Archivio
- Novembre 2024 (39)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (94)
- Febbraio 2020 (1)
- Gennaio 2018 (10)
Strage di Bologna: Meloni non cita la matrice neofascista, l’Anpi: «Ambiguità inaccettabile»
La premier Giorgia Meloni, nel suo discorso in occasione del 43esimo anniversario della strage di Bologna, per l’ennesima volta non ha citato la matrice neofascista dell’attentato che il 2 agosto 1980 costò la vita a 85 persone. Stesso copione per il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi presente alla commemorazione. A differenza invece del Guardasigilli Carlo Nordio e persino del presidente del Senato Ignazio La Russa che a Palazzo Madama ha ammesso, in linea con il messaggio del Presidente Mattarella: «La definitiva verità giudiziaria ha attribuito una matrice neofascista». Meloni si è invece limitata a definire la strage un atto di terrorismo. Per questo l’Anpi, attraverso le parole del presidente Gianfranco Pagliarulo, ha attaccato frontalmente la leader di Fratelli d’Italia sottolineando che «la sua ambiguità non è più tollerabile».
LEGGI ANCHE: Strage di Bologna, Meloni: «Completata la desecretazione degli atti»

Pagliarulo: «Responsabilità dei neofascisti già accertata»
«Oggi è il giorno del commosso ricordo delle vittime della strage di Bologna», ha commentato Pagliarulo. «La magistratura ha accertato le responsabilità dei neofascisti e l’intreccio di poteri occulti dietro quella strage. Eppure sono ancora in corso, in particolare da parte di dirigenti di Fratelli d’Italia, tentativi di negazionismo e più in generale manovre per riscrivere la storia del decennio delle stragi nere». Poi l’attacco alla premier: «Negli anni scorsi Giorgia Meloni ha più volte messo in discussione le verità accertate dalla magistratura. Oggi è presidente del Consiglio. La sua ambiguità non è più tollerabile».

Critiche anche dal Pd: «Dichiarazione di Meloni ipocrita»
Anche il Pd sottolinea l’assenza di riferimenti al neofascismo nel discorso di Giorgia Meloni. «Le evidenze processuali già chiariscono che questa è stata una strage di matrice neofascista e anche con un intento eversivo», ha detto Elly Schlein. Poi l’attacco di Marco Furfaro: «Bene commemorare la strage di Bologna, male i tentativi di riscrivere la storia. E male pure le parole non dette. La presidente Meloni ha fatto una dichiarazione in alcuni passaggi molto ipocrita. Non pronuncia mai la parola “neofascista”, cioè la matrice accertata della strage».
Tajani smorza i toni: «Evitiamo polemiche quando si parla di morti»
Il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani ha poi provato a smorzare i toni: «La lotta è contro il terrorismo tutto, non ho nessun problema a dire terrorismo nazista, neofascista, rosso o di fondamentalismo islamico. Evitiamo di fare polemiche quando si deve parlare di morti e di ricerca della verità. Perché ancora la verità non è stata scoperta».