Daily Archives: 26 Agosto 2023

Zodiac stasera su Iris: trama, cast e curiosità

Stasera 26 agosto 2023 andrà in onda il film Zodiac sul canale Iris, alle ore 21. Il regista di questo film thriller è David Fincher mentre la sceneggiatura è stata scritta da James Vanderbilt. Nel cast ci sono tante stelle come Jake Gyllenhall, Robert Downey Jr., Mark Ruffalo, Chloe Sevigny e Brian Cox.

Zodiac è il film che andrà in onda questa sera sul canale Mediaset Iris, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Robert Downey Junior e Jake Gyllenhall in una scena del film (Twitter).

Zodiac, trama e cast del film stasera 26 agosto 2023 su Iris

La trama racconta la storia del killer dello zodiaco, uno spietato assassino che colpisce la città di San Francisco, uccidendo le coppie che si appartano in luoghi isolati. La polizia brancola nel buio e non riesce a capire chi compie gli efferati omicidi. Il killer non solo rimane impunito ma si prende anche gioco delle forze dell’ordine inviando delle buste al San Francisco Chronicle con dei messaggi cifrati. Questo stimola le indagini condotte da David Toschi (Mark Ruffalo) e William Armstrong (Anthony Edwards) che vogliono mettersi sulle tracce del killer.

Non sono soli i poliziotti a cercare di incastrare il killer, anche la stampa vuole a tutti i costi scoprire l’identità del killer. In particolar modo, al caso si appassionano il giornalista eccentrico Paul Avery (Robert Downey Junior) e l’esperto di enigmistica e fumettista Robert Graysmith (Jake Gyllenhall). I due si discostano dalle piste che la polizia segue e iniziano una ricerca in totale autonomia. Ha così inizio una caccia all’uomo che porta a diversi indiziati, senza mai arrivare a una conclusione. Proprio quando il colpevole sembrerà alle strette, gli indizi di polizia e media sembreranno crollare e il killer dello zodiaco riuscirà a nascondersi ancora.

Zodiac, 5 curiosità sul film stasera 26 agosto 2023 su Iris

Zodiac, il caso riaperto dopo l’uscita nel film

Il film ebbe un grande successo quando debuttò nel 2007. Le persone vennero a conoscenza dei dettagli sul caso e per questa ragione la polizia decise di riaprire il caso e trovare nuovi indizi sul killer dello zodiaco.

Zodiac, una scelta precisa di David Fincher

David Fincher ha voluto impostare una direzione precisa al lungometraggio. Il regista infatti ha voluto replicare l’atmosfera reale del caso non indicando precisamente un colpevole ma instillando il dubbio negli spettatori.

Zodiac, il copione di una lunghezza incredibile

Il copione delle battute era lungo circa 200 pagine. David Fincher era preoccupato che ciò avrebbe potuto allungare la durata totale del film, rendendolo improponibile al pubblico. Per questa ragione chiese agli attori di recitare le battute in modo più veloce del solito e ciò ebbe un effetto positivo.

Zodiac, Ruffalo rimase colpito da un investigatore privato

Mark Ruffalo prima delle riprese decise di incontrare David Toschi, il vero investigatore sul caso che avrebbe dovuto interpretare nel film. Ruffalo ha dichiarato di essere rimasto impressionato da Toschi e dalla sua memoria, visto che il detective ricordava perfettamente i dettagli dei diversi omicidi del killer.

Zodiac è il film che andrà in onda questa sera sul canale Mediaset Iris, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Mark Ruffalo in una scena del film (Twitter).

Zodiac, il dettaglio delle mani di Jake Gyllenhall

In alcune scene la camera inquadra le mani di Jake Gyllenhall mentre sta leggendo le lettere del killer o cerca di decifrare i messaggi. Il regista David Fincher ha spiegato che vennero aggiunti alcuni peli in modo digitale alle mani dell’attore che sembravano troppo perfette e pulite, quasi innaturali.

Da grande stasera su Rete 4: trama, cast e curiosità

Stasera 26 agosto 2023 alle ore 21.25 su Rete 4 andrà in onda il film Da grande. Il regista di questa commedia è Franco Amurri, che ha scritto anche la sceneggiatura in collaborazione con Stefano Sudriè. Nel cast ci sono Renato Pozzetto, Alessandro Haber, Giulia Boschi e Ottavio Placido.

Da grande è il film che andrà in onda questa sera su Rete 4, ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
Renato Pozzetto sulla locandina (Twitter).

Da grande, trama e cast del film stasera 26 agosto 2023 su Rete 4

La trama racconta la storia di Marco (Joska Versari) un bambino di otto anni che si sente molto trascurato dai suoi genitori Anna (Ottavia Piccolo) e Claudio (Alessandro Haber). Infatti, Marco non viene trattato molto bene dai suoi genitori che si dimenticano del suo compleanno, gli preparano la torta sbagliata e inoltre sfogano su di lui le frustrazioni economiche e sentimentali. Come se ciò non bastasse, i genitori affidano anche a Marco il compito di tenere d’occhio la sorellina Silvietta (Gaia Piras).

L’unica consolazione del piccolo è il sentimento forte che prova verso la sua maestra, Francesca (Giulia Boschi). Marco per tutte queste ragioni vorrebbe diventare grande e vivere un’altra vita. Improvvisamente, un colpo di luce fa diventare realtà il desiderio di Marco che si ritrova a essere un uomo adulto (Renato Pozzetto). Anche se ormai è un 40enne, Marco ha ancora desideri, gusti e abitudini come un bambino. Tuttavia, capirà cosa significa affrontare il mondo reale e vivere le sfide che gli adulti affrontano ogni giorno. Alla fine, comprenderà che è bene attendere del tempo per crescere e diventare grande, godendosi la spensieratezza della gioventù.

Da grande, cinque curiosità sul film stasera 26 agosto 2023 su Rete 4

Da grande, il remake americano con Tom Hanks

Anche se non è mai stato confermato, in realtà questo film pone le basi per la pellicola Big con Tom Hanks. Infatti, i due lungometraggi condividono la stessa trama per grandi linee e si può considerare un remake americano.

Da grande, l’attore bambino figlio di Pozzetto in un altro film

L’attore che interpreta Marco da piccolo, il protagonista di Renato Pozzetto, è Joska Versari. L’attore interpreterà due anni dopo il figlio di Pozzetto nel film Non più di uno. Curiosamente, in entrambi i film il giovane interpreta un personaggio che si chiama Marco.

Da grande, un giocattolo ambito in una scena

In una scena il piccolo Marco vuole acquistare un set Lego di grandi dimensioni. Dopo essere diventato grande, il protagonista desidera ancora comprare questo set. Si tratta del set Lego del trenino Fututron, un modello del 1987 molto ambito.

Da grande, il “cameo” che pochi hanno riconosciuto

Quando il personaggio di Renato Pozzetto decide di diventare babysitter si prende cura di una bambina di nome Piera. Non tutti sanno che a interpretare la piccola è Ilary Blasi, la futura conduttrice Mediaset. In questo film però, venne accreditata con il nome di Hillary Blasi.

Da grande è il film che andrà in onda questa sera su Rete 4, ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
Il cameo di Ilary Blasi (Twitter).

Da grande, un reboot tutto italiano

Il regista Fausto Brizzi ha realizzato un reboot italiano nel 2022 intitolato Da grandi. Nel cast del film di Brizzi, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Franco Amurri, ci sono Enrico Brignano, Ilenia Pastorelli, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu.

La sentenza della Cassazione: chi fa allusioni sessuali a una collega può essere licenziato

Le allusioni a sfondo sessuale a una collega giustificano il licenziamento del lavoratore, anche se fatte senza volontà di offendere e in un clima di goliardia. Lo ha stabilito una la sentenza della sezione lavoro della Corte di Cassazione. I giudici hanno confermato quanto già deciso in precedenza dal Tribunale di Arezzo e poi dalla Corte d’Appello di Firenze, che avevano individuato una giusta causa di licenziamento nel comportamento di un uomo, denunciato sia dalla collega che dalla società, per «allusioni verbali e fisiche a sfondo sessuale nei confronti di una giovane neoassunta con contratto a termine assegnata a mansioni di addetta al banco del bar».

Il comportamento dell’uomo ritenuto «oggettivamente idoneo a ledere e violare la dignità della collega»

La Corte ha ritenuto che il comportamento addebitato all’uomo, denunciato in due diverse occasioni dalla lavoratrice alla direzione aziendale, consistito in allusioni verbali e fisiche a sfondo sessuale, comunque indesiderato e «oggettivamente idoneo a ledere e violare la dignità della collega», costituisse giusta causa del licenziamento «a nulla rilevando che fosse assente la volontà offensiva e che in generale il clima dei rapporti tra tutti i colleghi fosse spesso scherzoso e goliardico».

Il Gip aveva archiviato una denuncia per stalking e violenze sessuali da parte della ragazza

Nel suo ricorso il lavoratore aveva sostenuto anche l’inattendibilità della collega, dato che il Gip aveva archiviato una sua denuncia per stalking e violenze sessuali. Rispetto a questo punto i giudici hanno ritenuto che «il reato di stalking era estraneo ai fatti di causa e alle ragioni del licenziamento». La Cassazione ha quindi valutato «che il carattere comunque indesiderato della condotta, pur senza che ad essa conseguano effettive aggressioni fisiche a contenuto sessuale, risulti integrativo del concetto e della nozione di molestia, essendo questa e la conseguente tutela accordata, fondata sull’oggettività del comportamento tenuto e dell’effetto prodotto, con assenza di rilievo della effettiva volontà di recare una offesa».

Intelligence Usa: il relitto dell’aereo di Prigozhin fa pensare a un sabotaggio

L’ala mozzata del jet privato di Yevgeny Prigozhin sarebbe stata ritrovata venerdì 25 agosto a chilometri di distanza dal luogo dell’incidente: questo, secondo funzionari Usa, rafforza l’ipotesi che l’Embraer Legacy 600 precipitato a nord di Mosca sia stato sabotato, finendo a terra già a pezzi. Lo affermano fonti del governo americano alla Nbc.

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Intelligence Usa: il relitto dell’aereo Prigozhin fa pensare a un sabotaggio. Probabile la presenza di una bomba a bordo.
Fiori e peluche per Yevgeny Prigozhin all’esterno della sede della Wagner (Getty Images).

Una delle teorie principali è che l’aereo sia stato abbattuto da un esplosivo a bordo

L’emittente ha anche geolocalizzato a nord di Mosca il filmato dell’incidente, in cui si vede il velivolo cadere senza controllo, con un’ala che si stacca. Quell’ala che sarebbe stata ritrovata a quasi tre chilometri dal luogo dello schianto. Due funzionari americani hanno detto a Nbc News che l’intelligence è convinta che la causa più probabile sia il sabotaggio. Uno di loro ha poi aggiunto che una delle teorie principali è che l’aereo sia stato abbattuto da un esplosivo a bordo, anche se le informazioni sono ancora troppo scarse per confermarlo.

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Intelligence Usa: il relitto dell’aereo Prigozhin fa pensare a un sabotaggio. Probabile la presenza di una bomba a bordo.
Un soldato della Wagner rende omaggio a Prigozhin (Getty Images).

Non ci sono prove a sostegno dell’abbattimento causato da un missile terra-aria

Non ci sono invece prove a sostegno dell’idea che l’aereo sia stato abbattuto da un missile terra-aria. Lo ha detto in un briefing il generale Pat Ryder, addetto stampa del Pentagono, aggiungendo che «la valutazione iniziale basata su una varietà di fattori» è che Prigozhin sia stato ucciso. I funzionari che hanno parlato con l’Nbc, coperti da anonimato, hanno detto che né gli Stati Uniti né i loro alleati hanno rilevato la firma termica di un missile in grado di colpire questo aereo ad altitudine di crociera. Già il Wall Street Journal aveva riportato valutazioni preliminari dell’intelligence Usa secondo cui l’aereo precipitato a nord di Mosca non è stato abbattuto da un missile terra-aria. Secondo il ministero della Difesa britannico, sebbene non vi siano «prove definitive» che il capo della Wagner fosse a bordo, «è molto probabile che Prigozhin sia davvero morto»

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I poveri di Lollobrigida, la castrazione chimica di Salvini e il nostro analfabetismo

Basterebbe imparare leggere e scrivere, imparare a capire. Tutte quelle cose che si insegnano a scuola, ma che risultano poco moderne perché le scuole qualcuno le vorrebbe semplicemente come preambolo per entrare più lubrificati nel mondo del praticantato prima di svoltare sul mondo dello stage per poi finalmente essere nel circolo ufficiale dello sfruttamento. Se imparassimo a leggere – e quindi a scrivere – sapremmo per esempio che rovesciare la realtà è un gioco sporco. Ci si stupisce per esempio che il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida dica che «i poveri mangiano meglio dei ricchi perché trovano qualità a basso costo». Eppure non è niente di diverso dall’aria che tira su questo Paese ormai da anni: i poveri indolenti, i poveri colpevoli, i poveri che si lamentano ma non agiscono. Ingredienti diversi della stessa solfa: i poveri privilegiati perché hanno una “vita più facile” e “meno problemi” è una teoria proclamata sotto traccia da anni.

La corruzione di una società: disprezzare quelli che hanno fallito nella vita

Lollobrigida non ha inventato nulla: ha ripetuto lo stesso schema, semplicemente con meno padronanza delle parole dei suoi amici e dei suoi predecessori. Basterebbe avere letto Adam Smith (che dovrebbe essere un mito per la destra, se leggessero) che nel suo libro Teoria dei sentimenti morali scriveva che la corruzione del carattere consiste nell’ammirare i ricchi e disprezzare i poveri, invece di ammirare i saggi e le buone persone e disprezzare gli stupidi. Questa è la corruzione di una società, secondo Smith: quando una società disprezza quelli che hanno fallito nella vita, quelli che hanno avuto cattiva sorte. Se imparassimo a leggere, a scrivere, a capire e a studiare avremmo archiviato Lollobrigida come un pessimo esecutore di una furfanteria generale.

Non c’è nessun problema sociale, nessuna oggettificazione sessuale…

Stesso discorso per le reazioni allo stupro di gruppo di Palermo. Il tentativo di alienare un problema per non doversene fare carico. Per il ministro Matteo Salvini la proposta della castrazione chimica serve più di tutto a descrivere come patologico un maschilismo fisiologico: se quelli sono semplicemente dei “malati” allora non gli toccherà farsi carico dei diritti reclamati dai movimenti femministi. Esistono solo i reati, non esiste un problema culturale. Stesso schema per la ministra Eugenia Roccella: «Colpa della pornografia». Sottotesto: non c’è nessun problema sociale, non c’è nessuna oggettificazione sessuale. Il male, quindi, viene “da fuori”, il tessuto è sano. Se si riesce a indicare come colpevole un agente esterno sostanzialmente ci si autoassolve. Così hanno fatto.

Putin diventato “il comunista” per la stampa di destra dalla memoria corta

Altro esempio del gioco sporco, in malafede, di una propaganda che sarebbe facilissima da smontare: Vladimir Putin. Qualche giorno fa un quotidiano nazionale molto compiacente con questo governo ha titolato in prima pagina a proposito della morte di Prigozhin “I comunisti fan così, la vendetta di Putin”. Si lascia intendere che Putin sia quindi un “comunista”. Eppure la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è scusata poche ore fa (in piena febbre atlantista) per avere dato credito a Putin. Eppure è fresca nella memoria (di chi legge e di chi studia) la vicinanza tra Putin e Silvio Berlusconi (ve lo ricordate il lettone?) e Salvini che avrebbe scambiato «due Mattarella per un Putin» nel suo Paese. Quindi per la stampa di destra i leader dei partiti di governo erano follemente innamorati di un “comunista”? No, no. La malafede funziona se la memoria è corta e poco allenata. Come qui, da noi.

I poveri di Lollobrigida, la castrazione chimica di Salvini e il nostro analfabetismo
La prima pagina di Libero del 24 agosto 2023.

Camilleri e la lezione sugli analfabeti, totali o di riporto

Diceva lo scrittore Andrea Camilleri in un’intervista del 2010: «Secondo un rapporto coordinato dal linguista Tullio De Mauro, in Italia vi sono due milioni di analfabeti totali, 13 milioni di semianalfabeti, ossia che sanno fare solo la loro firma e poco più ma non capiscono ciò che leggono, altri 13 milioni di analfabeti di riporto, cioè che hanno perso un uso fluido della scrittura e della lettura. In totale, 28 milioni di italiani, su 52 milioni, sono sotto la soglia della sufficienza dell’alfabetizzazione. Nel momento in cui essi si recano a votare sulla base di che cosa esprimono il loro voto, su che cosa hanno basato le loro condivisioni? Sulla televisione. E basta. Ecco perché da parte del potere è assolutamente indispensabile che l’informazione sia univoca, indirizzata in un unico senso. Dopodiché la sparuta informazione libera dei giornali può essere limitata nella diffusione sul territorio oppure emarginata in modo che domini l’informazione condizionata». Nel 2019 Camilleri disse: «Non posso trattenermi dal dire che con il governo di oggi abbiamo un esempio lampante di mentalità fascista, quella del ministro Matteo Salvini. Quella è mentalità fascista, una delle forme di fascismo che può anche essere eletta democraticamente». Sapete cosa rispose Salvini? «Scrivi che ti passa».

I poveri di Lollobrigida, la castrazione chimica di Salvini e il nostro analfabetismo
Andrea Camilleri (Imagoeconomica).

Rubiales, la Fifa sospende il presidente della federcalcio spagnola

La Commissione Disciplinare della Fifa ha deciso di sospendere il presidente della federcalcio spagnola, Luis Rubiales, con un provvedimento che al momento avrà una durata di 90 giorni: non potrà svolgere alcuna attività legate al calcio, a livello nazionale ed internazionale, in attesa del procedimento disciplinare aperto nei suoi confronti il 24 agosto.

Rubiales, la Fifa sospende il presidente della federcalcio spagnola dopo il bacio a Hermoso. Stop di 90 giorni in attesa del procedimento disciplinare.
Jennifer Hermoso durante la finale contro l’Inghilterra (Getty Images).

La Fifa ha ribadito il suo «assoluto impegno a rispettare l’integrità di tutte le persone»

La decisione è stata adottata dal presidente della Commissione, Jorge Ivan Palacio, avvalendosi dei poteri concessi dall’articolo 51 del Codice Disciplinare Fifa, fa sapere il massimo organismo del calcio mondiale. federazione internazionale. Palacio, al fine di preservare i diritti della calciatrice Jennifer Hermoso e la regolarità dei procedimenti davanti alla Commissione, ha emesso due direttive aggiuntive con cui ordina a Rubiales e alla federcalcio spagnola e suoi rappresentanti di astenersi dal contattare l’atleta. La Fifa ha specificato inoltre che la Commissione non fornirà ulteriori informazioni sui procedimenti disciplinari fino a quando non sarà stata presa una decisione definitiva e ha ribadito il suo «assoluto impegno a rispettare l’integrità di tutte le persone», condannando «col massimo vigore ogni comportamento contrario».

Rubiales non si vuole difendere: la federcalcio spagnolo pubblica un foto che lo scagionerebbe

«Non mi dimetto. Non mi dimetto. Non mi dimetto. Ho ricevuto molte pressioni. Magari troveranno la formula per cacciarmi. Intendo difendermi e lottare sino alla fine. E spero che si compia la legge e siccome non c’è niente non mi aspetto niente di male», ha detto il 25 agosto Rubiales, aprendo l’assemblea della federcalcio spagnola. Che, nella nota con cui ha tentato di difendere il suo presidente, ha allegato una foto in cui si vede Hermoso abbracciare e sollevare per un istante Rubiales, prima del bacio sulla bocca che ha scatenato un caso internazionale. Secondo la Federazione spagnola, il fotogramma proverebbe la buona fede del presidente.

Rubiales, la Fifa sospende il presidente della federcalcio spagnola dopo il bacio a Hermoso. Stop di 90 giorni in attesa del procedimento disciplinare.
La foto diffusa dalla federcalcio spagnola (Ansa).

Migranti, Salvini: «Serve un nuovo decreto sicurezza già a settembre»

«È necessario un nuovo decreto sicurezza già a settembre. L’Italia non può essere punto di arrivo dei migranti da mezzo mondo. L’Europa dopo tante chiacchiere deve muoversi, si deve svegliare e deve aiutarci». Lo ha detto Matteo Salvini a margine di un incontro a Pinzolo, in Trentino, con amministratori e sindaci, chiedendo un ruolo attivo a Bruxelles. «Da ministro, per aver bloccato e quasi azzerato gli sbarchi, ho vinto diversi processi. E il 15 settembre sarò a processo a Palermo. Dopo tante chiacchiere, l’Europa deve svegliarsi».

Migranti, Salvini: «Serve un nuovo decreto sicurezza già a settembre. Non possiamo essere il punto d'arrivo dei profughi di mezzo mondo».
Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (Imagoeconomica).

«La difesa dei confini italiani deve essere una priorità europea»

«Bruxelles deve aiutarci, perché i confini italiani sono confini d’Europa. Lampedusa, Ventimiglia o Trieste non sono confini italiani: sono confini europei», ha aggiunto il leader della Lega. «Siccome l’Italia ogni anno manda miliardi di euro a Bruxelles, la difesa dei confini italiani deve essere una priorità europea. E ad oggi purtroppo non lo è stata, siamo sempre stati soli». Le parole di Salvini arrivano dopo le 24 ore che hanno visto il record di soccorsi e migranti sbarcati a Lampedusa: 63 gli sbarchi registrati, per un totale di 1.826 migranti giunti sull’isola. «Le parole del presidente Mattarella? Sono un ministro, ho giurato sulla Costituzione e per me quello che dice la Costituzione è legge», ha affermato poi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Migranti, Salvini: «Serve un nuovo decreto sicurezza già a settembre. Non possiamo essere il punto d'arrivo dei profughi di mezzo mondo».
Matteo Salvini, leader della Lega (Getty Images).

Sulla castrazione chimica: «Serve per i casi più gravi»

Salvini è poi tornato sulla castrazione chimica, tema sempre più caldo dopo gli ultimi tremendi casi di Palermo e Caivano. «È un’estate terribile, pazzesca, con episodi raccapriccianti. Come Lega abbiamo depositato sia un disegno di legge, sia un emendamento per la castrazione chimica nei casi più gravi, per i recidivi. Certa gente oltre che delinquente, è malata. E i malati vanno curati. Se hai mal di testa prendi l’aspirina, se non riesci a controllarti te lo risparmio per il resto della tua esistenza».

Torino, bimba cade dal quinto piano: salva grazie a un passante che l’ha presa al volo

Un bambina di cinque anni è caduta da un balcone al quinto piano di un palazzo in via Nizza a Torino. Ma per fortuna si è salvata: è successo grazie all’intervento di un ragazzo che l’ha presa al volo attutendo l’impatto. La piccola non è in pericolo di vita e, secondo quanto riferiscono i carabinieri, non ha nemmeno lesioni apparenti.

La bambina era in casa con i genitori

Ad attirare l’attenzione del passante è stato un altro ragazzo, che dal palazzo di fronte si è accorto di quanto stava per accadere. Anche il giovane che ha preso al volo la bambina sta bene, ma per accertamenti è stato trasportato al Cto. La piccola, italiana, era in casa con i genitori al momento della caduta dal quinto piano.

La vittima dello stupro di Palermo: «Chiudete la bocca, non giudicate una ragazza violentata»

Per la prima volta la 19enne abusata da sette ragazzi a Palermo parla sui social, criticando su Instagram chi ha stigmatizza i suoi video, diffusi oltre che sulla piattaforma anche su Facebook, Tik Tok e Telegram, sostenendo di fatto la colpa di essersela cercata: «Io rimango me stessa e manco se mi pagate cambio, perciò chiudetevi la boccuccia… piuttosto che giudicare una ragazza stuprata».

«Già sapevo che qualcuno avrebbe fatto lo scaltro»

«Sinceramente sono stanca di essere educata, quindi ve lo dico in francese, mi avete rotto i… con cose del tipo “Ah, ma fa i video su TikTok con delle canzoni oscene, è normale che poi le succeda questo”, oppure “Ma certo, per come si veste”». L’identità della ragazza ormai è ampiamente nota per il popolo dei social, contro cui si scaglia la 19enne: «Me ne dovrei fregare, ma non lo dico per me; più che altro se andate a scrivere cose del genere a ragazze a cui succedono cose come me, e fanno post come me, potrebbero ammazzarsi. Sapete che significa suicidio?». Poi l’attacco ai suoi stupratori e alla campagna di denigrazione nei suoi confronti, che potrebbe far parte delle loro linee di difesa: «Già sapevo che qualcuno avrebbe fatto lo scaltro, ma io rimango me stessa e manco se mi pagate cambio, perciò chiudetevi la boccuccia, piuttosto che giudicare una ragazza stuprata».

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Stupro di Caivano: in 15 nel branco, tra loro due figli di camorristi

Lo stupro di Caivano, di cui sono state vittime due cugine di 13 anni portate in un capannone abbandonato e poi violentate più volte da un gruppo di giovanissimi, non sarebbe stato un caso isolato. Le indagini, infatti, stanno facendo emergere un quadro addirittura più grave: secondo quanto riporta Repubblica, le due ragazzine, hanno raccontato agli inquirenti di altri abusi risalenti «a due o tre mesi fa», dunque antecedenti a quanto successo alla fine di luglio.

Stupro di Caivano: in 15 nel branco, tra loro due figli di camorristi. Si fa largo l’ipotesi che le violenze andassero avanti da mesi.
L’ingresso del Delphinia Sporting Club.

I video delle violenze condivise in chat per vantarsi

Tra i ragazzi che hanno abusato delle 13enni ci sarebbero anche i figli di almeno due esponenti di spicco della camorra. E il branco non sarebbe composto da “soli” sei ragazzi, come inizialmente emerso. Stando ai primi accertamenti, il numero dei violentatori potrebbe infatti arrivare a 15: oltre ad abusare sessualmente delle due cugine, le picchiavano anche mentre riprendevano tutto con gli smartphone. E poi, secondo quanto sta emergendo, mandavano in giro in chat i video per vantarsi.

Stupro di Caivano: in 15 nel branco, tra loro due figli di camorristi. Si fa largo l’ipotesi che le violenze andassero avanti da mesi.
Parco Verde di Caivano.

Le ragazzine erano rimaste in silenzio perché minacciate

È stato il fratello di una delle due vittime a scoprire quanto accaduto, scrive Repubblica, dopo aver visto proprio uno dei video girati dal branco. Le ragazze, impaurite e probabilmente minacciate, non avevano infatti denunciato le violenze. Una volta emersa la verità, è scattata la denuncia e sono state avviate le indagini. Per gli abusi sessuali è in carcere l’unico maggiorenne del gruppo, che era già detenuto per altre vicende. Il Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, è un complesso di edilizia popolare noto per essere una delle piazze di spaccio più grandi di Italia, nonché teatro di vicende drammatiche con minori protagonisti: basti pensare alla morte nel 2014 di Fortuna Loffredo, sei anni, violentata e fatta cadere da un terrazzo all’ottavo piano.

Trump al contrattacco dopo l’arresto: «Tutta opera del corrotto Biden»

«Con il tempo le persone dimenticano! Tutte queste accuse e cause contro di me sono state avviate dal corrotto Joe Biden e dai fascisti della sinistra radicale». Lo ha scritto Donald Trump sul suo social network Truth, dopo la quarta incriminazione in Georgia, con arresto e successiva scarcerazione su cauzione. «È la loro arma preferita per le prossime elezioni presidenziali del 2024. Ritengono, infatti, che la leadership repubblicana non sia abbastanza forte da fermarli o fare qualcosa per contrastare le loro frodi. Ma li fermerò, perché non abbiamo scelta: se non vinciamo, non avremo più un Paese».

Il mugshot di Trump è già l’immagine della sua campagna elettorale

Arrestato ad Atlanta, Trump aveva postato sui social la sua foto segnaletica (la prima scattata a un ex presidente Usa), che a tempo di record è diventata l’immagine della sua campagna elettorale, già stampata su capi d’abbigliamento e gadget vari in vendita sul web. Online è infatti possibile acquistare maglie a maniche lunghe e corte, di colore bianco o nero, con la gigantografia dell’immagine sul fronte. Così come custodie termiche per bottiglie, tazze e adesivi con lo slogan «Never Surrender» (Mai arrendersi) già pubblicato da Trump sui social network. Senza dimenticare il suo mantra già nel 2020, «Make America Great Again».

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Trump al contrattacco dopo l'arresto: «Tutta opera del corrotto Biden. Lo fermerò, se non vinciamo non abbiamo più un Paese».
Donald Trump (Ansa).

Il commento ironico di Biden alla foto segnaletica: «L’ho vista in tv, è un bell’uomo»

L’ex presidente degli Stati Uniti non postava un messaggio sul suo social network preferito dal gennaio 2021, pochi giorni dopo l’assalto al Congresso degli Stati Uniti compiuto dai suoi sostenitori. «L’ho vista in tv, è un bell’uomo», ha detto ironicamente Biden ai giornalisti commentando la foto segnaletica del rivale. Trump è stato incriminato per aver tentato di sovvertire l’esito del voto presidenziale in Georgia nel 2020, con altre 18 persone. Tra loro anche Rudy Giuliani, ex sindaco di New York e suo avvocato. Nella giornata di giovedì 24 agosto l’ex presidente si è consegnato nel carcere di Fulton County, a nord di Atlanta, per poi essere subito rilasciato su cauzione.

Rizzo, Vannacci e il non-luogo ideologico dove sinistra e destra si confondono

«Un piede sulla sponda destra, un piede sulla sponda sinistra e il terzo nel culo degli imbecilli». In questo celebre verso di Jacques Prévert è riassunto lo spirito di un’epoca, quasi tutto il Novecento, dove i movimenti ideologici imperavano e non c’erano vie di mezzo. O a destra o a sinistra, fascisti o comunisti, liberali o socialisti e così via per nette contrapposizioni che si estendevano in ogni ambito della vita sociale e culturale. Ma tutte escludenti posizioni mediane, equidistanti, equilibrate. Chi ci avesse provato sarebbe subito stato bollato: trasformista, cerchiobottista, opportunista, voltagabbana. Per i terzopolisti di oggi, alla Matteo Renzi e Carlo Calenda, non c’era possibilità di agibilità politica.

Vi immaginate Berlinguer intervistato dal Secolo d’Italia? O Prodi sul Giornale?

Ma ancora sino a ieri, per arrivare a un recentissimo fatto di cronaca, era inconcepibile un’interlocuzione fra visioni del mondo opposte, estreme. Riuscite infatti a immaginare Enrico Berlinguer intervistato dal Secolo d’Italia o viceversa Giorgio Almirante sull’Unità? Ma per arrivare a tempi più recenti, Romano Prodi che si concede a il Giornale? Impossibile. E infatti non è mai accaduto. È successo invece il 14 agosto che sul quotidiano di destra La Verità sia comparsa una lunga intervista al comunista Marco Rizzo. Che ha messo assieme Lenin e De Gaulle, dicendo che se fosse americano voterebbe Donald Trump, certo turandosi il naso. Figlio di un operaio della Fiat, all’internazionalismo proletario ha sostituito il nazionalistico «stop agli immigrati». Si è detto d’accordo sull’utero in affitto dichiarato reato universale e ha giudicato Giorgia Meloni poco sovranista. Insomma, ne ha sparate così tante che non è possibile riassumerle.

Rizzo, Vannacci e il non-luogo ideologico dove sinistra e destra si confondono
Il comunista Marco Rizzo (Imagoeconomica).

Meloni invoca Bertolt Brecht, Rampelli sdogana il poster di Che Guevara

Tuttavia ha avuto il pregio di fare luce e avviare una riflessione non banale sul tempo presente della politica. Un tempo molto confuso in cui i tradizionali punti di riferimento ideali sono stati messi in pausa. Come congelati. Pronti e buoni per ogni uso nel momento in cui possono servire. Ideologie prêt-à-porter che si formano mettendo assieme pezzi pescati un po’ ovunque e ricombinati secondo le logiche del puzzle. Fai-da-te. Ne escono assemblaggi di idee e citazioni che ancora un decennio fa avrebbero fatto inorridire, ma che ora sono pacificamente accettati. In questo Rizzo non è diverso dalla Meloni che per l’insediamento del governo Draghi votando contro invocò Bertolt Brecht, o dal capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli, che mesi fa dichiarò normale per un giovane di destra tenere in camera il poster di Che Guevara.

Rizzo, Vannacci e il non-luogo ideologico dove sinistra e destra si confondono
Giorgia Meloni e Fabio Rampelli (Imagoeconomica).

“Né di sinistra né di destra”: i cinque stelle e il trasformista Conte

Mimetismo, ibridismo, contaminazione: non è chiaro come definire questo fenomeno di stravolgimento di idee e valori che sino a ieri erano contrapposti irriducibilmente e ora invece si tengono, fondono, intrecciano, dando vita a inedite manifestazioni di pensiero e azione. Questo processo di appropriazione, spesso indebita (qual è l’assunzione di Antonio Gramsci nel pantheon ideale di CasaPound, i fascisti del terzo millennio), è praticato più a destra che a sinistra. Ma ha trovato un terreno di cultura favorevole nel “né di sinistra né di destra” sbandierato dal Movimento 5 stelle. Un “vuoto ideologico” che ha come simbolo il parlamento identificato da Beppe Grillo in una la scatoletta di tonno da aprire senza riguardi, e che ha consentito all’«avvocato del popolo» Giuseppe Conte di fare disinvoltamente politiche di destra (anti immigrazione) e di sinistra (reddito di cittadinanza). Di stare prima con Matteo Salvini, e il giorno dopo con Enrico Letta.

Rizzo, Vannacci e il non-luogo ideologico dove sinistra e destra si confondono
Matteo Salvini e Giuseppe Conte quando erano al governo insieme (Imagoeconomica).

La Lega senza padri culturali e all’insegna solo del “buon senso”

Ma il partito meno ideologico in assoluto, o a-ideologico, è la Lega, che non ha padri culturali, né teorie e intellettuali di riferimento. Il “buon senso”, del quale come noto sono pieni i fossi, è la stella polare del leghismo, che non casualmente è votato dalla parte meno acculturata del Paese, quella che gli unici libri che legge sono quelli contabili. Ora è vero, visto che si parla di ideologie, che come ha detto Mao Tse-tung «se il disordine è grande, la situazione è eccellente». Non saprei però per chi sia vantaggiosa questa società confusa. E a cosa preluda o prepari. È certo però che l’imporsi di ideologie pret-à-porter o mixed abbia determinato e stia producendo, a dispetto del loro carattere effimero, delle profonde trasformazioni sociali. Caratteristiche peculiari di classe, infatti, sbiadiscono e danno vita a inedite alleanze politiche e sociali, a loro volta foriere di trasformazioni radicali.

Rizzo, Vannacci e il non-luogo ideologico dove sinistra e destra si confondono
Elettori leghisti a Pontida (Imagoeconomica).

Nelle narrazioni populiste gli elettori del Pd sono i comunisti col Rolex delle Ztl

Accade così pensando alle cronache di questi anni che i centri sociali, di derivazione autonomia operaia, si trovino allineati con Forza Nuova contro i sindacati e in particolare la Cgil. Che a fare molti figli sia il ceto medio ricco e non la classe lavoratrice; e che sia quest’ultima a difendere e auspicare il ritorno a valori tradizionali, anche nei rapporti di genere, schierandosi contro la difesa dei diritti civili e sessuali delle minoranze. Diritti che secondo la destra possono permettersi ed esibire solo progressisti e radical chic. I famosi “comunisti col Rolex”. Nelle narrazioni populiste gli elettori del Partito democratico abitano nei quartieri bene e nelle Ztl. Le periferie degradate sono viceversa l’orizzonte urbano quotidiano dei ceti popolari. Nel contempo i “poteri forti”, una volta definiti tout court capitalisti e borghesi, nella narrazione sovranista sono diventati di sinistra, globalisti, egoisti, nemici del popolo e dei lavoratori.

Rizzo, Vannacci e il non-luogo ideologico dove sinistra e destra si confondono
Elly Schlein, segretaria del Partito democratico (Imagoeconomica).

I partiti non riescono più a fare sintesi e per un leader dire e disdire è normale

Naturalmente al di là degli aspetti grotteschi, il gran frullato ideologico che il web e i social alimentano alla grande, ha effetti concreti e quasi nessuno di segno positivo o incoraggiante. Anzitutto l’aumento e l’incrudelire dei conflitti. Perché lo scontro di visioni politiche non è più fra due blocchi, ma fra una molteplicità di gruppi d’interesse e di pressione, tutti invariabilmente “armati”: dall’ampia galassia dei no-a-tutto ai sostenitori di qualsiasi causa (vegana, animalista, anti-abortista o pro nucleare) possa fare rumore, ma non essere risolta. Anche perché i partiti non sono più in grado di fare sintesi. E nel vuoto di cultura politica e di ancoraggi teorici è successo che il liberalismo, il socialismo, il popolarismo sono stati surrogati dal renzismo, dal salvinismo, dal melonismo. Col risultato di precipitare in un non-luogo ideologico (per parafrasare la categoria di Marc Augé). Dove tutto e il suo contrario (valori, identità, ideali) si tengono e per un leader dire e disdire, contraddirsi magari rimangiandosi quanto detto qualche mese prima, senza alcuna imbarazzo, è diventato normale. Sparare “balle” attualmente è da very normal leader.

Rizzo, Vannacci e il non-luogo ideologico dove sinistra e destra si confondono
Il generale Roberto Vannacci.

Rizzo e Vannacci, due personaggi agli antipodi che si trovano d’accordo

È in un simile contesto dove sinistra e destra sono diventate concetti mobili, relativi, polisemici (come la parola libertà) che gli “imbecilli” di Prévert tornano, perlomeno evocativamente, di grande attualità. E che due personaggi agli antipodi, collocati su sponde opposte, come Marco Rizzo e il generale Roberto Vannacci possono trovarsi d’accordo nello sparare contro Soros, le lobby gay, gli immigrati e i diritti delle minoranze.

Frana in Valle d’Aosta, isolata la Valtournenche

Una frana ha invaso in Valle d’Aosta la strada regionale 46, isolando al momento il Comune di Valtournenche, compresa la sua località di testata di valle, Breuil-Cervinia. Le squadre dei pompieri sono al lavoro per liberare un’auto rimasta impantanata nella colata: non risultano esserci feriti. Sul posto anche il personale dell’Arma dei carabinieri e del Corpo forestale della Valle d’Aosta.

Nella notte ci sono stati forti temporali

La strada è chiusa al confine tra i comuni di Antey-Saint-André e Valtournenche. La colata si è verificata in concomitanza dei temporali registrati durante la notte: per la giornata di sabato 26 agosto il centro funzionale regionale ha emesso un bollettino di allerta gialla per ordinaria criticità idrogeologica relativa a versanti e torrenti valido su parte della Valle d’Aosta, alta Valtournenche compresa.

Migranti, record di sbarchi a Lampedusa

Sono stati 63 gli sbarchi registrati nell’arco di 24 ore a Lampedusa, per un totale di 1.826 migranti giunti sull’isola. Un record, per numero di soccorsi e per numero di persone approdate, mai raggiunto prima sulla più grande delle isole Pelagie, dove dalla mezzanotte alla mattina del 26 agosto ci sono già stati 17 nuovi sbarchi con altre 519 persone.

La Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento di 740 migranti

All’hotspot di contrada Imbriacola ci sono ora 3.983 ospiti, tra cui 243 minori non accompagnati. La Prefettura di Agrigento ha disposto per metà mattinata l’imbarco di 740 migranti sul traghetto di linea Galaxy, che giungerà in serata a Porto Empedocle.

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