Daily Archives: 2 Agosto 2023

Ferrara Film Festival, 32 film in gara: Dragone d’Oro alla carriera a Giannini

L’ottava edizione del Ferrara Film Festival, in programma dal 16 al 23 settembre 2023 al Teatro Nuovo e in piazza Trento e Trieste, proporrà 32 pellicole in concorso su oltre 2.500 iscritti, provenienti da 42 Paesi, e 21 anteprime di cui quattro mondiali e tre europee.

Gli ospiti dell’ottava edizione del Ferrara Film Festival

Kevin Reynolds, Jeremy Piven, Cary Elwes, Lucrezia Lante della Rovere, Edoardo Leo, Francesco Zecca, Steven Bauer, Corey Johnson e Manuela Arcuri sono alcuni dei volti noti di questa edizione. Durante la serata d’apertura a ricevere il Dragone d’Oro alla Carriera è Giancarlo Giannini, icona del cinema italiano nel mondo che ha ricevuto una stella sulla Walk of Fame di Hollywood. La giuria del Festival è presieduta da Daniele Taddei, amministratore degli Stabilimenti Cinematografici Studios (partner del Ferrara Film Festival) ed è formata dagli attori Martina Stella e Francesco Montanari, dal regista Luca Ribuoli, dalla costumista Nicoletta Ercole, dallo scenografo Tonino Zera e dal fotografo e direttore della fotografia Roberto Rocco.

Ferrara Film Festival, dal 16 al 23 settembre 2023
Ferrara Film Festival (Facebook).

Le sei categorie in concorso

Sabato 23 settembre saranno assegnati i Golden Dragon Awards 2023 per le sei categorie in concorso:

  • Première Event (lungo e cortometraggio)
  • Première Autore (lungo e cortometraggio)
  • Première Docu
  • Première Indie Emilia-Romagna

Ad aprire il Festival è il film Sweetwater del regista argentino Martin Guigui su Nat Clifton, entrato nella storia come il primo afroamericano a firmare un contratto nella Nba che cambierà per sempre il modo di giocare la pallacanestro. Tra i documentari in concorso vi sono Sisters of Ukraine di Mike Dorsey, in cui suore e volontari accompagnano i rifugiati in un lungo viaggio verso Barcellona. Torna poi l’appuntamento con le retrospettive, quest’anno con due film cult Anni 80 come Scarface, diretto da Brian De Palma e scritto da Oliver Stone, con protagonista Al Pacino, e Fandango con Kevin Costner.

Kyiv, danneggiate 40 mila tonnellate di grano nei raid su Danubio

Il ministro ucraino delle Infrastrutture Oleksandr Koubrakov ha reso noto che i raid russi sul Danubio hanno danneggiato 40 mila tonnellate di cereali, spiegando che si trattava di cereali destinati all’esportazione.

I Paesi a cui erano destinate le tonnellate di grano

Koubrakov, su Telegram e Twitter, ha fatto sapere che «I russi hanno colpito magazzini e silos di grano atteso dai Paesi africani, dalla Cina e da Israele».

Wanda Nara conferma la malattia: «Icardi ha pensato al ritiro. Io ancora sotto choc»

Wanda Nara, ha confermato di avere la leucemia, pur non nominandola mai direttamente. La notizia è circolata a metà luglio e ora è arrivata la conferma della diretta interessata. Lo ha raccontato all’amico giornalista Angel de Brito, che si è rifiutato di parlare di leucemia «finché non sarà lei stessa a farlo in pubblico». La showgirl, agente e moglie del calciatore Mauro Icardi, ha ammesso di essere «ancora sotto choc». L’argentina ha dichiarato: «Le infermiere mi abbracciavano e piangevano. Ho pensato “sto per morire e non me lo dicono”».

LEGGI ANCHE: Wanda Nara ha la leucemia? La dedica di Mauro Icardi su Instagram

Il retroscena: «L’ho scoperto dalla tv»

Già il 18 luglio scorso Wanda Nara aveva criticato i giornali per aver lanciato indiscrezioni sulla presunta malattia. Ad Angel de Brito ha raccontato: «L’ho scoperto dalla televisione, nessuno mi ha detto niente. Sono andata nel panico perché non capivo cosa stesse succedendo. Avevo svolto cinque esami e c’erano dei valori anomali, i medici avevano dei sospetti, ma non mi hanno dato una diagnosi finché non fosse arrivato il risultato della biopsia».

Wanda Nara ha raccontato di essere «sotto choc» per la malattia
Wanda Nara (Imagoeconomica).

«Icardi ha pensato di ritirarsi»

De Brito ha poi continuato il suo racconto, riprendendo le parole della showgirl e parlando della reazione dei suoi familiari: «Mauro ha pensato di lasciare la sua carriera. Mia sorella Zaira è tornata dalle vacanze, mia madre era sdraiata per terra e i miei figli piangevano per quello che avevano sentito. Sono diventata forte, ma tutto è crollato». Icardi è invece tornato in Turchia, dove ha firmato il nuovo contratto con il suo club, il Galatasaray. All’arrivo a Istanbul l’ex Inter e Wanda Nara hanno ricevuto una calorosa accoglienza da parte dei tifosi. Tra loro anche chi ha esposto striscioni per la showgirl, augurandole una pronta guarigione.

Wanda Nara ha raccontato di essere «sotto choc» per la malattia
Mauro Icardi con la maglia del Galatasaray sotto la curva dei propri tifosi (Getty).

Le cure in Argentina

Wanda Nara ha deciso di curarsi in Argentina, all’ospedale Fundaleu di Buenos Aires. Si tratta del centro specializzato in malattie ematologiche in cui le è stata diagnosticata la malattia. De Brito racconta: «È molto soddisfatta dei medici». Ma sarà un calvario «lento», secondo quanto dichiarato dalla stessa showgirl.

Morto l’attore Marc Gilpin, uno dei ragazzini del film Lo Squalo 2

Nuovo lutto nel cinema dopo Angus Cloud. È morto a soli 56 anni Marc Gilpin, attore noto per aver recitato da bambino nel cult Lo Squalo 2 del 1978. Nel film vestì i panni di Sean Brody, uno dei due figli del protagonista Martin, interpretato da Roy Scheider. A darne la notizia, come ha spiegato l’Hollywood Reporter, è stata sua sorella maggiore Peri, celebre per il ruolo di Roz Doyle nella sitcom Frasier, che lo ha salutato condividendo una storia su Instagram. Gilpin è deceduto sabato 29 luglio nella sua abitazione a Dallas dopo una lunga battaglia con un glioblastoma, una forma aggressiva di tumore al cervello. Lascia la moglie Kaki, sposata con lui da 24 anni, e i figli Spencer e Presley rispettivamente di 18 e 16 anni.

Nel film interpretò Sean, figlio del protagonista. Marc Gilpin aveva 56 anni e da tempo combatteva contro un tumore al cervello.
Il saluto sui social della sorella Peri (Instagram).

Non solo Lo Squalo 2, gli altri film nella carriera di Marc Gilpin

Nato ad Austin il 26 settembre 1966, Marc Gilpin comparve davanti alla telecamera ad appena quattro anni per uno spot pubblicitario sulla tv nazionale. Tentò il provino per Lo Squalo 2, sequel del cult del 1976 diretto da Steven Spielberg, a soli 11 anni. Ottenne il ruolo battendo la concorrenza di centinaia di altri aspiranti attori. Rimpiazzò così Jay Mello, che aveva vestito i panni del personaggio nel primo capitolo. Un anno dopo il successo del film, nel 1979, Gilpin apparve come guest star nella serie poliziesca Chips della Nbc, prima di recitare con sua sorella April in Fantasy Land. Prese poi parte alla commedia di fantascienza Earthbound e a La leggenda del ranger solitario, adattamento western sul personaggio The Lone Ranger.

Nel 1985 con Patto d’amore e di morte, che raccontava la storia di un adolescente in crisi, entrò in un cast di prim’ordine al fianco di star emergenti come River Phoenix e Heather O’Rourke. Il suo ultimo lavoro per il cinema fu Giù le mani da mia figlia!, commedia romantica con Tony Lanza e Matthew Perry del 1989. Da allora Marc Gilpin ha lasciato lo schermo, intraprendendo una carriera come ingegnere informatico e progettando diversi software per cui ottenne anche il brevetto. Grazie al suo talento ha collaborato con varie startup e aziende pur avendo appreso tutto da autodidatta. Negli ultimi anni, oltre alla sua malattia, ha dovuto dire addio alle due sorelle April e Patti, scomparse rispettivamente a 48 e 57 anni nel 2017 e nel 2020.

Nel film interpretò Sean, figlio del protagonista. Marc Gilpin aveva 56 anni e da tempo combatteva contro un tumore al cervello.
Marc Gilpin, in basso, in una scena de “Lo Squalo 2” (YouTube).

Biden vuole includere la spesa in armi per Taiwan nel pacchetto destinato all’Ucraina

Nonostante le dichiarazioni di facciata, per Joe Biden l’Ucraina non sembra più essere una priorità. Giunto al suo 525 giorno, il conflitto nel cuore dell’Europa è ormai una guerra di logoramento da cui Usa e Nato, pur sostenendo Kyiv, cercano di uscire. Anche perché la vera minaccia per Washington resta la Cina. Come riportato dal Financial Times, il presidente statunitense avrebbe l’intenzione di chiedere al Congresso di includere la spesa in armi per Taiwan nel pacchetto di aiuti militari destinati all’Ucraina nell’ambito del programma di assistenza militare agli Stati stranieri. L’inclusione di Taiwan in questo pacchetto, sostengono gli esperti, renderà più realistico l’appoggio dei Repubblicani sempre più scettici circa gli stanziamenti a favore di Kyiv e più propensi a sostenere la causa anti-Pechino.

A luglio gli Usa hanno stanziato 345 milioni di dollari in aiuti militari per Taiwan

A luglio gli Usa hanno stanziato 345 milioni di dollari in aiuti militari a Taiwan. Il pacchetto include sistemi di difesa aerea portatili, armi da fuoco e missili, nonché attrezzature da ricognizione, ha riferito l’Associated Press. Dura la reazione della Cina che accusa gli States di voler trasformare l’isola in una polveriera. Tan Kefei, portavoce del ministero cinese della Difesa, ha parlato di «una seria minaccia alla pace e alla stabilità nella regione», accusando ancora una volta Washington di «interferenza brutale negli affari interni della Cina». «La questione taiwanese riguarda gli interessi fondamentali della Cina ed è una linea rossa che non può essere superata nelle relazioni tra Stati Uniti e Cina, ha messo in guardia esortando gli Usa a fermare ogni «collusione militare» con Taiwan, che Pechino considera una provincia «ribelle» e vorrebbe riunire alla madrepatria.

 

Danimarca, due partiti conservatori vogliono un referendum sul divieto di bruciare il Corano

Due partiti conservatori danesi stanno cercando di indire un referendum per votare sulla proposta di legge del governo di centrosinistra che vieterebbe il rogo del Corano e in generale dei testi sacri. «La libertà di parola e il diritto di criticare le religioni è un principio fondamentale per il nostro modo di vivere assieme», ha dichiarato Pernille Vermund del partito conservatore La Nuova Destra, citata dal quotidiano Berlingske.

Danimarca, due partiti conservatori vogliono un referendum sul divieto di bruciare il Corano e altri testi sacri.
Pernille Vermund, parlamentare del partito conservatore danese La Nuova Destra.

Per indire un referendum servono 60 parlamentari a favore: i due partiti ne hanno però in tutto 10

La formazione politica di Vermund, insieme con il Partito Popolare Danese (apertamente contro l’immigrazione, specialmente da Paesi musulmani, considerati culturalmente incompatibili con la società) spera di coinvolgere i cittadini per bloccare la proposta, che nel Paese sta facendo discutere molto. In Danimarca per indire un referendum sono necessari 60 parlamentari a favore, ma i due partiti contano in tutto appena 10 seggi: per raggiungere il loro scopo di indire la consultazione popolare dovranno fare affidamento sul sostegno di parlamentari di altre formazioni politiche.

Danimarca, due partiti conservatori vogliono un referendum sul divieto di bruciare il Corano e altri testi sacri.
Salwan Momika, rifugiato cristiano iracheno che ha bruciato una copia del Corano fuori dalla principale moschea di Stoccolma (Ansa).

Danimarca e Svezia stanno pensando a una legge per impedire la distruzione di testi sacri

La proposta di legge contro la distruzione dei testi sacri in Danimarca è una conseguenza delle durissime reazioni del mondo islamico (dall’Iraq alla Turchia, fino all’Arabia Saudita, al Marocco e all’Iran) dopo il rogo di copie del Corano nel corso di alcune proteste in Scandinavia. I gesti di questo genere si stanno moltiplicando in Danimarca, dove sempre più persone stanno mostrando insofferenza nei confronti dell’immigrazione incontrollata, in particolare dai Paesi musulmani. Una simile proposta di cambio legge è stata avanzata anche in Svezia. Stoccolma e Copenaghen concordano: l’ordine pubblico e i rapporti diplomatici sono più importanti della libertà di espressione. I partiti principali della Norvegia hanno invece dichiarato che non hanno alcuna intenzione di proporre di cambiare le leggi vigenti in merito.

La Grecia offre una settimana gratis ai turisti fuggiti dagli incendi

Ai turisti che sono stati costretti a evacuare le zone colpite dagli incendi in Grecia, come le isole di Rodi e Corfù, il governo greco offrirà una settimana di vacanza gratis il prossimo anno. Questo è quanto ha annunciato il primo ministro Kyriakos Mitsotakis.

Gli incendi hanno causato almeno cinque vittime

Queste le dichiarazioni del premier all’emittente privata britannica Itv: «Il governo della Grecia offrirà una settimana di vacanza gratuita a Rodi la prossima primavera o autunno a tutti coloro la cui vacanza è stata accorciata per colpa degli incendi». Gli incendi, durati oltre due settimane, hanno ucciso in Grecia almeno cinque persone, distrutto almeno 50 mila ettari di territorio e costretto decine di migliaia di persone, per lo più turisti, ad abbandonare le aree colpite.

Grecia, settimana gratis l'anno prossimo per i turisti sfollati dopo gli incendi
Grecia (Pexels).

Solo pochi giorni fa, il 26 luglio 2023, due persone avevano perso la vita in seguito a un incendio divampato vicino alla città di Volos, in Tessaglia, nella Grecia centrale. Si tratta di una donna di 69 anni, uccisa dalle fiamme mentre si trovava nella sua roulotte nella zona montana di Platanos, e di un pastore di 45 anni, travolto dalle fiamme mentre cercava di salvare il suo gregge vicino ad Agios Georgios Feron, a ovest di Volos.

 

La Cina proibisce ai minorenni l’uso di internet durante la notte

Ai minorenni in Cina sarà tagliato l’accesso a internet e sarà ristretto l’uso dello smartphone durante la notte: lo prevedono le nuove regole annunciate mercoledì due agosto. L’entrata in vigore è prevista per il due settembre e riguarderà chiunque abbia meno di 18 anni dalle 22 alle 6 di mattina. Previsto inoltre un tempo massimo sull’uso dei telefonini, diviso per fasce d’età: 40 minuti al massimo ogni 24 ore sotto gli otto anni e due ore per chi ha 16 o 17 anni.

Nuove regole per evitare forme di dipendenza

Le regole, elaborate dalla Cyberspace administration of China (Cac) sono finalizzate soprattutto a evitare forme di dipendenza da internet fra i minori, a favorire contenuti web adatti ai minorenni e a prevenire anche la disinformazione, con l’obiettivo di «creare un ambiente online positivo».

Edy Angelillo: età, biografia e carriera dell’attrice

Edy Angelillo, nata a Venezia il 7 settembre 1961, è un’attrice che si divide tra teatro, cinema e televisione. Figlia d’arte (i genitori erano i cantanti Franco & Regina, Franco Angelillo e Regina Garofalo), fin da piccola ha iniziato a frequentare scuole di danza, mimo e recitazione.

Edy Angelillo: biografia e carriera

Edy ha debuttato nel 1979 nel programma tv Domenica In e nello stesso anno è stata scelta da Maurizio Nichetti per interpretare il ruolo di ballerina nel film Ratataplan. Ha poi partecipato ad altri film di successo come In viaggio con papà, diretto da Alberto Sordi (1982), Madonna che silenzio c’è stasera di Maurizio Ponzi (1982), in cui recita accanto a Francesco Nuti  e La bruttina stagionata di Anna Di Francisca (1996), per il quale è stata candidata al David di Donatello come migliore attrice non protagonista. Nel 1984 ha affiancato Pippo Baudo nella presentazione del Festival di Sanremo e nel 1998 ha interpretato il personaggio di Irene nella prima stagione della serie televisiva Un medico in famiglia diretta da Anna Di Francisca e Riccardo Donna. Successivamente è stata protagonista in altre fiction tc tra cui Madri di Angelo Longoni (1999), Giorni da Leone di Francesco Barilli (2002), Il veterinario di José María Sánchez (2005) e la sit-com Sweet India diretta da Riccardo Donna (2006). Cinque anni dopo è ritornata a lavorare in Un medico in famiglia e con Nino Frassica nella serie televisiva di Rai 1 Cugino & cugino.

Edy Angelillo, tra carriera e vita privata
Edy Angelillo e il figlio Andrea (Instagram).

Nel 2017 ha preso parte alla settima edizione di Tale e quale show. Gli ultimi due film che ha interpretato al cinema sono Pazze di me, regia di Fausto Brizzi (2013) e Zeta – Una storia hip-hop, regia di Cosimo Alemà (2016). A teatro è conosciuta soprattutto per aver recitato nello spettacolo Rugantino.

Edy Angelillo: la vita privata

L’attrice non ama molto parlare della sua vita privata, di cui si sa pochissimo. Non è noto infatti se attualmente abbia o meno compagno. A renderla orgogliosa c’è però il figlio Andrea Filastò.

Strage di Bologna: Meloni non cita la matrice neofascista, l’Anpi: «Ambiguità inaccettabile»

La premier Giorgia Meloni, nel suo discorso in occasione del 43esimo anniversario della strage di Bologna, per l’ennesima volta non ha citato la matrice neofascista dell’attentato che il 2 agosto 1980 costò la vita a 85 persone. Stesso copione per il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi presente alla commemorazione. A differenza invece del Guardasigilli Carlo Nordio e persino del presidente del Senato Ignazio La Russa che a Palazzo Madama ha ammesso, in linea con il messaggio del Presidente Mattarella: «La definitiva verità giudiziaria ha attribuito una matrice neofascista». Meloni si è invece limitata a definire la strage un atto di terrorismo. Per questo l’Anpi, attraverso le parole del presidente Gianfranco Pagliarulo, ha attaccato frontalmente la leader di Fratelli d’Italia sottolineando che «la sua ambiguità non è più tollerabile».

LEGGI ANCHE: Strage di Bologna, Meloni: «Completata la desecretazione degli atti»

Meloni non cita la matrice neofascista nel discorso sulla strage di Bologna. L'Anpi attacca
La premier Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

Pagliarulo: «Responsabilità dei neofascisti già accertata»

«Oggi è il giorno del commosso ricordo delle vittime della strage di Bologna», ha commentato Pagliarulo. «La magistratura ha accertato le responsabilità dei neofascisti e l’intreccio di poteri occulti dietro quella strage. Eppure sono ancora in corso, in particolare da parte di dirigenti di Fratelli d’Italia, tentativi di negazionismo e più in generale manovre per riscrivere la storia del decennio delle stragi nere». Poi l’attacco alla premier: «Negli anni scorsi Giorgia Meloni ha più volte messo in discussione le verità accertate dalla magistratura. Oggi è presidente del Consiglio. La sua ambiguità non è più tollerabile».

Meloni non cita la matrice neofascista nel discorso sulla strage di Bologna. L'Anpi attacca
Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi (Imagoeconomica).

Critiche anche dal Pd: «Dichiarazione di Meloni ipocrita»

Anche il Pd sottolinea l’assenza di riferimenti al neofascismo nel discorso di Giorgia Meloni. «Le evidenze processuali già chiariscono che questa è stata una strage di matrice neofascista e anche con un intento eversivo», ha detto Elly Schlein. Poi l’attacco di Marco Furfaro: «Bene commemorare la strage di Bologna, male i tentativi di riscrivere la storia. E male pure le parole non dette. La presidente Meloni ha fatto una dichiarazione in alcuni passaggi molto ipocrita. Non pronuncia mai la parola “neofascista”, cioè la matrice accertata della strage».

Tajani smorza i toni: «Evitiamo polemiche quando si parla di morti»

Il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani ha poi provato a smorzare i toni: «La lotta è contro il terrorismo tutto, non ho nessun problema a dire terrorismo nazista, neofascista, rosso o di fondamentalismo islamico. Evitiamo di fare polemiche quando si deve parlare di morti e di ricerca della verità. Perché ancora la verità non è stata scoperta».

Cina, su Pechino le piogge più intense degli ultimi 140 anni

Pechino, colpita da inondazioni devastanti, ha conosciuto negli ultimi giorni le sue piogge più intense in almeno 140 anni, quando sono iniziate le rilevazioni. «Il valore massimo» delle precipitazioni registrate tra sabato 29 luglio e la mattina di mercoledì 2 agosto in una stazione della città è stato di 744,8 millimetri: è la «pioggia più intensa da 140 anni», secondo il Servizio meteorologico di Pechino.

Cina, su Pechino le piogge più intense degli ultimi 140 anni
Persone evacuate a causa delle inondazioni in Cina (Getty Images)

Almeno 20 morti e 19 dispersi

Il record precedente risale al 1891 con 609 millimetri. Le piogge torrenziali che hanno colpito la capitale cinese e la vicina provincia settentrionale dello Hebei hanno provocato almeno 20 morti e 19 dispersi in totale, secondo i media ufficiali. Le inondazioni hanno sommerso strade e interrotto le vie di comunicazione. Il tifone Doksuri, declassato a tempesta, ha attraversato la Cina da sudest a nord da venerdì 28 luglio, quando ha colpito la provincia orientale del Fujian, dopo aver colpito le vicine Filippine. Il giorno successivo piogge torrenziali hanno iniziato a colpire l’area metropolitana di Pechino. In sole 40 ore la capitale cinese ha visto cadere l’equivalente delle precipitazioni medie di un intero mese di luglio. Le forti piogge nella stessa capitale hanno ucciso almeno 11 persone, tra cui un vigile del fuoco che stava prendendo parte alle operazioni di soccorso. Nel vicino Hebei, invece, il maltempo ha causato almeno nove morti e sei dispersi. La Cina sta vivendo condizioni meteorologiche estreme e temperature record quest’estate, eventi che secondo gli scienziati sono esacerbati dal cambiamento climatico.

Mara Venier va a trovare Jovanotti dopo l’incidente: «Daje»

Mara Venier si trova in vacanza a Santo Domingo, dove il marito Nicola Carraro ha una casa. La conduttrice ha approfittato del soggiorno per fare visita all’amico Jovanotti che ha avuto un brutto incidente con la bicicletta proprio nella Repubblica Domenicana.

La foto di Mara Venier e Jovanotti

Mara ha postato sui social una foto con il cantante a corredo della quale ha scritto: «Dajeeeee grande Lorenzo». L’artista è stato vittima qualche settimana fa di un incidente a Santo Domingo dove si trovava con la moglie Francesca Valiani ospite di alcuni amici. Il cantante non si è accorto di un dosso e ha fatto una brutta caduta dalla bicicletta, riportando una frattura scomposta della clavicola e una frattura del femore in tre punti. A causa del rischio di una trombosi, inoltre, non può prendere l’aereo per rientrare in Italia, quindi dovrà trascorrere almeno tutto agosto nella città caraibica. Nella foto condivisa da Mara Venier, Lorenzo Cherubini è seduto su una sedia a rotelle ma sfoggia un bellissimo sorriso. In questo periodo il cantante ha aggiornato costantemente il suo pubblico sulle sue condizioni di salute dicendosi fiducioso di tornare sul palco tra qualche mese.

In una delle ultime dirette Facebook, Jovanotti ha comunicato ai suoi fan che dovrà fermarsi per almeno cinque mesi: «Ci vorrà un po’ di tempo, ci vorrà qualche mese, facciamo cinque, per recuperare le funzioni al 100 per cento. A gennaio devo essere pronto, possiamo farcela ma comunque navighiamo a vista».

La dedica della conduttrice ha emozionato i fan

Una convalescenza che il cantante sta vivendo in maniera ottimista e senza perdere il sorriso, allietata dalla visita dell’amica Mara Venier. La dedica della conduttrice di Domenica In, che ha incoraggiato il cantautore a riprendersi, è stata molto apprezzata dai fan. Tra coloro che hanno commentato il post, oltre a Nicola Carraro, vi sono Elettra Lamborghini, Patrizia Pellegrino, Biagio Antonacci, Christian De Sica e Aldo Cazzullo.

Trevifin, Paolo Besozzi è il nuovo presidente del Consiglio di amministrazione

Si è riunito martedì primo agosto il Consiglio d’amministrazione della Trevifin, che ha deliberato la nomina dell’ing. Paolo Besozzi quale presidente. La decisione fa seguito alle dimissioni presentate dalla dott.ssa Anna Zanardi in data 20 luglio per sopraggiunte ragioni di carattere personale. Per lei, i ringraziamenti dell’intero consiglio d’amministrazione per l’impegno e la professionalità profusi nello svolgimento dell’incarico. Besozzi era già membro del consiglio di amministrazione della società dallo scorso 10 maggio.

Il consiglio d’amministrazione della Trevifin ha deliberato la nomina dell’ing. Paolo Besozzi quale presidente.
Ing. Paolo Besozzi, Trevifin (Imagoeconomica).

Gruppo Trevi, la storia

Il gruppo Trevi, nato a Cesena nel 1957, conta circa 65 società e, con dealer e distributori, è presente in 90 paesi. La capogruppo Trevi-finanziaria industriale S.p.A. è quotata alla borsa di Milano dal mese di luglio 1999. Trevifin rientra nel comparto Euronext Milan che, a seguito alle attività di rebranding dei mercati susseguenti alle operazioni di acquisizione del gruppo Borsa italiana da parte di Euronext N.V., sostituisce la vecchia dizione di MTA.

Mostra di Venezia, da Bradley Cooper a Emma Stone: le star assenti

«Per via dello sciopero a Hollywood mancherà qualche star». Con queste parole Alberto Barbera, direttore della Mostra di Venezia, aveva preannunciato nella conferenza stampa di presentazione le ripercussioni della protesta di sceneggiatori e attori in corso negli Usa. Assieme ai primi attesi spiragli per una ripresa delle trattative dei sindacati con i produttori, arrivano da oltreoceano però le conferme di importanti defezioni al Lido. L’ultima in ordine di tempo è quella di Bradley Cooper, che non sarà sul red carpet italiano per il suo film Maestro che racconta la vita di Leonard Bernstein. Come ha riportato il sito americano TheWrap, la star sarà assente in «solidarietà con lo sciopero del sindacato Sag-Aftra». Non ci sarà a Venezia nemmeno la coprotagonista del film, Carey Mulligan, nota per le performance ne Il grande Gatsby e Suffragette.

Per lo sciopero a Hollywood non saranno alla Mostra di Venezia neanche Zendaya ed Emma Stone. Presenti invece Adam Driver e Penélope Cruz.
Bradley Cooper al Met Gala 2023 (Getty Images).

Da Emma Stone a Michael Fassbender, gli assenti illustri alla Mostra di Venezia

Bradley Cooper e l’intero cast di Maestro sono però solo alcune delle celebrità assenti dalla Mostra del Cinema di Venezia. Lo sciopero ha infatti compromesso l’apertura con Challengers di Luca Guadagnino, la cui uscita è anche stata rimandata ad aprile 2024. La pellicola del regista italiano avrebbe riportato al Lido Zendaya, nota per Euphoria e la trilogia di Spiderman assieme al fidanzato Tom Holland, già presente nel 2021 per Dune. Posticipata anche la data di uscita di Povere creature di Yorgos Lanthimos, che sbarcherà nelle sale l’8 dicembre. Sebbene il regista dovrebbe sbarcare a Venezia, non potrà dirsi lo stesso per il cast stellare del lungometraggio. Lo sciopero a Hollywood non permetterà infatti la presenza di Emma Stone, Willem Dafoe e Mark Ruffalo. Atteso a Venezia David Fincher, autore del cult Fight Club, che presenterà il suo The Killer prodotto da Netflix. Non ci sarà però l’attore protagonista Michael Fassbender.

Discorso simile anche per i due film fuori concorso più attesi della mostra, Coup de Chance di Woody Allen e The Wonderful Story of Henry Sugar di Wes Anderson. I registi non dovrebbero mancare l’appuntamento in quanto non coinvolti nello sciopero, ma è quasi impossibile vedere gli attori protagonisti. Non saranno alla Mostra del Cinema di Venezia dunque Benedict Cumberbatch, Dev Patel, Ralph Fiennes e Ben Kingsley. Fra le star assenti al Lido anche il cast internazionale di Finalmente l’alba di Saverio Costanzo. Difficile infatti la presenza di Lily James, che interpreta la protagonista, e Rachel Sennot, nota per aver vestito i panni di Leia nella serie HBO The Idol.

Da Liam Neeson ad Adam Driver, chi invece ci sarà sul red carpet del Lido

A fronte di numerose defezioni, però, alcune star hanno confermato la loro presenza. I protagonisti dei film indipendenti, ossia non legati ad alcuna major di Hollywood, avranno una deroga per poter presenziare alla Mostra di Venezia. Per questo motivo sono attesi al Lido Adam Driver, Shailene Woodley, Penélope Cruz, Sarah Gordon e Patrick Dempsey con l’intero cast di Ferrari, l’atteso biopic di Michael Mann. I fan potranno ammirare da vicino anche Jessica Chastain e Peter Sarsgaard, protagonisti di Memory diretto da Michael Franco. E ancora, prevista la presenza di Mads Mikkelsen per Bastarden, Léa Seydoux per La Bete e Liam Neeson, che sarà a Venezia con In the Land of Saints and Sinners per la sezione “Orizzonti Extra”. Al Lido anche il cast di Priscilla, film di Sofia Coppola che racconta la vita della moglie di Elvis Presley. Nei panni della protagonista ci sarà Cailee Spaeny, mentre Jacob Elordi presterà il volto al re del rock.

Per lo sciopero a Hollywood non saranno alla Mostra di Venezia neanche Zendaya ed Emma Stone. Presenti invece Adam Driver e Penélope Cruz.
Penelope Cruz sul red carpet di Venezia nel 2022 (Getty Images).

Covid, arriva test modello etilometro: rileva virus nel respiro in meno di un minuto

Un nuovo test Covid “modello etilometro” è stato messo a punto negli Usa da un gruppo di scienziati della Washington University di St. Louis (Wustl). Come scrive il tean su ACS Sensors, basteranno soltanto un paio di respiri all’interno di una cannuccia per scoprire, in meno di un minuto, se si è positivi. Uno strumento pensato per Covid, che però potrebbe essere adattato anche ad altre infezioni trasmesse per via aerea. Lo stesso team aveva illustrato su Nature Communications un monitor capace di captare all’interno di un stanza qualunque variante di coronavirus pandemico, nel giro di 5 minuti. In entrambi i casi i ricercatori sono partiti da un biosensore in grado di rilevare la proteina beta-amiloide quale biomarcatore dell’Alzheimer, modificandolo per l’individuazione del patogeno di Covid-19.

Stop ai tamponi nasali e maggiore accuratezza diagnostica

«Con questo test non servono tamponi nasali, né attese di 15 minuti per i risultati come in un test casalingo. Si soffia semplicemente in un tubo nel dispositivo e un biosensore elettrochimico rileva se il virus è presente. I risultati sono disponibili in circa un minuto», ha affermato Rajan K. Chakrabarty della Wustl – McKelvey School of Engineering. E John R. Cirrito della Wustl – School of Medicine ha aggiunto: «È un po’ come un test dell’etilometro. Se le persone sono in fila per entrare in un ospedale, in uno stadio, nella Situation Room della Casa Bianca, i test nasali di 15 minuti non sono pratici e i tamponi molecolari richiedono ancora più tempo. Inoltre i test casalinghi hanno un’accuratezza del 60-70% e producono molti falsi negativi, mentre questo dispositivo avrà un’alta accuratezza diagnostica».

Erdogan ha annunciato una visita di Putin in Turchia

Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin avrebbero concordato una visita del presidente russo in Turchia. Lo riferisce l’ufficio della presidenza turca, rilanciato dai media russi. Il Cremlino tuttavia non ha confermato quanto annunciato da Ankara: «Putin ed Erdogan hanno concordato di proseguire i contatti a vari livelli, anche nell’ambito dei preparativi per un possibile incontro tra i due leader», si legge in una nota di Mosca.

Erdogan ha annunciato una possibile visita di Putin in Turchia. Il Cremlino non ha però confermato quanto annunciato da Ankara.
Recep Tayyip Erdogan (Getty Images).

Erdogan: «La fine del patto sul grano non gioverà a nessuno»

Durante il colloquio telefonico, il leader di Ankara ha chiesto all’omologo russo «di non prendere alcuna misura che rischi di provocare un’escalation delle tensioni nella guerra tra Russia e Ucraina». Ed ha anche sottolineato, in merito all’accordo sul grano da cui Mosca si è ritirata, «l’importanza dell’iniziativa del Mar Nero», che ha definito «un ponte per la pace». La fine dell’accordo per le esportazioni di grano dall’Ucraina, dopo l’uscita della Russia nelle scorse settimane, «non gioverà a nessuno», ha detto Erdogan. Da parte sua, la Turchia continuerà a mediare con la diplomazia per fare ripartire l’iniziativa, ha aggiunto, come riporta la direzione delle comunicazioni del presidente turco.

Erdogan ha annunciato una possibile visita di Putin in Turchia. Il Cremlino non ha però confermato quanto annunciato da Ankara.
Vladimir Putin (Getty Images).

Il Cremlino: «Torneremo nell’accordo solo se pienamente attuato»

Mosca è pronta a rientrare nell’accordo sull’export di grano sul Mar Nero, a patto che venga attuato nella parte relativa alla Russia. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in conferenza stampa: «La Russia e il presidente Putin lo hanno già detto cento volte: siamo è pronti a tornare immediatamente nell’accordo stesso. Non solo ai negoziati, ma nell’accordo stesso. Ma deve essere attuato nella parte che riguarda la Federazione Russa, cosa che finora non è avvenuta».

Dress code alla Camera, sì alla cravatta e al divieto di sneakers: le opposizioni all’attacco

Con 181 voti favorevoli e 100 contrari, l’ordine del giorno sul decoro dei deputati alla Camera, presentato dal meloniano Salvatore Caiata, è stato approvato. La votazione è stata anticipata dalle parole dello stesso esponente di Fratelli d’Italia, che ha spiegato: «Ci sono state molte battute ma l’Odg è rivolto a dare rispetto a questo ambiente, dovremmo essere tutti d’accordo». Il nuovo dress code prevede «l’obbligo per i deputati, collaboratori, dipendenti e visitatori di sesso maschile di indossare sempre la cravatta». Contemporaneamente vieta «l’utilizzo di scarpe da ginnastica ogni qualvolta acceda nelle sedi della Camera». Le polemiche non sono mancate, soprattutto da M5s, Pd, e Avs che hanno votato contro.

Approvato il dress code alla Camera: via le sneakers, c'è l'obbligo di cravatta
Salvatore Caiata, deputato di Fratelli d’Italia (Imagoeconomica).

Ricciardi: «Decoroso togliere il rdc a 169 mila persone con un sms?»

Tra i primi a prendere la parola c’è Riccardo Ricciardi. Il deputato del Movimento 5 stelle ha attaccato la maggioranza: ««Se in giacca e cravatta riuscite a sputare sulle istituzioni come fate potete venire anche in smoking». Le critiche passano anche da riferimenti ai ministri Santanchè e Salvini: «Per noi una ministra che arriva in Senato e mente è una questione di decoro sostanziale. Un ministro che insulta un prete antimafia è una questione di decoro sostanziale. Nel momento in cui si dice che queste istituzioni devono acquisire un decoro e il decoro è mettersi la cravatta e non aver paura a togliere a 169 mila famiglie un reddito con un sms, penso che siamo fuori dal mondo. Allora veniamo tutti vestiti di tutto punto ma cominciamo a rispettare queste istituzioni e questa democrazia».

Critiche anche da Pd, Avs e +Europa

In area opposizione, anche il Pd critica l’ordine del giorno. Andrea De Maria spiega: «Le regole ci sono già, noi siamo contrati». Filiberto Zaratti di Avs è dello stesso avviso: «A me pare si ecceda. Non vorrei che nel Paese, oltre a dire che i parlamentari sono eccessivamente pagati e che non fanno nulla, andasse in voga anche il fatto che i deputati si vestono male. Non è cosi: votiamo contro». E anche +Europa, con Benedetto Della Vedova, polemizza: «Cicciomessere alla fine degli anni ’80 ottenne dall’Ufficio di presidenza la fine dell’obbligo di cravatta. Evitiamo di eccedere».

Approvato il dress code alla Camera: via le sneakers, c'è l'obbligo di cravatta
Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa (Imagoeconomica).

Matone: «Non facciamo footing»

La maggioranza risponde con Simonetta Matone, deputata della Lega: «Con l’abbigliamento mandiamo un messaggio a chi ci ha mandato qui. Ritengo irrispettoso venire qui in abbigliamento da spiaggia, e mi riferisco al donne, o sportivo con le scarpe da ginnastica, non stiamo facendo footing».

Su Sky e Now la maratona di Euphoria in ricordo di Angus Cloud

In ricordo di Angus Cloud, trovato morto nel suo appartamento lunedì 31 luglio, Sky e Now Tv hanno programmato una maratona della serie che l’ha reso famoso, Euphoria, nella quale l’attore 25 enne interpretava Fezco, un adolescente problematico con alle spalle un’infanzia difficile.

La maratona di Euphoria in ricordo di Angus Cloud

Le piattaforme hanno voluto omaggiare il giovane trasmettendo la serie da martedì 1 agosto alle 22.45 su Sky Atlantic e in streaming su Now. Il prodotto HBO è un ritratto lucido e senza filtri della generazione Z americana e ha riscosso un enorme successo diventando un vero cult fra i più giovani e aggiudicandosi tre Primetime Emmy Awards. Angus Cloud ha interpretato nelle due stagioni uno spacciatore molto legato a Rue, la protagonista (interpretata da Zendaya) di cui spesso si prende cura quando è in difficoltà. Nella seconda stagione il suo personaggio è diventato ancora più centrale nella storia e ha mostrato dei lati più intimi della propria personalità. Il ragazzo si è infatti scoperto interessato a Lexi Howard, interpretata da Maude Apatow, con cui nasce nascerà una tenera storia d’amore.

Angus Cloud (Getty Images).

L’attore stava affrontando il dolore per la perdita del padre

Angus è stato ritrovato senza vita nella casa di famiglia ad Oakland la sera del 31 luglio. Appena una settimana prima aveva perso il padre, con cui aveva un legame molto stretto.Cloud soffriva di depressione e aveva molte volte parlato della sua lotta contro le malattie mentali. La famiglia in una nota ha scritto: «Si era aperto sulla battaglia con la sua salute mentale e speriamo che la sua scomparsa possa essere un promemoria per gli altri che non sono soli e non dovrebbero combatterla da soli in silenzio».

Magistrati, quegli incarichi extra che li tengono lontani dai tribunali

Magistrati che tra un’udienza e l’altra, trovano il tempo di fare altro, dedicandosi a lezioni, seminari, corsi. Tutto retribuito, a meno che non si decida di farlo a titolo gratuito. Tra novembre 2022 e maggio 2023 sono stati 474 gli incarichi extragiudiziari concessi dal Consiglio superiore della magistratura. La stima annuale oscilla tra i 700 e 800. Un dato che, peraltro, non considera tutti gli altri giudici, per esempio quelli amministrativi, che solo nel secondo semestre del 2022 (ultimo dato disponibile) in oltre 50 casi hanno assunto mansioni extra. Spesso si tratta di profili che finiscono negli uffici di diretta collaborazione di Palazzo Chigi e dei vari ministeri.

La battaglia del calendiano Enrico Costa per limitare le attività extragiudiziarie

Un’attività legittima, quella degli incarichi extra, ma che sottrae tempo al lavoro nei tribunali, spesso intasati. Anche per questo Enrico Costa, deputato di Azione ed ex ministro degli Affari regionali con il governo Renzi, noto per le sue battaglie garantiste, ha presentato un ordine del giorno al decreto Pa bis per limitare il ricorso a questo strumento. «Parliamo di quegli incarichi autorizzati dal Csm e dai consigli di presidenza delle magistrature ai magistrati che, mentre lavorano nei tribunali, possono fare un altro lavoro. Ce ne sono tantissimi, un’infinità, dagli arbitrati, agli esami, ai corsi professionali, e sono tutti molto ben retribuiti», ha affermato il parlamentare a Montecitorio, rilanciando la questione su cui è impegnato da anni. «Io mi chiedo e vi chiedo: è giusto che ci siano magistrati che lavorano esclusivamente nei tribunali e ce ne siano altri che, invece, lavorano quando fa comodo?», ha aggiunto. «Questa è la vera casta», ha concluso Costa con verve polemica. L’ordine del giorno di Costa ha inizialmente trovato l’ostilità del governo, intenzionato a bocciarlo. Dopo un’ulteriore valutazione, e sotto la spinta di Forza Italia da sempre sensibile al tema (e dalle cui fila Costa proviene), il centrodestra ha concesso il via libera. Si tratta di un impegno non vincolante, perché gli odg non modificano la norma. Peraltro il deputato di Azione lo ha circoscritto alla giustizia sportiva, uno dei temi trattati dal decreto Pa bis, per scongiurare il rischio di inammissibilità. Ma il senso era più ampio: ha riacceso un faro, rinverdendo la sua vecchia battaglia. Non solo. L’azionista Costa da settembre girerà l’Italia con Matteo Renzi per raccogliere proposte e suggerimenti sulla Giustizia. E questo nonostante il leader di Iv sia ai ferri cortissimi con Carlo Calenda.

Magistrati, quegli incarichi extra che li tengono lontani dai tribunali
Enrico Costa di Azione (Imagoeconomica).

Si va dai corsi di diritto e procedura civile per le società a lezioni sulla digitalizzazione della giustizia tributaria

Ma quali sono esattamente gli impegni che tengono i magistrati fuori dalle Aule dei tribunali? Spesso vengono chiamati per corsi di aggiornamento all’interno delle società e i cachet sono molto sostanziosi. Lo testimonia il caso di Marco Rossetti, consigliere di Corte di Cassazione a Roma, che da aprile 2023 e fino a ottobre di quest’anno, terrà delle lezioni – per un totale di 80 ore – di diritto e procedura civile, a Formia (Latina) per la società Wolters Kluwer Italia. Il compenso complessivo ammonta 20 mila euro. Il presidente della sezione di Corte d’Appello di Bari, Michele Vincenzo Ancona, ha invece ottenuto un incarico per 10 mila euro nell’ambito del progetto di digitalizzazione della giustizia tributaria, a chiamarlo è stato il consiglio di presidenza della giustizia tributaria per una serie di lezioni della durata di 80 ore dal novembre del 2022 fino alla fine del 2023. Con lui c’è Riccardo Guida, altro consigliere della Corte di Cassazione a Roma. Una remunerazione importante giustificata dalle competenze messe sul tavolo dai singoli magistrati-docenti. Nella stragrande maggioranza dei casi, comunque, il compenso previsto è inferiore, anche perché le ore di lezioni sono molte di meno. Ci sono casi limite, sempre parlando di ore di lezione, come quello di Stefania Donadeo (giudice del tribunale di Milano) che ha tenuto lezioni di diritto e procedura penale nell’ambito della formazione degli addetti all’ufficio del processo per due ore (al costo di 900 euro) alla casa editrice Giuffrè Francis Lefebvre. Alla Luiss, che ricorre con frequenza ai magistrati per seminari o lezioni, il sostituto procuratore della direzione antimafia, Antonio Laudati, ha svolto un corso di sette ore sulla consulenza legale di impresa, antiriciclaggio e falso in bilancio, ricevendo la somma di 350 euro. E così via, in un elenco di oltre 400 nomi. Gli incarichi possono, infine, avere una durata pluriennale come per Andrea Cataldi Tassoni, consigliere della corte di Appello di Roma, che ottenuto il via libera all’incarico dal 2022 al 2024 per 90 ore di lezioni in totale (30 all’anno) alla Camera di commercio di Roma.

In Giappone il luglio più caldo degli ultimi 125 anni

In Giappone si è registrato il luglio più caldo degli ultimi 125 anni, da quando sono iniziate le statistiche ufficiali, nel 1898. Secondo i dati dell’Agenzia meteorologica nazionale (Jma), l’aumento a livelli record delle temperature in tutto il Paese il mese scorso è stato causato dell’afflusso di aria calda proveniente dal Sud, dovuto a un fronte di alta pressione generato nel Pacifico.

Il caldo estremo continuerà anche nella prima settimana di agosto 

Le temperature hanno raggiunto massime considerate pericolose per la salute degli esseri umani, con picchi che hanno superato i 38 gradi verso la fine del mese. La temperatura media nell’intero arcipelago è stata di 1,91 gradi superiore alla norma. Anche nel Nord del Giappone, la regione meno soggetta a ondate di calore e fenomeni legati ad assenza di precipitazioni, la media mensile è stata la più alta dal 1946, dall’inizio delle statistiche regionali. L’agenzia attribuisce questo aumento alle temperature più elevate della superficie del mare, principalmente lungo l’Oceano Pacifico. Le autorità locali prevedono che il caldo estremo continuerà per un’altra settimana circa e invitano le persone a prendere precauzioni contro i colpi di calore.

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