Daily Archives: 19 Luglio 2023

Scusa ma ti chiamo amore stasera su La5: trama, cast e curiosità

Stasera 19 luglio 2023 alle ore 21.10 va in onda su La5 il film intitolato Scusa ma ti chiamo amore. Si tratta di una commedia sentimentale uscita al cinema nel 2008.  Il regista  è lo scrittore Federico Moccia che ha collaborato anche alla sceneggiatura con Chiara Barzini e Luca Infascelli. Nel cast anche Raoul Bova, Michela Quattrociocche, Francesco Apolloni e Cecilia Dazzi.

Scusa ma ti chiamo amore è il film che andrà stasera in onda su La5, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Una scena tratta dal film (Twitter).

Scusa ma ti chiamo amore, trama e cast del film stasera 19 luglio 2023 su La5

Il film racconta la storia di Niki e Alex. Niki Cavalli (Michela Quattrociocche) è una studentessa del liceo in procinto di studiare per l’ultimo anno e prepararsi all’esame di maturità. Nonostante la tensione non rinuncia a divertirsi in giro per Roma Alex Belli (Raoul Bova) è un uomo di 37 anni che sta affrontando un periodo di crisi per la fine della sua relazione con la sua fidanzata storica. E anche al lavoro rischia di essere rimpiazzato da un giovane vivace e pieno di idee.

Un giorno improvvisamente, si incontrano. Anzi, in realtà si scontrano. Da quel momento tra i due nasce un rapporto incredibilmente stretto, nonostante la grande differenza d’età.

Scusa ma ti chiamo amore, 4 curiosità sul film stasera 19 luglio su La5

Scusa ma ti chiamo amore, la sceneggiatura tratta da un romanzo di Federico Moccia

Il film è stato tratto dall’omonimo romanzo di Federico Moccia. Il libro, pubblicato nel 2007, ha ha avuto un incredibile successo.

Scusa ma ti chiamo amore, il sequel nei cinema italiani nel 2010

Scusa ma ti chiamo amore ha avuto anche un sequel nel 2010. Si tratta della commedia Scusa ma ti voglio sposare con protagonisti sempre Raoul Bova e Michela Quattrociocche. Anche questo progetto è tratto da un romanzo di Federico Moccia.

Scusa ma ti chiamo amore, il premio vinto da Michela Quattrociocche

Michela Quattrociocche ha debuttato al cinema proprio con questa commedia. La sua interpretazione è stata apprezzata visto che ha ottenuto il Premio Ippocampo alla miglior attrice esordiente al festival Maremetraggio del 2008.

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L’attrice Michela Quattrociocche (Getty Images).

Scusa ma ti chiamo amore, gli incredibili incassi del film

Scusa ma ti chiamo amore ha avuto un grande successo al botteghino. La pellicola ha incassato in totale circa 12 milioni di euro. Anche per questa ragione la produzione ha deciso di realizzare un seguito della pellicola, basata sempre sui lavori dello scrittore Federico Moccia.

Benvenuto Presidente stasera sul Nove: trama, cast e curiosità

Stasera 19 luglio 2023, alle ore 21.25, va in onda sul canale Nove il film Benvenuto Presidente uscito al cinema nel 2013. Diretto da Riccardo Milani con la sceneggiatura di Fabio Bonifacci, è interpretato tra gli altri da Claudio Bisio, Giuseppe Fiorello, Massimo Popolizio e Kasia Smutniak.

Benvenuto Presidente è il film che andrà in onda stasera sul Nove, ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
Claudio Bisio in una scena del film (Twitter).

Benvenuto Presidente, trama e cast del film stasera 19 luglio 2023 su Nove

La trama è ricca di intrecci e situazioni grottesche. In un piccolo paesino di montagna, vive un uomo con un nome e un cognome particolari: Giuseppe Garibaldi (Claudio Bisio). L’uomo è conosciuto da tutti come Peppino e trascorre le sue giornate dedicandosi ai passatempi che ama: la pesca e lavorare in biblioteca intrattenendo i bambini. Giuseppe non prende troppo sul serio la vita e viene considerato da tutti un inguaribile ottimista. Il rapporto con suo figlio Piero (Michele Alhaique) però non è dei migliori: il giovane lo considera un fallito anche perché Peppino lavora con un contratto precario e a suo dire non ha mai realizzato qualcosa di importante nella vita. Tuttavia, un giorno accade qualcosa che cambierà il suo destino: viene eletto per una serie di equivoci Presidente della Repubblica Italiana.

Giuseppe dopo essere stato eletto viene sottratto dalla sua routine tranquilla e portato a Roma, dove dovrà svolgere il suo nuovo ruolo. Ovviamente, inizialmente si sentirà inadeguato a questa posizione e farà di tutto per ritornare al suo piccolo paese. Ad aiutarlo a muovere i primi passi a Palazzo ci sarà la bella e capace Janis Clementi (Kasia Smutniak), vice segretario generale della Presidenza della Repubblica. Dopo qualche tempo, Giuseppe accetterà la sua nuova vita e metterà in pratica alcune soluzioni da lui pensate che alla politica sembrano strampalate e stravaganti. Le idee di Peppino però funzioneranno. Tutto sembrerà andare per il meglio fino a quando Giuseppe Garibaldi non sarà costretto a scontrarsi con i leader politici e con i «poteri forti».

Benvenuto Presidente, 4 curiosità sul film stasera 19 luglio 2023 su Nove

Benvenuto Presidente, le nomination ricevute ai Nastri d’Argento

Il film ha ottenuto tre nomination ai Nastri d’Argento 2013. La commedia è stata candidata nelle categorie Miglior commedia, Miglior soggetto e Miglior attrice protagonista a Kasia Smutniak. Tuttavia, non è riuscita a vincere alcun premio e in particolare nella categoria Miglior commedia ha perso contro il film Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi.

Benvenuto Presidente, l’idea del regista per realizzare la commedia

Riccardo Milani a Cnvf.it ha spiegato «L’obiettivo era realizzare una favola leggera, una commedia che cercasse di essere popolare ma non populista. Cercando di non seguire l’onda lunghissima dell’antipolitica».

Benvenuto Presidente è il film che andrà in onda stasera sul Nove, ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
Il regista Riccardo Milani (Getty Images).

Benvenuto Presidente, i cameo dei giornalisti

All’interno della pellicola ci sono i cameo di due veri giornalisti. Nel dettaglio, compaiono i giornalisti Helga Cossu e Roberto Tallei nella parte di loro stessi mentre sono alla conduzione di Sky TG24. Inoltre, nella pellicola compaiono anche Pupi Avati, Lina Wertmuller, Gianni Rondolino e Steve Della Casa in un breve ma divertente cameo.

Benvenuto Presidente, il sequel del 2019

Visto il successo ottenuto, la commedia ha infatti incassato quasi 9 milioni di euro, la produzione ha deciso di girare un sequel di Benvenuto Presidente. Il seguito ha debuttato al cinema nel 2019 e si intitola Bentornato Presidente. Claudio Bisio riprende il suo ruolo di protagonista ma questa volta ad affiancarlo c’è l’attrice di origini britanniche Sarah Felberbaum.

Genova, incendio all’ospedale San Martino: non si registrano né feriti né intossicati

Sarebbe stato a quanto pare un corto circuito la causa di un grosso incendio che nella notte fra martedì 18 e mercoledì 19 luglio è scoppiato all’interno dell’ospedale San Martino di Genova.

Vigili del fuoco al lavoro fino alle 6.30 di mercoledì mattina

La Direzione Sanitaria locale ha spiegato che le fiamme hanno iniziato a diffondersi proprio a causa di un malfunzionamento in un gruppo di continuità del nosocomio. Nonostante l’incendio sia stato rapidamente domato grazie all’immediato intervento dei vigili del fuoco, un fumo nero e denso ha invaso i locali del terzo piano, costringendo i medici a trasferire tutti i pazienti ricoverati in altri padiglioni. Le operazioni di spegnimento sono poi proseguite fino alle 6.30 di questa mattina.

In base a quanto riportato dal Secolo XIX, che cita il Direttore Generale Marco Pioli, sembra che la messa in sicurezza dei presenti abbia previsto anche lo spostamento di almeno 16 pazienti dalla Rianimazione M3 (sita al 3° piano, sul lato levante del Monoblocco) al lato ponente del medesimo piano.

Giovanni Toti: «Non si registrano feriti né intossicati»

Intorno alle ore 10.00, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha confermato che l’incendio fortunatamente non ha avuto gravi conseguenze. «È stato definitivamente spento l’incendio divampato ieri sera tardi al terzo piano del Monoblocco del Policlinico San Martino di Genova», ha dichiarato il governatore. «Sono complessivamente 42 i pazienti trasferiti in sicurezza in altri reparti. Fortunatamente non si registrano né feriti né intossicati. Già in corso le operazioni di ripristino e per questa ragione oggi le sale operatorie del Monoblocco vascolari e cardiochirurgiche effettueranno solo interventi urgenti. Alle 12 in Sala Trasparenza di Regione Liguria il punto con i vertici del Policlinico San Martino».

Fedez ha fatto multare e denunciare un parcheggiatore abusivo a Milano

Fedez e la sua assistente hanno segnalato alle autorità un parcheggiatore abusivo a Milano. Tutto è accaduto martedì mattina, il 18 luglio, quando l’artista si trovava insieme alla sua collaboratrice in Via Doria, poco distante dalla Stazione Centrale di Milano. Il rapper aveva notato un uomo che si aggirava in zona chiedendo insistentemente ai passanti soldi per poter parcheggiare le macchine. Pare che l’uomo in questione sia un 60enne senza fissa dimora, che vive in zona e sopravvive con piccoli espedienti. Dopo la segnalazione di Fedez, le autorità sono così passate all’azione, fermando il soggetto e scoprendo che all’interno del marsupio si portava dietro diverse banconote di piccolo taglio, oltre a un elenco di targhe che corrispondevano a quelle delle auto parcheggiate in zona. L’uomo è stato dunque denunciato e multato, in quanto recidivo.

Fedez: un misterioso (nuovo) silenzio social, poi riappare

Negli ultimi giorni Fedez era nuovamente sparito nel nulla, dopo il silenzio social prolungato a causa dei problemi di salute che l’avevano colpito a febbraio. Per diverso tempo, infatti, Fedez non ha pubblicato Instagram Stories, né video su TikTok. Poi invece è riapparso con i classici video dei figli, Leone e Vittoria. Tra l’altro proprio il 18 luglio la moglie Chiara Ferragni aveva pubblicato un video su TikTok in compagnia del marito, che sembra essere in forma.

Il pg Bono sulla separazione delle carriere: «Sì, ma a certe condizioni»

Gaetano Bono, il sostituto procuratore generale di Caltanissetta, in un intervento sul quotidiano Il Dubbio, si è espresso sulla separazione delle carriere dei magistrati: «Sono favorevole alla separazione delle carriere dei magistrati, purché realizzata a certe condizioni. Anzi se a tale questione ci si approcciasse con un atteggiamento più laico e sereno si potrebbe guardare alla riforma sulla separazione come a una grande opportunità per migliorare il sistema giustizia, a beneficio dei cittadini, ma anche degli stessi magistrati».

In un'intervista sul quotidiano il Dubbio, il sostituto procuratore Gaetano Bono si è espresso sul tema della separazione delle carriere.
Aula tribunale (Getty Images).

Una «possibilità» per l’ANM di «dare il proprio contributo»

Bono ha inoltre affermato che «Così facendo l’associazione nazionale magistrati avrebbe la possibilità di dare il proprio contributo di tipo tecnico-giuridico in ordine alla salvaguardia di quelle garanzie che servono a preservare l’equilibrio tra i poteri dello Stato, l’indipendenza della magistratura e, in definitiva, la libertà dei cittadini. Invece l’ANM continua a dirsi unanimemente contraria, rifiutando ogni alternativa al mantenimento dello status quo e assumendo toni apocalittici».

Bono: «Contesto l’impostazione di tabù e dogmatismi»

Nel suo intervento sul quotidiano, Bono ha specificato di comprendere «le critiche mosse dall’ANM» ritenendo «fondati i pericoli sul versante del ridimensionamento delle garanzie costituzionali attualmente in vigore» spiegando «Ciò che io contesto è l’imposizione di tabù e dogmatismi. Sostengo che non c’è alcun automatismo tra separazione delle carriere dei magistrati e assoggettamento al potere politico, poiché tutto dipende da come la riforma verrà realizzata».

I «requisiti irrinunciabili» del pubblico ministero

Il sostituto procuratore è consapevole che si tratti di un «discorso complesso» e ha indicato «alcuni requisiti irrinunciabili» che il pubblico ministero dovrebbe continuare ad avere come «l’indipendenza dall’Esecutivo, l’obbligatorietà dell’azione penale, la terzietà e imparzialità rispetto alla polizia giudiziaria, la cultura della giurisdizione, l’inamovibilità, il governo autonomo (magari istituendo due C.S.M. l’uno per i giudici e l’altro per i P.M.), la distinzione tra magistrati solo per diversità di funzioni». Senza queste condizioni, ha concluso Bono «meglio rinunciare alla separazione e tenersi il sistema attuale, perché diventerebbe inevitabile la sottoposizione del P.M. all’influenza del potere politico».

Monza, picchiò dirigente di calcio che perse un rene: Daspo per 5 anni

Un uomo di 48 anni è stato sottoposto per cinque anni a Daspo, cioè il divieto di accedere alle manifestazioni sportive, perché ritenuto responsabile di una brutale aggressione a un dirigente sportivo, avvenuta il 18 giugno all’Oratorio Sant’Ambrogio di Seregno (Monza) durante un torneo di calcio. A seguito della violenza, la vittima ha perso un rene.

La rissa durante un torneo di calcio Under 9

Il provvedimento è stato emesso dal questore di Monza Marco Odorisio. In quell’occasione, durante la partita tra alcuni spettatori si era acceso un diverbio, degenerato poi in spintoni e strattoni. Per tentare di evitare che la situazione degenerasse, il dirigente calcistico della squadra di casa, l’ASD Polis SGP, era intervenuto per calmare gli animi. Così il 48enne lo ha aggredito alle spalle con un forte calcio al fianco sinistro, facendolo cadere a terra. Trasportato in ospedale a Desio (Monza), l’uomo è stato sottoposto a intervento chirurgico d’urgenza, con l’asportazione del rene sinistro.

Daspo per 5 anni e accuse di lesioni personali gravissime

Una volta accertata la gravità dei fatti, il questore ha adottato il provvedimento di Daspo per 5 anni a carico dell’autore della violenta aggressione, valido sul territorio nazionale e negli Stati membri dell’Unione europea, e per tutti gli incontri calcistici della Nazionale italiana all’estero. Il provvedimento è stato notificato ieri dagli agenti della Digos. L’uomo dovrà inoltre rispondere di lesioni personali gravissime e rissa.

Alice Scagni, archiviate le accuse per la dottoressa e per due poliziotti

Il cosiddetto «fascicolo bis» legato al caso dell’omicidio di Alice Scagni è stato ufficialmente archiviato dalla procura di Genova, che ha comunicato la notizia ai familiari della ragazza, massacrata dal fratello a colpi di coltellate a maggio 2023.

Caso Alice Scagni, archiviate le accuse nei confronti di una dottoressa e di due poliziotti

Il fascicolo era stato aperto dopo le pesanti accuse e la denuncia dei genitori di Alice Scagni, Antonella Zarri e Graziano Scagni, che avevano puntato il dito contro due agenti di polizia e contro una psichiatra che avrebbe dovuto prendere in cura Alberto Scagni. I primi due erano finiti nel mirino dei familiari di Alice Scagni per l’approccio superficiale avuto nella gestione del caso. La dirigente dell’Asl era invece indagata per aver sottovalutato gli allarmi lanciati in diverse occasioni da parte della famiglia della vittima. Gli agenti erano accusati anche di non aver agito dopo una chiamata minatoria di Alberto Scagni al padre. Alle ore 13.30 del primo maggio l’uomo aveva telefonato al genitore dicendogli: «Fra cinque minuti io controllo il conto, se non ci sono i soldi sai stasera Gianluca e tua figlia dove sono?». Dopo la telefonata, il padre di Alice Scagni aveva deciso di chiamare il 112, ma era stato invitato a presentare denuncia il giorno dopo: sette ore più tardi il figlio Alberto avrebbe ucciso la sorella che si era rifiutata di aiutarlo economicamente. La procura ha così motivato la decisione di archiviare il fascicolo: «Non ci sono elementi per ritenere configurabili in capo agli indagati i delitti ipotizzati e, conseguentemente, per sostenere adeguatamente l’accusa in giudizio».

Lo sfogo dei genitori di Alice Scagni: «Abbiamo chiesto aiuto, siamo noi i colpevoli»

Con una lunga nota, i genitori della vittima si sono sfogati rispetto alla decisione della procura: «La procura di Genova ha chiesto l’archiviazione della nostra denuncia nei confronti della polizia di Stato per essere rimasta inerte alla nostra drammatica richiesta di aiuto e intervento di fronte alla follia di nostro figlio che avevamo percepito costituire un serio pericolo per noi e per l’altra nostra figlia Alice». Antonella Zarri e Graziano Scagni hanno poi aggiunto: «Poche ore dopo si consumava, il primo maggio 2022, il dramma che cancellò la nostra famiglia e le nostre vite. Siamo stati messi sotto accusa noi genitori per tutto quanto accaduto. Forse ne siamo responsabili. Ci è sembrato naturale cercare di proteggere i nostri figli e noi stessi, cercando di chiedere aiuto alle istituzioni. Nei giorni precedenti l’uccisione di Alice abbiamo tentato di contattare per oltre 60 volte il centro di salute mentale cui c’eravamo rivolti per l’impressionante progressione della malattia mentale di nostro figlio. Abbiamo più volte chiamato il 113 perché spaventati dal degenerare inesorabile della situazione. Ci è stato risposto di chiuderci in casa fino al lunedì successivo. Era domenica. La nostra famiglia non è arrivata a lunedì. Siamo noi i colpevoli?».

Russia, un nipote di Kadyrov alla guida della filiale di Danone requisita dallo Stato

A seguito di un decreto firmato da Vladimir Putin, lo Stato russo ha preso il controllo della filiale di Danone, a capo della quale è stato posto il 32enne Yakub Zakriev, vice primo ministro della Cecenia e ministro dell’Agricoltura della Repubblica, nonché «caro nipote» del leader locale Ramzan Kadyrov. Un amico di lunga data di Putin è stato invece nominato direttore di Baltika, che produce birra per il gruppo Carlsberg, anch’essa posta sotto la «gestione temporanea» dello Stato.

Russia, nipote di Kadyrov alla guida della filiale di Danone requisita dallo Stato. Sotto il controllo russo anche un birrificio Carlsberg.
Yakub Zakriev e Ramzan Kadyrov.

Il nipote di Kadyrov e l’amico di Putin: i nuovi capi di Danone Russia e Baltika del gruppo Carlsberg

Scegliere Zakriev «come direttore generale di Danone Russia dimostra che i rappresentanti della squadra del presidente ceceno ed eroe della Russia Ramzan Kadyrov sono manager di talento e di successo», ha scritto su Telegram Akhmed Dudayev, ministro ceceno per la Politica nazionale, le relazioni estere e l’informazione. Zakriev è figlio di Zulai, una delle sorelle maggiori di Kadyrov. Per quanto riguarda Carlsberg, la Federazione Russa ha assunto il controllo della partecipazione dell’azienda danese nel birrificio Baltika, ponendovi a capo Taimuraz Bolloev, molto vicino non solo a Putin ma anche a Yuri e Mikhail Kovalchuk, oligarchi leali a Putin che, attualmente sottoposti alle sanzioni, avevano espresso interesse verso il birrificio, come riportato dal Financial Times. Bolloev, uomo d’affari di successo, era stato già presidente di Baltika dalla sua fondazione nel 1991 al 2004, rendendola azienda leader nel Paese. La sua nomina, per quanto non piovuta dal cielo, permetterà ai Kovalchuk di aggirare le sanzioni.

Russia, nipote di Kadyrov alla guida della filiale di Danone requisita dallo Stato. Sotto il controllo russo anche un birrificio Carlsberg.
Taimuraz Bolloev.

In base a una regola introdotta a inizio anno, la Russia può sequestrare i beni di aziende di «Paesi ostili»

Dall’invasione dell’Ucraina migliaia di aziende occidentali hanno lasciato la Federazione Russa. Da mesi Danone e Carlsberg erano in trattativa per vendere le loro attività in Russia: sulla base di una regola introdotta a inizio 2023, che consente al governo di sequestrare i beni di aziende di «Paesi ostili», le due aziende sono state poste sotto il controllo dell’agenzia russa Rosimushchestvo. La stessa cosa era successa ad aprile alla tedesca Uniper e alla finlandese Fortum.

Esplosione in una base militare in Crimea, 2 mila evacuati

L’esplosione di un deposito di munizioni in un campo di addestramento di Starokrymsky, nel distretto di Kirovsky, in Crimea, ha portato alla chiusura dell’autostrada Tavrida e all’evacuazione di quattro centri abitati: sono oltre 2 mila le persone che sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni. Le autorità russe non hanno fornito spiegazioni sull’incendio, ma il deposito di armi è esploso a seguito di un attacco missilistico, già rivendicato da Kyiv.

Chiusa l’autostrada Tavrida, che collega Sebastopoli a Kerch

«A seguito di un incendio scoppiato in un discarica nel distretto di Kirovsky, l’autostrada Tavrida è stata chiusa. A breve verrà pubblicato un percorso alternativo per il traffico automobilistico», ha scritto su Telegram Sergei Aksyonov, Capo della Repubblica di Crimea, territorio conteso tra Ucraina e Federazione Russa a seguito dell’intervento russo durante la crisi del 2014. Aksyonov non ha citato né vittime, né feriti e non ha nemmeno specificato cosa abbia provocato l’incendio, parlando di rogo in una discarica. «Nel campo di addestramento di Starokrymsky vicino al villaggio di Krynychki è stato colpito un deposito di munizioni, che stanno continuando a esplodere», ha riportato il canale Crimean Wind su Telegram, citato dall’agenzia Ukrinform, smentendo le affermazioni sulla discarica di Aksyonov.

Esplosione in una base militare russa in Crimea, oltre 2 mila evacuati: colpito un deposito di munizioni.
Sergei Aksyonov, capo della Repubblica di Crimea (Getty Images).

Kyiv rivendica l’attacco: «Un’operazione di successo»

«Un’operazione di successo è stata condotta nella Crimea occupata. Il nemico sta nascondendo l’entità dei danni e il numero delle vittime», ha dichiarato su Telegram il capo dell’intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov, facendo riferimento all’incendio scoppiato nella base militare russa.

L’esplosione è avvenuta a circa 100 chilometri dal ponte di Crimea

La base militare dove si è sviluppato l’incendio si trova a circa 100 chilometri dal ponte di Crimea, teatro lunedì 17 luglio di un attacco missilistico sferrato con ogni probabilità da da droni marini ucraini: l’autostrada Tavrida, al momento interrotta, collega Kerch a Sebastopoli, sulla costa del Mar Nero. L’esercito russo rifornisce le sue forze nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina, proprio attraverso la penisola di Crimea.

È morto il giornalista Andrea Purgatori

Il giornalista Andrea Purgatori è morto all’improvviso la mattina del 19 luglio a Roma: era ricoverato in ospedale per una breve e fulminante malattia, come riportato dall’Ansa. Sceneggiatore e autore, aveva 70 anni. La notizia è stata data dai figli Edoardo, Ludovico, Victoria e dalla famiglia rappresentata dallo studio legale Cau. Per anni al Corriere della Sera, dove si è occupato di terrorismo, intelligence, criminalità, si dedicò tra l’altro con tenacia alla strage di Ustica del 1980. Autore di reportage, conduceva con successo su La7 Atlantide. Docente di sceneggiatura, consigliere degli autori, tra i suoi ultimi lavori la partecipazione al documentario Vatican Girl sul caso di Emanuela Orlandi.

Dalla guerra in Libano all’Intifada, i suoi reportage

Purgatori era giornalista professionista dal 1974, nel suo curriculum anche il Master of Science in Journalism della Columbia University a New York nel 1980. Ha raccontato la guerra in Libano del 1982, quella tra Iran e Iraq, il conflitto del Golfo del 1991, l’Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria. Ha scritto pure per l’Unità, Vanity Fair, The Huffington Post e Le Monde diplomatique. In tivù è stato autore e conduttore di Uno di notte (Rai 1, 1999). Ha realizzato servizi televisivi per Dossier, Spazio Sette, Focus (Rai 2 1978/1988); in video ha condotto anche Confini (Rai 3, 1996).

Ha lavorato anche per il cinema, ottenendo il Nastro d’argento 1992 per il miglior soggetto con Il muro di gomma. Ha ricevuto il Premio Hemingway di giornalismo nel 1993, il Premio Crocodile – Altiero Spinelli per il giornalismo nel 1992, il Globo d’oro 1994 per la miglior sceneggiatura con Il giudice ragazzino e nel 2009, con Marco Risi e Jim Carrington, si è aggiudicato il premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura internazionale con il film Fortapàsc.

E? morto il giornalista Andrea Purgatori
Andrea Purgatori (Imagoeconomica).

Nel cinema qualche esperienza persino da attore

Nel 1987, oltre a partecipare al soggetto e alla sceneggiatura del film Spettri, ha partecipato pure come “attore”. Amico di Corrado Guzzanti e suo coautore, nel 2002 ha partecipato al programma televisivo Il caso Scafroglia (Rai Tre), interpretando la voce fuori campo che dialoga con il conduttore, mentre nel 2006 ha preso parte al film Fascisti su Marte nel ruolo del camerata Fecchia e, sempre con Guzzanti, ha realizzato Aniene (Sky Uno). È stato coautore del programma televisivo di Antonio Albanese Non c’è problema (Rai Tre, 2002).

Nel corso della sua carriera è apparso come attore in più episodi della serie televisiva Boris, nei film di Carlo Verdone Posti in piedi in paradiso (2012) e L’abbiamo fatta grossa (2016) e nei film di Alessandro Aronadio Due vite per caso (2010) e Orecchie (2016) e nella serie televisiva 1993 (2017) . Dal 12 maggio 2014 al 15 giugno 2020 è stato pure presidente di Greenpeace Italia.

Ciro Priello: età, biografia e moglie dell’attore e comico dei The Jackal

Ciro Priello, nome d’arte di Ciro Capriello, è nato a Napoli il 12 marzo 1986 ed è un attore, comico, conduttore televisivo e youtuber, uno dei fondatori del gruppo comico The Jackal.

Ciro Priello: la carriera

L’attore ha iniziato il suo percorso artistico studiando danza, recitazione e canto. Dopo aver conseguito il diploma in Elettronica e Telecomunicazione, nel 2005 è arrivata per lui la svolta: insieme allo storico amico Francesco Ebbasta, ha deciso di fondare il gruppo comico, trasformatosi poi in società di produzione, The Jackal. L’anno prima era stato scartato nella fase finale del programma Amici di Maria De Filippi. Priello ha così cominciato a creare video parodie sul canale YouTube dei The Jackal e nel 2015 è approdato sul grande schermo con il film Ci devo pensare, regia di Francesco Albanese. Due anni più tardi invece, l’attore è sbarcato al cinema con il primo film ideato e realizzato dai The Jackal: AFMV- Addio fottuti musi verdi, regia di Francesco Capaldo. Nel 2021 Priello è stato concorrente del programma di Rai 1 Tale e quale show e anche di Tale e quale show – Il torneo, aggiundicandosi nello stesso anno la vittoria della prima edizione di LOL – Chi ride è fuori trasmesso su Prime Video. Nel 2022 ha condotto il programma PrimaFestival con Roberta Capua e Paola Di Benedetto collegato al Festival di Sanremo 2022. Ad aprile del 2022 Priello è annunciato come conduttore dello show Name That Tune – Indovina la canzone, in onda su TV8, con al suo fianco il collega Fabio Balsamo. Nel 2023 il comico è uno dei protagonisti della serie tv Pesci piccoli – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget, in sei episodi su Prime Video, insieme agli altri componenti dei The Jackal.

Ciro Priello, tra carriera e vita privata
Ciro Priello e la moglie Maura Iandoli (Facebook).

Ciro Priello: la vita privata

L’attore e comico è sposato dal 18 giugno 2022 con Maura Iandoli. Prima delle nozze la coppia ha avuto una figlia, Anna, nata il 22 agosto 2016. La moglie di Ciro Priello è anche una conduttrice radiofonica e influencer di origini napoletane, che ama il canto e il ballo.

LEGGI ANCHE: Vita e carriera di Fabio Balsamo

Fabio Balsamo: età, biografia e vita privata dell’attore e comico dei The Jackal

Fabio Balsamo è nato a Castelnuovo di Napoli il 2 gennaio 1989 ed è un comico e attore, membro del gruppo comico The Jackal. Nel 2023 ha partecipato alla terza edizione della trasmissione di Prime Video LOL – Chi ride è fuori come concorrente, vincendola insieme a Luca Bizzarri.

Fabio Balsamo: la carriera

Balsamo ha iniziato a studiare all’Università Popolare dello Spettacolo di Napoli, specializzandosi in arte drammatica. Dopo un periodo trascorso a Parigi studiando l’arte dei clown di strada, è ritornato in Italia, entrando a far parte dei The Jackal nel 2015. Il gruppo era già attivo dal 2005 ed era diventato famoso grazie ai video creati sull’omonimo canale YouTube. Insieme agli altri comici, Balsamo ha continuato a pubblicare una serie di esilaranti video-parodie su YouTube. Il video che ha avuto più successo è stato Gli effetti di Gomorra – La serie sulla gente tant’è che i The Jackal poi ne hanno prodotto altri quattro video episodi. Nel 2015 l’attore ha poi debuttato al cinema con il film Babbo Natale non viene da Nord, con la regia di Maurizio Casagrande (2015), partecipando in quegli anni anche a fiction televisive come: Sirene (2017) e Don Matteo (2020). Due anni dopo, insieme ai The Jackal è ricomparso sul grande schermo con il primo film ideato e realizzato dal gruppo comico: AFMV – Addio fottuti musi verdi, per la regia di di Francesco Ebbasta, un altro componente dei The Jackal. Sempre grazie ai The Jackal, Balsamo è approdato su Netflix. Nel 2021 è uscita la serie Generazione 56k e più recentemente su Prime Video i comici hanno realizzato anche la serie in sei episodi, Pesci piccoli – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget (2023).

Fabio Balsamo, la carriera e la vita privata
Fabio Balsamo e i The Jackal (Facebook).

Fabio Balsamo: la vita privata

L’attore è una persona molto riservata, per questo non si sa molto della sua vita privata. Sui suoi canali social non c’è alcun indizio che faccia capire se è single o fidanzato.

Radio 24, stato di agitazione contro il trasferimento di sette giornalisti

In una nota l’assemblea dei giornalisti di Radio24 ha risposto all’ipotesi presentata dall’azienda di trasferire in una diversa realtà editoriale del Gruppo24Ore sette giornalisti attualmente in organico nella redazione di Gr24 dell’emittente radiofonica. Una riduzione pari al 20 per cento dell’attuale componente giornalistica e al 30 per cento dell’organico del giornale radio.

L’assemblea: «Proclamiamo all’unanimità lo stato di agitazione»

Davanti a questa circostanza, l’assemblea dei giornalisti ha risposto: «Un’ipotesi, giustificata dall’azienda dalla necessità di ridurre i costi, ma presentata in modo estemporaneo, senza la contemporanea indicazione di percorsi di sviluppo, crescita, ed eventuali modelli complementari a quelli che hanno fatto di Radio24, anche attraverso la qualità della sua informazione giornalistica, un marchio d’eccellenza nel panorama radiofonico italiano». E ha aggiunto: «La comunicazione arriva dunque senza un progetto di effettiva valorizzazione delle professionalità coinvolte, in coincidenza con l’atteso via libera al Fondo Straordinario per gli interventi di Sostegno all’editoria 2023 e ai nuovi criteri per le agenzie stampa». Per questo L’Assemblea ha proclamato all’unanimità lo stato di agitazione, «ripromettendosi ulteriori iniziative di protesta».

Temptation Island, il tentatore Daniele Schiavon ha avuto un incidente a Roma

Il tentatore di Temptation Island, Daniele Schiavon ha avuto un incidente a Roma sabato 15 luglio. Il 28enne ex corteggiatore di Uomini e Donne si è ribaltato con la sua auto.

Stava rientrando dal mare, dopo un giro in barca con amici

Come riporta Fanpage.it a causa di un tamponamento la macchina di Schiavon si è ribaltata più volte. L’incidente è avvenuto sulla via Aurelia a Roma, intorno alle 18. L’ex corteggiatore si trovava sui sedili posteriori della sua auto e stava dormendo con la cintura regolarmente allacciata mentre alla guida c’era un amico. Tutti gli occupanti e lo stesso Schiavon sono riusciti ad abbandonare l’abitacolo e sono stati immediatamente soccorsi dai passanti, tra cui un infermiere che li ha medicati. Successivamente sono stati accompagnati in ospedale. Le altre persone coinvolte nell’incidente hanno riportato ferite ma non sono in pericolo di vita. Daniele Schiavon, come si apprende sempre da Fanpage.it accusa ancora dolori alla testa e al collo. Uno degli amici che era con lui, invece, ha riportato ferite più gravi alla testa, per le quali sono stati necessari venti punti di sutura.

Daniele Schiavon, tentatore di Temptation Island 2023 ed ex corteggiatore di Uomini e Donne ha avuto un incidente automobilistico a Roma,
I tentatori di Tempation Island (Instagram).

Da Uomini e donne a Temptation Island: le partecipazioni televisive di Schiavon 

Daniele Schiavon, prima di approdare come tentatore all’ultima edizione di Temptation Island, è stato un ex corteggiatore del dating show di Canale 5, Uomini e Donne, dove è stato scelto dalla tronista Giulia Quattrociocche nel 2019. Tra i due nacque una storia d’amore conclusasi nel 2020. Attualmente Giulia Quattrociocche è mamma di due bambine avute dal compagno Manuel Magazzino, mentre Schiavon è ancora single e lavora in una ditta di sicurezza di cui è responsabile.

I Cesaroni sbarcano su Netflix: quando esce e quante stagioni ha la storica serie italiana

I Cesaroni, la serie italiana di successo andata in onda nel 2006, dal 20 luglio sbarca su Netflix. Un’occasione per i fan per rivedere le avventure della famiglia allargata della Garbatella e per chi non l’avesse mai vista, di conoscere Giulio Cesaroni e i suoi figli.

La serie racconta le vicende di una famiglia allargata

La popolare serie italiana I Cesaroni ritorna per la gioia del suo pubblico sulla piattaforma streaming Netflix che trasmetterà interamente tutte e sei le stagioni. Il suo debutto risale nel 2006 quando approdò su Canale 5. Diretta da Francesco Vicario, è una commedia familiare che con ironia e comicità  è riuscita a catturare l’attenzione di milioni di telespettatori. La serie è ambientata a Roma nel quartiere della Garbatella e racconta le vicende della famiglia Cesaroni composta da Giulio Cesaroni (Claudio Amendola), vedovo con tre figli: Rudi ( Niccolò Centioni), Marco (Matteo Branciamore) e Mimmo (Federico Russo). Ci sono poi lo zio Cesare (Antonello Fassari) fratello di Giulio Cesaroni con il quale gestisce un’osteria, e gli amici Ezio Masetti (Max Tortora) con la moglie Stefania (Elda Alvigini) e il figlio Walter (Ludovico Fremont).

I Cesaroni ritornano su Netflix. La serie in onda nel 2006, è riuscita a catturare milioni di telespettatori con le sue vicende familiari e tanta ironia.
Sigla I Cesaroni (Web).

La quotidianità della famiglia viene stravolta quando Giulio incontra Lucia Liguori (Elena Sofia Ricci) fidanzata del liceo che dopo un matrimonio finito si trasferisce a Roma con le due figlie, Eva (Alessandra Mastronardi) e Alice (Micol Olvieri). I due iniziano a frequentarsi e decidono di sposarsi. Il loro matrimonio però è messo più volte alla prova, principalmente dal pessimo rapporto creatosi tra i rispettivi figli ma che riserverà un romantico colpo di scena. La serie ruota proprio intorno alle vicende di questa famiglia allargata, tra amori, intrecci, colpi di scena. I Cesaroni è basata sul format della serie televisiva spagnola Los Serrano ed è andata in onda per sei stagioni, dal 2006 al 2014.

Rockin’1000 For Romagna 2023: data e cast del concerto di beneficenza

Rockin’1000 for Romagna 2023 è il maxi concerto dello Stadio Dino Manuzzi di Cesena organizzato per dare un aiuto concreto alla regione colpita duramente dall’alluvione.

Ospite d’onore Diodato

Rockin’1000 For Romagna è l’evento di beneficenza più atteso dell’estate 2023, un concertone dedicato alla popolazione vittima dell’alluvione dell’Emilia Romagna che si terrà sabato 29 luglio a Cesena. La padrona di casa è Lodovica Comello che presenterà il grande evento mentre ospite d’onore è Diodato. Il cantautore sta portando in giro per l’Italia il suo ultimo album, Così speciale, con il tour Così speciale summer tour ma nonostante i suoi impegni musicali non ha rinunciato a partecipare al concerto di beneficienza dove si esibirà con la band più grande del mondo: 1000 musicisti suoneranno con lui un originale medley realizzato proprio per il Rockin’1000 For Romagna. La band sarà diretta da due direttori d’orchestra: Rodrigo D’Erasmo e Daniel Plentz. Rockin’1000 for Romagna 2023 è un evento organizzato e promosso da Rockin’1000.

Rockin'1000 for Romagna 2023 è il maxi concerto di Cesena previsto per il prossimo 28 luglio. Un evento benefico a supporto delle popolazioni colpite dall'alluvione.
Lodovica Comello (Getty Images).

Che cos’è Rockin’1000?

Rockin’1000 non è soltanto un evento ma un vero e proprio fenomeno globale, nato dal sogno di Fabio Zaffagnini, geologo marino, di portare la sua band preferita, i Foo Fighters, in Italia. Per farlo, nel 2015 ha realizzato un enorme concerto composto da 1000 appassionati di rock e della band americana che hanno suonato e cantato simultaneamente Learn To Fly. Da lì è partito un progetto che adesso conta centinaia di concerti in tutto il mondo ad opera della la rock band più grande del pianeta. Chitarristi, bassisti, batteristi, tastieristi e cantanti, oltre a sezioni di fiati e sezioni di archi si uniscono e suonano i pezzi che hanno fatto la storia della musica rock: Queen, Led Zeppelin, AC/DC, Jimi Hendrix, Rolling Stones, Oasis, Nirvana e tanti altri.

Rockin'1000 for Romagna 2023 è il maxi concerto di Cesena previsto per il prossimo 28 luglio. Un evento benefico a supporto delle popolazioni colpite dall'alluvione.
Diodato (Getty Images).

Dopo sette anni Rockin’1000 torna a casa

Dopo sette anni dallo storico primo concerto, Rockin’1000 torna così allo stadio di Cesena. La band in otto anni ha suonato negli stadi più importanti del mondo, dal Brasile alla Spagna, dalla Francia alla Germania. Fabio Zaffagnini ha raccontato l’emozione di tornare a Cesena e soprattutto di farlo dopo l’alluvione: «Sono passati sette anni dal nostro debutto allo stadio di Cesena, abbiamo deciso che questa fosse l’occasione migliore per tornare a casa, dopo aver fatto il giro del mondo, suonando davanti a decine di migliaia di persone. L’alluvione ci ha colpiti profondamente, la nostra sede è finita sott’acqua e il legame con il territorio è sempre molto forte e vivo» ha dichiarato il fondatore che ha voluto fortemente lanciare questa raccolta fondi. Ma il concertone che andrà in scena il 29 luglio non sarà solo un evento di raccolta fondi ma come ci tiene a sottolineare lo stesso Zaffagnini vuole essere anche un segnale di ripartenza: «Vogliamo mostrare come la Romagna non sia più in ginocchio, ma al contrario, una terra che si è rimessa in carreggiata, pronta ad accogliere milioni di turisti con i servizi ed il sorriso di sempre».

Pagamento pensione agosto 2023: accredito Inps nel primo giorno del mese

Agosto si avvicina e sono in molti ad attendere l’accredito della pensione. Il pagamento di agosto 2023 è previsto nel primo giorno del mese, senza alcuna distinzione tra chi preleva le somme presso Poste Italiane e chi lo fa in banca. C’è, dunque, una data unica per il pagamento della mensilità pensionistica, ovvero il primo agosto.

Il pagamento della pensione ad agosto 2023

La tabella di marcia del pagamento delle pensioni 2023 è scritta nella circolare Inps numero 135 del 2022 che è stata diffusa alla fine dello scorso anno. Da questa si evince che da agosto fino a dicembre, il calendario dei pagamenti delle pensioni si allinea, con il risultato che trattamenti pensionistici, assegni, pensioni e indennità di accompagnamento per gli invalidi civili verranno accreditati lo stesso giorno. Entrando più nello specifico:

  • ad agosto e settembre 2023 il pagamento è fissato al giorno 1;
  • ad ottobre e novembre 2023 al giorno 2 del mese;
  • a dicembre il primo giorno del mese con l’aggiunta della tredicesima.

La pensione in contanti ad agosto 2023

Ad agosto 2023 l’accredito delle pensioni su un Libretto di Risparmio, un Conto BancoPosta o una Postepay Evolution arriverà martedì 1, mentre chi vuole ritirare contanti l’importo presso gli uffici postali territoriali deve verificare il canonico calendario alfabetico della sede di riferimento. Generalmente la road map è la seguente:

  • martedì 1° agosto per le lettere A-C;
  • mercoledì 2 agosto per le lettere D-K;
  • giovedì 3 agosto per le lettere L-P;
  • venerdì 4 agosto per le lettere Q-Z.

Meloni: «Ecco perché non andrò alla fiaccolata per Paolo Borsellino»

Il 19 luglio ricorre l’anniversario della strage di via D’Amelio. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni visiterà le tombe di Giovanni Falcone nella chiesa di San Domenico e di Paolo Borsellino nel cimitero di Santa Maria di Gesù. Ma non parteciperà alla fiaccolata in onore di Paolo Borsellino e dei cinque membri della scorta. In una lettera al Corriere della Sera – a cui spesso si rivolge, forte anche del suo legame col direttore Luciano Fontana, come rivelato dal libro I potenti al tempo di Giorgia – ha spiegato il motivo.

Meloni: «C’è chi ha scritto che sarei in crisi con il mito Borsellino»

Nella lettera Giorgia Meloni ha respinto le accuse, definendo «stucchevole» il «tentativo» di strumentalizzare l’«impossibilità a prendere parte alla fiaccolata». Aggiungendo: «C’è chi ha addirittura scritto che avrei disertato le commemorazioni perché in crisi con il mito Borsellino». Ufficialmente non sarà alla fiaccolata per motivi di ordine pubblico. Ma, ricordando che da ragazza provò un senso di rifiuto della mafia di fronte alle immagini della strage, ha raccontato che è stato quel sentimento a portarla «fin qui, da semplice militante di un movimento giovanile alla presidenza del Consiglio dei ministri». E ha precisato: «Per questo non posso che essere profondamente orgogliosa del fatto che il governo che oggi presiedo abbia avuto, dal suo primo giorno, la determinazione e il coraggio necessario ad affrontare il cancro mafioso a testa alta». E, «se oggi boss mafiosi del calibro di Matteo Messina Denaro sono detenuti in regime di 41 bis», secondo Meloni lo si deve all’impegno del governo, che «ha messo in sicurezza presidi fondamentali come la restrizione dei benefici penitenziari».

In arrivo un provvedimento sui “reati di criminalità organizzata”

Infine, la premier ha annunciato un provvedimento «che dia un’interpretazione autentica di cosa si debba intendere per “reati di criminalità organizzata” e che scongiuri il rischio che gravi reati rimangano impuniti per effetto di una recente sentenza della Corte di Cassazione». E ha concluso: «La lotta alla mafia è parte di noi, è un pezzo fondante della nostra identità, è la questione morale che orienta la nostra azione quotidiana. Lo dobbiamo a Paolo Borsellino, e a tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la giustizia e hanno reso onore all’Italia».

Atletica, Amusan sui social: «Sono accusata di aver violato le regole antidoping»

Tobi Amusan, campionessa del mondo nigeriana e detentrice del record mondiale nei 100 metri a ostacoli, mercoledì 19 luglio ha scritto sul suo profilo Instagram di essere stata accusata di violazione delle regole antidoping.

Amusan: «Combatterò contro questa accusa»

L’ostacolista e velocista 23enne ha scritto: «L’Athletics Integrity Unit mi ha accusato di una presunta violazione delle regole per aver saltato tre test in 12 mesi». E ha aggiunto: «Ho intenzione di combattere contro questa accusa e il mio caso sarà deciso da un tribunale di tre arbitri prima dell’inizio dei Campionati del mondo del mese prossimo».

Mondiali Pallanuoto, l’Italia batte 24-6 il Canada

Ai mondiali di Foukoka, in Giappone, dopo il 13-6 sulla Francia, l’Italia della pallanuoto batte 24-6 il Canada. Per il Settebello è il secondo successo nel gruppo B: primato e quarti di finale ipotecati.

Il 21 luglio ultimo match contro la Cina

Quaterne di Andrea Fondelli, Gonzalo Echenique (mvp) e Vincenzo Renzuto. Ultimo match contro la Cina venerdì 21 luglio alle 10:30 ora italiana.

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