Daily Archives: 18 Luglio 2023

Strage di Erba, avviata azione disciplinare nei confronti del magistrato Cuno Tarfusser

A seguito della denuncia della dirigente della procura generale di Milano, un suo magistrato, Cuno Jacob Tarfusser, è stato raggiunto da un’azione disciplinare. Nel procedimento a suo carico gli viene contestato, come riportato da Il Corriere della Sera, di aver «violato i doveri di correttezza, riserbo ed equilibrio». Il 31 marzo infatti Tarfusser depositò in cancelleria la richiesta di revisione della condanna definitiva dei due ergastolani, i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi; il tutto, si legge nel quotidiano «in palese violazione del documento organizzativo dell’ufficio che assegna all’avvocato generale e al procuratore generale la facoltà di richiedere la revisione di sentenze» nel caso vi siano nuove prove d’innocenza.

Il magistrato Cuno Tarfusser è stato raggiunto da un'azione disciplinare dopo la denuncia della dirigente della procura generale di Milano.
Olindo Romano e Rosa Bazzi (foto Facebook).

Le accuse disciplinari nei confronti di Tarfusser

La richiesta di revisione degli ergastoli per il quadruplice omicidio nel 2006 del bimbo di 2 anni Youssef Marzouk, di sua madre Raffaella Castagna, di sua nonna Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini, nonché per il tentato omicidio di Mario Frigerio, sarebbe stata il risultato sia di contatti, tenuti per mesi, con i difensori Fabio Schembri e Paolo Sevesi, sia di consulenze scientifiche sulle «asserite nuove prove a favore dei coniugi Romano-Bazzi» senza tuttavia «alcuna delega dal campo».

Tarfusser ha rivendicato «la propria imparzialità»

L’ex procuratore di Bolzano, interrogato a Roma nel disciplinare dal sostituto pg di Cassazione Simone Perelli, ha rivendicato «la propria imparzialità» ponendo in evidenza «l’assurdità a suo avviso di far dipendere dall’interpretazione di un regolamento interno la sorte di due ergastolani da egli ritenuti innocenti». A sua difesa Tarfusser ha fatto riferimento al tentativo via mail, datato 14 marzo, di incontrare la pg Nanni per parlarle di «una cosa delicata e urgente», senza ricevere risposta. Per contro, la pg Nanni ha affermato che «la mail inviatale da Tarfusser non conteneva alcun riferimento specifico alla strage di Erba». La decisione spetterà ora al pg di Cassazione.

 

 

 

Giulia Michelini: età, fidanzato, figlio, film e fiction dell’attrice

Giulia Michelini, nata a Roma il 2 giugno 1985, è un’attrice italiana. È famosa per il suo ruolo in Distretto di Polizia e soprattutto per quello in Squadra Antimafia e nel suo spin-off Rosy Abate.  

Giulia Michelini: biografia e carriera

Dopo essere stata notata da un produttore durante un provino, ha debuttato in televisione con Distretto di Polizia nel 2002. L’anno seguente è apparsa nel ruolo di Ilaria in Ricordati di me, film di Gabriele Muccino, e nel 2004 ha recitato in Paolo Borsellino per la regia di Gianluca Maria Tavarelli. È quindi ritornata al poliziesco e nel 2005 al 2008 ha recitato in R.I.S. – Delitti imperfetti. Nel 2007 è tornata sul grande schermo nel film La ragazza del lago, opera prima di Andrea Molaioli, accanto a Toni Servillo e Valeria Golino. L’anno seguente è riapprodata in tv con la miniserie Aldo Moro – Il presidente.

Giulia Michelini, tra carriera e vita privata
Giulia Michelini ed altri attori (Getty Images).

Dal 2009 al 2016 è stata protagonista della serie tv Squadra antimafia – Palermo oggi nei panni di Rosy Abate, format che l’ha portata a un enorme successo. Nel 2009 è stata al cinema con il film di Michele Placido Il grande sogno e quello di Checco Zalone Cado dalle nubi. Tra le altre pellicole in cui ha recitato vi sono Allacciate le cinture, regia di Ferzan Özpetek (2014), Sei mai stata sulla Luna?, regia di Paolo Genovese (2015), A casa tutti bene, regia di Gabriele Muccino (2018) e il più recente Tutti a bordo, regia di Luca Miniero (2022). Tra le fiction a cui ha partecipato, oltre a quelle già citate, vi sono Il bosco, regia di Eros Puglielli (2015), In Treatment 3, regia di Saverio Costanzo (2017) e Rosy Abate – La serie, per la regia di Beniamino Catena e Giacomo Martelli (2017-2019).

Giulia Michelini: la vita privata

L’attrice ha un figlio, Giulio Cosimo, avuto nel 2005 a 19 anni dal velista Giorgio Cerasuolo. Così ha raccontato a proposito della relazione con quest’ultimo, poi terminata: «Sono stata con lui sette anni a partire dai miei 17. Sono rimasta incinta e ho affrontato l’esame di maturità con il pancione: tra la versione di latino e il compito di matematica andavo in bagno a vomitare. All’epoca lavoravo già, facevo Distretto di polizia e gli sceneggiatori hanno fatto diventare il mio personaggio, la sorella di Claudia Pandolfi, una ragazza madre».

Previsioni meteo di martedì 18 luglio: con Caronte 20 città da bollino rosso

Non si allenta la morsa del caldo sull’Italia, dove fra martedì 18 e mercoledì 19 luglio potranno crollare vari record storici di temperature massime. L’anticiclone Caronte, che ha raggiunto la nostra penisola durante il weekend, è pronto a toccare il suo picco portando caldo torrido e alti livelli di umidità che daranno così vita alle notti tropicali. Bollino rosso in 20 città da Nord a Sud, con punte di oltre 40 gradi in Puglia, Sicilia e Sardegna. Particolare la situazione di Roma, che il New York Times ha ribattezzato «Infernal City». Nella capitale si toccheranno anche 43 gradi, superando abbondantemente i 40,7 del giugno 2022. Una tregua, ma soltanto al Nord, arriverà fra venerdì 21 e sabato 22 con l’arrivo di alcuni temporali sulle Alpi.

LEGGI ANCHE: Caldo torrido e afa, dalla Mecca a Pechino: l’estate rovente nel mondo

Le 20 città da bollino rosso per l’anticiclone Caronte

Caldo torrido e umidità faranno scattare il bollino rosso a Napoli, Venezia e Verona. Sale così a 20 il numero delle città in allerta, che oltre alla capitale comprendono Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Cagliari, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Trieste e Viterbo. Le regioni del Centro-Nord toccheranno punte di 38-40 gradi, soprattutto nelle zone interne. Temperature ancora più roventi al Sud e sulle isole maggiori. In Puglia si supereranno i 40 gradi a Foggia e Taranto, mentre in Sicilia le massime saranno particolarmente alte in provincia di Catania, Enna e Siracusa. Punte di 47 gradi invece sulla Sardegna, da Cagliari a Oristano e Olbia. In presenza di Caronte, il sole sarà prevalente su tutta la penisola e la nuvolosità occasionale e diffusa solamente sull’arco alpino.

Caldo torrido e afa in tutta Italia con il picco di Caronte. Bollino rosso in 20 città, oltre 40 gradi a Roma. Le previsioni del 18 luglio.
Venti città da bollino rosso per martedì 18 luglio (Imagoeconomica).

Oltre al caldo torrido, l’anticiclone Caronte porterà sull’Italia anche le notti tropicali. Al calar del sole e fino a mezzanotte, le temperature non scenderanno mai al di sotto dei 30 gradi centigradi soprattutto nelle grandi città e nelle zone interne. Un fenomeno che, sommato a elevati tassi di umidità, aumenterà il disagio per l’organismo, in particolar modo nei soggetti anziani e fragili. La super ondata di caldo potrebbe tuttavia attenuarsi, almeno al Nord, con l’arrivo del weekend. Venerdì 21 luglio infatti violenti temporali sulle Alpi faranno scendere le temperature massime in pianura padana. Al Sud invece il caldo potrebbe aumentare ulteriormente.

Wanda Nara attacca i media: «Da loro diagnosi che nemmeno io avevo»

Wanda Nara ha finalmente rotto il silenzio sulle sue attuali condizioni di salute, dopo che per giorni i media (soprattutto quelli argentini) si sono permessi di far circolare illazioni riguardo ad una possibile leucemia rispetto alla quale non ci sono, per ora, conferme di sorta.

Wanda Nara, la verità sul suo stato di salute e lo sfogo su Instagram: «Ho cercato di nascondere le mie paure e le mie ansie ai miei figli»

La moglie di Mauro Icardi ha tenuto prima di tutto a specificare che, alla luce della delicata situazione, si è sentita in dovere di prendersi qualche giorno tutto per sé, lontana dai social. Il problema è che, mentre era impegnata in una serie di controlli ospedalieri (pare per dei dolori addominali) ha iniziato a diffondersi una notizia che nemmeno lei aveva ancora ricevuto. Wanda Nara a proposito ha raccontato: «Mercoledì ho deciso da sola di fare un’analisi di routine, come faccio quando viaggio o almeno una volta l’anno. Alcuni valori non sono andati bene e ho preso la decisione di farmi ricoverare per integrare con altri controlli che sono andati bene». La modella poi ha proseguito il suo racconto su Instagram, spiegando che giovedì scorso ha poi lasciato la clinica in autonomia, aggiungendo: «L’ho fatto cercando di ottenere maggiori informazioni sui risultati ottenuti. Come tutte le mamme ho cercato di nascondere le mie paure e le mie ansie ai miei figli. Soprattutto perché non avevo una diagnosi accurata». Ecco dunque che a questo punto, non si sa bene come, ha iniziato a diffondersi una diagnosi di presunta leucemia. A proposito Wanda Nara ha precisato: «Purtroppo i miei figli hanno avuto conferma da un giornalista di una diagnosi che io non avevo. La medicina non è esatta, non erano passate nemmeno 24 ore. I miei figli hanno sempre scoperto tutto da me, questa non sarebbe stata l’eccezione. Ma avrei scelto di farlo con più risultati e studi alla mano». Wanda Nara, in buona sostanza, non ha confermato nè smentito i rumor circolati: sarà dunque necessario attendere ancora qualche giorno per capire con esattezza quale problema di salute l’abbia colpita.

Wanda Nara ha messo mano ai suoi social per chiarire una volta per tutte qual è la verità sulle sue condizioni di salute.
Mauro Icardi e Wanda Nara (Getty).

Il dolce messaggio di Mauro Icardi per la moglie

Poche ore prima dello sfogo social di Wanda Nara a parlare via social era stato anche il marito, il calciatore Mauro Icardi, che con un tenero post aveva voluto rendere omaggio alla compagna, pubblicando un paio di romantici scatti di coppia accompagnati da un cuoricino e dall’emoji di un leone, a sottolineare il coraggio da “belva” che Wanda Nara stava dimostrando in questo periodo così difficile.

Cina, mistero Qin Gang: il ministro degli Esteri non appare in pubblico dal 25 giugno

Dov’è Qin Gang? Se lo stanno chiedendo in molti in Cina: in un momento molto importante per la diplomazia della Repubblica Popolare, del ministro degli Esteri si sono perse le tracce. Il fedelissimo di Xi Jinping non appare in pubblico dal 25 giugno, ufficialmente per motivi di salute. Ma potrebbe esserci dietro altro. In tanti insinuano infatti che Qin sia sparito dalla circolazione perché uscito dalle grazie dei vertici del Partito Comunista, altri che sia invece l’assenza sia dovuta alla relazione extraconiugale con una famosa giornalista. Di sicuro, la ‘latitanza’ del ministro viene ampiamente commentata online sul social Weibo, dove la censura è già scattata.

Cina, mistero Qin Gang. Il ministro degli Esteri non appare in pubblico dal 25 giugno: colpa di una relazione extraconiugale?
L’incontro tra Qin Gang e Antony Blinken del 18 giugno (Getty Images).

Non si vede in pubblico dal 25 giugno: gli impegni saltati

Ministro degli affari esteri dal 30 dicembre 2022, Quin nella gerarchia diplomatica cinese è secondo solo a Wang Yi, direttore dell’Ufficio della Commissione Centrale per gli affari esteri del Partito Comunista Cinese. Ex ambasciatore negli Stati Uniti, è stato io grande assente nella raffica di incontri diplomatici di alto profilo delle ultime settimane, volti a ricucire i legami con gli Usa. È stato visto in pubblico l’ultima volta il 25 giugno, dopo aver incontrato nella capitale funzionari dello Sri Lanka, del Vietnam e della Russia. Non si è unito ai funzionari cinesi nei colloqui con il segretario al Tesoro, Janet Yellen, e non ha visto nemmeno l’inviato per il clima John Kelly. Rimandato l’incontro con il capo della politica estera dell’Unione Europea Josep Borrell, previsto a inizio luglio a Pechino, Qin non si è nemmeno presentato in Indonesia alla riunione annuale dei ministri degli Esteri dell’Associazione delle nazioni del Sud-Est Asiatico.

Cina, mistero Qin Gang. Il ministro degli Esteri non appare in pubblico dal 25 giugno: colpa di una relazione extraconiugale?
Il ministro degli Esteri cinese Qin Gang (Getty Images).

Il portavoce ha parlato di motivi di salute, senza ulteriori dettagli

In questa occasione, il portavoce del ministero ha motivato l’assenza con «motivi di salute», senza fornire ulteriori dettagli. Un giornale di Hong Kong ha scritto che Qin potrebbe essere stato colpito dal Covid-19. Può essere una spiegazione, specialmente considerando la cautela di Pechino nei confronti dei positivi al virus. In tanti sostengono invece che Qin sia sparito dalla circolazione perché uscito dalle grazie dei vertici del Partito Comunista. L’agenzia giapponese Kyodo News – citando media taiwanesi – è andata invece oltre: l’assenza prolungata di Qin sarebbe dovuta a una relazione extraconiugale tra il politico e una nota giornalista televisiva dell’emittente Phoenix Tv, dalla quale sarebbe addirittura nato anche un figlio.

Fu Xiaotian, la giornalista con cui avrebbe avuto un figlio

La giornalista in questione sarebbe Fu Xiaotian, (ex) conduttrice del programma Talk with World Leader, durante il quale ha intervistato nel corso degli anni numerosi politici, anche stranieri. A novembre 2022 Fu ha avuto un figlio, senza rivelare il nome del padre. A marzo dello stesso anno, quasi nove mesi prima, aveva intervistato Qin. Si tratta di speculazioni, ma anche la giornalista da aprile è sparita dalla circolazione. E ai più attenti non sono sfuggiti gli ‘indizi’ del suo ultimo post.

«L’ultima volta che ho volato da sola su questo aereo è stato da Los Angeles a Washington, per una visita di lavoro e quella sia felicemente che tristemente si è rivelata l’ultima intervista che ho fatto con Talk with World Leaders. Anche questa volta ho volato da Los Angeles, ma con il piccolo Er-Kin». A corredo del tweet una foto del jet privato, un’immagine di una sua intervista a Qin, un selfie con il bebè.

Sul social cinese Weibo è scattata la censura sull’assenza di Qin

Sul social cinese Weibo lo stesso identico post è stato cancellato. Medesima sorte sta toccando a tutte le discussioni avviate sul tema “Che fine ha fatto Qin?”. Appena ne salta fuori una, scatta la censura. Che si è allargata, come ha rivelato il giornalista e analista politico Phil Cunningham, anche ai quotidiani. Senza alcuna motivazione, ha rivelato, da un suo pezzo pubblicato sul South China Morning Post, quotidiano di Hong Kong filogovernativo, sono infatti spariti cinque paragrafi in cui sottolineava come fosse un periodo particolarmente sfortunato per un ex ambasciatore a Washington per scomparire dalla scena politica, chiedendosi se ciò fosse dovuto a malattia o ad altro.

Giorgio Tirabassi: età, moglie, figli e film dell’attore

Giorgio Tirabassi, nato a Roma il 1 febbraio 1960, è un attore e regista italiano. Da sempre divide la sua carriera tra cinema e televisione e nel 2011 ha vinto il Ciak D’oro come miglior attore non protagonista per la sua parte in La pecora nera di Ascanio Celestini.

Giorgio Tirabassi: biografia e carriera

Prima di approdare al cinema, per circa otto anni ha lavorato con la compagnia teatrale di Gigi Proietti. Negli Anni 90 ha partecipato a Verso sera di Francesca Archibugi (1990), con Marcello Mastroianni, seguito da Un’altra vita di Carlo Mazzacurati (1992), Il branco di Marco Risi (1994) e La cena di Ettore Scola (1998). Il successo di Tirabassi è arrivato però nel 2000, a 40 anni, entrando nel cast della popolare fiction Distretto di polizia per sei stagioni. Nel novembre del 2004 l’attore ha interpretato il ruolo di Paolo Borsellino nell’omonimo film per la tv in due puntate diretto Gianluca Maria Tavarelli. Nel 2007 ha recitato anche in Boris interpretando Glauco, un direttore della fotografia.

Giorgio Tirabassi, tra la carriera e la vita privata
Giorgio Tirabassi e Francesca Antonini al Festival del Cinema di Venzia nel 2021 (Getty Images).

Tra gli ultimi film in cui l’attore ha recitato ci sono Nonostante la nebbia, regia di Goran Paskaljevi? (2019), Freaks Out di Gabriele Mainetti (2021), Il pataffio di Francesco Lagi (2022) e Il primo giorno della mia vita, regia di Paolo Genovese (2023). Nel 2019 ha girato il suo primo film da regista, Il grande salto.

Giorgio Tirabassi: la vita privata

Da più di 30 anni Tirabassi è legato a Maria Francesca Antonini. La coppia, sposatasi nel 2012, ha avuto due figli, Filippo e Nina. Molto riservata, ha sempre vissuto la lunga relazione lontano dai riflettori. Così l’attore ha raccontato il suo rapporto con la moglie nel salotto di Caterina Balivo Vieni da me: «L’ho conosciuta perché ballava con una compagnia di danza contemporanea e parallelamente lavorava anche in una galleria d’arte. […] Abbiamo avuto anche la crisi del settimo anno, quella da manuale, dove ci siamo separati per cinque o sei mesi. Tutto difficile, c’era già il primo figlio, poi alla fine ci siamo cercati perché avevamo vissuto un momento critico nella crescita di ognuno. Pensavo che stare con lei era la strada giusta, ho una intesa ancora adesso che è importante».

 

Milioni di mail militari Usa finiscono in Mali per errore: cosa è successo

Un’incredibile quantità di mail confidenziali americane, destinate all’esercito, sono state recapitate in Mali.  Milioni di documenti diplomatici, itinerari di alti ufficiali statunitensi, cartelle cliniche e dichiarazioni dei redditi. Il Financial Times, che per primo ha riportato la notizia, ha sottolineato come, pur contenendo dati privati di alcuni soldati e delle loro famiglie, i messaggi non contenessero tuttavia informazioni classificate top secret. Il pericolo è però che i file possano finire nelle mani della Russia, da tempo alleata del Mali. Il Pentagono ha confermato di aver adottato un piano per affrontare la questione, tra cui un blocco immediato in caso di invio errato.

L’errore di battitura che ha fatto recapitare le mail militari Usa in Mali

Il problema era stato già riscontrato nel 2013 da Johannes Zuurbier, imprenditore olandese che detiene il contratto di gestione del dominio nazionale del Mali. Ha notato infatti un grossolano errore nella scrittura degli indirizzi mail da parte dei mittenti. Il dominio Usa per l’esercito è infatti .mil, ma la posta è stata per anni inviata agli indirizzi terminanti in .ml, l’identificativo del Mali. Da allora sono giunte in Africa milioni di mail, 117 mila soltanto nel 2023. La miniera di informazioni contiene anche radiografie e altri dati medici, documenti di identità, elenchi del personale e mappe delle basi e denunce penali contro militari. Il Financial Times ha provato a contattare il governo maliano che però non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

Per un errore di battitura nell'indirizzo di posta, milioni di mail militari Usa sono finite in Mali. Si teme possano finire in mani russe.
Una veduta aerea del Pentagono americano (Getty Images).

«C’è un rischio reale e concreto che le informazioni nelle mail vengano utilizzate dagli avversari degli Stati Uniti», ha spiegato Zuurbier. Un pericolo imminente, dato che a breve la sua licenza di gestione scadrà e il controllo del dominio passerà direttamente in mano al governo maliano, noto alleato di Mosca, che potrebbe avere accesso a informazioni strategiche di grande importanza. «Un accesso prolungato a questo tipo di dati, anche se non top secret, può giocare un ruolo centrale nei piani di una nazione», ha precisato Mike Rogers, generale in pensione ed ex dirigente della National Security Agency. «L’errore umano è di gran lunga il problema di sicurezza quotidiano più significativo», ha dichiarato invece alla Bbc Steven Stransky, avvocato che ha lavorato per l’intelligence Usa. «Non è possibile controllare ogni persona in ogni momento».

Lillo Petrolo: età, vero nome, moglie e biografia dell’attore e comico

Lillo Petrolo, nome d’arte di Pasquale Petrolo, è nato a Roma il 27 agosto 1962 ed è un attore, comico, sceneggiatore, conduttore televisivo e radiofonico. È conosciuto per essere parte, insieme al collega Claudio Gregori, del duo Lillo & Greg. I due si sono conosciuti in una casa editrice di fumetti.

Lillo Petrolo: biografia e carriera

Lillo ha iniziato la sua attività artistica insieme al collega nel 1992 quando, rimasti disoccupati, hanno formato il gruppo rock demenziale Latte & i Suoi Derivati. Nel 1997 è sbarcato a Le Iene, sempre insieme a Greg, dove è rimasto fino al 2000. Ha quindi ideato, per Italia 1, il varietà Telenauta ’69 per poi partecipare come autore a programmi come Stracult e a Cocktail d’amore in Rai. Ha esordito al cinema nel 1999 in Bagnomaria di Giorgio Panariello, per poi continuare a recitare in film come Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti e Igor Skofic (2006), Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno (2011), Colpi di fulmine di Neri Parenti (2012), La grande bellezza di Paolo Sorrentino (2013), Natale a Londra – Dio salvi la regina di Volfango De Biasi (2016) e Modalità aereo di Fausto Brizzi (2019).

Lillo Petrolo, tra carriera e vita privata
Lillo Petrolo e la moglie Tiziana Etruschi (Facebook).

Oltre ad essere attore, Lillo ha diretto anche due film, D.N.A. – Decisamente non adatti (2020) e Gli idoli delle donne insieme a Eros Puglielli (2022). Nel 2005 ha commentato, in coppia con Greg, le puntate dello show giapponese Takeshi’s Castle. Nell’aprile del 2021 ha partecipato come concorrente al comedy show di Prime Video LOL – Chi ride è fuori e ha anche presentato il concerto del Primo Maggio. A inizio 2022  ha anche condotto Danza con me insieme con Roberto Bolle e Serena Rossi.

Lillo Petrolo: la vita privata

L’attore è sposato con Tiziana Etruschi. I due stanno insieme da tanti anni e si sostengono a vicenda, nonostante i continui impegni lavorativi di entrambi. A differenza del marito, Tiziana non ama il mondo dello spettacolo e della televisione e preferisce rimanere lontana dai riflettori. Non è un’amante dei social ed è apparsa vicino al marito soltanto in rare occasioni. La coppia non ha figli.

Veronika Logan: età, biografia e carriera dell’attrice

Veronika Logan, nata a Milano il 22 maggio 1969, è un’attrice ed ex modella. È nota per aver interpretato numerosi ruoli in diverse fiction Rai e Mediaset, soprattutto negli Anni 90 e 2000.

Veronika Logan: biografia e carriera

L’attrice, figlia del cantante Michael Logan e della modella Antonella Desimone, ha iniziato a lavorare come modella. Ha poi debuttato in televisione con I ragazzi della valle misteriosa (1984), regia di Marcello Aliprandi, assieme a Kim Rossi Stuart, fino ad arrivare a ricoprire il ruolo della dottoressa Chiara Bonelli in Vivere dal 1999 al 2006. Negli Anni Novanta 90 è stata anche una delle ragazze di Non è la Rai e, dopo le serie tv Classe di ferro (1989) e I ragazzi del muretto (1991), ha esordito al cinema con il film Le donne non vogliono più (1993) di Pino Quartullo. Nel 1996 è stata protagonista, insieme a Nicole Grimaudo, Raz Degan, Valeria Marini e Christopher Lee, della miniserie fantasy in due puntate Sorellina e il principe del sogno di Lamberto Bava.

Veronika Logan, tra la carriera e la vita privata
Veronika Logan e il cast de L’ispettore Coliandro (Facebook).

Tra i film più importanti in cui ha recitato Logan, ci sono A spasso nel tempo, regia di Carlo Vanzina (1996), La verità vi prego sull’amore, regia di Francesco Apolloni (2001), Scusa ma ti chiamo amore, regia di Federico Moccia (2008), Ex – Amici come prima!, regia di Carlo Vanzina (2011) e Modalità aereo, regia di Fausto Brizzi (2019). Oltre che al cinema, l’attrice ha recitato in alcune importanti fiction televisive come L’ispettore Coliandro (dal 2006), R.I.S. 4 – Delitti imperfetti (2008), Distretto di Polizia (2008), Nero Wolfe (2012) e La porta rossa (2019).

Veronika Logan: la vita privata

L’attrice è stata per diversi anni insieme all’attore Kim Rossi Stuart. In seguito si è legata ad Alberto Ferrari dei Verdena e ha avuto una figlia, Talita, dal produttore Vittorio Mango. Sul set della serie Le avventure del giovane Indiana Jones ha conosciuto l’attore Sean Patrick Flanery, con cui ha convissuto per un periodo a Los Angeles. Non si sa se attualmente l’attrice sia single o fidanzata.

Rai: stop definitivo a Facci, ma arrivano Gomez e Giletti

Dopo le polemiche sul caso La Russa jr, la striscia informativa dell’editorialista di Libero Filippo Facci è stata cancellata. Intanto i rumors danno in arrivo in Viale Mazzini due nomi di peso: il direttore del Fatto Quotidiano online Peter Gomez e il conduttore Massimo Giletti.

Peter Gomez su Rai3, Conte: «Quel posto spetta a noi»

A sponsorizzare Gomez è il Movimento 5 stelle. «Quel posto spetta a noi», avrebbe detto Giuseppe Conte a l’ad Roberto Sergio. E, per «posto», intende quello lasciato libero da Bianca Berlinguer nel talk del martedì su Rai3. L’arrivo del direttore del Fatto online potrebbe essere comunicato già nella riunione in programma il 25 luglio.

Addio Facci, in arrivo in Rai Gomez e Giletti
Peter Gomez e Giuseppe Conte (Imagoeconomica).

L’ipotesi del ritorno di Massimo Giletti

Su Massimo Giletti, invece, si moltiplicano le voci che lo vedrebbero rientrare «in grande stile» a viale Mazzini, già all’inizio del 2024. L’ex conduttore di Non è l’arena – programma in onda su La7 chiuso improvvisamente ad aprile – potrebbe tornare in Rai a inizio gennaio.

Attesa per le nomine dei vicedirettori 

Sempre il 25 luglio saranno discusse le nomine dei vicedirettori di Tg e Generi. Al Tg1 (sette le caselle disponibili) secondo i ben informati, arriveranno Incoronata Boccia (in quota FdI, dal Tgr Sardegna), e Anna Rita Grieco (dal Tg2, quota Forza Italia). La Lega intende confermare Grazia Graziadei e Francesco Primozich. Passando alle opposizioni, il M5s vorrebbe sostituire Bruno Luverà con Senio Bonini; il Pd punta su Costanza Crescimbeni. Rischia invece Maria Luisa Busi, al suo posto è data Elisa Anzaldo. Al Tg2 sono in attesa di riconferma Fabrizio Frullani (FdI), Maria Antonietta Spadorcia (Lega) e il centrista Carlo Pilieci. Da RaiParlamento è dato in arrivo Alfonso Samengo (Lega). Il Pd insiste su Massimo D’Amore. Giovanni Alibrandi, quota Carroccio, traslocherà agli Approfondimenti. In pole per sostituirlo la meloniana Elisabetta Migliorelli.

Elodie, la frecciatina di Jo Squillo: «Se non fosse bella avrebbe meno successo»

Jo Squillo, la cantante pop dance alla ribalta negli Anni 90 e diventata famosa per il brano Siamo donne cantato insieme a Sabrina Salerno, durante un’intervista al Corriere della Sera ha commentato il successo di Elodie. «Se non fosse così bella avrebbe meno successo», ha dichiarato dopo alcune considerazioni sulla situazione musicale del momento.

La difficoltà di essere artisti oggi

Secondo Jo Squillo, oggi essere un’artista non è così semplice e lo è ancor meno per le donne. «Essere artista dopo i 40 anni è parecchio complicato, tranne che per Orietta Berti e Iva Zanicchi. Le donne devono valere anche per il loro aspetto», ha sostenuto la cantante facendo riferimento alla giovane collega Elodie e al fatto che il suo grande successo è collegato anche alla sua bellezza. La cantante e conduttrice ha poi aggiunto: «L’industria favorisce il giovane perché può gestirlo. Per fortuna i ragazzi di oggi sono parecchio determinati e hanno le proprie etichette».

«Sabrina Salerno? L’ho incontrata e ho pensato “Siamo già un mondo”»

Non solo donne e musica, durante l’intervista Jo Squillo ha parlato anche della sua carriera e del successo raggiunto con Sabrina Salerno, un duo esplosivo che ha toccato la vetta con Siamo donne. L’artista ha raccontato di come l’incontro con la collega gli abbia cambiato la vita: «Sabrina non aveva mai cantato in italiano: era famosa in tutto il mondo, una icona pop straordinaria. All’inizio avevo pensato a un progetto di tante donne: una scrittrice, una danzatrice. Poi quando ho incontrato Sabrina ho pensato: io e lei già siamo un mondo». Il loro successo è stato straordinario ma, come ha ricordato Joe Squillo, è stato soggetto anche a diversi compromessi. La Salerno ha dovuto accettare qualche cambiamento, prima fra tutti il suo produttore: «Per seguirmi ha accettato di cambiare il suo produttore, che era prototipo di un certo tipo di femminilità e voleva cambiassimo il testo. Dovevamo andare in giro con 10 guardie del corpo».

Contratto scuola, firmato il rinnovo: aumenti fino a 124 euro al mese per i docenti

Ci sono buone notizie per i docenti italiani che, in virtù della firma del rinnovo del contratto scuola, potranno contare su aumenti di stipendio, maggiori tutele e una regolamentazione dello smart working. L’accordo è stato siglato il 14 luglio 2023 e fa seguito a quello dello scorso novembre con il quale sono stati riconosciuti gli arretrati maturati e lo stanziamento di risorse da destinare alla componente fissa della retribuzione accessoria. La misura interessa 1,2 milioni di lavoratori e lavoratrici appartenenti ai settori scuola e Afam così come 77 mila dipendenti dei settori università ed enti di ricerca, con l’esclusione dei docenti.

Gli aumenti ai docenti previsti dal contratto scuola

Con la firma del nuovo contratto scuola, sono stati decisi alcuni aumenti in busta paga. Entrando più nello specifico:

  • 124 euro in più al mese per i docenti;
  • 97 euro in più per il personale tecnico-amministrativo (Ata);
  • 190 per i direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga).

In aggiunta alla crescita degli stipendi, il nuovo contratto scuola prevede anche il riordino delle aree relative al personale Ata che potrà contare su una più ampia opportunità di sviluppo professionale. E, ancora tra le altre novità previste dal nuovo contratto, ci sono:

  • l’introduzione della regolamentazione dello smartworking;
  • il riconoscimento al personale precario docente e Ata di tre giorni remunerati di permesso per motivi personali o familiari.

Le parole del ministro Valditara

L’annuncio del nuovo contratto scuola è stato accompagnato da un commento di soddisfazione da parte del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: «Il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata. Sono state inoltre recepite a livello contrattuale le funzioni del docente tutor e del docente orientatore e questo consentirà di affermare definitivamente il principio della personalizzazione dell’istruzione, rimarcando la centralità nel sistema della persona dello studente».

Cosa ci dice la classifica Fimi della discografia italiana

È estate, fa caldo, in alcuni giorni caldissimo, e come ogni estate a metà luglio esce la classifica FIMI dei dischi più venduti nel primo semestre dell’anno: niente di nuovo sotto il sole, anche se a dirla tutta qualche sorpresa c’è, eccome. In questa prima frase ci sono due passaggi, almeno due passaggi, che faranno storcere il naso a molti. Il primo, relativo al caldo, più che un passaggio è una omissione, perché d’estate, si sa, fa caldo, ma è soprattutto l’umidità a determinare la temperatura percepita, quella che realmente sentiamo. Il secondo, invece, farà storcere il naso agli appassionati di musica d’una volta, per quell’aver parlato di dischi anche oggi che di dischi dischi non se ne vendono più e che la classifica è sostenuta quasi al 100 per cento dallo streaming (chi vi parla di ritorno del vinile, coi numeri che il vinile muove, mente sapendo di mentire).

Nella classifica dei dischi in testa Geolier seguito da Lazza e Mengoni

Preso atto che la discografia si chiama discografia anche oggi, perché streamografia suona oggettivamente male, e preso atto che certi modi di dire sono lunghi a morire, andiamo ad analizzare i dati presentati da FIMI, quelli sì interessanti. Vince Geolier, col suo Il coraggio dei bambini- Atto II. È suo l’album più ascoltato di questa prima metà del 2023. Un ritorno, quello del rapper napoletano, che ha in qualche modo confermato quanto di buono aveva già fatto vedere, andando a capitalizzare il tutto con numeri pazzeschi. Sotto di lui, sul podio, Sirio di Lazza, album che nel 2022 è stato campione di vendite (anche qui, parlare di vendite ha la stessa valenza che parlare di dischi, siamo nel mondo dell’effimero, tant’è). Al terzo gradino del podio c’è invece la quota pop, fate attenzione, rappresentata da Materia (Prisma) di Marco Mengoni, vincitore di Sanremo.

A seguire, come nei peggiori incubi di chi ama il bel canto e la melodia, ma magari anche solo la musica internazionale, toh, Guè con Madreperla, Shiva con Milano Demons (non fatevi incantare, Shiva è italiano), Tedua con un album dal modesto titolo La Divina Commedia, Ultimo con Alba, Tananai con Rave, Eclissi, i Pinguini Tattici Nucleari, che al momento stanno portando a casa un tour con 11 stadi sold out compresi due San Siro e due Olimpico, con Fake News, e i Maneskin con Rush. In quella dei singoli, tanto per allargare il quadro, Lazza con Cenere vince, seguito da Mengoni con Due Vite, sovvertito il risultato finale del Festival, terzo il solito Mr Rain coi suoi bambini in Supereroi, Tananai con Tango, Bizarrap & Quevedo con Bzrp Music Sessions Vol. 52, e poi Finesse di Shiva con Sfera Ebbasta, Guè e Gelosa, Madame, toh una donna, con Il bene nel male, Miley Cyrus con Flowers, Guè con Anna e Sfera Ebbasta con Cookie N’ Cream e chiude Matteo Paolillo con Icaro, Lolloflow e Clara con Origami all’alba.

In quella dei singoli di donne ci sono solo Madame e Miley Cyrus: dominano uomini e italiani

Allora, guardiamo i fatti. Nella classifica degli album sono tutti italiani, in quella dei singoli ci sono giusto un paio di forestieri. In quella degli album non ci sono donne, in quella dei singoli ci sono Madame e Miley Cyrus. Nella classifica degli album, soprattutto, c’è un bel florilegio di rapper/trapper/urban, l’indie è scomparso ormai da tempo all’orizzonte, e i Maneskin, che spopolano nel mondo facendo tour davvero in ogni angolo del pianeta, sono solo decimi, con un lavoro per altro uscito verso la fine dell’anno (ma Damiano e soci, da noi, sono poco amati, a parte su Instagram, è noto). Nei singoli, va detto, domina Sanremo, i primi quattro sono praticamente quattro quinti dei finalisti, e anche Madame, sola donna, arriva da lì.

Cosa ci dice la classifica Fimi della discografia italiana
Madame (da Instagram).

La sorpresa è chi non c’è: Da Tiziano Ferro a Jovanotti fino ad Annalisa ed Elodie

E quindi arriviamo alle sorprese, quelle vere e quelle che in realtà spacciamo per tali tanto per sottolineare l’ovvio, «ma dai, e chi lo avrebbe mai detto». Dalla classifica FIMI del primo semestre 2023 mancano alcuni nomi che, un tempo, sarebbero stati serenamente in Top 10, probabilmente in vetta. Un nome su tutti? Tiziano Ferro, uscito a fine 2022 e solo 54esimo in classifica. Ma non solo lui. Pensiamo a Jovanotti, per dire, e al suo protetto, so che fa ridere, Gianni “onnipresente” Morandi. Mancano, poi, e questa è clamorosa e ripropone la faccenda del caldo reale e del caldo percepito, la quota di hit che invece magari spopolano o hanno spopolato in radio. Per dire, Annalisa, vera regina dell’estate, indiscussa, non è in Top 10 dei singoli né con Bellissima, la hit uscita a settembre ma che a inizio anno era in testa alle classifiche di ascolti, né Mon Amour, tormentone che sta mandando a casa i tormentoni naturali di ogni estate, i reggaeton e le multicollaborazioni, compresa quella della stessa Annalisa con Fedez e gli Articolo 31. Ci sono invece brani, penso a Shiva, penso ai brani multipli di Guè, che molti dei lettori probabilmente non avranno mai ascoltato, e se lo avranno fatto sarà con un certo sconcerto. Dando a tutti la sensazione che le classifiche, appaltate ai giovanissimi muniti di cellulare e dell’abbonamento premium dei genitori, ma con ascolti decisamente più compulsivi di loro, poco abbiano a vedere con un gusto generale e generalista, e soprattutto con quel che passano le radio e le filodiffusioni dei supermercati (un tempo a dominare era chi vinceva Festivalbar, e vinceva Festivalbar chi dominava, oggi c’è un certo scollamento tra classifica FIMI e mondo reale, sembra). Considerando che Geolier, per ora, scalza Lazza, che a sua volta aveva scalzato Rkomi col suo Taxi Driver, ce n’è abbastanza per dire che sì, in effetti la musica è cambiata, temo non esattamente in meglio, stando ai gusti di chi poi incide sulla classifica di vendita. Il fatto che non ci siano praticamente stranieri, né donne – Elodie, per dire, che fine ha fatto? È in Top 20 col suo album Ok, respira, certo, ma unica rappresentante femminile in una pletora di maschietti rappanti – è sintomo di una qualche forma malata di nazionalismo che però a sua volta è malato di appropriazione culturale verso chi il rap e la trap ha inventato e li sa fare decisamente meglio.

Cosa ci dice la classifica Fimi della discografia italiana
Annalisa (da Instagram).

I vincitori morali restano Annalisa, regina dell’estate, e Tananai

L’idea, più volte buttata lì da alcuni addetti ai lavori compreso chi scrive, di fare classifiche diverse, streaming da una parte, vendite del fisico, dall’altra, biglietti dei concerti, dall’altra ancora, sta lì, inascoltata, e del resto stiamo parlando di classifiche dei dischi, mica di provare a indirizzare bene i fondi del Pnrr. Resta che se questa è la musica che gira intorno, forse, l’idea di A Quiet Place, film che mostra una invasione aliena dove i cattivi attaccano le persone attirate da suoni e rumori, così che gli umani sono costretti a vivere nel più assoluto silenzio per sopravvivere, fa un po’ meno paura. Mon Amour, detto questo, e classifica o non classifica, resta la canzone dell’estate, Tananai l’artista che meglio si è mosso, il fatto che ora lo rincorrano tutti, da Laura Pausini in qua, è un fatto. Ah, nemmeno Laura Pausini è dentro a queste classifiche, ma questo lo leggerei come un ottimo segnale. Mon Amour di Annalisa, e Tango di Tananai dovrebbero stare in vetta. Poi sicuramente ci sarà Shiva, Paky o Minchia a scalzarli da un qualche podio, ma sarà solo un numerino, niente a che fare col caldo percepito. È tutta una questione di umidità, signora mia.

Cosa ci dice la classifica Fimi della discografia italiana
Tananai (da Instagram).

Modalità aereo stasera su Rai 2: trama, cast e curiosità

Stasera 18 luglio 2023 andrà in onda, su Rai 2 alle ore 21.20, il film intitolato Modalità aereo. Si tratta di una pellicola che ha debuttato nei cinema italiani nel 2019 e che appartiene al genere cinematografico commedia. Il regista è Fausto Brizzi che si è occupato di scrivere anche la sceneggiatura in collaborazione con Herbert Simone Paragnani e Paolo Ruffini. All’interno del cast del film ci sono attori molto famosi come lo stesso Ruffini, il comico Lillo, Violante Placido e Caterina Guzzanti.

Modalità aereo è il film in onda questa sera in prima serata su Rai 2, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Gli attori Luca Vecchi e Paolo Ruffini (Facebook).

Modalità aereo, trama e cast del film in onda stasera 18 luglio 2023 su Rai 2

La trama del film si basa su un intreccio che coinvolge Diego Gandini (Paolo Ruffini). Diego è un importante manager di una famosa azienda vinicola ed è in procinto di partire per Sydney per concludere degli affari fondamentali per la sua realtà lavorativa. Tuttavia, prima di prendere il volo, si concede una pausa nel bagno dell’aeroporto e qui viene riconosciuto da due inservienti, vale a dire Ivano (Lillo) e Sabino (Dino Abbrescia). I due addetti alle pulizie importunano Diego e gli chiedono costantemente una foto ricordo. Il manager però si innervosisce e arriva a minacciare i dipendenti, affermando di farli licenziare se continuano a infastidirlo. Alla fine di questo litigio, Diego se ne va dal bagno ma dimentica distrattamente il suo telefono cellulare.

Ivano e Sabino trovano il cellulare e decidono di vendicarsi subito dell’uomo che li ha trattati male. Iniziano ad acquistare online di tutto, con l’intento di svuotare i conti del manager. Inoltre, scrivono sui profili social del dirigente e lo insultano copiosamente sul web. Addirittura, arrivano a pagarsi un lussuoso soggiorno in una rinomata struttura, tutto a spese dell’ignaro Diego. Quest’ultimo, a bordo dell’aereo, si è nel frattempo accorto di aver perso lo smartphone e inizia ad arrabbiarsi con tutti, anche con la povera hostess (Violante Placido) presente sul suo volo. Il manager si fa prestare un telefono e chiama il cugino Lorenzo (Luca Vecchi) per affidargli un compito: recuperare il cellulare dai due dipendenti. Tuttavia, le cose prenderanno una strana piega e Ivano e Sabino avranno tante sorprese da rivelare contro Diego e suo cugino Lorenzo.

Modalità aereo, 4 curiosità sul film 

Modalità aereo, la location delle riprese

Le riprese della pellicola sono durate in totale circa due mesi. Le scene sono state registrate tra alcune zone della Toscana, la città di Roma e Amsterdam, capitale dei Paesi Bassi.

Modalità aereo, le parole di Caterina Guzzanti sul film

Caterina Guzzanti, che nel film interpreta la moglie del personaggio Ivano, interpretato dall’attore comico Lillo, ha parlato di come i social sono ormai importanti nella società odierna e di come su questi portali spesso gli utenti criticano e insultano senza freni, aspetto rimarcato anche nel film. Le sue parole sono state: «Ormai abbiamo metabolizzato un’autocritica e un’autocensura che vengono dal sapere già quali saranno i commenti a ciò che dirai. A volte quindi è meglio non dire niente, ci sono delle opinioni che è meglio non esporre».

Modalità aereo, la pazza idea del regista dopo aver diretto la pellicola

Fausto Brizzi, regista della commedia, ha lanciato una pazza idea in un’intervista rilasciata a Movieplayer.it. Infatti, ha paragonato il personaggio di Paolo Ruffini in Modalità aereo all’eroe DC Batman. Le sue parole sono state: «Penso che Ruffini per interpretare Bruce Wayne darebbe tutto quello che ha: venderebbe le case, la collezione di VHS, credo che ne abbia più di qualsiasi persona al mondo, farebbe qualsiasi cosa. Non lo sapete, ma Ruffini è completamente tatuato con personaggi dei fumetti: ogni volta glieli abbiamo dovuti cancellare».

Modalità aereo è il film in onda questa sera in prima serata su Rai 2, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Il regista Fausto Brizzi con Silvia Salis (Getty Images).

Modalità aereo, il commento di Violante Placido sulla commedia

Violante Placido, che interpreta la hostess del volo nella pellicola, ha voluto esprimere la sua opinione sul valore dell’amicizia e della gentilezza, altro tema importante presente all’interno del film. Le sue parole sono state: «A volte con le persone che abbiamo più vicino ci ritroviamo incastrati in un ruolo, a causa del modo in cui ci vedono. Con qualcuno che ci conosce meno abbiamo una seconda chance, anche di essere qualcosa di diverso, che ti appartiene lo stesso e che magari capisci dopo».

Mondiali di nuoto: Paltrinieri argento e Acerenza bronzo nella 5 km

Continuano i campionati del mondo delle discipline acquatiche, in programma fino al 30 luglio a Fukuoka, in Giappone. Il 18 luglio è di nuovo azzurro il podio per la 5 km di fondo. L’argento va a Gregorio Paltrinieri. Medaglia di bronzo, invece, per Domenico Acerenza.

Le altre medaglie

A guadagnarsi la medaglia d’oro è il tedesco Florian Wellbrock, che bissa il titolo della 10 km. Quarto, invece, è il connazionale Oliver Klemet. Lontani gli altri protagonisti della competizione, tra cui l’ungherese Kristof Rasovszky, che guadagna il settimo posto.

 

 

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