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Russia, il Consiglio delle Mogli e delle Madri dei soldati cessa l’attività
Il Consiglio delle Mogli e delle Madri, nato dopo che il presidente Vladimir Putin ha dichiarato una mobilitazione parziale nel settembre 2022, ha cessato le attività in Russia: il gruppo, che per mesi ha esercitato pressioni sul Cremlino per il ritorno dei soldati dall’Ucraina, a maggio era stato etichettato come “agente straniero”.
La madre leader del gruppo: «Abbiamo preso la decisione di fermarci»
«Non possiamo fare niente con addosso questo stigma», ha detto in un video pubblicato su YouTube Olga Tsukanova, leader del Consiglio delle Mogli e delle Madri. «Abbiamo preso la decisione di fermarci». Il gruppo, formato da parenti di reclute provenienti da 89 città della Federazione Russa, nel 2022 ha invitato Putin e il ministro della Difesa Sergei Shoigu a diversi eventi, a cui i due non hanno presenziato, venendo così definiti «codardi» dall’organizzazione. Tsukanova ha comunque precisato che continuerà «ad agire e a difendere la giustizia». Arrestata dalle autorità russe alla fine del 2022 i quanto e accusata di screditare le forze armate del Paese a marzo del 2023 è stata poi multata per «aver abusato della libertà dei media».
Per le autorità l’associazione sta creando «un’immagine negativa» dell’invasione dell’Ucraina
A maggio, il ministero della Giustizia russo ha definito il Consiglio delle Mogli e delle Madri “agente straniero“, sostenendo che il gruppo stava contribuendo a creare «un’immagine negativa» dell’invasione russa dell’Ucraina, distribuendo tra l’altro materiale ricevuto da altri agenti stranieri. Il popolare social network russo VKontakte ha bannato il gruppo a fine novembre, dopo che l’associazione aveva criticato aspramente il presidente Putin, protagonista la settimana precedente di un incontro al Cremlino con un gruppo di mamme, secondo molti una messinscena.