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Marta Fascina scomparsa dai radar, Tajani «troppo lento» e gli altri corridoi della giornata
«Le carte che non verranno attivate entro il 15 settmbre 2023 verranno automaticamente disattivate», si legge nella pagina pubblicitaria a pagamento dedicata alla “tessera annonaria” ideata da Giorgia Meloni insieme al cognato ministro Francesco Lollobrigida. Sì, “settmbre”, è stato scritto: si sono già mangiati il mese…
Tajani? Troppo lento
«Antonio Tajani è tanto bravo, è un pezzo di pane, ma ci mette sempre troppo a formulare una frase. Va a finire che nel conteggio Rai dei minuti delle dichiarazioni dei segretari di partito Forza Italia occuperà sempre il primo posto dicendo poche cose, altrimenti ai tecnici toccherà velocizzare i suoi interventi. Speriamo si dia una mossa: comunque, è troppo lento». Così si sentiva dire sabato mattina a Roma nell’Hotel Parco dei Principi, quando il ministro per gli Affari esteri è stato votato all’unanimità per guidare il partito fondato da Silvio Berlusconi.
Dopo il Parco dei Principi, tutti a Tolfa
Al convento dei padri Cappuccini, in quel di Tolfa, per smaltire la fatica del giorno prima, nell’Hotel Parco dei Principi. E così ecco di domenica l’evento con il neo segretario di Forza Italia, vicepremier e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, il capogruppo alla Camera dei Deputati di Forza Italia Paolo Barelli, il coordinatore dei giovani di Forza Italia Stefano Benigni e il sindaco di Tolfa Stefania Bentivoglio, oltre all’organizzatore Alessandro Battilocchio, deputato, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sullo stato di sicurezza e degrado delle periferie italiane e coordinatore della Provincia di Roma di Forza Italia. Con l’assessore agli enti locali della Regione Lazio Luisa Regimenti e il deputato di Forza Italia Francesco Battistoni. Almeno a Tolfa fa meno caldo che a Roma…
Marta? «Non si farà più vedere»
Sparita dai radar, in Forza Italia molti dicono che l’ultimo amore di Silvio Berlusconi, Marta, «non si farà più vedere. Non parteciperà nemmeno alle riunioni parlamentari, figuriamoci a quelle di partito. L’importante per lei ora è mettere il fieno in Fascina». Ovvero difendere la quota di eredità assegnatale dal Cavaliere. E a quel punto cambiare vita.
Cesare Damiano non va in pensione
È stato parlamentare di lungo corso, ministro, e ora ricopre la carica di presidente dell’Associazione Lavoro&Welfare: uno così può andare in pensione? Ovviamente no: infatti Cesare Damiano, classe 1944, dedica l’intera giornata di lunedì a un mega convegno romano in quel di Palazzo Giustiniani, nella sala Zuccari, sul tema “Long Term Care. Sviluppo e sostenibilità”, con partecipazioni “di peso” come quelle del presidente Enpam Alberto Oliveti, Riccardo Cesari che dal 2013 siede nel consiglio Ivass, Dario Focarelli storico direttore generale Ania, Massimiliano Nobis segretario nazionale Fim-Cisl e presidente del fondo sanitario lavoratori metalmeccanici Metasalute, Carlo Pareschi direttore Area Business UniSalute e responsabile sviluppo Life & Health UnipolSai Assicurazioni, Armando Cirillo consigliere d’amministrazione di Agenas e molti altri ancora, in rappresentanza di Confindustria e del mondo sindacale. Un impegno gravoso e lungo, per Damiano e i suoi vecchi amici, che non a caso sarà sostenuto da un lunch.