Daily Archives: 17 Luglio 2023

Antitrust e pubblicità ingannevole: sanzione a eToro per 1 milione e 300 mila euro

Chiusa l’istruttoria da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato nei confronti di eToro Europe Ltd. La sanzione è di 1 milione e 300 mila euro «per aver diffuso informazioni ingannevoli sulle caratteristiche e sulle condizioni economiche dei servizi di investimento in titoli azionari». Nella nota si legge anche che «eToro ha violato gli articoli 20, 21 e 22 del Codice del consumo perché non informa subito e in modo adeguato gli utenti circa le condizioni economiche e le caratteristiche tecniche dei prodotti e dei servizi offerti, inducendoli dunque ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbero altrimenti preso».

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato eToro per «pubblicità ingannevole» su prodotti e servizi.
Logo eToro (foto web).

L’Antitrust: nel sito «commissioni pari a zero» senza «la presenza di altri costi»

Nel comunicato viene spiegato come la società, attraverso la diffusione di messaggi sul sito web www.etoro.com/it, «lascia intendere che i consumatori possono negoziare in titoli azionari con commissioni pari a zero e non evidenzia la presenza di altri costi di varia natura, il rischio di esborsi ulteriori collegati a variazioni dei tassi di cambio, l’esistenza di vincoli operativi e di limitazioni ai diritti del cliente che acquista i titoli azionari, in particolare l’impossibilità di trasferire le azioni ad altri intermediari».

Da dove spunta questa Italia Under 19? Chi sono gli azzurrini campioni d’Europa

Filippo Missori, Samuele Vignato, Iacopo Regonesi, Davide Mastrantonio. Ancora in parte sconosciuti al grande pubblico, potrebbero rappresentare il futuro del calcio italiano. Sotto la guida di Alberto Bollini, ex allenatore, tra le altre, della Lazio Primavera, l’Italia Under 19 ha infatti vinto l’Europeo di categoria, battendo 1-0 in finale il Portogallo dopo aver eliminato nel turno precedente la favorita Spagna. Decisivo il gol al 18’ del primo tempo di Michael Kayode, esterno destro delle giovanili della Fiorentina di origine nigeriana. Torna così nel nostro Paese un trofeo che mancava dal lontano 2003, formazione in cui figuravano i giovanissimi Giorgio Chiellini, Alberto Aquilani, Gianpaolo Pazzini e Raffaele Palladino. Ecco chi sono i baby talenti azzurri, alcuni dei quali militeranno – prestiti permettendo – già nelle squadre di Serie A.

Da Vignato a Kayode, passando per i cugini Dellavalle e Iacopo Regonesi. Chi sono gli azzurrini dell'Italia Under 19 campione d'Europa.
Samuele Vignato durante una sessione di allenamento (Getty Images).

Da Missori a Vignato, chi sono gli azzurrini campioni d’Europa con l’Italia Under 19

Nonostante una fase a gironi non sempre convincente, in finale Davide Mastrantonio ha dimostrato sicurezza fra i pali dell’Italia Under 19 con ottimi interventi. Cresciuto nelle giovanili della Roma, a giugno è tornato in giallorosso dopo un anno in prestito alla Triestina in Serie C. Sulla linea difensiva merita una menzione di merito Filippo Missori, terzino destro classe 2004 del Sassuolo ma ex Roma, con cui ha esordito in Serie A contro l’Inter a novembre 2022. Al centro della difesa hanno giocato invece i cugini Lorenzo e Alessandro Dellavalle, rispettivamente nella Primavera di Juventus e Torino. Sulla fascia sinistra si è fatto invece notare Iacopo Regonesi, figlio di Pierre che giocò in Serie A con la maglia dell’Atalanta dal 1996 al 1999.

Da Vignato a Kayode, passando per i cugini Dellavalle e Iacopo Regonesi. Chi sono gli azzurrini dell'Italia Under 19 campione d'Europa.
Filippo Missori in allenamento (Getty Images).

In mediana spicca un altro gioiellino lanciato in Serie A da José Mourinho. Come Missori, contro l’Inter ha infatti debuttato anche Niccolò Pisilli, autore di uno dei gol nella semifinale contro la Spagna. Romanista anche il collega di reparto Giacomo Faticanti, che ha diviso la linea centrale del campo con lo juventino Luis Hasa, originario dell’Albania che nel 2023-24 potrebbe entrare nella rosa bianconera Under 23. Nell’Italia Under 19 hanno brillato anche Luca Lipani e Lorenzo Amatucci, rispettivamente nella Primavera di Genoa e Fiorentina. Sulla trequarti invece merita una menzione speciale Samuele Vignato, talento del Monza che vanta già diverse presenze fra Serie A e B. Passaporto statunitense e canadese per Luca Koleosho, esterno offensivo dell’Espanyol che ha già segnato in Liga. Decisivo in finale Michael Kayode, nato a Borgomanero, in provincia di Novara, che gioca nella rosa Primavera della Fiorentina. Punta centrale invece è stato Francesco Pio Esposito, fratello di Sebastiano e Salvatore, che ha giocato anche il Mondiale Under 20.

Azzurrini campioni d’Europa dopo 20 anni: chi c’era in campo nel 2003

L’unico altro trionfo dell’Italia Under 19 all’Europeo di categoria risale al 2003. Commissario tecnico era l’allora 55enne Paolo Berrettini, che tre anni dopo andò in Senegal per fondare un’accademia per giovani talenti. In rosa figuravano invece Giorgio Chiellini, poi colonna della Juventus e della Nazionale maggiore, ma anche l’attuale tecnico del Monza Raffaele Palladino e Giampaolo Pazzini, autore del 2-0 finale nel match decisivo. Tra coloro che hanno avuto successo fra i professionisti Alberto Aquilani, mezzala e regista di Roma, Milan e Liverpool ma allora nella Triestina, e Simone Padoin, in quegli anni al Vicenza e poi nella rosa della Juventus di Antonio Conte e Massimiliano Allegri fra 2012 e 2016.

Da Vignato a Kayode, passando per i cugini Dellavalle e Iacopo Regonesi. Chi sono gli azzurrini dell'Italia Under 19 campione d'Europa.
Giorgio Chiellini festeggia la vittoria dell’Under 19 nel 2003 (Getty Images).

Diverso il destino per altri calciatori che nonostante il successo sono poi spariti dai radar. Fra questi il portiere Marco Paoloni, che ha giocato in Serie B fino al 2011 quando venne coinvolto in uno scandalo scommesse. Il difensore Mauro Belotti invece non è mai andato oltre la Serie C dove ha vestito la maglia dell’Albinoleffe. Singolare il caso di Damiano Ferronetti, esterno destro ritiratosi a 31 anni per troppi infortuni che ha scelto di lavorare in uno studio medico. Poca fortuna anche per il centrocampista Adriano Astolfo, che ha collezionato appena una presenza in Serie B con la Ternana e ha giocato quasi sempre fra i dilettanti.

Ucraina, allarme antiaereo in otto regioni

Dopo l’attacco al ponte di Crimea, la struttura che collega Russia e Crimea, colpito nella notte, un allarme antiaereo è stato lanciato in otto regioni dell’Ucraina, più precisamente a Chernihiv, Kharkiv, Dnepropetrovsk, Poltava, Cherkasy, Sumy, Kirovohrad, inclusa la regione di Kyiv. 

L'allarme antiaereo è stato lanciato verso le 10.15 di lunedì 17 luglio. La conferma è arrivata dal Ministero della trasformazione digitale.
Ucraina, aereo di guerra (Getty Images).

La conferma del Ministero della trasformazione digitale

La notizia è stata confermata dal Ministero della trasformazione digitale ucraino, come riportato da Adnkronos. Il segnale di avvertimento è risuonato nelle regioni ucraine verso le 10,15 di lunedì 17 luglio, a seguito dell’attacco al ponte di Kerch che ha causato due morti. L’aeronautica di Kyiv ha reso noto che sono decollati due bombardieri russi Tu-22m3.

Leo Gullotta: età, marito e film dell’attore

Leo Gullotta, nato a Catania il 9 gennaio 1946, è un attore, comico, doppiatore ed imitatore. Ha iniziato la sua carriera a teatro per poi partecipare a numerosi sceneggiati e varietà per la televisione. Per diversi anni ha fatto parte della compagnia del Bagaglino.

Leo Gullotta: biografia e carriera

Gullotta ha iniziato la sua carriera teatrale facendo la comparsa al Teatro Massimo Bellini di Catania. Cabaretterista comico e drammatico apprezzato da pubblico e critica, è stato nel cast di diversi film come Café Express (1980), Testa o croce (1982) e Mi manda Picone di Nanny Loy (1983). Con quest’ultimo ha anche vinto il Nastro d’Argento come migliore attore non protagonista. Tra le numerose pellicole famose in cui ha recitato si trovano anche Il camorrista (1986) di Giuseppe Tornatore, con cui ottiene il David di Donatello come miglior attore non protagonista, Nuovo Cinema Paradiso (1989) sempre di Tornatore, premio Oscar al miglior film straniero, L’uomo delle stelle (1995), Il carniere (1997) e Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro (1999) che gli sono valsi altri due David di Donatello come miglior interprete non protagonista. I film più recenti in cui è comparso sono Baarìa, regia di Giuseppe Tornatore (2009), L’ora legale, di Ficarra e Picone (2017), Sono solo fantasmi, regia di Christian De Sica (2019) e So tutto di te, regia di Roberto Lipari (2023).

Leo Gullotta, tra carriera e vita privata
Leo Gullotta e Ficarra e Picone (Facebook).

Nella sua carriera è presente anche il doppiaggio. Gullotta ha infatti dato la voce a Burt Young nel film Rocky, a Joe Pesci in C’era una volta in America e a Roman Pola?ski in Una pura formalità. Ha collaborato inoltre alle versioni italiane di due episodi di Scuola di polizia (il III e il IV) in cui doppiava il personaggio di Zed (Bobcat Goldthwait). Suo anche il doppiaggio del mammuth Manfred, uno dei protagonisti della saga d’animazione L’era glaciale, sostituito nel quarto e nel quinto film dall’attore Filippo Timi. Con la morte dell’attore e doppiatore Oreste Lionello, nel 2012 è diventato voce ufficiale di Woody Allen, iniziando con il film To Rome with Love del 2012.

Leo Gullotta: la vita privata

Nel 2019, durante la trasmissione Io e te, Gullotta ha annunciato di essersi unito civilmente, dopo oltre 40 anni, al compagno e attore Fabio Grossi: «Stavo con Fabio da 43 anni. Ci sono voluti 30 anni per la legge sulle unioni civili, che è un fatto di civiltà. È un diritto e l’ho preso. Vivo meravigliosamente bene con Fabio, con grande rispetto», aveva dichiarato Leo in un’intervista a Repubblica. Un amore solido e longevo, il loro, reso ancor più forte da un sodalizio professionale che spesso li ha portati a collaborare in teatro con opere di grande successo come Sogno di una notte di mezza estate, La commedia degli errori e Il piacere dell’onestà. Classe 1958, Grossi ha recitato anche in diversi film di Nanni Loy, Renzo Martinelli e Paolo Sorrentino.

Iran, torna la polizia religiosa: paura per le donne in strada

La polizia religiosa è tornata nelle strade iraniane. L’annuncio è arrivato domenica 16 luglio da Teheran. Dopo alcuni mesi di  apparente accantonamento del corpo militare, i guardiani dello hijab (il velo che le donne iraniane sono costrette a indossare) torneranno a controllare che le regole di condotta siano rispettate. Dopo la morte di Mahsa Amini, il presidente iraniano Ebrahim Raisi aveva annunciato l’avvio di indagini per capire quali fossero state le ragioni che avevano portato all’uccisione della 22enne. L’assassinio della ragazza scatenò a settembre manifestazioni di piazza proprio contro il corpo di polizia guidato direttamente da Raisi, reo a sua volta di aver dato mandato di punire mortalmente chiunque disubbidisse alle regole di condotta imposte dalla fede musulmana. Amini morì dopo essere stata arrestata a causa del velo non indossato perfettamente. La guerriglia urbana si concluse in una violentissima repressione dei manifestanti, ripagati con il ritiro delle milizie etiche dalle strade.

Grazie alla “tregua” le donne stavano girando senza velo

Non è mai emerso chi sia stato l’uomo che ha ucciso la giovane donna: Raisi ritenne però di voler limitare gli interventi della polizia morale. Di fatto dal settembre 2022 gli agenti sono scomparsi dai luoghi pubblici iraniani, causando un senso di momentanea serenità nel mondo femminile. Al punto che le donne oggi girano senza velo e, solo alcune, con parte delle gambe scoperte.

Iran, torna la polizia religiosa 2
Tifosi della nazionale iraniana con dei cartelloni in ricordo di Mahsa Amini durante il Mondiale di Qatar 2022 (Getty).

Polizia religiosa: l’annuncio delle «vie legali» per controllare l’abbigliamento

Un senso di libertà innaturale, ecco allora l’annuncio: «vie legali» per controllare l’abbigliamento. Sono le parole di Saeed Montazer al Mahdi, il portavoce della polizia il quale ha chiarito che «a partire da oggi, la polizia non avrà altra scelta che intraprendere le vie legali con le persone incuranti delle norme sull’abbigliamento e che continuano a violarle […]. In caso di rifiuto ad ascoltare la polizia, le donne saranno mandate a processo». Secondo il portavoce la polizia morale servirà a riportare la «solidarietà sociale», a «rafforzare le radici della famiglia» e il suo intervento rappresenta un segnale rivolto a alla «richiesta della popolazione e dei leader del regime, compreso Ebrahim Raisi, il presidente conservatore dell’Iran». La polizia religiosa è una costola dell’esercito, la cui guida è però affidata al ministero della Cultura dal 2005. Il compito dei soldati non è quello di diffondere le conoscenze storiche della tradizione iraniana. Scopo della polizia religiosa è quello di proteggere etica e valori iraniani. Anche a costo di reprime con la violenza le differenze.

Marina Berlusconi: «Mio padre vittima di persecuzione»

In una lettera pubblicata da Il Giornale, Marina Berlusconi, primogenita di Silvio, parla di quella che ha definito una «caccia» nei confronti del padre: «Caro direttore, ma la guerra dei trent’anni non doveva finire con Silvio Berlusconi? Dopo di lui, il tema giustizia non doveva tornare nei binari della normalità? No, purtroppo non è così. Ha aspettato giusto un mese dalla sua scomparsa, la procura di Firenze, per riprendere imperterrita la caccia a Berlusconi, con l’accusa più delirante, quella di mafiosità. Mentre nel Paese il conflitto tra magistratura e politica è più vivo e violento che mai».

Marina Berlusconi, in una lettera pubblicata da Il Giornale, parla di quella che ha definito una «persecuzione» nei confronti del padre.
Marina Berlusconi (foto Imagoeconomica).

Marina Berlusconi: «Una condanna a un fine pena mai»

Continua la denuncia dell’imprenditrice: «Ma davvero qualcuno può credere che Silvio Berlusconi abbia ordinato a Cosa Nostra di scatenare morte e distruzione per agevolare la sua discesa in campo del gennaio 1994? Il nuovo obiettivo è chiaro: la damnatio memoriae. No, purtroppo la guerra dei trent’anni non è finita con Silvio Berlusconi. E non riguarda di certo soltanto lui. Perché un Paese in cui la giustizia non funziona è un Paese che non può funzionare». E prosegue: «Non m’illudo che, dopo tanti guasti, una riforma basti a restituirci alla piena civiltà giuridica. Ma penso, e spero, che chi ha davvero il senso dello Stato debba fare qualche passo importante. Non dobbiamo, non possiamo rassegnarci. Abbiamo diritto a una giustizia che, come si legge nelle aule di tribunale, sia ‘uguale per tutti’. Per tutti, senza che siano certe Procure a decidere chi sì e chi no».

Maria Elvira, detta Marina, parla di «una sensazione sconfortante» per «una condanna a un fine pena mai anche senza una prova, anche senza una sentenza, anche dopo la vita stessa». E precisa: «Sia ben chiaro  spetta solo a politica e istituzioni, nel rispetto del dettato costituzionale affrontare problemi gravi come questo. Sento però la necessità di portare una testimonianza, e una denuncia, innanzitutto come figlia: la persecuzione di cui mio padre è stato vittima, e che non ha il pudore di fermarsi nemmeno davanti alla sua scomparsa, credo contenga in sé molte delle patologie e delle aberrazioni da cui la nostra giustizia è afflitta».

La magistratura «casta intoccabile» e gli «organi di informazione amici»

La presidente di Fininvest termina con chiari riferimenti all’operato della magistratura: «È una storia che vede una sia pur piccola parte della magistratura trasformarsi in casta intoccabile e soggetto politico, teso solo a infangare gli avversari, veri o presunti. È così che certi pubblici ministeri invertono totalmente il percorso che la ricerca della verità dovrebbe seguire. Partono da un teorema, per quanto strampalato, e a questo adattano la realtà dei fatti, anche stravolgendola, per dimostrare la fondatezza del teorema stesso. Che poi alla fine questo non trovi il minimo riscontro importa poco. Perché nel frattempo gli organi di informazione amici avranno diligentemente pubblicato le carte dell’accusa, anche quelle in teoria segrete, facendo di tutto per presentarne le ipotesi come fossero verità assolute».

«Tutto serve a costruire la condanna mediatica»

In conclusione, per Marina Berlusconi «L’avviso di garanzia serve così solo a garantire che l’indagato venga subito messo alla gogna: seguiranno le canoniche intercettazioni, anche le più lontane dal tema dell’inchiesta. Ma tutto serve a costruire la condanna mediatica, quella che sta loro davvero a cuore, prima ancora che il teorema dell’accusa venga vagliato da un giudice terzo. Un meccanismo diabolico, questa tenaglia pm-giornalisti complici, che rovina la vita ai diretti interessati ma anche condiziona, e nel caso di mio padre si è visto quanto, la vita democratica del Paese, avvelena il clima, calpesta i più sacri principi costituzionali. Eppure, e lo dico con tutta l’amarezza di cui sono capace, è un meccanismo diabolicamente efficace».

 

Milano, con i concerti è record di multe: 10 mila sanzioni in un mese

Come da tradizione, anche nel 2023 il ritorno dell’estate ha riportato nelle grandi città gli artisti italiani e internazionali più amati in circolazione, impegnati in questi mesi in attesissime tournée organizzate nei più importanti stadi e festival in giro per il Belpaese. Milano, in particolare, è tornata a essere la capitale dei concerti, con decine di eventi outdoor in programma da fino a settembre che, per quanto emozionanti, stanno costando parecchio a molti dei loro partecipanti. Le autorità meneghine hanno infatti segnalato di recente un boom di contravvenzioni per gli automobilisti che hanno voluto raggiungere in auto il luogo dove il loro cantante preferito si sarebbe esibito.

Record di multe per i concerti a Milano: oltre 10 mila in un solo mese

Con un concerto dopo l’altro, tra San Siro, Castello Sforzesco, e i due Ippodromi SNAI e La Maura, Milano si è ritrovata negli ultimi giorni a dover accogliere centinaia di migliaia di persone da ogni parte d’Italia, con tutti i disagi che ciò può comportare. Il Comune guidato da Beppe Sala ha così dovuto affrontare la situazione con un dispiegamento eccezionale di forze dell’ordine, ausiliari per la sosta e personale ATM in grado di gestire questi enormi e complessi flussi di persone che si sono resi protagonisti di innumerevoli violazioni del codice della strada. Le autorità locali parlano infatti di almeno 10 mila multe nel giro di un solo mese, con una media di circa 500 multe al giorno. A stilare questo bilancio è stato l’assessore alla sicurezza Marco Granelli, che ha spiegato come di queste contravvenzioni più di 3 mila fossero legate ad un parcheggio sulle strisce blu senza pagare, altre 3 mila per sosta su area verde e più di 2 mila per automobilisti che hanno occupato posti riservati ai residenti. Sono state inoltre segnalate quasi altre mille ammende per soste irregolari, comprese 250 multe per parcheggio sopra ai marciapiedi.

Nel corso degli ultimi concerti che si sono tenuti a Milano sono state emesse numerose multe: i numeri sono da record.
Coldplay (Getty).

Il concerto più “salato”? Quello di Marco Mengoni

Il trionfale live meneghino di Marco Mengoni tenutosi al Meazza l’8 luglio 2023 ha visto fioccare un numero record di 767 multe. Subito dietro il concerto di Ligabue del 5 luglio, sempre a San Siro, che ha costretto le autorità a emettere ben 751 multe. Paradossalmente è andata molto meglio per i quattro concerti dei Coldplay allo stadio, in occasione dei quali sono state fatte in totale “solo” 268 multe. Il record per il maggior numero di contravvenzioni legato all’abuso dei parcheggi con le strisce blu va invece al live dei Black Keys e di Liam Gallagher all’Ippodromo La Maura dell’1 luglio. Granelli, a proposito, si è sentito in dovere di lanciare un appello ai partecipanti: «Divertitevi ma rispettate la città, i cittadini e il verde. Attenzione perché sono attivi controlli e sanzioni. Usate il trasporto pubblico, oppure parcheggiate nelle aree regolari».

Mondiali tuffi, bronzo per le italiane Bertocchi e Pellacani: le azzurre volano alle Olimpiadi

Continuano i campionati del mondo delle discipline acquatiche a Fukuoka, in Giappone. Durante la quarta giornata le azzurre sono sul podio per i tuffi: Chiara Pellacani ed Elena Bertocchi hanno guadagnato la medaglia di bronzo nella specialità tre metri sincro dal trampolino. Il duo azzurro ha totalizzato 285.99 punti. Oro alla Cina con Yani Chang-Yiwen Chen (341.94), argento alla Gran Bretagna con Scarlett Mew Jensen-Yasmin Harper (296.58).

mondiali tuffi
Elena Bertocchi e Chiara Pellacani, bronzo a Fukuoka, Giappone (Getty Images)

Le azzurre volano alle Olimpiadi di Parigi 2024

Con il bronzo guadagnato ai mondiali dei tuffi durante i campionati del mondo delle discipline acquatiche, Pellacani e Bertocchi hanno conquistato il loro posto alle Olimpiadi di Parigi 2024.

I giochi di Fukouka

World Aquatics Championships 2023 sono in programma dal 14 al 30 luglio a Fukuoka, in Giappone. Nel corso della competizione sono assegnati i titoli mondiali di nuoto, nuoto di fondo, nuoto artistico, tuffi, tuffi dalle grandi altezze e pallanuoto. In quattro di queste discipline (oltre a tuffi, anche nuoto, nuoto di fondo e pallanuoto) verranno assegnate quote dirette per i prossimi Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Presente in tutte le discipline, l’Italia – oltre al trionfo di Pellacani e Bertocchi – ha guadagnato l’argento nel nuoto artistico con le azzurre Linda Cerruti e Lucrezia Ruggiero.

Guerra in Ucraina, missili sul ponte di Crimea: crolla una campata, due morti

Il ponte di Kerch torna al centro della cronaca di guerra. La struttura che collega Russia e Crimea è stata infatti colpita nella notte da un attacco missilistico sferrato probabilmente da droni: le deflagrazioni, due secondo i media russi e ucraini, sono avvenute poco dopo le 3 di notte. Due persone a bordo di un’auto sono morte. Il Ministero dei Trasporti della Federazione Russa ha reso noto che solo il manto stradale del ponte è stato danneggiato, mentre le strutture delle campate rimangono salde sui loro supporti: dalle immagini diffuse sui social i danni sono invece evidenti.

Lo scambio di accuse tra Mosca e Kyiv

Le esplosioni che hanno danneggiato il ponte di Kerch sono state provocate da un attacco ucraino con droni marini. Lo scrive su Telegram il canale filorusso Grey Zone, pubblicando alcune immagini della parte del ponte distrutta, a seguito di quello «che si ritiene essere un attacco da parte di due sommergibili autonomi senza equipaggio del ministero della Difesa ucraino». Per Rbk, che cita non meglio precisate fonti della Sbu, l’attacco è stata un’operazione speciale delle forze navali delle forze armate ucraine e del servizio di sicurezza di Kyiv. Per il comando militare del sud dell’Ucraina potrebbe invece essere una provocazione, una false flag, da parte di Mosca: «Tipico modo di risolvere i problemi da parte delle autorità della Crimea e del Paese aggressore».

Guerra in Ucraina, missili sul ponte di Crimea. La Russia punta il dito contro Usa e Regno Unito, complici del «regime terroristico» di Kyiv.
Il ponte di Kerch collega Russia e Crimea (Getty Images).

La Russia punta il dito contro Usa e Regno Unito

Secondo il ministero degli Esteri russo, la decisione di attaccare il ponte di Crimea è stata presa da funzionari e militari ucraini, con la partecipazione dei servizi segreti americani e britannici. «L’attacco al ponte di Crimea è stato effettuato dal regime terroristico di Kyiv, che ha tutte le caratteristiche di un gruppo criminale organizzato internazionale. Le decisioni vengono prese da funzionari e militari ucraini con la partecipazione diretta di agenzie di intelligence e politici americani e britannici», ha dichiarato la portavoce Maria Zakharova. La rappresentante ufficiale del Comitato investigativo russo Svetlana Petrenko ha scritto sui social ufficiali che per l’attacco è stato aperto un fascicolo per terrorismo.

Morti un uomo e una donna, ferita la figlia

Il governatore della oblast’ russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha confermato la morte di un uomo e una donna a seguito dell’esplosione sul ponte. La figlia minore della coppia è rimasta ferita nell’incidente, secondo quanto scrive Gladkov su Telegram: la bambina avrebbe «riportato un trauma cranico di gravità moderata». Il ponte di Kerch è stato chiuso al traffico, sia stradale che ferroviario. Sergey Aksyonov, capo della Repubblica di Crimea, ha altresì invitato residenti e ai turisti di non pianificare il passaggio attraverso il ponte, ricercando percorsi alternativi. Già colpito a ottobre 2022, il ponte di Crimea era stato riaperto al traffico stradale a febbraio ed era tornato a essere pienamente operativo solo a maggio.

Guerra in Ucraina, missili sul ponte di Crimea. La Russia punta il dito contro Usa e Regno Unito, complici del «regime terroristico» di Kyiv.
Il ponte di Crimea dopo l’attacco di ottobre (Getty Images).

Chi è Alexandra Saint-Mleux, la nuova fidanzata di Charles Leclerc

Alexandra Saint-Mleux è la nuova fidanzata di Charles Leclerc. Studentessa appassionata di arte, vanta un notevole seguito su TikTok. La 21enne avrebbe rapito il cuore del pilota dopo la storica ex Charlotte Siné.

Chi è Alexandra Saint-Mleux, la nuova fidanzata di Leclerc

Dopo gli impegni in Formula 1, il pilota della Ferrari si è concesso qualche giorno a Wimbledon per godersi qualche partita dell’importante torneo e, proprio durante un match, è stato visto sugli spalti insieme ad una ragazza che in realtà non è la prima volta che lo affianca. Alexandra Saint-Mleux venne infatti fotografata insieme a Leclerc già tempo fa in occasione di un evento a Montecarlo e più volte è stata avvistata nel paddok Ferrari. Nata in Francia il 19 giugno 2002, è molto seguita sui social dove pubblica video su di lei e su visite ai musei e sull’arte in generale. La giovane studentessa cura anche anche una pagina su Instagram dedicata interamente al mondo dell’arte, alexandramalenart. Non ci sono molte notizie sul suo conto, ma sicuramente si continuerà a parlare di lei e di questa nuova liaison.

Per il pilota è la prima storia importante dopo Charlotte Sinè

Quella con la giovane studentessa è la prima storia ufficiale di Charles Leclerc dopo la relazione con Charlotte Siné, durata tre anni e terminata a dicembre 2022. Lo stesso pilota annunciò la separazione pubblicando una storia su Instagram nella quale definiva la sua ex una persona che resterà per sempre speciale: «Restiamo buoni amici, lei è e sarà sempre una persona molto speciale per me». Dopo la rottura con Sinè, già a inizio anno era stato visto con la Mleux ma i due non avevano mai ufficializzato il loro legame, fino allo scorso 10 luglio a Wimbledon dove sono apparsi molto vicini e felici.

Banksy, registrata la sua voce già nel 2005? La scoperta della Bbc

The Bansky Story, nuovo podcast di Bbc Radio 4, potrebbe rivelare un importante e inedito dettaglio sul noto street artist di identità ignota: la sua voce. Presenta infatti una registrazione risalente al marzo 2005 in cui lo stesso artista britannico ha parlato di alcune opere allora esposte al Metropolitan Museum of Art di New York. In appena tre minuti, dopo aver affermato di ritenersi un «pittore e disegnatore», Banksy si è però divertito a lasciare il suo intervistatore nel dubbio. «Siamo certi che tu sia veramente chi dici di essere?», ha chiesto a un certo punto il giornalista. «Oh no, assolutamente non puoi averne alcuna garanzia».

Banksy: «La mia arte è illegale? Non puoi fare una frittata senza rompere qualche uovo»

Nel corso della breve intervista, il presunto Banksy ha spiegato anche le motivazioni che lo spingono a dare vita alle sue opere in vari luoghi del mondo. «Nessuno vuole rimanere bloccato nello stesso posto per tutta la vita», ha affermato lo street artist ricordando di aver disegnato anche sulle pareti del Louvre. «Se aspetti che gli altri si accorgano di quello che fai, potresti attendere tutta la vita». La sua determinazione lo ha spinto anche a mettere da parte ogni paura e sfidare le leggi. «È ciò che rende il mio lavoro molto divertente», ha infatti spiegato Banksy. «Non puoi fare una frittata senza rompere qualche uovo. Ovviamente non voglio essere arrestato, ma proverò ad andare avanti finché potrò». Quasi 20 anni dopo, le sue opere attirano ancora milioni di appassionati, spuntando improvvisamente su edifici di tutto il mondo.

La Bbc ha presentato una registrazione del 2005 con la possibile voce di Banksy. Ma lo street artist si diverte a lasciare il dubbio.
Un’opera di Banksy realizzata nel Regno Unito (Getty Images).

«È la vera voce di Bansky», si chiede alla fine del podcast l’autore del servizio. «Non lo so, ma se dovesse essere realmente lui, è la prima e unica registrazione che abbiamo». Intanto anche nel 2023 lo street artist continua a far parlare di sé. Dopo aver svelato alcune opere dedicate all’Ucraina, a marzo ha presentato al mondo la sua ultima creazione, Morning is broken, soltanto dopo averla demolita. Il murale, realizzato sulla finestra di una fattoria di Herne Bay, nel Kent britannico, raffigurava un adolescente intento a spalancare la tenda di una stanza. Peccato solo che, come testimoniano le foto condivise sui social, l’opera fosse stata già distrutta con l’intera fattoria.

Luigi Petrucci: età, biografia e carriera dell’attore

Luigi Petrucci, nato a Napoli il 13 settembre 1958 , è un attore italiano. Recentemente ha recitato nella serie tv Fiori sopra l’inferno – I casi di Teresa Battaglia per la regia di Carlo Carlei (2023).

Luigi Petrucci: biografia e carriera

Petrucci ha esordito nel mondo dello spettacolo a teatro, sfociando poi in televisione e al cinema. Il primo film in cui ha recitato è stato Napoli, Palermo, New York – Il triangolo della camorra, per la regia di Alfonso Brescia (1981), approdando poi nella pellicola di Carlo Verdone Compagni di scuola nel 1988. L’anno seguente è tornato a recitare in un film del noto attore comico, Il bambino e il poliziotto, e nel 1990 è stato nel cast di Fantozzi alla riscossa di Neri Parenti. Altre film famosi in cui è comparso sono Fuochi d’artificio, regia di Leonardo Pieraccioni (1997), L’amore non ha confini, di Paolo Sorrentino (1998), Tre metri sopra il cielo, regia di Luca Lucini (2004), Ho voglia di te di Luis Prieto (2007) e Cetto c’è, senzadubbiamente, regia di Giulio Manfredonia (2019).

Luigi Petrucci, tra la carriera e la vita privata
Luigi Petrucci (Facebook).

Nel 2019 ha interpretato il ruolo del protagonista, Peppino Amato, nel film-documentario La vera storia della dolce vita, con la regia di Giuseppe Pedersoli, filgio di Bud Spencer che ha vinto la menzione speciale ai Nastri d’Argento 2020/2021. Ha anche recitato in Incantesimo 1 e 2 (1999), Compagni di scuola (2001), Un medico in famiglia 4 e 5 (2006-2007), I bastardi di Pizzofalcone (2017-2021), Scomparsa(2017) e Non dirlo al mio capo (2017).

Luigi Petrucci: la vita privata 

Della vita privata dell’attore si sa poco o nulla, essendo Petrucci una persona molto riservata. Non è dunque noto se sia fidanzato, sposato o abbia dei figli.

Facci, l’annuncio della Rai: «Programma cancellato»

Niente striscia quotidiana in Rai per Filippo Facci: al giornalista è costato caro l’editoriale pubblicato su Libero in cui ha preso le parti di Leonardo La Russa, incolpando in qualche modo la ragazza che lo ha accusato di stupro. La Rai ha infatti deciso di cancellare il programma I Facci vostri, che da settembre avrebbe dovuto precedere il Tg2 delle 13.

La cancellazione del I Facci vostri era nell’aria, adesso è ufficiale

I Facci vostri verrà così cancellato prima ancora della firma del giornalista con la Rai, accordo che come ha raccontato gli avrebbe fatto molto comodo visti i problemi economici che sta vivendo. La cancellazione del programma era nell’aria ed è diventata ufficiale il 17 luglio con una nota di via Mazzini. La decisione è stata presa dall’amministratore delegato Roberto Sergio, informata la presidente Marinella Soldi, d’intesa con il direttore dell’approfondimento Paolo Corsini e, per i profili di sua competenza, il direttore generale Giampaolo Rossi. Dopo le richieste dell’opposizione di togliere il programma a Facci, Sergio aveva infatti chiesto un supplemento di riflessione: «Non è mia abitudine decidere sulla base di campagne politiche strumentali e emozionali». Inserita nei palinsesti della stagione 2023/24, I Facci vostri avrebbe dovuto essere una striscia quotidiana di cinque minuti su un tema di attualità.

Facci, l’annuncio della Rai: «Programma cancellato». Il giornalista paga il contestato editoriale sul caso La Russa jr.
Filippo Facci (Imagoeconomica).

Lo spazio in palinsesto coperto dal prolungamento de I fatti vostri

Lo spazio in palinsesto verrà naturalmente coperto dal prolungamento del programma del mattino di Rai 2 I fatti vostri. Tuttavia, scrive il Corriere della Sera, «da qualche parte si sostiene che Facci potrebbe rientrare in palinsesto, magari più avanti, con un programma diverso, a tema, magari registrato», in quanto la striscia quotidiana in diretta è la «meno adatta a contenere eventuali eccessi». Come quello pubblicato da Libero. Nel passaggio incriminato, per il quale è stato accusato di sessismo e vittimizzazione secondaria, Facci aveva scritto: «Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo».

Biagio Izzo: età, moglie, figli e film dell’attore

Biagio Izzo, nato a Napoli il 13 novembre 1962, è un attore, comico, cabarettista e conduttore televisivo. È famoso per aver recitato in numerosi cinepanettoni firmati da Neri Parenti e Carlo Vanzina.

Biagio Izzo: biografia e carriera

All’inizio della sua carriera faceva coppia con il collega comico Ciro Maggio, con cui aveva creato il duo Bibì e Cocò esibendosi in numerose trasmissioni ed eventi partenopei. L’attore ha poi raggiunto il successo con TeleGaribaldi sull’emittente regionale campana Canale 9 e poi con Pirati e Pirati Show, su TeleNapoli34. Nei primi Anni 2000 è stato presente nei film di Natale con Boldi e De Sica Body Guards – Guardie del corpo (2000), Merry Christmas (2001), Natale sul Nilo (2002) e Natale in India (2003), partecipando spesso a Buona Domenica su Canale 5. Dall’anno seguente è comparso anche in film come In questo mondo di ladri per la regia di Carlo Vanzina e Cose da pazzi di Vincenzo Salemme nel 2005. Nel 2008 ha fatto parte del cast del programma Volami nel cuore ed è tornato a lavorare con Boldi in Matrimonio alle Bahamas (2007) e La fidanzata di papà (2008). In quegli anni ha anche iniziato a fare teatro comico in, tra gli altri, Tutto per Eva, solo per Eva, C’è un uomo nudo in casa, Due comici in Paradiso e Il re di New York.

Biagio Izzo, tra carriera e vita privata
Biagio Izzo, Stefano de Martino e Francesco Paolantoni (Facebook).

Nel 2012 ha affiancato Paola Perego nel programma di Rai 1 Attenti a quei due – La sfida per poi tornare ad affiancare Massimo Boldi e Maurizio Mattioli nel film tv Natale a 4 zampe. Nel 2015 ha preso parte come concorrente alla seconda edizione del programma Si può fare! condotto da Carlo Conti su Rai 1. Nel 2019, invece, è entrato nel cast fisso di Made in Sud su Rai 2 condotto da Stefano De Martino e Fatima Trotta. Nel 2021 ha partecipato alla undicesima edizione di Tale e quale show ed è stato nel cast di STEP – Stasera tutto è possibile condotto da Stefano de Martino su Rai 2.

Biagio Izzo: la vita privata

Izzo, cresciuto nella zona vesuviana tra Ercolano e Portici, ha due figlie, Alessia e Valeria, avute dalla prima moglie Teresa, da cui poi ha divorziato. Successivamente ha avuto altri due figli dalla seconda moglie, la modella Federica Apicella, che ha sposato a Napoli il 30 agosto 2008. I figli si chiamano Martina e Raffaele.

Chi è Carlos Alcaraz, a 20 anni il nuovo re di Wimbledon

Carlos Alcaraz ha battuto il veterano del tennis Novak Djokovic nella finale a Wimbledon domenica 16 luglio. Tra i due, una differenza di età di 15 anni: da un lato «il vecchio leone» a caccia dell’ottavo titolo per raggiungere Roger Federer; dall’altro un ventenne nato a El Palmar, nella regione di Murcia, e già capace lo scorso anno, grazie alla vittoria agli US Open, a soli 19 anni, di diventare il più giovane numero 1 al mondo.

La finale: 4 ore e 46 minuti di gioco

La prima vittoria sull’erba di Wimbledon per il giovane Alcaraz è cominciata con una sconfitta al primo set. Poi, una volta liberatosi dalla tensione, ha trionfato. Diventando la nuova indiscussa stella del tennis mondiale. Gary Lineker, voce della Bbc, ha commentato: «Carlos si muove sull’erba come un calciatore, ha il ritmo forsennato e la potenza di Ronaldo più la sensibilità di tocco di Messi. Ma con la racchetta».

Alcaraz: «Se avessi perso, sarei comunque orgoglioso di me»

Campione per tutte le superfici, Alcaraz è solo al quarto torneo sull’erba in carriera (alla vigilia di Wimbledon, si era imposto al Queen’s). Allenato da Juan Carlos Ferrero che, nella sua carriera, è stato anche numero uno del mondo, Alcaraz è a soli 20 anni il campione dei prati londinesi. Prima di lui avevano portato a casa il titolo leggende come Boris Becker (a 17 anni), Bjorn Borg (a 20) e Rafa Nadal (a 20). Alla terza partecipazione a Wimbledon, Alcaraz diventa così il terzo spagnolo ad aggiudicarsi i Championships, dopo Manuel Santana (1966) e Rafa Nadal (2008, 2010). «È un sogno che si avvera, non mi sarei mai aspettato di arrivare a questi livelli sull’erba così presto», ha commentato a caldo il neo-campione. «Anche se oggi avessi perso, sarei stato comunque orgoglioso di me. Perché ero già contento di poter disputare una finale così importante».

 

 

Max Pisu: età, moglie e film dell’attore

Max Pisu, nato a Legnano il 23 gennaio 1965, è un comico, cabarettista e attore. È conosciuto per il personaggio da lui portato sul palcoscenico di Zelig Tarcisio, frequentatore di oratori e gite a Lourdes.

Max Pisu: biografia e carriera

Dopo aver trascorso da piccolo diversi anni in oratorio esibendosi per gli amici, ha fatto una lunga gavetta nei locali di cabaret milanesi. Grazie a Gianni Cajafa, che l’ha notato, è poi arrivato alla recitazione comica professionale debuttando nel 1991 nel locale di Milano La corte dei miracoli. Ha portato Tarcisio sul palco di Zelig per la prima volta nel 1998, rimanendoci fino al 2003. Intanto tra il 2000 e il 2004 ha partecipato alla trasmissione Guida al campionato. Nel 2003 è sbarcato anche su Rai 2 conducendo insieme a Valeria Marini Bravo Grazie, un concorso dedicato alla comicità e al cabaret. Nei primi Anni 2000 ha intrapreso la carriera di attore a tutti gli effetti partecipando a diverse fiction come Un posto al sole (2004), Don Matteo (2011) e I Cesaroni (2012). Come comico, invece, ha partecipato ad alcuni programmi sportivi come Quelli che il calcio (2005) e Controcampo (2009).

Max Pisu, tra la carriera e la vita privata
Max Pisu (Facebook).

Pisu ha debuttato al cinema nel 1999 con il film La grande prugna di Claudio Malaponti, insieme ad altri protagonisti di Zelig, ma ha recitato anche in altre pelliclle come Chiedimi se sono felice, per la regia di Aldo, Giovanni e Giacomo e Massimo Venier (2000), Tu la conosci Claudia? di Massimo Venier (2004), Box Office 3D – Il film dei film, regia di Ezio Greggio (2011) e Riso, amore e fantasia, regia di Ettore Pasculli (2016). Tra il 2018 e il 2021 ha frequentato i teatri italiani recitando nello spettacolo Casalinghi disperati per la regia di Diego Ruiz.

Max Pisu: la vita privata

Della vita privata dell’attore si sa poco, se non che è sposato da oltre vent’anni con Michela. I due hanno due figli, Matteo e Giorgia. Oltre alla sua carriera di attore e comico, Pisu, molto appassionato di calcio, possiede anche un’azienda vinicola insieme all’ex calciatore del Parma Lorenzo Minotti.

L’isola dell’ingiustizia – Alcatraz stasera su Iris: trama, cast e curiosità

Stasera 17 luglio 2023, sul canale televisivo Iris, alle ore 21.00, andrà in onda il film L’isola dell’ingiustizia – Alcatraz. La pellicola è stata prodotta nel 1995 e appartiene ai generi cinematografici biografico, drammatico e thriller. Il regista è Marc Rocco mentre la sceneggiatura è stata scritta da Dan Gordon. All’interno del cast ci sono numerosi attori famosi come Christian Slater, Kevin Bacon, William H. Macy, Brad Dourif, Gary Oldman e R. Lee Emery.

L'isola dell'ingiustizia - Alcatraz è il film che andrà in onda questa sera su Iris, ecco trama, cast e curiosità.
Kevin Bacon in una scena del film (Facebook).

L’isola dell’ingiustizia – Alcatraz, trama e cast del film in onda stasera 17 luglio 2023 su Iris

La trama di questa pellicola racconta la storia di Henri Young (Kevin Bacon), un ragazzo orfano che per sfamare la piccola sorella ruba da un negozio ma viene catturato dalle autorità. La pena per il suo crimine è esemplare: il giovane di appena 17 anni viene spedito ad Alcatraz, carcere temuto e conosciuto per le sue crudeltà. Una volta in prigione, Henri si abitua alla sua nuova vita ma un giorno, insieme ad altri detenuti, tenta una disperata fuga. Il loro piano non va a buon fine a causa del tradimento di Rufus McCain (David Sterling), un detenuto che preferisce raccontare tutto alle autorità. Henri viene catturato e viene spedito in una cella di isolamento, senza finestre e bagno, per ben tre anni. Al termine di questo periodo, Henri ormai non è più stabile mentalmente e una volta incontrato Rufus in carcere lo uccide e lascia andare tutta la sua rabbia.

Dopo l’evento, avvenuto sotto gli occhi dei detenuti e dei secondini, viene accusato in tribunale per omicidio di primo grado. A difenderlo c’è il giovane avvocato James Stamphill (Christian Slater) che da poco si è laureato alla prestigiosa università di Harvard. Dopo aver analizzato attentamente il caso, l’avvocato decide di procedere in un modo particolare: incolpare il carcere di Alcatraz per l’omicidio avvenuto. Secondo Stamphill, le condizioni dure del carcere hanno spinto Henri alla pazzia e la colpa dell’omicidio è da attribuire alla struttura penitenziaria. Inizia così un lungo processo con molti colpi di scena, un caso mediatico che cambierà per sempre le sorti di Henri Young e del suo avvocato.

L’isola dell’ingiustizia – Alcatraz, 5 curiosità sul film

L’isola dell’ingiustizia – Alcatraz, il film si basa su fatti realmente accaduti

La sceneggiatura si basa su fatti che sono realmente accaduti. Durante gli anni quaranta Henri Young, esistito realmente, venne condotto ad Alcatraz dove scontò una lunga pena. Tuttavia, alcuni aspetti del film sono romanzati e anche il finale della storia di Young è stato cambiato per renderlo più drammatico.

L’isola dell’ingiustizia – Alcatraz, l’impegno di Kevin Bacon per calarsi nella parte

Kevin Bacon si è impegnato molto per recitare in questa pellicola. Infatti, l’attore perse quasi 10 kg per interpretare la parte del detenuto protagonista della storia. Per la sua performance, riuscì a vincere il Critics Choice Award come Miglior attore.

L’isola dell’ingiustizia – Alcatraz, un ruolo particolare per la moglie dell’attore protagonista

Nel film a un certo punto appare la prostituta Blanche. In realtà a interpretare questa parte è Kyra Sedgwick, attrice e moglie nella vita reale di Kevin Bacon: i due si sono sposati nel 1988 e hanno avuto anche due figli, Travis Bacon e Sosie Bacon.

L'isola dell'ingiustizia - Alcatraz è il film che andrà in onda questa sera su Iris, ecco trama, cast e curiosità.
Gli attori Kevin Bacon e Kyra Sedgwick (Getty Images).

L’isola dell’ingiustizia – Alcatraz, il ruolo mancato di Oliver Stone

Per interpretare il personaggio di Mr. Henkin, la produzione aveva scelto il regista Oliver Stone. Tuttavia, quest’ultimo on si presentò il giorno delle riprese e la produzione chiamò all’ultimo minuto l’attore Stephen Tobolowsky che ottenne la parte.

L’isola dell’ingiustizia – Alcatraz, gli incassi della pellicola al cinema

Nonostante un cast molto importante e due attori protagonisti molto bravi, il film non ottenne un grosso successo al cinema. Secondo i dati riportati da Wikipedia, l’incasso al botteghino fu di circa 30 milioni di dollari. Il budget iniziale era di 20 milioni di dollari.

Luglio, col bene che non ti voglio

Non parlerò d’una sim card non consegnata e nemmeno sprecherò un palindromo che scrissi da ragazzetta quando mi regalarono il mio primo cellulare: “Mi sei cara ma amara: ci è sim”. Perché quella ragazzetta che s’è svegliata senza memoria e sotto un macigno di colpa, potevi essere tu o io, che mica c’è differenza. Parlerò invece d’un caldo dannato che si ruba il freddo della ragione quando gli amori finiscono, senza fine, tu sei un attimo senz’affine.

«Tutti siamo troppo poco amati. A momenti, nel corso della vita, qualcuno si avvicina a noi e, in quel periodo, guariamo»

Parlerò invece d’un film del 1990 in cui Francesca Archibugi mise dentro tante bellezze e segreti e un professore universitario che curava le rose deluso dal figlio. L’ho rivisto da poco quel film e ho pensato a mio papà, professore universitario che curava le rose deluso dal figlio. E Mastroianni, Verso sera, diceva: «Tutti siamo troppo poco amati. A momenti, nel corso della vita, qualcuno si avvicina a noi e, in quel periodo, guariamo». Son veterinaria. Lavoro con gli animali. Lavorare con gli animali aiuta a capire che chi ha bisogno, ha bisogno. Non c’è bisogno che dica ho bisogno.

Marta Fascina scomparsa dai radar, Tajani «troppo lento» e gli altri corridoi della giornata

«Le carte che non verranno attivate entro il 15 settmbre 2023 verranno automaticamente disattivate», si legge nella pagina pubblicitaria a pagamento dedicata alla “tessera annonaria” ideata da Giorgia Meloni insieme al cognato ministro Francesco Lollobrigida. Sì, “settmbre”, è stato scritto: si sono già mangiati il mese…

Tajani? Troppo lento

«Antonio Tajani è tanto bravo, è un pezzo di pane, ma ci mette sempre troppo a formulare una frase. Va a finire che nel conteggio Rai dei minuti delle dichiarazioni dei segretari di partito Forza Italia occuperà sempre il primo posto dicendo poche cose, altrimenti ai tecnici toccherà velocizzare i suoi interventi. Speriamo si dia una mossa: comunque, è troppo lento». Così si sentiva dire sabato mattina a Roma nell’Hotel Parco dei Principi, quando il ministro per gli Affari esteri è stato votato all’unanimità per guidare il partito fondato da Silvio Berlusconi.

Marta Fascina scomparsa dai radar, Tajani «troppo lento» e gli altri corridoi della giornata
Antonio Tajani (Imagoeconomica).

Dopo il Parco dei Principi, tutti a Tolfa

Al convento dei padri Cappuccini, in quel di Tolfa, per smaltire la fatica del giorno prima, nell’Hotel Parco dei Principi. E così ecco di domenica l’evento con il neo segretario di Forza Italia, vicepremier e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, il capogruppo alla Camera dei Deputati di Forza Italia Paolo Barelli, il coordinatore dei giovani di Forza Italia Stefano Benigni e il sindaco di Tolfa Stefania Bentivoglio, oltre all’organizzatore Alessandro Battilocchio, deputato, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sullo stato di sicurezza e degrado delle periferie italiane e coordinatore della Provincia di Roma di Forza Italia. Con l’assessore agli enti locali della Regione Lazio Luisa Regimenti e il deputato di Forza Italia Francesco Battistoni. Almeno a Tolfa fa meno caldo che a Roma…

Marta? «Non si farà più vedere»

Sparita dai radar, in Forza Italia molti dicono che l’ultimo amore di Silvio Berlusconi, Marta, «non si farà più vedere. Non parteciperà nemmeno alle riunioni parlamentari, figuriamoci a quelle di partito. L’importante per lei ora è mettere il fieno in Fascina». Ovvero difendere la quota di eredità assegnatale dal Cavaliere. E a quel punto cambiare vita.

Marta Fascina scomparsa dai radar, Tajani «troppo lento» e gli altri corridoi della giornata
Marta Fascina (Imagoeconomica).

Cesare Damiano non va in pensione

È stato parlamentare di lungo corso, ministro, e ora ricopre la carica di presidente dell’Associazione Lavoro&Welfare: uno così può andare in pensione? Ovviamente no: infatti Cesare Damiano, classe 1944, dedica l’intera giornata di lunedì a un mega convegno romano in quel di Palazzo Giustiniani, nella sala Zuccari, sul tema “Long Term Care. Sviluppo e sostenibilità”, con partecipazioni “di peso” come quelle del presidente Enpam Alberto Oliveti, Riccardo Cesari che dal 2013 siede nel consiglio Ivass, Dario Focarelli storico direttore generale Ania, Massimiliano Nobis segretario nazionale Fim-Cisl e presidente del fondo sanitario lavoratori metalmeccanici Metasalute, Carlo Pareschi direttore Area Business UniSalute e responsabile sviluppo Life & Health UnipolSai Assicurazioni, Armando Cirillo consigliere d’amministrazione di Agenas e molti altri ancora, in rappresentanza di Confindustria e del mondo sindacale. Un impegno gravoso e lungo, per Damiano e i suoi vecchi amici, che non a caso sarà sostenuto da un lunch.

Marta Fascina scomparsa dai radar, Tajani «troppo lento» e gli altri corridoi della giornata
Cesare Damiano (Imagoeconomica).

Catania, incendio nell’aereoporto: voli sospesi fino al 19 luglio

Nella notte tra il 26 e il 17 luglio è divampato un incendio nell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania. Il rogo sembra si sia sviluppato nella base inferiore dell’aerostazione. Il primo allarme ai vigili del fuoco è stato lanciato alle 23.29 e lo scalo è stato abbandonato immediatamente dai presenti presi dal panico. I vigili del fuoco hanno circoscritto le fiamme, definendo la situazione «delicata e impegnativa». Non risultano feriti gravi, ma solo persone intossicate e sotto shock per la paura.

Stop dei voli dino al 19 luglio

Decine i voli cancellati. Sette, provenienti da Roma, Milano e Casablanca, sono stati fatti atterrare a Palermo. Due, uno partito da Bergamo l’altro da Budapest, sono stati dirottati a Trapani. La Sac, società di gestione dell’aeroporto di Catania, ha comunicato che, a causa dell’incendio, le operazioni di volo sono sospese fino alle ore 14 del 19 luglio.

Powered by WordPress and MasterTemplate