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Xi a Putin: «No all’uso di armi nucleari in Ucraina»
Il presidente cinese Xi Jinping ha avvertito personalmente il presidente russo Vladimir Putin dell’inammissibilità dell’uso di armi nucleari in Ucraina. Lo riporta il Financial Times, citando funzionari dell’amministrazione statunitense, cinesi, europei e anche fonti vicine al Cremlino. Xi avrebbe consegnato il messaggio a Putin durante la visita a Mosca di marzo. Da allora, scrive il quotidiano britannico, «i funzionari cinesi si sono presi il merito di aver convinto il leader russo ad abbandonare le velate minacce di usare armi nucleari».
Il portavoce presidenziale russo Peskov ha bollato come fake news l’indiscrezione
Pubblicamente, la Cina si è costantemente espressa contro l’uso di armi nucleari in Ucraina, ma l’Occidente da parte sua si è sempre preoccupato per la sincerità di tali dichiarazioni, a causa dello stretto legame tra la Pechino e Mosca. L’avvertimento di Xi a Putin ha suscitato la speranza, nei Paesi occidentali, che la Repubblica Popolare stia facendo sul serio. Lo stop alle minacce nucleari è diventato il fulcro della campagna della Cina per mettere una toppa alle relazioni con l’Europa, ha detto al Financial Times un portavoce del governo cinese. In una conferenza stampa, il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha bollato come fake news l’indiscrezione secondo cui Xi avrebbe chiesto a Putin di rinunciare all’uso delle armi nucleari.
Lo zar ha parlato più volte del possibile uso del nucleare in Ucraina
Putin ha accennato più volte al possibile uso di armi nucleari dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina. L’ultima volta è successo 16 giugno, durante un intervento al Forum economico internazionale di San Pietroburgo. In quell’occasione, il capo del Cremlino ha affermato che la Russia «teoricamente» potrebbe utilizzare armi nucleari in caso di minaccia per l’esistenza dello Stato. Pochi giorni a scrivere su Telegram di «apocalisse nucleare non solo possibile , ma anche abbastanza probabile» è stato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev: «Ci sono almeno due ragioni. La prima è che il mondo è in uno scontro molto peggiore rispetto alla crisi dei Caraibi. La seconda è piuttosto banale: le armi nucleari sono già state utilizzate, il che significa che non ci sono tabù».