Daily Archives: 11 Luglio 2023

Urania Papatheu di Forza Italia raddoppia gli incarichi: altri 40 mila euro

Urania Giulia Rosina Papatheu, ex senatrice di Forza Italia che ha mancato la rielezione alle ultime Politiche, raddoppia gli incarichi di consulenza al governo. Al ruolo di consulente al ministero dell’Ambiente per l’attuazione del programma di governo con riferimento alle tematiche ambientali (già 30 mila euro di compenso), si aggiunge ora quello alla Struttura di missione per la semplificazione normativa: un aiuto alla ministra per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, la collega di partito Elisabetta Casellati, per il supporto tecnico-organizzativo. Nello specifico, la ex senatrice si occuperà di «attività di studio, analisi e collaborazione in materia di semplificazione normativa con particolare riferimento alla vigente normativa in materia ambientale». Il contratto di collaborazione ha la durata di un anno, per 40 mila euro.

Urania Papatheu di Forza Italia raddoppia gli incarichi: altri 40 mila euro
Urania Papatheu di Forza Italia (Imagoeconomica).

Gaia Zorzi: «In discoteca misero la droga nel mio bicchiere»

Una semplice serata in discoteca si sarebbe potuta trasformare in una tragedia. A raccontare la vicenda è Gaia Zorzi, sorella di Tommaso Zorzi, che su Twitter denuncia quanto le è accaduto anni fa a Maastricht, durante gli anni dell’università. «Durante il mio secondo anno di università», scrive sul social, «ero uscita con le mie coinquiline per andare a ballare e stupidamente accettai dei drink da un gruppo di ragazzi che non conoscevo. Era inizio serata (saranno state le 11 di sera) e io da quel momento non mi ricordo nulla. Zero assoluto. A quanto pare ho perso i sensi, è arrivata l’ambulanza fuori dal locale e io mi sono svegliata il giorno dopo alle 13 in ospedale».

Il racconto di Gaia Zorzi: «Mi hanno drogata in discoteca»
Tommaso Zorzi (Imagoeconomica).

Gaia Zorzi: «Trovarono nel mio sangue rohypnol»

Il racconto si inserisce nel dibattito scatenato dalle notizie sul caso La Russa. Molte donne stanno denunciando fatti accaduti in passato, tra chi ha rischiato di subire violenze e chi non ricorda nulla, come successo a Gaia Zorzi. Lei, che non fa riferimenti di cronaca né il nome del figlio del presidente del Senato, prosegue nel suo racconto: «Grazie al cielo quella sera una delle mie coinquiline non ha lasciato mai il mio fianco, mentre l’altra ha continuato a far serata. Rimase pure in ospedale fino alle sei di mattina (quando poi le dissero che probabilmente mi sarei svegliata tardi e le conveniva tornare a casa). Trovarono nel mio sangue rohypnol un sedativo conosciuto come “date drug”. Anni dopo questo locale di Maastricht chiuse dopo che questa cosa successe a più ragazze e si scoprì che erano i baristi a vendere queste sostanze ai ragazzi che frequentavano la discoteca».

Le reazioni: «Grazie per aver condiviso»

Decine le ragazze che hanno commentato i tweet di Gaia Zorzi. In molte ringraziano «per aver condiviso» la propria esperienza. Tante si ritrovano in quella stessa storia, come una donna che scrive: «Dobbiamo raccontare, anche dopo anni. Dobbiamo, purtroppo, far capire perché a volte ci vogliono giorni per poi avere il coraggio di denunciare». L’episodio raccontato da Gaia Zorzi risale a molto prima della sua apparizione in tv. Nell’edizione del 2020 del GF Vip 5, la giovane è stata contattata dalla produzione per farsi vedere in videochiamata dal fratello Tommaso. L’anno dopo è diventata co-conduttrice del GF Vip Party con Giulia Salemi.

Il racconto di Gaia Zorzi: «Mi hanno drogata in discoteca»
Gaia e Tommaso Zorzi (Instagram).

Helly Nahmad, chi è il (presunto) nuovo fidanzato di Bianca Balti

Una foto pubblicata dalla super modella Bianca Balti sul suo profilo Instagram ha acceso un nuovo gossip dell’estate. Il collezionista d’arte Helly Nahmad potrebbe essere il suo nuovo fidanzato.

Helly Nahmad insieme a Bianca Balti?

Sul suo profilo Instagram, la modella ha pubblicato uno scatto insieme a Nahmad, amico di Leonardo di Caprio. La foto risale a qualche settimana fa e rientra in una piccola gallery pubblicata da Balti che comprende degli scatti del matrimonio tra Madison Headrick, modella americana sua amica, e Joseph Nahmad, il fratello di Helly, al quale la super modella ha preso parte. Le nozze sono state celebrate in Costa Smeralda a fine giugno e la Balti avrebbe accompagnato Helly. La foto postata, di fatto, non mostra nessun particolare che dia adito a rumors, ma i commenti ricevuti farebbero pensare a qualcosa di più di una semplice amicizia fra i due.

Le amiche di lei: «Ma voi due?»

Sfogliando gli scatti che la modella ha condiviso sul social, la foto caduta nel mirino è quella in cui si trova al fianco di Helly. Uno scatto che, tra gli altri, ha ricevuto i commenti delle modelle Valentina Michetti e Vittoria Ceretti, amiche della Balti, che hanno pubblicato emoticon romantiche e cuoricini lasciando intendere l’esistenza di un legame sentimentale fra lei e Nahmad. La prima ha postato il commento «Ma voi due?» con una serie di dolci emoticon, mentre la seconda ha esplicitamente scritto «La foto 8» con un cuore. Come detto, Helly Nahmad è tra i più ricchi mercanti e collezionisti d’arte americano, proprietario della Helly Nahmad Gallery di Manhattan. È nato nel 1978 da una famiglia di collezionisti e gestisce un patrimonio da capogiro. Fino al 2008 ha fatto coppia con la modella brasiliana Ana Beatriz Barros.

SACE al fianco di PVPower per la transizione energetica del Vietnam

SACE ha garantito un finanziamento da 200 milioni di dollari a favore di PetroVietnam Power Corporation (PVPower). Il prestito, della durata di 12 anni, rappresenta la seconda operazione di push strategy realizzata dal Gruppo nel Sud-Est asiatico. PVPower è il secondo maggior produttore di energia del Vietnam e un player chiave nel processo di transizione energetica del Paese delineato nel Nuovo Piano di Sviluppo Energetico (PDP8) che il governo vietnamita ha elaborato con l’obiettivo di raggiungere il 47 per cento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2030.

SACE sostiene PVPower con 200 milioni di dollari

L’operazione supporta il doppio impegno di PVPower per garantire la sicurezza energetica del Vietnam e promuovere la riduzione a lungo termine dell’emissione di gas serra fino alla neutralità, così come annunciato dal primo ministro vietnamita in occasione della COP26 nel 2021, che comprende la conversione degli impianti a gas di PVPower all’utilizzo di idrogeno entro il 2050. L’accordo rappresenta uno dei più significativi nell’ambito della push strategy di SACE che faciliterà l’ingresso delle piccole e medie imprese italiane in un mercato dinamico e in forte espansione esplorando nuove opportunità di business. Questo sarà reso possibile grazie all’organizzazione di incontri di business matching tra PVPower e le imprese italiane che operano nel settore.

Previsto un aumento dell’8 per cento dell’export in Vietnam

Il Vietnam è uno dei partner commerciali italiani più importanti nella regione dell’Asia-Pacifico e uno dei mercati ad alto potenziale riconosciuti dalla cabina di regia per l’internazionalizzazione del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. A questo proposito, i dati del Rapporto Export 2023 di SACE prevedono per quest’anno un aumento dell’8 per cento delle esportazioni italiane verso il Vietnam, considerato uno degli hub manifatturieri della regione, con particolare enfasi per i settori della meccanica strumentale (+8,3 per cento nel 2023) dove l’Italia può vantare un posizionamento di rilievo in alcuni segmenti specifici.

Palinsesti La7 2023/24: Gramellini per il dopo Giletti, Parenzo al posto di Merlino. E c’è anche Barbero

Presentati a Milano i palinsesti di La7. Importanti conferme e interessanti novità per il canale di Urbano Cairo, che punta a una stagione televisiva 2023/24 in grado di offrire informazione, approfondimento, inchieste, intrattenimento culturale e satira. Tra le new entry, in arrivo nel weekend Massimo Gramellini con un doppio appuntamento il sabato e la domenica. E anche incursioni dello storico Alessandro Barbero, a cui saranno affidati speciali di prima e seconda serata.

Da Gramellini a Barbero, le novità dei palinsesti di La7. Parenzo sostituisce Merlino. Per il dopo Giletti la coppia Telese-Aprile.
Alessandro Barbero (Imagoeconomica).

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Per Gramellini due programmi in prime time, a Barbero speciali di prima e seconda serata

Gramellini avrà un programma il sabato sera dopo il telegiornale, che andrà avanti per tutta la serata, fino alle 23.30. L’editorialista del Corriere della Sera tornerà anche la domenica alle 20.30, con un’intervista a un personaggio del momento: anche in questo caso spazio su La7 fino alle 23.30. Per quanto riguarda Barbero, avrà un programma che durerà «un paio di puntate in prima o seconda serata che potrebbe essere molto interessante», ha spiegato Cairo, aggiungendo che potrebbe essere il «prologo di qualcosa di più allargato». Particolarmente bene nella stagione televisiva appena conclusa è andato il programma Una giornata particolare di Aldo Cazzullo, che torna nel 2023/24 con altre otto puntate. Si rivedrà poi su La7 anche Federico Rampini. A completare l’offerta sull’approfondimento la collaborazione con Ezio Mauro, che firmerà uno speciale all’interno della nuova stagione di Atlantide.

Da Gramellini a Barbero, le novità dei palinsesti di La7. Parenzo sostituisce Merlino. Per il dopo Giletti la coppia Telese-Aprile.
Aldo Cazzullo e Urbano Cairo (Imagoeconomica).

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Parenzo sostituisce Merlino a L’aria che tira, confermato il resto del gruppo storico

Confermato il gruppo storico formato da Enrico Mentana, Lilli Gruber, Giovanni Floris, Andrea Purgatori, Corrado Formigli, Diego Bianchi, Tiziana Panella, Licia Colò e Tiziana Panella. Per quanto riguarda Formigli, da gennaio insieme ad Alberto Nerazzini sarà al timone di un nuovo programma di inchieste in prima serata, nato dall’esperienza consolidata del team di Piazzapulita: si chiamerà 100′ (centominuti). Tornano poi Luca Telese e Mariana Aprile, così come David Parenzo: a quest’ultimo, che in passato aveva già sostituito temporaneamente Myrta Merlino, è stato affidato L’aria che tira dopo l’addio della conduttrice passata a Mediaset. In occasione della presentazione dei palinsesti, Cairo ha parlato di su Massimo Giletti:«Per me siamo in buonissimi rapporti, eccellenti nei sei anni in cui ha lavorato qui. Un rapporto che io sento ancora positivo. Il contratto con lui sarebbe terminato dopo poco dalla sospensione, quindi non è che sia cambiato molto». L’imprenditore, che non ha escluso il ritorno di Milena Gabanelli («Sarei l’uomo più felice del mondo perché è una grande giornalista»), ha poi smentito ogni contatto con Barbara D’Urso e chiuso la porta ai reality show: «È evidente siano una cosa lontana da noi, non siamo entrati in quel segmento».

Pnrr, il governo ha modificato 10 dei 27 obiettivi della quarta rata

Il governo Meloni ha cambiato 10 dei 27 obiettivi relativi alla quarta rata del Pnrr. La cabina di regia convocata dal ministro Raffaele Fitto ha approvato le modifiche e si tratta della prima volta da quando il Piano di ripresa e resilienza è nato. A Palazzo Chigi erano presenti tutti i 24 ministri dell’esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia, oltre ai cinque sottosegretari alla presidenza del Consiglio e ai rappresentanti degli enti locali. La quarta rata vale 16 miliardi e ora rischia di slittare al prossimo anno. Proprio su questo punto, l’opposizione incalza e la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha attaccato Giorgia Meloni, chiedendole di riferire in Parlamento sulle modifiche.

Il governo cambia 10 dei 27 obiettivi della quarta rata del Pnrr
Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr (Imagoeconomica).

La cabina di regia ha chiuso la proposta di revisione

Mentre la terza rata del pagamento europeo, da 19 miliardi, è in ritardo a causa di un’analisi durata quasi otto mesi, per la quarta rata adesso la cabina di regia ha chiuso la proposta di revisione. Nelle scorse settimane il governo ha chiesto all’Unione Europea di poter rivedere alcuni dei 27 obiettivi da presentare entro il 30 giugno. Con le modifiche approvate l’11 luglio, però, il rischio concreto è che tutto slitti al 2024. Servirà ora il sì della Commissione europea, ma fonti interne al governo parlano di un accordo informale già raggiunto. Durante la riunione odierna, i ministri hanno parlato anche di una revisione generale del Piano che dovrà essere completata entro il 31 agosto prossimo, termine di scadenza già fissato.

Schlein attacca: «Meloni si assuma le sue responsabilità»

La segretaria del Pd, Elly Schlein, attacca il governo: «Ci sono 19 miliardi di euro che l’Italia avrebbe potuto incassare già da febbraio con la terza rata del Pnrr: siamo a luglio e non ne abbiamo traccia. Ci sono altri 16 miliardi di euro, la quarta rata, per i quali dovevamo presentare la domanda a fine giugno: siamo all’11 luglio e tutto tace. Tace soprattutto la presidente del Consiglio, in silenzio da giorni per i guai giudiziari dei suoi ministri e sottosegretari mentre l’Italia rischia di perdere le risorse che faticosamente ha ottenuto dall’Unione europea. La presidente Meloni si assuma le sue responsabilità e venga a spiegarci in Parlamento perché non si è ancora visto un euro della terza rata del Pnrr e perché rischia di slittare anche la quarta».

Il governo cambia 10 dei 27 obiettivi della quarta rata del Pnrr
La segretaria del Pd Elly Schlein (Imagoconomica).

E anche il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, sottolinea come «il comportamento del governo è al limite dell’irresponsabilità: ha perso tempo tra cambi di progetto e riforme della governance, e ora non sa che pesci prendere».

Il Gattopardo, Netflix svela le nuove foto dal set della miniserie

Cresce l’attesa per Il Gattopardo, nuova produzione Netflix che adatterà il romanzo omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Dopo le prime immagini del 27 aprile, lo streamer ha rilasciato sui social nuove foto dal set, mostrando l’accuratezza dei costumi e del trucco per riportare in vita la società siciliana di metà XIX secolo. Nel cast principale Kim Rossi Stuart, Saul Nanni, Benedetta Porcaroli e Deva Cassel, figlia di Vincent e Monica Bellucci. La miniserie si comporrà di sei episodi, alla cui regia si alterneranno Tom Shankland, che dirigerà i primi tre e l’ultimo, Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti, che si occuperanno del quarto e del quinto. La sceneggiatura invece sarà curata da Richard Warlow, anche creatore e produttore esecutivo del progetto. Ignota la data di uscita ufficiale, dato che le riprese sono ancora in corso in Sicilia e proseguiranno a Roma, ma si parla di fine 2023 oppure inizio 2024.

Netflix ha pubblicato nuovi scatti dal set de Il Gattopardo, serie con Kim Rossi Stuart Deva Cassel e Benedetta Porcaroli. Le anticipazioni.
Kim Rossi Stuart e Saul Nanni in una scena della serie (Netflix, Facebook).

Il Gattopardo, Netflix si concentrerà sui personaggi femminili della trama

Pur restando fedele alla trama originale, la serie Netflix cercherà di fare maggiore attenzione sui personaggi femminili. «Sono molto complessi e vogliamo rappresentare il loro punto di vista», ha spiegato a Variety il regista Shankland. «Parleremo delle loro lotte, ancora attuali nella nostra quotidianità». Ha poi raccontato di essersi avvicinato all’opera grazie a suo padre, insegnante di italiano nel Regno Unito e grande appassionato del romanzo tanto da portare l’intera famiglia in Sicilia per ammirare i luoghi in cui si svolgono le vicende. Le riprese de Il Gattopardo sono in corso fra Palermo, Catania e Siracusa dal 20 maggio e termineranno nei dintorni di Roma. Come anticipato dall’Ansa, che ha visitato il set, non mancheranno alcune scene inedite pensate appositamente per la serie.

Al centro della narrazione de Il Gattopardo ci sarà tuttavia Don Fabrizio Corbera, principe di Salina, con il volto di Kim Rossi Stuart. In una società vessata dai moti del 1860, si rende però presto conto che il futuro della sua famiglia è in serio pericolo. Urgono nuove alleanze che possano consentirgli di mantenere il potere e sopravvivere alla tempesta in arrivo. Per farlo, però, rischierà di contravvenire ai suoi ideali, tanto da trovarsi di fronte a una scelta apparentemente impossibile. Organizzerà infatti un matrimonio tra la ricca Angelica (Deva Cassel) e suo nipote Tancredi (Saul Nanni). Così facendo però spezzerà il cuore a sua figlia, l’adorata Concetta (Benedetta Porcaroli). Nel cast anche Francesco Colella nei panni di Calogero Sedara, padre di Angelica, Paolo Calabresi in quelli di padre Pirrone e Astrid Meloni che impersonerà la principessa Maria Stella.

Il confronto con il cult di Luchino Visconti con Claudia Cardinale, Burt Lancaster e Alain Delon

Pur presentandosi, secondo Variety, come «la più ambiziosa produzione italiana di sempre per Netflix», la miniserie Il Gattopardo non potrà evitare i confronti con il cult omonimo di Luchino Visconti. Sbarcato in sala nel 1963, ottenne il plauso della critica mondiale tanto da vincere la Palma d’oro a Cannes, il David di Donatello per la produzione e tre Nastri d’argento. Indimenticabile soprattutto il cast, capitanato da un trio d’eccezione del cinema. Burt Lancaster interpretò infatti il principe di Salina, mentre Alain Delon vestì i panni di Tancredi. Claudia Cardinale diede vita ad Angelica, mentre Lucilla Morlacchi impersonò Concetta. Nel cast apparve anche un giovanissimo Terence Hill, volto del conte Cavriaghi.

Netflix ha pubblicato nuovi scatti dal set de Il Gattopardo, serie con Kim Rossi Stuart Deva Cassel e Benedetta Porcaroli. Le anticipazioni.
Claudia Cardinale e Alain Delon nel cult del 1963 (RB Casting, Twitter).

Andrea Pisani: età, fidanzata e film dell’attore

Andrea Pisani, nato a Torino il 17 maggio 1987, è un attore comico. Insieme al collega Luca Peracino ha fondato il duo I PanPers. Dopo aver partecipato al laboratorio Cab41 a Torino, a quello di Zelig e nel 2009 a quello di Milano, i due hanno fatto il loro esordio nel programma Colorado.

Andrea Pisani: biografia e carriera

Dal 2009 al 2011 i PanPers hanno partecipato a Zelig per poi debuttare nel maggio 2011 al Teatro Giulia di Barolo a Torino con il loro spettacolo Akkattappara Show. Hanno poi proseguito la loro attività di comici anche su YouTube e nel 2011 hanno partecipato alla sit-com su Disney Channel In tour. Nel 2013 hanno debuttato al cinema insieme a Frank Matano e Guglielmo Scilla nel film Fuga di cervelli, diretti da Paolo Ruffini. L’anno seguente sono stati nel cast della sit-com Shot Time in onda su Italia 1.

Andrea Pisani, la carriera comica e la vita privata
Beatrice Arnera e Andrea Pisani (Instagram).

Nel 2015 Andrea ha poi recitato nel film di Guido Chiesa Belli di papà e si è ritrovato insieme al collega Luca l’anno seguente per recitare nel film I babysitter, mentre nel 2018 Pisani è ritornato a vestire un altro ruolo nel film di Chiesa Ti presento Sofia con Fabio De Luigi e Micaela Ramazzotti. Nel 2021 il duo ha co-condotto, insieme a Fatima Trotta e Francesco Mandelli, il programma comico di Italia 1 Honolulu. Dall’aprile 2022, invece, è stata la volta di Only Fun – Comico Show sul canale Nove di Warner Bros Discovery.

Andrea Pisani: la vita privata

Nel 2013 a Pisani venne attribuito un flirt con l’ex gieffina Melita Toniolo, che il diretto interessato ha successivamente smentito. Dal 2021 è insieme alla collega attrice Beatrice Arnera, nota al grande pubblico per il successo con la fiction di Mediaset Buongiorno mamma 2.

Lo youtuber Logan Paul si sposa: la proposta alla fidanzata Nina Agdal sul Lago di Como

Lo youtuber Logan Paul si sposa con Nina Agdal. I due stanno insieme da poco più di un anno e la proposta di matrimonio ha avuto come cornice il romantico Lago di Como.

Logan Paul si sposa con Nina Agdal

Lo youtuber, 31 anni, ha voluto condividere con i suoi follower la bella notizia. Su Instagram ha pubblicato un video e diversi scatti dell’indimenticabile momento della proposta postando a corredo delle foto. «Fidanzato con la mia migliore amica», si legge nel post a cui ne è seguito un altro con il video della richiesta. «Amo questa ragazza all’infinito e non posso aspettare di trascorrere il resto della mia vita con lei», le parole di lui che si sentono nel filmato. Nina Agdal, 31 anni, modella ed esperta di fitness, ha risposto così: «Sposerò l’uomo dei mie sogni, il mio migliore amico, la mia anima gemella».

A maggio il primo anniversario di fidanzamento

La coppia aveva festeggiato il primo anniversario di fidanzamento a maggio 2023 e ora, a poche settimane di distanza, la decisione di convolare a nozze. I due si erano incontrati a un evento a New York e, come aveva confidato la modella durante qualche intervista, quella sera fece di tutto per attirare l’attenzione di Paul. Si sono piaciuti subito capendo di essere fatti l’uno per l’altra. Logan Paul è uno youtuber, wrestler e personaggio televisivo statunitense diventato famoso nel 2013 per aver pubblicato dei video su Vine dove si esibiva in sfide e contenuti ironici. Oggi conta oltre 25 milioni di follower su Instagram. Lei è una modella danese che nel 2020 ha lanciato un app in cui pubblica video di fitness, guide nutrizionali e altri suggerimenti sul fitness e salute.

Rai, slitta la decisione su Facci. L’ad Sergio: «Non mi faccio trascinare»

La decisione sulla presenza in Rai di Filippo Facci slitta ancora. L’amministratore delegato Roberto Sergio ha chiesto al Cda altro tempo per riflettere su quale strada prendere. Dopo le parole del giornalista sul caso di Leonardo Apache La Russa, in difesa del figlio del presidente del Senato e la colpevolizzazione della 22enne che lo accusa di violenza sessuale, dalle opposizioni si è levato a gran voce l’appello a non contrattualizzarlo. Secondo il nuovo palinsesto, Facci dovrebbe condurre una striscia quotidiana prima del Tg2, ma ora rischia di non approdare in Viale Mazzini. Sergio dal canto suo tentenna e prende tempo.

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Sergio: «Non mi faccio trascinare»

L’ad ha parlato al consiglio d’amministrazione e ha attaccato le opposizioni: «Non è mia abitudine decidere sulla base di campagne politiche strumentali e emozionali. Non mi faccio trascinare da nessuno, motivo per il quale comunicherò la decisione presa assumendone la piena responsabilità, e comunque in tempi brevi». Sergio si è scontrato con i consiglieri Francesca Bria (Pd) e Riccardo Laganà (Indipendenti), che hanno invece chiesto se le posizioni di Facci siano in linea con la policy Rai. E in Cda è intervenuta anche la presidente Marinella Soldi: «Filippo Facci è un giornalista di fama, che della provocazione intellettuale ha fatto una cifra stilistica. Ma la provocazione intellettuale nell’ambito del servizio pubblico deve sposarsi ad una trattazione della notizia rispettosa di tutti i soggetti coinvolti, nei contenuti e nel linguaggio. E di fronte a vicende delicate, con molti aspetti non chiariti, in mano alla magistratura, con il coinvolgimento di soggetti giovani e addirittura di soggetti istituzionali, un giornalista che vuole operare nel servizio pubblico (e direi non solo) dovrebbe astenersi da commenti ed espressioni che si prestano a strumentalizzazioni e polemiche».

L'ad Sergio prende tempo sulla decisione su Facci: «Non mi faccio trascinare»
La presidente Marinella Soldi e l’ad Roberto Sergio (Imagoeconomica).

Floridia: «Mi aspetto una presa di posizione seria e rigorosa»

L’appello a una decisione netta da parte della Rai arriva anche dalla commissione di vigilanza. La presidente Barbara Floridia, senatrice del Movimento 5 stelle, dichiara: «Al netto dell’attenzione che la commissione di vigilanza dedicherà a questo caso, mi aspetto una presa di posizione seria e rigorosa da parte dell’azienda. Da presidente della commissione di vigilanza, pur nel rispetto del ruolo di ciascuno, credo che una considerazione vada fatta. Ci apprestiamo a lavorare sul nuovo contratto di servizio: sarebbe inutile, contraddittorio e soprattutto svilente parlare di inclusione, pari opportunità, lotta alla violenza di genere e al sessismo, se poi tutto questo possa anche solo correre il rischio di essere smentito nei fatti. Il rispetto di determinati principi e valori è alla base della convivenza civile e del concetto stesso di servizio pubblico».

Ruotolo: «L’ad non vuole ascoltare»

Anche Sandro Ruotolo, responsabile Cultura e informazione del Pd, attacca Roberto Sergio: «Il mondo alla rovescia. Ma come si può dare la colpa a chi ha sollevato il caso e non decidere su chi ha provocato il caso? L’ad non vuole ascoltare chi, per il bene del servizio pubblico, chiede di non contrattualizzare Filippo Facci, che dovrebbe condurre un programma su Rai2. Sergio si è giustificato dicendo che non è sua abitudine “decidere sulla base di campagne politiche strumentali e emozionali” E allora le esternazioni sessiste? E la colpevolizzazione di una donna che denuncia di essere stata violentata?».

Parma, bimba di un anno e mezzo morta annegata in piscina

Tragedia nel comune di Parma, dove nelle scorse ore una bimba di un anno e mezzo appena è morta annegata in una piscina. In base alle primissime ricostruzioni delle autorità al lavoro sul caso, sembra che il dramma si sia consumato intorno alle ore 11 di quest’oggi, martedì 11 luglio.

Bimba morta annegata in piscina a Parma

La bambina, a quanto pare, stava giocando insieme ad alcuni amichetti nello spazio comune di uno stabile dove diversi palazzi condividono una piscina. Ad un certo punto, però, sarebbe caduta in acqua senza riuscire più a venire a galla. La dinamica precisa del tragico evento, ad ogni modo, è ancora da chiarire. Sul posto si sono immediatamente recati i carabinieri, oltre ai membri del 118 per prestare i primi soccorsi che, purtroppo, si sono rivelati vani. Una volta estratta dall’acqua, infatti, la piccola era già priva di sensi.

Un altro dramma simile soltanto pochi giorni fa a Pavia

Quanto accaduto ricorda un altro analogo fatto di cronaca avvenuto poco prima a Pavia. In questo caso, una bambina di sette anni aveva perso la vita proprio mentre era impegnata a giocare sui gonfiabili in piscina presso il centro sportivo Le Valli di Battuda, affogando per un presunto malore che l’ha colpita all’improvviso. Inutile, anche in questo caso, l’intervento del bagnino e dell’ambulanza rapidamente arrivata sul posto.

Incendio nell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti: fiamme nell’area del pronto soccorso

I vigili del fuoco sono attualmente al lavoro per estinguere un grosso incendio scoppiato all’interno dell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari.

Incendio nell’ospedale Miulli di Acquaviva delle fonti

Le fiamme hanno iniziato a propagarsi all’interno della struttura per motivi ancora da chiarire. Sconosciuto, almeno per ora, anche il punto esatto da dov’è partito l’incendio che sta interessando il nosocomio, nonostante l’area del rogo sia attualmente circoscritta ai sotterranei della struttura ospedaliera pugliese dove si trova il pronto soccorso. Si pensa, in ogni caso, che il rogo sia partito all’interno di un’ambulanza del 118 parcheggiata vicino all’edificio. Secondo quanto riportato da Bari Today, tutte le persone negli spazi comuni sono state evacuate, mentre le autorità stanno ancora valutando, a quanto pare, se sia il caso di evacuare anche diversi reparti dell’ospedale che sono stati raggiunti dal fumo che si è sprigionato a partire dalle fiamme. Il timore, infatti, è che il fumo possa passare attraverso i condotti di areazione.

Il rapido intervento dei vigili del fuoco e la conta dei danni

I pompieri si sono precipitati sul posto in tempi rapidi, riuscendo in men che non si dica a domare le fiamme evitando che l’incendio si propagasse ulteriormente anche ad altre aree dell’ospedale, causando ulteriori danni e mettendo a repentaglio l’incolumità dei pazienti ricoverati. Sono attualmente in corso tutte le valutazioni del caso rispetto ai danni alle strutture, ma per fortuna non ci sarebbe alcun ferito. Nel frattempo, un denso fumo nero si è levato dall’ospedale. Le immagini del rogo hanno iniziato a circolare online e mostrano la struttura quasi completamente ricoperta di fumo.

Le tensioni in Fratelli d’Italia tra Roma e Milano per i casi La Russa e Santanchè

Se Milano piange, Roma forse non ride, ma sicuramente sogghigna. La sezione capitolina di Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, non ha invitato i leader milanesi e lombardi della formazione, Daniela Santanchè e Ignazio La Russa, alla festa che si tiene in piazza Vittorio. Il coinvolgimento della ministra del Turismo nelle indagini sul crac di Visibilia e le grane giudiziarie del figlio del presidente del Senato, Leonardo Apache, accusato di stupro, hanno sicuramente avuto un peso: meglio evitare polemiche sul palco. Ma non c’è dubbio sul fatto che anche politicamente la fase complessa dei vertici lombardi del partito maggioritario in parlamento e al Pirellone abbia offerto sponda a Roma per ribadire che Fdi è e resterà a lungo un partito centrato all’interno del Grande raccordo anulare. E l’assenza di una ministra di peso e della seconda carica dello Stato non può non avere implicazioni politiche, anche se l’intero partito ha fatto, formalmente, quadrato attorno a Santanchè e sta trattando con accortezza il caso La Russa jr.

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I colonnelli romani soffrono le invasioni di campo

La realtà dei fatti è che in Fdi si è già aperta una sfida con vista Europee 2024. E che la grandezza dei risultati che si otterranno nelle varie circoscrizioni detterà i rapporti di forza non solo nel gruppo a Strasburgo, in una fase critica per il futuro dei conservatori europei, ma anche tra le varie anime del partito. In quest’ottica, si ripropone lo schema che aveva contraddistinto la fase pre-elezioni, poco meno di un anno fa: Roma guarda con sospetto ogni autonomia di Milano, dato che i rapporti politici e personali di Santanchè e La Russa con «Giorgia» – la capa di partito e premier in Fdi va chiamata ostentatamente per nome, per marcarne la vicinanza personale – sono avulsi dal cerchio magico romano, dall’eredità della Generazione Atreju e si muovono su binari paralleli. Già nel 2022 il convegno “Lombardia – Motore economico d’Italia” annunciato da Fdi a Milano per il weekend del 25 settembre e poi annullato per l’appuntamento elettorale della stessa domenica fu visto dai colonnelli romani del partito come un’invasione di campo verso gli storici organizzatori di eventi e kermesse vicini a Meloni.

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Le tensioni in Fratelli d'Italia tra Roma e Milano per i casi La Russa e Santanche?
Giorgia Meloni assieme a Daniela Santanchè e Ignazio La Russa (Imagoeconomica).

La linea: gestire i due casi giudiziari in modo separato

Cosa succede, dunque? Nei paraggi del Pirellone il mondo vicino a Fdi è in fermento politico, tra un coordinamento regionale bloccato dai problemi personali di Santanchè, le tensioni con la Lega in Consiglio regionale e i ridotti margini di manovra del gruppo consiliare a causa delle scarse disponibilità di spesa che gli assessorati “lottizzati” e spesso scorporati tra Carroccio e meloniani ricordano essere presenti. L’impressione è che lo slancio della conquista del Nord maturata tra settembre e febbraio, alle Politiche prima e alle Regionali poi, con Fdi primo partito in Lombardia, sia venuto meno. E che ora ci sarà da pedalare in salita e lavorare duramente. Il nodo politico è di quelli decisivi. E Fdi in Lombardia punta sulla necessità per Meloni di evitare scossoni. Innanzitutto distinguendo il lato giornalistico dei guai di Santanchè e La Russa junior dal dato giudiziario e politico. Guai a pensare a inchieste sovrapponibili e concordate: troppo diversi i contesti e troppo complicati entrambi i casi per credere a uno scenario del genere.

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Le tensioni in Fratelli d'Italia tra Roma e Milano per i casi La Russa e Santanche?
Daniela Santanchè e Ignazio La Russa (Imagoeconomica).

Via Santanchè ora? Partirebbe la lotta fra correnti

Meglio fare scudo ricordando quanto una fragilità possa trasformarsi in punto di forza. Fonti vicine a Fratelli d’Italia sentite da Lettera43 ritengono plausibile pensare a uno scenario in cui Santanchè resti in sella perlomeno fino alle Europee: solo se dovessero uscire elementi più pesanti si potrebbe pensare a un avvicendamento che ora rischierebbe solo di aprire lotte tra correnti di partito. A Milano, del resto, non appare strano che «a Roma facciano i romani», consolidandosi tra correnti storiche e organizzando i loro eventi. Santanchè e la sua rete, come ricordato da Paolo Madron e Luigi Bisignani nel libro I potenti al tempo di Giorgia, sono in particolar modo strategici per Meloni e la sua politica di consolidamento al Nord. E solo un impatto politico evidente in termini di consenso su Fdi spingerebbe a uno scenario in cui un ribaltone a Via di Villa Ada sarebbe auspicabile. Massima attenzione e massimo riserbo nella formazione meloniana, in una fase in cui la tensione è innegabile sia a Milano sia a Roma, dunque. Non c’è ancora una vera faida, ma la necessità di un partito fattosi pienamente nazionale di trovare un equilibrio tra le sue anime appare sempre di più evidente. E di fatto inderogabile.

Kledi Kadiu, la lettera della moglie al figlio malato: «Ti racconterò quanto sei stato forte»

Una dedica piena d’amore quella fatta da Kledi Kadiu e la moglie Charlotte Lazzari al figlio Gabriel, affetto da meningoencefalite. Il piccolo ad agosto compirà due anni e, appena nato, dovette rimanere un mese e mezzo in terapia intensiva a causa dell’infiammazione che colpisce le meningi e il cervello.

La lettera della moglie di Kledi Kadiu al figlio Gabriel

Il ballerino ha più volte condiviso sui social dei messaggi rivolti proprio al figlio raccontando a chi lo segue il momento drammatico che sta vivendo e che, insieme alla moglie, sta affrontando con forza e tenacia. Così parlò circa un anno fa in merito alla diagnosi della malattia del piccolo: «L’inizio di un calvario che ci ha davvero messi a dura prova. Gabriel è sopravvissuto e, dopo aver riaperto gli occhi, passo dopo passo e con l’audacia di un eroe ha messo in campo tutta la sua forza per riappropriarsi di ciò che questo brutto imprevisto gli ha tolto». In queste ultime ore è stata la mamma, Charlotte Lazzari, a voler dedicare al figlio una tenera lettera a corredo di uno scatto che li ritrae.

Questo il testo: «Gabriel, un giorno ti racconterò di quanto sei stato forte. Ti racconterò i momenti in cui lo siamo stati insieme ma anche quelli in cui io non lo sono stata per niente. Lo farò perché meriti assoluta verità e per ricordarti che spesso le salite più ripide e difficili nascondono panorami che ti tolgono il fiato. Tu per me sei già quel panorama perché ogni giorno vissuto con te è uno spettacolo per cui vale la pena pagare il biglietto». Uno dei primi commenti al post è stato proprio di papà Kledi, che ha postato un messaggio diretto e di poche parole: «Amore nostro grande». Tanti i messaggi di affetto ricevuti in risposta da amici e colleghi, ma anche da chi come loro sta vivendo questa difficile situazione.

Uomini e Donne, quando ricomincia nella stagione 2023-2024? La data ufficiale

È stata annunciata la data ufficiale della ripartenza del dating show di Maria De Filippi Uomini e Donne. Gli appassionati del programma dovranno aspettare fino all’11 settembre 2023 per seguire le vicende di tronisti e corteggiatori. Tante le novità in serbo per la nuova stagione.

Uomini e Donne ricomincia l’11 settembre 2023

La trasmissione tornerà una settimana prima di quanto ipotizzato fino a qualche giorno fa. Dopo la pausa estiva, la conduttrice Mediaset inizierà a registrare le puntate nell’ultima settimana di agosto per poi tornare in onda, come anticipato, l’11 settembre 2023 dalle 14.45 alle 16.00. La nuova stagione di Uomini e Donne potrebbe ripartire con alcune novità. La produzione sta valutando se confermare la formula mista dei troni classico e over oppure se tornare al passato. Ma al momento queste voci ancora non sono state confermate, né da Maria De Filippi né dalla produzione.

Alessio Campoli e Alice Barisciani tronisti?

L’abolizione del trono over potrebbe non essere l’unica novità. Già al termine della scorsa edizione alcuni rumors parlavano di un ritorno di due protagonisti, i corteggiatori Alessio Campoli e Alice Barisciani che in questa stagione 2023-2024 potrebbero ricoprire il ruolo di tronisti. Alice Barisciani, ex corteggiatrice di Federico Nicotera che durante la scelta le ha preferito Carola, potrebbe quindi sedere sul trono classico per le donne. Mentre per il trono maschile potrebbero essere due i ritorni, Andrea Foriglio, ex corteggiatore di Nicole Santinelli, e Alessio Campoli, ex corteggiatore di Lavinia Mauro. Al momento si tratta solo di rumors, ma le sorprese non mancheranno così come i nuovi nomi che riusciranno come sempre a conquistare il pubblico a casa. Ricordiamo che la scorsa edizione del dating show, che continua a confermare il suo successo con punte del 30 per cento di share, si è conclusa con la scelta di Nicole Santinelli e Carlo Alberto Mancini.

Hong Kong, raid della polizia nella casa di famiglia dell’attivista Nathan Law

La polizia di Hong Kong ha fatto irruzione nella casa di famiglia di Nathan Law, attivista pro-democrazia in esilio nel Regno Unito: i genitori e il fratello sono stati portati in caserma, interrogati e poi rilasciati. Le autorità hanno recentemente emesso una taglia di un milione di dollari hongkonghesi (oltre 115 mila euro) per Law, fuggito dal territorio autonomo nel sud-est della Cina nel 2020. Da allora avrebbe interrotto ogni contatto con la famiglia.

Hong Kong, raid della polizia nella casa dell’oppositore Nathan Law, attivista pro-democrazia in esilio nel Regno Unito.
Nathan Law durante un’intervista (Getty Images).

 La taglia posta dalle autorità è stata condannata da Regno Unito, Stati Uniti e Australia

I media locali hanno riferito che gli agenti in borghese sono arrivati nel complesso residenziale in cui vive la famiglia di Law alle 6 circa e che, dopo gli interrogatori, i suoi parenti non sono stati arrestati. Il 3 luglio, la polizia di Hong Kong ha emesso mandati di arresto per Law e altre sette personalità molto note del movimento pro-democrazia dell’ex colonia britannica, adesso residenti all’estero, accusandoli di aver violato la legge sulla sicurezza nazionale del territorio mentre erano in esilio: oltre a Law si tratta degli attivisti Anna Kwok, Elmer Yuen, Mung Siu-tat e Finn Law, degli ex deputati Ted Hui e Dennis Kwok, dell’avvocato Kevin Yam. I mandati sono stati accompagnati da taglie da un milione di dollari hongkonghesi per ciascuno dei ricercati. La mossa della autorità è stata condannata dai governi di Regno Unito, Stati Uniti e Australia, dove hanno trovato rifugio la maggior parte degli oppositori politici. «Non tollereremo alcun tentativo da parte della Cina di intimidire e mettere a tacere le persone», ha ha detto il ministro degli Esteri britannico James Cleverly. «Il Regno Unito difenderà sempre il diritto universale alla libertà di espressione e difenderà coloro che sono presi di mira». Nei giorni successivi all’emissione dei mandati, cinque persone a Hong Kong sono state arrestate con l’accusa di aver ricevuto fondi per sostenere gli attivisti all’estero.

Hong Kong, raid della polizia nella casa dell’oppositore Nathan Law, attivista pro-democrazia in esilio nel Regno Unito.
Nathan Law nel corso di una protesta a Londra (Getty Images).

Nathan Law è stato il più giovane legislatore nella storia di Hong Kong

Nato a Shenzhen nel 1993 e già segretario generale della Federazione degli Studenti di Hong Kong, Law è stato uno dei capi delle proteste durante la “Rivoluzione degli Ombrelli” nel 2014. In seguito è stato cofondatore e presidente di Demosist?, partito politico pro-democrazia nato a seguito delle proteste. Eletto a soli 23 anni legislatore di Hong Kong, il più giovane della storia, per via della sua leadership del movimento Occupy Center è stato incarcerato per un breve periodo con l’accusa di aver preso parte a una veglia in ricordo massacro di piazza Tienanmen. Poi, dopo la legge sulla sicurezza nazionale imposta dal governo centrale di Pechino, nell’estate del 2020 ha lasciato lasciato Hong Kong.

Belén Rodriguez e Stefano De Martino: è di nuovo crisi? Gli indizi

Belén Rodriguez e Stefano De Martino sono di nuovo in crisi? Sembrerebbe proprio di sì, perlomeno stando ad una serie di indizi che non sono certo sfuggiti a tutti gli appassionati di gossip più incalliti, oltre ovviamente ai fan della coppia che mesi fa era tornata insieme anche per il bene del figlio primogenito Santiago.

Belén Rodriguez e la presunta crisi con Stefano De Martino: lei toglie una foto insieme a lui da Instagram

A riguardo, almeno per il momento, non ci sono reali conferme di sorta. La modella argentina e il ballerino ancora non si sono espressi in alcun modo nel merito della questione e non hanno dunque né confermato né smentito le voci che circolano ormai da giorni. Ad ogni modo, c’è un primo importante indizio che lascia pensare che i due non siano più una coppia: Belén ha infatti proprio in queste ore eliminato dal suo feed Instagram una recente foto che la ritraeva insieme al compagno. Qui sotto lo scatto sparito dal profilo di Belén, un simpatico selfie di coppia.

Sono sempre più insistenti le voci di una nuova presunta crisi fra Belén Rodriguez e il compagno Stefano De Martino: ci sono degli indizi.
Belén Rodriguez e Stefano de Martino (Instagram).

A buttare ulteriore benzina sul fuoco a proposito, proprio pochi giorni fa, ci si era messo anche il magazine Diva e Donna, che aveva riportato in anteprima come i due fossero partiti insieme per una vacanza alle isole Pontine per cercare di ricucire un rapporto ormai sul punto di naufragare. Ma non finisce qui.

Stefano De Martino si mostra in pubblico senza fede

A scatenare ulteriori dubbi sull’attuale solidità del rapporto che lega Belén Rodriguez e Stefano De Martino c’è stato il fatto che, di recente, l’ex ballerino di Amici si sia fatto vedere ad un evento pubblico senza la fede. Come se non bastasse, Belén ha pubblicato in questi giorni un nuovo contenuto social dalla montagna con una didascalia a corredo piuttosto sospetta, «Si ricomincia daccapo».

Caster Semenya, accolto il ricorso contro le regole del testosterone

Caster Semenya è stata discriminata. Lo ha stabilito una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha accolto il ricorso della 32enne sudafricana cui nel 2019 fu impedito di correre gli 800 metri femminili per alti livelli di testosterone. Affetta da iperandroginia, avrebbe dovuto sottoporsi a trattamenti ormonali per soddisfare le regole del World Athletics, la federazione internazionale. A maggio dello stesso anno il Tas di Losanna respinse l’appello della mezzofondista in una sentenza poi confermata nel 2020 dal Tribunale federale elvetico. «Semenya non ha avuto sufficienti garanzie istituzionali e procedurali in Svizzera», ha spiegato la Corte. «Le sue denunce riguardavano affermazioni comprovate e credibili di discriminazione a causa del suo differente sviluppo sessuale». World Athletics ha confermato alla Cnn di aver accettato la decisione, ma non è chiaro se stia preparando una revisione immediata delle sue regole per consentire a Semenya di partecipare all’Olimpiade di Parigi 2024.

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dato ragione a Semenya, la mezzofondista sudafricana affetta da iperandroginia: «Fu disciminata».
Caster Semenya durante una gara di atletica (Getty Images).

Caster Semenya, chi è la mezzofondista sudafricana affetta da iperadroginia

Classe 1991, nativa di Polokluane in Sudafrica, Caster Semenya è una delle più vincenti mezzofondiste del nuovo millennio. Dopo i successi nelle categorie juniores, ha brillato in mondiali e campionati africani soprattutto sugli 800 metri piani. Portabandiera della sua nazionale all’Olimpiade di Londra 2012, vinse la medaglia d’oro di categoria, bissando poi il successo anche quattro anni dopo in Brasile. Nel suo palmares anche tre titoli mondiali, due primi posti ai Giochi del Commonwealth e cinque vittorie ai campionati africani. Nel 2016 e nel 2017 ha trionfato nella Diamond League, la serie di meeting di atletica leggera tra cui il Golden Gala italiano. Nel 2018, poco prima delle nuove regole sul testosterone, divenne la prima donna a detenere il primato personale contemporaneamente nei 400, negli 800 e nei 1500 metri piani.

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dato ragione a Semenya, la mezzofondista sudafricana affetta da iperandroginia: «Fu disciminata».
Caster Semenya durante una gara di atletica (Getty Images).

«Il mio sogno era difendere gli ori olimpici a Tokyo», disse Caster Semenya poco dopo la squalifica del 2019. «Speravo di diventare la più grande mezzofondista di sempre sugli 800 metri». Per nulla decisa a fermarsi dalle competizioni, firmò immediatamente un contratto con la squadra di calcio femminile Jvw Fc, team che milita nella Sasol Women’s League sudafricana. Nel 2022 poté rientrare nell’atletica, ma solo per i 5 mila metri. Quanto alla vita privata, nel 2015 ha sposato la compagna Violet Raseboya e cinque anni dopo è diventata mamma di una bambina. Il 31 ottobre 2023 pubblicherà in Sudafrica, Usa e Regno Unito il suo primo libro, La corsa per diventare me stessa. «Spero di ispirare gli altri a essere audaci e non avere paura», ha scritto sul suo profilo Instagram. «Voglio che tutti imparino ad amarsi e accettarsi per come sono».

La Russia cerca di attirare chi è fuggito durante la guerra, ma offre pochi incentivi

Da quando è cominciata l’invasione su vasta scala dell’Ucraina, tra i 700 mila e il milione e mezzo di russi hanno lasciato la Federazione, sia per opposizione alla guerra sia per evitare di essere mandati al fronte. Un esodo che pesa non solo a livello demografico ma soprattutto economico, visto che i cosiddetti relokanti sono giovani e istruiti. Un popolo che Mosca sta cercando di riportare a casa con ogni mezzo, senza però ottenere risultati soddisfacenti.

La macchina della propaganda per fare rientrare gli emigrati in patria

Lo scorso giugno, al forum internazionale di San Pietroburgo, Vladimir Putin aveva dichiarato che la metà dei cittadini che avevano lasciato il Paese erano già rientrati. Un controesodo, secondo il presidente russo, ancora in corso. Dichiarazioni che hanno spinto politici e funzionari, tra cui il presidente della Duma Vyacheslav Volodin, a rinnovare gli appelli per tornare a casa. «I nostri concittadini che restano in Occidente devono essere consapevoli di dove sono andati, cosa hanno trovato e cosa li aspetta», ha scritto Volodin su Telegram. «Visto ciò che sta accadendo, è giusto iniziare finalmente ad essere razionali. Oggi c’è l’opportunità di tornare, ma domani, a causa dell’isteria che si sta scatenando nell’Europa occidentale, potrebbe non esserci più». Una narrazione amplificata dalla propaganda. Il giornalista pro-Cremlino Alexander Kots ha pubblicato sulla Komsomolskaya Pravda la lettera di un presunto specialista It che in Europa ha dovuto affrontare russofobia e mancanza di aiuti. «Sono tornato in Russia e ne sono molto felice», ha scritto il fantomatico autore che secondo molti altri non sarebbe che lo stesso Kots. «Non lascerò più la mia patria. Crescerò mio figlio (o più di un figlio, se Dio vuole) qui e gli trasmetterò tutto questo. E non deluderò la mia patria ora, credimi». Secondo il ministro dello Sviluppo digitale Maksut Shadayev il programma di ritorno per gli specialisti It – che includeva il rinvio del servizio militare – discusso nel 2022 non sarebbe stato necessario perché stavano tornando autonomamente.

La Russia cerca di attirare chi è fuggito durante la guerra, ma offre pochi incentivi
Vladimir Putin (Getty Images).

La minaccia di indagini per tradimento

Per chi rientra, spesso spinto da ragioni economiche e non certo da afflato patriottico, però non sono tutte rose e fiori. I falchi continuano infatti a chiedere punizioni e sanzioni per chi ha lasciato la Russia in tempo di guerra. Lo scorso 21 giugno, il senatore Andrei Klimov, capo della commissione del Consiglio della Federazione per la protezione della sovranità statale e la prevenzione delle interferenze negli affari interni, ha addirittura suggerito di indagare per tradimento chi torna da un Paese occidentale. Il rischio, secondo Klimov, è che sia stato reclutato come agente dalle intelligence “nemiche”.

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Stella, anziana morta legata al letto dalla figlia: arrestata una 60enne

Una terribile scoperta è stata fatta da parte delle forze dell’ordine nelle scorse ore a Stella, paesino in provincia di Savona, dove una donna anziana è stata trovata morta legata al letto. Protagonista del gesto ai suoi danni è stata la figlia, già stata arrestata dalle autorità.

Anziana morta legata al letto dalla figlia

La 60enne Tiziana Olivieri è stata fermata nella giornata di ieri, lunedì 10 luglio, con l’accusa di maltrattamenti aggravati e sequestro di persona. Il motivo? Da tempo teneva l’anziana madre legata al letto di casa affinché non scappasse. Ad avvisare i carabinieri è stata la stessa Olivieri, con una telefonata attraverso la quale ha voluto immediatamente confessare tutto. «Venite, mia madre è morta, è stata colpa mia, solo mia», avrebbe detto la donna al telefono. Immediato l’intervento delle autorità, giunte sul posto insieme al procuratore della Repubblica Giovanni Battista Ferro. Una volta arrivati, i militari hanno trovato la casa dove l’anziana era segregata in evidente stato di abbandono. L’anziana legata al letto si ritrovava a vivere, inoltre, all’interno di un’abitazione dalle precarie condizioni igieniche. Quando le autorità sono arrivate scoprendo il corpo ormai esanime della madre di Olivieri si sono subito resi conto della sporcizia del letto dov’era stesa e della quantità di oggetti presenti in ogni dove nella stanza.

La porta della stanza bloccata con una sbarra di ferro

Alle forze dell’ordine, Tiziana Olivieri ha spiegato di aver legato la madre al letto affinché non incorresse in incidenti domestici. La vittima veniva bloccata con cordini e collari canini ed era impossibilitata ad uscire dalla stanza, anche perché la figlia le aveva bloccato la porta con una sbarra di ferro. In base alla ricostruzione dei fatti, sembra che l’anziana avesse provato ad alzarsi dal letto poche ore prima di morire ma che fosse stata bloccata dalla figlia, che le aveva immobilizzato anche le mani.

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