Daily Archives: 7 Agosto 2023

Consiglio dei Ministri: arriva l’ok ai due decreti omnibus

Il Consiglio dei ministri, dopo quasi tre ore, ha approvato due decreti Omnibus: il dl Asset e investimenti e quello Giustizia. Per il primo i temi principali vanno dalla questione taxi agli interventi contro il caro-voli e il Ponte di Messina, mentre per il secondo si passa dalle norme sul processo penale a quelle sugli incendi e sul Covid, ma non solo.

Taxi e voli

Le città metropolitane, capoluoghi e comuni con aeroporti internazionali possono bandire il concorso straordinario – sino a un incremento del 20 per cento rispetto alle licenze esistenti – aperto a nuovi operatori, con una procedura più celere, certa e semplificata. Esclusa l’ipotesi di cumulabilità delle licenze definitive. Semplificazioni e accelerazioni in arrivo per le procedure inerenti le licenze temporanee, prorogabili per 24 mesi. Per l’acquisto dei taxi è previsto il raddoppio dell’ecobonus, anche per Ncc. Sburocratizzato lo strumento della doppia guida.

Sui voli arriva lo stop agli algoritmi che alzano i prezzi. Il Consiglio dei ministri ha approvato una norma che vieta la fissazione dinamica delle tariffe da parte delle compagnie aree, modulata in relazione al tempo della prenotazione, se la fissazione è applicata su rotte nazionali di collegamento con le isole e avviene o durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale e se conduce a un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori del 200 per cento superiore alla tariffa media del volo.

Verrà inoltre considerata come «pratica commerciale scorretta» il ricorso a procedure automatizzate di determinazione delle tariffe – da e per le isole, ossia laddove sussistono esigenze di continuità territoriale – basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporti un pregiudizio economico. Le compagnie aeree dovranno sempre informare l’utente, per gli acquisti di biglietti online, circa l’utilizzo di strumenti di profilazione

Ponte sullo Stretto e extraprofitti banche

Il consiglio dei ministri ha approvato la deroga al tetto dei compensi per i super esperti che lavoreranno per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Da quanto è emerso è una norma fortemente voluta dal Mit di Matteo Salvini, «per garantire il coinvolgimento dei migliori professionisti». Previsto inoltre, all’art.15, che alla società concessionaria non si applichi il limite di 240 mila euro dei compensi massimi per gli amministratori e i dipendenti.

Annunciata dal vicepremier Matteo Salvini, nella conferenza post Cdm, un’altra misura, come riportato da Skytg24: «Un prelievo sugli extraprofitti delle banche limitato al 2023. Gli introiti saranno destinati a due voci: aiuto ai mutui prima casa e taglio delle tasse. L’innalzamento dei tassi della Bce ha portato a un innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese. Non c’è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori. Quindi in questo gap si verrà a contare un 40 per cento di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche». La tassa sugli extraprofitti bancari varrà sui bilanci 2022 e 2023. Il prelievo del 40 per cento scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 «eccede per almeno il 3 per cento» il valore dell’esercizio 2021.

Intercettazioni e pene per gli incendiari

Nel secondo dl omnibus il governo ha anche esteso l’utilizzo delle intercettazioni e creato un archivio centralizzato dove conservarle. In particolare, l’utilizzo viene esplicitamente esteso alle indagini per reati, tentati o consumati, legati al traffico illecito di rifiuti, alle fattispecie aggravate dal metodo mafioso, ai sequestri di persona con finalità estorsive e al terrorismo.

Pene inasprite per gli incendiari: aumenta da quattro a sei anni di carcere la pena base minima per chi mette a fuoco boschi o vivai forestali destinati al rimboschimento. Per i roghi dovuti a colpa e non a dolo la pena minima sale da uno a due anni. Aumento di un terzo della pena e fino alla metà quando il piromane ha agito per trarne profitto per sé o per altri, o con abuso dei poteri o con negligenza nell’esecuzione di incarichi o servizi nell’ambito della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi boschivi.

Covid, abolito l’articolo 10 ter

Cade l’obbligo di isolamento per le persone risultate positive al Covid: sarà possibile uscire di casa e andare al lavoro anche con la malattia in corso. Si abolisce, quindi, l’articolo 10 ter del decreto legge 52 del 2021, che prevedeva il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora fino all’accertamento della guarigione. A oggi era fissato a cinque giorni l’obbligo di isolamento, a partire dal tampone positivo o dall’insorgere dei sintomi.

 

 

 

È morto il regista William Friedkin

William Friedkin, che ha vinto l’Oscar per la regia di The French Connection, ha ottenuto una nomination per The Exorcist e ha diretto tra gli altri The Boys in the Band, To Live and Die in LA, Rules of Engagement, è morto lunedì sette agosto a Los Angeles. Aveva 87 anni.

Le opere degli ultimi anni

L’ultima opera del regista fu un documentario intitolato The Devil and Father Amorth in cui seguì padre Gabriele Amorth, il principale esorcista a Roma, mentre eseguiva il suo nono esorcismo. Nel 2013 ha  ricevuto alla Mostra del Cinema di Venezia il Leone d’Oro alla carriera.

Il campionato di calcio dell’Arabia Saudita approda su La7

Il campionato di calcio dell’Arabia Saudita, approda sui canali La7, La7d e in simulcast su La7.it. Grazie all’accordo biennale raggiunto dalla tv della Cairo Communication che ne ha acquisito i diritti, la Roshn Saudi League sarà visibile dal 14 agosto. Tra le stelle internazionali Cristiano Ronaldo, in forza all’Al-Nassr assieme a Sadio Mane, Marcelo Brozovic (ex Inter) e Seko Fofana. Sergej Milinkovic Savic e Kalidou Koulibaly, ex rispettivamente di Lazio e Napoli, sono invece stati acquistati dall’Al-Hilal, dove sono arrivati anche Rúben Neves e Malcom.

La7 in collaborazione con il TgLa7 curerà il racconto sportivo

Proseguendo con l’elenco dei giocatori, l’Al-Ittihad può vantare l’ultimo Pallone d’oro Karim Benzema, oltre a Fabinho, Jota e N’Golo Kanté. Riyad Mahrez, Roberto Firmino, Edouard Mendy e Allan Saint-Maximin sono invece stati ingaggiati dall’Al-Ahli. La7, in collaborazione con la redazione sportiva del TgLa7, ne curerà la telecronaca e il racconto.

Visibilia chiude nella tempesta in Borsa: meno 30 per cento

Giornata di fortissimo calo per Visibilia in Piazza Affari dopo la scomparsa del presidente e amministratore delegato Luca Giuseppe Reale Ruffino: il titolo, a lungo sospeso in asta di liquidità, ha concluso con un crollo del 30 per cento a 0,38 euro. Elevati ma non eccezionali gli scambi: nella seduta sono passate di mano 135mila azioni del gruppo editoriale contro le 73 mila della giornata di venerdì.

Dopo la scomparsa del presidente e amministratore delegato Luca Giuseppe Reale Ruffino, Visibilia chiude con un meno 30 per cento.
Sede Visibilia, cassetta delle lettere (Imagoeconomica).

Chiude in perdita anche Sif Italia

Mentre la procura di Milano indaga per il reato di istigazione al suicidio, anche Sif Italia, di cui lo stesso Ruffino era presidente e amministratore delegato, ha accusato una perdita importante: il titolo, di fatto congelato per quasi tutta la seduta, ha chiuso in calo del 20 per cento a 2,86 euro.

L’IA fa paura: il 45 per cento degli americani è preoccupato per il lavoro

L’intelligenza artificiale fa paura agli americani: secondo un nuovo sondaggio del Los Angeles Times condotto dalla società di proiezioni canadese Leger, quasi la metà dei cittadini Usa, pari al 45 per cento, è preoccupata per le conseguenze dell’IA sul proprio lavoro. Un timore che aumenta tra i giovani, con la percentuale che arriva fino al 57 per cento tra le persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni, mentre risultano meno preoccupate quelle sopra i 55 anni.

Greg Cross: «L’intelligenza artificiale sta mangiando il mondo»

I timori sono particolarmente elevati tra gli attori e sceneggiatori di Hollywood, i cui scioperi sono in parte determinati proprio dalle conseguenze dell’uso dell’intelligenza artificiale, ma come dimostra il sondaggio, non si tratta di un problema che coinvolge solo il mondo dello spettacolo. «Questo non è solo un fenomeno di Hollywood», ha affermato Greg Cross, amministratore delegato della startup di avatar AI Soul Machines, «L’intelligenza artificiale sta letteralmente mangiando il mondo».

Sardegna, volpe impiccata a un cartello stradale: forse era stata investita

Una volpe impiccata sopra il cartello stradale all’ingresso di Ales, il paese di Antonio Gramsci in provincia di Oristano. Un’immagine raccapricciante quella apparsa agli automobilisti in transito, che hanno subito fatto una segnalazione all’amministrazione comunale. Sul posto sono arrivati il vice sindaco Fabrizio Collu e un sottoufficiale del Corpo forestale della stazione del paese. «Secondo l’esperto della forestale, l’animale non è morto per asfissia ma sarebbe stato travolto da un veicolo – racconta all’Ansa Collu -. Era un volpacchiotto giovane e aveva la testa schiacciata in seguito dell’investimento. Qualcuno poi ha voluto toglierlo dalla strada e appenderlo al cartello, forse per un bravata. Non è stato però un atto crudele nei confronti dell’animale», chiarisce il vicesindaco. Gli investigatori della Forestale si sono riservati di fare degli approfondimenti sulla vicenda.

Una volpe è stata impiccata a un cartello stradale in provincia di Oristano
Una volpe (Getty).

Nel 2019 diversi casi in Sardegna

In attesa di sviluppi, sui social c’è chi ricorda altri casi simili in Sardegna. I più recenti risalgono al 2019. Una volpe è stata impiccata a un cartello stradale a due passi da Mandas, nelle campagne di Suelli. Il 6 gennaio dello stesso anno, a Gonnosfanadiga ne sono state impiccate ben tre, appese in bella vista a bordo strada. Un’altra, pochi mesi dopo, nelle campagna di San Nicolò Gerrei, nel sud della Regione. Ma anche negli anni precedenti si sono registrati diversi casi, spesso opera di agricoltori e allevatori, che uccidono le volpi per proteggere i campi e il gregge.

Beatrice Venezi attacca Elodie: «Rappresenta il corpo femminile in modo poco elegante»

La direttrice d’orchestra Beatrice Venezi ha criticato l’atteggiamento di Elodie sul palco e durante le sue esibizioni. In un’intervista a La Stampa, la consigliera del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha dato le proprie preferenze su alcuni artisti. Vasco meglio di Ultimo, Muti preferito a Piovani. Poi si arriva all’artista romana, ma Venezi predilige Taylor Swift. La direttrice non si è limitata a giudicare l’aspetto musicale: «Elodie? Mi sembra che, con il suo atteggiamento, dia una rappresentazione poco elegante del corpo della donna. Posso dirlo?».

LEGGI ANCHE: Beatrice Venezi, un maestro pop per il nuovo soft power meloniano

Venezi parla anche di Me Too

Durante l’intervista, la direttrice d’orchestra ha parlato dell’universo femminile e anche del movimento Me Too: «Le molestie ci sono. Io ho subito al massimo marpionaggio. Ma ho sempre mandato messaggi chiari. All’ultimo invito a cena che ho ricevuto ho risposto: bella idea, aspetta che chiamo il resto del cast».

Venezi contro Elodie: «Poco elegante la sua rappresentazione del corpo femminile»
Elodie durante un’esibizione a Sanremo (Getty).

La risposta sul fascismo: «Mai parlato di omofobia o prevaricazione»

Venezi poi torna su un tema caldo, quello delle proprie simpatie politiche. E dichiara: «Vuole sapere se sono fascista? Può andare a rileggere quello che ho detto e scritto nella mia vita, non troverà niente che si avvicini anche solo vagamente alla prevaricazione sull’altro, all’omofobia o al fascismo». E poco dopo: «Oggi essere di destra significa essere conservatori. Dio, patria e famiglia. Era anche uno slogan della Dc, ricorda? Eppure, tanti fanno finta di indignarsi. In ogni caso sono valori in cui io mi riconosco. Prego per mia formazione. Vado a messa. Sono praticante. Nei secoli il cristianesimo ha prodotto anche tanti guai, ma oggi è una delle religioni più tolleranti e accoglienti».

Venezi contro Elodie: «Poco elegante la sua rappresentazione del corpo femminile»
Beatrice Venezi (Imagoeconomica).

Le polemiche per il concerto a Nizza

L’argomento non è citato per caso. A luglio 12 associazioni antifasciste di Nizza hanno chiesto al comune di annullare il concerto di Capodanno, che dovrebbe essere diretto proprio da Beatrice Venezi. Lei ha rispedito le accuse al mittente.

SACE, l’andamento del Piano Industriale INSIEME2025 al primo semestre 2023

A sei mesi dall’avvio del Piano Industriale INSIEME2025, la road map che traccia il percorso di transizione di SACE verso un nuovo modello di supporto alle imprese e al Paese, il Gruppo ha analizzato l’andamento dell’operatività e lo stato di avanzamento dei pilastri del piano nella prima metà del 2023. Con la stesura del documento, SACE ha previsto di consolidare il suo ruolo di supporto all’internazionalizzazione e agli investimenti domestici delle aziende attraverso un impegno che si rifletterà, a fine 2025, in 111 miliardi di euro di investimenti sostenuti, progetti supportati e liquidità garantita alle imprese italiane servendo 65 mila PMI.

40 mila PMI coinvolte e 28,6 miliardi investiti

A sei mesi dall’inizio del Piano, SACE ha raggiunto 40 mila PMI. Non solo con la sua offerta assicurativo-finanziaria, ma anche con diverse iniziative di accompagnamento gratuite come gli eventi di business matching e i servizi di formazione di SACE Education. Gli investimenti sostenuti e la liquidità garantita nel primo semestre ammontano complessivamente a 28,4 miliardi di euro (77 per cento rispetto alla media annua dell’obiettivo triennale fissato a 111 miliardi di euro). Di questi, 12,8 si riferiscono alle attività a supporto dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese e ai progetti di rilievo strategico per il sistema Paese (78 per cento rispetto alla media annuale del target di Piano), mentre i restanti 15,6 sono riferiti all’attività a supporto del mercato domestico e dei progetti green delle imprese italiane (75 per cento rispetto alla media annuale del target di Piano).

Il coinvolgimento delle PMI

INSIEME2025 vede nel coinvolgimento delle PMI un asse portante della missione di SACE per garantire una crescita e una transizione sostenibile per imprese e Paese. Nel primo semestre 2023 è stata lanciata MySace.it, l’open platform del Gruppo SACE che garantisce alle aziende,in un unico spazio virtuale, l’accesso a prodotti e servizi. Insieme a tutti gli strumenti di Education (15 iniziative realizzate a cui hanno partecipato 1.300 aziende iscritte al programma) e Business Promotion (35 eventi di business matching e 100 nuovi buyer esteri raggiunti) offerti dal Gruppo, su MySace.it si trovano anche soluzioni proposte da partner corporate e istituzionali. Ad oggi, circa un centinaio di partner hanno aderito all’open platform e molte altre partnership sono in via di perfezionamento, con l’obiettivo di offrire il maggior numero di risposte a supporto della crescita sostenibile nazionale e internazionale delle PMI.

La spinta all’innovazione

Il Piano Industriale punta sull’utilizzo di tecnologie avanzate come chiave abilitante per una diversa modalità di crescita, più sostenibile ed efficiente, applicabile sia ai processi interni sia a supporto delle imprese. Nel primo semestre 2023, SACE ha avviato l’Innovation Lab, un vero e proprio hub di innovazione che, attraverso il confronto all’interno e all’esterno del Gruppo (con università, aziende e startup), intercetta trend innovativi, tecnologici e di business per creare prototipi e idee e valutarne l’impatto in azienda e sulla user experience delle imprese. Il primo traguardo raggiunto è stata l’aggiudicazione della Call for Proposals 2022, iniziativa promossa dal Milano Hub della Banca d’Italia, con il progetto Eureka (EURopean Export blocK-chain Aggregator). Il progetto si pone l’obiettivo di sviluppare una soluzione – grazie alla tecnologia blockchain – in grado di favorire la collaborazione dei diversi attori coinvolti nelle operazioni commerciali internazionali che consenta l’accesso a soluzioni assicurative-finanziarie per l’export. L’integrazione di tecnologie evolute si innesta in un programma di digitalizzazione dei prodotti e processi aziendali, già avviato, che porterà alla semplificazione delle modalità operative e a una velocizzazione del processo a beneficio sia delle imprese sia delle persone del Gruppo SACE.

La valorizzazione delle persone 

Il percorso di evoluzione di SACE passa anche attraverso un nuovo modello organizzativo agile e skill-based e verso un nuovo stile di leadership sostenibile, fondato su un insieme di valori aziendali condivisi e disegnati con e per le persone del Gruppo: coraggio, attenzione alle persone, sostenibilità, trasparenza e spirito di squadra.  In questo contesto, nel primo semestre 2023 si inserisce la creazione della nuova area di People Care che ha l’obiettivo di promuovere l’apprendimento esperienziale e la mobilità interna – superando il concetto di talent acquisition – affinché i colleghi possano esprimere al massimo i propri talenti e sostenere la creazione di un ambiente di lavoro in cui diversità e inclusione siano un asset e a cui ciascun collega si senta orgoglioso e felice di appartenere.

 

Cosa prevede il piano vaccinale 2023-25, il primo post-Covid

Fermo da un anno in Conferenza Stato Regioni dopo la scadenza del precedente, il nuovo piano vaccinale 2023-25 ha avuto il semaforo verde dopo che per due volte non si era riusciti a trovare un’intesa. Il piano, il primo del post-Covid, punta a superare le differenze di coperture tra le regioni e ampliare i punti per somministrare i vaccini puntando su farmacie, ospedali, hub e Rsa, così da raggiungere il maggior numero possibile di adolescenti e malati cronici.

Il ministro della Salute Schillaci: «Vogliamo superare le disomogeneità»

«Vogliamo superare le disomogeneità, promuovere una diffusa capillarità dei punti vaccinali e una maggiore proattività per raggiungere gruppi di popolazione ad alto rischio o difficilmente raggiungibili», ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci. «La pandemia ha segnato uno spartiacque nelle politiche di prevenzione. Il piano fa tesoro della lezione: abbiamo vaccinato 50 milioni di persone in sei mesi, mostrando che abbiamo strumenti da utilizzare meglio», ha detto all’Ansa Carlo Signorelli, ordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele e presidente del Nitag, ovvero l’organo indipendente che ha il compito di supportare, dietro specifica richiesta e su problematiche specifiche, il Ministero della Salute.

Ampliamento dei punti di somministrazione e non solo: cosa prevede il piano vaccinale 2023-25, il primo post-Covid.
Il piano vaccinale 2023-25 ha ricevuto il via libera (Getty Images).

La principale novità è l’ampliamento dell’offerta per le somministrazioni

Il piano 2023-25 non prevede l’introduzione di nuovi vaccini, ma l’ottimizzazione di quelli già raccomandati e offerti gratuitamente. «Nasce dalla costatazione che se abbiamo coperture buone nei bambini e quasi accettabili per l’antinfluenzale nell’anziano, negli adolescenti dobbiamo fare di più per alzare le coperture contro l’Hpv e il meningococco ACWY. Così come vanno migliorate quasi ovunque le coperture per herpes zoster e lo pneumococco in fragili e over 65», ha spiegato Signorelli. La principale novità è appunto l’ampliamento dell’offerta per le somministrazioni. Per raggiungere meglio pazienti cronici o fragili, tra l’altro, è prevista la promozione, sotto il coordinamento dei dipartimenti di prevenzione, della vaccinazione attraverso gli specialisti che li hanno in cura. Il piano appena varato è poi più flessibile e aperto all’innovazione: il calendario vaccinale è infatti aggiornabile annualmente in base ai futuri scenari epidemiologici e alle evidenze scientifiche. Per fare tutto questo, indispensabile sarà l’entrata a regime delle anagrafi vaccinali informatizzate nazionale e regionali.

Commisso, i guai dello stadio di Firenze e il calcio fagocitato dalla burocrazia italiana

Sembra proprio che il sindaco di Firenze Dario Nardella non pensi ai tifosi della Fiorentina. Anche se tra meno di un anno scade il suo mandato: nel 2024 sono previste le elezioni comunali per scegliere il primo cittadino. Il sindaco non solo non ha trovato, in questi anni di amministrazione, soluzioni per dare un moderno stadio alla squadra di calcio, ma non sembra interessato neppure al centro sportivo e quartier generale della Viola, pagato e costruito con soldi del patron della squadra, Rocco Commisso, e (quasi) pronto per l’inaugurazione ufficiale.

I problemi di Milan e Inter, costrette a guardare fuori città per lo stadio

Quello della città toscana non è un caso unico. In molte altre realtà italiane il rifacimento degli stadi è un tema che i sindaci dovrebbero affrontare, ma che spesso non riescono a risolvere. A Milano i veti incrociati dell’opposizione, del governo centrale e della maggioranza stanno costringendo Milan e Inter a scegliere aree fuori dalla città (a Rozzano l’Inter e a San Giuliano il Milan). Stessa cosa a Roma, dove da oltre 10 anni nessuna proprietà è riuscita a fare concreti passi avanti per un nuovo impianto. E via via altre città, Comuni e Regioni che sono ferme a Italia 90 e ai ricordi delle “notti magiche” di quel Mondiale.

Commisso, i guai dello stadio di Firenze e il calcio fagocitato dalla burocrazia italiana
Il sindaco di Milano Beppe Sala (Imagoeconomica).

Solo Juve, Atalanta e Udinese hanno fatto qualcosa sugli impianti

Sembra che nel nostro Paese il calcio sia solo un gioco e non possa essere valutato come un settore di business, come lo sono quello dell’energia, l’industriale, l’agricoltura, i servizi. Quando, per esempio, un’azienda chiede di costruire un nuovo stabilimento per le proprie attività produttive, riesce a farlo, sempre passando per le lentezze della burocrazia italiane, ma ci riesce. Nel calcio questo è quasi impossibile. Le uniche città che hanno affrontato e risolto positivamente il tema sono Torino, con lo stadio della Juventus, e i restauri di Bergamo, dove gioca l’Atalanta, e Udine con la squadra di proprietà della famiglia Pozzo. Il calcio in Italia riesce ad attirare investitori, molti da Oltreoceano, ma questi, una volta arrivati, vengono abbandonati nei corridoi della politica, che dal calcio vogliono solo biglietti gratuiti per le partite, e della burocrazia che a loro risponde.

Commisso frenato dal Comune e dalla Soprintendenza

Firenze è un caso emblematico. Un ricco italo-americano innamorato del calcio, Rocco Commisso, ha deciso nel 2019 di investire in una squadra di calcio, la Fiorentina appunto. È arrivato e si è dichiarato disponibile a costruire un nuovo stadio o a rimettere a nuovo il vecchio Artemio Franchi. È quindi partita una lunga serie di dialoghi e incontri con le istituzioni preposte, ma dopo divieti della Soprintendenza, proposte vecchie e nuove del Comune di Firenze e bandi per aree da riqualificare andati deserti, il presidente della Fiorentina ha abbandonato l’idea e soprattutto le speranze di riuscire a realizzare a Firenze uno stadio in linea con quelli più recenti, funzionali e moderni che si ammirano in giro per l’Europa.

Commisso, i guai dello stadio di Firenze e il calcio fagocitato dalla burocrazia italiana
Rocco Commisso e, a sinistra dietro di lui, il governatore toscano Eugenio Giani (Imagoeconomica).

I 55 milioni del Pnrr per Firenze: prima dati e poi tolti

Durante il governo Draghi, Nardella è riuscito a far inserire il rifacimento del Franchi all’interno delle infrastrutture finanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), accedendo a 55 milioni di euro. Ma ci ha pensato il governo Meloni a toglierlo dalla lista degli interventi finanziabili, decidendo così di non far pagare lo stadio dei fiorentini a tutti gli italiani. L’interlocuzione di Commisso con la Regione Toscana non è da meno di quella con il Comune di Firenze; il governatore, Eugenio Giani, per il nuovo stadio ha proposto aree inutilizzabili o invendute da anni, proponendo plastici di strutture che non potranno mai vedere la luce, ma che è bellissimo presentare ai cittadini come una specie di nuovo gioco.

Commisso, i guai dello stadio di Firenze e il calcio fagocitato dalla burocrazia italiana
Rocco Commisso col sindaco di Firenze Dario Nardella (Imagoeconomica).

Viola Park, un progetto da 110 milioni (di soldi privati)

Visto l’andazzo, il patron della Fiorentina ha dunque deciso di costruire da zero e con denari privati almeno il centro sportivo e il quartier generale della Fiorentina. Ha acquistato 26 ettari di terreni per accogliere 10 campi e due mini-stadi, 28 spogliatoi, media center e studi tivù (c’è anche una Cappella dedicata a Santa Caterina) per far giocare 20 squadre, dalla Serie A ai Pulcini, maschi e femmine. Il budget è arrivato a oltre 110 milioni di euro, tutti da tasche private. La prima pietra, anzi il primo albero come vuole Commisso, del Viola Park è stato piantato il 5 febbraio del 2021; i lavori sono stati eseguiti velocemente, con attenzione a tutte le richieste fatte dalla Soprintendenza, dai muri di recinzione che non devono superare i 2 metri, fino alla tutela e messa in sicurezza di oltre 170 tombe etrusche e di 300 metri di strada romana.

Permessi, agibilità, parcheggi: tutte le complicazioni emerse

Dopo due anni e qualche mese dall’inizio dei lavori, la Fiorentina aveva individuato il 12 luglio del 2023 come giorno di apertura ai tifosi del “Rocco B. Commisso” Viola Park. E cosa è accaduto, in puro stile italiano? Proprio a ridosso dell’inaugurazione, si sono affacciati i professionisti preposti per rilasciare permessi e agibilità; ma come d’incanto si è scoperto che le recinzioni, giusto per fare un esempio, dovevano essere alte 2,5 e non 2 metri come voluto dalla Soprintendenza e realizzato dall’impresa che ha tirato su il Viola Park. Da qui è nata tutta una serie di problematiche legate ai permessi per poter giocare qualche partita amichevole alla presenza del pubblico, che ancora a inizio agosto non sono state risolte. E poi si sono moltiplicate le riunioni annullate e sempre posticipate, nuove richieste di atti per integrare la documentazione; ma sempre piano piano, una cosa alla volta, senza fretta. Quindi, i parcheggi promessi dal Comune di Bagno a Ripoli forse saranno pronti entro metà agosto, mentre di quelli promessi da Firenze e dalla Città Metropolitana nemmeno l’ombra.

Commisso, i guai dello stadio di Firenze e il calcio fagocitato dalla burocrazia italiana
Commisso con l’architetto Marco Casamonti di Archea (Imagoeconomica).

Eppure lo studio internazionale Archea di Marco Casamonti è affidabile

Si sa, agosto è il mese delle ferie e quindi non si possono fare riunioni per sbloccare la situazione; il tutto è stato rimandato a settembre. Intanto la stagione è quasi iniziata, il Viola Park ha potuto ospitare solo la squadra per gli allenamenti e avversari per partite a porte chiuse, ma non nei due mini-stadi ancora non agibili a inizio agosto. Puntuali, sono partite anche le accuse verso chi è stato incaricato dalla Fiorentina di fare i lavori. Avete chiesto tutti i permessi? Probabilmente sì, visto che si tratta di uno studio internazionale (Archea di Marco Casamonti) che ha già portato a termine decine di progetti complessi in Italia e all’estero (per esempio lo stadio Nazionale dell’Albania a Tirana). Possibile che in anni di riunioni tra Comune di Bagno a Ripoli (con sindaco Francesco Casini, prima Pd e oggi con Matteo Renzi), Città Metropolitane (con il sindaco di Firenze Dario Nardella, Pd, prima amico e poi rivale di Casini), Soprintendenza e tutti gli altri attori, si scopra solo a luglio, il giorno prima del ritiro della squadra, che al complesso sportivo manca l’agibilità?

Si accettano miracoli stasera sul Nove: trama, cast e curiosità

Stasera 7 agosto 2023 alle ore 21.40 andrà in onda sul Nove il film Si accettano miracoli. Il regista è Alessandro Siani che ha scritto anche la sceneggiatura in collaborazione con Gianluca Ansanelli e Tito Buffulini. Nel cast, oltre allo stesso Siani, ci sono Fabio De Luigi, Serena Autieri, Ana Caterina Morariu e Giovanni Esposito.

Si accettano miracoli è il film che andrà in onda in prima serata sul Nove, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Una scena tratta dal film (Twitter).

Si accettano miracoli, trama e cast del film in onda stasera 7 agosto 2023 sul Nove

La trama racconta la storia di Fulvio (Alessandro Siani) un noto tagliatore di teste di una grossa azienda che viene a sua volta licenziato. Tuttavia, la reazione di Fulvio non è pacata e ciò gli costa un mese di servizi sociali da svolgere nella casa famiglia di suo fratello, Don Germano (Fabio De Luigi). Don Germano è il parroco e la guida spirituale di un borgo nel Sud Italia e vive la sua vita in totale contrapposizione rispetto al fratello. Tuttavia, la chiesa, luogo sacro di Don Germano, ormai cade a pezzi e Fulvio, da manager scaltro qual è, non ci mette molto a inventarsi una sorta di «miracolo» per aggiustare la situazione.

Inizialmente, il miracolo inventato da Fulvio funziona e in molti fedeli accorrono da tutt’Italia per assistere a questo prodigio. In poco tempo, la chiesa gode di una grandissima reputazione e sempre più persone, anche semplici curiosi, si recano nel borgo. Il piano di Fulvio comincerà a vacillare quando il Vaticano, visto il clamore, invierà dei suoi emissari per verificare il miracolo. Tuttavia, i due fratelli faranno di tutto per non far «finire» il miracolo e continuare a godere di fama e di buone entrate economiche.

Si accettano miracoli, 4 curiosità sul film 

Si accettano miracoli, le location per le riprese

Le riprese sono state svolte in diversi luoghi sul territorio italiano, principalmente a Napoli, Sant’Agata dei Goti e nel paesino di Scala, vicino Ravello, in Costiera Amalfitana.

Si accettano miracoli, la troupe protagonista di un noto talent 

Durante una giornata di riprese, nel beneventano, la troupe è stata protagonista di una puntata di Masterchef. I provetti chef dovevano infatti preparare i cestini per il pranzo a tutta la troupe, lavorando in un’importante prova esterna. Alla fine, hanno preparato ben 80 cestini per tutti i membri che hanno partecipato al progetto.

Si accettano miracoli, i premi e le nomination

La pellicola ha avuto alcuni pareri molto positivi da parte della critica. In particolare, l’attrice Serena Autieri è stata molto apprezzata per la parte che ha svolto, ottenendo anche il Premio Cusumano alla commedia. Anche Massimiliano Gallo è stato lodato per la sua interpretazione, ricevendo una nomination come Miglior attore non protagonista ai Ciak d’oro del 2015 ma perdendo contro Claudio Amendola, attore nel film Noi e la Giulia.

Si accettano miracoli è il film che andrà in onda in prima serata sul Nove, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
L’attrice Serena Autieri (Getty Images).

Si accettano miracoli, gli incassi al botteghino della pellicola

La pellicola ha avuto ottimi risultati al botteghino. Infatti, stando a quanto riportato dal sito Mymovies.it, dopo un mese dalla sua uscita nelle sale cinematografiche italiane aveva totalizzato un incasso di circa 15 milioni di euro.

Ameba mangia cervello: morta una 17enne in Georgia dopo un tuffo in un lago

Si chiamava Megan Ebenroth la studentessa di 17 anni morta a causa di un’ameba mangia cervello. Il New York Post ha raccontato che il decesso risale al mese scorso. La giovane si è ammalata dopo aver fatto il bagno in un lago, durante una giornata con gli amici in Georgia. L’11 luglio, la ragazza si è tuffata a pochi metri da casa sua a Dearing, nella contea di McDuffie. Il parassita è noto anche come Naegleria Fowleri, e solo in questo Stato ha causato la morte di sei persone dal 1962 a oggi.

LEGGI ANCHE: Cos’è l’ameba mangia cervello o Naegleria Fowleri

Megan rimandata a casa dopo una prima visita

Quattro giorni più tardi si è svegliata con un forte mal di testa. La madre l’ha portata in ospedale e le è stata diagnosticata una sinusite. I medici hanno così rispedito a casa la giovane Megan, prescrivendole antibiotici e di restare a riposo. Poche ore più tardi la ragazza ha avuto febbre, emicrania ancora più forte e perdita di equilibrio. Non appena tornata in ospedale è stata ricoverata, intubata e messa in coma farmacologico. Megan è stata anche operata, come estremo tentativo da parte dei medici di alleviare il gonfiore al cervello. Ma non è servito: la 17enne è morta 11 giorni più tardi.

Una 17enne è morta a causa dell'ameba mangia cervello in Georgia
Un lago americano (Getty).

La madre: «Sono ancora sotto choc»

All’Atlanta Journal-Constitution la madre della giovane ha dichiarato di essere «ancora sotto choc». Nel marzo 2023, un caso di morte per Naegleria Fowleri è stato riscontrato in Florida, a Charlotte County. Un uomo è morto dopo essere entrato in contatto con l’ameba in seguito a dei lavaggi nasali praticati con l’acqua del rubinetto di casa. Pochi mesi prima, invece, è stato un 13enne a morire, sempre in Florida, ma per un tuffo in un lago. Il parassita si riproduce nell’acqua calda oltre 26 gradi.

Russia, nel 2023 record di procedimenti penali per tradimento e spionaggio

Dal primo gennaio al 31 luglio 2023, in Russia sono stati aperti almeno 82 procedimenti penali per tradimento (articolo 275 del codice penale), spionaggio (articolo 276) e cooperazione su base riservata (articolo 275.1): quasi quattro volte tanto rispetto all’intero 2022. La Federazione Russa, sottolinea il media indipendente Kholod, è sulla buona strada per aprire in 365 giorni più procedimenti penali rispetto agli 25 anni messi insieme.

In 59 casi gli imputati sono accusati di aver agito nell’interesse dell’Ucraina

Di questi casi, 20 sono stati avviati per raccolta e diffusione di notizie costituenti segreto di Stato, 12 per preparazione, tentativo e istigazione al tradimento, 10 per spionaggio, otto per passaggio dalla parte del nemico, sette ciascuno per assistenza finanziaria al nemico e cooperazione con gli stranieri, uno per tradimento sotto forma di spionaggio. Non ci sono dati dettagliati su altri 17 casi. Ed è bene tenere a mente, in ogni caso, che il numero effettivo di procedimenti in corso è molto più elevato, dato che diverse indagini non sono state rese pubbliche. In 59 casi gli imputati sono accusati di aver agito nell’interesse dell’Ucraina, in tre per la Cina, in due per gli Stati Uniti e in uno ciascuno per il Regno Unito e la Germania. Degli 82 procedimenti, 17 sono stati avviati a Mosca, 51 in altre regioni della Russia e 11 tra la Crimea annessa unilateralmente e i territori ucraini occupati.

Russia, nel 2023 record di procedimenti penali per tradimento e spionaggio. Sono già 82, erano stati 25 in tutto il 2022.
Alexei Navalny, condannato a 25 anni per alto tradimento (Getty Images).

Tra il 1997 e il 2017 le autorità russe avevano avviato in tutto 101 casi

«L’Fsb ha accelerato il ritmo. Di questo passo alla fine di dicembre ci saranno circa 250 casi, uno per ogni giorno lavorativo all’anno», ha dichiarato a Kholod Yevgeny Smirnov, avvocato dell’organizzazione Perviy Otdel. Per dare un’idea, le autorità russe avevano avviato in tutto 101 casi di tradimento tra il 1997 e il 2017, mentre sono stati 25 quelli aperti nel 2022, anno dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Nella primavera del 2023, la Russia ha inasprito la pena prevista per i traditori della patria, fino all’ergastolo, mentre chi è condannato per spionaggio rischia fino a 20 anni di carcere.

India, i protagonisti di un docu premio Oscar accusano la regista di mancato pagamento

Protagonista degli Oscar 2023 con RRR, premiato per la miglior canzone originale, a marzo l’India aveva brillato anche fra i cortometraggi. L’Academy aveva assegnato una statuetta a The Elephant Whisperers, documentario prodotto da Netflix che racconta la vita di una coppia del Tamil Nadu che si prende cura di due cuccioli di elefante. A quasi cinque mesi dalla cerimonia di Los Angeles, i due protagonisti hanno citato in giudizio la regista Kartiki Gonsalves per mancato pagamento. Sostengono infatti di non aver mai ricevuto una casa, un’auto e una somma in denaro garantite loro da un contratto. Avrebbero inoltre coperto con i propri soldi parte delle spese per le riprese. Immediata la replica della cineasta, che ha bollato ogni accusa come falsa e inaudita.

The Elephant Whisperers, cosa sta succedendo attorno al documentario in India

Protagonisti del documentario in questione sono Bomman e Bellie, marito e moglie di mezz’età che vivono nella riserva di Mudumalai, nel sud dell’India. Qui accudiscono ogni giorno i cuccioli di elefante, tra cui il piccolo Raghu che ha conquistato gli spettatori. Come riporta il quotidiano nazionale The Hindu, la coppia ha chiesto un risarcimento di 20 milioni di rupie (circa 220 mila euro) come «gesto di buona volontà» poiché privata di gran parte della retribuzione per il progetto. Oltre alle già citate auto, casa e somma in denaro, i due affermano di non aver ricevuto il pagamento per l’istruzione di una loro nipote. L’attivista Pravin Raj, che afferma di conoscerli bene, ha supportato le loro accuse. «Gonsalves non risponde nemmeno alle chiamate di Bomman», ha spiegato al Press Trust of India. «Lui e sua moglie invece speravano di poter guadagnare qualcosa dal successo del documentario».

I protagonisti del docu premio Oscar The Elephant Whisperers sostengono di avanzare una casa, un'auto e denaro. La regista: «Tutto falso».
A sinistra la regista Kartiki Gonsalves con la produttrice Guneet Monga (Getty Images).

«Tutto quanto affermano è falso», ha sentenziato invece la regista alla stampa indiana. Ha aggiunto che le richieste della coppia sono completamente inventate e che nessuno aveva mai citato una casa oppure una vettura. «Il successo del documentario ha dato grande visibilità a loro e a tutti i mahout (termine indiano che indica gli allevatori di elefanti, ndr.)». Una fonte vicina alla casa di produzione ha detto che la regista è rimasta «letteralmente scioccata dalle affermazioni di Bomman e Bellie». I protagonisti di The Elephant Whisperers hanno persino incontrato ad aprile il presidente Narendra Modi, che ha voluto congratularsi con loro di persona per il lavoro svolto in favore degli animali.

 

Ancona, l’assessora sulle spese oculate: «Su questo sono molto ebrea». Le opposizioni: «Si dimetta»

L’assessora alla Cultura del comune di Ancona, Anna Maria Bertini, è stata attaccata per una frase che ha pronunciato durante una conferenza stampa. La donna, che fa parte di Fratelli d’Italia, stava rivendicando le proprie doti amministrative, riguardo alle spese oculate,  quando ha detto: «Su queste cose sono molto ebrea». Una frase che non è piaciuta né alla comunità ebraica né ai partiti d’opposizione, che ora chiedono le sue dimissioni.

Fratoianni: «Fare pulizia di razzisti, fascisti e antisemiti»

Il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, attacca: «Ogni giorno questa destra, inadeguata e inquietante, ci fa una brutta sorpresa. Non bastava a livello nazionale la vergogna del braccio destro dell’attuale presidente della Regione Lazio con le sue parole indecenti sulla strage di Bologna. Nelle Marche non bastava la consigliera comunale di Macerata che giustifica i rapporti con la mafia. Ora abbiamo pure l’assessora comunale alla cultura di Ancona di FdI, in carica da neanche 2 mesi, che per evidenziare le sue doti di oculatezza nelle spese dell’amministrazione comunale è riuscita a dire “in queste cose sono molto ebrea”. Ma dove stiamo arrivando? Ma la presidente Meloni dove riesce a trovare gente simile? Prima di gestire la cosa pubblica, sarebbe cosa buona da quelle parti fare una bella pulizia di razzisti, fascisti e antisemiti. L’Italia non si merita di essere rappresentata cosi. E nel caso di Ancona, FdI dovrebbe accompagnare alla porta la sua assessora. Subito».

L'assessora Bertini ad Ancona parlando delle spese comunali dichiara: «Sono molto ebrea in queste cose». Scoppia la polemica
Nicola Fratoianni (Imagoeconomica).

La comunità ebraica: «Chiederemo un incontro»

Il vicepresidente della comunità ebraica di Ancona, Daniele Tagliacozzo, ha manifestato il proprio dissenso pur dando il beneficio del dubbio all’assessora: «Credo e spero sia stata soltanto un’uscita infelice fatta in buona fede e senza connotazioni storico-politiche. La Bertini è stata appena nominata, diamole del tempo prima di affondare le nostre critiche. Assieme alla comunità discuteremo sul da farsi la prossima settimana, magari cercheremo un incontro o invieremo un documento all’assessore per capire le reazioni». Le opposizioni di Ancona, però, criticano: «L’assessora ha fatto riferimento ad uno spregevole luogo comune durante un’intervista in cui affermava la sua ritrosia a spendere. Un’espressione decisamente inaccettabile e vergognosa, soprattutto da parte di una rappresentante delle istituzioni, che mostra una intollerabile ignoranza della storia, della cultura e del centenario legame culturale che lega la città di Ancona alla comunità ebraica. Di fronte a tanta inadeguatezza, il sindaco Silvetti farebbe bene a valutare di chiedere le dimissioni alla Bertini».

Chiara Gamberale: «Sorteggiata per overbooking, mi hanno lasciata a terra»

Disavventura per Chiara Gamberale, che sul suo profilo Instagram si è sfogata contro la compagnia aerea Volotea rea di aver venduto più biglietti del previsto e aver quindi costretto la scrittrice romana e un’altra donna a scendere dall’aereo Venezia-Atene per cui avevano prenotato un posto a sedere. Un fenomeno, quello dell’overbooking, che sta creando disagi a non pochi passeggeri che, una volta giunti in aeroporto, si sentono dire che il loro volo è pieno e non possono partire – ciò accade perché le compagnie vendono più biglietti rispetto ai posti disponibili sugli aerei confidando su alcune rinunce.

Chiara Gamberale costretta a scendere dall’aereo per overbooking

«Stamattina dovevo partire per la Grecia per l’unica settimana dell’anno in cui lascio Vita con i nonni e con il suo papà per impostare il mio nuovo romanzo. Ma Volotea ha sorteggiato due persone che non potranno partire, perché hanno accettato più prenotazioni delle loro disponibilità effettive». Inizia così il racconto di Gamberale, scelta casualmente per rimanere giù dall’aereo insieme alla «mamma di un bambino di un anno che l’aspettava ad Atene con l’ex marito che subito dopo il suo arrivo ha una coincidenza per New York». Quindi l’accusa contro il personale dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, che «è riuscito solo ad ammonirla che se continuava a piangere l’avrebbe fatta uscire dalla struttura», e la chiosa: «Siete delle bestie».

La scrittrice ha poi raccontato che la compagnia non ha offerto loro una soluzione alternativa, intimandole di recuperare da sole il bagaglio e di mettersi autonomamente in contatto con la sede di Barcellona. Ma, anche qui, «non è stato possibile parlare con nessuno e all’altra mamma disperata hanno detto di far cambiare il volo alla persona che l’aspettava ad Atene». Le due donne sono riuscite a imbarcarsi solo nel tardo pomeriggio, nove ore dopo l’inizio dell’incubo. E per andare in Grecia hanno dovuto fare scalo a Vienna.

La compagnia: «Ci siamo attivati immediatamente»

Dopo che il post dell’autrice è diventato virale sui social, con numerosi utenti che si sono scagliati contro Volotea perché vittime di situazioni analoghe, la compagnia ha deciso di rispondere attraverso la seguente nota: «A seguito dell’overbooking che si è manifestato sul volo V71490 Venezia Atene del 4 agosto, Volotea, in collaborazione con il personale di terra presente in aeroporto, si è immediatamente attivata con l’obiettivo di portare a destinazione in giornata le due passeggere rimaste a terra. Le due passeggere sono state dirottate su un volo Austrian Airlines via Vienna e sono arrivate ad Atene la sera stessa. Per Volotea, la massima attenzione ai propri viaggiatori è un fattore prioritario e per questo motivo si è attivata immediatamente, adottando tutte le misure a sua disposizione per riprogrammare il viaggio il prima possibile e permettere alle due passeggere di raggiungere la loro destinazione finale. La compagnia si scusa sinceramente per il disagio causato e conferma di aver già contattato le due passeggere».

Un testimone: «È stata molto arrogante»

Sulla vicenda sono spuntate anche le parole di un lettore di Dagospia che, al celebre sito di gossip e cronaca, ha raccontato che, dopo il sorteggio e l’esclusione dal volo, «la famosa scrittrice ha chiamato papà Vito il quale ha contattato Enrico Marchi, presidente Save (ndr la società che gestisce l’aeroporto veneziano), per sapere come mai la figlia non fosse partita». E ancora: «Dopo le scenate al check-in, la sera è stata messa su volo Austrian per Vienna e poi da lì ha volato verso Atene. Aveva la carta identità strappata in due, e quindi non valida, e il capo scalo Lufthansa non voleva neanche farla partire. Alla fine è riuscita a partire perché qualcuno le ha fatto il check in online e come documento ha utilizzato la patente. La signora Gamberale, a detta delle signorine al desk e del personale aeroportuale, si è comportata in modo molto arrogante».

 

Orso scappa da una cassa nella stiva di un aereo, caos all’aeroporto di Dubai

Episodio davvero curioso all’aeroporto di Dubai: un orso, trasportato nella stiva di un aereo in procinto di decollare per Baghdad, è riuscito a “evadere” dalla cassa nella quale si trovava, causando forte ritardo al volo, malumore nei passeggeri e tensioni tra Iraq e Emirati Arabi Uniti. Il velivolo è riuscito a partire solo dopo l’intervento delle autorità degli di Dubai, che hanno inviato degli specialisti per sedare l’animale e rimuoverlo dall’aereo, mentre ai passeggeri era stato chiesto di scendere fino a quando il problema non fosse stato risolto.

Il primo ministro iracheno Mohammed Shia’ Al Sudani ha chiesto di aprire un’indagine

Da parte sua, Iraqi Airways ha dichiarato di non essere responsabile della fuga dell’orso, sottolineando che procedure per il trasporto del plantigrado sono state eseguite in conformità con la legge e con le procedure approvate dalla International Air Transport Association. Il primo ministro iracheno Mohammed Shia’ Al Sudani ha chiesto di aprire un’indagine per fare luce sulla fuga dell’animale. L’aeroporto internazionale di Dubai, il più trafficato al mondo per quanto riguarda i viaggi internazionali, si è trincerato dietro al più classico dei “no comment”.

Orso scappa da una cassa nella stiva di un aereo, caos all'aeroporto di Dubai: volo in ritardo e proteste dei passeggeri.
Procedure pre-decollo all’aeroporto di Dubai (Getty Images).

Avere predatori come animali domestici è diventata una moda tra i ricchi iracheni

Tenere predatori come animali domestici in Iraq, specialmente a Baghdad, è diventata ormai una moda tra i cittadini più facoltosi. Le autorità irachene stanno faticando parecchio per far rispettare le disposizioni legali che proteggono gli animali selvatici: la polizia locale ha ripetutamente invitato i cittadini ad aiutare le autorità nell’impedire che questi animali vengano lasciati liberi per le strade della città o finiscano come pasti nei ristoranti. Non è la prima volta che un orso causa problemi in aeroporto: nel 2021 un orso bruno selvatico era riuscito a introdursi in un base militare di Sapporo, in Giappone, ferendo quattro persone prima di essere abbattuto.

Corea del Sud, gli scout italiani saranno evacuati prima dell’arrivo del tifone Khanum

I contingenti italiani di scout attualmente a Saemangeum, vicino a Buan, nella provincia di Jeollaeul, per il raduno mondiale in Corea del Sud, sono pronti all’evacuazione. Lo ha annunciato la Farnesina, che negli ultimi giorni ha seguito da vicino gli sviluppi legati all’arrivo del tifone Khanun. Quest’ultimo porterà sul Paese nubifragi e forti venti che potranno toccare anche i 154 chilometri all’ora. L’evento, intitolato Jamboree, si è chiuso il 7 agosto, con diversi giorni d’anticipo rispetto ai programmi. Gli organizzatori hanno spiegato: «Sarà prevista una partenza anticipata per tutti i partecipanti».

LEGGI ANCHE: Corea del Sud, il disastro del raduno mondiale degli scout

Il contingente italiano composto da 1.200 persone: «Stanno bene»

I giovani accorsi in Corea del Sud per l’evento sono circa 40 mila. Già lo scorso weekend hanno lasciato il Paese circa 4 mila scout britannici e oltre 1.500 statunitensi. Il ministro degli Esteri ha diramato una nota: « L’Ambasciata d’Italia a Seoul, d’intesa con la Farnesina e in costante contatto con le Autorità locali, continua a monitorare le condizioni dei 1.200 partecipanti che compongono il contingente italiano. I connazionali stanno bene e non hanno lamentato alcuna criticità. Nei giorni scorsi, le condizioni metereologiche hanno complicato la partecipazione delle oltre cinquantamila persone giunte nella costa occidentale del Paese per il venticinquesimo raduno mondiale dello scoutismo. Per questa ragione, il Governo coreano ha disposto, in data odierna, il trasferimento degli scout, che lasceranno il luogo dell’evento in bus per raggiungere siti e campus universitari nell’area metropolitana di Seoul e in altre località della Corea del Sud».

L'evento degli scout in Corea del Sud finisce prima: gli italiani saranno evacuati in vista dell'arrivo del tifone
L’area del grande raduno in Corea del Sud (Getty).

La Corea ha approvato aiuti per 5 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza

I media sudcoreani hanno attaccato il governo, definendo l’evento una «vergogna nazionale». Secondo i giornali locali, la Corea del Sud si è fatta trovare impreparata ad accogliere oltre 40 mila ragazzi da tutto il mondo, molti dei quali hanno avuto problemi di salute legati sia al gran caldo sia al Covid. Per i media, il campeggio, organizzato su un’are di oltre otto chilometri quadrati, non era adeguato ed è stato definito «in cattive condizioni». Le autorità sudcoreane hanno intanto stanziato 6,9 miliardi di won, pari a 5 milioni di euro, per far fronte all’emergenza, in attesa del tifone.

L'evento degli scout in Corea del Sud finisce prima: gli italiani saranno evacuati in vista dell'arrivo del tifone
Alcuni giovani si rinfrescano per combattere il gran caldo nell’accampamento (Getty).

Strage di Bologna, De Angelis chiede scusa ma precisa: «L’unica mia certezza è il dubbio»

Dopo il polverone sollevato dalle dichiarazioni sulla strage di Bologna, Marcello De Angelis si è scusato con un altro lungo post, sempre su Facebook: «Negli ultimi giorni ho espresso delle riflessioni personali sul mio profilo social, che sono invece diventate oggetto di una polemica che ha coinvolto tutti. Intendo scusarmi con quelli – e sono tanti, a partire dalle persone a me più vicine – a cui ho provocato disagi, trascinandoli in una situazione che ha assunto dimensioni per me inimmaginabili», ha scritto l’attuale responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio.

«Dubbio alimentato da alte cariche dello Stato, magistrati, giornalisti, avvocati e personalità di tutto rispetto»

Dopo aver sottolineato come sia inopportuno definirlo ex terrorista (in quanto «mai condannato per nessun atto criminale o gesto di violenza»), De Angelis è tornato sulla questione della verità sulla strage del 2 agosto 1980: «L’unica mia certezza è il dubbio, alimentato negli anni dagli interventi autorevoli di alte cariche dello Stato come Francesco Cossiga e magistrati come il giudice Priore e da decine di giornalisti, avvocati e personalità di tutto rispetto che hanno persino animato comitati come “E se fossero innocenti”». Ricordando come la vicenda l’abbia colpito duramente attraverso il tentativo di indicare il fratello Nanni come esecutore della strage, De Angelis ha spiegato di aver assunto un «atteggiamento guardingo nei confronti del modo in cui sono state condotte le indagini».

Strage di Bologna, Marcello De Angelis chiede scusa ma precisa: «L’unica mia certezza è il dubbio».
Corteo a Bologna nell’anniversario della strage (Imagoeconomica).

 «Anche se rimane un mio diritto, prima di scrivere e parlare bisogna riflettere sulle conseguenze del proprio agire»

«Per tutte le vittime della folle stagione dei cosiddetti anni di piombo e dei loro familiari ho il massimo rispetto, vieppiù per chi sia finito sacrificato innocentemente in eventi mostruosi come le stragi che hanno violentato il nostro popolo e insanguinato la nostra Patria massacrando indiscriminatamente», ha scritto poi De Angelis. «Ho appreso che l’attuale governo, completando un percorso avviato dai governi precedenti, ha desecretato gli atti riguardanti il tragico periodo nel quale si colloca la strage del 2 agosto 1980: mi auguro che l’attento esame dei documenti oggi a disposizione permetta di confermare, completare e arricchire le sentenze già emesse o anche fare luce su aspetti che, a detta di tutti, restano ancora oscuri». E poi: «Ribadisco le mie profonde scuse nei confronti di chi io possa aver anche solo turbato esprimendo le mie opinioni. Anche se rimane un mio diritto, prima di scrivere e parlare bisogna riflettere sulle conseguenze che il proprio agire può avere sugli altri».

Marocco, l’ascesa del calcio femminile tra investimenti e giovani stelle

Alla prima partecipazione a un Mondiale di calcio femminile, il Marocco ha centrato gli ottavi di finale, rispedendo a casa nientemeno che la favorita Germania. L’8 agosto, infatti, le Leonesse dell’Atlante proveranno a continuare il loro sogno, seppure sfavorite, contro la Francia. Un traguardo impensabile, soprattutto fino al 2020, quando ancora non esisteva nemmeno una lega professionistica. In appena tre anni, trainato da importanti investimenti della Federazione marocchina reale (Frmf), il movimento ha assistito a un exploit enorme, sia a livello di club sia per la Nazionale. «Il re Mohammed VI ci ha chiamato dopo la sconfitta in finale di Coppa d’Africa 2022», ha raccontato alla Cnn Khadjia Illa, presidente della lega nazionale. «Saperlo vicino ci ha dato una spinta enorme». L’arrivo del ct francese Reynald Pedros e la presenza di giovani talenti hanno fatto il resto, spingendo una nazione intera verso un sogno che ricorda quello al Mondiale maschile in Qatar.

L'8 agosto il Marocco giocherà gli ottavi al Mondiale di calcio femminile. Un traguardo consentito da investimenti e giovani talenti.
Le calciatrici del Morocco festeggiano dopo la vittoria con la Colombia (Getty Images).

Marocco, la crescita del calcio femminile grazie agli investimenti

Come ha spiegato il Guardian, la Frmf investe nel calcio femminile sin dal 2009, ma ha accelerato dal 2017 in poi. Fondamentale il lavoro della stessa Illa che, prima di ricoprire un ruolo dirigenziale, ha militato nella squadra di Laayoune, sua città natale mille chilometri a sud di Rabat. «Abbiamo lottato per tutto, dagli stadi alle strutture di allenamento e al sostegno finanziario», ha ricordato, parlando di quando era costretta a giocare con i ragazzi per via dell’assenza di un team femminile. Dopo il ritiro, Illa ha incontrato più volte Fouzi Lekjaa, dal 2014 presidente della federazione nazionale, chiedendo un impegno più intenso e deciso delle autorità per lo sviluppo del calcio femminile. Grazie al sostegno del re, nel 2017 sono nate le squadre Under 17 e Under 20, supportate da scout in giro per il mondo alla ricerca di talenti.

Il vero salto in avanti è però arrivato solo nel 2020, con la creazione di ben due leghe professionistiche, primo e ancora unico caso al mondo. Dalla stagione 20-21, infatti, in Marocco ci sono la prima divisione nazionale e la seconda regionale, entrambe finanziate dal governo e dalla federazione che paga gli stipendi mensili alle calciatrici e agli staff. Fra le squadre più blasonate figura l’AS Far, in cui milita Ghizlane Chebbak, stella principale della Nazionale al Mondiale 2023. «I marocchini adorano il calcio e amano chiunque rappresenti il Paese», ha sottolineato sul sito della Fifa. Icona sportiva alla pari dei più noti calciatori Hakim Ziyech e Achraf Hakimi, ha guidato le Leonesse dell’Atlante alla finale di Coppa d’Africa 2022, giocata a Rabat davanti a un pubblico di quasi 50 mila persone.

Da Tagnaout a Benzina, le stelle della nazionale marocchina

Ghizlane Chebbak è solo la punta di diamante di una formazione che può contare su importanti talenti giovani del calcio internazionale. Su tutte, spicca Fatima Tagnaout, classe 1999 e miglior giocatrice della Coppa d’Africa. Centrocampista come Chebbak, tende a spingere spesso in fase offensiva, sfruttando una buona velocità di passo e abilità nel dribbling. La numero 11 si è messa in mostra, seppur senza segnare o assistere una compagna, nei match contro Corea del Sud e Colombia vinti entrambi per 1-0. Fondamentale anche il contributo alla squadra di Nouhaila Benzina, la prima a indossare il velo islamico in una partita ufficiale al Mondiale. Senza però dimenticare il commissario tecnico Pedros, chiamato dalla Frmf nel 2021 per un salto di qualità. Due volte campione di Francia e altrettante in Champions League con il Lione, ha trainato la squadra al successo e non vuole più fermarsi.

L'8 agosto il Marocco giocherà gli ottavi al Mondiale di calcio femminile. Un traguardo consentito da investimenti e giovani talenti.
Ghizlane Chebbak durante una partita del Mondiale 2023 (Getty Images).

Intanto il Marocco sogna un altro percorso trionfale come quello della Nazionale maschile al Mondiale di Qatar 2022. Hakimi e compagni si spinsero fino alle semifinali, prima volta per una rappresentativa del mondo arabo. Dopo un girone concluso senza gol al passivo, nonostante la presenza di Belgio e Croazia, i Leoni dell’Atlante si presero lo scalpo di Spagna e Brasile, eliminate ai calci di rigore. Si arresero soltanto alla Francia e alla Croazia nella finale per il terzo e quarto posto.

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