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È morto il giornalista Andrea Purgatori
Il giornalista Andrea Purgatori è morto all’improvviso la mattina del 19 luglio a Roma: era ricoverato in ospedale per una breve e fulminante malattia, come riportato dall’Ansa. Sceneggiatore e autore, aveva 70 anni. La notizia è stata data dai figli Edoardo, Ludovico, Victoria e dalla famiglia rappresentata dallo studio legale Cau. Per anni al Corriere della Sera, dove si è occupato di terrorismo, intelligence, criminalità, si dedicò tra l’altro con tenacia alla strage di Ustica del 1980. Autore di reportage, conduceva con successo su La7 Atlantide. Docente di sceneggiatura, consigliere degli autori, tra i suoi ultimi lavori la partecipazione al documentario Vatican Girl sul caso di Emanuela Orlandi.
Dalla guerra in Libano all’Intifada, i suoi reportage
Purgatori era giornalista professionista dal 1974, nel suo curriculum anche il Master of Science in Journalism della Columbia University a New York nel 1980. Ha raccontato la guerra in Libano del 1982, quella tra Iran e Iraq, il conflitto del Golfo del 1991, l’Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria. Ha scritto pure per l’Unità, Vanity Fair, The Huffington Post e Le Monde diplomatique. In tivù è stato autore e conduttore di Uno di notte (Rai 1, 1999). Ha realizzato servizi televisivi per Dossier, Spazio Sette, Focus (Rai 2 1978/1988); in video ha condotto anche Confini (Rai 3, 1996).
Ha lavorato anche per il cinema, ottenendo il Nastro d’argento 1992 per il miglior soggetto con Il muro di gomma. Ha ricevuto il Premio Hemingway di giornalismo nel 1993, il Premio Crocodile – Altiero Spinelli per il giornalismo nel 1992, il Globo d’oro 1994 per la miglior sceneggiatura con Il giudice ragazzino e nel 2009, con Marco Risi e Jim Carrington, si è aggiudicato il premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura internazionale con il film Fortapàsc.
Nel cinema qualche esperienza persino da attore
Nel 1987, oltre a partecipare al soggetto e alla sceneggiatura del film Spettri, ha partecipato pure come “attore”. Amico di Corrado Guzzanti e suo coautore, nel 2002 ha partecipato al programma televisivo Il caso Scafroglia (Rai Tre), interpretando la voce fuori campo che dialoga con il conduttore, mentre nel 2006 ha preso parte al film Fascisti su Marte nel ruolo del camerata Fecchia e, sempre con Guzzanti, ha realizzato Aniene (Sky Uno). È stato coautore del programma televisivo di Antonio Albanese Non c’è problema (Rai Tre, 2002).
Nel corso della sua carriera è apparso come attore in più episodi della serie televisiva Boris, nei film di Carlo Verdone Posti in piedi in paradiso (2012) e L’abbiamo fatta grossa (2016) e nei film di Alessandro Aronadio Due vite per caso (2010) e Orecchie (2016) e nella serie televisiva 1993 (2017) . Dal 12 maggio 2014 al 15 giugno 2020 è stato pure presidente di Greenpeace Italia.