Controlli per strada, continue multe, una sorta di attività di persecuzione. È quanto avrebbe dovuto subire un imprenditore edile che, dopo aver effettuato dei lavori per un luogotenente dei carabinieri, allora al comando di una stazione di un paese del Salento, ha preteso il pagamento della somma dovuta. In appena due mesi, nel novembre e dicembre 2022, l’imprenditore è stato multato per il mancato uso delle cinture di sicurezza e per la ruota sinistra usurata. Il comandante, sotto inchiesta con l’accusa di concussione, aveva chiesto ai colleghi di non verbalizzare nelle contravvenzioni quanto dichiarato dall’imprenditore, relativamente alla richiesta del credito avanzata per i lavori.
La denuncia dell’imprenditore
Secondo quanto sostenuto dall’imprenditore edile, il saldo delle somme dovute per dei lavori avviati a luglio del 2019 e completati agli inizi del 2021 doveva essere pari a poco più di 45 mila euro, mentre la cifra corrisposta dal carabiniere si è fermata a 11 mila euro, il cui pagamento è stato inoltre suddiviso in quattro bonifici. Come riportato da Repubblica, i controlli erano partiti già nel 2019, anno in cui l’imprenditore, dopo aver sospeso i lavori al termine del completamento del massetto, iniziò a subire le prime ripicche. «Non hai capito che devi finire il lavoro, fai quello che ti dico io altrimenti se non finisci non ti faccio più lavorare» sono le parole che, secondo quanto reso noto dal quotidiano, il militare avrebbe rivolto all’imprenditore quando lo incrociava per strada.
La Cina potrebbe aver trovato il primo vero rivale di ChatGpt nella corsa all’intelligenza artificiale. La società Baidu ha presentato martedì 17 ottobre, durante il suo tradizionale evento annuale dedicato alle novità, la versione 4.0 di Ernie, il chatbot IA che intende competere agli stelli livelli del software statunitense di OpenAI. «Non è inferiore in nessun aspetto a Gpt-4», ha spiegato con entusiasmo Robin Li, Ceo dell’azienda con sede a Pechino. «Questo è il momento della Cina». Ancora nessuna conferma per quanto riguarda la potenziale data di rilascio ufficiale, anche se la Cnn suggerisce che dapprima possa uscire in esclusiva per una fetta di pubblico selezionata.
Il Ceo di Baidu Robin Li a Pechino (Getty Images).
Nel corso della sua presentazione al pubblico, Robin Li ha mostrato in tempo reale alcune delle potenzialità più interessanti di Ernie. Il nuovo chatbot di Baidu è in grado di risolvere in pochi secondi complessi quesiti matematici, ma anche di progettare uno spot pubblicitario per le aziende. Può inoltre scrivere ex novo la trama di un romanzo, organizzando l’intreccio fra i personaggi principali e secondari, aggiungendo conflitti oppure relazioni fra di loro. Presentato a marzo 2023 e lanciato nell’agosto successivo nella sua versione di partenza, come ha spiegato il leader di Baidu, Ernie 4.0 «è stato significativamente migliorato sotto diversi aspetti». Vanta una maggiore capacità di memoria rispetto al suo predecessore, è in grado di elaborare una più ampia quantità di dati per le sue risposte e interpreta più velocemente le richieste dell’utente.
Il pubblico testa Ernie alla presentazione di Baidu (Getty Images).
«Ci siamo sempre lamentati del fatto che l’IA non fosse sufficientemente intelligente», ha scherzato Robin Li. «Oggi capisce perfettamente quello che diciamo, in molti casi anche meglio di amici e colleghi». Il nuovo software di Baidu funziona perfettamente in mandarino, ma offre buoni risultati anche in inglese, seppur in una qualità inferiore rispetto alla lingua più diffusa in Cina. «Abbiamo bisogno di ulteriori prove prima di poter dimostrare la sua validità», ha detto Charlie Dai, vicepresidente della società di ricerca tecnologica Forrester. «Visti gli investimenti, però, sono ottimista sul fatto che la Cina abbia trovato il suo ChatGpt». Ernie Bot è infatti ancora lontano dai numeri di OpenAI. Come sottolineato da un’analisi di Goldman Sachs, dal suo lancio ha totalizzato circa 45 milioni di utenti attivi, meno della metà rispetto ai 100 milioni di Gpt-4.
Dall-E 3, l’ultima creazione di IA generativa di OpenAI
Mentre Baidu si prepara a lanciare la nuova versione del suo chatbot di intelligenza artificiale, OpenAI prosegue il suo dominio incontrastato nel settore. L’azienda di San Francisco ha infatti rilasciato attraverso Bing Chat e Bing.com un nuovo strumento in grado di creare immagini incredibilmente precise, aumentandone tutti i dettagli. Dall-E 3 può produrre una foto realistica, ma anche un disegno o una grafica. L’utente non deve far altro che digitare un comando testuale dell’immagine che desidera creare. L’attesa è di circa due minuti e la resa è molto convincente. L’IA è in grado di dare vita a quattro opzioni a sé stanti, differenti per dettagli oppure per il soggetto della “foto virtuale”. Per ora è possibile richiedere solo 50 immagini ogni tre ore, ma non si esclude un’espansione con aggiornamenti futuri.
Scontro nel cuore della notte a Firenze, tra via Gioberti e via del Ghirlandaio. A rimanere coinvolti nel sinistro stradale due ladri a bordo di una moto rubata che si è schiantata contro un’auto, provocando una vittima.
Scappano con una moto rubata a Firenze e investono un’auto
Tutto è accaduto in via degli Alfani tra lunedì 16 e martedì 17 ottobre, quando due ladri di origine straniera hanno rubato una motocicletta, di marca Bmw, dandosi alla fuga imboccando contromano via Gioberti, arrivando da piazza Beccaria. Ad avere la peggio è stato un automobilista di passaggio, che al momento del dramma si trovava a bordo della sua Fiat Panda e che arrivava da via del Ghirlandaio. L’uomo aveva lo stop, ma forse ha guardato solo alla sua destra da dove teoricamente i mezzi dovrebbero arrivare: non avrebbe potuto sospettare che qualcuno sarebbe invece arrivato contromano, da sinistra. La moto, lanciata a velocità folle, si è scontrata con il mezzo su quattro ruote in maniera violentissima. La Panda si è dunque ribaltata finendo sul marciapiede opposto insieme alla moto, a sua volta distrutta. Rapido l’intervento dei sanitari del 118, della Polizia municipale e dei vigili del fuoco, tutto questo mentre veniva allertato anche il pm di turno. Alla fine, nonostante gli sforzi dei soccorritori, per il 43enne alla guida della Panda non c’è stato nulla da fare: troppo gravi le ferite riportate. I ladri invece sono stati trasportati all’ospedale a Careggi, uno in codice giallo e l’altro in codice rosso. C’è inoltre una terza persona coinvolta nel furto del mezzo, che è riuscita a scappare ed è ricercata dalla Polizia municipale.
ll Comune si costituirà parte civile
«Siamo sgomenti per l’accaduto, ed esprimiamo vicinanza alla famiglia della vittima per questa grave perdita», ha dichiarato il sindaco Dario Nardella. «Stamani in giunta abbiamo parlato anche di questo tragico incidente e deciso che, in attesa di ulteriori elementi e di chiarire l’esatta ricostruzione, il Comune si costituirà parte civile in un eventuale processo contro i responsabili dell’incidente mortale. Questa è una ferita enorme per tutta la città», ha aggiunto il primo cittadino.
L’auto di Ida Gattuso, sorella di Rino, ex calciatore e attuale allenatore dell’Olympique Marsiglia, è rimasta distrutta in un incendio di natura dolosa messo in atto nella notte tra lunedì 16 e martedì 17 ottobre 2023 da persone non identificate a Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza.
L’auto ha preso fuoco davanti alla sua casa: nessuna ipotesi esclusa
Ida Gattuso è stata in passato consigliera comunale di Corigliano prima che il centro del cosentino si fondesse con quello di Rossano. L’auto della donna, nel momento in cui è stata data alle fiamme, era parcheggiata nei pressi dell’abitazione dell’ex consigliera. I vigili del fuoco sono intervenuti, ma non hanno potuto evitare che l’automobile venisse distrutta. I carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano, che hanno avviato le indagini, riguardo il movente dell’intimidazione non escludono, al momento, alcuna ipotesi.
Maretta e nervi tesi in Confindustria. Il presidente Carlo Bonomi ha minacciato di cacciare la direttrice generale del sindacato degli imprenditori Francesca Mariotti, che si sarebbe opposta al licenziamento della capa della Comunicazione Alessia Magistroni, funzionale a farle avere una buonuscita. Magistroni infatti, vistasi chiusa la prospettiva di andare a fare il direttore generale della Luiss, se ne vuole tornare a Milano, dove è stata a lungo in Assolombarda. Ma con adeguata liquidazione. Mariotti però si è messa di traverso, facendo infuriare il suo presidente. Sarà scontro aperto con Mariotti che sbatte la porta o finirà tutto in cavalleria?
Francesca Mariotti (a sinistra) e Alessia Magistroni.
Si sono svolti lunedì 16 ottobre nella chiesa di San Martino a Monterotondo i funerali di Pamela Pelle, la giovane mamma morta lo scorso 7 ottobre a pochi giorni di distanza dalla nascita della terza figlia. Ad attenderla per l’ultimo saluto, i familiari, gli amici e naturalmente il marito Vincenzo Rinaldi, deciso a conoscere le cause che hanno portato al decesso della 39enne. Dopo la tragedia infatti, il marito di Pamela ha fatto un esposto in procura a Tivoli.
«Voglio la verità per i miei bimbi»
L’uomo, proprietario del ristorante romano Rinaldi al Quirinale, durante il funerale ha dichiarato: «Pamela è morta e non so perché, voglio la verità per i miei bimbi». All’uscita del feretro dalla chiesa, la bara è stata accompagnata dalla canzone Ovunque sarai di Irama. Tra i i volti noti presenti alla cerimonia funebre, anche la showgirl Ilary Blasi, cliente affezionata del ristorante romano della coppia.
Fiorello torna, al momento solo su Instagram, con il suo Viva Rai 2 e conferma lo stile ironico e irriverente del programma. Nell’appuntamento del 17 ottobre 2023 lo showman ha fatto una battuta sul Canone Rai e ha tirato in ballo il grande escluso dall’emittente pubblica, Fabio Fazio, approdato conChe Tempo Che Fa su Discovery. «Canone Rai più basso? Forse perché è andato via Fazio». Queste le parole di Fiorello scherzando sulla polemica senza fine legata al compenso percepito dal conduttore durante i suoi anni in Rai.
Fabio Fazio alla presentazione i Discovery (Imagoeconomica).
Viva Rai 2 in tv dal 6 novembre
Nella consueta rassegna stampa mattutina, Rosario Fiorello ha letto un articolo in cui si parlava della manovra del governo Meloni che porta a un abbassamento della tassa sulla tv di Stato. «Dobbiamo dire che questa manovra fa in modo che il Canone Rai sia più basso, ora è sceso sotto i 70 euro. Forse perché è andato via Fazio», ha detto lo showman generando le risate del suo nutrito gruppo di collaboratori. Lo show di Fiorello è ancora in una sua versione soltanto social, con lo showman che si collega in diretta su Instagram dal, come dice lui, «glass di cortesia» in via di Vigna Stelluti a Roma, in attesa di trasferirsi nella location definitiva al Foro Italico. Proprio questa sede è stata scelta dopo che lo scorso anno, quando lo show veniva fatto fuori dagli studi Rai di via Asiago, molti residenti si erano lamentati della confusione generata dai lavoratori ogni mattina. Viva Rai 2 nella sua versione televisiva tornerà in onda il prossimo 6 novembre.
È stato individuato e arrestato l’automobilista che lunedì 16 ottobre 2023 alle alle 6.45 ha colpito con un martello e ferito un pedone, da lui quasi investito mentre stava attraversando sulle strisce a Fermignano (Pesaro Urbino). Si tratta di un 33enne del posto, bidello, ora accusato di tentato omicidio.
Il pedone stava per essere investito, ha protestato e l’automobilista è sceso
La vittima, Matteo Bastianelli, 46 anni, direttore di un supermercato Conad della zona che si stava dirigendo al lavoro, è stata salvata dall’intervento di alcuni operatori ecologici di Marche Multiservizi. Ha uno zigomo fratturato, ha avuto 13 punti di sutura al volto ed ecchimosi in varie parti del corpo, ma è stato dimesso già nel pomeriggio di lunedì. Secondo quanto ricostruito, Bastianelli stava attraversando la strada sulle strisce quando è stato quasi investito da una Ford Focus di colore scuro che ha sfrecciato ad alta velocità, senza rispettare il semaforo rosso. Il 46enne ha fatto un gesto di protesta e il conducente, dopo un’inversione di marcia, ha tentato di metterlo sotto intenzionalmente, toccandolo. Poi è sceso e ha sferrato più colpi con il martello. Quando sono intervenuti gli operatori di Marche Multiservizi, è fuggito lasciando lì il martello, ma qualcuno era riuscito a prendere la targa della macchina. Il veicolo è stato visto poco dopo davanti alla casa di un parente del 33enne, che è stato successivamente rintracciato dai carabinieri e arrestato.
Il presidente russo VladimirPutin è arrivato in Cina. Il capo del Cremlino, il cui aereo è atterrato all’aeroporto di Pechino martedì 17 ottobre intorno alle 9.30 locali, è impegnato nella sua prima missione presso una grande potenza globale dal mandato d’arresto emesso nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale per presunti crimini di guerra in Ucraina. Il leader russo vedrà l’omologo Xi Jinping, capo di stato incontrato più di 40 volte negli ultimi 10 anni. Secondo quanto riferito dal canale in lingua inglese Cgtn, parte del network pubblico cinese Cctv, Putin è stato invitato a partecipare, quale ospite d’onore, al terzo forum sulla Belt and Road Initiative in programma martedì 17 ottobre e mercoledì 18 a Pechino. Nell’annuncio fatto lunedì 16 da Mosca, Putin ha previsto per mercoledì 18 il bilaterale con Xi allo scopo di rafforzare i legami bilaterali e un’amicizia personale «senza limiti». A dispetto dell’invasione dell’Ucraina che ha gettato la Russia nell’isolamento internazionale. Durante i colloqui «sarà prestata particolare attenzione alle questioni internazionali e regionali», si legge in un documento inviato dalle due diplomazie.
Il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin (Getty).
L’incontro tra diplomazia, sviluppo economico e i due conflitti
Gli osservatori si aspettano poche sorprese dalla visita del leader russo in Cina, considerando l’incontro con Xi piuttosto come un gesto simbolico atto a manifestare il sostegno di Pechino a Mosca. Tra gli argomenti che i due capi di Stato hanno in previsione di affrontare ci sarà anche la stretta dipendenza russa da un punto di vista economico e diplomatico verso il Dragone. Oltre alla guerra contro l’Ucraina, tra i dossier nell’agenda dei due leader non potrà mancare il conflitto tra Israele e Hamas, su cui Putin punta a rompere l’isolamento internazionale proponendosi come mediatore, visti i rapporti vantati con i leader del mondo islamico. La Cina, come la Russia, ha un rapporto stretto con l’Iran, dove la leadership clericale sostiene sia Hamas sia Hezbollah, il gruppo militante libanese che potrebbe aprire un secondo fronte contro Israele. Quest’anno Pechino ha già mediato un’intesa tra gli ex nemici regionali Iran e Arabia Saudita, tornati ad avere relazioni normali dopo un decennio di aspre tensioni.
La rivista Time Outha pubblicato la sua tradizionale classifica annuale dei quartieri più cool al mondo. Fra moda, cibo e cultura, senza dimenticare poi tradizione, esperienze per divertirsi e opportunità di lavoro, il magazine britannico chiede agli abitanti di varie località di stilare un elenco di 40 città del pianeta. In vetta per il 2023 c’è Medellín, la capitale della Colombia, con il suo centrale Laureles che ha ereditato lo scettro dalla Colonia Americana di Guadalajara, in Messico. Sul podio le europee Dublino e Madrid, rispettivamente con Smithfield e Carabanchel. Rientra in Top10 invece l’Italia, 20esima nel 2022 con Rione Sanità di Napoli. Si è infatti piazzato ottavo Isola, il quartiere di Milano elogiato per il suo carattere «vivace e carico di energia», con cui ospita «coloratissima arte di strada, ottimi bar e ristoranti, nonché gallerie indipendenti e boutique».
Time Out, i tre quartieri più cool al mondo per la rivista britannica
Patria delle star del reggaeton J Balvin e Karol G, Medellín ha curiosamente trionfato grazie a un quartiere che invita al relax e alla tranquillità. Time Out ha premiato come zona più cool al mondo Laureles, ricco di parchi, strade alberate, aree yoga e decine di caffetterie. Nonostante sia improntato all’innovazione, come nel caso di Milano, «conserva ancora l’atmosfera della tradizione accanto alla crescente popolarità». Tutti coloro che vi si recano non possono esimersi dal comprare qualcosa dai carretti di frutta ambulanti che da decenni percorrono le sue strade più popolose. Curiosamente, lo stesso Lauredes ospita due fra le strutture più frequentate della città. Si può infatti raggiungere lo stadio di calcio Atanasio Girardot, sede anche dei concerti, e La 70, strada che ogni notte si trasforma in una discoteca a cielo aperto.
Esordio col botto per Smithfield di Dublino, «simbolo della città che non vuole scomparire», che debutta al secondo posto della classifica di Time Out. Gli amanti dei pub possono recarsi al Cobblestone, locale storico della città che nel 2021 ha rischiato di essere abbattuto. L’attenzione del quartiere per il cibo è testimoniata anche dalla presenza di ristoranti di ogni sorta, dai vegan friendly ai caffe artigianali, passando per pizzerie a lievitazione naturale e bar indipendenti. L’arte e la moda hanno invece assicurato la medaglia di bronzo a Carabanchel, quartiere operaio poco fuori dalla tangenziale di Madrid. Pur trovandosi nel pieno di un netto cambiamento socioculturale, presenta ancora una forte influenza della tradizione soprattutto nello stile di strutture private e luoghi pubblici, tra cui il palazzo di Finca Vistalegre.
Non solo Milano, in Top10 anche New Orleans e Tokyo
Cinque dei 10 quartieri più cool al mondo si trovano in Europa. Oltre ai due sul podio e all’Isola di Milano, infatti, figurano le città di Copenaghen e Amsterdam rispettivamente con Havnen e West. Il primo è, per Time Out, «il luogo in cui la città viene a giocare fra barche, zattere galleggianti, paddleboard o kayak». In zona è possibile passare una serata al Teatro Reale oppure scambiarsi un bacio sul Kissing Bridge che porta al nuovo Parco dell’Opera. Il quartiere della capitale olandese invece «offre tutto, dalla moda accogliente e creativa ai ristoranti multiculturali». La rivista britannica ne ha elogiato anche il mix tra patrimonio locale ed energia internazionale con musei e movida notturna.
Una veduta del quartiere Mid-City di New Orleans (Getty Images).
A dividersi l’altra metà dei quartieri più cool al mondo sono America, Oceania e Asia. Al quinto posto infatti si trova Sheung Wan di Hong Kong grazie a «templi storici, negozi di antiquariato e bancarelle del pesce». In sesta posizione invece si è piazzata Melbourne con Brunswick East, dove poter godere di musica dal vivo e bar accoglienti, spostandosi grazie a un’efficiente linea di trasporto pubblico. Davanti a Milano c’è invece New Orleans con Mid-City, situato fra il fiume Mississippi e il lago Pontchartrain. Qui ogni anno si tiene un importante festival di musica jazz, ma si possono visitare palazzi storici e querce secolari. Chiude la Top10 di Time Out invece Tokyo con Tomigaya, a meno di 15 minuti dal famoso incrocio Shibuya. Sugli scudi il parco Yoyogi con festival gastronomici e celebrazioni culturali.
Gli Stati Uniti stanno «asfissiando» Cuba. Lo ha sostenuto il presidente dell’isola caraibica, Miguel Díaz-Canel, in un’intervista alla televisione statale cubana. «Ci hanno messo in una situazione di massima pressione, di asfissia economica, per provocare il crollo della Rivoluzione, per spezzare l’unità tra la leadership e il popolo», ha detto Díaz-Canel, che ha sostituito Raúl Castro al potere nel 2018.
Il presidente cubano punta il dito contro l’intensificazione dell’embargo americano
Il capo dello Stato ha descritto la situazione economica e sociale di Cuba, che conta 11 milioni di abitanti, come «molto complessa». Una situazione che, secondo Dìaz-Canel, ha cominciato a peggiorare durante «la seconda metà del 2019» e che è stata amplificata, tra le altre cose, dal persistere delle politiche americane in chiave anti-comunista, che negli ultimi anni hanno portato a «un’intensificazione dell’embargo americano» e all’inclusione di Cuba «nella lista nera dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo». Due scelte politiche portate avanti dagli Stati Uniti durante l’amministrazione di Donald Trump del 2017-2021. «Questo ci ha tagliato fuori da tutti gli altri mezzi di finanziamento che avremmo potuto avere», ha accusato Miguel Diaz-Canel, aggiungendo che il mantenimento da parte di Joe Biden della maggior parte di queste misure coercitive e l’arrivo della pandemia hanno peggiorato le condizioni del Paese.
Vecchia macchina americana davanti a un muro con un graffito dei Comitati di Difesa della Rivoluzione all’Avana (Getty Images).
Cuba sta attraversando la peggiore crisi economica dagli Anni 90
«Le nostre principali fonti di reddito sono state colpite: le rimesse, il turismo, le importazioni. Il problema fondamentale che abbiamo è la scarsa disponibilità di valuta estera», ha aggiunto il capo dello Stato, sottolineando poi che il Paese non ha accesso ai prestiti del Fondo monetario internazionale (Fmi). Il presidente cubano ha anche risposto alle critiche sulla scelta del governo di applicare, durante la pandemia, una riforma monetaria accusata di aver portato l’inflazione al 45,8 per cento tra gennaio e maggio 2023. «Non siamo chiusi, né dogmatici, abbiamo la ferma intenzione di cambiare rotta il più presto possibile», ha dichiarato. Cuba sta attraversando la peggiore crisi economica dall’eliminazione dei sussidi sovietici negli Anni 90. Il Paese si trova ad affrontare carenze di cibo, medicine, carburante, nonché un esodo di migranti senza precedenti. La produzione agricola è diminuita del 35 per cento tra il 2019 e il 2023, e a settembre il governo ha ammesso di importare «praticamente il 100 per cento» dei beni di base.
Il suo volto ha iniziato a circolare nella serata del 16 ottobre ed è diventato il ricercato numero uno in Belgio e in tutti i Paesi vicini. Si tratta di Abdesalem Lassoued, tunisino di 45 anni che ha ucciso due tifosi svedesi a Bruxelles nel quartiere Saincteletteplein con un kalashnikov e ha in seguito rivendicato la sua appartenenza all’Isis. L’uomo è stato fermato nella mattinata seguente non molto lontano da casa sua, nel quartiere di Schaerbeek, e, stando a quanto riferito da la Repubblica, è morto in ambulanza dopo essere stato colpito in un conflitto a fuoco avuto con la polizia. Nel passato dell’attentatore una richiesta d’asilo negata a Bruxelles e diversi passaggi anche in Italia.
L’attentatore di Bruxelles aveva chiesto asilo nel 2019
Nato in Tunisia, Abdesalem Lassoued aveva chiesto nel novembre 2019 asilo in Belgio, ma aveva ricevuto una risposta negativa un anno dopo, quando risultava scomparso. Ha continuato comunque a vivere in Belgio, con l’ordine di espulsione che non è mai stato inoltrato poiché il richiedente non si era registrato in un centro per l’asilo e, quindi, non era localizzabile. Dietro le ragioni del diniego all’asilo ci sarebbe stato il fatto che l’uomo sarebbe stato noto alle forze dell’ordine per traffico di esseri umani, soggiorno illegale e pericolo per la sicurezza dello Stato. Secondo fonti tunisine non ancora confermate, Abdesalem Lassoued sarebbe stato indicato già nel 2016 come un profilo «radicalizzato» che intendeva unirsi alla Jihad. Era il periodo degli attentati al Bataclan di Parigi e questa segnalazione rientrava nelle decine giunte alle autorità che, indagando, decisero di non muoversi per la mancanza di un riscontro.
Le minacce via social e il tardivo intervento delle autorità
Tornando ai tempi recenti, l’attentatore di Bruxelles, che su su Facebook si firmava Slayem Slouma, aveva iniziato a pubblicare sui social invettive contro Israele e a promettere vendette per quello che si sta verificando a Gaza. Aveva anche invocato un nuovo intervento da parte di Hamas e, così come riferito dal ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne, era stato denunciato da un occupante di un centro d’asilo a Campine, vicino ad Anversa, per minacce via social. La polizia di Anversa, ricevendo dal ministero l’informazione che l’uomo fosse stato già condannato in Tunisia per terrorismo, aveva fissato una riunione per martedì 17 ottobre. A onor del vero va precisato che, dalle indagini della Polizia, è emerso che la precedente condanna dell’uomo nel Paese Nord africano non era per terrorismo, ma per reati comuni. Proprio questo aspetto, così come riferito da Van Quickenborne, aveva allontano il sospetto che vi fosse una «minaccia concreta o imminente». Un errore fatale.
Era stato molte volte in Italia, a Genova e a Bologna
Abdesalem Lassoued è stato molte volte anche in Italia. Secondo le ricostruzioni eseguite dal Secolo XIX, l’uomo sarebbe stato ripreso in un video girato a Genova nel 2021, con la notizia che trova riscontro anche in una foto presente sul suo profilo Facebook, ora oscurato, che mostra l’attentatore di Bruxelles in Piazza Della Vittoria. L’ipotesi, al momento, è che si stesse dirigendo in Francia. Ancor prima, nel 2016, dopo essere stato segnalato come un soggetto pericoloso, era stato fermato a Bologna, salvo poi riuscire a far perdere le sue tracce.
Claudio Cecchetto è nato a Ceggia (Veneto) il 19 aprile 1952 ed è un produttore discografico, deejay e conduttore radiofonico e televisivo. Dopo aver condotto diverse edizioni del Festival di Sanremo e Festivalbar, nel 1982 ha fondato Radio Deejay e Radio Capital. Cecchetto è noto anche per essere stato il talent scout di numerosi artisti musicali e televisivi famosi.
Claudio Cecchetto: biografia e carriera
Ha iniziato a dedicarsi completamente alla carriera musicale nel 1975 ed è proprio quell’anno che è approdato a Radio Milano International e, dopo qualche anno, a Radio Studio 105. Nel 1978-1979 ha presentato il primo programma di musica di Telemilano 58 (la futura Canale 5). Il 1979 è stato anche l’anno in cui è apparso per la prima volta sulla Rai con Discoring, esperienza che l’ha portato nel 1980 a condurre il suo primo Festival di Sanremo. Tra il 1981 e il 1982 ha presentato altre due edizioni del Festival canoro e nel 1981 ha creato il Gioca Jouer. Nel 1982 ha cominciato a lavorare alla neonata Canale 5 conducendo il programma Popcorn e anche la prima edizione del varietà Premiatissima, insieme ad Amanda Lear. Il 1983 è l’anno in cui ha condotto per la prima volta il Festivalbar su Canale 5. Dopo aver fondato Radio Deejay ha creato anche Deejay Television, ed è grazie a questa trasmissione che ha scoperto talenti come Gerry Scotti, Amadeus, Jovanotti, Fiorello e Leonardo Pieraccioni. Nel 1984 ha esordito come produttore discografico, creando l’etichetta discografica Ibiza Records e producendo per Sandy Marton il singolo People from Ibiza, mentre nel 1986 ha lanciato Sabrina Salerno con la canzone Boys, boys. boys.
Maria Paola Danna e Claudio Cecchetto ad un evento nel 2017 (Getty Images).
Alla fine degli Anni 80 ha così avviato la sua carriera di talent scout. Negli anni seguenti ha scoperto altri talenti come gli 883, producendo Hanno ucciso l’uomo ragno, Marco Mazzoli, Daniele Bossari e Fabio Volo. Nel 1996 ha creato il suo secondo network radiofonico trasformando Radio Capital in emittente nazionale. Negli Anni 2000 ha chiamato Francesco Facchinetti, figlio di Roby Facchinetti dei Pooh, a Hit Channel proponendogli il programma del pomeriggio. Con DJ Francesco, questo il nome scelto proprio da Cecchetto per lui, ha realizzato il famoso singolo La canzone del capitano. Nel corso degli anni ha presentato diverse manifestazioni canore e partecipato come giurato a, tra gli altri, Ti lascio una canzone e Io canto. Nel maggio del 2019 si è candidato come sindaco di Misano Adriatico arrivando secondo ed è poi stato eletto consigliere di minoranza. Si è dimesso nel 2022.
Claudio Cecchetto: la vita privata
Dal 1992 il produttore discografico è sposato con Maria Paola Danna dalla quale ha avuto i due figli Jody Daniele (nato il 7 giugno 1994), che ha seguito le orme del padre ed è attore e conduttore radiofonico, e Leonardo (nato il 20 marzo 2000).
L’attentato nel centro di Bruxelles, in cui un uomo urlando «Allah akbar» e rivendicando l’appartenenza al Califfato islamico ha ucciso due tifosi svedesi e ferito un terzo uomo, riporta la memoria della città belga ai drammatici fatti del 2016, quando un serie di attacchi terroristici causarono la morte di 32 persone. Era la mattina del 22 marzo e le sirene della Polizia e delle ambulanze risuonavano nelle strade a causa di tre offensive terroristiche simultanee: due nell’aeroporto di Bruxelles-National e una nella stazione della metropolitana di Maelbeek/Maalbeek.
Gli attacchi simultanei e le 32 vittime
Per la capitale belga è un incubo che si ripete. Nel 2016 le vittime furono 32, alle quali si aggiungono i decessi dei tre attentatori e 340 feriti. Questi numeri portano la serie di attentati simultanei a essere quella con il maggior numero di morti registrati in Belgio dalla fine della Seconda Guerra mondiale. La città si era svegliata alle 7.58 con due bombe all’aeroporto Bruxelles-National, nel comune di Zaventem, a cui era seguita un’altra esplosione, alle 9:11, nella stazione della metropolitana Maelbeek/Maalbeek. In entrambi i luoghi le vittime furono 16, a cui si aggiunge la morte degli attentatori kamikaze, due nei primi attentati e uno nel secondo. Tra i deceduti anche André Adam, diplomatico belga in passato ambasciatore negli Stati Uniti e rappresentante permanente presso le Nazioni Unite, e un’italiana, Patricia Rizzo, che lavorava presso l’Agenzia esecutiva del Consiglio della ricerca europea, Ercea.
Gli attentati vennero rivendicati dall’Isis
Anche in quel 22 marzo di sette anni fa a rivendicare l’attentato fu l’autoproclamato Stato Islamico, Isis, che lo stesso giorno delle bombe pose la sua firma sulla tragedia. Insieme agli attentati di Parigi al Bataclan, verificatisi a novembre 2015, quelli di Bruxelles sono tra gli attacchi terroristici più gravi che si sono verificati in Europa.
Attori, registi e lavoratori dello spettacolo imbracciano le armi per Israele contro Hamas. Gal Genossar, autore del cortometraggio The Monopol presentato domenica 15 ottobre al Chelsea Film Festival di New York, ha già annunciato di voler partire per difendere il suo Paese. «Tutti giochiamo un ruolo molto importante, che va oltre il nostro lavoro», ha spiegato all’Hollywood Reporter. «Dobbiamo essere i primi sostenitori della nostra nazione». Abitante di un piccolo centro vicino Tel Aviv, ha deciso di andare al fronte dopo aver consultato la moglie, ma soprattutto dopo aver saputo dell’uccisione del suo amico e collega Yahav Winner. «Come posso tornare a fare arte con quello che sta succedendo in questi giorni?», ha concluso il regista, cui ha fatto eco l’artista di strada israeliano Nitzan Mintz. «Dobbiamo aiutare chiunque possiamo».
Israele, al fronte anche una guardia di sicurezza al tour di Taylor Swift
Gal Genossar non è però il solo ad aver lasciato cineprese e microfoni per imbracciare i fucili. Una guardia di sicurezza che ha lavorato all’Eras Tour di Taylor Swift, con un passato nell’esercito, ha da poco raggiunto il fronte. Lo ha annunciato Israel News, che ha riportato anche un suo messaggio anonimo. «Ho avuto una bella vita negli Stati Uniti», ha raccontato al giornalista Eran Swissa, che ha pubblicato anche diversi post su Instagram e TikTok. «Ho fatto il lavoro che amo, trovato grandi amici e vissuto in una casa confortevole. Non ero obbligato a venire qui, ma non potevo restare in disparte mentre intere famiglie vengono uccise nelle proprie abitazioni solo perché sono ebree». Dicendosi vicino al suo popolo e alla sua nazione, ha poi invitato chiunque possa dare una mano a «scegliere la parte giusta della storia al fianco dell’umanità».
«Questa non è una scena di Fauda, ma la vita reale». Così ha invece parlato, con indosso l’uniforme militare dell’esercito israeliano, Idan Amedi, attore protagonista della serie tv in streamig su Netflix. «Come potete vedere, indosso un abbigliamento leggermente diverso. Volevo dirvi che, nonostante i terrificanti e brutali attacchi che hanno ucciso i nostri cari, il morale rimane alto». L’attore ha spiegato di aver iniziato a prestare servizio sabato 14 ottobre nel sud di Israele. A Sderot, non lontano dalla Striscia di Gaza, sta combattendo invece Lior Raz, altro interprete noto per essere apparso in Fauda. I produttori hanno confermato al Times of India anche l’arruolamento di un altro membro del cast della serie Netflix, Tsahi Halevi. Tramite alcune foto pubblicate sui social dalla polizia, è certa la sua partecipazione a diversi raid in complessi residenziali di Lod, a sud-est di Tel Aviv.
Dal tecnico del suono di Fauda al regista Winner, i caduti al fronte
Sotto i colpi di Hamas è caduto invece Lior Waitzman, tecnico del suono che ha lavorato al montaggio delle serie Fauda per Netfix e Teheran per Apple Tv+. La conferma è giunta direttamente da Ted Sarandos, co-Ceo dell’azienda fondata da Reed Hastings, con un comunicato ufficiale. «Stava lavorando alla nostra serie originale Bros prima di arruolarsi», ha spiegato l’amministratore delegato dello streamer. «I nostri cuori sono vicini alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno perso qualcuno in Israele». Il 7 ottobre, nel kibbutz di Kfar Aza, Hamas ha dapprima rapito e poi ucciso il regista Yahav Winner, autore del corto The Boy. «La sua scomparsa ci lascia un vuoto incolmabile», ha scritto la Go2Films che ha distribuito i suoi progetti. La moglie Shaylee Atary, come lui impiegata nel cinema, gli ha reso omaggio ricordandolo come un «eroe che ha fatto di tutto per proteggere la sua famiglia e fermare i terroristi».
In Rai ogni giorno ha la sua pena. Domenica Fabio Fazio che con la sua strepitosa audience le sferra un colpo da cui per chiunque sarebbe difficile riprendersi. Martedì Fabrizio Corona, diventato con lo scandalo calcioscommesse il prozac per ravvivare programmi altrimenti esangui. La Rai a trazione meloniana si sta dunque rivelando un vero disastro, tanto da far affiorare da più parti l’ipotesi che ci sia un disegno per affossare la tivù pubblica a tutto vantaggio della concorrenza, in primis quella di Mediaset, che nella maggioranza ha al suo servizio niente meno che un partito. Ma anche Discovery ringrazia e porta a casa.
Per dirla alla Enzo Biagi, si è perso il dipendente bravo
La clamorosa débâcle non si spiega tanto con l’occupazione di Viale Mazzini da parte dei vincitori delle elezioni, una prassi che rientra nella normalità quando a Palazzo Chigi cambia l’inquilino. È che stavolta nella furia iconoclasta dello spoils system c’è stata quella che si potrebbe chiamare l’occupazione dei peggiori. Enzo Biagi ai tempi del pentapartito soleva ripetere che nella lottizzazione della Rai, fatto 10 il numero dei dipendenti, cinque erano in quota alla Dc, tre ai socialisti, uno al Pci, ossia l’opposizione, e uno era bravo. In questo caso del bravo pare essersi perse le tracce.
Nunzia De Girolamo col marito Francesco Boccia (Imagoeconomica).
Il risultato è impietosamente evidenziato dai numeri
In genere ci si focalizza su coloro, conduttori e giornalisti, che hanno maggiore visibilità o che improvvisamente l’hanno guadagnata, forti della scuderia partitica o correntizia di appartenenza. Ma la Rai versione di Giorgia ha dato spazio a una miriade di personaggi (in questo Rainews 24 ha brillato) che la televisione non la sanno proprio fare. Il risultato è impietosamente evidenziato dai numeri, e la morale per i nuovi occupanti è che c’è un limite al peggio. Ma anche al masochismo. Il successo di Che tempo che fa è figlio di un doppio desolante zelo: quello degli amministratori dell’era Draghi che, fiutando l’arrivo dei nuovi padroni, non gli hanno rinnovato il contratto. E quello degli attuali che si sono guardati bene dal cercare di trattenerlo. Figura trasversale tra i due regni quella della presidente Marinella Soldi che però non vede, non sente e non parla, preferendo restarsene chiusa nella confort zone della parità di genere.
La presidente Rai Marinella Soldi (Imagoeconomica).
La finta per dare biada al cavallo di battaglia di Salvini
Gli altri consiglieri dell’opposizione ogni tanto alzano la testa e fanno ammuina, come nel caso dello show inter reti di Corona. Ma poco possono fare quando la conduttrice incriminata è la moglie del loro capogruppo al Senato. Meglio allora occuparsi di digitale, intelligenza artificiale e algoritmi, che non si pestano trappole e si va sul sicuro. Ed è una Rai talmente schienata sui padroni del vapore da accettare con rassegnazione il taglio di 20 euro del canone in bolletta. È vero, si tratta di una finta per dare biada a uno dei cavalli di battaglia di Matteo Salvini, che il canone lo vorrebbe abolire tanto quanto vuole fare il ponte sullo Stretto. I 20 euro non li pagheranno più gli utenti ma la fiscalità generale, cioè i contribuenti utenti. Del resto, con una posizione finanziaria negativa di oltre 600 milioni, non si può scherzare. Ma è pur sempre una mossa simbolica e immotivata: se prima infatti il leader della Lega voleva abolire il balzello perché con quei soldi si finanziava un’informazione di sinistra e a senso unico, adesso che il senso unico ha cambiato colore e direzione dovrebbero essere 90 euro spesi per una giusta causa.
Francesca Fagnani torna in onda anche martedì 17 ottobre 2023 con una nuova attesissima puntata della sua trasmissione di interviste cult Belve. La giornalista ospiterà tre personaggi provenienti da mondi diversi, accomunati da un lato più o meno selvaggio che farà emergere con le sue domande provocatorie e divertenti.
Le anticipazioni e gli ospiti della terza puntata di Belve
Per questa puntata del format, Francesca Fagnani non avrebbe potuto scegliere ospiti più diversi. Il pubblico assisterà infatti alle interviste al ct Antonio Conte, all’attrice Eva Riccobono e alla cantante Ivana Spagna. Stando alle prime anticipazioni delle interviste in arrivo, Conte parlerà del suo addio alla Juve e del suo futuro professionale. Sembra infatti che l’allenatore abbia ricevuto un’importante proposta da parte da un clubarabo, che tuttavia avrebbe deciso di rifiutare. Eva Riccobono, dal canto suo, si aprirà con Francesca Fagnani rispetto alle esperienze intime passate avute con altre donne, ammettendo di essere una persona aperta alle sperimentazioni anche in questo senso, nonostante abbia avuto un solo rapporto con una donna e si sia resa conto di preferire gli uomini.
Presenti anche De Lucia e le Eterobasiche
Come sempre, tra le novità di questa edizione assisteremo anche agli sketch di Vincenzo De Lucia, l’imitatore napoletano che per l’occasione ha deciso di interpretare il ruolo di una cartomante. Torneranno anche gli interventi delle Eterobasiche, le due simpatiche influencer capitoline Valeria De Angelis e Maria Chiara Cicolani che con la loro verve si burlano di tutto ciò che rappresenta la mascolinità tossica romana (e non). Non mancherà, ovviamente, la sigla di chiusura con tutti i fuori onda degli ospiti della puntata. L’appuntamento con Belve è fissato come di consueto su Rai 2 alle 21.20. La trasmissione è disponibile anche in streaming su RaiPlay e on demand sul medesimo sito.
«Mi chiamo Maya Sham, ho 21 anni e sono di Shoham. In questo momento sono a Gaza», inizia così la ragazza israeliana presa in ostaggio da Hamas nel primo video con un prigioniero che la milizia ha diffuso su Telegram, tramite i canali delle brigate Ezzedin al-Qassam. Il video è stato poi pubblicato dal giornale israeliano Haaretz.
BREAKING In first official proof of life of Israeli hostage, Hamas releases video of 21 years old Mia Shem from Shoham who was kidnapped from the party in Reim. Shem says in Hebrew “everything is ok”, that she received medical treatment for injuries and pleads for her release. pic.twitter.com/Do2f1m3Rm6
Nelle immagini la ragazza è inizialmente sdraiata su una brandina mentre le viene fasciato un braccio, per poi riapparire seduta in una camera. «Sabato mattina presto stavo tornando da una festa nell’area di Sderot. Sono stata gravemente ferita alla mano. Mi hanno portato a Gaza e mi hanno portato all’ospedale per tre ore. Si sono presi cura di me, fornendomi farmaci. Vi chiedo solo di riportarmi a casa il più presto possibile dalla mia famiglia, dai miei genitori, dai miei fratelli. Per favore, fatemi uscire di qui il più presto possibile», dice la ragazza presa in ostaggio durante gli attacchi terroristici del 7 ottobre in Israele.
Hamas sugli stranieri in ostaggio: «Trattati diversamente, sono ospiti»
Il video è stato pubblicato poco dopo l’annuncio da parte di un portavoce di Hamas, Abu Obeida, secondo cui il gruppo avrebbe preso in ostaggio «tra i 200 e 250 israeliani a Gaza». Obeida ha aggiunto che 200 degli ostaggi sono nelle mani di Hamas e altri 50 sono stati affidati a «fazioni della resistenza in altre parti». Riguardo ai cittadini stranieri, il portavoce ha dichiarato essere «trattati diversamente» in quanto loro «ospiti», e «saranno rilasciati quando le condizioni sul campo lo permetteranno». In merito all’utilizzo politico degli ostaggi, un altro leader della milizia di Hamas, Khaled Meshal, ha spiegato: «Israele dà valore solo al numero dei prigionieri. Abbiamo abbastanza prigionieri per garantire il rilascio di tutti i detenuti palestinesi», ha tuonato in un’intervista alla tv Al Arabiya. «Le forze di resistenza di Gaza hanno studiato tutti gli scenari, compresa un’invasione di terra. Non è la prima volta che Israele minaccia di schiacciare Hamas, e non scoraggia nemmeno né ci spaventa», ha concluso.
Il cantante napoletano Tony Colombo, molto celebre nell’ambito del genere neomelodico, è stato arrestato insieme alla moglie Tina Rispoli nel corso di un blitz anticamorra avvenuto a Napoli all’alba di martedì 17 ottobre 2023. Colombo, la compagna e un totale di altre 27 persone sono state fermate dalle autorità nell’ambito di un’operazione che ha smantellato un’associazione a delinquere a stampo mafioso legata al clan Di Lauro.
Secondo appuntamento settimanale con la trasmissione La volta buona oggi, martedì 17 ottobre 2023. La conduttrice Caterina Balivo accoglierà in studio Claudio Cecchetto e l’attore e regista Alessandro Haber. Non mancheranno giochi con gli ospiti, il racconto delle loro volte buone ma anche l’attualità e le storie di gente comune.
Chi è Claudio Cecchetto: carriera, moglie e figli
Noto produttore discografico e conduttore televisivo e radiofonico, Cecchetto ha condotto il suo primo Festival di Sanremo nel 1980 insieme a Roberto Benigni e Olimpia Carlisi. L’anno seguente è stato di nuovo al timone della kermesse canora, inventando come sigla il famoso Gioca Jouer. Dal 1982 ha iniziato a lavorare a Mediaset, allora Finivest, e in quell’anno ha fondato Radio Deejay. Alla fine degli Anni 80 ha iniziato anche la sua carriera da talent scout, scoprendo personaggi come Jovanotti, Fiorello, Amadeus e Gerry Scotti. Per quanto riguarda la vita privata, dal 1992 è sposato con Maria Paola Danna, dalla quale ha avuto due figli: Jody Daniele (nato il 7 giugno 1994), attore e conduttore radiofonico e Leonardo (nato il 20 marzo 2000).
Claudio Cecchetto e Alessandro Haber.
Chi è Alessandro Haber:moglie, figlia e malattia
Famoso attore e regista, Haber ha esordito al cinema nel 1967 con il film La Cina è vicina di Marco Bellocchio. Il suo primo ruolo da co-protagonista è stato nel film Regalo di Natale di Pupi Avati (1986) e negli Anni 90 ha lavorato anche con Mario Monicelli nel film Parenti serpenti(1992). Ha recitato in quattro famosi film di Leonardo Pieraccioni: I laureatidel 1995, Il ciclone del 1996, un cameo in Fuochi d’artificiodel 1997 e infine Il paradiso all’improvviso del 2003. Dal 2018 è sposato con l’attrice Antonella Bavaro, dalla quale aveva già avuto una figlia nel 2004, Celeste. Nel 2022 si è sottoposto a un intervento chirurgico per uno schiacciamento di due vertebre, che però non è andato a buon fine: di conseguenza ha dovuto sottoporsi a una seconda operazione e ora sta ancora seguendo la riabilitazione.