Daily Archives: 5 Luglio 2023

Scadenze fiscali di luglio 2023, tutte le date: dai tax credit agli adempimenti Iva

A luglio 2023 sono previste molte importanti scadenze fiscali che anticipano la sospensione per pausa estiva dei versamenti e degli adempimenti prevista dal 1° al 20 agosto. Nel calendario di luglio figurano dunque il saldo e l’acconto delle imposte, entro il 20, la proroga per i Soggetti ISA, la scadenza per richiedere il tax credit musica e il contributo a fondo perduto per i gestori di impianti sportivi. Capitolo speciale è poi riservato per l’Iva che, oltre agli adempimenti che si ripetono ogni mese, prevede a luglio la presentazione del Modello Iva Tr necessario per il rimborso o l’utilizzo in compensazione del credito Iva del secondo trimestre 2023.

Le scadenze fiscali di luglio 2023

Nel calendario delle scadenze fiscali di luglio 2023 figurano diverse voci da tenere in considerazione:

  • entro il 14 luglio 2023 devono essere inviate le richieste di riconoscimento del tax credit musica per le spese relative al 2022. Si tratta di un bonus, nella forma del credito d’imposta al 30 per cento, per i costi sostenuti per attività di sviluppo, produzione, digitalizzazione e promozione riconosciuto alle imprese produttrici di fonogrammi e videogrammi musicali, organizzatrici e produttrici di spettacoli di musica dal vivo che esistono da almeno un anno al momento della richiesta della richiesta di accesso al beneficio;
  • entro il 19 luglio deve essere presentata la domanda per accedere al Fondo perduto per i gestori di impianti sportivi riservato alle ASD e alle SSD iscritte al Registro Nazionale delle attività sportive dilettantistiche alla data del 24 marzo 2023;
  • entro il 20 luglio devono essere effettuati i versamenti delle somme risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, Irap e Iva, saldo e acconto in scadenza al 30 giugno 2023. La scadenza può essere prorogata al 31 luglio con l’applicazione di una maggiorazione dello 0,40 per cento.

Adempimenti Iva luglio 2023

Per quel che riguarda l’Iva, oltre agli adempimenti mensili ordinari, entro il 31 luglio deve essere presentato il modello Iva Tr relativo al 2° trimestre 2023. Entrando più nello specifico, tutti i contribuenti che nel trimestre hanno conseguito un’eccedenza di imposta detraibile superiore a 2.582,28 euro e intendono chiedere il rimborso di questa somma devono presentare il modello Iva Tr. entro il 16 luglio. I contribuenti sono invece chiamati alla liquidazione mensile e al saldo dell’Iva di giugno 2023. Sempre entro il 16 del mese, è necessario inoltre provvedere al versamento della 5° rata del saldo Iva dell’anno d’imposta 2022.

Chi è Andrey Kondrashov, nuovo direttore della Tass e fedelissimo di Putin

Dall’inizio della guerra in Ucraina, il Cremlino ha rafforzato il suo controllo sui media russi, forzando la chiusura di importanti testate giornalistiche indipendenti e designando molti giornalisti e pubblicazioni come “agenti stranieri”. Adesso c’è stato anche un cambio della guardia al vertice della Tass, ovvero l’agenzia di stampa statale della Russia. Sergei Mikhailov, che la guidava dal 2012, ha infatti lasciato l’incarico di direttore generale: al suo posto Andrey Kondrashov, fedelissimo di Vladimir Putin.

Russia: chi è Andrey Kondrashov, nuovo direttore dell'agenzia Tass e fedelissimo del presidente Vladimir Putin.
Vladimir Putin e, sullo sfondo, l’ormai ex direttore della Tass Sergei Mikhailov (Getty Images).

La carriera di Kondrashov, nuovo direttore della Tass

Il primo ministro russo Mikhail Mishustin, fa sapere la stessa Tass, ha firmato un ordine per la revoca dell’incarico di Mikhailov e la sua sostituzione con Kondrashov. Nato nel 1973 ad Almaty, in Kazakistan, quest’ultimo è un volto popolare dei notiziari televisivi russi, dove ha lavorato fin dal 1991 come reporter, e conduttore. Nel 2018 è stato nominato vicedirettore generale di VGTRK, la Compagnia di radiodiffusione televisiva e radiofonica di Stato panrussa. In questo ruolo, sottolinea la Tass, Kondrashov «ha supervisionato il percorso informativo dell’azienda, ricevendo numerosi premi e onorificenze statali, anche per il suo lavoro nelle zone di conflitto e per la copertura di eventi in Crimea». L’agenzia di stampa non scrive però che, sempre nel 2018, Kondrashov aveva lavorato come addetto stampa del quartier generale elettorale di Putin.

Russia: chi è Andrey Kondrashov, nuovo direttore dell'agenzia Tass e fedelissimo del presidente Vladimir Putin.
La sede di Mosca dell’agenzia di stampa statale russa Tass (Getty Images).

Dal 1992 la Tass è la voce ufficiale della Federazione Russa

Creata nel 1925 a Mosca dalla fusione di diverse agenzie russe e di altri Paesi un tempo parte dell’impero zarista, la Telegrafnoe Agenstvo Sovetskogo Sojuza (Agenzia telegrafica dell’Unione Sovietica), è stata a lungo la voce ufficiale all’estero dell’Urss. Dopo la sua dissoluzione è diventata l’agenzia di stampa statale della Federazione Russa. Con i suoi 1.500 dipendenti, l’agenzia è presente in 63 Paesi, compresa la Corea del Nord.

Bonus vacanze 2023: l’elenco di quelli richiedibili quest’anno

Con l’arrivo dell’estate aumenta la voglia di mare e vacanze. Non tutti, purtroppo, hanno le possibilità economiche di concedersi un po’ di giorni lontani dalla routine e sono costretti a rimanere in città. Per cercare di ovviare a questo problema, sono molti i bonus vacanze 2023 e gli incentivi dedicati al turismo che si possono sfruttare in Italia.

I bonus vacanze 2023 pensati dalle Regioni

Iniziamo subito col dire che i bonus vacanze 2023 non riguardano tutti i cittadini, ma sono legati ad iniziative di competenza regionale o, nel più dei casi, alla volontà di alcune aziende pubbliche per i loro dipendenti. Partiamo dalla Regioni e parliamo del Piemonte, che prevede dei voucher per ottenere uno sconto del 50 per cento per chi decide di trascorrere almeno quattro notti nel territorio. Per questo bonus la scadenza fissata era il 30 giugno 2023. Passiamo alla Sicilia, dove é attivo il progetto See Sicily che consente di ottenere sconti e promozioni su alberghi e trasporti per chi decide di trascorrere almeno tre notti sul territorio. Un’iniziativa simile è stata lanciata anche dalla Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia per incentivare le vacanze, in gruppo, in Abruzzo. Il soggiorno minimo in questo caso è di almeno due notti in una struttura ricettiva delle province di Teramo e L’Aquila, con l’incentivo che è di 30 euro per ogni componente del gruppo.

Le misure di Inps e Carta Giovani 

C’é poi l’Inps che ha deciso di concedere delle agevolazioni per le cure termali. Si tratta di contributi rivolti agli iscritti al Nuovo Fondo Mutualità ex IPOST che vengono erogati per soggiorni termali effettuati tra il 1° giugno al 30 novembre 2023. I più giovani, invece, possono sfruttare i benefici per le vacanze previsti dalla Carta Nazionale Giovani (dai 18 ai 35 anni). In questo caso ci sono una serie di agevolazioni, come ad esempio quella che consente l’acquisto di biglietti dei treni Italo con uno sconto del 30 per cento, degli aerei di Ita Airways con riduzione del 20 per cento su voli europei e del 15 per cento su voli intercontinentali. Previsto inoltre uno sconto per i soggiorni in strutture Airbnb. In ultimo parliamo del bonus vacanze Estate INPSieme Senior 2023, ovvero un contributo da 800 a 1400 euro riservato ai pensionati a carico della Gestione dipendenti, quelli che hanno aderito alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali della Gestione Fondo ex Ipost. Il bando è però scaduto il 17 aprile 2023.

Meloni in Polonia: «Nessuna divisione, fermare i migranti illegali»

Giorgia Meloni è arrivata a Varsavia, dove si è incontrata con il presidente del Consiglio della Polonia Mateusz Morawiecki. Al Palazzo sull’acqua la premier è stata accolta da leader polacco con un mazzo di fiori, prima del bilaterale durante il quale hanno toccato diversi temi. Accompagnata dal ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, Giorgia Meloni ha poi spiegato cosa pensa della politica sull’immigrazione del suo omologo, definendosi «ammirata» dalla sua «forza nel difendere l’interesse della Polonia». Quello dei migranti è uno dei temi su cui i due Stati si sono scontrati nel corso degli ultimi mesi. L’altro è il futuro dei conservatori, con Meloni intenzionata ad aprire al Ppe e Morawiecki a chiudere la porta ai popolari, rivali nella campagna elettorale in corso per la guida del Paese.

Giorgia Meloni è stata ospite del premier polacco Mautesz Morawiecki. Si è parlato di immigrazione: «Non c'è divisione»
Mateusz Morawiecki accoglie Giorgia Meloni con un mazzo di fiori (Getty).

Morawiecki: «Un referendum per far decidere chi entra e chi no»

Dopo il bilaterale, i due presidenti hanno rilasciato alcune dichiarazioni congiunte prima di spostarsi all’hotel Sofitel, per la conferenza dell’Ecr Il futuro dell’Unione Europea, organizzata dal gruppo dei conservatori e riformisti del Parlamento europeo. Morawiecki ha annunciato che «per noi è inaccettabile il ricollocamento, vogliamo che lo decidano i cittadini chi possa entrare nel proprio Paese, non la Commissione europea». Il premier polacco lancia l’ipotesi di un «referendum» e attacca l’Ue: «La priorità dovrebbe essere la sicurezza dei paesi, se non controlliamo la migrazione irregolare rischiamo di vedere nelle nostre strade quello che vediamo ora in altri stati membri».

Meloni: «Nessuna divisione sulla migrazione illegale»

Meloni, nonostante gli iniziali scambi di battute e un clima disteso, risponde: «Ho rispetto per l’ipotesi di interrogare i propri cittadini per una materia sensibile per la sicurezza dei propri cittadini. E comunque, non potrei mai lamentare di chi difende gli interessi nazionali, sono ammirata di come Morawiecki dimostra forza nel difendere l’interesse Polonia ma non c’è divisione perché lavoriamo su come fermare la migrazione illegale, non su come gestirla». Meloni cita poi vari temi  su cui «Italia e Polonia sono assolutamente dalla stessa parte, come sulla flessibilità nell’utilizzo dei fondi esistenti, che serve a bilanciare, senza creare disequilibri nel mercato interno, le scelte che sono state fatte sull’allentamento delle norme sugli aiuti di Stato».

Giorgia Meloni è stata ospite del premier polacco Mautesz Morawiecki. Si è parlato di immigrazione: «Non c'è divisione»
Meloni e Morawiecki a colloquio in uno dei cortili del Palazzo sull’acqua (Getty).

Chi l’ha visto?, stasera su Rai 3 l’intervista a Salvatore Parolisi

Stasera 5 luglio 2023 alle ore 21.20 sul canale televisivo Rai 3 andrà in onda una nuova puntata di Chi l’ha Visto?, il programma condotto da Federica Sciarelli che si occupa delle persone scomparse e dei casi di cronaca più eclatanti. Per la puntata di stasera, l’ultima di questa stagione, verrà trasmessa un’intervista fatta a Salvatore Parolisi, in carcere dopo essere stato condannato per l’omicidio della moglie Melania Rea. La puntata, oltre a essere trasmessa su Rai 3, sarà resa disponibile anche in streaming e on demand sulla piattaforma Rai Play.

Chi l'ha visto? stasera 5 luglio 2023 su Rai 3 arriva l'intervista a Salvatore Parolisi che parla in permesso premio.
La giornalista e conduttrice Federica Sciarelli (Imagoeconomica).

Chi l’ha visto?, le anticipazioni di stasera 5 luglio 2023 su Rai 3

La puntata di stasera sarà incentrata, come anticipato, sul caso di Melania Rea, la donna che venne assassinata dal marito Salvatore Parolisi nel lontano 2011, ormai 12 anni fa. Il team di Chi l’ha visto? ha realizzato un’intervista esclusiva al marito Salvatore Parolisi, condannato in via definitiva per il suo omicidio. L’ex militare congedato racconterà la sua vita negli ultimi anni e i cambiamenti che ha fatto per adeguarsi alla condizione di detenuto. Racconterà inoltre la sua versione dei fatti in merito al rapporto che aveva con la moglie Melania. Per l’omicidio della donna, ha ricevuto una condanna di 20 anni e finora ne ha scontati 12. Gliene mancherebbero altri otto per terminare la sua pena e tornare in libertà, ma già da ora può usufruire di permessi giornalieri e lasciare la struttura carceraria per diverse ore. Non a caso, anche l’intervista con i giornalisti di Chi l’ha visto? è stata svolta in permesso premio.

Oltre all’intervista a Salvatore Parolisi, la puntata di questa sera si concentrerà anche sugli altri casi di cronaca che in questo momento stanno avendo grande rilevanza in Italia. Su tutti si cercherà di analizzare eventuali nuovi dettagli sulla scomparsa della piccola Kata: non ci sono ancora piste certe sul caso ma sia gli inquirenti che i giornalisti sono alla ricerca di nuovi indizi, specialmente all’interno dell’ex hotel Astor di Firenze.

Verranno inoltre approfonditi tutti i misteri principali analizzati durante la stagione come quello della cantante rock Greta Spreafico, il tragico caso di Marzia Capezzuti e la storia irrisolta di Liliana Resinovich. Non mancheranno come sempre gli appelli e le segnalazioni di persone scomparse sul territorio, così da dare speranza a familiari e amici che ricercano i loro cari spariti.

Xi a Putin: «No all’uso di armi nucleari in Ucraina»

Il presidente cinese Xi Jinping ha avvertito personalmente il presidente russo Vladimir Putin dell’inammissibilità dell’uso di armi nucleari in Ucraina. Lo riporta il Financial Times, citando funzionari dell’amministrazione statunitense, cinesi, europei e anche fonti vicine al Cremlino. Xi avrebbe consegnato il messaggio a Putin durante la visita a Mosca di marzo. Da allora, scrive il quotidiano britannico, «i funzionari cinesi si sono presi il merito di aver convinto il leader russo ad abbandonare le velate minacce di usare armi nucleari».

Guerra in Ucraina, Xi Jinping a Vladimir Putin: «No all’uso di armi nucleari». Lo scrive il Financial Times. La smentita del Cremlino.
Xi e Putin durante un incontro al Cremlino (Imagoeconomica).

Il portavoce presidenziale russo Peskov ha bollato come fake news l’indiscrezione

Pubblicamente, la Cina si è costantemente espressa contro l’uso di armi nucleari in Ucraina, ma l’Occidente da parte sua si è sempre preoccupato per la sincerità di tali dichiarazioni, a causa dello stretto legame tra la Pechino e Mosca. L’avvertimento di Xi a Putin ha suscitato la speranza, nei Paesi occidentali, che la Repubblica Popolare stia facendo sul serio. Lo stop alle minacce nucleari è diventato il fulcro della campagna della Cina per mettere una toppa alle relazioni con l’Europa, ha detto al Financial Times un portavoce del governo cinese. In una conferenza stampa, il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha bollato come fake news l’indiscrezione secondo cui Xi avrebbe chiesto a Putin di rinunciare all’uso delle armi nucleari.

Guerra in Ucraina, Xi Jinping a Vladimir Putin: «No all’uso di armi nucleari». Lo scrive il Financial Times. La smentita del Cremlino.
Stretta di mano tra Xi Jinping e Vladimir Putin a Mosca (Getty Images)

Lo zar ha parlato più volte del possibile uso del nucleare in Ucraina

Putin ha accennato più volte al possibile uso di armi nucleari dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina. L’ultima volta è successo 16 giugno, durante un intervento al Forum economico internazionale di San Pietroburgo. In quell’occasione, il capo del Cremlino ha affermato che la Russia «teoricamente» potrebbe utilizzare armi nucleari in caso di minaccia per l’esistenza dello Stato. Pochi giorni a scrivere su Telegram di «apocalisse nucleare non solo possibile , ma anche abbastanza probabile» è stato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev: «Ci sono almeno due ragioni. La prima è che il mondo è in uno scontro molto peggiore rispetto alla crisi dei Caraibi. La seconda è piuttosto banale: le armi nucleari sono già state utilizzate, il che significa che non ci sono tabù».

Monica Setta: biografia e carriera della conduttrice di Storie di donne al bivio

Monica Setta, nata a Brindisi il 5 agosto 1964, è una giornalista e conduttrice. Per diversi anni ha lavorato per TMC e La7 (nei primi Anni 2000), per poi iniziare la sua carriera in Rai.

Monica Setta: biografia e carriera

Pugliese, si è trasferita a Roma per studiare e lì, da giornalista, ha iniziato a lavorare collaborando con diversi giornali. Alla fine degli Anni 80 è entrata a far parte delle redazione de Il Giorno, dove è rimasta dal 1988 al 1991. L’anno seguente ha iniziato a lavorare per Milano Finanza/MF e lì ha conosciuto Berlusconi e Romiti. Nel 1994 si è dimessa ed è andata a lavorare con Indro Montanelli per il giornale La Voce. Tornata a Roma, ha iniziato a scrivere per altri quotidiani importanti tra cui il Corriere della Sera. Ha esordito in televisione nel programma Omnibus di La 7, nel 2002, con una rubrica condotta insieme ad Antonello Piroso, e ha continuato a lavorare per giornali e riviste come Gente. Quando è ritornata in tv, è approdata alla Rai nel cast di Domenica In con Mara Venier nel 2005. Dal 2007 e fino al 2009 ha condotto Domenica In… Politica, subito dopo L’Arena di Massimo Giletti.

Monica Setta, tra televisone e vita privata
Monica Setta (Facebook).

Sempre nel 2009 ha condotto il programma quotidiano di politica Il fatto del giorno e in seconda serata Peccati – I sette vizi capitali (2010). Da settembre 2011 è stata una delle opinioniste fisse dei contenitori Mattino Cinque e Domenica Cinque. Dal settembre 2017 la giornalista è tornata in tv a Rai 1 con due contratti annuali: opinionista della rubrica Unomattina in famiglia e opinionista di Storie Italiane. Spesso è inoltre stata ospite di Pomeriggio Cinque e Domenica Live. Ora, dopo le trasmissioni Generazione Z (2022) e Il Confronto (2022), è al timone di Storie di donne al bivio.

Monica Setta: la vita privata

Durante la sua carriera, la Setta ha scritto e pubblicato ben 16 libri, di cui tre tra il 2021 e il 2022. Per quanto riguarda la sua vita privata,  è stata sposata fino al 2011 con il giornalista Giuliano Torlontano, responsabile del servizio politico del Tg5 con cui ha avuto Gaia, la sua unica figlia che attualmente sta iniziando il praticantato da avvocato.

Bonus Maroni 2023 per chi ritarda la pensione: come funziona e dove fare domanda

Il governo italiano premia chi, malgrado abbia i requisiti necessari per andare in pensione con il meccanismo previsto da Quota 103, decide di rimandare il momento dell’uscita del lavoro. È il cosiddetto bonus Maroni, già attivo tra il 2004 e il 2007, che prevede per chi resta in attività lavorativa pur potendo andare in pensione un aumento del netto dello stipendio dovuto a un esonero contributivo (nel 2023 è pari al 9,19 per cento). Per gli interessati a tale misura, si ricorda che dal 28 giugno scorso è possibile presentare la domanda.

Bonus Maroni 2023: come funziona

Il bonus Maroni 2023, come detto, garantisce uno sgravio contributivo nella busta paga di tutti quei lavoratori che, pur potendo sfruttare la pensione anticipata, decidono di rimanere in servizio. Per quest’anno, l’esonero contributivo è pari al 9,19 per cento del totale dei contributi, con l’Inps che stima una riduzione delle sue entrate per il 2023 pari a 10,4 milioni di euro e di 21,8 milioni nel 2024. Quest’ultimo aspetto ci permette di ricordare che l’intero costo dell’operazione è a carico dell’Istituto di previdenza e, dunque, il datore di lavoro di un dipendente che ritarda la pensione non subisce alcun tipo di aggravio economico. Quanto ai requisiti richiesti dal bonus Maroni 2023, questi prevedono che i beneficiari della misura siano i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato che, anche in presenza dei requisiti per la Quota 103 maturati entro il 31 dicembre 2023, decidono di rinunciare alla forma anticipata per la cessazione dell’attività lavorativa. Ricordiamo a tal proposito che con Quota 103 si può andare in pensione con 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi versati.

Bonus Maroni 2023: come richiederlo

Per ottenere il bonus Maroni 2023 è necessario farne specifica richiesta. In particolare il lavoratore deve comunicare all’Inps la sua volontà di accedere all’incentivo attraverso la presentazione di un domanda. L’Istituto nazionale di previdenza sociale, ottenuta la richiesta, la valuta ed entro 30 giorni comunica al datore di lavoro la presenza dei requisiti necessari. Il datore di lavoro, a questo punto, procede con l’eventuale recupero, a conguaglio, delle contribuzioni pensionistiche già versate.

Serie A, il calendario ufficiale 2023-24: prima giornata, derby e big match

La Serie A ha ufficializzato il calendario della stagione 2023-24. Anche quest’anno andata e ritorno saranno asimmetrici, ossia non rispetteranno l’ordine delle partite in base alle giornate. Parte dunque la caccia al Napoli campione in carica, orfano però dell’allenatore Luciano Spalletti e del difensore Kim. Grande attesa per il riscatto di Inter, Juventus e Milan, fra le formazioni più attive anche nel calciomercato. Quanto alla zona retrocessione, dalla Serie B salgono Frosinone, Genoa e Cagliari, che se la vedranno verosimilmente con Lecce, Salernitana e Verona. Ecco il calendario con la prima giornata, i derby e i big match.

Ufficiale il calendario della Serie A 2023-24. La prima giornata, i derby e i principali big match della nuova stagione del campionato.
Il Napoli festeggia la vittoria dello Scudetto nel 2022-23 (Getty Images).

LEGGI ANCHE: Serie A e Coppa Italia, le date della stagione 2023-24

Serie A, il calendario della prima giornata della stagione 2023-24

Il 20 agosto Napoli campione d’Italia partirà dal Benito Stirpe della neopromossa Frosinone per tentare il bis Scudetto. L’Inter di Simone Inzaghi sarà impegnata a San Siro contro il Monza, al primo anno senza il presidente Silvio Berlusconi. Milan in campo a Bologna, mentre la Juventus sarà di scena alla Dacia Arena di Udine, tra l’altro sede dell’ultima partita della scorsa stagione. La Roma di José Mourinho invece aprirà all’Olimpico contro la Salernitana, mentre la Lazio inizierà dal Via del Mare di Lecce. L’Atalanta di Giampiero Gasperini inizierà al Mapei Stadium di Sassuolo, la Fiorentina di Vincenzo Italiano al Ferraris contro il Genoa. Chiudono la prima giornata Empoli-Verona e Torino-Cagliari.

Serie A, tutti i derby della stagione

Il primo derby della stagione sarà quello di Milano alla quarta giornata, nel weekend del 17 settembre. All’ottava ci sarà invece Juventus-Torino all’Allianz Stadium. Per il derby di Roma invece bisognerà attendere la 12esima, a metà novembre, con i biancocelesti in casa. Domenica successiva di fuoco con l’andata del derby d’Italia fra Inter e Juventus in casa dei bianconeri. Quanto al girone di ritorno, si riparte proprio con Inter-Juventus a San Siro alla 23esima. Fra 31esima e 32esima rispettivamente le stracittadine di Roma e Torino, mentre alla 33esima sarà la volta del derby della madonnina fra Inter e Milan.

Serie A, gli altri big match del calendario 2023-24

Apertura di fuoco per il Milan di Stefano Pioli che nelle prime 10 giornate avrà cinque scontri diretti. Oltre al già citato derby, alla terza sarà ospite della Roma e alla settima riceverà la Lazio a San Siro. Fra nona e decima giornata invece ospiterà la Juventus e andrà al Diego Armando Maradona per affrontare il Napoli. Quanto ai campioni d’Italia, gli Azzurri affronteranno in sequenza Inter e Juventus, rispettivamente in casa e fuori, tra 14esima e 15esima. Quanto ai ritorni, Milan-Napoli e Roma-Inter in contemporanea alla 24esima. Tre turni dopo sarà la volta di Napoli-Juve e Lazio-Milan. Seguiranno alla 29esima Inter-Napoli e alla 34esima Milan-Juventus e Napoli-Roma. Alla penultima Inter-Lazio, nessuno scontro diretto per l’ultima giornata.

Meloni e i suoi comandano, intanto Salvini taglia nastri

Nel gioco del potere il tris d’assi composto da Giorgia Meloni, Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano batte di gran lunga il duo Matteo SalviniGiancarlo Giorgetti. L’ultimo blitz di Palazzo Chigi è stata la conferma di Vincenzo Sanasi d’Arpe in Consap, concessionaria servizi assicurativi pubblici, controllata al 100 per cento dal ministero dell’Economia. Il blitz è stato possibile grazie all’intervento decisivo del suo vecchio compagno di scuola, cioè il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, nonostante le obiezioni venute proprio dal dicastero di via XX Settembre sulla sua gestione, su cui ha manifestato perplessità anche la Corte dei conti.

Meloni e i suoi comandano, intanto Salvini taglia nastri
Vincenzo Sanasi d’Arpe (Imagoeconomica).

Salvini ha ingoiato la nomina di Ciucci, un regalo a Gianni Letta

La Lega sembra invece incapace di incidere anche lì dove istituzionalmente avrebbe ruolo. Come per esempio nella galassia dei Trasporti. Per il Ponte sullo Stretto di Messina Salvini ha dovuto ingoiare la nomina di Pietro Ciucci, una vecchia conoscenza della Prima Repubblica sin dai tempi dell’Iri, passato senza infamia e senza lode da Fintecna all’Anas. Una scelta che in sfregio al leader del Carroccio è un regalo della Meloni a Gianni Letta, messo un po’ da parte dopo la morte di Silvio Berlusconi.

Meloni e i suoi comandano, intanto Salvini taglia nastri
Matteo Salvini con Pietro Ciucci (Imagoeconomica).

Altro sfregio: a Mercitalia Logistics la De Filippis, amica di Arianna Meloni

Ma dove Salvini resta alla finestra è addirittura in casa sua: Luigi Ferraris, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, ha nominato Sabrina De Filippis alla guida di Mercitalia Logistics, società strategica per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnnr). La De Filippis, 50 anni, è molto vicina all’ex ad grillino delle Ferrovie Gianfranco Battisti. Senza alcuna esperienza specifica nel settore delle merci, nell’ultimo periodo è riuscita a costruire un legame forte con Arianna Meloni, potente sorella della premier, e con il suo compagno nonché ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Meloni e i suoi comandano, intanto Salvini taglia nastri
Sabrina De Filippis (Imagoeconomica).

Al Capitano sfugge persino quello che succede nelle sue controllate

Salvini sembra sempre più un can che abbaia ma non morde: passa le giornate tra tivù e inaugurazioni, vorrebbe mettere i bastoni tra le ruote alla premier con cui è in competizione in vista delle elezioni europee del 2024, ma gli sfugge quello che succede nelle sue controllate, presidiate a sua insaputa solo da Palazzo Chigi.

Meloni e i suoi comandano, intanto Salvini taglia nastri
Matteo Salvini mentre taglia un nastro, una delle poche attività politiche che gli sono rimaste (Imagoeconomica).

Salvini: «Come si può preferire Macron a Le Pen? Fi e Fdi scelgano bene»

Matteo Salvini, vicepremier leghista e ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, è stato ospite di Morning News, su Canale 5. E ha parlato di alleanze in ottica Europa, aprendo un dibattito dentro la maggioranza che provocherà qualche scossone: «C’è un governo di centrodestra, di cui faccio fieramente parte, che è stato scelto dagli italiani. La mia proposta è: facciamo in Europa quello che stiamo facendo in Italia, non capisco perché qualcuno dica no. Marine Le Pen guida il primo partito in Francia. Un’alleata solida e strutturata, spero che nessuno dica no, in Forza Italia e Fratelli d’Italia, per un’alleanza di centrodestra». Eventuali scelte scelte differenti in Europa tra gli alleati di governo, secondo il Capitano, comunque «non incideranno sugli equilibri in Italia». Ma questo è tutto da vedere.

«L’Europa la cambio con Le Pen, non con i socialisti e Macron»

Poi Salvini ha insistito: «La Francia è in fiamme e sotto attacco da giorni, come fa qualcuno del centrodestra a preferire la sinistra o Macron a Le Pen? Io mi auguro che nessuno in Fdi e Fi dica no e preferisca una maggioranza Ursula. L’Europa la cambio con Le Pen, non con i socialisti e Macron».

Il disco rotto sui migranti e il paragone con le banlieue

Immancabile il passaggio sul suo cavallo di battaglia, i migranti: «L’Europa chiacchiera da anni, spero passi da parole ai fatti, anche perché è pagata milioni dai contribuenti italiani. Io venerdì non starò coi miei figli ma a Palermo a processo, perché sono l’unico fesso che ha contrastato l’immigrazione». Ora secondo Salvini serve uno schema diverso: «Portiamo i nostri valori a Bruxelles, perché se continuiamo con Macron… Guardate cosa sta succedendo in Francia con le banlieue, non è quello il mio modello».

Palinsesti Mediaset, le novità: Myrta Merlino a Pomeriggio 5, Littizzetto a Tu si que vales

Alle ore 12 di quest’oggi, mercoledì 5 luglio, è ufficialmente scaduto l’embargo rispetto alle news relative ai nuovi palinsesti Mediaset ai quali i telespettatori assisteranno a partire dalla prossima stagione televisiva, quella 2023/2024. Tante le conferme in programma, ma sono altrettante le interessanti novità che l’azienda guidata da Pier Silvio Berlusconi ha in serbo per gli italiani.

Le novità di Mediaset per i Palinsesti 2023/2024: arrivano Merlino, Berlinguer e Littizzetto, via Belen e D’Urso

Di recente, l’ad Mediaset ha voluto cambiare l’approccio da anni intrapreso dalle sue reti, abbandonando i programmi e i temi troppo leggeri o volgari e prediligendo l’informazione di qualità. Ecco perché, per esempio, in tempi non sospetti al Grande Fratello Vip di Alfonso Signorini è stato imposto un maggior livello di rigore (con meno “trash” possibile). Questo nuovo corso prevede, tra le altre cose, la fine della collaborazione storica con Barbara d’Urso, lasciata dopo 15 anni senza la sua trasmissione di punta, Pomeriggio 5. Al posto della conduttrice napoletana arriverà Myrta Merlino, che nella stessa fascia dovrebbe presentare una trasmissione più in linea con i programmi già condotti in passato e dal taglio più giornalistico. Ufficializzato anche l’arrivo di Bianca Berlinguer, che dopo 34 anni ha lasciato l’emittente pubblica per trasferirsi su Rete 4. La conduttrice andrà in onda con un programma tutto suo al martedì sera su Rete 4 (Mario Giordano slitta al mercoledì) e, in più, si alternerà alla conduzione di Stasera Italia con Nicola Porro.

Presentati i Palinsesti Mediaset 2023/2024: tra le novità c'è lo sbarco di Myrta Merlino al posto della D'Urso. Littizzetto a Tu sì que vales.
Myrta Merlino (Instagram).

Un’altra, importante novità dei palinsesti Mediaset per la prossima stagione è l’arrivo di Luciana Littizzetto nella giuria di Tu sì que vales prodotto dalla Fascino dell’amica Maria De Filippi. Niente da fare invece per Belen Rodriguez, che resterà a sua volta a bocca asciutta di programmi dopo diverso tempo (per lei niente Iene, dove arriverà la giornalista Veronica Gentili, né tanto meno lo stesso Tu sì que vales).

Presentati i Palinsesti Mediaset 2023/2024: tra le novità c'è lo sbarco di Myrta Merlino al posto della D'Urso. Littizzetto a Tu sì que vales.
Luciana Littizzetto (Getty)

Maria De Filippi ancora al centro

Ben diverso invece è il discorso per la regina della tv Maria De Filippi, le cui trasmissioni (Amici, Uomini e Donne e C’è posta per te) sono ovviamente confermatissime. Per lei anche la versione invernale di Temptation Island, il cui nome provvisorio è Temptation winter. Pier Silvio ha inoltre annunciato il ritorno del Grande Fratello (in versione nip, più qualche vip sparso) e anche dell’Isola dei Famosi, che ad onor del vero però potrebbe slittare di una stagione. Incerto, però, il futuro di Ilary Blasi sul “Biscione”, proprio alla luce di quanto detto rispetto all’Isola. Confermati, infine, Ciao Darwin con Paolo Bonolis in autunno e in primavera, così come Michelle Impossible con Michelle Hunziker e Felicissima sera con Pio e Amedeo. Sul fronte intrattenimento è stato anche preannunciato uno spettacolo di Checco Zalone in esclusiva tra metà ottobre e metà novembre.

Il giorno della Santanchè al Senato, tra accuse di bancarotta e ipotesi dimissioni

Il 5 luglio, alle ore 15, la resa dei conti: la ministra del Turismo Daniela Santanchè terrà un’informativa al Senato per difendersi dalle accuse sulla gestione delle società Visibilia e Ki Group, che tra le altre cose avrebbero assunto condotte scorrette nei confronti di dipendenti e fornitori, portate alla luce da un’inchiesta di Report che ha scavato nella vita imprenditoriale della Pitonessa. In Aula sarà presente il vicepremier leghista Matteo Salvini, che invece non si era fatto vivo alla Camera quando Giorgia Meloni parlava in vista del Consiglio europeo. Ma quella è un’altra storia.

Il giorno della Santanchè al Senato tra bancarotta e dimissioni: la ministra del Turismo terrà un’informativa per difendersi dalle accuse.
Daniela Santanchè in Senato (Getty Images).

Tutto è nato dall’inchiesta di Report sulla mala gestione di Visibilia e Ki Group

Report ha accusato Santanchè di aver gestito male due sue aziende, di cui non è più proprietaria: Visibilia, che negli anni era cresciuta diventando anche una casa editrice, e la società di investimenti Ki Group. Il programma di approfondimento di Rai 3 ha portato alla luce le storie di dipendenti non pagati, poi licenziati senza tfr né versamenti previdenziali. In tempo di Covid, Santanchè era andata in tivù nelle vesti di imprenditrice, annunciando di aver «anticipato come tanti colleghi la cassa integrazione» ai lavoratori, che però hanno denunciato di non aver ricevuto nulla. Alcuni hanno persino rivelato di essere stati messi addirittura in cig a zero ore a loro insaputa, mentre avevano continuato a lavorare. Nell’inchiesta di Report hanno trovato spazio poi le testimonianze di fornitori non pagati, così come le storie di debiti accumulati e operazioni quantomeno poco chiare, come quelle relative agli acquisto di una Maserati e di un appartamento nel cuore di Roma. Il reportage sui debiti delle società della ministra del Turismo ha sfiorato tra l’altro anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, la cui firma di avvocato compare nelle diffide di un opaco fondo di Dubai e di Visibilia.

Le accuse alla ministra del Turismo, tra falso in bilancio e bancarotta

Dal 19 giugno, data in cui è andata in onda l’inchiesta di Report, non ci sono state notizie di nuove indagini giudiziarie a carico di Santanchè. Tuttavia la ministra del Turismo risulta già indagata da tempo per la gestione di Visibilia, con l’accusa di falso in bilancio. Per la precisione da novembre 2022, quando la procura di Milano ne ha chiesto la liquidazione giudiziale, segnalando un «manifesto stato di insolvenza» e debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate per 984 mila euro. Da parte sua Santanchè ha smentito le accuse, ricordando di aver venduto le sue quote all’inizio del 2022, ma l’ipotesi di reato si riferisce a un periodo antecedente, quando era ancora presidente della società. Per evitare il fallimento di Visibilia e di conseguenza l’accusa di bancarotta fraudolenta, scrive Domani, la senatrice di Fratelli d’Italia ha messo in pegno la sua villa liberty in centro a Milano, dal valore di 6 milioni di euro.

Il giorno della Santanchè al Senato tra bancarotta e dimissioni: la ministra del Turismo terrà un’informativa per difendersi dalle accuse.
Selfie per Daniela Santanchè versione Venere di Botticelli (Imagoeconomica).

La Pitonessa fin dall’inizio ha ostentato tranquillità e minacciato querele

Le accuse di mala gestione hanno fatto scendere il gelo tra Santanchè e la premier Giorgia Meloni, molto infastidita da quanto emerso. Mentre l’opposizione chiede le sue dimissioni da quando è andata in onda l’inchiesta, Lega e Forza Italia guardano con interesse agli sviluppi del caso. Si era parlato della possibilità che la Pitonessa si facesse da parte, “invitata” al passo indietro dalla presidente del Consiglio, che avrebbe assunto il suo incarico governativo ad interim. Non è successo, almeno per ora. La ministra del Turismo fin dall’inizio ha ostentato tranquillità e minacciato querele, facendo sapere di non aver intenzioni di dimettersi e che la controversa campagna con protagonista la Venere del Botticelli, Open to meraviglia, sarà rilanciata anche in chiave invernale. Per quanto riguarda l’informativa, Santanchè si è detta pronta a rispondere «punto su punto» alle accuse, ma senza entrare troppo nel dettaglio, seguendo dunque il consiglio di chi le ha ricordato che l’Aula non è una procura e che non è lì per testimoniare. Cercherà di abbassare i toni, evitando di esporre ulteriormente il fianco a una vicenda che ha creato imbarazzo nel governo. «Non ci può essere una ministra che ha un debito per lo Stato di quasi tre milioni. Sono fatti per cui altri ministri in Italia e in Europa si sarebbero già dimessi», ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein ad Agorà.

Pier Silvio Berlusconi: «Papà mi manca ogni giorno di più. Ecco perché non scendo in politica»

In occasione della presentazione dei Palinsesti Mediaset avvenuta nella giornata di ieri a Cologno Monzese, l’Amministratore Delegato di Mediaset Pier Silvio Berlusconi ha avuto l’occasione di parlare per la prima volta con la stampa in forma ufficiale non soltanto delle novità delle sue reti ma anche, ovviamente, del rapporto con il padre Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno all’età di 86 anni.

Pier Silvio Berlusconi: «Papà mi manca ogni giorno di più»

Non è certo un segreto che Pier Silvio fosse legatissimo al padre, dal quale aveva ereditato la gestione dell’azienda fondata dal genitore nel 1978. Risulta dunque assolutamente comprensibile che il ricordo di Pier Silvio del suo defunto papà sia stato colmo di nostalgia e dolore. Nel corso della presentazione alla stampa, in sala è stato mandato in onda un video messaggio di Berlusconi senior al quale, comprensibilmente, Pier Silvio ha reagito con una forte commozione. «Papà, ti amo» ha commentato il compagno di Silvia Toffanin, mandando un bacio al cielo. Stemperata l’emozione, Pier Silvio ha aggiunto: «La sua mancanza cresce più passano i giorni, ogni giorno di più, è una mancanza totale, era un papà di una dolcezza infinita… Ha dato a noi figli la possibilità di camminare sulle nostre gambe senza di lui, prima che succedesse quello che è successo. Ricordo quando lui è sceso in politica, io fui travolto nella gestione dell’azienda. Un giorno avevamo le nostre agende a fianco, la mia e la sua, mi disse: ma quanti appuntamenti hai? Ormai sei diventato me».

Discesa in campo di Pier Silvio? No, per tre motivi: ecco quali

Sono in molti, alla luce dei fatti, ad aspettarsi che Pier Silvio prenda in qualche modo il testimone del padre a Forza Italia. Ma la verità è un altra: non ne ha alcun interesse. Ecco il commento del manager nel merito della questione: «L’idea, più dal punto di vista emotivo che razionale mi era anche venuta. Ho pensato che il suo rapporto con gli italiani e con l’Italia, fatto di amore e di libertà, è un lascito che deve vivere. Peraltro io ho 54 anni, mio padre ne aveva 58 quando è sceso in politica… Chi sostituirà mio padre? Nessuno mai. […] Penso che la politica sia un mestiere serio, da studiare e imparare, quindi non mi pare giusto buttarsi così, senza esperienza. Allo stesso tempo non è giusto lasciare le cose a metà: Mediaset è importante, non potrei andarmene all’improvviso. Il terzo motivo è che non vedo emergenze nazionali: c’è un governo votato dagli elettori, Forza Italia può garantire la stabilità di governo».

Simone Montedoro: età, moglie, figli, tumore e carriera dell’attore di Don Matteo

Simone Montedoro, nato a Roma il 28 luglio 1973, è un attore italiano. Agli inizi della sua carriera ha recitato in alcuni fotoromanzi, debuttando poi a teatro. Oltre a numerosi film e fiction ha partecipato a diversi programmi televisivi come concorrente.

Simone Montedoro: biografia e carriera

Tra i primi lavori in televisione dell’attore vi sono il film Il centravanti è stato assassinato verso sera (1999) e la miniserie tv L’avvocato Porta – Le nuove storie (2000), entrambi di Franco Giraldi. Nel 2002, invece, ha recitato accanto a Luca Zingaretti in un episodio de Il commissario Montalbano. Tra il 2001 e il 2006 è stato nel cast di Distretto di Polizia, Un medico in famiglia e Medicina Generale. Due anni dopo, nel 2008, dopo una parte in Ho sposato uno sbirro è stato notato dalla Lux Vide ed è entrato nel ruolo di nuovo capitano dei Carabinieri nella fiction che lo ha reso famoso, Don Matteo.

Simone Montedoro, tra carriera e vita privata
Simone Montedoro e la moglie Lara Carnevale (Facebook).

Nel 2009 è tornato in Rai con la miniserie televisiva Enrico Mattei – L’uomo che guardava al futuro, regia di Giorgio Capitani, e poi con la settima stagione di Don Matteo. Alcuni anni dopo, nel 2017, ha partecipato al talent show Ballando con le stelle su Rai 1, mentre da gennaio a febbraio 2019 ha condotto su Rai 1 con Anna Ferzetti il Prima Festival. Nel 2021 è stato concorrente del Il cantante mascherato e di Tale e quale show.

Simone Montedoro: la vita privata e il tumore

L’attore ha dovuto attraversare un periodo molto difficile nella sua vita. Nel 2014 ha infatti scoperto di avere il Linfoma di Hodgkin, un tumore che attacca il sistema linfatico. Dopo la diagnosi, ha iniziato la sua battaglia contro questo male ritirandosi dalle scene. A stargli accanto anche in questo periodo difficile è stata la moglie Lara Carnevale. Classe 1981, è un’atleta e insegnante di gyrotonic. I due vivono a Ibiza insieme al loro figlio Matteo.

Patrick Zaki si è laureato con 110 e lode a Bologna, tesi discussa in videocollegamento dall’Egitto

Patrick Zaki è diventato finalmente dottore nel Master Gemma in Women’s and Gender Studies presso l’Università di Bologna, con una votazione di 110 e lode. La discussione della tesi è avvenuta in videocollegamento dall’Egitto, dato che l’attivista non è stato autorizzato a lasciare il Paese e venire in Italia.

La citazione di Mandela: «Tutto è impossibile finché non si realizza»

«Sono stato fortunato ad essere parte dell’Università di Bologna. Sarò per sempre grato per tutto il supporto e l’affetto che ho ricevuto da tutta Italia. Spero di tornare presto per completare la mia felicità», ha twittato Zaki. «È stato un percorso difficile, oggi siamo molto felici, è un giorno di festa, ma la festa vera la faremo quando ti potremo abbracciare a Bologna», ha auspicato il rettore Giovanni Molari. «Tutto è impossibile finché non si realizza», ha risposto Patrick Zaki citando Nelson Mandela, aggiungendo poi: «Lo studio è stata la mia resistenza, oggi sono felice».

Patrick Zaki si è laureato con 110 e lode all'Università di Bologna, tesi discussa in videocollegamento dall'Egitto.
Patrick Zaki (Getty Images).

Aveva consegnato la tesi il 18 giugno, poi la richiesta respinta di poter lasciare l’Egitto

Lo studente e attivista, a processo in Egitto, aveva consegnato la copia finale della sua tesi all’università emiliana il 18 giugno, annunciando l’intenzione di presentare «una nuova richiesta al pubblico ministero egiziano per chiedere di poter viaggiare in Italia in modo da poter partecipare alle cerimonie di difesa e di laurea», a condizione del ritorno in patria «prima di ogni impegno legato alle sessioni di processo, previste per il 18 luglio». Aveva poi aggiunto: «Spero che stavolta prevarrà la voce della ragione e della saggezza, che mi sarà consentito viaggiare e che il mio futuro non sia ulteriormente compromesso». L’autorizzazione non era stata però concessa. Zaki è stato arrestato il 20 febbraio del 2020 di ritorno al Cairo per visitare la famiglia. A quel giorno sono seguiti 22 mesi di dura prigionia, poi la scarcerazione e l’avvio di un processo, tuttora in corso, per il reato di diffusione di notizie false.

Maltempo a Milano, grandine e bomba d’acqua con 40 millimetri di pioggia

Nella notte fra martedì 4 e mercoledì 5 luglio, un nuovo violento nubifragio si è abbattuto sulla città di Milano, causando importanti disagi in diverse zone della città.

Bomba d’acqua su Milano: nella notte una violenta grandinata

Le previsioni del tempo dei giorni scorsi l’avevano ampiamente anticipato: nei primi tre giorni di questa settimana il Nord (così come altre Regioni) avrebbe vissuto un’instabilità diffusa, con temporali anche piuttosto forti e grandinate. Le promesse, alla fine, sono state mantenute.

Nel cuore della notte un forte temporale è scoppiato sopra la città meneghina, proseguendo dalle ore 23:00 fino alle tre di notte circa. Nel giro di una manciata di ore sul capoluogo lombardo sono caduti oltre 40 millimetri di pioggia, accompagnati da fulmini e tuoni e, come se non bastasse, anche da una pesante grandinata.

Molte aree della città sono così state imbiancate dal ghiaccio, in modo particolare i quartieri di Isola-Maggiolina, di Città Studi e i Navigli. Nel frattempo a Corbetta in modo particolare (ma in gran parte della zona Nord-Ovest di Milano) sono stati segnalati numerosi allagamenti di scantinati e di cantine. Molto forte anche il vento, che ha aggravato la situazione soffiando a oltre 45 km/h.

Svariati, ovviamente, gli interventi dei vigili del fuoco richiesti dai cittadini per rimettere in sicurezza alcune strade diventate in breve tempo dei piccoli fiumi. Importanti danni, sempre nelle stesse ore, sono stati provocati dall’acquazzone estivo anche nelle vicine provincie di Varese e di Lecco.

Dopo la tempesta, torna il caldo torrido

Al di là del temporale di questa notte, sulla città è in realtà previsto per le prossime ore un netto cambiamento del meteo. Già in mattinata su Milano è tornato a splendere il sole e le temperature sono tornate ad aumentare. Si prevedono picchi di termometro particolarmente alti, che nel weekend potrebbero facilmente raggiungere i 35-36° grazie al ritorno di un provvidenziale anticiclone africano che provvederà a scacciare le ultime nubi residue.

In Olanda smartphone, tablet e smartwatch vietati nelle scuole dal 2024

L’Olanda dice basta agli smartphone in classe. Il ministero dell’Istruzione ha infatti annunciato che dal primo gennaio 2024 gli studenti delle scuole superiori non potranno utilizzare cellulari e altri device elettronici come smartwatch e tablet durante le ore di lezione se non in casi particolari. Non si tratta di una legge vera e propria, ma di un accordo tra il governo e i rappresentanti del settore scolastico per salvaguardare l’apprendimento. Quello olandese è solo l’ultimo caso in Europa dove già diversi Stati tra cui l’Italia si sono mossi per affrontare il problema.

L'Olanda vieta smartphone e device elettronici in classe dall'1 gennaio 2024. Eccezioni solo per ragioni mediche o particolari lezioni.
Alcuni studenti utilizzano lo smartphone durante le lezioni (Getty Images).

Olanda, cosa prevede il divieto di usare gli smartphone in classe

«Anche se gli smartphone sono strettamente intrecciati con le nostre vite, non devono entrare in classe», ha spiegato il ministro dell’Istruzione Robbert Dijkgraaf. «Gli studenti devono concentrarsi e poter studiare». Troppo spesso infatti gli alunni si distraggono per mandare messaggi, navigare sul web o passare il tempo sui social, da TikTok a Instagram e Snapchat a scapito della resa in verifiche e interrogazioni. «I cellulari sono un enorme disturbo dell’apprendimento», ha proseguito il ministro, basandosi sui dati di ricerche scientifiche. Il governo ha spiegato che tutte le scuole superiori dell’Olanda potranno organizzarsi in autonomia per far rispettare il divieto, cercando un accordo con gli stessi studenti, gli insegnanti e i genitori.

Esistono tuttavia alcune eccezioni. Sarà infatti possibile utilizzare lo smartphone per urgenze mediche oppure motivi legati a disturbi dell’apprendimento. Inoltre gli studenti continueranno a ricorrere ai device personali per le lezioni di informatica e particolari esperimenti in laboratorio. Al termine dell’anno scolastico 2023-24, il governo valuterà gli eventuali benefici e i potenziali difetti, al fine di aggiustare il tiro in futuro. Non si esclude poi, come si legge sul sito ufficiale del ministero, che si proceda con un divieto legale.

Dalla Francia all’Italia, come funziona nel resto d’Europa

Ben più dura la Francia che nel 2018 aveva vietato l’utilizzo degli smartphone in tutte le classi già a partire dalle scuole elementari. Impossibile ricorrere ai cellulari non solo durante le lezioni, ma anche nell’intervallo, in mensa o durante le pause fra una materia e l’altra. Nel Regno Unito nonostante diverse proposte non si è mai giunti a una decisione definitiva. Come riporta Sky News, gli istituti britannici possono decidere a loro piacimento come affrontare la questione, tanto che nel 2022 il governo ha escluso ulteriori interventi. Quanto all’Italia, l’ultimo provvedimento risale al 20 dicembre 2022 con una circolare del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Sperando in una «scuola seria», il divieto intende limitare gli «effetti dannosi che l’uso senza criterio può avere su memoria e spirito critico».

Modena, bambino di due anni muore annegato nella piscina di casa

Tragedia a Sant’Antonio in Mercadello, frazione di Novi di Modena. La sera di martedì 4 luglio, Francesco Pioppi, un bambino di soli due anni è morto annegato dopo essere accidentalmente caduto nella piscina montata da pochi giorni nel giardino di casa. A lanciare l’allarme è stato il padre.

La dinamica dell’incidente

Stando alle prime ricostruzioni, il piccolo sarebbe uscito dalla porta finestra che dà sul giardino senza che nessuno se ne accorgesse e, attirato dalla piscina montata sabato scorso in occasione del compleanno della sorella di sette anni, sarebbe scivolato in acqua. Pochi attimi e la tragedia. Nonostante i tentativi di rianimazione di una vicina infermiera accorsa sul posto e poi dei sanitari del 118 per lui non c’è stato nulla da fare. Trasportato in elicottero al Policlinico di Modena, i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Sull’incidente, a quanto risulta a Fanpage, stanno indagando i carabinieri.

La testimonianza della vicina di casa: «Ho sentito le urla e poi l’arrivo dell’ambulanza»

«Ho sentito le urla e poi l’arrivo dell’ambulanza», ha raccontato una vicina al Resto del Carlino. «Il bimbo cercava il papà per avere il suo latte caldo prima di dormire, e lui era fuori con il giardiniere. Senza essere visto, il bimbo si è arrampicato sulla scaletta della piscina e si è buttato forse per prendere un giochino. A quel punto il padre, sentito il rumore, si è precipitato a bordo vasca».

La comunità di Sant’Antonio in Mercadello si stringe alla famiglia

L’intera comunità di Sant’Antonio in Mercadello  si è stretta al dolore della famiglia, così come anche l’amministrazione comunale che si è resa disponibile per qualsiasi evenienza.

Chi è Lori Zwicklbauer, la moglie di Terence Hill

Terence Hill è sposato da più di 50 anni con Lori Zwicklbauer. Quando si sono conosciuti, l’attore ha incontrato anche quello che sarebbe stato il suo compagno di avventure, Bud Spencer (che all’epoca si chiamava Carlo Pedersoli).

Chi è Lori Zwicklbauer, moglie di Terence Hill

Di origine tedesca, ma americana a tutti gli effetti, Lori è stata una famosa attrice. Con i suoi lunghi capelli biondi, il fisico sottile e il carattere dolce, stregò Terence Hill. Una volta conclusa la carriera al cinema, è passata dall’altro lato della telecamera diventando sceneggiatrice di successo di serie televisive come Lucky Luke e Don Camillo. Inizialmente anche il marito avrebbe voluto abbandonare la carriera di attore, finché non è arrivata la chiamata giusta dall’Italia. Dopo aver conosciuto Terence, Lori e la famiglia si trasferirono in America negli Anni 70 e dovettero affrontare la morte del loro amato figlio Ross nel 1990. Il ragazzo aveva 16 anni e scomparve a causa di un incidente stradale. Oggi Lori e il marito vivono in Italia, nello specifico hanno un casale in Umbria, tra Gubbio e Spoleto, circondati da tanto verde e dagli animali.

Come si sono conosciuti 

Terence Hill (al secolo Mario Girotti) è uno dei volti più noti e belli della televisione. La coppia si è conosciuta sul set del film Dio perdona… io no e per i due è stato un colpo di fulmine. Da quel momento si sono innamorati perdutamente e qualche anno dopo hanno deciso di sposarsi (il 23 luglio 1967), coronando il loro amore con due figli, Jess e Ross (quest’ultimo adottato dalla coppia in Germania). Dopo aver trascorso un lungo periodo in Italia, Lori e Terence, decisero di trasferirsi negli Stati Uniti, nel Massachussetts.

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