Archivio
- Novembre 2024 (39)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (94)
- Febbraio 2020 (1)
- Gennaio 2018 (10)
Manovra, dal taglio del cuneo in due fasce alle pensioni: cosa contiene la bozza
La bozza della Manovra 2024 approvata dal governo Meloni entro la fine di questa settimana sarà presentata al parlamento. Cento pagine e 91 articoli in cui trovano conferma alcuni provvedimenti già annunciati come il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi e le nuove regole per andare in pensione. L’esecutivo conferma anche lo stanziamento di 600 milioni di euro per la carta “Dedicata a te” per gli acquisti di prima necessità.
Il taglio del cuneo fiscale prorogato per il 2024
Il taglio del cuneo fiscale è stato confermato anche per l’intero 2024: sette punti in meno per i redditi fino a 25 mila euro e sei fino ai 35 mila. La misura vale una decina di miliardi e ne beneficeranno 13,8 milioni di lavoratori dipendenti sia pubblici sia privati. I premi di produttività saranno detassati al 5 per cento; i cosiddetti fringe benefit – compensi in forma non monetaria, consistenti nella messa a disposizione di beni e/o servizi a favore dei lavoratori – a mille euro che salgono a 2 mila per i dipendenti con figli a carico. Previsto anche il taglio del Canone Rai da 90 a 70 euro.
Lo sgravio fiscale per le lavoratrici madri e il bonus nido
Tra le misure della Manovra rivendicate dal governo come identitarie per favorire la natalità c’è lo sgravio contributivo al 100 per cento per tutte le lavoratrici madri fino comunque a un massimo di 3 mila euro annui, senza limiti di reddito, quindi per tutte le lavoratrici madri a esclusione del “lavoro domestico”. Lo sconto sui contributi per la quota a carico del lavoratore dipendente è legato al numero di figli: per le mamme con due figli dura fino ai 10 anni del bimbo più piccolo, per chi ne ha tre lo sconto sui contributi dura più a lungo, fino ai 18 anni del figlio più piccolo. Sempre a sostegno della natalità e della famiglia, inoltre, viene previsto anche un bonus asilo nido che potrà essere utilizzato dalle famiglie per le rette di strutture pubbliche e private solo per i secondi figli che nasceranno a partire dal primo gennaio 2024. La misura, entrando più nello specifico, si rivolge ai nuclei familiari composti almeno da un altro minore under 10 e con un Isee pari o inferiore a 40 mila euro. L’ammontare annuale del beneficio è pari a 3 mila euro.
Le pensioni vengono adeguate all’inflazione
Centrale il tema pensioni. Queste, grazie all’adeguamento pieno all’inflazione, verranno rivalutate:
- fino a 4 volte il minimo, sotto i 2 mila euro;
- al 90 per cento per quelle tra 4 e 5 volte il minimo;
- al 22 per cento (con un taglio rispetto al 32 per cento delle norme in vigore quest’anno) per le più alte, cioè sopra 10 volte il minimo, pari a circa 5 mila euro al mese.
A questo si aggiunge che l’indicizzazione sale dall’85 per cento attuale al 90 per cento per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, cioè tra 2 mila e i 2500 euro, mentre si conferma:
- al 53 per cento per gli assegni pari a 5-6 volte il minimo;
- al 47 per cento per quelli tra 6 e 8 volte;
- al 37 per cento per quelli tra 8 e 10 volte.
L’indicizzazione viene invece ridotta dal 32 per cento al 22 per cento per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo. Per quanto riguarda opzione donna, invece, non è stata decisa la conferma, con l’uscita anticipata delle lavoratrici che viene fatta confluire nella nuova Ape allargata. Serviranno 35 anni di contributi e almeno 61 anni d’età, oppure 60 se la lavoratrice ha 1 figlio o 59 se si hanno più figli.
I contratti della Pa
Per il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro della Pubblica amministrazione sono stati stanziati 3 miliardi a cui se ne aggiungono altri 3 per il personale sanitario (2,3 per i rinnovi contrattuali e 700 milioni per la defiscalizzazione degli straordinari). Nessuno stanziamento per gli enti locali. Il ministro della Pa Paolo Zangrillo aveva stimato 8 miliardi per i rinnovi nel 2024: in realtà i 5 miliardi mancanti sono riferiti al 2025.
Assorbenti e prodotti per l’infanzia e assorbenti al 10%
La bozza della manovra prevede che latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione dei bimbi, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali, passino tra i prodotti soggetti all’Iva al 10 per cento. Confermato il congelamento per altri sei mesi, fino a fine giugno, di plastic e sugar tax. Le due imposte, introdotte con la manovra per il 2020 e mai entrate in vigore, dovrebbero quindi scattare dal 1 luglio 2024.
Gli affitti brevi e la nuova cedolare secca
Passa dal 21 al 26 per cento la cedolare secca prevista per gli affitti brevi, ivi compresi anche quelli per le case vacanza e i bed and breakfast. La misura non sarebbe stata del tutto apprezzata dalle forze parlamentari della maggioranza che, sul tema, hanno opinioni contrastanti. Sempre in tema di turismo la Manovra stanzia 81 milioni per la detassazione del lavoro notturno e festivo nel periodo compreso tra il 1° gennaio al 30 giugno 2024 per tutti i lavoratori del settore che hanno un reddito fino a 40 mila euro.