Monthly Archives: Luglio 2023

Roghi a Ugento, il sindaco: «Colpiti al cuore ma danni contenuti»

«Grazie! Grazie! E ancora grazie! Grazie a chi ce l’ha messa tutta per combattere contro il fuoco che avanzava spinto dal vento. Nonostante gli ettari divorati dalle fiamme, posso assicurarvi che i danni sono stati contenuti grazie anche a ciò che fino a oggi abbiamo fatto, donando uno stabile all’interno del Parco all’Arif, e continueremo a fare, investendo e credendo in un distaccamento dei Vigili del Fuoco a Ugento». Lo scrive su Facebook il sindaco di Ugento, Salvatore Chiga, dopo il rogo che giovedì 27 luglio 2023 ha messo in fuga i bagnanti dalle spiagge di Torre Mozza e Lido Marini e ha portato allo sgombero di oltre un centinaio di turisti dall’antica masseria di Rottacapozza. Questi ultimi sono stati quasi tutti ospitati presso altre strutture ricettive, altri hanno deciso di lasciare il Salento.

Il sindaco Chiga: «Una giornata che non avremmo mai voluto vivere»

Per Chiga, quella di ieri, «è stata una lunga giornata, una di quelle che non avremmo mai voluto vivere. Siamo stati colpiti nel cuore. Vedere andare in fumo il nostro polmone verde, la collinetta di Rottacapozza, e le campagne vicine è stato doloroso». «Ringrazio le forze dell’ordine, la Polizia locale, i carabinieri, la Polizia di Stato, la Protezione civile locale e regionale e la prefettura» aggiunge Chiga, «per aver messo in sicurezza le arterie stradali, permettendo agli operatori di lavorare in tranquillità. In questo momento è in corso la bonifica delle aree colpite. Ora sarà necessario fare chiarezza sull’origine dell’incendio».

Chanel ha firmato abiti e accessori per il film Barbie

È la maison Chanel ad aver collaborato con costumisti e creativi alla realizzazione degli abiti e degli accessori di Barbie e del suo compagno di avventure Ken in uno dei film più attesi dell’estate, Barbie, diretto e scritto dalla candidata all’Oscar Greta Gerwig e primo adattamento cinematografico live action della celebre serie di fashion doll della Mattel, interpretato dalla candidata all’Oscar Margot Robbie (ambasciatrice della maison Chanel) nei panni dell’icona globale.

I dettagli degli abiti e degli accessori Chanel presenti nel film Barbie

Uscito nelle sale italiane il 20 luglio e già campione d’incassi, il film rivela che vivere a Barbieland vuole dire essere perfetti in un posto perfetto, a meno che tu non abbia una crisi esistenziale totale. Oppure sei un Ken. Chanel ha collaborato al fianco delle creative di Barbie per realizzare diversi costumi per Margot Robbie, ma anche per una tuta da sci per il personaggio di Ken, incarnato da Ryan Gosling. Sullo schermo si vedono cinque sagome-modelli immaginate da Virginie Viard, assieme a borse trapuntate, tra cui una a forma di cuore, e tanti accessori Chanel: occhiali-scudo della collezione Coco Neige, polsini olografici, bigiotteria, cappelli della maison Michel messi a disposizione dalla maison. Alla costumista già premio Oscar Jacqueline Durran è stata offerta una selezione di outfit in varie tonalità di rosa dalle collezioni prêt-à-porter, Coco Beach e Coco Neige immaginate da Virginie Viard. Le cinque sagome in primo piano, tre abiti, una tuta da sci e un vestito, sono state scelte per mettere in risalto la Barbie personaggio mentre si muove attraverso il suo viaggio nel film.

Il caso della spia russa che il Brasile si rifiuta di estradare negli Stati Uniti

Il Brasile si è rifiutato di estradare negli Stati Uniti Sergey Cherkasov, ufficiale dell’intelligence russa che ad aprile del 2022 è stato arrestato all’arrivo nei Paesi Bassi, dove aveva intenzione di lavorare presso la Corte penale internazionale come stagista. Lo scrive il Wall Street Journal, aggiungendo che il ministero della Giustizia di Brasilia non ha specificato le ragioni del rifiuto alla richiesta di Washington. Secondo il WSJ, Cherkasov sarebbe un possibile candidato per uno scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia, dove il giornalista Evan Gershkovich è detenuto con l’accusa di spionaggio.

Sergey Cherkasov, chi è la spia russa detenuta in Brasile che il Paese sudamericano si rifiuta di estradare negli Stati Uniti.
Sergey Cherkasov.

Negli Stati Uniti ha persino conseguito un master alla Johns Hopkins University

Fingendosi il cittadino brasiliano Victor Muller Ferreira, Cherkasov ha vissuto per quattro anni negli Usa, per la precisione nel Maryland. Negli States ha usato la sua falsificata identità brasiliana per iscriversi a un master alla School of Advanced International Studies della Johns Hopkins University, completando gli studi nel 2020. Ad aprile del 2022 è stato poi fermato all’aeroporto di Amsterdam-Schiphol, mentre stava cercando di entrare nei Paesi Bassi per iniziare un periodo di stage alla Corte penale internazionale. Come stabilito dall’intelligence olandese, quell’uomo che si spacciava per brasiliano era in realtà Sergey Vladimirovich Cherkasov: 100 per cento russo, originario della oblast’ di Kaliningrad, spia del Cremlino operativa da almeno una dozzina di anni.

Sergey Cherkasov, chi è la spia russa detenuta in Brasile che il Paese sudamericano si rifiuta di estradare negli Stati Uniti.
La scheda di Cherkasov nel database del Ministero degli Affari interni russo.

Per Mosca non è una spia, bensì un criminale ricercato per contrabbando di eroina

Prima degli Stati Uniti, Cherkasov ha vissuto dal 2010 al 2018 in Brasile usando l’identità di Victor Muller Ferreira (in realtà morto): grazie ai suoi documenti falsi è entrato e uscito dal Paese sudamericano 15 volte in una decina di anni. Nel corso dei quali, secondo l’intelligence olandese, ha lavorato per il servizio segreto delle Forze armate russe. L’estradizione di Cherkasov è richiesta non solo dagli Stati Uniti, ma anche dalle autorità di Mosca, secondo cui il detenuto non sarebbe una spia del Gru, bensì un “semplice” criminale ricercato per contrabbando di eroina. Negli Stati Uniti e in Brasile, la richiesta è stata definita un «ovvio stratagemma» della Russia, dove Cherkasov utilizzando il suo vero nome è entrato per cinque volte tra il 2015 e il 2021, spostandosi tra Kaliningrad, Mosca, Belgorod e Samara.

Vi indigna Giulia De Lellis in Israele? Il problema è anche vostro

Metto subito le mani avanti: sono ancora attaccata al vecchio pregiudizio «è bellissima, non puoi pretendere che sia anche una cima». Non perché, come a tutti i meno favoriti dalla natura (e ci vuole poco per sentirsi meno favoriti rispetto a Giulia De Lellis), mi piace illudermi che la bellezza fisica sia inversamente proporzionale all’intelligenza e/o alla sensibilità – e non è vero per niente, accidentaccio – ma semplicemente perché chi è bello ci fa già un gran dono essendo bello («la bellezza è superiore all’intelligenza perché non ha bisogno di spiegazioni», diceva Oscar Wilde) e chiedergli anche di essere un maestro di pensiero, un acuto opinion-maker su temi importanti, uno che sa sempre cos’è giusto e cosa no in politica o in economia, e non solo nella beauty-routine o nel lifestyle, è decisamente troppo.

Vi indigna Giulia De Lellis in Israele? Il problema è anche vostro
Giulia De Lelis a Venezia (Getty Images).

Nell’era ante-influencer non si imponeva a bonazze e bonazzi di difendere gli oppressi o prendere posizioni politiche

Il problema è mio, o meglio, della mia anagrafe: sono cresciuta nell’era ante-influencer, quando effettivamente bonazzi e bonazze alla Giulia De Lellis entravano nella nostra vita quotidiana solo sotto forma di poster appeso in cameretta. Non gli imponevamo, specie se erano femmine, di prendere posizione in politica o di difendere gli oppressi a ogni piè sospinto; per quello, al limite, c’era il poster di Che Guevara. Poi magari succedeva che un sex symbol come Adriano Panatta, campione di uno sport gaberianamente “di destra” come il tennis, andava a giocare la coppa Davis nel Cile di Pinochet (con l’assoluzione preventiva di Berlinguer, pare) per non lasciare il trofeo a una dittatura, e disputava l’ultimo e decisivo match con una proibita maglietta rossa, in segno di dissenso, col rischio di essere squalificato insieme a Paolo Bertolucci. Ma erano entusiasmanti eccezioni che confermavano la regola. E del resto anche oggi gli sportivi godono di una specie di franchigia rispetto all’impegno politico, vedi le star del calcio che per motivi fiscali se ne vanno a giocare in Arabia Saudita alla corte del principe bin Salman alias Segaossa, senza danni irreparabili all’immagine.

Vi indigna Giulia De Lellis in Israele? Il problema è anche vostro
La foto con l’Idf postata da Carlo Gusselli Beretta.

Il tour israeliano con il fidanzato Carlo Gusselli Beretta con l’Idf e l’attacco ai soliti hater

Per questo, e anche perché Giulia De Lellis – influencer da 5 milioni e passa di follower, reginetta di Uomini e donne e bestseller 2019 con Le corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza! – ha l’età di mia figlia, non riesco a schiumare di rabbia come i suoi milioni di fan, davanti alle foto giulive del suo tour israeliano insieme al capo dello Stato Herzog e il fidanzato Carlo Gusselli Beretta, erede della nota dinastia di produttori di armi, manufatti che, a differenza delle corna, non stanno bene proprio su tutto. La coppia ha anche trascorso un giorno con gli uomini dell’Israel Defence Force, le truppe che da quasi un mese stanno seminando morte e distruzione nel campo-profughi palestinese di Jenin, ed è difficile che De Lellis credesse di avere davanti il cast di Fauda. Difficile, ma non impossibile, a giudicare dalla replica postata dall’influencer: «Sono perfettamente consapevole di non avere la preparazione per poter prendere posizione su un tema così complesso e delicato». E, dopo avere correttamente rivoltato la frittata rivendicando per sé il ruolo di vittima dell’odio, come usa oggi, promette di stare «più attenta, sia in ciò che racconto sia nel modo in cui lo faccio». Impegno che andrebbe sottoscritto anche da Chiara Ferragni, che condivideva i suoi bei momenti sullo yacht nel Mediterraneo scambiando il rosseggiare sullo sfondo per un bel tramonto mentre la Sicilia era in fiamme.

Vi indigna Giulia De Lellis in Israele? Il problema è anche vostro
Il messaggio di Giulia De Lellis su Instagram.

A stare «più attenti» non devono essere solo le e gli influencer, ma anche i loro fan: come maître à penser sceglietevi qualcun altro

Assodato che gli e le influencer dovrebbero stare «più attenti», uno sforzo analogo andrebbe richiesto anche ai loro fan. Hanno cominciato a seguire i loro idoli perché sono belli, eleganti e fanno una vita favolosa: benissimo. Vi suggeriscono acquisti, programmi di fitness e consigli di bellezza: meglio ancora. Ma per rappresentare le loro idee in politica e sostenere gli ideali in cui credono, perché non cercano qualcun altro? Avere il coraggio di mostrare i brufoli sul red carpet a Venezia non è di per se garanzia di impavida militanza e di impegno politico e umanitario riguardo alla questione palestinese. No, non è un suggerimento retorico a riprendere in considerazione qualche partito o movimento, per carità, solo a scegliersi altri influencer di riferimento, almeno sul dossier mediorientale. Non si può esigere da Giulia De Lellis la serietà, la profondità e la forza di testimonianza di uno Chef Rubio.

Reclutamento di medici di base a Venezia: 254 candidature da tutto il mondo

Sono in tutto 254 gli aspiranti medici di base che hanno risposto alla campagna di reclutamento dell’azienda Ulss 3 di Venezia, lanciata nelle scorse settimane per sopperire alla carenza di professionisti nel territorio. Dai cervelli in fuga che desiderano tornare in Italia a decine di dottoresse iraniane che vogliono fuggire dalla situazione complicata in patria, basterebbe un ventesimo delle candidature per saturare l’intero fabbisogno di medici di base in Laguna nei prossimi anni.

«Esperimento riuscito» secondo il direttore generale della Ulss 3 di Venezia

Il numero totale comprende professionisti la cui aspirazione non potrà essere esaudita a causa di scogli linguistici o normativi, ma nel complesso la campagna potrà garantire nuovi ingressi per la sanità veneziana. Le selezioni si sono chiuse giovedì 27 luglio 2023 e una graduatoria preliminare ha individuato i primi 11 medici idonei, che potranno insediarsi fino al 2025 (anche in previsione dei futuri pensionamenti). Tra le disponibilità ricevute, anche quelle di coppia: marito e moglie, entrambi medici, con doppia cittadinanza italiana e iraniana, si sono detti disponibili a venire a Venezia, e allo stesso modo una coppia di coniugi proveniente dal Venezuela e una dall’Argentina. «L’esperimento è riuscito», ha detto il direttore generale Edgardo Contato, «perché siamo arrivati in tutto il mondo, abbiamo ricevuto disponibilità, e siamo in gradi di risolvere il problema in maniera diretta».

Istituto superiore di Sanità: nominata la commissione per la scelta del nuovo presidente

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha nominato la commissione che dovrà valutare i curricula dei candidati per il ruolo di nuovo presidente dell’istituto superiore di Sanità. Questa la composizione: Gianfranco Nicoletti, rettore dell’università degli studi della Campania L.Vanvitelli, con funzioni di presidente; Stefano Magrini, ordinario di radioterapia all’università degli studi di Brescia; Daniela Rodrigo, direttore generale della direzione generale Vigilanza sugli enti e della sicurezza delle cure del ministero della Salute, e Filomena Pistacchio, dirigente dell’ufficio di gabinetto del ministero della Salute, con funzioni di segretario.

Il ministro della Salute ha nominato la commissione che dovrà valutare i curricula dei candidati per il ruolo di presidente dell'ISS.
Logo Istituto superiore Sanità (Twitter).

I compiti della commissione

Come spiegato nel decreto pubblicato sul sito del ministero, la commissione avrà il compito di esaminare le candidature, tra cui selezionare una rosa di tre nomi da sottoporre all’attenzione del ministro in quanto ritenuti maggiormente idonei all’incarico. La nomina del presidente dell’istituto superiore di Sanità, principale centro di ricerca, controllo e consulenza tecnico-scientifica in materia di sanità pubblica in Italia, avverrà con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro della Salute.

Sansonetti attacca Mattarella, Silvio fa il tutto esaurito a Monza e le altre pillole della giornata

Nella sua lunga carriera di giornalista, e soprattutto di direttore, Piero Sansonetti ha sempre fatto lavorare il Quirinale. Colpa dei titoli dei suoi quotidiani, che vogliono sempre stupire. Una volta, quando sul Colle “regnava” Giorgio Napolitano, era Pasquale Cascella che si incaricava di chiamare il vecchio amico Piero – «Le passo il consigliere Cascella» – che poi occupava la casella di potentissimo numero uno della comunicazione quirinalizia. Una volta, per un curioso errore dei centralinisti, la telefonata mattutina arrivò a Stefano Sansonetti, che non vanta nessuna parentela con Piero ma anche lui un giornalista, che allora si occupava di inchieste per ItaliaOggi. Stavolta, da direttore dell’Unità, il barbuto Sansonetti ne ha combinata una di grossa: sulla prima pagina ha attaccato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accusandolo di un «pessimo discorso», con «frasi fatte» e contro il Parlamento. «È stata davvero impressionante la mancanza di coerenza, la spavalderia nella giravolta»: la colpa principale, per Sansonetti, è aver ricevuto in pompa magna al Quirinale «il dittatore tunisino», al quale il direttore dell’Unità addebita i migranti morti nel Mediterraneo e in terraferma, «profughi che il suo esercito ha portato con le camionette nel deserto, al confine con la Libia, e li ha lasciati lì a morire di sete». Cascella da tempo non è più al Quirinale, e tocca a Giovanni Grasso continuare a telefonare a Sansonetti. Comunque, sempre in prima pagina, c’è un godibilissimo testo di Goffredo Bettini dedicato a Pier Paolo Pasolini.

Mentana offre spazi a Saviano e Facci. A Giambruno no…

Nell’edizione del telegiornale di La7 delle ore 20 di giovedì sera il direttore Enrico Mentana ha sottolineato la libertà della rete di Urbano Cairo, offrendo spazi a Roberto Saviano e Filippo Facci dopo la clamorosa marcia indietro compiuta dalla Rai che ha cancellato le loro trasmissioni. Quando si dice “un colpo al cerchio e uno alla botte”. Comunque Mentana non ha certo fatto il nome di Andrea Giambruno, tra quelli che possono sapere di andare bussare a La7 con la certezza che la porta verrà aperta…

Sansonetti irrita il Quirinale, Silvio fa il tutto esaurito a Monza e le altre pillole della giornata
Enrico Mentana ai funerali di Andrea Purgatori (Imagoeconomica).

Rita Fantini, bozzettista

Giovedì è stata data notizia dell’arrivo di Rita Fantini al Mimit, il ministero guidato da Adolfo Urso che si occupa di made in Italy e di imprese. E nel pomeriggio è stata presentata, alla corte di Urso, l’emissione filatelica dedicata all’Ucraina, che porterà denaro nelle casse di Zelensky. Andate a vedere chi è l’autore dei bolli: «Rita Fantini, bozzettista». Un’omonimia? (qui il link alla pagina internet).

Sansonetti irrita il Quirinale, Silvio fa il tutto esaurito a Monza e le altre pillole della giornata
Il francobollo dedicato all’Ucraina (dal sito del Mimit).

Sky senza Purgatori

Mattinata di venerdì, dallo studio di Sky Giovanna Pancheri propone un collegamento con la chiesa degli Artisti, a Roma, dove si svolgono i funerali di Andrea Purgatori: niente da fare, l’operatore non è riuscito a entrare. Così, tutti su corriere.it a vedere la diretta dall’interno della chiesa. E pensare che una volta Sky stava dappertutto.

Sansonetti irrita il Quirinale, Silvio fa il tutto esaurito a Monza e le altre pillole della giornata
I funerali di Andrea Purgatori (Imagoeconomica).

Silvio fa il tutto esaurito

Non si trova più un biglietto per Monza-Milan di martedì 8 agosto, la partita che quest’anno assegna il trofeo intitolato a Silvio Berlusconi. Da quando sono stati messi in vendita l’11 luglio, botteghini e siti online sono stati presi d’assalto. E questo nonostante che il match in ricordo del fondatore (che ha lasciato in eredità anche la proprietà della squadra brianzola ed è stato per molti anni padrone del Milan) venga trasmesso in diretta da Canale 5. Per quelli rimasti senza biglietto, l’appuntamento è rinviato all’agosto del prossimo anno, a San Siro. Data la capienza dello stadio milanese, certamente non andranno delusi.

Nuova uscita da Snam: lascia la capo ufficio stampa Roberta Vivenzio 

Un’altra uscita da Snam, dopo quelle seguite al cambio di amministratore delegato (da Marco Alverà a Stefano Venier) avvenuto lo scorso anno. A lasciare stavolta è Roberta Vivenzio, che dal gennaio 2021 era capo ufficio stampa del colosso delle infrastrutture energetiche.

Kyiv, i russi radunano le forze per attaccare le zone costiere

Con una dichiarazione alla tv pubblica, la portavoce delle forze di difesa dell’Ucraina meridionale Natalia Gumenyuk ha riferito che «L’esercito russo sta radunando le forze per intensificare gli attacchi alle infrastrutture e alla zona costiera dell’Ucraina». A riportarlo è la Rbc-Ukraine.

Le informazioni apprese dalle «intercettazioni radio»

Secondo quanto diffuso, Gumenyuk ha così affermato: «Dalle intercettazioni radio apprendiamo che gli occupanti stanno avvertendo le navi civili in mare dell’impossibilità di dirigersi verso i porti ucraini», aggiungendo che la forte tempesta degli ultimi giorni ha portato numerose mine russe sulla costa del Mar Nero.

Francesca Fialdini: età, biografia e carriera della conduttrice di Da noi… a ruota libera

Francesca Fialdini, nata a Massa (Toscana) l’11 ottobre 1979, è una giornalista e conduttrice televisiva e radiofonica. In passato, prima di approdare alla Rai, ha condotto il notiziario di Radio Vaticana.

Francesca Fialdini: biografia e carriera

Laureatasi in Scienze della comunicazione all’Università La Sapienza di Roma, ha iniziato la sua carriera in radio per poi approdare in televisione alla conduzione di A sua immagine, in onda su Rai 1. Dal 2008 al 2012 ha condotto Videozine, rubrica di cinema e serie tv su Fox, mentre nel 2013 ha affiancato Fabio Volo come conduttrice delle ultime otto puntate di Volo in diretta su Rai 3. Dall’ottobre dello stesso anno ha poi condotto con Tiberio Timperi Unomattina in famiglia su Rai 1, approdando in seguito a Unomattina accanto a Franco Di Mare. Nel 2016, con Giovanni Caccamo, ha presentato la 59ª edizione dello Zecchino d’Oro, mentre nella stagione 2017/2018 è passata alla conduzione di La vita in diretta al fianco di Marco Liorni.

Francesca Fialdini, tra la carriera e la vita privata
Francesca Fialdini nel 2013 (Getty Images).

Dal 2019 è la conduttrice di Da noi…a ruota libera, pur continuando a fare radio. Su Rai Radio 2 ha condotto Milledonne e un uomo assieme a Franz Coriasco e nel 2021 è stata alla guida di Radio 2 a ruota libera assieme a Max Novaresi, sostituito nel 2022 da Valerio Scarponi. Nel 2021 è tornata a condurre lo Zecchino d’Oro, questa volta insieme a Paolo Conticini, e nell’aprile 2022 ha affiancato il cantante Francesco Gabbani nella serata speciale Ci vuole un fiore dedicata alla tutela dell’ambiente. Anche nel 2022 ha condotto lo Zecchino d’Oro, esordendo nell’aprile 2023 alla conduzione della nuova edizione de Le ragazze in onda su Rai 3.

Francesca Fialdini: la vita privata

Da sempre molto gelosa della sua vita privata, di Fialdini e della sua vita sentimentale si sa poco o nulla. Non sarebbe sposata e non avrebbe figli, ma nel 2017 aveva confessato di avere un compagno. Al settimanale Confidenze aveva dichiarato: «Sono legata a un uomo da quattro anni, però non so dire se sono fidanzata. Lui mi dà serenità perché sa rispettare i miei tempi, non ha pretese. Mi accetta come sono, con tutti i miei dubbi, i miei grovigli e la mia fatica a fare un passo in più. Lui vive lontano e non appartiene né al mondo dello spettacolo, in senso stretto, né a quello dell’informazione».

Madonna, nuovo video social: «Che bello muovere il corpo e ballare»

Prosegue la riabilitazione di Madonna dopo lo spavento di giugno e il ricovero per un’infezione batterica. La popstar ha infatti pubblicato un nuovo video social in cui danza sulle note della sua hit Lucky Star. «Essere in grado di muovere il mio corpo e ballare solo un po’ mi fa sentire la stella più fortunata del mondo», ha scritto la cantante, con un chiaro riferimento al brano. «Grazie a fan e amici, anche voi siete la mia buona stella». Sabato 24 giugno Madonna era stata trasportata d’urgenza in terapia intensiva dopo essere stata trovata priva di sensi nel suo appartamento di New York. Immediata la cancellazione di tutte le date del tour di luglio per consentire una pronta guarigione. L’artista è attesa in Italia il 23 e il 25 novembre 2023 per due date al Mediolanum Forum di Assago.

Numerosi i commenti da parte dei fan di tutto il mondo, entusiasti di vedere la propria beniamina di nuovo in forma. Tanti i messaggi anche delle star della musica e del cinema. «Ti è caduta questa», ha scritto The Weeknd, postando l’emoji di una corona. «Semplicemente la migliore», ha invece scritto l’attrice Sofia Boutella, cui ha fatto eco anche Carla Bruni, parlando del «ritorno della regina». Fra i commenti anche le parole di Julia Garner, Gwendoline Christie e Donatella Versace, che ne ha elogiato il «look fantastico».

LEGGI ANCHE: Madonna, il primo post dopo il ricovero: «Ho pensato ai miei figli»

Madonna, il video social per i 40 anni del suo primo album omonimo

La scelta del brano Lucky Star per il video su Instagram non è casuale. La traccia fa parte infatti del primo album di Madonna, uscito il 27 luglio 1983. «Buon 40esimo compleanno al mio primo disco di sempre», ha infatti scritto l’artista alla fine del post. Pubblicato per Sire Records e Warner Bros in Lp, musicassetta e CD, raggiunse la Top 10 in Francia, nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Oltre a Lucky Star, la tracklist contiene anche Borderline, Burning Up, Holiday e Everybody, solo per citare i più famosi. Il debutto musicale vendette oltre 10 milioni di copie, aprendo la strada al successo planetario ottenuto in seguito con il singolo Like a Virgin. Da allora, la cantante di Bay City classe 1958 ha pubblicato 31 album, di cui 14 in studio e sei live, vendendo oltre 300 milioni di dischi in tutto il mondo.

Con un filmato su Instagram, Madonna ha aggiornato sulle sue condizioni di salute. E ha festeggiato i 40 anni del suo primo album.
Madonna in uno scatto pubblicato online (Madonna, Instagram).

E-mail e WhatsApp sono corrispondenza: possibili ripercussioni sul caso Santanchè

La Corte Costituzionale ha dato ragione a Matteo Renzi: le chat usate dai pm nel caso Open dovevano essere autorizzate dal Senato perché, spiega la Consulta, per esse valgono le stesse regole imposte per la corrispondenza. Un «trionfo del diritto», così lo ha definito il leader di Italia Viva, che potrebbe avere ripercussioni nelle indagini riguardanti Visibilia. Come sottolinea Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, infatti, «la guardia di finanza ha da mesi in mano le mail sequestrate nella sede» della società, «tra cui quelle tra dirigenti d’azienda e l’amministratrice Daniela Santanchè in anni nei quali era anche parlamentare». Sono due le strade per la Procura di Milano: rinunciare al sequestro della corrispondenza elettronica, oppure chiedere il placet del Senato. Un bel rebus, «vista l’ulteriore complicazione di mail con destinatari multipli», tra cui l’attuale ministra del Turismo.

Messaggi e-mail e WhatsApp sono corrispondenza: cosa cambia per le indagini su Visibilia della ministra Santanchè.
Matteo Renzi (Imagoeconomica).

La Consulta: «La tutela non si esaurisce con la ricezione del messaggio da parte del destinatario»

La sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che la Procura di Firenze non poteva acquisire, senza preventiva autorizzazione del Senato, messaggi di posta elettronica e WhatsApp di Renzi, o a lui diretti, conservati in dispositivi elettronici appartenenti a terzi. Tali messaggi, si legge nella nota diffusa dall’ufficio stampa della Consulta «sono stati ritenuti riconducibili alla nozione di corrispondenza, costituzionalmente rilevante e la cui tutela non si esaurisce, come invece sostenuto dalla Procura, con la ricezione del messaggio da parte del destinatario, ma perdura fin tanto che esso conservi carattere di attualità e interesse per gli interlocutori».

Messaggi e-mail e WhatsApp sono corrispondenza: cosa cambia per le indagini su Visibilia della ministra Santanchè.
Matteo Renzi (Imagoeconomica).

Al centro del ricorso di Renzi c’erano le chat trovate negli smartphone di Vincenzo Manes e Marco Carrai, imprenditori amici del senatore. Le conversazioni su WhatsApp erano state acquisite dai pm Luca Turco e Antonino Nastasi in quanto – secondo l’orientamento della Cassazione – ritenute documenti e non corrispondenza. Con la sentenza 170 redatta dal giudice Franco Modugno la Consulta ha ritenuto invece che per i messaggi valgano le regole della corrispondenza: una volta arrivati sul cellulare degli interlocutori, i messaggi di Renzi conservavano insomma quel carattere di riservatezza dedicato alle comunicazioni di un parlamentare.

Renzi: «Verrà il giorno in cui la classe dirigente del Paese rifletterà su questa indagine assurda»

«È il giorno del trionfo del diritto. Avevo fortemente voluto che la vicenda finisse in Corte, non per il processo ma per un punto di principio e di diritto. Io sostenevo che il comportamento dei pm di Firenze violasse la Legge e la Costituzione. La Corte Costituzionale ha accolto il ricorso, dandoci ragione e ha annullato alcuni provvedimenti dei pm», ha twittato Renzi. «Verrà il giorno in cui la classe dirigente del Paese rifletterà serenamente su questa indagine assurda, nata contro di me, contro le persone che mi stanno vicine e soprattutto contro i fatti». La Corte non ha invece accolto il ricorso nella parte in cui veniva contestata l’acquisizione dalla Procura, senza autorizzazione, dell’estratto del conto corrente personale di Renzi, in quanto non spedito dalla banca al parlamentare, ma allegato a segnalazioni di operazioni da uffici della Banca d’Italia.

Russia, il Consiglio delle Mogli e delle Madri dei soldati cessa l’attività

Il Consiglio delle Mogli e delle Madri, nato dopo che il presidente Vladimir Putin ha dichiarato una mobilitazione parziale nel settembre 2022, ha cessato le attività in Russia: il gruppo, che per mesi ha esercitato pressioni sul Cremlino per il ritorno dei soldati dall’Ucraina, a maggio era stato etichettato come “agente straniero”.

La madre leader del gruppo: «Abbiamo preso la decisione di fermarci»

«Non possiamo fare niente con addosso questo stigma», ha detto in un video pubblicato su YouTube Olga Tsukanova, leader del Consiglio delle Mogli e delle Madri. «Abbiamo preso la decisione di fermarci». Il gruppo, formato da parenti di reclute provenienti da 89 città della Federazione Russa, nel 2022 ha invitato Putin e il ministro della Difesa Sergei Shoigu a diversi eventi, a cui i due non hanno presenziato, venendo così definiti «codardi» dall’organizzazione. Tsukanova ha comunque precisato che continuerà «ad agire e a difendere la giustizia». Arrestata dalle autorità russe alla fine del 2022 i quanto e accusata di screditare le forze armate del Paese a marzo del 2023 è stata poi multata per «aver abusato della libertà dei media».

Russia, il Consiglio delle Mogli e delle Madri dei soldati cessa l’attività. Era stato etichettato come "agente straniero".
Vladimir Putin (Getty Images).

Per le autorità l’associazione sta creando «un’immagine negativa» dell’invasione dell’Ucraina

A maggio, il ministero della Giustizia russo ha definito il Consiglio delle Mogli e delle Madri “agente straniero“, sostenendo che il gruppo stava contribuendo a creare «un’immagine negativa» dell’invasione russa dell’Ucraina, distribuendo tra l’altro materiale ricevuto da altri agenti stranieri. Il popolare social network russo VKontakte ha bannato il gruppo a fine novembre, dopo che l’associazione aveva criticato aspramente il presidente Putin, protagonista la settimana precedente di un incontro al Cremlino con un gruppo di mamme, secondo molti una messinscena.

Eleonora Evi rompe con Angelo Bonelli, congresso anticipato per i Verdi

Si è aperta una frattura nel mondo di Europa Verde, soggetto politico guidato da Angelo Bonelli tornato dopo 13 anni in parlamento grazie all’alleanza con Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni. Eleonora Evi, co-portavoce del partito e già due volte eurodeputata del Movimento cinque stelle, con un intervista rilasciata sulle colonne de La Repubblica chiede che il partito si apra maggiormente all’esterno. La richiesta dell’ex grillina è chiara: «Affinché i Verdi italiani diventino grandi serve partecipazione, confronto e primarie aperte». Iniziativa maldigerita dall’attuale portavoce del partito che di tutta risposta ha accolto la richiesta di primarie, a condizione che siano svolte prima delle elezioni europee del 2024 e che la partecipazione sia permessa solo ai tesserati di Ev.

Lo schema di Evi: vincere le primarie e guidare la transizione verso il Movimento 5 stelle 

Sullo sfondo ci sarebbe il tentativo di portare il soggetto politico più ambientalista dell’emiciclo parlamentare nelle fila del partito di Giuseppe Conte. Evi, nel corso del suo secondo mandato a Strasburgo, aveva abbandonato il Movimento in seguito a una votazione sul Mes, il meccanismo europeo di stabilità. Ora però i tempi sono cambiati e l’ipotesi di avvicinare Avs ai pentastellati affascina la co-portavoce. Difficile che sul fronte di Sinistra Italia si tirino su barricate contro quello che pare essere un naturale avvicinamento. Ecco allora il tentativo di primarie aperte, così da replicare il modello dem. In cui Stefano Bonaccini era risultato il più votato dagli elettori del Partito Democratico, mentre la segretaria Elly Shlein era stata scelta dagli elettori del centrosinistra aperto. «Noi», ha spiegato Eleonora Evi, «cioè io e molte federazioni territoriali, iscritti ed amici sentiamo l’esigenza di non escludere da questo confronto anche gli elettori del nostro partito, così come i tanti simpatizzanti o il mondo dell’ecologismo riunito in associazioni, comitati e movimenti. Facciamoli partecipare alle scelte dei nostri portavoce», ha suggerito, «con primarie aperte. Aperte e trasparenti a tutti».

Assemini, tentata rapina in casa: banditi in fuga sparano in aria

«Facci un bonifico di un milione di euro in cripto valute». È la richiesta-minaccia ricevuta da un 23enne esperto di trading online di Assemini, in provincia di Cagliari, quando in casa sua sono improvvisamente entrati tre banditi armati di pistola e con i volti coperti.

Tentata rapina in casa ad Assemini: tre malviventi minacciano un giovane broker

L’episodio, anticipato dall’Unione Sarda, è avvenuto all’alba di martedì 25 luglio 2023 in un villino a due piani della cittadina nell’hinterland cagliaritano. Vittima Gabriele Onali, 23 anni, trasferitosi per lavoro a Dubai ma in questo periodo a casa dei genitori. I banditi sono entrati in azione intorno alle 5: erano in tre, avevano i volti coperti da passamontagna, indossavano dei guanti ed erano armati di pistola. Hanno sorpreso il 23enne e, minacciandolo, gli hanno intimato di effettuare il bonifico online. In quel momento, ma al piano inferiore, si trovavano i genitori. Il 23enne avrebbe preso tempo, rallentando le operazioni dicendo di non ricordare a memoria i codici di accesso. Ne è nata un’accesa discussione e le urla sono state sentite dal padre del ragazzo che è subito corso ad aiutarlo.

Carabinieri al lavoro sul caso

È scoppiata una colluttazione terminata con la fuga dei rapinatori che, allontanandosi, hanno anche esploso un colpo di pistola in aria per intimidire i padroni di casa. Sul posto sono poi arrivati i carabinieri e le ambulanze del 118. Padre e figlio sono stati medicati per alcune escoriazioni, se la caveranno in pochi giorni. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari hanno avviato le indagini per ricostruire dettagliatamente l’episodio. Sono state recuperate le immagini delle telecamere della zona che potrebbero aver ripreso la fuga dei banditi.

Il nuovo Pnrr del governo, tagli da 15,9 miliardi: saltano progetti su ambiente e territorio

È una maxi revisione del Pnrr quella che il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto ha proposto alla cabina di regia che si è svolta a Palazzo Chigi giovedì 27 luglio 2023. Oltre all’inclusione del nuovo capitolo sul Repower EU, il nuovo testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, contenuto in un documento di 152 pagine, taglia interventi per 15,89 miliardi, dalle ferrovie ai Comuni, dal dissesto idrogeologico al welfare.

Tagliati fondi per il dissesto idrogeologico

Tra i tagli proposti dal titolare degli Affari europei spiccano quelli ai fondi disponibili per il contrasto al dissesto idrogeologico. Il Piano originale prevedeva 2,49 miliardi su questa misura (missione 2, componente 4, investimento 2.1), mentre il nuovo ne cancella 1,287 miliardi toccando, in particolare, la misura M2C4I2.1A. Questa riguarda la gestione del rischio di alluvione e la riduzione del rischio idrogeologico tramite sia interventi strutturali sia non strutturali, è in capo al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e ha l’obiettivo di mettere in sicurezza 1,5 milioni di italiani che vivono in zone a rischio. Il governo ha cancellato i finanziamenti a questi progetti «in ragione della loro natura di progetti in essere», sostenendo che siano da rivedere perché precedenti all’entrata in vigore della riforma delle procedure per gli interventi sul dissesto idrogeologico approvata a inizio 2022. Nel nuovo Pnrr non trovano poi posto i 110 milioni della misura per la tutela e la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano (la M2C4I3.1). L’obiettivo era quello di piantare 6,6 milioni di alberi e realizzare 6.600 ettari di nuove foreste sul territorio delle 14 città metropolitane. Il motivo del definanziamento è legato a «impossibilità oggettive a raggiungere pienamente l’obiettivo».

6 miliardi in meno per la valorizzazione del territorio

Altre misure che avrebbero avuto un impatto su ambiente e clima e che sono state tagliate dall’esecutivo sono quelle relative agli interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni (misura M2C4I2.2, che vede un taglio di 6 miliardi di cui molti riguardanti la messa in sicurezza di strade), per la rigenerazione urbana (misura M5C21I2.2, che avrà 3,3 miliardi in meno), e ai piani urbani integrati (misura M5C21I2.2C, – 2,5 miliardi). Tutte erano in capo al ministero dell’Interno, mentre quello dell’Ambiente e della Sicurezza energetica perde 675 milioni previsti per la promozione di impianti innovativi, inclusi quelli offshore (misura M2C2I1.3) e 1 miliardo previsto per l’utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate (misura M2c2I3.2). Via anche 725 milioni dedicati al potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità (misura M5C3I1.1.1) e 300 milioni destinati alla valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (misura M3C3I1.2). Va sottolineato che i progetti sono eliminati dal Pnrr e non in generale: verranno rifinanziati con altri fondi ma non è chiaro in che tempistiche.

 

Nuovo cartello sui prezzi benzina da agosto, respinta la sospensiva

Il Tar del Lazio ha respinto la sospensiva dell’obbligo di esporre il cartello del prezzo medio dei carburanti dal primo agosto. È quanto si apprende da fonti del ministero delle Imprese e del made in Italy.

Il Tar del Lazio ha respinto la sospensiva relativa all'obbligo di esporre il cartello del prezzo medio dei carburanti.
Prezzi della benzina (Getty Images).

Cosa cambia per le stazioni di rifornimento

Dal primo agosto, le stazioni di rifornimento avranno l’obbligo di esporre il prezzo medio dei carburanti. L’obiettivo è quello di ottenere una maggiore trasparenza per i consumatori.

Caro estate, una stangata da 3,9 miliardi per il turismo

Il settore turismo fa i conti con il caro prezzi. Le rilevazioni di Demoskopika, l’istituto di ricerche economiche e sociali, che l’Ansa pubblica in anteprima, mostrano che l’incremento dell’inflazione nel settore – calcolata superiore di oltre 3 punti percentuali rispetto a quella dell’indice generale Istat – genererebbe rincari pari a 3,9 miliardi della spesa turistica di italiani e stranieri che hanno scelto di trascorrere una vacanza nei mesi estivi nelle località italiane.

Le voci in testa

A pesare prioritariamente sono alcune voci con in testa, per inflazione tendenziale al giugno del 2023 rispetto allo stesso mese 2022, e sono: il trasporto aereo con +23,5 per cento, i pacchetti vacanza con +17,7 per cento e l’alloggio con +12,8 per cento.

Eagles, morto a 77 anni il bassista e cantante Randy Meisner

Dopo Sinéad O’Connor, la musica perde un altro importante pezzo di storia. È morto a 77 anni Randy Meisner, bassista e cantante nonché cofondatore gli Eagles. Ad annunciarlo lo stesso gruppo con una nota sul sito ufficiale: «È stato in prima linea nella rivoluzione musicale di fine Anni 60», si legge nel comunicato. «Determinante nel successo della band, aveva un’estensione vocale sorprendente». L’artista è deceduto nella serata di mercoledì 26 luglio per complicazioni dovute a una broncopneumopatia cronica ostruttiva, malattia che ostacola le vie aeree, di cui soffriva da tempo. Originario del Nebraska, creò gli Eagles nel settembre 1971, restandovi per appena sei anni, quando lasciò per divergenze creative. Ha poi pubblicato diversi progetti da solista o assieme ad altre formazioni musicali. Tanti gli omaggi sui social, tra cui Randy Bachman dei Guess Who, gli America e l’attrice Jamie Lee Curtis.

Randy Meisner, la carriera del bassista e cantante degli Eagles

Nato a Scottsbluff, in Nebraska, l’8 marzo 1946, Randy Meisner iniziò la sua carriera musicale nel 1968 con la band Poco, in cui suonavano anche l’ex membro dei Buffalo Springfield Richie Furay e Jim Messina, che lo ha salutato ringraziandolo per «le emozioni vissute assieme». Non vi rimase molto, tanto che abbandonò il gruppo ancor prima che uscisse in radio il primo disco, Pickin’ Up the Pieces, l’anno successivo. Nel 1971 però conobbe il cantautore Glenn Frey e il percussionista Don Henley, allora in supporto alla cantante Linda Ronstad. «Un giorno, tornai a casa e li trovai mentre provavano un pezzo», avrebbe poi raccontato l’autrice di Blue Bayou e Long Long Time. «Erano fantastici, con voci e idee uniche. Un successo garantito». I tre, assieme al chitarrista Bernie Lendon, diedero vita poco dopo agli Eagles. Incisero subito l’album omonimo nel 1972, il primo di cinque produzioni a cadenza annuale.

Randy Meisner, fondatore degli Eagles, è morto a 77 anni a Los Angeles. Suonò nella band fino al 1977, poi una breve carriera da solista.
Gli Eagles nel 1998 con, a sinistra, Randy Meisner (Getty Images).

Nel 1974 uscì Desperado, seguito a ruota da On the Border con la hit The Best of my Love, al vertice della classifica americana. L’anno dopo toccò a One of These Nights, al cui interno è possibile ascoltare Take It to the Limit con la voce di Randy Meisner. Il successo planetario giunse però solo nel 1976 con il disco Hotel California, contenente l’indimenticabile traccia omonima. Ad oggi è il terzo album più venduto di tutti i tempi negli Usa, dietro solo a Thriller di Michael Jackson e a un’altra pubblicazione degli stessi Eagles, Their Greatest Hits, che contiene i successi fra 1971 e 1975 tra cui Take It Easy e Already Gone. Tuttavia la gloria non fece altro che accendere ancor di più i contrasti in seno alla band, tanto che nel 1977 Meisner gettò la spugna e lasciò il gruppo. Tornò solo nel 1998 per il riconoscimento nella Rock and Roll Hall of Fame. Nel 2013 rifiutò invece la reunion per problemi di salute.

I successi da solista e la tragedia della moglie nel 2016

Dopo aver lasciato gli Eagles, Randy Meisner tornò per un po’ di tempo a suonare con i Poco, ma si dedicò principalmente alla carriera da solista pubblicando due album. Nel 1978 uscì infatti un disco omonimo e due anni dopo arrivò One more song che conteneva Hearts on Fire, il suo maggior successo. Nel 2016 ha attraversato un periodo molto difficile a seguito della morte di sua moglie Lana Rae, che si ferì in modo accidentale mentre stava spostando un fucile nella sua abitazione. Nella formazione originale degli Eagles resta oggi soltanto Don Henley dopo l’addio di Lendon e la morte nel 2016 di Frey. In programma un tour d’addio, The Long Goodbye, che potrebbe durare fino al 2025. Ancora non sono disponibili date in Italia.

Previsioni meteo, con la fine di luglio ultimi temporali e stop al caldo intenso

Con la fine di luglio terminano anche i fenomeni estremi che hanno portato i record di calore e i violenti temporali. In questo ultimo fine settimana del mese avremo qualche solo qualche timido tentativo di caldo nordafricano tra Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia con 39 gradi e le ultime insidiose piogge sull’arco alpino.

Le previsioni degli esperti per agosto: sarà «un’estate mediterranea»

Le proiezioni del sito IlMeteo.it di agosto indicano, invece, «un’estate mediterranea», soleggiata e non troppo calda. Nelle prossime ore il tempo sarà soleggiato salvo qualche passaggio nuvoloso al Nord e qualche breve acquazzone pomeridiano su Alpi, Prealpi e Appennino settentrionale, specie sul settore ligure. Le temperature massime raggiungeranno i 37 gradi in Sardegna, i 36 gradi in Sicilia, e i 34 gradi in Puglia e Basilicata. Altrove sono attesi valori ancora più bassi e quindi gradevoli. Durante l’ultimo weekend di luglio, l’anticiclone nordafricano proverà a tornare portando il termometro fino a 39 gradi sulle Isole Maggiori. Il tempo sarà bello e soleggiato al Centro-Sud, mentre al Nord sabato sera potrebbe arrivare un veloce fronte freddo instabile foriero di piogge.

I dettagli per gli ultimi giorni di luglio

L’inizio di agosto sarà caratterizzato da un leggero calo delle temperature anche al Sud e qualche acquazzone in più al Nord. Al Centro previsti venti sostenuti da Ovest che mitigheranno le temperature. Nel dettaglio:

  • Venerdì 28. Al Nord: cielo da poco a parzialmente nuvoloso, acquazzoni pomeridiani sui rilievi. Al Centro: bella giornata, isolati rovesci sui rilievi toscani. Al Sud: bella giornata con temperature accettabili.
  • Sabato 29. Al Nord: soleggiato con qualche temporale pomeridiano sulle Alpi in locale sconfinamento dalla sera alle pianure adiacenti. Al Centro-Sud: bella giornata con temperature in aumento specie sulle Isole Maggiori.
  • Domenica 30. Al Nord: soleggiato con qualche temporale specie fino al mattino sulle Alpi in sconfinamento alle pianure adiacenti. Al Centro: bella giornata con temperature in ulteriore leggero aumento. Al Sud: bella giornata con temperature calde specie sulle Isole Maggiori.

Incidente a Cellamare, auto finisce contro il muro: morta una ragazza di 13 anni

Giovedì 27 luglio si è consumato un dramma sulla strada provinciale 99, quella che collega Cellamare a Noicattaro (in provincia di Bari): una ragazza di soli 13 anni è morta in un incidente stradale causato dalla perdita di controllo del mezzo guidato dalla madre.

Incidente mortale a Cellamare: morta una ragazza di 13 anni

Sul posto si sono immediatamente precipitate le forze dell’ordine, che stanno cercando di ricostruire con precisione quello che potrebbe essere successo, visto e considerato che almeno per il momento la dinamica precisa del sinistro è sconosciuta. Stando alle prime ricostruzioni, per motivi ancora da chiarire la donna che era al volante dell’autovettura avrebbe perso il controllo del mezzo, che avrebbe ruotato più e più volte su se stesso prima di schiantarsi violentemente contro un muretto. L’impatto è stato tremendo: la giovane che si trovava seduta nel sedile del passeggero è stata sbalzata fuori dall’automobile (ancora da accertare se avesse o meno la cintura di sicurezza). Troppo gravi le ferite riportate durante l’impatto, che hanno vanificato ogni sforzo di rianimazione da parte dei sanitari. La madre, pur essendo uscita sotto shock dall’incidente, non ha riportato gravi ferite e si trova per il momento ricoverata presso l’ospedale Mater Dei di Bari.

Il cordoglio del sindaco: «Profondamente scosso»

Sono ore di lutto per la cittadina pugliese, che piange la prematura scomparsa della giovane. Toccanti le parole del sindaco, Gianluca Vurchio, che ha voluto così omaggiare l’adolescente strappata alla vita troppo presto: «Addolorato e profondamente scosso. Cellamare piange la scomparsa di un piccola ragazza di appena 13 anni. Anche lei maledettamente tolta all’amore della sua vita per un tragico incidente stradale avvenuto poco fa sulla Cellamare-Noicattaro. Si stringa forte la nostra comunità al dolore che ha colpito i suoi genitori, i suoi parenti ed amici. Ti sia lieve la terra, Benedetta, piccola anima di Dio. Che gli angeli ti accolgano in paradiso».

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