Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha invitato Elon Musk ad aprire un nuovo stabilimento della Tesla in Turchia. Durante un incontro alla Turkish House di New York, dove Erdogan si trova in occasione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, il presidente turco ha detto che «Tesla è entrata nel mercato turco» in seguito al lancio della Togg, la prima automobile elettrica prodotta da Ankara. Durante il colloquio, Erdogan ha invitato Musk a visitare la Turchia in occasione della prossima edizione di Teknofest, la fiera della tecnologia organizzata dal governo turco che si terrà dal 27 settembre all’1 ottobre 2023 a Smirne, sulla costa dell’Egeo.
I due si sono incontrati alla Turkish House
Erdogan e Musk si sono incontrati alla Turkish House, vicino alle Nazione Unite, per discutere di cooperazione in diversi settori, dalla tecnologia spaziale alle batterie dei veicoli elettrici. Il patron di Tesla era stato in visita ad Ankara nel 2017 e da allora le relazioni tra i due si sono sviluppate. La SpaceX di Musk ha collaborato con il programma spaziale turco per lanciare satelliti per le comunicazioni e la Turchia sta anche cercando la collaborazione del miliardario per sviluppare batterie per il suo primo veicolo elettrico locale, il sopracitatoTogg.
«Con la scelta sbagliata di invitare Marine Le Pen, un personaggio legato in maniera inestricabile al centralismo e alla vecchia ostilità della destra verso le autonomie e i diritti dei popoli, Matteo Salvini ha contribuito alla profanazione del prato di Pontida, che già la forzata assenza di Umberto Bossi aveva preannunciato». Lo ha detto Mario Borghezio, raggiunto dall’Adnkronos al termine del tradizionale raduno leghista nella Bergamasca.
Mario Borghezio (Imagoeconomica).
«Così si butta al vento l’azione forte e incisiva del ministro Calderoli»
«La presenza di Le Pen, contraria alle autonomie, pone un problema serio per i militanti come me. Così si butta al vento l’azione forte e incisiva del ministro Roberto Calderoli, così come si rinuncia a tutte le battaglie per l’autodeterminazione dei popoli», aveva già detto Borghezio in una nota. L’ex europarlamentare ha fortemente criticato «la visione di questa signora, abituata agli champagne di Parigi», aggiungendo: «Non c’entra nulla con la nostra storia. A differenza del padre, la cui esperienza è stata il sangue dell’Algeria, la donna a cui faccio riferimento è altro». Il problema, ha specificato l’ex deputato leghista, non è avere rapporti con Le Pen: «Io stesso sono stato con lei a Lampedusa molti anni fa, ma certamente non mi sarei mai sognato di invitarla a Pontida, perché certamente non è il suo posto e soprattutto non lo è per quello che vogliono vedere le persone a Pontida».
Mario Borghezio e Matteo Salvini a Pontida nel 2016 (Imagoeconomica).
«I leghisti mi sono sembrati gente abbandonata, che ha perso la guida»
Nonostante alla vigilia di Pontida non abbia risparmiato critiche alla scelta di invitare la leader del Rassemblement National, Borghezio ha comunque partecipato al raduno del Carroccio nel luogo in cui secondo la tradizione, nel 1167, si tenne il giuramento che portò alla nascita della Lega Lombarda. E non ha ricavato una buona impressione: «I leghisti mi sono sembrati gente abbandonata, che ha perso la guida e si guarda smarrita. Guardavano con speranza perfino a un vecchio come me. Mi hanno fatto una tenerezza infinita, perché non meritavano un simile comportamento, questo spero che prima o poi Matteo lo capisca, lo spero per lui».
Leghisti a Pontida nel 2023 (Imagoeconomica).
L’ex ministro Castelli: «Non sarò complice del tradimento del Nord»
Pontida 2023 non è piaciuta nemmeno all’ex ministro del Carroccio Roberto Castelli, il quale ha seguito il raduno dal bordo della strada statale che costeggia il “pratone”, dove – spiega Repubblica – è arrivato in bicicletta da Cisano Bergamasco, dove risiede. «Quest’anno niente tessera: non sarò complice del tradimento del Nord. Da Salvini deriva meridionalista», ha detto Castelli. «Rimango al di qua delle transenne mica per caso, questa non è più la mia Pontida».
Non si ferma la corsa al botteghino di Oppenheimer. Il film di Christopher Nolan sul padre della bomba atomica ha infatti stabilito un nuovo record. Con oltre 912 milioni di dollari di incassi al 17 settembre in tutto il mondo, è il biopic più redditizio della storia del cinema. Battuto Bohemian Rhapsody, biografia di Freddie Mercury e dei Queen, che si era fermato a 910 milioni. Ottima anche la risposta in Italia, dove ha totalizzato altri 2,1 milioni nell’ultima settimana, arrivando a un totale di 24,7 dall’inizio della distribuzione. L’obiettivo principale è adesso superare 1 miliardo di incassi, insperato alla vigilia ma possibile grazie alle proiezioni del mercato statunitense e internazionale, soprattutto in Cina. «Gli ultimi chilometri della corsa sono sempre i più difficili», ha spiegato a Variety Paul Dergarabedian, analista senior di Comscor. «Ormai è però un vincitore assoluto».
Oppenheimer e Bohemian Rhapsody uniti dalla presenza di Rami Malek
Curiosamente, sia in Oppenheimer sia in Bohemian Rhapsody, i due biopic più redditizi di sempre secondo i dati Box Office Mojo, è presente Rami Malek. Nel nuovo film di Nolan ha interpretato lo scienziato David L. Hill, apparendo soltanto per poche scene e soprattutto nella sezione finale della narrazione. Nel progetto sui Queen ha invece ricoperto il ruolo del protagonista, prestando il suo volto al frontman Freddie Mercury dagli albori fino alla scoperta dell’Aids e al concerto Live Aid. La sua performance gli è valsa anche il premio Oscar come “Miglior attore protagonista” oltre a un Golden Globe e a un Bafta. Il suo caso ricorda da vicino quello di Zoe Saldana, presente in quattro delle sei pellicole capaci di superare 2 miliardi di dollari al box office. Ha recitato nei due capitoli di Avatar di James Cameron e nei due film Marvel Avengers: Infinity War e Endgame.
Rami Malek alla premiere mondiale del film Oppenheimer (Getty Images).
I dati del box office in Italia del weekend: vince Assassinio a Venezia
Quanto ai dati Cinetel in Italia, vincitore del weekend al botteghino è il nuovo film sul detective Poirot con Kenneth Branagh, Assassinio a Venezia. Il terzo capitolo sulle avventure nate dalla penna di Agatha Christie ha totalizzato 2,09 milioni di euro, aprendo meglio rispetto al predecessore Assassinio sul Nilo. Secondo posto per Oppenheimer con 1,3 milioni di euro, poco più rispetto all’horror The Nun 2che si è fermato a 1 milione. Primo film italiano in classifica è Io Capitanodi Matteo Garrone, peraltro fresco vincitore del Leone d’Argento e del Premio Mastroianni a Venezia. Ha incassato infatti 600 mila euro nel secondo weekend di programmazione, issandosi a un totale di poco superiore al milione. Seguono Jeanne du Barry con Johnny Depp e The Equalizer 3 con Denzel Washington, prima di trovare ancora Barbie. Il film con Margot Robbie ha raggiunto i 31,8 milioni di euro.
«I nuovi vaccini anti-Covid dovrebbero essere disponibili già dalla prossima settimana». Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci intervenuto a Rtl 102.5. E ha aggiunto che: «I numeri dei contagi Covid in assoluto sono aumentati ed era prevedibile, veniamo dal periodo estivo dove c’è movimento di persone. Un dato in linea e che potrebbe crescere vista l’apertura delle scuole, ma non c’è allarmismo: i dati che ci interessano sono i ricoveri e gli accessi nelle terapie intensive e sono dati trascurabili e siamo fiduciosi».
Schillaci: «Presto una campagna per ricordare ai cittadini di vaccinarsi»
«Le categorie per cui sono fortemente raccomandate sono i fragili, gli ultra sessantenni e gli operatori sanitari», ricorda il ministro che poi aggiunge: «È un presidio fondamentale e partiremo anche con una campagna per ricordare ai cittadini di vaccinarsi per il Covid e l’influenza. I vaccini Covid saranno gratis per tutti anche per chi non rientra nelle categorie per cui lo raccomandiamo». Si farà in farmacia? «Credo di sì, stiamo valutando la distribuzione insieme alle regioni, punteremo molto su loro e sui medici di famiglia», ha risposto Schillaci.
Enrico Bertolino, nato a Milano il 4 luglio 1960, è un comico, cabarettista, conduttore televisivo e attore che si divide tra teatro, cinema, televisione e radio.
Enrico Bertolino: biografia e carriera
L’attore si è laureato in Economia alla Bocconi di Milano e per diversi anni ha ricoperto un ruolo manageriale nel campo delle risorse umane. Ha esordito nel 1996 in televisione con lo spettacolo Seven Show e, dopo essere apparso in uno spot pubblicitario diretto da Ricky Tognazzi, ha debuttato nel 1997 con Zelig – Facciamo cabaret e, poco dopo, con Ciro, il figlio di Target. Nell’autunno del 1999 su Rai 2 ha lavorato nelle trasmissioni Festa di classe e Convenscion, trasformatasi poi in Superconvenscion e poi in Convescion a colori. Dal 2001 al 2003 è stato anche ospite fisso in due edizioni de Le Iene Show, mentre nel 2003 ha condotto Ciro presenta Visitors. Nella stagione 2003/2004 ha presentato Bulldozer con Federica Panicucci su Rai 2.
Enrico Bertolino e la compagna Edna Galvao in un evento nel 2010 (Getty Images).
Nel 2004 è entrato nel cast di Super Ciro in onda su Italia 1, mentre a inizio 2005 è ritornato a condurre Bulldozer sempre al fianco della Panicucci a cui si è aggiunta anche Aída Yéspica. In trasmissione, insieme a Max Tortora, ha avviato gli sketch che poi saranno ampliati nel 2007 nella sit-com Piloti. Da sempre tifoso dell’Inter, in quegli anni ha partecipato frequentemente come ospite a Controcampo, condotto da Sandro Piccinini ed Elisabetta Canalis. Dal 2006 al 2010 ha condotto Glob – L’osceno del villaggio su Rai 3 in seconda serata prendendo parte alla sit-com Il supermercato in onda su Canale 5. Nella sua carriera ha preso parte anche ad alcuni film come Incontri proibiti, regia di Alberto Sordi (1998), E allora mambo!, regia di Lucio Pellegrini (1998), Tandem, regia di Lucio Pellegrini (2000), Un’estate ai Caraibi, regia di Carlo Vanzina (2009), Ti amo troppo per dirtelo, regia di Marco Ponti (2014) e Frontaliers Disaster, regia di Alberto Meroni (2017).
Enrico Bertolino: la vita privata
L’attore ha conosciuto la sua attuale compagna, Edna Galvao, nel 2015 in aeroporto, così come ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera. La coppia ha una figlia, Sofia.
Sai, pensavo che a chiunque potrebbe capitare di ritrovarsi clandestino, irregolare senza fiato in gola. Sai, ci pensavo riguardando un film che forse non conosci, ma se lo guardi lui ti riconosce benissimo. S’intitola Pane e cioccolata, è del 1973, diretto da Franco Brusati e con un Nino Manfredi che svalica l’invalicabile della bravura. Sai, pensavo che si fugge per tanti motivi, e tante volte non si ha più niente, persino nostalgia di casa non si ha, perché casa è l’inferno. Ce l’aveva fatta, era arrivato, lui con la sua mamma bambina. La morte del neonato durante lo sbarco a Lampedusa è l’immagine inimmaginabile di una tragedia enorme e quotidiana e di tutti noi. È di tutti noi. Sul molo sventola bandiera bianca.
Sarà Luca Tiraboschi il primo profilo “civico” capace di sfondare in una città lombarda in quota centrodestra? L’ex manager Mediaset ha fatto un passo avanti per concretizzare quei sondaggi coi partiti che già nel 2014 e nel 2019 l’avevano visto papabile candidato del centrodestra alle Amministrative. E che ora potrebbero trasformarsi in una campagna elettorale attiva sulla spinta dell’interessamento di Fratelli d’Italia. Primo sponsor della possibile “discesa in campo” del 60enne dirigente d’azienda e imprenditore. Che a conti fatti, però, ha scelto la strada della candidatura autonoma anticipando tutti i partiti.
Giorgio Gori, sindaco di Bergamo da due mandati (Imagoeconomica).
Tentorio e Stucchi sconfitti da Gori nel 2014 e nel 2019
Mentre il secondo mandato di Giorgio Gori a Bergamo va in esaurimento, il centrodestra inizia a pensare a come riconquistare alle Amministrative di giugno 2024 la città. Due sconfitte di fila contro la coalizione progressista guidata dal Partito democratico in una roccaforte della Lega hanno messo la squadra di governo di fronte alla necessità di riprogrammare la campagna elettorale con grande anticipo. Nel 2014 il forzista Franco Tentorio non fu riconfermato, battuto a sorpresa al ballottaggio da Gori che quell’anno usufrì del boost del trionfo del Pd alle Europee, ma nel 2019 si riconfermò nella notte dell’exploit leghista sconfiggendo il pur preparato e attivo esponente del Carroccio Giacomo Stucchi, esponente della “vecchia” Lega non salviniana e già presidente del Copasir.
Giacomo Stucchi (Imagoeconomica).
Gli errori a Milano e Brescia, con l’appoggio a Bernardo e Rolfi
Ora la palla passa a Fratelli d’Italia, che dopo performance non entusiasmanti per il centrodestra alle amministrative delle tre maggiori città lombarde (Milano e Brescia rimaste al centrosinistra, Monza persa dalla destra) vuole riconquistare la quarta. A partire da Daniela Santanchè, coordinatrice regionale del partito oltre che senatrice e ministra, la formazione di Giorgia Meloni si sta muovendo con largo anticipo per evitare gli errori compiuti a Milano e Brescia, quando l’appoggio rispettivamente al primario del Fatebenefratelli Luca Bernardo e all’assessore regionale all’Agricoltura uscente Fabio Rolfi apparve più un’adesione al fatto compiuto del territorio e dei partiti alleati piuttosto che una scelta razionale sul piano istituzionale. E Tiraboschi sembra la figura col physique du rôle ideale per i meloniani.
Fabio Rolfi (Imagoeconomica).
Tiraboschi a Mediaset ha contribuito al successo di Bonolis e Scotti
A conti fatti, Tiraboschi sarebbe più il “Gori di destra” che l’anti-Gori. Ad accomunarli lunghi anni di percorso professionale comune all’ombra del Biscione. Gori, di tre anni più vecchio di Tiraboschi, vi entrò nel 1984, il suo papabile successore sette anni dopo. Gori ha diretto Canale 5 dal 1991 al 1997 e dal 1999 al 2001 e Italia 1 nel biennio di intermezzo. Tiraboschi si è formato come produttore esecutivo, poi di curatore e quindi di capostruttura di Canale 5 negli anni della direzione Gori, contribuendo al successo di conduttori come Paolo Bonolis e Gerry Scotti e ideando programmi come Buona Domenica e il Festivalbar. Nel 2014, quando Gori scese in campo col Pd, in un’intervista al Corriere della Sera lo definì «il mio maestro». All’epoca Tiraboschi stava concludendo la sua lunga esperienza professionale alla guida di Italia 1, iniziata nel 2002, e quattro anni dopo avrebbe lasciato Mediaset. Dedicandosi, nel frattempo, alla professione pro tempore di fumettista e all’attività di romanziere.
Luca Tiraboschi ai tempi di Mediaset e Colorado (Imagoeconomica).
La due elezioni di Bucci hanno lanciato il “modello Genova”
Un profilo civico e professionale, quello di Tiraboschi, che si inserisce nel solco degli obiettivi del centrodestra di governo per tornare a amministrare le città. Quello che sulla scia del successo in due elezioni di Marco Bucci nel capoluogo ligure è chiamato “modello Genova”: il centrodestra non dovrebbe temere, in quest’ottica, di cercare figure della società civile e di pescare dal mondo delle professioni per essere capace di attrarre elettori moderati nell’esigente platea urbana. La Lega bergamasca non ha mancato di far trapelare il suo ok verso la candidatura di Tiraboschi, più volte corteggiato in passato. Fdi sembra più aperturista, mentre c’è da rompere la potenziale ostilità di Forza Italia e del coordinatore regionale Alessandro Sorte, bergamasco Doc.
Il bergamasco Alessandro Sorte, coordinatore regionale di Forza Italia (Imagoeconomica).
Il «topo di campagna» che fa le interviste in bermuda
Tiraboschi, nel frattempo, tira dritto con la sua corsa promozionale personale. Non mancando di prendere posizione su diversi temi, a partire da quello della continuità con Gori: «Sono più un topo di campagna e lui uno da città. Io giro con la camicia a quadrettoni con il risvolto alle maniche e lui in giacca e cravatta», ha detto in un’intervista a BergamoNews. Anche se, a ben guardare, in un video di presentazione della stessa candidatura Tiraboschi appare in mise ben più vacanziera: maglietta nera sportiva e bermuda. Una presentazione che secondo fonti leghiste sentite da Lettera43 può apparire come un tentativo di apparire “uno tra molti” ai cittadini bergamaschi, nella convinzione che in città ci sia una maggioranza silenziosa da risvegliare elettoralmente mostrando quella vicinanza alla “gente” che è più volte ribadita nella retorica della destra. Ma che tra molti maggiorenti locali ha suscitato più di una perplessità.
Il problema “geografico”: Tiraboschi vive nel Malcantone, in Svizzera…
Al di là della competenza dell’uomo sul piano manageriale, il principale ostacolo da superare per concretizzare la candidatura di Tiraboschi appare però di natura “geografica”: oggi l’ex manager Mediaset non è residente a Bergamo o in Lombardia. Vive nel Malcantone, in Svizzera, nella regione di Lugano. E non ha ancora proceduto a spostarsi definitivamente in città, anche se i suoi blitz sono aumentati di settimana in settimana. Un fattore non da poco sul territorio, che va battuto casa per casa, strada per strada per essere conquistato elettoralmente. E un vincolo a cui la destra dovrà pensare in sede di ufficializzazione delle candidature.
Il ministero della Difesa di Taiwan ha rilevato lunedì 18 settembre il record di 103 aerei militari cinesi intorno all’isola in 24 ore. Appena un giorno prima ne erano stati segnalati 28 impegnati in missioni a “lungo raggio” legate alle esercitazioni congiunte tra Marina e Aeronautica cinesi in corso da giorni. Nelle scorse ore Taipei ha dichiarato che 40 dei 103 jet segnalati hanno superato la linea simbolica che taglia in due lo stretto di mare che separa il continente dall’isola che Pechino considera una provincia ribelle
Taipei: «Fermate l’azione distruttiva». Pechino: «Solo esercitazioni e addestramento a lungo raggio»
Taiwan ha esortato la Cina a fermare «un’azione distruttiva e unilaterale» dopo aver segnalato un forte aumento delle attività militari cinesi vicino all’isola, avvertendo che tale comportamento potrebbe portare a un’escalation. «Esortiamo le autorità di Pechino ad assumersi la responsabilità e a fermare immediatamente questo tipo di attività militari distruttive», si legge in una nota.
Un ventenne nella notte tra sabato 16 e domenica 17 settembre ha investito e ucciso Mohammed, 13 anni, sulla via Casilina, a Roma. Il giovane, che si è costituito ai Carabinieri di Frascati, era stato denunciato a piede libero dopo che con la sua auto aveva travolto il 13enne mentre stava per attraversare la strada nella zona di borgata Finocchio sbalzandolo per diversi metri sull’asfalto. Mohammed frequentava la terza media e stava tornando a casa dopo aver partecipato a una festa per l’inaugurazione della pizzeria dello zio. La vettura non si è fermata e più tardi la Polizia di Roma Capitale l’ha trovata tra Colonna e Zagarolo.
127 vittime della strada a Roma dall’inizio dell’anno
Il veicolo, una Volkswagen Golf bianca, lanciato almeno a 150 chilometri all’ora, è stato noleggiato presso una società a Roma, sempre sulla via Casilina.Sull’auto sono stati avviati accertamenti, mentre si indaga su chi abbia noleggiato la vettura. Dall’inizio dell’anno sono 127 le vittime della strada a Roma e provincia, con 24 pedoni uccisi e 87 decessi nell’area urbana della Capitale, oltre a sette incidenti mortali sul Raccordo anulare.
Un terremoto di magnitudo 4.8 ha colpito la mattina del 18 settembre, intorno alle 5.10, il comune di Marradi, 42 chilometri a nord di Firenze. L’epicentro è stato localizzato a tre chilometri a sud-ovest della cittadina. La scossa è stata avvertita distintamente nel capoluogo toscano, ma anche in Emilia-Romagna e nelle Marche.
#Sisma magnitudo 4.8 registrato alle 5.10 da @INGVterremoti tra i comuni di Marradi, Palazzuolo sul Senio e Tredozio. Al momento alcune chiamate per verifiche ai comandi di Firenze e Forli Cesena, non sono stati segnalati al momento danni a persone [#18settembre 6:45] pic.twitter.com/uWh7MOFxSv
A Marradi, Borgo San Lorenzo e Firenzuola chiuse le scuole
Al momento non si registrano danni a cose o persone. Nelle zone colpite sono in corso le verifiche della Protezione Civile. «C’è molta preoccupazione, tanta gente in strada, ma non si segnalano danni particolari», ha dichiarato a Rainews24 Tommaso Triberti, sindaco di Marradi. Nel paese lunedì tutte le scuole resteranno chiuse. Lo stesso, in via precauzionale, a Borgo San Lorenzo, come comunicato sui social dal sindaco Paolo Omoboni, e a Firenzuola.
Giani: «Al momento non risultano situazioni di particolare criticità»
Sui social il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani assicura che «al momento non risultato situazioni di particolare criticità», aggiungendo che continueranno i controlli agli edifici e strutture.
Al momento non risultano situazioni di particolare criticità a seguito del terremoto con epicentro a Marradi. Continueranno i controlli agli edifici e strutture.
Il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, a Sky Tg24, ha confermato che «non risultano danni importanti» e che «le verifiche continueranno per tutta la giornata».
Interrotte per verifiche alcune linee ferroviarie
Per verifiche di stabilità sono state interrotte alcune linee ferroviarie:la linea Pontassieve – Borgo S. Lorenzo da Pontassieve. la Firenze – Faenza fino a Vaglia. Mentre l’Alta velocità è stata deviata sulla vecchia linea direttissima (linea da Prato).
Controlli dei vigili del fuoco a Forlì
Intanto in Romagna i vigili del fuoco di Forlì stanno facendo controlli per crepe in alcune case, al momento non risultano persone coinvolte. Molte le chiamate alla sala operativa di cittadini spaventati. Nel pomeriggio in città è in programma la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’apertura dell’anno scolastico, con la XXIII edizione di “Tutti a Scuola”.
ll bird strike è una delle possibili cause dell’incidente delle Frecce Tricolori a Torino, anche se la pista del problema tecnico non è stata del tutto scartata. «Il pilota ha fatto tutto il possibile e purtroppo non è bastato. C’è un’inchiesta, per cui bisogna aspettare. La cosa più verosimile, ma è un’ipotesi, è che si sia trattato di due volatili che sono entrati nel motore, e il motore ha preso fuoco», ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto. A quel punto, «in fase di decollo è impossibile tenere un aereo», ha aggiunto. Secondo un rapporto dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) sul Bird Strike, nel 2022 si sono verificati 17 impatti tra aerei e uccelli, in rialzo rispetto al 2020-2021, nell’aeroporto torinese. In tutta Italia, invece, ne sono stati segnalati 2055.
Il tettuccio dell’aereo mostrava sagome di volatili
Il Corriere della Sera spiega che il tettuccio dell’aereo forse mostrava le sagome dei volatili. E aggiunge che la pista 36 dell’aeroporto di Caselle aveva vicino una vasca di raccolta idrica che nel tempo aveva attirato uccelli. Per questo motivo la Sagat, società di gestione dell’aeroporto, aveva installato delle reti per ridurre al minimo il rischio bird strike. La situazione in cui la fiamma del cono del motore di un aereo si spegne si chiama Flameout: è probabile che i volatili siano finiti nelle alette della turbina, provocando un effetto a catena all’interno del motore ed estinguendo così la fiamma che dava la spinta all’aereo. Il giorno dell’incidente alcuni comandanti avevano segnalato volatili sulla pista 36. La magistratura dovrà anche chiarire se la società di gestione abbia attivato il “Servizio di agibilità aeroportuale” che svolge il ruolo di Bird Control Unit. Secondo il punto 5 della circolare Apt-01B dell’Enac è il gestore aeroportuale che deve predisporre il «piano di prevenzione e controllo del rischio» che definisce le azioni intraprese per prevenire o minimizzare il rischio di wildlife strike».
Con due concorsi, gli omaggi a Georges Simenon, Buster Keaton e Peter Bogdanovich si terrà dal 25 al 30 settembre la 24esima edizione del Napoli Film Festival diretto da Mario Violini e organizzato da WooW con l’Istituto Francese di Napoli Grenoble e il contributo della Regione Campania e della Fondazione Film Commission.
Torna il concorso Nuovo Cinema Italia dopo lo stop del Covid
Oltre al tradizionale SchermoNapoli Corti, riprende anche il concorso Nuovo Cinema Italia con proiezioni tra la Sala Dumas del Grenoble e l’Auditorium Santa Luisa di Marillac, nuova sala cittadina. «24 anni pieni di ospiti prestigiosi, di grandi anteprime e importanti retrospettive. Il Covid ha frenato il fervore che c’era e la voglia di far scoprire un cinema diverso e pieno di contenuti. Siamo ripartiti da un’unica sede rispetto alle sei consuete e un unico concorso sui cinque. Due edizioni senza contributi, realizzate solo con le proprie forze in attesa che il pubblico riprendesse a frequentare le sale. Oggi cominciamo ad incrementare l’offerta», ha spiegato Violini, affiancato nel 2023 dal manager Antonio Ciotola di Wonder Management e con la collaborazione di Antonio Borrelli, Giuseppe Borrone, Ludovico Brancaccio, Marco Chiappetta, Maria Di Razza, Massimo Saidel, Alessandro Savoia, Tiziano Sossi ed Evelina Violini.
Georges Simenon (Getty Images).
Chi sono i partecipanti al concorso
A contendersi il Vesuvio Award per i lungometraggi saranno L’Anima In Pace di Ciro Formisano, Quanno Chiove di Mino Capuano, Bellezza Addio di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, Le Ragazze Non Piangono di Andrea Zuliani, La Luna Sott’Acqua di Alessandro Negrini, Corsa Abusiva di Andrea Bifulco. Nelle giurie Alberto Castellano, Vincenzo Nemolato, Marcello Sannino e per i corti Marco Chiappetta, Cristina Donadio Ignazio Senatore. Il grande scrittore Simenon, a 120 anni dalla nascita, è ricordato con i film Le chat di Pierre Granier-Deferr, Il fondo della bottiglia di Henry Hathaway, La camera azzurra di Mathieu Amalric, Maigret di Patrice Leconte e la chicca di Bela Tarr L’uomo di Londra, inedito su grande schermo. Spazio in programma anche al cinema del Mediterraneo e la letteratura cinematografica.
Stasera 18 settembre 2023 andrà in onda su Italia 1 il film I mercenari 2alle ore 21.20. Il regista è Simon West mentre la sceneggiatura è stata scritta da David Agosto, Ken Kaufman, Sylvester Stallone e Richard Wenk. Nel cast ci sono molte stelle di Hollywood tra cui Sylvester Stallone, Jason Statham, Arnold Schwarzenegger, Bruce Willis, Jean-Claude Van Damme e Chuck Norris.
Locandina del film (X).
I mercenari 2, trama e cast del film in onda stasera 18 settembre 2023 su Italia 1
La trama racconta la storia di Barney Ross (Sylvester Stallone) e del suo gruppo di mercenari. Dopo aver liberato l’isola di Vilena, Ross e la sua squadra finiscono nel mirino di Mr. Church (Bruce Willis). L’agente della CIA ha deciso di non processarli dopo gli eventi del primo film, ma vuole assoldarli per una missione rischiosa ed estremamente difficile: i mercenari, che hanno acquisito anche un nuovo membro, Billy Timmons (Liam Hemsworth), dovranno recarsi sui Balcani per recuperare una misteriosa valigetta. Essi accettano, anche se devono fare a meno di Yin Yang (Jet Li) impegnato in un’altra missione in Nepal.
Tuttavia, sui Balcani il gruppo di Ross viene sorpreso da uomini armati e senza scrupoli, pronti a ucciderli. Grazie alle informazioni fornite dall’agente Maggie Chan (Yu Nan), i mercenari scoprono che all’interno della valigetta si trova una mappa che contiene delle coordinate per una miniera di plutonio. Dunque, tantissimi sono alla ricerca di questo speciale tesoro, in particolare gli uomini armati conosciuti con il nome di Sang. I soldati si rifugeranno in una città fantasma che useranno come base e si uniranno al solitario Booker (Chuck Norris) scoprendo che il loro nemico è il malvagio e spregevole Jean Villain (Jean-Claude Van Damme).
I mercenari 2, cinque curiosità sul film
I mercenari 2, l’aneddoto su Chuck Norris
Sylvester Stallone chiese a Chuck Norris di includere nelle battute del suo personaggio un aneddoto fantasioso ma conosciuto dal popolo di internet. Norris, su suggerimento della moglie Gena O’Kelly, decise di includere l’aneddoto del cobra. Il personaggio racconta infatti che un cobra una volta l’ha morso ma dopo cinque giorni è stato l’animale a morire avvelenato.
Una scena del film (X).
I mercenari 2, il primo film per Arnold Schwarzenegger
Questo è il primo film per Arnold Schwarzenegger dopo che aveva abbandonato il mondo del cinema per diventare il governatore della California.
I mercenari 2, un incidente durante le riprese
Durante le riprese di una scena d’azione in Bulgaria, a causa di un esplosione uno stuntman perse la vita mentre un altro venne ferito gravemente e venne trasportato in ospedale.
I mercenari 2, le scene di un attore girate in un altro luogo del mondo
Tutte le scene con Jet Li vennero girate a Hong Kong. Questo perché l’attore non poteva muoversi e seguire la troupe durante le riprese in giro per il mondo, essendo impegnato in un’altra produzione.
I mercenari 2, un cameo tagliato di un campione sportivo
In una scena doveva apparire anche il tennista Novak Djokovic. Il campione serbo doveva picchiare dei terroristi con una racchetta, difendendosi in modo eroico. Djokovic filmò questa scena senza chiedere alcun compenso ma venne tagliata in fase di montaggio.
Stasera 18 settembre 2023 andrà in onda il film I magnifici 7 sul canale Rai Movie alle ore 21.10. Il regista è Antoine Fuqua mentre la sceneggiatura è stata scritta da John Lee Hancock e da Nic Pizzolatto. Nel cast ci sono Denzel Washington, Chris Pratt, Ethan Hawke, Peter Sarsgaard e Vincent D’Onofrio.
Chris Pratt in una scena del film (X).
I magnifici 7, trama e cast del film in onda stasera 18 settembre 2023 su Rai Movie
La storia racconta la storia di Rose Creek, un piccolo villaggio che nel 1879 in California si trova su un grosso bacino minerario. L’imprenditore Bartholomew Bogue (Peter Sarsgaard) vede la presenza delle risorse come una grande occasione e propone agli abitanti di Rose Creek di vendere i loro terreni a poco e andarsene. Per intimarli ad andarsene, decide di assoldare dei sicari e di perseguitarli. Matthew Cullen (Matt Bomer) è l’unico abitante che tiene testa a Bogue, ma viene ucciso a sangue freddo. La moglie di Cullen, Emma (Haley Bennett), decide di partire in seguito a tale evento per la città più vicina, assoldando pistoleri per difendersi.
Insieme al suo amico Teddy (Luke Grimes), Emma si imbatte in Sam Chisolm (Denzel Washington), un delegato di giustizia afroamericano che decide di assoldare una squadra per poter vendicarsi di Bogue. Chisolm riunisce Joshua Faraday (Chris Pratt), un veloce pistolero, Vazquez (Manuel Garcia-Rulfo), un fuorilegge messicano, Goodnight Robicheaux (Ethan Hawke), un tiratore scelto ed ex militare, Billy Rocks (Byung-hun Lee), il compagno di viaggio di Robicheaux, Jack Horne (Vincent D’Onofrio), un ex cacciatore di indiani e Red Harvest (Martin Sensmeier) un forte guerriero indiano. I sette decideranno di proteggere Rose Creek e combattere con tutte le loro forze contro Bogue.
I magnifici 7, cinque curiosità sul film
I magnifici sette, il capriccio di Martin Sensmeier
Martin Sensmeier si presentò al casting con dei capelli estremamente lunghi, che arrivavano quasi fino alle ginocchia. Il regista Antoine Fuqua rimase colpito dal suo look e lo scelse per il ruolo di Red Harvest. Quando l’attore venne a sapere che fu scelto per il suo look, decise di tagliarsi i capelli così da fare un dispetto alla produzione. Il regista inizialmente ci rimase male, ma poi ebbe l’idea di cambiare l’acconciatura anche al personaggio del film, facendolo apparire con un taglio mohawk.
I magnifici 7, la colonna sonora di James Horner
James Horner ha composto la colonna sonora del film. Il compositore conosceva Fuqua e voleva lavorare a questo progetto. Era stato talmente ispirato dopo aver letto la sceneggiatura da aver completato l’intera colonna sonora in fase di pre-produzione: questo non creò problemi alla troupe in seguito alla sua morte accidentale nel 2015. I magnifici sette, infatti, è l’ultimo film che può vantare una colonna sonora del direttore d’orchestra vincitore del Premio Oscar.
I magnifici 7, la scelta di Antoine Fuqua sul cast
Il regista Antoine Fuqua si scontrò con la produzione per la scelta degli attori da inserire nel film. Infatti, la produzione propose inizialmente tutti attori bianchi, ma Fuqua voleva che il gruppo degli eroi del film fosse composto da persone di varie etnie.
I magnifici 7, Denzel Washington e i film western
Anche se l’attore Denzel Washington ha una lunga carriera cinematografica alle spalle, non aveva mai recitato in un film western. Questo è stato il primo western al quale ha preso parte e non c’è da stupirsi se ha subito accettato dopo che Antoine Fuqua gli aveva offerto il ruolo.
I due protagonisti del film (X).
I magnifici 7, un buon incasso per la pellicola
Il budget impiegato per la produzione è stato di circa 100 milioni di dollari. Al botteghino la pellicola ha ottenuto un buon incasso totalizzando ben 160 milioni di dollari.
Dopo un venerdì in cui Piazza Affari ha chiuso in sostanziale parità e con le Borse europee in lieve rialzo, c’è attesa per l’apertura dei mercati azionari di lunedì 18 settembre.