Aumentano le tasse sulle sigarette, con ritocchi dei valori della componente specifica e dell’onere fiscale minimo che porteranno nel 2024 rincari compresi tra i 10 e i 12 centesimi a pacchetto. È quanto emerge dalla bozza della legge di Bilancio del 2024, che non risparmia neanche le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato. Quest’ultimo subirà un aumento di circa 10 centesimi a pacchetto. La novità per il tabacco riscaldato è datata 2026, quando la tassazione salirà al 52 per cento contro il 38,5 per cento del prossimo 1° gennaio. Per quanto riguarda la tassazione sul tabacco trinciato, gli esperti di settore stimano un aumento di circa 30 centesimi per busta. Infine, vengono aumentate le accise delle sigarette elettroniche, con un piano di incrementi annuali (uno per cento annuo, sia per i liquidi con nicotina, sia per quelli senza nicotina) previsti nel 2025 e nel 2026.
Anche nel 2023 Eni è presente all’OMC Med Energy Conference, la manifestazione dedicata all’energia giunta alla sua XXX edizione in programma a Ravenna da martedì 24 fino a giovedì 26 ottobre. Un evento in cui operatori del settore energetico, stakeholders e istituzioni italiane e internazionali si confronteranno e dibatteranno sulla “giusta transizione“, un tema che Eni sostiene e condivide nella sua strategia. Spazio, sia fisico che temporale, anche all’innovazione, grazie all’Innovation Room dedicata alle giovani generazioni.
Biocarburanti e decarbonizzazione al centro del racconto di Eni
OMC sarà un’ulteriore occasione per raccontare in modo corale e integrato il percorso di Eni verso la neutralità carbonica, coinvolgendo tutti i suoi business. Sicurezza energetica, sostenibilità ambientale e accessibilità economica all’energia restano infatti obiettivi imprescindibili anche nell’attuale contesto di diversificazione a livello geografico e tecnologico delle fonti energetiche. Diverse le aree tematiche valorizzate nello stand Eni attraverso installazioni, video, talk e presentazioni al pubblico: dallo sviluppo delle tecnologie legate alla cattura, stoccaggio e utilizzo della CO? (CCUS), fondamentali per la decarbonizzazione dei processi, ai biocarburanti che saranno sempre più prodotti da residui e scarti biogenici e da materie prime (agri-feedstock) coltivate su terreni degradati, semi-aridi o abbandonati e non utilizzabili per una produzione alimentare.
L’Innovation Room dedicata ai più giovani
Come anticipato, la Med Energy Conference conferma inoltre l’impegno per un futuro a misura delle nuove generazioni con l’Innovation Room realizzata con il supporto di Accenture, partner dell’iniziativa. Si tratta di un’area dove studenti delle scuole superiori, università, centri di ricerca, startup ed esperti potranno confrontarsi tra loro e, insieme alle aziende, sviluppare idee, trasformarle in progetti e ideare soluzioni per le sfide energetiche del futuro. Proprio all’interno di questa iniziativa, nel pomeriggio del 24 ottobre troverà spazio il racconto del progetto Ora! Outpost Ravenna for Energy Transition, una piattaforma di innovazione tecnologica sui temi della blue e green economy a supporto delle imprese del territorio. L’iniziativa è promossa da Joule, la scuola di Eni per l’impresa insieme al Comune di Ravenna e al partner tecnico Mind the Bridge. OMC e ORA! hanno fatto uno scouting delle migliori startup che lavorano su soluzioni e tecnologie di transizione energetica. Le idee selezionate avranno uno spazio di presentazione e la possibilità di avere incontri 1 a 1 con i principali operatori interessati a svilupparle. Le migliori saranno premiate alla fine della giornata.
Spazio anche alla mobilità sostenibile
Al centro del dibattito che Eni punta a stimolare durante l’evento OMC vi sarà anche la mobilità sostenibile, per la sua capacità di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo delle zero emissioni nette al 2050 e fornire in prospettiva ai clienti della società una varietà di prodotti e servizi decarbonizzati. Riconducibili all’economia circolare sono, infine, varie iniziative della chimica dalle quali Eni ricava nuovi materiali e, in ottica di complementarità, prodotti da materie prime alternative materiali derivanti dal riciclo di materiali plastici e da fonti rinnovabili di origine vegetale, oltre alle attività di valorizzazione dei terreni industriali, delle acque e dei rifiuti attraverso progetti di bonifica e di recupero efficienti e sostenibili.
Gli ultimi due ostaggi rilasciati da Hamas sono due donne israeliane, Nurit Cooper, 79 anni, e Yocheved Lifshitz, 85 anni. Catturate il 7 ottobre nelle loro case nel Kibbutz Nir Oz, sono state consegnate alla Croce Rossa al valico di Rafah, al confine tra Striscia di Gaza e l’Egitto. Lifshitz, dall’ospedale di Tel Aviv dove è stata ricoverata, ha raccontato alla stampa alcuni dettagli della prigionia.
Hamas has released Footage tonight showing them Releasing 2 Hostages, Nurit Cooper aged 79 and Yocheved Lifshitz aged 85 who were both Handed Over to the International Red Cross in Southern Gaza tonight for “Humanitarian Reasons” following Negotiations with Egypt and Qatar; after… pic.twitter.com/Nr7c0GAuTV
La rete di tunnel sotterranei simile alla «tela di un ragno»
«Mi hanno caricato su una motocicletta. Un terrorista che mi teneva da davanti e l’altro da dietro per non farmi cadere. Abbiamo attraversato la recinzione di confine e all’inizio mi hanno trattenuto a Abasan al-Kabira, che è vicino al Kibbutz Beeri», ha raccontato Lifshitz, spiegando di essere stata colpita alle costole durante il rapimento. In seguito è stata portata in una «enorme rete» di tunnel sotterranei scavati e gestiti da Hamas, paragonata alla «tela di un ragno». Qui ha dormito su un materasso poggiato a terra.
kann channel: Yocheved Lifshitz, who was released yesterday from #Gaza: “We walked for kilometers in underground tunnels. Each of us had someone to guard him. We were divided into groups, and we ate what they ate – pita, white cheese, and cucumbers. This was our meal for the… pic.twitter.com/aAOpytnLo4
I mariti delle due donne rimangono prigionieri di Hamas
Al di là degli ovvi disagi di una prigionia, Lifshitz ha detto di essere stata trattata bene dai suoi carcerieri, che «si sono occupati di ogni aspetto» dopo aver promesso che non le avrebbero fatto del male perché «credono nel Corano». E poi: «C’erano anche donne che conoscevano le nostre necessità igieniche». L’85enne liberata da Hamas, che ha ricevuto più volte la visita di medici, ha inoltre raccontato di aver mangiato pita, formaggio bianco e cetrioli, lo stesso cibo dei suoi rapitori. A parte l’età avanzata e potenziali complicazioni della salute, non è chiaro il motivo per cui Lifshitz e Cooper siano state selezionate per il rilascio. I mariti delle due donne rimangono prigionieri di Hamas: l’organizzazione terroristica palestinese ha ancora in mano circa 200 ostaggi.
Mancati pagamenti, cattiva gestione e costanti maltrattamenti. Le calciatrici della Giamaica, mediante un post condiviso su Instagram, hanno puntato il dito contro la Federazione del loro Paese, affermando di non voler scendere in campo con la maglia della Nazionale. «Con enorme dispiacere, confermiamo che l’intero team che ha partecipato al Mondiale 2023 non giocherà le partite di qualificazione alla Concacaf Gold Cup del mese di ottobre», hanno scritto le Reggae Girlz. «Sebbene sia la scelta più difficile, è necessario per porre fine al trattamento che riceviamo dalla Jamaica Football Federation». Tra le firmatarie anche la star della nazionale Khadija Shaw e la capitana Allyson Swaby. Immediata la replica dell’organo calcistico nazionale: «Siamo dispiaciuti per la scelta delle giocatrici e ansiosi di chiarire ogni dubbio in merito ai contratti». Intanto per le prossime partite sono state convocate molte esordienti.
Giamaica, dal cambio di ct agli stipendi: cosa succede nella Nazionale femminile
«Rimarrà sempre un onore e un privilegio rappresentare la Giamaica», hanno precisato le calciatrici della Nazionale. «Le attuali circostanze non ci consentono di fare al meglio il nostro lavoro, ossia dare il meglio sul campo e rendere felici i nostri fan in tutto il mondo». Nel breve messaggio su Instagram, le giocatrici hanno spiegato le ragioni principali che le hanno spinte a rifiutare in blocco le convocazioni. Hanno detto di aver saputo dell’arrivo di un nuovo commissario tecnico, Xavier Gilbert, solamente attraverso i social. «È un chiaro esempio della comunicazione non professionale della Federazione», hanno spiegato le ragazze. La conferma del cambio in panchina, infatti, sarebbe arrivata appena tre giorni prima del raduno, provocando uno squilibrio nella formazione.
«Abbiamo affrontato la mancanza di comunicazione, la scarsa organizzazione e la cattiva gestione da parte della Federazione per più e più volte», hanno scritto le Reggae Girlz. «Ora è il momento di dire basta». Le giocatrici della Nazionale di calcio femminile della Giamaica hanno sostenuto di non aver ancora ricevuto il corrispettivo che spetta loro per la partecipazione al Mondiale 2023 e «i numerosi bonus promessi durante le partite di qualificazione giocate nel 2022». Come ha ricordato la Cnn, la Fifa aveva garantito 30 mila dollari a tutte le partecipanti alla competizione, cifra destinata a salire fino a 270 mila per le campionesse. Prima compagine caraibica a giocare la fase a eliminazione diretta del torneo, la Giamaica aveva raggiunto gli ottavi di finale, perdendo di misura per 1-0 contro la Colombia.
La replica della Federazione: «Sorpresi, ma aperti al dialogo»
Con una comunicazione ufficiale sul proprio sito web, la Jamaica Football Federation ha affermato di aver sospeso le convocazioni delle calciatrici in questione fino alla risoluzione del problema. «Siamo sorpresi, anche perché nessuna di loro ha partecipato a un incontro in programma», ha spiegato la federazione. «Siamo comunque aperti al dialogo e ansiosi di chiarire ogni preoccupazione in merito alla conformità dei contratti. Qualsiasi reclamo deve essere messo per iscritto e inviato alla Jff». Intanto ha ufficializzato le nuove convocate per le prossime partite della Nazionale. La Giamaica infatti giocherà giovedì 26 ottobre contro il Paraguay e domenica 29 contro il Guatemala. Secondo il Jamaica Gleaner, però, solo sei ragazze hanno già vestito la maglia delle Reggae Girlz in gare ufficiali, mentre per le altre si tratterà di un debutto assoluto.
«Nasce il Comitato nazionale Renew Italia. L’obiettivo dei fondatori Giuseppe Benedetto, Alessandro De Nicola, Oscar Giannino, Sandro Gozi e Andrea Marcucci è riunire tutte le forze politiche e i movimenti che si riconoscono nei principi e nei valori del Gruppo Renew Europe al Parlamento europeo e lavorare in piena sinergia e presentare una lista comune Renew Italia alle elezioni europee del 2024». È quanto si legge in una nota dello stesso comitato. L’obiettivo è ricostruire quel fronte venuto meno dal giorno dopo la frattura tra Italia Viva di Matteo Renzi e Azione di Carlo Calenda.
Nasce Comitato Renew Italia:"Ancora in tempo per lista comune Europee. Offriamo alternativa a chi non crede in bipopulismo"
Il comitato fondatore di Renew: «Oltre l’estrema destra e questa sinistra populista»
Il documento poi continua: «Le scadenze elettorali che si avvicinano, ad iniziare da quelle del rinnovo del Parlamento europeo e le successive italiane, portano il Comitato a ribadire la necessità di proseguire lungo la strada della creazione di un partito unitario delle forze politiche che fanno riferimento a Renew Europe, come più volte ribadito dal progetto dei Liberal Democratici Europei sin dalla sua nascita». E ancora: «I comitati Renew Italia si rivolgono a tutti coloro che continuano ostinatamente a credere che vi sia una sfida straordinariamente importante per non regalare negli anni a venire Europa e Italia a questa estrema destra e a questa sinistra populista». Poi la lettera del comitato fondatore conclude: «L’unica via per continuare il percorso di trasformazione europea avviato dal 2019 e costruire un’Europa davvero sovrana e democratica, realmente protagonista sulla scena globale, è impegnarsi per rafforzare la presenza di Renew in Europa e la presenza italiana in Renew. Siamo ancora in tempo».
Arriva il primo via libera dalla commissione ambiente dell’Eurocamera alla riduzione delle emissioni di Co2 per gli autocarri medi e pesanti, compresi i veicoli professionali, come camion della spazzatura, ribaltabili o betoniere, e per gli autobus. Stando al testo adottato martedì 24 ottobre con 48 voti favorevoli, 36 contrari e un’astensione, i nuovi obiettivi di riduzione dovranno essere fissati al 45 per cento per il periodo 2030-2034, al 70 per cento per il 2035-2039 e al 90 per cento a partire dal 2040.
L’obiettivo è quello neutralità climatica dell’Ue entro il 2050
Nel testo gli eurodeputati sottolineano come l’implementazione delle necessarie infrastrutture di ricarica e rifornimento giocherà un ruolo chiave nella riduzione delle emissioni dell’intera flotta di veicoli pesanti per raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica dell’Ue entro il 2050. La commissione ambiente chiede inoltre che tutti gli autobus urbani di nuova immatricolazione dovranno essere veicoli a zero emissioni a partire dal 2030 ma aggiunge la possibilità per gli Stati membri di richiedere un’esenzione temporanea, fino al 2035, per gli autobus interurbani alimentati a biometano, a condizioni rigorose legate alla presenza di infrastrutture di rifornimento e all’origine del carburante. Il testo dovrebbe andare al voto delle plenaria nella sessione di novembre per formalizzare la posizione negoziale del Parlamento prima dell’avvio dei negoziati con i governi dell’Ue sulla forma finale della legislazione.
L’attrice arabo-israeliana Maisa Abd Elhadi, nota per aver interpretato numerose serie di successo come Temporarily Dead e il film Tel Aviv on fire, è stata arrestata dalla polizia per aver espresso sostegno all’attacco di Hamas del 7 ottobre. A darne notizia è stato il Times of Israele, aggiungendo che la polizia ha confermato l’arresto di «un’attrice e influencer, residente a Nazareth, con il sospetto di espressioni di elogio (del terrorismo) e incitamento all’odio». Indicazioni fornite senza comunque mai nominare la donna.
Israel arrested the renowned actress, Maisa Abd Elhadi, over this instagram post, accusing her of "praising a terrorist organization & incitement".
The fence's fall symbolized breaking free out of the Gaza cage for the 1st time in 17 years, NOT Hamas' attack! pic.twitter.com/QQsTYNgBFV
Il co-protagonista Shechter: «Mi vergogno di te, ci pugnali alle spalle»
Abd Elhadi ha postato sui social l’immagine di una donna anziana presa in ostaggio da Hamas, accompagnata da emoji che ridono, e un’altra in cui si vedono i terroristi che rompono la barriera di sicurezza israeliana con la scritta in inglese «Let’s go, Berlin style». I suoi post sono stati criticati anche dal co-protagonista di Temporarily Dead, Ofer Shechter: «Mi vergono di te. Vivi a Nazareth, fai l’attrice nei nostri show, e poi ci pugnali alle spalle», ha scritto l’attore. Abd Elhadi è apparsa anche nel film di HollywoodWorld War Ze più recentemente nella serie britannica Baghdad Central.
Tra i Comuni al voto nel weekend del 22 e 23 ottobre 2023 c’era anche quello di Foggia, dopo che la precedente amministrazione è stata sciolta con l’accusa di concussione e corruzione. A stravincere è stata la candidata della coalizione del centrosinistra, o per meglio dire del campo largo, Maria Aida Episcopo, presentata dal Movimento 5 stelle ma sostenuta anche dal Partito democratico, da Italia viva e da Azione. La sua vittoria è arrivata senza troppe sorprese al primo turno, con il 52,78 per cento dei voti, mentre il candidato del centrodestra Raffaele Di Mauro, coordinatore provinciale di Forza Italia Foggia, si è fermato al 24,76 per cento.
Il centrodestra paga la mala gestione precedente
Come detto, la vittoria a Foggia di Maria Aida Episcopo era attesa, soprattutto considerando i trascorsi dell’amministrazione comunale. La precedente giunta, sciolta per infiltrazioni mafiose nell’agosto del 2021 dall’allora ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, aveva come sindaco Franco Landella, eletto con Forza Italia e in seguito passato alla Lega. L’ex primo cittadino di Foggia è attualmente a processo e deve difendersi dall’accusa di concussione e corruzione, oltre che rispondere dei presunti collegamenti tra la criminalità organizzata foggiana e le amministrazioni locali.
Maria Aida Episcopo, l’ex dirigente che vuole cambiare la storia di Foggia
Andando a guardare nel profilo di Maria Aida Episcopo si scopre che la donna, 60 anni, è dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale (UST) di Foggia e in passato, tra il 2012 e il 2014, ha ricoperto ruolo di assessore alla Formazione nell’amministrazione comunale di Gianni Mongelli (Pd). La sua candidatura alle Amministrative 2023 è stata sostenuta da ben 10 liste, in un campo largo a lungo cercato dalle forze progressiste. Tra questi il Pd, che ha raccolto 13,7 per cento dei voti e si è assicurato sei consiglieri comunali e il M5s, al 12,3 per cento e con cinque consiglieri. «Questa è la dimostrazione che uniti si vince», ha dichiarato la segretaria dem Elly Schein in un video condiviso su Facebook.
È una giornata di acqua alta quella di martedì 24 ottobre 2023 a Venezia, dove, verso le 11.20, è prevista una punta massima di 105 centimetri sul medio mare. Il Mose è stato attivato solo nella bocca di porto del Lido, mentre le barriere – trattandosi di un fenomeno non eccezionale – sono rimaste abbassate a Malamocco e a Chioggia. Questo ha protetto solo parzialmente Venezia, dove attualmente la misura di marea è di 92 centimetri, misurati al mareografo di Punta della Salute. In mare aperto, invece, il livello dell’acqua ha già superato i 110 centimetri, con una punta fino a 117 cm all’esterno della diga Sud del Lido, che con vento di scirocco risente maggiormente della risacca. Con il Mose parziale, perciò, Venezia non può evitare del tutto l’innalzamento della laguna, con l’allagamento (una decina di centimetri) delle zone più basse del centro storico, come San Marco.
La bozza della Manovra 2024 approvata dal governo Meloni entro la fine di questa settimana sarà presentata al parlamento. Cento pagine e 91 articoli in cui trovano conferma alcuni provvedimenti già annunciati come il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi e le nuove regole per andare in pensione. L’esecutivo conferma anche lo stanziamento di 600 milioni di euro per la carta “Dedicata a te” per gli acquisti di prima necessità.
Il taglio del cuneo fiscale prorogato per il 2024
Il taglio del cuneo fiscale è stato confermato anche per l’intero 2024: sette punti in meno per i redditi fino a 25 mila euro e sei fino ai 35 mila. La misura vale una decina di miliardi e ne beneficeranno 13,8 milioni di lavoratori dipendenti sia pubblici sia privati. I premi di produttività saranno detassati al 5 per cento; i cosiddetti fringe benefit – compensi in forma non monetaria, consistenti nella messa a disposizione di beni e/o servizi a favore dei lavoratori – a mille euro che salgono a 2 mila per i dipendenti con figli a carico. Previsto anche il taglio del Canone Rai da 90 a 70 euro.
Lo sgravio fiscale per le lavoratrici madri e il bonus nido
Tra le misure della Manovra rivendicate dal governo come identitarie per favorire la natalità c’è lo sgravio contributivo al 100 per cento per tutte le lavoratricimadri fino comunque a un massimo di 3 mila euro annui, senza limiti di reddito, quindi per tutte le lavoratrici madri a esclusione del “lavoro domestico”. Lo sconto sui contributi per la quota a carico del lavoratore dipendente è legato al numero di figli: per le mamme con due figli dura fino ai 10 anni del bimbo più piccolo, per chi ne ha tre lo sconto sui contributi dura più a lungo, fino ai 18 anni del figlio più piccolo. Sempre a sostegno della natalità e della famiglia, inoltre, viene previsto anche un bonus asilo nido che potrà essere utilizzato dalle famiglie per le rette di strutture pubbliche e private solo per i secondi figli che nasceranno a partire dal primo gennaio 2024. La misura, entrando più nello specifico, si rivolge ai nuclei familiari composti almeno da un altro minore under 10 e con un Isee pari o inferiore a 40 mila euro. L’ammontare annuale del beneficio è pari a 3 mila euro.
Le pensioni vengono adeguate all’inflazione
Centrale il tema pensioni. Queste, grazie all’adeguamento pieno all’inflazione, verranno rivalutate:
fino a 4 volte il minimo, sotto i 2 mila euro;
al 90 per cento per quelle tra 4 e 5 volte il minimo;
al 22 per cento (con un taglio rispetto al 32 per cento delle norme in vigore quest’anno) per le più alte, cioè sopra 10 volte il minimo, pari a circa 5 mila euro al mese.
A questo si aggiunge che l’indicizzazione sale dall’85 per cento attuale al 90 per cento per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, cioè tra 2 mila e i 2500 euro, mentre si conferma:
al 53 per cento per gli assegni pari a 5-6 volte il minimo;
al 47 per cento per quelli tra 6 e 8 volte;
al 37 per cento per quelli tra 8 e 10 volte.
L’indicizzazione viene invece ridotta dal 32 per cento al 22 per cento per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo. Per quanto riguarda opzione donna, invece, non è stata decisa la conferma, con l’uscita anticipata delle lavoratrici che viene fatta confluire nella nuova Ape allargata. Serviranno 35 anni di contributi e almeno 61 anni d’età, oppure 60 se la lavoratrice ha 1 figlio o 59 se si hanno più figli.
I contratti della Pa
Per il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro della Pubblica amministrazione sono stati stanziati 3 miliardi a cui se ne aggiungono altri 3 per il personale sanitario (2,3 per i rinnovi contrattuali e 700 milioni per la defiscalizzazione degli straordinari). Nessuno stanziamento per gli enti locali. Il ministro della Pa Paolo Zangrillo aveva stimato 8 miliardi per i rinnovi nel 2024: in realtà i 5 miliardi mancanti sono riferiti al 2025.
Assorbenti e prodotti per l’infanzia e assorbenti al 10%
La bozza della manovra prevede che latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione dei bimbi, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali, passino tra i prodotti soggetti all’Iva al 10 per cento. Confermato il congelamento per altri sei mesi, fino a fine giugno, di plastic e sugar tax. Le due imposte, introdotte con la manovra per il 2020 e mai entrate in vigore, dovrebbero quindi scattare dal 1 luglio 2024.
Gli affitti brevi e la nuova cedolare secca
Passa dal 21 al 26 per cento la cedolare secca prevista per gli affitti brevi, ivi compresi anche quelli per le case vacanza e i bed and breakfast. La misura non sarebbe stata del tutto apprezzata dalle forze parlamentari della maggioranza che, sul tema, hanno opinioni contrastanti. Sempre in tema di turismo la Manovra stanzia 81 milioni per la detassazione del lavoro notturno e festivo nel periodo compreso tra il 1° gennaio al 30 giugno 2024 per tutti i lavoratori del settore che hanno un reddito fino a 40 mila euro.
Ha preso fuoco nella notte tra lunedì 23 e martedì 24 ottobre un capannone della ASM, la municipalizzata de L’Aquila che si occupa dello smaltimento dei rifiuti non solo del comune capoluogo di regione ma anche di San Pio delleCamere, Pizzoli, Capitignano, Montereale, Campotosto e Scoppito. Il rogo è scoppiato nelle prime ore di martedì, intorno alle 2.30 del mattino, salvo essere domato solo alle 6.30. La struttura si trovava a Bazzano, a pochi chilometri dal capoluogo. I danni sarebbero ingenti, considerato che all’interno del magazzino erano parcheggiati 26 mezzi utilizzati per l’attività di raccolta della nettezza urbana. Completamente distrutti camion, furgoni e api. Bruciato anche un vasto quantitativo di materiali plastici, anch’essi funzionali all’attività di pulizia della città.
Si teme che l’origine sia dolosa
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e il personale tecnico di Arta Abruzzo per le valutazioni ambientali, in particolare per il monitoraggio della qualità dell’aria. Presenti anche il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e l’amministratore unico di Aquilana Società Multiservizi, Lanfranco Massimi, che hanno seguito le operazioni di spegnimento dell’incendio. Non è chiaro cosa abbia portato al divampare delle fiamme, anche se le circostanze fanno pensare a un’origine dolosa vista la velocità di propagazione delle fiamme, la grandezza della superficie e il numero di mezzi coinvolti. È chiaro fin d’ora che potrebbero verificarsi disagi nel servizio di raccolta rifiuti. Questo il suggerimento rivolto dall’azienda ai residenti: «A chi si trova nei pressi dell’incendio si consiglia di tenere chiuse le finestre e di lavare abbondantemente ortaggi e frutta prima di consumarli».
Ancora violenza a Milano e dintorni. Nella serata di lunedì 23 ottobre 2023 ha avuto luogo a Sesto San Giovanni, alle porte del capoluoogo lombardo, un acceso scontro tra bande nel corso del quale è morto un uomo.
Scontro tra bande a Sesto San Giovanni: un morto e due feriti
La vittima dell’agguato è un 27enne marocchino freddato a colpi di fucile da una banda rivale. A rimanere feriti, inoltre, sono stati altri due uomini (uno di 30, picchiato selvaggiamente, l’altro di 31 anni, raggiunto da un proiettile). L’aggressione è avvenuta nello spazio davanti a una vecchia cascina al civico 439 che si affaccia sulle barriere antirumore della tangenziale, in Via Pisa. In base alle prime ricostruzioni degli accadimenti sembra che la violenza sia esplosa subito dopo le ore 20.00 e che la trappola sia scattata all’altezza del boschetto situato all’inizio della parte più isolata di via Pisa. Il gruppo di criminali, composto da una decina di persone, avrebbe aggredito i tre uomini alle spalle, esplodendo diversi colpi di arma da fuoco. Resisi conto del pericolo, i tre obiettivo avrebbero così iniziato a fuggire, ma uno di loro ha avuto la peggio ed è stato colpito in pieno da uno sparo, perdendo così la vita.
Sconosciuto il movente dell’agguato
La dinamica degli eventi è ancora oggetto di indagini da parte dei carabinieri di Sesto San Giovanni, che stanno cercando di ricostruire con maggior precisione i dettagli di quanto accaduto. Per ora è sconosciuto il motivo preciso dell’attacco, anche se è molto probabile si sia trattato di un agguato ben orchestrato. Secondo le prime informazioni raccolte dai membri del nucleo investigativo di Milano, guidati dal colonnello Antonio Copppola e dal tenente colonnello Fabio Rufino, pare che una simile spirale di violenza fosse in qualche modo collegata allo spaccio di droga o a debiti sempre legati all’universo delle sostanze stupefacenti.
Potrebbe esserci una presunta violenza sessuale subìta dietro la morte della studentessa Erasmus francese, di 21 anni, ritrovata priva di vita con un laccio attorno al collo nella sua stanza nel rione San Pio di Lecce.
Si indaga su un presunto abuso sessuale dietro il tragico gesto
La procura di Lecce sta indagando i motivi dietro il tragico gesto, per determinare se siano coinvolte terze persone o se la vittima si sia tolta la vita a causa di un presunto abuso sessuale. La ragazza, infatti, la settimana precedente avrebbe confidato agli amici, senza denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine, di essere stata vittima di una violenza sessuale. Per questo la squadra mobile sta cercando di stabilire se la giovane abbia subìto un abuso e se questo possa averla spinta al suicidio a soli 21 anni. Gli investigatori ritengono che la giovane abbia compiuto il gesto deliberatamente, poiché sembrano esserci prove della sua intenzione in una lettera che ha scritto ai genitori, nella quale si scusa ed esprime rimorso per le sue azioni. La magistratura ha anche sequestrato il cellulare della studentessa e sta interrogando i suoi coinquilini e amici. Le indagini sono condotte in segreto sotto la supervisione del sostituto procuratore Giorgia Villa.
Il cordoglio dell’Università del Salento: annullati tutti gli eventi
La città e l’ateneo di Lecce si sono uniti attorno al cordoglio della famiglia della giovane, e il rettore Fabio Pollice ha deciso di annullare gli eventi accademici previsti per i prossimi giorni. «È con profondo dolore che la comunità accademica si stringe attorno alla famiglia, agli amici e ai compagni di corso della studentessa scomparsa tragicamente. Per questa ragione le manifestazioni pubbliche dell’ateneo in programma nei prossimi giorni, ad eccezione degli open day informativi per gli studenti delle scuole superiori, sono sospese e rinviate a data da destinarsi», ha annunciato.
Nuovi importanti disagi nella mattinata di martedì 24 ottobre per tutti i passeggeri della metro A di Roma, che è rimasta a lungo bloccata a causa di infiltrazioni d’acqua.
Metro A chiusa tra Manzoni e Battistini per un pannello pericolante
Atac ha comunicato ai passeggeri l’interruzione del servizio per un importante intervento di messa in sicurezza dei convogli, che per quasi due ore si sono fermati mandando in tilt la circolazione sulla linea. Sembra che il problema da risolvere fosse un pannello pericolante a rischio caduta a causa di un’infiltrazione d’acqua. Dopo essere rimasta bloccata, la linea è stata poi riattivata intorno alle 7.32. Nel frattempo Atac si è messa in moto offrendo ai passeggeri un servizio di navette sostitutive, senza però riuscire ad andare incontro a numerosi cittadini che proprio in quelle ore si dovevano recare puntuali sul posto di lavoro. I disagi, infatti, hanno riguardato la tratta proprio all‘ora di punta.
#info#atac – metro A: abbiamo completato l'intervento di messa in sicurezza di un pannello instabile per infiltrazioni d'acqua. La circolazione è stata riattivata sull'intera linea #Roma
Come sempre in questi casi, i cittadini coinvolti si sono riversati sui social per esprimere tutto il loro sdegno nei confronti di Atac. Feroci le critiche al relativo post dell’azienda di trasporti, con alcuni passeggeri che su X hanno scritto frasi come: «Il servizio è indecente! Com’è possibile che la metro A sia stata chiusa per un mese quest’estate, per ristrutturazione, e da allora non abbia mai funzionato correttamente! Stamattina chiusa di nuovo, è indecoroso» e ancora «Buongiorno un c****. La Metro A stamattina ancora rotta. Siete vergognosi perché neanche un avviso, ma il Buongiorno come i vecchi col KAFFEEEE non manca mai!!».
Brutta notizia per i fan della saga di Mission: Impossible. L’arrivo al cinema dell’ottavo capitolo è stato infatti posticipata di un anno a causa dello sciopero degli attori di Hollywood. La Paramount Pictures ha spostato la data di uscita dal 28 giugno 2024 al 23 maggio 2025. Il film, filtra da fonti losangeline, dovrebbe anche cambiare titolo rispetto a Mission: Impossible – Dead Reckoning Part Two, pur essendo direttamente collegato alla pellicola precedente.
La lavorazione del film è ferma al 40 per cento delle riprese
La produzione del seguito di Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One è stata sospesa a luglio, prima per il tour promozionale che ha visto impegnati Tom Cruise e il resto del cast, poi per lo sciopero degli sceneggiatori WGA e infine per quello degli attori SAG-AFTRA, che non si è ancora concluso. Da allora i lavori non sono più ripartiti: la lavorazione era ferma al 40 per cento delle riprese.
Il 28 giugno 2024 Paramount farà uscire A Quiet Place – Day One
“Schiacciato” tra fenomeni cinematografici come Oppenheimer e Barbie, il blockbuster interpretato da Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt ha incassato “solo” 567 milioni di dollari in tutto il mondo. L’ottavo capitolo della saga di Mission: Impossible uscirà nel 2025 in occasione del Memorial Day, giorno nel quale gli Stati Uniti commemorano i soldati americani caduti in tutte le guerre. Paramount ha deciso di occupare la data di uscita stabilita inizialmente con A Quiet Place – Day One, thriller horror di fantascienza con protagonista Lupita Nyong’o, inizialmente previsto in sala a marzo del 2024.
Cambia la tax credit per il cinema. La percentuale di spesa su cui applicare l’agevolazione per le opere cinematografiche è al 40 per cento, ma l’aliquota può scendere. Lo prevede la bozza della legge di Bilancio al capitolo relativo al tax credit. L’articolo prevede infatti che possa essere rimodulata «per esigenze di bilancio» o «in relazione alle dimensioni di impresa o gruppi di imprese» nonché «in relazione a determinati costi eleggibili o soglie di costo eleggibile, ferma rimanendo la misura massima del 40 per cento».
Tinder continua ad aggiornarsi ampliando le possibilità di incontri. L’app di dating più celebre al mondo ha infatti lanciato Matchmaker, una nuova funzione che permetterà anche ad amici e familiari di suggerire potenziali partner. Inviando un link a una stretta cerchia di persone, che non dovranno essere necessariamente iscritte sulla piattaforma, si consentirà loro un libero accesso al proprio account al fine di cercare profili affini alle proprie caratteristiche. «Renderemo gli appuntamenti uno sport di squadra», ha scherzato la società in un comunicato ufficiale. Il debutto è previsto in 15 Paesi, tra cui Regno Unito, Usa, Francia e Germania, ma non l’Italia. Nessuna paura però, in quanto Tinder ha confermato che Matchmaker sarà disponibile a livello globale entro pochi mesi dal rilascio.
Tinder Matchmaker, così amici e parenti diventano Cupido
Secondo un’indagine condotta dalla stessa Tinder, il 75 per cento degli utenti chiede un parere ad amici o parenti per le proprie scelte in amore. La maggior parte di loro ha un’età compresa fra 18 e 25 anni e si avvale di un “consulente esterno” almeno una volta al mese. «Per anni i single hanno cercato un supporto nel trovare il proprio match perfetto», ha spiegato Melissa Hobley, Chief Marketing Officer di Tinder. «Ora lo stiamo rendendo più semplice, aiutando l’utente a vedere la situazione da un altro punto di vista». Con l’intento di coinvolgere una fetta molto ampia di pubblico, Matchmaker non richiederà di essere iscritti alla piattaforma. Un utente infatti potrà inviare un link a 15 contatti, proprietari o meno di un account, in cui vi sarà un invito per entrare sull’app come ospiti per 24 ore.
Tutti gli invitati, promuovendo o scartando un profilo, daranno così vita a una lista che arriverà il giorno seguente in mano all’utente principale. Spetterà a lui, nel pieno rispetto della privacy, l’ultima parola per mettere Like e sperare di ricevere in cambio lo stesso parere positivo. Tinder ha specificato che gli ospiti esterni non potranno in alcun modo contattare nessuno per conto dell’utente che li ha invitati. Inoltre non potranno nemmeno rifiutare potenziali corrispondenze in arrivo dall’esterno. «L’account che gestirà la funzione Matchmaker potrà disattivare o cancellare il link in qualsiasi momento, precludendo così anche l’accesso a tutti», ha precisato Tinder. «Nel menu di impostazioni infatti avrà costante accesso per poter bloccare ogni azione indesiderata».
Non solo Matchmaker, ecco l’abbonamento Select da 500 dollari al mese
A settembre Tinder aveva anche presentato Select, una speciale sottoscrizione riservata a un pubblico molto ristretto. Come riportato da Engadget e Bloomberg, si tratta di un abbonamento esclusivo da 500 dollari al mese oppure 6 mila dollari annui. Consente di accedere a un livello élite della piattaforma con abbinamenti speciali e una nuova funzione di ricerca. Gli iscritti possono inoltre inviare un messaggio anche prima di ottenere un match, sfoggiare un badge personale e ampliare la copertura del proprio profilo. Il piano è però riservato a una piccola fetta di utenti, pari a circa l’1 per cento del totale, scelti per qualità del profilo, livello di interazioni e interessi.
Torna anche martedì 24 ottobre 2023 l’appuntamento con una nuova puntata di Belve, la trasmissione di pungenti interviste condotta come sempre da Francesca Fagnani. La padrona di casa avrà al suo fianco ancora una volta tre personaggi del mondo dello spettacolo italiano accomunati da un lato più o meno selvaggio. Sarà questa la serata conclusiva di una terza stagione di grande successo e sarà, per l’occasione, tutta al femminile.
Belve, le anticipazioni del 24 ottobre: ospiti Melissa Satta, Alba Parietti e Isabella Ferrari
Qualche piccolo teaser la trasmissione l’ha già rilasciato, con la pubblicazione online di brevi estratti delle chiacchierate con Melissa Satta e Alba Parietti in modo particolare. Con l’ex velina, tra le altre cose, Francesca Fagnani parlerà di amore (da mesi Satta è fidanzata con il noto tennista Matteo Berrettini) ma anche dei rapporti non esattamente idilliaci con la giornalista Paola Ferrari, che la diretta interessata ha definito senza troppi giri di parole una «rosicona». Con la conduttrice e opinionista piemontese invece Fagnani discuterà di chirurgia estetica (un tema a lei sempre molto caro) e dell’esperienza cinematografica de Il Macellaio, pellicola dal sapore erotico diventata a suo modo un cult e della quale Alba Parietti non si pente in alcun modo. Qui una piccola anticipazione di ciò che andrà in onda.
Nulla è dato sapere, almeno per il momento, sui toni della discussione con Isabella Ferrari, il celebre volto di Sapore di Mare e di Distretto di Polizia.
In studio anche Vincenzo De Lucia e le Eterobasiche
Non mancheranno, come sempre, le incursioni irriverenti delle Eterobasiche, la coppia di influencer romane Valeria De Angelis e Maria Chiara Cicolani che da tempo sui social si burlano degli aspetti più tossici della mascolinità capitolina. Presente inoltre anche stavolta il comico Vincenzo De Lucia, che in questa cornice interpreta il ruolo di una simpatica cartomante.
Nella prima mattinata di martedì 24 ottobre 2023 due navi cargo, Polesie e Verity, sono entrate in collisione a circa 22 chilometri a Sud-Ovest dell’isola di Helgoland. La Verity, bandiera britannica, secondo le prime informazione sarebbe affondata. L’altra nave, la Polesie con bandiera delle Bahamas, è rimasta a galla con a bordo 22 persone. L’agenzia Dpa, citando un’autorità preposta al soccorso, riporta che ci sono «diverse persone» disperse, aggiungendo che sono in corso le ricerche dei naufraghi.
Dopo l’indagine avviata dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti a settembre del 2023, Google dovrà affrontare un nuovo processo antitrust anche in Giappone. Le accuse sono le stesse: presunte violazioni e pressioni su produttori locali per escludere le app concorrenti. Sono i primi procedimenti antitrust avviati contro una grande azienda tecnologica da quello contro Microsoft del 1998.
Google eserciterebbe pressioni scorrette sui produttori di smartphone
L’antitrust giapponese ha avviato l’indagine sospettando che l’azienda statunitense eserciti pressioni scorrette per chiedere un trattamento preferenziale ai produttori di smartphone. Nello specifico, l’autorità garante delle concorrenza e del mercato nipponica sostiene che il gigante della tecnologia possa aver violato la legge anti-monopolio, cercando di fare includere le sue app di ricerca nei dispositivi, con le icone poste in posizioni specifiche, e negli accordi che stipula con i produttori di dispositivi Android per escludere le app di ricerca concorrenti dai loro prodotti in cambio della condivisione dei profitti generati dalla pubblicità derivata dalle ricerche su Google. La decisione del garante arriva dopo che le autorità europee hanno reso più rigide le regolamentazioni per le grandi aziende tecnologiche made in Usa, come Google, Apple, Facebook e Amazon, conosciute collettivamente come Gafa, accusate di ostacolare la libera concorrenza e di fatto monopolizzando il mercato.
Il processo antitrust sul gigante del web negli Stati Uniti
Google è anche oggetto di un procedimento giudiziario da parte del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti con l’accusa di aver abusato della sua posizione dominante nelle ricerche online per impedire l’emergere di concorrenti. Attualmente Google detiene il 90 per cento del mercato dei motori di ricerca negli Stati Uniti, mentre Bing di Microsoft ne detiene meno del 5 per cento. Secondo l’accusa del Dipartimento di giustizia, il gigante del web avrebbe speso illegalmente miliardi di dollari in accordi esclusivi con varie aziende tech, in particolare Samsung e Apple, per avere il proprio motore di ricerca installato di default sui loro dispositivi, utilizzando così la propria posizione dominante per negare ai rivali l’accesso alle query di ricerca e ai clic, impedendogli di prendere piede nel mercato della ricerca online. L’azienda di Mountain View si è difesa sostenendo che il suo vantaggio competitivo non sia frutto degli accordi commerciali, ma della qualità superiore della sua tecnologia.