Michela Quattrociocche, nata a Roma il 3 dicembre 1988, è un’attrice italiana. È famosa soprattutto per il ruolo di Niki in Scusa ma ti chiamo amore, regia di Federico Moccia (2008) e Scusa ma ti voglio sposare sempre di Moccia (2010).
Michela Quattrociocche: biografia e carriera
Appassionata fin da piccola alla recitazione, dopo il diploma linguistico nel 2007 è stata scelta per il ruolo di protagonista, accanto a Raoul Bova, del film Scusa ma ti chiamo amore, trasposizione dell’omonimo romanzo di Federico Moccia. Tre anni dopo ha ripreso il ruolo per il continuo, Scusa ma ti voglio sposare. Nel 2009 l’attrice è tornata al cinema nel cinepanettone Natale a Beverly Hills di Neri Parenti, girando poi Una canzone per te, regia di Herbert Simone Paragnani e Sharm el Sheikh – Un’estate indimenticabile, regia di Ugo Fabrizio Giordani. Nel 2010 è stata protagonista del videoclip della canzone L’applauso del cielo dei Lost che fa parte della colonna sonora del film Una canzone per te.
Nel 2015 è stata protagonista, insieme ad altre star del cinema italiano, del videoclip della canzonePerché?di Alex Britti, iniziativa promossa da Weworld contro la violenza sulle donne. Burraco fatale, regia di Giuliana Gamba (2020), è uno degli ultimi film in cui l’attrice ha recitato.
Michela Quattrociocche: la vita privata
Per alcuni anni Michela è stata fidanzata con l’attore e cantautore Matteo Branciamore (famoso per interpretare Marco ne I Cesaroni). Il 4 luglio 2012, però, l’attrice si è sposata con il calciatore Alberto Aquilani, da cui ha avuto due figlie, Aurora nata il 18 aprile 2011 e Diamante, nata il 3 novembre 2014. L’11 maggio 2020 la coppia ha annunciato la separazione. Dall’estate del 2020 Quattrociocche è legata a Giovanni Naldi, rampollo di un’importante famiglia di albergatori che vanta tra i suoi possedimenti anche il Parco dei Principi di Roma, l’Hotel Splendide Royal Roma, l’Hotel Splendide Royal Lugano e l’Hotel Splendide Royal Parigi. L’attrice l’ha conosciuto mentre si allenava nella palestra di uno degli hotel di sua proprietà nella Capitale.
Meno tasse, occhiolino agli evasori, pace fiscale, condoni: ci siamo, è ripartito il ritornello. Firmato, ancora una volta, da Matteo Salvini. Da Matera, dove ha visitato lo stabilimento Mermec-Ferrosud, e da Cagliari, dove ha presenziato all’inaugurazione del distretto della cantieristica nautica, il vicepremier e ministro dei Trasporti è tornato a cavalcare uno dei suoi cavalli di battaglia: «Una grande e definitiva pace fiscale», per liberare «milioni di italiani ostaggio da troppi anni dell’Agenzia delle entrate». Si tratta di una proposta della quale il leghista parla da anni, anche quando era all’opposizione.
La pace fiscale esiste già, ma più che altro è una “tregua”
Prima di tutto occorre fare un passo indietro. La pace fiscale evocata da Salvini esiste già. Considerata la difficoltà da parte dello Stato di recuperare diverse somme, è stata infatti introdotta con il decreto legge n. 119 del 2018: si tratta di un insieme di misure che permettono ai debitori di pagare le imposte dovute senza interessi e sanzioni, oltre alla cancellazione di cartelle esattoriali inferiori a un certo importo. Diventata realtà durante il governo Conte I, dalla sua emanazione la pace fiscale ha visto proroghe e modifiche. Nella manovra varata a novembre 2022 dal governo Meloni, sono state inserite 12 sanatorie, tra cui lo stralcio delle cartelle di piccolo importo fino a mille euro risalenti a periodi precedenti il 2015, il condono per chi non ha dichiarato nella dichiarazione dei redditi le criptovalute, la rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022 senza aggravio di sanzioni e interessi per chi, a causa dell’emergenza Covid, caro bollette e difficoltà economiche, non ha versato le tasse. Una “tregua fiscale”, molto lontana dalla «grande e definitiva pace» evocata da Salvini.
La soglia dei 30 mila euro e una parte del debito da pagare: sì, ma quale?
«Ci sono a oggi 15 milioni di italiani che hanno fatto la dichiarazione dei redditi, ma hanno un conto aperto con l’Agenzia delle entrate. Non posso pensare che un terzo degli italiani, tolti i minorenni, sono persone che hanno avuto un problema con il Fisco. Non ce l’hanno fatta a pagare tutto quello che dovevano», ha dichiarato Salvini. «Se uno ha un arretrato che negli anni raddoppia e quadruplica va aiutato, perché altrimenti continueremo ad avere milioni di italiani di serie B». Il leader leghista ha indicato anche una soglia di intervento che riguarderebbe tutti i contribuenti che hanno debiti con il fisco fino a 30 mila euro: «Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto». Un’altra cosa sono invece gli evasori totali, ha precisato il vicepremier con la solita buona dose di populismo: «Per quanto mi riguarda vanno in galera». Insomma, Salvini vorrebbe aprire la strada a una proposta per un’ulteriore estensione della tregua fiscale varata dal governo nella manovra 2023. L’ultima rottamazione prevedeva l’azzeramento delle more, con il pagamento integrale della cifra dovuta. Il leader del Carroccio ha parlato invece del versamento di «una parte» del dovuto da parte dei contribuenti e poi di cancellare il restante debito. Ha citato la soglia dei 30 mila euro, senza accennare però a proporzioni, altre cifre e tempistiche. Difficile, anzi impossibile stabilire cosa preveda la sua «grande e definitiva pace fiscale».
La replica del direttore dell’Agenzia delle entrate e le critiche delle opposizioni
Oltre che una «liberazione» per 15 milioni di persone, la pace fiscale “allargata” per Salvini rappresenterebbe «un vantaggio per lo Stato», che incasserebbe «una marea di miliardi da usare per stipendi e pensioni». Al vicepremier ha replicato però il direttore generale dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini: «Combattere l’evasione fiscale non vuol dire perseguitare i contribuenti, ma è un atto di giustizia», ha detto mettendo in evidenza che nel 2022 sono stati recuperati oltre 20 miliardi di evasione, miglior risultato di sempre. Le parole di Salvini, che seguono quelle di Giorgia Meloni la quale aveva definito le tasse «pizzo di Stato», hanno provocato la reazione delle opposizioni e creato crepe nella maggioranza. «Siamo sempre stati favorevoli a una pace fiscale e sono ben lieto che la Lega e Salvini scelgano di seguirci su questo piano», ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, segretario – pro tempore – di Forza Italia. Frena invece Fratelli d’Italia. Mentre per Giuseppe Conte quelli di Salvini e Meloni sono «messaggi devastanti, frutto di una tossica subcultura di governo», che «si accompagnano a oltre una decina di interventi diretti a favorire evasori e corrotti». Così il leader di Azione, Carlo Calenda: «È il modo di fare politica di Salvini, ovvero dire balle che poi non trovano riscontro nella realtà. E la presa in giro dei cittadini è una cosa insopportabile». Per Francesco Boccia, presidente dei senatori Pd, «Salvini e la destra inneggiano all’evasione». La collega di partito Maria Cecilia Guerra, responsabile dem del Lavoro, ha dichiarato: «Quando è legittimata l’evasione non si arresta mai».
I condoni non funzionano: lo Stato finora ha incassato un quinto del previsto
Quello proposto da Salvini per i debitori “under 30 mila”, sebbene tutt’altro che spiegato nei dettagli, sarebbe di fatto un condono per gli evasori. L’ennesimo. Il 30 giugno, prorogati di due mesi, sono per esempio scaduti i termini per aderire alla rottamazione quater, condono fiscale che dava la possibilità di saldare i propri debiti con il fisco senza pagare sanzioni né interessi. Come suggerisce il nome, in passato (a partire dal 2016) ne erano stati approvati altri tre. Secondo un calcolo dell’Agenzia delle entrate, hanno aderito alle iniziative contribuenti che in totale avevano debiti con per circa 100 miliardi di euro. Lo Stato, che si aspettava di ricavare 54 miliardi, ne ha incassati poco più di 20. Un quinto del totale. Il problema delle “rottamazioni fiscali”, come ha spiegato il giornalista economico Paolo Baroni su La Stampa, è che molti aderiscono pagando le prime rate del debito approfittando delle condizioni vantaggiose, per poi fermarsi in attesa della successiva sanatoria «che prima o poi, per una ragione o per l’altra, arriverà».
Mondialpol è stata commissariata dalla procura di Milano. I finanzieri del comando provinciale della città sono al lavoro per eseguire un decreto di controllo giudiziario emesso d’urgenza dalla Direzione distrettuale antimafia per «intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro», come riportato da Adnkronos, realizzati attraverso un «assiduo sfruttamento dei dipendenti» con retribuzione pari a circa cinque euro l’ora o con minaccia di essere trasferiti. Compensi definiti «ben al di sotto della soglia di povertà, sproporzionati rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato».
Disposto «il controllo giudiziario dell’azienda in via d’urgenza»
Considerata la situazione «di illegalità aggravata dall’elevato numero di lavoratori coinvolti, nonché di concorrenza sleale posta in essere dalla società» il pm Paolo Storari ha disposto in via d’urgenza il controllo giudiziario dell’azienda. Nominato dunque un amministratore giudiziario che avrà il compito di controllare «il rispetto delle norme e delle condizioni lavorative» e proceda, come si legge nella nota del procuratore capo di Milano Marcello Viola, «alla regolarizzazione dei lavoratori al fine di impedire che le violazioni accertate si ripetano, adottando adeguate misure anche in difformità da quelle proposte dall’imprenditore». Sono in corso, nella giornata di martedì 18 luglio, diverse perquisizioni nelle provincie di Milano e Como, nei confronti della società e delle persone «con funzioni di responsabilità verso i lavoratori dipendenti coinvolti».
Jovanotti dall’ospedale: «Intervento riuscito, siete il mio antidolorifico»
L’artista di Il più grande spettacolo dopo il Big Bang si è limitato a pubblicare una foto del tatuaggio che ha sul petto, una tigre, ancora circondato da bende e garze con cui è stato medicato dopo l’intervento, che a quanto sembra è filato liscio. «L’intervento è andato bene, ora dolore fortissimo. Ma passerà, grazie davvero! Il vostro affetto è un antidolorifico magnifico. Grazie!», ha scritto il cantante via social, ancora a riposo e in attesa di poter riprendere le sue attività quotidiane.
Incidente di Jovanotti in bicicletta: cos’è successo e quali ferite ha riportato
La disavventura è accaduta a Lorenzo Jovanotti mentre si trovava insieme alla famiglia in vacanza a Santo Domingo ed è stata raccontata dal diretto interessato con una serie di video pubblicati sul suo canale TikTok ufficiale. In base al suo racconto, sembra che il cantante stesse facendo tranquillamente un giro per le piantagioni di canna da zucchero del posto, quando all’improvviso ha perso il controllo del mezzo su due ruote ed è caduto. L’artista è stato immediatamente soccorso dai paramedici sul posto, rendendosi conto quasi subito di quanto gravi fossero le ferite che aveva riportato. Trasportato in ambulanza al più vicino ospedale, Jovanotti è stato così sottoposto ad ulteriori controlli che hanno evidenziato dei danni importanti a livello di clavicola e femore, rotti in vari punti. «Ho rotto la clavicola e il femore in tre punti. Fa malissimo, fa un male bestiale. Però ho trovato un ortopedico qui a Santo Domingo e domani, forse, mi operano. Mi devono mettere un chiodo di titanio», aveva precisato fin da subito Cherubini, tranquillizzando però i fan in apprensione per lui con il suo immancabile sorriso.
Dylan Sprouse e Barbara Palvin si sono sposati con una cerimonia segreta in Ungheria. Nessun dettaglio ufficiale ma solo qualche scatto circolato sul web. L’attore 30 enne è diventato famoso per la serie Zack e Cody alGrand Hotel, nella quale ha recitato insieme al gemello Cole. La Pelvin, 29 anni, è invece un’apprezzata modella di Victoria’s Secret originaria dell’Ungheria.
Il matrimonio di Dylan Sprouse e Barbara Palvin
Il lieto evento ha avuto luogo dopo cinque anni di fidanzamento. La cerimonia si è svolta in una chiesa in una località vicino a Budapest, in Ungheria. A renderlo noto i media americani, mentre da parte della coppia ancora nessuna dichiarazione ufficiale. Solo su Twitter è apparso qualche scatto dei neo sposi, che in una foto sono stati ripresi mentre attraversano la navata della chiesa e in un’altra all’esterno mentre passeggiano.
Dylan Sprouse e Barbara Pelvin hanno iniziato a frequentarsi circa cinque anni fa, dopo un lungo corteggiamento. La modella ha raccontato a VMagazine: «Lo ignorai per sei mesi dopo averlo conosciuto, fino a quando non mi sono rimessa in gioco». I due si erano conosciuti a un evento e l’attore gli chiese un appuntamento che non fu accettato dalla modella. Solo mesi dopo la Palvin lo ricontattò, come spiegato da Dylan: «Avevamo preso strade separate, poi lei mi ha contattato mentre stavo girando un film. Mi ha detto: “Ehi, sono a New York, ti va di fare un giro?”. Io le ho risposto: “Guarda, hai scelto il peggior momento possibile perché sarò in Cina per sei mesi”. E lei: “No, in realtà non penso sia il peggior momento, perché farò un servizio là tra circa due mesi”». Dal quel primo appuntamento a Pechino, non si sono più lasciati.
Stasera 18 luglio 2023 andrà in onda, sul canale televisivo Rai Movie alle ore 21.10, il film intitolatoLucas è scomparso. Si tratta di una pellicola che ha debuttato nel 2021 e che appartiene al genere drammatico. Il regista è Bruno Garcia mentre la sceneggiatura è stata scritta dall’autrice Isabel Sebastien. All’interno del cast del film ci sono diversi attori francesi noti come Laetitia Milot, Assaad Bouab, Guillaume Faure e Arthur Jugnot.
Lucas è scomparso, trama e cast del film in onda stasera 18 luglio 2023 su Rai Movie
La trama di Lucas è scomparso racconta la storia di Lucas (Andy Binard Duval), un ragazzino autistico di 11 anni. I suoi genitori, Marion (Laetitia Milot) e Alexis (Assaad Bouab), dopo aver scoperto la sua condizione hanno cercato di rimanere uniti e affrontarlo insieme. Tuttavia, le difficoltà sono state insormontabili per loro e hanno affrontato una crisi che li ha portati a separarsi come coppia. Una mattina, Lucas esce di casa da solo a un orario insolito e sua madre non lo vede rientrare. Dopo aver aspettato qualche ora, il giovane non dà notizie sulla sua posizione e la madre capisce che è sparito, venendo assalita dal panico.
Questo perché Lucas è un ragazzino molto fragile che affronta molti problemi e che, secondo la madre, non è in grado di affrontare il mondo esterno da solo senza essere accompagnato da un adulto. Inoltre, Marion pensa che qualcuno possa fargli del male, approfittandosi della sua condizione vulnerabile. Presa dalla paura e dallo sconforto, la donna decide di chiamare Alexis e di riunirsi con lui per trovare il piccolo. Nonostante i dissapori del passato, i due trovano un punto d’incontro e uniscono le loro forze nella ricerca. La coppia capisce che può ancora essere unita e la ricerca del loro figlio scomparso servirà per fare i conti con il passato, risolvendo questioni che per troppo tempo sono state lasciate in sospeso senza una soluzione.
Lucas è scomparso, 4 curiosità sul film
Lucas è scomparso, i due attori protagonisti avevano già lavorato insieme
I due attori protagonisti del film avevano già lavorato insieme. Infatti, Laetitia Milot, attrice e modella francese molto nota in patria e Assaad Bouab avevano preso parte alla serie televisiva Chiami il mio agente!, che ha avuto un grande successo. Nel 2023 è arrivato anche in Italia l’adattamento di questa serie, andato in onda su Sky Italia.
Lucas è scomparso, l’esperienza della sceneggiatrice
La sceneggiatrice di questo film è Isabel Sebastien. Si tratta di un’autrice che ha una grande esperienza nel creare e scrivere soggetti per il piccolo schermo. Non a caso, la Sebastien è tra le sceneggiatrici principali della serie The Interne dello special televisivo d’animazione Injustice, incentrato sui supereroi DC.
Lucas è scomparso, la trama ispirata alla realtà
Il film ha una trama ispirata alla realtà. Parlando al portale web Serieously.com, la produttrice del film Odile Macdonald ha spiegato che il progetto è nato dall’idea di voler raccontare la vita delle coppie che devono affrontare l’improvvisa scomparsa di un figlio. Inoltre, sempre secondo la produttrice, la pellicola si incentra sul tema dell’autismo e cerca di dare un ritratto realistico di questa problematica.
Lucas è scomparso, la reazione della critica specializzata
Lucas è scomparso ha ricevuto critiche contrastanti dopo la sua messa in onda. Infatti, i critici francesi hanno lodato le interpretazioni dei due attori protagonisti ma hanno criticato alcuni aspetti della sceneggiatura. Il pubblico, invece, sembra aver apprezzato la produzione tanto che la pellicola è stata trasmessa anche in altri paesi europei, non solo in Francia.
Un bacio quantomeno equivoco, un’effusione per le strade di Roma: tanto è bastato per scatenare il gossip. Anche perché, in mancanza di grosse notizie su vip o presunti tali che si pigliano o si mollano, questa potrebbe avere tutti i crismi della coppia dell’estate 2023: Veronica Gentili e Marco Travaglio. I due giornalisti sono stati pizzicati insieme da Diva e Donna, in atteggiamenti affettuosi. Ma basta davvero per parlare di una relazione?
Marco Travaglio e Veronica Gentili, il bacio dopo una cena con amici
Le immagini sono attese nel prossimo numero del magazine in edicola da mercoledì 19 luglio e ovviamente stanno facendo già discutere. Dopo una cena capitolina con amici, ecco che i due si avvicinano: lei lo avvinghia con un braccio intorno al collo e lo bacia a occhi chiusi, anche se non si capisce bene dove. Zona guancia, forse bocca (e farebbe tutta la differenza del mondo). La Gentili, 41 anni, conduce Controcorrente su Rete4 e in autunno è attesa al timone de Le Iene, al posto di Belén Rodriguez: insomma è lanciatissima a Mediaset, ironia della sorte proprio il feudo dove Travaglio è bandito: il 58enne direttore del Fatto Quotidiano è invece ospite quasi fisso di La7, a Otto e mezzo. I due del resto si conoscono da tempo, visto che lei ha iniziato a scrivere proprio con il Fatto, ormai sette anni fa. Era un bacio di riconoscenza o sintomo di una nuova passione? Alle prossime paparazzate l’ardua sentenza.
Stasera 18 luglio 2023 andrà in onda, su Canale 5 alle 21.20, la miniserie intitolata Paolo Borsellino, uscita nel 2004 e appartenente al genere biografico. Il regista è Gianluca Maria Tavarelli che ha contribuito anche alla sceneggiatura in collaborazione con Giancarlo De Cataldo, Leonardo Fasoli, Mimmo Rafele e Attilio Bolzoni. All’interno del cast sono presenti diversi attori famosi in Italia come Giorgio Tirabassi, Ennio Fantastichini, Daniela Giordano, Elio Germano e Claudio Gioè. La miniserie è disponibile in streaming e on demand sulla piattaforma Mediaset Infinity.
Paolo Borsellino, trama e cast della miniserie in onda stasera 18 luglio 2023 su Canale 5
La trama racconta la storia e la vita dell’eroe italiano a partire del 1980, quando a Paolo Borsellino (Giorgio Tirabassi) viene affidato l’incarico di portare avanti le indagini del capitano Basile (Fulvio Pepe), ucciso dopo aver indagato su varie cosche mafiose – in particolare quella di Totò Riina e dei corleonesi. Borsellino decide quindi di istituire una squadra, quella che diventerà la famosa Antimafia, inserendo in quest’ultima i giudici Rocco Chinnici (Andrea Tidona) e Giovanni Falcone (Ennio Fantastichini). Entrano a farvi parte anche i giovani commissari Cassarà (Ninni Bruschetta), Montana (Santo Bellina), Di Lillo e Guarnotta. Grazie alle loro abilità, la squadra di Falcone e Borsellino riesce a scoprire diversi dettagli sulle attività criminali come il riciclaggio di denaro da parte di banche molto importanti. Tuttavia, mentre le loro indagini vanno avanti, i giudici ricevono gravi minacce.
Oltre a ciò, la famiglia di Paolo Borsellino lo accusa di essere assente e la figlia Lucia (Giulia Michelini) si ammala di anoressia. Improvvisamente, la squadra cade vittima di diversi attentati di stampo mafioso, il giudice Chinnici viene ucciso così come i commissari Cassarà e Montana. Paolo Borsellino, insieme a Giovanni Falcone, non si ferma e continua ad andare per la sua strada. Il suo obiettivo è quello di istituire un maxi-processo che vede come super-testimone il collaboratore di giustizia Tommaso Buscetta (Luigi Maria Burruano). Il maxi-processo viene organizzato in un’aula bunker e ci sono ben 700 imputati rinviati a giudizio. Tuttavia, Borsellino capisce che ormai la sua vita è in pericolo perché preso di mira dalle cosche mafiose e non solo. Prima che la sua vita giunga al termine, comunque, cercherà di battersi per la giustizia ed eliminare i vertici di Cosa Nostra.
Paolo Borsellino, 4 curiosità sulla miniserie
Paolo Borsellino, non un film ma una miniserie televisiva
Paolo Borsellino non è un film ma una miniserie televisiva composta da due episodi, entrambi dalla durata di 100 minuti. Ha esordito sul piccolo schermo lunedì 8 e martedì 9 novembre 2004 su Canale 5.
Paolo Borsellino, le differenze con la realtà
Ci sono diverse differenze tra la fiction e la vita di Paolo Borsellino. Un esempio è il personaggio di Manfredi Borsellino, interpretato da un adulto, vale a dire Elio Germano, che all’epoca dei fatti nella realtà aveva solo nove anni. Inoltre, nello sceneggiato non è presente il personaggio di Rita Atria, testimone di giustizia che si suicidò una settimana dopo l’attentato a Borsellino.
Paolo Borsellino, l’emozione di Giorgio Tirabassi nell’interpretare un eroe italiano
Per Giorgio Tirabassi è stato emozionante interpretare il ruolo di Paolo Borsellino. Nel corso di un’intervista, l’attore ha affermato: «Abbiamo girato sempre con il groppo in gola. Con l’attrice che interpretava mia moglie Agnese, Daniela Giordano, stavamo sempre con gli occhi lucidi anche alle prove».
Paolo Borsellino, i premi vinti dall’opera biografica
La miniserie televisiva Paolo Borsellino ha vinto diversi premi. Tra i più importanti si ricordano il Premio Navicella per la fiction, l’RDC Award 2005 e il premio dell’IX Festival del Cinema Spirituale «Tertio Millennio».
Sono ore di grande apprensione queste per i familiari di Giacomo Salinas, il 40enne di Gonnesa, paesino in provincia di Sud Sardegna, scomparso nel nulla ormai da 10 giorni.
Giacomo Salinas scomparso: l’appello dei familiari
Nessuno sa che fine abbia fatto Salinas, che avrebbe dovuto raggiungere la Costa Smeralda per lavorare ma che poi ha fatto sparire le sue tracce. L’uomo ha infatti lasciato la sua casa di Gonnesa nella serata di sabato 8 luglio per non fare mai più ritorno. I due genitori lo hanno visto per l’ultima volta la sera prima della scomparsa, perché l’8 se ne sarebbe andato senza salutarli. La sua destinazione era la nota ed esclusiva meta vacanziera (dov’era diretto per svolgere un lavoro stagionale), che però potrebbe non avere mai raggiunto. Mistero anche sul suo cellulare, che dalla sera della scomparsa risulta spento e non più raggiungibile. Ad attivarsi per ritrovarlo in queste ore è stata la sorella Giorgia che, nella mattinata del 17 luglio, ha pubblicato un numero di telefono per contattarla. Nei giorni scorsi aveva scritto: «È difficile aggiornare tutte le persone che si sono preoccupate e che continuano a preoccuparsi di Giacomo perché siete veramente tantissimi! Avrei voluto darvi ulteriori notizie ma purtroppo non è così. Non abbiamo ancora trovato Giacomo e le ricerche sono state interrotte. Colgo l’occasione per ringraziare da parte mia e dei miei genitori tutti, veramente tutti! Il sindaco Pietro Cocco in primis, un grande sindaco ma sopratutto un grande uomo, senza di lui non sarei mai riuscita a fare niente di ciò che è stato fatto». Nel suo post, la sorella di Salina ha tenuto a specificare che la famiglia ringrazia tutti, «anche coloro che, con discrezione e rispetto, hanno fatto sentire la loro solidarietà…i nostri compaesani che si sono resi da subito disponibili al 100 per cento…Non riesco a descrivere l’intensità con cui abbiamo sentito la vicinanza».
La polizia avrebbe trovato alcuni indumenti abbandonati
Le ricerche delle forze dell’ordine si sono concentrate in modo particolare sulla zona di Monte San Giovanni, dove le autorità si sono messe al lavoro alla ricerca dell’uomo anche all’interno di anfratti nascosti all’interno della montagna. Come riporta Fanpage, sembra che la polizia locale sia stata in grado di reperire alcuni indumenti abbandonati dall’uomo all’interno di un borsone.
Doveva essere interrogato martedì 18 luglio l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, dai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Firenze, i pubblici ministeri Luca Tescaroli e Luca Turco, che conducono l’inchiesta sui presunti mandanti esterni delle stragi di mafia del 1993 a Roma, Firenze e Milano. Tuttavia, tramite i suoi legali, Dell’Utri ha fatto sapere che «si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere in qualità di indagato», come riportato da Adnkronos. Solo la scorsa settimana, nell’ambito della stessa inchiesta, gli investigatori della Dia di Firenze e di Milano hanno perquisito l’abitazione e gli uffici milanesi dell’ex senatore.
L’indagine della procura di Firenze
L’ex senatore è indagato dalla procura di Firenze perché, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe istigato e sollecitato i boss Filippo e Giuseppe Graviano «a organizzare e attuare la campagna stragista e, comunque, a proseguirla, al fine di contribuire a creare le condizioni per l’affermazione di Forza Italia» nella primavera del 1994. Si tratta della stessa inchiesta fiorentina in cui era indagato Silvio Berlusconi. Dell’Utri ha già scontato una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.
Disastrosa prima uscita stagionale per Cristiano Ronaldo e il suo Al-Nassr. CR7 e compagni hanno infatti perso malamente 5-0 in amichevole contro il Celta Vigo, formazione spagnola che ha concluso la stagione 2022-23 al 13esimo posto della Liga. In campo anche il neo acquisto Marcelo Brozovic, giunto dall’Inter per rinforzare la rosa. Nonostante la debacle, però, il portoghese è convinto della competitività della Saudi Pro League. «Il campionato saudita è già top, inferiore solo alla Premier», ha spiegato a margine della partita, prima di lanciare una stoccata all’Italia. «La Serie A, quando sono arrivato, era morta, poi si è ringiovanita». Definendosi «al 100 per cento il pioniere del calcio in Arabia Saudita», ha poi anticipato l’arrivo di altri campioni.
Cristiano Ronaldo: «L’Europa ha perso qualità, non tornerò più»
Con il suo passaggio all’Al-Nassr nel 2022, Cristiano Ronaldo ha chiuso definitivamente la porta a un suo nuovo ritorno in Europa, confermando quanto anticipato al suo debutto in Arabia Saudita. L’ultima esperienza con la maglia del Manchester United non aveva soddisfatto nessuno, dal team ai tifosi, ma non ha lasciato rimpianti. «Non tornerò, ho 38 anni e mezzo», ha spiegato il portoghese, puntando il dito contro un calo degli standard nel vecchio continente. «L’Europa ha perso molta qualità». Secondo CR7, nonostante l’umiliazione subita dal Celta Vigo, la Liga, in cui ha giocato nove anni con la maglia del Real Madrid dal 2009 al 2018, non è «così forte come una volta». Ancor più dura la sua opinione sulla Serie A: «Solo il mio arrivo ha risollevato l’interesse».
Spazio anche per una stoccata a Lionel Messi, pronto al suo esordio negli States con l’Inter Miami. «Sono certo che non giocherò più in Europa così come sono sicuro che la Saudi Pro League sia migliore dell’MLS». Convinto delle potenzialità del campionato arabo, Cristiano Ronaldo si è soffermato sull’arrivo di grandi campioni giovani e non solo a fine carriera. «Sbarcheranno in Arabia Jota e Ruben Neves (rispettivamente 24 e 26 anni, ndr.)», ha spiegato. Ai due è possibile aggiungere anche Sergej Milinkovic-Savic, 28enne in arrivo dalla Lazio, ma anche l’ex Napoli Kalidou Koulibaly, che a 32 anni ha lasciato la Premier per approdare all’Al-Hilal. Sirene arabe anche per l’interista Joaquin Correa, 28 anni, e il 32enne talento del Manchester City Riyad Mahrez.
Buone notizie in arrivo per i numerosi studenti italiani che sognano, un giorno, di poter intraprendere una carriera medica. Nella giornata di oggi, martedì 18 luglio, il ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha avanzato al Gruppo di programmazione per i corsi di laurea in Medicina e chirurgia in italiano (e in lingua inglese) la proposta di un considerevole aumento dei posti a disposizione per il test di accesso all’ambita facoltà.
I posti per il test di Medicina salgono a 19.944
Saranno poco meno di 20 mila i posti a disposizione per tutti i giovani aspiranti medici che vorranno tentare il test nei prossimi anni. Si tratta di un ulteriore incremento rispetto all’iniziale proposta presentata in occasione della conferenza Stato-Regioni su parere del ministero della Salute, che faceva riferimento a un totale di 18.133 posti a fronte dei 19.944 di cui si sta parlando in queste ore. Le nuove cifre tengono conto della fame di medici di cui ha bisogno il nostro Paese, come emerso dal recente incontro con un gruppo di esperti organizzato al Mur e presieduto dalla ministra Anna Maria Bernini. Rispetto al 2023, dunque, si parla di un aumento di ben 4 mila posti. La news è arrivata proprio nelle stesse ore in cui si sta svolgendo la seconda sessione di test online «Tolc-Med» gestita da parte del Consorzio Cisi (e a cui si sono iscritti più di 80 mila studenti provenienti da tutta Italia).
Il tema della ripartizione dei posti nei vari atenei
La notizia dell’aumento dei posti per i test di Medicina è stata confermata da una nota ufficiale rilasciata dal ministero dell’Università e della ricerca (Mur). Resta ora soltanto un punto da chiarire, riferito alla ripartizione precisa dei posti per ogni singolo ateneo: la definizione di quest’ultimo dettaglio sarà presto oggetto di un apposito decreto ministeriale.
Per l’omicidio di Thomas Bricca, il 19enne ucciso il 30 gennaio ad Alatri (Frosinone) con un colpo di pistola alla testa, sono stati arrestati Roberto e Mattia Toson, padre e figlio rispettivamente di 47 e 22 anni. I due avrebbero sparato al giovane per uno scambio di persona. Non volevano uccidere lui dunque ma il suo amico di origini marocchine Omar Haudy, che proprio quella sera indossava un giubbino uguale a quello di Thomas. A sparare, secondo le indagini, sarebbe stato il figlio Mattia, mentre il padre Roberto guidava lo scooter T-Max. L’agenzia di stampa Ansa scrive che la svolta è stata resa possibile dalle indagini sul cellulare della vittima. Sotto inchiesta Francesco Dell’Uomo, nonno acquisito di Mattia e patrigno di Roberto, accusato di falsa testimonianza.
Paolo, il padre di Thomas: «Sono felicissimo, ma mancano ancora importanti tasselli»
Il padre della giovane vittima, Paolo Bricca, ha espresso la sua soddisfazione a Tgcom24: «Sono felicissimo, ma mancano ancora importanti tasselli. Ora comincia la grande battaglia dei processi» aggiungendo «Non abbiamo ancora vinto niente, speriamo che ora riescano a farli parlare. Mancano lo scooter e la pistola e chi li ha forniti ai criminali. Io avevo perso le speranze, soprattutto davanti alla strafottenza di quelle persone che addirittura salivano in paese a provocare».
«Non li odio, li perdono»
Bricca ha poi concluso ironicamente: «A Ferragosto porterò loro caviale e champagne in carcere, così avranno l’abbronzatura a quadretti» mentre sul tema perdono ha dichiarato: «Ma io non li odio, li perdono. Li ho perdonati da tempo, io sono un grande cattolico. Devi perdonare per vivere bene. Nessuno tanto potrà ridarmi mio figlio, il dolore rimane e purtroppo ci devo convivere. Mattia lo conoscevo bene, l’ho preso con un figlio e ha lavorato con me in officina e proprio lui ha ucciso mio figlio».
Anche i Muse si arrendono al caldo torrido di Roma. La band di Matt Bellamy ha deciso di posticipare l’orario di inizio del concerto in programma il 18 luglio allo stadio Olimpico. La nuova apertura dei cancelli è prevista a partire alle 17 per il prato e alle 18 per le tribune, mentre il live inizierà alle 21.45. Parlando di un «caldo senza precedenti», la band su Instagram ha confermato l’attivazione di «misure supplementari sia all’interno sia all’esterno della struttura per proteggere i fan». Si raccomanda inoltre di non arrivare troppo in anticipo rispetto all’apertura dello stadio, di idratarsi a sufficienza e di ricorrere a protezioni solari e berretti. «Prendetevi cura gli uni degli altri», ha concluso la band su Instagram. «Se siete preoccupati per la vostra salute, recatevi in una delle postazioni mediche». I Muse saranno poi il 22 luglio a Milano per uno show a San Siro.
Muse, i nuovi orari del concerto all’Olimpico e la possibile scaletta
Dopo l’apertura dei cancelli, il pubblico avrà circa un paio d’ore per prendere posto e prepararsi all’inizio delle esibizioni. Prima dei Muse, infatti, sarà la volta dei due gruppi spalla che accompagnano la rockband inglese in tutte le tappe europee del loro Will of the People Tour. Intorno alle 19.15 saliranno sul palco gli One Ok Rock, artisti giapponesi con quasi 10 album all’arrivo in circa 20 anni di carriera. Alle 20.15 invece sarà il turno dei Royal Blood, duo di Brighton formato da Mike Kerr e Ben Thatcher. Fra i loro brani più noti ci sono Figure it Out, hit da quasi 40 milioni di visualizzazioni su YouTube, e Trouble’s Coming.
Quanto alla scaletta, oltre alle canzoni del loro ultimo album Will of the People, i Muse suoneranno anche i pezzi più noti della loro carriera. Basandosi sull’ultimo live di Berna, in Svizzera, è probabile che Matt Bellamy e soci regalino ai loro fan hit del passato. Dal disco Black Holes and Revelation del 2006 – in parte registrato tra l’altro a Milano – dovrebbero esserci Knight of Cydonia, Supermassive Black Hole e Starlight. Spazio alle canzoni di The Resistance, dalla title track omonima alle hit Uprising e Undisclosed Desires. Nel live di Roma i Muse potrebbero anche suonare Time Is Running Out e Madness, tratto dall’album del 2012 The 2nd Law.
«Thank you, next» recita una delle canzoni più celebri della carriera di Ariana Grande. «Grazie, il prossimo», canta l’artista di Boca Raton nel primo singolo estratto dall’omonimo disco, una canzone che racconta di tutto quello che ha imparato grazie alla sue passate relazioni. Sembra che, a proposito, la cantante si ritrovi nuovamente nella stessa situazione e alla ricerca di un nuovo compagno di vita: questo, perlomeno, è quello che raccontano da diverse ore alcuni tra i più affidabili media statunitensi, che fanno riferimento senza troppi giri di parole ad un divorzio in corso tra lei e il marito Dalton Gomez.
Ariana Grande e Dalton Gomez stanno divorziando dopo due anni? Le ultime indiscrezioni
La coppia è convolata a nozze a maggio del 2021 dopo una relazione durata circa un anno, arrivata tra l’altro a breve distanza da un altro matrimonio sfiorato per Ariana Grande, quello con il comico Pete Davidson. A riportare per primo le voci di una crisi in corso (che a quanto pare si trascinava da tempo…) è stato il magazine TMZ, che ha tra le altre cose fatto notare come alla finale di Wimbledon la cantante non indossasse l’anello nuziale. Ad onor del vero, tuttavia, Ariana Grande già si era mostrata in passato sui social senza la fede e aveva definito «cazz**e» le voci che la volevano single proprio per questo motivo. Lo scorso maggio, tra l’altro, la cantante aveva pubblicato un post con il quale aveva voluto festeggiare il suo secondo anniversario di matrimonio con Gomez. Le voci, tuttavia, non hanno mai smesso di circolare e sembra che in realtà la crisi all’interno della coppia fosse già scoppiata lo scorso gennaio. Nelle scorse ore, TMZ e People hanno dunque riportato ulteriori dettagli sulla presunta rottura sentimentale, spiegando che sarebbe stata la distanza a far naufragare il matrimonio. Gomez è infatti rimasto a Los Angeles a lavorare nella sua agenzia immobiliare, mentre gli ultimi mesi Ariana Grande li ha passati a Londra per le riprese del nuovo film Wicked.
Un divorzio sereno: lui però avrebbe già iniziato a frequentare altre donne
La notizia del divorzio, che a quanto pare sarebbe avvenuto in modo sereno e amichevole, è stata ripresa e confermata anche da E! News, che ha cercato di mettersi in contatto con i portavoce dei due membri della coppia, senza però ricevere risposta. Almeno per il momento, né Dalton Gomez né Ariana Grande hanno confermato o smentito i rumor. L’imprenditore, ad ogni modo, avrebbe già iniziato a frequentare altre persone, sempre secondo quanto riporta TMZ.
Il furto è avvenuto giovedì 13 luglio, in pieno giorno, nella villa a Soiano dove l’ex campione di Formula 1, Emerson Fittipaldi, vive con la sua famiglia. I ladri hanno approfittato di un momento in cui la casa era vuota per portare via gioielli, orologi e capi di abbigliamento.
Il valore esatto dei beni rubati è in corso di valutazione
La famiglia del pilota brasiliano, una volta rientrata in serata presso la residenza sulla sponda bresciana del lago di Garda, si è accorta di quanto accaduto. Nella villa mancavano gioielli d’oro, orologi di lusso e capi di abbigliamento. Il valore dei beni rubati è ancora in corso di valutazione, anche se stime preliminari farebbero riferimento a decine di migliaia di euro. Le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Salò.
Elio Germano, nato a Roma il 25 settembre 1980, è un attore e regista teatrale. Nel corso della sua carriera ha vinto quattro David di Donatello come miglior attore per i film Mio fratello è figlio unico, La nostra vita, Il giovane favoloso e Volevo nascondermi. Per La nostra vita ha ottenuto anche il Nastro d’argento.
Elio Germano: biografia e carriera
Germano ha esordito al cinema nel 1992 come protagonista del film Ci hai rotto papà di Castellano e Pipolo. Durante il liceo ha frequentato dei corsi di recitazione e nel 1999 ha partecipato al film di Carlo Vanzina Il cielo in una stanza. Negli anni seguenti a preso parte, tra gli altri, a Un medico in famiglia (2000), Il sequestro Soffiantini (2002) e Paolo Borsellino(2004). La notorietà è arrivata nel 2007 con il filmNessuna qualità agli eroidi Paolo Franchi, dove c’è un sua scena di nudo integrale. Quell’anno si è anche aggiudicato il primo David di Donatello come miglior attore protagonista con il film di Daniele Luchetti Mio fratello è figlio unico.
Nel 2010 è stato protagonista della pellicola La nostra vita diretta da Daniele Luchetti, unico film italiano in concorso al Festival di Cannes di quell’anno, per il quale ha vinto anche il premio per la miglior interpretazione maschile ex aequo con Javier Bardem. Nel 2012 è stato protagonista del film Magnifica presenza, diretto da Ferzan Özpetek, per il quale è stato candidato al David di Donatello e al Nastro d’argento come miglior attore protagonista. Volto di Giacomo Leopardi ne Il giovane favoloso di Mario Martone, nel 2020 ha recitato nel film Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, nel ruolo del pittore e scultore italiano Antonio Ligabue. Per questa interpretazione Germano ha vinto l’Orso d’argento per il miglior attore al Festival di Berlino 2020 e il David di Donatello 2021 come miglior attore protagonista.
Elio Germano: la vita privata
L’attore è sposato con un Valeria, insegnante di sostegno in una scuola elementare di Roma. Non sono note altre informazioni sulla donna, che non è mai comparsa insieme al marito in eventi mondali. Ignoto anche se la coppia abbia dei figli.
Rodolfo Errore, dalemiano, già presidente di Sace, molto legato a Bernardo Mattarella, numero uno di Invitalia, è diventato vice presidente dell’Espresso. È la conseguenza dell’ingresso della Ludoil di Donato Ammaturo nell’azionariato del giornale. Della società attiva nell’energia Errore è direttore generale. In Espresso Media è entrato lo scorso giugno anche Elio Pariota, braccio destro di Danilo Iervolino, il proprietario del settimanale. Pariota è andato a occupare il posto del dimissionario ad Marco Forlani. A lui il compito di chiudere la trattativa in corso con il Gruppo Gedi, che ha per oggetto la cessazione dell’abbinamento in edicola con Repubblica, che Iervolino considera un costo da tagliare. Si parla di più di 1 milione di euro l’anno. Nei piani dell’editore campano i due giornali dovrebbero separare definitivamente le loro strade a settembre.
È arrivato al capolinea il matrimonio di Sofía Vergara e Joe Manganiello: la coppia ha infatti «preso la difficile decisione di divorziare», come annunciato su PageSix. «Essendo due persone che si vogliono bene e si prendono molto cura l’una dell’altra, chiediamo cortesemente il rispetto della nostra privacy in questo momento, mentre affrontiamo una nuova fase della nostra vita». L’attrice di Modern Family e il collega, apparso in Magic Mike e nella serie True Blood, si erano sposati a Palm Beach nel 2015.
L’attrice ha trascorso le vacanze in Italia con gli amici
Vergara il 10 luglio ha festeggiato il 51esimo compleanno a Capri e, stando a quanto scritto su Instagram, ha appena terminato le vacanze sulla Costiera Amalfitana, dove era arrivata con un gruppo di amici ma senza Manganiello e fede all’anulare sinistro. «È da un po’ di tempo che Sofia e Joe si erano allontanati», ha detto una fonte a PageSix.
L’assenza del marito a Ravello e dintorni non è passata inosservata ai fan su Instagram, dove Vergara tra una foto in posa sexy e l’altra ha anche poi postato il messaggio: Quando la vita ti dà i limoni vieni in Italia a spremerli». Sebbene non fosse presente alla festa, Manganiello aveva ha condiviso un post di auguri su Instagram per celebrare la moglie, postando a una foto che li ritraeva ancora insieme felici durante uno dei precedenti compleanni.
Per Sofia Vergara era il secondo matrimonio
La coppia era stata vista insieme l’ultima volta a giugno a Hoboken, quando l’attrice colombiana naturalizzata statunitense aveva raggiunto il marito, 46 anni, sul set del suo nuovo progetto Nonnas con Vince Vaughn. Per Sofia Vergara quello appena terminato era il secondo matrimonio. L’attrice si era infatti sposata appena 18enne con il suo migliore amico Joe González e dalla loro unione era nato nel 1991 il figlio Manolo. Due anni dopo il divorzio. Nel 2014 aveva poi conosciuto Manganiello e, dopo un breve fidanzamento, la coppia era convolata a nozze.
A Garbagnate Milanese (Milano), il 17 luglio verso le 23, i carabinieri della locale stazione hanno arrestato per omicidio stradale un 32enne originario della Romania. L’uomo ha investito due 15enni mentre attraversavano la strada in bicicletta. L’incidente è avvenuto in via Kennedy. Sul posto si sono presentati i carabinieri di Garbagnate Milanese assieme a quelli della Stazione di Solaro e della Sezione Radiomobile della Compagnia di Rho.
Tasso alcolemico pari al doppio di quello consentito
Il conducente del veicolo, secondo gli accertamenti eseguiti dai carabinieri, era senza patente e positivo all’alcol test (con un tasso alcolemico superiore a 1 grammo per litro, pari al doppio di quello consentito). I due giovani sono stati trasportati in codice rosso: il ragazzo all’ospedale San Gerardo di Monza e la ragazza al Niguarda di Milano. Il primo è morto poco dopo l’arrivo in ospedale, la seconda è in prognosi riservata. L’autorità giudiziaria ha disposto l’esame autoptico della salma del giovane deceduto. L’arrestato è stato condotto al carcere di San Vittore. In corso, da parte dei carabinieri, ulteriori attività di indagine per accertare la dinamica dell’incidente. In particolare si indaga per capire se i due giovani stessero attraversando sulle strisce. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, manco a dirlo, non si è lasciato sfuggire l’occasione e ne ha approfittato per fare un po’ di propaganda sui social, promuovendo la sua (contestata) riforma del codice della strada, sottolineando tra l’altro la nazionalità straniera del conducente.
Più soldi e uomini alle Forze dell’Ordine per aumentare i controlli e, col nuovo Codice della Strada, ritiro della patente definitivo per chi uccide guidando drogato o ubriaco. Una preghiera per i ragazzi, un fortissimo abbraccio alle famiglie, tanta tanta rabbia per il dolore… pic.twitter.com/bsm9E60eMa