Daily Archives: 24 Luglio 2023

Maltempo a Milano, chiuso un tratto di M2: alberi caduti e strade allagate

A Milano e nell’hinterland si è abbattuto un violento nubifragio che ha causato danni e guasti. A causa della caduta di alcuni alberi è stata anche chiusa la linea M2 della metropolitana, nel tratto compreso tra Vimodrone e Cernusco. Colpiti dalla bomba d’acqua e dalle raffiche di vento, tronchi e rami sono stati spazzati via e sono caduti in strada, danneggiando anche alcuni tratti di rete elettrica con cui vengono alimentati i mezzi dell’Atm, azienda del trasporto pubblico milanese. Intanto il Centro funzionale monitoraggio rischi della Regione Lombardia ha emanato una nuova allerta arancione per temporali possibili nelle prossime 24 ore in tutta l’area di Milano.

Tra i comuni più colpiti Cesano Maderno e Parabiago

Il dipartimento della Protezione civile ha emanato già nella tarda serata di domenica 23 luglio un’allerta gialla per 6 regioni del Nord Italia, per piogge e temporali. In provincia di Milano sono diversi i comuni colpiti. In particolare si registrano danni a Cesano Maderno e Parabiago, dove le strade sono completamente allegate, sono caduti diversi alberi e si parla anche di alcuni tetti divelti. Non sembra ci siano feriti. Strade allagate anche tra Gerenzano e Busto Arsizio, mentre danni sono segnalati anche a Monza. Il Coc, il centro operativo comunale della Protezione civile, resterà attivo per coordinare gli interventi fino al termine dell’allerta.

Trenord annuncia «danni all’infrastruttura»

Anche Trenord, nel primo pomeriggio del 24 luglio, ha annunciato «diversi danni all’infrastruttura a causa del maltempo» con numerosi problemi alla circolazione. I treni delle diverse direttrici della Lombardia subiscono ritardi di oltre 1 ora con molte soppressioni in tutte le linee. In particolare sono bloccate le linee per Como, Lecco e Sondrio a causa di un «grave danno alla stazione di Monza».

La Regione Piemonte chiede lo stato d’emergenza per le grandinate del 6 luglio

Intanto la Regione Piemonte ha inviato al governo la richiesta formale per lo stato di emergenza a seguito delle grandinate che si sono abbattute su vaste zone di Cuneese, Alessandrino, Astigiano e Torino il 6 luglio scorso. Dopo le verifiche e i sopralluoghi effettuati dai tecnici degli assessorati e dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezionale dell’ambiente, è stato inviato il dossier per la richiesta formale dello stato di emergenza a cui la Regione Piemonte ha iniziato a lavorare già all’indomani delle grandinate. La richiesta dovrà ora essere esaminata dal Consiglio dei ministri.

Il Nord Italia flagellato dal maltempo: a Milano chiude la metro M2
La grandine del 6 luglio in Piemonte (ANSA).

E’ morta la signora Gloria, secondo caso di suicidio assistito in Veneto

E’ morta domenica 23 luglio alle 10.25 la signora Gloria (nome di fantasia), paziente oncologica veneta di 78 anni. Si tratta della seconda persona in Italia ad aver scelto di porre fine alle proprie sofferenze tramite l’aiuto alla morte volontaria, reso legale a determinate condizioni dalla sentenza della Corte costituzionale 242/2019 sul caso Cappato-Antoniani. A renderlo noto è l’associazione Luca Coscioni. Gloria è, inoltre, la prima persona ad aver ottenuto, nel nostro Paese, la consegna del farmaco e di quanto necessario da parte dell’azienda sanitaria.

La signora Gloria, paziente oncologica, è morta tramite l'aiuto alla morte volontaria. E' il secondo caso di suicidio assistito in Veneto.
Flebo, paziente (Getty Images).

L’ultimo messaggio della donna: «La vita è bella, ma solo se siamo liberi»

Le 78enne è morta nella sua abitazione dopo essersi auto-somministrata il farmaco letale attraverso la strumentazione fornita dall’azienda sanitaria locale. La procedura di suicidio medicalmente assistito è avvenuta sotto il controllo medico del dottor Mario Riccio, consigliere generale dell’associazione Luca Coscioni, che nel 2006 aveva assistito Piergiorgio Welby ed era stato il medico di fiducia di Federico Carboni, il primo italiano un anno fa ad aver chiesto e ottenuto nelle Marche il 16 giugno 2022 l’accesso alla tecnica. Gloria ha lasciato un ultimo messaggio: «La vita è bella, ma solo se siamo liberi. E io lo sono stata fino alla fine. Grazie».

L’associazione Luca Coscioni: «Le è stata risparmiata una fine che non avrebbe voluto»

Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni hanno dichiarato: «In questo momento il nostro pensiero va alla famiglia di Gloria, al marito, vicino a lei fino all’ultimo istante. Anche se Gloria ha dovuto attendere alcuni mesi, ha scelto di procedere in Italia per avere accanto la sua amata famiglia e sentirsi libera nel suo Paese». Sempre secondo l’associazione «Le è stata risparmiata una fine che non avrebbe voluto, grazie alle regole stabilite dalla Consulta e grazie alla correttezza e all’umanità del sistema sanitario veneto e delle istituzioni regionali presiedute da Luca Zaia». Dopo Stefano Gheller, affetto da distrofia muscolare, Gloria è la seconda cittadina residente in Veneto ad aver ottenuto la verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio assistito e il relativo parere favorevole da parte dell’azienda sanitaria e del comitato etico. Mentre in Italia, per quanto se ne abbia notizia, è la quarta volta che accade.

 

Incendi in Grecia a Rodi e Corfù, cosa fare se si ha già prenotato?

Sono giorni difficili per la Grecia, che sta affrontando da ore un’emergenza incendi nelle isole di Rodi e Corfù, per di più nel mezzo della stagione turistica estiva. A causa dei roghi sono già state migliaia le persone evacuate, tra cui moltissimi turisti che speravano di potersi godere qualche giorno di mare in tutta tranquillità. C’è però anche chi aveva prenotato dei soggiorni per fine luglio e i primi giorni di agosto e che, comprensibilmente, si sta chiedendo come muoversi.

Come muoversi se si ha già prenotato il volo per Rodi e Corfù

La situazione è molto delicata e viene difficile pensare che, considerata la sua gravità, le autorità riescano a contenere le fiamme in breve tempo. Chi avesse dunque avuto intenzione di recarsi nelle zone più colpite nei prossimi giorni è stato esplicitamente invitato da parte della Farnesina a «considerare altre soluzioni». Non è sicuro, infatti, approdare su nessuna delle due isole nelle attuali condizioni, nonostante almeno per il momento il traffico aereo sopra l’isola di Rodi non sia stato chiuso. Diverso invece è il discorso per chi ha già prenotato: poiché l’aeroporto di Rodi è ancora aperto, non ci si potrà aspettare in alcun modo un rimborso in caso di eventuale disdetta. La situazione cambia se nelle prossime ore la compagnia aerea con cui si è deciso di prenotare dovesse cancellare il volo per motivi di sicurezza: in questo caso si può sperare di ricevere un rimborso o, più probabilmente, un voucher da riutilizzare per un altro viaggio. Esiste inoltre un regolamento della Comunità Europea, il n.261/2004, in base al quale in alcuni casi potrebbe persino essere previsto un risarcimento. Poiché però la cancellazione potrebbe avvenire per «circostanze eccezionali», si tratta di uno scenario piuttosto improbabile. Attualmente, alcune compagnie (come Easyjet) si stanno già attivando per cancellare i pacchetti vacanze a Rodi fino al 26 luglio, nonostante i loro voli siano in realtà ancora operativi.

Cosa fare in caso di prenotazione di un hotel

Per quanto riguarda invece le prenotazioni degli hotel, gli scenari cambiano in base alle polizze accettate al momento del pagamento del soggiorno. Alcuni hotel e strutture ricettive, infatti, concedono ai propri clienti la possibilità di cancellare la prenotazione gratuitamente fino al giorno stesso dell’arrivo e prevedono, di conseguenza, un rimborso completo. Altri invece prevedono condizioni diverse, come per esempio il rimborso fino al 50 per cento del prezzo pagato, se non addirittura nessun rimborso.

Bonus assunzioni NEET, domanda dal 31 luglio 2023: le istruzioni dell’Inps

L’Inps, con la circolare n. 68 del 21 luglio 2023, ha fornito importanti istruzioni in merito al bonus assunzioni NEET, i giovani che non risultano essere impegnati in nessuna attività di studio, occupazione o formazione. Tale agevolazione rivolta alle imprese è attiva dal 1° giugno e fino al 31 dicembre 2023, ha il principale obiettivo di sostenere l’occupazione giovanile e rientra nelle misure prevista dal decreto lavoro recante «Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro»

Cos’è e come funziona il bonus assunzioni NEET

Grazie al bonus assunzioni NEET, i datori di lavoro privati possono ottenere un incentivo economico per 12 mesi che è pari al 60 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali se effettuano delle nuove assunzioni di giovani nel periodo compreso tra il 1° giugno 2023 e il 31 dicembre 2023. È necessario inoltre:

  • che gli assunti siano under 30;
  • che non lavorino e non siano inseriti in corsi di studi o di formazione;
  • che gli assunti siano registrati al Programma operativo nazionale iniziativa occupazione giovani.

Un particolare non trascurabile di questo tipo di misura è che le assunzioni effettuate siano a tempo indeterminato. A sostegno del bonus assunzioni NEET sono stati stanziati 24,4 milioni di euro a valere sul Programma operativo nazionale iniziativa occupazione giovani 2014-2020, per quanto riguarda il 2023, e 61,3 milioni di euro a valere sul Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027 per quanto riguarda il 2024.

Come fare domanda dal 31 luglio 2023

I datori di lavoro interessati devono presentare una domanda a partire dal 31 luglio 2023. È sufficiente andare sul sito dell’Inps e compilare l’apposito modulo online NEET23 presente nella sezione «Portale delle Agevolazioni». Sarà necessario fornire:

  • i dati del lavoratore;
  • la Regione o la Provincia autonoma in cui viene eseguita la prestazione lavorativa;
  • l’importo della retribuzione mensile media che verrà erogata;
  • la tipologia di rapporto e l’eventuale percentuale oraria;
  • eventuali altre agevolazioni che hanno permesso l’assunzione.

Scadenza imposte 2023, ultima chiamata il 31 luglio con maggiorazione dello 0,40 per cento

C’è tempo fino al 31 luglio 2023 per poter effettuare il versamento delle imposte sui redditi per chi ha beneficiato della concessione dei tempi supplementari con la maggiorazione delle somme dovute dello 0,40 per cento. A tal proposito si ricorda che il saldo e il primo acconto devono essere pagati, di norma, entro il 30 giugno, ma l’Agenzia delle entrate concede ai contribuenti altri 30 giorni per effettuare il versamento applicando la piccola maggiorazione delle somme in precedenza indicata.

Come cambia il calcolo per le partite Iva

Il termine indicato del 31 luglio 2023 non è rivolto soltanto ai titolari di partita Iva che hanno sfruttato la possibilità di proroga dei versamenti relativi alla dichiarazione dei redditi al 20 luglio, ma anche a tutti i contribuenti tenuti a versare saldo e primo acconto delle imposte entro il termine ordinario del 30 giugno. Lo strumento, dunque, trova ampia applicazione anche se viene gestito con regole diverse a seconda che venga utilizzato da titolari di partita Iva o non. Per quanto riguarda le proroghe dei pagamenti fiscale delle partite Iva, inizialmente era sembrato possibile che la scadenza dei pagamenti con maggiorazione potesse arrivare fino al 21 agosto, ma il ministero dell’Economia e delle Finanze ha bocciato tale possibilità. Il termine, dunque, è al 31 luglio, con però regole diverse nel calcolo della maggiorazione. Nel decreto legge n. 51/2023 si legge infatti che il calcolo della maggiorazione dello 0,40 per cento dovrà essere effettuato in ragione di giorno. Questo vuol dire che lo 0,40 per cento deve essere diviso per ciascun giorno trascorso dal termine di versamento del 20 luglio a quello in cui si effettua il pagamento della prima rata delle imposte sui redditi. Per gli altri contribuenti, invece, la maggiorazione dovuta per le imposte sui redditi pagate entro la fine del mese di luglio sarà fissa allo 0,40 per cento, a prescindere dal giorno del versamento.

Omicidio Primavalle, il killer di Michelle Causo: «Volevo uno sconto e mi ha puntato la pistola in faccia»

Il rapper 17enne accusato di aver ucciso Michelle Maria Causo, sua coetanea, il 28 giugno scorso a Primavalle, avrebbe provato a difendersi. Questo è quanto ha raccontato lui stesso al gip durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto per  l’omicidio. Secondo quanto riporta Adnkronos, il faccia a faccia con il giudice sarebbe durato quattro ore e il giovane ha raccontato di un debito che lui stesso aveva con la vittima. «Avrei dovuto restituirle 35 euro ma le avevo chiesto uno sconto perché 20 euro mi servivano per portare a cena la mia ex, Gaia».

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Il killer di Michelle: «Pensavo avesse modificato la pistola finta»

Il 17enne si è appellato alla legittima difesa e ha raccontato: «Michelle si è alzata dal divano all’improvviso, mi ha puntato la pistola al volto e pensando che l’avesse in qualche modo modificata e che avesse un colpo in canna, l’ho aggredita». Ma è stato lo stesso magistrato a rispondergli che la pistola scacciacani di cui parla il giovane era proprio la sua e non della vittima. Lui ha risposto che quell’arma giocattolo gli era stata prestata da Michelle per poter girare alcuni video per i social. Secondo la versione del ragazzo, la vittima si è presentata con quella pistola tra le mani per intimorirlo e riavere i soldi prestati: «La nascondeva negli slip».

In casa del 17enne trovati la pistola finta e l’arma del delitto

La versione del 17enne non convince il giudice anche per quanto trovato all’interno della casa del ragazzo. Non c’erano soldi, ma sono state ritrovate sia la pistola giocattolo sia una lunga lama di 20 centimetri, quella con cui è stata uccisa Michelle Causo. Tra il materiale sequestrato dalla polizia c’è anche una mannaia. Il giovane è attualmente recluso nel carcere minorile di Casal del Marmo. Il gip non è riuscito a fare chiarezza su un altro aspetto, relativo alla prima deposizione del ragazzo. Il 17enne ha detto che il 28 giugno scorso sarebbe dovuto andare a casa sua anche un amico in comune con la vittima, ma quest’ultimo ha smentito di essere stato invitato.

Il killer di Michelle Causo pensava che avesse modificato la pistola finta
I carabinieri dei Ris (Getty).

Saldo e stralcio, cos’è e come funziona lo strumento di pace fiscale

Farsi pagare un debito può risultare una pratica non sempre semplice per un creditore che, alle volte, può decidere di accordarsi con chi gli deve delle somme in maniera diversa per evitare di perdere la totalità del denaro. Si tratta, più nello specifico, del cosiddetto saldo e stralcio, uno strumento con il quale debitore e creditore si accordano affinché il primo corrisponda al secondo una cifra inferiore rispetto al debito contratto originariamente, con il secondo che accetta tale perdita per vedersi restituite almeno parte delle somme delle dovute. Appare evidente che si tratti di un meccanismo che gioca soprattutto a favore del debitore che, infatti, può arrivare ad avere un risparmio anche del 50 per cento con la tranquillità di aver estinto il proprio debito. Le percentuali applicate al saldo e stralcio cambiano di volta in volta in base agli accordi tra le parti, con il creditore che, comunque, non è in nessun modo obbligato ad acconsentire alla pratica.

Quali debiti possono godere del saldo e stralcio

Non tutti i debiti possono godere del saldo e stralcio, ma solo alcuni di essi. Si tratta, in particolare, dei prestiti personali contratti con finanziarie o banche, dei debiti con i fornitori delle carte di credito e dei debiti tra due soggetti privati. Nel momento in cui le parti raggiungono l’accordo per il saldo e stralcio viene redatto un nuovo documento che sostituisce il contratto originario che legava le parti. È un nuovo vincolo tra creditore e debitore che, però, non ha valore novativo del credito originario. Questo vuol dire che se il debitore non paga la parte prevista dal nuovo accordo, il creditore può far rivivere il debito iniziale.

Cos’è la pace fiscale

Il saldo e stralcio, nella sua definizione di concetto, non risulta essere applicabile anche alle cartelle esattoriali, anche se in alcuni periodi storici lo Stato italiano ha aperto a questa possibilità prevedendo una pace fiscale. Con essa i contribuenti morosi possono effettuare il saldo e stralcio di una cartella esattoriale, andando nello specifico a eliminare gli interessi di mora e le sanzioni che accompagnano la cartella.

Elezioni in Spagna, non sarò Franco

Pronostici cannati. La Vox del silenzio. Perdere seggi, saggi consigliano il silenzio alla Meloni.

Elezioni in Spagna, non sarò Franco
Giorgia Meloni e Santiago Abascal leader di Vox nel 2021 (dal profilo Fb di Giorgia Meloni).

Andrea lo conobbi su Twitter e poi nella vita, quella vera, anche se falsa amica d’un amico. Da stronzetti, quali siamo sempre stati, abbiamo sempre riso di ciò che accadeva su Twitter. Lui amava i commenti surreali che scrivevano sotto ai miei tweet e diceva (chiamandomi col mio nome, che chissà se poi ci sto ancora dentro quel nome vero), che bisognava scrivere un pamphlet con tutti quei pazzi commenti. «Perché usi la parola pamphlet se non c’entra niente?». «Perché mi fa ridere, perché non c’entra niente come ogni commento sotto ai tuoi tweet». Come si fa a non dire grazie ad Andrea Purgatori? Che tutti i muri di gomma si sciolgano al sole. Da giorni cerco di non pensarci, se ci penso piango, se ci piango penso.

Elezioni in Spagna, non sarò Franco
Andrea Purgatori (Imagoeconomica).

«Ho dovuto pagare un prezzo troppo alto per tutti quegli insuccessi e sono l’unica cosa che ho». Lo si dice ne La legge del desiderio. Almodóvar, gli Anni 80 in Spagna, la brama di dimenticare la dittatura per non dimenticarla mai più. Mai più. La cattedrale di Odessa era il fulcro, che tristezza, lo dice anche il palindromo: “Asse d’Odessa”. Udire il pianto della bellissima cattedrale ferita, ecco l’altro palindromo: “E ma se l’arte là mi dirà: Masse, dolore vero l’Odessa, mari di male tra lesa me”.

Elezioni in Spagna, non sarò Franco
Icone distrutte nella cattedrale di Odessa (Getty Images).

Mondiali di nuoto, Ceccon oro nei 50 farfalla

Capolavoro di Thomas Ceccon ai mondiali di nuoto di Fukuoka: l’azzurro ha vinto l’oro nei 50 farfalla, impresa mai accaduta nella storia del nuoto italiano. Alle sue spalle il portoghese Diogo Matos Ribeiro e il francese Maxime Grousset. L’atleta vicentino ha fermato il cronometro sui 22″68, nuovo record italiano di specialità.

Ceccon si è anche qualificato per la finale dei 100 dorso

Lo storico oro di Ceccon è arrivato a mezz’ora da una semifinale fantastica nei 100 dorso: il nuotatore azzurro si è qualificato per la finale di questa specialità vincendo la prima batteria con il tempo di 52’16, garantendosi la possibilità di lottare per un’altra medaglia. Ceccon è campione del mondo in carica dei 100 dorso, avendo vinto a Budapest nel 2022: in Ungheria ha tra l’altro stabilito il primato mondiale con il tempo di 51″60. L’atleta veneto, che a Fukuoka aveva già vinto l’argento nella 4×100 m sl, in carriera vanta anche due medaglie olimpiche, ottenute a Tokyo: l’argento nella staffetta 4×100 m e il bronzo nella 4×100 m misti.

Mondiali di nuoto, Ceccon oro nei 50 farfalla
Nicolo Martinenghi e Arno Kamminga (Getty Images).

Martinenghi argento nei 100 rana dietro al cinese Qin

Non solo l’oro di Ceccon, ma anche l’argento di Nicolò Martinenghi argento nei 100 rana, in una giornata ricca di soddisfazioni per il nuoto azzurro. Oro per l’imprendibile cinese Qin Haiyang, autore di una prestazione eccezionale da 57″69, nuovo recordo asiatico. Dietro di lui un triplo ex equo: Martinenghi appunto, lo statunitense Nic Fink e l’olandese Arno Kamminga, che hanno chiuso la gara con il tempo di 58’’72. «Incredibile, sapevo che sarebbe stata una gara sul filo del rasoio. Il tempo non è per niente buono, ma porto a casa questo argento come fosse un oro», ha dichiarato l’azzurro, che si presentava da campione in carica. «Qin è stato fortissimo, sarà lui da battere anche il prossimo anno».

Milano, incidente tra la scorta di La Russa e i vigili del fuoco

Un incidente senza gravi conseguenze ha visto coinvolta la scorta del presidente del Senato Ignazio La Russa, che non era sull’auto, e una vettura dei vigili del fuoco, in via Castel Morrone, all’angolo con via Modena, a Milano. Tre persone, tra vigili del fuoco e carabinieri, sono rimaste leggermente ferite. A quanto si è saputo, il mezzo dei vigili stava procedendo con le sirene accese mentre la scorta stava transitando, pare anch’essa con le sirene accese, con il semaforo verde. Sulla dinamica stanno facendo verifiche gli agenti del Polizia locale.

Tre feriti di 40, 44 e 45 anni 

Secondo le prime ricostruzioni, la Bmw con tre carabinieri a bordo stava percorrendo via Castel Morrone in direzione corso XXII Marzo mentre i pompieri stavano viaggiando lungo via Modena in direzione piazzale Novelli. Dopo aver sorpassato il semaforo verde, l’auto ha sterzato a destra per evitare l’autopompa ma ne ha centrato la parte posteriore. Sul posto sono intervenute due ambulanze e un’auto medica, che hanno soccorso tre uomini di 40, 44 e 45 anni. Uno dei tre feriti è stato medicato sul posto dai sanitari di Areu, mentre gli altri due sono stati rispettivamente trasportati in codice giallo al Policlinico per un trauma cranico e in verde al Pini per una forte contusione.

 

 

 

Greta Thunberg è stata multata per resistenza alla polizia: «Nego ogni reato»

Greta Thunberg dovrà pagare una multa di 1.500 corone, pari a circa 130 euro, per non aver rispettato un ordine della polizia. La notizia è rapidamente circolata dopo che l’attivista svedese è stata in tribunale, a Malmo nel sud della Svezia, per il processo in cui è accusata di «resistenza alle forze dell’ordine». La vicenda risale al 19 giugno quando la 20enne «ha partecipato a una manifestazione che ha disturbato il traffico e si è rifiutata di obbedire all’ordine della polizia di lasciare il luogo». Thunberg e un gruppo di attivisti hanno bloccato la strada su cui solitamente transitano i camion che trasportano petrolio verso il porto.

Greta Thunberg dovrà pagare 130 euro di multa per aver disobbedito agli ordini della polizia
I poliziotti hanno trascinato via Greta Thunberg durante il sit-in del 19 giugno (Getty).

Greta Thunberg: «Nego ogni reato»

In tribunale Greta Thunberg ha affermato: «Nego ogni reato». E come riporta il quotidiano Sydsvenskan, ha aggiunto: «Le mie azioni sono giustificabili. Credo che ci troviamo in un’emergenza che minaccia la vita, la salute e le proprietà. Innumerevoli persone e comunità sono a rischio sia a breve sia a lungo termine». In precedenza, su Instagram, l’attivista svedese aveva dichiarato: «Abbiamo scelto di non essere spettatori e di fermare fisicamente l’infrastruttura dei combustibili fossili. Stiamo reclamando il futuro». La multa arriva a quasi cinque anni dalla prima azione di Greta Thunberg. Nell’agosto del 2018, a 15 anni, si è seduta da sola, davanti al Parlamento svedese, con un cartello con su scritto: «Sciopero scolastico per il clima».

Gli attivisti di Ta tillbaka framtiden: «Reclamiamo il futuro»

Oltre al gruppo guidato da Greta Thunberg, sul luogo della protesta si trovavano anche gli attivisti di Ta tillbaka framtiden. Si tratta di un movimento, che tradotto significa Rivendica il futuro, che protesta contro l’uso dei combustibili fossili. Una di loro, Irma Kjellstrom, ha dichiarato ad Afp: «Se il tribunale decide di considerare la nostra azione come un reato penale, può farlo, ma noi sappiamo che abbiamo il diritto di vivere, e l’industria dei combustibili fossili sta bloccando questo diritto. Noi giovani non aspetteremo, ma faremo tutto il possibile per fermare questa industria che sta bruciando le nostre vite».

Greta Thunberg dovrà pagare 130 euro di multa per aver disobbedito agli ordini della polizia
Greta Thunberg (Getty).

Venezia 80, svelato il programma della Settimana della Critica

La Biennale ha presentato il cartellone ufficiale della 38esima Settimana della Critica, sezione autonoma e parallela alla Mostra del Cinema di Venezia in programma dal 30 agosto al 9 settembre. Sette i film in concorso, tra cui spicca l’italiano About Last Year di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano e Morena Terranova. In apertura ci sarà la produzione franco-svizzera-panamense God is a Woman di Andres Peyrot, mentre Vermin di Sébastien Vanicek chiuderà la rassegna. Proiezione speciale invece per Passione critica, documentario di Franco Montini e Patrizia Pistagnesi che racconta il rapporto del cinema con il Sindacato nazionale dei critici cinematografici (Sncci). Intanto è ufficiale anche la locandina dell’80esima Mostra del Cinema a firma di Lorenzo Mattotti.

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Settimana della Critica, i film in concorso nella sezione autonoma di Venezia 80

Il film italiano About Last Year si svolge nella periferia di Torino dove tre ragazze tra i 20 e i 30 anni amano frequentare le ballroom in cui sfilano le drag queen. Al ritmo delle performance e della musica, stringeranno un rapporto talmente profondo da farle battere qualsiasi pregiudizio. Il regista britannico Moin Hussain porterà invece Sky Peals che racconta la vita di un uomo solitario che lavora di notte in una stazione di servizio autostradale. Alla morte di suo padre, dovrà ricostruire una vita che non ha mai conosciuto a fondo. Dal Regno Unito arriverà anche Hoard, drama di Luna Carmoon che racconta un difficile rapporto tra madre e figlia. Nel cast anche Joseph Quinn, volto di Eddie Munson in Stranger Things.

Ufficiale il cartellone della Settimana della Critica, sezione parallele alla Mostra del Cinema di Venezia. I film in concorso e le date.
Una scena del film britannico  “Hoard” (Carmoon, Twitter).

L’attore taiwanese Lee Hong-Chi svelerà Love Is A Gun, suo debutto alla regia che racconta di un criminale che, uscito di prigione, spera di costruire una vita tranquilla. Il ritorno sulla scena del suo ex boss e i debiti di sua madre però manderanno presto in fumo il suo programma. Fra i progetti più interessanti spicca Life is Not a Competition, But I’m Winning della regista tedesca Julia Fuhr Mann. Protagoniste del docufilm sono la maratoneta trans Amanda Reiter e l’atleta ugandese Annet Negesa, a lungo sollecitata dalle federazioni sportive a sottoporsi a un intervento per alterare gli ormoni. Singolare anche Malqueridas, che racconta la detenzione di alcune donne cilene sfruttando immagini e video che loro stesse hanno clandestinamente girato nelle carceri. Il francese Adrien Beau infine presenterà Vourdalak, un horror sui vampiri.

Il manifesto ufficiale della Mostra e la nuova apertura con Favino

Per il sesto anno, il disegnatore Lorenzo Mattotti ha curato la locandina ufficiale della Mostra di Venezia, che per il 2023 si ispira al cinema on the road. «Ho voluto giocare con la grafica», ha spiegato l’autore sul sito ufficiale della Biennale. «Volevo rappresentare nuovi mondi da esplorare grande al grande schermo». L’immagine mostra una coppia a bordo di un’auto cabriolet su un lungo rettilineo fra colline dalle forme e dai colori di fantasia. «Si possono evocare tanti film», ha concluso Mattotti. «Da Thelma e Louise a Easy Rider, fino a Il sorpasso».

Intanto Venezia inizia a subire le ripercussioni dello sciopero di sceneggiatori e attori di Hollywood. Saltata infatti l’apertura di Luca Guadagnino con Challengers, sostituito dal film Comandante con Pierfrancesco Favino. Il direttore esecutivo del Sag-Aftra, Duncan Crabtree-Ireland, ha anticipato a Deadline una possibile deroga solo per i film indipendenti. «Stiamo lavorando per permettere a chi non ha legami con l’Amptp (associazione che rappresenta le case cinematografiche, ndr.) di partecipare agli eventi».

Barbora Bobulova: età, compagno, figlie e film dell’attrice

Barbora Bobulova, nata a Martin (Cecoslovacchia) il 29 aprile 1974, è un’attrice naturalizzata italiana. Ha iniziato la sua carriera a Bratislava cominciando a lavorare in Italia solamente nel 1996. Nel 2005 ha vinto in David di Donatello come miglior attrice protagonista per Cuore sacro di Ferzan Özpetek, mentre nel 2023 ha ottenuto il Nastro D’Argento come miglior attrice non protagonista per Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti.

Barbora Bobulova: biografia e carriera

Barbora ha esordito nella televisione italiana con il film tv Infiltrato di Claudio Sestrieri (1996), mentre l’anno successivo ha fatto il suo debutto al cinema con il film di Marco Bellocchio Il principe di Homburg, presentato al Festival di Cannes. Negli Anni 2000, dopo una breve esperienza negli Stati Uniti, è tornata in Italia e ha iniziato a lavorare per diverse produzioni cinematografiche e televisive. Il successo vero e proprio è arrivato nel 2004 con La spettatrice, opera prima del regista Paolo Franchi, e si è consolidato l’anno successivo con Cuore sacro di Ferzan Özpetek. Nel 2008 ha recitato nei panni di Coco Chanel da giovane nella miniserie televisiva Coco Chanel diretta da Christian Duguay.

Barbora Bobulova, tra carriera e vita privata
Barbora Bobulova e le colleghe della fiction Studio Battaglia (Facebook).

Nel 2011 è tornata al cinema con Immaturi di Paolo Genovese e Scialla! di Francesco Bruni. Negli ultimi anni ha recitato in film come Una piccola impresa meridionale, regia di Rocco Papaleo (2013), Diva!, regia di Francesco Patierno (2017), Hotel Gagarin, regia di Simone Spada (2018), Brado, regia di Kim Rossi Stuart (2022) e Romantiche, regia di Pilar Fogliati (2023). Tra le fiction e serie tv a cui ha preso parte vi sono invece Il sangue dei vinti, regia di Michele Soavi (2009), In Treatment (2013-2016), Vite in fuga e Studio Battaglia (2022).

Barbora Bobulova: la vita privata

L’attrice ha avuto due figlie, Lea (nel 2007) e Anita (nel 2008) da Alessandro Casale. I due si sono lasciati e non è noto se attualmente Barbora sia fidanzata o single. 

Santanchè, Paola Ferrari entra nel capitale di Visibilia concessionaria

Una sorpresa, non c’è che dire. Anche perché le due signore in un recente passato avevano pesantemente litigato mandandosi poco cordialmente a quel paese. Ma dopo la guerra viene la pace. E così Paola Ferrari ora tende la mano a Daniela Santanchè. Attraverso la sua società di investimenti Alevi srl, la nota giornalista sportiva acquisterà una sostanziosa partecipazione di Visibilia concessionaria, la società dell’arcipelago che si occupa della raccolta pubblicitaria ora gestita dal principe compagno dal lungo biglietto da visita Dimitri Kunz. Massimo riserbo sulla cifra e l’entità della partecipazione. Da quello che Lettera43 ha potuto ricostruire, si tratta di un investimento esclusivamente finanziario per una quota di capitale non certo simbolica. La giornalista conferma quindi la sua passione per l’editoria, per altro condivisa con il marito Marco De Benedetti che, dopo la vendita del gruppo Gedi a John Elkann, rappresenta nel cda una piccola quota di minoranza mantenuta dai figli di Carlo.

Santanchè, Paola Ferrari entra nel capitale di Visibilia concessionaria
Paola Ferrari nel 2019 (Getty Images).

Il salvataggio in extremis dovrebbe allontanare da Visibilia concessionaria lo spettro della bancarotta

La ministra del Turismo, dopo aver bussato a molte porte nella spasmodica corsa contro il tempo per evitare il fallimento di Visibilia, pesca dunque nell’amica ritrovata la sua cavaliera bianca. Un salvataggio in extremis, che dovrebbe allontanare dalla concessionaria lo spettro della bancarotta, ovvero uno dei capi d’accusa (l’altro è falso in bilancio) su cui la procura di Milano sta indagando. Il procuratore aggiunto Laura Pedio e la pm Maria Giuseppina Gravina potrebbero chiedere la revoca dell’istanza di fallimento, come è già accaduto nei mesi scorsi con Visibilia Editore e Visibilia Holding, avendo entrambe ripianato i debiti. Un esito per Visibilia Concessionaria in qualche modo prefigurato da una recente memoria difensiva, dove si affermava che la società era stata oggetto di «rilevanti interventi posti in essere tempestivamente dalla società e dai suoi soci» in base ai quali «i rilievi contenuti nel ricorso per la dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale presentata dal pubblico ministero sono da considerarsi superati».

Santanchè, Paola Ferrari entra nel capitale di Visibilia concessionaria
La ministra del Turismo Daniela Santanchè (Imagoeconomica).

Dopo la furibonda lite del 2017, tra le due amiche torna il sereno

Daniela e Paola, dunque. Un’intesa ritrovata e a settembre, sempre a sentire le voci, foriera di grandi progetti. Pensare che nel 2017 tra le due era scoppiata una furibonda lite finita nelle aule di tribunale, ponendo fine a una amicizia ventennale fatta di vacanze insieme, mondanità e comunanza di idee politiche a destra. Oltre che, dettaglio non irrilevante, il fatto di essere insieme nell’azionariato di Visibilia editore. Sulle cui strategie, in particolare sulla gestione del personale, Paola aveva preso le distanze dalla Pitonessa non lesinando interviste e attacchi sui social. Da allora tra le due un gelo durato anni, improvvisamente interrotto da una sortita della Santanché che l’anno scorso ha solidarizzato con Ferrari sul modo in cui dalla sera alla mattina era stata estromessa dalla squadra che seguiva la nazionale di calcio, su ordine dell’allora direttrice di Rai Sport Alessandra De Stefano. Tanto bastava perché si creassero i presupposti per far rivivere l’antica amicizia. Come Santanchè aveva preso le parti dell’amica in uno dei momenti più difficili della sua carriera, così Paola restituisce il favore ora che Santanché deve districarsi tra accuse pesanti che rischiano di comprometterne la carriera imprenditoriale e politica.

Santanchè, Paola Ferrari entra nel capitale di Visibilia concessionaria
Maurizio Gasparri, Daniela Santanchè, Marco De Benedetti e Paola Ferrari nel 2004 (Imagoeconomica).

Lavoro ed emergenza caldo, a Genova il primo accordo con cig e turni

È  Genova la prima città in Italia ad avere messo in piedi un vero piano anticaldo per i lavoratori. Intervento che si rende sempre più necessario, considerato l’innalzamento delle temperature. L’incontro si è tenuto questa mattina, lunedì 24 luglio, nella sala riunioni della Prefettura di Genova. Il testo, firmato da enti di controllo, sindacati e associazioni datoriali, indica infatti le linee guida e le misure per la prevenzione e protezione dai rischi. Il focus è sull’organizzazione dell’orario di lavoro articolandolo in modo da agire nelle ore meno calde della giornata. Richiesti ai datori di lavoro anche maggiori turnazioni tra il personale, inoltre saranno realizzati dei percorsi informativi sui possibili problemi di salute, fino all’attivazione della cassa integrazione ordinaria laddove si raggiungano condizioni di lavoro proibitive, vedi l’esperienza del lavoro in edilizia dove superati i 35 gradi centigradi l’azienda può richiedere gli ammortizzatori sociali. Novità dell’accordo è sicuramente l’introduzione della temperatura percepita, ovvero ‘aumentata’ dal tasso di umidità.

Il prefetto di Genova rivendica la titolarità dell’iniziativa. Garnara (Uil): «Primo passo»

Soddisfatto il prefetto del capoluogo ligure Renato Franceschelli: «È stato un lavoro complesso, anche se fatto in termini abbastanza brevi e, forse, è il primo documento che ha la pretesa di inglobare tutte le problematiche legate ai lavori in condizioni estreme, sia per il caldo che per il freddo. Ora datori di lavoro, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, ma anche enti pubblici, Inail e Inps, avranno linee guida cui attenersi». Sul tema della percezione è intervenuta Elisabetta Trovatore, direttore scientifico di Arpal la quale ha spiegato: «Noi gestiamo una rete osservativa capillare, con temperature e umidità, in tempo reale ogni mezz’ora e questo è il punto di riferimento per adottare misure di questo genere, assieme ai bollettini previsionali del ministero sulle ondate di calore».  Per Mario Ghini segretario generale Uil Liguria, Marco Granara responsabile Ast Cisl Genova, Aurelia Buzzo Segretaria Cgil Genova: «Il protocollo è un primo passo a tutela dei lavoratori di tutti i settori ma in particolare di quelli più esposti agli effetti dei cambiamenti climatici. L’auspicio è che l’intesa diventi strutturale».

A Bari chiude il McDonald’s del centro città, cucine troppo calde. In Piemonte emergenza grandine 

Nel resto d’Italia la situazione non migliora. A Bari chiude il McDonald’s di via Sparano, struttura aperta 24 ore al giorno tutti i giorni. I lavoratori hanno dovuto indire uno sciopero davanti alle due sedi cittadine per far presente ai propri datori di lavoro che le condizioni erano insostenibili. L’aggiunta dei condizionatori (portati da casa) faceva saltare l’impianto elettrico, ecco allora che è stata indetta l’astensione dal lavoro. In Piemonte negli stessi giorni invece l’emergenza è legata alla grandine. L’Arpa, agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha fatto richiesta formale per dello stato di emergenza.

Belen Rodriguez verso Discovery dopo l’addio a Mediaset? L’indiscrezione

Belen Rodriguez passa a Discovery? La questione rimane per il momento aperta alla luce dei recenti gossip riportati da Dagospia che vorrebbero la showgirl pronta a fare questo passaggio di rete dopo l’addio a Mediaset.

Un programma «su misura» per Belen Rodriguez su Discovery? 

A riportare gli ultimi pettegolezzi sul futuro della soubrette argentina è stato Alberto Dandolo, che ha parlato di un progetto speciale per lei in arrivo sulla stessa rete dove di recente sono approdati anche Luciana Littizzetto e Fabio Fazio dopo la fine dell’avventura di Che tempo che fa in Rai. Dandolo, a proposito, ha scritto: «È una showgirl notissima. Ha lasciato ben due programmi di successo a Mediaset e si parla di un progetto cucito su misura per lei dal gruppo Discovery». Non è dato in ogni caso sapere, almeno per il momento, di che tipo di format si stia parlando e quando andrà in onda. Per ora si tratta dunque di un semplice rumor che la diretta interessata non ha ancora confermato né smentito.

L’addio dolceamaro da Mediaset

Dopo tanti anni di carriera in Mediaset, Belen si è ritrovata per la prima volta senza alcun ingaggio nelle reti dell’azienda di Pier Silvio Berlusconi. A lungo volto di punta di Tu sì que vales e più di recente de Le Iene, la showgirl è stata lasciata a casa con lo stupore di molti, che vedevano in lei uno dei volti più riconoscibili di Canale 5 e Italia 1. In un messaggio social, Belén Rodriguez aveva comunque ringraziato chi le ha concesso di crescere professionalmente, senza dunque scatenare particolari polemiche di sorta: «Ringrazio infinitamente Mediaset per tutti i meravigliosi momenti lavorativi passati insieme, anni in cui non ho mai smesso di imparare. Ringrazio il presidente per avermi scelta e confermata in questi anni, per le parole che ha sempre pronunciato per me. Quello di oggi per me non è un addio ma, spero, solo un grande arrivederci». In ogni caso, Pier Silvio Berlusconi ha scelto di sostituirla a Le Iene con Veronica Gentili. L’obiettivo dell’ad Mediaset, a quanto pare, era dare alla trasmissione di inchiesta un taglio maggiormente giornalistico.

Serena Rossi: età, marito, figli, film e fiction dell’attrice

L’attrice Serena Rossi è nata a Napoli il 31 agosto 1985. È nota al grande pubblico per la soap opera Un posto al sole dove ha interpretato Carmen Catalano e si è affermata nel mondo dello spettacolo anche come cantante, conduttrice televisiva e doppiatrice. Il suo esordio è avvenuto sul palcoscenico teatrale con il musical C’era una volta…scugnizzi di Claudio Mattone ed Enrico Vaime, che gli ha consentito di debuttare nel mondo della recitazione e arrivare al set della soap opera napoletana che è stata il vero trampolino di lancio. L’attrice, infatti, successivamente ha ricoperto ruoli importanti in tv e al cinema come quello di Mia Martini nel film biografico per la tv, Io sono Mia.

Serena Rossi: biografia e carriera

Dopo diverse interpretazioni a teatro, è stata protagonista di molteplici produzioni televisive come Salvo D’Acquisto, Ho sposato uno sbirro, Che Dio ci aiuti, R.I.S e l’Ispettore Coliandro. Per il cinema, tra le altre, ha recitato nelle pellicole Liberarsi – Figli di una rivoluzione minore di Salvatore Romano, grazie alla quale ha vinto il Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito, Song’e Napule e Ammore e malavita dei Manetti Bros, Ti sposo ma non troppo di Gabriele Pignotta e 7 ore per farti innamorare scritto e diretto da Giampaolo Morelli (al suo esordio come regista) per la quale si è aggiudicata la candidatura al Nastro d’argento come migliore attrice in un film commedia e la candidatura al Ciak d’oro come miglior attrice protagonista.

Serena Rossi è un'attrice napoletana famosa per la soap opera Un posto al sole alla quale sono seguite nella sua carriera serie tv di successo e pellicole come 7 ore per farti innammorare.
Serena Rossi (Getty Images).

Per quanto riguarda la televisione, invece, si è fatta notare sia per serie come Mina Settembre (2021 e ancora in corso) e La Sposa (2023) sia in veste di concorrente della trasmissione Tale e Quale Show, dove si è aggiudicata la vittoria della quarta edizione. Ha inoltre fatto il suo ingresso nel mondo del doppiaggio prestando la voce ad Anna nei film d’animazione Frozen e Frozen II e al personaggio di Cenerentola nel musical Into the Woods di Rob Marshall. Parallelamente alla carriera d’attrice, Serena Rossi ha coltivato anche la passione per la musica e nel 2016 ha pubblicato il suo primo EP, una raccolta di brani folk napoletani interpretati in Un posto al sole.

Serena Rossi è un'attrice napoletana famosa per la soap opera Un posto al sole alla quale sono seguite nella sua carriera serie tv di successo e pellicole come 7 ore per farti innammorare.
Davide Devenuto e Serena Rossi (Getty Images).

La sua vita privata

Dal 2008 è legata sentimentalmente all’attore Davide Devenuto, conosciuto sul set di Un posto al sole. La coppia, che ha avuto un figlio nel novembre 2016, si è sposata a giugno 2023 con una cerimonia religiosa molto riservata alla quale hanno partecipato solo gli amici più intimi e i parenti dei due attori.

La strage del Settimo Cavalleggeri stasera su Rai Movie: trama, cast e curiosità

Stasera 24 luglio 2023 andrà in onda il film La strage del Settimo Cavalleggeri sul canale Rai Movie alle ore 21.10. Il film western è stato diretto da Sidney Salkow su sceneggiatura di Victor Herrera e Charles J. Van Henger. Nel cast ci sono J. Carroll Naish, Iron Eyes Cody, Douglas Kennedy e John Hamilton.

La strage del Settimo Cavalleggeri è il film che andrà in onda questa sera sul canale Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità.
Il capo indiano Toro Seduto (Getty Images).

La strage del Settimo Cavalleggeri, trama e cast del film in onda stasera 24 luglio 2023 su Rai Movie

La trama della pellicola racconta la storia di Toro Seduto (J. Carroll Naish), fiero capo della tribù indiana dei Sioux. I nativi americani, braccati dagli statunitensi, sono costretti a dichiarare guerra contro le forze militari guidate dal Colonnello George Amstrong Custer (Douglas Kennedy). Toro Seduto ha deciso di guidare i suoi uomini in questa battaglia, ricordata come la battaglia di Little Bighorn, anche se teme che molti uomini della sua tribù periranno in questo terribile scontro. Durante la fasi d’azione tra Sioux e le forze militari statunitensi, il Maggiore Robert Parrish (Dale Stevenson) tenta di fare da mediatore e vorrebbe far finire lo scontro prima che degeneri.

Tuttavia, viene mal giudicato dai suoi compagni e viene accusato di voler collaborare con il nemico da parte della corte marziale. Prima che sia troppo tardi Toro Seduto, che si è sempre distinto per il suo onore e la sua fedeltà, corre in soccorso di Parrish, suo amico. Il fiero capo indiano interverrà a favore di quest’ultimo e chiederà la sua clemenza direttamente al Presidente Ulysses S. Grant (John Hamilton).

La strage del Settimo Cavalleggeri, 4 curiosità sul film 

La strage del Settimo Cavalleggeri, l’attrice Mary Murphy assente sul set per gran parte del tempo

Mary Murphy inizialmente doveva avere più minutaggio in diverse scene del film. Tuttavia, durante le riprese, svolte in un’area appena fuori Città del Messico, l’attrice venne colpita da quella che molti chiamano la «Vendetta di Montezuma». Ecco perché molte scene del film nelle quali appare l’attrice sono estremamente brevi.

La strage del Settimo Cavalleggeri, inizialmente l’attore protagonista era un altro

Secondo una notizia riportata da un numero della rivista Newsweek targato 29/04/53, inizialmente la produzione aveva affidato la parte del protagonista all’attore Boris Karloff. Tuttavia, l’accordo tra la produzione e l’attore non si concretizzò e la parte del protagonista venne affidata a J. Carrol Naish.

La strage del Settimo Cavalleggeri, il personaggio di Toro Seduto adattato per l’animazione

Il personaggio di Toro Seduto venne molto apprezzato al momento del debutto sullo schermo. Non a caso, l’interpretazione di J. Carrol Naish venne adattata per un cartone creato da William Hanna e Joseph Barbera. Il personaggio animato si chiamava Crazy Coyote e debuttò in una puntata del Braccobaldo Show.

La strage del Settimo Cavalleggeri è il film che andrà in onda questa sera sul canale Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità.
William Hanna e Joseph Barbera con Gene Kelly (Getty Images).

La strage del Settimo Cavalleggeri, le origini dell’attore che interpreta Cavallo Pazzo

Il personaggio di Cavallo Pazzo in questo western è stato interpretato dall’attore Iron Eyes Cody, noto per aver preso parte a diversi film simili nei panni di personaggi nativi americani. Curiosamente, Iron Eyes Cody non ha origini indiane bensì italiane, essendo nato in Louisiana da una famiglia di immigrati siciliani. Infatti, il suo nome originale è Espera Oscar De Corti.

Herbert Ballerina: età, vero nome, fidanzata e film dell’attore e comico

Herbert Ballerina, nome d’arte di Luigi Luciano, è nato a Campobasso il 7 marzo 1980 ed è un attore, comico e conduttore radiofonico. È noto per le sue parodie realizzate in coppia con Maccio Capatonda.

Herbert Ballerina: biografia e carriera

Laureatosi al DAMS di Bologna, e poi trasferitosi a Milano, è entrato a far parte della Shortcut Productions di Marcello Macchia ed Enrico Venti (in arte Maccio Capatonda e Ivo Avido). Inizialmente ha fatto l’assistente e poi è diventato attore e autore. Con Capatonda è famoso per i numerosi trailer umoristici trasmessi all’interno dei programmi Mai dire Lunedì e Mai dire Martedì. Nel 2011 Luigi ha esordito al cinema nel film di Checco Zalone Che bella giornata e nello stesso anno è entrato a far parte del cast del programma radiofonico Lo Zoo di 105. Nel 2013 ha partecipato alla serie televisiva Mario interpretando il ruolo di Ginetto, mentre nel gennaio 2015 ha recitato nel film Italiano medio di Maccio Capatonda. Nel 2019 è stato nel cast del film di Francesco Mandelli Appena un minuto.

Herbert Ballerina: età, vero nome, fidanzata e film dell'attore e comico
Herbert Ballerina (Profilo Facebook Lo Zoo di Radio 105).

Dal 2018 è apparso nella trasmissione Quelli che il calcio accanto a Federico Russo, mentre nel 2020 ha partecipato al programma di Italia 1 Enjoy – Ridere fa bene condotto da Diego Abatantuono e Diana Del Bufalo. Dal 2021 fa inoltre parte del programma Bar Stella al fianco di Stefano De Martino, interpretando un barista. Nel 2023 ha partecipato alla terza edizione di LOL – Chi ride è fuori, dove è arrivato terzo, e farà parte della quarta edizione diCelebrity Hunted in coppia con Brenda Lodigiani.

Herbert Ballerina: la vita privata

Da diversi anni l’attore e comico è legato alla collega Lucia di Franco, originaria di Agrigento. L’attrice ha debuttato a teatro nel 2014 con l’opera Sei Personaggi in cerca d’Autore di Pietro De Pascalis. Al cinema ha recitato nel 2014 nel film Quel bravo ragazzo di Enrico Lando e nel 2016 in Omicidio all’italiana (2017).

Mandela – La lunga strada verso la libertà stasera su Iris: trama, cast e curiosità

Stasera 24 luglio 2023 andrà in onda su Iris il film intitolato Mandela – La lunga strada verso la libertà, alle ore 21.00. La pellicola biografica è diretta da Justin Chadwick su sceneggiatura di William Nicholson. Nel cast sono presenti gli attori Idris Elba, Naomie Harris, Theo Landey e Terry Pheto.

Mandela - La lunga strada verso la libertà stasera su Iris trama, cast e curiosità
Una scena tratta dal film (Twitter).

Mandela – La lunga strada verso la libertà, trama e cast del film in onda stasera 24 luglio 2023 su Iris

La trama della pellicola si concentra sulla vita di Nelson Mandela (Idris Elba), nato in un piccolo villaggio rurale e diventato il primo presidente nero eletto democraticamente nel Sudafrica. Mandela da sempre si mostra come uno brillante studente e, dopo aver terminato i suoi studi, diventa un buon avvocato di Johannesburg. Oltre a inseguire gli obiettivi della sua carriera, si interessa alla lotta per la libertà che si intensifica in seguito ai continui attacchi dei bianchi contro i neri e all’inasprimento delle misure dell’apartheid. Dopo aver visto in prima persona le vessazioni subite dalla sua popolazione, Mandela si unisce al Congresso Nazionale Africano, partito ispirato alla non violenza, per promuovere i diritti politici dei neri.

In seguito ad alcuni eventi, culminati nel massacro di Sharpeville, Mandela e i suoi collaboratori vengono condannati e costretti a scontare la pena dell’ergastolo in prigione. Qui per il futuro presidente inizia un inferno, perché la sua vita diviene molto difficile. Tuttavia, anche in una situazione critica, non si abbatte e grazie al suo spirito combattivo e al supporto della moglie Winnie (Naomie Harris) diventa uno dei simboli per milioni di sudafricani, una speranza per chi negli anni è stato umiliato e incarcerato.

Mandela – La lunga strada verso la libertà, 5 curiosità sul film 

Mandela – La lunga strada verso la libertà, il film ispirato a un libro

Questa pellicola è ispirata al libro autobiografico scritto da Nelson Mandela intitolato Lungo cammino verso la libertà. Mandela scrisse l’autobiografia durante il suo periodo di detenzione, durato 27 anni, nel carcere di Robben Island. Il libro è stato pubblicato nel 1995.

Mandela – La lunga strada verso la libertà, la produzione aveva pensato a un altro attore protagonista

Inizialmente la produzione voleva conferire il ruolo di attore protagonista a Morgan Freeman. Tuttavia, l’accordo tra le parti non si concretizzò. Freeman aveva già interpretato Nelson Mandela nel film Invictus del 2009.

Mandela – La lunga strada verso la libertà, l’impegno di Idris Elba per interpretare la sua parte

Idris Elba, l’attore protagonista della pellicola, ha preso molto seriamente la sua parte. Per interpretare al meglio l’ex presidente del Sudafrica l’attore britannico ha anche trascorso una notte nel carcere di Robben Island, lo stesso dove venne imprigionato Mandela.

Mandela - La lunga strada verso la libertà stasera su Iris trama, cast e curiosità
L’attore Idris Elba (Getty Images).

Mandela – La lunga strada verso la libertà, un triste evento durante la prima del film a Londra

Le figlie di Nelson Mandela, Zindzi e Zenzani Mandela, erano tra il pubblico durante la prima del film a Londra. Durante la proiezione, furono informate al telefono della morte del padre. Difatti, dopo la fine della proiezione, il produttore della pellicola salì sul palco dell’auditorium e diede la triste notizia, ammutolendo il pubblico.

Mandela – La lunga strada verso la libertà, i premi e le nomination ricevute

All’interno della colonna sonora del film è presente la canzone Ordinary Love del gruppo irlandese U2. Il brano ha vinto il Golden Globe nel 2014 per la Miglior canzone originale e nello stesso anno venne nominata nella stessa categoria ai premi Oscar ma perse contro Let It Go del film d’animazione Frozen – Il regno di ghiaccio.

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