza di 24 anni ha risposto a un annuncio per un lavoro da babysitter, ma si è ritrovata di fronte a una proposta a sfondo sessuale. È successo a Sassuolo, in provincia di Modena. La giovane ha denunciato ai carabinieri di aver ricevuto la proposta di indossare abiti sexy per fare le pulizie in cambio di una cifra fino a 200 euro l’ora. A raccontarlo è stato il padre della ragazza, che ha pubblicato sui social anche gli screenshot della conversazione.

Una 24enne a Sassuolo ha risposto a un annuncio per babysitter: ma le è stato proposto di vestirsi sexy per fare le pulizie per 200 euro l'ora
Una donna spinge un passeggino (Getty).

Il padre della 24enne: «E se fosse stata una ragazzina?»

L’uomo ha raccontato la storia alla Gazzetta di Modena, dopo aver denunciato tutto anche sui social. Ha dichiarato: «Questo è indurre alla prostituzione. Mia figlia ha capito tutto subito, ma cosa può accadere se viene contattata una ragazzina che ha bisogno di soldi e che ingenuamente accetta? Bisogna che chi fa cose del genere venga individuato e fermato dalle forze dell’ordine. È troppo pericoloso». Nei messaggi delle chat, pubblicati online, si legge: «Si parte da 10 euro l’ora poi se a te interessa guadagnare di più c’è la possibilità di farti guardare mentre pulisci e lì fai te il prezzo. Dipende da come vai vestita. E riesci anche in un’ora a prendere 200 euro».

A Bari l’annuncio di lavoro con riferimenti al colore della pelle

Il fatto richiama quanto accaduto anche a Bari, con l’annuncio di lavoro pubblicato online da una cartoleria. I titolari dell’esercizio commerciale cercavano una «commessa anche se di colore per punto vendita prodotti di cartoleria, ufficio e scuola in pieno centro a Bari. Bella presenza, conoscenza computer, che sappia relazionarsi con i clienti, pratica nelle vendite e con la cassa. No sposata e con patente. Minimo 20 e max 40 anni. Intera giornata con possibilità di contratto indeterminato». Immediate le critiche sia per il riferimento al colore della pelle sia per il passaggio considerato «sessista» su bella presenza e nubilato.

Saudi Pro League al via: squadre, format e top player

La faraonica campagna acquisti non è ancora finita, ma in Arabia Saudita è già tempo di campionato. L’11 agosto parte infatti la Saudi Pro League con la prima giornata, che si protrarrà fino ai posticipi di lunedì 14. Ai nastri di partenza, per la prima volta nella storia della competizione nata a metà degli Anni 70, ci saranno 18 squadre, due in più rispetto al passato. Al termine della stagione, le prime tre staccheranno il pass per la Champions asiatica assieme alla vincente della Coppa del Re. Le ultime tre in classifica invece scenderanno in Prima Divisione, il campionato cadetto, con un sistema di promozioni e retrocessioni simile alla Serie A. Quattro le favorite alla vigilia, tra l’altro le più ricche: Al-Nassr, Al-Ittihad, Al-Hilal e Al-Ahli. In Italia, La7 ha acquistato in esclusiva i diritti televisivi e trasmetterà la partita migliore di ogni turno.

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Saudi Pro League, da CR7 a Milinkovic-Savic: le squadre dei big

Al-Nassr, con Cristiano Ronaldo anche l’ex Liverpool Mané e Brozovic

Favorito per i bookmakers è l’Al-Nassr, che nel 2023 avrà in panchina l’ex allenatore dello Shakhtar Luis Castro, che ha preso il posto di Rudi Garcia volato a Napoli. Stella della squadra, seconda nella stagione precedente, è Cristiano Ronaldo, primo grande acquisto della Saudi Pro League. Con lui ci saranno anche il brasiliano Talisca, ma soprattutto l’ex Inter Marcelo Brozovic. Il croato ha lasciato i nerazzurri per 18 milioni di euro, accettando un ingaggio monstre da oltre 20 milioni a stagione. In rosa anche Sadio Mané, secondo nella classifica del Pallone d’Oro 2022 dietro Karim Benzema. L’ex Liverpool e Bayern Monaco dovrebbe percepire uno stipendio di circa 30 milioni annui. Dall’Europa sono giunti anche Seko Fofana, passato in Italia dal 2016 al 2020 dove ha vestito la maglia dell’Udinese, e l’ex portiere del Napoli David Ospina.

Dall'Al-Nassr di Ronaldo all'Al-Ittihad di Benzema fino all'Al-Hilal di Koulibaly. Una guida sulla Saudi Pro League, al via l'11 agosto.
Cristiano Ronaldo con la maglia dell’Al-Nassr (Getty Images).

Al-Ittihad, i campioni in carica tentano il bis con Benzema e Kanté

L’Al-Nassr di CR7, che non vince la Saudi Pro League dal 2019, proverà a strappare lo scettro dalle mani dell’Al-Ittihad. Fra i primi acquisti del club nel 2020 figurano il brasiliano Bruno Enrique, con un passato in Italia con la maglia del Palermo, e l’egiziano ex Fiorentina Ahmed Hegazy. Nell’estate 2023 però sono arrivati i pezzi da novanta con cui tentare il bis, tra cui Karim Benzema. L’ex Real Madrid ha lasciato la Spagna a parametro zero per accasarsi alla corte di Nuno Espirito Santo, ex coach di Tottenham e Porto. Al suo fianco ci sarà il portoghese classe 1999 Jota, ex Benfica e Celtic Glasgow. In mediana spazio al francese N’Golo Kanté, stella del Leicester di Claudio Ranieri. Percepirà ben 100 milioni di euro all’anno, così come Benzema. In rosa anche l’ex Liverpool Fabinho e il capocannoniere del 2022 Adberrazak Hamdallah.

Dall'Al-Nassr di Ronaldo all'Al-Ittihad di Benzema fino all'Al-Hilal di Koulibaly. Una guida sulla Saudi Pro League, al via l'11 agosto.
La presentazione di Karim Benzema all’Al-Ittihad (Getty Images).

Al-Hilal, Milinkovic-Savic e Koulibaly in finale di Champions contro CR7

Fra le formazioni più in forma già prima dell’inizio della Saudi Pro League c’è indubbiamente l’Al-Hilal che, con i 18 titoli in bacheca su 48 edizioni, è la più titolata nell’albo d’oro. Sabato 12 agosto, due giorni prima dell’esordio in campionato, giocherà infatti la finale della Champions asiatica contro l’Al-Nassr. Nella rosa di Jorge Jesus, allenatore del Benfica fra il 2020 e il 2022, spicca l’ex Lazio Sergej Milinkovic-Savic, pagato 40 milioni ai biancocelesti e con uno stipendio da 20 milioni netti all’anno. In difesa ci sarà invece un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano, l’ex Napoli e Chelsea Kalidou Koulibaly. Terminale offensivo sarà invece il portoghese Ruben Neves, ex punta del Wolverhampton, in attesa del potenziale colpo dell’estate. È nota da tempo la corte a Viktor Osimhen per cui sarebbe pronto un contratto da 50 milioni all’anno. Potrebbe arrivare infine anche Marco Verratti dal Psg.

Dall'Al-Nassr di Ronaldo all'Al-Ittihad di Benzema fino all'Al-Hilal di Koulibaly. Una guida sulla Saudi Pro League, al via l'11 agosto.
Sergej Milinkovic-Savic in azione con l’Al-Hilal (Getty Images).

Al-Ahli, con i neopromossi in Saudi Pro League Mahrez, Mendy e Firmino

Triplo acquisto dalla Premier League invece per l’Al-Ahli, neopromosso in Saudi Pro League. Dal mercato sono arrivati infatti il portiere Edouard Mendy dal Chelsea, Roberto Firmino dal Liverpool ma soprattutto Riyad Mahrez dal Manchester City vincitore del Treble. Per la stella del calcio algerino 30 milioni di euro a stagione, cinque in meno di quelli spesi per strapparlo ai Citizens di Pep Guardiola. Gli ultimi ad approdare all’Al-Ahli sono stati invece l’ex rossonero Frank Kessié, a lungo cercato anche dalla Juventus, e il difensore ex Roma Roger Ibanez, per cui manca solo l’ufficialità. Avviati anche i contatti per portare in Arabia Saudita Piotr Zielinski dal Napoli.

Al-Ettifaq, due ex stelle del Liverpool in campo e in panchina

Dopo il settimo posto in classifica del 2022, per il rilancio in Saudi Pro League l’Al-Ettifaq ha fatto spesa ad Anfield. In panchina si è seduto infatti Steven Gerrard, leggenda dei Reds con cui ha vinto la Champions League nel 2005 contro il Milan. In rosa potrà contare su colui che ne aveva ereditato la fascia da capitano sotto la Kop, Jordan Henderson, che in estate ha lasciato Liverpool dopo 12 anni. Il centravanti sarà invece Moussa Dembele, talento classe 1996 strappato a parametro zero dal Lione. Probabile anche l’arrivo dal West Ham di Michail Antonio, che secondo i media inglesi spingerebbe per andare in Arabia Saudita.

Luca Ruffino, l’autopsia: non aveva gravi malattie

Dai primi rilievi dell’autopsia eseguita oggi sul corpo di Luca Ruffino, il presidente di Visibilia Editore che si è suicidato sabato sera sparandosi un colpo di pistola nella sua abitazione, non sarebbero emerse evidenze di gravi malattie. È quanto si apprende da fonti giudiziarie. L’autopsia è stata eseguita all’istituto di medicina legale di Milano.

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Cos’è successo la notte del 5 agosto 

Secondo la ricostruzione, Ruffino, a capo dell’ex società di Daniela Santanchè, si è sparato con una pistola dopo aver lasciato diversi biglietti destinati ai figli e ai parenti. In poche righe ha spiegato le ragioni del gesto, riconducibili a un forte stress vissuto dall’uomo almeno dal 2021. Ruffino ha parlato di «ultimi anni faticosi».

I figli: «Non capiamo il suo gesto»

Mattia e Mirko Ruffino, i figli dell’uomo, hanno dichiarato: «Siamo distrutti dal dolore per un gesto al quale non riusciamo a dare alcun senso». E hanno aggiunto: «Nostro padre era un combattente e aveva costruito una solida realtà imprenditoriale. Confidiamo quindi nell’attività della Procura e nella possibilità che da questa possano trarsi utili elementi di comprensione. Siamo consapevoli delle esigenze dell’informazione pubblica, ma riteniamo, a questo punto, imprescindibile che sia mantenuto uno stretto riserbo su quanto accaduto, nel doveroso rispetto della persona e del dolore di tutti coloro che gli hanno voluto bene».

Malesia, vietati gli orologi arcobaleno: chi li indossa rischia tre anni di carcere

Chi indossa o vende orologi con i colori dell’arcobaleno, inclusi quelli prodotti dal marchio svizzero Swatch, in Malesia rischia tre anni di carcere. Lo ha comunicato il ministero dell’interno del Paese asiatico – a maggioranza musulmana – che ha intrapreso una battaglia contro i simboli Lgbtq+, accusati di «nuocere alla morale».

A maggio il ministero dell’Interno ha sequestrato 164 orologi Swatch

Tra i simboli Lgbtq+ figura appunto tutto ciò che è arcobaleno e gli orologi non fanno eccezione. A maggio, l’unità delle forze dell’ordine della Malesia presso il ministero dell’Interno ha fatto irruzione nei negozi Swatch in 11 centri commerciali in tutto il Paese, inclusa la capitale Kuala Lumpur, alla ricerca di orologi recanti quelli che ha definito «elementi Lgtb». Confiscandone 164 della Pride Collection, per un valore di circa 13 mila euro. Chiunque stampi, importi, produca o abbia in suo possesso tali oggetti rischia ora una pena detentiva fino a tre anni, ha spiegato il governo, «impegnato a prevenire la diffusione di elementi dannosi o che possono essere dannosi per la morale».

Malesia, vietati gli orologi arcobaleno: chi li indossa rischia tre anni di carcere. Pugno duro del governo contro i simboli Lgbtq+.
Colori arcobaleno a Kuala Lumpur (Ansa).

L’omosessualità è fuorilegge in Malesia, Paese a maggioranza musulmana 

Chi indossa o vende gli orologi arcobaleno potrebbe anche essere multato di 20 mila ringgit malesi (circa 4 mila euro), secondo l’avviso di divieto. Swatch ha avviato a giugno una causa contro il governo malese per il sequestro degli orologi, che «non promuovevano alcuna attività sessuale» ma «semplicemente un’espressione divertente e gioiosa di pace e amore». L’omosessualità è fuorilegge in Malesia, dove le persone della comunità Lgbtq+ sono vittime di continue discriminazioni.

Lunetta Savino: età, compagno, figli e film dell’attrice

Lunetta Savino, nata a Bari il 2 novembre 1957, è un’attrice italiana. Nel 2010 ha vinto un Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista per il film Mine vaganti di Ferzan Özpetek.

Lunetta Savino: biografia e carriera

Savino si è laureata al DAMS dell’Università di Bologna, e, in seguito, ha conseguito il diploma presso la Scuola di teatro Alessandra Galante Garrone. Ha debuttato a teatro nel 1981 con Macbeth e l’anno seguente ha esordito al cinema con il film Grog, diretto da Francesco Laudadio, continuando poi la carriera teatrale. Dal 1998 è diventata famosa nel ruolo della governante Cettina nella fiction Un medico in famiglia. In parallelo ha anche partecipato alla fiction Il bello delle donne. Nel 2006 ha recitato anche in un’altra fiction, Raccontami, accanto a Massimo Ghini e per la regia di Riccardo Donna e Tiziana Aristarco. Tra le altre serie televisive, film e miniserie tv in cui  ha recitato vi sono Due mamme di troppo di Antonello Grimaldi (2008), Pietro Mennea – La freccia del Sud, regia di Ricky Tognazzi (2015), È arrivata la felicità (2015-2018), Le indagini di Lolita Lobosco, regia di Luca Miniero (2021-in corso) e la più recente, Studio Battaglia, per la regia di Simone Spada (2022-in corso).

Lunetta Savino, tra la carriera e la vita privata
Lunetta Savino alla Mostra del Cinema di Venezian nel 2020 (Getty Images).

Quanto ai film a cui ha preso parte si citano Terra di mezzo, regia di Matteo Garrone (1997), Liberate i pesci!, regia di Cristina Comencini (2000), Saturno contro, regia di Ferzan Özpetek (2007), Oggi sposi, regia di Luca Lucini (2009), Scusate se esisto! di Riccardo Milani (2014), Amici come prima, regia di Christian De Sica (2018) e il più recente My Soul Summer, regia di Fabio Mollo (2022).

Lunetta Savino: la vita privata

L’attrice è stata sposata con il collega Franco Tavassi, dal quale ha avuto anche un figlio, Antonio, nato nel 1988. Attualmente Lunetta è legata a Saverio Lodato, dopo aver divorziato dal marito nel 1994.

In Rai la morte di Laganà fa già parlare di nuovi equilibri verso destra

La morte improvvisa di Riccardo Laganà, consigliere della Rai scelto dall’assemblea dei lavoratori e stimato da tutti, rischia di creare una grana non da poco a viale Mazzini. E pure ai grillini. Sì, perché all’ombra del cavallo dello scultore siciliano Francesco Messina le “transumanze” sono infinite: ora che comanda la destra siamo sicuri che i dipendenti Rai voteranno ancora per un rappresentante del mondo M5s? Non si contano i giornalisti, e non solo, che dopo le elezioni politiche del 2022 hanno cambiato casacca, scegliendo di farsi coprire con il tricolore meloniano. E se il prossimo consigliere d’amministrazione sarà di Fratelli d’Italia, che si fa? Discorsi un po’ indelicati, vista la scomparsa di Laganà così recente. Ma che già stanno circolando nei corridoi. Tutti appesi, come sempre, al leghista Igor De Biasio, che tra i suoi numerosi incarichi per conto di Matteo Salvini è anche amministratore delegato di Arexpo e presidente di Terna. Se De Biasio lasciasse la sua poltrona alla Rai, dimettendosi, salterebbero gli equilibri politici. Perché ai fedelissimi di Giuseppe Conte una sedia comunque va data. Certo, a 48 anni nessuno pensava a una fine di Laganà, che era alla seconda elezione nel cda: la prima volta doveva entrare Claudia Mazzola, ora presidente di RaiCom. Una situazione imprevista, che può far scaturire scenari da incubo per chi lavora nel servizio pubblico. E ancora devono essere celebrati i funerali del povero Laganà…

In Rai la morte di Lagana? fa gia? parlare di nuovi equilibri verso destra
Riccardo Laganà (Imagoeconomica).

Profumo di risparmi: ecco come finirà

Come andrà a finire con la tassa sugli extraprofitti? Una ghiotta anticipazione è stata fornita da Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo e numero uno di Acri, sul quotidiano La Stampa: «Avere a disposizione maggiori dividendi significa poter contare su una maggiore capacità di erogazione nei tre ambiti che riteniamo centrali: persone, cultura e Pianeta». Che cosa significa? Una bella sforbiciata agli interventi di welfare, per esempio, agli aiuti agli anziani e ai non autosufficienti. Oltre che ai restauri di beni culturali, specie quelli che non si trovano nelle grandi città ma nei cosiddetti centri minori, bisognosi di attenzioni. Insomma, un disastro per i sindaci dei comuni che hanno sempre bussato alla porta delle fondazioni e delle banche per cercare qualche migliaia di euro per iniziative di ogni tipo.

In Rai la morte di Lagana? fa gia? parlare di nuovi equilibri verso destra
Alessandro Profumo (Imagoeconomica).

Extraprofitti? C’è pure Bankitalia

Nessuno se n’è accorto, perché tutti pensano alle banche tradizionali, quelle con le agenzie sparse sul territorio. Ma i rappresentanti di Fratelli d’Italia sono certi che tra i «margini ingiusti», quelli da massacrare con la tassa sugli extraprofitti, ci siano anche quelli della Banca d’Italia guidata da Ignazio Visco. «Tanto tra un po’ se ne va, cosa può dire?», affermano con tono sfottente i meloniani…

In Rai la morte di Lagana? fa gia? parlare di nuovi equilibri verso destra
Ignazio Visco (Imagoeconomica).

Meloni, il Nobel per l’economia e gli utili di Mediaset…

Docenti universitari tutti d’accordo: «Anche se si mettesse improvvisamente a scrivere una teoria sui margini ingiusti, Giorgia Meloni non riuscirà mai a candidarsi al premio Nobel per l’economia». E poi, perché le banche? Ci sono anche alcuni casi rari di aziende del settore dell’informazione e dell’intrattenimento che macinano utili formidabili, a differenza delle altre. Mediaset, per esempio. Già, ma lì ci lavora il compagno del premier, non si può fare…

Moody’s bacchetta la Meloni

Il giudizio è di quelli perentori: l’idea del governo di tassare gli extraprofitti delle banche è “credit negative” per il settore, per Moody’s. Una bacchettata senza precedenti. Per Giorgia Meloni è un campanello d’allarme: e ancora non si parla del Mes. L’autunno sarà durissimo, per la destra che domina Palazzo Chigi.

Courtois ko in allenamento: rottura del crociato per il portiere del Real Madrid

A 48 ore dall’avvio del campionato, il Real Madrid perde uno dei suoi pezzi da novanta. Si tratta del portiere Thibaut Courtois, uscito in lacrime dopo la seduta d’allenamento della mattina del 10 agosto a causa di un grave infortunio. Il club spagnolo, dopo i primi esami strumentali, ha diramato una nota in cui spiega che «gli è stata diagnosticata una lacerazione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Il giocatore sarà operato nei prossimi giorni». A difendere i pali dei Blancos, nel match di debutto nella Liga contro l’Athletic Bilbao, sarà Andrij Lunin, ucraino classe ’99.

Chi al posto di Courtois: il Real si tuffa sul mercato

Difficile pensare che il 24enne portiere dell’Ucraina possa essere il titolare per gran parte della stagione. Con Courtois costretto ai box per diversi mesi, il Real Madrid sembra intenzionato a tuffarsi sul mercato. Il nome principale è quello dello spagnolo David De Gea, 32enne svincolato dal Manchester United, con un passato all’Atletico M

Courtois lascia in lacrime l'allenamento: si è rotto il crociato e sarà operato
MANCHESTER, ENGLAND – MAY 25: David De Gea of Manchester United during the Premier League match between Manchester United and Chelsea FC at Old Trafford on May 25, 2023 in Manchester, England. (Photo by Naomi Baker/Getty Images)

adrid. Fari puntati anche su Kepa Arrizabalaga, in uscita dal Chelsea e richiesto anche dal Bayern Monaco. I Blancos starebbero valutando anche i profili di due portieri che attualmente militano nella Liga: Yassine Bounou del Siviglia e Giorgi Mamardashvili del Valencia.

 

Nomi anche dalla Serie A: piacciono Maignan e Szczesny

Dalla Spagna, però, rimbalzano anche altri due nomi, entrambi da big della Serie A. Si tratta del francese Mike Maignan del Milan, ritenuto incedibile dai rossoneri, e del polacco Wojciech Szczesny della Juventus. Il club bianconero da tempo punta a Gigio Donnarumma (in uscita dal PSG) e potrebbe decidere di cedere il suo attuale portiere titolare per capitalizzare e riutilizzare i fondi per acquistare l’estremo difensore italiano. Ma i tifosi del Real Madrid sperano in una terza opzione, sempre legata al Paris Saint Germain. Si tratta di Keylor Navas, già portiere dei Blancos dal 2014 al 2019, andato via proprio per non diventare la riserva di Courtois.

Courtois lascia in lacrime l'allenamento: si è rotto il crociato e sarà operato
Thibaut Courtois (Getty).

L’allarme dei russi: «Perdita di vapore a Zaporizhzhia». Ma per gli esperti non c’è rischio radioattivo

Continua il terrorismo psicologico attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, controllata da Mosca fin dalle prima fasi della guerra in Ucraina. «Il personale dell’impianto ha rilevato una perdita nei tubi del terzo generatore di vapore durante il funzionamento della quarta unità», si legge in una nota diffusa dall’amministrazione filorussa dell’impianto. «È stato deciso di arrestare il reattore a freddo per garantire un funzionamento regolare durante la stagione autunnale e invernale e l’operatività delle apparecchiature». La perdita di vapore non deve però far preoccupare, dato che proviene da circuiti che non sono in contatto con il nocciolo del reattore: nessun rischio radioattivo all’orizzonte.

L’allarme dei russi: «Perdita di vapore a Zaporizhzhia». Ma per gli esperti non c'è rischio radioattivo. Continua il terrorismo psicologico.
Soldati russi all’esterno dell’impianto (Getty Images).

Il parere degli esperti: nessun pericolo

«Sono circuiti che non sono in contatto con il nocciolo del reattore; ricevono acqua molto calda e la scambiano con altra che diventa vapore e fa girare la turbina», ha spiegato all’Ansa Alessandro Dodaro, direttore del dipartimento per la Sicurezza nucleare dell’Enea. Quello uscito dall’impianto, ha aggiunto, «vapore acqueo puro al 100 per cento, come quello che esce dalla torre di raffreddamento delle centrali nucleari». E lo spegnimento a freddo, grazie al quale «tra qualche giorno acqua del reattore arriverà a temperature più basse», è una procedura che non ha nulla di inconsueto. Sulla stessa linea Ugo Spezia, già direttore della sicurezza della Sogin: «Tutte le unità della centrale sono in condizioni di spegnimento e sono sotto il controllo costante dell’Aiea, che ha propri esperti in loco, i quali accedono all’impianto quasi quotidianamente». Nessuna perdita, ha spiegato, «ma una fuoriuscita controllata di vapore, non radioattivo, dai circuiti di raffreddamento». Evento, questo, «del tutto normale in ogni impianto nucleare».

L’allarme dei russi: «Perdita di vapore a Zaporizhzhia». Ma per gli esperti non c'è rischio radioattivo. Continua il terrorismo psicologico.
La centrale nucleare di Zaporizhzhia (Getty Images).

C’è però il rischio di un nuovo blackout

Ha più ragioni invece di far preoccupare quanto comunicato da Energoatom, la società di energia ucraina che gestisce l’impianto occupato dai russi: «Il 10 agosto la centrale nucleare di Zaporizhzhia, temporaneamente occupata, ha perso il collegamento alla sua principale linea di trasmissione di energia esterna con una tensione di 750 kV. In seguito, la centrale ha dovuto passare all’unica linea elettrica di riserva da 330 kV disponibile, la cui disconnessione minaccia la perdita di energia esterna», si legge in una nota. Insomma, c’è il rischio di un nuovo blackout dal momento che la linea di riserva ha una capacità inferiore alla metà di quella della rete elettrica. Intanto è salito a tre morti e nove feriti, tra cui un bambino, il bilancio del bombardamento russo del 9 agosto sulla città di Zaporizhzhia, che periodicamente torna al centro del conflitto in Ucraina. Lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Yuriy Malashko.

Caro voli, Urso risponde a Ryanair: «Insofferente a regole del mercato»

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha risposto a Ryanair durante un’intervista a Tgcom24. L’ad della compagnia low cost, Eddie Wilson, interpellato da Ansa, ha definito «ridicolo e illegale» il decreto del governo in cui sono inserite le norme contro il caro voli e l’algoritmo sulle tariffe. Oggi Urso replica a muso duro: «Ryanair ha bisogno di buoni consiglieri di diritto commerciale, di qualcuno che si intende di mercato e diritti dei cittadini perché negli anni ha manifestato una certa insofferenza alle regole di mercato».

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Urso replica a Ryanair: «Sanzionati 11 volte»
L’ad Eddie Wilson (Imagoeconomica).

Urso: «Ryanair sanzionata 11 volte»

Urso ha poi proseguito: «Ryanair è stata sanzionata 11 volte negli ultimi anni dall’autorità per la concorrenza e il mercato. Siamo intervenuti con un decreto che tutela il mercato e i consumatori. Il mercato non è il far west dove speculatori approfittano, viene regolato dallo Stato, dalle leggi, dalle autorità e dalla Ue». Ieri mattina l’incontro con l’ad Wilson, «poi abbiamo avuto un confronto con Ita perché è nostra intenzione aprire un tavolo per potenziare il traffico aereo anche a fronte di eventi come il Giubileo e le Olimpiadi di Cortina-Milano e poi il Giubileo del 2033».

Urso replica a Ryanair: «Sanzionati 11 volte»
Un velivolo di Ryanair (Getty).

Il ministro sull’algoritmo

Il ministro ha poi parlato anche dell’algoritmo: «Non è una invenzione sovietica perché non esisteva ai tempi del soviet. Nasce nella patria dei diritti, gli Stati Uniti». E insiste parlando di un meccanismo «che a seconda della capacità di spesa dell’utente propone prezzi diversi, o a seconda delle esigenze del momento libera dei posti, una sorta di asta dei voli, una profilazione degli utenti che non è ammissibile. Noi siamo intervenuti secondo le regole europee e siamo disponibili a fornire tutti i chiarimenti. Lo stato ha il dovere di intervenire quando il cittadino è sottoposto a un’azione che non risponde alle regole di mercato».

Cristiano Ronaldo si fa il segno della croce dopo il gol: gesto vietato in Arabia Saudita

Un tiro che ha portato l’Al Nassr in finale della Champions araba, dove sabato 12 agosto affronterà l’Al Hilal. Il gol di Cristiano Ronaldo ha regalato ai suoi la vittoria per 1-0 oltre che il passaggio del turno con l’eliminazione dell’Al Shorta. Dopo il rigore, impossibile trattenere l’entusiamo: il fuoriclasse ha esultato con il suo classico «siuuu», non prima di farsi il segno della croce vietato in Arabia Saudita.

Gesto vietato in Arabia Saudita

Dopo la diffusione del video in cui si vede il campione segnare il gol della vittoria con tanto di segno della croce a seguire, c’è chi, sui social, ha fatto notare che in Arabia Saudita è vietata l’espressione pubblica della fede cristiana. Nel Paese saudita i non musulmani non sono autorizzati a pregare in pubblico. Per loro vietata anche la promozione o l’esposizione di oggetti religiosi, come libri, o altri simboli, come ad esempio il crocifisso. Il rischio in cui si incorre è quello di essere accusati di proselitismo. Sulle pagine ufficiali della squadra e del giocatore non si fa riferimento all’accaduto.

 

Agrigento, due turisti lasciano un ristorante perché la chef è di colore

In un ristorante di Agrigento, a poca distanza dalla Valle dei Templi, due turisti italiani sono stati protagonisti di un grave episodio di razzismo nei confronti della chef pluripremiata Marame Cissè. Lo racconta su Facebook Carmelo Roccaro, il presidente della cooperativa sociale Al Karhub, che gestisce il ristorante in questione, il Ginger People&Food.

Roccaro: «Andata via senza salutare»

Su Facebook Roccaro ha scritto una lettera «a una sconosciuta», rivolta alla coppia, in particolar modo alla donna: «Sei entrata di fretta, con il tuo compagno, capelli brizzolati, tagliati cortissimi “alla Sinéad”, donna nostrana sulla sessantina circa. Sei stata accolta con il sorriso dalla nostra Karima, addetta di sala, giovane ragazza di seconda generazione, grande lavoratrice, che ti ha fatto accomodare dove volevi tu.
Dopo qualche minuto ti ho visto alzare da tavola, disturbata, e dirigerti verso l’uscita. Ti sono venuto incontro per capire cosa stesse succedendo ma non mi hai degnato di uno sguardo e, alquanto seccata, non hai neanche risposto al mio saluto e sei andata via, così».

Nel ristorante di Marame Cissè, due turisti sono andati via dopo aver chiesto se la proprietaria fosse di colore
Marame Cissè (Facebook).

La causa: «Mi ha chiesto se la proprietaria fosse neg…»

Roccaro continua: «Karima mi guardava con gli occhi sgranati e a bocca aperta dicendomi “Dopo avere visto il menù la signora mi ha chiesto se per caso la proprietaria del ristorante fosse una signora neg…di colore. E alla mia conferma si è alzata dicendo che non voleva più cenare qui…”. Io sono uscito e ti ho seguito mentre risalivi in macchina e andavi via, evitando di guardarmi, mentre costringevi il tuo compagno ad una improbabile inversione ad “U”. Io non conosco chi sei, la tua storia, i tuoi problemi e non oso nemmeno giudicarti. So solo che ho sentito una grande tristezza nel cuore. Ieri sera ho preso consapevolezza di quanto profondo e radicato sia questo sentire che emerge dal lato oscuro delle persone».

Il messaggio: «Noi ci siamo perché esistono persone come te»

Roccaro, nel suo lungo post, lancia anche un messaggio: «Noi ci siamo proprio perché esistono persone come te, e non ci disturbano i commenti del tipo “u vidisti? dintra a cucina su tutti nivuri” o i “negri!” urlati dalle auto in corsa davanti al nostro ristorante. Non ci disturbano e ci fanno sorridere perché li avevamo messi in conto e sapevamo che sarebbe sato difficile costruire una comunità diversa da questa in cui viviamo. Quello che ci sorprende e ci addolora davvero è l’assenza della rete che doveva sostenere questo progetto rivoluzionario, degli intellettuali e di gran parte degli attivisti delle associazioni culturali di impronta progressista o del mondo cattolico, della cooperazione, degli “amici”».

Generali, i risultati del primo semestre 2023: utile netto normalizzato a 2,3 miliardi

L’utile netto normalizzato di Generali nel primo semestre 2023 è salito a 2,3 miliardi (da 1,4 miliardi dello stesso periodo del 2022, segnando un +60,9 per cento). Il leone di Trieste ha spiegato che il risultato è dovuto principalmente al miglioramento del risultato operativo – che evidenzia il beneficio di fonti di utile diversificate –, all’utile non ricorrente relativo alla cessione di un complesso immobiliare londinese (per 193 milioni al netto delle imposte), riflettendo anche l’impatto di 97 milioni di euro di svalutazioni su strumenti a reddito fisso russi. Tra gli altri dati, i premi lordi sono stati pari a 42,2 miliardi di euro (+3,6 per cento) grazie al forte sviluppo del segmento Danni (+10,6 per cento). Il Combined Ratio è migliorato a 91,6 per cento (-5,4 p.p.). New Business Margin a 5,81 per cento (+0,31 p.p.).

L’ad Donnet: «Dati che confermano la nostra solidità»

L’ad di Generali Philippe Donnet ha così commentato la semestrale: «Gli eccellenti risultati della prima metà del 2023 continuano a dimostrare l’efficacia della nostra strategia Lifetime Partner 24: Driving Growth e quanto Generali sia sempre più profittevole, diversificata, resiliente e con una solida posizione finanziaria. Arrivati a metà dell’implementazione del piano, siamo pienamente in linea per realizzare i nostri ambiziosi obiettivi, confermando di avere la solidità necessaria per governare con successo il complesso scenario macroeconomico e geopolitico in costante evoluzione». E ancora: «Il nostro gruppo sarà ulteriormente rafforzato dalle recenti acquisizioni di Liberty Seguros e Conning, che consentiranno il consolidamento della nostra leadership assicurativa in Europa e l’espansione della nostra piattaforma di asset management a livello globale. I risultati presentati sono stati raggiunti grazie all’impegno dei nostri colleghi e di tutti i nostri agenti: sono loro a rappresentare le solide fondamenta che permettono al gruppo di proseguire sulla strada della crescita sostenibile, creando valore per tutti i nostri stakeholder».

Kevin Spacey, il nuovo film Control arriva il 15 dicembre

Tutto pronto per il ritorno al cinema di Kevin Spacey. L’attore due volte premio Oscar sarà infatti in sala con Control, primo film dopo l’assoluzione dalle accuse di violenza sessuale. Come ha rivelato in esclusiva Variety, negli Usa e nel Regno Unito il film arriverà il prossimo 15 dicembre, confermando la decisione della produzione di puntare sul periodo invernale e le festività. Ancora ignota la compagnia che si occuperà della distribuzione in tutto il mondo, così come non si sa ancora nulla in merito all’uscita in Italia. È invece online il primo trailer del film, in cui è possibile sentire la voce fuori campo di Spacey. La star infatti non dovrebbe apparire mai sullo schermo, ma recitare nei panni di un personaggio cruciale che si muove dietro le quinte della vicenda.

Ufficiale la data di uscita di Control, primo film di Kevin Spacey dopo l'assoluzione dalle accuse di violenza. Le anticipazioni.
Kevin Spacey dopo la sua assoluzione dalle accuse di violenza (Getty Images).

Control, cosa sappiamo del ritorno al cinema di Kevin Spacey

Film a basso budget del regista di Superman Requiem Gene Fallaize, Control si concentra sulla relazione tra il premier britannico David Addams e la ministra dell’Interno Stella Simmons, che i due fanno attenzione a non rivelare ai media. Volto dei personaggi principali sono Lauren Metcalfe, già vista nella serie Bridgerton, e Mark Hampton. Come mostrano le immagini del primo trailer, mentre ritorna a casa a bordo di un’auto a guida autonoma la donna si ritrova improvvisamente ostaggio di una figura ignota (Kevin Spacey) che da remoto prende il controllo del mezzo. Con l’intento di vendicarsi per un torto subito in passato, minaccia di rendere pubblica la sua relazione a meno che lei non faccia esattamente ciò che vuole. Spacey ha registrato le sue parti a Londra nel dicembre 2022, mentre attendeva l’inizio del processo.

«Non mi pento di aver ingaggiato Kevin Spacey e rifarei tutto da capo», ha raccontato a Variety il regista del film Fallaize, rispondendo alle critiche di alcuni utenti che hanno protestato sui social. «In aula, chi doveva giudicare lo ha ritenuto non colpevole». Il cineasta ha poi ricordato di essersi trovato molto bene a lavorare con una stella della recitazione come Spacey. «È sempre stato tranquillo e non ha mai parlato del processo, pur ricordando con nostalgia i tempi di House of Cards (fra i progetti di maggior successo, ndr.)», ha detto il regista. «Sembrava anche piuttosto timido». Prima di Control, Spacey era apparso a marzo nel film L’uomo che disegnò Dio diretto da Franco Nero, che ha accolto con gioia l’assoluzione dalle accuse a fine luglio. «Fui l’unico a chiamarlo per un film», ha detto in un’intervista al Corriere. «Gli americani sono troppo moralisti».

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