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Meloni in Polonia: «Nessuna divisione, fermare i migranti illegali»
Giorgia Meloni è arrivata a Varsavia, dove si è incontrata con il presidente del Consiglio della Polonia Mateusz Morawiecki. Al Palazzo sull’acqua la premier è stata accolta da leader polacco con un mazzo di fiori, prima del bilaterale durante il quale hanno toccato diversi temi. Accompagnata dal ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, Giorgia Meloni ha poi spiegato cosa pensa della politica sull’immigrazione del suo omologo, definendosi «ammirata» dalla sua «forza nel difendere l’interesse della Polonia». Quello dei migranti è uno dei temi su cui i due Stati si sono scontrati nel corso degli ultimi mesi. L’altro è il futuro dei conservatori, con Meloni intenzionata ad aprire al Ppe e Morawiecki a chiudere la porta ai popolari, rivali nella campagna elettorale in corso per la guida del Paese.
Morawiecki: «Un referendum per far decidere chi entra e chi no»
Dopo il bilaterale, i due presidenti hanno rilasciato alcune dichiarazioni congiunte prima di spostarsi all’hotel Sofitel, per la conferenza dell’Ecr Il futuro dell’Unione Europea, organizzata dal gruppo dei conservatori e riformisti del Parlamento europeo. Morawiecki ha annunciato che «per noi è inaccettabile il ricollocamento, vogliamo che lo decidano i cittadini chi possa entrare nel proprio Paese, non la Commissione europea». Il premier polacco lancia l’ipotesi di un «referendum» e attacca l’Ue: «La priorità dovrebbe essere la sicurezza dei paesi, se non controlliamo la migrazione irregolare rischiamo di vedere nelle nostre strade quello che vediamo ora in altri stati membri».
Meloni: «Nessuna divisione sulla migrazione illegale»
Meloni, nonostante gli iniziali scambi di battute e un clima disteso, risponde: «Ho rispetto per l’ipotesi di interrogare i propri cittadini per una materia sensibile per la sicurezza dei propri cittadini. E comunque, non potrei mai lamentare di chi difende gli interessi nazionali, sono ammirata di come Morawiecki dimostra forza nel difendere l’interesse Polonia ma non c’è divisione perché lavoriamo su come fermare la migrazione illegale, non su come gestirla». Meloni cita poi vari temi su cui «Italia e Polonia sono assolutamente dalla stessa parte, come sulla flessibilità nell’utilizzo dei fondi esistenti, che serve a bilanciare, senza creare disequilibri nel mercato interno, le scelte che sono state fatte sull’allentamento delle norme sugli aiuti di Stato».