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Dress code alla Camera, sì alla cravatta e al divieto di sneakers: le opposizioni all’attacco
Con 181 voti favorevoli e 100 contrari, l’ordine del giorno sul decoro dei deputati alla Camera, presentato dal meloniano Salvatore Caiata, è stato approvato. La votazione è stata anticipata dalle parole dello stesso esponente di Fratelli d’Italia, che ha spiegato: «Ci sono state molte battute ma l’Odg è rivolto a dare rispetto a questo ambiente, dovremmo essere tutti d’accordo». Il nuovo dress code prevede «l’obbligo per i deputati, collaboratori, dipendenti e visitatori di sesso maschile di indossare sempre la cravatta». Contemporaneamente vieta «l’utilizzo di scarpe da ginnastica ogni qualvolta acceda nelle sedi della Camera». Le polemiche non sono mancate, soprattutto da M5s, Pd, e Avs che hanno votato contro.

Ricciardi: «Decoroso togliere il rdc a 169 mila persone con un sms?»
Tra i primi a prendere la parola c’è Riccardo Ricciardi. Il deputato del Movimento 5 stelle ha attaccato la maggioranza: ««Se in giacca e cravatta riuscite a sputare sulle istituzioni come fate potete venire anche in smoking». Le critiche passano anche da riferimenti ai ministri Santanchè e Salvini: «Per noi una ministra che arriva in Senato e mente è una questione di decoro sostanziale. Un ministro che insulta un prete antimafia è una questione di decoro sostanziale. Nel momento in cui si dice che queste istituzioni devono acquisire un decoro e il decoro è mettersi la cravatta e non aver paura a togliere a 169 mila famiglie un reddito con un sms, penso che siamo fuori dal mondo. Allora veniamo tutti vestiti di tutto punto ma cominciamo a rispettare queste istituzioni e questa democrazia».
Sono fuori dal mondo!
Riccardo Ricciardi. pic.twitter.com/bDZXbuXX7o
— elio boni (@boni15_boni) August 2, 2023
Critiche anche da Pd, Avs e +Europa
In area opposizione, anche il Pd critica l’ordine del giorno. Andrea De Maria spiega: «Le regole ci sono già, noi siamo contrati». Filiberto Zaratti di Avs è dello stesso avviso: «A me pare si ecceda. Non vorrei che nel Paese, oltre a dire che i parlamentari sono eccessivamente pagati e che non fanno nulla, andasse in voga anche il fatto che i deputati si vestono male. Non è cosi: votiamo contro». E anche +Europa, con Benedetto Della Vedova, polemizza: «Cicciomessere alla fine degli anni ’80 ottenne dall’Ufficio di presidenza la fine dell’obbligo di cravatta. Evitiamo di eccedere».

Matone: «Non facciamo footing»
La maggioranza risponde con Simonetta Matone, deputata della Lega: «Con l’abbigliamento mandiamo un messaggio a chi ci ha mandato qui. Ritengo irrispettoso venire qui in abbigliamento da spiaggia, e mi riferisco al donne, o sportivo con le scarpe da ginnastica, non stiamo facendo footing».