Daily Archives: 1 Agosto 2023

Russia, donna tenuta prigioniera per 14 anni: il video della perquisizione

Nella città russa di Chelyabinsk, le autorità hanno riferito che un uomo è stato arrestato con l’accusa di aver tenuto prigioniera una ragazza per 14 anni e di aver ucciso un’altra donna. I media russi hanno pubblicato le immagini del 51enne. I presunti crimini sono emersi dopo la richiesta di aiuto della madre dell’uomo, per via dello stato psicologico in cui versava suo figlio. Un momento di distrazione durante l’arrivo dei soccorsi, ha consentito alla donna, oggi 33enne, di avere l’occasione per fuggire. Secondo gli investigatori, l’uomo aveva invitato la giovane donna, all’epoca 19enne, in casa sua, rifiutando di lasciarla andare. L’avrebbe picchiata e stuprata. La casa era sempre chiusa a chiave.

L’arrivo dell’ambulanza e la fuga della giovane

Al momento dell’arrivo dell’ambulanza, secondo un articolo del giornale Izvestia pubblicato sul sito della polizia, la madre ha dimenticato di chiudere la porta. La donna è così riuscita a scappare, raggiungendo sua sorella. Giunti sul posto, gli agenti hanno rinvenuto i resti di un’altra donna, che sarebbe stata pugnalata e fatta a pezzi, prima di venire sepolta nel giardino dell’abitazione nel 2011. L’uomo, sempre secondo i media locali, si trova ora in ospedale sotto osservazione. Anche la madre del rapitore è stata arrestata perché accusata di essere a conoscenza delle attività del figlio.

Gigi Buffon si ritira dal calcio giocato. Possibile futuro in nazionale

Sta per concludersi la carriera in campo di Gianluigi Buffon, portiere del Parma, ex Juve e campione del mondo nel 2006. Il n.1 della squadra emiliana, 45 anni compiuti lo scorso gennaio, ha ancora un anno di contratto ma nei prossimi giorni il suo procuratore incontrerà i dirigenti parmensi per la rescissione.

Il possibile futuro in nazionale come capo delegazione

Una volte risolte e sbrigate le questioni burocratiche, potrebbe perfezionarsi l’accordo ufficiale che riguarderebbe il futuro dell’ex portiere della Juventus: un ruolo nella nazionale italiana come capo delegazione.

 

Giuseppe Sala: «A Milano la stima dei danni del nubifragio è di 50 milioni»

È passata una settimana dal violento nubifragio che ha colpito Milano e il sindaco Giuseppe Sala in un video sulle sue pagine social ha fatto la stima dei danni: «Non è definitiva ma riteniamo che Milano abbia subito un danno attorno ai 50 milioni. Insieme al governatore della Lombardia, Attilio Fontana, abbiamo richiesto la dichiarazione di emergenza ambientale, in modo da ottenere dal governo il risarcimento dei costi che dovremo sostenere».

GIUSEPPE SALA: IL VIDEO

L’obiettivo: «Riportare Milano alla normalità per fine agosto»

Martedì primo agosto, il sindaco ha riunito tutte le aziende partecipate del Comune di Milano per fare il punto della situazione e stabilire i passi da fare nelle prossime settimane «Con l’obiettivo di riportare Milano alla completa normalità entro fine agosto» aggiungendo che «Ancora molto resta da fare e, anche se agosto è il mese peggiore per trovare personale di aziende esterne per operare, non possiamo permetterci di sprecare tempo». In merito alla mobilità cittadina e in particolare al trasporto pubblico «l’obiettivo è avere tutto in ordine per il 4
settembre. Ad oggi l’83 per cento della rete è attivo».

Omicidio di Sofia Castelli, il killer interrogato per quasi cinque ore

È durato quasi cinque ore l’interrogatorio di Zakaria Atquaoui, 23 anni, in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, per aver ucciso, sabato 29 luglio, la ex fidanzata Sofia Castelli, 20 anni, nella sua casa a Cologno Monzese, a Milano.

Il legale: «La vicenda è molto delicata»

Atquaoui ha risposto alle domande del gip Elena Sechi, assistito dal suo avvocato di fiducia Marie Louise Mozzarini: «Non posso dire niente, la vicenda è davvero molto delicata», ha detto all’Ansa il legale al termine dell’interrogatorio nel carcere di Monza. Ora si attende la convalida dell’arresto.

Michele Santoro torna a Mediaset come ospite fisso di Bianca Berlinguer?

Michele Santoro sarebbe il lizza per tornare a Mediaset 27 anni dopo aver condotto Moby Dick. Secondo quanto riportato dal Foglio, il giornalista starebbe trattando per un contratto da ospite fisso della trasmissione che Bianca Berlinguer condurrà su Rete 4 a partire dall’autunno 2023. Non sono nuovi i rapporti professionali tra i due, che nel 2016 si erano incrinati quando venne chiesto loro di collaborare per una striscia quotidiana di approfondimento su Rai 2.

Michele Santoro torna a Mediaset?

Dopo aver lavorato per Mediaset nel 1996, il giornalista era tornato sull’emittente pubblica nel 1999 con i programmi Circus, Sciuscià e Il raggio verde. Nel 2002, durante il governo Berlusconi, fu allontanato dalla Rai con accuse di faziosità, ma ci tornò nel 2006 come conduttore di Anno Zero su Rai 3. A seguito di nuove divergenze con l’azienda, nel 2011 ha ideato il programma su multipiattaforma tv, web e radio Servizio pubblico. Nel 2012 e fino al 2015 la trasmissione è andata in onda su La7, canale dove di recente era ospite fisso della trasmissione DiMartedì di Giovanni Floris. Dopo altre esperienze in Rai e un successivo abbandono della televisione, Santoro potrebbe dunque tornare sul piccolo schermo all’interno di un contenitore nel quale Berlinguer sembra voler riproporre lo stile di Cartabianca, suo storico programma andato in onda su Rai 3 fino alla scorsa stagione.

 

 

L’influencer 93enne Licia Fertz è il volto di una campagna antitruffe agli anziani

Con i suoi 232mila follower l’influencer Licia Fertz, 93 anni, sarà il volto della campagna di sensibilizzazione contro le truffe agli anziani, ideata dal Comune di Viterbo in collaborazione con la prefettura. L’iniziativa presentata questa mattina dalla sindaca Chiara Frontini nella sala del consiglio di palazzo dei Priori, prevede l’affissione di manifesti e la distribuzione di volantini nelle zone sensibili della città.

La campagna antitruffe: «Se le conosci le eviti»

Sul materiale cartaceo accanto alla dicitura «Truffe agli anziani? Se le conosci le eviti» il volto di nonna Licia e un QR-code che permette di scaricare un video dove la vulcanica youtuber mette in guardia gli over 70 dal pericolo di essere raggirati con la tecnica del parente in pericolo. Oltre alla distribuzione del materiale cartaceo e alla divulgazione del video, l’iniziativa prevede anche una serie di seminari nei centri polivalenti per anziani della provincia, condotti da operatori delle forze dell’ordine e psicologi messi a disposizione dalla Confartigianato, in qualità di partner dell’iniziativa.

Nonna Licia a 93 anni è il volto della campagna antitruffe agli anziani
Il manifesto (ANSA).

Chi è Licia Fertz

Licia Fertz, conosciuta come Nonna Licia, è stata definita più volte dai media «l’influencer più anziana d’Italia». Ha lavorato per 30 anni a Trieste, dov’è stata una stimata infermiera. Poi la nuova attività sui social, che lei stessa ha commentato in un’intervista recente a La vita in diretta, su Rai1: «Internet mi permette di girare il mondo pur rimanendo a casa a Viterbo: è una cosa meravigliosa. Ho più di 200 mila follower, mi fa tanto piacere e tanta compagnia. Quello che non ho fatto da giovane lo faccio adesso: la vita è bella a ogni età e va vissuta fino all’ultimo». E ancora: «Sui social cerco di essere modella, attivista, aprire il cuore di tutti e non giudicare mai nessuno. Auguro a tutti una vita felice come la mia». Ora sarà il volto sui manifesti contro le truffe agli anziani.

Nonna Licia a 93 anni è il volto della campagna antitruffe agli anziani
Licia Fertz (Youtube).

Negrar, 14enne travolto e ucciso da auto pirata

Un 14enne è stato travolto e ucciso da un’auto pirata sulla provinciale 12 dell’Aquilio a San Vito, frazione di Negrar (provincia di Verona). L’incidente nella tarda serata del 31 luglio, attorno alle 23.30. Chris Obeng, nato in Italia da genitori ghanesi, stava camminando sul ciglio della strada (lungo un tratto privo di marciapiede) quando la macchina lo ha travolto. Dopo l’impatto, la persona che era al volante non si è fermata a prestare soccorso e ha proseguito la sua corsa: al momento è ricercata dalle forze dell’ordine.

Il giovane è morto nella mattinata del primo agosto

Notato da un passante, il giovane è stato soccorso dal personale del 118 con ambulanza ed automedica, prima di essere trasportato in condizioni gravissime all’ospedale di Borgo Trento, a Verona, dove è deceduto nella mattinata del primo agosto. Secondo i medici della terapia intensiva, Chris «avrebbe pouto essere salvato, se fosse stato soccorso», da chi invece lo ha travolto in auto per poi fuggire. Il ragazzo, infatti, è deceduto a causa di un «arresto cardiaco per ipossia da schiacciamento». In parole povere è rimasto a terra troppo a lungo prima di essere soccorso. «Una disattenzione alla guida può capitare, ma fuggire dopo un incidente senza chiamare i soccorsi è un atto criminale», ha detto Roberto Grison, sindaco di Negrar.

«Non ho parole e lacrime, ho tanta rabbia, la vita del nostro carissimo alunno Abom Chris è stata falciata da una auto pirata, non hanno avuto pietà, lo hanno lasciato solo e morente sul ciglio della strada, gioia di vivere, speranze, riscatto falciati in pochi attimi», ha scritto su Facebook Angela Longo, preside dell’Istituto Comprensivo di Negrar frequentato dal ragazzo. «Tutta la comunità scolastica ti ricorderà sempre e si stringe al dolore della tua famiglia. Addio Chris, continua a calciare fra le nuvole». Il 14enne giocava in una delle squadre giovanili del Negrar, che con la formazione maggiore partecipa al campionato di Terza categoria.

Ucraina, come gli oligarchi russi stanno sostenendo l’esercito di Mosca

Quella contro l’Ucraina non è solo la guerra di Vladimir Putin, ma anche di tanti oligarchi che stanno sostenendo l’invasione. Secondo un’inchiesta di Proekt, almeno 81 dei 200 più ricchi uomini d’affari russi sono coinvolti nella fornitura del complesso militare-industriale, dell’esercito e della Guardia Nazionale di Mosca. I giornalisti si sono basati sull’elenco dei paperoni della Federazione stilata da Forbes e hanno analizzato i contratti siglati con il governo russo a partire dal 2014, anno di inizio della guerra nel Donbass: degli 81 coinvolti a vario titolo nella produzione di armi, si legge nel dossier, 80 sono stati sanzionati. Quasi tutti. Ma di questi solo 14 sono soggetti a restrizioni da parte Paesi della coalizione filo-ucraina (Usa, Regno Unito, Stati Ue, Giappone), mentre solo 34 esclusivamente dall’Ucraina. L’importo totale dei contratti che le società di questi magnati hanno stipulato con l’industria della difesa di Mosca durante il conflitto russo-ucraino (2014-2023) è enorme: almeno 220 miliardi di rubli, ovvero 2,5 miliardi di euro.

Gli oligarchi che hanno contribuito alla strage di civili di Bucha, occupata dai russi per 35 giorni

Proekt porta come esempi tre distinti episodi della guerra in Ucraina. Innanzitutto il massacro di Bucha, città presa dai russi il 25 febbraio 2022 e abbandonata poi il primo aprile: durante i 35 giorni di occupazione sono stati commessi numerosi crimini di guerra, tra cui esecuzioni di civili in via Yablonska ed esecuzioni extragiudiziali di cittadini sospettati di avere legami con l’esercito di Kyiv. Il 5 marzo 2022, Iryna Filykina fu uccisa da un colpo sparato da un carro armato, mentre si stava spostando in bicicletta nella città occupata. La sua morte fu documentata da un drone ucraino. A colpire la donna fu un BMD-2, mentre altri residenti di Bucha furono uccisi da carri armati BMD-4M, prodotti da Konstruktorskoe Buro Priborostroeniya che fa parte della holding Rostec. Il corpo di quest’ultimo tank, più moderno, è realizzato con un’armatura in alluminio sviluppata da NII Stali, di cui Vladimir Yevtushenkov detiene un quarto delle quote. Parti del mezzo corazzato sono prodotte dalla VSMPO-Avisma Corporation di Mikhail Shelkov, altre in tungsteno dalla Polema di Evgeny Zubitsky. I tubi d’acciaio sono invece fabbricati da un’azienda appartenente ad Andrey Komarov. I missili anticarro Kornet, di cui è dotato il BDM-4M, sono forniti dalla Tula di Igor Kesaev. Il software per l’automazione della produzione di è invece realizzato dalla Lanit di Philip Gens.

Come gli oligarchi più ricchi di Russia stanno sostenendo la guerra in Ucraina voluta dal presidente Vladimir Putin.
La distruzione di Bucha, occupata dall’esercito russo per 35 giorni (Getty Images).

I missili Arkan di cui è munito il carro armato vengono realizzati grazie al contributo di Viktor Vekselberg e Oleg Deripaska per le polveri di alluminio, di Dmitry Mazepin per ammoniaca, nitrato di ammonio e acido nitrico, di Leonid Mikhelson e Gennady Timchenko che hanno fornito alla fabbrica altri composti chimici. Sempre a Bucha si sono resi protagonisti di crimini di guerra i militari del 234esimo reggimento d’assalto aviotrasportato, i quali hanno utilizzato mitragliatrici Pecheneg e fucili d’assalto Kalashnikov. Per queste armi Mosca può “ringraziare” – in varia misura – Iskandar Makhmudov, Andrey Bokarev, Alexei Mordashov, Dmitry Pumpyansky e Igor Rotenberg.

Come gli oligarchi più ricchi di Russia stanno sostenendo la guerra in Ucraina voluta dal presidente Vladimir Putin.
Un palazzo sventrato nel cuore di Vinnitsa (Getty Images).

Almeno sette le aziende coinvolte nella produzione di missili Kalibr, lanciati su Vinnitsa

Il secondo episodio della guerra analizzato da Proekt è il bombardamento di Vinnitsa del 14 luglio 2022: quel giorno tre missili Kalibr, lanciati (a seconda delle versioni) da un sottomarino o da una fregata nel Mar Nero, fecero 27 vittime. I giornalisti stimano che almeno sette aziende di proprietà di miliardari nella lista di Forbes siano coinvolte nella creazione dei razzi. Tra questi ci sono lo stabilimento metallurgico Kamensk-Uralsky di Vekselberg, la Magnitogorsk di Viktor Rashnikov e (per i software) Kaspersky Lab, di proprietà di Evgeny Kaspersky.

Come gli oligarchi più ricchi di Russia stanno sostenendo la guerra in Ucraina voluta dal presidente Vladimir Putin.
Il teatro di Mariupol dopo il bombardamento russo (Getty Images).

La distruzione del teatro di Mariupol: i magnati dietro alle bombe FAB-500 e ai caccia Sukhoi

Il terzo episodio analizzato da Proekt è il bombardamento del teatro di Mariupol, avvenuto il 16 marzo 2022. Quel giorno furono sganciate due bombe FAB-500, che distrussero l’edificio facendo un numero di vittime tutt’ora imprecisato. Alla fabbricazione degli esplosivi hanno contribuito l’Uralkhim di Mazepin e il gigante petrolchimico Sibur, riconducibile a Timchenko, Kirill Shamalov (ex genero di Vladimir Putin) e Mikhelson, così come ad Airat e Radik Shaimievs, Rustem Sulteev e Albert Shigabutdinov, tutti membri dell’élite del Tatarstan. Che hanno contribuito massicciamente alla fornitura di cherosene utilizzato dai caccia Sukhoi, nelle missioni di bombardamento tattico: alla loro produzione, sottolinea Proekt, partecipa buona parte degli oligarchi già citati. La testata FAB-500, progettata in epoca sovietica, viene realizzata nello stabilimento di Sverdlov, a cui fornisce grandi volumi di gas naturale la Novatek: oltre a Mikhelson e Timchenko, i suoi principali azionisti sono Leonid Simanovsky e Farkhad Akhmedov. Coinvolto poi di nuovo Deripaska, per la polvere di alluminio. A marzo del 2022 era stato uno dei primi a schierarsi contro la guerra, con un occhio al portafogli però: «Stiamo perdendo tutte le conquiste economiche degli Anni 90 e Duemila. E ora siamo seduti ad aspettare la vittoria», aveva detto.

Spagna: sette femminicidi in un mese, allerta nel governo

Sette femminicidi confermati e uno sospetto in un solo mese, quello di luglio: sono le cifre che hanno portato il ministero delle Pari opportunità spagnolo a convocare per il primo agosto una riunione del cosiddetto comitato di crisi per l’analisi di questo fenomeno. A presiederla è stata la ministra delle Pari opportunità, Irene Montero. Lo riferiscono i media nazionali. In Spagna, il comitato di crisi viene convocato quando si registra un aumento di crimini gravi contro le donne in un lasso di tempo breve, come successe ad esempio anche tra dicembre 2022 e gennaio 2023.

L’obiettivo: studiare lacune nella prevenzione dei femminicidi

L’obiettivo è studiare eventuali lacune nella prevenzione dei femminicidi e nella risposta delle amministrazioni pubbliche alle necessità delle vittime. Le ultime due vittime accertate di femminicidi in Spagna sono due ragazze di 26 e 29 anni. Nelle ultime ore, si sono aperte indagini anche per chiarire le circostanze dell’omicidio di una 22enne nicaraguense, il cui marito è stato arrestato come presunto autore del crimine.

Miriam Leone è incinta: «Sono felicissima, è un figlio desiderato»

Miriam Leone è incinta del suo primo figlio. L’attrice, sposata dal 2021 con Paolo Carullo, lo ha annunciato nel corso di un’intervista a Vanity Fair, che le ha dedicato la copertina. «Sono felicissima, questo è un figlio desiderato, ed ero felice anche prima, in un modo diverso», ha detto l’ex Miss Italia.

Si è accorta di essere incinta da alcune foto: «Avevo questa pancetta, mai vista prima»

Leone ha confessato di essersi accorta di aspettare un figlio, prima di fare il test di gravidanza, da alcune foto che le avevano scattato: «Avevo questa pancetta, mai vista prima. Ma soprattutto era da un po’ che tutto quello che mi diceva la gente non mi sfiorava più di tanto, in una beatitudine costante». Era però stata data per incinta già diverse in passato: «Qualche volta che avevo appena mangiato oppure avevo un vestito particolarmente stretto. Io, sono onesta, non ci vedo niente di male nel fatto che la gente sogni queste cose. C’è chi sogna perché un figlio l’ha già avuto, chi perché non ce l’ha e poi c’è anche un sacco di gente a cui non frega proprio niente».

Miriam Leone è incinta: «Sono felicissima, è un figlio desiderato. L'attrice lo ha annunciato in un’intervista a Vanity Fair.
Miriam Leone (Instagram).

«La maternità è una scelta personale che spesso non è nemmeno una scelta»

In passato l’attrice, che ora diventerà mamma, aveva rilasciato dichiarazioni in merito alla completezza di una donna anche senza figli. Nessuna contraddizione, solo una fase diversa della vita: «La maternità è una scelta personale che spesso non è nemmeno una scelta. E io non mi devo giustificare del volere dei figli o del non volerne avere. Del poterne avere o del non poterne. È una domanda che era naturale fino a 50 o 60 anni fa, quando le donne erano relegate a quel ruolo lì. Adesso non è più così e questo va spiegato». Ogni storia riguardo alla maternità, ha aggiunto, «può nascondere una gioia, una sofferenza, o una pacifica indifferenza. Nessuno lo sa e nessuno ha il diritto di dire che cosa è giusto e che cosa sbagliato».

L’Islanda sospende l’attività dell’ambasciata in Russia

L’Islanda ha dichiarato di aver sospeso l’operatività della sua ambasciata in Russia, ed è il primo Paese europeo a farlo. La scelta è stata presa poiché le relazioni commerciali, culturali e politiche erano crollate a un «minimo storico». Il paese nordico aveva annunciato già a giugno che avrebbe chiuso la sua missione. La ministra degli Esteri islandese, Thordis Gylfadottir, ha dichiarato: «La decisione di sospendere le operazioni dell’Ambasciata d’Islanda a Mosca non costituisce una rottura delle relazioni diplomatiche». E ha aggiunto: «Non appena le condizioni lo consentiranno, l’Islanda darà la priorità alla ripresa delle operazioni».

L'Islanda è il primo Paese europeo a sospendere l'attività dell'ambasciata in Russia
La ministra degli Esteri Thordis Gylfadottir durante una conferenza il 28 aprile 2023 (Getty).

Gylfadottir: «Attualmente impossibile gestire un’ambasciata»

Nel suo annuncio di giugno, il ministero degli Esteri ha affermato che poiché i legami commerciali, culturali e politici con la Russia erano «ai minimi storici», il mantenimento delle operazioni dell’ambasciata a Mosca «non era più giustificabile». «La situazione attuale semplicemente non rende fattibile per il piccolo servizio estero islandese gestire un’ambasciata in Russia», ha detto all’epoca la ministra degli Esteri Thordis Gylfadottir. Il giorno seguente, la Russia ha affermato che la decisione «solleverebbe inevitabilmente una risposta». Secondo quanto rivela Agenzia Nova, l’ambasciata curava la rappresentanza anche di altri Paesi. Si tratta di Armenia, Bielorussia, Kazakhstan, Kirghizistan, Moldova, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Adesso sarà compito del ministro degli Esteri a Reykjavik.

L’ambasciata islandese a Mosca dal 1944

L’ambasciata islandese a Mosca è stata aperta nel 1944 ed ha mantenuto la propria operatività per quasi 80 anni, ad esclusione del periodo compreso tra il 1951 e il 1953. L’Islanda ha anche giocato un ruolo fondamentale alla fine della Guerra Fredda. Nel 1986 si è tenuto sull’isola il vertice tra il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e il capo di stato dell’Unione Sovietica Mikhail Gorbaciov.

LEGGI ANCHE: Islanda, il governo sospende la caccia alle balene

Pirelli, eletto il nuovo cda. Jiao Jian nominato presidente

Si è riunita il 31 luglio, in sede ordinaria, presso lo studio Marchetti di Milano, l’assemblea degli azionisti di Pirelli & C. SpA, con gli interventi degli aventi diritto tramite il rappresentante designato. L’assemblea, come si apprende dal comunicato, ha nominato il consiglio di amministrazione per gli esercizi 2023-2024-2025 (fino all’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2025) determinando in 15 il numero dei componenti, di cui 9 indipendenti. Il compenso annuo dell’intero consiglio è stato determinato in massimi euro 2.500.000, un importo da ripartire tra i componenti secondo le relative deliberazioni assunte dal consiglio stesso, esclusi il compenso da assegnare dal consiglio agli Amministratori investiti di particolari cariche, come previsto dall’art. 2389 del codice civile. L’assemblea ha visto la partecipazione dell’84,16 per cento del capitale con diritto di voto. Il verbale dell’assemblea sarà messo a disposizione del pubblico entro il 30 agosto 2023.

Si è tenuta presso lo studio Marchetti di Milano, l'assemblea degli azionisti di Pirelli & C. SpA per l'elezione del nuovo cda.
Sede Pirelli (Imagoeconomica).

Le nomine e le liste

Sulla base delle due liste presentate, sono stati nominati amministratori della società: Jian Jiao (nominato presidente del Consiglio di Amministrazione dall’assemblea), Marco Tronchetti ProveraAndrea Casaluci, Aihua Chen, Haitao Zhang, Qian Chen, Alberto Bradanini (indipendente), Michele Carpinelli (indipendente), Domenico De Sole (indipendente), Xiaohua Fan (indipendente), Marisa Pappalardo (indipendente) e Grace Tang; tratti dalla lista di maggioranza (votata da circa l’83,82 per cento del capitale rappresentato in assemblea) presentata da Marco Polo International Italy anche per conto di Camfin. Fanno inoltre parte del nuovo Board Roberto Diacetti (indipendente),  Paola Boromei (indipendente) Giovanni Lo Storto (indipendente) che sono stati tratti dalla lista di minoranza (votata da circa il 16,05 per cento del capitale rappresentato in assemblea) presentata da un gruppo di società di gestione del risparmio e investitori istituzionali.

Cessazione della carica per Giorgio Luca Bruno

Con la nomina del nuovo consiglio di amministrazione scade, essendosi concluso il mandato, il ruolo del vice amministratore delegato Giorgio Luca Bruno, al quale non sarà riconosciuto alcun compenso per la cessazione della carica. Tuttavia, in linea con la precedente politica sulla remunerazione di Pirelli, la politica sulla remunerazione per il 2023 prevede anche a favore degli amministratori investiti di particolari cariche ai quali sono delegate specifiche attribuzioni, nei casi in cui non siano vincolati da rapporti di lavoro dirigenziale (come nel caso del vice-amministratore delegato), l’attribuzione di un trattamento di fine mandato avente caratteristiche simili a quelle tipiche del trattamento di fine rapporto). Pertanto, entro la fine dell’anno, Giorgio Luca Bruno riceverà un importo a titolo di tfm pari a circa 2,3 volte il compenso fisso lordo della carica (1,1 milioni di euro), oltre ad altre somme dovute a titolo di compenso maturate fino alla data di la cessazione del ruolo.

Carol Maltesi, il killer aggredito in carcere a colpi di penna

Davide Fontana, condannato a 30 anni di carcere per aver ucciso e fatto a pezzi Carol Maltesi, è stato aggredito nel carcere di Busto Arsizio dal compagno di cella, che lo ha colpito con una penna di notte, mentre dormiva. Fontana, che ha riportato solo delle ecchimosi, è stato in seguito trasferito da Busto Arsizio nella casa circondariale Torre del Gallo, a Pavia, in una sezione di alta sicurezza. Ma il passaggio a un altro istituto di pena, ha spiegato il suo legale Stefano Paloschi all’Agi, «non è collegato a questo episodio».

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Carol Maltesi, il killer Davide Fontana aggredito in carcere a colpi di penna: trasferito dal penitenziario di Busto Arsizio a Pavia.
Carol Maltesi.

L’avvocato: «Sono le logiche del carcere»

«Fontana è da sempre preso di mira in prigione per il tipo di reato per il quale è stato condannato. Sono le logiche del carcere, mentre è bene sottolineare che con l’aggressione non c’entrano nulla le motivazioni della sentenza di condanna pronunciata dalla Corte d’Assise di Busto Arsizio e oggetto di polemiche su alcuni media», ha detto il legale. Il trasferimento del 44enne ex bancario e food blogger, ha aggiunto il suo legale, era già stato concordato perché il suo assistito «ha ricevuto diverse minacce e quando si muoveva lui, anche solo per andare in bagno, si evitava che venisse a contatto con gli altri reclusi per evitare problemi».

Carol Maltesi, il killer Davide Fontana aggredito in carcere a colpi di penna: trasferito dal penitenziario di Busto Arsizio a Pavia.
Il carcere di Busto Arsizio.

Fontana è stato condannato il 12 giugno

Reo confesso, 12 giugno Fontana è stato condannato in primo grado dal tribunale di Busto Arsizio a 30 anni di carcere per aver ucciso la 26enne Maltesi e aver fatto a pezzi il suo cadavere. I due, che erano vicini di casa, avevano avuto una breve relazione e durante la pandemia avevano condiviso alcuni video hard sulla piattaforma OnlyFans. La Procura aveva chiesto l’ergastolo (e due anni di isolamento diurno) per Fontana, ma i giudici hanno escluso le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e dei motivi abbietti, concedendo all’imputato l’attenuante che fosse innamorato della vittima. Una decisione che ha mandato su tutte le furie i familiari della vittima.

Fuga dall’Rsa: un 92enne scappa e si barrica in casa

Un 92enne è fuggito dalla Rsa Cesare Benedetti di Mori, in provincia di Trento. L’anziano non è riuscito ad adattarsi a quelle mura viste come una prigione e ha deciso di scappare, con un piano studiato nei minimi dettagli. Si è poi allontanato fino a casa sua, a Trambileno, dov’è stato ritrovato dalle forze dell’ordine.

Il finto allarme e i cuscino sotto le lenzuola

L’uomo ha lasciato il proprio letto e fatto scattare l’allarme, per poi farsi trovare in stanza. Non appena arrivato il personale della struttura, ha semplicemente chiesto di poter guardare la tv per qualche ora, visto che non prendeva sonno. Dalle 22.30 circa, ha poi sfruttato la solitudine per sistemare i cuscini sotto le lenzuola, in modo da formare la sagoma di una persona. A mezzanotte, quando l’operatore dell’Rsa è tornato per riportarlo in stanza, non l’ha trovato nella sala principale e ha pensato fosse tornato da solo in camera. Solo allora è stato scoperto il trucco.

Un uomo ha lasciato la struttura che considerava una prigione ed è scappato a 10 chilometri verso casa sua
Auto dei carabinieri (Imagoeconomica).

Il 92enne è passato sotto la recinzione

Gli operatori hanno prontamente visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza, che hanno mostrato altri dettagli della fuga dell’uomo. Il 92enne ha tentato di scavalcare la recinzione usando un bastone, ma non c’è riuscito. Così ha deciso di passare sotto la barriera e scappare nel parco, facendo perdere le proprie tracce. I carabinieri e i familiari lo hanno cercato per tutta la notte tra sabato 29 e domenica 30 luglio. Poi il ritrovamento in casa, a dieci chilometri dalla struttura. L’anziano ha deciso però di non darla vinta a chi lo cercava: si è barricato in casa e ha minacciato di farsi del male da solo con una sega elettrica. Avrebbe detto: «Lasciatemi in pace oppure mi ferisco con la motosega». Il pericolo è stato scongiurato grazie all’intervento degli agenti, entrati in casa da una finestra.

Influencer vegana muore di fame: mangiava solo frutta e semi di girasole

Zhanna Samsonova, nota su Instagram e TikTok come Zhanna D’Art, è morta ad appena 39 anni. Influencer di Kazan, in Russia, aveva circa 11 mila follower sui social, cui proponeva una dieta estrema a base soltanto di frutta esotica, verdura e semi di girasole. A dare la notizia del decesso la sua famiglia e i suoi amici, che hanno parlato di un’infezione simile al colera, probabilmente aggravata da uno stato di salute precario dovuto all’alimentazione. «Vedo il mio corpo e la mia mente trasformarsi ogni giorno», aveva postato online Samsonova. «Amo la mia nuova me, non tornerò alle vecchie abitudini». Quasi due mesi fa il suo ultimo video in Rete, in cui ha elogiato le qualità del durian, un frutto tipico del sudest asiatico. «Guardarla era spaventoso», ha detto un suo amico al New York Post. «Il suo corpo era torturato dall’idiozia».

Zhanna Samsonova, l’assurda dieta estrema dell’influencer russa

Al momento del decesso, Zhanna D’Art si trovava in Malesia. Da circa 17 anni aveva scelto di trasferirsi in Asia, trascorrendo oltre un decennio in Thailandia, per seguire in maniera maniacale una dieta personale. Nelle sue «ricette sane», come amava definirle nelle stories o nei post su Instagram, aveva eliminato del tutto l’acqua. Non ne faceva uso da sei anni, sostituendola con centrifugati e succhi di frutta. Aveva detto addio anche a olio, sale e qualsiasi tipo di proteina. Nei suoi pasti figuravano infatti soltanto frutta esotica, verdura e cibi crudi. In un video è possibile vederla mangiare soltanto un melone e bere un succo di carota. In un altro filmato aveva invece preparato un piatto a base di pomodorini e succo di avocado. Di rado un hamburger, rigorosamente vegano. Nel suo rigido regime alimentare trovava spazio anche il «digiuno secco», ossia giorni interi senza bere e mangiare nulla.

L'influencer russa Zhanna Samsonova è morta in Malesia. Seguiva una dieta estrema a base di frutta, senza acqua. Il ricordo degli amici.
Zhanna Samsonova in uno scatto pubblicato sui social (Samsonova, Instagram).

Al momento, come ha riportato il Daily Mail, non è nota la causa ufficiale del decesso, ma molti concordano che proprio la sua dieta estrema l’abbia condotta alla morte. Ne è convinta Vera Samsonova, la mamma di Zhanna, influencer e food blogger nota sui social. Al quotidiano russo Vechernyaya Kazan ha riferito di aver più volte tentato di «dissuaderla dal seguire la sua dieta, ma senza riuscirci». Vani gli avvertimenti degli amici, che in più occasioni avrebbero tentato di convincere la 39enne a nutrirsi in modo più regolare e completo. «I suoi occhi allegri e i suoi splendidi capelli compensavano la vista spaventosa del suo corpo torturato», ha raccontato un ragazzo. «Le sue mani erano magre come quelle di una bambina di 12 anni», ha ricordato un altro conoscente. «L’avevano mandata a Kazan per farsi curare, ma è fuggita».

I nutrizionisti mettono in guardia dal seguire diete vegane crudiste

Sebbene una dieta a base di cibi crudi porti diversi benefici, tra cui miglioramenti al cuore e minor rischio di diabete, diversi sono gli aspetti negativi. Secondo Healthline, una pianificazione errata della dieta può portare a carenze di calcio e vitamina D, necessarie per il rafforzamento delle ossa. Senza dimenticare la vitamina B12, contenuta principalmente in alimenti di origine animale e responsabile di un corretto funzionamento del sistema immunitario e nervoso. La sua carenza può indurre anemia, infertilità e malattie cardiache. A tal proposito, uno studio pubblicato sul Journal of Nutrition ne ha rilevato nel 100 per cento dei campioni una quantità inferiore ai 2,4 milligrammi al giorno, il minimo raccomandato dagli esperti.

L'influencer russa Zhanna Samsonova è morta in Malesia. Seguiva una dieta estrema a base di frutta, senza acqua. Il ricordo degli amici.
Zhanna Samsonova in uno scatto pubblicato sui social (Samsonova, Instagram).

Barbienheimer, AMC fa record di biglietti in 103 anni di storia

Barbienheimer continua a sbalordire nei numeri. La catena di cinema AMC ha battuto il record di biglietti venduti nel periodo 21-27 luglio 2023. Secondo quanto dichiarato da quella che è la più grande catena di cinema al mondo, si tratta di un fenomeno mai registrato prima nei suoi 103 anni di storia, sia negli Stati Uniti e Canada che a livello globale. AMC è stata fondata nel 1920.

Il presidente di AMC: «Pubblico dimostra di essere entusiasta di andare al cinema»

«Il successo straordinario di Barbie e Oppenheimer», ha commentato Adam Aron, presidente e amministratore delegato di AMC, «ha animato tutto il cinema e l’industria dei teatri cinematografici. Vengono raggiunti nuovi primati e nuovi standard ovunque. Questi due film, assieme ad altri proiettati su grande schermo, continuano a far rivedere le possibilità del botteghino. Aver raggiunto un record in una singola settimana in 103 anni di storia di AMC è un testamento per il pubblico del cinema, il quale ha dimostrato ancora una volta di essere pronto e entusiasta di tornare ai cinema».

 

Lele Mora vittima di stalking con foto e chat a luci rosse. Minacciato anche il figlio

Lele Mora vittima di un ricatto hard. A riportare la notizia è il Corriere del Veneto, dove si legge che l’ex manager dei vip, il 6 luglio scorso, ha sporto denuncia ai carabinieri di Villafranca Veronese, dichiarando: «Sono vittima di stalking e richieste estorsive da più di un mese, hanno iniziato a perseguitarmi da giugno». La vicenda avrebbe avuto inizio con l’invio di foto di nudo «con corpi sia maschili che femminili» e messaggi su Whatsapp con offerte a luci rosse, proposte a cui Mora non avrebbe risposto.

L'ex manager dei vip, Lele Mora, ha sporto denuncia ai carabinieri dopo aver ricevuto richieste estorsive con foto e chat a luci rosse.
Lele Mora (Getty Images).

Il presunto ricattatore: «Paga o finisci a Le Iene e su Striscia»

Dopo l’invio del materiale fotografico e dei messaggi, il presunto ricattatore è passato alle minacce e alle «piazzate» davanti all’abitazione di Lele Mora, rivolgendosi a lui con frasi come: «Paga o ti sputt… pubblicamente, vedrai che finisci a Le Iene e su Striscia la Notizia». Come prima reazione, l’ex manager avrebbe prima provato a bloccare il numero del ricattatore – un uomo di nazionalità italiana residente a Milano – ma senza successo perché lo stalker sarebbe passato all’utilizzo di altre utenze, continuando a tempestarlo di telefonate e messaggi.

«Ho dato loro dei soldi, non volevo essere denigrato in tv»

A seguito delle pressioni continue, Lele Mora ha ceduto al pagamento di una somma: «Ho dato loro dei soldi perché avevo paura, non volevo essere denigrato in tv». Una cifra che non è bastata a tenere lontano il ricattatore che avrebbe preteso «centomila euro». È stato a quel punto che l’ex manager si è rivolto ai carabinieri. Dopo Lele Mora, anche il figlio Mirko ha sporto denuncia a Milano a seguito del danneggiamento della sede della sua azienda pubblicitaria, la Mediastar, e della sua abitazione colpita con «martellate alla porta di casa» seguite da una telefonata anonima al numero fisso dello studio: «Siamo del clan Pellizzari, siamo i calabresi, stiamo arrivando».

 

Grande Fratello Vip, la stretta di Pier Silvio: più qualità e meno trash anche sui social

Il Grande Fratello Vip cambia pelle per scelta dell’ad di Mediaset Pier Silvio Berlusconi. Già a metà luglio aveva posto il veto alla partecipazione al reality di influencer e personaggi di OnlyFans. Ora è stato il blogger Gianluca Paganotti su MondoTv24 a spiegare come il GF Vip cambierà volto grazie a un rigoroso codice etico. Si punta a rendere il programma meno trash, come testimonia anche l’ingresso di Cesara Buonamici tra gli opinionisti. Niente liti, parolacce o atteggiamenti sopra le righe. Il rischio squalifica, nel nuovo regolamento, è più alto rispetto al passato.

Berlusconi vuole nuove regole per il Grande Fratello Vip: rischio squalifica anche a causa dei social
Cesara Buonamici (Imagoeconomica).

Tra le nuove regole la squalifica per chi innesca liti

Una delle regole principali introdotte riguarda le fandom. Se sui social i fan di un personaggio dovessero dar vita a scontri verbali che sfociano nel trash, il partecipante in questione rischia di essere cacciato. La squalifica arriverà anche con comportamenti tali da generare litigi all’interno della casa. L’addio comporterebbe anche l’allontanamento dallo studio di Alfonso Signorini e il divieto di partecipare a programmi radiofonici e televisivi del gruppo Mediaset. Altre regole inserite in vista della prossima edizione riguardano le attività della casa, «che deve essere sempre curata e pulita». Devono aiutare tutti, per mantenere «ordine, pulizia e rigore». Infine anche gli atteggiamenti considerati ambigui potrebbero essere puniti.

Berlusconi vuole nuove regole per il Grande Fratello Vip: rischio squalifica anche a causa dei social
Gli studi di Mediaset (Imagoeconomica).

Berlusconi: «Certi limiti non vanno superati»

Alla presentazione dei palinsesti di Mediaset è stato lo stesso amministratore delegato ad annunciare un cambio di rotta. Pier Silvio Berlusconi ha dichiarato: «Penso che i reality siano inevitabilmente un pezzo della tv commerciale. Ci sono limiti che non vanno superati. Tatuaggi, parolacce, scollature. Non era quello. Ci sono limiti che hanno a che fare con sensibilità e rispetto dei singoli. Ho visto una puntata e così non va bene: non è il singolo episodio, dipende da come viene rappresentata una cosa e il contesto. Vorrei che gli autori si sforzassero di lavorare per raccontare storie senza eccessi. La colpa è sempre di chi fa il prodotto. Ci siamo distratti, la colpa è stata nostra».

Balla coi lupi stasera su Tv8: trama, cast e curiosità

Stasera 1 agosto 2023 su Tv8 andrà in onda alle ore 21.30 il film intitolato Balla coi lupi. La pellicola è stata diretta da Kevin Costner mentre la sceneggiatura è stata scritta da Michael Blake. Nel cast ci sono lo stesso Kevin Costner, Mary McDonnell, Graham Greene, Ryan White Bull e Robert Pastorelli.

Balla coi lupi, stasera andrà in onda su Tv8 il film, ecco trama, cast e curiosità della pellicola in prima serata.
Una scena tratta dal film (Twitter).

Balla coi lupi, trama e cast del film in onda stasera 1 agosto 2023 su Tv8

La trama di Balla coi lupi si incentra sulla storia di John Dunbar (Kevin Costner), un ufficiale delle forze armate unioniste nel Tennessee rimasto gravemente ferito in battaglia. Nonostante non si possa ormai più muovere a causa del dolore che prova alla gamba, Dunbar cerca comunque di lottare sul campo e trovare una morte onorevole. Tuttavia, le sue azioni non lo portano alla morte ma fanno trionfare i suoi alleati che lo premiano e lo curano. John viene quindi trasferito nelle frontiere dell’Ovest. In particolare, viene accompagnato in Kansas, a Fort Sedgwick, dal mulattiere Timmons (Robert Pastorelli).

Improvvisamente, quest’ultimo viene attaccato e ucciso dagli indiani Pawnee e John si ritrova isolato in un ambiente ostile e naturale. Per sopravvivere, Dunbar caccia da solo e si serve dell’aiuto del suo cavallo Cisco e di un lupo denominato Due Calzini. Vivendo nella natura, John fa la conoscenza dei Sioux Lakota, indiani rivali dei Pawnee, e si guadagna il loro rispetto. A poco a poco, Dunbar diventa un membro della loro comunità e si innamora anche della bella Alzata con Pugno (Mary McDonnell). Grazie al supporto di John, ora «rinato» come indiano con il nome di Balla coi lupi, i Sioux Lakota riusciranno a vendicarsi dei loro rivali e combattere contro l’Esercito Confederato.

Balla coi lupi, 5 curiosità sul film 

Balla coi lupi, il film tratto da un romanzo

Il film non ha un soggetto originale ma è tratto dal romanzo omonimo dell’autore Michael Blake. Blake è colui che ha scritto anche la sceneggiatura del film e ha adattato al meglio la sua opera per il cinema.

Balla coi lupi, gli attori che hanno rifiutato il ruolo di protagonista

La produzione voleva affidare il ruolo principale della pellicola a Viggo Mortensen o Tom Berenger. Tuttavia, dopo aver ragionato al riguardo, la produzione offrì il ruolo a Kevin Costner che accettò per ridurre i costi. Per la sua interpretazione Costner venne anche nominato ai Premi Oscar del 1991 come Miglior attore protagonista, ma perse contro Jeremy Irons che recitò nel film Il mistero Von Bulow.

Balla coi lupi, l’onore concesso a Kevin Costner dopo la pellicola

Dopo aver visto la pellicola, i Sioux Lakota decisero di adottare Kevin Costner come membro onorario della loro tribù. Questo perché i nativi americani furono molto soddisfatti del ritratto delicato del loro popolo nell’opera cinematografica.

Balla coi lupi, stasera andrà in onda su Tv8 il film, ecco trama, cast e curiosità della pellicola in prima serata.
L’attore e regista Kevin Costner oggi (Getty Images).

Balla coi lupi, le difficoltà del cast con il Lakota

Nessuno del cast conosceva la lingua Lakota, quella dei Sioux del film. Per questa ragione, la produzione decise di assumere un insegnante che potesse dare lezioni ai membri del cast, ma queste risultarono molto difficili. Dopo qualche tempo, comunque, gli attori impararono le battute da recitare.

Balla coi lupi, un investimento eccellente per Costner

Kevin Costner, oltre a essere l’attore protagonista, è anche regista di questa pellicola. Per coprire alcune spese di budget, l’attore decise di aggiungere di tasca propria circa 3 milioni di dollari, diventando a tutti gli effetti un produttore del progetto. A quel tempo non erano in molti a voler credere in un lungometraggio western realizzato nel 1990. Tuttavia, questo fu un ottimo investimento, visto che il film incassò al botteghino oltre 400 milioni di dollari e Costner guadagnò oltre 40 milioni di dollari in totale.

Matteo Napoletano, chi è il fidanzato di Valentina Ferragni

Marina di Guardo, la mamma di Chiara Ferragni, ha postato sul suo profilo Instagram una foto di famiglia. Una lunga tavolata con vista sul Lago di Como dove ci sono le figlie, i nipotini e un volto nuovo che siede al fianco di Valentina Ferragni. Si tratta di Matteo Napoletano, che pare a tutto gli effetti essere il suo nuovo fidanzato.

Chi è Matteo Napoletano

Era da tempo che i rumor parlavano di una nuova storia d’amore per Valentina. Dopo la rottura con Luca Vezil, la sorella dell’imprenditrice digitale era stata vista al fianco di Matteo Napoletano, un giovane misterioso di nove anni più piccolo, originario di Castelfranco Veneto ma (pare) residente in California per motivi di studio. I due avevano trascorso una vacanza insieme in Messico a marzo 2023 ma non erano mai giunte conferme da parte degli interessati. Ora, a distanza di qualche mese, è proprio la mamma di Valentina a condividere una foto che sembra confermare la nuova relazione. Marina Di Guardo, infatti, ha pubblicato su Instagram alcuni scatti del weekend trascorso sul lago corredati dalla scritta «Family is Everything».

Tempo fa era stato avvistato con Valentina a Tulum

La storia tra Matteo Napoletano e Valentina Ferragni potrebbe essere iniziata qualche tempo fa, come detto, quando la coppia fu fotografata a marzo in una discoteca a Tulum, in Messico, mentre si scambiava tenerezze. Ma nessuna conferma c’era stata da parte dei diretti interessati. A luglio, poi, sono emersi altri indizi, con i due che erano stati visti a Portofino e, come confermato dal post di Marina, in una villa sul Lago di Como. Non si conoscono altri dettagli sulla relazione, come poco si conosce di Napoletano. Dopo il pranzo di famiglia, sembra che Valentina sia partita con lui per San Candido con altri amici. Dalla località montana sono state postate foto nelle quali non si vedono mai in coppia, anche se lei lascia intendere che sia in sua compagnia.

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