Daily Archives: 18 Settembre 2023

Lino Banfi: «Mia moglie Lucia mi sta preparando l’aldilà»

In un’intervista concessa al Corriere della Sera, Lino Banfi ha avuto occasione di tornare a parlare della compianta moglie, Lucia Lagrasta, utilizzando parole particolarmente toccanti.

Lino Banfi: «Mia moglie Lucia mi sta preparando l’aldilà»

La donna con cui Lino Banfi ha passato tutta la sua vita (erano sposati dal 1962) si è spenta a febbraio 2023. A pochi mesi dalla sua scomparsa, l’attore pugliese continua a sentirne fortissima la mancanza. «Mia moglie Lucia mi sta preparando l’aldilà», ha commentato commosso l’attore che dalla donna ha avuto due figlie, Rosanna e Walter, e con cui aveva fatto in tempo a festeggiare 60 anni di matrimonio. Il pensiero alla compianta compagna è emerso sulla scia del ricordo di una lettera che Papa Francesco aveva scritto al comico subito dopo la scomparsa dell’amore della sua vita. «I nonni sanno essere forti nella sofferenza, e tu sei il nonno di una Nazione intera. Raccogli l’eredità di fede e di bontà di Lucia…», aveva scritto Bergoglio a Banfi, noto negli ultimi anni proprio grazie al ruolo di Nonno Libero nella serie Un medico in famiglia.

Il divertente aneddoto su Papa Francesco: «Mi chiama quand’è incavolEto»

Sono state sette le occasioni in cui Lino Banfi ha avuto occasione di incontrare il Santo Padre. I due si conoscono ormai piuttosto bene e a ogni evenienza scambiano battute e si scattano una foto ricordo insieme. Parlando del Pontefice, a proposito, Lino Banfi ha anche colto l’occasione per raccontare a Cazzullo un gustoso aneddoto riguardo al loro primo incontro. Sembra infatti che Banfi si rivolse a Bergoglio dicendogli: «Voglio diventare il giullare del Papa. Quando lei è incavolEto, mi chiama, e io la faccio sorridere. Ogni tanto mi chiama. E io gli racconto gli episodi più divertenti della mia vita, e pure quelli tristi: il mio sogno è sempre stato far ridere e piangere insieme. Come prova d’amicizia gli ho chiesto questa foto. Lui ha messo via il bastone, e si è appoggiato a me».

Dal 18 settembre 2023 è possibile ottenere la patente per moto più potenti senza esame

Ci sono importanti cambiamenti in arrivo per chi possiede determinati tipi di moto. A partire da lunedì 18 settembre 2023 sarà infatti possibile ottenere la patente per i mezzi su due ruote più potenti senza dover necessariamente sostenere un esame.

Patente per la moto di tipo A e A2: niente più esame obbligatorio

Tutti i possessori dei motocicli più potenti in circolazione potranno infatti conseguire la patente A e A2 senza più l’esame pratico. Basterà, in sostanza, frequentare un apposito corso di formazione. Lo ha stabilito il Decreto Infrastrutture-Bis del 2022, che ha trovato applicazione tramite il decreto ministeriale del 9 giugno 2023 (che precisa le nuove regole incluse nella normativa) e il decreto del 9 agosto 2023, in cui si specifica la data di applicabilità delle nuove disposizioni.La patente A2 è riferita ai motocicli con potenza non superiore a 35 kW con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 kW/kg. La patente A è quella in uso da parte dei conducenti (sopra i 21 anni) di tricicli con potenza superiore a 15 kW oppure di motocicli (con o senza carrozzetta) muniti di un motore con cilindrata superiore a 50 cm³ se a combustione interna e/o aventi una velocità massima per costruzione superiore a 45 km/h (in questo secondo caso i conducenti devono avere più di 24 anni).

Cosa prevede il corso di formazione

Nel caso della prima patente il corso avrà durata di tre ore e consisterà nella preparazione e nel controllo tecnico del veicolo, oltre all’esecuzione di particolari manovre (come ad esempio lo slalom e una frenata di emergenza). Per quanto riguarda la seconda patente, il corso prevede quattro ore di formazione, la guida nel traffico e l’esecuzione di alcune manovre specifiche. Il corso di formazione per la patente A2 può eventualmente essere di gruppo, mentre nel secondo caso il corso sarà sempre individuale.

Donna di 75 anni morta investita da un mezzo Amsa a Milano

Un grave incidente si è verificato nella mattinata di lunedì 18 settembre 2023 a Milano in via Trasimeno. Una donna di circa 70 anni è stata investita da un mezzo compattatore dell’azienda per la raccolta della nettezza urbana Amsa. Soccorsa dal 118 mentre si trovava in arresto cardiocircolatorio e con diversi traumi su tutto il corpo, è stata trasportata in codice rosso all’ospedale San Raffaele dove, come riportato da MilanoToday, è morta poco dopo l’arrivo.

Il mezzo pesante è stato posto sotto sequestro

Secondo quanto reso noto dall’azienda regionale di emergenza, i fatti si sono verificati poco prima delle 11.00. Non è ancora chiara la dinamica del sinistro che ha coinvolto l’anziana, che sarebbe stata travolta dal mezzo pesante e trascinata per diversi metri. Le sue condizioni sono subito apparse gravi, tanto che la centrale operativa del 118 ha inviato sul posto un’automedica e due ambulanze. Dopo averle praticato il massaggio cardiaco, i sanitari l’hanno trasferita d’urgenza al pronto soccorso dove è sopraggiunto il decesso. Il mezzo pesante è stato posto sotto sequestro.

È il quinto pedone investito in poche ore

Si tratta del quinto pedone investito in 24 ore tra Milano e hinterland. Domenica 17 settembre il 28enne Vassil Facchetti era stato investito e ucciso in Viale Jenner, due anziani di 82 anni erano stati travolti in via Alemanni a Cusano Milanino (lei si trova in codice rosso, lui giallo) e una 37enne era stata colpita in pieno da una Kawasaki mentre stava attraversando via Emilio De Marchi in zona Greco (ricoverata in ospedale, è ritenuta in condizioni preoccupanti).

Russell Brand, chi è il comico inglese accusato di violenza sessuale

Stupro, aggressione sessuale e abuso emotivo. Sono le accuse mosse da quattro donne a Russell Brand, star della comicità britannica e attore di Hollywood, risalenti a un periodo fra il 2006 e il 2013. Una di loro aveva soltanto 16 anni all’epoca dei fatti, verificatisi durante una relazione di tre mesi con il comico oggi 48enne. Come riportano il Times e la Bbc, anche altre sue ex partner si stanno facendo avanti, parlando di violenze psicologiche e intimidazioni. Immediata la replica con un video postato sui social. «Si tratta di un attacco coordinato», ha spiegato il cabarettista e attore britannico. «Ero molto promiscuo in quel periodo, come ho ammesso in più occasioni, ma i rapporti erano sempre consensuali». Sul caso è intervenuto anche suo padre: «Non ci sono prove», ha spiegato al Daily Mail. «Si tratta di una vendetta della Bbc contro mio figlio». Eppure, durante la sua carriera, Brand è spesso finito al centro della polemica per comportamenti sopra le righe sul lavoro e nella vita personale.

Russell Brand, il giorno dopo l’11 settembre si presentò vestito da Osama Bin Laden

Originario dell’Essex, come ha ricordato la Bbc, ha esordito nel mondo dello spettacolo nel 2000, quando si esibì in diversi teatri come cabarettista. Al centro dei suoi show, diversi racconti autobiografici con specifici riferimenti al suo uso di droga e alla sua dipendenza dal sesso. «Quando avevo 17 anni, mio padre organizzò un incontro con due prostitute a Hong Kong», ha rivelato più volte. «Guardavo video porno a casa sua». Nel 2001 entrò nel team dei presentatori di Mtv, ma venne licenziato dopo pochi mesi. Il 12 settembre, infatti, il giorno dopo l’attentato alle Torri Gemelle, si presentò a lavoro vestito come Osama Bin Laden. «Ero sotto un forte effetto di eroina e crack», ammise in un’intervista qualche anno dopo, scusandosi e ammettendo l’errore. La sua carriera raggiunse un punto di svolta quando, a metà degli Anni 2000, divenne presentatore dell’edizione britannica del Grande Fratello. Presentandosi in jeans attillati e abiti scuri, diede vita a un personaggio eccentrico ma capace di attirare l’attenzione mediatica.

Quattro donne lo accusano di stupro e aggressione. Dal matrimonio con Katy Perry al Grande Fratello, il profilo dell'attore Russell Brand .
Russell Brand con in mano la sua autobiografia (Getty Images).

Divenne così uno dei presentatori più amati del Regno Unito, tanto da condurre programmi e show per la Bbc in televisione e in radio e persino una cerimonia di premiazione dei Brit Awards musicali. Esordì anche a Hollywood, ottenendo una parte in Penelope di Mark Palansky con Christina Ricci. Nel 2008 un’ennesima polemica. Durante un suo show su Bbc Radio 2, disse pubblicamente di essere andato a letto con la figlia del collega Andrew Sachs condendo il suo intervento con commenti offensivi. Circa 40 mila persone, come ricorda la Bbc, si lamentarono tanto da portare alla sospensione di Russell Brand e a una multa di oltre 200 mila euro per l’emittente. Eppure, la sua carriera ha continuato a crescere a Hollywood, dove ha recitato in Rock of Ages e In viaggio con una rock star.

Il matrimonio lampo con Katy Perry e i video complottisti sul Covid

Quanto alla vita privata, nell’estate 2009 incontrò la popstar Katy Perry in occasione degli Mtv Video Music Awards. I due, dopo una breve frequentazione, si sposarono il 23 ottobre 2010 in India con un matrimonio in stile Bollywood, ma divorziarono dopo poco più di 12 mesi. Annunciarono la rottura il 31 dicembre 2011 parlando di «divergenze inconciliabili». Fu Brand a prendere l’iniziativa, venendo incontro alla fede cristiana evangelica della cantante contraria al divorzio. «L’adorerò per sempre, è stato uno dei periodi più belli della mia vita», avrebbe spiegato anni dopo in una puntata del programma con Bear Grylls.

Quattro donne lo accusano di stupro e aggressione. Dal matrimonio con Katy Perry al Grande Fratello, il profilo dell'attore Russell Brand
Katy Perry e Russell Brand agli Mtv Video Music Awards del 2011 (Getty Images).

Negli ultimi anni, Russell Brand ha affiancato la carriera da attore a quella di influencer su YouTube. Seguito da oltre 5,5 milioni di persone sulla piattaforma e altre 2 milioni su TikTok, ha commentato ogni giorno gli argomenti più disparati, dal governo ai fatti di cronaca. Dal 2020 ha pubblicato diversi video in supporto alle teorie del complotto sulla pandemia da Covid-19, mostrando scetticismo nei confronti dei vaccini. Dopo le accuse di violenze, in pausa anche il suo show Re:Birth su Netflix. Fra le sue ultime performance al cinema c’è il film Assassinio sul Nilo di Kenneth Branagh, dove ha interpretato un ex fidanzato della protagonista con il volto di Gal Gadot. Sua anche la voce originale del dottor Nefario nella saga Cattivissimo Me.

Accoltellamento al Carrefour di Assago, pm chiede 20 anni per il responsabile

Il pm di Milano Paolo Storari ha chiesto una condanna a 20 anni di reclusione, senza attenuanti generiche e con tre anni di misura di sicurezza a pena espiata, per Andrea Tombolini, il 46enne accusato di omicidio, duplice tentato omicidio e lesioni per aver accoltellato sei persone, uccidendone una e ferendone gravemente due, il 27 ottobre 2022 al Carrefour del centro commerciale Milanofiori di Assago, nel Milanese.

Una perizia psichiatrica ha accertato che era capace di intendere e di volere

«Chiedo scusa, non so cosa mi sia successo, cosa mi sia preso», ha dichiarato l’imputato davanti al gup Silvia Perrucci nel processo con rito abbreviato.Tra i feriti, per i quali vengono contestate a Tombolini le lesioni, anche il calciatore del Monza Pablo Marì, che qualche giorno dopo l’aggressione fu dimesso dall’ospedale ma tornò a giocare solo a gennaio 2023. È parte civile con il legale Francesco De Martino, che ha chiesto un risarcimento danni. Nel corso delle indagini, condotte dai carabinieri, era stata discussa davanti al gip Patrizia Nobile una perizia psichiatrica che ha accertato che l’uomo, malgrado soffra di disturbi psichici, era capace di intendere e di volere al momento dei fatti. Il pm, da quanto si è appreso, nell’udienza a porte chiuse ha spiegato che Tombolini, ai domiciliari in una struttura psichiatrica, «deve essere curato, non deve stare in carcere».

Il Veneto è la prima Regione a introdurre la figura dell’infermiere di famiglia

Importanti notizie in arrivo dal Veneto, che si accinge a diventare la prima Regione in Italia a introdurre la figura dell’infermiere di famiglia. Ad annunciarlo con un comunicato stampa ufficiale è stato l’assessore alla Sanità locale Manuela Lanzarin.

Il Veneto introduce l’infermiere di famiglia

«Martedì 19 settembre 2023, quando in Giunta approveremo la relativa delibera, il Veneto diventerà la prima Regione d’Italia a dotarsi di una nuova figura professionale infermieristica di grande rilievo e innovazione: l’Ifoc, infermiere di famiglia o comunità, il cui impiego sarà prezioso per la gestione dei bisogni di assistenza legati alla cronicità e alla fragilità e si rivolgerà a persone non eleggibili all’Assistenza Domiciliare Integrata o alla gestione in strutture intermedie-residenziali, o setting specialistici o per acuti. Una piccola rivoluzione con cui vogliamo portare l’assistenza infermieristica vicino al cittadino e rafforzare le professionalità del settore infermieristico». Queste le parole di Lanzarin, che ha così anticipato alcuni dei contenuti dell’atto che presto formalizzerà questa rilevante novità. Nel comunicato, l’assessore ha espresso soddisfazione rispetto al traguardo raggiunto, sottolineando che «il provvedimento è già stato presentato agli ordini professionali, trovando un riscontro positivo e condivisione».

Il Veneto sarà la prima Regione in Italia a introdurre la figura dell'infemiere di famiglia di comunità: qui i dettagli.
Un’infermiera (Getty).

La Regione punta sulla formazione del personale medico

Lazzarin ha aggiunto che le nuove disposizioni prevedono un infermiere di famiglia o comunità «con formazione accademica specifica, circa ogni 15 infermieri orientati all’infermieristica di famiglia o di comunità, formati con un corso specifico regionale». L’obiettivo è che questi infermieri possano svolgere un ruolo chiave non soltanto nei confronti dei loro assistiti ma anche nei confronti dei loro colleghi, diventando per loro un punto di riferimento e «indirizzando e favorendo l’approccio alla salute e la presa in cura dei casi complessi». L’attività degli infermieri di famiglia si rivolgerà alla presa in carico delle cronicità, a pazienti che non aderiscono ai trattamenti, che sono incapaci di autocurarsi, fragili, con età pari o superiore a 65 anni.

Chiara Ferragni riesce nel miracolo di farci empatizzare con Fedez

La classe operaia va in paradiso recitava il titolo di un capolavoro di Elio Petri del 1971, con Gian Maria Volonté e Mariangela Melato. Da oggi possiamo serenamente dire anche i milionari vanno all’inferno. O almeno così ci raccontano, apparentemente anche piuttosto convinti nel farlo. Almeno così pare guardando la puntata dedicata al passaggio sanremese di Chiara Ferragni di The Ferragnez, serie dedicata a raccontarci luci e ombre, a occhio più ombre, della coppia d’oro del nostro sciapo show business.

La puntata sanremese di Ferragnez in tandem con la prima di X Factor

Una puntata speciale, ci hanno detto, molto attesa, vuoi perché il clamore seguito al famoso bacio tra Fedez e Rosa Chemical nella serata finale del Festival e il relativo sbrocco semi-pubblico della bionda consorte del primo avevano già fatto il giro della Rete (corrispettivo odierno del mondo), vuoi perché le settimane seguite al Festival ci avevano raccontato di una coppia che si era in qualche modo sfaldata, niente più foto insieme, per due che praticamente sono perennemente davanti agli obiettivi, un silenzio lungo e sospetto da parte del rapper, cui era seguita una ammissione di difficoltà, con la messa in campo di una malattia mentale, così ce l’ha raccontata, che ne avrebbe in qualche modo compromesso momentaneamente la lucidità. Di fatto una certa attenzione la puntata in questione l’ha attirata, adeguatamente coadiuvata da una prima puntata di X Factor che ci ha mostrato, appunto, un Fedez distratto, scuro in volto, svogliato, e anche da un post sui social nel quale, in sostanza, il cantante spoilera il gran finale della puntata, andando a vestire i panni del capro espiatorio, anzi, di colui che, colpevole, non riesce ancora una volta a cospargersi il capo di cenere, mea culpa mea culpa mea grandissima culpa.

Chiara Ferragni riesce nel miracolo di farci empatizzare con Fedez
Chiara Ferragni con Amadeus sul palco dell’Ariston (Getty Images).

Tra Fedez villain e il manager Damato fata madrina 

Noi abbiamo visto la puntata con lo stesso entusiasmo con cui ci si sottopone a una colonscopia, confesso, alla faccia di quanti sostengono che chi per lavoro si occupa del mondo dello spettacolo è fortunato perché viene pagato per fare le cose che gli altri pagano per fare. E la puntata si è dimostrata una lunga noiosissima sequela di immagini di Chiara Ferragni che, prima in preparazione, poi in procinto di, poi durante, poi dopo aver preso parte al Festival della Canzone Italiana, edizione 73, non fa che piagnucolare, ansiosa, insicura, convinta di essere la vittima di un complotto da parte di giornalisti cattivi, pronti a coglierla in fallo, il tutto dimostrato da un timida domanda in conferenza stampa da parte di Paolo Giordano del Giornale, non certo famoso per porre domande scomode. E il tutto mentre era lì, lei, Chiara Ferragni, per portare avanti istanze femministe a suon di “pensati libera”, di vestiti che mostravano tettine disegnate o frasi di hater, la famosa lettera rivolta alla se stessa bambina riportata quasi in toto, come se una volta sola non fosse stata più che sufficiente. E poi Fedez, il marito assente, colui che non solo non l’ha supportata ma si è dimostrato del tutto inaffidabile e ha fatto di tutto per rubarle la scena come un villain disneyano. Anzi, un villain disneyano prima che anche la Disney capisse che i cattivi non vanno più di moda. Un pianto continuo, e un continuo dirsi e sentirsi dire, dal manager Fabio Maria Damato, sorta di alter ego lucido proprio di Fedez, e da una claque perennemente lì a fare strilletti da groupie e ripetere che tutto sta andando bene, anzi, benissimo –  la parola chiave è «spaccare» – sorta di riscatto ben confezionato da tutte le sofferenze e difficoltà affrontate in vita, una donna che è riuscita a rialzarsi e a farsi baciare, in bocca, con la lingua, proprio alla Rosa Chemical, dal successo.

Sì, ma la sofferenza e la caduta in cosa consisterebbero?

Tutto molto ben fatto, il piano sequenza dei vari pianti tutti a beneficio di camera, i cameo dei giornalisti compiacenti, quelli dei vari personaggi che dalle parti di Sanremo si sono trovati per fare cose, da Gianni Morandi a Luis Sal. Amadeus giustamente se ne è tenuto a debita distanza. Quel che però manca, dicevamo, è la parte della caduta. Anzi, la parte della sofferenza reale, quella che sarebbe da principio stata superata dal tanto lavoro che ha portato Chiara Ferragni a fare bene il suo compito di copresentatrice al Festival, cioè salire su un palco con un cartoncino in mano a leggere il nome del prossimo cantante in gara e il titolo della canzone, per essere chiari, e anche quella della sofferenza che proprio a Sanremo l’ha colta, tradita nell’animo dal marito che le ha rubato la scena e invece di supportarla l’ha ostacolata. Ecco, fermiamoci. Tutta questa puntata, come gli ultimi mesi di storia social dei Ferragnez ruota intorno a questa buffa teoria, cioè che Fedez, che di lavoro fa il cantante non l’impiegato al catasto (cioè un qualsiasi lavoro che non preveda lo stare sotto i riflettori), avrebbe fatto di tutto per stare, appunto, davanti ai riflettori, per altro in un periodo che lui stesso ha definito di grande difficoltà, di disagio mentale, invece che stare nell’ombra, come un ninja, a supportare Ferragni, cioè una che vive costantemente sotto i riflettori, nel momento in cui si ritrovava ancora una volta sotto i riflettori. La scena in cui Fedez piagnucola dicendo che anche lui ha avuto dei problemi, ha passato un periodo difficile, facendo chiaro riferimento alla malattia e al conseguente disagio psicologico, è straziante, e anche sorprendente. Perché da una parte ci troviamo, forse per la prima volta, a fare il tifo per lui, notoriamente non simpaticissimo, ma anche perché ci troviamo a empatizzare con un milionario che sta lavando in piazza i panni sporchi della sua famiglia, strapagato per farlo, solo perché a bullizzarlo è sua moglie, che ha pianto ininterrottamente per l’ora precedente a questa scena e ha cercato di venderci la favoletta di Cenerentola vestendo però i panni della matrigna cattiva.

Chiedere la solidarietà di chi ricco non è fa perdere credibilità

Anche i ricchi piangono, si potrebbe dire. Ma sicuramente i ricchi, questi ricchi, non hanno il senso del ridicolo, né capiscono che chiedere la comprensione, di più, la compassione a chi milionario non è, per quelli che sono obiettivamente dei non problemi, è qualcosa che si iscrive di diritto nel grande libro dei gesti autolesionisti, di quelli che, se mai ce l’avessi avuta, ti fanno perdere tutta la credibilità possibile. Se questo è l’inferno da cui Chiara Ferragni vuole scappare, inferno nel quale l’ha fatta sprofondare il cattivissimo e egoistissimo Fedez, credo che in molti ci vorrebbero passare l’eternità, invece che starsene in case che non siano attici con un conto in banca ad almeno otto cifre. Piuttosto che vivere circondati da groupie accondiscendenti e pronte a tirar fuori la lingua con gli occhi inumiditi dalle lacrime, sempre meglio vivere una vita normale, fatta di sacrifici veri, di cadute vere e anche di vere risalite. Senza avere madri e sorelle che ti guardano in televisione filmandoti col cellulare, a beneficio di altre telecamere che le riprendono, in una sorta di loop infinito dell’orrore, quello che faceva disperare il Colonnello Kurtz in Cuore di tenebra.

Villa S. Giovanni, arrestato corriere della droga: trasportava 40 kg di hashish

I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e della compagnia di Villa S. Giovanni hanno arrestato un corriere della droga che aveva nascosto 40 chili di hashish in due doppifondi della sua auto. L’uomo, di 58 anni e originario della provincia di Ragusa, era diretto in Sicilia ed è stato fermato dalla Guardia di finanza agli imbarcaderi di Villa San Giovanni (Reggio Calabria). Durante il controllo ha mostrato segni di nervosismo, tanto che i finanzieri hanno deciso di perquisire a fondo la sua autovettura e, grazie al cane dell’unità cinofila della compagnia Pronto Impiego di Reggio Calabria, hanno scoperto due doppifondi in cui erano stati occultati 400 panetti di hashish. La droga è stata sequestrata così come il mezzo utilizzato per il trasporto, insieme a due cellulari e 1.500 euro in contanti che il 58enne aveva con sé. L’uomo, dopo il controllo, è stato accompagnato nel carcere di Arghillà a disposizione della Procura, con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti. Se immessa sul mercato, l’hashish avrebbe potuto fruttare alla criminalità organizzata circa 300 mila euro.

Gina Lollobrigida, il pm chiede sette anni e mezzo per il suo ex assistente

La procura di Roma ha chiesto una condanna a sette anni e mezzo di carcere per Andrea Piazzolla, l’ex assistente e factotum di Gina Lollobrigida. All’imputato è contestato il reato di circonvenzione di incapace per aver sottratto beni dal patrimonio dell’attrice tra il 2013 e il 2018.

Per l’accusa l’artista era «suggestionabile» e in uno «stato di vulnerabilità»

Nel corso della requisitoria, il pm ha messo in luce lo «stato di fragilità» in cui si trovava Lollobrigida e ha citato il lavoro svolto da periti e consulenti che hanno concordato «sull’indebolimento della capacità di intendere e autodeterminarsi e di decidere autonomamente con una parziale deficienza psichica». Per il rappresentante dell’accusa, l’attrice era quindi «suggestionabile», tenuta in isolamento, in uno «stato di vulnerabilità».

Nelle Galapagos allarme per avvistamento uccelli morti e malati

Decine di uccelli sono morti e molti altri sono visibilmente malati e in difficoltà sulle isole Wolf e Genovesa dell’arcipelago delle Galapagos, paradiso naturale nell’Oceano Pacifico a circa 1.000 chilometri dalle coste dell’Ecuador.

Specialisti pronti a verificare se si tratta di epidemia di influenza aviaria

L’emergenza è stata segnalata in un comunicato del Parco nazionale delle Galapagos in cui si conferma l’esistenza di numerosi uccelli «visibilmente malati» sulle due isole. Da parte sua, il direttore del Parco Danny Rueda ha indicato in un’intervista a una agenzia di stampa che è stato avviato un piano di intervento sanitario «dopo la scoperta di 32 uccelli morti e altri morenti e con movimenti irregolari» sulle due isole. Insieme al personale dell’Agenzia per il controllo e la quarantena della biodiversità per le Galapagos, i responsabili del Parco hanno attivato protocolli sanitari di emergenza. In questo ambito, «un team di specialisti si sta recando sull’isola Genovesa, situata a 125 chilometri da Puerto Ayora, per prelevare campioni degli uccelli ed eseguire analisi di laboratorio per verificare se possa trattarsi di un’epidemia di influenza aviaria». Una volta prelevati i campioni, saranno necessarie almeno 24 ore per determinare il tipo di patologia che sta diffondendosi nelle isole Wolf e Genovesa. Nel frattempo, in un comunicato, la direzione del Parco ha raccomandato ai turisti di non avvicinarsi né toccare gli uccelli, che appartengono ad alcune delle 78 specie endemiche e autoctone delle Galapagos, molte delle quali migrano verso le coste continentali per nutrirsi.

Audrey Fleurot: età, biografia e carriera dell’attrice di Morgane Detective geniale

Audrey Fleurot, nata Mantes-la-Jolie (nella regione dell’Île-de-France) il 6 luglio 1977, è un’attrice francese. È diventata famosa recitando in tutte le otto stagioni della serie tv Spiral (Engrenages) e, in Italia, prendendo parte al film Quasi amici – Intouchables di Olivier Nakache ed Éric Toledano.

Audrey Fleurot: biografia e carriera

Fleurot ha iniziato a recitare fin da piccola, quando il padre pompiere la portava a vedere diversi spettacoli a teatro. Dopo aver frequentato tra il 1995 e il 1997 l’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne, si è iscritta alla scuola di recitazione ENSATT di Lione diplomandosi nel 2000. Dopo un primo tempo trascorso ha recitare a teatro, è stata notata dal regista Alexandre Astier ed è diventata la Dama del Lago nella serie Kamelott (2004-2009). Ha iniziato così a farsi strada nel mondo della televisione, raggiungendo la svolta vera con la serie televisiva di Canal+ Spiral, amata in Francia e in Gran Bretagna. Ha poi partecipato alla serie drammatica Un Village Français e, ma oltre alla televisione ha iniziato a recitare anche sul grande schermo. In primis ha avuto un piccolo ruolo nel film Midnight in Paris di Woody Allen, dopodiché ha recitato nel 2013 nel film campione d’incassi Quasi amici – Intouchabeles. In Italia è conosciuta anche per il film 11 donne a Parigi di Audrey Dana.

Audrey Fleurot, tra carriera e vita privata
Audrey Fleurot al Monte Carlo TV Festival nel 2021 (Getty Images).

Nel corso della sua carriera ha partecipato ad altri film come La delicatezza, regia di David e Stéphane Foenkinos (2011), F.B.I. – Due agenti impossibili, regia di Olivier Baroux e Kad Merad (2012), L’idéal, regia di Frédéric Beigbeder (2016), Il club dei divorziati, regia di Michaël Youn (2020) e La Très très grande classe, regia di Frédéric Quiring (2022). Nella primavera del 2021 è diventata la protagonista della serie televisiva Morgane – Detective geniale (HPI – Haut Potentiel Intellectuel), nella quale l’attrice ha interpretato e ancora interpreta il ruolo della protagonista, Morgane, la cui caratteristica è quella di avere un Q.I. pari a 160. È famosa anche per le serie Destini in Fiamme (2009) e Le combattenti (2022), ora sul catalogo Netflix.

Audrey Fleurot: la vita privata

L’attrice è legata al regista Djibril Glissant. La coppia ha ufficializzato la relazione con un’uscita pubblica alla finale femminile del torneo di tennis Roland-Garros nel 2014. L’anno dopo, il 19 novembre, è nato il loro primo figlio Lou. Glissant ha partecipato alla scrittura di Morgane.

Maxi sequestro di farmaci dopanti nel Napoletano: denunciati due personal trainer

C’erano anche numerose dosi di anabolizzanti e androgeni, sovente utilizzati per le gare di bodybuilding e inseriti nella lista dei farmaci vietati della World Anti-Doping Agency (WADA) perché pericolosissimi, tra i 90.515 farmaci dopanti sequestrati nel Napoletano dalla Guardia di finanza di Napoli.

I medicinali illegali provenivano dall’Est Europa

Secondo una stima, se immessi in commercio avrebbero fruttato circa un milione di euro. Due personal trainer residenti nella provincia di Napoli, tra Casoria e Afragola, sono stati denunciati. Le Fiamme gialle di Frattamaggiore (Napoli) hanno intercettato due pacchi provenienti dall’Est Europa, in transito nell’hinterland partenopeo, al cui interno c’erano i medicinali illegali e identificato i destinatari, due personal trainer gestori di una palestra. Durante una perquisizione domiciliare sono stati trovati e sequestrati i prodotti. Per farmaci come il GH Growth Hormone, presenti tra le sostanze sottoposte a sequestro ed estremamente vietati, i bodybuilder sono disposti a spendere fino a 500 euro per singola confezione pur di ottenere risultati visibili in occasione di gare ed eventi sportivi.

Bonus trasporti, nuovo click day il 1 ottobre 2023: come funziona e a chi spetta

Il bonus trasporti è stato più volte rifinanziato e anche ad ottobre 2023, grazie alle risorse residue dei fondi non spesi a settembre, sarà possibile richiederlo. Si tratta di un contributo disposto per l’abbonamento ai trasporti pubblici. Il 1 ottobre 2023 è in programma un nuovo click day, con le domande che saranno accolte solo fino a esaurimento delle somme.

Bonus trasporti: quando richiederlo

Dalle 8.00 del 1 ottobre 2023 si potrà richiedere il bonus trasporti, che permette di rinnovare l’abbonamento in maniera gratuita se il suo costo è inferiore al valore del bonus (quindi, non superiore a 60 euro). Anche in questo caso, analogamente a quanto accade per altri contributi, i beneficiari devono rispettare determinati requisiti di reddito. Considerato che le risorse disponibili sono quelle relative ai residui del mese di settembre, è intuibile che il contributo sarà erogato fino ad esaurimento coperture. In questo caso, la velocità è essenziale.

Bonus trasporti: a chi spetta

Solo coloro che rispettano i requisiti Isee, come anticipato, potranno presentare domanda. La soglia di reddito è stabilita a 20 mila euro e a contare sono però i redditi personali. Se quindi un genitore vuole presentare richiesta per i figli minori, dovrà indicare i redditi di questi ultimi e non i propri. Considerando che i fondi del 2023 non erano riusciti a coprire le numerose richieste pervenute, già dal mese di agosto si è dato il via libera ai click day per utilizzare le risorse residue del mese precedente. I fondi residui a settembre ammontavano a 1 milione 395 mila 915 euro, per un totale di 24 mila bonus erogati. Si prospetta che a ottobre i voucher a disposizione saranno in numero inferiore, considerando che minori sono anche le somme residue.

Cesara Buonamici, quanto guadagna come opinionista del Grande Fratello

Quanto guadagna Cesara Buonamici come opinionista unica del Grande Fratello 2023? A fare i conti in tasca alla giornalista del TG5 ci ha pensato Il Messaggero, che ha tentato di fare una stima rispetto al suo cachet anche in considerazione delle cifre percepite dai due ex volti del GF Vip Sonia Bruganelli e Orietta Berti.

I (possibili) guadagni di Cesara Buonamici come opinionista al Grande Fratello

Non essendo un’azienda statale, al contrario della Rai, Mediaset non è tenuta a dichiarare i compensi dei suoi dipendenti. Ad ogni modo, prendendo in considerazione le stime effettuate sui precedenti cachet di Bruganelli e Berti, Il Messaggero ha ipotizzato che Cesara Buonamici possa portarsi a casa tra i 10 e i 14 mila euro a puntata. Anche nel caso dell’ex moglie di Paolo Bonolis e della cantante di Mille si era parlato di numeri simili, con una stima di 10 mila euro a puntata per Orietta Berti e di 12 mila euro per Sonia Bruganelli. L’artista emiliana, tra l’altro, aveva ai tempi confermato di aver deciso di abbandonare il tavolo di Che tempo che fa di Fabio Fazio in favore del GF Vip proprio alla luce dell’ingente offerta economica che le era stata proposta.

È stata scelta per volere di Pier Silvio Berlusconi

Non è un mistero che negli ultimi mesi l’ad Mediaset Pier Silvio Berlusconi abbia deciso di imporre alle sue reti un maggior rigore rispetto al passato, abbandonando volgarità e trash cui i telespettatori hanno assistito durante la precedente edizione del reality. La scelta di Cesara Buonamici si è inserita proprio in questo rinnovato contesto. Intervistata a Verissimo, la giornalista si è così espressa nel merito della questione: «Non ho deciso io. L’azienda sta rivedendo la natura del programma e mi ha chiesto di partecipare in una veste del tutto nuova per me».

Isabelle Adriani: età, biografia e carriera dell’attrice

Isabelle Adriani, nome d’arte di Federica Federici, è nata a Umbertide (Umbria) il 22 giugno 1972 ed è un’attrice, regista e doppiatrice. Si divide tra cinema e televisione prendendo parte a numerosi film e serie tv molto conosciute.

Isabelle Adriani: biografia e carriera

Fin da piccola Adriani è stata spinta a frequentare dai genitori corsi di canto, danza e recitazione, soggiornando anche all’estero. Si è laureata in Storia presso l’Università degli Studi di Perugia e nella sua carriera ha fondato anche una sua scuola di recitazione orientata alla fiabe, la Isabelle Adriani Academy. L’attrice ha iniziato la sua carriera in tv e al cinema nel 2009 con la serie tv Distretto di Polizia 9, regia di Alberto Ferrari (2009), e il film Un’estate ai Caraibi, regia di Carlo Vanzina (2009). Tra i film in cui Adriani ha recitato negli anni seguenti ci sono Amore 14, regia di Federico Moccia (2009), Immaturi, regia di Paolo Genovese (2010), Maschi contro femmine, regia di Fausto Brizzi (2010), Una sconfinata giovinezza, regia di Pupi Avati (2010), La prima cosa bella, regia di Paolo Virzì (2010), Il cuore grande delle ragazze, regia di Pupi Avati (2011), Lezioni di cioccolato 2, regia di Alessio Maria Federici (2011), Che bella giornata, regia di Gennaro Nunziante (2011), Viva l’Italia, regia di Massimiliano Bruno (2012), Venuto al mondo, regia di Sergio Castellitto (2012) e alcune produzioni internazionali come The Young Messiah, regia di Cyrus Nowrasteh (2016) e Infidel, con Jim Caviezel (2020).

Isabelle Adriani, tra la carriera e la vita privata
Vittorio Palazzi e Isabelle Adriani alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017 (Getty Images).

Adriani ha anche recitato in televisione in serie, miniserie e film tv come Ho sposato uno sbirro 2, regia di Giorgio Capitani (2009), Capri 3, regia di Francesca Marra e Dario Acocella (2010), Il commissario Manara 2, regia di Luca Ribuoli (2011), Il commissario Zagaria, regia di Antonello Grimaldi (2011), Don Matteo 9, regia di S. Basile (2011) e L’isola, regia di Alberto Negrin (2012).

Isabelle Adriani: la vita privata

L’attrice è sposata con il conte Vittorio Palazzi, rampollo di un’antica famiglia nobiliare nonché imprenditore immobiliare.

Morto Billy Miller, attore di Febbre d’amore e General Hospital

È morto a 43 anni a l’attore Billy Miller, noto per aver preso parte alle soap opera La valle dei pini , Febbre d’amore e General Hospital. «Stava lottando da anni contro una grave sindrome maniaco-depressiva», ha spiegato il suo manager, confermando la notizia del decesso a Variety.

Morto Billy Miller, attore di Febbre d'amore e General Hospital. Aveva 43 anni. Stava lottando contro una grave forma di depressione.
Billy Miller (Getty Images).

La carriera di Billy Miller

Nato il 17 settembre 1979 a Grand Prairie, in Texas, durante la sua infanzia Miller aveva combattuto contro una rara condizione che colpiva la cartilagine delle caviglie. Dopo la laurea si era trasferito a Los Angeles, per tentare di sfondare nel mondo del cinema. Ingaggiato dalla Wihelmina Models per partecipare ad alcuni spot pubblicitari, tra i quali quello per la catena di Pizza Hut, a 24 anni era entrato a far parte della soap opera americana Così gira il mondo. Successivamente, tra il 2007 e il 2008, aveva interpretato il personaggio di Richie Novak nella soap La valle dei pini, per poi assumere il ruolo di Billy Abbott in Febbre d’amore, che gli era valso tre Daytime Emmy, di cui due come miglior attore non protagonista in una serie drammatica e come miglior attore protagonista in una serie drammatica. Lasciata questa soap opera, nel 2014 era entrato nel cast di General Hospital, interpretando prima Jason Morgan e poi Drew Cain.

Miller aveva recitato anche in quattro episodi di Suits ed era apparso inoltre in CSI: NY, Castle, Truth Be Told e Ringer. Era anche apparso in un breve ruolo nel film American Sniper, diretto da Clint Eastwood.

BTS, Suga inizia l’addestramento militare: «Non fategli visita nel campo»

Suga, uno dei sette membri dei BTS, inizierà il suo addestramento militare obbligatorio in Corea del Sud il 22 settembre. Lo hanno rivelato i suoi agenti con un post sull’app sudcoreana Weverse. Si tratta del terzo cantante della band K-Pop a sottoporsi alla naja, periodo di leva che dura dai 18 ai 21 mesi per tutti gli uomini, fisicamente in forma, di età compresa fra 18 e 35 anni. Importante appello all’Army, nome con cui si identificano i fan: «Vi preghiamo di non fargli visita sul campo di addestramento», si legge nel comunicato, riportato anche dall’Hollywood Reporter. «Trasmettetegli il vostro affetto e la vostra vicinanza nei vostri cuori». Hanno poi precisato che, prima del suo arruolamento, non ci sarà alcun evento pubblico per salutare i supporter di tutto il mondo. Suga è il terzo cantante dei BTS a iniziare la leva dopo Jin e J-Hope.

BTS, allarme per eventi illegali: «Fate attenzione alle vendite non autorizzate»

Gli agenti di Suga e dei BTS hanno inoltre avvisato i fan della vendita illegale su Internet di biglietti oppure merchandising contraffatto. «Fate attenzione a non essere influenzati da prodotti che utilizzano i diritti di immagine e musicali dell’artista», hanno scritto nel post. «La nostra azienda adotterà comunque le misure adeguate contro qualsiasi attività illecita in Rete». Confermata infine la sua assenza dal palco fino al 2025, così come per tutti gli altri membri della band. L’artista infatti non produrrà nuova musica né annuncerà date ufficiali in Corea del Sud e nel mondo prima della fine dell’addestramento militare, che non terminerà prima di marzo 2025. Lo stesso Suga era comparso a fine agosto in una diretta su Weverse per salutare i fan: «Non posso dirvi a presto, sarebbe una bugia», aveva detto l’artista, visibilmente commosso. «Perciò vi chiedo di essere pazienti».

La data di inizio è fissata al 22 settembre. Gli agenti ai fan: «Occhio anche a biglietti e gadget illegali». Il ritorno dei BTS nel 2025.
I BTS live ai Grammy Awards (Getty Images).

Il primo BTS a iniziare l’addestramento militare era stato Jin a dicembre 2022. Il primo a compiere 30 anni, ha iniziato la leva nella base di Yeoncheon, nella provincia di Gyeonggi non lontana dal confine con la Corea del Nord. Vi è rimasto per cinque settimane, dove ha svolto la formazione di base, prima di esser dislocato in un’altra caserma che non è stata resa nota. Terminerà il suo servizio il 12 giugno 2024. Dopo di lui invece era toccato a J-Hope, che ha annunciato il suo arruolamento nel febbraio 2023. Pochi giorni dopo è uscito online anche il suo ultimo singolo da solista, On the Street, che abbraccia le sue radici e racconta gli esordi nel mondo della street dance.

Bonus benzina, ipotesi contributo di 80 euro caricato sulla carta Dedicata a te

Il rincaro del carburante sta piegando gli automobilisti e l’intera filiera produttiva, dal momento che l’88 per cento delle merci che si trovano sui scaffali dei supermercati viaggiano su gomma e risentono, conseguentemente, dell’innalzamento dei prezzi. Per questo il governo sta pensando di correre ai ripari erogando un nuovo bonus benzina ai cittadini appartenenti alle fasce meno abbienti. Come funziona e chi sono i beneficiari?

Bonus benzina 80 euro: come funziona

Secondo le prime indiscrezioni, il bonus non dovrebbe superare gli 80 euro, meno della metà rispetto ai 150 euro previsti in un primo momento. Le stime parlano di una dote a disposizione di circa 2 miliardi, soltanto una parte della quale sarà però destinata agli sconti per le famiglie. Il contributo dovrebbe essere finanziato con l’extragettito dell’Iva incassato dall’erario proprio in seguito all’impennata dei prezzi della benzina, con la super che ha ormai raggiunto i 2 euro. Prima di stabilire definitivamente l’importo del bonus, comunque, l’esecutivo attende la Nadef, la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza che sarà presentata il 27 settembre 2023 e che conterrà i numeri definitivi della prossima Legge di Stabilità. Solo allora sarà possibile definire la periodicità del contributo: alcuni ritengono possa essere trimestrale, prevedendo che scatti solo quando i carburanti superino una certa soglia.

Bonus benzina 80 euro: a chi spetta

Il contributo sarà legato al reddito e vi potranno accedere cittadini con un Isee massimo di 15 mila euro lordi all’anno. Il bonus dovrebbe quindi rivolgersi a 1,3 milioni di famiglie, per una spesa complessiva di 100 milioni di euro. Quanto alle modalità, mentre inizialmente si era pensato ad una card carburante da distribuire alle famiglie che facesse scattare uno sconto alla pompa di benzina, il contributo sarà probabilmente erogato mediante la social card “Dedicata a te” che prevede un contributo di 382,5 euro per l’acquisto di beni e alimenti per famiglie di almeno tre componenti e un Isee non superiore a 15 mila euro lordi.

La svolta nucleare dell’ambientalista Rosa Filippini

«In particolare, la strategia europea che prefigge di trascinare l’economia mondiale su un percorso di decarbonizzazione fondato principalmente sulle nuove rinnovabili, dimostrandone sul campo fattibilità e vantaggi, si sta rivelando fallimentare: l’aumento delle emissioni climalteranti nei Paesi emergenti supera di molto le faticose e costose riduzioni ottenute in Europa a scapito delle economie europee». Ma chi è che ha detto questa frase: Matteo Salvini, Giorgia Meloni, l’ex ambientalista Chicco Testa? No, è stata scritta, in lungo articolo pubblicato sulla rivista Astrolabio degli “Amici della Terra”, da Rosa Filippini, ex presidente dell’associazione, ex parlamentare prima radicale poi socialista fino al 1994, tra i fondatori delle liste verdi e ambientalista da sempre.

Le rinnovabili? «Ingenuo chi pensa siano gratuite e sufficienti per dare energia all’Italia e all’Europa»

Le battaglie degli ambientalisti dalla fine degli Anni 70 (il primo referendum abrogativo è del 1987) hanno bandito in Italia l’utilizzo della tecnologia nucleare per la produzione di energia, delegandola così al carbone, al petrolio e al gas metano, oltre che in minima parte all’idroelettrico, mitizzando al contempo l’utilizzo del solare e dell’eolico come uniche fonti buone. Il lungo e argomentato articolo di Filippini contiene molte critiche alle scelte green europee e italiane e la richiesta al suo movimento di riflettere sulle battaglie fatte negli ultimi 40 anni in Italia. Nello scritto, definisce ingenuo chi «crede ancora che l’energia di pale e pannelli sia gratuita», sia in termine di enorme consumo del territorio sia in termini economici per la loro costruzione o per gli incentivi che vengono concessi. Ma soprattutto definisce indirettamente le rinnovabili insufficienti per dare energia all’Italia e all’Europa, stante l’attuale tecnologia di produzione e di immagazzinamento, cioè di pale e di pannelli solari e di batterie che dovrebbero stoccare quanto prodotto in modo intermittente dalle rinnovabili. E questo non riferito a oggi ma anche per gli anni a venire. Infine, incita il suo movimento a riflettere sul fatto che oggi «pensa sia meglio star dentro questa partita, non fuori». E il riferimento è all’uso del nucleare per produrre energia elettrica in Italia.

La svolta nucleare dell'ambientalista Rosa Filippini
L’articolo di Rosa Filippini sull’Astrolabio.

Per riattivare il nucleare in Italia bisogna passare da un referendum e per realizzare la prima centrale occorrerebbero almeno 20 anni

Come lei stessa scrive: «Sì, ho cambiato idea. Radicalmente. Non credo che sia uno scandalo, “solo i cretini non cambiano mai opinione». Le manca solo di spiegare che per riattivare in Italia il nucleare si dovrà passare prima attraverso un referendum e poi che ci vorranno almeno 20 anni per costruire la prima nostra centrale che, nel caso, dovrà essere realizzata con tecnologia non italiana.

Recuperati in nottata due escursionisti rimasti bloccati

Nella notte tra domenica 17 e lunedì 18 settembre gli operatori della stazione di Pordenone del Soccorso Alpino hanno recuperato due giovani sulla cima del Monte Colombera (2066m) dove erano rimasti bloccati a causa della scarsa visibilità e del buio sopraggiunto. La Sores ha attivato la stazione dopo la chiamata dei due escursionisti, della provincia di Padova, un uomo di 30 anni e una donna di 35, al Nue112.

Erano rimasti bloccati in cima dalle nuvole basse

I soccorritori, nove persone, tra cui anche due sanitari, sono giunti in quota in furgone e poi dopo 40 minuti di cammino hanno raggiunto la cima. I due escursionisti non avevano una torcia ma solo la luce del cellulare e forse avevano iniziato la loro escursione tardi per poi rimanere bloccati in cima dalle nuvole basse.

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