Daily Archives: 20 Agosto 2023

Tuo, Simon stasera su Rai Movie: trama, cast e curiosità

Stasera 20 agosto 2023 andrà in onda alle ore 21.20 il film Tuo, Simon sul canale Rai Movie. Si tratta di una commedia sentimentale diretta da Greg Berlanti su sceneggiatura di Elizabeth Berger e Isaac Aptaker. Nel cast ci sono Nick Robinson, Josh Duhamel, Katherine Langford e Jennifer Garner.

Tuo, Simon è il film che andrà in onda questa sera sul canale Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
Una scena tratta dal film (Twitter).

Tuo, Simon, trama e cast del film in onda stasera 20 agosto 2023 su Rai Movie

La trama racconta la storia del 17enne Simon Spier (Nick Robinson), un adolescente che sogna una grande storia d’amore. In realtà, Simon deve affrontare diverse pressioni e difficoltà visto che non ha rivelato ancora alla famiglia e agli amici di essere omosessuale. Inizia così a esporsi online e flirtare con un compagno di scuola che utilizza uno pseudonimo: Blue. Tuttavia, un giorno, una sua mail viene inviata al mittente sbagliato e per Simon è l’inizio di una situazione ansiogena perché il suo segreto potrebbe presto essere rivelato a tutti. Per questa ragione è costretto ad assecondare le richieste di Martin (Logan Miller), un teppistello insicuro che lo ricatta e chiede una mano per la sua relazione sentimentale.

Martin infatti vuole conquistare la bella Abby Suso (Alexandra Shipp) ma non sa come fare. Simon accetterà di aiutare Martin e allo stesso tempo intensificherà la sua corrispondenza con Blue. Le giornate andranno avanti ma la situazione diventerà sempre più stretta per il giovane, che dovrà trovare un modo per fare coming out e scrollarsi di dosso questo peso. Con l’aiuto dei familiari, in particolare della madre Emily Spier (Jennifer Garner), e dei suoi amici, Simon riuscirà a fare i conti con la propria identità sessuale e troverà la serenità.

Tuo, Simon, 5 curiosità sul film 

Tuo, Simon, un primato per questo progetto

Questo lungometraggio è stato il primo a essere prodotto da una major di Hollywood, la Fox, ad avere come protagonista un teenager dichiaratamente omosessuale.

Tuo, Simon, l’apporto di Jennifer Garner al film

Jennifer Garner è stata fondamentale per il film. Infatti, il regista aveva inizialmente previsto delle scene classiche da genitore per il suo ruolo. Tuttavia, la Garner ha voluto dare un tocco personale alla sua interpretazione, chiedendo al regista di aggiungere delle scene che permettessero al suo personaggio di entrare in contatto con Simon ed essere autentico.

Tuo, Simon è il film che andrà in onda questa sera sul canale Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
L’attrice Jennifer Garner (Getty Images).

Tuo, Simon, il coming out di un parente dell’attore protagonista

Durante la produzione della pellicola, il fratello di Nick Robinson, l’attore protagonista, ha deciso di fare coming out. Evidentemente si è sentito ispirato dal progetto e ha deciso di rivelare pubblicamente il suo orientamento sessuale.

Tuo, Simon, le interazioni tra gli attori genuine e autentiche

Il regista Greg Berlanti ha deciso di riprendere il gruppo di amici protagonisti della pellicola in alcune situazioni sul set senza che loro ne fossero a conoscenza. In un’intervista, il regista ha rivelato che in questo modo voleva catturare l’autenticità di un gruppo di amici e rendere alcune scene del film estremamente realistiche.

Tuo, Simon, il film è l’adattamento cinematografico di un libro

Il soggetto del film non è originale. La pellicola è infatti l’adattamento cinematografico del romanzo della scrittrice Becky Albertalli intitolato Non so chi sei, ma io sono qui.

Sms – Sotto mentite spoglie stasera su Rete 4: trama, cast e curiosità

Stasera 20 agosto 2023 andrà in onda sul canale Rete 4 il film Sms – Sotto mentite spoglie, alle ore 21.25. Il regista è Vincenzo Salemme che ha scritto anche la sceneggiatura in collaborazione con Ugo Chiti. Salemme è anche attore protagonista della pellicola e oltre a lui nel cast figurano Giorgio Panariello, Enrico Brignano, Luisa Ranieri e Lucrezia Lante Della Rovere.

Sms - Sotto mentite spoglie è il film che andrà stasera in onda su Rete 4, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Vincenzo Salemme e Giorgio Panariello (Twitter).

Sms – Sotto mentite spoglie, trama e cast del film in onda stasera 20 agosto 2023 su Rete 4

La trama racconta la storia di Tommaso Lampedusa (Vincenzo Salemme), un uomo che conduce una vita tranquilla e tutto sommato soddisfacente. È sposato da 20 anni ed è ancora innamorato follemente di sua moglie Chicca (Lucrezia Lante Della Rovere) con la quale c’è una forte intesa amorosa e sessuale. Spesso Tommaso e Chicca danno sfogo alle loro fantasie, specialmente quando rimangono da soli in casa dopo che i loro figli sono usciti. Tuttavia, una sera a causa di un gioco erotico tra i due coniugi accade un equivoco: Tommaso manda un messaggio piccante a un’altra donna.

Si tratta di Chiara (Luisa Ranieri), ovvero la moglie del miglior amico di Tommaso, l’avvocato Gino (Giorgio Panariello). In realtà, Chiara non la prende affatto male, anzi, è affascinata dall’idea di iniziare una relazione clandestina con Tommaso. Tutto questo darà il via a una serie di equivoci e gag che coinvolgeranno Tommaso e lo porteranno al centro di situazioni imbarazzanti che dovrà risolvere a causa del messaggio inviato al mittente sbagliato.

Sms – Sotto mentite spoglie, 5 curiosità sul film 

Sms – Sotto mentite spoglie, la colonna sonora realizzata da un fantastico autore

La colonna sonora del film è stata realizzata da un autore d’eccezione. Nel dettaglio, è stato Lucio Dalla a decidere quali canzoni inserire e l’artista bolognese ha deciso di includere anche due grandi successi della canzone napoletana come Reginella e O’ Sole Mio.

Sms – Sotto mentite spoglie, le location del film 

Le riprese sono state effettuate in gran parte a Roma. Non a caso, nelle diverse scene è possibile riconoscere luoghi come il piazzale Cardinal Consalvi e piazza Euclide. Altre scene, quelle delle vacanze, sono state girate invece a Gaeta.

Sms – Sotto mentite spoglie, il secondo speciale lungometraggio per Salemme

Questo è un lungometraggio speciale per Vincenzo Salemme: è infatti la seconda opera originale per il cinema come regista e sceneggiatore. Questo significa che il film non è tratto da una sua commedia teatrale, come spesso accaduto con altri lavori portati sul grande schermo.

Sms - Sotto mentite spoglie è il film che andrà stasera in onda su Rete 4, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
L’attore, regista e sceneggiatore Vincenzo Salemme (Getty Images)

Sms – Sotto mentite spoglie, gli straordinari incassi della pellicola

La pellicola ha ottenuto un fantastico successo al botteghino. Secondo i dati riportati dal sito Film.it, la commedia ha incassato nei primi tre giorni di programmazione ben 1.284.585 euro, posizionandosi al primo posto nel box office. Grazie a questo risultato, il film di Salemme riuscì a superare per gli incassi ottenuti in Italia opere come Michael Clayton con George Clooney e Resident Evil: Extinction con Milla Jovovich.

Sms – Sotto mentite spoglie, il segreto del successo per Panariello e Salemme

Giorgio Panariello e Vincenzo Salemme hanno tentato di spiegare il segreto del successo dietro al film. Come riportato dal sito kataweb.it, per loro il successo della pellicola è dovuto a un mix di comicità napoletana e toscana, qualcosa di eccezionale che ha colpito il pubblico.

Mondiali di atletica, Marcell Jacobs fuori dalla finale dei 100 metri

Marcell Jacobs non correrà la finale dei 100 metri ai Mondiali di atletica a Budapest. Il campione olimpico ha mancato la qualificazione correndo la sua semifinale in 10”05, quinto tempo. Alla finale si qualificano i primi due di ogni semifinale e i due migliori tempi assoluti. Per Jacobs, dunque, è impossibile anche il ripescaggio.

Le prime parole dell’atleta: «Dai tempi duri arrivano gli uomini forti»

La prima semifinale è stata vinta dallo statunitense Noah Lyles in 9″87, record stagionale, davanti al giapponese Abdul Sani Brown (9″97), anche lui qualificato alla finale. Davanti all’atleta azzurro si sono piazzati anche il keniano Ferdinand Omanyala (10″01) e il britannico Eugene Amo-Dadzie (10″03).

Mondiali di atletica, Marcell Jacobs fuori dalla finale dei 100 metri
Marcell Jacobs alla semifinale dei Mondiali di Budapest (Getty).

Queste le parole di Jacobs ai microfoni Rai dopo l’eliminazione: «Oggi (ndr domenica 20 agosto 2023) è andata molto meglio di ieri, sapevo che non era facile. Ci ho messo quello che potevo ma mi mancava gareggiare. Potevo stare a casa ma ho deciso di metterci la faccia, non ho paura di essere sconfitto e so che questo non è il mio valore. Ora grande impegno con la staffetta». E ancora: «Stare tanto tempo senza gareggiare e fare il mondiale non era facile. Torno in albergo soddisfatto anche se c’era la voglia andare in finale per un titolo che so essere mio. Dai tempi duri arrivano gli uomini forti».

Anche Kerley fuori dalla finale dei 100

Anche lo statunitense Fred Kerley, campione del mondo in carica e argento ai Giochi di Tokyo dietro a Marcell Jacobs, è rimasto fuori dalla finale dei 100 metri. Nella terza semifinale si è piazzato al terzo posto, preceduto dal giamaicano Oblique Seville e dal rappresentante del Botswana Letsile Tebogo. Il tempo di Kerley è stato di 10″02 e non gli consente di essere uno dei due ripescati.

I Paesi Bassi e la Danimarca forniranno caccia F-16 all’Ucraina

Il primo ministro olandese Mark Rutte ha ufficializzato l’impegno di Paesi Bassi e Danimarca a fornire caccia F-16 all’Ucraina. In un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha affermato che gli aerei saranno consegnati una volta soddisfatte alcune condizioni, che non ha specificato. Era da tempo che Kiev chiedeva i sofisticati velivoli lamentando uno svantaggio rispetto ai mezzi a disposizione dell’aeronautica russa.

Zelensky: «Decisione storica»

Si tratta di una decisione «storica, potente e stimolante per noi», ha affermato il leader di Kiev durante una conferenza stampa con Rutte in una base dell’aeronautica militare di Eindhoven. Zelensky si è infatti recato nel Sud dei Paesi Bassi per visitare una base aerea dopo che gli Stati Uniti avevano dato il via libera all’invio dei caccia americani F-16 all’Ucraina. È atterrato intorno a mezzogiorno di domenica 20 agosto 2023, ha riferito una portavoce del governo olandese, e ha ispezionato i velivoli che sperava di ottenere e che gli saranno consegnati in modalità ancora non note. «Questo è un altro passo verso il rafforzamento dello scudo aereo del nostro Paese», ha aggiunto.

Yermak: «Non c’è pace senza sicurezza»

Soddisfatto anche Andriy Yermak, capo dell’ufficio di Zelensky, che su Twitter ha scritto: «Sono grato a tutti i nostri partner europei. La sicurezza è la base della formula di pace del presidente e gli F-16 sono parte integrante di questa sicurezza».

Le controversie su Oppenheimer e quel taglio troppo indulgente su atomica e guerra

È il film più atteso dell’anno, dopo Barbie di Greta Gerwig, s’intende: Oppenheimer di Christopher Nolan esce finalmente il 23 agosto anche nelle sale italiane ed è, come ha scritto Caryn James sul sito della Bbc, «fantasioso in modo audace e il suo lavoro più maturo». In tre ore ricche di tensione racconta la storia del fisico chiamato a guidare il gruppo di esperti che sotto il nome di Progetto Manhattan lavorò all’invenzione della bomba atomica. Il regista decide infatti di farne un thriller più che un biopic, e il tempo passa piuttosto in fretta, ma oltre agli elogi della critica ci sono anche alcune controversie, soprattutto per il taglio indulgente nei confronti del suo protagonista.

Le ambivalenze del protagonista non vengono mai condannate

La storia è nota: dopo l’invasione della Polonia nel 1939, Albert Einstein e altri fisici emigrati negli Stati Uniti scrivono al presidente Theodore Roosevelt per informarlo che grazie alla ricerca di alcuni studiosi (tra cui Enrico Fermi) a breve sarà possibile costruire armi nucleari. Il rischio però è che questi studi finiscano nelle mani dei nazisti, perciò due anni dopo l’attacco di Pearl Harbor gli Usa costruiscono un laboratorio segreto per realizzare per primi la bomba atomica. A guidare il gruppo di lavoro è J. Robert Oppenheimer (interpretato dall’irlandese Cillian Murphy, alla sua quarta prova con Nolan) ed è soprattutto attorno a lui che si muovono le critiche: il film è tutto dalla sua parte e le sue ambivalenze non vengono mai condannate, che si tratti del tema della guerra e del disarmo (attuale per i riflettori puntati soprattutto sull’Ucraina) oppure delle omissioni sulle conseguenze durature dell’atomica, o dell’aver abitato una terra sottratta da un giorno all’altro agli abitanti di Los Alamos, o del modo in cui si relazionava alle donne.

Le controversie su Oppenheimer e quel taglio troppo indulgente su atomica e guerra
L’attore Cillian Murphy, che recita nel ruolo del protagonista (Getty).

Distogliere lo sguardo: un’omissione di responsabilità

La scena delle detonazioni delle bombe, per esempio, è tra i momenti più alti dell’acclamata filmografia di Nolan, ma le cose cambiano se si mette per un attimo da parte la critica puramente cinematografica e si riflette invece sulle implicazioni politiche del film. Una sequenza è estremamente significativa, quella in cui, alcune settimane dopo le bombe, il gruppo di lavoro guarda le immagini della distruzione che la ricerca ha prodotto. Il pubblico non vede quelle immagini proiettate, perché Nolan sceglie di mostrare solamente Robert Oppenheimer nel suo distogliere lo sguardo. Dal momento che Nolan si è rifiutato di commentare questa scena, il Los Angeles Times ha interpellato alcuni esperti, tra cui la storica Naoko Wake, autrice di un saggio che raccoglie oltre 130 testimonianze di sopravvissuti statunitensi che si trovavano a Hiroshima e Nagasaki, il cui intento è andare oltre la contrapposizione sul nucleare che da decenni mostra gli statunitensi come vincitori e i giapponesi come vittime. La docente ha dichiarato che quella sequenza del film «incoraggia anche noi spettatori a distogliere lo sguardo» e che questa costituisce «un’omissione di responsabilità per me, perché se non si capisce cosa è successo non si proverà empatia. Non ci si aprirà al dialogo o alla riconciliazione: per farlo è necessario vedere quelle immagini». Evidentemente Nolan è più interessato a presentare Oppenheimer come un genio vittima del maccartismo che a metterlo in relazione con il tempo presente, un presente in cui persistono molte guerre, ma anche le ragioni dell’attivismo pro disarmo e diverse letture di quel capitolo di Storia.

Le controversie su Oppenheimer e quel taglio troppo indulgente su atomica e guerra
Il regista Christopher Nolan (Getty).

La moglie di Robert era una studiosa, ma nel film resta marginale

Nel film (ispirato al libro scritto da Kai Bird e Martin J. Sherwin e premiato con il Pulitzer), le donne sono in buona sostanza solo due, quelle con cui lo scienziato ha avuto delle relazioni, e hanno molto poco spazio nonostante numerose fonti le mostrino come fossero entrambe dotate di una spiccata personalità. Innanzitutto Kitty, la moglie di Robert, qui interpretata da Emily Blunt: anche lei era una studiosa, ma per Nolan diventa rilevante solo per qualche minuto, quando mostra tutta la sua capacità dialettica nel difendere il marito accusato di essere una spia sovietica.

Le controversie su Oppenheimer e quel taglio troppo indulgente su atomica e guerra
Emily Blunt (a sinistra) e Florence Pugh (Getty).

Una scena di sesso con Jean ha destato scalpore in India

Le cose non sono molto diverse per Jean (Florence Pugh) che il regista presenta come l’occasione di Oppenheimer per sentirsi virile. Che Nolan non sia femminista è cosa nota, ma qui in più c’è anche un’altra questione che ha fatto inorridire il governo nazionalista di Narendra Modi in India, perché un attimo prima di un rapporto sessuale Robert recita un verso della Bhagavad Gita, il più sacro dei testi indù: «Ora sono diventato la morte, il distruttore di mondi». Una frase che il pubblico è chiamato ad associare al progetto di distruzione da cui Oppenheimer era assorbito. Il nudo integrale della giovane Florence Pugh è poi stato alterato in India e in alcuni Paesi in Medio Oriente, in accordo con la casa di distribuzione Universal Pictures che ha preferito la censura al divieto di proiezione.

La scena di sesso censurata in India.

Polemiche in Giappone, dove manca ancora una data di uscita

Anche in Giappone ci sono state forti proteste, oltre a quelle nei confronti di Warner Bros, che per pubblicizzare il suo Barbie ha ironizzato sulla competizione tra i due film (Barbienheimer) creando un meme con gli attori Margot Robbie e Cillian Murphy davanti a uno sfondo in fiamme, più altri post che la divisione giapponese di Warner Bros ha definito «deplorevoli», costringendo la casa madre a delle scuse. Il tema è anche in quel caso la leggerezza con cui si tratta un evento tragico che ha conseguenze ancora oggi. A inizio agosto si è celebrato il 78esimo anniversario delle esplosioni di Hiroshima e Nagasaki che causarono la morte di circa 150 mila persone e per quanto Oppenheimer eviti di mostrare quegli episodi, non ha a oggi una data di uscita in Giappone.

Le controversie su Oppenheimer e quel taglio troppo indulgente su atomica e guerra
Uno dei meme su Barbienheimer.

Nessun riferimento agli indigeni espropriati delle loro terre

Un’altra controversia che ha colpito il film riguarda il modo in cui si tace sugli abitanti indigeni espropriati delle loro terre per permettere la costruzione del laboratorio in New Mexico. Nel 1942 l’esercito degli Stati Uniti diede infatti appena 48 ore di tempo alle 32 famiglie residenti a Los Alamos per lasciare le loro case e poi raderle al suolo. Inoltre nessuno si preoccupò degli animali presenti. Come riporta l’agenzia di stampa Reuters, gli agricoltori ispanici vennero risarciti in misura significativamente inferiore rispetto ai proprietari bianchi, e le persone che hanno protestato per anni hanno poi vinto due vertenze collettive sulla parità di retribuzione e trattamento. Il laboratorio che fu un vanto per Oppenheimer rappresenta con i suoi 14 mila dipendenti il più grande datore di lavoro della regione, ma questa e altre omissioni rendono il film, che lo dipinge come un genio, quantomeno controverso.

Incidente a Mineo, morti tre agenti della polizia penitenziaria

Tragedia nel Catanese, lungo la strada statale 385 fra Palagonia e Mineo, dove nella serata di sabato 19 agosto 2023 tre agenti di polizia penitenziaria sono morti in un incidente. Le vittime erano sulla stessa vettura e si stavano recando nel paese della Piana di Catania per partecipare alla festa del patrono. Nello scontro è rimasta ferita una quarta persona.

Lo scontro con un’auto proveniente in direzione opposta

Gianluca Barbanti, 38 anni, Giuseppe Spampinato, 49, e Piero Tatoli, 48, stavano viaggiando a bordo di una Peugeot 208 che, per cause ancora da accertare, si è scontrata con una Lancia Delta che proveniva in direzione opposta. Tutti e tre, sposati e con figli, lavoravano nel carcere di Piazza Lanza a Catania. Gianluca e Giuseppe sono morti sul colpo, mentre Piero è stato trasportato in fin di vita con un elicottero del 118 al Canizzaro di Catania, ma è deceduto subito dopo il ricovero. La quarta persona ferita è stata condotta all’ospedale Gravina di Caltagirone. Sul posto, oltre ai soccorritori, i vigili del fuoco e i carabinieri di Palagonia per i rilievi di rito.

Cordoglio dal Sappe e dal ministro Nordio

In segno di lutto, il sindaco di Mineo Giuseppe Mistretta ha sospeso tutte le manifestazioni esterne legate ai festeggiamenti per il patrono. Cordoglio per la scomparsa degli agenti è stato espresso anche dal sindacato di polizia penitenziaria Sappe. Il segretario Donato Capece ha affermato in una nota: «Siamo sconvolti. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno ed ha gelato tutti. Alle loro famiglie, ai loro amici e colleghi di Catania Piazza Lanza va il profondo cordoglio del sindacato autonomo polizia penitenziaria. Ci uniamo al dolore dei familiari delle vittime, offrendo loro tutto il nostro affetto e sostegno in questo momento così doloroso». Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, secondo quanto riporta Repubblica, si è detto «profondamente addolorato».

Caldo record sulla Marmolada: 13,3 gradi a 3.343 metri

La tempesta di caldo che si sta abbattendo sul Centro-Nord non ha risparmiato nemmeno la Marmolada, sulla cui cima sono stati raggiunti i 13,3 gradi sopra lo zero. È quanto rilevato alle 16.50 di sabato 19 agosto 2023 dalla piattaforma Marmoladameteo.it posizionata a 3.343 metri a Punta Penia. Una temperatura così elevata non si era mai registrata, almeno da quando esistono le webcam e gli strumenti meteo professionali che registrano il tempo sul massicci. Persino il giorno del crollo del ghiacciaio che provocò 11 vittime e otto feriti (3 luglio 2022), era inferiore di 0,6 gradi (12,7).

Atteso zero termico a oltre 5 mila metri

Secondo Flavio Tolin, gestore della stazione meteo, le massime potrebbero raggiungere i 15 gradi e lo zero termico (ovvero l’altitudine alla quale la temperatura nella libera atmosfera è di zero gradi) dovrebbe arrivare a 5.200 metri martedì 22 agosto. Una situazione delicata che rende pericoloso avventurarsi in escursioni, specialmente nelle ore più calde della giornata. E che accorcia l’orizzonte di vita del più grande ghiacciaio delle Dolomiti, stimato da Legambiente in 15 anni. Aldino Bondesan, responsabile del Comitato glaciologico italiano (Cgi), è più ottimista ma preannuncia: «Potrebbe arrivare al massimo al 2050, non oltre. La causa è il riscaldamento globale, che ha portato a una crescita della temperatura minima invernale di 1,5 gradi negli ultimi 35 anni».

Sul Monte Rosa sfiorati i 7 gradi

Non va meglio sul Monte Rosa, dove nella stessa giornata il termometro ha sfiorato i 7 gradi di temperatura massima ai 4.554 metri di altitudine di Capanna Margherita, il «rifugio più alto d’Europa». Non un record (nel 2019 si registrarono 9.7 e 8.5 gradi), ma pur sempre un’anomalia per altezza così elevate. Stesso discorso per la cima del Monte Bianco, dove la temperatura misura 2 gradi anche di notte. 33 gradi sono inoltre stati registrati a 1.000 metri. «Mai accaduto prima in questo periodo» secondo il sito iLMeteo.it.

Milano, bloccato mentre tenta di entrare nella sede di Sky: morto poco dopo

Un uomo che ha provato a entrare nella sede milanese di Sky è stato bloccato dalle guardie giurate presenti, ha accusato un malore ed è morto poco dopo. È accaduto intorno all’1.00 di notte di domenica 20 agosto 2023 nei pressi dell’edificio situato in via Russolo a Rogoredo.

Si indaga per omicidio colposo

L’uomo, con accento straniero e di circa 25 anni, avrebbe tentato di entrare negli uffici dell’emittente mostrandosi aggressivo e in evidente stato di alterazione. Respinto da due guardie giurate, si è anche tolto la maglietta davanti a loro continuando a inveire. I vigilantes hanno dato l’allarme e, nell’attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine, lo hanno bloccato. In particolare, uno dei due si sarebbe messo sopra di lui per tenerlo fermo. In quei minuti, però, l’uomo si è sentito male e ha smesso di respirare. Le guardie hanno tentato di soccorrerlo, utilizzando anche un defibrillatore che si trovava all’interno della sede, e intanto hanno chiamato i soccorsi. Quando sono arrivati sul posto, i sanitari lo hanno trovato in arresto cardiaco e lo hanno trasferito al San Raffaele dove i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso.

La scena è stata ripresa dalle telecamere

Tutta la scena è stata ripresa dalla telecamere di sorveglianza di Sky e i filmati sono stati acquisti dagli investigatori. Gli inquirenti dovranno ora chiarire se la vittima sia morta in conseguenza dello schiacciamento a terra o se il malore sia completamente scollegato a quanto avvenuto. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, dai video non sembra che «le fasi precedenti alla colluttazione e all’atterramento abbiano avuto condotte particolarmente violente». Maggiori dettagli emergeranno comunque dall’autopsia, già disposta dalla magistratura insieme alle verifiche tossicologiche che potranno chiarire se l’uomo fosse sotto effetto di alcol. Sulla vicenda indaga la squadra mobile di Milano mentre la procura, secondo quanto riportano i giornali locali, ha già aperto un’inchiesta per omicidio colposo.

Stupro di gruppo a Palermo, corteo di solidarietà per la vittima per le strade della città

«Lo stupratore non è malato è figlio sano del patriarcato». Con questo striscione nella serata di sabato 19 agosto 2023 è stato organizzato, dall’associazione Non una di meno a Palermo, un corteo dopo la notizia dello stupro di gruppo che si è consumato nella zona del Foro Italico. La manifestazione ha attraversato le strade percorse dal branco, che ha trascinato la vittima dalla Vucciria fino al cantiere abbandonato del collettore fognario dove si è consumato lo stupro.

«Siamo libere di viverci come vogliamo»

«È bastato un semplice passaparola», hanno riferito gli organizzatori, «per dare vita a un bellissimo e prezioso momento di rabbia collettiva e rumore in solidarietà alla giovane stuprata da sette giovani uomini e contro il sistema patriarcale che normalizza la violenza di genere e continua a sfornare i suoi figli, uomini per i quali noi non siamo altro che carne da macello, prede da cacciare».

E ancora: «Un momento in cui ci siamo riconosciute come sorelle e ci siamo riappropriate delle strade e della città senza paura alcuna per dire che siamo libere di viverci come vogliamo e che respingiamo qualsiasi forma di militarizzazione dello spazio pubblico. Non importa quanto e cosa si è bevuto, cosa indossiamo, dove andiamo, a che ora ci muoviamo per le vie della città, che atteggiamenti abbiamo. Il sesso senza consenso è stupro».

Ragazza impiccata a Ramacca: fermati il fidanzato e un amico

Una ragazza di 25 anni moldava, Vera Schiopu, è stata trovata morta impiccata nella casa di campagna di contrada Sferro, in territorio di Ramacca (Catania) in cui viveva. Il ritrovamento è avvenuto nella serata di sabato 19 agosto 2023.

Il fidanzato e un amico accusati di aver inscenato il suicidio

Secondo le indagini dei carabinieri non sarebbe stato un suicidio, ma una simulazione messa in atto dal fidanzato, un manovale romeno, e da un suo amico e connazionale. I due sono stati fermati dalla procura di Caltagirone. Le indagini dei militari dell’Arma della compagnia di Palagonia sono state avviate dopo che il fidanzato della 25enne aveva segnalato che la donna si era tolta la vita. Dalle prime indagini sono emerse delle incongruenze che hanno portato al fermo.

La sonda russa Luna-25 si è schiantata prima dell’allunaggio

La sonda russa Luna-25 si è schiantata prima di raggiungere il satellite. Ad annunciarlo l’agenzia spaziale Roscosmos, secondo cui il dispositivo sarebbe finito sul suolo lunare, andando distrutto, durante una manovra prima del suo allunaggio che era previsto per lunedì 21 agosto 2023. «Intorno alle 14:57 di sabato le comunicazioni sono state interrotte», ha spiegato l’agenzia russa in un comunicato. «Secondo i risultati preliminari, l’apparecchio si è spostato in un’orbita imprevedibile e ha cessato di esistere a causa di una collisione con la superficie lunare». Il lancio dal cosmodromo di Vostochny, quasi ai confini con la Cina, era avvenuto l’11 agosto con un vettore Soyuz-2.1b.

L’emergenza poche ore prima dello schianto

La sonda era riuscita a entrare nell’orbita della Luna mercoledì 16 agosto. Qualche giorno dopo, sabato 19, gli scienziati avevano reso noto che si era verificata una «situazione di emergenza durante una manovra per immettersi nella traiettoria corretta». L’incidente, che non aveva permesso di eseguire la manovra secondo i parametri specificati, era solo il segnale preliminare di un problema che il giorno seguente ha portato allo schianto. Luna-25 avrebbe dovuto rappresentare il primo passo per sviluppare tecnologie mirate a un futuro insediamento programmato della Russia assieme alla Cina. Un progetto nato nel 1990 che avrebbe dovuto costituire un’alternativa al programma internazionale Artemis a guida statunitense.

Era la prima missione diretta della Russia dal 1976

Era dal 1976, quando al Cremlino governava Leonid Brezhnev, che la Russia non tentava una missione lunare di questo tipo. 47 anni dopo, Luna-25 avrebbe dovuto ripercorrere i fasti spaziali di un tempo, ma gli stessi scienziati si erano detti scettici sulla riuscita dell’allunaggio. Yuri Borissov, direttore di Roscosmos, aveva ammesso a giugno 2023 che le probabilità di successo della missione si aggiravano attorno al 70 per cento.

Vannacci, Forza Nuova gli propone la candidatura a Monza per il seggio di Berlusconi

Mentre continuano le polemiche sul libro del generale Roberto Vannacci, sollevato dall’incarico di capo dell’Istituto geografico militare di Firenze per le frasi contro gay, femminismo e migranti, Forza Nuova gli ha offerto di candidarsi alle elezioni suppletive a Monza per ricoprire il seggio che fu di Silvio Berlusconi. La tornata elettorale, disposta dopo la morte dell’ex premier che ha lasciato vacante il suo posto in Senato, è in programma il 22 e 23 ottobre 2023. Tra i candidati anche Marco Cappato e, con ogni probabilità, Adriano Galliani.

«Un atto di coraggio che lombardi e italiani apprezzerebbero»

La proposta è giunta direttamente da Roberto Fiore, leader del movimento di estrema destra, che su Twitter ha scritto: «Nella speranza che sia contro la guerra, e contro la follia vaccinale, chiedo a Roberto Vannacci di presentarsi, per Forza Nuova, alle elezioni suppletive di Monza. Un atto di coraggio che lombardi e italiani apprezzerebbero. Gli italiani vogliono una Rivoluzione Italiana».

Drone sulla stazione della città russa Kursk: cinque feriti

Mosca ha reso noto che almeno cinque persone sono rimaste ferite nella stazione della città russa di Kursk quando un drone ucraino è caduto sul tetto dello scalo ferroviario. Il governatore regionale Roman Starovoit ha affermato che lo schianto del velivolo «contro l’edificio ha provocato un incendio sul tetto e cinque persone sono rimaste leggermente ferite da schegge di vetro». Con oltre 1,1 milioni di abitanti, Kursk è il capoluogo dell’omonima regione russa che confina a Ovest con l’oblast ucraina di Sumy. Quest’ultima è ormai quotidianamente bersaglio di bombardamenti da parte dei militari russi. Secondo Kiev, solo nella giornata di sabato 19 agosto 2023 la regione è stata colpita da circa 25 attacchi per un totale di quasi 250 esplosioni.

Drone anche su Mosca: chiusi due aeroporti

Un altro drone «proveniente da Sud ha tentato di sorvolare Mosca durante la notte ed è stato fermato dalle forze di difesa aerea», ha affermato il sindaco della capitale russa Sergey Sobyanin. Un fatto che ha portato alla chiusura temporanea degli aeroporti Domodedovo e Vnukovo, come reso noto dall’agenzia Tass che ha citato un rappresentante dei servizi del traffico aereo russo. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che l’apparecchio è stato abbattuto e si è schiantato nel distretto di Stupino, fuori Mosca. Nella mattinata di domenica 20 agosto, gli aeroporti sono stati riaperti e sono tornati alla loro normale attività.

Zelensky giura vendetta dopo l’attacco a Chernihiv

Intanto è salito a sette morti e 148 feriti il bilancio dell’attacco russo alla città ucraina di Chernihiv. Tra le vittime anche una bambina di sei anni di nome Sofia. Il presidente Zelensky ha annunciato che «i nostri soldati risponderanno alla Russia per questo attacco terroristico e sarà una risposta notevole».

Perù, autobus cade in una scarpata: almeno 13 morti e cinque feriti

Almeno 13 persone sono morte e altre cinque rimaste gravemente ferite in Perù quando un autobus è caduto in una scarpata su una strada delle Ande. Lo hanno annunciato le autorità locali. L’incidente è avvenuto nella mattinata di sabato 19 agosto 2023 sulla superstrada Los Libertadores.

Il bus è precipitato per 200 metri

Il mezzo stava trasportando circa 50 passeggeri dalla cittadina andina di Vilcashuaman a Lima. Si è ribaltato ed è precipitato per 200 metri nella regione di Huancavelica, nel Sud-Est del Paese sudamericano. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti polizia e vigili del fuoco per recuperare i corpi delle vittime. I feriti sono stati trasferiti in ospedale nel comune di Pisco.

Cambogia, chi sono i tycoon che guardano con attenzione al nuovo premier

Mr. Maniere Forti, il re di Koh Kong, il re del petrolio, il pioniere bancario. I tycoon della nuova Cambogia hanno soprannomi strani, enormi ricchezze da gestire e interessi nei business più disparati. Per la prima volta dal 1985, la nazione affronterà un cruciale passaggio di consegne politiche. Il primo ministro Hun Sen ha infatti lasciato la guida al figlio, Hun Manet. Il prossimo 22 agosto, l’ex khmer rosso farà così spazio al primogenito, generale a capo delle forze armate cambogiane, con studi in Occidente, e da tempo indicato come successore del padre. Quale sarà il futuro, geopolitico ma soprattutto economico, immaginato da Hun Manet per la Cambogia? È questa la domanda che si fanno gli analisti, ma anche i paperoni di Phnom Penh e dintorni.

Cambogia, chi sono i tycoon che guardano con attenzione al nuovo premier
Hun Manet (Getty Images).

Mr Rough Stuff, dal campo di lavoro dei Kmer Rossi alla seconda vita australiana

Stabilità politica, crescita economica, vicinanza con la Cina: i tycoon della Cambogia sperano il ripetersi di un miracolo cinese in salsa cambogiana, e iniziano ad attivare i loro radar per accaparrarsi gli affari migliori. In cima alla lista dei ricconi del Paese troviamo Kith Meng, un self made man. Dotato di doppia cittadinanza, cambogiana e australiana, è presidente e amministratore delegato di The Royal Group, il più grande conglomerato della Cambogia con interessi in vari ambiti, dalle banche alle telecomunicazioni, dai media alle assicurazioni, fino ai resort. Meng è stato soprannominato Mr. Rough Stuff (traducibile in italiano come Mr. Maniere Forti), mentre, nel giugno 2011, un cablogramma diplomatico americano lo definiva un «gangster relativamente giovane e spietato». La sua storia personale è terribile. Ha condotto una vita agiata fino al 1975 quando l’avvento dei Khmer Rossi portò la sua famiglia alla distruzione. I suoi genitori furono presi di mira dalle autorità per via della loro ricchezza e, assieme ad altri parenti, finirono in un campo di lavoro dove morirono di fame. Anche i due figli, Meng compreso, subirono la stessa sorte, ma riuscirono a fuggire in seguito all’invasione del Vietnam. Il futuro tycoon finì in un campo profughi in Thailandia. «Ci misero in un allevamento di maiali. Abbiamo dormito con loro. Non esistevamo più. Non avevamo uno stato. Niente di niente», ha raccontato in un’intervista. Nel 1980, Meng fu trovato da un familiare ed emigrò in Australia. Qui lavorò e frequentò le scuole, a Canberra, fino al ritorno in Cambogia nel 1991.

Cambogia, chi sono i tycoon che guardano con attenzione al nuovo premier
Kith Meng (Getty Images).

Dal re di Koh Kong a miss Lim Chhiv Ho: gli altri paperoni della Cambogia

Meng iniziò a vendere mobili e forniture per ufficio alle Nazioni Unite, quindi, assieme al fratello Sophan Kith, gestì un franchising di fotocopiatrici Canon, per poi fondare The Royal Group. Questo gruppo è cresciuto grazie all’abilità di Mr. Rough Stuff di fondare e mantenere partnership con aziende straniere desiderose di investire nel Paese. Oggi Meng controlla operatori di telefonia mobile, banche, infrastrutture e reti televisive. Ha contribuito, a suon di laute donazioni, alle campagne elettorali del Partito popolare cambogiano (Cpp), il partito di Hun Sen. Ha spesso accompagnato il primo ministro all’estero per aiutarlo a promuovere gli interessi nazionali (e i propri). Potrebbe fare lo stesso con Hun junior. Tra gli altri tycoon, spicca Ly Yong Phat, senatore del Cpp e soprannominato il re di Koh Kong, la sua provincia natale. Possiede il conglomerato LYP Group, con interessi in tabacco, elettricità, casinò e turismo; le sue attività sono più volte finito al centro di controversie legate allo sfruttamento di lavoro minorile e espropriazioni forzate di terreni. A loro si aggiunge la businesswoman Lim Chhiv Ho, direttrice del distributore di liquori Attwood Export Import Co Ltd, e finita, come Meng, a capo di un impero dopo esser passata nei campi di prigionia dei Khmer.

Cambogia, chi sono i tycoon che guardano con attenzione al nuovo premier
Lim Chhiv Ho.

Mong Reththy, membro del Senato, è invece uno dei magnati più vicini a Hun Sen, oltre che suo consigliere. Cinque dei suoi 12 fratelli morirono sotto il regime di Pol Pot; oggi la sua Mong Reththy Group Limited è la più grande azienda agroindustriale della Cambogia. Tra gli altri paperoni di spicco, ci sono il bancario Pung Kheav Se, fondatore della Canadia Bank, una delle più grandi del Paese, e il re del petrolio Sok Kong, a capo di Sokimex. Tutti ora trattengono il fiato per capire come incrementare i loro business sotto la leadership di Hun Manet.

Omicidio a Santa Margherita Ligure, uomo ucciso durante una lite condominiale

Nella serata di sabato 19 agosto 2023 si è consumato un omicidio a Santa Margherita Ligure. In via Costamezzana un uomo di 35 anni è morto dopo essere stato accoltellato da un vicino di casa per questioni condominiali. Sul posto è arrivato il personale medico del 118, ma per la vittima non c’è stato nulla da fare. L’aggressore è stato medicato nell’ospedale di Lavagna per le ferite riportate nella colluttazione avvenuta prima dei colpi mortali. Sulla vicenda indagano i carabinieri.

L’aggressione prima dell’uccisione

Alessio Grana, questo il nome della vittima, prima di essere ucciso avrebbe colpito con un bastone il suo assassino. È la prima ricostruzione, fatta dai militari della compagnia di Santa Margherita Ligure e del nucleo investigativo di Genova, di quanto successo. La vittima, 35 anni, si sarebbe presentata alla porta del vicino, 58 anni, e forse sotto effetto di stupefacenti o alcol lo avrebbe aggredito. A quel punto il 58enne ha preso un coltello e lo ha colpito al torace. È stato lui stesso a chiamare i soccorsi. Dopo essere stato medicato in ospedale a Lavagna, è stato portato in caserma dove, assistito dal suo avvocato Claudio Zadra, è stato interrogato e poi arrestato per omicidio. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, altri residenti nello stabile avrebbero assistito alla scena.

Mondiali di atletica, Antonella Palmisano bronzo nella 20 km di marcia

Antonella Palmisano ha conquistato la medaglia di bronzo ai Mondiali di atletica leggera a Budapest nella 20 chilometri di marcia. È il secondo podio per l’Italia in questa edizione dei Mondiali, dopo l’argento di ieri di Leonardo Fabbri nel getto del peso. La gara è stata vinta dalla spagnola Maria Pérez, in 1h26’51”, davanti all’australiana Jemima Montag (1h27’16”) e all’azzurra (1h27’16”). «Quello che conta è la testa», ha raccontato l’atleta secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport. «Ho imparato in questi due anni a vedere tutto il bello che c’è intorno a me, senza concentrami sui problemi. Ora so che posso andare avanti al meglio, il prossimo appuntamento è con le Olimpiadi, c’è Parigi dietro l’angolo».

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