Daily Archives: 11 Agosto 2023

Superbonus, proroga villette e unifamiliari al 31 dicembre 2023

Ci sono importanti novità per quanto riguarda il superbonus sulle villette e le unifamiliari, con la fine dei lavori che è stata oggetto di una proroga da parte del governo italiano. Più nel dettaglio, la scadenza inizialmente fissata al 30 settembre è stata prorogata di tre mesi, con la nuova chiusura che arriva dunque al 31 dicembre 2023.

Proroga del superbonus per villette e unifamiliari

La proroga di tre mesi della scadenza del superbonus per le villette e unifamiliari rientra nel più ampio spettro di misure approvate dal governo nel decreto omnibus. Entrando più nello specifico, l’allungamento del termine per completare i lavori riguarda tutti i contribuenti che, alla data del 30 settembre 2022, avevano già realizzato almeno il 30 per cento dei lavori in programma. La proroga nasce dalla necessità di concedere più tempo ai beneficiari per la realizzazione dei lavori, soprattutto considerando le molte condizioni climatiche avverse degli ultimi mesi verificatesi in Itala che, di fatto, hanno rallentato i lavori in corso. Nulla cambia, invece, in relazione ad altri requisiti, come quello relativo al fatto che almeno il 30 per cento dell’intervento complessivo sia stato svolto entro il 30 settembre 2022. Solo nel rispetto di questa regola, infatti, i beneficiari potranno sfruttare il superbonus con aliquota del 110 per cento visto che, dal 1° gennaio 2023, questa è stata ridotta al 90 per cento delle spese sostenute per le abitazioni unifamiliari.

Torna la possibilità di acquisto dei crediti fiscali

La proroga delle scadenze del superbonus per villette e unifamiliari non è l’unica novità. Da Poste Italiane, infatti, arriva la notizia della ripartenza delle procedure di acquisto dei crediti fiscali che, verosimilmente, dovrebbero riprendere dai primi giorni di ottobre 2023. La specifica in questo caso è però d’obbligo, visto che potranno essere acquistati solo i crediti fiscali che fanno riferimento alle persone fisiche e alle prime cessioni. L’importo massimo stabilito per questa operazione è di 50 mila euro.

Il prelievo sulle banche e quella coincidenza sospetta sulla quota di Tim

Alla fine, il pasticcio del prelievo forzoso sui bilanci delle banche ha trovato una sua plausibile spiegazione, o almeno non appare solo una coincidenza sfortunata nella successione degli annunci nella stessa settimana: il governo ha voluto prendere brevi manu dagli istituti di credito parte (inizialmente dovevano essere tutti) dei 4,6 miliardi di euro che servono per pagare a Tim il 20 per cento della rete, che sarà la partecipazione di minoranza del Mef a supporto del fondo Kkr. Cosa evidentemente diversa dall’aiuto ai giovani per i mutui prima casa, oppure dall’attenzione ai più deboli o dai sostegni alle imprese. E si capisce ora anche perché Giorgia Meloni non ha parlato, nemmeno informalmente, con alcuni banchieri per decidere insieme come destinare risorse a garantire i mutui per la prima casa ai giovani. Oppure prestiti a condizioni più favorevoli per incoraggiare l’apertura di nuove attività per giovani, o magari anche per anziani vogliosi di rimettersi in gioco, impiegando quegli utili che la bolla dell’inflazione ha portato agli istituti di credito dopo anni di bilanci più magri a causa dei bassi tassi d’interesse.

Il prelievo sulle banche e quella coincidenza sospetta sulla quota di Tim
Il Mef acquisisce il 20 per cento della rete Tim affiancando il fondo americano Kkr (Imagoeconomica).

Salvini si è mosso come un elefante in cristalleria

Ma stupisce, e non è certo un dettaglio, il modo: l’esecutivo ha agito “di pancia” per mostrarsi decisionista, oltretutto facendo mettere il primo sigillo alla decisione di tassare i cosiddetti extraprofitti a un elefante in cristalleria come il ministro delle Infrastrutture e capo della Lega, Matteo Salvini. Mentre Giancarlo Giorgetti, ossia il più titolato in quanto ministro dell’Economia, se ne restava in disparte. E dunque la domanda è: era proprio necessario, essendo un esecutivo politico, dare l’idea di governare per rispondere a pulsioni presunte-identitarie («non abbiamo paura di colpire le banche») di un presunto elettorato originario? Quando invece l’obiettivo davvero politico dovrebbe essere quello di allargare i consensi, di occupare non tanto il centro politico, ammesso che esista, ma il centro degli interessi reali del Paese, del presidio del buon senso e della buona amministrazione, sapendo che con i diktat (più di comunicazione che di sostanza) in una democrazia parlamentare non si va da nessuna parte. E infatti Forza Italia fa da contraltare alla Lega per modificare la misura nel dibattito che ci sarà in sede di approvazione alla Camera e al Senato. Anche perché il provvedimento va dritto a colpire Mediolanum, uno dei gioielli della corona Fininvest, toccando nel vivo gli interessi della famiglia Berlusconi.

Il prelievo sulle banche e quella coincidenza sospetta sulla quota di Tim
Giancarlo Giorgetti, Giorgia Meloni e Matteo Salvini (Imagoeconomica).

La ferita alla reputazione agli occhi degli investitori resta

Anche ammettendo le buone intenzioni del governo e non solo la necessità di trovare le risorse per comprare il 20 per cento della rete Tim (la stessa, peraltro, ceduta a quattro soldi alcuni decenni fa al cosiddetto “nocciolino duro” capitanato dall’allora Ifil, finanziaria della famiglia Agnelli) e dando ovviamente per scontato lo spirito di collaborazione dei banchieri più attenti alla coesione sociale del Paese, il risultato della pulsione “prestazionale” di Salvini prima e della premier dopo è magro: sì, le banche hanno recuperato parte della capitalizzazione persa in Borsa martedì 8 agosto, ma la ferita alla reputazione complessiva del sistema politico-economico italiano agli occhi degli investitori internazionali resta. E, oltretutto, la coincidenza con l’acquisto del 20 per cento della rete Tim prova che non vi è nessuna garanzia che le risorse così reperite (comunque all’incirca la metà di quanto previsto) siano destinate a chi, come i giovani, possano dare con la spinta di un incentivo mirato, all’acquisto della prima casa oppure al finanziamento di un’attività in proprio.

Il prelievo sulle banche e quella coincidenza sospetta sulla quota di Tim
Giancarlo Giorgetti e Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

Il bottino non servirà a imbastire la legge di bilancio d’autunno

Infatti, il “bottino” strappato alle banche viene impegnato ancor prima di essere materialmente riscosso (va approvato il decreto) e dunque è come se non confluisse nemmeno nel calderone delle decine di miliardi che servono per imbastire la legge di bilancio d’autunno, scolorendosi nel mare dei bisogni da coprire. Addio a ogni finalizzazione di scopo, quella che poteva essere concordata con gli istituti di credito e facilmente sottoposta a verifica del raggiungimento degli obiettivi che il governo stesso avrebbe potuto (e magari dovuto) porre. Evitando così le perdite finanziarie e quelle reputazionali, che pesano persino di più. E, soprattutto, dando mostra di capacità di moral suasion o, se vogliamo dirla tutta, anche di leadership, che non vuol dire mostrare i muscoli e poi passare ad altro, ma ottenere risultati tangibili per la comunità. Risultati che poi si traducono in consensi stabili e non solo in fugaci e illusorie impennate di sondaggi, che tra l’altro lontano dalle elezioni valgono poco o nulla.

Forse era meglio trovare una soluzione concordata

C’è infine da chiedersi se valeva la pena di andare al muro contro muro con le banche (le quali hanno incassato il colpo in silenzio) mentre era possibile una soluzione concordata con l’occhio all’obiettivo sociale che si voleva realizzare e che evidentemente è di interesse comune di governo e mondo del credito: i clienti del primo sono i cittadini che poi votano, quelli delle seconde sono gli stessi cittadini nelle loro vesti di sottoscrittori di mutui (peraltro già fermi da diversi mesi causa tassi elevati), di polizze e di conti correnti. Senza dimenticare che il 50 per cento dell’inflazione deriva, secondo le stime di Bankitalia e Banca centrale europea, dai profitti delle imprese, ovviamente anche e soprattutto quelle commerciali che gestiscono il passaggio tra produttore e consumatore e che spesso sono molto solerti a denunciare gli alti tassi e molto meno a tenere sotto controllo i prezzi finali che determinano l’inflazione. E non parliamo solo di zucchine e di ciliegie.

Michela Murgia, l’addio del marito Lorenzo Terenzi su Instagram

Lorenzo Terenzi, l’uomo che Michela Murgia ha sposato con rito civile poche settimane prima di morire, ha rotto il silenzio sulla scomparsa della moglie. Lo ha fatto pubblicando sul suo profilo Instagram un’immagine della compagna con indosso un ampio vestito rosso fuoco e un turbante dello stesso colore a coprire il capo, senza più capelli a causa delle chemio.

Il post di Lorenzo Terenzi per la scomparsa di Michela Murgia

Un post privo di descrizione che in poche ore si è riempito di commenti commossi e manifestazioni di affetto da parte di amici, conoscenti e sostenitori della scrittrice. «Non si poteva scegliere foto migliore per onorare la sua morte. Il segno di vittoria rappresenta che lei vince sulla morte perché ha vissuto pienamente la vita circondata dalle persone che le volevano bene. Da vicino e da lontano. Una vita coerente che continua nei suoi libri e nei suoi pensieri tanto generosamente ha condiviso. Questo apre le porte ad essere eterni», ha scritto un utente.  Qualcun altro ha voluto mettere in relazione la scomparsa di Murgia alla notte delle stelle cadenti. «Nella notte di San Lorenzo vola in cielo una stella speciale», ha scritto qualcuno, mentre altri hanno aggiunto: «Lei è diventata una Stella, brillerà per sempre!». 

Chi è Lorenzo Terenzi

Murgia aveva deciso di sposarsi con Lorenzo, uno dei membri più affezionati della sua «famiglia queer», nelle sue ultime settimane di vita. Apprezzato attore, regista, musicista e compositore classe 1988, aveva conosciuto la scrittrice nel 2017 in occasione dello spettacolo teatrale Quasi grazia per il quale aveva lavorato come assistente alla regia – mentre la futura moglie interpretava il ruolo della protagonista, la scrittrice sarda Grazia Deledda. Nel suo curruculum Terenzi vanta anche diverse altre opere teatrali, tra le quali spiccano Sei personaggi in cerca di autore e I Giganti della Montagna di Luigi Pirandello. Ha inoltre avuto un ruolo da protagonista nel film Ho bisogno di te diretto da Manuel Zicarelli.

Carolina Stramare esce allo scoperto con Pietro Pellegri, ex di Viktorija Mihajlovic

Carolina Stramare ha deciso di non nascondersi più e di confermare via Instagram la sua nuova relazione: il suo attuale fidanzato è Pietro Pellegri, calciatore del Torino, di ruolo di attaccante, anche se più col vizio del flirt che con quello del gol.

Carolina Stramare conferma la sua nuova storia d’amore

Il nome della ex Miss Italia era stato associato dai giornali di gossip a quello di Antonino Spinalbese, lo storico ex di Belen Rodriguez nonché ex concorrente del Grande Fratello Vip. La frequentazione tra i due, che effettivamente c’è stata come confermano alcuni scatti rubati dei paparazzi, non è evidentemente andata bene. Oggi Carolina Stramare ha dunque ritrovato l’amore tra le braccia di uno sportivo che, tra l’altro, alle spalle ha una storia piuttosto importante. In tempi non sospetti, infatti, Pellegri è stato legato sentimentalmente a Viktorija Mihajlovic, una delle figlie del compianto allenatore serbo Sinisa. La conferma è arrivata via Instagram Stories da parte della diretta interessata, che sul suo profilo ha condiviso un selfie insieme al suo nuovo compagno mentre quest’ultimo la abbraccia e sembra baciarle teneramente la testa. Lo stesso scatto è successivamente stato postato anche dal calciatore.

Carolina Stramare e Pietro Pellegri, storico ex di Victorija Mihajlovic, hanno deciso di non nascondersi più come coppia.
Carolina Stramare e Pietro Pellegri (Instagram).

Chi è Pietro Pellegri, il nuovo fidanzato di Carolina Stramare

L’uomo che sta attualmente facendo battere il cuore all’ex Miss Italia è nato nel 2001 e ha due anni in meno della sua attuale fidanzata. Pellegri, che deteneva insieme con Amedeo Amadei il record del più giovane esordiente in assoluto della Serie A (poi battuto da Wisdom Amey, che ha esordito a 15 anni e 274 giorni), è stato associato più volte a Carolina Stramare negli ultimi mesi come possibile fidanzato. A destare molti sospetti, in modo particolare, è stato il continuo scambio di like social di cui entrambi si sono resi protagonisti. Prima di mettersi insieme a Stramare, Pellegri è rimasto con la figlia di Mihajlovic per circa due anni.

Nepal, 16enne muore in una capanna per donne con le mestruazioni

Si chiamava Anita Chand la ragazza nepalese di 16 anni morta a causa della pratica illegale del «Chhaupadi», in cui le donne che attraversano il periodo di ciclo mestruale sono costrette a rimanere isolate in capanne fuori casa. La storia è stata riportata dal Guardian. Chand, del distretto di Baitadi nell’ovest del Paese, al confine con l’India, sarebbe morta a causa del morso di un serpente mentre dormiva. Il suo decesso è il primo segnalato a causa del Chhaupadi negli ultimi quattro anni: l’ultimo risale al 2019. La polizia del distretto di Baitadi sta indagando sulle cause che hanno portato al decesso della 16enne. Al momento la famiglia avrebbe negato che la ragazza avesse le mestruazioni quando è morta. «Stiamo lavorando per porre fine a questa pratica, ma abbiamo ancora molto da fare», ha affermato Bina Bhatta, vicepresidente del comune rurale di Pancheshwar a Baitadi.

Chhaupadi illegale dal 2005: fino a tre mesi di carcere e una multa di 3 mila rupie

Secondo quanto raccontato dal tabloid inglese, la «Chhaupadi» si basa sulla secolare convinzione di natura religiosa che le donne e le ragazze siano impure e intoccabili durante le mestruazioni. Non sono autorizzate a svolgere una serie di attività e in alcuni casi sono bandite in «capanne per il ciclo». La pratica, che ha legami con l’induismo, è profondamente radicata nel Nepal occidentale. Dichiarata illegale nel 2005, è punibile con massimo di tre mesi di carcere e una multa di 3 mila rupie nepalesi (all’incirca 23 euro).

Festival Valle d’Itria: nel 2024 Bellini, Rota e Ariodante

10 mila spettatori, il 10 per cento in più rispetto al 2022, sono giunti a Martina Franca dai quattro angoli del mondo per assistere agli eventi del Festival della Valle d’Itria, che il 6 agosto 2023 ha chiuso la sua 49esima edizione e già guarda al prossimo anno, che segnerà mezzo secolo dalla sua nascita.

Il Festival 2024 sarà aperto dalla Norma di Bellini

L’appuntamento, si legge in una nota, è fissato al 17 luglio 2024. Se gli eventi dell’edizione 2023 erano dedicati all’ironia, all’opera buffa e all’operetta, ad aprire il Festival numero 50 sarà la Norma di Vincenzo Bellini, nella versione originaria del 1831. Pensato come un omaggio al passato del festival – che deve la sua reputazione internazionale proprio all’allestimento dell’opera belliniana nella versione proposta da Rodolfo Celletti nel 1977 -, anche l’allestimento del cinquantenario vedrà due soprani interpretare le parti di Norma e di Adalgisa, valorizzando così le intenzioni originarie di Bellini e prendendo le distanze dalla tradizione che ha imposto il timbro del mezzosoprano per la giovane Adalgisa.

Aladino e Ariodante gli altri due titoli in cartellone

Il secondo titolo sarà Aladino e la lampada magica, fiaba lirica in tre atti di Nino Rota, la terza opera del compositore milanese che verrà presentata al festival. Il terzo titolo in cartellone è Ariodante, opera in tre atti composta da Georg Friedrich Händel nel 1734 ispirata a un episodio de L’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, scelta anche in occasione del 550esimo anniversario dalla nascita dello scrittore. Con questi tre titoli d’opera – come riporta la nota proveniente dagli organizzatori – il Festival della Valle d’Itria guarda al futuro rinnovando il suo impegno nella valorizzazione, nella diffusione e nella trasmissione ai posteri di una parte oltremodo significativa del repertorio operistico internazionale.

Previsioni meteo, arriva Nerone: caldo e afa anche a Ferragosto

Dopo la tregua portata dal ciclone Circe, l’Italia si appresta ad assistere a un considerevole rialzo termico. In arrivo dalla Spagna tra venerdì 11 e sabato 12 agosto l’anticiclone subtropicale Nerone, che porterà caldo e afa dapprima al Centro-nord, fino a Ferragosto, e poi al Sud. Le temperature del weekend saranno tuttavia ben inferiori rispetto ai picchi di metà luglio, quando su tutta la penisola si superarono abbondantemente i 40 gradi. Previsti infatti 35 gradi a Bolzano e Firenze, uno in più di Ferrara, Pavia e Terni. Caldo in aumento anche a Bologna e Roma dove ai 33 gradi di temperatura si sommerà anche un elevato tasso di umidità che aumenterà il disagio fisico. In Sardegna invece si toccheranno punte di 38 gradi, soprattutto nelle zone più interne. Più bassi i numeri al Sud, dove l’anticiclone Nerone si farà sentire di più nella seconda metà della settimana di Ferragosto.

Previsioni meteo, gli effetti dell’anticiclone Nerone da Nord a Sud

L’anticiclone Nerone porterà il vero caldo sull’Italia soltanto da domenica 13 agosto. Si toccheranno i 40 gradi in Sardegna, mentre a Firenze la colonnina di mercurio si fermerà a 37 gradi come a Roma, dove però l’umidità sarà più persistente. Possibili alcuni temporali isolati nel pomeriggio sulle Alpi. Tanto sole invece, ma condizioni più gradevoli, al Sud dove il caldo non sarà eccessivo fino a martedì 15 agosto. La massima a Palermo non dovrebbe superare infatti i 30 gradi, cinque in meno rispetto a Milano. Caldo in aumento a Ferragosto, con picchi di 34-36 gradi durante le ore pomeridiane sulle regioni tirreniche e sulle isole maggiori. A peggiorare lo stress per l’organismo sarà l’alto tasso di umidità che si spingerà dal Sahara attraverso il Mediterraneo.

Con l'arrivo di Nerone, temperature in aumento e afa al Centro-nord già nel weekend del 12 e 13 agosto. Al Sud caldo e sole dopo Ferragosto.
Un termometro segna i 40 gradi a Roma (Imagoeconomica).

Dopo Ferragosto invece non si prospettano importanti novità meteorologiche con ancora tanto sole e temperature sopra la media su tutta l’Italia. Mercoledì 16 agosto, la presenza dell’anticiclone Nerone potrebbe lasciare spazio nelle regioni settentrionali alle correnti più fresche e instabili in arrivo dal Nord Atlantico. Gli esperti preannunciano potenziali temporali soprattutto sull’arco alpino. Cautela e attenzione anche nelle vicine pianure di Piemonte, Lombardia e Veneto, dove potrebbero verificarsi fenomeni intensi tra cui locali grandinate.

Capo Figari, collisione tra nave e peschereccio: un disperso in mare

Nella notte tra giovedì 10 e venerdì 11 agosto 2023 si è verificata una collisione tra un peschereccio e la motonave Sharden della Moby al largo di Capo Figari, nel nord Sardegna. Disperso in mare un marinaio che si trovava a bordo del peschereccio affondato dopo lo scontro.

In corso le ricerche dell’uomo

Verso le 23.15, la sala operatoria della Guardia Costiera di Olbia è stata allertata dalla chiamata di una passeggera che si trovava sul ponte della motonave Sharden, partita dal porto di Olbia e diretta a Livorno. Le ricerche in mare dell’uomo, un giovane di nazionalità straniera, sono andate avanti per tutta la notte con l’ausilio di tre mezzi navali della Guardia Costiera, un rimorchiatore e un elicottero dell’Aeronautica Militare.

La procura apre un’inchiesta

Intanto la procura di Tempio Pausania ha aperto un fascicolo d’inchiesta, al momento senza indagati, sull’accaduto. Il comandante del peschereccio Alemax II, Mario Langiu di Golfo Aranci, è nel frattempo stato ricoverato all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. Le sue condizioni di salute sono buone ed è già stato interrogato dagli uomini della Capitaneria di Porto per ricostruire la dinamica dei fatti. Stando ad una prima ricostruzione, il marinaio, attualmente disperso, al momento della collisione con la nave si trovava sottocoperta. Sembrerebbe che fosse sceso per preparare un caffè ed è stato sorpreso dalla collisione. Interpellata dall’ANSA, la compagnia Moby per il momento non ha rilasciato dichiarazioni sull’accaduto.

 

Benzina, ancora rialzi: verde self a 1,938 euro al litro

Tornano i rialzi sulla rete italiana. Con le quotazioni internazionali che hanno continuato a crescere sulla benzina giovedì 10 agosto 2023, oggi (11 agosto) si registra un giro di aumenti sui prezzi raccomandati dei carburanti. Lo ha rilevato Quotidiano Energia.

I prezzi di benzina e gasolio rilevati la mattina dell’11 agosto 2023

A intervenire sono Eni (+2 cent sul diesel), Tamoil (+1 cent sulla benzina, +2 cent sul diesel) e Q8 (+1 cent sulla benzina, +2 cent sul diesel). In attesa di recepire gli ultimi movimenti, le medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa risultano in leggera salita, rispetto a quelle del 10 agosto. Nel dettaglio, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 di ieri, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,938 euro/litro (1,935 la rilevazione precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,925 e 1,950 euro/litro (no logo 1,923). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,825 euro/litro (rispetto a 1,820), con le compagnie tra 1,814 e 1,837 euro/litro (no logo 1,814).

I costi al servito

Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è 2,073 euro/litro (2,071 il dato precedente), con gli impianti colorati con prezzi tra 2,004 e 2,140 euro/litro (no logo 1,976). La media del diesel servito è 1,960 euro/litro (contro 1,956), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,897 e 2,020 euro/litro (no logo 1,866). I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,710 e 0,732 euro/litro (no logo 0,694). Infine, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 1,393 e 1,477 (no logo 1,398).

Kim Jong-un ordina di proteggere i suoi ritratti dalla tempesta tropicale

La Corea del Nord si prepara ad affrontare la tempesta tropicale Khanun, che tra l’11 e il 12 agosto porterà sulla nazione piogge torrenziali e venti di burrasca. Mentre l’esercito è al lavoro per mettere in sicurezza raccolti e abitazioni, Kim Jong-un ha ordinato ai cittadini di proteggere le opere che raffigurano lui oppure un membro della sua famiglia. «Obiettivo principale» dei cittadini, come ha scritto il giornale del Partito dei lavoratori Rodong Sinmun, dovrà essere quello di preservare ritratti, statue e monumenti della dinastia Kim, che governa la nazione dalla fondazione nel 1948. Intanto cresce la preoccupazione per le zone più povere, prive di infrastrutture adeguate e rese vulnerabili dalla deforestazione.

Kim Jong-un ha chiesto di tutelare anche statue e monumenti che raffigurano la sua dinastia. In Corea del Nord sono simboli religiosi sacri.
Enormi statue di Kim Il-sung e Kim Jong-il, a Pyongyang (Getty Images).

LEGGI ANCHE: Kim Jong-un licenzia il capo dell’esercito e dice di prepararsi per la guerra

Perché Kim Jong-un ha ordinato di proteggere i ritratti della sua dinastia

«La Corea del Nord, tra le altre cose, è anche uno Stato teocratico», ha spiegato a NK News Andrei Lankov, docente alla Kookmin University di Seul. «Ciò significa che tali monumenti sono simboli religiosi sacri, vere e proprie icone che i fedeli devono proteggere fino alla morte». Foto di Kim Jong-un oppure di suo padre Kim Jong-il e suo nonno Kim Il-sung campeggiano in tutte le abitazioni private e gli uffici pubblici della nazione. Sempre secondo il quotidiano con sede a Seul, chi le danneggia, persino accidentalmente, rischia la pena capitale. «Ci si aspetta che la popolazione sia disposta almeno a soffrire pur di custodirli», ha concluso Lankov. «È quanto ogni religione chiede sin dai tempi antichi». L’esperto ha ricordato anche che nel 2003 un gruppo di cheerleader fermò l’autobus su cui viaggiava per proteggere dalla pioggia un’effigie di Kim Jong-il.

Come riportano i media statali nordcoreani, la tempesta Khanun potrebbe colpire tra venerdì 11 e sabato 12 agosto la capitale Pyongyang. A rischio soprattutto i raccolti attorno alla città, che potrebbero cadere vittime di inondazioni. «Tutte le unità sono a lavoro per far fronte a un clima anormale disastroso», ha detto l’agenzia di stampa Kcna. Emessi avvertimenti non solo per pioggia e vento, ma anche per possibili maremoti. La tempesta tropicale Khanun arriva circa un mese dopo che altre perturbazioni avevano colpito la Corea del Sud. A metà luglio 47 persone persero la vita, gran parte delle quali nelle provincie di North Chungcheong e North Gyeongsang, dove massicce frane colpirono le abitazioni.

Kim Jong-un ha chiesto di tutelare anche statue e monumenti che raffigurano la sua dinastia. In Corea del Nord sono simboli religiosi sacri.
Un ritratto di Kim Jong-il in una scuola della capitale (Getty Images).

Milano, due ragazzi scalano la guglia del Duomo

Nella mattinata di venerdì 11 agosto 2023 due ragazzi hanno scalato la guglia maggiore del Duomo di Milano, quella su cui si trova la Madonnina (simbolo della città). Quando sono stati notati, sono scesi di loro spontanea volontà e sono stati presi in consegna dalla Polizia locale, che ha confermato il fatto e li ha identificati in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria. Si tratta di due giovani di 18 e 20 anni.

La bravata per postare il video sui social

Secondo quanto riferito dagli agenti, i due hanno agito intorno alle 6, ma non è ancora chiaro quando siano saliti. Potrebbero essere rimasti sul monumento, nascondendosi alla chiusura, nella sera precedente. I due poi sono scesi fino a terra finendo nelle mani degli agenti che li attendevano. A 118 e vigili del fuoco non è risultato alcun invio di mezzi per un intervento di prevenzione. Secondo quanto riferito sui social dall’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, non vi sarebbero legami tra i due scalatori e i writers che hanno imbrattato il frontone della Galleria Vittorio Emanuele II nella tarda sera di lunedì 7 agosto. Secondo indiscrezioni non si tratterebbe nemmeno di ragazzi appartenenti a gruppi organizzati di climbers ma di praticanti amatoriali del parkour. Addosso non avevano bombolette o paracadute, e pare che il loro unico scopo fosse quello di pubblicare la loro bravata sui social e su Instagram in particolare.

Confcommercio, a Ferragosto vacanze italiane per 14 milioni

Al mare, in Italia, con amici o parenti, in hotel o in seconde case, alla ricerca di divertimento e relax. Queste le vacanze programmate da circa 14 milioni di italiani per la settimana di Ferragosto, nella quale spenderanno circa 7 miliardi di euro. Emerge dal focus su Ferragosto dell’Osservatorio del Turismo di Confcommercio in collaborazione con Swg.

Le mete preferite dagli italiani per il Ferragosto 2023

Ben otto vacanzieri su 10 resteranno in Italia, nel 36 per cento dei casi vicino a casa o comunque all’interno della regione di residenza. In ogni caso, Ferragosto vuole dire mare – per quasi il 50 per cento dei nostri connazionali – o montagna, scelta da poco più del 20 per cento.
Lo confermano anche le regioni più gettonate in Italia, con Liguria, Trentino Alto-Adige, Calabria, Campania, Puglia ed Emilia Romagna ai primi posti, cui seguono Sardegna e Sicilia. Città d’arte e piccoli borghi realizzano insieme il 10 per cento delle preferenze, e bisogna sommare mete in campagna, lago e in luoghi immersi nella natura per aggiungere un ulteriore 17 per cento.

Ferragosto, per Confcommercio in partenza 14 milioni di italiani
Montagna (Pexels).

A parte un 34 per cento di intervistati che passeranno la ricorrenza in seconde case di proprietà o in affitto – o presso amici e parenti – per quelli che restano la soluzione ricettiva più amata è l‘albergo – per quattro su 10 – seguita dai b&b – con oltre il 22 per cento. Campeggi, resort e villaggi totalizzano un ulteriore 15 per cento. Una scelta non del tutto spontanea quella degli italiani in viaggio in questo periodo.

Perché gli italiani vanno in vacanza a Ferragosto

Quasi quattro su 10 indicano, tra le motivazioni principali, la necessità di adeguarsi alle ferie proprie o dei propri compagni di viaggio. Potendo scegliere, due su 10 sceglierebbero di fare la principale vacanza estiva a metà luglio. Sono sostanzialmente due i motivi alla base di questa preferenza: la ricerca di prezzi più bassi e il tentativo di evitare gli affollamenti. C’è però un 16 per cento di aficionados che opta espressamente per Ferragosto perché è il periodo in cui le destinazioni sono più vive, animate da eventi culturali, spettacoli e festival.

Cna, Ferragosto record di stranieri, italiani un po’ in ritirata

Venticinque milioni di presenze per un giro d’affari superiore ai 10 miliardi. Un risultato record che vede i turisti stranieri compensare ampiamente qualche disagio sul fronte dei vacanzieri italiani alle prese con il carovita (e la crescita del costo del denaro) che ha inciso sulle loro abitudini estive, ma non sulla tradizionale fuga di Ferragosto. A stimarlo un’indagine di Cna Turismo e Commercio focalizzata sul periodo 11-20 agosto, il più caldo (temperature a parte) della stagione clou del turismo tricolore. Usa, Sud America, Giappone, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito i Paesi dai quali arriverà in Italia il maggior numero di turisti stranieri.

Un milione di presenze in più rispetto allo scorso anno

A trainare l’andamento dell’industria delle vacanze italiane i turisti stranieri. L’indagine di Cna Turismo e Commercio prevede che nel complesso abbatteranno il muro dei 15 milioni di presenze (pernottamenti nelle strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere), un milione di presenze in più rispetto allo scorso anno, segnando un +15 per cento nei confronti del 2019 con una media di quattro pernottamenti a testa. Diverso il discorso per i turisti domestici che, a causa del carovita, ridurranno la media della loro pausa. Nel complesso arriveranno a 10 milioni le presenze dei turisti italiani nelle strutture alberghiere ed extra-alberghiere in flessione rispetto tanto allo scorso anno quanto al 2019, l’ultima stagione precedente la pandemia. Anche quest’anno continua a irrobustirsi la tendenza all’utilizzo delle seconde case di famiglia, talvolta chiuse da anni. Il mare, la montagna, ma anche in posizione di rincalzo borghi e città d’arte, laghi e colline, le attrazioni principali degli italiani. Le città d’arte, i borghi, il mare saranno all’apice delle preferenze dei turisti stranieri con, in buona posizione, i paesi di origine degli antenati per i vacanzieri provenienti dall’estero con radici italiane.

Ucraina, a Zaporizhzhia colpito un hotel usato da funzionari Onu

L’attacco missilistico russo del 10 agosto sulla città di Zaporizhzhia che ha causato un morto e almeno 16 feriti, ha colpito un hotel che veniva spesso usato dal personale delle Nazioni unite e dagli operatori delle ong. Queste sono le informazioni arrivate dalla coordinatrice umanitaria dell’Onu in Ucraina, Denise Brown, e riportate dall’agenzia di stampa Reuters sul suo sito. In una email inviata all’agenzia, Brown si è detta «sconcertata» dall’attacco all’hotel Reikartz sul fiume Dipro.

Ucraina, a Zaporizhzhia colpito un hotel usato da funzionari Onu
Una foto della centrale nucleare di Zaporizhzhia, Ucraina (Getty)

«Persone che aiutano le vittime sono state colpite da un attacco russo»

Denise Brown, coordinatrice umanitaria dell’Onu in Ucraina ha riferito: «Sono sconcertata dalla notizia che un hotel spesso utilizzato dal personale delle Nazioni unite e dai nostri colleghi delle ong che sostengono le persone colpite dalla guerra sia stato colpito da un attacco russo a Zaporizhzhia». E poi ha aggiunto: «Ho soggiornato in questo albergo ogni volta che ho visitato Zaporizhzhia». La funzionaria è intervenuta anche su Kyiv Independent dove ha continuato racconto di questi mesi: «Il numero di attacchi indiscriminati che hanno danneggiato infrastrutture civili e ucciso e ferito civili ha raggiunto un livello incredibile. Sono una violazione del diritto umanitario internazionale». Brown ha inoltre chiesto alla Russia di «cessare immediatamente gli attacchi indiscriminati contro l’Ucraina». L’Onu aveva utilizzato l’hotel come base per l’evacuazione dei civili dall’ acciaieria Azovstal di Mariupol nel maggio del 2022.

Geo Barents alla Spezia con 49 migranti, quasi tutti minori

È approdata poco dopo le 8.30 a molo Garibaldi est della Spezia la nave Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere con a bordo 49 migranti provenienti da Guinea, Gambia e Senegal. Trentadue dei 49 naufraghi a bordo sono minori non accompagnati.

Pronti i presidi di accoglienza

Sul molo è pronta la macchina dell’accoglienza, coordinata dalla prefettura della Spezia con il supporto dell’autorità di sistema portuale del mar Ligure orientale, con l’area predisposta alle prime cure e al riconoscimento con Croce Rossa, Caritas, Asl5, sanità marittima e forze dell’ordine. Poco distante dal punto di attracco, su molo Italia, un presidio di accoglienza «Welcome refugees» organizzato da associazioni, sindacato e partiti di centrosinistra.

Valentina Cervi: età, biografia e carriera dell’attrice

Valentina Cervi, nata a Roma il 13 aprile 1974, è un’attrice conosciuta a livello nazionale e internazionale. Nella sua carriera ha ricevuto diverse candidature ai Nastri d’Argento e ai David di Donatello ed è stata candidata anche al César francese come migliore promessa femminile per Rien sur Robert di Pascal Bonitzer.

Valentina Cervi: biografia e carriera

Cervi ha debuttato in televisione con Portami la luna nel 1986, e nel 1988 ha esordito al cinema nel film Mignon è partita di Francesca Archibugi. Ha cominciato a farsi notare con la partecipazione al film Ritratto di signora di Jane Campion (1996) e l’anno successivo ha ottenuto il suo primo ruolo da protagonista in Artemisia – Passione estrema di Agnès Merlet, vestendo i panni dell’artista Artemisia Gentileschi. Nel 1999 ha recitato nel film di Pupi Avati La via degli angeli e nel già citato film di Pascal Bonitzer Rien sur Robert. Dopo aver preso parte a uno spot di IllyCaffè diretta da Francis Ford Coppola, ha iniziato a lavorare anche all’estero. Nel 2001 ha impersonato Anna Maria Pierangeli nel film tv statunitense James Dean – La storia vera di Mark Rydell, dove ha recitato accanto a James Franco.

Valentina Cervi, tra carriera e vita privata
Valentina Cervi, Stefano Mordini e Valeria Golino alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2021 (Getty Images).

L’anno successivo è stata invece protagonista, assieme a Violante Placido, de L’anima gemella di Sergio Rubini, ruolo per cui ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Nel 2005, accanto a Stefano Accorsi, ha preso parte a Provincia meccanica di Stefano Mordini. Ha poi interpretato Marja Bolkonskaja nella miniserie televisiva del 2007 Guerra e pace, diretta da Robert Dornhelm, e nel 2008 è stata nel cast della pellicola di Spike Lee Miracolo a Sant’Anna. Nel 2011 è stata tra i protagonisti della serie inglese Le inchieste dell’ispettore Zen e di quella italiana Distretto di Polizia. Nello stesso anno ha recitato in un cameo in Jane Eyre di Cary Fukunaga, partecipando alla quinta stagione della serie statunitense True Blood. Recentemente ha recitato in La scuola cattolica, regia di Stefano Mordini (2021), Il filo invisibile, regia di Marco Simon Puccioni (2022) e Marcel!, regia di Jasmine Trinca (2022).

Valentina Cervi: la vita privata

L’attrice è legata sentimentalmente al regista Stefano Mordini, conosciuto nel 2005 sul set di Provincia meccanica. La coppia ha due figli, Margherita e Giovanni.

Michela Murgia: il cordoglio, dal giornalismo alla politica (e c’è persino Salvini)

Sono ore di cordoglio per la morte di Michela Murgia, giornalista e scrittrice scomparsa giovedì 10 agosto a soli 51 anni. Dalla politica al mondo dello spettacolo, tantissime le testimonianze di affetto rivolte a una donna che per molti ha rappresentato il simbolo di battaglie culturali. Dai diritti per la comunità Lgbtqi+, alla parità di genere passando per l’accoglienza dei migranti. Tra i primi a postare sui social network un messaggio di affetto l’amico Roberto Saviano, presente anche al matrimonio della donna celebrato solo alcune settimane fa.

Gad Lerner, giornalista e oggi firma del Fatto Quotidiano, ha voluto postare un pensiero in ricordo dell’amica scomparsa: «Era una formidabile, talentuosa, spericolata rivoluzionaria contemporanea, Michela Murgia. Mi proibisco l’esibizione dei ricordi personali e piango insieme a voi questa donna sarda che ci ha lasciati con il sorriso sulle labbra». Un clamore che non ha mancato di coinvolgere chi, come lei, ha sposato le battaglie dei diritti umani. Tra questi Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia: «Le persone come Michela Murgia sono corrosive. Perché, appunto, corrodono, intaccano i poteri, non ne sono comode stampelle. Indicano una direzione, un cammino da intraprendere. Raccontano di diritti e di libertà». 

Un post persino di Salvini, accusato di ipocrisia

All’appello del mondo di Twitter (anzi, ormai di X) non è mancato fin da subito il segretario della Lega Matteo Salvini, spesso oggetto di feroci accuse da parte di Murgia. E infatti per questo accusato da più parti di ipocrisia. Ha salutato la scrittrice con un riferimento alla fede cattolica, la preghiera. Dedica a lei che spesso aveva utilizzato la sua visibilità per accendere i fari sul mondo della Chiesa. In occasione della presentazione del suo libro God save the queer – Catechismo Femminista aveva parlato del mondo cristiano dicendo che «il cattolicesimo per secoli è stato un motore storico, artistico, culturale e spirituale, un patrimonio di idee e valori di cui dovremmo riappropriarci anche se poi ha prevalso l’aspetto punitivo e moralista della visione cattolica».

Anche tanti amici però. Su tutti Nichi Vendola, già presidente della Regione Puglia e storico amico dell’intellettuale originaria di Cabras.

Il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha scritto: «Ciao Michela. Ti ho voluto bene. Grazie di tutto. Che la terra ti sia lieve». Presente per il saluto social anche il deputato del Pd Alessandro Zan: «Lotteremo insieme sempre, perché ci sarai sempre e vinceremo noi». E ancora, Carlo Calenda: «Perdiamo una voce potente nel dibattito pubblico, creativa nella scrittura e una persona libera e coraggiosa. Riposa in pace Michela Murgia». Sul fronte opposto a quello che la Murgia da scrittrice ha sempre sostenuto, è intervenuto Maurizio Lupi, capo politico di Noi Moderati: «Molte cose ci dividevano da Michela Murgia, ma ora è il momento del dolore per la sua scomparsa e del rispetto per una donna che ha reso la sua malattia un incitamento alla pienezza della vita. Le sue argute provocazioni, anche al mondo cattolico, hanno saputo stimolare riflessioni politiche e sociali profonde. La diversità di pensiero è una ricchezza e riteniamo che persone come Michela Murgia abbiano contribuito a elevare il livello del nostro dibattito pubblico. Ci mancherà».

Sciopero a Hollywood, gli sceneggiatori incontrano studios e streamer

Dopo il primo tentativo di venerdì 4 agosto, sceneggiatori e produttori di Hollywood tornano ufficialmente al tavolo delle trattative per porre fine allo sciopero. Il sindacato Writers Guild of America (Wga) e l’Amptp, associazione che rappresenta streamer e studios, si incontreranno l’11 agosto per discutere i nuovi termini di un accordo. «Siamo pronti per cercare di ottenere un contratto equo», ha scritto la Wga in una mail ai suoi membri. «Abbiamo il supporto continuo dei nostri alleati». Intanto la protesta ha superato i 100 giorni, battendo quella a cavallo tra il novembre 2007 e il febbraio 2008. Ancora nulla invece per quanto riguarda gli attori, che hanno incrociato le braccia lo scorso 13 luglio. Intanto arriva l’ufficialità per la cerimonia di premiazione degli Emmy Awards, slittata a gennaio 2024 proprio per lo sciopero.

Sciopero degli sceneggiatori, i punti all’ordine del giorno dell’incontro

Richiesto dalla presidente dell’Amptp Carol Lombardini, l’incontro ufficiale con la Writers Guild affronterà diverse questioni sollevate dagli sceneggiatori. Si cercherà infatti di trovare un accordo soprattutto per gli aumenti salariali, sia per quanto riguarda la diffusione in streaming sia per la distribuzione sulla tv via cavo. All’ordine del giorno anche maggiori tutele nei contratti e nei confronti dell’intelligenza artificiale, sempre più dilagante nel mondo di Hollywood. Più difficile invece raggiungere un accordo per quanto riguarda la percentuale dei profitti del prodotto. Il primo incontro dall’inizio dello sciopero lo scorso 4 agosto portò a un nulla di fatto, con Wga che parlò di «proposte offensive e fuori dal mondo». Inoltre gli sceneggiatori accusarono Amptp di aver fatto trapelare informazioni alla stampa ancor prima che la riunione finisse, complicando così le trattative.

L'11 agosto il sindacato degli sceneggiatori incontra i produttori. Si spera di porre fine allo sciopero in corso da oltre 100 giorni.
Le proteste degli sceneggiatori a Los Angeles (Getty Images).

Intanto la protesta per strada e nelle piazze di New York e Los Angeles prosegue. Il 9 agosto lo sciopero ha superato il traguardo dei 100 giorni, diventando il secondo più lungo della storia, dietro soltanto a quello del 1988 che si perpetrò per 154 giorni. Battuto anche quello del 1981 quando, per 96 giorni, la Writers Guild si batté per migliorare i proventi dalla vendita di videocassette e pay tv. «Gli oltre tre mesi sono frutto del rifiuto dei produttori di prendere sul serio le nostre richieste», hanno spiegato a Deadline Chris Keyser e David Goodman della Wga. «Rappresentano una pietra miliare della vergogna per Amptp. Sono loro i soli responsabili del dolore causato a migliaia di lavoratori».

Ferrari, il film indipendente di Michael Mann ottiene il via libera dal Sag-Aftra

Intanto il sindacato degli attori ha concesso il via libera al film Ferrari di Michael Mann per anteprime e rassegne cinematografiche. Il cast dunque, che comprende Adam Driver, Penélope Cruz, Sarah Gadon e Shailene Woodley, potrà partecipare alla Mostra del Cinema di Venezia, dove sarà presentato il 31 agosto. Sag-Aftra ha infatti permesso alle produzioni indipendenti, ossia non legate a una major hollywoodiana, di proseguire i lavori e di pubblicizzare i progetti ultimati. Ciascun attore potrà tuttavia liberamente scegliere se partecipare alle anteprime oppure declinare gli inviti come manifestazione di solidarietà per i colleghi.

LEGGI ANCHE: Mostra di Venezia, da Bradley Cooper a Emma Stone: le star assenti

Voucher prestazione occasionale: le nuove regole dall’Inps per il 2023

L’Inps, nella circolare n. 75 del 3 agosto 2023, ha fornito chiarimenti per quanto riguarda i voucher prestazione occasionale per gli utilizzatori attivi nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento. In particolare, così come tracciato dalla Legge di Bilancio 2023 e aggiornato dal decreto lavoro, è previsto l’innalzamento dei limiti economici e dimensionali per tutti gli utilizzatori.

Il voucher prestazione occasionale 2023

Entrando più nello specifico, con la Legge di Bilancio 2023 è stato deciso che la nuova soglia di utilizzo è di 10 mila euro per i compensi di un massimo di 10 lavoratori dipendenti. Il decreto lavoro, poi, ha ulteriormente incrementato la soglia per chi opera nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento. In questi casi, dal 1° gennaio, il compenso massimo complessivo è di 15 mila euro per le aziende con un massimo di 25 lavoratori subordinati a tempo indeterminato. Inoltre, gli utilizzatori possono acquistare il Libretto Famiglia anche presso i tabaccai.

I limiti economici previsti

Per chi opera nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento, sono inoltre previsti dei limiti economici nell’utilizzo dei voucher per la prestazione occasionale. Più nel dettaglio:

  • ogni prestatore, in riferimento alla totalità degli utilizzatori, non può ricevere un importo complessivo superiore a 5 mila euro;
  • ogni utilizzatore, in riferimento alla totalità dei prestatori, non può erogare un importo complessivo superiore a 15 mila euro;
  • le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore dello stesso utilizzatore non possono superare l’importo di 2.500 euro.

Ulteriori approfondimenti delle regole dell’Inps sui voucher per la prestazione occasionale sono disponibili sul sito dell’Inps, dove è possibile consultare il testo integrale della circolare Inps n. 75/2023.

Cassa integrazione 2023: a chi spetta, come funziona e novità

La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una serie di novità in materia cassa integrazione dovute, principalmente, alla fine dell’emergenza sanitaria. Entrando più nel dettaglio, è stata prevista una netta riduzione delle ore di cassa integrazione rispetto agli anni passati.

Cassa integrazione: come funziona

La cassa integrazione è uno degli ammortizzatori sociali più utilizzati in Italia e permette ai lavoratori di aziende in situazioni di difficoltà di ricevere un’integrazione salariale nei casi in cui abbiano dovuto sospendere o interrompere l’attività lavorativa. Lo strumento è gestito dall’Inps e, nel corso degli ultimi anni, l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha portato a un ampliamento della platea dei beneficiari. A partire dal 1° gennaio 2022, tutti i lavoratori con contratto di lavoro subordinato (compresi gli apprendisti) che hanno svolto almeno 30 giornate di lavoro effettivo presso l’unità produttiva, possono sfruttare questo ammortizzatore sociale. Ci sono diverse forme di cassa integrazione, ovvero ordinaria, straordinaria e in deroga.

Cassa integrazione 2023: le novità

Le principali novità del 2023 in tema di cassa integrazione arrivano dalla Legge di Bilancio e dal decreto milleproroghe. Più nel dettaglio, come ribadito nella circolare Inps n. 4/2023, è stato previsto:

  • l’incremento del fondo sociale per occupazione e formazione a partire dal 2023;
  • la prosecuzione dei trattamenti di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti da imprese che operano in aree di crisi industriale complessa;
  • la proroga per il 2023 della misura di sostegno al reddito per i lavoratori dei call center;
  • la proroga della CIGS per le aziende che abbiano cessato o stiano cessando l’attività produttiva, ai fini della gestione degli esuberi di personale
  • la conferma del trattamento di sostegno al reddito in favore dei lavoratori sospesi dall’attività o impiegati a orario ridotto che sono impiegati da aziende sequestrate e confiscate, sottoposte ad amministrazione giudiziaria;
  • la conferma del trattamento straordinario di integrazione salariale per processi riorganizzativi complessi o piani di risanamento di crisi complessi;
  • la conferma dell’intervento straordinario di integrazione salariale per gli accordi di transizione occupazionale, per le causali di riorganizzazione e crisi aziendale;
  • il trattamento straordinario di integrazione salariale con causali riferite a processi di riorganizzazione e situazioni di particolare difficoltà economica.

Anche nel decreto lavoro ci sono delle novità in materia di cassa integrazione, con le aziende in difficoltà economica che potranno contare su un ulteriore periodo di utilizzo della misura. Ecco dunque che nel periodo che va dal 1° ottobre 2022 al 31 dicembre 2023, viene concesso un periodo aggiuntivo di cassa integrazione, con un totale di massimo 15 mesi.

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