Daily Archives: 24 Luglio 2023

Massimiliano Gallo: età, moglie, figli e film dell’attore

Massimiliano Gallo, nato a Napoli il 19 giugno 1968, è un attore italiano. Per il film Il silenzio grande di Alessandro Gassman ha vinto un Ciak d’Oro come miglior attore e un Premio Flaiano come miglior interpretazione.

Massimiliano Gallo: biografia e carriera

Figlio d’arte – il padre è Nunzio Gallo e la madre l’attrice Bianca Maria Varriale -, ha debuttato a teatro a cinque anni e a 10 era già protagonista di diversi telefilm per bambini girati per la Rai. Nel 1988 ha fondato, insieme al fratello Gianfranco, la Compagnia Gallo. Nel 2005 ha recitato in Cefalonia di Riccardo Milani mentre l’anno successivo è stato nel cast de Il Bello di papà con Vincenzo Salemme. La svolta è arrivata quando Marco Risi lo ha scelto per Fortapàsc, nel quale ha interpretato il boss Valentino Gionta. Dopo la grande visibilità ottenuta, Ferzan Ozpetek lo ha chiamato nel 2010 per interpretare Salvatore in Mine vaganti.

Massimiliano Gallo, tra carriera e vita privata
Massimiliano Gallo e la figlia Giulia al Monte Carlo TV Festival nel 2022 (Getty Images).

Nel settembre 2011 ha preso parte al film Mozzarella Stories di Edoardo De Angelis e nello stesso anno ha recitato in La kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo. Dal 2017 è stato il commissario Luigi Palma ne I Bastardi di Pizzofalcone e dal 2019 è Pietro De Ruggeri in Imma Tataranni – Sostituto procuratore, entrambe serie della Rai. Tra le pellicole in cui ha recitato negli ultimi anni ci sono Perez., regia di Edoardo De Angelis (2014), Io e lei, regia di Maria Sole Tognazzi (2015), Pinocchio, regia di Matteo Garrone (2019), 7 ore per farti innamorare, regia di Giampaolo Morelli (2020) ed È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino (2021).

Massimiliano Gallo: la vita privata

Per quanto riguarda la sua vita privata, il 3 dicembre 2022 si è sposato con l’attrice Shalana Santana, conosciuta a Napoli nel 2011. L’attore ha una figlia, Giulia, avuta dal precedente matrimonio con Anna, donna che non fa parte del mondo dello spettacolo e che Massimiliano conosceva da quand’era piccolo.

Tajani sogna il Quirinale e le altre pillole della giornata

Tra alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia Sergio Mattarella piace per un motivo singolare: la firma. Già, perché il capo dello Stato appone una “M” quando sigla le lettere da inviare. E ai nostalgici, che non mancano, ricorda tanto quella di Benito Mussolini…

Tajani sogna il Quirinale

«Antonio Tajani si è montato la testa. Da quando è morto Silvio Berlusconi ed è stato ‘incoronato’ da Marina e Pier Silvio chi lo ferma più», affermano alcuni eletti di Forza Italia, «parla sempre lentamente, però comanda senza chiedere a nessuno». E chi è vicino al ministro degli Affari esteri assicura che le ambizioni all’ex giornalista monarchico non mancano: diventare presidente della Repubblica, dopo Sergio Mattarella. Un disegno che ha anche un senso, visto che i debiti del partito ammontano a 100 milioni di euro, e che Matteo Renzi è pronto ad attirare gli elettori verso il suo movimento. Per alcuni sembra un sogno, per altri un incubo. Comunque Tajani ci pensa.

Bianca Farina non va in pensione

Ultime da poltronissima: l’assemblea di Consorzi Agrari d’Italia, primo soggetto nazionale totalmente integrato nella filiera agroindustriale, ha deliberato la nomina del nuovo consiglio di amministrazione e Maria Bianca Farina alla carica di presidente. Persa la cadrega di Poste Italiane, Farina non è certo rimasta a guardare: nell’entusiastica nota dei consorzi si sottolinea che «ha maturato una lunga esperienza come dirigente di azienda e nell’impegno civile», conquistando anche un posto di «membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, una struttura sotto la giurisdizione della Santa Sede, a Roma». Classe 1940, Farina non ha certo voglia di andare in pensione…

Tajani sogna il Quirinale e le altre pillole della giornata
Bianca Maria Farina (Imagoeconomica).

Due Sgarbi al prezzo di uno

C’è una presentazione di un libro edito da La Nave di Teseo con Elisabetta Sgarbi? E arriva anche il fratello, il sottosegretario alla Cultura Vittorio (che poi guai a dire a Elisabetta che è la sorella di Vittorio, che ci scappa il cazziatone). Accadrà anche martedì 25 luglio, nel pomeriggio, nell’aulica Accademia Nazionale di San Luca, nel centro di Roma: viene evocato l’artista Tito Balestra in occasione del centenario della nascita, e la fondazione a lui intitolata, tra le iniziative culturali progettate, illustra la nuova edizione dell’intera opera in versi di raccolta in un unico volume «che percorre la fulminante parabola poetica di una delle voci più originali del Novecento italiano», dicono alla casa editrice sgarbiana. Balestra visse a Roma, dal 1946 al 1976, ed è stato uno dei protagonisti della cultura italiana del Dopoguerra. «I suoi rapporti con gli artisti, gli scrittori, i protagonisti del cinema hanno scandito il periodo d’oro della cultura Italiana che a fatica risorgeva dopo il periodo bellico. La sua vita e la sua opera lasciano un’eredità importante ma a volte un po’ dimenticata nonostante gli sforzi della Fondazione Tito Balestra Onlus di Longiano che accoglie e valorizza, da oltre quattro decenni, il Museo a lui dedicato nel Castello Malatestiano. La sua collezione, oltre 2300 opere dei maggiori artisti del ‘900, la sua biblioteca e il suo archivio costituiscono un unicum in Romagna». C’è spazio per tutti e due, Elisabetta e Vittorio, con un’occasione del genere.

Tajani sogna il Quirinale e le altre pillole della giornata
Elisabetta e Vittorio Sgarbi (Imagoeconomica).

 

Twitter cambia simbolo: l’ironia degli utenti sulla X

Addio uccellino, largo alla X. Elon Musk covava da tempo la decisione di “dismettere” il volatile simbolo da sempre di Twitter per sostituirlo con un nuovo logo, certamente più minimal: la lettera dell’alfabeto a lui più cara. Le reazioni degli utenti del social network non si sono fatte attendere. E sono arrivate condite da una buona dose di ironia.

Nuovo logo per Twitter: l’ironia degli utenti

Un uccellino stramazzato al suolo, con una X al posto degli occhi. È questa una delle immagini più condivise sui social dopo il cambio di logo.

Su Twitter gira poi il fotomontaggio di un sorridente Musk al funerale di Twitter: d’altra parte, con una novità alla volta, secondo molti utenti il magnate sta lentamente uccidendo la piattaforma, acquistata nel 2022.

«Crede di essere Lex Luthor», scrive un altro utente, facendo riferimento al simbolo della LexCorp dell’acerrimo nemico di Superman.  C’è poi chi si chiede quale sarà il nuovo nome di Twitter: Xwitter? Xchat? Xtagram?. Senza poi dimenticare un altro fatto: che senso avrà adesso chiamare tweet, ovvero “cinguettio” i post pubblicati sulla piattaforma, quando l’uccellino non c’è più? «Ti presentiamo il nuovissimo X! Ora tutti twittano con stile con pronomi come Xe, Ze e They! Diffondi l’amore con 280 caratteri di ilarità trans-inclusiva! Ritwittiamo il futuro, un pronome alla volta!», ha twittato un utente, mentre un’altra scherza evocando una possibile causa da parte del professor Charles Xavier, fondatore del gruppo degli X-Men.

In tanti stanno facendo ironia sul fatto che la lettera X in inglese si pronuncia “ex”. E c’è chi si domanda: « I filmati postati su Twitter ora si chiameranno X video?». Non è dato saperlo. Di sicuro, il cambio di logo ha certificato – non che ce ne fosse bisogno – la passione di Musk per la lettera X, che appare nel nome della sua azienda aerospaziale SpaceX, del veicolo elettrico Tesla Model X e persino in del figlio X AE A-XII.

Oppenheimer, polemiche in India per la scena hot nel film

Polemiche in India per una scena di sesso in Oppenheimer, nuovo film di Christopher Nolan che uscirà in Italia il 23 agosto. Sotto accusa il momento in cui l’omonimo protagonista con il volto di Cillian Murphy si ferma durante il rapporto per leggere, su esortazione dell’amante Jean Titlock (Florence Pugh), un passo della Bhagvad Gita, testo sacro dell’induismo. Alcuni esponenti del partito nazionalista Bjp hanno parlato di «inquietante attacco alla civiltà indiana», in quanto «recitare versi sacri durante il sesso è offensivo e razzista». La polemica è sfociata anche sui social network, dividendo il pubblico fra chi ha preso le difese del film e chi invece si è schierato dalla parte della politica. Già in passato i nazionalisti non avevano gradito serie, spot pubblicitari e programmi televisivi occidentali, bloccandone la riproduzione in tutto il Paese.

Durante una scena hot, Oppenheimer legge il passo di un testo sacro dell'induismo. In India il Bjp parla di «attacco alle credenze locali».
Florence Pugh nei panni di Jean Tatlock nel film “Oppenheimer” (Twitter).

Perché la scena in Oppenheimer non è piaciuta al Bjp dell’India?

Il Bhagvad Gita (letteralmente, “La parola di Dio”) è un componimento in 700 versi e parte del poema epico Mahabharata. Consiste in un dialogo fra il dio Krishna e un principe di nome Arjuna, che chiede l’aiuto della divinità per affrontare un dilemma morale. «Il Gita è fonte di ispirazione per innumerevoli leggende che devono condurre all’autocontrollo e a nobili gesta», ha scritto su Twitter Uday Mahurkar, commissario per l’informazione del governo indiano. «Una scena di Oppenheimer mostra una donna che costringe un uomo a leggerle ad alta voce un passo mentre hanno rapporti sessuali». Parlando di attacco diretto alle credenze locali, Mahurkar ha definito la scena «priva di motivazione e logica nel film su uno scienziato». Lo stesso Nolan però ha dichiarato in alcune interviste promozionali che si tratta di un «momento fondamentale per la relazione fra i due».

Immediata anche la reazione sui social network, dove il pubblico si è diviso. Alcuni hanno infatti supportato la protesta, sottolineando come il film possa risultare dannoso per le nuove generazioni. Altri hanno invece difeso il regista e la produzione, suggerendo che la scena potrebbe persino aumentare la curiosità del mondo verso il testo sacro. In India intanto Oppenheimer sta riscuotendo un enorme successo al botteghino. Nel weekend di apertura, ha infatti incassato 3 milioni di dollari, battendo persino Barbie che non ha superato il milione. Nel Paese la visione è aperta a tutti, in quanto come ha riportato Screen Rant la scena di sesso viene proiettata sfocata, ma per i minori di 12 anni è necessaria la presenza di un adulto.

Da The Kerala Story a The Suitable Boy, gli altri film sotto accusa

Oppenheimer non è però il primo film a suscitare le ire dell’India. Nel 2020 la polemica colpì Netflix per la serie The Suitable Boy in cui una ragazza indiana e un coetaneo musulmano si baciavano in un tempio indù. Un discorso simile riguardò la pubblicità del marchio locale di gioielli Tanishq, che dovette ritirare lo spot con protagonista una coppia interreligiosa. Nel 2022 ha destato scalpore invece The Kashmir Files, docufilm che racconta l’esodo di massa negli Anni 90 degli indù del Kashmir in fuga dagli islamici. Alcuni parlarono di immagini «strazianti e veritiere», mentre altri accusarono il regista di aizzare l’odio contro i musulmani. L’ultimo in ordine di tempo è stato a inizio 2023 The Kerala Story, con protagonista una ragazza indiana costretta a unirsi all’Isis. Sui social divenne virale l’hashtag per boicottare un «film di propaganda che demonizza gli islamici».

LEGGI ANCHE: Barbenheimer, fenomenologia della sfida al cinema fra Barbie e Oppenheimer

Giampaolo Morelli: età, compagna, figli e film dell’attore

Giampaolo Morelli, nato a Napoli il 25 novembre 1974, è un attore, sceneggiatore, conduttore tv, doppiatore e regista. Nel 2005 ha vinto un Nastro d’Argento come attore protagonista per il corto Il bastardo e l’handicappato da lui diretto.

Giampaolo Morelli: biografia e carriera

La sua carriera è iniziata mentre frequentava l’università. Morelli ha infatti lavorato nel mondo dello spettacolo napoletano facendo cabaret e teatro ed esibendosi anche come prestigiatore. Ha poi deciso di trasferirsi a Roma comparendo in diverse fiction come Distretto di Polizia su Canale 5, Butta la luna su Rai 1 e Il capitano su Rai 2. Il successo è arrivato però con il ruolo dell’ispettore Coliandro nell’omonima serie televisiva, che ricopre tuttora. Ha anche recitato al cinema in film come South Kensington di Carlo Vanzina (2001), il suo esordio, Paz! di Renato De Maria (2002), Piano 17 dei Manetti Bros. (2005), Mine vaganti di Ferzan Özpetek (2010), Quel bravo ragazzo di Enrico Lando (2016), 7 ore per farti innamorare di Sydney Sibilla, che ha anche diretto (2020), e C’era una volta il crimine di Massimiliano Bruno (2022).

Giampaolo Morelli, tra la carriera e la vita privata
Giampaolo Morelli e Gloria Bellicchi Festival di Roma nel 2020 (Getty Images).

Nel 2009 ha condotto, insieme ad Elena Di Cioccio, il programma Stracult su Rai 2 e l’anno seguente ha dato la voce al bandito Flynn Rider nel film Rapunzel – L’intreccio della torre. Il 5 febbraio 2013 ha pubblicato il suo secondo romanzo, 7 ore per farti innamorare (preceduto da Un bravo ragazzo) portando in scena il suo adattamento teatrale insieme a Carolina Crescentini.

Giampaolo Morelli: la vita privata

Dal 2009 è legato sentimentalmente a Gloria Bellicchi, conosciuta l’anno precedente sul set de L’ispettore Coliandro. La coppia ha due figli, Gianmarco e Pier Maria, nati nel 2013 e nel 2016. La compagna è stata Miss Italia nel 1998 e prima di fare coppia con l’attore è stata sposata nel 2007 con l’avvocato romano Andrea Prosperi, da cui si è separata due anni dopo.

Elezioni in Spagna: le reazioni italiane

«Giorgia, la senti questa Vox?», così il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha commentato l’esito del voto in Spagna. Poi è arrivato il turno del fondatore di Azione, Carlo Calenda. E dopo uno per volta i commenti si sono susseguiti. È intervenuto il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, il sentore forzista Maurizio Gasparri e anche l’ex capogruppo del Partito Democratico a Montecitorio Andrea Marcucci. Il risultato dell’ultradestra di Santiago Abascal, leader di Vox, segna la prima battuta d’arresto dei partiti nazionalisti in Europa. Dopo il successo ungherese di Viktor Orban e la vittoria di Giorgia Meloni, un risultato positivo dei conservatori spagnoli avrebbe rappresentato un segnale inequivocabile in vista delle prossime Europee. Considerate poi le difficoltà di Emmanuel Macron in Francia e il crescente consenso di Marine Le Pen. 

Il Senatore Matteo Renzi (IV) durante un intervento nell’Aula del Senato

Calenda: «Grande soddisfazione», Fratoianni: «L’onda nera degli amici di Meloni è stata fermata»

Renzi, non appena sono state ufficializzati i risultati che hanno visto i popolari avanti ha scritto: «In Spagna non sappiamo chi ha vinto, ma sappiamo chi ha perso: Vox, la destra estremista. È un segno interessante: non si vincono le elezioni contro l’Europa. E le prossime europee si vinceranno al centro. Un messaggio che da Madrid arriva forte e chiaro anche a Roma. Giorgia, la senti questa Vox?».

Pochi minuti e arriva Calenda: «È una grande soddisfazione vedere Vox rimanere ai margini del sistema politico spagnolo. La cosa più sensata, che non accadrà, sarebbe una larga coalizione tra popolari e socialdemocratici. Ma anche in Spagna esistono oramai barriere troppo alte».

 

Soddisfatto anche Nicola Fratoianni: «Ha ragione Yolanda Diazstanotte la Spagna ha dormito più tranquilla” perché l’onda nera degli amici di Meloni è stata fermata. La sconfitta di Vox e l’ottimo risultato di Sumar sono un’ottima notizia. E non solo per la Spagna».

Elezioni in Spagna, le reazioni italiane: soddisfatto il centrosinistra, i moderati contro Meloni
Maurizio Gasparri, Senatore di Forza Italia

Gasparri attacca indirettamente Giorgia Meloni: «Vox ha perso, necessaria una forza moderata»

Stilettata al governo guidato da Giorgia Meloni è arrivata anche da Maurizio Gasparri di Forza Italia tra i più impegnati a lottare per il rilancio del partito dopo la morte del fondatore Silvio Berlusconi: «In queste elezioni ha guadagnato molti voti rispetto alle precedenti e quindi se ci sarà un governo spetterà al Partito Popolare indicare il suo leader come guida». Poi Gasparri ha aggiunto: «Chi ha preso meno voti sono stati quelli del partito di Vox, che dimostra come sia necessaria una forza moderata, come il Ppe, per poter guidare il governo. In Spagna ora saranno gli elettori a decidere chi otterrà la maggioranza, ma noi siamo molto contenti del risultato ottenuto perché il Partito Popolare spagnolo si è rivelato il partito guida».

Omicidio-suicidio a Vinovo: trovati morti un uomo e una donna di 84 anni

Omicidio e successivo suicidio per una coppia di anziani nel Torinese. Entrambi di 84 anni, vivevano a Vinovo, in un’area periferica di case basse strutturata come un villaggio.

A dare l’allarme è stata la figlia

Sul posto è accorsa un’autoradio dei carabinieri, che li ha trovati senza vita all’interno dell’abitazione. I militari stanno lavorando per accertare la dinamica dell’accaduto. Le due vittime sono Claudio Coli Cantone, originario di Torino, e Vera Maria Icardi, nata a Costigliole d’Asti. A dare l’allarme, chiedendo l’intervento dei carabinieri, secondo le prime informazioni sarebbe stata la figlia della coppia, dopo avere sentito gli spari di una pistola. Dagli iniziali accertamenti degli investigatori dell’Arma sembra che l’uomo abbia ucciso la moglie sparandole con due colpi di pistola per poi togliersi la vita. Sull’accaduto indagano i carabinieri di Vinovo e Moncalieri. Ancora da chiarire il movente.

 

Plastiche in mare, botta e risposta tra Calenda e il sindaco di Orbetello

Polemica social tra Carlo Calenda e il sindaco di Orbetello Andrea Casamenti. «Il litorale toscano altezza Capalbio Ansedonia è da giorni letteralmente invaso dalle plastiche. Brillante gestione del Comune di Orbetello che così pulisce la Laguna in mare», ha denunciato su Twitter il leader di Azione. E poi, taggando la Regione Toscana: «Poi parliamo di ambiente e idrogeno».

Il sindaco di Orbetello: «Le plastiche che escono dalla laguna non si era mai sentita»

La replica del sindaco di Orbetello (di cui Ansedonia è frazione), sempre via social, non si è fatta attendere: «Le plastiche che escono dalla laguna non si era mai sentita. Sicuramente è Scherzi a parte. Mi chiedo se il dott. Calenda abbia idea di cosa sia la Laguna di Orbetello. Nella laguna ci sono le alghe e non le plastiche e le alghe sono bloccate da uno strumento che si chiama sgrigliatore sempre in funzione», ha scritto Casamenti. «Le plastiche vengono portate dal mare a prescindere e nel Comune di Orbetello vengono tolte ogni giorno tramite addetti. Mi chiedo se un leader nazionale possa scrivere queste castronerie senza prima informarsi, magari chiamando i diretti interessati che avrebbero potuto spiegargli, evitandogli una brutta figura».

Plastiche in mare, botta e risposta tra Calenda, che è in vacanza in Toscana, e il sindaco di Orbetello Casamenti.
Andrea Casamenti, sindaco di Orbetello (Facebook).

La tesi di Casamenti è stata confermata da Legambiente e da una cooperativa di pescatori

Il botta e risposta è poi proseguito via social, con un nuovo intervento di Calenda, che aveva postato una foto con in mano alcuni pezzi di plastica raccolti dalla spiaggia: «Andrea Casamenti, è una quantità senza precedenti. Mi preoccuperei di questo piuttosto che di dare risposte piccate. Vada a controllare, parli con lo stabilimento Carmen Bay». La tesi del sindaco di Orbetello è stata confermata a Repubblica Firenze dalla sezione grossetana di Legambiente e dalla cooperativa di pescatori locale, secondo cui a Calenda è stata detta «una stupidaggine». È impossibile che dalla laguna esca qualcosa, ha spiegato il presidente, «perché il materiale viene messo in un container portato via dagli operatori ecologici».

Plastiche in mare, botta e risposta tra Calenda, che è in vacanza in Toscana, e il sindaco di Orbetello Casamenti.
Carlo Calenda (Imagoeconomica).

Allerta ghiacciaio in Val Ferret: chiusa la strada per Rochefort

L’allerta gialla per temporali e rischio idrogeologico su tutta la Valle d’Aosta ha portato il comune di Courmayeur ad attivare alcune misure preventive di protezione civile in Val Ferret, ai piedi del ghiacciaio di Planpincieux, monitorato fin dal 2013 tramite l’analisi di diversi parametri. Lo scenario attuale coinvolge un volume a potenziale crollo di 80 mila – 120 mila metri cubi di ghiaccio.

L’ordinanza è valida dalle 7.00 di lunedì 24 luglio

Per questo, con un’ordinanza valida dalle ore 7.00 di oggi, lunedì 24 luglio 2023, è stato disposto il divieto di transito, a piedi e in auto, lungo la strada interpoderale per Rochefort e il divieto di accesso e di permanenza nell’area a rischio, dove non si trovano fabbricati.  Il sistema di monitoraggio prevede 11 possibili scenari, che coinvolgono volumetrie che vanno dai 16 mila metri cubi agli oltre 800 mila. Questo il testo integrale dell’ordinanza pubblicata nelle scorse ore: «Il Comune di Courmayeur informa, come emerge dal Report di allertamento sintetico n. N. 033 del 23/07/2023 relativo al Ghiacciaio di Planpincieux, che il livello di rischio glaciologico ha definito l’attuazione delle misure di Protezione civile relative allo scenario interpolare S2 – S3 come da cartografia allegata. Le misure preventive di Protezione civile sono legate all’allerta gialla segnalata dal bollettino di criticità metereologica per temporali forti e diffusi e rischio idrogeologico emanato in giornata e valido fino al 24-07-2023 ore 23.59. Le misure precauzionali, previste in ordinanza emanata dal sindaco, prevedono dalle ore 07:00 del giorno 24:07:2023, e fino alla revoca il divieto di transito, pedonale e veicolare, lungo la strada interpoderale per Rochefort e il divieto di accesso e di permanenza nelle zone da S1 a S2-S3 di cui all’allegata planimetria».

Bce: per il dopo Panetta, il favorito è Piero Cipollone

Potrebbe essere il vice governatore della Banca d’Italia Piero Cipollone a prendere il posto di Fabio Panetta nel comitato Esecutivo della Banca centrale europea. È quanto sostiene il Financial Times nella sua edizione online, confermando le indiscrezioni diffuse nelle settimane scorse dalla Frankfurter Allegemeine Zeitung. Secondo quanto scritto dal quotidiano londinese «gli analisti considerano Cipollone “un candidato solido”, seppur “poco conosciuto” al di fuori della Banca d’Italia». È lo stesso Ft a spiegare che il punto di forza del vice governatore risiede nel «background economico» forte dei suoi studi presso grandi atenei nazionali ed internazionali. Da La Sapienza, alla Stanford University e all’Università della California. Il quotidiano economico poi rilancia, tra i punti a favore di Cipollone la sua «esperienza nei pagamenti» che «potrebbe essere preziosa» nell’ottica di sostituire Panetta – futuro governatore della Banca d’Italia – nel ruolo di supervisione del lancio dell’euro digitale.

Cipollone per il dopo Panetta alla Bce, il vice governatore profilo favorito
A sinistra Piero Cipollone, attuale vice governatore della Banca d’Italia (Imagoeconomica).

Cipollone, due ostacoli da superare: nazioni più piccole e la parità di genere 

Sul cammino di Piero Cipollone verso Francoforte ci sono alcuni ostacoli da superare. Dapprima, le pretese di altre forze politiche continentali. È sempre il Ft a chiarire che «anche altri Paesi dell’Eurozona potrebbero presentare i propri candidati» per succedere a Panetta, «nonostante una convenzione secondo cui a ciascuna delle quattro maggiori economie della zona euro viene concesso un seggio nel consiglio di sei membri della Bce». Valutazioni queste a cui si dovrà aggiungere anche la volontà di Giancarlo Giorgetti,  deputato in qualità del titolare del Mef a nominare il profilo più adatto. Secondo ostacolo potrebbe essere quello della parità di genere. Non è escluso che sia proprio la Bce a chiedere che il governo italiano nomini una donna «per migliorare la diversità in seno al board della Bce, che comprende i 20 governatori delle banche centrali nazionali e dove 24 dei suoi 26 membri sono uomini».

Pallanuoto: impresa Setterosa, Usa battuti 8-7 ed è semifinale

Impresa per il Setterosa in semifinale ai Mondiali di pallanuoto a Fukuoka, in Giappone. Con il punteggio di 8-7, l’Italia elimina gli Stati Uniti tricampioni olimpici e quadrimondiali in carica. E vola in semifinale. Già bronzo europeo e quarto agli ultimi mondiali, il Setterosa adesso lotta anche per guadagnare il pass olimpico per Parigi 2024.

L’8 a 7 e il volo verso la semifinale

Determinanti il 3/15 in inferiorità numerica più tre rigori di cui uno parato sul 4-3 da Banchelli, premiata come mvp e sgolata per guidare una difesa che sembrava invalicabile. L’ultima ad arrendersi è stata la fuoriclasse Steffens, autrice di 4 reti e migliore marcatrice della partita in cui le azzurre sono andate a segno con Giustini (3), Bianconi (2), Marletta, Picozzi e Tabani, rispettivamente autrici degli ultimi due gol per l’8-6 decisivo a 3’56 dalla fine. Ora si attende la sfida tra la vincente di OlandaCanada. Il primo a esultare è l’allenatore Carlo Silipo: «Questo è il vero Setterosa e sono orgoglioso di allenarlo. Ci abbiamo messo cuore, carattere e testa. Siamo felici, ma non finisce qua, anche perché i primi pass olimpici andranno soltanto alle finaliste».

Paolo Calabresi: eta, moglie, figli e film dell’attore

Paolo Calabresi, nato a Roma il 17 giugno 1964, è un attore e un conduttore televisivo e radiofonico. Dal 2008 è diventato uno degli inviati de Le Iene, ma è anche famoso per il suo ruolo nella trilogia cinematografica Smetto quando voglio di Sydney Sibilla.

Paolo Calabresi: biografia e carriera

Ammesso nel 1987 alla neonata scuola del Piccolo Teatro, diretta da Giorgio Strehler, si è diplomato nel 1990 e ha lavorato in diversi spettacoli teatrali. Nello stesso periodo si è anche dedicato alla televisione, recitando in fiction come Distretto di Polizia (2003 e 2011), La squadra 3 (2003) e R.I.S. – Delitti imperfetti (2005). Dal 2007 ha iniziato a interpretare lo scorbutico elettricista Augusto Biascica nella serie tv italiana Boris. Dal 2008 è diventato una iena de Le Iene su Italia 1 affiancando nel 2016 Nadia Toffa, Matteo Viviani, Andrea Agresti e Giulio Golia alla conduzione del programma televisivo, sia nella puntata infrasettimanale che in quella domenicale.

Paolo Calabresi, tra la carriera e la vita privata
I figli di Paolo Calabresi (Facebook).

Tra i film più famosi in cui ha recitato ci sono I Viceré, regia di Roberto Faenza (2007), Amore 14, regia di Federico Moccia (2009), Diaz – Don’t Clean Up This Blood, regia di Daniele Vicari (2012), Tutta colpa di Freud, regia di Paolo Genovese (2014), Bentornato Presidente, regia di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi (2019), Appena un minuto, regia di Francesco Mandelli (2019), I migliori giorni, regia di Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo (2023) e il più recente Rapito, regia di Marco Bellocchio (2023). Per il piccolo schermo ha inoltre preso parte a Immaturi – La serie, regia di Rolando Ravello (2018), Speravo de morì prima, regia di Luca Ribuoli (2021), Vita da Carlo, regia di Carlo Verdone e Arnaldo Catinari e Sono Lillo, regia di Eros Puglielli (2023).

Paolo Calabresi: la vita privata

L’attore è sposato dal 1994 con la consulente artistica Fiamma Consorti. La coppia ha avuto quattro figli: Anna, Agostino, Aurora e Arturo, calciatore professionista che ha giocato nell’Under 21 della Nazionale di Calcio Italiana.

Spagna, rebus governo dopo le elezioni: gli scenari

Il voto di domenica 23 luglio ha lasciato la Spagna in una situazione di stallo, con la vittoria dal retrogusto molto amaro del Partito popolare di Alberto Nunez Feijòo, che torna a essere la prima forza del Paese con 136 seggi al Congresso dei Deputati (la Camera bassa del parlamento iberico), ma a spese del possibile alleato Vox, che quasi ha dimezzato i suoi (da 52 a 33). Sono 122 quelli conquistati – contro ogni previsione – dal Partito Socialista del primo ministro uscente Pedro Sanchez, 31 quelli ottenuti dalla coalizione di sinistra Sumar. Feijòo già si vedeva alla Moncloa, ma le urne lo hanno smentito: il blocco delle destre si è fermato a quota 169, molto lontana dai 176 seggi necessari per l’agognata maggioranza assoluta.

Spagna, rebus per la formazione dei governo dopo le elezioni: cosa succede con il parlamento diviso a metà.
Il voto di Sanchez, Feijoo, Diaz e Abascal (Getty Images).

Il leader del Pp Feijòo rivendica il diritto di provare a formare un governo di minoranza

Il Partito Popolare si è aggiudicato 136 seggi, 47 in più rispetto a quelli ottenuti alle elezioni del 2019, ma insufficienti per formare un governo monocolore. E per superare la soglia di 176 non basterebbero quelli di Vox di Santiago Abascal, il grande sconfitto di questa tornata elettorale. Nemmeno l’ipotetico contributo dei deputati di UPN e Coalición Canaria basterebbe a raggiungere la maggioranza parlamentare. Feijòo ha comunque rivendicato il diritto di provare a formare un governo di minoranza. «Come candidato del partito più votato, credo che il mio dovere sia aprire il dialogo, guidare questo dialogo e cercare di governare il nostro Paese», ha detto il presidente del Pp, sottolineando che in Spagna da sempre governa il leader del partito che ottiene il maggior numero di voti. Tuttavia, nelle democrazie parlamentari come quella spagnola, il capo del governo non è necessariamente la persona che ottiene il maggior numero di voti alle elezioni, ma piuttosto quella in grado di assicurarsi il sostegno della maggior parte dei deputati. Il Pp può contare su una maggioranza assoluta di 143 scranni al Senato, contro i 92 dei socialisti: sfortunatamente per Feijòo a nominare il nuovo governo sarà il Congresso dei Deputati.

Spagna, rebus per la formazione dei governo dopo le elezioni: cosa succede con il parlamento diviso a metà.
Alberto Nunez Feijoo festeggia la vittoria del Pp (Getty Images).

Per ottenere la maggioranza, Sanchez dovrà convincere i deputati di Junts a non votare contro di lui

Strada più in discesa quella del premier uscente Sanchez. Sommando i 122 seggi del Psoe ai 31 di Sumar, coalizione guidata da Yolanda Diaz, la sinistra arriva a quota 153. Nel 2019, Sánchez è riuscito a formare il primo governo di coalizione di sinistra della Spagna stringendo accordi con i partiti regionali, che hanno sostenuto la sua candidatura in cambio della promessa di costruire infrastrutture come nuove ferrovie o ospedali. I tanti partiti locali, molti dei quali usciti indeboliti dalle urne, hanno già annunciato che non daranno il loro appoggio a Sanchez gratis. Il leader socialista, per la riconferma alla Moncloa, avrà bisogno anche stavolta del sostegno dei separatisti baschi e catalani, come Euskal Herria Bildu e Esquerra. Alleati tradizionali in parlamento, che garantirebbero altri 19 deputati. Per la maggioranza assoluta, Sanchez avrà bisogno di convincere Junts, il partito fondato dall’ex presidente catalano Carles Puigdemont, a non votare contro di lui.

Spagna, rebus per la formazione dei governo dopo le elezioni: cosa succede con il parlamento diviso a metà.
Il premier uscente Pedro Sanchez (Getty Images).

Il parlamento è diviso a metà: lo stallo politico può portare a nuove elezioni

Il voto ha portato a un parlamento diviso a metà, in cui l’ago della bilancia a questo punto è rappresentato dalle tante forze indipendentiste rappresentate alle Corti Generali. La destra spagnola è tradizionalmente contro le istanze di questi gruppi e l’ultradestra ancora di più. Per cui al governo non andrà, a meno di un improbabile alleanza, il blocco guidato da Feijòo. Sanchez, come detto, avrà bisogno dell’appoggio di tutte queste forze e della contemporanea astensione di Junts. I nuovi parlamentari spagnoli presteranno giuramento il 17 agosto e, nei giorni successivi, il re Felipe VI convocherà i leader dei gruppi politici per le consultazioni alla Zarzuela. Lo scenario più probabile è quello di uno stallo politico, che porterebbe a nuove elezioni. C’è già che chi prevede un ritorno alle urne a dicembre, chi a gennaio.

Netanyahu dimesso dall’ospedale dopo l’impianto del pacemaker

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu è stato dimesso oggi dal centro medico Sheba di Tel ha-Shomer (Tel Aviv), dove nella notte di sabato è stato sottoposto all’impianto di un pacemaker. Lo ha riferito la radio pubblica Kan.

Netanyahu aveva tranquillizzato gli israeliani con un video messaggio: «Condizioni eccellenti»

Ieri il premier, in un messaggio video, aveva detto agli israeliani di sentirsi in «condizioni eccellenti», ma era rimasto egualmente in ospedale per una «sorveglianza medica». Netanyahu era stato ricoverato nello stesso ospedale anche la settimana precedente in seguito ad una disidratatazione. In quell’occasione gli era stato installato un apparecchio Holter.

Direttrice di un ufficio postale sottrae 600 mila euro ai correntisti: arrestata

Nel suo ruolo di direttrice di ufficio postale si sarebbe appropriata di 600 mila euro dei correntisti e, una volta accortasi di essere sotto indagine, avrebbe chiamato le ignare vittime esortandole a non rilasciare dichiarazioni agli inquirenti. È l’accusa contestata a una funzionaria delle Poste italiane in servizio nel Casertano, arrestata e condotta ai domiciliari dalla Guardia di Finanza su ordine del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per i reati di peculato e autoriciclaggio. All’indagata è stato notificato anche un provvedimento di sequestro di 600 mila euro.

L’indagine è partita dalla denuncia di un cliente che si era insospettito

L’inchiesta, coordinata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere (Procuratore Pierpaolo Bruni) e realizzata dalla Guardia di finanza di Capua con la collaborazione del servizio Antifrode delle Poste Italiane, è partita dalla denuncia di un correntista casertano e ha permesso di ricostruire un intricato sistema di appropriazione dei soldi dei clienti, che sono stati poi contattati telefonicamente quando la funzionaria ha scoperto di essere sotto indagine. La direttrice ha usato anche terze persone per far avvertire i correntisti.

Michela Murgia, il matrimonio queer tra abiti Dior e anelli con rane

Un trionfo di bianco firmato Dior. E una festa in famiglia, nel giardino di casa. Sono le istantanee delle nozze queer della scrittrice Michela Murgia celebrate domenica 23 luglio nella sua casa romana. Un manifesto politico sulla famiglia che si sceglie, e insieme una sfilata di moda visto che tutta la famiglia indossava abiti disegnati dall’amica stilista  Maria Grazia Chiuri che sull’abito della sposa ha voluto la scritta “God save the queer”, ricamata con perline rosse. Nella nuova casa romana dove vive con tutta la sua famiglia, Murgia intende passare il tempo che le resta. Insieme con i quattro figli, c’erano le scrittrici Chiara Valerio e Chiara Tagliaferri, il cantante lirico Francesco Leone, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Paolo Repetti, Teresa Ciabatti.

 

Bianco e anelli con le rane, il ‘simbolo’ della famiglia queer di Murgia

A metà luglio, con rito civile e per ragioni puramente legali-economiche, come da lei stessa aveva sottolineato, aveva sposato articulo mortis l’attore Lorenzo Terenzi, per «garantirci diritti a vicenda». «Io e Lorenzo abbiamo firmato un contratto con lo Stato per avere diritti che non c’era altro modo per ottenere così rapidamente», aveva scritto Murgia. Ora la festa di non matrimonio insieme con la sua famiglia. «Quando Maria Grazia Chiuri mi ha detto “voglio disegnarti l’abito da sposa” ho provato imbarazzo: non mi considero una sposa. Il fatto che tutt3 continuino a romanticizzare la questione e farci le congratulazioni non cambia la realtà…. Tre giorni dopo mi ha mandato i bozzetti di una intera mini-collezione familiare che interpreta alla perfezione lo spirito queer del nostro stare insieme», ha raccontato sui social Murgia. La scelta del colore bianco per tutti de-sacralizza il colore nuziale: «Il bianco è inclusivo, sintesi additiva di tutti i colori dello spettro. Nella collezione di cui ci ha fatto dono, realizzata ad hoc, ci sono solo pezzi intercambiabili, no gender, tra i quali ciascun? ha scelto la combinazione che meglio esprimeva la sua identità». Poi gli anelli: non due fedi, anche queste simboli di appartenenza, ma anelli chevalier in resina con rane, «esseri che mutano forma e ambiente più volte nella vita e che possono essere considerati l’emblema del cambiamento stesso. E che tutta la famiglia indossa».

Susy Del Giudice: età, marito, figlia e film dell’attrice

Susy Del Giudice, all’anagrafe Assunta del Del Giudice, è nata a Napoli il 9 febbraio 1969 ed è un’attrice. Nel 2022 ha vinto il Ciak d’Oro come Migliore attrice protagonista per I fratelli De Filippo di Sergio Rubini e per lo stesso film ha ottenuto anche una candidatura ai David di Donatello.

Susy Del Giudice: biografia e carriera

Susy ha debuttato a teatro da piccolissima, all’età di sette anni, con Beniamino Maggio, uno dei grandi interpreti della scena napoletana. Ha poi continuato la sua carriera in grandi compagnie come quelle di Mario Scarpetta, Luigi De Filippo, Aldo Giuffrè, Armando Pugliese e Giancarlo Sepe. Il debutto al cinema è avvenuto nel 1975 nel film Pasqualino Settebellezze, regia di Lina Wertmüller. Nel 1993 ha recitato il Pacco, doppio pacco e contropaccotto di Nanni Loy mentre nel 2000 ha esordito in tv con La squadra, seguita da Distretto di Polizia 2 (2001) e La squadra 4  (2003).

Susy del Giudice, tra la carriera e la vita privata
Giovanni Esposito e Susy Del Giudice ai David Di Donatello nel 2022 (Getty Images).

Insieme al futuro marito Giovanni Esposito ha recitato nella serie tv Grandi domani, regia di Vincenzo Terracciano (2005). Dopo altre fiction minori, nel 2010 è ritornata a recitare nella serie di successo Capri, seguita da Gomorra – La serie (2014), I bastardi di Pizzofalcone, regia di Carlo Carlei (2018), Il commissario Ricciardi, regia di Alessandro D’Alatri (2021), Le indagini di Lolita Lobosco, regia di Luca Miniero (2021) e la recente La vita bugiarda degli adulti, regia di Edoardo De Angelis uscita su Netflix nel 2023. Per quanto riguarda il cinema, ha recitato anche in film come Una piccola impresa meridionale, regia di Rocco Papaleo (2013), A Napoli non piove mai, regia di Sergio Assisi (2015) e I fratelli De Filippo, regia di Sergio Rubini (2021).

Susy Del Giudice: la vita privata

L’attrice è sposata con il comico, attore e regista teatrale Giovanni Esposito. La coppia ha una figlia, Mela.

Mondiale di calcio femminile, l’Italia batte l’Argentina 1-0 all’esordio

Esordio vincente per l’Italia al Mondiale di calcio femminile di Australia e Nuova Zelanda. Le Azzurre della ct Milena Bertolini hanno infatti battuto per 1-0 l’Argentina nel primo incontro della fase a gironi all’Eden Park di Auckland. Decisiva una rete di testa di Cristiana Girelli all’87’ minuto, dopo che la prima frazione si era conclusa a reti inviolate. Entrata dalla panchina a 10 minuti dal fischio finale, la calciatrice della Juventus ha sfruttato al massimo il poco tempo concessole dalla commissaria tecnica per indirizzare la gara. L’attaccante bianconera ha battuto in rete con un perfetto colpo di testa in anticipo sul cross dalla trequarti di sinistra di Lisa Boattin. Imparabile la traiettoria a pallonetto per il portiere argentino Correa.

Con un gol di Cristiana Girelli l' Italia batte l'Argentina al Mondiale di calcio femminile. Il 29 luglio sfida alla Svezia.
Cristiana Girelli festeggia il gol al Mondiale di calcio (Getty Images).

La Nazionale è così prima nel Gruppo G a pari merito con la Svezia, che nel suo primo match al Mondiale ha battuto di misura il Sudafrica per due reti a una. Le Azzurre torneranno in campo sabato 29 luglio alle 9.30 italiane proprio contro le scandinave in una partita che potrebbe già risultare decisiva per il passaggio agli ottavi di finale. L’ultima gara è in programma invece mercoledì 2 agosto alle 9 italiane contro il Sudafrica. In caso di passaggio del turno, l’Italia incrocerà sul suo cammino probabilmente una fra Olanda e Stati Uniti, favoriti per la vittoria finale della competizione.

Mondiale femminile, per l’Italia in campo le giovanissime Dragoni e Beccari

Due giovanissime e tanta esperienza per le Azzurre di Milena Bertolini che sono scese in campo con qualche novità di formazione. Fra i pali l’interista Francesca Durante e non la veterana Laura Giuliani. In mezzo al campo la 16enne Giulia Dragoni, talento classe 2006 del Barcellona, e in attacco la 18enne Chiara Beccari del Sassuolo, in prestito dalla Juventus. La prima occasione è però firmata Barbara Bonansea e Valentina Giacinti che non ha impensierito il portiere avversario. Nella prima frazione l’Italia aveva trovato due volte il vantaggio, ma con reti in evidente fuorigioco della stessa Giacinti e di Arianna Caruso. Le nostre avversarie ci hanno provato soprattutto a inizio ripresa da palla inattiva, impegnando Durante in un paio di occasioni. Dopo una lunga lotta a centrocampo, la mossa vincente è arrivata all’83’ con l’ingresso della numero 10 Girelli poi premiata come migliore in campo. Euro 2021, chiuso ai gironi con un punto in tre gare, sembra definitivamente alle spalle.

Claudia Potenza: età, marito, figli e film dell’attrice

Claudia Potenza, nata a Manfredonia (Puglia) in 27 maggio 1981, è un’attrice italiana. Nel 2011 ha ricevuto una candidatura al David di Donatello come migliore attrice non protagonista per Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo.

Claudia Potenza: biografia e carriera

Claudia ha studiato recitazione a Roma, iniziando a lavorare a teatro e recitando in televisione in Distretto di Polizia (2000), RIS – Delitti imperfetti (2005-2009) e Puccini (2009). È stata anche nel cast di pellicole per il cinema come Feisbum, di registi vari (2009), Viola di mare, regia di Donatella Maiorca (2009) e Basilicata coast to coast, regia di Rocco Papaleo (2010). Nel 2011 ha partecipato al Resto Umile World Show, trasmissione televisiva di Checco Zalone andata in onda su Canale 5. Nello stesso anno ha preso parte al film di Carlo Virzì I più grandi di tutti.

Claudia Potenza, tra carriera e vita privata
Claudia Potenza e Domenico Chiarello alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2016 (Getty Images).

Tra le pellicole più importanti in cui ha recitato vi sono Magnifica presenza, regia di Ferzan Özpetek (2012), Outing – Fidanzati per sbaglio, regia di Matteo Vicino (2012), Una piccola impresa meridionale, regia di Rocco Papaleo (2013), Non c’è campo, regia di Federico Moccia (2017) e il più recente Da grandi, regia di Fausto Brizzi (2023). Per il piccolo schermo ha poi recitato in Il clan dei camorristi, regia di Alessandro Angelini e Alexis Sweet (2013), Con il sole negli occhi, regia di Pupi Avati (2015), La Compagnia del Cigno, regia di Ivan Cotroneo (2019) e Vita da Carlo, regia di Carlo Verdone e Arnaldo Catinari (2021).

Claudia Potenza: la vita privata

L’attrice ha sposato l’avvocato barese Domenico Chiarello nel settembre del 2019. Prima di sposarsi la coppia ha avuto due figli, Gabriele e Nina, rispettivamente di 10 e tre anni. Il matrimonio è stato celebrato nel centro storico di Monopoli, nella chiesa di Santa Maria Amalfitana. Tantissimi i vip presenti tra cui Dino Abbrescia e Marco Bocci che ha guidato il furgoncino Wolkswagen su cui la sposa è arrivata in chiesa.

Afghanistan, le donne piangono la chiusura dei saloni di bellezza

Ad agosto in Afghanistan chiuderanno centri di bellezza e parrucchieri per donne. Lo scorso 2 luglio infatti i talebani avevano ordinato la chiusura di tutti i saloni, lasciando un mese di tempo ai gestori per organizzare la cessione delle attività. Circa 60 mila persone perderanno il lavoro, ma l’impatto maggiore si ripercuoterà sulle libertà e sull’indipendenza delle afgane. «Per noi, sono più che semplici luoghi per truccarsi», hanno spiegato alla Bbc tre ragazze, i cui nomi sono stati cambiati per proteggerne l’identità. «Hanno nascosto i dispiaceri, dandoci energia e speranza. Ci hanno ridato la vita». È solo l’ultimo capitolo di una lunga serie di restrizioni che ha già vietato loro l’accesso ad aule universitarie, parchi pubblici e palestre.

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Nei centri di bellezza dell’Afghanistan le donne confessavano insicurezze e timori

Zarmina, ragazza di 23 anni che vive a Kandahar, era proprio in un salone di bellezza quando ha udito per la prima volta l’ordine dei talebani. «È crollato il silenzio e la proprietaria è scoppiata in lacrime», ha ricordato la ragazza. «Io non riuscivo nemmeno a guardarmi allo specchio». Sebbene in città gran parte degli uomini vieti alle figlie di truccarsi e sottoporsi a trattamenti beauty, ha avuto la fortuna di frequentare i centri del suo quartiere e di stringere amicizia con altre donne del posto. «Ho convinto mio marito a concedermelo due o tre volte l’anno», ha raccontato. «Non posso però uscire di casa da sola». Oltre che luogo di svago e relax, i saloni hanno rappresentato anche un luogo per confessare insicurezze e chiedere aiuto oppure per condividere esperienze. «Oggi nessuno parla più», ha spiegato Madina, 22enne di Kabul. «Nessuno vuole rischiare di incontrare un sostenitore dei talebani».

In Afghanistan ad agosto chiuderanno estetisti e parrucchieri per donne: «Una chiacchierata bastava a farci sentire libere».
Due donne indossano l’hijab davanti a un salone di bellezza (Getty Images).

Non solo una via di fuga dalla vita quotidiana. Somaya, cittadina 27enne di Mazar-i-Sharif a Nordovest dell’Afghanistan, ha ricordato come la sua estetista l’abbia aiutata dopo un incidente domestico. Nel 2020 lo scoppio di una stufa le aveva provocato forti ustioni sul volto, tanto da farle perdere ciglia e sopracciglia. «Non riuscivo a guardarmi in faccia», ha spiegato alla Bbc. «Pensavo che tutti ridessero di me e non sono uscita per due mesi». Dopo un ciclo di 60 giorni nei saloni, però, ha ritrovato la serenità. «Ho pianto lacrime di gioia», ha raccontato la ragazza. «Mi ha ridato la vita, che ora sento di aver perso nuovamente».

Alcuni uomini accettavano di buon grado i trattamenti estetici delle mogli

Accanto a restrizioni e divieti, però, ci sono anche casi meno rigidi. Madina ha infatti raccontato di come i saloni di bellezza abbiano salvato il suo matrimonio. «Mio marito ama vedere i miei capelli in diversi colori e acconciature», ha infatti spiegato la 22enne. «Mi ha accompagnato sempre, aspettando pazientemente alla porta con orgoglio». Seppur obbligandola a indossare l’hijab per strada, in casa l’uomo le avrebbe rivolto in più occasioni complimenti per il suo stile. «Le sue parole mi fanno sentire bene». Madina sognava di diventare avvocato, prima che i talebani proibissero alle donne di frequentare le università. E non ha mai trovato lavoro.

In Afghanistan ad agosto chiuderanno estetisti e parrucchieri per donne: «Una chiacchierata bastava a farci sentire libere».
Una donna afgana al salone di bellezza prima del ritorno dei talebani (Getty Images).
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