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Lo scontro tra Evi e Bonelli nei Verdi è l’ultima spaccatura a sinistra
Per un’unione che si prepara tra ecologisti e progressisti, c’è uno scontro già in atto nella casa dei Verdi. Non c’è pace, infatti, sotto il tetto dei rossoverdi, l’alleanza tra Europa verde e Sinistra italiana che i leader dei partiti, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, hanno rilanciato volgendo lo sguardo alle Europee 2024. Un segnale di unità con l’obiettivo di costruire l’alternativa alle destre, cercando di allargare il progetto che si è presentato alle elezioni del settembre 2022 e ha centrato il ritorno in parlamento con il superamento della soglia del 3 per cento. Il sogno è un’interlocuzione con movimenti ecologisti e attivisti ambientali.
L’appello a Possibile e l’apertura di Brignone
«Questi movimenti da qualche anno mettono al centro l’inscindibilità di tre grandi questioni: l’ambiente, la democrazia e l’uguaglianza», hanno scritto Bonelli e Fratoianni nella lettera inviata a il manifesto, lanciando un appello anche a Possibile, il partito fondato da Pippo Civati e ora guidato dall’ex deputata Beatrice Brignone, che ha risposto: «Diamoci appuntamento a ottobre, con serietà e speranza, perché la sfida che abbiamo davanti richiederà tutti i nostri sforzi, al meglio delle nostre capacità, senza ambiguità né passi falsi». Insomma un’apertura per l’evento di inizio autunno messo in cantiere dalla leadership rossoverde. Si tratta di uno dei rari casi di tentativo di unificazione nella sinistra, storicamente campionessa di frammentazione. Tutto bene, quindi? Non proprio.
Il Sole che (non) ride dopo i commissariamenti
In Europa Verde, il partito del Sole che Ride, c’è poco da sorridere. Le tensioni sono cresciute nelle ultime settimane: la linea del leader storico Bonelli è finita sotto accusa da parte di una minoranza interna che si sta coagulando intorno alla figura della deputata Eleonora Evi, eletta per la prima volta alla Camera dopo l’esperienza nell’Europarlamento e oggi anche co-portavoce dei Verdi proprio assieme a Bonelli. A questo gruppo, che raccoglie il malcontento di alcuni territori, non piace la gestione centralizzata del partito. Il commissariamento del partito deciso a Brescia, una delle federazioni più numerose in Lombardia, è stato l’ultimo atto che ha portato al deterioramento dei rapporti. E in altre zone si segnala la presenza di fazioni opposte nello stesso partito.
La next gen dei Verdi mette in discussione tutta la strategia
Così, al netto dei personalismi, si sta consumando un confronto tra una linea più pragmatica, indirizzata all’alleanza organica con centrosinistra e Movimento 5 stelle, che fa capo a Bonelli, e un’altra più movimentista che punta a rendere più autonoma Europa Verde e attrarre con maggiore facilità gli attivisti oggi esterni al mondo della politica, capeggiata da Evi. Una dinamica che dall’esterno risulta difficile da interpretare, viste le percentuali di consenso. Ma la next gen dei Verdi italiani prepara la sfida, lavorando a una candidatura alternativa a Bonelli. Il malessere non è circoscrivibile a pochi casi singoli: riguarda l’intera strategia politica, estendendosi alla prospettiva di alleanza con Sinistra italiana.
Congresso anticipato per fare chiarezza: per ora è stallo
«Il tema della collocazione nella famiglia politica europea è dirimente, i candidati di Europa Verde andranno nel gruppo Greens/Efa, mentre Sinistra italiana ha un altro gruppo di riferimento. Questo punto impone una riflessione, perché dobbiamo rivolgerci agli elettori con un messaggio preciso», spiega Evi a Lettera43. Parole che rischiano di mettere in bilico il percorso di alleanza intrapreso con Fratoianni: Sinistra italiana dovrebbe modificare i propri connotati per presentarsi nel gruppo dei Verdi in Europa. Impensabile. Anche per questo Europa Verde aveva immaginato un congresso anticipato, entro il 2023, senza andare alla scadenza naturale del luglio 2024. Un tentativo di fare chiarezza all’interno, prima di altri passaggi elettori. Al momento è stato tutto congelato.
L’ipotesi Primarie e il coinvolgimento dei Fridays for future
Evi ha chiesto di prevedere l’elezione della nuova leadership attraverso le Primarie. «Bisognerebbe cambiare lo statuto», hanno fatto notare i vertici in carica alla deputata, che è intenzionata a tenere il punto in nome di una maggiore apertura all’esterno. Bonelli per il momento ha fermato gli ingranaggi della macchina congressuale per valutare le prossime mosse. Dal quartier generale del Sole che ride si punta ad abbassare i toni, spiegando che è in corso una «dialettica interna», perché ci sono obiettivi comuni, compreso il coinvolgimento dei Fridays for future. L’ambizione sarebbe la candidatura alle Europee di singole personalità provenienti dal movimento ispirato a Greta Thunberg. Ma il sentore è quello di un aumento delle tensioni, che rendono più fragile la traiettoria dei rossoverdi. Con possibili ricadute sull’alleanza e conseguenze elettorali più che nefaste su quel che resta a sinistra del Pd.