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Il Veneto è la prima Regione a introdurre la figura dell’infermiere di famiglia
Importanti notizie in arrivo dal Veneto, che si accinge a diventare la prima Regione in Italia a introdurre la figura dell’infermiere di famiglia. Ad annunciarlo con un comunicato stampa ufficiale è stato l’assessore alla Sanità locale Manuela Lanzarin.
Il Veneto introduce l’infermiere di famiglia
«Martedì 19 settembre 2023, quando in Giunta approveremo la relativa delibera, il Veneto diventerà la prima Regione d’Italia a dotarsi di una nuova figura professionale infermieristica di grande rilievo e innovazione: l’Ifoc, infermiere di famiglia o comunità, il cui impiego sarà prezioso per la gestione dei bisogni di assistenza legati alla cronicità e alla fragilità e si rivolgerà a persone non eleggibili all’Assistenza Domiciliare Integrata o alla gestione in strutture intermedie-residenziali, o setting specialistici o per acuti. Una piccola rivoluzione con cui vogliamo portare l’assistenza infermieristica vicino al cittadino e rafforzare le professionalità del settore infermieristico». Queste le parole di Lanzarin, che ha così anticipato alcuni dei contenuti dell’atto che presto formalizzerà questa rilevante novità. Nel comunicato, l’assessore ha espresso soddisfazione rispetto al traguardo raggiunto, sottolineando che «il provvedimento è già stato presentato agli ordini professionali, trovando un riscontro positivo e condivisione».

La Regione punta sulla formazione del personale medico
Lazzarin ha aggiunto che le nuove disposizioni prevedono un infermiere di famiglia o comunità «con formazione accademica specifica, circa ogni 15 infermieri orientati all’infermieristica di famiglia o di comunità, formati con un corso specifico regionale». L’obiettivo è che questi infermieri possano svolgere un ruolo chiave non soltanto nei confronti dei loro assistiti ma anche nei confronti dei loro colleghi, diventando per loro un punto di riferimento e «indirizzando e favorendo l’approccio alla salute e la presa in cura dei casi complessi». L’attività degli infermieri di famiglia si rivolgerà alla presa in carico delle cronicità, a pazienti che non aderiscono ai trattamenti, che sono incapaci di autocurarsi, fragili, con età pari o superiore a 65 anni.