Archivio
- Agosto 2025 (35)
- Luglio 2025 (30)
- Giugno 2025 (18)
- Maggio 2025 (9)
- Aprile 2025 (80)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (65)
- Gennaio 2018 (10)
Oppenheimer, polemiche in India per la scena hot nel film
Polemiche in India per una scena di sesso in Oppenheimer, nuovo film di Christopher Nolan che uscirà in Italia il 23 agosto. Sotto accusa il momento in cui l’omonimo protagonista con il volto di Cillian Murphy si ferma durante il rapporto per leggere, su esortazione dell’amante Jean Titlock (Florence Pugh), un passo della Bhagvad Gita, testo sacro dell’induismo. Alcuni esponenti del partito nazionalista Bjp hanno parlato di «inquietante attacco alla civiltà indiana», in quanto «recitare versi sacri durante il sesso è offensivo e razzista». La polemica è sfociata anche sui social network, dividendo il pubblico fra chi ha preso le difese del film e chi invece si è schierato dalla parte della politica. Già in passato i nazionalisti non avevano gradito serie, spot pubblicitari e programmi televisivi occidentali, bloccandone la riproduzione in tutto il Paese.

Perché la scena in Oppenheimer non è piaciuta al Bjp dell’India?
Il Bhagvad Gita (letteralmente, “La parola di Dio”) è un componimento in 700 versi e parte del poema epico Mahabharata. Consiste in un dialogo fra il dio Krishna e un principe di nome Arjuna, che chiede l’aiuto della divinità per affrontare un dilemma morale. «Il Gita è fonte di ispirazione per innumerevoli leggende che devono condurre all’autocontrollo e a nobili gesta», ha scritto su Twitter Uday Mahurkar, commissario per l’informazione del governo indiano. «Una scena di Oppenheimer mostra una donna che costringe un uomo a leggerle ad alta voce un passo mentre hanno rapporti sessuali». Parlando di attacco diretto alle credenze locali, Mahurkar ha definito la scena «priva di motivazione e logica nel film su uno scienziato». Lo stesso Nolan però ha dichiarato in alcune interviste promozionali che si tratta di un «momento fondamentale per la relazione fra i due».
MOVIE OPPENHEIMER’S ATTACK ON BHAGWAD GEETA
Press Release of Save Culture Save India Foundation
Date: July 22, 2023
It has come to the notice of Save Culture Save India Foundation that the movie Oppenheimer which was released on 21st July contains scenes which make a scathing… pic.twitter.com/RmJI0q9pXi
— Uday Mahurkar (@UdayMahurkar) July 22, 2023
Immediata anche la reazione sui social network, dove il pubblico si è diviso. Alcuni hanno infatti supportato la protesta, sottolineando come il film possa risultare dannoso per le nuove generazioni. Altri hanno invece difeso il regista e la produzione, suggerendo che la scena potrebbe persino aumentare la curiosità del mondo verso il testo sacro. In India intanto Oppenheimer sta riscuotendo un enorme successo al botteghino. Nel weekend di apertura, ha infatti incassato 3 milioni di dollari, battendo persino Barbie che non ha superato il milione. Nel Paese la visione è aperta a tutti, in quanto come ha riportato Screen Rant la scena di sesso viene proiettata sfocata, ma per i minori di 12 anni è necessaria la presenza di un adulto.
Da The Kerala Story a The Suitable Boy, gli altri film sotto accusa
Oppenheimer non è però il primo film a suscitare le ire dell’India. Nel 2020 la polemica colpì Netflix per la serie The Suitable Boy in cui una ragazza indiana e un coetaneo musulmano si baciavano in un tempio indù. Un discorso simile riguardò la pubblicità del marchio locale di gioielli Tanishq, che dovette ritirare lo spot con protagonista una coppia interreligiosa. Nel 2022 ha destato scalpore invece The Kashmir Files, docufilm che racconta l’esodo di massa negli Anni 90 degli indù del Kashmir in fuga dagli islamici. Alcuni parlarono di immagini «strazianti e veritiere», mentre altri accusarono il regista di aizzare l’odio contro i musulmani. L’ultimo in ordine di tempo è stato a inizio 2023 The Kerala Story, con protagonista una ragazza indiana costretta a unirsi all’Isis. Sui social divenne virale l’hashtag per boicottare un «film di propaganda che demonizza gli islamici».
LEGGI ANCHE: Barbenheimer, fenomenologia della sfida al cinema fra Barbie e Oppenheimer