Daily Archives: 1 Agosto 2023

Giappone, ragazza di 13 anni muore per un colpo di calore

Mentre la Cina è investita dal tifone Doksuri, Giappone e Corea del Sud devono fare fronte a un’intensa ondata di caldo. Sebbene le temperature non superino di molto i 35 gradi, preoccupa l’umidità quasi mai inferiore al 75 per cento, che non consente all’organismo di raffreddarsi tramite il sudore. Nel weekend del 29 e del 30 luglio, 15 persone hanno perso la vita, tre delle quali nel Paese del Sol Levante. Fra questi anche una ragazza di appena 13 anni della provincia settentrionale di Yamagata, che si è accasciata al suolo mentre tornava da scuola. Secondo il quotidiano locale Mainichi, era in sella alla sua bicicletta intorno alle 11 mentre rientrava da un allenamento sportivo con i suoi compagni, terminato un’ora in anticipo proprio per il caldo. Trovata priva di sensi su un marciapiede, è stata portata d’urgenza in ospedale ma non è stato possibile salvarle la vita.

Tre morti in Giappone e 12 in Corea del Sud, le vittime del caldo record

A Tokyo, venerdì 28 luglio un uomo di 90 anni e sua moglie di 80 hanno perso la vita nella loro abitazione. Per la polizia, il duplice decesso è riconducibile a un colpo di calore, anche perché i climatizzatori erano spenti. Secondo una ricerca del Japan Times, le vittime per le alte temperature in Giappone sono in costante aumento. Dal 2018 al 2022 sono morte quasi 1300 persone ogni anno, mentre fra il 1995 e il 1999 si superavano di poco le 200 unità. Quasi nove su 10 avevano più di 65 anni, dimostrando come gli anziani siano sempre più suscettibili alle variazioni improvvise di temperatura. Non va meglio la situazione in Corea del Sud, dove l’agenzia di stampa Yonhap ha confermato la morte nel weekend di 12 persone, di cui cinque agricoltori e sette Over 70. Soltanto sette giorni prima le autorità avevano constatato il decesso di altre tre persone per complicazioni dovute a un colpo di calore.

Fra Giappone e Corea del Sud 15 morti nel weekend del 29 e 30 luglio per colpi di calore. La giovane stava tornando da scuola in bicicletta.
Getti d’acqua per strada in Giappone contro il caldo (Getty Images).

Come ha riportato l’India Times, l’agenzia meteorologica sudcoreana ha diramato da domenica 30 luglio un’allerta in gran parte del paese. Ad alto rischio sia la provincia nordoccidentale di Gyeonggi-do, poco a sud di Seul, sia quella meridionale di Jeolla-do. Le autorità hanno esortato la popolazione a non uscire nelle ore più calde, a idratarsi continuamente ma soprattutto ad astenersi dall’attività sportiva all’aperto. Ciò che preoccupa maggiormente gli esperti è però, anche in questo caso, il costante e inesorabile invecchiamento della popolazione. Entro il 2025, infatti, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Lancet, il 20 per cento dei sudcoreani avrà più di 65 anni. Un dato che potrebbe addirittura raggiungere il 44 per cento alla metà del secolo.

Svitolina non stringe la mano ad Azarenka, ma il pubblico viene avvisato con un messaggio

L’ucraina Elina Svitolina non ha stretto la mano alla bielorussa Victoria Azarenka al termine dell’incontro al torneo Wta di Washington ma gli organizzatori hanno avvisato precedentemente il pubblico per evitare fischi e polemiche come accaduto allo scorso torneo di Wimbledon. La Svitolina si è imposta 7-6 (7-2) 6-4 al primo turno del torneo statunitense. La tennista ucraina rifiuta di stringere la mano agli avversari russi e bielorussi dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Niente stretta di mano tra Svitolina e Azarenka, ma il pubblico viene avvisato
Elina Svitolina (Getty).

L’avviso degli organizzatori con un messaggio al pubblico

Stavolta, però, gli organizzatori del torneo hanno deciso di mostrare sul tabellone un messaggio preannunciando che il saluto tra le atlete a fine match non ci sarebbe stato. «È la cosa giusta», ha detto Elina Svitolina. «Ho chiesto alla Wta di rispettare la decisione degli ucraini e l’hanno fatto».

Azarenka: «Rispetto la posizione»

«Andiamo avanti. Giochiamo una partita di tennis. Come ho detto a Wimbledon, accetto e rispetto la posizione. Questo è tutto», ha detto la Azarenka sottolineando polemicamente che l’avviso ai fan è arrivato «18 mesi troppo tardi». Alla fine dell’incontro, quindi, entrambe le giocatrici si sono ignorate e sono andate direttamente fuori dal campo.

Niente stretta di mano tra Svitolina e Azarenka, ma il pubblico viene avvisato
Victoria Azarenka (Getty).

A giugno le polemiche tra Svitolina e Sabalenka

Il messaggio mostrato sul maxischermo al pubblico ha fatto sì che il match si chiudesse senza polemiche. Quasi due mesi fa, al Roland Garros, non è stato così quando Svitolina ha superato la bielorussa Aryna Sabalenka e non le ha stretto la mano dopo l’ultimo punto. Quest’ultima è rimasta ad aspettarla alla rete, tra i fischi del pubblico. L’ucraina poco dopo in conferenza stampa è stata lapidaria:  «Non so cosa stesse aspettando, perché le mie dichiarazioni sul non dare la mano erano state abbastanza chiare. Forse non ha i social».

Ai mondiali di scherma il caso Kharlan

Ancora più recenti, invece, le polemiche sulla scelta della campionessa del mondo di sciabola, l’ucraina Olga Kharlan. Ai mondiali di scherma, pochi giorni fa, ha superato 15-7 la russa Anna Smirnova, ma non le ha stretto la mano dopo l’incontro. Kharlan è stata inizialmente squalificata ma 24 ore dopo è arrivato il dietrofront.

Alessandro Tiberi: età, moglie, figli e film dell’attore

Alessandro Tiberi, nato a Roma il 28 giugno 1977, è un attore e doppiatore. Figlio d’arte, ha iniziato a lavorare nel mondo della recitazione da piccolo grazie anche al padre Piero.

Alessandro Tiberi: biografia e carriera

Tiberi ha esordito come attore nel 1990 con una parte nel film Ultrà di Ricky Tognazzi, insieme a Ricky Memphis. A questo film è seguito Ci hai rotto papà, per la regia di Castellano e Pipolo (1993) e nello stesso anno anche Briganti – Amore e libertà, regia di Marco Modugno (1993). Ha poi ottenuto un ruolo da protagonista nel film Generazione 1000 euro, regia di Massimo Venier (2009), ed è stato anche uno dei personaggi di Boris, Boris 3 e Boris 4, regia di Davide Marengo, V (2007, 2009 e 2022) nonché del film Boris – Il film per la regia di Luca Vendruscolo (2011).

Alessandro Tiberi, tra carriera e vita privata
Alessandro Tiberi al Festival del Cinema di Roma nel 2012 (Getty Images).

Nel 2012 è stato uno dei protagonisti del film To Rome with Love di Woody Allen ed è stato nel cast prima di Immaturi e poi di Immaturi – Il viaggio di Paolo Genovese. Ha inoltre vinto il premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Annecy per il film Workers – Pronti a tutto di Lorenzo Vignolo. Dal 2015 al 2018 è stato uno dei protagonisti della serie Tutto può succedere. Tra gli ultimi film in cui ha recitato vi sono Nove lune e mezza, regia di Michela Andreozzi (2017) e Il primo giorno della mia vita di Paolo Genovese (2023). In televisione ha preso parte al docu-drama Tina Anselmi – Una vita per la democrazia, regia di Luciano Manuzzi (2023), mentre come doppiatore ha dato la voce, tra gli altri, a Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire e Jeremy Davies.

Alessandro Tiberi: la vita privata

L’attore è sposato con Michela, che si occupa di casting per il mondo dello spettacolo. La coppia ha due figli, Dalia e Gregorio.

Cala Luna, salta l’ordinanza sul numero chiuso: sarà dal 2024

Nessuna ordinanza sarà emanata dal Comune di Dorgali sul numero chiuso nella spiaggia di Cala Luna, come aveva annunciato – scatenando non poche polemiche – la sindaca Angela Testone. I controlli nel mese di agosto saranno intensificati sotto la supervisione del prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi. I sindaci dei due comuni confinanti – Dorgali e Baunei -, in lite per il controllo dell’arenile, si siederanno a un tavolo per regolamentare le presenze sulla spiaggia nel 2024, a partire dal prossimo ottobre.

Gli accessi saranno regolamentati dalla stagione 2024

È questo l’accordo raggiunto a Nuoro tra i sindaci Angela Testone e Stefano Monni su proposta del prefetto. Durante l’incontro, la sindaca di Dorgali ha esposto «le forti pressioni ricevute in questi giorni, al limite delle minacce». «Condivido in toto la battaglia della sindaca sia per la salvaguardia dell’ambiente che per la sicurezza delle persone, le rivendicazioni di natura economica vengono dopo», ha affermato il prefetto Dionisi dopo l’incontro al quale hanno partecipato anche il questore Alfonso Polverino, il comandante dei carabinieri Elvio Sabino Labagnara e della Guardia di finanza Alessandro Ferri. «Ho dato solidarietà e sostegno alla sindaca per le pressioni subite che sono intollerabili. Provvederò subito a emanare una circolare per evitare il sovraffollamento della spiaggia, che sarà fatta rispettare dalla forze di Polizia a terra e in mare. A ottobre convocherò un tavolo con tutte le parti per regolamentare gli accessi per la stagione 2024», ha aggiunto.

La sindaca di Dorgali: «A ottobre inizieremo un dialogo»

«Ho sentito molto vicino il prefetto, che ha fatto sue le misure oggetto della mia ordinanza e che mi ha manifestato il suo sostegno per tutte le pressioni indebite che ho ricevuto», ha commentato la sindaca Testone. «A ottobre inizieremo un dialogo sperando di trovare un clima più favorevole». Soddisfatto anche il sindaco Monni: «Ringrazio il prefetto per il lavoro svolto, prendendo in mano entrambe le situazioni: la tutela della spiaggia e la necessità di avviare un ragionamento condiviso».

Anac, contratti pubblici più che dimezzati dopo il nuovo codice

A luglio, frenata dei contratti pubblici dopo l’introduzione del nuovo codice Appalti. A segnalarlo è l’Anac che spiega come, guardando gli importi, «Per quanto concerne le forniture a luglio ne sono state avviate circa un quarto di quelle realizzate nel mese di giugno. Per i lavori, il calo è ancora più marcato: circa un settimo di quelli registrati a giugno. Per i servizi poco più di un quinto».

Numero degli affidamenti e contratti pubblici

L’autorità spiega invece che «Se si parte dal numero degli affidamenti, i contratti pubblici sono più che dimezzati, anche tenendo conto delle richieste di Cig non ancora perfezionate». Il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, ha dichiarato che: «In parte è fisiologico, serve tempo per adattarsi alle novità, ma dobbiamo stare molto attenti».

Sassari, esorcismi su bambino di 9 anni: indagati padre e nonna

La procura e il tribunale di Tempio Pausania, comune in provincia di Sassari, sono intervenuti, al termine di una delicata indagine condotta dalla polizia, per togliere dalla custodia del padre e della nonna un bambino di nove anni. Il bambino è vittima, secondo le accuse, di esorcismi e riti esoterici per estirpare il demonio dal suo corpo. La notizia, anticipata dal quotidiano L’Unione Sarda, è stata confermata all’Ansa dai legali delle due persone indagate, accusate di maltrattamenti. A condurre le indagini che hanno portato all’allontanamento del piccolo dalla casa nel quale viveva in un paese della Gallura, sono stati gli agenti del commissariato di Tempio Pausania.

La nonna praticava gli esorcismi

Stando a quanto emerso dalle indagini, a praticare gli esorcismi sarebbe stata in particolare la nonna, una pensionata di 70 anni, convinta che il nipotino fosse posseduto dal diavolo e sul quale metteva in atto delle pratiche angoscianti e dannose per la salute psicofisica del bambino. Padre e nonna, difesi dagli avvocati Gian Piero Depperu e Domenico Putzolu, sono stati già sentiti dai magistrati di Tempio Pausania e respingono tutte le accuse. Secondo quanto appreso dall’Ansa ci sarebbe anche un sacerdote indagato, ma non destinatario di alcuna misura cautelare.

Padre e nonna di un bambino di 9 anni indagati: praticavano esorcismi sul piccolo
Un’auto dei carabinieri (Imagoeconomica).

A gennaio la morte di un bambino negli Usa

Il caso in Sardegna ricorda in parte quanto accaduto nel gennaio 2023 a Mount Airy, cittadina della Carolina del Nord negli Stati Uniti. Un bambino di 4 anni è stato avvolto in un lenzuolo e privato di ogni forma di cibo. Poi gli esorcismi, che lo hanno portato alla morte. In quel caso il 41enne Joseph Paul Wilson e la moglie 38enne Jodi Ann Wilson sono stati arrestati e accusati di omicidio e abuso di minori. Secondo una testimone, il bambino e il fratellastro venivano lasciati da soli in una stanza recintata per ore, con i polsi e le caviglie legate. Il piccolo è morto il 9 gennaio, dopo un ricovero d’urgenza in cui sono stati riscontrati danni cerebrali e una grave ipossia.

Superluna dello Storione 1 agosto 2023: a che ora e come vederla

Nella serata di martedì 1 agosto 2023 si verificherà la Superluna dello Storione, il primo plenilunio del mese – primo perché nello stesso mese avrà luogo un fenomeno analogo, esattamente alle 03:35 del 31 agosto, che prenderà il nome di Luna Blu. Con Superluna si intende una luna piena che si verifica a ridosso del perigeo, ovvero la distanza minima dalla Terra. Un fenomeno che fa sì che il satellite risulti più grande e brillante rispetto a quanto accade nei normali pleniluni. Il nome dato alla Superluna di agosto richiama il fatto che, in questo periodo, i nativi americani pescavano più agevolmente gli storioni, pesci che un tempo popolavano in abbondanza i Grandi Laghi del Nord America e il lago Champlain.

Superluna dello Storione 1 agosto 2023: a che ora vederla

In dettaglio, la luna apparirà piena a partire dalle 20.32 italiane, giusto in prossimità del tramonto. Si dovrà però attendere qualche minuto per vederla spuntare sull’orizzonte. A Bari, per esempio, sorgerà a Sud Est esattamente alle 20:31, nel momento esatto della pienezza, mentre per chi vive a Roma occorrerà aspettare le 20:51. A Milano la Superluna sorgerà alle 21:17, a Napoli alle 20:41, a Palermo alle 20:37, a Venezia alle 21:05 e a Cagliari alle 20:57. Nonostante si tratti di un momento esatto, ai nostri occhi il satellite risulterà pieno anche diverse ore prima e dopo l’effettiva pienezza, per un massimo di circa tre giorni. Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project, ha spiegato che la Superluna del primo agosto «apparirà circa il 7 per cento più grande e un po’ più luminosa della media».

Superluna dello Storione 1 agosto 2023: dove vederla

Chi non riuscirà ad ammirare il fenomeno dal vivo alzando gli occhi al cielo, potrà seguire l’evento su YouTube sul canale di Virtual Telescope Project. La diretta streaming inizierà alle 20.40 e sarà commentata dallo stesso Masi. Alle 21.30 inizierà anche quella dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Pnrr, per Fitto «nessun definanziamento»: ma il Servizio Studi delle Camere lo smentisce

«Gli interventi previsti all’interno del Pnrr vanno avanti regolarmente. Non c’è nessuna interruzione rispetto a tutto ciò che è previsto». Lo ha detto il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, nelle comunicazioni alla Camera sulla revisione complessiva degli investimenti del Pnrr. «Le nuove misure individuate non saranno oggetto di definanziamento, andranno avanti regolarmente», ha aggiunto sottolineando che «il governo sta garantendo il finanziamento per tutti gli interventi, che restano garantiti». Saranno, a detta di Fitto, solo oggetto di un confronto con l’Ue: «Lo dico ai sindaci, a chi ha immaginato scenari catastrofici».

«Entro il 2023 i 35 miliardi della terza e quarta rata»

Venerdì 28 luglio, ha detto Fitto, «la Commissione Ue ha dato il via libera alle proposte che il governo ha messo in campo sia relativamente all’approvazione della terza rata con modifiche che alla quarta». Un lavoro «molto complesso e articolato» su cui c’è stato «un apprezzamento pubblico da parte di molti esponenti Ue». Per cui, ha aggiunto il ministro, si sta avviando «una fase che completerà il suo iter entro il 2023 e ci consentirà di ricevere 35 miliardi che è l’intera somma prevista». Il 27 luglio Fitto ha presentato un piano di modifica del Pnrr, che prevede il definanziamento di sei differenti progetti per un valore di 16 miliardi di euro, che saranno destinanti ad altro. Tra i progetti esclusi il più importante è quello relativo al dissesto idrogeologico.

Pnrr, per il ministro degli Affari europei Fitto «nessun definanziamento»: ma il Servizio Studi delle Camere lo smentisce.
Il dossier sull’attuazione del Pnrr (Imagoeconomica).

Il dossier della Cemere: «Tagli senza copertura alternativa»

Fitto ha escluso il definanziamento, ma secondo un dossier di monitoraggio del Parlamento sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’ultimo rapporto del governo riguardante il Pnrr individua invece misure da definanziare per complessivi 15,9 miliardi, senza specificare «quali saranno gli strumenti e le modalità attraverso i quali sarà mutata la fonte di finanziamento delle risorse definanziate». La determinazione di tali strumenti e modalità «appare opportuna soprattutto con riguardo ai progetti che si trovano in stadio più avanzato, in ragione dei rischi di rallentamenti o incertezze attuative che potrebbero conseguire al mutamento del regime giuridico e finanziario e del sistema di rendicontazione cui tali misure sarebbero sottoposte». Tale determinazione, si legge ancora nel dossier, «appare fondamentale, inoltre, al fine di verificare che le fonti alternative di finanziamento dispongano di una adeguata dotazione di competenza e di cassa nell’ambito del bilancio dello Stato».

Pnrr, per il ministro degli Affari europei Fitto «nessun definanziamento»: ma il Servizio Studi delle Camere lo smentisce.
Elly Schlein (Imagoeconomica).

Schlein: «Parlamento esautorato, 10 mesi per cancellare 16 miliardi»

«Il Parlamento è stato esautorato, non basta una comunicazione d’ufficio come quella di oggi ma come previsto una discussione e un voto preventivo delle Camera. Ci avete messo 10 mesi cancellare 16 miliardi di progetti». Così la segretaria Pd Elly Schlein, alla Camera nelle dichiarazioni di voto dopo l’informativa del ministro Fitto sul Pnrr.

Niger, volo speciale della Farnesina per gli italiani bloccati dal golpe

«Il governo italiano ha deciso di offrire ai nostri concittadini presenti a Niamey la possibilità di lasciare la città con un volo speciale per l’Italia. L’ambasciata a Niamey resterà aperta e operativa, anche per contribuire agli sforzi di mediazione un corso»: lo ha scritto su Twitter il ministro degli Affari esteri e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani.

Dopo il golpe del 26 luglio che ha deposto il presidente eletto Mohamed Bazoum, il Niger è controllato da una giunta guidata dal generale Abdourahamane Tchiani, comandante della Guardia presidenziale. E la situazione, nel Paese africano, continua com’è ovvio a essere molto tesa. Il 31 luglio, intervenendo al Tg2, Tajani aveva detto: «Gli italiani in Niger sono poco meno di 100 e non corrono alcun pericolo. La Farnesina li segue uno per uno, sono in sicurezza».

La Francia inizia l’evacuazione dal Niger dei suoi cittadini

«Tenuto conto della situazione a Niamey, delle violenze perpetrate contro la nostra ambasciata e la chiusura dello spazio aereo che lascia i nostri connazionali senza possibilità di lasciare il Paese con i propri mezzi, la Francia prepara l’evacuazione dei suoi cittadini e dei cittadini europei che desiderano lasciare il Paese». Lo ha comunicato il ministero degli Esteri della Francia, sottolineando che l’evacuazione inizia già oggi primo agosto.

Niger, volo speciale della Farnesina per gli italiani bloccati dal golpe. Lo ha detto il ministro degli Esteri Tajani.
Manifestanti in Niger (Getty Images).

Anche l’Ue offre allo staff la possibilità di lasciare Niamey 

«L’Unione europea ha deciso di offrire al suo personale la possibilità di lasciare Niamey su base volontaria, ma per il momento non prendiamo la decisione di evacuare formalmente il nostro staff», ha dichiarato la portavoce per la politica estera, Nabila Massrali. «La decisione sarà tenuta costantemente sotto controllo», ha continuato, indicando come «priorità essenziale» la sicurezza delo staff Ue e dei cittadini europei. Il golpe in Niger «ha ulteriormente complicato uno scenario della sicurezza che stava già peggiorando»: è l’allarme lanciato dal rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per l’Africa occidentale e il Sahel, Leonardo Santos Simao.

Fondazione Alleanza Nazionale, la sorella di Giorgia Meloni nel cda della cassaforte di FdI

La Fondazione Alleanza Nazionale, costituita il 18 novembre 2011, custodisce il patrimonio immobiliare e culturale dell’ex Msi: del primo fanno parte immobili per 27 milioni di euro e quasi 30 milioni in fondi di deposito bancari, del secondo lo storico simbolo della Fiamma tricolore, presente oggi nello stemma di Fratelli d’Italia. La Fondazione ha i suoi uffici e l’archivio in via della Scrofa 39, stesso luogo della sede nazionale di FdI e nell’organigramma, come scrive l’AdnKronos, è presente anche Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio e attuale responsabile del tesseramento del partito, subentrata a uno dei membri del board diventato ministro dopo le ultime elezioni.

Fondazione Alleanza Nazionale, il tesoretto da 57 milioni di FdI. Nel cda i big del partito e la sorella della premier Meloni.
Un banchetto di An allestito a Napoli in vista delle elezioni del 2006 (Getty Images).

Tra le ultime acquisizioni immobiliari un negozio in vicolo della Vaccarella a Roma

Come spiega Adnkronos, nel portafoglio immobiliare della fondazione, che presieduta da Giuseppe Valentino può contare anche su una liquidità di oltre un milione di euro, ci sono appartamenti e palazzi, sedi di sezioni, garage e scantinati in tutta Italia, «provenienti da contributi e risparmi dei militanti del vecchio Movimento sociale italiano, che hanno sempre garantito sonni tranquilli ad An». Tra le ultime acquisizioni un negozio situato in vicolo della Vaccarella a Roma, effettuato da Italimmobili, società che fa capo alla Fondazione Alleanza Nazionale.

Fondazione Alleanza Nazionale, il tesoretto da 57 milioni di FdI. Nel cda i big del partito e la sorella della premier Meloni.
Giorgia Meloni (Getty Images)

Nel cda della fondazione ci sono i big di FdI, ma anche Gasparri e Bocchino

Per quanto riguarda i fondi di deposito presso vari istituti di credito, che investono prevalentemente in titoli di Stato, il deputato Antonio Giordano, vicepresidente vicario, ha detto all’Adnkronos: «Abbiamo preferito fare degli investimenti a lungo termine, è stata una scelta di estrema prudenza e trasparenza. Nessuna scelta arbitraria, nessuna banca amica, semplicemente le banche top italiane e la migliore in Europa». Nel dettaglio, i circa 30 milioni di euro di titoli immobilizzati, si legge nella nota integrativa, sono «fondi deposito presso la Banca popolare di Milano (4,75 milioni); Unicredit/Fineco (4,99 milioni); Intesa San Paolo/Fideuram (4,99 milioni); Deutsche Invest (5,45 milioni); Banca Generali (5,55 milioni); Unicredit Fondi 964 (1,89 milioni); Unicredit Fondi 618 (306 mila euro) e Bpm Fondi (2 milioni)». Nel cda della Fondazione An non compaiono solo i nomi di big Fdi, come Ignazio La Russa, Roberto Menia e Fabio Rampelli, ma anche Italo Bocchino – attuale direttore del Secolo d’Italia – ed esponenti di altri partiti di centrodestra come il forzista Maurizio Gasparri.

Fondazione Alleanza Nazionale, il tesoretto da 57 milioni di FdI. Nel cda i big del partito e la sorella della premier Meloni.
Roma, via della Scrofa 39.

Per il vicepresidente Giordano il disavanzo di oltre un milione è «strutturale»

Il 31 dicembre 2022 la fondazione ha chiuso l’ultimo bilancio con un disavanzo di esercizio pari a 1 milione e 340 mila euro ma, come ha spiegato Giordano all’Adnkronos,  non c’è alcun allarme: «Facciamo molta attività istituzionale per promuovere la cultura della destra italiana, attraverso varie iniziative ed eventi sul territorio, e lavoriamo tanto per la diffusione del Secolo d’Italia (di cui la Fondazione detiene il 100 per cento), che resta uno dei nostri principali costi, giornale online diventato nel tempo una delle testate di riferimento per l’intera area valoriale».

Renzi e le aperture a FdI e alla maggioranza

Se due indizi fanno una prova, sull’avvicinamento di Matteo Renzi al centrodestra c’è una collezione di prove. Anche se continua a smentirlo categoricamente. «Italia viva non sta appoggiando il governo», ha ribadito nel corso della conferenza stampa del primo agosto in Senato, «siamo gli unici a fare opposizione vera invece che con le bandierine in piazza portando proposte di legge». Proposte come quella dell’elezione diretta del premier, presente sì nel programma terzopolista ma sicuramente gradita più a Giorgia Meloni che alle altre opposizioni, tant’è. In realtà i casi di convergenza di Italia viva con la maggioranza sono all’ordine del giorno, mentre allo stesso tempo si allarga sempre di più la distanza con l’alleato, almeno sulla carta e per i gruppi parlamentari, Carlo Calenda. E un dato è consolidato: è spento qualsiasi canale di comunicazione con il Pd. Il sospetto è che l’ex premier continui nel suo avvicinamento verso il centrodestra a piccoli passi e senza strappi.

Renzi e le aperture a FdI e alla maggioranza
Matteo Renzi (Imagoeconomica).

La tavolata al Twiga e il ruolo di Ruggieri, trait d’union tra centrodestra e galassia renziana

L’immagine plastica del feeling con la maggioranza arriva dal Twiga dove i big di Italia viva hanno pasteggiato con la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, finita nella bufera mediatica e indagata per la gestione di alcune sue società (per la cronaca, Iv e Azione non hanno partecipato al voto per la sua sfiducia). Al tavolo dello stabilimento di Flavio Briatore (e prima anche di Santanchè, che ha poi ceduto le sue quote al compagno Dimitri Kunz) con la ministra-imprenditrice c’erano i deputati Maria Elena Boschi, da sempre considerata dla numero due di Renzi, Francesco Bonifazi, già tesoriere del Pd ai tempi della segreteria renziana, in compagnia dell’ex parlamentare e ora consigliere regionale del Lazio, Luciano Nobili, uomo forte di Iv a Roma. Una cena esclusiva a cui ha partecipato anche Andrea Ruggieri, ex deputato di Forza Italia e ora direttore responsabile del giornale renziano Il Riformista, sempre più trait d’union tra il centrodestra e la galassia renziana.

Renzi e le aperture a FdI e alla maggioranza
Andrea Ruggieri, direttore de Il Riformista (Imagoeconomica).

Dall’emendamento al decreto Pa bis alla battaglia contro la carne ‘sintetica’: il feeling con la maggioranza

E se la presenza allo stesso tavolo con Santanchè potrebbe avere solo un valore simbolico, bollato come un colpo di testa in una sera di mezza estate, le azioni politiche danno una sostanza alla crescente sintonia tra la maggioranza e Italia viva. Durante l’iter di approvazione alla Camera del decreto Pa bis, Iv ha fatto approvare un emendamento che, come ha spiegato Repubblica, fa confluire il “comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare” all’interno Assoprevidenza, associazione che mette insieme una parte dei fondi pensione italiani. Il blitz è stato possibile grazie al via libera della maggioranza e della ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone. Un intervento “minore”, ma che stava molto a cuore ai renziani: già durante il confronto sul decreto Bollette avevano cercato di far passare la norma, scontrandosi però con l’alt del Quirinale per estraneità di materia. Altro punto che ha visto l’allineamento delle destre con Iv (e creato l’ennesima divisione nell’ormai fu Terzo Polo) è il disegno di legge sulla carne sintetica. Il governo è fieramente contrario, il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha vergato un apposito ddl per vietarne la produzione e l’immissione sul mercato. Il testo ha incassato al Senato il sostegno di Iv. Come fosse un partito già in maggioranza. «Vogliamo difendere l’economia di montagna, scegliamo gli allevatori», ha detto la senatrice renziana Silvia Fregolent, marcando la distanza – ancora una volta – con Azione, che invece ha optato per l’astensione.

Renzi e le aperture a FdI e alla maggioranza
Silvia Fregolent, senatrice di Iv (Imagoeconomica).

La prudenza dei renziani su salario minimo e suppletive di Monza

Si dirà: sono questioni minime, piccoli casi di convergenze parlamentari, come ce ne sono tante. Il discorso, però, esce dalla dimensione micro di fronte alla battaglia sul salario minimo. Calenda ci ha messo la faccia, andando insieme al Pd di Elly Schlein e “sopportando” addirittura la compagnia di Angelo Bonelli, leader dei Verdi per cui – per usare un eufemismo – non ha grande stima politica. Renzi non si è detto contrario: semplicemente non vuole farsi immortalare nella stessa foto con le opposizioni, preferisce non compromettersi. Sta in disparte in nome della prudenza, la stessa che sta praticando nella corsa per il seggio di Monza a cui si è candidato Marco Cappato. L’attivista per i diritti civili sfiderà Adriano Galliani, designato dal centrodestra come erede del seggio lasciato vuoto da Berlusconi. Azione si è già esposta, finendo in mille pezzi. Se Calenda si è detto favorevole a sostenere Cappato, Mara Carfagna ha definito la sua corsa «complicata», perché «sui temi etici rappresenta posizioni che dividono il suo stesso partito, figuriamoci l’ala liberale e moderata», stessa linea di Mariastella Gelmini. Renzi, dal canto suo, dopo aver fatto trapelare la diffidenza per la candidatura di un profilo considerato divisivo e quindi poco digeribile per il suo elettorato (ancora di più se si parla di eleggere un senatore al posto del fondatore di Forza Italia) è uscito allo scoperto: «Quello di Marco Cappato è un profilo non adatto per vincere», ha sentenziato, «occorre capire se si vuole vincere o partecipare». La cautela era stata invece abbandonata sul tema Covid. Renzi è pienamente d’accordo con Lega e Fratelli d’Italia: la proposta della commissione di inchiesta è stata confermata, nonostante la contrarietà espressa dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, con toni forti. In commissione e in Aula, del resto, Italia viva ha già espresso lo stesso voto del centrodestra. Senza alcun tentennamento. Ed è intenzionato ad andare avanti.

Renzi e le aperture a FdI e alla maggioranza
Adriano Galliani (Imagoeconomica).

FdI tende la mano a Renzi per le Comunali di Firenze

In questo clima arrivano aperture dirette da Fratelli d’Italia a Renzi, con un focus sulle Comunali di Firenze del 2024. «Sta a lui decidere da che parte stare», ha detto il senatore di Fdi, Paolo Marcheschi, lasciando più di uno spiraglio all’alleanza. «Non posso escludere niente»,ha aggiunto il meloniano, «perché è accaduto, ad esempio, che in Molise Renzi abbia scelto di appoggiare apertamente già al primo turno un candidato del centrodestra». Come a dire che non sarebbe nemmeno tanto clamoroso se Iv andasse a destra. Addirittura nella città simbolo del renzismo. Un emblema del cambio di passo, a destra.

 

In un anno 3,2 milioni di italiani truffati su carte di credito

Sono più di 3,2 milioni gli italiani che, in soli dodici mesi, hanno subito una truffa o un tentativo di truffa connesso alla propria carta di credito o debito. Lo rende noto Facile.it sulla base di una ricerca mUp Research – Norstat.

Facile.it ha stilato un vademecum contro le truffe

Lo studio evidenzia: «Proprio durante il periodo estivo, considerando i molti italiani che trascorreranno le vacanze all’estero, l’utilizzo delle carte, e con esso il rischio frodi, aumenta». Per aiutare i viaggiatori a riconoscere i pericoli ed evitare brutte sorprese, ma anche per usare in maniera corretta gli strumenti di pagamento elettronici, Facile.it ha stilato un vademecum in dieci punti che va dalle differenze tra bancomat e carta di credito all’uso delle carte all’estero passando per le azioni da intraprendere in caso di furto o smarrimento. Qui il testo integrale:

1. Le mie carte sono accettate all’estero? Le carte elettroniche, siano esse di debito, credito o prepagate, possono non essere accettate in tutto il mondo per limitazioni della banca che le ha emesse o del circuito di pagamento cui si appoggiano. Per ovviare al primo caso, basta chiedere all’istituto di credito di abilitare la carta nel Paese in cui si deve viaggiare. Per ovviare al secondo, meglio dotarsi di una seconda carta accettata.

2. Meglio prelevare con bancomat o carta di credito? La carta di credito solitamente ha commissioni più elevate (intorno al 4 per cento) per il prelievo di denaro contante, mentre col bancomat più sovente vi è un costo fisso, il cui importo varia da banca a banca. A queste spese va sommata anche l’eventuale commissione per le operazioni effettuate con una valuta diversa dall’euro. Per conoscere con precisione le condizioni applicata dall’istituto di credito, prima di partire meglio consultare i fascicoli informativi.

3. E, anche, meglio pagare con bancomat o carta? Tutte le soluzioni – carte di credito, debito o prepagate – vanno bene per pagare al POS. Attenzione, però, ai limiti di spesa giornalieri; spesso le carte di debito e le prepagate hanno massimali più contenuti. Dal punto di vista dei costi, se l’operazione avviene in uno dei Paesi appartenenti all’area “Sepa” (Unione Europea e alcuni Stati extra UE ma aderenti), non ci sono commissioni; se invece ci si trova in uno Stato diverso da questi, potrebbero essere applicati dei costi aggiuntivi legati al cambio valuta.

4. Scegli la valuta locale. In caso di pagamento o prelievo in area extra-euro, se viene richiesto, è consigliato scegliere di farlo in valuta locale anziché nella propria moneta. Questo spesso consente di ottenere migliori condizioni di cambio valuta, evitando addebiti onerosi.

5. E se mi obbligano a pagare con la carta di credito? In alcuni casi è obbligatorio pagare con una carta di credito, come ad esempio quando si noleggia un’automobile. Non si tratta di una truffa, ma di politiche aziendali; prima di scegliere con quale carta partire, è bene assicurarsi che quella scelta sia accettata per i servizi che per cui si dovrà pagare.

3,2 milioni di italiani truffati su carte di credito
Carta di credito (Pexels).

6. Furto o smarrimento carta, cosa fare? Nel caso la carta venisse smarrita o rubata o ci si accorgesse di spese addebitate non effettuate, è consigliabile bloccare immediatamente la carta. È possibile farlo telefonicamente contattando il proprio istituto di credito o, in alcuni casi, direttamente dall’app di Home Banking. È importante avere a portata di mano tutte le coordinate, a partire dal numero di telefono, per attivare la procedura di emergenza. Non appena informato, l’istituto provvederà all’immediata disattivazione. Importante da sapere è che, se la carta rubata viene utilizzata prima della denuncia del furto, per legge possono essere addebitati fino a un massimo di 50 euro. Il denaro eventualmente sottratto dopo la segnalazione, invece, verrà rimborsato interamente.

7. Pin e carte non vanno mai insieme. Per evitare che, una volta sottratta, la carta venga usata liberamente, è fondamentale non tenere mai il codice di sicurezza nel portafogli insieme alla carta. Se proprio si ha bisogno di appuntarlo da qualche parte, è bene fare in modo di camuffarlo così da non renderlo riconoscibile agli occhi dei malintenzionati.

8. Un’app per tenere i conti sotto controllo… Oggi la maggior parte delle banche offre conti correnti e carte elettroniche che possono essere monitorati in tempo reale tramite app, cosa che permette di tenere sotto controllo movimenti e spese e intervenire tempestivamente in caso di necessità. Se ci si trova in Paesi esteri dove non si può contare su una connessione internet, è possibile attivare un servizio di alert che, in caso di utilizzo della carta, avviserà tramite SMS.

9. La vacanza finisce, i rischi no! Una volta tornati a casa, il consiglio è di continuare a monitorare i propri conti e carte; i malfattori spesso agiscono anche a mesi di distanza dal furto dei dati, approfittando della distrazione dei legittimi proprietari.

10. Quale carta dare ai figli che viaggiano da soli? Affidare una carta di credito a un ragazzo, magari al suo primo viaggio da solo, potrebbe essere pericoloso; come fare per limitare i rischi? La soluzione potrebbe essere una carta prepagata. Si tratta di uno strumento di pagamento sempre più diffuso perché garantisce la stessa praticità del bancomat con il vantaggio di avere un plafond limitato, così da tutelare i giovani – e soprattutto i genitori – da eventuali smarrimenti o spese folli. Il consiglio, però, è verificare prima di partire che la carta sia abilitata e accettata nel paese di destinazione.

Zoo cinese costretto a negare che gli orsi siano uomini in costume

Un’insolita postura eretta e alcune pieghe di troppo nella pelliccia. Questi gli elementi principali che hanno portato alcuni utenti di Weibo a credere che un orso del sole dello zoo di Hangzhou, nella Cina orientale, sia in realtà un uomo in costume. Immediata la replica della struttura, che ha pubblicato un comunicato di smentita sul sito ufficiale «Mi chiamo Angela», si legge in un testo scritto come se a parlare fosse l’animale. «Alcuni hanno pensato che fossi pigra e avessi chiamato un uomo per prendere il mio posto. Lasciatemi ribadire che sono un orso del sole, non un cane e certamente non un essere umano». I funzionari dello zoo hanno inoltre precisato che, viste le alte temperature dell’estate cinese, un uomo non sopravvivrebbe nel costume per molte ore. «Chiunque collasserebbe in pochi minuti per il caldo», hanno concluso gli esperti.

«Molti orsi camminano sulle zampe posteriori», ha spiegato alla Cnn la biologa Wong Siew Te. «Le femmine tengono anche i loro cuccioli in equilibrio per proteggerli. La pelle invece si allenta se perdono peso a causa di condizioni non ottimali». Sebbene sia dunque difficile che lo zoo di Hangzhou abbia assunto un uomo in costume, alcuni precedenti alimentano i dubbi. Come riporta la Cnn, nel 2013 una struttura dell’Henan aveva annunciato la presenza di un leone che si è poi rivelato un cane mastino tibetano. La messa in scena durò solo pochi giorni, dato che il “felino” avrebbe presto abbaiato ai turisti piuttosto che ruggire. Un caso simile si è verificato anche nel 2021 nella provincia del Sichuan, dove un golden retriever prese il posto di un leone africano. In tale occasione tuttavia la struttura si scusò ammettendo l’errore.

Orsi del sole, le specie nello zoo cinese sono in pericolo

Originari delle foreste tropicali del sud-est asiatico, gli orsi del sole sono la specie più piccola in natura. In età adulta possono arrivare al massimo a 70 centimetri di altezza per un peso fra 25 e 60 chilogrammi. Si distinguono anche per speciali macchie a forma di mezzaluna sul petto e lunghe lingue che li aiutano a estrarre il miele dagli alveari, di cui sono particolarmente ghiotti. A differenza di quasi tutti i loro simili, inoltre, non vanno mai in letargo. Il loro numero è però in forte diminuzione, minacciato dai bracconieri e dalla deforestazione, che in 30 anni ha ridotto di un terzo il loro habitat. «In pochi conoscono gli orsi del sole», ha concluso la biologa Siew Te. «I boschi spariscono e le madri vengono uccise dai cacciatori. Sono in gravi difficoltà, vanno protetti».

Lo zoo ha dovuto sedare i dubbi a seguito di video virali sui social. In passato però altre strutture avevano scambiato cani con leoni.
Uno screenshot dal video dell’orso su due zampe (Twitter).

Istat, a giugno l’occupazione sale dello 0,3 per cento: diminuiscono gli inattivi

A giugno l’occupazione cresce dello 0,3 per cento, pari a 82 mila unità in più per uomini e donne, per tutte le classi d’età e per i dipendenti, calando solo tra gli autonomi. Il tasso di occupazione sale al 61,5 per cento (+0,2 punti). Questi i dati rilasciati dall’Istat.

Istat, diminuisce il numero dei disoccupati e degli inattivi

Giù anche il numero di disoccupati e inattivi. A giugno il tasso di disoccupazione totale scende al 7,4 per cento (-0,2 punti), quello giovanile al 21,3 per cento (-0,4 punti). Il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni cala (-0,3 per cento, pari a -43 mila unità) per entrambi i sessi e tra gli over 24, restando sostanzialmente stabile tra i più giovani. Il tasso di inattività scende al 33,5 per cento (-0,1 punti). Su base annua il numero di occupati a giugno 2023 supera quello di giugno 2022 dell’1,7 per cento (+385mila unità). L’aumento – spiega l’istituto di statistica – coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa. L’Istat sottolinea: «Il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,1 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,7 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva».

 

Reddito di cittadinanza, il dem Decaro: «Troveremo le persone sotto i Comuni»

Il presidente dell’Anci Antonio Decaro è tornato a parlare del Reddito di cittadinanza. Intervenendo il primo agosto a Omnibus su La7  il sindaco dem di Bari ha spiegato che il Rdc «sarà stato sbagliato nella forma, ha dato la possibilità al alcuni di truffare ma è stato una forma di contrasto alla povertà». Poi ha aggiunto: «La stragrande maggioranza di quelli che trovavo sotto il Comune, in questi anni non sono venuti più perché con il Rdc hanno avuto la possibilità di mettere il piatto in tavola». Del resto, «nel territorio della mia regione c’è una disoccupazione altissima, non è che li mando al centro per l’impiego e il giorno dopo trovano un lavoro. Tante di quelle persone non troveranno un lavoro, perderanno l’assegno che non si chiamerà più Rdc ma sarà una forma di attivazione di un percorso lavorativo che non ci sarà. Le persone secondo voi dove andranno dopo? Non andranno dal governo o all’Inps, vengono alla porta del Comune tanto è vero che in questi giorni abbiamo ritrovato persone sotto il portone che non vedevamo da tanto tempo».

Decaro: «Presto ci sarà il problema affitti»

Decaro nel corso del suo intervento ha posto l’attenzione anche su un altro tema, quello del sostegno per affitti e morosità incolpevoli: «Oggi abbiamo il problema del Rdc, tra qualche mese non avremo più le risorse per gli affitti e per la morosità incolpevole», ha spiegato il sindaco di Bari. Anche in quel caso chi resterà senza aiuto andrà a bussare  «al terminale più esposto politicamente, il politico di prossimità che è il sindaco. Nelle città più grandi al Comune, nei comuni più piccoli direttamente al portone di casa del sindaco», ha aggiunto sottolineando che «ovviamente si scarica sui sindaci il problema».

Euphoria: trama, cast, stagioni e dove vederla

Euphoria è una delle serie tv di successo targata HBO America e Sky Atlantic. Molto apprezzata da pubblico e critica, racconta senza filtri il controverso mondo in cui vive un gruppo di adolescenti americani tra droga, feste e vita quotidiana a scuola. Per i contenuti trattati, molto delicati, la serie è vietata ai minori di 14 anni.

Euphoria: trama e cast della serie

La prima stagione della serie ruota intorno a Rue Bennett (Zendaya), una 17enne tossicodipendente. Dopo aver trascorso diversi mesi in riabilitazione, torna a casa ma continua ad avere attacchi di panico e diversi problemi legati all’uso di sostanze stupefacenti. La vita della liceale è però totalmente stravolta dall’arrivo di Jules Vaughn (Hunter Schafer), una ragazza transgender. Attorno alle loro vicende e alla loro storia di amicizia e amore girano anche le storie degli altri compagni di scuola, alle prese con droga, alcol e altrettanti problemi familiari ed esistenziali. Nella seconda stagione, invece, preceduta da una puntata speciale in cui si ripercorrono le vicende di Rue e Jules dopo la fine della prima stagione, si ritorna lì dove i primi episodi erano terminati. I ragazzi californiani e la protagonista sono di nuovo alle prese con le loro difficili vite in famiglia e a scuola e Rue continua a combattere contro le pressioni dovute all’amore e alle dipendenze.

Euphoria, tutto sulla serie tv
Il cast di Euphoria: Hunter Schafer, Jacob Elordi, Maude Apatow, Barbie Ferreira, Zendaya, Sydney Sweeney, Alexa Demie e Storm Reid nel 2019 (Getty Images).

Il cast della prima e della seconda stagione è composto da Zendaya (Rue Bennet), Hunter Schafer (Jules Vaughn), Storm Reid (Gia Bennett), Algee Smith (Chris McKay), Jacob Elordi (Nate Jacobs), Barbie Ferrara (Kat Hernandez), Angus Cloud (Fezco), Maude Apatow (Lexi Howard), Erid Dane (Cal Jacobs), Alexa Demie (Maddy Perez), Nika King (Leslie Bennett), Sydney Sweeney (Cassie Howard) e Austin Abrams (Ethan).

Euphoria: dove vederla

Al momento la serie è composta da due stagioni. In programma c’è anche una terza, prevista per il 2025. In Italia era uscita su Sky in contemporanea con gli Stati Uniti e ora la si può vedere su Sky On Demand e su Now Tv. Per aver recitato in questa serie tv, la protagonista Zendaya ha vinto un Emmy nel 2020 e un altro nel 2022 come miglior attrice.

Barbenheimer, polemiche in Giappone per i meme sulla bomba atomica

Fenomeno cinematografico dell’estate, tanto da segnare numeri da record, il Barbenheimer tiene banco in tutto il mondo. Il termine indica la contemporanea uscita in diverse nazioni, tra cui gli Usa, dei film Barbie e Oppenheimer distribuiti rispettivamente da Warner Bros e Universal. Virali sui social centinaia di meme che ritraggono deepfake dei due lungometraggi, tra cui capigliatura a forma di fungo atomico per la bambola o look rosa acceso per il fisico nucleare. Il trend però ha scatenato le polemiche in Giappone, dove gli utenti hanno lamentato azioni insensibili e offensive nei confronti delle vittime delle bombe sganciate a Hiroshima e Nagasaki. Sulla questione è intervenuto anche l’account ufficiale di Warner Bros Japan, che ha accusato la controparte statunitense di aver alimentato il fenomeno. «Un atto deplorevole», si legge in un comunicato ufficiale. «Chiediamo provvedimenti». Immediate le «scuse più sincere» dagli States e la rimozione dei post sotto accusa.

LEGGI ANCHE: In Russia è Barbie-mania anche se il film non è uscito in sala

Barbenheimer, cosa ha scatenato l’ira di Warner Bros Japan

«Prendiamo molto seriamente quanto sta succedendo», ha spiegato l’account nipponico. «Ci scusiamo con chi si è sentito offeso da reazioni sconsiderate pubblicate online». Come ha ricordato Variety, il profilo Usa della Warner Bros ha spesso risposto ai meme virali sul Barbienheimer e interagito ironicamente con alcuni utenti. «Ken è un vero stilista», ha scritto Warner Bros Usa in merito a un’immagine che ritrae Margot Robbie, interprete della bambola Mattel, con i capelli pettinati a forma di fungo atomico. «Sarà un’estate da ricordare», si legge invece in risposta a Barbie sulle spalle di Oppenheimer in una città in fiamme. I tweet hanno scatenato l’ira degli utenti giapponesi che hanno lamentato una mancanza di rispetto nei confronti di un evento tragico. «Mio nonno si trovava a Hiroshima pochi giorni prima della tragedia», ha raccontato un ragazzo. «Tra coloro che morirono c’erano anche bambine con l’età giusta per giocare con le Barbie».

L'account di Warner Bros Japan ha attaccato la controparte Usa per aver alimentato il Barbienheimer: «Azione deplorevole». Immediate le scuse.
Due tweet con i commenti dell’account Usa di Warner Bros (Twitter).

In poche ore l’hashtag #NoBarbenheimer è diventato virale assieme alla richiesta di boicottare entrambe le pellicole. In Giappone, infatti, nessuno dei due film è ancora in sala. Barbie uscirà soltanto l’11 agosto, a soli cinque giorni dal 78esimo anniversario dell’attacco atomico su Hiroshima. Ancora ignota invece l’eventuale distribuzione di Oppenheimer, che racconta la vita dell’omonimo fisico che progettò le bombe nucleari. In Italia, il film arriverà solamente il 23 agosto, mentre Barbie è in programmazione dal 21 luglio scorso con un eccellente riscontro al botteghino. La pellicola di Greta Gerwig ha incassato oltre 19 milioni di euro (dati Cinetel) in soli 10 giorni ed è pronta a sfondare il muro dei 20 milioni entro i primi giorni di agosto. A livello globale il film ha totalizzato 780 milioni di dollari (circa 710 milioni di euro), la metà dei quali negli Stati Uniti.

Costa Smeralda, fiamme vicino a ville e hotel di lusso

Dopo i vasti roghi che hanno colpito lunedì 31 luglio 2023 la Sardegna, un grosso incendio è divampato questa mattina intorno alle 2.30 in Costa Smeralda. La macchia mediterranea che circonda l’area di parcheggio delle spiagge del Pevero a Porto Cervo è andata totalmente in fumo.

Distrutti due ettari e mezzo di macchia mediterranea

Alimentate dal vento di maestrale, le fiamme stavano pericolosamente raggiungendo le ville circostanti e gli hotel, ma grazie all’intervento dei Vigili del fuoco di Arzachena, supportati da due squadre arrivate da Olbia e una dalla sede centrale di Sassari, il fuoco è stato spento prima che potesse raggiungere le case e gli alberghi di lusso. Sul posto sono in corso le operazioni di bonifica dell’area iniziate nelle prime ore del mattino, alle quali stanno prendendo parte anche due squadre della Protezione civile di Arzachena e San Pantaleo. Per completare le operazioni di bonifica è in arrivo anche l’elicottero del Consorzio Costa Smeralda. L’incendio ha distrutto circa due ettari e mezzo di macchia mediterranea che contribuiva a rendere unico uno degli scenari della Costa Smeralda più conosciuti al mondo.

Costa Smeralda in fiamme: incendi vicino agli hotel di lusso
Incendi in Costa Smeralda (Ansa).

Incendi anche nel Cagliaritano con 50 interventi dei Vigili del fuoco

Intanto i Vigili del fuoco sono ancora impegnati in viale Elmas, alle porte di Cagliari, nello spegnimento dei diversi focolai dopo un incendio divampato nella serata di lunedì 31 luglio 2023 e il cui fumo ha invaso buona parte della città sospinto dal maestrale. Sono stati circa 50 gli interventi delle squadre dei vigili del fuoco effettuati nel Cagliaritano. Molti hanno riguardato situazioni potenzialmente pericolose per la vicinanza ai centri abitati. Le operazioni sono iniziate a Sestu intorno alle 16.30 con diversi focolai da fronteggiare contemporaneamente. Sono state inviate dalla centrale operativa dei pompieri tre squadre e due autobotti e carro autorespiratori. Sono arrivate a supporto anche le squadre di Pula e Solanas ed è stato impiegato anche l’elicottero Drago VVF 144. Le squadre sono ancora in azione per evitare che i roghi, già quasi completamente domati, possano creare nuove situazioni di pericolo. Anche oggi, 1 agosto, massima allerta in Sardegna per il pericolo di nuovi roghi a causa delle alte temperature e per le forti folate di maestrale.

Benzina, la Puglia e Bolzano sono le più care d’Italia

Il Mimit ha pubblicato sul proprio sito i prezzi medi dei carburanti, la media nazionale in autostrada e quella regione per regione. Da oggi 1 agosto i dati dovranno essere esposti dagli impianti di distribuzione sul territorio, con l’obiettivo – sottolinea il governo – di favorire la trasparenza. La media nazionale del self service in autostrada è di 1,984 euro al litro per la benzina e di 1,854 euro al litro per il diesel. A livello territoriale, i prezzi più alti della verde sono quelli della Provincia autonoma di Bolzano a 1,945 euro a litro e della Puglia a 1,943 euro. Sotto la soglia di 1,9 euro le Marche a 1,892 e il Veneto a 1,898.

Il prezzo medio della benzina self sale a 1,913 euro al litro

In dettaglio, in base all’elaborazione di Quotidiano energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit, il prezzo medio della benzina in modalità self è pari a 1,913 euro al litro (1,912 la rilevazione precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,897 e 1,935 euro al litro (no logo 1,896). Il prezzo medio del diesel self è 1,767 euro al litro (rispetto a 1,766), con le compagnie tra 1,760 e 1,788 euro al litro (no logo 1,747). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è 2,047 euro/litro (2,045 il dato precedente), con gli impianti colorati con prezzi tra 1,978 e 2,127 euro al litro (no logo 1,948). La media del diesel servito è 1,903 euro al litro (contro 1,900), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,844 e 1,978 euro/litro (no logo 1,800). I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,713 e 0,734 euro al litro (no logo 0,690). Infine, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 1,402 e 1,476 (no logo 1,419).

Notti in bianco, baci a colazione stasera su Rai 2: trama, cast e curiosità

Stasera 1 agosto 2023 andrà in onda il film intitolato Notti in bianco, baci a colazione alle ore 21.20 su Rai 2. Si tratta di una commedia diretta da Francesco Mandelli su sceneggiatura di Salvatore De Mola. All’interno del cast ci sono attori come Alessio Vassallo, Ilaria Spada, Giordano De Plano e Niccolò Senni.

Notti in bianco, baci a colazione è il film che andrà in onda questa sera su Rai 2, ecco trama, cast e curiosità.
Una scena tratta dal film (Twitter).

Notti in bianco, baci a colazione, trama e cast del film in onda stasera 1 agosto 2023 su Rai 2 

La trama racconta la storia di Matteo (Alessio Vassallo) un fumettista che, grazie al suo talento, cerca di riuscire a trovare il successo. Parallelamente c’è Paola (Ilaria Spada), una scrittrice di libri thriller che sono apprezzati da numerosi fan. Matteo e Paola vivono insieme e hanno un figlio, ma devono costantemente districarsi tra la loro vita lavorativa e le attenzioni da dare in famiglia. La loro routine è un continuo cercare il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata, anche perché entrambi vogliono essere dei buoni genitori per il piccolo. Proprio quando sembra che i due siano riusciti a trovare il loro equilibrio, succede un evento che rischia di cambiare le cose per sempre.

Nella vita di Matteo, infatti, piomba Sara (Tess Masazza), una sua vecchia amica. Sara è affascinata dal talento di Matteo e gli offre una possibilità che potrebbe far decollare la sua carriera: pubblicare il suo primo fumetto e farsi conoscere dal grande pubblico. Matteo è entusiasta di ciò e sembra essere deciso ad accettare l’offerta, coronando il suo sogno. Sara specifica però che, se accetterà la proposta, il fumettista dovrà trasferirsi a Parigi e lavorare lì, lontano dalla sua famiglia. Dinanzi a questo quesito, Matteo dovrà scegliere se puntare sul lavoro o preferire di rimanere con i suoi cari senza deluderli.

Notti in bianco, baci a colazione, 4 curiosità sul film 

Notti in bianco, baci a colazione, il film tratto da un libro

Il film è tratto dall’omonimo libro dell’autore Matteo Bussola, testo che ha debuttato nel 2016.

Notti in bianco, baci a colazione, l’esordio della pellicola

La pellicola è stata presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nel 2021, come evento di pre-apertura del noto festival dedicato alla Settima Arte.

Notti in bianco, baci a colazione, le parole di Alessio Vassallo sul rapporto con i colleghi sul set

Alessio Vassallo, attore protagonista del film, ha dichiarato di aver subito stabilito un buon rapporto con gli altri colleghi sul set. In un’intervista a Sky Tg24, ha rivelato: «Con Ilaria Spada mi sono trovato molto bene. Non ci conoscevamo, ma siamo entrati subito in sintonia. Oltre a essere una bravissima attrice è anche una bravissima mamma e in questo film serviva esserlo. E pure con Tess Masazza».

Notti in bianco, baci a colazione è il film che andrà in onda questa sera su Rai 2, ecco trama, cast e curiosità.
L’attore protagonista Alessio Vassallo (Getty Images).

Notti in bianco, baci a colazione, il commento di Ilaria Spada

Ilaria Spada interpreta il ruolo di una mamma che si districa tra lavoro ed essere genitore. L’attrice ha apprezzato molto questo ruolo e infatti al sito Movieplayer.it ha dichiarato: «In questo racconto c’è del surreale. Paola è un personaggio reale, esistente, di cui abbiamo avuto notizie. I nostri sono personaggi forti, non avevano bisogno di abbellimenti. Nel ruolo c’è anche del mio. Le fragilità sono le cose che ci accomunano e che ci fanno sentire vicini».

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