Il caso della spia russa che il Brasile si rifiuta di estradare negli Stati Uniti

Il Brasile si è rifiutato di estradare negli Stati Uniti Sergey Cherkasov, ufficiale dell’intelligence russa che ad aprile del 2022 è stato arrestato all’arrivo nei Paesi Bassi, dove aveva intenzione di lavorare presso la Corte penale internazionale come stagista. Lo scrive il Wall Street Journal, aggiungendo che il ministero della Giustizia di Brasilia non ha specificato le ragioni del rifiuto alla richiesta di Washington. Secondo il WSJ, Cherkasov sarebbe un possibile candidato per uno scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia, dove il giornalista Evan Gershkovich è detenuto con l’accusa di spionaggio.

Sergey Cherkasov, chi è la spia russa detenuta in Brasile che il Paese sudamericano si rifiuta di estradare negli Stati Uniti.
Sergey Cherkasov.

Negli Stati Uniti ha persino conseguito un master alla Johns Hopkins University

Fingendosi il cittadino brasiliano Victor Muller Ferreira, Cherkasov ha vissuto per quattro anni negli Usa, per la precisione nel Maryland. Negli States ha usato la sua falsificata identità brasiliana per iscriversi a un master alla School of Advanced International Studies della Johns Hopkins University, completando gli studi nel 2020. Ad aprile del 2022 è stato poi fermato all’aeroporto di Amsterdam-Schiphol, mentre stava cercando di entrare nei Paesi Bassi per iniziare un periodo di stage alla Corte penale internazionale. Come stabilito dall’intelligence olandese, quell’uomo che si spacciava per brasiliano era in realtà Sergey Vladimirovich Cherkasov: 100 per cento russo, originario della oblast’ di Kaliningrad, spia del Cremlino operativa da almeno una dozzina di anni.

Sergey Cherkasov, chi è la spia russa detenuta in Brasile che il Paese sudamericano si rifiuta di estradare negli Stati Uniti.
La scheda di Cherkasov nel database del Ministero degli Affari interni russo.

Per Mosca non è una spia, bensì un criminale ricercato per contrabbando di eroina

Prima degli Stati Uniti, Cherkasov ha vissuto dal 2010 al 2018 in Brasile usando l’identità di Victor Muller Ferreira (in realtà morto): grazie ai suoi documenti falsi è entrato e uscito dal Paese sudamericano 15 volte in una decina di anni. Nel corso dei quali, secondo l’intelligence olandese, ha lavorato per il servizio segreto delle Forze armate russe. L’estradizione di Cherkasov è richiesta non solo dagli Stati Uniti, ma anche dalle autorità di Mosca, secondo cui il detenuto non sarebbe una spia del Gru, bensì un “semplice” criminale ricercato per contrabbando di eroina. Negli Stati Uniti e in Brasile, la richiesta è stata definita un «ovvio stratagemma» della Russia, dove Cherkasov utilizzando il suo vero nome è entrato per cinque volte tra il 2015 e il 2021, spostandosi tra Kaliningrad, Mosca, Belgorod e Samara.

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