Daily Archives: 21 Agosto 2023

Juve, il Consiglio di Stato respinge il ricorso: lo Scudetto 2006 resta all’Inter

Il Consiglio di Stato scrive la parola fine sui ricorsi della Juventus per lo scudetto della stagione 2005/06,
assegnato all’Inter dopo la revoca del titolo ai bianconeri a seguito del processo Calciopoli. È stato infatti respinto, scrive l’Ansa, il ricorso del club bianconero contro Figc, Inter e Coni (tutti costituiti in giudizio), ultimo anello di una catena di opposizioni legali alla decisione del commissario straordinario della Federcalcio, Guido Rossi, che aveva assegnato all’Inter il titolo, rimasto vacante dopo le decisioni della giustizia sportiva per lo scandalo di Calciopoli.

Juventus, il Consiglio di Stato respinge il ricorso: lo Scudetto del 2006 resta all'Inter. Fine della querelle.
Luciano Moggi (Getty Images).

Già nel 2011 il Consiglio Figc aveva detto no all’istanza di revoca in autotutela, presentata dai bianconeri. E. nello stesso anno, il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport si era dichiarato incompetente a intervenire. Nel 2019, poi, il Collegio di Garanzia aveva dichiarato inammissibile il ricorso della Vecchia Signora, così come il Tar del Lazio nel 2022. Ora il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso contro la decisione del Tar, mettendo fine in modo definito alla querelle.

Salvini difende Vannacci: «Comprerò il suo libro, ha il diritto di esprimere le proprie idee»

Matteo Salvini si è schierato con il generale Roberto Vannacci e durante una diretta Facebook ha spiegato che non commenterà la vicenda legata al suo libro contro le minoranze senza averlo letto. Fanno già discutere le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che nel video sul proprio profilo ha dichiarato: «C’è questo generale Vannacci che è stato additato come un pericolo. Io me lo comprerò questo libro perché prima di commentare e di giudicare è giusto leggere, conoscere, capire». E poco dopo lo ha paragonato a Giordano Bruno e a Galileo Galilei, attaccando i «giornalisti di sinistra».

Salvini difende Vannacci «Comprerò il suo libro, ha il diritto di esprimere le proprie idee»
Il generale Roberto Vannacci

Salvini difende Vannacci: «Ha salvato vite e difeso la Patria»

Il leader della Lega ha difeso il generale parlando di quanto ha fatto nella propria carriera: «Io sono curioso e quindi comprerò il libro di un generale che ha fatto missioni in Somalia, in Iraq, in Afghanistan, ha salvato vite, difeso la Patria, il Paese, la bandiera e i suoi ragazzi, fece denunce sull’uranio impoverito». Poi un attacco velato al ministro della Difesa Guido Crosetto. Quest’ultimo ha parlato di «farneticazioni», commentando le frasi del libro di Vannacci che hanno innescato le polemiche. Salvini, invece, è di un altro avviso: «Mi rifiuto di pensare che in Italia ci sia un Grande Fratello che ti dica questo puoi leggere e questo non puoi leggerlo. Deve essere giudicato per quello che fa in servizio, poi se scrive ed esprime i propri pensieri ha il diritto di farlo».

«Non è ragionevole la condanna al rogo alla Giordano Bruno»

Salvini poi ha concluso: «Voglio leggere prima di commentare, a differenza dei giornalisti di sinistra che hanno attaccato senza averlo fatto. Facile estrapolare singole frasi. La condanna al rogo alla Giordano Bruno non mi sembra ragionevole nell’Italia del 2023. Prima di chiedere l’abiura galileiana a qualcuno è giusto di capire di cosa si sta parlando». Un doppio paragone che non è sfuggito a tanti utenti social, che hanno criticato il ministro. E c’è chi ironizza: «Non ha idea di chi siano nessuno dei due».

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India, la sonda spaziale è pronta ad atterrare sul polo sud della Luna

La sonda lunare indiana Chandrayaan-3 è pronta per l’allunaggio. L’agenzia spaziale Isro ha annunciato che il lander è entrato con successo nell’orbita del satellite e ha raggiunto la posizione ideale per l’atterraggio. Come hanno confermato gli stessi scienziati su Twitter, dovrebbe toccare la superficie alle 18.04 locali, circa le 14.30 italiane. Complice il fallimento della missione russa Luna-25, il cui velivolo si è schiantato prima di raggiungere il suolo, l’evento risulta ancor più cruciale per la corsa allo spazio. In caso di successo, l’India sarebbe infatti la prima a esplorare il polo Sud del satellite, battendo giganti come Cina e Stati Uniti. Tante però le preoccupazioni, in quanto le insidie sono molteplici. Le manovre sono infatti estremamente difficili, dato che non si può contare sul freno naturale dell’atmosfera, assente sulla Luna.

La sonda dell’India Chandrayaan-3 ha scattato diverse foto della Luna

Lunedì 21 agosto l’agenzia spaziale Isro ha anche pubblicato su Twitter quattro fotografie della superficie lunare scattate da Chandrayaan-3. A realizzarle la Lander Hazard Detection and Avoidance Camera, che gli scienziati hanno progettato per scandagliare il suolo e trovare così il posto ideale per l’atterraggio. Nelle immagini è possibile vedere in modo nitido i crateri della faccia nascosta della Luna e le irregolarità del terreno. In caso di successo, dal lander uscirà un rover dotato di strumentazione all’avanguardia per poter raccogliere campioni di roccia da studiare in futuro. Le sue esplorazioni in una regione così sconosciuta come il polo Sud lunare saranno utili anche per andare alla ricerca di acqua, verosimilmente sotto forma di ghiaccio. «Se tutto va bene, segnerà un passo significativo per scienza, tecnologia, ingegneria e industria dell’India», ha spiegato in una nota ufficiale l’Isro. «Simboleggerà il nostro progresso».

In passato, anche Giappone, Emirati Arabi Uniti e Israele avevano tentato di atterrare sul polo Sud della Luna, senza successo. La stessa agenzia dell’India con la missione Chandrayaan-2 del 2019 tentò le medesime operazioni, terminate con lo schianto della sonda. Oltre alla mancanza di attrito dell’atmosfera, infatti, come ha riportato il Guardian, il suolo lunare presenta troppe irregolarità che possono mettere in difficoltà qualsiasi mezzo in più situazioni. Come testimonia quanto accaduto alla sonda del Roscosmos russo, con cui si sono persi improvvisamente i contatti prima dello schianto. «Ci riproveremo», ha però rassicurato in un comunicato ufficiale l’agenzia spaziale di Mosca. «Dimostreremo di essere in grado di sbarcare sulla Luna».

L'allunaggio di Chandrayaan-è previsto per il 23 agosto alle 14.30 italiane. Dopo il fallimento russo, l'India punta per prima al polo Sud.
La sonda Chandrayaan-3 partita dall’India (Getty Images).

Aziende italiane e spreco: ognuna consuma 2.610 fogli di carta al mese

Una montagna di carta usata per stampare documenti al solo scopo di metterci una o più firme: uno spreco di risorse che oltretutto inquina.

Le aziende italiane producono 88 chili di anidride carbonica

Nelle aziende italiane in media sono 2.610 i fogli di carta stampati ogni mese, per una produzione di 88 chilogrammi di anidride carbonica. Sono i numeri dei costi medi – operativi, ma soprattutto ambientali – della burocrazia documentale. Il dato viene da Yousign, la startup francese che sta portando i vantaggi della firma elettronica in tutta Europa, e rileva come digitalizzazione e dematerializzazione siano ancora largamente sottovalutate in Italia. I settori che usano più carta sono quelli delle assicurazioni (con oltre 104.400 documenti firmati e stampati al mese), delle risorse umane e del lavoro (oltre 87.000) e dell’energia (78.048).

Spiega Fabian Stanciu, senior head of sales della start up: «Il dato colpisce perché mette in evidenza, oltre che l’impatto positivo della digitalizzazione documentale, il gap di conoscenza e informazione che determina questo numero. Con Yousign serviamo oggi in Italia 830 clienti, che corrispondono allo 0,02 per cento del nostro mercato potenziale. Con questi numeri, basterebbe “convertire al digitale” l’1 per cento del mercato, e quindi 40 mila aziende, per risparmiare 3.520 tonnellate di Co2 ogni mese». Stanciu ha aggiunto: «In Italia, più che in altri paese in cui operiamo (Francia e Germania) il nostro lavoro inizia prima di fornire la nostra soluzione: la sfida è diventare ambasciatori della digitalizzazione e spiegare a imprenditori e manager quante implicazioni ci sono dietro una semplice firma».

Musk parla dei social e di X: «Magari falliremo, ma faremo il massimo fino alla fine»

Un tweet di Elon Musk ha allarmato i fan di X, l’ex Twitter. Il ceo di Tesla e Space X ormai da mesi sta modificando profondamente la piattaforma. Ma il 20 agosto scorso ha lanciato un messaggio che non tutti hanno saputo interpretare. Musk ha scritto: «La triste verità è che non ci sono grandi social network al momento». E poi: «Noi potremmo fallire, come molti hanno previsto, ma proveremo fino alla fine». Il tweet è stato scritto dopo l’ennesimo problema tecnico e gli utenti si sono chiesti se quella del miliardario non fosse una vera e propria resa.

Musk parla dei social e di X: «Magari falliremo, ma faremo il massimo fino alla fine»
Elon Musk (Getty).

L’altra interpretazione: «Magari un giorno falliremo, ma…»

Mentre migliaia di utenti hanno rilanciato il tweet, suonato come un campanello d’allarme, c’è chi invita alla calma. La frase di Musk è: «We may fail, as so many have predicted, but we will try our best to make there be at least one». Per alcuni non significa che X fallirà. Il miliardario avrebbe lanciato soltanto un’ipotesi lontana riguardante, genericamente, i social network: «Magari un giorno falliremo, come qualcuno ha predetto, ma fino alla fine faremo il massimo affinché ce ne sia almeno uno». L’interpretazione allontana i fantasmi, ma il malcontento resta dopo l’annuncio dello stesso Musk sulla rimozione della possibilità di bloccare gli utenti sul social.

Musk sul blocco degli account: «Verrà rimosso»

Il ceo di X è inflessibile sulla rimozione della possibilità di bloccare gli utenti e nelle scorse ore ha ironizzato: «È divertente bloccare le persone che si lamentano che la funzione di blocco verrà rimossa. Che sapore ha la medicina?». La regola cambierà, ma per Musk rischia di diventare un autogol. Le app nella categoria social media, per poter essere distribuite dai principali store online, devono soddisfare, tra le altre, anche la condizione di poter bloccare i profili indesiderati. Se così non sarà, il rischio per X è di non essere più scaricabile sugli smartphone.

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Miguel Bosè rapinato in casa da un commando armato

Miguel Bosè è stato sorpreso da un gruppo di otto uomini armati che ha fatto irruzione nella sua abitazione a Città del Messico per derubarlo: lo ha reso noto il conduttore televisivo messicano Gustavo Adolfo Infante, secondo il quale al momento dei fatti il cantautore spagnolo naturalizzato italiano si trovava a casa per riprendersi dall’influenza. L’artista era seduto a bere il tè con il figlio Tadeo quando un soggetto gli ha puntato un’arma da fuoco alla tempia. Durante l’aggressione, Bosè è stato rinchiuso in una stanza insieme alle colf, ha riferito Infante. Il commando armato avrebbe sottratto gioielli, denaro e altri averi, ma non si sarebbero impossessati dei quadri di valore che Bosè ha in casa. Ignoto finora il valore degli oggetti sottratti.

Un anziano affida il cane al rifugio per operarsi e ora non può riaverlo

«Ridatemi il mio cane». È l’appello che un pensionato di 84 anni rivolge al canile di Mantova, a cui lui stesso si era rivolto per far accogliere il suo Sole, un meticcio di sei anni di grossa taglia, incrocio tra un labrador e un bracco. Lui doveva essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico e non sapeva più come accudire l’animale. Alla fine l’unica soluzione era il canile. Adesso che sta bene è ritornato per riprendersi Sole, ma ciò non è stato possibile: «Ha firmato una cessione di proprietà», dicono dal canile «perché non era più in grado di seguirlo. È solo, è anziano e il cane è impegnativo. L’ha già fatto cadere una volta».

Franco, residente a Bagnolo San Vito, è disperato

Ogni giorno l’uomo si reca al canile nella speranza di incontrare Sole, cosa che ancora non è avvenuta: «Ridatemelo, per me è come un figlio», dice «Non è vero che non lo volevo più. Mi avevano fatto firmare frettolosamente delle carte, ma io mi ero rivolto a loro solo per un’ospitalità temporanea di Sole». Franco, fino a quando c’era la moglie, viveva in una cascina di campagna dove teneva molti cani; una volta rimasto vedovo, senza figli e parenti si era trasferito con Sole in paese a Bagnolo, a pochi chilometri da Mantova. Quando ha dovuto entrare in ospedale c’era il problema di chi si sarebbe occupato del cane: «Mi è stato consigliato di rivolgermi al canile di Mantova», spiega «e io l’ho fatto, ma sapevano benissimo che sarei tornato a prenderlo una volta che mi fossi stabilito». «È stato lui stesso a pregarci di accogliere il cane perché non era più in grado di seguirlo», è la versione del rifugio, «dell’intervento chirurgico non ci aveva detto nulla. Abbiamo acconsentito facendo anche un’eccezione perché il pensionato risiede in un comune dell’hinterland e non nel capoluogo, che è di nostra competenza. Umanamente siamo molto dispiaciuti, ma Franco sapeva ciò che stava firmando».

Precipita con il parapendio in Svizzera, morto un pilota francese

Un pilota francese di 52 anni è morto dopo essere precipitato con il parapendio biposto sulle Alpi svizzere. L’incidente è avvenuto domenica 20 agosto in val Ferret, vicino a La Fouly, nel Cantone Vallese.

Morto il pilota, salvo il passeggero francese di 49 anni

Il volo, in tandem con un cliente, è avvenuto a Chamonix, in Francia. La polizia cantonale ha dichiarato che per motivi ancora da chiarire, il parapendio ha virato sopra le Granges. Per cause ancora da accertare il parapendio è precipitato da un’altezza di circa 50 metri, finendo in un prato. Al pilota è stato subito eseguito un massaggio cardiaco, risultato vano. Il passeggero, un francese di 49 anni, è stato condotto all’ospedale di Sion e non è grave, ha solamente delle leggere ferite.

Altro incidente con il parapendio a Courmayeur il 12 agosto 2023

Il 12 agosto, sempre a Courmayeur, un pilota di parapendio è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Parini di Aosta, dopo un incidente avvenuto nella mattina al Pavillon du Mont Fréty, a circa 2.200 metri di quota. Durante la fase di decollo l’uomo è caduto al suolo. Le sue condizioni sono in fase di accertamento da parte dei sanitari. Sul posto è intervenuto in elicottero il Soccorso alpino valdostano.

Digital services act, cosa cambia per social network e motori di ricerca

Venerdì 25 agosto sarà l’ultimo giorno in cui le grandi piattaforme hi-tech potranno uniformarsi al Digital services act, normativa dell’Unione europa che prevede nuove responsabilità per limitare la diffusione online di contenuti ingannevoli e prodotti illegali, aumentare la protezione dei minori e offrire agli utenti maggiore scelta e migliori informazioni. Tutto questo sulla base di un principio semplice, ma al tempo stesso difficile da rispettare sul web: ciò che è illegale offline dovrebbe essere illegale anche online.

Approvato a luglio 2022, si applica a tutti gli intermediari che offrono servizi a distanza

Approvato dal parlamento europeo il 5 luglio 2022 con il Digital markets act (insieme compongono il Digital services package) e definito dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen un accordo storico «in termini sia di rapidità sia di sostanza», il Digital Services Act si applica a tutti gli intermediari che offrono servizi a distanza, per via elettronica/telematica, su richiesta, solitamente retribuita, di un destinatario: dai social network alle piattaforme di viaggio online e di alloggio, fino ai servizi di cloud e hosting web, così come app store, mercati online e motori di ricerca. Con il medesimo obiettivo a lungo termine: creare un ambiente digitale sicuro e affidabile, capace di tutelare in modo concreto i diritti dei consumatori, promuovendo allo stesso tempo innovazione e la competitività.

Digital Services Act, dal 25 agosto nuovi obblighi per le grandi piattaforme digitali: cosa cambia per motori di ricerca e social network.
Meta (Getty Images).

Gli obblighi sono proporzionati al tipo di servizio offerto e al numero di utenti

Il Digital services act suddivide le piattaforme intermediarie di servizi in quattro categorie, con obblighi specifici, da assolvere entro quattro mesi dall’assegnazione. Ma ci sono alcuni obblighi principali, che valgono per tutti: indicare in modo chiaro le condizioni di servizio, fornire informazioni esplicite sulla moderazione dei contenuti e sull’uso degli algoritmi, non utilizzare pratiche ingannevoli, adottare trasparenza nei sistemi di suggerimento e nelle pubblicità online, collaborare con le autorità nazionali se richiesto, denunciare i reati. Gli obblighi più rigorosi riguardano le piattaforme online e i motori di ricerca di grandi dimensioni: in questa categoria rientrano i servizi digitali con almeno 45 milioni di utenti, pari al 10 per cento della popolazione europea, come Google, Facebook, Twitter e Amazon.

Diritti considerati fondamentali: libertà di espressione, tutela dei dati personali…

Vlop (Very large online platform, piattaforme molto grandi) e Vlose (Very large online search engines, motori di ricerca molto grandi) dovranno esporre i termini d’uso in modo chiaro e conciso. I servizi digitali che fanno uso di algoritmi in grado di selezionare i contenuti in base alle preferenze degli utenti saranno tenuti a fornire un’alternativa alla profilazione. Alle piattaforme è richiesto inoltre di condividere informazioni sugli annunci online che ospitano: contenuto, nome degli inserzionisti, periodo in cui sono stati visualizzati, informazioni sul pubblico. Un altro obbligo è poi quello della valutazione globale dei rischi per i diritti fondamentali, tra cui libertà di espressione, tutela dei dati personali, libertà e pluralismo dei media online. Un occhio di riguardo viene ovviamente riservato ai minori. Per esempio, in materia di pubblicità richiede alle piattaforme di non utilizzare «tecniche di targeting o amplificazione che trattano, rivelano o inferiscono i dati personali dei minori o delle persone vulnerabili ai fini della visualizzazione della pubblicità». Ogni sei mesi Vlop e Vlose dovranno pubblicare il numero dei loro utenti attivi nell’Unione europea.

Digital Services Act, dal 25 agosto nuovi obblighi per le grandi piattaforme digitali: cosa cambia per motori di ricerca e social network.
Amazon logo (Getty Images).

In caso di violazioni le sanzioni possono arrivare al 6 per cento del fatturato 

Le sanzioni per le violazioni del Dsa possono arrivare al 6 per cento del fatturato annuo totale e i destinatari dei servizi digitali, inoltre, possono chiedere un risarcimento per danni o perdite subite a seguito di violazioni a opera dalle piattaforme. A supervisionare il rispetto degli obblighi delle piattaforme è la Commissione Ue, mentre alle agenzie nazionali di regolamentazione è affidata l’applicazione del Dsa in senso più ampio. Questo per evitare “colli di bottiglia” nella supervisione e nell’applicazione degli obblighi che sono loro specifici. Pur promuovendo trasparenza, obblighi informativi e accountability, mettendo di fatto al bando le fake news, il Digital services act non ha messo d’accordo tutti. Alcuni osservatori ritengono infatti che il regolamento sia ancora troppo debole in materia di responsabilità. Un altro limite risiede nel fatto che le piattaforme con meno di 10 milioni di utenti sono escluse dal regolamento. E poi, sostengono in tanti, c’è il rischio che si crei confusione nell’applicazione nazionale e intra-europea delle nuove regole.

Inter, Marotta: «Lukaku? Una delusione, non credo verrà in Italia»

L’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta ha parlato del caso Lukaku. Dopo l’esordio con vittoria dei nerazzurri, il dirigente sportivo si è soffermato sul mercato e ha analizzato anche la vicenda legata al mancato trasferimento del belga. Il centravanti sembrava destinato a essere il nome forte dell’attacco di Simone Inzaghi, soprattutto dopo una seconda parte della scorsa stagione in grande spolvero. Poi l’inserimento della Juventus, con Romelu Lukaku a ignorare le chiamate del suo ex club per tentare di accasarsi in bianconero. Ora Marotta parla di «tanta delusione».

Inter, Marotta «Lukaku Una delusione, non credo verrà in Italia»
Romelu Lukaku con la maglia dell’Inter durante la finale di Champions League della passata stagione (Getty).

Marotta: «Lukaku? Non verrà in Italia»

L’ad dell’Inter, intervistato dalla Radio TV Serie A con Rds, non ha nascosto la sua amarezza per il naufragio della trattativa: «L’operazione Lukaku ha lasciato tanta delusione, uso solo questo termine, lui farà la sua strada e noi no. Verrà in Italia? Penso di no, ma non so leggere le dinamiche del Chelsea e sue». E ha continuato: «Bisognerebbe aprire un altro capitolo. È venuta meno un po’ di serietà e di rispetto dei ruoli: alcuni ti dicono sì oggi e domani no. Dobbiamo adattarci ad un sistema cambiato anche nei valori, sono regole della vita e ci si deve stare. Le bandiere non ci sono più, i giocatori sono guidati dai loro agenti». Intorno a Lukaku, intanto, restano aperte le voci di possibili trasferimenti in extremis alla Juventus o al Milan.

Inter, Marotta «Lukaku Una delusione, non credo verrà in Italia»
Zanetti, Ausilio e Marotta, dirigenti dell’Inter (Getty).

Il mercato nerazzurro: «Non manteniamo i giocatori per forza»

Intanto il mercato in Serie A è ancora aperto e l’Inter punta a rinforzare il reparto offensivo. Ne ha parlato lo stesso Marotta: «Altri colpi in attacco? Correa vuole spazio e non siamo indifferenti a questo. Non manteniamo i giocatori per forza, Ausilio sta ragionando con lui. Se decide di andare via, cercheremo di accontentarlo. Sanchez è andato via a malincuore e ha mandato segnali di ritorno, questo è vero ed è positivo». Il prossimo acquisto dell’Inter intanto sarò Benjamin Pavard, difensore francese proveniente dal Bayern Monaco.

Britney Spears, il divorzio non sarà citato nell’autobiografia

Manca sempre meno all’uscita in libreria di The Woman in Me, l’attesa autobiografia di Britney Spears. In arrivo il 24 ottobre in contemporanea mondiale – per l’Italia sarà edito da Longanesi – il memoir svelerà un ritratto inedito della popstar che, a cavallo fra gli Anni 90 e i Duemila, ha scalato le classifiche a suon di hit. Come riporta però Tmz, il libro non farà menzione del divorzio dal terzo marito Sam Asghari. «Il volume uscirà così com’è ora», ha spiegato una fonte anonima ma ben informata. «Non verrà apportata alcuna modifica per citare la rottura». Sempre secondo la testata americana, la cantante avrebbe già dato la sua approvazione finale per la pubblicazione e dunque non avrebbe diritto a chiedere cambiamenti ulteriori. Una piccola delusione per i fan che, dopo l’annuncio della separazione, hanno fatto impennare le prenotazioni per l’autobiografia.

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La rottura non sarà presente nel libro atteso il 24 ottobre. Intanto Britney Spears festeggia il divorzio in topless su Instagram con amici.
Britney Spears con l’ex marito Sam Asghari (Getty Images).

Britney Spears in topless su Instagram dopo un party con amici

La popstar intanto sembra aver facilmente messo alle spalle la rottura, tanto da aver organizzato una festa per il suo divorzio a Malibu. In alcuni post su Instagram, dove conta 42 milioni di follower, ha pubblicato un video in cui si intrattiene con cinque amici. Un party abbastanza sfrenato, a giudicare dalle immagini che la stessa Britney Spears ha deciso di postare. In un primo filmato, in cui indossa un abito verde e un paio di occhiali da sole, si trova a bordo di una piscina con cinque ragazzi, che ha chiamato «fav boys». A un certo punto lascia anche che uno di loro di nome Dave le lecchi una gamba. «Ho invitato i miei ragazzi preferiti e ho giocato con loro tutta la notte», ha scritto l’artista, lasciando poco spazio all’interpretazione. Poco prima inoltre aveva anche pubblicato un altro video in cui era apparsa in topless, avvolta solo da un lenzuolo, sulle note del brano I Put a Spell on You nella versione di Annie Lennox.

Eppure soltanto due giorni prima, il 19 agosto, sempre su Instagram aveva rotto il silenzio sulla sua separazione da Asghari dicendo di non poter «sopportare più il dolore». Ricordando la sua relazione aveva ringraziato fan e amici per averle dimostrato grande affetto. «È troppo tempo che fingo di essere forte e il mio profilo Instagram può sembrarvi perfetto, ma la realtà è ben diversa e io penso che tutti lo sappiamo. Vorrei tanto mostrare le mie emozioni e far vedere come mi sento veramente, ma per qualche ragione ho sempre dovuto nascondere le mie debolezze», aveva spiegato Spears. «Sto piuttosto bene. Comunque buona giornata, e non dimenticate mai di sorridere».

Giorgetti sulla Manovra: «Sarà complicata e non si potrà fare tutto»

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha espresso le proprie preoccupazioni e quelle del governo sulla fattibilità della Manovra. Al meeting di Rimini, in videocollegamento, ha ammesso che sarà complicato andare avanti su tutti i temi e che bisognerà «decidere delle priorità». Il problema fondamentale è la scarsità delle risorse, come spiega Repubblica. Giorgetti si è focalizzato soprattutto sulla sostenibilità previdenziale. Ha sottolineato come attuare la riforma delle pensioni con gli attuali «numeri della denatalità» risulterà impossibile.

Giorgetti: «Sarà una legge di bilancio complicata»

Il ministro dell’Economia è stato chiaro: «Noi come governo ci approcciamo alla legge di bilancio, sarà una legge di bilancio complicata, tutte lo sono. Siamo chiamati, poiché facciamo politica, a decidere delle priorità: non si potrà fare tutto, certamente dovremo intervenire a favore dei redditi medio bassi, ma dovremo anche usare le risorse a disposizione per promuovere la crescita. Questo è l’indirizzo».

Giorgetti sulla Manovra «Sarà complicata e non si potrà fare tutto»
Giancarlo Giorgetti ha parlato della Manovra al meeting di Rimini (Imagoeconomica).

Sulle pensioni: «Nessuna riforma tiene con questa denatalità»

L’argomento centrale è quello delle pensioni: «Se riflettiamo sulla crescita economica o sullo sviluppo è opportuna l’aggiunta del termine sostenibile, lo sviluppo sostenibile oggi è normalmente declinato sotto l’aspetto ambientale che è fondamentale, ma se si affronta la questione a tutto tondo non si può negare il fatto che il sistema tiene se le generazioni hanno una continuità. Il tema della denatalità è fondamentale, non c’è nessuna riforma e misura previdenziale che tenga nel medio e nel lungo periodo con i numeri della denatalità che abbiamo oggi».

Sul Patto di stabilità: «La Commissione Ue ha cambiato paradigma»

E Giorgetti ha poi parlato anche di Europa: «La Commissione europea rispetto a qualche anno fa ha completamente cambiato paradigma rispetto alla clausola generale che non si è applicata in questi anni per il Patto di stabilità e crescita che forse, spero di no, partirà dal primo gennaio 2024». Il ministro ha poi ricordato la posizione dell’Italia in chiave europea: «Vogliamo che gli investimenti siano trattati in modo privilegiato e meglio rispetto alle spese correnti. Non possiamo in un momento in cui siamo ancora in una situazione eccezionale tornare a delle regole ignorano la necessità di accompagnare e aiutare famiglie e imprese nella trasformazione che stiamo vivendo».

Ermal Meta sullo stupro di Palermo: «Vi auguro di finire sotto 100 lupi»

Il caso dello stupro di gruppo ai danni di una ragazza 19enne a Palermo sta facendo discutere ovunque, anche nel mondo dello spettacolo italiano: tra gli altri, a essersi espressi con toni duri c’è stato anche il cantautore Ermal Meta, le cui parole social però non sono state apprezzate proprio da tutti.

Ermal Meta sullo stupro di gruppo a Palermo: «Vi auguro di finire sotto 100 lupi»

« in galera, se mai ci andrete, ad ognuno di voi cani auguro di finire sotto 100 lupi in modo che capiate cos’è uno stupro», con queste parole l’artista di Non mi avete fatto niente ha commentato il caso di cronaca, ricevendo perlopiù reazioni positive, ma anche qualche critica. Un’utente per esempio ha ripreso il discorso con toni piuttosto duri, commentando: «È molto importante il concetto di responsabilità collettiva rispetto alla vicenda dello #stupro di #Palermo. E la differenza con la colpa. Basta leggere le risposte sotto a questo tweet orribile di Ermal Meta per capire quanto il problema sia nella società in cui viviamo». Le parole di Ermal Meta, che all’ultimo repost dell’utente in questione ha risposto a sua volta per le rime, hanno trovato anche la replica di un personaggio ben più noto, Francesca Barra, che sul suo profilo Instagram si è sentita in dovere di esprimere il suo punto di vista.

Francesca Barra: «Il mondo non si rimette a posto pensando che uno valga uno»

Riportando gli ultimi tweet di Ermal Meta su Instagram, la giornalista e moglie di Claudio Santamaria ha scritto: «Io capisco la rabbia di Ermal Meta e di molti commentatori. Lo stupro è un delitto dell’anima e del corpo che denota la miseria umana: la mancanza di educazione, di cultura, di rispetto, di giustizia. Tuttavia il mondo non si rimette a posto pensando che “uno valga uno”, che la vendetta o la tortura siano l’unica strada percorribile. Quando intervistai @donclaudio_kayros, i ragazzi in carcere, la moglie del carabiniere che ha perdonato l’assassino di suo marito contribuendo, con la mamma, a un percorso di recupero, ho imparato, attraverso persone più alte di me, che l’istinto è un male».

Ermal Meta ha twittato, furioso, sul recente caso dello stupro di gruppo a Palermo. La giornalista Francesca Barra l'ha bacchettato.
Francesca Barra (Instagram).

E ancora: «Non voglio litigare con Ermal Meta, ma sono certa che persone sensibili come lui potrebbero utilizzare la propria visibilità per andare a fondo, lavorare per una prevenzione culturale attraverso la propria notorietà. Rimanendo umano e difendendo quel diritto all’umanità che viene reciso con lo stupro, ma anche con queste soluzioni. Ti macchi dello stesso crimine». La riflessione di Barra sul caso è nata a partire da un ricordo doloroso, il racconto di uno stupro ai danni di una ragazzina di soli 13 anni da parte di un gruppo di uomini che venne, in qualche modo, giustificato da alcune persone del suo paese.

 

Una coppia di Temptation Island crede di essere famosa e ci resta male dopo che il Tg1 non la riconosce

La vera domanda che un po’ tutti si stanno facendo è: non sarebbe stato più strano il contrario, e cioè che il Tg1 avesse riconosciuto due presunti vip come Carlotta Dell’Isola e Nello Sorrentino? La coppia, protagonista di Temptation Island 2020, è stata intervistata dall’inviato del telegiornale che stava documentando i viaggi dei vacanzieri italiani. E d’altronde, non essendo proprio Harry e Meghan, i due sono stati scambiati per turisti qualsiasi.

Carlotta Dell’Isola e Nello Sorrentino intervistati per caso dal TG1: il video virale

Tra l’altro i due, che si sono sposati a maggio del 2022, sono spariti dai radar della tivù da un po’ di tempo, rimanendo però molto attivi sui social (lei in modo particolare), dove sono seguiti da migliaia di follower tra Instagram e TikTok. Nonostante lei avesse anche partecipato al Grande Fratello Vip, evidentemente questo non è bastato a renderla un volto abbastanza riconoscibile. Ma non ce le sentiamo di farne una colpa all’inviato del Tg1, anzi.

Nello Sorrentino e Carlotta dell'Isola di Temptation Island 2020 non sono stati riconosciuti da un inviato del TG1.
Carlotta dell’Isola e Nello Sorrentino (Instagram).

In un servizio sui vacanzieri in partenza registrato dal telegiornale di RaiUno il giornalista inviato sul posto non ha riconosciuto l’influencer, né tantomeno il marito, ponendo loro delle domande sul traffico di Ferragosto come se fossero dei perfetti sconosciuti (cosa che probabilmente in effetti sono, per la maggior parte degli italiani). Il siparietto andato in onda è stato così ripreso su Twitter, dove il video è diventato rapidamente virale: a divertire gli utenti in modo particolare è stato il fatto che mentre Carlotta Dell’Isola rispondeva alle domande, il “suo” Nello se la rideva. Qui sotto la clip di cui tutti stanno parlando.

Le polemiche e la reazione di Carlotta dell’Isola

Non tutti sembrano aver apprezzato il comportamento dei due. C’è infatti anche chi, nei commenti social, ha definito la coppia «altezzosa», sostenendo che Carlottta Dell’Isola e Nello Sorrentino ci sarebbero addirittura rimasti male per non essere stati riconosciuti dall’inviato. La diretta interessata si è sentita in dovere di rispondere, sottolineando come si stesse «parlando del nulla».

Nuovo record dello zero termico a 5.328 metri

Nuovo record italiano dello zero termico raggiunto nella notte tra il 20 e il 21 agosto alla stazione di radiosondaggio Novara Cameri a 5.328 metri.

Superato il record della Svizzera

Lo rende noto iLMeteo.it sottolineando che nel nostro Paese è stato superato il record della Svizzera che stanotte a Payerne ha registrato lo zero termico a 5.298 metri, il valore più alto dal 1954, quando hanno iniziato le loro misurazioni. Per quanto riguarda le temperature massime in montagna, iLMeteo.it rileva che sono stati raggiunti 23 gradi a 2.100 metri e 39 gradi a 900 metri.

Perché il granchio blu è emergenza vera e non un cooking show

C’è poco da scherzare o da fare spettacolo sul granchio blu. «Trattare questa criticità alla stregua di un cooking show non è la soluzione corretta. L’unico obiettivo che siamo tenuti a perseguire è la redazione, per quanto possibile, di un programma di contenimento del granchio blu nelle nostre acque. Il Veneto è chiamato a diventare un faro pure per le altre regioni afflitte dal medesimo problema». Così Gianmichele Passarini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Veneto che aggiunge: «Di certo non si può ridurre un’emergenza di tale portata, che sta mettendo in crisi migliaia di attività, con pesantissime ricadute negative in termini economici, a un “ricettario” nel quale esaltare la bontà del granchio blu. È una mera illusione sperare di eradicare totalmente questa specie nel breve-medio periodo». Un messaggio in particolare alla Coldiretti e a Giorgia Meloni?

La proliferazione del granchio legata al cambiamento climatico

Passarini puntualizza inoltre che i cambiamenti climatici rappresentano una delle cause della proliferazione incontrollata del granchio blu: «Per la riproduzione, la specie ha bisogno almeno di circa 25 parti per milione di salinità; con la progressiva marinizzazione delle aree lagunari, delle foci e degli estuari dei fiumi l’habitat ad essa congeniale è diventato molto più ampio rispetto al passato. Questo fenomeno va affrontato dagli enti competenti, e subìto. Altrimenti centinaia di aziende saranno destinate a soccombere, con danni ingentissimi anche al tessuto sociale». «Oggi è l’intero comparto veneto della pesca ad essere a rischio», sottolinea in una nota Pescagri Cia Veneto, l’associazione dei pescatori per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione della pesca e dell’acquacoltura. «Non solo la “Cozza di Scardovari Dop” e le vongole. Il granchio blu si ciba di quasi tutti i tipi di pesce attualmente presenti nell’area dell’Alto Mar Adriatico».

Agosto rovente fino a sabato 26 agosto con notti tropicali e umidità

L’anticiclone africano domina l’Italia portando temperature roventi fino a sabato 26 agosto su gran parte delle regioni. Previste temperature oltre 38 gradi per cinque giorni consecutivi con il tasso di umidità in crescita e notti tropicali, ossia con valori sempre sopra i 22-23°C.

Aria calda dal Sahara, le più colpite sono le regioni del Centro-Nord

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, ha sottolineato che «l’aria caldissima proveniente dal deserto del Sahara sta invadendo una gran fetta del Vecchio Continente facendo schizzare le temperature sopra la media del periodo anche di 10-12°C, come in Francia e Germania». In Italia è previsto che le regioni centro-settentrionali facciano i conti con la canicola africana di Nerone.

Fino a sabato 26 quindi i valori massimi diurni previsti sono compresi tra i 37-39°C in Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte con le città principali che si trasformano in roventi e irrespirabili come Milano, Roma, Firenze, Bologna, Padova, Pavia, Alessandria, Torino, Mantova, Bolzano, Terni. Soltanto al Sud il caldo è previsto meno intenso e i 36-37°C probabili solo su tarantino, casertano, siracusano, agrigentino e coste ioniche della Basilicata, altrove non si va oltre i 32-34°C.

Non sono attese nemmeno grosse precipitazioni se non qualcuna occasionale sulla Sicilia interna, sul Cilento e sul Pollino e da giovedì anche sui confini alpini. Nel dettaglio:

  • Lunedì 21. Al nord: sole e clima caldissimo, afoso. Al centro: tutto sole e caldo intenso. Al sud: sole e caldo, qualche temporale in Sicilia.
  • Martedì 22. Al nord: soleggiato e caldo intenso. Al centro: caldo in aumento. Al sud: prevalenza di sole e caldo.
  • Mercoledì 23. Al nord: caldo forte, sole ovunque salvo occasionali temporali sui confini alpini. Al centro: clima caldissimo, sole. Al sud: prevalenza di sole e caldo. Tendenza: sempre più caldo, rari temporali.

Perché Meloni si è fatta fotografare a tavola con un vassoio di granchi blu

Il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, cognato della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è tornato a parlare del granchio blu. Protagonista (indesiderato) dell’estate italiana. Sul suo profilo Facebook, Lollobrigida ha scritto: «Conoscere e apprezzare il granchio blu è la soluzione per salvare il nostro ecosistema. Mancando un predatore nel Mediterraneo, è necessario che sia l’uomo ad assumersi la responsabilità di intervenire: da un lato i pescatori e dall’altro noi, iniziando a comprare questo crostaceo, scoprendone il gusto e il valore nutrizionale». È il testo che accompagna un video in cui il ministro ha spiegato il ruolo alimentare di un animale che per tutta l’estate ha danneggiato il lavoro dei pescatori dell’Adriatico.

Meloni a tavola serve un vassoio di granchi blu, la premier immortalata con il «killer dei mari»
La presidente del consiglio italiano con un vassoio di granchi blu (dal profilo del Ministro Francesco Lollobrigida)

La foto della premier, poi Coldiretti: ecco le ricette per il granchio blu 

Non è mancata la partecipazione anche di Meloni al dibattito sul granchio blu. È stato ancora una volta il cognato, in un post differente, a immortalare la presidente del Consiglio con un vassoio contenente diversi granchi pronti a essere portati in tavola. Nel frattempo la Coldiretti si è subito spesa nella comunicazione di ricette per un buon utilizzo dell’alimento. Dal granchio blu al rosmarino all’insalatina di granchio alla veneziana fino agli spaghettoni all’aglio saltati al granchio, sono alcuni dei piatti consigliati dai cuochi pescatori e contadini per combattere a tavola l’invasione del «killer dei mari» che sta devastando le coste nazionali con danni per milioni di euro agli allevamenti di cozze e vongole e all’intero ecosistema. Coldiretti ha accolto con favore la decisione della premier e del ministro dell’Agricoltura di «combattere» a tavola la specie aliena originaria delle coste Atlantiche dell’America che sta prendendo il sopravvento nei fondali delle nostre coste. Una presenza spinta dai cambiamenti climatici che hanno portato al riscaldamento delle acque e che hanno reso i mari italiani più idonei alla sua sopravvivenza e proliferazione.

Giacarta, dipendenti pubblici in smartworking per ridurre l’inquinamento

Giacarta prova a mettere un freno all’inquinamento atmosferico. A pochi giorni dalla ricerca della società tecnologica svizzera IQAir, che ha individuato la peggior qualità dell’aria al mondo, la capitale indonesiana prepara una serie di interventi contro le emissioni di polveri sottili. Il presidente Joko Widodo ha infatti ordinato lo smartworking ai dipendenti pubblici per ridurre la congestione del traffico e la quantità di CO? nell’aria. Da lunedì 21 agosto lavora da casa metà degli impiegati pubblici, con l’obiettivo di arrivare a circa il 75 per cento entro ottobre. Già a settembre invece toccherà alle scuole. «La situazione è molto grave, a causa anche di una stagione secca troppo lunga», ha spiegato alla Cnn Widodo, che ha anche accusato dei problemi di salute forse legati all’inquinamento. «Sosterremo dunque un sistema di lavoro ibrido in loco e da remoto».

Giacarta è la città più inquinata al mondo. A settembre arriva la didattica a distanza per le scuole. Previste misure anche per le auto.
Il traffico urbano è una delle cause principali dell’elevato inquinamento (Getty Images).

«Il nuovo sistema non comprometterà i servizi pubblici», ha rassicurato Sigit Wijatmoko, portavoce del governo provinciale di Giacarta. Ha infatti precisato che l’ordine di smartworking non coinvolgerà gli ospedali, forze dell’ordine e i trasporti urbani e interurbani. Previsto per settembre invece un piano che riguarderà le scuole. Una percentuale degli alunni infatti ricorrerà alla didattica a distanza, probabilmente con un sistema di turnazioni per garantire un afflusso costante ma non eccessivo negli istituti e ridurre l’impatto sul traffico cittadino. Sperando in una riuscita dell’iniziativa, il governo guarda con interesse alla Cina. «Come ha fatto Pechino, noi possiamo migliorare la qualità dell’aria di Giacarta», ha concluso il ministro del Turismo Sandiaga Uno. «Ho fiducia nella collaborazione di tutte le imprese con le autorità». Al vaglio del governo anche altre misure per i veicoli. Si pensa di obbligare le auto con cilindrata superiore ai 2400 centimetri cubi a usare benzina a 98 ottani o superiore.

Giacarta, difficoltà per chi soffre di asma a causa dell’inquinamento

L’alto tasso di polveri sottili nell’aria, dovuto sia al traffico sia alle centrali elettriche a carbone, rende sempre più difficile la vita dei cittadini di Giacarta. Lo stesso presidente Widodo ha combattuto per una settimana contro una forte tosse, individuando nell’inquinamento la principale causa. Ben peggiore è però la situazione per chi soffre di asma. «Non è solo una sensazione di oppressione», ha raccontato alla Bbc Farah Nurfirman, abitante della capitale indonesiana. «Il petto fa costantemente male». La 22enne ha spiegato di dover portare con sé sempre un ossimetro, strumento che misura la quantità di ossigeno nel sangue, per controllare il suo stato di salute. «Sono molto stanca perché non posso fare nulla», ha proseguito. «A parte indossare una mascherina non ci sono alternative».

Jakarta è la città più inquinata al mondo. A settembre arriva la didattica a distanza per le scuole. Previste misure anche per le auto.
I cittadini di Giacarta costretti a indossare le mascherine (Getty Images).

Barbie ancora regina degli incassi in Italia al cinema, sfiora i 30 milioni

L’onda rosa e femminista di Barbie continua a dilagare nei botteghini di tutto il mondo sbriciolando record e in quello italiano è ancora saldamente in testa dopo cinque settimane a un passo dai 30 milioni di incassi totali.

Box office: Barbie ancora in testa, al secondo posto Blue Beetle

Il film di Greta Gerwig con Margot Robbie e Ryan Gosling in questo week end ha incassato infatti altri 876 mila euro (-31 per cento) con una media di 2.722 euro su 322 schermi. Al secondo posto, con 529mila euro in 4 giorni, esordisce il cinecomic in salsa latina, Blue Beetle, di Angel Manuel Soto con Xolo Mariduena, Bruna Marquezine e Susan Sarandon, nel ruolo di cattiva. La media è di 2.043 euro in 259 sale.

Scivola di una posizione Shark 2 – L’abisso, il sequel con Jason Statham, che mette via altri 449 mila euro (la media è di 1.783 su 252 schermi) per un incasso complessivo di 4 milioni 660mila in 3 settimane. Buon quarto posto per il film a episodi di e con il duo Edoardo Leo e Massimiliano Bruno I Peggiori giorni, in sala da Ferragosto, che schiera una pattuglia di beniamini del pubblico (da Anna Foglietta a Rocco Papaleo, da Ricky Memphis a Neri Marcorè) in un omaggio alla commedia all’italiana. L’incasso è di 227mila euro per un totale di 454 mila in 7 giorni.

In America Barbie scalzato da Blue Beetle

Dopo quattro settimane in vetta, Barbie in America è stato battuto al box office dal cinecomic Blue Beetle. Quest’ultimo ha guadagnato la posizione numero uno con 25,4 milioni di dollari, ai quali si aggiungono i 18 milioni racimolati all’estero. Rispetto agli altri titoli DC, Blue Beetle è quello più deludente, in termini di incassi, ma tanto è bastato per scalzare il film di Greta Gerwig.

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